Campo di volontariato a Lushnje

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Campo di volontariato a Lushnje
Vicenza, 10 settembre 2014
53/2014
Campo di volontariato a Lushnje
Arriviamo all'aeroporto di Tirana di
notte e quindi non abbiamo la
possibilità di capire subito la realtà
nella quale ci troviamo. L’aeroporto di
Tirana, intitolato a Madre Teresa di
Calcutta, è una struttura moderna, e
raggiungiamo Lushnjë percorrendo
una moderna strada statale. La prima
impressione è che ci sia una sorta di
ammirazione per l’Italia e gli italiani:
qui quasi tutti, in particolare i giovani,
parlano l’italiano. L’autista che ci
accompagna dall’aeroporto a Lushnjë
parla in italiano con l’accento
napoletano (ci racconta poi d'aver
vissuto alcuni anni a Napoli)! L’italiano lo studiano a scuola e lo imparano guardando i canali televisivi italiani. In fondo ciò che separa (o
unisce) l’Albania dall’Italia è solo il mar Adriatico: siamo bagnati dallo stesso mare..
Ma a Lushnjë l’italiano lo hanno imparato anche grazie ai missionari che da anni vivono in questo territorio difficile: don Zeno (che ha anche
ricevuto la cittadinanza onoraria della città), don Giampietro prima e don Giuseppe adesso, Suor Armanda e Suor Riccarda delle Suore
della Divina volontà o Suor Elisabetta delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. I missionari rappresentano un punto di riferimento per gli
abitanti di Lushnjë la maggior parte dei quali non è credente. La dittatura di Enver Hoxha, durata quasi quarant’anni, ha cancellato la parola
Dio dal DNA del popolo albanese. Popolo albanese che è comunque in maggioranza di religione islamica, con una piccola percentuale di
cristiani con rito greco-ortodosso (20%) e solo un 10% di cattolici.
Arriviamo a Lushnjë da Crotone per partecipare al progetto che ormai da sette anni porta avanti la dottoressa Chiara Manetta di
Monterotondo (Roma), fisioterapista e docente presso l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” di Tirana. Il progetto
coinvolge un gruppo di giovani studenti universitari che, coordinati dai loro docenti, svolgono attività di fisioterapia a bambini e adulti di
bisognosi; agli studenti questa attività per l'università ha valore di tirocinio.
Nelle strutture della Parrocchia di San Pietro e Paolo si allestisce un vero e
proprio ambulatorio medico, con tanto di sala d’attesa. E sono molti i bambini
che a Lushnjë e nei villaggi dintorni hanno bisogno di essere sottoposti ad
attività di riabilitazione, non potendo permettersi alcuna cura medica. Per alcuni
bambini che non hanno la possibilità di arrivare alla parrocchia, ci si organizza
per fare delle visite a domicilio. Accompagniamo i fisioterapisti in una di queste
visite domiciliari ed è qui che ci rendiamo conto dell’altra faccia dell’Albania. Se
da una parte c’è un paese che si sta sviluppando e che guarda all’Europa,
dall’altra parte c’è un paese povero che soffre, con strade sterrate, pali elettrici
(dove esistono) con fili attorcigliati, poca acqua e in alcuni casi l’unico mezzo di
trasporto che si possiede è l’asino con il carrettino. Nonostante tutte queste
difficoltà c’è anche molta dignità, incontri tanti sorrisi e ricevi tante strette di mano perché gli Albanesi sanno accogliere! Ci rendiamo conto
che gli stessi giovani studenti di fisioterapia di Tirana, non conoscono
questa parte del loro paese.
Tra i tirocinanti ci sono anche italiani di Palermo, Siracusa, Napoli,
Gallipoli, Reggio Calabria … Il nostro piccolo contributo al progetto di
Chiara lo abbiamo dato soprattutto in cucina, facendo assaggiare i piatti
tipici della cucina crotonese.
Le nostre giornate sono strutturate in tre momenti: la mattina stiamo in
cucina mentre gli studenti fanno fisiterapia, al pomeriggio i ragazzi
svolgono le lezioni teoriche con i loro insegnanti e noi assieme a don
Giuseppe visitiamo le realtà intorno a Lushnjë, alla sera un momento di
condivisione guidati dal diacono Graziano. Assieme a noi c’è Matteo di
Monterotondo che da 5 anni partecipa al progetto e che diverte i
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bambini con i suoi giochi di prestigio e ci sono Marinela, Lorna,
Agnese, incaricate dell'accoglienza dei pazienti. Imparare
l’albanese è difficile, ma portiamo nel cuore una parola:
Faleminderit, che significa grazie.
Ora torniamo a Crotone con la nostalgia dell’Albania che si
prepara a ricevere la visita di Papa Francesco (21 settembre).
Voluntariado en Lushnje
amici di Crotone
También este año se realizó en Lushnje (Albania) la actividad de
Voluntariado de Fisioterapia realizado en las estructuras
parroquiales de Lushnje, con la participación de estudiantes de la
Universidad Católica Nuestra Señora del Buen Consejo, guiados
por Chiara Manetta (fisioterapista y profesora de fisioterapia) y
Patrizia y Mario (dos colegas fisioterapistas) y algunos voluntarios
Amigos del p. Ottorino.
El proyecto se propone diferentes objetivos:
- en primer lugar atender con terapias de fisioterapias a niños y niñas con
enfermedades motoras e imposibilitados en acorrer a los cuidados
médicos, así como a ancianos con las mismas imposibilidades.
- proporcionar a los estudiantes la posibilidad de hacer experiencia de
servicio/voluntariado y de practica supervisada
- proporcionar un espacio de compartir y de crecimiento humano y
relacional.
En esta ocasión las estructuras de la parroquia se transforman en cuartos
con camarotes para hospedar los estudiantes y los voluntarios, y el salón
mayor en ambulatorio con 10 camillas para la fisioterapia.
Algunos niños o niñas no tienen posibilidad económicas para llegar a la
parroquia y por ellos se organizan visitas domiciliares. En estas visitas
descubrimos una Albania que no conocíamos, tanta es la pobreza y las
limitaciones (calles de barro, poca agua y luz, sin transportes…). Es impactante para
los estudiantes también, que no conocen este rostro de su tierra.
Los voluntarios de Crotone se dedicaron principalmente a la cocina, preparando las
refacciones también con platos típicos de su tierra. La jornada estaba organizada en
este modo: la mañana en la cocina, mientras los estudiantes hacían fisioterapia, en la
tarde visitas a algunas realidades a los alrededores de Lushnje, guiados por p.
Giuseppe Sgarbossa (y los estudiantes tenían clase a partir de algunos casos tratados
por la mañana) y en la noche dinámicas de grupo para todos.
El idioma Albanese es dificil, pero llevamos en el corazón faleminderit, que significa
gracias.
Hemos regresado en Crotone con la nostalgia de Albania que se prepara a recibir la
visita de papa Francisco el día 21 de septiembre.
Testimonio de algunos estudiantes
Este año también, nosotros, los estudiantes de fisioterapia de la Universidad Católica "NSBC", hemos finalizado esta experiencia que
desde hace 7 años se realiza en Lushnje, en la parroquia Santos Pedro y Pablo. Esta es una oportunidad que nos acompaña, día atrás día,
hacia un crecimiento profesional bien como personal. Nuestro objetivo inicial era lo de mejorar la calidad de vida de los pacientes, pero al
final nos hemos dado cuenta que fueron ellos mismos que nos cambiaron a nosotros.
Todos somos como vasos a la espera de llenarnos al manantial de la vida.
Una testimonianza
Anche quest’anno, noi studenti di fisioterapia dell’Università’ Cattolica “Nostra
Signora del Buon Consiglio”, siamo arrivati alla fine di quest’esperienza che si
svolge da circa sette anni a questa parte, presso la parrocchia di Santi Pietro e
Paolo di Lushnje . Possiamo dare testimonianza che questa opportunità ci ha
accompagnati, giorno dopo giorno, ad una crescita sia a livello professionale che
personale. Il nostro obiettivo iniziale era quello di migliorare la qualità di vita dei
pazienti, ma alla fine ci siamo resi conto, che sono stati proprio loro a cambiare
noi. Tutti noi siamo come vasi in attesa di riempirci alla sorgente della vita.