L`indagine sul crollo del cavalcavia Anas
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L`indagine sul crollo del cavalcavia Anas
8 Domenica 30 Ottobre 2016 Corriere della Sera # L’indagine sul crollo del cavalcavia Anas-Provincia, accuse incrociate Sul cedimento nel Lecchese aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposo Delrio: via a una commissione d’inchiesta. Maroni: verifica su ogni infrastruttura La responsabilità rimbalza tra Provincia di Lecco e Anas, in un balletto che quasi oscura questa tragedia. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio e disastro colposo dopo il crollo, venerdì scorso, del cavalcavia di Annone Brianza. Nell’incidente è morto un uomo di 68 anni e quattro persone sono rimaste ferite. La Statale 36 resta chiusa al traffico, mentre il ponte e il Tir che lo stava attraversando sono stati sequestrati dalla magiANNONE BRIANZA (LECCO) La vittima Il percorso MILANO Dove doveva arrivare Costa Masnaga Annone DOVE di Brianza È CROLLATO IL PONTE LO M B A R D I A V E N E TO Cremona Ferrara Parma EMILIA ROMAGNA Modena Partenza del tir Porto di Ravenna Bologna d’Arco stratura. Non ci sono nomi nel registro degli indagati. Ma tutto potrebbe cambiare appena saranno disposti i primi accertamenti irripetibili. Nell’inchiesta potrebbero finire tutti gli enti che hanno competenza sulle strade coinvolte, Anas e Provincia in particolare. Il procuratore di Lecco, Antonio Chiappani, ha precisato che l’inchiesta dovrà partire dalla storia del ponte crollato, che già negli anni scorsi aveva subito alcuni interventi. «Non posso dire al La sequenza Primo piano Il disastro sulla Statale momento se la tragedia si poteva evitare — ha dichiarato —. Si dovrà valutare l’incidenza del peso dell’autoarticolato e la resistenza della struttura». Ieri il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha istituito con un decreto la commissione d’inchiesta sul cedimento del cavalcavia. La relazione dei tecnici arriverà entro un mese. Mentre il governatore lombardo Roberto Maroni ha annunciato una «verifica complessiva su ogni infrastruttura», il presidente di Anas, Gianni Vit- torio Armani ha chiesto un trasferimento di tutte le competenze stradali all’Anas. Ma sulla ricostruzione è ancora scontro. «Il cantoniere ha ripetutamente sollecitato la Provincia all’immediata chiusura della strada provinciale», sostiene l’ente stradale, «ma nulla è accaduto». La Provincia di Lecco, invece, ribadisce che «il ponte era di competenza di Anas, al quale spettava anche la manutenzione». Anna Campaniello © RIPRODUZIONE RISERVATA Il prof in pensione che tornava dal centro sportivo Claudio Bertini era a pochi minuti da casa. «È stato ucciso da una burocrazia assurda» Su corriere.it Sul sito del Corriere sono disponibili tutti i video e le foto del crollo del cavalcavia che poteva essere molto più pesante. Ma questo non conta. Non per la gravità della tragedia e delle responsabilità, non per lenire il dolore della figlia Valeria. Per tutto il giorno i suoi familiari sono stati all’obitorio dell’ospedale Manzoni di Lecco. La sera, Valeria risponde al telefono e chiede rispetto: «Non voglio dire niente. Mio padre è morto ieri, l’ultima cosa che voglio è parlare di questa storia». Claudio stava tornando a casa da Sesto San Giovanni. Dal centro sportivo della Pro Patria, una delle società più antiche d’Italia, dove era rappresentante legale e diri- gente della sezione Tennis. Stava rientrando a Civate, dove vive da 33 anni. L’immagine dell’Audi bianca schiacciata dal ponte crollato sulla superstrada, la prima a circolare sui social network, ha cancellato subito qualsiasi speranza. Lo strazio dell’attesa per «l’ufficialità» si è protratto 68 anni Claudio Bertini era un docente in pensione di 68 anni, lascia la moglie e la figlia Valeria (IperG) Conftrasporto La denuncia cinque anni fa: «Tir a rischio» tir rischiano di «Q uei far crollare i ponti, ma nessuno lo dice». È la denuncia che il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè fece cinque anni fa «per segnalare i pericoli che nessuno aveva saputo o voluto valutare, per denunciare come un ricorso presentato ai giudici del Tar del Lazio pendesse inascoltato da cinque anni». Appello che, dopo la tragedia sulla Statale 36, viene rilanciato: «Occorrerà attendere ancora mesi, anni, bisognerà che qualcun altro resti stritolato sotto un ponte perché qualche magistrato, qualche politico decida finalmente di muoversi?». © RIPRODUZIONE RISERVATA fino a notte fonda, quando il corpo di Bertini è stato finalmente liberato dal macigno di cemento armato. Alle 17.20 era all’altezza di Annone. Pochi minuti e sarebbe arrivato a destinazione. Forse ha fatto in tempo a sentire il boato che altri testimoni hanno raccontato prima che il PH. JACKIE NICKERSON La villetta è arrampicata sulle colline che si affacciano sul lago di Annone. Il silenzio nel cortile è spezzato dalle voci che arrivano dalle case vicine. Claudio Bertini, venerdì pomeriggio, stava tornando qui. Nella sua casa costruita anni fa in cooperativa. Con la sua Audi station wagon avrebbe percorso questa stretta salita, che sale con una pendenze del sedici per cento. Si sarebbe fermato un attimo davanti al cancello per citofonare alla moglie Augusta e alla figlia Valeria, 33 anni. Il loro nome è scritto sul citofono per esteso. Quello di Claudio Bertini è solo una «C» puntata. Poi giù, fino al cortile dove i gatti, in un sabato che sembra quasi d’estate, si godono il sole. Claudio, 68 anni, ex professore di ginnastica in pensione, è la vittima casuale di un incidente «assurdo» e «imprevedibile». È l’unica persona uccisa nel crollo del cavalcavia di Annone Brianza, l’unico caduto di un bilancio CIVATE (LECCO) WOOLRICH SINCE 1830 AMERICA'S OLDEST OUTDOOR CLOTHING COMPANY WOOLRICH RESERVOIR, PENNSYLVANIA woolrich.eu ponte crollasse proprio sulla sua auto. Ora gli amici piangono «un uomo di poche parole ma dal pensiero profondo, una persona sensibile ed educata», ma anche la vittima di una tragedia «assurda» e della burocrazia». «La sua vita non era in paese, era a Sesto San Giovanni, alla Pro Patria, dove lavorava con grande passione e impegno — racconta il sindaco di Civate, Baldassarre Mauri, che lo conosceva personalmente —. A Civate però viveva da decenni perché sua moglie è civatese e la famiglia è sempre rimasta qui, dove vive anche la figlia. Abbiamo sperato fino all’ultimo, finché non c’è stata l’ufficialità, ma purtroppo la vittima era proprio Claudio». Al cordoglio per la morte del concittadino, Mauri aggiunge una parola «da amministratore»: «Oggi dobbiamo piangere Claudio — dice —. Ma c’è anche la preoccupazione per le nostre infrastrutture obsolete e da rivedere. Ne va della sicurezza di tutti ed è un problema serio per un territorio che dà tanto in termini contributivi e dovrebbe avere il giusto ritorno». A. Cam. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 8727381