Madeleine Michaud
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Madeleine Michaud
Background Madeleine Michaud Il barone Bérubé era seduto nell’angolo, un po’ discosto dalla gente intenta a parlare e a divertirsi nella grande sala. Aveva appoggiato entrambe le mani sul pomo ingioiellato del proprio bastone e lo sguardo vagava, perso nel vuoto. La parrucca incipriata si era disdicevolmente inclinata da un lato, ma nessuno sembrava prestargli la minima attenzione. Madeleine sorrise e passò una mano fra le orecchie del suo elegante chihuaua a pelo lungo grattandolo appena dietro all’orecchio destro. Lanciò uno sguardo al più vicino specchio per sincerarsi che il proprio aspetto fosse ancora perfetto, poi si allontanò dal gruppetto delle altre dame per accostarsi al barone. “Barone, perdonate, ma non ho potuto fare a meno di notare la vostra desolazione, di prestare orecchio ai vostri sospiri. Il vostro dolore pare colmare questa sala nella sua immensità.” Il barone sussultò e alzò gli occhi verso l’elegante fanciulla che gli sorrideva con occhi pieni della più completa comprensione e partecipazione ed emise un nuovo, profondo sospiro: “suvvia, damigella, non prestate troppa attenzione alle pene di un vecchio. Voi siete giovane e vitale, andate a divertirvi con le altre e non angustiatevi per me.” Madeleine afferrò una sedia e la accostò a quella del barone “Oh, barone, mi pensate tanto cinica da potermi divertire mentre la vostra anima è in pena? Vi prego, non fatemi questo torto. È commovente vedere uno spirito capace di tanto amore quanto il vostro.” Fece una breve pausa ad effetto avvicinandosi un poco per incontrare gli occhi del barone e per far sì che egli venisse raggiunto dal suo profumo, poi riprese: “vostra moglie deve essere stata davvero una donna eccezionale... e fortunata per aver saputo trovare un uomo capace di tanto amore.” Mentre il vecchio barone abbassava un attimo gli occhi in preda ai ricordi, Madeleine controllò l’effetto della propria scollatura e appena lui le concesse di nuovo la sua attenzione si chinò appena, mostrando la miglior visuale. “E poi non dovreste proprio definirvi un vecchio. Siete un animo nobile e sensibile e, se mi permettete, anche un bell’uomo. Non tutte le ragazze sono tanto sciocche e fatue da non saper apprezzare un uomo saggio e che abbia già dato prova di saper amare...” lasciò la frase interrotta e fece affluire il sangue alle gote, arrossendo con grazia sotto al belletto. L’accenno era andato a segno, il respiro del barone si fece leggermente più veloce e Madeleine era abbastanza vicina da percepire la differenza che era incorsa nel ritmo del suo battito cardiaco. Perfetto, era proprio dove lei lo voleva. Era il momento di allontanarsi e lasciargli il tempo di riflettere su quel pensiero... il cagnolino si spostò in maniera improvvisa facendo sì che la ragazza si sporgesse un poco in avanti per afferrarlo di nuovo e che la pelle nuda sotto la gola di lei andasse a toccare la mano del barone appoggiata sopra al pomolo del bastone. Il respiro dell’uomo accelerò ulteriormente. Troppo! Non doveva sembrare una preda facile, maledetto cagnolino... la ragazza si sforzò di arrossire ancora di più, raccolse il cagnetto e si allontanò salutando confusamente come una ragazzina impacciata. Appena ebbe dato le spalle al barone recuperò la propria postura e fece bene attenzione, mentre si allontanava, a far ondeggiare con grazia le imbottiture posteriori della gonna, lasciando dondolare i nastri come una coda di cavallo mentre si dirigeva verso i propri appartamenti. “Minou l’hai fatto un’altra volta! Quante volte debbo dirtelo di non prendere iniziative!” Madeleine camminava a grandi passi per la stanza, aveva allentato il bustino quel tanto che bastava per concedersi finalmente di respirare un poco, ma non aveva ancora disfatto la complessa acconciatura e le piume ondeggiavano a sottolineare ogni sua parola. “Non devi tirare troppo la corda col barone! Quella è una preda importante! Hai idea dell’ammontare della sua rendita? Eh? Non puoi comportarti così! Non a palazzo! E men che meno con il barone! Quello, con le sue stupide idee di lutto, non ha più giaciuto con una donna da quando la moglie è morta! Sventolargli un po’ di profumo sotto il naso è l’idea migliore: non può reggere ancora a lungo così. Ma deve Questo materiale è stato creato dagli utenti di www.dragonisland.it e www.dndworld.it ed è vietata la sua modifica o la sua pubblicazione su siti diversi da quello originario senza la previa approvazione del suo autore. Per info: [email protected] Background ficcarsi in testa che l’unico modo di avere di nuovo il calore di un abbraccio femminile sia risposarsi e che la moglie ideale sia la sensibile e onesta Madeleine Michaud, che capisce i suoi problemi e condivide le sue ansie. Non potrà avermi fino a che non mi avrà sposata. Poi lo faremo divertire quanto ti pare, ma non prima!” Lo sguardo della ragazza tornò ad appuntarsi su Minou che se ne stava impettito sul letto a fissarla. Gli occhi del cagnolino lampeggiavano di rabbia e l’aria attorno a lui pareva elettrica come subito prima di una tempesta. Un brivido le corse lungo la schiena: aveva esagerato. Non poteva permettersi di perdere la pazienza con quella bestia... vide un lampo rosso attraversare le enormi pupille nere del chihuaua e si umettò le labbra divenute improvvisamente secche per la paura. “Scusa Minou, hai ragione” si lasciò cadere sul letto di fianco al cagnolino e allungò una mano tremante verso la testa dell’animale. Lui non la morse. Cominciò a grattarlo dolcemente dietro le orecchie, lisciando il pelo e vezzeggiando la creatura in tutti i modi che preferiva. Lo sentì rilassarsi un poco sotto le sue mani, ma era ancora teso. Era pericoloso, maledettamente pericoloso, era stata un’idiota a sfogarsi contro Minou. “Senti piccolo, ho un’idea che ti piacerà un sacco.” Ingoiò la saliva prima di proseguire, era un passo su cui aveva meditato a lungo, ma fino ad ora aveva evitato di parlarne alla bestia... ma non era più tempo di indugi. Era la soluzione migliore, a lui sarebbe piaciuto un sacco. “Ho... ho raccolto alcune informazioni in giro. Giù in città c’è una... una casa di piacere.” Dopo aver affrontato l’argomento le parole presero a scorrere più facilmente. “Si tratta di un luogo estremamente elegante e ben frequentato che si fa un vanto di avere di quando in quando delle autentiche nobili che prestano servizio mascherate. Il pubblico gradisce molto l’alone di mistero e la possibilità di un incontro focoso con una dama dell’alta società. Tutte le donne lavorano mascherate, le vere nobili sono poche, ma ci sono e questo assicura al locale una considerevole fama. Ho parlato con la proprietaria e garantisce la massima riservatezza e di girarmi quasi l’intero guadagno. Sarebbe un modo per potermi comprare nuovi vestiti, gioielli e profumi con cui accalappiare un marito e...” deglutì “... un modo di soddisfare i tuoi desideri.” Aveva parlato tutto d’un fiato, quasi temesse che le sarebbe mancato il coraggio se si fosse fermata a pensarci troppo. L’idea non la entusiasmava per nulla. Però, quando girò la testa verso Minou, vide che il cagnolino aveva gli occhietti maligni che luccicavano e pareva quasi che sorridesse. Scodinzolava persino! Non lo aveva mai visto scodinzolare. Sentì di poter ricominciare a respirare e il ritmo cardiaco si normalizzò a poco a poco. Sì, era stata un’ottima idea. Minou sarebbe stato felice. Il pericolo era scampato. Non sarebbe poi stata la fine del mondo, poteva accaderle di peggio, molto di peggio. “Maestro” Madeleine si inginocchiò dinnanzi al vecchio profumiere dalla barba bianca. Si trovavano nello scantinato sotto al suo negozio e nessuno avrebbe potuto entrare senza che l’ombra del maestro se ne accorgesse. La ragazza indossava un elegante abito da passeggio, adatto per andare a fare compere in città, e uno stravagante cappellino all’ultima moda. Costituiva davvero uno strano spettacolo vederla in ginocchio davanti a un bottegaio dal grembiule macchiato. “Alzati Madeleine, cosa ti porta alla mia dimora?” “Minou, mio signore” il cagnolino non era con lei quel giorno, ma al nominarlo si sentì ugualmente percorrere da un brivido. “È venuto meno in qualche punto del suo accordo?” “No maestro, Minou rispetta ogni parte del nostro accordo. Io sono... molto più bella e convincente di quanto non sia mai stata, comprendo i pensieri degli uomini e posso offrire loro esattamente quello che cercano, in modo da essere ai loro occhi la moglie ideale. Sto lavorando su tre fronti al momento e non dubito che in tempi brevi almeno uno dei tre si deciderà a propormi di sposarlo, ma...” Questo materiale è stato creato dagli utenti di www.dragonisland.it e www.dndworld.it ed è vietata la sua modifica o la sua pubblicazione su siti diversi da quello originario senza la previa approvazione del suo autore. Per info: [email protected] Background “Allora hai mancato tu nei suoi confronti?” la voce del maestro si fece severa. “No signore. Minou viene vezzeggiato e coccolato, ha i migliori cibi esotici e dorme sulla seta. Ogni sera spazzolo personalmente il suo pelo per almeno un’ora fino a farlo risplendere e tutte le dame invidiano la bellezza del mio cagnolino. No, non è l’accordo il problema.” “E allora? Su, non esitare, figliola, mi stai facendo perdere tempo.” “Il problema è tutto ciò che non è previsto nel nostro accordo, maestro. Minou ha... una notevole propensione alla lascivia. Gli piace vedere il desiderio che si scatena, gli piace osservare mentre la gente... bhe... insomma... non stiamo parlando di amore, quello non gli interessa, ma... Ecco la mia domanda maestro è... fino a che punto? Fino a che punto debbo aiutarlo ad assecondare i suoi desideri? Non è previsto nel nostro accordo, ma quando non faccio nulla per aiutarlo lui... lui si arrabbia.” Madeleine sentì una folata di vento sfiorarle il collo, non c’erano spifferi da cui quell’alito di vento potesse provenire ed ebbe l’agghiacciante sensazione che quella fosse la risata dell’ombra del maestro. Sollevò la testa appena in tempo per vedere l’esitazione dipingersi sul volto del profumiere... e si sentì smarrita. Possibile? Possibile che neanche lui avesse il pieno controllo... l’idea era troppo agghiacciante anche solo per essere concepita. Per fortuna il maestro si ricompose immediatamente, abbastanza in fretta da lasciare a Madeleine la speranza di aver solo immaginato quell’istante di paura negli occhi del proprio mentore. “È solo una questione di potere, Madeleine. Tu sei ancora un’apprendista nella scienza occulta, ma non devi mai dimenticare che sei tu la padrona. Tu sei l’umano, la creatura superiore moralmente e intellettualmente. Minou è solo un demone, l’hai evocato tu e ti è soggetto. Certo non è un servitore come un altro, non è una creatura che si possa maltrattare o sottovalutare, ma è pur sempre venuto nel mondo per servirti. Dato che è un demone ha naturalmente anche un suo obiettivo, legato alla regione infernale da cui proviene... ma è solo per cortesia che noi aiutiamo i nostri demoni...” parve esitare un secondo mentre ripeteva, quasi fra sé e sé “...solo per cortesia...”, poi si riprese. “Minou è un demone piccolo. Appena sarai più addentro nei misteri del potere non potrà più pretendere molto da te, potrai metterlo in riga ed evitare che abbia un’ingerenza troppo grande nella tua esistenza, non ti preoccupare. Continua a partecipare alle riunioni segrete e ad applicarti, quando la tua mente sarà più forte...” Il resto del discorso fu una semplice formalità, un riassunto dei concetti base della disciplina satanista, un elenco di rassicurazioni che ebbero il loro effetto... ma solo per il tempo in cui Madeleine si trovò sotto l’ala protettiva del proprio maestro. Già mentre lasciava la cantina del negozio del profumiere sentì di nuovo sul collo la carezza dell’ombra la cui presenza pervadeva il locale come un incubo a occhi aperti e si trovò di nuovo preda della paura. Cosa faceva il maestro per assecondare i desideri di quel demone? Quell’ombra era molto, molto più pericolosa del piccolo Minou e, forse proprio in grazia dei poteri concessi dal cagnolino, Madeleine era certa che bramasse sangue e morte. Il vecchio diceva che crescendo nel potere lei avrebbe potuto controllare Minou e forse era vero... ma quanto potere ci voleva per controllare quell’ombra? Bastava quello del maestro? Per la prima volta in vita sua si trovò a dubitare dell’intelligenza del suo mentore. Certo, era potente, potentissimo... ma aveva scelto un demone che era troppo anche per lui, ne sarebbe sempre stato schiavo. Madeleine invece non si sarebbe lasciata abbindolare tanto facilmente! Aveva Minou e se lo sarebbe tenuto, in fondo era solo un chihuaua e se avesse studiato e si fosse applicata avrebbe di certo potuto controllarlo. Non avrebbe fatto l’errore del maestro: non avrebbe mai evocato creature più forti di lei. Solo demoni piccoli. Sì, magari le sarebbe servito qualche altro demone piccolo, non appena divenuta baronessa non le sarebbe più bastato poter capire gli intimi desideri degli uomini, avrebbe avuto bisogno di ben altri strumenti per tenere sotto controllo il marito e per portarlo là dove lei avrebbe potuto avere un Questo materiale è stato creato dagli utenti di www.dragonisland.it e www.dndworld.it ed è vietata la sua modifica o la sua pubblicazione su siti diversi da quello originario senza la previa approvazione del suo autore. Per info: [email protected] Background maggior controllo sulla vita sociale e politica del paese... e poi per liberarsene quando sarebbe venuto il momento. Ma mai e poi mai, in nessun caso, avrebbe evocato un demone come quell’ombra orrenda. Lei era più furba di quel vecchio artigiano, molto più furba... Con passo di nuovo sicuro, si allontanò dalla bottega del profumiere. Solo poche ore più tardi, una donna avvolta in un mantello di seta blu con un cappuccio che scendeva a celare i lineamenti si affrettava per le vie di Parigi. Stringeva fra le braccia un elegante chihuaua a pelo lungo. Si accertò che nessuno potesse vederla e svoltò nel vicolo dietro alla casa di piacere di Madame Dupont. Questo materiale è stato creato dagli utenti di www.dragonisland.it e www.dndworld.it ed è vietata la sua modifica o la sua pubblicazione su siti diversi da quello originario senza la previa approvazione del suo autore. Per info: [email protected] Background Sistema di gioco e ambientazione Il gioco per cui è nato questo personaggio si chiama SORCERER, l'autore è Ron Edwards e la casa produttrice è la Adept Press, Chicago. Il gioco ha un sito Internet su cui è possibile trovare ulteriori dettagli: www.sorcerer-rpg.com. Quanto all’ambientazione, il gioco non è vincolato a un’epoca particolare. Il nostro master ha optato per la Francia nobile negli anni precedenti la rivoluzione. Questo materiale è stato creato dagli utenti di www.dragonisland.it e www.dndworld.it ed è vietata la sua modifica o la sua pubblicazione su siti diversi da quello originario senza la previa approvazione del suo autore. Per info: [email protected]