Il Papa e i giovani

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Il Papa e i giovani
I
Anno XXI (XXXVI) - N ° 11 - NOVEMBRE 2 0 0 3 - Via S. Lucia Filippini n° 2 5 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 6 6 2 / 9 6 art. 2 - comma 2 0 / c
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
Direzione, redazione: 0 1 0 2 7 M o n t e f i a s c o n e , Via S.L. Filippini, 2 5 - T e l . 8 2 6 0 5 0 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 2 7 2 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via 0 . Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel. e Fax: 826297 - e-mail: [email protected]
16 OTTOBRE 2003:
25 anni di Pontificato di Giovanni Paolo II
Il Papa e i giovani
LA FEDE CRISTIANA...
Angelus del 12 ottobre
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Giovedì prossimo, 16 ottobre, si compirà
il venticinquesimo anno del mio pontificato.
Alle ore 18, in Piazza San Pietro, celebrerò
una solenne Messa di ringraziamento. Sin
d'ora ringrazio quanti vorranno unirsi a me
con la loro preghiera, rendendo grazie a Dio
per la sua continua e provvida assistenza.
Alla mia mente ritornano i giorni dell'ottobre 1978. In modo speciale ripenso, oggi, al
primo Angelus che recitai da questa finestra, il
22 ottobre. Nel mistero dell'Incarnazione, che
questa preghiera ci aiuta a contemplare, cercai allora di "abbracciare tutto il futuro dei pontificato, del Popolo di Dio e di tutta la famiglia
umana, perché - dicevo - la famiglia prende
inizio dalla volontà del padre, ma sempre
viene concepita sotto il cuore della madre"
(Insegnamenti, 1,1978, 43).
Ora, mentre penso con riconoscenza al
A Te, Signore Gesù Cristo,
unico Pastore della Chiesa,
offro i frutti di questi venticinque
anni di ministero
al servizio del popolo
che mi hai affidato.
Perdona il male compiuto
e moltiplica il bene:
tutto è opera tua e a Te solo
è dovuta la gloria.
Con piena fiducia
nella tua misericordia,
Ti ripresento, oggi ancora,
coloro che anni fa
hai affidato
alle mie cure pastorali.
Conservali
nell'amore,
radunali nel tuo ovile,
prendi sulle tue spalle i deboli,
fascia i feriti, abbi cura dei forti.
Sii Tu il loro Pastore,
affinché non si disperdano.
Proteggi la diletta Chiesa
che è in Roma
e le Chiese del mondo intero.
Pervadi con la luce
e la potenza del tuo Spirito
quanti hai posto a capo
del tuo gregge:
adempiano con slancio
la loro missione
di guide, maestri e santificatori,
nell'attesa del tuo ritorno glorioso.
Ti rinnovo, per le mani di Maria,
passato, il mio sguardo si volge ai giovani,
con cui ho stabilito fin dall'inizio del mio ministero petrino un dialogo preferenziale. Ricordo
che, al termine di quel primo Angelus, aggiunsi uno speciale saluto per loro dicendo: "Voi
siete l'avvenire del mondo, voi siete la speranza della Chiesa, voi siete la mia speranza".
Debbo riconoscere che la risposta dei giovani è stata davvero incoraggiante. Oggi vorrei ringraziarli per essermi s e m p r e stati
vicini durante questi anni e vorrei che sapessero che continuo a contare su di loro.
Li affido a Te, o Maria, che sei la perenne giovinezza della Chiesa. Aiutali ad essere pronti e disponibili alla volontà di Dio,
per costruire g e n e r o s a m e n t e un m o n d o
più giusto e fraterno.
^v-v^^c*
(/hidLi
Novena
dell'Immacolata
A. V
... oggi seriamente minacciata, appare come
realtà ripetitiva, stanca, per i processi in atto di
secolarizzazione, scristianizzazione e neo-paganesimo.
• II P a p a Paolo VI, c o m e A r i v e s c o v o di
Milano, nel 1957 scriveva: "la maggior
parte
della popolazione non ha la Fede viva, non la
preghiera, non la conoscenza del cristianesimo,
non ha l'impegno della vita cristiana...
Troppi
ambienti (troppe case!), hanno perso il più piccolo segno di religiosità". Lo diceva della sua
diocesi di Milano, noi possiamo dirlo del nostro
piccolo ambiente falisco.
• La Fede è vista come un peso e non come
dono, non come un bene: il bene più necessario
e decisivo. E' vista come "adempimento di un
precetto" e non c o m e "gioiosa e
impegnata
risposta d'amore personale all'amore di Dio per
noi".
• Secondo Tertulliano "cristiani non si nasce
ma si diventa" e diventare cristiani, è oggi più
difficile che nel passato, perché i fattori negativi
sono tanti.
• Un rimedio può essere la:
tradizionale novena dell'Immacolata,
che quest'anno sarà portata avanti da un nostro
sacerdote - D. Tito Monanni - che ci parlerà di
Maria in modo semplice ma incisivo per scuoterci dal torpore che forse invade la nostra vita.
Decidiamoci... vinciamo la pigrizia e ogni
sera alle 18.00 a partire da sabato 29 novembre portiamoci in Santa Margherita per pregare insieme e insieme riflettere sulla
"Parola di Dio".
S O M M A R I O
• Novena dell'Immacolata
Madre amata,
il dono di me stesso,
del presente e del futuro:
tutto si compia
secondo la tua volontà.
Pastore Supremo,
resta in mezzo a noi,
perché possiamo con Te
procedere sicuri,
verso la casa del Padre. Amen!
pag.
2
• Il futuro e lo sviluppo innovativo
di "Villa Serena"
8
• I nostri Missionari
9
• I nostri Sacerdoti
10
• Il 50° di Villa Santa Margherita
"
11/14
• La pagina di Scrapante
19
• Cos'è il pronto soccorso
23
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
pag. 10
Gli attori
nella liturgia
NOVENA DELL'IMMACOLATA
PROGRAMMA
Ogni sera alle ore 18.00 - in Santa Margherita
Oratore: Don Tito Monanni
Sabato 29 novembre:
Chiesa, degli
Maria è viva e agisce nella vita
della Chiesa e del Cristiano
Domenica 30 novembre
ore 18.00
Celebra:
Sua Ecc.za Mons. Lorenzo
Rinnovo della Oblazione
giosa delle Maestre Pie
reli-
Lunedì 1 dicembre
risposta di Maria e del cristiano
Martedì 2 dicembre
Maria - la Famiglia di Nazareth e
la nostra
Mercoledì 3 dicembre
Maria - Madre di Cristo,
della
Uomini
Giovedì 4 dicembre
Maria - e la contemplazione
Venerdì 5 dicembre
Maria - e il valore della
sofferenza
Sabato 6 dicembre
Maria - e la vera beatitudine
Domenica 7 dicembre
Maria - e il suo invito a seguire
Gesù
Lunedì 8 dicembre
FESTA DELL'IMMACOLATA
CONCEZIONE DI MARIA
ore 18.00:
Pontificale del
Vescovo Mons. Lorenzo
CALENDARIO PARROCCHIALE
MESE DI NOVEMBRE
Ricordiamo e preghiamo i nostri cari
che già vivono in Dio per l'eternità.
Pregando per loro cerchiamo di attuare
e progredire nella vita di Dio in modo
da raggiungerli quando il Signore
vorrà, per non separarci mai più.
Ogni sera
nella chiesa del Divino Amore:
ore 16,30: Recita del Rosario
Recita dei Vespri
S. Messa
22 novembre - sabato
Festa di S. Cecilia, Patrona
dei musicisti
23 novembre - domenica
Festa di Cristo Re
Ultima domenica
dell'anno
liturgico B.
Cadrebbe in questo giorno la
festa di S. Felicita compatrona della nostra città. L'abbiniamo alla festa della consacrazione della Basilica di S.
Margherita - 20 maggio p.v.
11 novembre - martedì
S. Martino di Tours - vesco- 26-27-28 novembre
vo
ore 18 00' Adorazione solenne nella
Abbiamo l'immagine nella
chiesa di S. Andrea, in ricornostra
basilica
di
S.
do dei nostri defunti.
Margherita e cercheremo di
29 novembre - sabato
ricordarlo in modo particolare.
Inizia la Novena dell'Im16 novembre - domenica
macolata (vedi programma
Giornata mondiale per le
riportato in questa stessa
migrazioni
pagina).
Andando avanti nella lettura della Costituzione Conciliare
"Sacrosanctum Concilium" si arriva ai paragrafi 42 e 43 ove si
descrive e si parla del rapporto che esiste tra Liturgia e Gerarchia
Ecclesiastica.
Il paragrafo 44 annuncia che la Liturgia deve essere principalmente comunitaria vale a dire in ogni celebrazione liturgica,
in modo speciale nella celebrazione della S. Messa e
nell'Amministrazione dei sacramenti è necessaria la presenza dei
fedeli. Non si esclude che anche queste due manifestazioni liturgiche siano private, ma il Concilio preferisce che la forma privata
sia usata il meno possibile.
Si arriva al paragrafo 46 ove si precisa in termini chiari il
decoro che ogni celebrazione liturgica deve avere. Troviamo quindi il principio generale secondo il quale... ciascuno, ministri e
semplice fedele... si deve limitare a compiere tutto e soltanto ciò
che, secondo la natura del rito e le norme liturgiche, è di sua competenza.
E' al paragrafo 47 che si stabiliscono il modo con il quale vengono svolti i compiti dei singoli: Anche i ministranti, (cioè i chierichetti) i lettori, i commentatori, ed i membri della "schoia
cantorum" svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella pietà e con quel buon ordine che
conviene ad un così grande ministero e che il popolo di Dio esige
giustamente da essi.
Da qui scaturiscono una serie di precisazioni. Nella liturgia
nulla s'improvvisa, ma tutto deve essere preparato a tempo
opportuno.
I Chierichetti devono fare le prove prima per poi ben servire
all'altare, i lettori debbono leggere bene, con retta pronuncia e
dando senso alla lettura, non si può mandare a leggere l'ultimo
arrivato o un tizio rimediato all'ultimo momento anche se questi è
un personaggio. Troppo spesso si odono lettori che leggono male
e senza espressione, non facendo quindi comprendere a pieno il
senso ed il valore del messaggio contenuto nel testo.
Così pure i commentatori devono prepararsi prima i commenti da fare senza improvvisare nulla, anche perché nell'improvvisazione si possono dire cose errate e fuori posto.
La stessa "Schola cantorum" deve preparare i canti, deve
risultare un gruppo armonico nulla si può devolvere al caso o
all'ultimo momento. Gli stessi canti devono essere scelti in base
alla liturgia che si celebra, in base al momento dell'anno liturgico
che si vive, al tipo di rito con il quale si celebra la liturgia, non
escludendo completamente la partecipazione di tutti i fedeli. Per i
solisti lo spazio nella liturgia è minimo, giusto l'essenziale.
Si parla quindi della partecipazione attiva dei fedeli, curando l'apprendimento delle risposte che essi debbono dare al sacerdote, la salmodia da recitare specialmente dopo la prima lettura,
le antifone, la partecipazione ai canti senza dimenticare i gesti
che si compiono anche con il corpo dimostrando la comunione di
spirito ma anche di estetica che la liturgia richiede. Infine si raccomanda il grande silenzio da tenere durante le celebrazioni proprio per favorire una seria e fervida preghiera che ognuno deve
rivolgere a Dio in piena consapevolezza.
Pietro Brigliozzi
FESTIVO S A N T E
7 , 3 0
Divino Amore
MONTEFIASCONE
ME
Corpus Domini
1. Flaviano
jseppe
S. Maria del Giglio
Corpus Domini
S. Maria delle Grazie
S. Pietro - Benedettine
Villa S. Margherita
Santuario S. Lucia Filippini
8 , 1 5
S. Maria del Riposo (Fiordini)
S. Flaviano (est. 19)
9
S. Francesco
Villa S. Margherita
9 , 3 0
Corpus Domini
S. Maria del Giglio
1 0
S. Margherita
S. Flaviano
S. Giuseppe
S. Maria della Vittoria
Villa S. Margherita
11
S. Margherita
18
S. Andrea
(est. 19,30 S. Francesco)
S. M E S S A V E S P E R T I N A d e l s a b a t o
v a l e v o l e per il p r e c e t t o f e s t i v o
1 6
6 , 3 0
1 7
s . Pietro - Benedettine (est. 1 7 )
s
- M a r i a del Giglio
S . M a r g h e r i t a (est. 19)
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
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Vecchie Fato
- anno scolastico 1967/68 Maestro: Mariani Giulio.
In piedi: ..., Castellani Sandro, Andreani Luciano, Patrizi
Angelo, ..., ..., Nevi Luciano, Basili Emanuele
Saraca
Paolo, Fabene Antonio, Ciucci Carlo.
Seduti: Tabarrini Giovanni
Fantera Giuseppe,
Monachello Francesco, Manzi Augusto, Casantini Guido.
MONTEFIASCONE E IL SUO VINO
23.
La commercializzazione
del
prodotto
La vendita del vino poteva avvenire ad
grossum o ad minutum. Nel primo caso erano
necessari, oltre a capitali di non trascurabile
consistenza, la possibilità di essere attivamente
presenti sul mercato nelle diverse fasi dell'acquisto e dello smercio. Dalle due esigenze scaturiva spesso la necessità di dar vita a società
che permettessero di operare più efficacemente e con maggiore profitto.' A Montefiascone, il
22 febbraio 1346, si costituiva una di queste
s o c i e t à ad mercantiam
vini, n e l l a q u a l e u n
socio metteva a disposizione dell'altro 65 fiorini
d ' o r o d a u t i l i z z a r e per i c o m m e r c i f i n o alle
calende d'ottobre; dopo questa data il prestito
doveva essere restituito cum medietate lucri et
dampni.2
Controlli rigorosi erano comunque riservati alle misure utilizzate nella compravendita
del prodotto.
STATUTO ANTICO (1471): ...che i signori
Priori, sotto vincolo di giuramento, dopo
la pubblicazione del presente Statuto facc i a n o c o s t r u i r e e lavorare da esperti e
c a p a c i s c a l p e l l i n i t r e m i s u r e di p i e t r a ,
come si usa in altre città vicine, cioè lo
staio, il mezzo staio e il quartarolo, che
siano da riferimento anche per le misure
lignee delle biade e consentano di misurare ogni genere di biada o di legumi. E
c h e le s t e s s e m i s u r e d e b b a n o stare e
r i m a n e r e s o t t o la v o l t a e la l o g g i a del
Palazzo della residenza del Potestà, sulla
via e presso la via che conduce al poggio
delle Felci, e debbano essere bene esposte e strutturate nel modo migliore per la
vera e giusta misura della comunità della
città di Montefiascone cosicché, in ogni
momento, si possano accertare le precise
e giuste misure del C o m u n e . Inoltre
vogliamo che coloro che vendono il vino
bianco, in quantità di barile, utilizzino un
recipiente che abbia la capacità di ventiq u a t t r o p e t i t t i e q u e l l i c h e v e n d o n o il
mosto torbido sia e debba essere un barile di misure di venticinque petitti e così
dai venditori debba essere osservato per
il futuro e quelli che comprano il vino nel
modo predetto sotto pena di cinque libbre
di denari paparine per ciascuno che fa il
contrario e per ogni volta. 3
Nell'Italia centrale, fino alla fine del medioevo, il
termine petitto era sinonimo di boccale. Così
specifica il Sella: "...petictum
seu bucale sit
capax duorum mediorum vel quatuor
fogliectarum [...] salma vini [...] esse debeat XL petictorum seu bucalorum
et barile vini
intelligatur
esse viginti petictorum seu bucalorum;
Belforte
1567, V, 74.'"
La capacità del boccale, i cui valori andavano
da 0,8 a 2,2 litri a seconda della regione consi-
DI G I A N C A R L O BRECCOLA
[email protected]
derata, moderatamente variava tra le località
del P a t r i m o n i o . Il b o c c a l e m o n t e f i a s c o n e s e ,
d u n q u e , non d o v e v a s c o s t a r s i t r o p p o dalle
misure r o m a n e e pertanto la sua capacità
doveva avvicinarsi ai due litri (verosimilmente
1,82 litri).5 Una capienza simile viene confermata dal dizionario dialettale Mattesini-Ugoccioni
proprio per il territorio di Montefiascone: "bboccale [O, MF], s.m., misura di capacità pari a litri
2".6
24.
Taverne e Osterie
Considerando la grande diffusione che
le taverne e le osterie ebbero nel medioevo,
possiamo dedurre che meno impegnativo,
finanziariamente e materialmente, doveva rivel a r s i il c o m m e r c i o d e l v i n o ad minutum. A
Montefiascone, come in altre località del
Patrimonio, i tabernarii erano tanto numerosi
da potersi o r g a n i z z a r e in arte e a b b a s t a n z a
considerati da precedere, nella gerarchia sociale, varie categorie di lavoratori.
STATUTO Nuovo (1584): Che tutte le arti
vadano in Chiesa nel modo e ordine e
tempo sottoscritto [...] dette Arti debbano procedere in questo m o d o qui sotto
riportato: innanzi tutto gli Albergatori, e i
Tavernieri, i Muratori, gli Scultori, i Mulinai
e i Barbieri, al quarto posto i Calzolai, al
quinto i Ciabattini, al sesto i Fabbri, al settimo gli Aromatari, all'ottavo i Mercanti, al
nono i Bifolchi... 7
La g e s t i o n e d e l l e o s t e r i e e r a q u i n d i
disciplinata da diverse normative, tra cui una
che, specificandone le competenze, bene la
differenziava dalla categoria degli albergatori.
Boccale con ansa forata per l'apposizione del sigillo
plumbeo comunale
1 CORTONESI 1 9 8 8 , p. 8 9 .
2 CORTONESI 1 9 8 8 , p . 8 9 ; BIBLIOTECA COMUNALE DEGLI
ARDENTI, Pergamene, 3584.
3 ASCM, Copia Statuti Veteris, Liber primus, De
R e g i m i n e , QUOD D D . PRIORES VINCULO JURAMENTI FIERI
FACIANT MENSURAS LAPIOEAS VIDELICET STARIUM MEDIUM,
ET QUARTAROLUM, C a p . 1 1 0 .
4 SELLA 1 9 4 4 , ad
vocem.
5 Tavole di ragguaglio dei pesi e delle misure già in
uso nelle varie Provincie del Regno col sistema
metrico decimale, approvate con Decreto Reale 20
maggio 1877, n.3836, Roma 1877.
6 ENZO MATTESINI - NICOLETTA UGOCCIONI, ad vocem
in
Vocabolario del dialetto del territorio
Orvietano,
Perugia' 1992.
7 ASCM, Copia Statuti novi, Libro Primo, CHE TUTTE
LE ARTI VADANO IN CHIESA NEL MODO E ORDINE E TEMPO
STATUTO Nuovo (1584): Non possano i
tavernieri, e t a n t o m e n o altre persone,
apparecchiare le tavole con le tovaglie e
vendere i propri cibi cotti senza possedere le insegne di locanda e senza aver
p a g a t o la r e l a t i v a t a s s a [...] p o s s a n o
invece sistemare le tovaglie e le masserizie portate dagli avventori e cuocere i
loro cibi. 8
Tra gli altri obblighi previsti vi era quello
di usare misure regolamentari, bollate con il
sigillo p l u m b e o del c o m u n e ; q u e s t e m i s u r e
erano costituite da recipienti denominati rispettivamente petictum, medium, tertium e fogliecta,9 e da altri contenitori più grandi, genericamente definiti vascella, da tenere per ogni evenienza.
SOTTOSCRITTO, C a p i t o l o 3 4 .
L'ordine di sfilata presenta alcune differenze con
quello previsto dallo STATUTO ANTICO DEL 1471: ...per
primo vada i! Podestà ed i signori Priori, secondo
vada il collegio dei Notai, al terzo posto i Mercanti e
poi i Cacciatori e gli Speziali o Aromatari, quarto i pizzicagnoli, quinto i Calzolai, sesto i Tavernieri, settimo
gli Scalpellini i Fabbri e i Carpentieri, ottavo i
Contadini, nono i Pecorai, decimo gli Albergatori,
undicesimo i Bifolchi, dodicesimo i Mulinai, e i
Vetturali, tredicesimo i Pescivendoli, quattordicesimo
i Fornai, quindicesimo i Macellai, sedicesimo i
Barbieri, "...dette Arti debbano procedere in questo
modo qui sotto riportato: innanzi tutto gli Albergatori,
e i Tavernieri, i Muratori, gli Scultori, i Mulinai e i
Barbieri, al quarto posto i Calzolai, al quinto i
Ciabattini, al sesto i Fabbri, al settimo gli Aromatari,
all'ottavo i Mercanti, al nono i Bifolchi", (trad. Elettra
De Maria)
8 ASCM, Copia
Statuti
novi,
Liber quartus,
E x t r a o r d i n a r i o r u m , DE TABERNARIJS, CAP. MI.
(17 - continua)
9 Facendo riferimento alla capacità del petitto o boccale, la mezzetta (medium) doveva contenere circa
0,9 litri, la terzetta (tertium) 0,6 litri, la foglietta o quartino 0,45 litri.
pag. 10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Attualità localeRubrica
In giudizio contro la discarica
E' stata rinviata al 21 novembre 2003 l'udienza già fissata per il
22 maggio scorso da parte del Tribunale di Viterbo, per il procedimento penale nei confronti degli amministratori della società che
gestisce la discarica di Monterazzano. Il sindaco di Montefiascone,
Mario Trapè, si è costituito parte civile e ha dato ampio mandato
all'avv. Bruno Mecali di chiedere i danni morali e materiali e di far
accertare dal Giudice se la gestione della discarica abbia prodotto
effetti sulle falde acquifere esistenti nel confinante territorio di
Montefiascone. La discarica sorge in località Fornaci, in agro di
Viterbo, ma si trova nelle immediate vicinanze delle campagne di
Montefiascone e questa realtà ha costituito, fin dall'inizio, motivo di
allarme e di apprensione per i coltivatori della zona. Dice, infatti, il
sindaco Trapè: "L'impianto povoca seri danni sia dal punto di vista
ambientale che per la salute dei cittadini di Montefiascone.
Gli effluvi maleodoranti che provengono da questo sito - afferma il primo cittadino - rendono irrespirabile l'aria, tanto che alcuni
a cura di Umberto
Ricci
coltivatori dei terreni limitrofi sono dovuti ricorrere a cure mediche
per il verificarsi e ripetersi di stati di malessere dovuti alla respirazione insalubre dell'aria". Ma per Trapè c'è di più e di peggio: "Tale
fenomeno - prosegue infatti il sindaco - viene notevolmente accentuato nei giorni in cui il vento spira verso nord e nord-est, tanto che
l'odore nauseante arriva ad investire anche le abitazioni situate
nella immediata vicinanza del centro storico di Montefiascone".
Nella delibera della giunta c o m u n a l e di M o n t e f i a s c o n e , la
n.83/03, che autorizza il sindaco a costituirsi parte civile si legge
che "dai capi di imputazione contestati risulta evidente una non
corretta gestione della discarica, per cui si rende opportuno dover
promuovere, quale parte offesa, una azione legale nei confronti
della società che gestisce la struttura a salvaguardia della salute
pubblica e degli interessi dei cittadini di Montefiascone". Già nel
gennaio 2000 il Comune di Montefiascone aveva conferito incarico
agli avvocati Alberto Costantini e Bruno Mecali ad acquisire e studiare tutta la documentazione esistente al fine di promuovere una
eventuale iniziativa legale per difendere gli interessi del Comune.
Col velodromo tutti in pista
Il giudice di pace raddoppia
Via libera da parte della giunta comunale di Montefiascone alla realizzazione
di un velodromo all'interno degli impianti sportivi di Fontanelle.
Il progetto, redatto dal geom. Luca Ferri, prevede una spesa di 43.180,95
euro di cui una parte a carico delle casse comunali e il rimanente coperto da
contributo regionale. Con la costruzione del velodromo si realizza il sogno di tanti
sportivi montefiasconesi legati al ciclismo da una vera e propria passione. Che
ha origini molto lontane, addirittura dagli esordi di questo coinvolgente sport, con
le imprese memorabili di Giuseppe Caprio nei primi decenni del secolo scorso, e
che si è poi consolidata nel tempo con le strepitose vittorie di Sante Ranucci e
Livio Trapè. Il primo, classe 1906, gareggiò con onore con i vari Girardengo,
Binda e Guerra e propagandò il ciclismo dilettantistico e professionistico sul colle
di Montefiascone. Suoi degni eredi sono stati i citati Sante Ranucci, campione
del mondo dilettanti su strada nell'anno 1955 e, cinque anni dopo, il grande Livio
Trapè medaglia d'oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960.
A proposito del velodromo, che sta per essere realizzato in tempi brevi, va
ricordato che la prima proposta venne da Luciano Femminella, l'attuale vice
comandante dei Vigili del Fuoco di Viterbo e grande appassionato di ciclismo, il
quale ne perorò la causa negli anni '90 nella sua qualità di assessore allo sport.
L'idea venne accantonata per difficoltà tecniche e finanziarie ma ora è stata
ripresa e sta andando in porto. Da non dimenticare anche che Montefiascone ha
già avuto la sua bella pista in terra battuta e che fu un polo di attrazione per tante
leggendarie gare di velocità tra il 1950 e il 1960.1 meno giovani ancora ricordano
certamente le travolgenti volate dei campioni di allora: da Corrieri della Legnano,
gregario di Bartali e Petrucci portacolori bianco-celesti della Bianchi e gregario di
Coppi che varie volte gareggiarono sulla pista dove ora sorge la scuola media
"A. Manzoni". Ma la memoria va anche alle tante corse in pista caserecci con i
vari atleti locali: dai grandi Sante Ranucci e Livio Trapè, ai loro colleghi montefiasconesi rimasti validissimi dilettanti: Ardelio, fratello di Livio; Mauro Aiazzi (scomparso alcuni anni fa e a cui potrebbe essere intitolato il nuovo velodromo);
Franco Salmistraro, Corrado Governatori, Nando e Pietro Maurizi e tanti altri.
Nel piano di ridimensionamento degli uffici dei giudici di pace
messo a punto dal Ministero della Giustizia, quello di Montefiascone
non solo non lascia ma addirittura raddoppia. Infatti all'ufficio di via
Bixio dove operano già due giudici di pace, sarà accorpato quello di
Valentano, il Comune che insieme a Ronciglione, non avrà più questo
basilare servizio pubblico, uno dei pochi, che funziona egregiamente a
servizio dei cittadini. Il giudice della cittadina cimina, per la cronaca,
finirà negli uffici di Viterbo.
Per Montefiascone si tratta di un successo e di una battaglia vinta
nella guerra di tagli che ha ridotto, in tutta Italia, da 848 a 460 i "piccoli
tribunali". Il ridimensionamento entrerà in vigore entro il corrente anno
e, come è ovvio, sta suscitando malcontenti, critiche e proteste su tutto
il territorio nazionale.
Il giudice di pace, come è ormai ampiamente noto, decide sulle vertenze civili il cui valore non deve superare i 2.500 euro. Per quanto
riguarda invece le sanzioni amministrative e danni per incidenti stradali
la sua competenza aumenta a 15.000 euro. Nel settore delle cause
penali il giudice di pace ha competenza per i reati minori tra cui le ingiurie, le lesioni colpose e i danneggiamenti.
Nell'ufficio del giudice di pace di Montefiascone le cause che maggiormente vengono trattate sono quelle che riguardano le contravvenzioni, In costante aumento, erogate dall'Autovelox. Ad ogni udienza
sono decine gli automobilisti che, avendo presentato ricorso, attendono
con ansia la decisione del giudice, che per la verità, è spesso a loro
favore. Perché non sono chiare le disposizioni sulle modalità circa l'utilizzo di queste macchinette elettroniche ed anche perché i Comuni del
comprensorio che fa capo a Montefiascone, non sempre applicano nel
modo giusto le delimitazioni delle strade urbane ed extraurbane o l'utilizzo delle pattuglie dei vigili urbani.
Tanto è vero che di recente il giudice di pace di Montefiascone ha
dovuto annullare diverse contravvenzioni per il superamento dei limiti di
velocità rilevate dall'Autovelox, proprio a causa della poca chiarezza
con cui erano state erogate. Con l'accorpamento dell'ufficio di
Valentano crescerà la mole di lavoro per quello di Montefiascone, salvo
che non sia previsto anche un potenziamento del personale e degli
stessi giudici di pace.
S.O.S. per Porgano
di S a n Flaviano
Sta andando in malora il grande organo della basilica di S. Flaviano a
Montefiascone. La denuncia viene della soprano falisca Lia Saraca. Lo strumento è scordato in tutti i sensi, sia perché non risponde più adeguatamente al tocco
dell'organista e sia perché è dimenticato da tutti. Eppure si tratta di uno strumento musicale di grande prestigio e di recente costruzione essendo stato installato,
nella parte superiore della basilica romanica, soltanto una ventina di anni fa.
Costato svariati milioni, per il suo acquisto si ricorse ad una sottoscrizione popolare cui i cittadini di Montefiascone risposero con grande generosità ma mai
avrebbero pensato che avrebbe fatto una così triste fine.
Anche se bisogna dire che non tutto è perduto in quanto si è sempre in
tempo per un intervento di restauro e di recupero da affidare a mani esperte. Fin
dalla sua installazione l'organo di S. Flaviano è stato utilizzato per numerosi concerti, sempre molto affollati. I suoni che provenivano dalle sue numerosissime
canne hanno incantato, per tanti anni, gli appassionati di musica classica, ma ora
non è più così. Nelle rare volte che viene ancora usato, specie in occasione di
matrimoni, ci si rende conto che l'organo soffre di una mancata manutenzione
perché le note che si diffondono sotto le arcate gotiche dell'antica basilica non
sono più melodiose come una volta. L'organista, come afferma la soprano
Saraca, ha grosse difficoltà nell'accompagnare il canto.
Spesso il mantice non ritorna e interrompe l'esecuzione. Occorre dunque
intervenire con sollecitudine per ripristinarne la ricchezza musicale e riconsegnare il prezioso e costoso strumento alla godibilità dei montefiasconesi.
Cosa importa se c'è il terrorismo
e se cadon le torri gemelle?
Aiuto!!!
Se s'Inquinan le cose più belle?
Importante si salvi il pallon.
S'ode a destra uno squillo di tromba,
a sinistra risponde uno squillo:
italiano che dormi tranquillo,
corri presto l'Italia a salvar.
Se la mafia nel sud imperversa,
se nel mondo c'è guerra e c'è fame,
del pallone si salvi il reame
e l'Italia salvata sarà.
Corri presto a salvare l'Italia,
perché è in crisi del Calcio la Lega:
in un mare di debiti annega
e già grida: si salvi chi può!
Soccorriamo gli eroici atleti
con le barche, le ville e le amanti,
riempiamo ancor più di brillanti
e di dollari i loro tesor.
Cecchi Gori, Moratti e Galliani
poverini, ci chiedono aiuto;
Berlusconi si sente perduto
e ripete: si salvi chi può!
Accorrete, operai e massaie,
contadini, impiegati, artigiani:
la calcistica Lega e Galliani
voi soltanto dovete salvar.
Sett. 2002
D. Giovanni Mai
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
N O T A DI A G R I C O L T U R A
Le piante
tro n sgeniche
Gli O G M ,
organismi geneticamente modif i c a t i , in I t a l i a
non s o n o tollerati
assolutamente. Nessuno
sa
se sono
veramente pericolosi per gli
esseri viventi,
tuttavia
sono
v i e t a t i p e r il
timore di nocività per la salute
dell'uomo.
La
regola
generale
è:
meglio prevenire che curare, è da irresponsabili aspettare che succeda
qualcosa.
In Canada, negli anni novanta, c'era un discreto sviluppo del mercato biotecnologico, forse tra i più rilevanti del mondo, ma successivamente le autorità hanno ritenuto opportuno emanare norme più restrittive. Infatti il Canada ha prodotto colture transgeniche come soia, mais,
cotone, pomodori e patate per decine di miliardi di dollari all'anno, poi,
dopo l'emanazione di leggi limitative, i ricercatori hanno dovuto interrompere gli studi, sollevando pesanti critiche circa il rigore dell'utilizzo
dei semi ogm. E' timore generale che le colture transgeniche possano
rivelarsi invasive: per esempio la soia transgenica è stata manipolata
per resistere agli effetti dell'erbicida. Durante il raccolto, molti semi si
perdono ovviamente sul terreno nei campi e tutti rigermoglieranno vigorosi nella primavera successiva, diventando piante spontanee infestanti, con il grave inconveniente di essere biologicamente resistenti al
diserbante.
E' vero che con le macchine operatrici moderne la perdita accidentale dei semi è ridotta a zero, ma l'errore umano è sempre in agguato.
Un'altra preoccupazione grave è la fuga di geni. In altre parole, c'è il
timore che i geni delle colture transgeniche possano passare alle altre
Poesia - cantata
"Tre passerotti in
Pretura"
Tre passerotti finirono in Pretura
per una loro ingenua avventura,
con artificiosa deposizione
volean di un giusto la crocifissione.
Quando un aquilotto
che in giustizia ha otto
gli domanda: avete visto cos'è successo?
Risposero de' no e per loro finì il processo.
A casa fecero ritorno,
la loro bravata non vide il giorno.
Uscirono malconci e dolenti,
sotto lo sguardo di tutti i presenti.
Dei tre, una passerina
colta e carina,
che da studentina
era dolce e birichina,
da grande è diventata
sempre più spietata.
Anche il giusto se ne andò
e la gioia in cor suo tornò.
M.E.
Sabato 14.06.2003
Opinione Pubblica
MONTEFIASCONESE
presente al dibattimento
pag. 13
colture vicine ed alle erbe selvatiche, creando una potenziale nascita di
erbe aggressive verso le colture tradizionali, fuori dal controllo delle
normali tecniche di coltivazione.
In fine, un grosso problema potrebbe nascere dalla biodiversità.
Cioè la migrazione dei transgeni nelle erbe e nelle piante naturali, eliminando di fatto la biodiversità delle colture, col pericolo che le piante
possano diventare tutte una uguale all'altra, senza distinzione tra grano
o mais o addirittura tra un pero e una pianta di cocomero.
Gli scienziati di tutto il mondo se la prendono con tutti quelli che,
coinvolgendo anche l'opinione pubblica, si ribellano agli ogm; accusandoli di voler ritornare all'oscurantismo medioevale, bloccando la semina
e le ricerche scientifiche, sui vegetali geneticamente modificati, nei terreni in aperta campagna. Poiché in Italia si consuma più di quanto si
produce, gli scienziati italiani considerano necessarie le colture transgeniche proprio per aumentare le nostre produzioni agricole e non
essere costretti ad acquistare cibo dall'estero, con conseguente peggioramento dell'economia nazionale.
Fra circa 50 anni la popolazione mondiale sarà aumentata di un
terzo di quella attuale e per sfamare tutti, l'agricoltura dovrà produrre il
doppio di quello che produce attualmente.
L ' u n i c a s o l u z i o n e è l'agricoltura t r a n s g e n i c a , c h e p e r m e t t e di
aumentare notevolmente la resa delle colture e permette di usare in
quantità minori ed in modo mirato, concimi di sintesi e fitofarmaci, riducendo l'impatto ambientale.
Qualcuno prospetta la possibilità di incrementare l'agricoltura biologica, per avere prodotti igienicamente sani, ma ormai è evidente a tutti
che tale metodo di coltivazione produce cibo poco gradito esteticamente e limita la produzione in modo tanto drastico da ridurci alla fame e
per sopravvivere dovremmo importare dall'estero grandi quantità di
prodotti agricoli che le nazioni confinanti, per assurdo, produrrebbero
proprio per noi, con colture intensive e tradizionali, usando in modo
eccessivo tutti i prodotti chimici come concimi, diserbanti e fitofarmaci,
che, invece, noi ci ostiniamo a vietare. In Italia, circa 10 anni fa furono
sperimentate in campo colture transgeniche come patate, pomodori,
melanzane, barbabietole, ecc.
E' stata anche sperimentata la resistenza genetica ai parassiti fungini dell'olivo e dell'actinidia, oltre al miglioramento genetico di alcuni
frutti nostrani. Sicuramente è meglio prevenire che curare, ma finché
non ci sarà la possibilità di fare sperimentazioni approfondite in pieno
campo, non sapremo mai con certezza se le colture ogm sono veramente nocive per l'uomo e l'ambiente, oppure se sono adatte ad aprire
la strada dell'agricoltura del terzo millennio.
GIMBERTO
La povertà globale
di Antonio Fontana
In questi ultimi tempi spesso si sente parlare
di globalizzazione, ed in nome di esso si contrastano varie tesi, tendenti l'una a giustificare, l'altra a condannare. Volendo o no questo termine
sta segnando l'epoca in cui viviamo, un fenomeno che ha forti influenze sulla società, sull'economia, la politica. Al di là di qualsiasi giudizio personale, la globalizzazione resta, inevitabilmente,
parte integrante e motrice dei cambiamenti.
Questo fenomeno figlio del progresso nasce
in epoche ben lontane dalla nostra, se da una
parte esso diviene un cammino improrogabile,
che investe tutte le nazioni della terra, personalmente non capisco perché poi a discuterne si
limitino ad essere quelle più ricche. La gestione
globale delle risorse, dell'ambiente, delle economie deve essere un bene comune, ma deve
investire soprattutto quelle nazioni povere, che si
affacciano timidamente nel panorama mondiale
e che hanno davanti ancora un lungo percorso di
crescita, lavorando in un comune senso di diritti,
democrazia, solidarietà, partecipazione civile.
Parallelamente a questo fenomeno, ve n'è
un'altro che molti sottovalutano o semplicemente
ignorano ed è quello della crescita continua della
"povertà globale" motivo di profonda inquietudine oltretutto con evidenti intrecci, che assume
con il benessere dei cosiddetti paesi ricchi, vedi il
processo di migrazione delle popolazioni e per la
pace nel mondo. Per cogliere la vera drammaticità che questo f e n o m e n o parallelo, bisogna
ragionare su alcuni freddi dati: di sei miliardi di
individui che attualmente popolano il pianeta,
quasi la metà, vive con meno di due Euro al giorno, un miliardo e duecento milioni di persone
hanno a disposizione meno di un Euro; nei paesi
più poveri il 50% dei bambini vive in condizione
di malnutrizione e 5 su 100 non arrivano fino al
quinto compleanno; oltre due milioni di persone,
quasi esclusivamente concentrate nei paesi del
Terzo mondo, muoiono ogni anno di tubercolosi.
Continuando con i numeri della povertà, due
m i l i o n i e m e z z o di p e r s o n e , c o n c e n t r a t e
nell'Africa sub-sahariana, muoiono a causa della
malaria; in diversi paesi africani, un adulto su 4 è
sieropositivo; sono oltre 250 milioni di bambini al
lavoro tra i 5 e i 14 anni, di cui una sessantina di
milioni in condizioni di grave pericolo. Solo in
Africa, lavora il 41% di bambini in questa fascia
di età. Mentre tutte le attenzioni si concentrano
sulle vicende del "Vicino Oriente", sulle ex guerre, dell'Afghanistan e dell'Iraq, l'Africa sembra
restare un continente senza voce e si impoverisce ogni giorno di più, e noi, appartenenti a quei
paesi "fortunati", dobbiamo guardare soltanto? e
con cinismo pensare che l'Africa è lontana?
Credo che il futuro di quelle popolazioni sia
anche il nostro, perché se è vero che la globalizzazione divida gli animi, essa può anche unire,
gli uomini del mondo, unire per camminare insieme su questa nostra terra, che si fa ogni giorno
più piccola, ogni giorno più povera.
pag. 10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Taccuino economico e tributario
a cura di: Rag. Paolo Radicati e Dott.ssa Paola Ciripicchìo
Nonostante lo sciopero generale del 24 ottobre, il Governo sembra intenzionato a procedere senza indugio verso la riforma delle pensioni, infatti è stata presentata in parlamento dal ministro Maroni l'attesa modifica del ddl. delega sulla riforma, già approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre scorso. Resta confermato il
"Bonus" in busta paga del 32,7% per chi rinvia l'uscita dal lavoro, gli enti di previdenza dovranno rilasciare agli iscritti una certificazione circa il raggiungimento al
requisito per la pensione e sarà sempre più difficile accedere alla pensione di
anzianità, questi in sostanza sono i punti principali dell'emendamento presentato
al Parlamento.
Pensioni di anzianità: pensionamento anticipato dal 2008 sarà sempre più
difficile, in quanto saranno necessari almeno 40 anni di contributi rispetto ai 35
attuali per poter riscuotere la pensione prima di aver raggiunto l'età della vecchiaia
(65 anni per gli uomini e 60 per le donne). Attualmente l'anzianità può essere raggiunta combinando un minimo di 35 anni di lavoro con un'età di 57 anni (56 per i
dipendenti pubblici, 55 anni per i lavoratori che hanno iniziato il lavoro prima del
19mo anno di età e 58 per i lavoratori autonomi); o indipendentemente dall'età in
presenza di almeno 37 anni di contribuzione, 40 dal 2008 e 40 per i lavoratori
autonomi. Se dovesse passare l'emendamento saranno necessari 40 anni di contribuzione per godersi la meritata pensione.
L'alternativa: non tutte le porte vengono sbarrate dall'emendamento, resta
infatti aperta la possibilità di poter accedere alla pensione di anzianità utilizzando
le vecchie regole (35 anni di contributi e 57 anni di anzianità ecc) anche dopo il
2007, ma in questo caso la pensione sarà calcolata interamente con il nuovo criterio contributivo, comprendendo nel periodo di calcolo anche l'anzianità maturata
prima del 1 gennaio 1996. E' evidente come questo sia penalizzante dal punto di
vista economico per il pensionato, in quanto la pensione calcolata con il metodo
contributivo è più bassa se la stessa viene calcolata con il metodo retributivo.
Garanzie sui diritti acquisiti: Forse per la prima volta in una legge, si cerca
di tutelare i diritti acquisiti dei lavoratori, a cui molto spesso, è stato rinviato "ope
legis" un diritto acquisito alla pensione. Nell'emendamento presentato dal governo
è previsto che dall'entrata in vigore della riforma fino al 31 dicembre 2007, i lavoratori che matureranno il diritto alla pensione potranno richiedere al proprio ente
previdenziale una certificazione che permetterà loro di andare in pensione anche
in presenza di successive modifiche legislative di senso contrario. Con questa
norma il governo si prefigge lo scopo di tranquillizzare tutti i potenziali pensionati
che sono spinti ad accedere alla pensione solo per timore di modifiche normative
in senso negativo.
Giovani e pensione: Per tutti i giovani che hanno iniziato a lavorare dal 1996
in poi la pensione sarà calcolata esclusivamente con il metodo contributivo, ma
con una importante novità rispetto all'età del pensionamento, che riguarderà tutti i
lavoratori, compresi i collaboratori coordinati e continuativi. Rispetto alla normativa
attualmente vigente che in questi casi prevede un pensionamento flessibile che va
da 57 a 65 anni, con la nuova normativa se approvata senza modifiche, l'età minima per ottenere il pagamento della pensione sarà 65 anni per gli uomini e 60 anni
per le donne. Resta confermato il requisito minimo di 5 anni di contribuzione e
viene confermata la condizione che se la pensione di anzianità non raggiunge
l'ammontare dell'assegno sociale maggiorato del 20%, questo non potrà essere
erogato prima che il richiedente (sia uomo che donna) non abbia compiuto il 65°
anno di età. Sulle pensioni il nostro paese sta giocando la propria credibilità rispetto all'Europa che da tempo ci chiede di modificare il nostro sistema previdenziale
che è ritenuto da più parti la causa principale del deficit pubblico. La strada intrapresa dal governo può essere praticabile, ma è certamente piena di incognite dettate soprattutto dallo scontro sociale che questa materia inevitabilmente genera,
vedi il recente sciopero generale, inoltre è bene ricordare che fu un tentativo di
riforma delle pensioni a determinare la caduta del precedente governo Berlusconi.
Associazione
di Solidarietà
Internet: www.solidarietàfalisca.it
A tutte le famiglie della nostra città è stata inviata lettera da parte del
presidente
Goffredo Balestra invitando al tesseramento
in favore
dell'Associazione di Solidarietà Falisca per il 2004.
Noi vogliamo ricordare ed esortare a prendere nota delle cose più importanti della lettera. Se ne buttano tanti di soldi... questi utilizzati per un bene
comune sono pochi e "utilissimi"!
Oggetto: tesseramento 2004
Il Suo spontaneo contributo potrà essere effettuato dal 1° novembre
2003 sul c/c bancario n° 5039/92 presso la Filiale della Banca Cattolica e
presso l'Agenzia di città n° 2 sita in Via Cassia, 60 - Montefiascone.
L'allegata ricevuta o quella del versamento a mezzo conto corrente
postale, intestata al capofamiglia, costituirà titolo di "Cittadino Sostenitore"
e darà diritto alle prestazioni gratuite con le nostre ambulanze e con il
Fiat/Scudo a tutto il Suo nucelo familiare. La Banca Cattolica, con la tradizionale attenzione e sensibilità che da sempre riserva a tutte le attività
sociali, metterà a disposizione i propri sportelli ed effettuerà gratuitamente il
servizio.
Il b l a c k out continua
Colgo l'occasione per approfondire ulteriormente alcune considerazioni contenute all'Interno dell'articolo pubblicato sul numero 8/2003 (L'estate
del black-out) de "La Voce".
Occorre, in primo luogo, evidenziare che il black-out del 28 settembre
u.s. non rappresenta altro che la logica conseguenza di una sciagurata (e
demagogica) politica energetica intrapresa negli ultimi decenni dalla classe politica protagonista di Tangentopoli (e dell'esplosione del debito pubblico), che tanti nostri connazionali ancora adorano con malcelato rimpianto.
Poiché tali lobbies controllano ancora gran parte dell'opinione pubblica è stata intrapresa dalle medesime, sui consueti organi di (disinformazione di massa, la caccia dietrologica al "grande vecchio" ed al complotto
massonico. Il balck-out, secondo tale impostazione, non può consistere
nell'esistenza di una rete distributiva inadeguata, nelle numerose asimmetrie informative tuttora presenti sul mercato elettrico, nella sostanziale
assenza di concorrenza sul medesimo, nell'eccessiva dipendenza dall'importazione di energia elettrica dall'estero.
Gli stessi organi di (dis)informazione, in occasione del black-out verificatosi durante la scorsa estate negli Stati Uniti, assicuravano che una
cosa del genere da noi non avrebbe mai potuto verificarsi, dal momento
che la nostra rete elettrica era di gran lunga superiore a quella americana
(si continua a sostenere che la prima potenza economica mondiale è un
gigante dai piedi d'argilla! Alla propaganda non v'è mai fine!). Se un quisque de populo come il sottoscritto aveva previsto l'evento con due mesi
d'anticipo ciò significa che: o sono dotato di poteri paranormali; oppure
eravamo arrivati, come si suol dire, alla canna del gas!
La risposta esatta, parafrasando un noto comico, è la seconda che
ho detto, poiché il gestore della rete aveva stipulato già da alcuni mesi
con alcuni grandi stabilimenti industriali, al fine di reperire potenza aggiuntiva da impiegare durante i picchi di consumo, i contratti c.d. interrompibili.
I suddetti stabilimenti, enormi consumatori di energia elettrica, avevano in
pratica accettato di avere l'erogazione del servizio a prezzo scontato, in
cambio della sospensione della somministrazione con un minimo preavviso. Altre risorse erano state reperite, raschiando il fondo del barile,
mediante un decreto legge che aveva elevato la temperatura di scarico
delle acque nei bacini idrici, procedimento adoperato dalle centrali elettriche per raffreddare gli impianti di funzionamento delle turbine (che, durante il periodo giugno/luglio, giravano a pieno regime e non potevano essere
interrotte). Le linee di altissima tensione poste sui confini con la Francia, la
Svizzera, l'Austria e la Slovenia, infine, lavoravano già da alcuni mesi al
massimo delle proprie capacità di trasporto.
Dobbiamo, pertanto, prendere atto che il nostro Paese rappresenta una delle maggiori potenze industriali a livello planetario e che
le emergenze energetiche tipiche di una società post-industriale si
risolvono in due modi:
- o si accetta di tornare indietro al gloriosi tempi bucolici
dell'ltalietta di lontana (speriamo per sempre!) memoria;
- oppure si guarisce dalla sindrome pseudo-ambientalista denominata NIMBY (Not In My Back Yard ovvero non nel mio cortile) e si
superano i numerosi divieti frapposti dai locali in ordine alla costruzione di nuove centrali.
Nel frattempo i problemi energetici continueranno a persistere e
non si potranno risolvere (pia illusione) spegnendo le lampadine presenti all'interno delle nostre abitazioni.
Avv. Marco Marianello
Falisca
Montefiascone
e-mail: info@solidarietàfalisca.it
Per facilitare il tesseramento, potrà effettuare il versamento seguendo le
modalità appresso riportate:
1° Presso tutti gli Uffici Postali utilizzando l'allegato conto corrente
postale con la causale prestampata.
2° Presso i seguenti punti di tesseramento:
a) Zepponami: Frutteria "Margherita" Via Zepponami, 100.
b) Coste: "Elettronica Video Market" di Riccio Patrizia Via Asinelio.
c) Le Mosse: Macelleria "Mezzetti" Via Mosse.
d) Le Grazie: Alimentari "Market Cipriani Luciano" Via Teverina, 3.
e) Centro: "Caffè Centrale Chiovelli" P.zza Vittorio Emanuele, 3.
Il tesseramento prevede due diverse quote:
Euro 10,00 o più annue per i nuclei familiari di una sola persona;
Euro 15,00 o più annue per i nuclei familiari di due o più persone.
Il contributo aggiuntivo volontario potrà essere versato contestualmente all'atto del tesseramento.
La scadenza del tesseramento è fissata al 31 Gennaio 2004. Per ulteriori chiarimenti, informazioni e tesseramento ci si può rivolgere presso la
Sede Operativa dell'Associazione di Solidarietà Falisca sita in Via G.
Contadini (ex mattatoio) telefono 0761.825955.
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
pag. 13
Gesù Cristo sorgente di speranza
per l'Europa - z
La presentazione,
in verità assai sintetica, del contenuto dell'Esortazione
Apostolica "Ecclesia in Europa" resa pubblica
dal Santo Padre il 28 giugno 2003, è apparsa a pag. 7 de "La Voce" di Montefiascone del mese di ottobre, annunciando,
data
l'importanza dell'argomento,
un secondo scritto per il mese di novembre.
Frattanto l'argomento dell'Unione Europea ha richiamato la pubblica attenzione dei popoli europei, ma anche dei popoli
degli altri continenti, che seguono con interesse sia l'ampliamento,
per ora, fino a 25 stati, sia il progetto della
Costituzione
europea, che dovrebbe indicare il ruolo della nuova Europa nel quadro della collaborazione
reciproca, sia per costruire la
pace, che per promuovere la giustizia e la solidarietà particolarmente
nei riguardi dei paesi in via di sviluppo.
PADRI FONDATORI DELLA COMUNITÀ EUROPEA
Indubbiamente i Padri fondatori dell'attuale Unione Eueopea, De
Gasperi, Adenauer e Shuman, si sono mossi fin dal principio con autentico spirito cristiano dopo i tragici avvenimenti della guerra del 19391945; ma il loro intendimento non si limitava a costruire rapporti di
pace, ma di avviare un cammino per fare dei popoli europei un solo
popolo.
ECCLESIA IN EUROPA
Giovanni Paolo II indica in Gesù Cristo la sorgente di speranza per
l'Europa. Nel presentare il testo dell'Esortazione Apostolica nella
Basilica Vaticana la sera del 28 giugno, ha affermato: "Nel mio XXV
anno di pontificato affido all'intercessione dei Santi Pietro e Paolo questo dono e auguro che contribuisca, con la forza del Vangelo e la testimonianza dei fedeli, a consolidare la pace e la concordia tra le nazioni,
e a forgiare l'Europa dello Spirito. Le radici della cultura del continente europeo trovano in Cristo, presente nella Chiesa, la forza e il
vigore per un futuro ricco di frutti di vita e di sapienza, nella civiltà
dell'unità e dell'amore".
Nell'introduzione di questo documento Giovanni Paolo II insieme ai
Padri sinodali proclama ai cristiani d'Europa le parole della lettera di
San Pietro per incoraggiare i primi cristiani: "Non vi sgomentate... né vi
turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a
rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi"
(3, 14-15).
PER ESSERE TESTIMONI DI CRISTO CHE CI IIA LIBERATO
In verità la caduta del muro di Berlino nel 1989, e con essa il crollo
del comunismo nei paesi dell'Europa Orientale, aveva suscitato la speranza di un ritorno alla religione cristiana in quei paesi, sicché la situazione fu oggetto di esame di un'Assemblea sinodale dei Vescovi europei sul tema "Per essere testimoni di Cristo che ci ha liberato". Ma
l'euforia fu breve, offuscata da un secolarismo che favorisce un comportamento praticamente ateo nel costruire la città degli uomini come se
Dio non esistesse.
Assai appropriata la lettura dell'Apocalisse e la sua applicazione alle
Chiese dei nostri tempi, laddove il Signore invita le chiese dell'Asia
Minore a rinnovarsi: "ravvediti, convertiti, svegliati e rinvigorisci ciò
che rimane e sta per morire" (Ap. 3, 2). E' indubbiamente un invito alle
Chiese d'Europa ad impegnarsi nell'evangelizzazione e nelle opere di
carità, così da offrire non soltanto il servizio della parola, ma anche la
testimonianza delle opere.
Al tempo stesso il Santo Padre indica "segnali preoccupanti
che
all'inizio del terzo millennio agitano l'orizzonte del Continente europeo, il quale, pur nel pieno possesso di immensi segni di fede e testimonianza e nel quadro di una convivenza più libera e più unita, sente tutto
il logoramento che la storia antica e recente ha prodotto nelle fibre più
profonde dei suoi popoli, generando spesso
delusione".
L'argomento del rapporto tra la Chiesa e i poteri pubblici occupa un
notevole spazio nell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Europa".
IL PAPA NON SI STANCA DI AFFERMARE IL CONTRIBUTO
CHE LA RELIGIONE CRISTIANA HA DATO
PER L'UNIFICAZIONE EUROPEA
Giovanni Paolo II chiede ai poteri pubblici dell'Unione Europea di
non ignorare il contributo storico della religione cristiana e la ricchezza
di valori di cui è portatrice. Lo schema della Costituzione che è all'esame e di cui è prevista l'approvazione nel prossimo anno sembra chiuso
nella visione laicista. La tenacia, ma non priva di grande amore per
.ilciooa motte
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La Croce è senz'altro elemento cristiano
unificante
tutte le nazioni europee anzi le nazioni di tutto il mondo
occidentale
l'Europa, con cui Giovanni Paolo II insiste ripetutamente, invita tutti a
riflettere sull'importanza di questo argomento.
Le Istituzioni europee hanno per scopo dichiarato la tutela dei diritti
della persona umana. In questo compito esse contribuiscono a costruire
l'Europa dei valori e del diritto. I Padri sinodali hanno interpellato i
responsabili europei, dicendo: "Alzate la voce quando sono violati i
diritti umani dei singoli, delle minoranze e dei popoli, a cominciare dal
diritto alla libertà religiosa; riservate la più grande attenzione a tutto
ciò che riguarda la vita umana dal suo concepimento fino alla morte
naturale e la famiglia fondata sul matrimonio: sono queste le basì sulle
quali poggia la comune casa europea: [...] affrontate, secondo giustizia
ed equità e con senso di grande solidarietà, il crescente fenomeno delle
migrazioni, rendendole nuova risorsa per il futuro europeo; fate ogni
sforzo perché ai giovani venga garantito un futuro veramente
umano
con il lavoro, la cultura, l'educazione ai valori morali e spirituali".
LA CHIESA PER LA NUOVA EUROPA
L'Europa
ha bisogno di una dimensione
religiosa. Per essere
"nuova", essa deve lasciarsi raggiungere dall'azione di Dio. La speranza di costruire un mondo più giusto e più degno dell'uomo,
infatti,
non può prescindere dalla consapevolezza che a nulla varrebbero gli
sforzi umani, se non fossero accompagnati dal sostegno divino, perché
"se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori"
(Sai. 127 [126], 1). Perché l'Europa possa essere edificata su solide
basi, è necesario far leva sui valori autentici, che hanno il loro fondamento nella legge morale universale, inscritta nel cuore di ogni uomo.
"Non solo i cristiani possono unirsi a tutti gli uomini di buona volontà
per lavorare alla costruzione
di questo grande progetto, ma sono
anche invitati a esserne in qualche modo l'anima, mostrando il vero
senso dell'organizzazione
della città terrena".
pag. 10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Il futuro e lo sviluppo innovativo
di "VILLA SERENA"
Il Sindaco Mario Trapè
La Regione Lazio, in data 21.3.1979 ha dato in gestione provvisoria la Casa di Riposo ex ONPI al
ai sensi della Legge 21.10.1978
n. 641 che stabiliva
la
soppressione
Comune di Montefiascone
deli'O.N.P.I. (Opera Nazionale Pensionati d'Italia); quindi ai fini della continuità delle prestazioni
dal
01.04.1979 la Casa di Riposo è stata gestita in fofo dal Comune.
Successivamente
con L.R. n.70/89 e con D.Lgs n.1365/13.06.1995
la proprietà immobiliare è passata
definitivamente nel patrimonio dell'Ente Comune.
Il Sindaco comunica "la storia" della nostra Casa di Riposo fino all'avvio della formula societaria che
rappresentava l'unica possibilità offerta dalla normativa vigente all'ente locale di aggregare capitali, esperienza e capacità
manageriali.
Gli Assessori delegati che si s o n o succeduti negli anni per la
C A S A DI R I P O S O s o n o : S i g . C a g n u c c i P a o l o , S i g . M a u r i z i o
Minciotti, Sig. Capotosto Gabriele, Sig. Napoli Valdo, Sig. Catasca
R o b e r t o . Poi dall' 0 1 . 0 6 . 2 0 0 2 è a v v e n u t a la t r a s f o r m a z i o n e della
C a s a di R i p o s o in I s t i t u z i o n e c o n c o s t i t u z i o n e di un C o n s i g l i o
d'Amministrazione.
Le Amministrazioni sono sempre state attente che i costi rimanessero piuttosto contenuti soprattutto non gravando troppo sulla parte
degli ospiti tanto che le rette, nel corso degli ultimi anni non hanno mai
subito g r o s s e variazioni: dal 1984, giusta deliberazione n.536 del
26.06.1984, è stata riformulata la determinazione delle quote degli
ospiti nella misura percentuale del 70% dei redditi posseduti. Nel 1991
la quota contributiva di ciascun ospite è stata poi rideterminata in £
853.000 mensili con esclusione degli ospiti che possedevano redditi
bassi. Tutto ciò comunque per fronteggiare a sempre maggiori spese in
rapporto a minori entrate dovuti a decurtazioni dei contributi regionali.
Nell'arco di un decennio la richiesta degli ospiti di voler entrare in
Casa di Riposo è aumentata considerevolmente e questo grazie alla
professionalità del personale, all'accoglienza e la confortevole struttura
che dopo numerosi lavori di ristrutturazione di interi piani con stanze
totalmente rimesse a nuovo con servizi interni e lavori di messa a
norma come porte, finestre, ascensori e quant'altro, hanno reso l'intera
struttura un centro residenziale all'avanguardia.
La trasformazione ha comportato la ristrutturazione e la realizzazione di n.24 bagni per portatori di handicap, nonché la messa a norma
dell'attuale lavanderia, e la realizzazione di ambulatori a servizio sia
degli ospiti che degli esterni. Questo è stato possibile in quanto il corpo
del fabbricato destinato a tale ambulatorio consente l'ingresso sia dall'interno che dall'esterno.
Dopo una sistemazione generale e di messa a norma era il momento di rilanciare la Casa di Riposo considerato che le entrate non erano
più sufficienti a coprire le tante spese necessarie. Inoltre le esigenze
per una qualificazione adeguata erano diventate insostenibili considerato anche che i finanziamenti regionali erano stati enormemente ridotti. Pertanto era necessario e improcrastinabile coinvolgere nella gestione l'imprenditoria privata.
Dopo aver consultato le varie organizzazioni sindacali, i lavoratori e
le forze politiche, l'Amministrazione prima di avviare l'iter della gara, ha
salvaguardato i seguenti principi:
• Qualità nella struttura di assistenza agli ospiti con tutela delle
f a s c e più deboli della p o p o l a z i o n e , priorità di a m m i s s i o n e agli
anziani residenti;
• Assicurazione del posto di lavoro a tutti i dipendenti in servizio;
• Mantenimento della proprietà al comune sia dell'immobile sia del
terreno circostante;
<CA
con delibera consiliare n. 6 del 0 7 . 0 3 . 2 0 0 3 ha individuato una
nuova forma di gestione del servizio della Casa di Riposo e della costituenda R.S.A., mediante costituzione di una società, a responsabilità
limitata, capitale misto: pubblico-privato, dove la quota di maggioranza
pari al 51% sarà detenuta dal Comune.
Quindi gli obiettivi futuri di sviluppo della Casa di Riposo sono
cosi programmati:
1) Attrarre risorse private per dare un futuro di sviluppo a Villa Serena;
2) Aprire a Villa Serena una Residenza Sanitaria Assistenziale accreditata con la regione;
3) Offrire prospettive professionali agli attuali dipendenti aprendo
anche nuove opportunità occupazionali correlate alle nuove attività
di Villa Serena;
4) Trasformare Villa Serena in una struttura polivalente per la terza
età: un vero e proprio villaggio per anziani nel quale verrà collocata
una RSA di 80 posti letto, verrà mantenuta una Casa di Riposo con
circa 120 posti letto In stanze singole, doppie o triple, che saranno
ristrutturate, sostituendo gli arredi ormai usurati e dotandole quanto
più possibile di bagni autonomi e di un maggior comfort.
La polifunzionalità sarà caratterizzata già dal prossimo inverno dall'ospitare corsi di laurea che l'Università La Sapienza di Roma ha a
M o n t e f i a s c o n e c o n s i s t e n t e n e l c o r s o di l a u r e a di T e r a p i s t a
O c c u p a z i o n a l e , c o n c o n s e g u e n t e p o s s i b i l i t à di i n s e r i m e n t o nella
Struttura.
Inoltre verrà valutata l'opportunità di dotare la struttura di piccoli
impianti sportivi dedicati all'intrattenimento degli ospiti ed allo sviluppo
di attività fisica, motoria e di socializzazione.
Per realizzare tutto questo l'Amministrazione dopo successivi provvedimenti in cui si predisponevano gli atti necessari per l'espletamento
della gara d'appalto, con atto n.166 del 11.09.2003 ha preso in considerazione le due offerte pervenute di cui la migliore è andata al vaglio
della commissione esaminatrice che aggiudicherà in via provvisoria dal
16.09.2003 all'Associazione Temporanea d'Impresa Cooperativa OSA
- Operatori Sanitari Associati a.r.l.
Questi imprenditori, che hanno dato vita alla predetta società, già
oggi gestiscono oltre 750 posti letto di RSA e strutture socio-assistenziali, hanno una notevole e s p e r i e n z a t e s t i m o n i a t a dal fatto che il
Presidente della Società, Prof. Riccardo Fatarella, ha ricoperto Incarichi
di alta responsabilità nel settore sanitario, direttore del policlinico,
responsabile della A.S.L. di Civitavecchia e che oggi è responsabile
per il settore sanitario in Confindustria Lazio.
E' q u e s t o q u i n d i ciò c h e l ' A m m i n i s t r a z i o n e C o m u n a l e di
Montefiascone si prefigge: garantire il futuro di Villa Serena Innovando la gestione e salvaguardando I valori della solidarietà e dell'efficienza gestionale attraverso una nuova forma mista di collaborazione con l'imprenditoria privata più moderna e attenta alle questioni sociali.
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
pag. 13
li Vescovo Tommaso Cascianelli, dopo una breve visita in Italia, è ritornato nella sua diocesi di Irecé in
Brasile. Partendo, ci ha lasciato questo scritto:
Dal Brasile è venuto a trovarci anche P. Renato Fazi,
celebrando la S. Messa delle ore 11 in S. Margherira,
il 19 ottobre, giornata missionaria mondiale. E' stata
una gioia per noi e per lui. Ora già si trova in Brasile.
Ottobre missionario 2003 - di P. Vincenzo Bordo OMI
Sesso nelle canoniche! Violenza carnale su bambini nelle scuole cattoliche! Omosessualità nei Seminari! Preti in carcere per pedofilia! Due suore
condannate per molestie a minori! Il 40% delle suore in USA ha subito
molestie o abusi sessuali da parte di religiosi o addirittura da consorelle!
Commentando questi titoli di giornali il Cardinale di Chicago diceva laconicamente: "Mai come in questo tempo si è visto all'opera il demonio, che usando
giornali, mass media, TV, stampa non esita a mettere in cattiva luce la Chiesa
per distruggerla, scardinare i principi morali del vivere umano e annientare il cristianesimo".
Avendo sotto mano le stesse notizie, il Nunzio Apostolico le commentava in
maniera sbalorditivamente diversa: "Finalmente Cristo risorto ci strappa la
maschera della nostra lurida ipocrisia? E' ora di farla finita con questo finto perbenismo. Gesù ci mette di fronte alle nostre responsabilità (per crimini che
abbiamo compiuto) e mostra al mondo le nostre sporche meschinità e mal celati
obbrobri? E' un tempo di grande Grazia - parlava ad un raduno di sacerdoti - che
ci viene donato per convertirci e ritornare alla veridicità del Vangelo spogliandoci
di tanti falsi orpelli che ci siamo messi addosso in tanti secoli di cristianità. Gesù
ci ha smascherati davanti a tutti e noi con umiltà dobbiamo riconoscere i nostri
peccati, pentirci sinceramente perché Dio, e non il demonio, vuole ricondurci,
attraverso questa crisi [= nuova scelta], a Lui, centro del nostro esistere!"
Anch'io, come il Nunzio, sono convinto che non è il caso di demonizzare il
mondo, la secolarizzazione, la cultura moderna, la globalizzazione, ma, pur
avendo un atteggiamento critico, bisognerebbe essere capaci di scoprire i segni
che Dio ci dona e discernere la Sua presenza in un mondo che non va alla deriva e che non è in balia di se stesso.
Il mondo non è sotto il potere delle tenebre e non attende neanche nuovi salvatori.
Oh sì, oggi ci sono di questi presunti liberatori che, approfittandosi della buona
fede della gente, attanagliata dall'angoscia,e strumentalizzando la paura che
pervade questo tempo confuso e disorientato, pretendono di riordinare le cose
con il loro carisma personale, con il potere dei loro soldi e con la forza degli eserciti.
No, non c'è bisogno di questi presunti profeti!
Cristo risorgendo ha vinto la morte, il demonio, ed ora cammina con noi sui
nostri sentieri, che sono spesso tortuosi e faticosi. Sta a noi percepire la Sua
presenza, leggere i Suoi segni, scorgere e rintracciare le Sue orme.
Gesù è risorto ed è vivo più che mai in mezzo a noi! (2 Tm 1,10).
Alcuni, sconfortati per l'acuta e persistente mancanza di vocazioni, fantasticano
chissà quale punizione, da parte di Dio, che "non manda più operai per la Sua
messe".
Questo fatto non potrebbe essere considerato come un segno che, con
prepotente forza, lo Spirito del Signore ci fornisce per dirci che l'andazzo
della Chiesa non gli piace? Che non sa che farsene di un certo tipo di chierici,
attenti più alle candele dell'altare che non alla gente e di un presbiterio ormai
sempre più compromesso con il potere che con i profeti?
Eppure fioriscono nuove forme di vocazioni. Tanti giovani che, con indomita
generosità, vanno nei paesi più poveri e pongono la loro vita a servizio dei più
miserabili. Tanti laici, uomini e donne che, dopo aver studiato Teologia, mettono i
loro carismi a servizio della comunità cristiana, in una Chiesa chiamata ad essere sempre più ministeriale e missionaria (LG 31).
Tanti sono scombussolati, terrorizzati e scandalizzati dalla crescente secolarizzazione che sta svuotando sempre di più le già vuote parrocchie e fa gridare a
molti che questa generazione "non crede più in Dio".
Sì, ma quale Dio rifiuta? Il Dio delle nostre prediche moralistiche; un Dio fatto di
paure e repressioni; un Dio lontano là nel cielo.
Sì, forse questo Dio è morto (GS 19)1 Ma la stessa gente è capace di correre
incontro ad un Vecchio stanco e malato che nel nome del Signore si è fatto pellegrino nel mondo.
Questo stanco Santo Padre in un memorabile discorso diceva a noi religiosi:
"Andate voi incontro agli uomini ed alle donne del nostro tempo! Non aspettate
che vengano loro da voi! Cercate voi stessi di raggiungerli!"
L'Amore ci spinge a questo. Lo stesso amore che ha spinto Madre Teresa per le
strade della povertà abbracciando i miserabili e gli abbandonati. Il mondo si commuove e fa silenzio di fronte al Dio presentato da questi temerari testimoni.
Questo non è forse un invito, anche per noi pastori, a mediare un diverso volto di
Dio? Molti sono quelli che si scandalizzano di fronte ad un dilagante edonismo,
che corrompe i santi costumi e sperpera soldi ed energie nella moda, nei cosime-
Voglio rubare le parole al Salmista per
manifestare la mia gratitudine al Signore, a
Don Agostino, alle Maestre Pie Filippini, ai
fedeli della Parrocchia S. Margherita ed a
tutti i collaboratori e lettori de "La Voce".
"Noi ti rendiamo grazie, o Dio, invocando il
tuo nome raccontiamo le tue meraviglie"
(Salmo 74).
Gratitudine: valore che unito al gesto del
dono motiva il narrare le meraviglie del
Signore. Il mio ringraziamento per l'amicizia, vera e profonda che ci fa sentire sempre più fratelli e per la collaborazione ultimamente ricevuta nel valore di Euro 930,00, la quale sarà a
beneficio della diocesi di Irecé nel Brasile, della quale sono il vescovo.
Uno dei momenti forti di questa mia breve permanenza in Italia è stato il
celebrare con voi la festa del Patrocinio di Santa Lucia Filippini.
Un grande dono che il Signore ha voluto concedermi e del quale voglio
ripartire con I miei diocesani.
La presenza carismatica di S. Lucia continua, dall'alto di Montefiascone
ad illuminare il nostro cammino nelle sue molteplici situazioni.
In unione di preghiere vi ringrazio e saluto nel Signore.
Fratello in Cristo
+ Tommaso Cascianelli, C.P.
tici, nella cura del corpo. Sì, ci sono tante esagerazioni, ma non potremmo considerare anche questo un segno opaco, del desiderio di infinita bellezza che Dio
nostro Padre ha messo in noi?
La Bibbia dice che Dio dopo aver creato la persona umana e l'universo sorridendo disse: "Tutto ciò è veramente molto bello!" (Gn 1,31).
Ci sono di quelli che vedendo la pacifica invasione di tanti stranieri nella Nuova
Europa si stracciano le vesti, gridando e minacciando come se questo mondo
fosse in caduta libera e fuori da ogni controllo.
Non potrebbe essere un segno-profetico che ci ricorda che Dio ha creato questo
mondo, non come tanti stati da difendere o come molte razze che competono tra
di loro, ma come una sola famiglia, come tanti fratelli chiamati ad aiutarsi vicendevolmente?
Non credo assolutamente che esista una barricata dove al di qua ci sono i buoni
e al di là i cattivi. Qua tutto il bene, là tutto il male. Se anche in certi momenti
questo ostacolo ci fosse, noi, i discepoli del Buon Pastore, saremmo chiamati a
saltare la staccionata per cercare le tracce indelebili del Sommo Bene anche là
dove pensiamo che Dio non sia mai arrivato!
E' l'esperienza di Mosè, che incontra Dio in un luogo di morte e desolazione. Là,
nel deserto, spazio di serpenti, scorpioni e iene, e da Lui si sente dire: 'Togliti le
scarpe perché il luogo che tu peccatore - Mosè aveva sulla coscienza un assassinio - ora calpesti è Santo."Quella sabbia arsa dal sole, quel cuore bruciato dal
peccato sono resi santi dalla presenza di Lui (Es 3,5).
Anche la mia vita missionaria riflette qualcosa di questa esperienza di
Mosè. Sono più di dieci anni che percorro le strade dell'emarginazione,
delle nuove povertà, delle miserie umane, delle anime inaridite dal peccato;
eppure lì ho riscoperto un nuovo volto di Dio, dei segni-nuovi del suo
Essere in mezzo a noi. In quegli spazi di disperazione, sfruttamento, solitudine, abbandono ho riscoperto Lui. Non esiste nell'universo uno spazio
senza Dio, un uomo che non porti in sé l'impronta del suo Creatore.
L'ho trovato negli aderenti alle ONG, che non si interessano di Dio ma che
lottano per la giustizia: "Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché
saranno saz/af/?"(Mt 5,6). Lì il Suo volto era Giustizia.
L'ho percepito in tanti sinceri no-global capaci di sacrificarsi con benevola
compassione per i più poveri. "Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia?" (Mt 5,7). Lì il suo volto era quello della Misericordia.
L'ho visto nei giovani sbandati che lo scorso febbario con il tam-tam delle
e-mail sono stati capaci di radunarsi in più di 110 milioni nelle piazze di 70
capitali per protestare contro la guerra: "Beati gli operatori di pace perché
saranno chiamati figli di Dio?"(Mt 5,9).
Lì il volto di Dio era Pace!
Infatti la Scrittura afferma: "Il Regno di Dio non è questione di cibo o bevanda ma
Giustizia, Pace e Gioia" (Rm 14,17). Ciò significa che chiunque si impegni, con
cuore retto, per questi sublimi valori costruisce, anche a sua insaputa; il Regno
di Dio. Il volto di Dio chiamato Amore l'ho visto in tanti missionari, che ogni giorno, con gioia sincera, si immolano a Lui in ogni angolo della terra. Non conosco il
futuro di questa nostra povera umanità, ma illuminato dalla Sapienza di Dio,
credo fermamente che il suo Regno di giustizia, pace e gioia è ormai iniziato e
nessuno lo potrà mai sbaragliare.
Sono perplesso e titubante di fronte a potenti signori che pretendono di
cambiare la storia con la forza degli eserciti, ma sono decisamente convinto che l'unica forza che può trasformare il mondo è quella dell'Amore e del
Perdono insegnati da Cristo. Non credo a certe cassandre che profetizzano
sventure e sciagure, come se il mondo fosse la riserva di caccia del diavolo e questa povera umanità, la peccaminosa Sodoma o la viziosa Gomorra
da distruggere e punire con il fuoco ardente. Ma, come il Nunzio diceva,
spero inequivocabilmente nello stupendo Kairos (tempo di grazia) che stiamo vivendo e nel gioioso divenire di questa umanità, tenera eredità da Lui
amata, perché i segni di Speranza che lo Spirito ci dona sono tanti e stupendi, anche se non sempre facili da cogliere!
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
pag. 10
Due sacerdoti da ammirare e ricordare Un delicato incarico al Vescovo
Möns. Dante Bernini j
Don Gilbert Mangala, che ha aiutato D.
Giampaolo nel portare avanti il Seminario di
Montefiascone nel
2002/2003, è stato
qualche mese nella
parrocchia di S.
Giorgio M. in Oriolo
Romano, soprattutto per preparare il
terreno al nuovo
parroco
D.
Massimiliano
Crocetti, dopo che
Don
Vittorio
Bergomi si era ritirato nella sua diocesi d'origine per
motivi di salute.
Ora
D. Gilbert
opera a Cura di
Vetralla con il parroco D. Domenico; noi gli facciamo i migliori
auguri per un buono ed efficace apostolato.
Si tratta di P.
Ignazio
Martelletto,
per tanti anni
preside del
Seminario
Teologico dei
Padri Giuseppini
di
Viterbo e che
il 28 settembre, ha iniziato il ministero
pastorale
come parroco della Parrocchia del
Murialdo, al posto di P. Giorgio Bordin, destinato dalla sua Congregazione ad altra sede. Gli
porgiamo il nostro fraterno augurio di buona riuscita in un campo diverso da quello arato fin'ora,
ma forse più ricco per un cuore sacerdotale
come il suo.
Grazie, D. Domenico!
Sono pregato da Don Agostino di dare notizia ai lettori de "La Voce" del termine del
mio servizio di Rettore al Seminario
Maggiore di Viterbo. Rispondo volentieri,
anche perché il mio ministero per la formazione dei seminaristi è iniziato nel Seminario
Minore di Montefiascone, perciò nell'area di
pertinenza de "La Voce".
Sono stato vice rettore nel Seminario
Minore di Montefiascone dal 1956 al 1962.
Ho accolto in Seminario, in quegli anni, tanti
ragazzi. Di questi, diversi sono diventati sacerdoti: Don Luciano Trapè,
Don Roberto Burla, Don Giuseppe Trapè, Don Elio Forti, Don Domenico
Bandini, Don Giosi Cento, Don Luigi Squarcia, Don Mario Brizi, Don
Vittorio Bergomi, Don Domenico Bruni, Don Giuseppe Mugnaini, Don
Roberto Tramontana. Non so se ho dimenticato qualcuno.
Eventualmente me ne scuso.
Diventato parroco di Piansano, il Signore mi ha concesso, in 26 anni
di servizio in quel paese, di accompagnare il cammino di tredici sacerdoti piansanesi. In media, ogni due anni, un sacerdote novello. Di questi, alcuni prestano servizio nella nostra diocesi, o in altre diocesi, altri,
sparsi per il mondo, fanno onore alla Chiesa e alla loro parrocchia di origine. Don Rolando è in Albania come direttore di una Caritas diocesana, Padre Vincenzo è in Corea come fondatore di una missione
dell'OMI, P. Marino in Madagascar come direttore di un Lebbrosario,
Padre Giampietro è in Cile-Argentina come Padre Provinciale dei
Giuseppini del Murialdo.
Nei 15 anni di rettorato al Seminario Maggiore ho avuto la grazia di
accompagnare all'Ordinazione 24 sacerdoti e tre diaconi, e di aver portato 4 degli attuali seminaristi alla soglia del ministero ordinato. Inoltre,
fino all'infarto che mi colpì nel 1995, ho guidato anche il gruppo di preparazione al diaconato permanente, da cui vennero i primi diaconi permanenti della nostra diocesi. In questi 15 anni ho dovuto anche seguire
il Centro Diocesano Vocazioni per l'animazione della pastorale vocazionale in diocesi. Posso solo adorare e ringraziare il Signore di avermi
voluto, tramite l'obbedienza ai vescovi come formatore in seminario o
come parroco, sulla strada vocazionale di oltre una cinquantina di
sacerdoti e diaconi. Per un sacerdote vedere sbocciare o accompagnare una vocazione al ministero ordinato o alla vita consacrata, è una
forma particolare e intensa di paternità pastorale che suscita stupore e
gratitudine.
lo ringrazio il Signore e i Vescovi che hanno voluto oltre 20 dei 46
anni del mio sacerdozio nel servizio esclusivo delle vocazioni presbiteriali e diaconali.
Mons. Vescovo ora mi vuole al servizio della formazione permanente
dei sacerdoti e dei consacrati/e. Lo ringrazio per la fiducia nell'assegnarmi un servizio che, pur nella difficoltà e delicatezza che comporta,
mi sembra l'ideale prosecuzione di quello finora svolto.
Sua
Ecc.za
Mons. Dante
Bernini, vescovo emerito di
Albano,
che
vive nella sua
casa paterna a
La Quercia, qui
10
vediamo
insieme all'amico Mons. Pietro Frare, ex vicario generale
della nostra diocesi. Ancora efficiente, studioso, pratico,
intelligente, Mons. Dante è stato nominato dalla C.E.I.
"membro della Commissione episcopale per la cultura
e le comunicazioni sociali".
E' stato nominato Vescovo nel 1971 e consacrato il giorno
dell'Immacolata Concezione. Prima di andare in pensione
è stato Vescovo di Albano dal 1981. Ci ha predicato la
Novena dell'Immacolata qui a Montefiascone tre anni fa.
11 nostro augurio sincero è che si distingua nel nuovo lavoro, come ha fatto nel passato, per perspicacia, intuito e
amore vero alla Chiesa. Lo seguiremo con la stima sincera
e la preghiera.
D. Massimiliano Crocetti
nuovo parroco di Oriolo Romano
Vivace e intraprendente vice-parroco
a Cura di Vetralla,
è stato nominato
Amministratore
Parrocchiale
della parrocchia
di S. Giorgio M. in
Oriolo Romano.
Ha preso possesso del nuovo delicato incarico il 6
settembre, circondato dall'affetto
d'una popolazione
buona e accompagnato da una moltitudine di fedeli della parrocchia di Cura. I parroci della
zona pastorale erano tutti presenti, compresi alcuni amici sacerdoti di Montefiascone e
Viterbo.
Presenti anche I suoi due fratelli, insieme alla madre Mina ed alcuni cugini, che vediamo nella
foto.
Ci piace nominare sua cugina Paola Lozzi, che sta
al suo fianco con blusetta bianca, con dietro il marito
Cesare e il figlio Riccardo, perché ormai è salita al
Padre Celeste, quasi improvvisamente, dopo aver
superato una delicata operazione e quando sembrava d'aver sconfitto definitivamente il male.
D. Claudio S p e r a p a n ì
D. Claudio è il nuovo pro-Rettore
del Seminario di Viterbo e
Montefiascone. Giovane, laureato,
con esperienza di viceparroco e
parroco a Grotte di Castro, di vicerettore del Seminario Maggiore, ha
tutte le carte in regola per svolgere
la sua delicata missione. Gli porgiamo il nostro augurio per un proficuo,
giovanile e serio lavoro in un campo
delicato e importante della Diocesi.
Ciao, Paola, dal cielo proteggi i tuoi due meravigliosi
figli Eva e Riccardo, tuo marito, e insieme a papà
Ruggero che hai voluto raggiungere in cielo, benedici e incoraggia mamma Maria Luisa e tutti i tuoi
fratelli e parenti.
Permettici di rinnovare le nostre felicitazioni a tuo
cugino D. Massimiliano, che ha iniziato nell'entusiasmo una nuova vita, più impegnativa della precedente, in modo che possa sempre esclamare con le
parole del tuo santo protettore S. Paolo: ho compiuto la mia corsa, ho conservato la fede...
D. Massimiliano insieme a D.
Giampaolo Gouarin, stimato e dinamico preside del Liceo della comunicazione, che ha sede presso il Seminario
Barbarigo di Montefiascone.
pag. 10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Lo s c o r s o m e s e di m a g g i o si s o n o c o m p i u t i cinq u a n t a n n i da q u a n d o , nel l o n t a n o 1953, i
Religiosi
della
Congregazione
dei
Figli
d e l l ' I m m a c o l a t a C o n c e z i o n e si s o n o fatti c a r i c o
della
gestione
dell'ISTITUTO
"VILLA
S.
M A R G H E R I T A " della n o s t r a città.
Celebrazione in occasione della
Beatificazione di Padre Luigi Monti e
del cinquantenario di Villa S. Margherita
Per u n a felice c o i n c i d e n z a , q u e s t o c i n q u a n t e n a r i o
c o i n c i d e c o n l ' a n n o della b e a t i f i c a z i o n e di P a d r e
Luigi M o n t i , il f o n d a t o r e della C o n g r e g a z i o n e c h e
g e s t i s c e l'Istituto.
P e r q u e s t o m o t i v o , il 2 7 s e t t e m b r e u.s., la
C o m u n i t à R e l i g i o s a e gli O p e r a t o r i dell'Istituto
hanno voluto celebrare entrambi questi avvenimenti.
E' stata una giornata di festa, con la partecipazione di
numerose persone che hanno preso parte alla S.
M e s s a di r i n g r a z i a m e n t o p r e s i e d u t a d a M o n s .
L o r e n z o Chiarinelli, Vescovo di Viterbo e concelebrata da molti Confratelli della Congregazione e all'atto
Celebrativo
della
Beatificazione
e
del
Cinquantenario.
Sono stati due i "temi" dominanti che hanno focalizzato concordemente, anche se con modalità e modulazioni diverse, le persone che
hanno preso la parola durante questa celebrazione:
1) la significatività e l'attualità degli e s e m p i di vita e d e l l ' e r e d i t à
a p o s t o l i c a , caritativa e solid a l e di P a d r e Luigi M o n t i ;
2) la v a l i d i t à
dell'azione
dell'Istituto
"Villa
S.
M a r g h e r i t a " che, nella sua già
lunga storia e attraverso tutte
le sue trasformazioni e l'impegno perseverante dei Religiosi
che lo gestiscono e dei numerosi Operatori laici che collaborano con loro, ha concretizzato con efficacia e reso attuale,
nel
nostro
specifico
a m b i e n t e e al servizio dei
nostri concittadini, i valori e gli
obiettivi che il Fondatore ha
affidato alla propria Congregazione.
Così, il P a s t o r e della Diocesi,
nell'Omelia della Messa, ha
sottolineato che "(...) nella vita
di Padre Luigi Monti si verifica
una grande realtà, grande m a
drammatica: la realtà che fare il bene è difficile e molto impegnativo.
Fare il bene, per chi lo compie è una gioia... per chi lo riceve, è una
salvezza... eppure fare il bene è difficile! (....) Cogliere la presenza e
le caratteristiche delle diverse realtà che oggi noi chiamiamo di
Montefiascone 27 Settembre 2003
'emarginazione' ed offrire ad esse delle istituzioni adeguate, come ha
fatto Luigi Monti, richiede non soltanto una grande sensibilità di
cuore, m a anche una grande lucidità di mente ed una notevole coerenza ed organicità di progetto... e tutto questo è difficile. (...) E allora ci chiediamo:
come
e
dove
Padre Monti ha
trovato la forza per
superare tutte queste difficoltà? (...)
Egli l'ha attinta da
tre sorgenti fondamentali: la Fede, la
Speranza
e
l'Amore.
(...)
Queste tre realtà,
vissute concretamente d a Padre
Monti, sono state
la sorgente della
sua forza, della
sua fedeltà, della
sua perseveranza
. e del suo coraggio
e lo sono anche
___________
per i suoi Figli che,
come avviene qui
a
Villa
S.
Margherita, continuano la sua opera e cercano di realizzare, in forme
sempre nuove e adeguate ai tempi e alle circostanze, la sua eredità
di servizio totale a Dio nei propri fratelli, soprattutto nei più piccoli,
bisognosi, malati e abbandonati".
Così P. T e r e n z i o D ' O r t e n z i o , Direttore di Villa S.
Margherita (della quale è stato Superiore e Direttore
durante gli ultimi 17 anni e che è il primo responsabile del totale rifacimento dell'Istituto per adeguarlo,
nelle sue strutture, organizzazione e programmi alle
esigenze dei propri Ospiti, handicappati e anziani),
nel saluto ai presenti ha ribadito che "(...) è indubbiamente una coincidenza fortunata e non solo fortuita
quella di poter celebrare, al contempo, il cinquantenario di Villa S. Margherita e la Beatificazione di
Padre Monti. Infatti, la Chiesa nel proclamare Beato
Padre Luigi Monti vuole sia confermare la validità e
l'attualità della sua testimonianza evangelica e del
suo programma apostolico; sia proporlo come esempio a quanti, stimolati dai suoi insegnamenti e mettendoli in pratica, intendono continuare la sua azione
nell'ambito sanitario ed educativo (...) E così l'Istituto
Villa S. Margherita, il cui edificio negli ultimi anni è
stato totalmente ricostruito seguendo i più aggiornati
indirizzi della scienza medica e riabilitativa per poter
accogliere oltre ragazzi gravemente handicappati
anche persone della terza e della quarta età, acqui-
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
sta il suo vero valore e il suo pieno significato solo nella misura in cui
dà testimonianza, in maniera chiara e leggibile, dei valori fondamentali del Vangelo, seguendo lo spirito ed ìl carisma specifico del nostro
Padre Fondatore e si impegna ad offrire un servizio incondizionato,
generoso, amabile e sistematico ai suoi Ospiti, in particolare a coloro
che sono più bisognosi di cure affettive e concrete".
pag. 13
comune di credenti e non credenti. Credo che per questa ragione non
sia possibile isolare la storia di Villa S. Margherita e dei suoi straordinari ideatori e organizzatori da quella, più ampia e complessa, che sf
è dispiegata in più di un secolo e mezzo ad opera dei frati
Concezionisti e in particolare di padre Luigi Monti, il fondatore della
comunità. (...) In certo senso e in certo modo, sia pure solo a grandi
tratti celebriamo, quindi, c o n il c i n q u a n t e n a r i o di Villa S.
Margherita a n c h e la beatificazione di padre Monti: teniamo uniti i
due eventi diversi, ma che hanno tuttavia una innegabile unità. (...)
Padre Monti negli esseri umani sofferenti vedeva l'immagine di Cristo,
ma anche una sfida all'intelligenza a trovare tutti i rimedi assistenziali per lenire quelle sofferenze. La cura degli infermi era per lui un
imperativo globale, che investiva ad un tempo la sua coscienza di cristiano e la sua intelligenza di essere umano. (...) E nel quadro ricco
di iniziative e di attività che sulla scia di Padre Monti hanno messo in
atto i Frati Concezionisti, Villa S. Margherita occupa un posto non
secondario. Direi meglio: una posizione di eccellenza. (...)
Segno evidente del grande successo dell'Istituto è certamente il grande ampliamento operato negli anni '90, sotto la guida accorta e coraggiosa di Padre Terenzio (...) Oggi questo Istituto ha conseguito una
struttura solidissima, di grande efficienza e razionalità organizzativa.
E' noto per la serietà professionale e per l'attendibilità scientifica del
suo "modus operandi" (...) Se si considera che attualmente la responsabilità dell'Istituto è affidata solo a due religiosi, credo si possa
dire, parafrasando un'espressione nata durante la battaglia
d'Inghilterra dell'ultima guerra, senza esagerare: è assai raro che
tanti, d e b b a n o tanto a così pochi. Tanti: ammalati, degenti, umanità
E ¡'Onorevole Dott. Antonio
Maccanico, nella sua "prolusione magistrale" affermava: "Villa
S. Margherita è un'istituzione
modello che suscita ammirazione e apprezzamento in tutta la
nostra regione; per questo sono
grato e lieto anche perché è
offerta l'opportunità a me, uomo
di cultura laica e radicato nella
tradizione della
democrazia
repubblicana, di esprimere il mio
sentimento ed il mio giudizio di
fronte
ad
una
realtà,
ad
un'Opera che suscita nel mio
bisognosa di cura; debbano tanto: assistenza, misure terapeutiche,
conforto morale e religioso; a così pochi: due persone in tutto! Credo,
cari amici, che i padri Concezionisti possano sentire giustamente nel
loro intimo una viva soddisfazione per quanto hanno realizzato, nello
spirito degli insegnamenti del loro fondatore Padre Monti!".
Padre G i u s e p p e Pusceddu, Superiore della Provincia Italiana della
Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, nel presentare
il bel volume celebrativo del 50° dell'Istituto, sottolineò come in esso
viene messo chiaramente in luce "(...) attraverso sia la descrizione
della storia e delle prospettive future dell'Istituto; sia la testimonianza
tanto degli Operatori che in Villa S. Margherita svolgano la propria
attività professionale quanto, soprattutto, dei familiari degli Ospiti che
sono qui ricoverati, come quest'Opera è un ambiente, fisico e soprattutto umano, dove si possano riscontrare, vivi e concreti, i valori fondamentali che Padre Luigi Monti indicò come obiettivo fondamentale
di vita e di azione ai propri figli spirituali".
animo un sentimento di commosso consenso e di partecipazione. Ciò
perché nel modo di operare della Congregazione dei Figli
dell'Immacolata Concezione vedo una sintesi superiore, un'alta convergenza ad un tempo della forza straordinaria della fede che sostiene le opere di carità e dei più alti ideali umani, patrimonio spirituale
Infine, il Superiore Generale della Congregazione, Padre Aurelio
Mozzetta, illustrando i sei grandi artistici pannelli in cotto commemorativi della vita e del carisma del Beato Luigi Monti, opera
dello scultore Mario Vinci su c o m m i s s i o n e di Padre Terenzio,
che sono stati collocati nell'atrio dell'Istituto, diceva che essi
"(...) sintetizzano in maniera particolarmente efficace le caratteristiche fondamentali della personalità e degli ideali religiosi ed
umani di Padre Monti - "Testimone della Fede", "Promotore della
S p e r a n z a " , " A p o s t o l o della Carità", " S e r v o degli infermi",
"Padre degli orfani" ed "Educatore dei giovani" - così c o m e ogni
pag.
10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Il Superiore Provinciale
P. Giuseppe Pusceddu
Il Superiore Generale della Congregazione
P. Aurelio Mozzetta
Religioso Concezionista ed ogni
O p e r a della C o n g r e g a z i o n e c e r c a n o
di attualizzarli e di realizzarli nelle
proprie concrete circostanze
e
situazioni... e c o s ì c o m e è a v v e n u t o
durante
questi
cinquant'anni
nell'Istituto Villa S. M a r g h e r i t a . "
P. Ludovico Polat è stato
l'inziatore - sostenuto dal
Generale della Congregazione, P. Perniola - di Villa
S. Margherita, acquistata
dal dott. Luigi Rossi
L ' i n t e n z i o n e di P a d r e Terenzio, d e i
Religiosi e degli O p e r a t o r i di Villa S .
Margherita, e s p l i c i t a m e n t e sottolineata
dal Direttore nel s u o "saluto ai p r e s e n ti" e r a c h e l'incontro del 2 7
s e t t e m b r e n o n "(...) f o s s e
solo n é p r i n c i p a l m e n t e 'celebrativo"; n o n f o s s e indirizzato
solo né principalmente a
'festeggiare' il n u o v o B e a t o
Luigi M o n t i o i c i n q u a n t ' a n ni di vita dell'Istituto.
L ' i n t e n z i o n e e s s e n z i a l e dell'incontro e r a q u e l l a di rilevare, insieme alla gioia
legata alla c e l e b r a z i o n e di
questi due importanti eventi, a l c u n i a s p e t t i più p r o f o n di c h e d a essi s c a t u r i s c o n o
e c h e s o n o quelli c h e possono giustificare
pienamente questa celebrazione,
n e l r i b a d i r e il v a l o r e di
testimonianza evangelica
di q u e s t o Istituto, r i n n o v a r e
l ' i m p e g n o di tutti c o l o r o c h e in
e s s o o p e r a n o , s p e c i f i c a r e ulter i o r m e n t e il loro p r o g e t t o sanitario e d e d u c a t i v o e m a n i f e s t a r e il
vivo r i n g r a z i a m e n t o a Dio, agli
Ospiti e a tutti c o l o r o c h e in molteplici f o r m e h a n n o r e s o possibile l'evolversi di q u e s t a e s p e r i e n za cinquantenaria".
Siamo
certi c h e
le
numerose
persone che hanno preso parte
a
questa
celebrazione
costatato che questa
hanno
intenzio-
n e si è p o t u t a c o n c r e t i z z a r e in
una festosa realtà!
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Mi punge
vaghezza
di Z e l i n d o G i a n l o r e n z o
Qualcuno dei miei rari lettori alle volte si domanderà, parlando di me: ma
costui scrive troppo spesso e volentieri di fatti e avvenimenti di un tempo
passato: di questo passo andrà a finire che un giorno parlerà addirittura
come allora ed invece del prepotente e volgarone "voglio o desidero" ci
interpellerà ad esempio con il lezioso "mi punge vaghezza" riportandoci di
botto in pieno medioevo o seicento che dirsi voglia.
Ma che volete! Sono nato e vissuto durante la prima infanzia in una
ancora amata casetta a due piani, un sotto ed un sopra, collegati da una
scala di legno, in un mondo ingenuo e semplice; ho visto mia madre andare
"pell'acqua" (per l'acqua) cioè recarsi all'unica fonte pubblica esistente in
questo lato del paese, sito all'angolo di quella che adesso si chiama Via
Oreste Borghesi: l'ho vista ritornare insieme ad altre massaie con la brocca
in bilico sulla testa (chissà come avranno fatto!) e volete che non senta un
po' di amara nostalgia per quella povera gente che non c'è più e che tanto
ha faticato per tirare avanti?
In piena giovineza ho attraversato la bufera della guerra con gli sfaceli
che ognuno conosce se è vecchio per averli visti o li ha appresi per averli
letti o sentiti se è giovane e che sono cose che lasciano il loro segno indelebile anche negli animi più insensibili.
Seguì poi la cosiddetta ripresa con migliaia e migliaia di iniziative, ritrovati, invenzioni, automobili e vetture che quasi superavano il numero degli abitanti, macchine elettroniche stupefacenti - il telefonino, ad esempio, che ti
viene a scovare fin nel fondo della cantina - in altre parole mi sono inteso
prigioniero di tante novità e quasi mi pare di soffocare sotto il peso di tutta
questa esplosione di cose nuove per me quasi tutte incomprensibili.
Non sono ancora tanto rincitrullito da non capire che senza di esse il
mondo si fermerebbe, però mi piacerebbe ogni tanto riportare in primo piano
quello che nella moderna concezione socio-economica sembra diventare un
oggetto da usare quando serve e da gettare via quando non è più utile: parlo
dell'uomo, ma, sia chiaro, nella sua individualità, non di quella di un essere
vivente inquadrato nel gruppo e destinato a rimpiazzare quelli che se ne
vanno; nel modo, cioè, come il viaggiatore stanco dal lungo cammino, ogni
tanto si ferma seduto vicino ad una fonte, all'ombra di un albero a godere un
momento di requie e riflettere serenamente specchiandosi nell'acqua.
Il nostro presidente del Consiglio, per tenere il passo con l'avanzare della
società, suggerisce la scuola delle tre I (impresa, internet, Inglese).
Che facciamo? Eliminiamo il fattore umanistico dalla faccenda? Mi pare
un discorso troppo raso terra senza il programma che rivaluti la individuale
personalità umana.
Lasciamo le prime due I agli esperti; noi sappiamo che ormai nessuno ci
difenderà più dall'inglese che è diventato o diventerà la lingua universale
sostituendo prima il latino e poi il francese.
Ma noi dobbiamo essere attaccati a doppio filo alla nostra tradizione e perché no? - contrapporre, nel nostro intimo per non apparire retrogradi, alle
popolane e commerciali parole inglesi Web, Welfare State, Think tank ecc.
ecc. il nostro elegante antenato arcaico ma sempre elegante damerino "Mi
punge vaghezza".
Vita nuova rinnova... vita stagionata
Matilde Zerbini è la signorina che l'11
settembre è venuta a portare immensa
gioia a mamma Anna Lisa Ricci e a
papà Adriano, dicendo subito ai genitori
"ohé, non voglio rimanere sola, mi dovete dare un fratellino al più presto!"
Abbiamo incontrato i nonni: il sig. Mario
e sposa Angela, Valerio e sposa
Maria: di fronte alla vita sbocciata sono
ringiovaniti; dimenticando - per quanto è
possibile - il passato, puntano gli occhi
su Matilde, e addirittura vanno al lavoro
fischiettando.
E' il miracolo della vita che continua.
Complimenti a loro e agli zìi e zie che partecipano alla gioia e auguri a non
finire!
pag. 13
Creare un oratorio
parrocchiale"
di Maria Concetta Spitilli
Creare un oratorio parrocchiale è l'ultima fatica di
Vincenzo D'Ascenzi, sacerd o t e d e l l a C o m p a g n i a di
Gesù. Negli ultimi 10 anni è
stato a Pescara, parroco di
"Cristo Re" e, nel 2000 ha
fondato l'Oratorio "Padre
R e n a t o Lizza". E' p r e t e a
3 6 0 ° . O l t r e alle m o l t e p l i c i
pubblicazioni curate, è sempre stato impegnato su più
fronti: su quello della mediazione tra fede e culUJra, in cui ha sempre cercato un dialogo
con i lontani; su quello pastorale parrocchiale più specifico:
ha curato con impegno la preparazione ai sacramenti, i colloqui individuali, gli Esercizi Spirituali, le visite ai malati...; su
quello educativo, in cui ha espresso in molteplici modi la sua
disponibilità e duttilità: durante gli studi, ha effettuato catechismo in parrocchia, si è impegnato come educatore ed ha
svolto l'incarico di assistente nel carcere minorile di Porta
Portese a Roma; poi, divenuto sacerdote, è stato nominato
assistente spirituale dei ragazzi del Collegio di Mondragone;
a Ferrara ha diretto per 15 anni l'Istituto di cultura "Casa
Giorgio Cini", ha insegnato religione nelle scuole superiori
per 22 a n n i ; e a
G r o s s e t o , ha proVincenzo D'Ascerai
gettato e realizzato
un C e n t r o G i o v a nile, seguendo tutte
le attività connesse:
campeggi,
gite,
c i n e f o r u m , attività
teatrali e, nella stessa città, ha fondato
un gruppo scout. A
conclusione e a
completamento
delle esperienze
dirette, ha conseguito la l a u r e a in
pedagogia, con tesi
sul tema: "La questione giovanile dal
'68 al '78". A detta
dell'Autore, però, a
prescindere dall'iter (le diversificate e variegate esperienze,
gli studi...), la vera matrice alla quale egli si sente di potersi
ricollegare, in un'ideale ricerca delle radici e delle motivazioni, è quella della famiglia d'origine, che gli ha lasciato,
impressa nel DNA, una salda ossatura, con solide figure
educative di riferimento. Fondare un Oratorio, è stata, in
ordine di tempo, la sua ultima esperienza.
Creare un Oratorio
parrocchiale
Un desiderio, un sogno che è nato e si è sviluppato
attraverso gli anni, attraverso le esperienze che lo hanno
maturato e arricchito, permettendogli, a 70 anni, (età un cui
tutti i laici sono già da tempo in distensivo riposo da pensione!) di intraprendere il cammino della formazione degli animatori e della realizzazione strutturale poi. Il percorso, non
sempre facile, per resistenze mentali o per ostacoli di vario
genere è raccontato, in larga trama nel libro, che contiene
anche u n ' i n t e r e s s a n t e raccolta di d o c u m e n t i editi del
Cardinal Martini e di Don Dalmazio Maggi e un inedito: un
intervento del Cardinal Martini da registrazione diretta, con
risposte agli animatori dell'Oratorio "P. Renato Lizza". Si
tratta dunque di un libro, frutto di un percorso meditato e
non improvvisato, elaborato dopo anni di esperienze disparate, che racconta difficoltà reali ed ostacoli concreti, non
ipotetici e può costituire un valido supporto per chi volesse
intraprendere un'avventura impegnativa, ma oggi più che
mai indispensabile, nella nostra società che dimentica i reali
bisogni dei ragazzi per soddisfare solo quelli effimeri e poi si
ritrova a dover "curare" gli effetti delle situazioni di disagio,
non sapendo utilizzare il "metodo preventivo".
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
pag. 10
"LA VOCE" E' GRATA Al SUOI
CAVALIERI: Piacentini Giuseppe, Balestra Goffredo,
Giorgini Silvia, Marchesi Mario, Farina Leo, Pellegrini Ceccarelli, Martini Quinta, Pronti Di Giammarco Irene,
Fetoni Maria Antonietta, Menchinelli Eros, Ballarotto
Aida, famiglia Mari Rossana, Carletti Franco, Pezzato
Sandro, Pezzato Emilio, Napoli Giuseppe, Barcarolo
Aldo, Sassara Fausto, Paoletti Benito, Morano Giulio,
Frigerio - Paoletti, Fanali Giuseppe, Manzi Spartaco,
Scoponi Guido.
SOSTENITORI: Cricco Maria Giulia, Trapè Elia, Mocini
Tommaso, Cevolo Enzo, Moschetti Luigi, Rubbi Rosalba,
Porroni Felice - Massimo - Rossano, Tosi Alberto,
Gambetta Pietro, Stefanoni Clelia, Porroni Gino, Ubaldi
Luigi, Zampetta Franco, Filiè Luigina, Cimarello Luciano,
Carelli Roberto.
A S T R O N O M I A - di A. CEMPANARI
Webcam e astronomia
Se non ci fossero bisognerebbe inventarle: questo è il pensiero maggiormente ricorrente
nella mente dell'astrofilo. Infatti queste camerine digitali nate a completamento del corredo multimediale dei PC, sono state adattate dagli astrofili sui loro telescopi e, meraviglia delle meraviglie (parafrasando C. Darwin), si sono accorti che con brevissime esposizioni si ottengono risultati da 10 a 15 volte quelle della fotografia tradizionale. In più, oltre a possedere un CCD a colori, costano pochissimo, rendendosi accessibili per chiunque.
Nelle foto di questa pagina vediamo qualche ripresa fatta da valenti astrofili.
AMICI: Mocini Genuino, Olimpieri Costantino, Ceccarelli
Lucio, Giraldo Arnaldo, Tofi Renato, Valleriani Lidia e
Pigliavento Luigina, Radicati Luigi, Chiatti Roberto, Rubbi
Tommasa, Rancetti Daniela, Gianlorenzo Sara, famigliari
di P? Enrico Ranaldi, De Grossi Eraldo, Santini Angelo,
Saraca Teresa, Menghini Saverio, Associazione VII
Regio Etruriae, Cicoria Angelo, Torri Patrizia, Carelli
Edoardo, Gianlorenzo Antonio, Ferlicca Angelo, Ferlicca
Mimmo, Piciollo Pompilio, Smafora Federica, Tarantello
Clorinda, Lombardelli Stefano, Dominici Cesare, Carloni
Giuseppe, Biscetti Luigi.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale":
Scalia Michele, Bigerna Sofia, Ciripicchio Emilia, Sordi
Gina, Giorgio Falcinelli, Minciotti Ida, Di Carli Angelo,
Bracaloni Delia, Bracaloni Pier Giorgio, Pascucci Pierina,
Barcarolo Giuseppa, Trapè Margherita, Frilicca Caterina,
Tassoni Antonio, Bacchiarri Franco, Durantini Rosa,
Maccaroni Fernando, Martini Quinta, Manzi Giuseppe,
Ugolini Gildo, Pronti Di Giammarco Irene, Alberigi
Amalia, Anna Lisa Morettini, Edoardo e Nicolò Pollini,
Carlotta Cori, Mattias Casti; la sposa in suffragio di
Vecchioni Terzo, Angelo Di Carli, la figlia in suffragio di
Angelo e Laura Manzi.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Fortuni Daniele di Luca e Polleggione Antonella
(25.9); Conti Alice di Marco e Manzi Marina (10.10);
Merlo Gian Marco di Angelo e Maggi Sabina (19.10);
Tershana Jonida di Fisnik e Brunilda (6.10); Pezzato
Lorenzo di Paolo e Gigliozzi Serenella (9.10).
MATRIMONI: Brachino Angelo e Vergaro Simona (13.9);
Canganella Francesco e Bianconi Giovanna (6.9); Pesci
Salvatore e Neagu Mihaela (29.6); Cacalloro Giancarlo e
Bustan Mejia Bertha Hilda (20.9); Tarantello Luca e
Marinelli Francesca (4.10); Paolini Gian Luca e Cionci
Violeta (12.10); Gamboni Pierluigi e Rastrello Francesca
(20.9); Quattrini Francesco e Ciorba Eleonora (4.10);
Mezzetti Fausto e Tarantello Daniela (4.10).
MORTI: Torri Giuseppe (n. 9.7.68 m. 24.9); Dei Maria
Luisa (n. 25.6.38 m. 30.9); Menghini Maria (n. 1.5.26 m.
5.9); Durantini Enrico (n. 17.3.47 m. 6.10); Catasca
Antonio (n. 3.11.38 m. 9.10); Moretti Giovanni (n. 9.5.21
m. 12.10); Di Carli Angelo (n. 28.1.17 m. 13.10).
17 luglio 2003: come se non fosse già
sufficiente lo spettacolo offerto dal suo
avvicinamento, il pianeta Marte si è esibito in una occultazione radente da parte
della luna. Il fenomeno si è reso visibile
nell'emisfero Sud.
W e b c a m Philips T o u c a m Pro + filtro
nfrarosso associata a Newton 150, f/8.
Marte all'opposizione. Webcam + telescopio C8
Riconoscenza
cristiana
molto prezioso. Prima di tutto perché ho incontrato
lei, come pure ho avuto la possibilità di fare felici
altre mie compagne. Adesso voglio raccontarle qualcosa anche di me, di questo periodo della mia vita
vissuta, ringraziando il Buon Dio sempre della sua
protezione.
Uscita dall'Istituto andai per qualche mese in
casa di Monsignor Decano, dato che Lola, si
ricorda?, si era sposata con Silvio, il ragazzo che
era sempre al fianco del Cardinal Salotti. Poi mia
sorella sposata quassù mi trovò lavoro In una
fabbrica di confezioni. Cara Suor Elena, se mi
crede, il distacco è stato grande, di giorno e tutte
le notti prima con il pensiero poi con il sogno
ero sempre là, le mie Suor Lucia e Suor Maria, la
mia casa, le mie compagne, per me, come aver
27.9.2003
lasciato un pezzo di cuore. Veramente ho avuto
Carissima Suor Elena
La sua lettera mi è stata tanto gradita per il suo due seconde mamme. Mi hanno cresciuta, mi
hanno amata, mi hanno dato una educazione
pensiero verso di me e per le notizie che ho avuto
scolastica
e religiosa, soprattutto non mi hanno
riguardo alle mie compagne, ma non si preoccupi
per la foto di ritorno (foto pubblicata a pag. 3 del mai abbandonata nemmeno nei tempi difficili
numero di ottobre de "La Voce") perché ho una della guerra, quei terribili momenti condivisi in
copia. Il nostro incontro di quest'estate mi è stato casa e sotto la basilica di Santa Margherita. Tanti
Intendiamo pubblicare la lettera d'una signora, rimasta orfana da bambina, educata presso
l'Orfanotrofio che sta di fronte alla casa delle
Maestre Pie, e riconoscente ancora dell'opera
svolta dalle Suore che operavano in quel tempo.
Non aggiungiamo altro. I tempi sono cambiati,
gli orfani vengono assistiti in modo diverso, la
sede dell'Orfanotrofio, incamerato in un primo
tempo dallo Stato, pur avendo origine di Chiesa
e portato avanti da persone di Chiesa, presidente è stato ed è il decano della Cattedrale di S.
Margherita, dopo tanto penare, si è sganciato
dallo Stato e ora servirà per altri servizi ad utilità
comuni.
e
gradita
ricordi mi affiorano alla mente, raccontare tutto
ci vorrebbe un libro da scrivere. Comunque dico
sempre grazie di tutto cuore per quello che mi
hanno dato.
Il buon Dio le avrà certamente ricompensate
della dedizione data a queste bambine bisognose di
tutto. Da parte mia ogni giorno le ricordo nelle mie
preghiere con grande affetto, e dico grazie di cuore.
lo sono sposata, ho una figlia insegnante di filosofia, laureata alla Cattolica di Milano, sposata con
un bravo ragazzo e mi ha dato un nipotino che ora
ha 13 anni. Siamo una famiglia unita. Sempre ringraziando Dio per la salute che ci è stata donata e
con lavoro e dedizione ci siamo costruiti insieme con
mio marito qualcosa per avere una vita serena.
Ora l'avvenire è nelle mani di Dio, per noi è
sconosciuto comunque dico sempre, Signore sia
fatta la Tua volontà, però non abbandonarci mai.
Suor Elena, ora l'abbraccio con affetto e la
prego se può portare i miei saluti a Suor Pierina e
Suor Maria. Grazie.
Dev.ma
Antonietta Scaglini in Pozzali
pag. 13
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
RUBRICA DEI MESTIERI E COSE ANTICHE
DEL COLLE FALISCO
R i c o r d i e r i c e t t e d i n o n n a O r l a n d o (tel. Q761.827Q37)
Novembre: mese dei funghi, da raccogliere, conservare e... mangiare
" P o r c i n o " e " O v o l o " , i re dei f u n g h i
A cura di Impero Gianlorenzo
Quante cose, quante storie, sui funghi. Sui funghi sono stati
scritti montagne di libri per descrivere con parole e foto che cosa
sono, come e dove nascono e vivono, forma, colore e dimensione,
come si chiamano in italiano e latino, come, dove e quando
cercarli, come riconoscerli
quelli buoni e commestibili
(porcino, ovolo e
galletti) da quelli velenosi e mortali (amanita
phalloide).
E che dire dei libri di cucina scritti sui funghi per come
cucinarli
e conservarli.
E i proverbi? "Non si fanno le nozze con i funghi",
"chi muore con i funghi, non si piange".
un canestro o cesto in vimini.
A p p e n a trovate un fungo n o n toccatelo m a i c o n le mani, m a
assicuratevi della n o n velenosità e d in c a s o contrario lasciatelo
stare (non rompetelo, ne calpestatelo perché contribuisce all'equilibrio dell'ecosistema). Se è buono raccoglietelo e aiutandovi con il
coltello, pulite per bene la base del gambo in modo c h e la terra, il
micelio e il terriccio, possano cadere, dando la possibilità al fungo
di riprodursi.
Ma ora parliamo dei funghi freschi appena colti: porcini, ovoli,
galletti, chiodini, fingerli, prataioli e di quelli coltivati: i bianchi funghi
"champignon" con I quali si preparano alcune ricette di cucina:
Non tragga in inganno il titolo perché si tratta di una appetitosa
ed antica "ricetta segreta" che Dionisia ha dettato a nonna Orlanda.
Si tratta di una delle più appetitose e raffinate ricette per preparare
una gustosa "zuppa di funghi" c o n cui condire dadini di pane bruscato stofinati con l'aglio.
Soffriggere cipolla, pancetta e carota con olio extra vergine di
oliva dei colli falisci. A g g i u n g e r e fette di funghi freschi porcini e
champignon, con sale, pepe e peperoncino.
A parte fate bollire 1 bustina di funghi porcini secchi c h e poi
vanno aggiunti agli altri ingredienti. Lessate tre patate e schiacciatele prima di aggiungerle alla zuppa che deve bollire una mezz'ora.
Preparare nel piatto i dadini di pane bruscato con aglio e spargervi
sopra i funghi, servire ben calda la zuppa di funghi e.... "appetito".
Zuppa di Funghi Dionìsia
Ricette c o n i f u n g h i
Porcini:
> Funghi Trifolati
> Insalata di Porcini
> Lasagne ai funghi
> Maccheroni ai funghi
> Minestra d'inverno
> P a p p a r d e l l e al f a r r o c o n f u n g h i
Porcini e carciofi
> Rigatoni funghi e prosciutto
> Riso con Porcini e pomodori
> Risotto con funghi Porcini
> Soufflé di funghi
> Tagliatelle ai funghi
> Tortelloni ai funghi Porcini
> Zuppa di funghi
>
>
>
>
>
>
>
>
Ricette c o n i f u n g h i
Champignon:
Champignon farciti
Crostini con Champignon
Funghi fritti
Funghi ripieni
Frittata con funghi
Pappardelle ai funghi
Riso agli Champignon
Zuppa di funghi
I funghi hanno il profumo dei boschi e il gusto di cibi naturali.
Fin dall'antichità erano apprezzati da Babilonesi ed Egizi, i Cinesi e
i Giapponesi li adoperavano invece c o m e farmaci per potenziare le
d i f e s e d e l l ' o r g a n i s m o , m e n t r e gli antichi R o m a n i li e l e g g e v a n o
addirittura al rando di "cibo reale" ma, nello stesso tempo, anche a
"portatori di morte": l'etimologia latina della parola "fungo" infatti, é
funus= morte e ago= portare.
II c o n s u m o di funghi è talmente elevato che ogni anno importiamo dagli altri paesi europei; il valore culinario-alimentare dei funghi
è piuttosto modesto a c a u s a del considerevole contenuto di acqua,
c h e si aggira intorno all'85 per cento.
Privi di clorofilla e caratteristici della stagione autunnale, sono
pochi i funghi coltivabili e quindi presenti sul mercato tutto l'anno. Tra questi vi sono:
• Galletti. Sono spontanei, molto diffusi soprattutto nella stagione e s t i v a e c r e s c o n o di p r e f e r e n z a nelle z o n e b o s c h i v e m o l t o
umide.
• Pioppini. S o n o f u n g h i piccoli c h e c r e s c o n o sui tronchi d e i
pioppi. Si possono coltivare artificialmente disseminando i tronchi
di pioppo con frammenti di cappello del fungo.
• Porcini. Sono i più noti e pregiati, non sono coltivabili artificialmente perché vivono in simbiosi con le radici degli alberi e si trovan o n e i b o s c h i di c o n i f e r e e l a t i f o g l i e nel p e r i o d o d a g i u g n o a
novembre.
I funghi rappresentano un gruppo di organismi vegetali molto
atipici. Per distinguere un f u n g o c o m m e s t i b i l e d a uno tossico o
velenoso occorre studiarlo in tutti i suoi caratteri distintivi e quindi
identificare in modo certo ed accurato tutti gli elementi: solo così si
potrà sapere senza ombra di dubbio il genere e specie di appartenenza.
Non esistono, pertanto, metodi empirici o la prova del gatto,
purtroppo ancora diffuse nelle credenze popolari, per determinare
la commestibilità di un fungo.
La crescita dei funghi è in gran parte legata ai cicli stagionali
delle condizioni climatiche. I funghi si trovano dappertutto soprattutto nei boschi e prati.
Le regole fondamentali c h e un buon raccoglitore di funghi deve
rispettare sono poche m a essenziali. Incominciamo con la scelta di
un buon bastone in legno. La seconda regola è quella di munirsi di
Crostini di funghi
La nostra ricetta: Tagliatelle ai funghi porcini (per quattro
persone)
Cuocete i funghi porcini (500 gr. già mondati e tagliati a pezzetti
di medie dimensioni) c o n una grossa noce di burro in una casseruola abbastanza grande, lasciando evaporare l'acqua c h e contengono. Mescolate spesso per evitare che si attacchino. Ponete sul
fuoco una capiente pentola con acqua salata e portatela a bollore.
C u o c e t e le tagliatelle al dente. Abbassate la f i a m m a sotto la
pentola dei funghi, aggiungete la panna da cucina e il prezzemolo
tritato con sale e pepe.
Scolate le tagliatelle, rovesciatele nella pentola dei funghi, fate
saltare su fiamma media per un minuto. Servite le tagliatelle c o n
parmigiano.
Esistono anche
Funghi orientali
Si chiamano Ling zhi (cinese), Maitake (giapponese) e Shiitake
(indonesiano).
e
Funghi
allucinogeni
Sono chiamati funghetti, e ne esistono più di 150 specie, diffuse
in tutto il mondo. Quelli messicani sono potentissimi: danno vertigini, nausea, stanchezza e visioni. Alcuni crescono anche da noi in
montagna.
SIGLE
F O = Funghi Ottimi (Porcino, Ovolo ecc.)
FB = Funghi Buoni (Galletti, Famigliola ecc.)
F V = Funghi Velenosi (Amanita phalloides ecc.)
FD = Funghi dubbi
funghi eccellenti, funghi discreti, funghi
non commestibili, funghi letali mortali.
pag. 10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Ey giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6)
Gilberto Sensi
11.5.1925
Vincenzo Carletti
26.10.1922
10.9.2003
15.9.2003
Il giorno 10 settembre ti sei spento
nella serenità della
tua casa.
Lasci nel dolore tua
moglie Teresa, i tuoi
figli
Giorgio e
Sandro, le nuore
Graziella e Serena
e noi nipoti: Giusy,
Danilo, Michele e
Marco.
Speriamo che ti
ritrovi in cielo con il
nonno materno Giuseppe e con tua sorella Suor
Leonide che sicuramente ti avrà riservato un posto
speciale accanto a lei.
Tua nipote Giusy
Caro nonno, dopo
una lunga malattia te
ne
sei
andato
lasciando un grande
vuoto nella nostra
famiglia.
Sei stato uno sposo
affettuoso e fedele,
un padre incantevole
ed un uomo meraviglioso. Oltre a me
hai lasciato nel dolore
la
nonna
Agostina, il babbo Franco, la mamma Rosella e tutti
coloro che ti hanno conosciuto.
Riposa in pace nonno e proteggici dal cielo pregando
il Signore per noi.
Marco Carletti
Oliva Donati
Assunta Marangoni
19.12.1925
8.9.2003
Nonnina cara, io so
che tu non stai soffrendo più.
Quando prego per te
sento nel mio cuore
che mi stai ascoltando, e ti parlo come
se mi fossi accanto
a farmi compagnia.
La tua immagine e i
saggi discorsi che
facevi, sono impressi nei miei sogni. In
ogni mia
azione
quotidiana sento che tu mi vedi lassù dal cielo e proteggi me e i miei cari.
Cara nonna, ti saluto e ti prometto che cercherò
sempre di fare meglio possibile e di non sbagliare.
Tuo nipote Luca
La nostra più viva partecipazione al dolore dello
sposo Mocini Tommaso e dei tre figli: Luciano,
Giuseppina e Maura.
24.2.1926 - 31.8.2003
Lascia
il
marito
Vincenzo, il figlio
Renato con la moglie
Oreila che gli hanno
regalato i nipoti: Luca
sposato con Simona e
il prò nipote Federico,
e Roberto.
La figlia Loretta con il
genero Dino e i nipoti
Fabio e Cristina.
3.1.1924
• 8.9.2003
21.4.1932 -
Il sig. Mario era un personaggio nella sua cittadina
di Montefiascone; per 40
anni è stato impiegato
modello della Coltivatori
Diretti, per cui era conosciuto e stimato dalla
maggior parte dei nostri
contadini.
Avendo simile elettorato è
stato assessore per tanto
tempo nel Comune di
Montefiascone e al tempo
del mandato di Bologna
ha ricoperto anche l'ufficio di Vice Sindaco.
Sposato con Rosa (Serafina) Moisè non ha avuto figli,
anche se ha portato avanti il suo matrimonio con fedeltà e
principi cristiani. Ora ha raggiunto il premio che il Signore
gli darà per l'eternità.
Angelo Cicoria
4.4.1931
Il 29 ottobre 2003
sono stati cinque
anni che Padre
Enrico ci ha
lasciato.
Credo sia doveroso ricordarlo,
anche se siamo
certi che nessuno
lo ha dimenticato,
per il bene che
ha fatto in terra di
missione, grazie
soprattutto all'aiuto di tanti compaesani che lo hanno sostenuto, in
opere che tutt'ora sono in piena efficienza e contribuiscono ad una migliore esistenza, specialmente in Madagascar.
Tutti gli volevamo bene e sicuramente lui dal
Paradiso prega per tutti i benefattori e per tutti noi
che abbiamo potuto apprezzarlo come sacerdote
missionario e come uomo.
Sono poche righe rispetto a quanto ci sarebbe da
scrivere su Padre Enrico, ma sufficienti per riproporlo alla nostra memoria, certi che nemmeno lui
si è dimenticato di noi.
Il fratello Franco
Antonio lovenitti
Dolce mammina, ci hai
insegnato tante cose nella vita: l'onestà, l'altruismo, il
dare senza aspettarsi niente ma soprattutto l'Amore
puro incondizionato verso la famiglia e verso gli altri.
Il vuoto che ci hai lasciato a me e a tutti noi non potrà
mai colmarsi, perché ti amiamo troppo. Sono certa
che sei vicina a noi per aiutarci a superare questa ferita profonda per farla diventare cicatrice e per aiutarci
e proteggerci nel percorso della nostra vita.
Tua figlia Loretta
Mario Mocini
P. Enrico Ranaldi
- 28.8.2003
Angelo,
s'è
arruolato molto
g i o v a n e
nell'Arma dei
Carabinieri e
dopo aver esercitato il suo
compito in varie
città, alla fine
s'è fermato a
Pisa, da dove è
salito
al
Creatore.
Ha lasciato nel
dolore la sposa Angela Massa e i figli David e
Barbara.
In Paradiso continuerà a fare il carabiniere,
anche se non c'è alcun bisogno.
RICORDIAMO A TUTTI:
il mese di Novembre è il mese della vera vita (defunti).
Ogni sera - per comodità e necessità - la preghiera per loro
e la S. Messa si terrà presso la chiesa del Divino Amore,
a iniziare dalle ore 1630.
26.9.2003
Dopo appena qualche anno dalla morte
della sposa Elena
Scalabrelli, il giorno
26 settembre se n'è
andato al Creatore
Antonio lovenitti.
Era stato impiegato
alla
ASL
di
Montefiascone, sempre gioviale, generoso, amico di tutti.
Specialmente in questi ultimi tempi, era legato più
che mai ai suoi figli Susanna, Stefano e Simona
e alle sue due nipotine che adorava: Letizia e
Silvia. Cosciente del male incurabile, desiderava
e si preparava per congiungersi al Padre Celeste
e l'ha raggiunto per l'eternità
In ricordo di mio cugino Giuseppe Torri
c o n l'affetto di s e m p r e
Il mistero della morte ha il fascino inspiegabile, dell'amore che mescola nei ricordi, tenui sorrisi, smarriti
nel tempo, frammenti di frase, che dispersi nell'atmosfera diventano parte di noi. La fede l'unica arma
che sorregge la vita, quando non c'è via d'uscita.
Quando ci sono domande senza risposte.
Ovunque tu sia
Tu che vivi nella gloria di Dio
e vedi ogni giorno
la bontà del suo volto divino
parlagli di noi.
Tu che vivi
in quel mondo fatto di tanto e di niente
di impenetrabile e puro,
dove l'Amore fa rima con Amore,
dove la gioia più immensa
è l'esserci,
dove tutto
diventa chiarezza, certezza
Fai che le nostre lacrime
diventino di cristallo
e come neve al sole,
sciogliersi,
nell'immenso abbraccio
di noi... in te.
Ricordati di chi
ti ha amato tanto.
Ricordati di me.
Patrizia Torri
pag. 13
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
LA PAGINA DI SCRAPANTE
di Giacomo Carioti
Ricordiamo il cittadino, il poeta, il letterato, l'uomo semplice e buono
ASSOCIAZIONE CULTURALE GIORGIO ZERBINI
Comitato Promotore della FONDAZIONE GIORGIO ZERBINI
(dal numero di ottobre)
Giorgio Zerbini, del quale nel 2004 cade il decimo anniversario
della scomparsa, è stato un eminente cittadino di Montefiascone,
straordinario conoscitore e cultore delle più alte e profonde tradizioni culturali e popolari della Tuscia, che è sempre riuscito ad animare mantenendone vivo il contatto ed il confronto con le altre espressioni della cultura spontanea e locale, a livello regionale, interregionale e nazionale.
Poeta, scrittore, autore teatrale, uomo di spettacolo, dispensatore di gioia, fautore e concreto realizzatore di iniziative ancor oggi
memorabili: imprese spesso titaniche, peraltro mai decisivamente o
significativamente sostenute da appoggi esterni o "sociali"; imprese irripetibili e pertanto sempre portate avanti con l'entusiasmo e il sacrificio
personale, suo e di quei tanti suoi collaboratori che è sempre riuscito ad
entusiasmare al disopra di ogni materiale tornaconto, per il puro amore
della comunicazione e dell'arte, creando una "scuola d'arte" che, purtroppo, senza di lui si è andata estinguendo.
Nell'interesse di tutta la comunità, e per il senso di giustizia che
tutti ci deve animare nei confronti di coloro che hanno disinteress a t a m e n t e d o n a t o le proprie energie ed il proprio talento per il
bene comune, curando e accrescendo il comune patrimonio di tradizioni culturali, riteniamo di dover chiedere oggi alle forze civili,
sociali, politiche ed economiche di Montefiascone, un fattivo impegno affinché, a dieci anni dalla scomparsa dell'uomo, il nome e l'op e r a di G i o r g i o Z e r b i n i v e n g a n o a d e g u a t a m e n t e r i c o r d a t i , c i ò
d o v e n d o costituire il punto d'inizio per un percorso rivolto alla
riscoperta, alla promozione, alla valorizzazione di un patrimonio
c o m u n e che si inserisce una delle massime ricchezze dello spirito.
Zerbini in una scena delle sue "Baloccate"
T E A T R A L E E POETICA T R A D I Z I O N A L E E DIALETTALE GIORGIO ZERBINI" estesa alla rappresentazione di opere di carattere locale e nazionale. Istituzione, in quest'ambito, del "PREMIO
GIORGIO ZERBINI" per la poesia, il teatro e ogni altra forma di
spettacolo o espressione artistica popolare e di tradizione.
L'adesione al "Comitato Promotore Giorgio Zerbini", così costituito, è libera e priva di qualsiasi onere, se non quello del sostegno
morale agli obiettivi qui tracciati. Chiunque volesse aderire può scrivere a Giacomo Carioti, Via della Porticella 58, 01010 Montefiascone, o
inviare u n a e - m a i l a c o m u n i c a z i o n e @ k a t a m a i l . c o m , o s c r i v e r e o
telefonare alla "VOCE di Montefiascone", o rivolgersi direttamente ad uno
dei firmatari di questo primo documento. Grazie fin da ora a tutti quanti
vorranno essere tra i fondatori di questa iniziativa.
Il Comitato Promotore
Giacomo Carioti - Giancarlo Breccola - Romualdo Luzi - Fausto Batelia
Euro Notazio - Antonio Castelli - Mario Lozzi - Rino Galli
Germano Bartolozzi Casti - Goffredo Balestra
Ass. Cult. "Scrapante"
Giacomo Carioti
[email protected]
A PROPOSITO DI "SPESSORE CULTURALE"
V i e n e p e r t a n t o c o s t i t u i t o il c o m i t a t o p r o m o t o r e d e l l a
"Associazione Culturale Giorgio Zerbini", che si prefigge nell'immediato di sollecitare e curare la fattiva realizzazione, entro l'anno
2004, dei seguenti obiettivi:
1) Richiesta alla Amministrazione C o m u n a l e per intitolare una
strada del C e n t r o Storico della Città di M o n t e f i a s c o n e a
" G I O R G I O ZERBINI Artista e Poeta".
2) Istituzione, con il contributo dell'Amministrazione Comunale,
di enti pubblici e privati, di istituzioni bancarie e finanziarie, di
i m p r e s e e s i n g o l i c i t t a d i n i , della " F O N D A Z I O N E G I O R G I O
ZERBINI" per la raccolta e la custodia delle testimonianze artistiche e culturali di carattere tradizionale e popolare, e per la
p r o m o z i o n e di iniziative volte alla loro pubblica fruizione e
valorizzazione.
3) Realizzazione, nel corso del 2004, della prima " R A S S E G N A
A qualcuno può sembrare esagerato che si parli in termini di valore letterario e poetico rispetto alla produzione
dialettale, considerata
una
appendice estemporanea e senza spessore della vera prosa, della letteratura "colta". Noi pensiamo invece che, parlando in termini percentuali, sia, in genere, molto più alto il tasso di "livello zero" nella produzione libresca in "lingua ufficiale" piuttosto che nello scenario, molto più
limitato ma certamente
più autoselezionato
e
contenutisticamente
autentico del "vernacolo".
Per quanto poi concerne direttamente
Giorgio Zerbini, qui siamo, in
senso relativo, ad un livello di eccellenza rispetto a tutta la produzione
dialettale italiana, e, in senso assoluto, ad un alto ed impeccabile
grado
di qualità formale oltre che sostanziale, tanto da porre le sue due opere
principali ("La buca de la strega" e, principalmente,
"Baloccate
tra '/
lume e 'I brusco") in bella evidenza nello scaffale delle nostre
preferenze. Non si tratta soltanto di un fatto sentimentale, bensì di un consapevole giudizio critico su pagine di letteratura pienamente godibile,
valida
- per i suoi gustosissimi bozzetti ambientali, per la ricchezza dei riferimenti e delle sfumature deliziose - anche per chi non mastichi affatto la
lingua locale. Questo, per completa chiarezza, per amore della verità, e
per invito a leggere e rileggere quelle pagine.
pag.
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
10
AS.VO.M.
di
Protezione Civile
"...fiamme che non scaldano
ma distruggono..."
Abbiamo
appena
finito
di t r a s m e t t e r e
all'Amministrazione Comunale, alla Regione Lazio ed a
tutti gli altri organismi locali e nazionali che usualmente
rendiamo edotti del nostro operato, la relazione conclusiva della campagna antincendio. Ora intendiamo informare la collettività.
Quest'estate i nostri 22 volontari del gruppo antincendio hanno fatto nei 120 giorni di massima allerta,
ben 55 interventi sul fuoco che spesso non era di lieve
entità ed è giunto a minacciare molto da vicino, ma fortunatamente preso in tempo utile, le stesse case di
molti concittadini. Dalle Mosse a S. Agostino, dalle
Coste al Fondaccio ecc. i nostri ragazzi con il fuoristrada bianco ed il camion antincendio, seguiti e spesso
preceduti dal pandino con funzioni di battistrada, con
tempi di reazione spesso contenutissimi, sono corsi per
limitare i danni, in taluni casi raggiunti anche dall'autopompa dei VV.FF. di Viterbo, anche perché fra una
cosa e l'altra siamo giunti, anche grazie al seccume di
quest'estate, ma purtroppo non sempre solo per cause
naturali, a vedere andare in fumo alberi, frutteti, sterpaglie per oltre 200 ettari.
Dobbiamo imparare tutti a rispettare un pochino di
più l'ambiente nel quale viviamo, evitando di accendere
fuochi per liberarci da sterpaglie nei periodi di massima
allerta per gli incendi, correndo oltretutto il rischio che
la Forestale od anche i Vigili Urbani vengano a multarci.
Abbiamo un così bel territorio, invidiato e visitato da
tanti... amiamolo e rispettiamolo e lui ci ricambiera con
la stessa moneta. Se bruciamo, seghiamo alberi,
cementifichiamo piazzali ecc. non potremo dire nulla
quando ci ritroveremo con le nostre case dentro il lago,
ce lo saremo solo cercato.
I volontari si sono "affumicati" per giorni e giorni.
Tutto il lavoro è stato sempre svolto coordinandolo con
la sala operativa comune presso i VV.FF. di Viterbo, in
supporto al Comando Forestale ed agli stessi Vigili del
Fuoco, che sempre con noi, hanno sudato le proverbiali sette camicie per fare il proprio dovere.
E' doveroso ringraziare tutti i volontari ma più di tutti
quei giovanissimi, sedicenni o poco più, che invece di
spendere il tempo in sala giochi o sciacquettarsi nel
lago, correvano a dare supporto serio ed efficace ai
meno giovani che operavano sul fuoco. Questi nostri
figli meritano il nostro plauso e lo meritano anche quei
genitori che, esprimendo il loro consenso, hanno ben
compreso l'utilità di tenerli impegnati e favorire la loro
formazione nell'apprendere quanto è gratificante
servire la collettività in cui si vive.
Eccovi in breve quelle che chiameremo... "pillole di
novità".
Arriva un nuovo camion che sarà affiancato a quello esistente con attrezzatura antincendio amovibile; è
già disponibile (lo stiamo ristrutturando poiché i pochi
fondi non ci consentono l'acquisto di mezzi nuovi di
zecca) un cestello elevatore con alzata massima di
dodici metri ed in cantiere abbiamo altre novità, che vi
comunicheremo, tanto è vero che siamo alla ricerca di
locali per i mezzi che iniziano ad essere tanti, anche se
nel frattempo un generoso cittadino ci ha messo a
disposizione un suo capannone. Ovviamente non pensiamo solo alle esigenze estive, e con la pompa idrovora, lo spazzaneve e lo spargisale pensiamo anche alle
altre stagioni.
D'ora in poi ci vedrete sul cestello a fare i medesimi
lavori con più sicurezza ed efficienza.
Grazie anche ai tanti che ci hanno sostenuto pur
semplicemente telefonando per segnalarci esigenze.
Ricordiamo infine il numero della SALA OPERATIVA funzionante 24h: 0761.826994
Fiani Tonino
VITERBO: VII CENTENARIO DALLA TRASLAZIONE
DEI SS. MARTIRI VALENTINO sacerdote
e ILARIO diacono
La città di Viterbo all'inizio dell'era cristiana non esisteva, il suo nome compare
nella storia verso il secolo VII.
A nord della Viterbo attuale sorgeva Sorrina Nova fiorente municipio romano,
chiamata poi Surrena con a capo il proconsole Demetrio. Surrena sorgeva
lungo la Via Cassia consolare nei pressi del ponte Camillario. I Romani scatenarono violente persecuzioni contro i cristiani. Valentino sacerdote e Ilario diacono giunsero dall'oriente e furono accolti da una donna cristiana di nome
Eudossia.
Evangelizzarono e diffusero il cristianesimo senza paura. Furono scoperti una
volta e gettati nel fiume Tevere ma si salvarono per miracolo però la seconda
volta furono presi, torturati e infine decapitati dal proconsole Demetrio il 3
novembre 303 d.C. Alla loro morte Eudossia raccolse i corpi e le teste e li fece seppellire vicino al luogo del
martirio dove è l'attuale edicola sulla cui parete sono raffigurati i Santi Martiri opera di don Angelo Gargiuli.
Dopo che i cristiani ebbero la possibilità di professare la loro Fede, edificarono sopra il sepolcro dei Santi
Martiri una Chiesa intitolata a S. Valentino attorno al quale sorse il Borgo omonimo. Alla morte dei Santi
Martiri ci fu una scossa di terremoto che distrusse un tempio dedicato al dio Ercole. Dopo molti secoli i corpi
furono traslati dal luogo del martirio e portati con solennità nella Cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo la domenica 27 Gennaio 1303 per volere del vescovo Pietro Capocci e con il beneplacito di papa Bonifacio Vili.
Da quella data in poi nei Sinodi diocesani sono nominati anche i santi Valentino e Ilario. Ci sono documenti
scritti tra i quali: gli Atti dei martiri, il codice Farfense, il codice Vallicelliano primo e secondo e il codice
Cassinese, la lezione del Breviario con approvazione della S. Congregazione dei riti 19 Agosto 1662 ecc...
Si hanno testimonianze di un culto che cresce sempre di più con una devozione sempre più viva.
La devozione continua anche attraverso le testimonianze dei vescovi il cardinal De Gambara, Carlo Montili,
Tiberio Muti, Francesco M. Brancacci, Urbano Sacchetti, Andrea Santacroce, Alessandro Abbati, Gaetano
Bedini, Giovan Battista Paolucci, Antonio M. Grasselli (il vescovo del Vl° centenario 1903). Il cardinal Pietro
La Fontaine, futuro patriarca di Venezia, celebrò la sua Prima Messa nella cappella dedicata ai SS.
Valentino e Ilario nel 1883. L'urna attuale dove sono conservate le sacre teste è stata voluta dal cardinal
Bedini nel 1862.
Furono dichiarati custodi del Santissimo Sacramento da papa Benedetto XIII. Sostò in preghiera davanti
all'urna Giovanni Paolo II il 27 maggio 1984 in occasione della visita pastorale a Viterbo. L'Associazione don
Armando Marini per questa ricorrenza presenterà un piccolo programma dove ci saranno sia momenti di preghiera che incontri formativi-culturali per coloro che vorranno partecipare. Speriamo che sia un'occasione
per riscoprire le nostre origini cristiane sulle orme di questi Martiri che hanno alimentato, diffuso e trasmesso
la fede dei nostri padri.
Inform
Come è noto, speriamo ormai a tutti, a Montefiascone è
possibile donare sangue intero o plasma, il primo ed il
terzo giovedì di ogni mese. A Viterbo, invece, presso il
Centro Trasfusionale è possibile donare tutti i giorni con
orarlo 08,00-11,00; il suddetto Centro Trasfusionale non è
più in Viale R. Capocci, è stato trasferito presso
l'Ospedale di Belcolle nel blocco dialisi.
• Vogliamo ricordare che, per donare sangue, non bisogna per forza "essere" dell'Avis o di altra associazione; l'importante è donare, presentandosi dove si effettuano le donazioni seguendo le regole che
valgono per tutti, regole imposte da Leggi nazionali e regionali. La locale sezione Avis ha ideato e sta
perfezionando alcuni progetti che coinvolgeranno, sul tema del DONARE SANGUE, gli alunni e gli
insegnanti delle Scuole Elementari, Medie inferiori e Medie superiori di Montefiascone; nei prossimi
numeri de "La Voce" daremo specifiche informazioni.
• Vogliamo riportare un brano tratto da un tema svolto qualche anno fa da Angela Fattoretti quando
frequentava la seconda media a Cellere (VT): "La donazione è un dovere civico, morale ed umano
che esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, sesso, religione e ideologia politica,
rappresenta uno dei pochi momenti certi in cui si applica la medicina preventiva".
In queste poche righe sta il VERO SENSO DEL DONARE.
Perla sezione Avis Montefiascone
Carlo Gianvincenzi
ARCA d e l l a TUSCIA
premio culturale 2003 al Consorzio
Egr. Signori, siamo lieti di informarle per la consegna del premio culturale 2003 indetto
dall'Associazione ARCA della TUSCIA, operatori
turistici.
Questo premio viene consegnato a chi presenta
la nostra zona Tuscia in una maniera particolare.
Importante è l'attenzione per la protezione e la
salvaguardia dell'ambiente e delle tradizioni, con
particolare attenzione per lo sviluppo del turismo
e alle attività ad esso connesse.
Il premio consiste in una scultura dello scultore
Albrecht Klink, che il vincitore potrà tenere per
un anno e poi farlo circolare al prossimo vincitore.
Il vincitore del premio per l'anno 2003 è il consorzio COBALB, per la sua ottima manutenzione dello stato di salute del lago di Bolsena, che è
diventato uno dei più puliti laghi d'Europa. E' un ottimo risultato per tutti i bacini della zona d'intorno del
lago di Bolsena e alla fin fine per il valore della nostra zona sul mercato del turismo mondiale.
Il premio è stato consegnato il lunedì 22 settembre 2003 dal dott. Berndt Gasser, presidente dell'associazione ARCA della TUSCIA, al presidente del consorzio Bacino Lago di Bolsena "COBALB", dott.
Massimo Plerangeli.
Il premio "Arca della Tuscia" e gli ottimi risultati del lavoro di COBALB verranno pubblicizzati nelle
prossime settimanre in varie riviste, giornali, radio, ai tour operator ecc. in Europa. Così spariranno gli
ultimi dubbi riguardo ai problemi del lago degli anni precedenti.
ARCA della TUSCIA Associazione operatori turistici
Berndt Gasser - Presidente
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
2 0
pag. 13
co di sapore diverso con le pagine colorate del libro. Venti anni vissuti intensamente in sincera e vera allegria.
A nome di tutti i componenti il Presidente Roberto Menghini, uno dei
soci fondatori storici, vuole innanzi tutto dimostrare la propria riconoscenza
verso gli intervenuti, continuando: "Un vivo e sentito ringraziamento vada
all'intera Amministrazione Comunale per la Sua particolare sensibilità. In particolare per la loro piena disponibilità e presenza anche in diverse serate il
Sindaco Mario Trapè, il Vice Maurizio Paradiso sempre attento alla riuscita
di tutte le manifestazioni della Fiera e all'Assessore al Turismo Fernando
Fumagalli che si è prodigato con generosità e notevole competenza anche
in prima persona. Grazie di cuore".
Il Presidente continua: "Un caloroso ringraziamento anche al Decano e
Direttore de La Voce don Agostino Ballarotto che ha messo gentilmente a
disposizione i locali dell'ex orfanotrofio femminile usati come magazzini dal
Circolo MF80. Per loro merito II Cantinone è divenuto a pieno titolo parte
integrante della Fiera del Vind'.
A M M
TLCAXTI
Ormai Roberto è inarrestabile: "Quasi 25 anni fa fondammo il circolo e nel
1983 realizzammo il primo Cantinone, assieme ad un gruppo di amici cui
sono molto legato e che rispondono ai nominativi di Pietro
Bartoleschi,
Gianfranco Bellacima, Luigi Capati, Mauro Carletti, Antonio Cosimati,
Alessandro Gamberi, Angelo Giraldo, Gino Manzi che è proprietario
anche della cantina che continua a metter a disposizione,
Agostino
Menghini, Giuseppe Misantoni tutti instancabilmente presenti. Alcuni soci
fondatori purtroppo ci hanno lasciati nel corso degli anni, il notevole successo avuto lo si deve in particolare
ai cuochi e alle cuoche
Nazzareno
Capezzali, Domenico Fioravanti, Maria Lanzi e Nadia Vignoli. Degni di
mensione anche gli altri amici, molti sono giovani, che sono
Massimo
Andreoli, Vincenzo Ferri, Emanuele Giraldo, Stefano Manzi, Marco e
Paolo Orfei, Michele Saraca ". Vogliamo ricordare, da aggiungere ai tanti
meriti, che il Circolo MF80 collabora ad un'infinità di manifestazioni
della
nostra città ed in particolare organizza da tanti anni la processione
del
Venerdì Santo e le manifestazioni
civili della festa della Patrona S.
Margherita nel mese di luglio. "Sono veramente orgoglioso del gruppo che
Copertina del Volume per
festeggiare
i Venti Anni del
Cantinone
Il C i r c o l o MF 80 ha f e s t e g g i a t o i p r i m i v e n t i a n n i del
"Cantinone" in maniera travolgente. Tutti i soci assediati dalle prenotazioni per le cene, che hanno di solito fatto realizzare il tutto
esaurito lasciando cos'i senza scampo decine di persone speranzose di celebrare una serata gastronomica particolare, sono riusciti a
realizzare un'edizione condita da menù composti di sapienti accostamenti di colori, di miscele e di sapori rendendola memorabile.
Con il "gran completo" realizzato ogni sera, dal lunedì al sabato
della prima settimana di agosto, nel clima festaiolo della Fiera del
Vino, si è registrata un'annata record, come da primato sono state
le temperature che ci hanno accompagnato per l'intera estate. Una
piacevole novità, che ha riempito di viva soddisfazione tutti i componenti del Circolo, è stato il libro ricordo, molto apprezzato, dei
venti anni del Cantinone distribuito gratuitamente a tutti i commensali. Ricco di foto, articoli, simpatici disegni, poesie, un piccolo volume da conservare. Realizzato completamente a proprie spese per i
caratteri della tipografia Silvio Pellico.
Così alla cultura tutta da gustare, di cui ormai sono maestri
nello sfornare continui accattivanti menù, hanno aggiunto un pizzi-
Il nostra
mensile
Quando arriva La Voce a casa mia,
Desiderata come l'acqua e il pane,
Aggiorna le notizie paesane,
Lette e rilette senza economia.
rappresento che sta ottenendo sempre più consensi". Termina soddisfatto il
Presidente Menghini. Meritano ampi elogi e il nostro plauso.
marna
rtj*
Associazione
XI
VII Regio Etruriae
d
l
(Associazione per la difesa, l'incentivazione,
valorizzazione, e tutela del territorio)
Informa:
In lei si sfoga ogni fantasia
Per novelle presenti e anche lontane,
Dei nostri avi il poco che rimane
Che nel tempo è nascosto o spazzò via.
Dai suoi ricordi la popolazione
Rinnova del passato quell'amore
Delle memorie di Montefiascone.
Come l'ape che va da fiore in fiore,
Poi all'alveare il nettare depone,
Censito e scelto dal tuo Direttore.
Diodato Piciollo
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Lun. - Mere. - Ven.
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Referente:
Sig.ra Sonia Proietti
pag. 22
LA VOCE - ri0 11 - Novembre 2003
4
Bilancio
decisamente positivo per la 45 s
Fiera del Vino che ha registrato un'affluenza di
migliaia di turisti da tutta Italia e persino dall'Europa, attratti
dalla fama del celebre vino Est! Est!! Est!!! Come sempre, la kermesse, nata per propagandare il tipico vino doc, ha avuto il pregio di riunì
re un pubblico eterogeneo, proponendo una varietà di spettacoli adatti a
e a tutte le età.
Dal 1 al 17 agosto il Piazzale Roma ha visto la presenza di personalità artistiche poliedriJFche che hanno allietato con le proprie esibizioni le numerose persone presenti.
W Un punto della manifestazione è stato il Prato Giardino comunale, con i suoi moderni stand, dedif cati in parte alla mescita e vendita di vini ed in parte alla promozione dell'artigianato locale: sulle note
dei cantanti pop presenti nel giardino il visitatore ha avuto la possibilità di rilassarsi sorseggiando un buon
bicchiere di "nettare" oppure passeggiando alla ricerca di un oggetto particolare da acquistare.
Sicuramente, però, l'appuntamento più atteso è stato quello con l'itinerario "In cantina con Defuk": un percorso enogastronomico, attraverso le vie del centro storico di Montefiascone, con degustazioni, guidate dai som
melier dell'A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier), di vini e prodotti tipici locali (tozzetti, ciambelle all'anice e al
m m vino, salamino piccante, salsicce stagionate con finocchio, con funghi porcini, sale e pepe, guanciale di maiale,
| ^ lonza, formaggi), all'interno di 12 stupende cantine medioevali riportate agli antichi fasti. Le taverne prescelte hanno
f ospitato ognuna un produttore vitivinicolo dell'Alta Tuscia, con la prevalenza dell'Est! Est!! Est!!! di Montefiascone.
i j Dedicate ai veri amanti conoscitori della bevanda di Bacco sono state poi le serate "Dal vigneto al bicchiere" e "Calici
' di stelle" durante le quali è stato possibile sorseggiare i vini di ogni produttore presente nel percorso con l'abbinamento culinario adatto. Un ringraziamento particolare va anche agli espositori dei vari oleifici di Montefiascone che hanno
potuto far degustare il loro prelibato olio. Da non dimenticare l'inaugurazione, il giorno 9 settembre, presso il salone
della Rocca dei Papi, dell'Enoteca Provinciale permanente. Non potevano mancare, per celebrare il vino in tutti i suoi
aspetti, la sfilata e le esibizioni del Corteo Storico in tutte le sue uscite (sbandieratori, arcieri, balletti, suonatori, palio
delle botti e pigiatura del vino): 300 personaggi hanno rievocato l'arrivo del leggendario Jhoannes Defuk a cui è legato
, il nome del vino. Quindi grande soddisfazione per il Sindaco Mario Trapè e per gli amministratori che hanno organizzato tutti gli eventi: l'Assessore Fernando Fumagalli, il Vice Sindaco Maurizio Paradiso, l'Assessore Giovanni
¿.--.ta Bacchiarri ed il Consigliere Renato Trapè.
f i » - Cantine e produttori partecipanti all'itinerario enogastronomico: CANTINE - Cantina Soc. Coop. ari di
Montefiascone - Azienda Vinicola Falesco srl di Montefiascone - Antica Cantina Leonardi di Montefiascone - \
\ Cantina Stefanoni di Montefiascone - Cantina Cooperativa di Pitigliano (GR) - Cantina Cardeto di Orvieto • Cantina Villa Puri di Bolsena - Cantina Sociale di Gradoli - Cantina Coop. di Capalbio (GR) - Tenuta La
. Pazzaglia di Castiglione in Teverina - Cantina Trappolini di Castiglione in Teverina.
OLEIFICI - Azienda Olearia CIGO di Cimarello e Governatori di Montefiascone - Oleificio Mosse
Soc. Coop. di Montefiascone - Oleificio Leonardi di Montefiascone - Oleificio F.lli Bracoloni di ^ H H ' i *
~
~ M o n t e f i a s c o n e - Oleificio Giraldo Giuseppe e Simonetta di Montefiascone. GASTRONOMIA - fiaspifirin Di Rianin di Marta - Salnmifinin R A M snr Hi fiarallnrn fi K C. rli
Due battute... dal Baseball Montefiascone
Con la fine dei rispettivi campionati sono ormai terminate tutte le attività ufficiali delle squadre del Montefiascone Baseball. Ma comunque i dirigenti della
società non si sono mai fermati, e dopo aver organizzato, lo scorso mese di settembre la grande manifestazione del Provabasebatl presso il Piazzale Roma di
Montefiascone, stanno tirando le file della passata stagione, analizzando tutta
l'attività svolta, con la prospettia di preparare una grande stagione per il prossimo anno. Notevole impulso alle attività sportive quest'anno è stato dato dal preparatore atletico cubano Arsenio MORA TORRES, che per quest'anno, terminato il suo rapporto con la società, è ritornato nel suo paese d'origine con la consapevolezza che anche per l'anno prossimo i dirigenti del Baseball Montefiascone
faranno di tutto per riportarlo nel nostro paese ad allenare tutti i giocatori della
società.
Arsenio ha lasciato Montefiascone dopo una breve e toccante cerimonia di
saluto con i giocatori (squadra maggiore e tutti i ragazzi) ed i dirigenti, portando
con sé l'affetto di tutti e il ricordo della nostra cittadina nel cuo cuore. Nel frattempo la società comunica che, per questo inverno riprenderanno gli allenamenti
presso la ristrutturata palestra dell'Istituto Comprensivo Statale A. Manzoni, gentilmente concesso dall'Amministrazione comunale e dalla Dirigente Scolastica
D.ssa GADDI, e che i predetti allenamenti al coperto termineranno presumibilmente verso il 15 marzo 2004.
Tutti i ragazzi interessati possono recarsi presso il suddetto impianto sportivo
per informazioni,
iscrizioni ed allenamenti. Inoltre i
dirigenti stanno
valutando
la
possibilità
di
creare
una
squadra di softball
per
le
ragazze,
che
numerose
hanno già provato durante la
La squadra Allievi "AXA Assicurazioni di Ranuccl Pietro" con
manifestazione
il Mister Fortunati Massimo dopo una partita vinta all'ultimo
del
Provaba- Torneo Città di Montefiascone
seball, ed eventualmente per altre che avessero l'intenzione di provare uno sport diverso e
divertente. La società è sempre a disposizione di qualsiasi ragazzo o ragazza
che abbia l'intenzione di provare il gioco del baseball. Buon divertimento a tutti i
ragazzi in gamba.
Mauro TOP
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Festa di 5.
Bartolomeo
24 Agosto 2 0 0 3
N e l l e
calde giornate
di un caldissimo
agosto,
iniziano i preparativi della
festa: manifesti, acquisti,
varie attività
organizzative,
contatti
e
soprattutto
una
gran
voglia di fare,
di
ritrovarsi
insieme legati
da una comune volontà, un affetto, una fede.
Gli "organizzatori" c o n v e n g o n o da vari luoghi, si incontrano, discutono,
i m b u s t a n o c i a m b e l l e , d i s p o n g o n o gli oggetti per la Pesca di B e n e f i c e n z a
P R O - S E M I N A R I O sotto gli occhi vigili del Rettore don Jean Paul Gouarin;
compiaciuti, ricordano che le s o m m e incassate negli anni precedenti sono
diventate beni del Seminario, del Liceo e della chiesa di S. Bartolomeo.
Viene poi il giorno della vigilia: il Seminario si riempie dei passi rapidi, del
vocio allegro dei ragazzi che fanno il loro primo ingresso negli austeri saloni e
di coloro che ritornano dopo le vacanze estive.
Nel pomeriggio il cortile si anima: inizia la festa, gente del paese, turisti,
famiglie degli alunni del Liceo, ex-alunni...
Domenica 24. Assai presto si aprono gli antichi cancelli del Barbarigo,
entrano i "canestrari" coi loro prodotti artistici, si acquistano ciambelle e altri
dolci fatti a m a n o dalle m a m m e dei seminaristi, la chiesa è gremita. Alla
Messa celebrata da S.E. Mons. Vescovo Lorenzo Chiarinelli, la voce del
pastore scende sul popolo dei fedeli tra cui le famiglie dei nuovi seminaristi. Sono nella prima fila dei banchi, coi loro volti ancora da bambini,
con il ricordo dell'estate nei loro occhi, ma già assorti per la cerimonia
della benedizione dell'abito liturgico. Iniziano un c a m m i n o , una esperienza di vita alla ricerca di se stessi e del senso della vita. Un primo
passo reso più s o l e n n e dalla celebrazione della festa di un martire e
dalla presenza di una comunità.
Il Vescovo ammonisce le famiglie e i fedeli tutti a considerare un dono prezioso, una gioia grande la nascita di una vocazione in famiglia.
Il pomeriggio è festoso, anche perché al profumo delle salsicce e delle
ciambelle si uniscono le note della banda che suggeriscono emozioni ed allegria. C ' è una vera
folla nel cortile, la
f e s t a s e m b r a un
a p p u n t a m e n t o da
non p e r d e r e con i
s u o i riti e d i s u o i
momenti. Davanti
al Gazebo vivande,
c ' è la f i l a . . . g l i
organizzatori,
sotto la guida del
Capo
cuoco
Angelo Menghini
si
affaticano,
allietati dai sottofondi musicali curati da Nazareno Cappelloni.
Sotto l'ansia di corrispondere agli ordinativi, sudano docenti della Scuola
del Seminario, le loro famiglie al completo, seminaristi e i loro genitori, alunni,
amici: è uno scambio di voci, risposte e domande, richiami; c'è la fatica, ma
anche la soddisfazione di essere utili ed esserlo INSIEME. La scuola, il seminario, la chiesa vivono insieme un unico organismo che respira la stessa aria,
si nutre della medesima energia. La generosità ricolma e sazia chi la riceve e
più ancora chi la esercita. Anche fuori dalla chiesa, tra i fumi d'arrosto SI E'
CHIESA, nell'affetto che unisce senza distinzione di ruoli, in quelle spire di
CARITA' che lambiscono chi è disponibile ad un lavoro gratuito.
Questa è la nostra festa: essere insieme, aver appreso dal Rettore del
Seminario, don J e a n Paul Gouarin, che n e s s u n o di noi è il più bravo o il
migliore perché fa di più o meglio, ma tutti insieme siamo una famiglia di famiglie, un piccolo fragile miracolo costruito intorno alla fede, intorno a chi ci ha
dato esempio quotidiano, discreto e costante di servizio e disponibilità, senza
attesa di r i c o m p e n s a o gratitudine che talora p o s s o n o non esserci o non
apparire nei vicoli oscuri della città terrena.
Questa è stata la festa di San Bartolomeo 2003.
Paola Sacco Egidi
pag. 13
Cos'è il pronto soccorso?
T u t t i noi
dovremmo
essere capaci di fornire un
primo soccorso, poiché non
è raro trovarsi in una situazione che lo richieda. Il rischio di un
incidente mentre si viaggia, si lavora
o si gioca è così grande, che la maggior parte delle persone sperimenta
almeno un incidente grave nel corso
della propria vita.
Per primo soccorso s'intendono le
cure immediate ad una persona che
presenta una lesione o un problema
medico improvviso. Il primo soccorso
Dott. Roberto Catasca
non d e v e s o s t i t u i r e il t r a t t a m e n t o
medico d'emergenza. Esso consiste solo nel fornire assistenza
temporanea fino a quando non sia possibile ottenere l'intervento di
un'unità d'emergenza, se necessario,
o il ricovero in ospedale.
Molte lesioni e malori richiedono solo un primo soccorso e non un
trattamento d'urgenza in ospedale. Non appena si è iniziato a prestare il primo soccorso, si è legalmente obbligati a rimanere con la
vittima fino all'arrivo del servizio medico d'emergenza (SME). Per
esempio, se mentre si sta praticando una rianimazione cardiopolm o n a r e (RCP), arriva u n ' a m b u l a n z a con personale in grado di
continuare le manovre in atto, è possibile, se lo si desidera, lasciare il luogo dell'incidente.
Ma, se una macchina della polizia si ferma e l'agente è incapace di praticare una RCP, non si può lasciare la vittima senza essere colpevoli di abbandono. L'abbandono, in una tale situazione,
significa negligenza, e questa può portare ad una richiesta di risarcimento da parte della persona soccorsa.
Altro aspetto importante è ottenere il consenso della vittima.
Molte volte il consenso è dichiarato chiaramente: di solito una persona che ha subito un incidente non rifiuta l'aiuto. Se invece ci si
trova di fronte ad una persona bisognosa di soccorso, ma che rifiuta l'offerta di aiuto, è meglio chiamare la polizia, perché in molte
situazioni può essere necessario che la persona in oggetto venga
obbligata ad andare in ospedale. Un'altra situazione simile si verifica quando un minore ha subito un incidente, ed i genitori o i tutori
non sono immediatamente reperibili. E' "implicito" che un genitore
o un tutore darebbero il consenso ad un soccorritore, ma siccome
ciò non è possibile in maniera esplicita, è conveniente chiamare la
polizia.
Cosa fare in caso d'emergenza
Chiunque può trovarsi a dover decidere se prestare soccorso
ad un infortunato.
Approccio ad una vittima.
Esame della situazione.
- Osservare la situazione per dieci secondi;
- Avvicinandosi ad una situazione di emergenza, si deve valutare la presenza di pericoli immediati per se stessi e per la vittima;
- Per esempio, se dopo un incidente automobilistico il veicolo è
rimasto sulla strada, ostruendo il traffico, si deve valutare se è
possibile raggiungerlo senza pericolo, per aiutare la vittima;
- Bisogna infatti verificare se la benzina sta fuoriuscendo dal
serbatoio o se la batteria si è staccata ed emette scintille: in questo caso l'auto potrebbe esplodere in qualunque momento. In tali
circostanze ci si deve allontanare ed ottenere aiuto prima di procedere. E' importante mantenere un comportamento realistico e non
fare mai un tentativo di salvataggio se c'è rischio di trasformarsi in
vittima: sarebbe, allora, impossibile prestare aiuto all'infortunato;
- Bisogna sempre chiedersi: la situazione è abbastanza sicura
per intervenire?
- Un'altra cosa da fare nei primi dieci secondi: stabilire la causa
delle lesioni. Per esempio sapere che una vittima ha urtato violentemente contro il volante è indispensabile per accertare lesioni
epatiche, spleniche e cardiache, si può altrimenti, non essere in
g r a d o di v a l u t a r e c o n e s a t t e z z a l ' e s t e n s i o n e d e l l e lesioni. E'
necessario accertare il numero delle persone che sono rimaste
ferite;
- Le vittime possono essere più di una, e quindi è necessario
guardarsi intorno e chiedere se altri soggetti sono rimasti coinvolti.
Specializzando
Catasca
Dott. Roberto
Medico
Chirurgo
in Medicina del Lavoro
pag.
10
LA VOCE - n° 11 - Novembre 2003
Nozze d'Oro
Domenica 28 settembre gli sposi
Luigi Mecali e
Fiora
Trapè
hanno
voluto
ricordare con la
Santa Messa e la
b e n e d i z i o n e del
sacerdote il loro
50° di matrimonio,
insieme ai figli dr.
Costantino
e
sposa
Anna
Maria Angeloni
con i nipoti Marco
e David, la signora Maria Teresa
insieme allo sposo Mauro Manzi e le due splendide figlie Emanuela e
Federica.
S'era messa male, per mancanza di luce, senonché è giunta al momento
giusto, per dare modo ai nostri sposi di celebrare con gioia - insieme a
parenti ed amici - le loro nozze d'oro e testimoniare la bellezza della loro
costante unione in una società dove i principi umani e cristiani sembrano
non più attuali. Auguroni e tanta felicità! Naturalmente ha partecipato a
tutta la loro gioia anche il fratello di Luigi, Settimio, che, rimasto scapolo,
vive con loro, amato e rispettato.
Altro giubileo matrimoniale è stato celebrato dagli sposi Isidoro Piergentili e Cesira
Pezzato il 5 ottobre, essendosi uniti a S. Maria del Giglio con l'allora parroco D.
Oliviero Temperini (3.10.1953).
Questa volta erano circondati dai figli Claudio e sposa Anna, Emilio e sposa Anna
con i nipoti Cinzia già sposata con Danilo che ha regalato ai nonni due bei pro-nipotini: Nicolò e Mirco; Luca e Daniele. Presente la mamma della sposa Settimia
Pezzato, che è ormai trisavola, portandosi molto bene tale appellativo.
Dopo la cerimonia e la benedizione impartita dal loro parente D. Agostino, un buon
pranzo con parenti ed amici ha concluso la giornata. Già pensano al futuro 60° di
matrimonio! Complimenti!
Nozze d'Argento
Sara è nata il 4 giugno 2003
ed è stata battezzata nella
c h i e s a di S. G i u s e p p e a l l e
Mosse il 5 ottobre, nella foto
la vediamo sorretta dal fratellino Luca, geloso della sorellina, tanto che non la vorrebbe
cedere neppure a papà
Bruno Gianlorenzo e a
mamma
Carmela
Ricciardiello.
La piccola Sara è circondata,
invece, dall'affetto dei nonni:
Antonio
e
Santina,
G i u s e p p e ed Elena, del
padrino e madrina Gennaro e Manuela, dei cuginetti Cristina, Riccardo,
Michael, Andrea e Valentina,
n o n c h é d e g l i z i i e z i e in
abbondanza.
Complimenti, piccola Sara!
Giulia Rossi è sbucata il 25
g i u g n o di q u e s t ' a n n o e d è
rinata alla vita di Dio il 28 sett e m b r e . I suoi g e n i t o r i ne
v a n n o orgogliosi: C o r r a d o e
Luisella Santini.
U n a f o r t u n a c h e h a n n o la
figlia S a b r i n a di 6 a n n i c h e
vediamo soddisfatta e content a di p r e s e n t a r e a t u t t i la
sorellina, come a dire: vogliatele bene, vedete come è
bella?
S e per c a s o siete entrati in p o s s e s s o di u n a c a s s e t t a in 8 m m . e
di un D V D ritirati i n a v v e r t i t a m e n t e p r e s s o Foto E l l e m m e tra la
m e t à e la f i n e di s e t t e m b r e 2 0 0 3 , c o n t e n e n t i i m m a g i n i di u n
m a t r i m o n i o c e l e b r a t o il 6 s e t t e m b r e 2 0 0 3 , vi p r e g h i a m o di restit u i r l a p r e s s o F o t o E l l e m m e o d i c h i a m a r e il n u m e r o
0761.824661. GRAZIE.
POTETE VERSARE:
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COMODITÀ' < sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S.
DEI LETTORI
Margherita • 01027 Montefiascone
0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia
DE
Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inse"LA VOCE"
riti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".
Il 10 settembre, Cevolo
Enzo e Pentericci Elvira
hanno festeggiato il loro
25° anniversario di matrimonio rinnovando la loro
promessa d'amore nella
chiesa della Madonna del
Giglio, circondati dall'affetto dei figli Diego e
Monia, concludendo con
una grande abbuffata
con amici e parenti.
... Vi aspetteremo per il
vostro 50°.
Auguri!
E per
terminare...
Vogliamo ricordare la Santa Messa celebrata da Padre Giuseppe
Ettorri circondato da amici sacerdoti, con a fianco tre di Marta:
Mons. Pietro, D. Andrea Castellucci e il parroco D. Roberto che,
distinguendosi per barba e baffetti, se la ride soddisfatto. A fianco di
D. Andrea c'è D. Domenico Severi, mentre vicino D. Pietro c'è D.
Luciano, nostalgico della vita africana!
Porgiamo a Padre Giuseppe doppi auguri: il primo per il suo 25° di
sacerdozio, il secondo per la sua vita missionaria in Kenla, dove ora
è professore presso l'università locale.
La Madonna del Monte che troneggia dietro di loro protegga i
nostri sacerdoti missionari all'estero e in Italia!
NEO DOTTORESSA
Lo scorso mese di maggio Laura Acciari si è laureata presso l'Università
degli studi della Tuscia in Lingue e Letterature Straniere, discutendo la tesi
in letteratura tedesca moderna e contemporanea. Ha tradotto dal tedesco
all'italiano un racconto dei primi dell'ottocento basato su fatti storici inerenti
al nazionalismo tedesco, riportando la votazione di 110/110 e lode.
Relatore la prof.ssa Ursula Bavaj. Correlatore dott.ssa Irmela Heimbàcher.
Ci complimentiamo sinceramente con la neo dottoressa, augurandole un
uguale successo nella vita di famiglia e di società, come partecipiamo alla
soddisfazione dei suoi genitori.