GEOMETRA - Collegio dei Geometri di Udine

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GEOMETRA - Collegio dei Geometri di Udine
Bimestrale - Direttore responsabile VITTORIO SUTTO
02
2015
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geometra
marzo
aprile
Organo ufficiale del
Comitato Regionale
dei collegi
dei Geometri e
Geometri laureati del
Friuli Venezia Giulia
Indice
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EDITORIALE
Dolce Stoccarda
di Vittorio Sutto
6
EVENTI STORICI
La Grande Guerra
di Arduino Cargnello
10
PROFESSIONE
La comunicazione deve essere corretta e non demagogica
di Elio Miani
14
AMBIENTE
Il disastro del Vajont, 9 ottobre 1963 - 22:39
di Eraldo Zadro
24 LA PAGINA DEI GIOVANI
28
Furio Fabretto
di Giulia Vallone - ISIS "Galilei" - "Pacassi" di Gorizia
Il rapporto tra il professionista e il territorio
di Emanuele Miani - ISIS "Marinoni" di Udine
30 CULTURA
Non chiudiamo il cancello alla memoria
di Luigi Francescutti
33 ATTIVITA' DEL COLLEGIO DI UDINE
Convocazioni assemblee ordinarie
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GEOMETRA
GEOMETRA
a cura della redazione
34 ATTIVITA' DEL COLLEGIO DI PORDENONE
Convocazione assemblea ordinaria
a cura della redazione
35 FORMAZIONE
Calendario di Corsi e Seminari di Formazione in Regione
a cura della redazione
38 curiosita' & altro
02/2015
Per sorridere un po'...
a cura della redazione
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Editoriale
Dolce Stoccarda
Viaggio nell'armonioso mondo dell'architettura contemporanea
di Vittorio Sutto
Se dovessi dare un consiglio per la primavera ai miei amici Geometri, suggerirei un
viaggio in Germania (1600 chilometri tra
andata e ritorno...si può fare in meno di
una settimana).
Attraversando la Baviera e il Baden si giunge a Stoccarda, volante a nord ovest, in
mezzo alle dolci colline, brevi salite e diVittorio Sutto
scese, l’occhio può accompagnare l’ondulato paesaggio.
E i villaggi ci accompagnano nel nostro passaggio, tutti uniformi ma non banalmente
Sopra, a destra:
il centro storico
di Stoccarda
(foto Inti St. Clair)
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GEOMETRA
GEOMETRA
Sotto:
Il centro dirizionale
Mercedes Benz
uguali, tutti stagliati da un’architettura che
Stoccarda, una città grande due volte Trie-
è collocata probabilmente all’interno di pia-
ste e oltre.
ni regolatori non rigidi, ma ben definiti e le
Guardare i palazzi qui è uno studio archi-
cui regole sono ben determinate.
tettonico continuo, ti viene in mente più
Da noi i piccoli centri sono meno ordina-
Renzo Piano e meno Mario Botta, ma non
ti e la palazzina a due piani convive con il
siamo a Stoccarda per fare confronti...
condominio di sette. Se attraversi la Bavie-
Il meraviglioso spazio Museo Mercedes è
ra e soprattutto il Baden vedi piccoli edi-
solo un esempio, siamo circondati da pa-
fici allineati, con cromie omogenee, nulla
lazzi cilindrici, cubi, parallelepipedi e mira-
di ossessivamente ripetitivo. Poi entri in
bolanti trapezi che si congiungono definen-
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geometra
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do figure solide improbabili. Mi sembra di
Emiliano Foramitti.
ritornare giovane e riscoprire sul mio libro
Ci sono anche io. E poi ci sono ancora tanti
di geometri (Cateni Fortini) quelle rotazioni
artisti che partecipano ad una mostra nel-
di piani che poi si trasformano in solidi.
la Rathaus, nel Municipio di Stoccarda. E
Una girandola mirabolante di colori, in ogni
anche questo palazzo è apparentemente
via e in ogni piazza.
severo e austero, ma in realtà accogliente,
Fa corollario a questa corsa in mezzo
con ampie stanze.
all’armonioso mondo dell’architettura con-
Al di là della mostra d’arte comunque ri-
temporanea, la felice accoglienza che è
mane la fresca Germania ricostruita dopo
Sopra, a destra:
riservata ad una delegazione del mondo
i noti eventi conflittuali, con un’architettura
culturale italiano all’Istituto Italiano di Cul-
che è persino banale definire sostenibile,
il centro storico
di Stoccarda
tura di Stoccarda. La dottoressa Adriana
carica di colore e soprattutto di segni, di
Cuffaro apre le porte a Italiarts che giunge
tracce geometriche e di un palpabile sen-
con un elegante catalogo Mondadori. E
so di benessere non ostentato, ma mira-
apre le porte agli artisti Giancarlo Caneva,
bilmente vissuto da una cultura della casa
parte del centro
dirizionale
Mercedes Benz
capodelegazione, all’architetto Alda Bosca-
che coniuga serenità e accoglienza, tutte
A destra:
ro, all’architetto Lucia Tomasi, all’organizza-
regole che accompagnano anche il lavoro
tore Carlo Foramitti e all’artista fotografo
dei nostri Geometri.
il Museo
Mercedes
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Sotto, a sinistra:
Eventi storici
La Grande Guerra
Entrata in guerra
di Arduino Cargnello
Arduino Cargnello
Dopo dieci mesi di neutralità, considerato
che le richieste fatte all’Austria – Ungheria
per ottenere le terre irredente di Trento e
Trieste, dell’Istria ecc.. al fine di completare l’unione dello Stato italiano, non erano
state accettate; l’Italia che era corteggiata
anche dalle forze dell’Intesa (Francia – Inghilterra – Russia) decise di allearsi con
loro e scendere in campo contro le forze
austro – ungariche. Il compenso in caso di
vittoria, sarebbe stato quello di ottenere
Trento – Trieste – Istria – Dalmazia e il governorato sull’Albania.
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GEOMETRA
GEOMETRA
Questa scelta venne convalidata con il
“Patto di Londra” il 26 aprile 1915, con
la condizione di entrare in guerra a fianco
degli alleati, entro un mese. L’esercito ita-
A destra:
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Monumento a
Visinale dello Iudrio
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liano, con a capo del comando supremo il
generale Luigi Cadorna, tenuto all’oscuro
fino a quel momento di tale scelta, fu incaricato dal governo italiano di organizzare
l’apparato militare per l’azione offensiva.
Si pensi a quali e quanti problemi sorsero
per predisporre uomini, mezzi, materiali
bellici e logistica di ogni genere, per far
fronte all’azione militare, che a giudizio
del governo sarebbe stata di breve durata, al massimo di alcuni mesi e poi le forze
italiane sarebbero arrivate fino a Vienna.
Questo, come la storia ci ricorda, non avvenne ed il tragico conflitto, che dilagò a livelli mondiale, visti gli interessi economici
coninvolti, durò fino al 4 novembre 1918,
con la sconfitta e la caduta dell'Impero
Austro-Ungarico.
La fase iniziale
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GEOMETRA
GEOMETRA
Dopo aver superato con enorme difficoltà
la fase preparatoria di uomini, mezzi e materiali di ogni genere, l’Italia entrò in guerra
il 24 maggio 1915. Il fronte su cui intendeva muoversi iniziava dal mare, presso
Monfalcone e Gorizia e precorrendo tutte
le alture (prealpi e alpi) raggiungeva il Passo dello Stelvio, al confine con la Svizzera.
Un ambiente montano lungo 650 chilometri, molto difficile da gestire per le sue caratteristiche fisiche e ambientali.
Va precisato che i conflitti maggiori si sono
svolti in territori montani, dal Carso alle
prealpi e alpi, che inizialmente erano scarsamente dotati di sistemi difensivi adeguati. L’Austria – Ungheria favorita dal periodo
di 10 mesi di neutralità italiana, predispose
numerose e forti difese, che ostacolarono
l’avanzata italiana sul Carso, per 27 mesi,
con 11 battaglie sull’Isonzo.
L’Italia la notte fra il 23 e 24 maggio, radunò le truppe al limite del confine sul fiume
Iudrio, nel territorio compreso fra Corno di
Rosazzo, Dolegna e Prepotto, preparandosi a compiere il primo balzo offensivo.
Gli austro – ungarici, avuto sentore di ciò,
tentarono con alcuni uomini di far saltare il ponte sullo Iudrio, non ci riuscirono
in quanto individuati dalle sentinelle di
guardia di finanza italiane e messi in fuga
esplodendo alcuni colpi di fucile.
In memoria dell’azione è stato realizzato
un monumento a Visinale dello Iudrio .
Primo balzo
A destra:
Monumento all'alpino
Riccardo Di Giusto
Nella pagina a fianco:
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La carta geografica
delle prime operazioni
sul fronte
Il primo balzo avvenne alle prime ore della notte del 24 maggio 1915, superando lo
Iudrio nel tratto Visinale dello Iudrio – Dolegna – Prepotto, fino a raggiungere la località di S. Floriano; mantenendo un comportamento di estrema prudenza che, se
fosse stato un po’ più coraggioso, avrebbe
potuto portare a maggiori risultati di quelli
ottenuti, perché gli austro – ungarici si erano arretrati di molto, fino ai pressi dell’I-
8
sonzo a Gorizia.
Nell’ambiente carsico si svolsero ben undici battaglie, che portarono gli italiani, dopo
aspre lotte e centinaia di migliaia di morti
e feriti, a conquistare Gorizia e una parte
dell’Altipiano della Bainsizza.
Ricordo del primo caduto
Il primo caduto della Grande Guerra fu l’alpino Riccardo di Giusto, o forse Riccardo
Giusto come pare sia il reale cognome.
L’alpino Riccardo Giusto, ventenne, faceva
parte della pattuglia che alle due della notte
del 24 maggio 1915, si mosse dall’abitato
di Clabuzzaro in direzione di Passo Solarie,
punto di confine fra Italia e Austria, per
andare nella sottostante valle dell’Isonzo.
Venne colpito dallo sparo esploso da un
cecchino austro-ungarico, la pallottola colpì il badiletto tattico posto nello zaino e di
rimbalzo andò a conficcarsi nel cervelletto,
provocandone la morte immediata e facendolo cadere ai piedi del suo comandante.
A lui fu dedicato il monumento sito a lato
della strada, nei pressi del valico di Passo
Solarie, in comune di Drenchia, realizzato
dal gruppo ANA di Cividale del Friuli dopo
la prima guerra. Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiato e successivamente ricostruito e benedetto nel 1949.
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geometra
Professione
La comunicazione deve essere
corretta e non demagogica
La crescita del Paese non può passare attraverso finte semplificazioni,
sommate e reali e insostituibili aumenti degli adempimenti burocratici, a
carico di Ordini e Collegi professionali
di Elio Miani
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GEOMETRA
GEOMETRA
Elio Miani
La definizione che l’Enciclopedia on line di
viato una nota al Governo manifestando il
Treccani fornisce sul termine di demagogia
proprio dissenso, alcuni Collegi (Lucca, Pi-
è la seguente: “la pratica politica tendente
stoia, Livorno e Siena) hanno fatto un espo-
ad ottenere il consenso delle masse lu-
sto all’Autorità Garante della Concorrenza
singando le loro aspirazioni, specialmente
e del Mercato e all’Autorità per la Garanzia
economiche, con promesse difficilmente
nelle Comunicazioni, però il messaggio ha
realizzabili”
continuato ad essere trasmesso ed ha cre-
Credo che molti colleghi geometri, vedendo
ato una falsa aspettativa da parte del citta-
o ascoltando lo spot pubblicitario, predispo-
dino.
sto dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Per tutti quei professionisti che, per sod-
Trasporti e dalla Presidenza del Consiglio
disfare le legittime richieste della propria
dei Ministri, ancora in onda sulle reti nazio-
committenza, ogni giorno si trovano a do-
nali, sulle “vantate” semplificazioni nell’am-
versi districare fra le molteplici e complesse
bito dell’edilizia, avranno avuto, dopo aver
norme, spesso singolarmente interpretate
superato il primo momento di stupore, la
dagli operatori pubblici di settore, questo
sensazione di trovarsi di fronte ad un mes-
messaggio crea un legittimo fastidio, imma-
saggio di non corretta informazione (leggasi
ginando già la difficoltà di dover spiegare al
pubblicità ingannevole), artatamente predi-
cliente che la realtà non è proprio così e leg-
sposto a puro scopo demagogico.
gendo già, sul suo viso, l’espressione del
Lo spot vorrebbe informare i cittadini di
dubbio di colui che ritiene il professionista la
alcune novità in materia di regole sulla ri-
persona che inventa il lavoro al solo scopo
strutturazione, i frazionamenti e gli accorpa-
di spillare soldi.
menti delle unità immobiliari abitative, che
Non serve certo illustrare le motivazioni che
sarebbero divenute operazioni “semplici e
rendono lo spot ingannevole, questa pubbli-
veloci”, da realizzare previa la mera comu-
cazione si rivolge a operatori del settore che
nicazione al comune di riferimento (diret-
ben sanno come gli accorpamenti o i fra-
tamente, senza la necessità di un tecnico
zionamenti immobiliari non sono un puro e
progettista), con “meno documenti”, senza
semplice diritto ma vengono disciplinati dai
l’obbligo di pagare alcun contributo e senza
Piani Regolatori Comunali che, a volte, per
alcun adempimento catastale (di cui si do-
evitare l’incremento del carico urbanistico,
vrebbe occupare il Comune).
li vietano; che la legge stabilisce quali sono
Sorvolo sulle molteplici manifestazioni di
i requisiti igienico sanitari degli alloggi e al-
stupore e scoramento pervenute, il nostro
cune variazioni interne possono modificare
Consiglio Nazionale ha immediatamente in-
tali requisiti, rendendo pertanto i locali non
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GEOMETRA
GEOMETRA
adatti alla residenza.
Europea che, individuando le condizioni che
Falsa è anche l’affermazione che non ci
devono sussistere affinché un ordine pro-
sono oneri in quanto la disciplina del costo
fessionale sia qualificabile come organismo
di costruzione e degli oneri di urbanizzazio-
di diritto pubblico, chiarisce come lo stesso
ne è affidata alle regioni e la ristrutturazio-
non sia inquadrabile come tale in quanto è
ne può anche comportare il pagamento di
dotato di autonomia finanziaria perché so-
contributi.
stenuto dai soli contributi versati dai propri
Propagandare, inoltre, che l’accatastamen-
componenti.
to è diventata una incombenza del comu-
Sotto questo aspetto, però, il Governo ita-
ne significa illudere il cittadino in quanto gli
liano non è sollecito e obbliga gli Ordini ed
uffici tecnici comunali non sono attrezzati
i Collegi territoriali ad adottare un “Regola-
per svolgere tale incarico che è complesso
mento sulla Trasparenza” che porterebbe
sotto il profilo delle elaborazioni documen-
ad incrementare le adempienze ammini-
tali oltre che oneroso, visto che prevede il
strative, con un aggravio insostenibile per
pagamento di diritti.
le segreterie.
Nella realtà, nessuna semplificazione è sta-
Se a ciò aggiungiamo pure la fatturazione
ta compiuta nella materia edilizia tale da
elettronica e altri adempimenti obbligatori
consentire la diffusione di un messaggio di
per gli enti di diritto pubblico quali: la trac-
“libertà di azione” come quello diffuso dal
ciabilità dei flussi finanziari, la tenuta del
Ministero.
registro delle fatture presso le pubbliche
Per contro, invece, si sta operando in modo
amministrazioni e le attestazioni dei tempi
insensato nei confronti degli Ordini e Collegi
di pagamento, ben si comprende l’aggravio
territoriali che si trovano ad essere sempre
del lavoro “burocratico” inutile.
più vessati da incombenze che, aumentan-
L’amara conclusione inevitabilmente si ri-
do il lavoro interno, senza alcun beneficio
allaccia a quanto riportato nel sottotitolo e
pratico, portano all’obbligo di assunzione
cioè che la crescita del paese non può pas-
di personale, con un conseguente aggravio
sare attraverso finte semplificazioni som-
dei costi per i professionisti che pagano la
mate a reali e insostenibili aumenti degli
relativa quota di iscrizione.
adempimenti burocratici a carico degli Or-
Vi è una sentenza della Corte di Giustizia
dini e Collegi professionali.
A destra:
Lo spot predisposto dal
Ministero... sulle "vantate"
semplificazioni...
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Ambiente
Il disastro del Vajont, 9 ottobre 1963
22:39
di Eraldo Zadro
Seconda Parte (1a parte su Dimensione Geometra 05/2014, settembre-ottobre)
NELLA NOTTE STELLATA
ARRIVA LA CATASTROFE
Una porzione enorme di montagna
del volume di oltre 260 milioni di metri
cubi, scivola in soli venti secondi con
Eraldo Zadro
Alle ore 22:39 di quell’infausto merco-
una velocità stimata intorno ai cento
ledì 9 ottobre 1963, sotto il cielo stel-
chilometri all’ora, quasi trenta metri al
lato di Erto e Casso, in terra friulana,
secondo, incontenibile nel grande ba-
con una luna in fase calante, all’ultimo
cino idrico di 150 milioni di metri cubi.
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GEOMETRA
GEOMETRA
quarto, sorta da appena cinque minuti ma ancora nascosta tra i monti, nel
É come un blocco roccioso unico, stra-
buio della notte si stacca l’enorme
tificato, con un fronte di oltre due chi-
frana dal Monte Toc che precipita di
lometri, largo cinquecento metri e pro-
schianto nel sottostante lago formato
fondo quasi duecentocinquanta metri,
dalla diga del Vajont.
che scivola compatto verso lo specchio
A destra:
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la diga del Vajont
vista da valle
(foto Thepops).
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geometra
d’acqua, su un piano inclinato di 45
gradi.
L’enorme massa rocciosa impatta violentemente sul lago provocando l’innalzamento di due colonne d’acqua
dell’altezza di duecentocinquanta metri, di cui una si abbatte oscillando più
volte sui paesi rivieraschi di Erto e Casso, l’altra, tracimando la diga e dopo
aver percorso la stretta e profonda for-
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ra del Torrente Vajont, si riversa sui paesi della valle del Piave, in direzione di
Longarone, Castellavazzo, Codissago,
Soverzene, Igne e Fortogna.
Si sprigiona una forza smisurata che
genera distruzione, morte e disperazione.
Si libera un’energia paragonabile a
quella di due bombe atomiche come
quella lanciata su Hiroshima nel 1945:
ventisei chilotoni di potenza, pari a ventiseimila tonnellate di tritolo.
Le strutture della diga e le parti di montagna che la sostengono sono sottoposte a un carico eccezionale: uno sforzo
titanico otto volte superiore a quello
normale di esercizio e d’uso della ci-
ri cento autocariri in azione continua-
clopica diga la quale, nonostante tutto,
mente, senza pause ed interruzioni,
resiste egregiamente bene al “singolar
per sette secoli.
tenzone” e senza il benché minimo cedimento strutturale.
Nella Storia d'Europa non si registra
Sopra:
Valle del Vajont:
la diga, la frana
e il Monte Toc
(foto Alessandro
Speccher).
mai una frana di dimensioni così rileLe dimensioni apocalittiche dell’even-
vanti.
to si comprendono meglio con degli
Lo scenario è allucinante!
esempi.
Il territorio, i monti, le vallate e le acque
conoscibili.
occorrerebbero ottocento contenitori
Interi abitati sono distrutti, resi tabula
grandi come il duomo di Milano.
rasa.
Per sgomberare la vallata dalle rocce
Le vittime sono circa duemila, i danni
e dai detriti franati sarebbrio necessa-
materiali e morali inestimabili.
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sono sovvertiti fisicamente e quasi irriPer contenere il materiale della frana
A destra:
Longarone visto
dalla forra del Vajont
(foto Wikimedia).
IL VAJONT HA PERSO UN
SUO VALIDO TESTIMONE
OCULARE
Sul caso Vajont molto si è detto, scritto e rappresentato; alcune volte a
sproposito e in modo distorto, talvolta con intento pubblicitario o di gloria
personale.
C’è però chi, testimone diretto del
Vajont, pur serbando vivo e integro
il ricordo di quanto ha tragicamente
visto e vissuto, rimane in religioso
silenzio soprattutto per rispetto verso coloro che sono morti o che sono
sopravissuti al disastro portando con
sé i segni, esteriori e interiori, della
tragedia.
Un esempio di fedeltà al principio
che “Il dolore e la sofferenza non si
esprimono né si trasmettono completamente ma si vivono” viene da
don Carlo Onorini, all’epoca parroco
di Casso, testimone diretto e oculare
della frana del Monte Toc e di quanto
è tragicamente avvenuto nelle valli
LA VITA DI DON CARLO
ONORINI E IL VAJONT
del Vajont e del Piave in quella buia
sera del 9 ottobre 1963.
Don Carlo Onorini era fiero di esse-
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08/2011
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GEOMETRA
GEOMETRA
re italiano, ma la terra che amava era
Lui l’Apocalisse del Vajont l’ha vissu-
quella di origine: l’Istria dove aveva la-
ta, ma raccontata molto poco.
sciato i suoi cari e una parte della sua
vita.
Don Carlo Onorini ci ha lasciato lo
scorso 15 settembre 2014 all’età di
La sua intensa e lunga vita era iniziata il
quasi ottantanove anni.
12 ottobre 1925 a Dignano d’Istria (oggi
Vodjan), in provincia di Pola.
A poco più di mezzo secolo dal tra-
Aveva vissuto una giovinezza travagliata,
gico evento, il Vajont perde così una
segnata da tristi vicende famigliari.
sua caratteristica figura storica, un
Padre e madre erano morti di malattia e
testimone eccellente che col suo rac-
altri famigliari, condannati durante la ditta-
conto ci lascia una grande eredità.
tura di Tito, erano stati uccisi nelle foibe.
16
Tre anni prima del disastro del Vajont, il
venuti in Italia per le note vicende bel-
14 settembre del 1960, ancora giovane
liche della seconda guerra mondiale,
era inviato parroco a Casso, paesino di
durante la seconda fase di deportazio-
456 abitanti.
geometra
Era uno dei 3.500 profughi polesani
ni e infoibamenti operati dalle forze di
occupazione jugoslave.
l 30 ottobre dello stesso anno, appe-
Si considerava un italiano in esilio nella
na insediato a Casso, restava molto
propria patria.
impressionato dall’enorme e profonda
A questa tragedia si è aggiunta la tra-
chilometri, comparsa sul versante set-
gedia del Vajont che ha vissuto pure in
tentrionale del Monte Toc, prodromica
prima persona.
ella frana.
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paccatura, una fessura lunga più di due
Per lui era stato il primo importante seLa tenace volontà e determinazione lo
gno del movimento franoso che avreb-
hanno aiutato a superare le esperienze
be poi causato il disastro del 9 ottobre
terrificanti e le enormi difficoltà portate
1963.
con sé dall’Istria.
A mezzogiorno del 4 novembre 1960
tidiane, diceva, rafforza la vita.
era stato anche testimone di una prima
importante frana staccatasi dal Monte
Nel 1947 arrivava giovanissimo a Belluno
Toc che, precipitando nel sottostante
e dopo la frequenza del Seminario veni-
lago, aveva fatto vibrare anche la sua
va ordinato sacerdote il 2 luglio 1954.
canonica.
17
Sotto:
Tratto della grande
fessura a "M"
del Monte Toc,
prodromica della
frana del 9 ottobre
1963
(foto E. Semenza).
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Affrontare e superare le difficoltà quo-
Era un’altra avvisaglia che il versante
Aveva consolato, assistito e servito gli
settentrionale del Toc, prospiciente il
altri dimostrando apprezzabili doti di
lago, era assolutamente instabile e in-
ascolto, prudenza e rispetto dell’inte-
sicuro.
riorità altrui.
Don Carlo Onorini era stata la prima
Il 10 ottobre 1963 si era reso garante e
persona a denunciare, il giorno 7 otto-
responsabile presso le autorità, di un
bre 1963, alle autorità pubbliche il pe-
gruppo di persone affinché, in deroga
ricolo imminente di frana, ormai certo
all’ordine di evacuazione, restassero
ed evidente, proveniente dal Monte
a Casso ad accudire i circa duecento
Toc, facendo scattare l’allarme gene-
capi di bestiame della comunità.
rale.
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GEOMETRA
GEOMETRA
Due giorni prima del disastro, era andato personalmente a verificare che sul
Toc non ci fossero persone in condizioni di rischio e pericolo.
La sera del 9 ottobre 1963, dall’alto di
Sopra:
Casso era stato testimone diretto e
La diga: il piano inclinato
(quasi al centro della foto)
del Monte TOc da cui è
scivolata la frana del 4
novembre 1960.
oculare della frana del Toc e del disa-
Sotto, a destra:
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don Carlo Onorini
(foto Famiglia Cristiana).
stro.
Nel “dopo-Vajont” era stato il punto di
riferimento, come sacerdote e come
persona, per la gente di Casso e per
i superstiti.
18
tutti i cassani, era stato l’ultimo, con
1986.
geometra
Era rimasto parroco di Casso fino al
zaino in spalla, a lasciare il paese, trovando ospitalità a Belluno nel Semina-
Dal 1989 era stato rettore della centra-
rio e nel Centro «Giovanni XXIII».
lissima chiesa di San Rocco a Belluno.
Vajont, ricordava con particolare affetto
la figura paterna di monsignor Bortolo
Il 10 ottobre 2013 rompendo il suo silenzio di cinquant’anni, aveva rilasciato
Larese, arciprete di Longarone.
un’ampia e particolareggiata intervista
Aveva continuato il servizio di celebra-
Luigi Guglielmi per il settimanale di
zione della messa domenicale a Casso
Belluno “L’Amico del Popolo”.
fino al 1986, quando questa piccola
parrocchia, unico lembo della diocesi
sulla tragedia del Vajont, realizzata da
dimensione
Dei suoi amici periti nel disastro del
Il 6 luglio 2014 aveva partecipato alla
di Belluno-Feltre in terra friulana, era
celebrazione del sessantennio di sa-
stata accorpata a quella di Longarone.
cerdozio.
Per decenni aveva continuato ad esse-
Dimostrava il suo legame, mai venuto
re il collante della comunità cassanese
meno, con la tragedia del 9 ottobre ce-
che aveva dovuto abbandonare le pro-
lebrando tutti gli anni la messa nel gior-
prie case per trasferirsi altrove.
no del Vajont, prima vicino alla frana,
poi nella chiesetta prossima alla diga,
Per don Carlo Onorini iniziava così
costruita dall’ENEL nel 1968 per ricor-
un’altra “diaspora”, dopo lo storico eso-
dare i tanti morti, tra i quali lavoratori e
do istriano delle centinaia di migliaia di
tecnici della diga, e l’antica devozione
profughi giuliani-dalmati.
a Sant’Antonio da Padova.
Con la gente di Casso aveva mantenu-
La nuova chiesetta è la ricostruzione in
to contatti settimanali, dando assisten-
chiave moderna, in posizione più eleva-
za morale e materiale.
ta, della vecchia chiesetta di Sant’Antonio al Colombèr andata persa con l’in-
Nel 1967 era diventato cappellano del-
vaso. In zona diga c’erano gli uffici, le
le carceri di Baldenich, un quartiere di
abitazioni, gli alloggiamenti, le mense
Belluno.
dell’ENEL e delle imprese costruttrici;
19
Sotto:
A sinistra e al
centro:
la valle del Vajont
PRIMA e DOPO
il disastro del 9
ottobre 1963.
A destra:
Cabina comnadi
centralizzati del
bacino idroelettrico
del Vajont,
in posizione
panoramica sulla
diga e sul lago.
Sarà spazzata
via dall'onda
disastrosa del 9
ottobre 1963
(foto ENEL).
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Poi il 12 ottobre 1963, sfollato come
là sono perite nel disastro le sessan-
frana è per tutti, esperti e profani, un
taquattro persone che una lapide nella
evento ormai certo, previsto e nel con-
chiesa ricorda. Tra esse quei geometri
tempo inevitabile.
che fino all’ultimo hanno operato pres-
Non ci sono contromisure possibili, non ci
so la diga.
sono rimedi; l’uomo è impotente, arreso.
La situazione è irreversibile; si è supe-
Don Carlo Onorini aveva conosciuto
rato il punto di non ritorno.
molto bene Alberico Biadene, l’ingegnere dirigente della SADE (poi ENEL)
Per quanto riguarda gli effetti attesi
subentrato all’ingegner Carlo Semen-
dall’evento, i tecnici di allora non va-
za, progettista e costruttore della diga
lutano correttamente e preventiva-
morto il 31 ottobre 1961.
mente, specialmente sotto il profilo
Altrettanto bene aveva conosciuto l’in-
dimensionale-quantitativo, le tre entità
gegner Mario Pancini, direttore dei la-
fondamentali incidenti sul fenomeno
vori del Vajont, anche lui della SADE/
fisico, vale a dire:
ENEL , che disperato si tolse la vita il
28 novembre 1968, cioè il giorno pri-
1)L’ESTENSIONE, cioè le dimensio-
ma dell’inizio del processo sul Vajont di
ni della frana, ossia della massa di
L’Aquila.
materiale franato il cui volume reale, a consuntivo, è di oltre 260 mi-
Dopo un breve ricovero nella Casa per
lioni di metri cubi; mentre il volume
sacerdoti di Pedavena, in provincia di
calcolato preventivamente dai geo-
Belluno, è morto quasi ottantanovenne
logi è di 200 milioni di metri cubi.
lunedì 15 settembre 2014.
2)La COMPATTEZZA, cioè la presL’integrità della sua persona e l’assidui-
soché totale monoliticità del ma-
tà della sua opera gli hanno valso il tito-
teriale franato, scivolato nel lago
lo di Commendatore della Repubblica
in un solo istante, quasi come un
Italiana.
blocco unico di rocce stratificate.
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GEOMETRA
GEOMETRA
Tale compattezza non è messa in
Al funerale un barattolo di terra d’Istria
conto dai tecnici che invece ipotiz-
ha accompagnato la sua salma, proprio
zano e simulano negli esperimenti
come recita il vecchio adagio: «Dove si
una caduta non simultanea ma per
nasce, ogni erba pasce».
porzioni di materiale sciolto, incoerente e disarticolato (ghiaia).
La storia del Vajont da lui vissuta e raccontata, sarà pubblicata in seguito.
3)La VELOCITÁ di scivolamento della massa franosa, lungo il piano
inclinato a 45 gradi (“a franapog-
IL PERICOLO SOTTOSTIMATO
MINIMIZZATO
gio”). La velocità è teoricamente
prevista di soli 20-30 km all’ora.
Nella realtà si è verificata la veloci-
Avvicinandosi il 9 ottobre 1963, dopo i
tà di 60-90 km all’ora, ossia il triplo
tanti segnali di allarme dati dal Toc, la
di quella teorica ipotizzata.
20
Sotto:
02/2015
camente, appunto in 200 milioni di metri
frana scende dalla montagna non
cubi, sulla scorta delle indagini geologiche
con moto uniforme e velocità co-
effettuate dal geologo Edoardo Semenza,
stante bensì con moto accelerato
figlio del progettista della diga, e dal ge-
e quindi con velocità che aumenta
ologo austriaco Leopold Müller, esperto
dall’inizio alla fine del fenomeno.
geotecnico di fama mondiale.
Studi compiuti a livello internazionale da
I fattori COMPATTEZZA e VELOCITÀ, in-
esperti, sul disastro del Vajont hanno per-
vece, influiscono enormemente sull’entità
messo di individuare il grado di influenza e
dell’energia che il blocco franato trasmet-
il peso dei singoli errori di valutazione pre-
te alle acque del lago e che poi queste a
ventiva su modo e tempo di scivolamento
loro volta scaricano sulle parti di territorio,
della frana.
a danno dei paesi e delle popolazioni cir-
Il fattore ESTENSIONE, in pratica, non
costanti.
pare granché influente sugli effetti della
frana, data la lieve differenza tra massa
Prove sperimentali condotte su modelli
reale e massa prevista. Quest’ultima, in-
fisico-idraulici in scala ridotta della diga e
fatti, è stata calcolata, abbastanza realisti-
del bacino idrico sono fatte eseguire pre-
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GEOMETRA
GEOMETRA
Anche gli animali selvatici,
spaventati dalle vibrazioni
del Monte Toc, cercano la
salvezza
(foto Panoramio).
Si consideri poi che l’ammasso di
22
tica di Elettricità, impresa poi trasferita
contro la diga, senza eccessivo trabocca-
all'ENEL, quindi allo Stato, tra il 14 marzo
mento, scaricando ed esaurendo tutta la
e il 27 luglio 1963, con l'avvento della na-
sua energia in condizioni di assoluta sicu-
zionalizzazione dell'energia elettrica).
rezza e quindi senza conseguenze dannose per i paesi di Erto e Casso, tanto meno
Gli esperimenti, effettuati
nel 1961-’62
per Longarone.
presso la centrale idroelettrica della SADE
di Nove, pochi chilometri a nord di Vittorio
Inoltre, se la frana copre il lago da una
Veneto (Treviso), conducono però a esiti e
sponda all’altra dividendolo, la “galleria di
conclusioni errati perché errati sono pure i
sorpasso frana” (by-pass), che è già stata
presupposti e le ipotesi di partenza su cui
appositamente realizzata per tale evenien-
gli esperimenti si basano.
za, assicura il controllo del livello d’acqua
Infatti per simulare lo scivolamento frano-
nel bacino e comunque garantisce la con-
so è utilizzato del materiale sciolto, incoe-
tinuità del deflusso delle acque in eccesso
rente (ghiaia) anziché compatto stratificato
del Torrente Vajont verso il fiume Piave.
geometra
normalmente contro le sponde del lago e
dimensione
ventivamente dalla SADE (Società Adria-
simile a quello del Toc; il tempo di caduta
della frana è ipotizzato di 60-90 secondi,
Ma per legge fisica si sa che l’energia pos-
ottimisticamente troppo lungo rispetto ai
seduta da un corpo in movimento (come
20-30 secondi che si registrano poi invece
lo è l’ammasso in caduta dal Toc) varia col
nella realtà.
quadrato della velocità.
È proprio in base a questi tempi che sono
Quindi se il tempo reale di scivolamento
calcolate le velocità indicate al punto 3)
del corpo è, per esempio, di 20-30 secon-
appena riportato.
di anziché di 60-90 secondi teorici ipotizzati, la velocità di scivolamento triplica pas-
Sulla base delle prove eseguite i tecnici
sando, come nel nostro caso, dai previsti
giungono alla conclusione che nella peg-
20-30 km all’ora ai 60-90 km all’ora reali.
giore e più catastrofica delle ipotesi preve-
Parimenti, l’energia aumenta di ben nove
dibili, l’onda d’acqua sollevata dall’ammas-
volte (matematicamente, tre al quadra-
so franoso nel lago non supera l’altezza di
to) e conseguentemente anche l’altezza
27,5 metri e quindi è da ritenersi sicura-
dell’onda aumenta passando dai teorici
mente contenibile nel bacino se adegua-
27,5 metri di una bassa velocità, a ben 250
tamente svasato almeno fino a 22,5 metri
metri (prescindendo dal sovralzo statico),
sotto il ciglio di sfioro della diga che corri-
valore assai prossimo a quello realmente
sponde anche al livello di massimo invaso
constatato per il fatidico evento.
del bacino.
Al momento del disastro, alle ore 22:39,
Ecco quindi spiegato il motivo della erra-
il livello è (presumibilmente, perché non è
ta previsione degli effetti, minimizzati non
registrato a quell’ora) di 22,2 metri sotto
si sa con certezza se consapevolmente o
lo sfioro della diga, con circa 115 milioni
inconsapevolmente, sotto il profilo dimen-
di metri cubi d’acqua nel bacino sui 169 di
sionale-quantitativo della frana e della sot-
capacità massima.
tostimata esposizione al pericolo delle po-
A giudizio dei tecnici sperimentatori di
polazioni delle Valli del Vajont e del Piave.
[fine della 2a parte]
23
02/2015
allora, un’onda di tale entità s’infrange
Le Pagine dei Giovani
Furio Fabretto
Un Geometra sempre al passo con i tempi
di Giulia Vallone - 5°A C.A.T. Istituto Statale di Istruzione Superiore "G. GALILEI", Settore
Tecnologico, Indirizzo Costruzioni Ambiente e territorio "N. PACASSI" di Gorizia
Un pomeriggio, accompagnate dalla prof.
Seconda guerra mondiale, dell’occupazio-
ssa Bregant e dalla prof.ssa Ziberna (ri-
ne tedesca e dell’arrivo dei partigiani di
spettivamente docente di Laboratorio di
Tito. Quando lui aveva undici anni la sua
Topografia e Costruzioni e docente di Let-
famiglia decise di trasferirsi a Gorizia, dove
tere presso l’I.S.I.S. Settore Tecnologico,
nel 1952 conseguì il diploma presso l’Isti-
Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territo-
tuto Tecnico per Geometri.
rio “N. Pacassi” di Gorizia), io ed una mia
GIulia Vallone
compagna della classe quarta, Alice Stec-
“Iniziò subito la sua carriera di geometra?”
china, abbiamo avuto il piacere - nonché
No: affascinato dal desiderio di volare,
l’onore - di poter conoscere ed intervista-
l’anno successivo vinse il concorso per uf-
re il Cav. Dott. Geom. Furio Fabretto.
ficiali dell’Aeronautica Militare ottenendo il
Apparso all’ingresso della sua imponente
brevetto di pilota su aerei militari da caccia
villa (da lui progettata personalmente) ve-
in Sardegna. Nel 1955, finito il periodo di
stito di un elegante abito scuro, sembrava
aviatore, ritornò a Gorizia dove a 22 anni
un signore d’altri tempi e poteva incutere
aprì il proprio Studio Tecnico di progetta-
soggezione, ma l’impressione iniziale fu
zione in collaborazione con altri professio-
subito cancellata dal suo grande sorriso,
nisti dello stesso ambito lavorativo.
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GEOMETRA
GEOMETRA
che ci mise a nostro agio mentre faceva
strada verso il suo studio: le pareti erano
“A quali progetti si dedicò agli inizi della
ricoperte da riconoscimenti ricevuti, di
sua carriera, negli anni ’50 – ‘70?”
foto di progetti realizzati e di aerei pilotati.
Nei primi anni successivi alla costituzione
Fin dalle prime domande che gli posi,
dello Studio si occupò prevalentemente di
basandoci sulle risposte, capimmo che
progetti riguardanti la ricostruzione post-
avevamo di fronte un uomo dalla spiccata
bellica prima in Veneto, poi in tutte le Tre
personalità che aveva fatto esperienze non
Venezie fino, dieci anni più tardi, ad otte-
comuni che ci avrebbero affascinato per il
nere incarichi in tutta Italia, in Europa, in
resto del pomeriggio.
Medioriente, nelle Americhe ed in Asia.
Il suo impegno lavorativo è stato molto
Partiamo dall’inizio: ci può dire dov’è nato
ampio: dalle bonifiche agrarie ai complessi
e vissuto e quali sono stati i suoi studi?
residenziali ed industriali, a ponti e acque-
Nato il 3 settembre 1933 a Pola, ora Cro-
dotti.
azia ma allora territorio Italiano, Furio Fa-
Finiti i fondi stanziati dal Governo nel do-
bretto visse da bambino la tragedia della
poguerra, il geom. Fabretto si prodigò a
24
geometra
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A sinistra:
Alice Stecchina e
Giulia Vallone con
il Geometra Furio
Fabretto
ricercare nuovi incarichi e finanziamenti in-
aggiornarsi e a relazionarsi con svariate
ternazionali; approfondì così i propri studi
culture.
riguardanti le scienze finanziarie nei campi
Dal 1952 ad oggi, partendo dal suo primo
dei rapporti interbancari esteri e nelle an-
incarico riguardante la Commassazione
ticipazioni finanziarie da parte di particola-
Fondiaria prescritta dal Ministero dell’Agri-
rissimi Istituti Bancari. Successivamente
coltura e Foreste che consisteva nella rior-
iniziò una collaborazione con Banche e
ganizzazione dei territori agricoli nell’Ison-
Professionisti di tutto il mondo, maturan-
tino (un lavoro non da poco, riguardo sia
do così esperienza nel campo finanziario
l’importanza sia la difficoltà), ha eseguito
internazionale. Grazie alla sua esperien-
numerosissimi lavori in Italia e nel mondo.
za anche al di fuori del territorio Italiano
nell’ambito finanziario, negli anni Settanta
“Potrebbe farci qualche esempio?”
diventò presidente della “Camera per il
A questo punto il geom. Fabretto ha fatto
Commercio Italo-Arabo” con lo scopo di
ricorso alla sua ottima memoria ed ha co-
sviluppare i rapporti tra il nostro Stato e
minciato un lungo elenco, poi si è alzato e
quelli aderenti alla Lega degli Stati Arabi.
ci ha fatto strada in un’altra stanza, dove
abbiamo potuto vedere gli originali di una
Solo accennando a grandi linee agli studi
trentina degli ultimi progetti, alcuni ancora
e alle esperienze lavorative del geom. Fa-
incompleti perché ci sta ancora lavorando.
bretto, avrete già capito che è un uomo
Gli altri, già completati, si trovano custoditi
molto intraprendente e tenace; proprio
in un apposito archivio.
non fermare mai le sue conoscenze, ma
Tra i progetti realizzati ne cito alcuni:
anzi, ad approfondirle continuamente, ad
- Costruzione di due alberghi per una
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queste sue qualità lo hanno portato a
dani – Gradisca d’Isonzo, GO (1989);
- Centro integrato per la medicina, lo
sport, la terza età e per i disabili per la
SOGETES – Montelibretti, RM (199698);
- Fondazione dell’associazione europea
di professionisti “Adria Group Associated” (Ginevra, Svizzera), di cui il dott.
Fabretto è il general manager - (2006);
- Redazione del piano regolatore del comune di Brežice al fine della costruzione di un grande parco di divertimento
nello stesso- Brežice, Slovenia.
Desidero anche ricordare, poiché eseguita
nella mia zona di residenza (Monfalcone),
Sopra:
Il Geometra Furio Fabretto,
Giulia Vallone e Alice
Stecchina, assieme ad una
delle docenti dell'Istituto
Pacassi.
catena alberghiera internazionale –
l’elaborazione dei progetti per la bonifi-
Beirut, Libano (1965);
ca del Lisert, l’attuale zona industriale di
- Costruzione di tre alberghi per una ca-
Monfalcone, risalente al periodo 1960-
tena alberghiera internazionale e studi
1963. Poco più tardi, avendo dimostrato
finanziari per interventi di Gruppi Pri-
affidabilità e serietà, lo studio assunse
vati Italiani in appalti riguardanti edili-
anche l’incarico della bonifica del “Balo”,
zia civile – Emirati Arabi (1965);
unica nel suo genere nel Nord Italia, che
- Centro Commerciale MARK – Gorizia
(1969-73);
- Studi per il progetto riguardante la bonifica idraulico-agraria nell’alto Egitto
consisteva nella rimozione dei canneti
pericolosi e maleodoranti e conseguente
arginatura a mare di un’ampia superficie di
bagnasciuga.
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GEOMETRA
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(1976-78);
- Ricostruzione del Parco archeologico
L’opera del geom. Fabretto continuò nel
di Sidi Bous Said - Tunisi, Tunisia;
Mandamento, supportato dal Console Ge-
- Progetto agroalimentare col fine di
nerale di Grecia di Milano, con le lottizzazio-
incrementare lo sviluppo della coltiva-
ni di Marina Julia, in previsione di un centro
zione degli ortaggi in Marocco – Aga-
turistico, ville e complessi condominiali, e
dir, Marocco;
di Staranzano, per la creazione di un nuovo
- Studi finanziari per interventi di Grup-
polo turistico dell’alto Adriatico; quest’ulti-
pi Privati Europei in appalti riguardan-
ma però venne fermata a causa del deces-
ti edilizia civile (ospedali, scuole) e
so del Console che finanziava i lavori.
costruzione di due alberghi per una
catena alberghiera europea – Brasile
Attualmente sta collaborando con nume-
(1980-82);
rosi professionisti per la ristrutturazione di
- Centro Internazionale per l’Anziano di
Gorizia (1983-90);
- Complesso per giovani ed anziani su
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commissione della Fondazione Brove-
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palazzi di interesse storico in Italia con lo
scopo di realizzare negli stessi delle case
di riposo per anziani full-optional, simili ad
un albergo.
per noi giovani futuri geometri co-
Repubblica ricevuta nel 1971 e tutte le al-
noscere persone come lui, avere
tre Onorificenze, Master e premi per meri-
degli esempi di quanto si può fare
ti professionali, sia in campo tecnico sia in
avendo conoscenze e competen-
quello economico-finanziario, il Cav. Dott.
ze, voglia di mettersi in gioco, ca-
Geom. Fabretto è un uomo molto alla
pacità di adattarsi alla realtà e alle
mano, che ama il suo lavoro e racconta vo-
circostanze; soprattutto in questo
lentieri, con semplicità, vivacità e simpatia
periodo in cui è molto facile sco-
le proprie esperienze lavorative e di vita,
raggiarsi.
trasmettendo la propria passione a chi lo
ascolta. Anche se l’età avanzata potrebbe
Per concludere ringrazio infinitamente
sembrare uno scoglio, è un professionista
il Cav. Dott. Geom. Fabretto per aver-
ancora attivo e pieno di idee proprio come
mi dato la possibilità di conoscerlo e
lo era all’inizio.
della sua disponibilità; ringrazio anche
Ama il titolo di Geometra: per lui vale più
la professoressa Ziberna per essere
di tutte le altre onoreficenze ottenute e,
stata da tramite per incontrare il dott.
oltre a considerarlo un titolo pratico ed uti-
Fabretto e la professoressa Bregant
le, ne esalta il lato umano, la possibilità di
che mi ha motivato nella scrittura
lavorare sul territorio.
dell’articolo.
27
geometra
inglese, l’Onorificenza di Cavaliere della
dimensione
E’ di fondamentale importanza
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Nonostante la laurea presso un’università
Le Pagine dei Giovani
Il rapporto tra il professionista
e il territorio
Il punto di vista di uno studente nel delicato equilibrio fra l'operato
dell'uomo e l'ambiente
di Emanuele Miani - Istituto Statale di Istruzione superiore C.A.T. "G. G. MARINONI" Tecnologie
del legno nelle costruzioni di Udine
Emanuele Miani
Il valore del territorio è inestimabile, vi-
e del male, perché, come ho già detto e
viamo in un mondo ricco d’arte, ricco
non mi stancherò mai di ripetere, siamo
di cultura che da futuro professionista
imperfetti e a causa di ciò costruiamo
vedo anche e soprattutto ricco dal punto
città che non siamo in grado di gestire
di vista architettonico.
e tutti sanno che costruire l’aereo non
Classicità e modernità si fondono l’una
serve se poi noi sai pilotarlo.
nell’altra in tutta quella che è una sfera
È così che dobbiamo vedere queste no-
imperfetta, imperfetta come l’uomo,
stre opere d’arte, sono questo, aerei dal-
imperfezione che ci unisce a ciò che più
le ali bellissime che precipitano perché
amiamo di questo mondo.
non sappiamo come farli volare. Scarichi
Il mare, con cui abbiamo costruito città
intasati, rifiuti sulla strada, mancanza di
in perfetta sinergia con esso, parlo di
rispetto per la natura, per il territorio, per
Venezia, case che sembrano galleggiare
noi.
come tante barche ferme in un porto, ca-
È questo che io come futuro professio-
pace di incantare persone che del mare
nista vorrei fare, costruire nel rispetto e
non hanno mai visto una goccia d’acqua
con il rispetto di noi stessi e di tutto quel-
e mi riferisco alla siccità dei deserti sauditi, diventati le fondamenta di grattaceli
d’altezze impressionanti, dita che toccano il cielo, quasi alla pari delle montagne
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GEOMETRA
GEOMETRA
tibetane sulle cui cime monaci hanno
A destra:
La casetta rifugio dalla
quotidianità può trovarsi
anche nel cortile della
propria prima abitazione.
Questo succede con
la Backyard House
dell'americana Megan Lea.
Usando esclusivamente
legno di recupero e
riutilizzando vecchi attrezzi
agricoli ha creato un
piccolo spazio magico a
Kilometri Zero.
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online.
costruito templi dalla bellezza eterna.
O città enormi, nelle quali etnie, religioni, culture differenti si uniscono trasformando i loro rappresentanti in cittadini
di pari diritti, perché l’architettura è unione, sentimento, passione. E in nome
di questo, nuove meraviglie sono state
progettate, città volanti e sott’acqua, edifici che toccano lo spazio o che vivono
come fossero organismi autonomi, proprio come noi, ma noi siamo persone e
come tali siamo portati a fare del bene
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geometra
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devo combattere tutto questo.
rei una gestione organizzata dei rifiuti,
Mi sto specializzando nella costruzione
dei trasporti, degli scarichi, dell’energia.
di edifici in legno perché il legno è la na-
Costruire nella consapevolezza che vivia-
tura e cosa c’è di meglio se non vivere
mo in un mondo non eterno, che stiamo
nella natura?
distruggendo con materiali inquinanti
Vedo un futuro dove le persone vivran-
nella produzione e nella messa in opera,
no sotto un tetto verde e per far sì che
cemento in primis.
questo accada dobbiamo dire addio al
La cementificazione è un danno che non
cemento e dare il benvenuto a materiali
avevamo previsto, non in questi termini,
naturali a chilometro 0, questo vuol dire
non con questa portata, è diventata ec-
che i materiali da costruzione non do-
cessiva e sproporzionata, troppo verde
vranno essere importati, ma locali, vicini
sostituito con il grigio che non da niente
a noi come lo è la terra stessa.
se non miseria, impoverendo il nostro
È questo che noi professionisti dobbia-
territorio.
mo fare, è questo che voglio fare.
Dobbiamo vederlo così, come nostro,
Gli avvocati possono farlo? NO.
perché è nostro, è stato il nostro passa-
I dottori possono farlo? NO.
to, è il nostro presente e sarà il nostro
Noi periti, geometri, architetti, ingegneri,
futuro, dei nostri figli, dei nostri nipoti. In
possiamo farlo? SI.
non voglio che vivano in città ricche ar-
Noi possiamo cambiare il destino del no-
chitettonicamente ma povere territorial-
stro mondo imperfetto, perché cambian-
mente, voglio combattere tutto questo,
do noi stessi cambieremo il territorio.
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lo ci circonda, mari, monti e deserti. Vor-
Cultura
Non chiudiamo il cancello alla memoria
Così recita un appropriato motto in evidenza sulla locandina
dell'associazione Alzheimer di Udine. Iscrizione e logo che ben
rappresentano il vastissimo retrostante giardino della memoria, che non
può e non deve essere lasciato spoglio o incolto, ma amorevolmente
seguito, curato ed amato
di Luigi Francescutti
Luigi Francescutti
A sinistra:
Per poter auspicabilmente applicare
o in alto, o almeno ad avere la pre-
quanto sopra, ritengo l’essere in-
sunzione di misurarlo bene e al me-
dispensabile cercare di conoscere
glio delle mie capacità ancorché con
almeno bene, se non molto bene
l’aiuto e l’ausilio delle attuali tecnolo-
l’intero “giardino”, ciò che in esso è
gie, delle stazioni totali, dei ricevitori
stato seminato, coltivato, che cresce
satellitari GPS, dei droni o dai com-
e che deve essere raccolto, ma che
puter.
facilmente si deteriora e si rischia di
Ma cercando di rimanere con i piedi
perdere. Altrettanto bene devono es-
per terra, sinteticamente spiegare e
sere conosciuti anche i suoi confini;
soprattutto far comprendere, qualco-
desiderio o intento abbastanza dif-
sa che tecnico non è, neppure mate-
ficile per me non medico, anche se
matico, neppure come si suole dire
per rimanere nel mio ambito profes-
“matematicamente
sionale, tecnico abituato a misurare
il comune sapere che due + due fa
il territorio in lungo e largo, in basso
Quattro… in questo campo, ripe-
ALOIS ALZHEIMER
psichiatra e neuropatologo
tedesco nato a Marktbreit
il 14 Giugno 1864
e morto a Breslavia
il 19 Dicembre 1915
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A destra:
GAETANO
PERUSINI
medico nato a
Udine il 27 febbraio 1879
e morto a Cormons
l’8 Dicembre 1915
Due illustri personaggi
quasi sconosciuti,
ma uniti nello studio di
una malattia per lungo
tempo nota come
la “demenza senile”,
una ramificazione
della quale è
oggi più conosciuta come
il morbo di Alzheimer.
30
certo”
come
geometra
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tendo espressioni di persone com-
ti logistici per i malati.
petenti, nulla è scontato, neppure il
Tornando quindi ai numeri, come in-
fatto che due più due faccia quattro,
dicato nel pieghevole del convegno,
invero può fare 0, 10, 100 o mille e,
è stato detto che sono “solo indica-
per questo compito ci sono appunto
tivi ed in continuo aggiornamento” e
altre figure, molto esperte, qualifi-
che l’Organismo Mondiale della Sani-
cate e conoscitrici della complessa
tà prevede stime al rialzo dagli attuali
malattia.
circa 44 milioni, a circa 76 milioni di
Mi permetto solo di citare alcuni im-
In Italia si manifestano circa 150.000
pressionanti numeri statistici, tratti
nuovi casi all’anno, in Friuli Venezia
da un interessante convegno svolto-
Giulia nel 2009 erano circa 12.000
si lo scorso 29 settembre 2014 a Pal-
e nella sola città di Udine circa 1800
manova, il cui titolo era “Architetture
(dati forniti in parte da uno studio e
per l’Alzheimer” nel corso del quale,
ricerche effettuate dall’Associazione
una quindicina di autorevoli relatori,
Alzheimer Italia, e quelli locali, da
tra tecnici, amministratori pubblici,
uno studio svolto dal reparto di Neu-
medici con varie specializzazioni,
rologia dell’Ospedale Civile di Udine,
neurologi, geriatri ecc., hanno affron-
nel 2007).
tato non solo gli aspetti specifici del-
Un altro dato rivela che in Friuli, l’85%
la malattia sulla singola persona, ma
dei malati è seguito e gestito in fami-
anche quello degli ambienti ed aspet-
glia, e questo è certamente un bene
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ammalati nel 2030.
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GEOMETRA
GEOMETRA
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sotto l’aspetto del mantenimento dei
particolare: L’informazione, la consu-
legami familiari del malato nel suo
lenza sui diritti del malato, l’organiz-
ambiente, ma dall’altro lato, significa
zazione di corsi di formazione, il sup-
che ci sono almeno altrettante per-
porto psicologico, la presenza di uno
sone impegnate e che dedicandosi al
sportello di ascolto e non da ultimo,
familiare malato, sconvolgono la pro-
dare sostegno alla ricerca.
pria vita quotidiana limitando la liber-
In questo caso, l’argomento del qua-
tà personale, talvolta per chi ancora
le cerco di attirare l’attenzione del
in attività, anche con ripercussioni
lettore, prendendo spunto da una
negative nell’ambito lavorativo.
decisione collegiale di inserire nella
Sempre durante il convegno si è par-
nostra rivista argomenti non solo tec-
lato della carenza di strutture in regio-
nici, non solo che riguardino la nostra
ne, adeguate ad ospitare i malati.
categoria di geometri, i decreti leg-
Tra i numerosi argomenti trattati è
ge, le leggi, le norme, i regolamenti
pure stato presentato un interessan-
ecc. ecc. ma argomenti che trattino
te progetto di valorizzazione e trasfor-
problemi sociali, di ampio interesse,
mazione dell’area dell’ex Ospedale
che interessino anche i nostri ami-
Civile di Palmanova, trasformandolo
ci, i nostri famigliari, ciò che in altre
e demolendo porzioni di fabbricati,
parole riguarda la nostra società…
costruendone dei nuovi, che, oltre
una malattia che rapidamente ed
a prevedere l’insediamento di varie
inesorabilmente, come dimostrato
strutture sanitarie e di assistenza ed
dai numeri, avanza nel nostro tempo
attività per la terza età, troverebbe
e quindi, purtroppo, più che mai di
spazio un Centro congressi di for-
attualità.
mazione medica, una clinica specia-
Come scritto prima, oltre a colpi-
listica e, fulcro dell’intervento urbani-
re un sempre crescente numero di
stico, un Centro di eccellenza per la
persone e non solo di età avanzata,
ricerca, la prevenzione, l’assistenza
le statistiche in continua evoluzione
e la degenza dei malati di Alzheimer;
ed aggiornamento dei dati, ci dimo-
centro progettato con la moderna
strano che colpisce persone con età
concezione della distribuzione degli
sempre più giovane….
spazi, chiusi o aperti, di cura, di sva-
Sono certo che anche per dire pochis-
go, di relax e di relazione con i fami-
simo della malattia, non basterebbe
liari ed i visitatori.
che venissero pubblicati articoli in
Per approfondire le conoscenze ri-
tutti i numeri di questa pubblicazio-
guardo alla malattia, in un immediato
ne per diversi anni; come ho indicato
futuro ed a favore degli iscritti e loro
prima, per questi aspetti altri hanno
familiari, é intenzione del Direttivo
le opportune conoscenze e meglio
del Collegio dare voce alle persone
possono divulgarle, è chiaro però,
esperte organizzando degli incontri
che da parte nostra ci deve essere
e/o delle conferenze illustrative in ac-
non paura, spavento, avversione o
cordo con l’Associazione Alzheimer
distacco, ma, nell’interesse nostro e
di Udine, la cui attività che svolge e
dei nostri cari a conoscere ed a voler-
gli obiettivi che si prefigge, sono in
ne sapere sempre di più.
32
Attività del Collegio di Udine
geometra
COLLEGIO DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
AVVISO DI CONVOCAZIONE
PER L'ASSEMBLEA ORDINARIA
E' convocata per Giovedì 30 aprile 2015, alle ore 9.00,
l'Assemblea ordinaria degli iscritti al Collegio,
presso la sede del Collegio ed in
SECONDA CONVOCAZIONE
per il giorno Giovedì 30 aprile 2015 alle ore 9.30
presso l'Auditorium del CEFS - Via Bison, 65 - Udine
dimensione
Ordine del giorno:
• Relazione del Presidente;
• Esame ed approvazione del bilancio consultivo 2014;
• Esame ed approvazione del bilancio preventivo 2015;
• Varie ed eventuali
Si raccomanda vivamente
DI ESSERE PRESENTI ALLA SECONDA CONVOCAZIONE
Si fa presente che i bilanci sono pubblicati sul sito del Collegio:
www.collegio.geometri.ud.it - IL COLLEGIO - Notizie dal Collegio
IL PRESIDENTE
Geom. Elio Miani
Ai lavori dell'Assemblea farà seguito, con inizio alle ore 12.00, un seminario tenuto dal Presidente del
Consiglio Notarile di Udine dott. Giancarlo Suitner che presenterà la Convenzione stipulata tra il
Consiglio Nazionale del Notariato e il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati relativo alla
relazione tecnica che accompagnerà gli atti di trasferimento della proprietà immobiliare.
La partecipazione ai lavori prevede l'assegnazione di n. 2 crediti formativi
ASSOCIAZIONE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
AVVISO DI CONVOCAZIONE
PER L'ASSEMBLEA ORDINARIA
E' convocata per Lunedì 27 aprile 2015, alle ore 16.00,
in prima convocazione, e alle ore 17.00, in seconda convocazione
l'Assemblea ordinaria degli iscritti al Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincai di
Udine.
L'Assemblea avrà luogo presso la sede del Collegio dei Geometri
Via Grazzano, 5/b - primo piano - Udine
Ordine del giorno:
• Relazione del Presidente;
• Esame ed approvazione del bilancio consultivo 2014;
• Esame ed approvazione del bilancio preventino 2015;
• Varie ed eventuali
iL PRESIDENTE
Geom. Andrea Monte
33
02/2015
01/2014
Ai sensi dell'art. 8 l'avviso di convocazione è pubblicato su questo periodico.
L'Assemblea è validamente costituita in prima convocazione alla presenza di metà degli
iscritti ed in seconda convocazione qualunque sia il numero degli intevenuti.
Attività del Collegio di Pordenone
COLLEGIO DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI
DELLA PROVINCIA DI PORDENONE
AVVISO DI CONVOCAZIONE
PER L'ASSEMBLEA ORDINARIA
E' convocata per Venerdì 10 aprile 2015, alle ore 12.00,
l'Assemblea ordinaria degli iscritti al Collegio,
presso la sede del Collegio ed in
SECONDA CONVOCAZIONE
per il giorno Venerdì 17 aprile 2015, alle ore 17.30,
presso l'Auditorium del Centro Culturale "L. Zanussi"
Via Concordia, 7 - Pordenone
Ordine del giorno:
1. Relazione del Presidente;
2. Relazione economica del Tesoriere con illustrazione del rendimento economico 2014 e
bilancio di previsione per il 2015
3. Interventi sui punti 1) e 2) e votazioni
4. Relazione del delegato Cassa Geometri
5. Relazione del Presidente del Consiglio di Disciplina
6. Varie ed eventuali
Si ricorda agli iscritti che l'Assemblea è una occasione importante per trattare e
confrontarsi sui vari problemi della Categoria e pertanto si sollecita una larga e puntuale par-
02/2015
01/2014
dimensione
dimensione
GEOMETRA
GEOMETRA
tecipazione di tutti.
I lavori dell'Assemblea saranno preceduti, con inizio alle ore 16.00, da un semina-
rio tenuto dal Presidente del Consiglio Notarile di Pordenone dot. Francesco Simoncini,
che presenterà la Convenzione stipulata tra il Consiglio Nazionale del Notariato e il Consiglio
Nazionale Geometri e Geometri Laureati, relativo alla relazione tecnica che accompagnerà
agli atti di trasfrerimento della proprietà immobiliare.
La partecipazione ai lavori prevede l'assegnazione di n. 2 crediti formativi.
Seguià rinfresco per tutti i partecipanti.
IL PRESIDENTE
Geom. Angelo Bortolus
34
MATERIA
S
SICUREZZA
S
EDILIZIA
C
ESTIMO
S
SICUREZZA
S
SICUREZZA
S
VARIE
S
SICUREZZA
S
SICUREZZA
S
EDILIZIA
C
EDILIZIA
C
VARIE
S
SICUREZZA
S
PROFESSIONE
GEOMETRA
TITOLO +
LINK EVENTO
Organizzazione del cantiere:
gli elementi costitutivi tra
norma e pratica (modulo 1)
www.collegio.geometri.ud.it/
news/notizia.asp?ID1440
Isolare sì, ma come?
L'isolamento a regola d'arte
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=179
La stima dei fabbricati
speciali e delle aree
edificabili secondo gli
standard internazionali di
valutazione
a breve su www.collegio.
geometri.ud.it
Aggiornamento obbligatorio
per i professionisti abilitati ai
sensi del D. Lgs. 81/2001
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=165
Organizzazione del cantiere:
gli elementi costitutivi tra
norma e pratica (modulo2)
www.collegio.geometri.ud.it/
news/notizia.asp?ID1440
Il drone e le nuove
opportunità per il geometra
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=181
Domotica: gli elementi del
successo
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=180
Aggiornamento obbligatorio
per i professionisti abilitati ai
sensi del S.Lgs. 81/2008
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=165
Fonoassorbimento: bonifica
acustica di ambienti ad
elevato affollamento
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=185
Qualifica di direttore
operativo di cantiere
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=184
Gherlani - Autostima e
comunicazione assertiva
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=183
Aggiornamento obbligatorio
per i professionisti abilitati ai
sensi del S.Lgs. 81/2008
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=165
Strumenti, app e servizi open
source per geometri
www.collegio.geometri.go.it/
pagina.php?pag=corsi&id=182
* NOTE - EVENTO: C = corso
DATA
ORE
ENTE
ORGANIZZATIVO
LUOGO
CREDITI
10/04/2015
4
CEFS
CEFS
Via Bison 57
UDINE
2
10/04/2015
4
MECSTORE
Collegio Geometri,
GORIZIA
2
14 e
16/04/2015
8
C.C.I.A.A. Udine
C.C.I.A.A.
V. E. Morpurgo 4
UDINE
8
22/04/2015
4
FORMEDIL
Formedil.
v. Montesanto 131/42,
Udine
2
24/04/2015
4
CEFS
CEFS
Via Bison 57
Udine
2
05/05/2015
4
ANALIST GROUP
Collegio Geometra
GORIZIA
2
15/5/2015
4
COLLEGIO GEOMETRI
GORIZIA
Collegio Geometra
GORIZIA
2
20/05/2015
4
FORMEDIL
Formedil.
v. Montesanto 131/42,
UDINE
2
05/06/2015
4
Mecstore
Collegio Geometra
GORIZIA
2
10/06/2015
4
COLLEGIO GEOMETRI
GORIZIA
Collegio Geometri
GORIZIA
4
12/06/2015
4
COLLEGIO GEOMETRI
GORIZIA
Collegio Geometri
GORIZIA
4
18/06/2015
4
FORMEDIL
Formedil.
v. Montesanto 131/42,
UDINE
2
25/06/2015
4
COLLEGIO GEOMETRI
GORIZIA
Collegio Geometri
GORIZIA
2
- S = seminario
35
02/2015
EVENTO*
dimensione
Calendario di Corsi e Seminari di
Formazione in Regione
geometra
Formazione
Curiosità & Altro
Per sorridere un po'...
02/2015
01/2014
dimensione
dimensione
GEOMETRA
GEOMETRA
Carolina Trampuž
L'autrice della vignetta
38
Monumento a Riccardo di Giusto, primo
caduto nella Grande Guerra, collocato a Passo
Solarie sul Monte Colovrat - Drenchia (Ud)
Foto di Arduino Cargnello
dimensione
GEOMETRA
geometra
Luoghi e opere belliche '15-'18:
dimensione
in copertina
Organo ufficiale del Comitato
Regionale dei collegi dei geometri e
geometri laureati del Friuli Venezia Giulia
DIRETTORE RESPONSABILE
VITTORIO SUTTO
COMITATO DI REDAZIONE
LUANA TUNINI (Go)
ANGELO BORTOLUS (Pn)
LUCA PASSADOR (Ts)
elio miani (Ud)
COORDINATORE DI REDAZIONE
Gloria Gobetti (Ud)
Proprietà
Organo ufficiale del Comitato
Regionale dei collegi dei geometri e
geometri laureati del Friuli Venezia Giulia
Editore, DIREZIONE,
REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE
ASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI E GEOMETRI
LAUREATI DELLA PROVINCIA DI UDINE
per conto del Comitato Regionale dei Collegi
dei Geometri e Geometri laureati
del Friuli Venezia Giulia
Via Grazzano 5/b
33100 Udine
Tel 0432 501503
Fax 0432 504048
e-mail: [email protected]
Pubblicità
SCRIPTA MANENT srl
via Pier Paolo Pasolini 2/A
33040 Pradamano UD
Tel. +39 388 2624934
e-mail: [email protected]
AUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINE
N. 42/92 DEL 21.11.92
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
39
02/2015
Puoi trovare la rivista e gli arretrati sul
nostro sito
www.dimensionegeometra.it
e seguire ulteriori notizie ed
aggiornamenti sul profilo FB
www.facebook.com/dimensionegeometra
Il presente numero è stato chiuso
il 17 marzo 2015.