Associazione Albergatori di Courmayeur

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Associazione Albergatori di Courmayeur
cosa fare, dove andare
Storia
Natura
Sport
Territorio
Courmayeur
cosa fare, dove andare
Courmayeur
Euro 5,00
Courmayeur
cosa fare, dove andare
Storia
Natura
Sport
Territorio
Courmayeur
cosa fare, dove andare
Storia
Natura
Sport
Territorio
Ringraziamenti
Da un sogno dell’Associazione albergatori di
Courmayeur è nato questo libro che abbiamo
potuto realizzare con l’aiuto di diversi amici
volontari, preziosi collaboratori ai quali vanno i
meriti e i nostri migliori ringraziamenti.
A Raffaella Nobbio, che ha come sempre fornito la sua competenza e messo a disposizione
alcune fra le belle immagini che figurano in
questa guida. A Stella Bertarione e a Massimo
Truchet, studioso e collezionista del tempo di
Courmayeur che ci ha regalato immagini inedite e, come tali, preziose, che hanno curato la
parte storica. A Marina Mais, della Libreria antiquaria Art Point, per le rare stampe di Courmayeur fornite e riprodotte in questo lavoro; alla
famiglia Grivel che ha creduto sin dall’inizio in
questo progetto, sponsorizzando una parte del
presente volume. A Leonardo Acerbi, nostro coordinatore editoriale, a Bruna Berthod, Valérie
Laurent, Alessia Di Addario e Alessio Berthod
per la preziosa e sempre fattiva collaborazione
prestata in tutte le fasi di lavorazione.
Un ultimo e non meno sentito ringraziamento va
a Alessandro Belluscio, Eleonora Greco, Giorgio
Passino, Mariano Pettavino e all’Assessorato al
Turismo del Comune di Courmayeur per le belle
immagini fornite che arricchiscono e impreziosiscono questa guida.
Il tempo di Courmayeur
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Una storia di ospitalità
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Primavera-Estate30
Autunno-Inverno46
Con i bambini a Courmayeur
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Grivel: una famiglia votata alla montagna
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Turismo a basso impatto
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Usi e buone pratiche
negli alberghi di Courmayeur
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Courmayeur a portata di mouse
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Benvenuti da parte dell’Associazione albergatori di Courmayeur
Con questo libro vorremmo aiutarvi ad usare al meglio il tempo
della vostra visita a Courmayeur cercando di farvi scoprire tutto
quello che da soli forse non avreste mai trovato!
Vivendo la nostra località giornalmente, abbiamo metabolizzato la
magnificenza delle bellezze che ci circondano, ma abbiamo altresì maturato una sensibilità ambientale che non può prescindere
da un impegno per la salvaguardia delle stesse. Vogliamo così
coinvolgervi in un nuovo progetto di vacanza ecosostenibile, predisposto in collaborazione con l’Assessorato Territorio e Ambiente
della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Vi accompagneremo nelle nostre case, in un percorso che porterà ad una riduzione dell’impatto ambientale, e cercheremo di
trasmettervi l’amore e il rispetto per la montagna, requisiti indispensabili per godere dei tesori di questa piccola e speciale Valle
D’Aosta.
Sperando di lasciarvi, in occasione di ogni vostra visita, la voglia
di ritornare per conoscerci sempre meglio, vi auguriamo momenti
indimenticabili.
Il vostro albergatore di Courmayeur
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Il tempo di
Courmayeur
Il tempo di Courmayeur
Una cartolina di La presenza umana in Valle d’Aosta, comprovata sin dall’ultiCourmayeur degli anni ma fase del Neolitico e nella successiva Età del Rame (si pensi
Trenta del Novecento. all’importante area megalitica di Saint-Martin de Corléans ad
Aosta), o la progressiva “romanizzazione” della regione ai danni
dei Salassi, iniziata nel corso del I secolo a.C. e culminata con
la fondazione della colonia di Augusta Praetoria Salassorum (Aosta) nel 25 a.C., ma anche la documentata presenza romana a
Courmayeur, testimoniata dal rinvenimento, avvenuto a La Saxe,
di una o forse due sepolture ad incinerazione, complete di corredo e databili proprio tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio di quello
successivo, sono argomenti ampiamente trattati in numerosi lavori e volumi dedicati alla storia di questa regione.
Alcune preziose stampe dell’antico abitato di Courmayeur,
realizzate nella prima metà dell’Ottocento.
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Il tempo di Courmayeur
L’esiguo spazio a disposizione e le caratteristiche di questa guida
impediscono tuttavia di fornire un quadro esaustivo della storia
valdostana e obbligano a puntare i riflettori su un’epoca ben più
vicina a noi, compresa fra la seconda metà del XVIII secolo e i
giorni nostri. Un tempo in cui, la Valle d’Aosta iniziò ad essere
meta di viaggiatori, soprattutto inglesi ma non solo, attratti dalle
bellezze del territorio, delle sue montagne e, nel caso specifico di
Courmayeur, dalle sue acque minerali.
Fu il naturalista Montedon, che aveva visitato le fonti nel 1676,
a segnalarle alla duchessa reggente Jeanne-Baptiste Savoie Nemours la quale, qualche anno più tardi, scrisse al Conseil des
Commis affinché fossero apportate riparazioni alle strade e ai
ponti per permettere alle persone di accedere a la “fontaine Marie” e di “establir quelque sorte de logement et de commodité”
per permettere ai “beveurs” di soggiornare a Courmayeur. Non a
caso, nel 1711, il prevosto del Gran San Bernardo, Jean Pierre
Persod, acquistò la Grange Carron, l’antica casaforte dei La Tour,
e la fece restaurare in modo da poter alloggiare le persone che
venivano a Courmayeur per la cura delle acque.
Le sorgenti erano quattro: la Victoire, la Marguerite, la JeanneBaptiste e La Saxe e, nel 1728, quando il medico Giovanni Domenico Mollo diede alle stampe il Traité des eaux minérales de
Courmayeur, esse godevano già di una grande reputazione tanto
che, sia lo storico valdostano De Tillier sia il naturalista ginevrino
De Saussure ne parlarono in maniera molto lusinghiera.
Così, sempre nella seconda metà di quel secolo, Marc Théodore
Una rara fotografia stereoscopica di Courmayeur della fine dell’Ottocento e, a fianco,
il frontespizio della Guida illustrata di Courmayeur di Jules Brocherel, del 1895.
Bourrit scriveva di aver incontrato a Courmayeur dalle 12 alle
15 persone. Nel 1795, fu censita a Courmayeur la presenza di
5 auberges, 5 cabarets e 2 negozi; poi, a partire dai primi anni
dell’Ottocento, sorsero i primi “veri” alberghi, cui questa guida
dedica una specifica sezione a seguire.
In parallelo allo sviluppo e al consolidarsi dell’interesse per le
acque minerali, furono gli studi di tipo naturalistico-scientifico
condotti da Horace-Bénédict De Saussure attorno al Monte Bianco a fungere da volano per l’esplorazione della “Montagna”, la
cui vetta fu già più volte conquistata dalle spedizioni e dagli alpinisti più diversi, sempre dalla via francese, nel primo ventennio
dell’Ottocento; fu anzi proprio la presenza sempre più numerosa
di naturalisti e artisti alla ricerca di nuove vie di accesso alle vette di questa impareggiabile catena a spingere alcuni abitanti di
Courmayeur, a imitazione di quelli di Chamonix, ad intraprendere
l’attività di guide e a condurre, nel 1850, alla costituzione della
Società delle Guide di Courmayeur.
Il soggiorno della famiglia reale, nell’estate del 1850, rese definitivamente Courmayeur, già frequentata da esponenti della nobiltà e della borghesia, una delle stazioni di soggiorno e di cura
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Il tempo di Courmayeur
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Il tempo di Courmayeur
Le guide alpine di Courmayeur in una foto degli anni Trenta del Novecento e, a fronte, la piazza del
Club Alpino, oggi piazza Pétigax, con la Tour Malluquin sullo sfondo, in una foto di fine Ottocento.
più rinomate del Regno. Ancora quindici anni e, nel 1865, grazie
all’interessamento del canonico Antoine Carrel e del presidente
del CAI di Torino, l’inglese Richard Henry Budden, venne costituito il “Comité d’embellissement” di Courmayeur, fu aperta una
sottoscrizione e la via centrale del capoluogo e quella del Larzey
furono pavimentate. Oltre alle vie del “salotto” centrale, anche i
percorsi nei dintorni di Courmayeur furono oggetto in quegli anni
di importanti interventi: nel 1875 venne aperta la nuova strada
tra Pré-Saint-Didier e Courmayeur (poi abbandonata a causa di
un’inondazione nel 1881), che passava sulla sinistra orografica
della Dora e toccava la sorgente Margherita, mentre nel 1886 fu
inaugurata la nuova strada che passava da Pallesieux e dal nuovo ponte del Verrand. Il 4 luglio 1897 fu una data storica non solo
per il turismo: a Courmayeur arrivò la luce elettrica (tuttavia già
presente negli alberghi più prestigiosi sin dal biennio 1894-‘95).
Cartoline e copertine di brochures pubblicitarie di Courmayeur,
comprese fra gli inizi del Novecento e gli anni Sessanta dello stesso secolo.
L’interesse per la montagna di tipo scientifico-naturalistico di cui
prima si è detto, all’alba del Novecento lasciò spazio anche ad un
diverso modo di fruire l’ambiente alpino, se si vuole più “frivolo”
e leggero: la scoperta dello sci spinse infatti alcuni pionieri a
frequentare Courmayeur anche d’inverno, gettando le basi del
moderno turismo invernale. Non a caso, nel 1912, nacque lo
Sci Club Monte Bianco e nel 1915 fu organizzato il più grande
concorso di sci d’Italia.
Parallelamente all’inesorabile declino delle sorgenti di acque minerali, proprio il nuovo sport dello sci acquisì un’importanza sempre maggiore favorendo il moltiplicarsi degli alberghi ma anche la
costruzione, nel 1939, della prima roto-slittovia che conduceva
da Dolonne al Plan Chécrouit, poi sostituita nel 1952 dalla funivia
Courmayeur – Plan Chécrouit.
In quello stesso giro di anni, fra il 1946 e il 1947 furono anche realizzate le funivie del Pavillon e del Rifugio Torino mentre nel 1957
apparve la cabinovia tra Pointe Helbronner e l’Aiguille de Midi.
L’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco, nel luglio del 1965,
ruppe il secolare isolamento di Courmayeur ed il conseguente
miglioramento del sistema viario favorì la costruzione di nuovi
impianti di risalita dando anche vita ad un forte sviluppo edilizio.
Il villaggio ai piedi del Monte Bianco si aprì così progressivamente al mondo con infrastrutture stradali di portata internazionale
esplicitando in maniera definitiva il suo fondamentale ruolo itinerario di confine, ma soprattutto consolidando la propria vocazione
turistica che ancora oggi lo contraddistingue.
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Il tempo di Courmayeur
Una storia di
ospitalità
Una rara immagine
colorata de l’Hotel de
l’Ange e, a fianco,
l’ingresso dello stesso
Hotel, su via Roma, ai
primi del Novecento. Courmayeur présente tout ce
qui séduit les âmes rêveuses[…].
Points de vue variés et pittoresques,
vals ombreux, paysages de la plus pure nature alpine[…].
Une nature douce, expressive, majestueuse, capricieuse, sauvage;
Tout charme, séduit et semble dire:” Restez!...”.
(A. Argentier, 1864)
Il Salone delle Feste dell’Hotel de l’Ange e, a fronte,
la Sala da Ballo dell’Hotel de l’Union con l’antico arredo.
La posizione strategica alla confluenza delle valli Veny e Ferret
che, grazie ai colli de La Seigne e Ferret, appunto, mettevano il
territorio di Courmayeur in comunicazione con Francia e Svizzera,
ha da sempre attratto sul versante italiano del Monte Bianco gruppi di viaggiatori, mercanti, pellegrini, soldati.
Tale peculiarità topografica ha rivestito Courmayeur di una spontanea vocazione ricettiva che, nel corso dei secoli, ha visto la nascita, lo sviluppo ed il progressivo migliorarsi di tutta una serie di
strutture destinate all’accoglienza di ospiti fissi e di forestieri più
o meno di passaggio.
Nonostante le notizie relative ai servizi di ospitalità di epoca medievale siano quasi del tutto inesistenti, è noto come sin dal XVII
secolo Courmayeur sia diventata famosa per le qualità delle sue
acque termali sulfuree alcalino ferruginose le cui proprietà attirarono un numero sempre maggiore di turisti, appartenenti soprattutto alla nobiltà sabauda. Solo in una fase successiva, grazie
all’assiduità dei clienti e al diffondersi delle pratiche alpinistiche,
Courmayeur si trasforma in vera e propria stazione sciistica acquisendo notorietà a livello internazionale.
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo fanno la loro comparsa
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Una storia di ospitalità
i primi grandi alberghi del paese da cui, in seguito, deriverà una
lunga e consolidata tradizione di cultura dell’ospitalità.
Il panorama alberghiero della Courmayeur di fine Ottocento risulta
poi particolarmente significativo perché ci permette di comprendere non solo le dinamiche di flusso nonché l’estrazione sociogeografica dei primi clienti del paese ai piedi del Bianco, ma anche di leggere le trasformazioni urbanistiche dovute proprio alla
necessità di adeguare le poche strutture esistenti alla crescente e
sempre più esigente richiesta di soggiorno.
Pochi metri dopo la chiesa parrocchiale, procedendo lungo via
Roma, fino agli anni Cinquanta del XX secolo sorgeva uno degli alberghi storici di Courmayeur: l’Hotel de l’Union, elegante struttura
trasformata dalla famiglia Ruffier in albergo nel 1817 dopo che gli
stessi avevano acquistato l’antica casaforte dei signori La Court,
nota anche come “castello di Courmayeur”. Nel 1562 il maniero
era stato acquistato da Roux Favre che lo fece ricostruire nel 1575;
quindi, a metà del XVIII secolo, fu attribuito all’Ordine Mauriziano.
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Una storia di ospitalità
A fronte, copertina di
una brochure dell’Hotel
de l’Union raffigurato in
alto e in basso in due
cartoline d’epoca.
Al centro, un raro ménu
dello stesso albergo.
All’inizio del XIX secolo l’Hotel de l’Union raggiunse grande
popolarità; ne dice J. Brocherel nella sua Guida illustrata di
Courmayeur (1895): “Si trova quasi fuori dal paese; ha attiguo
l’uffizio postale e telegrafico. Il fabbricato, di elegante costruzione, circoscrive una piazzetta seminata di alberetti e di vasi fioriti”.
Seppur l’intimo “salotto” dell’attuale piazzetta Brenta può ancora
riecheggiare il giardino dell’antico albergo, purtroppo la mole
dell’omonimo condominio non rende giustizia all’illustre e nobile
passato di questo luogo, dove un tempo sorgeva l’antico castello.
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Il tariffario e la bellissima sala da pranzo affrescata dell’Hotel de l’Ange. A fronte,
una veduta parziale dell’albergo con il Dente del Gigante sullo sfondo, in una cartolina d’epoca.
Altro albergo storico di prima categoria era l’Hotel de l’Ange, il
cui nucleo originario era la casaforte dei nobili Piquart de la Tour,
poi divenuta proprietà della famiglia Carron. Esistente sin dal XIV
secolo e in seguito acquistata nel 1711 dal Prevosto Persod, successivamente, per bolla del papa Benedetto XIV, passò all’Ordine
Mauriziano di cui contribuì ad incrementare le rendite. Nel 1905
passò ad Amilcare Peraldo, alla cui famiglia appartenne fino agli
anni Novanta, epoca in cui iniziò a decadere. Oggi, dopo i vari
rimaneggiamenti subiti, del nucleo originario, ossia “della fiera
e minacciosa casa-forte dei La Tour, antica e nobile famiglia di
Courmayeur” rimane soltanto la forma triangolare del cortile.
Una storia di ospitalità
didascalia da scrivere
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IlUna
tempo
storia
di Courmayeur
di ospitalità
A fronte, il passaggio aereo che collegava i due distinti corpi del Grand
Hotel Royal di cui, in basso, si vede la sontuosa hall in una foto d’epoca.
Un altro hotel dall’illustre passato è il Royal Bertolini, edificato da
Laurent Bertolini con il nome di Trattoria delle Alpi, per poi assumere la denominazione di Royal grazie alle patenti Reali ricevute
dal re di Sassonia. In origine la struttura si sviluppava in due corpi
distinti ubicati su entrambi i lati della strada e tra loro collegati da
un singolare passaggio a ponte coperto sopraelevato. Il corpo a
destra fu realizzato in previsione del soggiorno poi compiuto dalla
Regina Margherita di Savoia nel 1886 e per questo si chiamò
Pavillon del la Reine. Dobbiamo quindi immaginarci una via Roma
ben più stretta di ora, con le case addossate le une alle altre e
talvolta tra loro comunicanti per mezzo di questi suggestivi ponti
coperti sospesi a mezz’aria. L’imponente edificio attuale, edificato
nel 1954, per contro, deve il suo aspetto ai dettami dell’architettura del secondo dopoguerra e con la sua facciata spigolosa ed
asimmetrica vorrebbe richiamare il profilo del Dente del Gigante.
Due viste e un tariffario dell’Hotel du Mont Blanc a Larzey. A fronte, la bellissima copertina
della brochure del Congresso di Courmayeur ospitato nell’albergo, datata 1909.
Uscendo quindi dal paese e dirigendoci verso Entrèves, in frazione
Larzey, si trovava un altro storico complesso alberghiero: l’Hotel
du Mont Blanc costruito nella prima metà dell’Ottocento dalla
famiglia Bochatey, originaria della Svizzera, e caratterizzato da un
particolare sistema di portici. Da notare in facciata la pregevole
meridiana su cui sono riportate queste parole: “Bianco gigante,
non celarmi il sole, se al corso della Dora tu dai linfa, a quello della
vita io dò le parole” e ancora: “Afflictis lentae celeres gaudentibus
horae”: in pratica una filosofia di vacanza.
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Una storia di ospitalità
Primavera-Estate
Una veduta panoramica A 1224 metri di quota, in una conca verde smeraldo, si estende
di Courmayeur. Courmayeur: aria fresca e pura, paese dal cuore antico e ricco di
tradizioni, incorniciato dalla splendida catena del Monte Bianco.
Luogo ideale per una vacanza che può essere tranquilla, fatta di
riposanti passeggiate nei boschi o nei borghi antichi alla ricerca
di vecchie storie e sapori della cucina tradizionale valdostana; ma
può anche essere una vacanza molto movimentata, fisicamente
impegnativa e “adrenalinica”, ricca di escursioni in alta montagna,
a piedi ma anche in mountain-bike o a cavallo, di scalate ardite,
che con il dovuto allenamento e la guida di esperti, potrebbero
permettere di raggiungere i 4.807 metri del mitico Monte Bianco,
per finire cavalcando le rapide impetuose della Dora sui gommoni.
L’ingresso del paese e uno scorcio con il campanile
della chiesa parrocchiale di San Pantaleone.
Ma iniziamo con il “cuore” della vacanza: il paese di Courmayeur,
conosciuto per la sua elegante via Roma, ricca di negozi griffati,
ma dove si possono anche visitare Il museo Alpino Duca degli
Abruzzi, che ha sede nell’edificio della storica Società Guide Alpine fondata nel 1850, accanto all’antica chiesa parrocchiale, nella
piazza centrale del paese.
E la passeggiata prosegue per le strette vie sulle quali si affacciano finestre e balconi fioriti, alla scoperta di antiche fontane e
edifici storici come la medioevale Tour Malluquin. La scoperta del
paese di Courmayeur può allargarsi alle sue frazioni, anch’esse
ricche di storia e fascino: il Villair, La Saxe, La Villette, Dolonne,
Entrèves e La Palud. Al turista che voglia approfondire si consiglia
la lettura della guida “Courmayeur & Dintorni. Itinerari tra storia e
natura”: uno strumento che lo potrà accompagnare con ricchezza
di particolari durante le passeggiate in paese, nelle frazioni o nelle
vallate che circondano Courmayeur.
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Primavera-Estate
Sotto, Entrèves e le Grandes Jorasses; a fronte, La Saxe e
sullo sfondo una parte della catena del Monte Bianco.
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Primavera-Estate
Per i naturalisti non potrà mancare una visita al parco Abbé
J.M.Henry di Plan Gorret, a pochi passi dalla frazione del Villair,
con le sue piante monumentali.
Lasciata l’area urbana, le passeggiate si aprono alle valli circostanti: la val Sapin, più vicina al paese, e le più note Val Ferret e
Val Veny. La scelta degli itinerari è vastissima, con percorsi che
possono durare qualche ora così come qualche giorno approfittando dei numerosi ristoranti in quota e di confortevoli rifugi. In
questo ambito si consiglia la lettura di guide specifiche oppure
potrà rivelarsi particolarmente utile rivolgersi alle guide della natura e alle guide alpine.
Una gita in particolare va tuttavia segnalata: con la funivia del
Monte Bianco si raggiunge il Pavillon du Mont Fréty per una visita
Sotto, il giardino botanico Saussurea; a destra in alto, veduta del Monte
Bianco e, sotto, le cabine della “Liaison”, la traversata dei ghiacciai.
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Primavera-Estate
In basso la valle di Courmayeur
e le sue montagne all’imbrunire.
al giardino botanico Saussurea, il più alto d’Europa (m. 2173),
quindi si prosegue, sempre con la funivia, per il Rifugio Torino, per
arrivare poi a Punta Helbronner (m. 3472). Da qui si può continuare il viaggio: con gli ovetti della Liaison, sorvolando la magnifica
distesa della Mer de Glace sino a raggiungere l’Aiguille du Midi e
poi giù fino a Chamonix. Questa è una gita per tutti: anche i più
pigri possono sentirsi vicino alle vette.
Per chi invece desidera una vacanza all’insegna dello sport e delle
emozioni Courmayeur può offrire di tutto: si inizia con il trekking,
attività che culmina con il famoso Tour del Monte Bianco, per poi
passare all’alpinismo, disciplina di cui, ai piedi del Bianco, sono
state scritte pagine epiche sin dalla fine del Settecento. Oggi le
guide alpine vi possono accompagnare ovunque, proprio sulle
tracce dei mitici alpinisti del passato.
I prati in fiore della Val Ferret.
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Primavera-Estate
In vetta al Monte Bianco e, a fronte, un’altra immagine della catena del Bianco.
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Primavera-Estate
Alcuni itinerari possono anche essere percorsi con la mountainbike e il team di Mont Blanc Aventure organizza innumerevoli gite
per tutte le gambe! In alternativa, si possono scegliere il trekking a cavallo o i percorsi tra gli alberi del Parco Avventura di
Pré-Saint-Didier.
Non va trascurata la possibilità di giocare a golf nell’incantevole
campo della Val Ferret o, in alternativa, di pescare trote nella Dora
oppure di scegliere di scendere il fiume praticando il rafting.
Infine non ci si può dimenticare dei numerosi campi da tennis,
di squash, del pattinaggio su ghiaccio, del free-climbing indoor,
della piscina alpina dello Chécrouit, e dei parchi di divertimento
in mezzo alla natura: il Fun Park di Dolonne e il Club des Sports
della Val Ferret.
Sotto, trekking a cavallo e, a fronte,
trekking al cospetto delle Grandes Jorasses.
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Primavera-Estate
In basso, mountain-bike sul Mont de la Saxe, al centro, rafting nella Dora.
A fronte, acrobazie al Parco Avventura e un pò di golf a Courmayeur.
Lo spazio di questo libro è troppo esiguo per contenere tutto quello che si può fare e vedere a Courmayeur ma non si può non
menzionare le numerose feste dei villaggi, il mercatino dell’antiquariato di Entrèves , la festa delle Guide Alpine e l’appuntamento
con Celtica in Val Veny, affascinante rievocazione di antichi miti,
arricchita da balli e concerti internazionali.
Tutto ciò può ulteriormente essere completato da gite varie nelle
altre incantevoli località della Valle d’Aosta senza dimenticare la
vicina Savoia in Francia o il Vallese in Svizzera.
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Primavera-Estate
Autunno-Inverno
Una veduta di I boschi risplendono delle calde sfumature autunnali, dal giallo
Courmayeur delle betulle al rosso dei larici; poi, piano piano, scendono i primi
imbiancata di neve. fiocchi di neve e presto tutto è bianco e silenzioso: Courmayeur si
trasforma con i primi freddi ma resta sempre bellissima e pronta
ad offrire nuove emozioni.
Passeggiate, avvolti dai colori e dai profumi dell’autunno, rese
magari uniche dall’incontro con un animale del bosco; la magia
del Natale, sotto le luci del grande abete sulla piazza principale
del paese, scaldandosi con un vin Brûlé.
Poi, ovviamente, tutti gli sport possibili che permettono di scivolare sui bianchi pendii, circondati dalla solenne bellezza del
massiccio del Monte Bianco.
La piazza Abbé Henry durante il Natale, il Museo alpino Duca
degli Abruzzi e, in basso, l’hotel allo Chécrouit.
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Autunno-Inverno
Anche per l’autunno e per l’inverno, il percorso inizia dalla scoperta di Courmayeur, dal cuore del paese dove la prima domenica di settembre si può “assaggiare” l’autunno con “Lo matsón”,
la fiera enogastronomica che si snoda per le vie del centro. Con
l’arrivo dei primi freddi i brividi scuotono il paese: è l’appuntamento con il “Noir in Festival”, la rassegna internazionale di cinema e letteratura noir.
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Autunno-Inverno
A fronte, il lago Combal in Val Veny e sullo sfondo il profilo dell’Aiguille
Noire de Peuterey, delle Dames Anglaises e del Pic Gugliermina. Sotto,
i vigneti più alti d’Europa, a Morgex, e il massiccio del Monte Bianco.
Poi, con l’avvicinarsi dell’inverno, il paese si arricchisce di mille
luci e si susseguono gli appuntamenti con le celebrazioni natalizie: dall’accensione del grande albero di Natale all’arrivo di Rémy
de Noêl e le sue renne, dalle passeggiate in carrozza ai brindisi
rallegrati dai balli del gruppo folkloristico dei “Les Badochys”.
Altro appuntamento da non mancare è quello con la fiaccolata
dei maestri di sci, che per tradizione si svolge il 30 dicembre,
dalla cima dello Chécrouit ai prati di Dolonne.
Sotto Entrèves e, a fronte, Dolonne sotto la neve.
La splendida cornice del paese e delle sue montagne è il luogo ideale per festeggiare Capodanno ma altrettanto sentito è il
tradizionale Carnevale, il “Carmetran”, celebrato con i carri in
maschera, i tradizionali Beuffons che aprono la sfilata e i due
personaggi tipici: “lo viou” e “la vieille”, la coppia del vecchio e
la vecchia che ha il compito di raccogliere offerte per il carro del
proprio villaggio. Tra tante feste e appuntamenti che caratterizzano la stagione invernale se ne vuole ricordare uno che esce dai
confini di Courmayeur ma che rappresenta l’essenza della tradizione valdostana: la millenaria Fiera di Sant’Orso che si svolge
ad Aosta il 30 e il 31 gennaio: un appuntamento assolutamente
da non perdere.
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Autunno-Inverno
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Autunno-Inverno
La funivia della Val Veny, il monte Bianco e
il ghiacciaio della Brenva in primo piano.
Sotto, boschi ammantati di neve con gli ovetti di Dolonne.
A fronte, passeggiando con le ciaspole o sciando in neve fresca.
E ora uno sguardo alle montagne, regno dello sci e dello snowboard: il comprensorio di Courmayeur, formato dal versante Chécrouit, a nord est, con piste vaste e soleggiate, e da quello della
Val Veny, a nord-ovest, con discese fra i boschi e al cospetto dello spettacolare ghiacciaio della Brenva, è tutto collegato e servito
da tre impianti a fune. Oltre alla bellezza delle piste è opportuno
segnalare i numerosi e accoglienti ristoranti e bar che rendono
ancora più piacevole la vostra sciata.
Inoltre è possibile vivere le piste anche dopo la chiusura degli impianti: diversi ristoranti restano aperti per la cena e organizzano
rientri a valle con suggestive fiaccolate con gli sci oppure in sella
a moto slitta. C’è poi chi organizza il “full moon party”, con cena e
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Autunno-Inverno
Sotto, il profilo di una parte della catena del Bianco.
A fronte, un pò di surf fuori pista.
deejay, dove si può passare la notte ed essere i primi a solcare le
piste appena battute! Ma Courmayeur è anche il regno dello sci
fuori pista, o meglio del “freeride”: dagli spettacolari e tradizionali
itinerari della Vallée Blanche e del ghiacciaio del Toula, raggiungibili con la funivia del Monte Bianco, a quelli meno conosciuti e
suggestivi della Val Veny e della Val Ferret (per gli amanti dello sci
alpinismo), da percorrere rigorosamente con guide e maestri di
sci! Quando si parla di sci ormai si intende anche lo snowboard
e le scuole di sci del paese offrono un’ampia scelta di corsi o
lezioni individuali.
Un’altra attività da non perdere è lo sci di fondo in Val Ferret:
fino a 20 km di piste nell’incantevole scenario alpino di questa
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Autunno-Inverno
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Autunno-Inverno
Anche in inverno è possibile tentare la
salita al Bianco fra paesaggi mozzafiato.
valle, sovrastata dalle Grandes Jorasses. Qui chi non scia può
percorrere la bellissima pedonale che corre parallela alle piste
da fondo, oppure può provare il divertimento dello snow bike,
organizzato da Mont Blanc Aventure. Un altro modo per vivere
le distese innevate e i boschi incantati è passeggiare con le ciaspole o, sempre in Val Ferret, si può provare l’esperienza unica di
una sciata in una notte di luna piena dopo una cena con i sapori
della tradizione montanara.
Non può essere dimenticato l’alpinismo che d’inverno offre anche l’opportunità di emozionanti arrampicate sulle cascate di
ghiaccio.
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Fondo in Val Ferret, sledog nei prati di Entrèves, di corsa o in bici sulla neve ma anche relax alle terme
Autunno-Inverno
di Pré-Saint-Didier.
Per vivere un’avventura da grande nord si può anche condurre
una muta di cani da slitta sui prati innevati di Entrèves.
Per finire, si segnala il fun park di Dolonne, paradiso dei bimbi ma
molto divertente anche per gli adulti.
Un ultimo suggerimento: per un momento di assoluto relax e benessere non potrà mancare una puntata alle terme di Pré-SaintDidier, immersi nell’acqua termale, contemplando la catena del
Monte Bianco.
In basso, baby sciatore allo Chécrouit. Al centro, dall’alto: mountain bike in Val Ferret,
baby rafting, un incontro ravvicinato. A fronte, baby sci a Dolonne.
A Courmayeur i bambini e i ragazzi possono trovare la felicità:
sono tantissimi gli sport e le attività che si possono fare sia nella
stagione estiva che in quella invernale. Dalle semplici capriole su
un bel prato verde a una discesa della Dora sui gommoni, da una
giornata fra gli alberi a una pedalata nel bosco, da una sciata nei
boschi a una scalata di una cascata di ghiaccio. Tutto ciò sotto
la guida di professionisti esperti come gli istruttori di Mont Blanc
Aventure, che organizza veri e propri campi estivi multisport, oppure rivolgendosi alle guide alpine (che offrono corsi mirati per
alpinisti in erba), ai maestri di sci (con le due scuole “Monte Bianco” e “Sci e Snowboard Courmayeur”) oppure contattando le varie
scuole di tennis, golf, equitazione, rafting...
E non dimentichiamo la “colonia in quota” con Giacomo Perri,
l’animazione estiva in paese di “Mont Blanc Mania” o i parchi
giochi attrezzati del Fun Park di Dolonne e del Club des Sports
della Val Ferret.
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Con i bambini a Courmayeur
Da molti anni il nome della famiglia Grivel è legato a quello di
Courmayeur e soprattutto alla Courmayeur delle scalate, dell’alta
montagna e delle imprese alpinistiche.
In realtà la famiglia Grivel ha origini Walser, ma già nel lontano
1873, Dominique Grivel immigrò a Courmayeur e nel 1876 fondò
l’officina Grivel a Dolonne. Per più di un decennio quest’ultima
forgiò utensili di campagna e a Dominique si affiancò nel lavoro
di fabbro il figlio Henry.
Solo ai primi del Novecento, con l’arrivo dei pionieri della montagna a Courmayeur, la forgia dei Grivel iniziò a prendere la fisionomia di fabbrica di attrezzature per l’alpinismo.
Nel 1912 avvenne un incontro importante per il futuro dell’officina Grivel: l’alpinista inglese Oskar Eckenstein incontrò Henry
Grivel per commissionargli il “primo” paio di ramponi da ghiaccio
ad uso alpinistico, utilizzando un disegno personale dell’inglese.
Grivel: una famiglia
votata alla Montagna
Camille Grivel, secondo
da sinistra, e Aimée
Grivel, quarto da sinistra,
all’attacco della gengiva
del Dente del Gigante
assieme a tre clienti.
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Grivel
Henry, a fronte, Valter, a fianco, e Camille Grivel: tre generazioni di
Girvel all’opera nella loro officina.
Henry, interessato a questa nuova sfida, si impegnò molto e forgiò dei ramponi a dieci punte che funzionarono ottimamente. Fu
questo, quasi per caso, l’atto di nascita della fabbrica di piccozze
e ramponi Grivel di Courmayeur, che contribuì all’evoluzione della
tecnica alpinistica e alla riuscita di numerose imprese e conquiste in alta montagna.
Tra tutte si può ricordare la grande impresa di Ardito Desio sul
K2 nel 1954, la spedizione inglese all’Everest nel 1953 e quella
svizzera all’Himalaya nel 1960.
Henry fu presto affiancato nel suo lavoro dai figli Laurent, Camille
e Aimée, che condividevano con il padre l’interesse per l’officina
Nel 1909 si svolse la prima gara di “cramponage” sul ghiacciaio della
Brenva: gli alpinisti Eckenstein e la guida Chenoz in azione.
e soprattutto per la montagna. Tutti e tre divennero guide alpine
del Monte Bianco e parteciparono anche a numerose ascensioni.
La loro grande esperienza in alta montagna fu di grande aiuto per
sviluppare materiali sempre più perforanti, grazie all’utilizzo diretto
di piccozze e ramponi, tanto che nel 1929 Laurent creò un nuovo
modello di rampone a dodici punte. Dei tre fratelli Laurent fu quello
che si dedicò maggiormente alla professione di guida alpina: diresse la Società Guide di Courmayeur negli anni 1959/60 e 1966/67.
Tra le sue imprese alpinistiche più importanti si ricordano la prima salita al Père Eternel, il 17 agosto 1927, con Arturo Ottoz e
Albino Pennard, la prima salita della cresta est della Pyramide du
Tacul, il 19 luglio 1940, con Evaristo Croux e Arturo Ottoz.
Camille et Aimée si sono dedicati soprattutto all’officina Grivel ma
sono stati anche loro ottimi alpinisti oltre che guide alpine e hanno
preso parte a diverse spedizioni con successo: per Camille si può
ricordare la prima salita alla parete est della punta Budden nel
gruppo del Gran Paradiso nel 1934, mentre la salita più importante
di Aimée rimane la prima della parete nord dell’Aiguille Noire du
Peuterey, effettuata con Renato Chabod il 4 settembre 1933.
Parallelamente alle conquiste alpinistiche, gli attrezzi Grivel subirono notevoli trasformazioni soprattutto per i nuovi materiali
impiegati, come alcuni acciai speciali della Cogne, che li rese
molto più leggeri e resistenti.
Ad Aimée Grivel va il merito di avere intrapreso, negli anni Cinquanta, la fabbricazione di ramponi leggeri e superleggeri e aver
intuito le loro potenzialità.
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Sopra, Henry Grivel in
mezzo ai figli Camille,
a sinistra, e Aimée, a
destra; sotto, la famiglia
Grivel: da sinistra, Henry,
Odile, Camille assieme
alla sorella Lidia, Aimée e
Laurent.
Grivel
didascalia da scrivere
72 73
Grivel
Sotto, un’altra immagine relativa alla gara di “cramponage” del 1909 e,
in basso, Toulipe, Regina della categoria Terzo peso a La Salle.
L’officina Grivel ha acquistato nel tempo sempre più notorietà ed
i suoi prodotti hanno accompagnato gli alpinisti di tutto il mondo.
L’eredità dei tre fratelli Grivel è stata raccolta dal figlio di Camille,
Walter, legato al padre e agli zii da un’identica passione per la
montagna che lo portò a diventare guida alpina nel 1965.
Walter inoltre inaugurò una nuova attività da affiancare alla fabbrica Grivel aprendo un negozio di abbigliamento per la montagna e lo sci nel centro di Courmayeur: “4810”, chiamato così in
onore del Monte Bianco.
Arturo Ottoz
impegnato a
testare su una
parete di ghiaccio
materiali Grivel.
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Grivel
La famiglia Grivel oggi: il ristorante allo Chécrouit, il noleggio di sci nel fabbricato dove un tempo
sorgeva l’officina, in basso, e l’interno del negozio 4810, nel pieno centro di Courmayeur.
Oggi sono i figli di Walter, Enrico e André, ad avere il compito
di portare avanti la tradizione di famiglia: il nome dei Grivel è
ancora legato alle piccozze e ai ramponi anche se la fabbrica di
Dolonne è stata sostituita da un nuovo negozio di attrezzature
sportive, noleggio sci e laboratorio seguito da Enrico ed André,
che si occupano anche del negozio in paese, diventato oggi un
punto di riferimento per alpinisti, sciatori e amanti della montagna in genere, in quanto offre il meglio delle attrezzature e della
moda dell’alta quota.
Enrico recentemente ha iniziato una nuova avventura sempre
nella tradizione valdostana: allevare mucche da latte e soprattutto Reines, le” regine delle corna”, che da oltre mezzo secolo prendono parte a un vero e proprio campionato regionale di
“Batailles des Reines”, con le quali Enrico ha già ottenuto grandi
successi. Anche le rispettive consorti alimentano il legame della
famiglia Grivel con la montagna: la moglie di Enrico, Alessandra, gestisce, ad esempio, un ristorante sulle piste da sci dello
Chécrouit. Ma ormai Enrico e André non sono più soli a dover
portare avanti il nome dei Grivel di Courmayeur: Laurent, Joseph
e Thomas garantiscono il futuro della famiglia.
Gentile Ospite,
Un soggiorno in montagna è certamente l’occasione per un incontro ravvicinato con la natura, nelle sue molteplici espressioni,
per la pratica di sport estremi ma anche per una passeggiata attraverso i profumi del bosco: un’esperienza per rinfrancare corpo
e mente grazie alla bellezza e all’integrità del contesto.
La Valle d’Aosta offre veri e propri angoli di paradiso, con uno
straordinario patrimonio naturale di cui va conservata inalterata
la bellezza a beneficio di tutti, di noi residenti e di Voi ospiti che
siete qui per una vacanza.
L’Amministrazione regionale, consapevole dell’importanza che
ha l’ambiente, è impegnata da anni nella definizione di politiche
di sostenibilità ambientale, guardando in una molteplicità di direzioni; in questo senso ha anche intrapreso, in accordo con gli
operatori turistici, iniziative volte alla minimizzazione dell’impatto
che l’attività turistica porta con sé.
Questa brochure vuole quindi fornire qualche semplice indicazione sui comportamenti da tenere per rispettare l’ambiente che
Vi ospita affinché la nostra Regione possa continuare, anche col
Vostro contributo, ad offrire in futuro un ambiente inalterato a
beneficio di tutti.
A tutti Voi vadano i migliori auguri dell’Amministrazione regionale
per trascorrere vacanze indimenticabili.
Buon soggiorno.
Manuela Zublena
Assessore al territorio e ambiente
Regione autonoma
Valle d’Aosta
COME CONCILIARE VACANZE E AMBIENTE…
La tutela dell’ambiente passa anche attraverso la promozione
di comportamenti individuali sostenibili: piccole azioni quotidiane
contribuiscono infatti a raggiungere risultati apprezzabili in difesa
dell’ambiente, risorsa imprescindibile per il nostro futuro.
Il tuo albergatore si sta impegnando in questo cammino avviando diverse azioni, tra cui la raccolta differenziata e accorgimenti
anti-spreco.
Ma il vero motore per permettere un passo avanti nella direzione della sostenibilità ambientale sei TU, ospite e fruitore della
struttura.
Augurandoti un gradevole soggiorno nella nostra regione, ti proponiamo quindi di collaborare con piccoli gesti che puoi compiere durante la tua permanenza.
In hotel….
Bevi l’acqua del rubinetto, utilizzando la brocca di vetro e il bicchiere a disposizione in camera. È pura, controllata e di gusto
gradevole: si evita così di dover smaltire le bottiglie di plastica.
Non sprecare l’acqua: ricordati di chiudere il rubinetto quando
ti lavi i denti o ti fai la barba, in un minuto si perdono 10 litri
d’acqua! Controlla che il rubinetto sia chiuso bene e nel caso ci
siano perdite avverti il personale dell’albergo: 90 gocce al minuto
fanno perdere 4.000 litri all’anno!
Ricordati di spegnere le luci quando esci dalla camera dell’albergo e cerca di non accenderle nelle ore diurne. Anche se sono
luci di nuova generazione, a risparmio energetico, è sempre meglio che rimangano spente quando non servono.
Il televisore, se inutilizzato, dovrebbe essere spento dall’interruttore e non lasciato in stand by, così si riduce notevolmente il
consumo di energia.
Chiudi le ante di notte, abbassa le tapparelle o semplicemente
chiudi le tende: in questo modo mantieni la camera più calda o
più fresca ed eviti la dispersione di calore dai vetri delle finestre.
Richiedi il cambio degli asciugamani da bagno solo quando
necessario: questo gentile gesto evita lo spreco di acqua e detersivo. Con il tuo contributo si attiva così una logica virtuosa.
Differenzia i rifiuti: se nella tua camera non sono presenti gli
appositi contenitori per la raccolta differenziata, è utile buttare
carta, plastica e vetro nella pattumiera della camera ed i rifiuti
indifferenziati nella pattumiera del bagno.
Se devi buttare pile, cartucce di inchiostro, medicinali o altri oggetti potenzialmente inquinanti, non esitare a portarli alla reception dell’hotel, che si incarica della raccolta di questi rifiuti “speciali”. Il tuo albergatore provvederà a differenziarli e a conferirli
nel modo giusto.
In Montagna…
Per visitare la nostra regione, se puoi lascia la tua macchina
nel parcheggio dell’albergo, recati a piedi alla tua meta o utilizza
i mezzi di trasporto pubblici: in questo modo riduci le emissioni
inquinanti.
Apprezza l’acqua del rubinetto in Valle d’Aosta: è acqua severamente controllata! Riempiendo la borraccia direttamente in
albergo o nelle fontane che incontrerai nelle tue passeggiate,
eviti di aumentare il volume di plastica da smaltire ed elimini
le emissioni inquinanti nell’atmosfera dovute al trasporto delle
bottiglie d’acqua minerale.
Non partire per un’escursione dando per scontato che in montagna l’acqua si trovi sempre: lungo molti itinerari escursionistici
l’acqua è scarsa se non addirittura inesistente. L’acqua di neve e
di ghiacciaio non disseta perché non contiene sali minerali, in più
è di difficile digestione.
Bollettino meteo: consulta sempre il bollettino meteo della zona
prima di iniziare un’escursione.
I bollettini hanno raggiunto un alto grado di attendibilità e normalmente le previsioni sono sicure a 48 ore. Se sorpreso da meteo avversa fermati, creati un riparo, non tentare di continuare in
quanto le conseguenze potrebbero essere pericolose.
Durante la stagione invernale sono anche attivi i bollettini nivometeorologici che informano sulle condizioni della neve e sul
pericolo di caduta valanghe.
Per il tuo picnic, preferisci il cibo locale, la frutta di stagione:
questo vuol dire valorizzare un’agricoltura di qualità prodotta dalle comunità locali, ridurre le emissioni di gas inquinanti, tutelare
preziosi ecosistemi e le tante varietà di specie e di sapori. Se
puoi, acquista prodotti senza imballaggi.
Sentieri e segnaletica: ogni sentiero è adeguatamente segnalato
con targhe a fondo giallo, il nome della destinazione e il tempo di percorrenza. In luoghi come le morene dei ghiacciai o in
prossimità di incroci con altri sentieri, ci sono “ometti” in pietra:
aggiungi una pietra al tuo passaggio. Evita di uscire dal sentiero,
sia per una questione di sicurezza personale sia per tutelare la
flora e la fauna.
A tutti piace passeggiare in un ambiente incontaminato: il rispetto dell’ambiente è il riconoscimento dell’importanza dei delicati equilibri ambientali del mondo alpino.
Rispettare l’ambiente vuol dire anche seguire semplici regole,
non sempre scritte, ma che derivano dal buon senso, come lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio in montagna,
non accendere fuochi, non raccogliere fiori protetti, osservare
discretamente la fauna selvatica: in questo modo conserviamo
gli habitat naturali e la biodiversità, cioè la natura in tutte le sue
forme.
Fuoco. Accendere un fuoco è pericoloso: una folata di vento inaspettata, qualche scintilla incontrollabile, una distrazione potrebbero provocare un incendio e trasformare un’allegra giornata in
montagna in una tragedia. Evita di accendere dei fuochi e ricorda
che è vietata l’accensione a meno di 50 metri da un’area boscata
e in periodi di marcata e dichiarata siccità.
Rifiuti. Devono essere riportati a casa, SEMPRE! I rifiuti che produce un escursionista sono gli avanzi del suo pranzo al sacco e
portarli a valle non implica nessuno sforzo fisico. In rifugio creano
problemi di trasporto a valle per essere smaltiti.
In queste poche righe abbiamo cercato di
riassumere quelli che potremmo chiamare: i buoni
usi tra ospiti e albergatori di Courmayeur.
Usi e buone pratiche
negli alberghi di Courmayeur
Articolo 1 · Conclusione del contratto
1) Il contratto tra albergatore e cliente è concluso nel momento
in cui il cliente, dopo l’accettazione della sua richiesta da
parte dell’albergatore, conferma la prenotazione, per iscritto
o per le vie brevi (fax, e-mail e consimili).
2) È d’uso per l’albergatore chiedere una caparra confirmatoria
fino ad un massimo del 30% del prezzo dei servizi riservati.
3) Nel caso di prenotazione garantita mediante l’utilizzo di
carte di credito, è consuetudine che il cliente titolare possa
prenotare anche un solo pernottamento presso l’albergo convenzionato fornendo gli estremi della propria carta di credito.
4) Regolano i rapporti tra albergo convenzionato, cliente titolare
ed emittente della carta di credito le disposizioni contenute
nella specifica convenzione sottoscritta dall’albergatore con
la Servizi Interbancari S.p.A.
5) Senza le garanzie d’uso, gli assegni, i buoni di agenzia di
viaggio, le carte di credito possono non essere accettate, a
discrezione dell’albergatore.
Articolo 2 · Durata e condizioni contrattuali
1) Quando non sia espressamente pattuita una durata maggiore, debitamente documentata, il contratto si intende concluso
per una sola giornata.
2) Il cliente che intende rinnovare il contratto deve comunicarlo per tempo e fatta salva, in ogni ipotesi, la disponibilità
dell’albergatore.
3) Il cliente può, generalmente, prendere possesso della camera
dopo le ore 14.00, salva diversa e preventiva pattuizione con
l’albergatore.
4) La camera prenotata verbalmente o per le vie brevi (telefono,
fax, e-mail) è, salvo diversa e preventiva pattuizione con
l’albergatore, tenuta a disposizione del cliente sino alle ore
18.00 del giorno previsto di arrivo. La camera impegnata con
versamento di caparra o altra garanzia d’uso si considera
prenotata sino alle ore 10.00 del giorno successivo a quello
indicato di arrivo.
5) Il cliente è tenuto a lasciare libera la camera entro le ore
11.00 del giorno di partenza, fermo restando il suo diritto di
lasciare i bagagli in sito gratuito, nei locali messi a disposizione dall’albergatore, per un massimo di mezza giornata e
comunque non oltre le ore 22.00.
6) Nel caso in cui l’albergatore, non costretto da cause di forza
maggiore, si trovi nell’impossibilità di rispettare il contratto
intervenuto, propone al cliente analoga sistemazione in
altro esercizio di pari o superiore livello di classificazione,
assumendo a proprio carico l’eventuale differenza di prezzo.
Nel caso in cui l’albergatore non trovi per il cliente sistema-
zione alternativa, il cliente ha diritto al rimborso del doppio
della caparra confirmatoria, salvo l’eventuale risarcimento del
maggiore danno.
7) N
el caso in cui il cliente non accetti la sistemazione alternativa, proposta nei termini di cui al precedente paragrafo, l’albergatore è tenuto al solo rimborso della caparra
confirmatoria.
8) Il cliente è tenuto a occupare le camere rispondenti ai requisiti stabiliti nel contratto e che gli sono state riservate per il
numero di persone e per il periodo convenuti.
9) Quando il cliente risolve anticipatamente il contratto, l’albergatore ha il diritto di chiedere un risarcimento pari alla tariffa
relativa al pernottamento per i giorni non utilizzati, dimostrando il danno patito,oppure, nel caso abbia ricevuto caparra
confirmatoria, può trattenere l’intero ammontare della stessa.
10) Se il cliente, entro il giorno indicato di arrivo, non prende
possesso delle camere prenotate, l’albergatore ha il diritto
di addebitargli un importo pari al mancato pernottamento.
11) Se il cliente parte prima della data convenuta, in assenza di
giusta causa, l’albergatore può addebitargli un importo pari
alla tariffa relativa al pernottamento per i giorni non utilizzati, dimostrando il danno patito, salva la deduzione spettante
per il riutilizzo parziale o totale della camera abbandonata.
12) In presenza di giusta causa, debitamente documentata, l’albergatore limita la richiesta di risarcimento a un massimo di
tre pernottamenti.
13) L’albergatore può richiedere il pagamento anticipato del
servizio al cliente sprovvisto di bagaglio.
Articolo 3 · Diritti e obblighi del cliente
1) L’utilizzazione dei servizi dell’albergo comporta l’obbligo della
corresponsione dei relativi prezzi, secondo il tariffario esposto
nella zona di ricevimento dell’albergo.
2) Eventuali sconti o agevolazioni cui il cliente ritenga avere
diritto devono essere immediatamente dichiarati e non sono
tra loro cumulabili.
3) Nel caso di cliente inviato da agenzia di viaggio, vengono
praticati unicamente gli sconti e le agevolazioni concordati
preventivamente con l’agenzia. Il cliente quindi non ha diritto
a rimborsi o riduzioni per attività promozionali o di sconto
praticati dall’albergatore.
4) È vietato prepararsi pasti in camera, utilizzare macchinari e
attrezzature per lavare, stirare, riscaldare etc. e ogni altro
utilizzo arbitrario di forza motrice dell’albergo. Dal divieto
sono esclusi rasoi elettrici, asciugacapelli, ricarica batteria
di cellulari e personal computer a norma CE e, se del caso,
dotati di apposito trasformatore.
5) Il cliente, al momento della prenotazione, è tenuto a informare l’albergatore della necessità di approntare culla e/o
seggiolone per neonati e bambini inferiori ai tre anni di età.
In caso contrario, l’albergatore non potrà in alcun modo essere ritenuto responsabile degli eventuali disservizi derivanti
dalla mancata comunicazione.
6) Il cliente, al momento della prenotazione, è tenuto a informare
l’albergatore della presenza di animali.
Gli animali possono essere ammessi nell’albergo soltanto
se domestici, dietro esplicita autorizzazione dell’albergatore
ed eventuale pagamento di un’indennità, preventivamente
comunicata e accettata dal cliente. Gli animali ammessi in
albergo non possono comunque sostare nei locali di uso
comune, laddove non espressamente previsto, o essere
introdotti nei locali deputati al servizio colazione e ristorante,
facendo eccezione i cani accompagnatori di non vedenti. Il
cliente è tenuto a custodire l’animale nella propria camera e in
condizioni tali da non arrecare molestie o danni alla struttura
alberghiera o a terzi. Fuori dalla camera i cani devono sempre
essere tenuti al guinzaglio. Si ritiene responsabile il cliente per
i danni provocati dal suo animale a persone o cose.
7) P er le attrezzature che potrebbero arrecare danni all’albergo
o a terzi, il cliente è tenuto a darne avviso e ad avvalersi degli
spazi o dei mezzi messi a disposizione dall’albergatore.
8) È vietato al cliente introdurre per il consumo nell’albergo
alimenti e bevande.
Articolo 4 · Pensione
1) Sono generalmente escluse, dal prezzo pattuito per i pasti, le
bevande e gli extra in genere.
2) I pasti devono essere consumati nei locali e nell’orario
indicati dall’albergatore; i pasti in camera, laddove previsti,
possono comportare un supplemento.
3) I pasti non consumati, qualsiasi ne sia stata la ragione, non
danno luogo a riduzione in favore del cliente, salvo accordo
preventivo di trattamento di “mezza pensione”o salvo i pasti
non consumati da bambini di età compresa tra 0 e 2 anni.
4) Il cliente che desidera usufruire del trattamento di pensione
completa o di mezza pensione è tenuto a concordarlo con
l’albergatore all’atto della prenotazione o, quanto meno, al
momento dell’arrivo.
Articolo 5 · Letti aggiuntivi
1) Il prezzo della camera singola alla quale, su espressa
richiesta del cliente e in relazione a una sua esigenza, venga
aggiunto un letto supplementare, non supera il prezzo della
camera a due letti. Se il letto aggiunto è posto in camera a
due letti, si può applicare una maggiorazione percentuale
solo se preventivamente dichiarata.
2) Il cliente che, in relazione alla mancata disponibilità di camere singole, occupa da solo una camera a due letti, è tenuto al
pagamento della tariffa riservata alla camera singola.
3) Al cliente che volontariamente decide di occupare da solo
una camera a due letti è d’uso applicare una maggiorazione
comunque complessivamente non superiore al prezzo della
camera doppia.
Articolo 6 · Oggetti rinvenuti
1) Gli oggetti rinvenuti in albergo vengono consegnati alla
direzione che li tiene a disposizione per dodici mesi.
Articolo 7 · Tutela della qualità
1) A tutela della qualità dei servizi erogati ai clienti, è consuetudine non applicare sconti e convenzioni che riducano di oltre
il 50% il prezzo massimo dichiarato.
Articolo 8 · Politica di cancellazione
La politica di cancellazione varia da struttura a struttura ed è da
concordarsi all’atto della prenotazione con l’albergatore.
Courmayeur a portata di mouse
Un elenco di siti che possono rivelarsi utili
durante il vostro soggiorno.
www.regione.vda.it
www.lovevda.it
www.courmayeur.it
www.courmayeur-montblanc.com
www.montebianco.com
www.guidecourmayeur.com
www.giorgiopassino.com
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www.dogsledman.com
www.sportcourmayeur.com
www.rafting.it
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www.termedipre.it
Finito di stampare presso Grafiche Flaminia nel giugno 2011