Sistema Salute, vol. 58, 1
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Sistema Salute, 58, 1, 2014: pp. 87-97 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica intercettazione dei bisogni assistenziali inespressi dagli anziani in un distretto della “Bassa Friulana” Fragility mapping. An experience of proactive and systematic interception of unexpressed care needs by the elderly in a “Lower Friuli” district. Luciano Pletti, Marta Pordenon, Dina Pecini, Mauro Prati, Giuseppe Tellini, Cristina Zanon, Simonetta Giolo Luciano Pletti direttore Distretto Est A.S.S. n. 5 “Bassa Friulana” Marta Pordenon referente infermieristica di struttura operativa, Distretto Est Dina Pecini coordinatrice Servizio infermieristico domiciliare, Distretto Est Mauro Prati medico di distretto Giuseppe Tellini medico di Medicina generale e Assessore Comune di Palmanova Cristina Zanon infermiere di comunità di Palmanova Simonetta Giolo infremiera del P.U.A., Distretto Est Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 88 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica ... Parole chiave: anziano, fragilità, PRISMA 7, indice di vecchiaia, screening, proattivo, prevenzione. RIASSUNTO Il tema dello screening proattivo della fragilità nell’anziano si caratterizza come una delle sfide principali per la sostenibilità dei servizi sociosanitari nei Paesi ad elevata presenza di anziani tra la popolazione. Obiettivi: il progetto “Nautilus” ha avuto come obiettivo l’emersione e la creazione di una mappa della fragilità tramite l’utilizzo di uno strumento semplice e validato a livello internazionale (scheda PRISMA 7) relativamente alla popolazione ultrasettantacinquenne del comune di Palmanova (UD) caratterizzato da elevati indici di vecchiaia (213,4) e di dipendenza strutturale (58,8). Metodologia: a partire dall’ottobre del 2011 sono state inviate tramite servizio postale 545 schede PRISMA 7 ad altrettanti cittadini con età e”75 anni residenti nel Comune di Palmanova. Successivamente è stata condotta una stratificazione in classi di fragilità ed effettuata una valutazione multidimensionale (VMD) tramite scheda ValGraf FVG-versione domiciliare essenziale 2012 tra coloro che sono stati individuati come a rischio di fragilità. Risultati: 321 utenti (58,8%) hanno risposto autonomamente. Per altri 102 anziani è stata condotta una rilevazione al domicilio da parte di volontari della Croce Rossa Italiana opportunamente addestrati. Le persone che non hanno partecipato sono state 115. In base ai risultati della scheda gli anziani sono stati suddivisi in classi di fragilità dalla 1 alla 7. Sono stati considerati a rischio di fragilità i soggetti dalla classe 4, compresa, in poi (169, 38,32%). Per 53 utenti appartenenti alle classi 6 e 7 è stata effettuata una valutazione multidimensionale (VMD) al fine di creare la mappa della fragilità e dei bisogni. Conclusioni: lo studio ha consentito la presa in carico proattiva di soggetti anziani non noti in precedenza ai servizi sociosanitari territoriali e che sono stati avviati a specifici programmi di prevenzione. E’ auspicabile che lo screening della fragilità sia esteso anche ad altre realtà territoriali. Lo strumento PRISMA 7 necessita di una validazione a livello locale. E’ opportuno prevedere uno studio prospettico caso-controllo per la definzione dell’efficacia a lungo termine. Key words: older adult; frialty; PRISMA 7; ageing index; screening, proactive, prevention S U M M A RY Proactive identification of frialty in the older adults is a key concept when sustainability of welfare state in Countries with high ageing index comes into account. Objectives: the object of project “Nautilus” was to detect and identify frail elders using a validated tool (PRISMA 7 test) among those people over the age of 75 living in the Municipality of Palmanova, a high ageing index (213,4) and dependency ratio (58,8) area in Italy. Method: starting from October 2011, 574 people ageing 75 or over and living in the Municipality of Palmanova, received the PRISMA 7 test at home. On that basis they were then assigned to a specific frialty class. Those who resulted with a high frialty score were then tested with a multidimensional evaluation using ValGraf FVG assessment. Results: 321 (58,8%) persons spontaneously answered to the questions in the PRISMA 7 test. 102 people received an announced visit at home by volunteers of Italian Red Cross appropriately trained for that task. 115 persons decided not to partecipate to the study. On the basis of the results from the PRISMA 7 test the older adults were then each assigned to a specific frialty risk class ranging from 1 to 7. We considered with high frialty risk those who were assigned to classes from 4 to 7 (169, 38,32%). For those who fell into class 6 and 7 (53) a multidimensional evaluation using ValGraf FVG assessment was then perfromed to build a frialty and needs map. Conclusions: this study allowed a proactive identification of frail older adults who were not known before by the territorial healthcare teams. It has been then possibile to lead them to specific individual care and prevention programs. We strongly suggest to apply this methodology to a wider area. PRISMA 7 tool needs to be validated on a local basis. Long term efficacy needs to be tested with a case-control study. Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 Luciano Pletti, Marta Pordenon, Dina Pecini, et alii Premessa La fragilità nell’anziano è stata ed è tuttora oggetto di crescente interesse, in particolare nell’ultimo decennio. Il fenomeno della transazione demografica, i progressi della medicina nel controllo delle patologie cronicodegenerative ed il miglioramento delle condizioni socio-economiche hanno reso la senilità una fase del ciclo di vita sempre più lunga ed articolata, ma, nel contempo, anche più soggetta ai rischi connessi alla fragilità. In ambito nazionale la regione Friuli Venezia-Giulia presenta indicatori demografici e socio-economici tali da rendere la fragilità nell’anziano e la parallela sostenibilità del sistema del Welfare temi di primario interesse. Con il 23% della popolazione residente con età maggiore di 65 anni, un indice di vecchiaia di 191,8 nel 2013 (186,6 nel 2002), tra i più alti d’Italia assieme alla Liguria, e con un indice di dipendenza strutturale di 58,8 sempre nel 2013 (49,1 nel 2002), il Friuli Venezia-Giulia si presenta come una tra le regioni dell’intero pianeta ove più pressanti sono i temi relativi alla senilità (dati ISTAT al 1° gennaio consultabili all’indirizzo web: http:/ /www.tuttitalia.it). Rilevante è anche la percentuale di persone con età maggiore di 75 anni (11% della popolazione complessiva); all’interno di questa fascia d’età, il 25% circa presenta una o più patologie croniche, mentre sono oltre 50.000 gli anziani in regione con disabilità, di cui il 50% circa con gravi compromissioni dell’autonomia (1). E’ evidente come, a fronte di tali dati, si pone in modo non più dilazionabile la necessità di ipotizzare strumenti e strategie finalizzate all’implementazione della presa in carico dell’anziano e, in particolar modo, dell’anziano fragile. Il Comune di Palmanova in provincia di 89 Udine, nel quale è stato condotto lo studio, presenta indicatori demografici comparabili alla media regionale, con un dato particolarmente significativo in merito all’indice di vecchiaia (213,4) che risulta di oltre 20 punti più alto rispetto alla media della Regione. Definizione di fragilità Esiste un sostanziale accordo nel definire la fragilità come uno stato biologico età-dipendente, caratterizzato da ridotta resistenza ai fattori di stress, secondario al declino cumulativo di più sistemi fisiologici e correlato a pluripatologia, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità (2). In seno a questa definizione possono essere individuati due paradigmi sostanziali: - il paradigma biomedico che identifica le cause della vulnerabilità nella riduzione delle riserve funzionali e nella ridotta resistenza agli stressors dovuti al declino cumulativo di molteplici sistemi fisiologici. - il paradigma bio-psico-sociale per il quale la fragilità è uno stato dinamico sperimentato da un individuo con perdita di uno più domìni funzionali (fisico, psichico, sociale) con conseguente aumento del rischio di risultati avversi per la salute. Diversamente dal concetto applicabile ai materiali, per i quali la fragilità è la tendenza a rompersi bruscamente senza che avvengano precedentemente deformazioni o snervamenti, la fragilità dell’individuo è il frutto di una progressiva disorganizzazione dei sistemi fisiologici e psicosociali per i quali è possibile rilevare elementi premonitori oggettivabili e misurabili al fine di individuare i segnali di un’imminente fase critica. Ciò assume maggior importanza se contestualizzato all’attuale periodo economico ed alla crescente ed inderogabile necessità di rendere sempre più efficienti ed efficaci sia il Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 90 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica ... capitale umano che le risorse investiti nell’area del Welfare a sostegno dei soggetti anziani e fragili. L’organizzazione sociosanitaria tradizionale basata sulle logiche di attesa della domanda invece che sull’adozione di strategie proattive di prevenzione e di presa in carico anticipata, ha avuto spesso come risultato solo quello di cercare di limitare i danni o, più spesso, quello della sola presa d’atto di situazioni critiche conclamate e talora irreversibili. La risposta del sistema in questi casi è sovente una risposta di emergenza con l’attivazione di ingenti risorse sia umane che economiche. Qualora poi, a seguito di questa prima risposta iniziale, sia stato ottenuto il superamento della fase critica, insorgono frequentemente nuove a più complesse esigenze croniche con conseguente impegno di ulteriori risorse da parte sia dell’individuo stesso o dei suoi familiari, sia della società. Un recente studio della durata di 8 anni (Gatekeeper Program) relativo alla presa in carico proattiva di persone con più di 60 anni di età a Cleveland nell’Ohio ha dimostrato una diminuzione del 66% degli accessi in Pronto Soccorso, il dimezzamento dei ricoveri in strutture per acuti ed un risparmio complessivo di circa 14 milioni di dollari nel periodo in esame (3). La caratteristica saliente del progetto è stata quella di fare riferimento a risorse umane della comunità sia a titolo volontario che appartenenti ad organizzazioni pubbliche o private operanti nell’area di riferimento le quali, dopo un breve addestramento, hanno permesso di effettuare, tramite contatti perlopiù informali, uno screening ad ampio raggio sulla popolazione ultrasessantenne. Gli indicatori utilizzati sono stati: la presenza di problemi cognitivi, la mancanza di una rete familiare di supporto, l’esistenza di difficoltà fisiche soprattutto deambulatorie, una storia di recente caduta al domicilio anche se senza conseguenze gravi sullo stato di salute o la presenza di problemi di natura economica. Successivamente gli anziani che presentavano uno o più dei suddetti indicatori sono stati segnalati ad un team sociosanitario esperto che ha provveduto sia a validare la segnalazione che ad effettuare una visita (il più delle volte non annunciata) al domicilio. Sulla scorta della visita il team ha successivamente delineato un progetto di interventi concordato con l’utente stesso finalizzato alla presa in carico da parte dei servizi territoriali, monitorandolo poi per i seguenti 11 mesi. La novità, sottolineata dagli stessi autori, è la proattività dell’intervento che ha consentito di individuare “...those older adults who might not otherwise be found until they are in crisis” (quei soggetti adulti più anziani che avrebbero potuto non essere individuati se non nel momento di crisi). Risulta pertanto fondamentale disporre una mappatura della fragilità sul territorio per pianificare interventi di tipo proattivo. Parimenti è necessario avere a disposizione uno strumento validato che consenta di intercettarla. A tale proposito recentemente sono stati effettuati studi randomizzati (4,5) che hanno confermato come, attraverso azioni di screening, è possibile individuare i soggetti a rischio di fragilità verso i quali attivare processi di verifica volti alla definizione di specifici interventi di prevenzione ed assistenza. Parallelamente è stato altresì sottolineato come il variabile associarsi dei segni, sintomi, limitazioni funzionali, disagi e condizioni socio-economiche dia esito ad un numero elevato di condizioni possibili che rendono complesso definire un unico strumento che consenta di individuare la fragilità (6) Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 Luciano Pletti, Marta Pordenon, Dina Pecini, et alii A conferma di ciò alcune recenti linee guida in merito si limitano ad indicare come debbano essere esplorati oltre 20 ambiti diversi (7). Ciò non di meno in letteratura sono presenti alcune metodologie valutative tra le quali vale la pena di ricordare quella proposta da Linda Fried e collaboratori nel 2001 (8), Ensrund nel 2008 (9) e dal gruppo SHARE (Survey of Helath Ageing and Retiremente in Europe) nel 2010 (10). Da numerosi anni, inoltre, nella regione del Québec in Canada viene utilizzata la scheda PRISMA-7 (Programma di Ricerca sull’Integrazione dei Servizi per il Mantenimento dell’Autonomia) (11), derivante dallo SMAF (Sistema di Misurazione dell’Autonomia Funzionale) del 1988 e successive modifiche e messe a punto (12). Questo strumento consente di identificare le persone di età uguale o maggiore a 65 anni con una perdita di autonomia da moderata a grave e per le quali non è noto lo stato di salute. Lo scopo è quello prevedere per queste persone l’attivazione di un progetto personalizzato preventivo senza il quale è altamente probabile nel breve periodo il rischio di rapido deterioramento dello stato di salute complessivo. E’ opportuno, per ragioni di completezza, fare anche un breve accenno all’approccio alternativo a quello dello screening proattivo e, cioè, all’approccio di opportunità in quanto, esso è a tutt’oggi quello ancora più utilizzato nel nostro Paese ed in alcuni setting assistenziali anglosassoni. L’approccio di opportunità viene praticato soprattutto dai professionisti in occasione del contatto con l’utente anche per motivi non strettamente sanitari. Alcuni autori sostengono che, nella pratica medica, l’ascolto della narrazione del paziente, accompagnato 91 dall’osservazione degli atteggiamenti e della manifestazioni emotive, consente di utilizzare l’intuizione come metodo clinico. L’approccio di opportunità può essere utilizzato sia dal Medico di Medicina Generale che dagli Specialisti ospedalieri e territoriali (13). Obiettivi Con questa esperienza si è voluto perseguire l’obiettivo principale di disegnare una mappa della fragilità relativamente al territorio del Comune di Palmanova in Friuli Venezia Giulia, attraverso l’utilizzo di uno strumento di screening della fragilità già validato da numerosi anni di esperienze in ambiti e contesti sociali internazionali paragonabili a quello oggetto dello studio. Come obiettivo secondario è stato effettuato un intervento valutativo approfondito sugli anziani che sono risultati fragili allo screening con l’intento di predisporre e realizzare per questi ultimi i rispettivi progetti personalizzati al fine di ridurre o limitare i rischi per la loro salute. Materiali e metodi Nel periodo compreso tra il mese di settembre 2011 e giugno 2012 è stato condotta la prima fase di uno studio trasversale in seno alla cittadinanza di Palmanova, Comune di 5348 abitanti situato nella Regione Friuli Venezia Giulia ed appartenente all’Azienda dei Servizi Sanitaria N. 5 “Bassa Friulana”, avente come titolo “Progetto “Nautilus” ovvero alla ricerca della fragilità sommersa”, il cui scopo era la definizione di una mappa della fragilità negli anziani residenti nel Comune medesimo. Oggetto dello studio sono state tutte le persone con età maggiore o uguale a 75 anni, così come rilevate all’Anagrafe Comunale alla data del 1 ottobre 2011, data di avvio della fase di raccolta dati dello studio. Sono stati Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 92 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica ... esclusi tutti coloro che, alla suddetta data, risultavano essere già in carico all’Infermiere di Comunità ovvero essere già inseriti in un programma di Assistenza Domiciliare Integrata. Per i soggetti eleggibili allo studio è stato preventivamente raccolto il consenso informato per l’utilizzo dei dati ai fini dello studio stesso. Il Comitato del Progetto ha individuato come strumento per la raccolta degli elementi finalizzati alla definizione di una condizione di fragilità la scheda PRISMA-7 (Tabella 1), così come mutuata dall’esperienza canadese (11) sulla scorta del sistema SMAF (13). Tab. 1 - Scheda PRISMA-7 Identificazione_______________________________ Data:______________ Domanda 1. Ha più di 85 anni? 2. Maschio? 3. In generale ci sono dei problemi di salute che La obbligano a limitare le sue attività? 4. Ha bisogno di qualcuno che L’aiuti regolarmente? 5. In generale ci sono dei problemi di salute che La obbligano a rimanere a casa? 6. Può contare su una persona che Le stia vicino in caso di bisogno? 7. Utilizza regolarmente un bastone o un deambulatore o una sedia a rotelle? Risultato (Numero di “SI” e di “NO”) La scheda prevede un breve elenco di 7 domande a cui rispondere con un SI od un NO. Le domande esplorano alcuni ambiti ritenuti particolarmente significativi in merito al rischio di fragilità: età molto avanzata, appartenenza al sesso maschile, presenza di limitazione alle attività quotidiane, necessità di aiuto regolare, fattori obbliganti la permanenza al domicilio, disponibilità di un aiuto in caso di bisogno ed infine l’utilizzo o meno di sostegno per la deambulazione. La verificare della presenza di almeno 4 delle precedenti condizioni ha comportato la segnalazione di uno stato di fragilità. La numerosità delle risposte affermative consente inoltre di suddividere la popolazione in “classi” (classe 4 per coloro che hanno risposto a 4 “SI”, classe 5 per 5 “SI” e via dicendo). Il Comune di Palmanova, partner dello stu- Risposta SI NO SI NO SI NO SI SI SI SI _____ NO NO NO NO _____ dio, alla data di avvio ha provveduto ad inviare a mezzo posta, n. 545 schede di rilevazione ad altrettanti cittadini ultrasettantacinquenni. Parallelamente sono stati formati i volontari del locale Comitato della Croce Rossa Italiana con la finalità di raggiungere al domicilio coloro i quali, alla data dl 31 gennaio 2012, fossero risultati non aderenti per mancata restituzione della scheda. Successivamente lo studio è proseguito con la fase 2 quando, a seguito dello screening della fragilità messo in atto con la scheda PRISMA-7, si è passati alla costruzione della mappa della fragilità tramite la creazione di un registro delle persone fragili. Lo strumento utilizzato a tale fine è stata la Valutazione Multidimensionale operata tramite la somministrazione ai soggetti individuati come a rischio della scheda ValGraf FVG, nella ver- Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 Luciano Pletti, Marta Pordenon, Dina Pecini, et alii sione essenziale del 2012 (http://www. epicentro.iss.it/passi-argento/normativa/fvg DGR%202147ALLA.pdf). Alla definizione e gestione del progetto hanno contribuito i seguenti soggetti: gli Enti Territoriali Comune di Palmanova, Ambito Territoriale ed Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 “Bassa Friulana”, il volontariato locale (Croce Rossa Italiana - Comitato di Palmanova); un coordinatore responsabile, un responsabile scientifico ed un referente tecnico-operativo. Di seguito viene riportato il programma delle azioni. - Invio a mezzo posta della scheda di rilevazione dati PRISMA-7 da parte del Comune di Palmanova a tutti i cittadini con età maggiore od uguale a 75 anni e che non siano seguiti dall’Infermiera di Comunità o tramite un programma di Assistenza Domiciliare Integrata; in allegato anche il consenso informato ed una lettera con lo scopo dello studio e l’invito ad autocompilare la scheda e restituirla all’Ufficio Protocollo del Comune. - Raccolta delle scheda autocompilate e individuazione della fascia di popolazione da ricontattare: la parte di campione che non ha restituito la scheda è stata ricontattata per una somministrazione diretta della stessa secondo modalità concordate con l’interessato. - Addestramento all’uso dello strumento e alle modalità di raccolta dei dati: gli intervistatori che hanno partecipato alla raccolta dati per lo studio hanno preventivamente ricevuto da parte del Referente di progetto la formazione necessaria per una corretta somministrazione della scheda PRISMA 7. - Interviste agli anziani, che non hanno risposto alla lettera inviata dal comune, te- 93 lefonicamente o faccia a faccia presso un luogo concordato con l’anziano da intervistare. E’ stata preventivamente stimata una risposta inevasa del 60% del campione oggetto di studio: - Imputazione dati su data base ed elaborazione statistica - Elaborazione report progetto, produzione di un documento di restituzione - Presentazione dei risultati agli stakeholders principali e alla cittadinanza. Risultati Fase I Lo screening della fragilità A ottobre 2011 sono state inviate a mezzo posta n. 545 schede di rilevazione dati PRISMA 7 ai cittadini con età 75 anni residenti nel Comune di Palmanova. Al 31 gennaio 2012, erano pervenute all’ufficio anagrafe del Comune di Palmanova n. 321 (58,8%) schede PRISMA-7. Successivamente sono stati formati i volontari della Croce Rossa di Palmanova che hanno intervistato a domicilio 102 persone (18,7% della popolazione oggetto dello studio). Complessivamente lo screening con PRISMA 7 è stato effettuato su 441 (77,5%) cittadini con età 75 anni residenti nel Comune. La percentuale di persone che sono state “agganciate” è soddisfacente e si attesta sui valori previsti. I non responders sono stati complessivamente 115, suddivisi per classi di età come risulta dalla tabella 2. In considerazione del fatto che questi ultimi si concentrano nella fascia di età dai 75 ai 79 anni, è lecito presumere che la non risposta corrisponda a uno stato di salute soddisfacente. Per il recupero delle persone verosimilmente più a rischio data l’età, si potrebbe ipotizzare un coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale attraverso la richiesta di Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 94 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica ... Tab. 4 - Genere della popolazione che ha partecipato allo screening e suddivisione per fasce d’età Tab. 2 - Età dei non responders Età Numero Gruppo1 75-79 49 Gruppo2 80-84 32 Gruppo3 85-89 17 Gruppo5 90 OLTRE 17 Totale complessivo 115 % 42,6 27,8 14,8 14,8 100,0 notizie sanitarie e sullo stato funzionale dei loro assistiti tramite un approccio d’occasione (13). La tabelle 3 riassume le caratteristiche della popolazione oggetto dello studio e la suddivisione per fasce d’età. Tab. 3 - Genere della popolazione che ha partecipato allo screening e suddivisione per fasce d’età Genere Numero Femmine 283 Maschi 158 Totale complessivo 441 Fasce d’età Numero Gruppo1 75-79 129 Gruppo2 80-84 158 Gruppo3 85-89 88 Gruppo5 90 OLTRE 66 Totale complessivo 441 % 64,2 35,8 100,0 % 29,3 35,8 20,0 15,0 100,0 I risultati dello screening con PRISMA-7 indicano che fra i residenti nel Comune di Palmanova, 169, cioè il 38,32% degli intervistati, sono persone con età 75 anni da considerare potenzialmente “fragili” (punteggio “Sì” 4). Questi risultati sono evidenziati nella tabella 4. Da notare è il numero di persone, per classe di fragilità, sconosciute al Servizio Sociale Comunali. Le persone non conosciute sono in numero N° "SI" Numero Prisma 7 0 19 1 83 2 114 3 56 4 37 5 59 6 62 7 11 Totale complessivo 441 % 4,3 18,8 25,9 12,7 8,4 13,4 14,1 2,5 100,0 di: - 32 (86,6%) per la classe 4 - 35 (59,4%) per la classe 5 - 49 (79,1%) per la classe 6 - 9 (72,7%) per la classe 7 Fase II La costruzione della mappa della fragilità Al fine di costruire un registro delle persone fragili residenti nella comunità di Palmanova e, successivamente, poter predisporre e realizzare i progetti personalizzati finalizzati a contenere i rischi per la loro salute, a giugno 2012 è stato avviato un programma di valutazione multidimensionale (VMD) con scheda ValGraf FVG, versione essenziale 2012 delle persone risultate positive allo screening. La VMD è stata effettuata dall’infermiere di comunità di Palmanova, inizialmente a tutti i soggetti maggiormente a rischio (con positività 6-7 allo screening). La decisione di effettuare l’approfondimento valutativo nelle classi 6 e 7, nonostante il cut-off della PRISMA-7 per pensare ad una situazione di fragilità sia fissato alla classe 4, è dovuta alla mole di lavoro eccessiva per il Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 Luciano Pletti, Marta Pordenon, Dina Pecini, et alii personale a disposizione che avrebbe inficiato sia l’attività istituzionale che la qualità dei dati raccolti. Risultati della Multidimensionale Valutazione Alla data del 31 agosto 2013 sono state valutate con ValGraf 53 persone (73%) rispetto alle 73 appartenenti alle classi 6 e 7, escludendo le persone che nel frattempo erano già state prese in carico dai servizi di cura formale, decedute, istituzionalizzate o domiciliate in altro Comune. L’età media delle persone sottoposte a VMD è di 89 anni (DS 4; range 81-102). Sette persone sono decedute dopo VMD. Delle 53 persone valutate con VMD, 17 95 (32%) sono state prese in carico dall’Infermiere di comunità. La presenza di persone con compromissione della mobilità e rischio di cadute, è stata segnalata al fisioterapista referente. Tre persone con bisogni di assistenza continua e assenza di rete di aiuti, sono state segnalate all’Assistente Sociale del Comune di Palmanova. In occasione degli accessi a domicilio per l’effettuazione della VMD, l’infermiere di comunità ha potuto fornire a tutte le persone valutate, indicazioni sulla rete dei servizio socio-sanitari. Nella tabella 5 sono riassunte le principali variabili valutate con ValGraf FVG relativamente agli utenti individuati nelle classi 6 e 7 della scheda PRISMA-7. Tab. 5 - Principali variabili valutate con ValGraf nella popolazione a rischio con positività 6-7 allo screening VARIABILI Compromissione A.D.L. Compromissione della mobilità e rischio di cadute Rischio compromissione dell’integrità cutanea Alterazioni degli aspetti comportamentali e psicologici Compromissione degli aspetti cognitivi Rischio di isolamento sociale Conclusioni L’esperienza sulla ricerca della fragilità sommersa condotta nel territorio palmarino ha certamente contribuito nel far emergere quella quota di utenti potenzialmente a rischio e dei quale i servizi territoriali non erano direttamente a conoscenza. In questo senso l’attuazione stessa del progetto è risultata essere una presa in carico “ante litteram” creando l’occasione per un contatto tra gli operatori e gli utenti che altrimenti avrebbe potuto non prodursi mai nel tempo o, al contrario, N (n. 53) 26 (49%) 26 (49%) 17 (32%) 12 (23%) 25 (47%) 42 (79%) determinarsi solo in occasione di eventi acuti. Basterebbe questo aspetto per considerare positivamente lo studio. Sono però gli outcomes primari e secondari (la suddivisione in classi di fragilità e la successiva valutazione multidimensionale proattiva) a costituire la vera novità soprattutto in quanto misurabili ed oggettivabili. Ovviamente la creazione della mappa della fragilità non può che essere solo il primo passo in seno ad un percorso più ampio. La semplice enunciazione dei risultati e delle criticità rilevate tramite Sistema Salute. La Rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 58, n. 1, gennaio-marzo 2014 96 La mappatura della fragilità. Un’esperienza di proattiva e sistematica ... VMD deve tradursi nelle successiva presa in carico attraverso la quale non solo contenere, tramite la predisposizione e la realizzazione dei progetti personalizzati, i rischi emersi, ma agire proattivamente in merito alla prevenzione primaria, vera chiave di volta dei programmi di salute per un futuro sostenibile del welfare e troppo spesso confinata solo alla prevenzione di determinate patologie. Tra le criticità emerse si possono annoverare due temi principali. Il primo tema riguarda lo strumento utilizzato per l’emersione della fragilità (la scheda PRISMA-7). Essa rappresenta il risultato di esperienze condotte in nazioni e territori diversi dal nostro ed è evidente che, seppure alcuni indicatori demografici e socioeconomici possano essere sovrapponibili, la necessità di una validazione della scheda a livello locale non può essere elusa nella prospettiva di un suo futuro utilizzo routinario. Il secondo tema riguarda gli esiti a lungo termine della presa in carico proattiva. E’ del tutto evidente che uno studio prospettico caso-con- trollo potrebbe mettere in evidenza la concreta efficacia dell’approccio proattivo alla fragilità sulla scorta dell’esempio della regione di Cleveland (3). In conclusione il progetto “Nautilus” rappresenta per la regione Friuli Venezia Giulia un’esperienza pionieristica in merito al tema della ricerca e della mappatura della fragilità sommersa. Come è accaduto per l’istituzione dell’infermiere di comunità oltre dieci anni or sono, iniziata come esperienza sperimentale in alcuni comuni dell’A.S.S. 5 “Bassa Friulana” ed ora diffuso alla quasi totalità del territorio (14), anche per lo screening proattivo della fragilità dell’anziano è auspicabile che l’esperienza di Palmanova possa essere estesa a tutto l’ambito aziendale e, in prospettiva, all’intera Regione. E’ necessario prevedere, parimenti, sia uno studio di validazione dello strumento utilizzato che una valutazione prospettica dell’efficacia dell’approccio proattivo nella specifica realtà locale. BIBLIOGRAFIA 1. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Accordo di programma per il settore degli investimenti in sanità art. 20 L. n. 67/1988. Documento programmatico. 2010: 12-14. http:/ /www.salute. gov.it/portale/temi/investimenti/accordi/C_17_pagineAree_357_listaFile_item Name_37_file.pdf 2. Fried LP et al.Untangling the concept of disability, frailty and comorbidity: implications for improved targeting and care. Journal of Gerontology, Series A Biological and Medical Sciences 2004; 59: 255-263. 3. Secic M, Borowske D, Barrett DL. The Gatekeeper Program: proactive identification and case management of at-risk older adults prevents nursing home placement, saving healthcare dollars program evaluation. Home Healthc Nurse 2010; 28(3): 191-7. 4. 5. 6. 7. 8. Van Hout HP et al. 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