Storia della Parrocchia S

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Storia della Parrocchia S
Introduzione
In occasione delle celebrazioni del Giubileo 2000, si era programmato di far conoscere, tramite una
piccola pubblicazione, la storia interessantissima della nostra Parrocchia di S.Oliva, quale modesto
segno di affetto per la nostra Chiesa e per la nostra Comunità, la maggior parte della quale, non
originaria da questa zona di Mezzomonreale, con le innumerevoli costruzioni che in questo ultimo
decennio sono sorte, proviene da zone svariate della città di Palermo e anche fuori.
Alcune difficoltà e problemi vari hanno portato a rimandare questa piccola pubblicazione; ma ora
in occasione della Festa di S.Oliva del 2002 si è riusciti a dare, anche se in forma ridotta, le notizie
sulla nostra Parrocchia e le sue origini; ciò è potuto avvenire tramite principalmente la
collaborazione di un gruppo di parrocchiani, che da moltissimi anni abitano in questa zona di
Mezzomonreale, raccogliendo i loro ricordi.
Molteplici e vari sono gli avvenimenti tristi e lieti, specialmente quelli riguardanti proprio il periodo
1940 – 1945 (II guerra mondiale) ma proprio in quegli anni viene progettata e costruita la attuale
Chiesa di S. Oliva.
Interessantissimo e commovente leggere il “Chronicon”, che possiamo definire “un diario” che va
dal 28 Luglio 1935 al 21 Ottobre 1943, scritto in modo scrupoloso e pieno di religiosità
principalmente dal Parroco della Chiesa di S.Oliva, padre Cavera.
Poco sappiamo tutti di Santa Oliva, Patrona minore della città di Palermo, per cui si è ritenuto
opportuno riportare una biografia della Santa fatta pubblicare anni fa dal nostro attuale parroco Don
Mariano Graziano.
LA STORIA DELLA PARROCCHIA DI S.OLIVA
La storia della Parrocchia di S. Oliva è legata a dell’antica Chiesetta Parrocchiale di S. Nicolò di
Bari, al Corso Calatafimi di fronte l’Ospedale Militare, che è ormai da tempo abbandonata e
cadente di cui è rimasta ancora in piedi il prospetto.
Le notizie storiche, che qui si riportano, sono state desunte principalmente da una interessantissima
pubblicazione “In rure sacra” di F. Lo Piccolo, Accademia di Scienze, Lettere ed Arti - Palermo
1995.
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A partire dei primi del Seicento si cominciò a sentire la necessità di avere un luogo sacro dove poter
adempiere ai precetti della religione, cioè che consentisse soprattutto alla popolazione rurale di
assistere, nei giorni festivi, alle funzioni religiose e poter pregare in comunità: una comunità
agricola oppure il nobile proprietario di una villa si facevano promotori di erigere nei loro fondi una
chiesetta, fondandovi un beneficio semplice per provvedere alla sua manutenzione, agli arredi e alla
congrua del curato che nei giorni vi si recava per celebrare la messa.
Successivamente il lento ma progressivo espandersi degli agglomerati urbani nelle campagne e la
formazione delle popolose borgate del palermitano, tra l’Ottocento e i primi del Novecento,
determinò la nascita di nuove parrocchie suburbane che attesero ai bisogni di una popolazione
sempre più crescente.
La strada di Mezzomonreale (attuale Corso Calatafimi), tra il Sei e il Settecento si arricchì di un
grande numero di ville nobiliari, erette nel verde dei parchi e molte di esse avevano annesse
cappelle o chiesette rurali, alcune delle quali successivamente, specialmente nel Novecento,
divennero Chiese, mentre altre, a causa di modifiche urbane per l’allargamento della città, furono
demolite.
Un esempio è la Chiesa dell’Immacolata, proprio di fronte la Parrocchia S.Oliva.
Bernardo Lo Vico, proprietario di una piccola villa sulla strada di Mezzomonreale, nei pressi di
Pietratagliata, vi fondò, nel 1867, una cappella dedicata all’Immacolata, che venne benedetta il 18
Maggio dello stesso anno dall’Arcivescovo di Palermo Giovanni Maselli.
La Villa fu rasa al suolo negli anni sessanta per la realizzazione di un moderno complesso edilizio.
La Cappella fu donata dalla famiglia Lo Vico alla Parrocchia S.Oliva. All’interno una statua
dell’Immacolata di bellissima fattura. Il locale, non più Chiesa, fa parte ora della Casa Parrocchiale.
LA PARROCCHIA DI S.NICOLO’
Il Sacerdote Antonino Mongitore, nel suo manoscritto “La Chiesa della Campagna” riferisce che
nello stradone di Mezzomonreale, di fronte alla Villa Santa Croce (oggi Ospedale Militare), il 5
novembre 1727 si cominciò a costruire una Chiesa a spese del Conte Wallis, generale delle armi, in
un luogo messo a disposizione dal canonico e decano della Cattedrale Don Mamiliano Gaetano
Cozzo.
In realtà il vero fondatore e finanziatore di questa Chiesetta fu il dott. Giovanni Costa, giudice della
Gran Corte Civile che possedeva accanto ad essa la casina di villeggiatura (attuale Villa Palagonia):
fece completare la chiesetta dedicandola a S. Nicolò di Bari a cui era molto devoto. Nel 1728 le
assegnò un beneficio di otto onze annuali, sicché ne acquisì il diritto di patronato.
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Nel 1780, dato il crescente numero di borghigiani di quelle contrade, l’Arcivescovo Raffaele
Mormile elevò questa Chiesa di S.Nicolò di Bari a parrocchia filiale della Cattedrale; con bolla
arcivescovile del 30 marzo 1810 e “Real Rescritto” del 2 luglio dello stesso anno, fu elevata a
Parrocchia assoluta.
Successivamente nel 1890 la chiesa venne restaurata per interessamento del parroco Riela e venne
collocato nel timpano della facciata il grande orologio, che ancora si nota.
Oggi l’antica chiesa di S. Nicolò di Bari è inagibile dopo anni di abbandono; il tetto è crollato e
delle preziose decorazioni e degli arredi sacri non rimane più nulla.
CHIESA PARROCCHIALE DI S.OLIVA
Nel 1940, resosi insufficiente lo spazio della chiesa di S. Nicolò di Bari a ricevere l’aumentato
numero della popolazione delle borgate, la parrocchia venne trasferita nella nuova chiesa, nei pressi
della Villa Tasca, per volere del Cardinale Lavitrano e che prese il nome di Parrocchia di S. Nicolò
in S. Oliva.
La chiesa parrocchiale di S. Oliva, nella parrocchia di S.Nicolò di Bari, fu iniziata negli ultimi di
luglio 1939, sul terreno donato dal Cav. Alessandro Mastrogiovanni Tasca di Bordonaro, per
iniziativa dell’Eminentissimo Card. Luigi Lavitrano, Arcivescovo di Palermo, e mentre era Parroco
il Sac. Giuseppe Cavera.
La pianta ha una lunghezza di metri 33 ed è larga metri 13. La 1° pietra fu benedetta e posta
solennemente, secondo il rito pontificale il 4 settembre 1939, dal Cardinale Lavitrano.
Erano presenti oltre a numeroso clero le autorità civili, politiche e militari, il Cav. Tasca e la moglie
signora Oliva; presenti moltissimi parrocchiani.
Nell’incavo della 1° pietra, chiusa in un tubo di zinco, una pergamena con su scritto:
Pii Papae XII
ab …… Pontificatu A I
Victorio Emmanuele III
Rege ac Imperatore
Alogius Card. Lavitrano
Archiepiscopus Panormitanus
huius Sancti Templi
Quod Divae Olivae Virgini et martiri
Felicissimae urbis Patronae minori
In hortis nobilis ac liberalis viri
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Alexandri Mastrogiovanni Tasca
dicandum voluit
atque peranctis necessitatibus Christi fidelissimi
In Parocia S. Nicolai de Bario
In dies succrescentium
Paterna sedulitate consulens
In curialem Ecclesiam evehundem decrevit
praecibus Parochi D. Iosephi Cavera
populoque gratulante
primum auspicalem lapidem
situ solemni posuit
Pridie nonas septembris A.M.C.M. XXXIX
La nuova Chiesa per desiderio della signora Oliva Tasca venne dedicata a S.Oliva, Patrona minore
di Palermo: venne costruita nel corso di 12 mesi su progetto dell’Arch. Ing. Scibilia, sotto la
direzione dell’Ing. Vincenzo Luparello.
Il 28/9/1940 il Cardinale Lavitrano benedisse solennemente la nuova Chiesa.
Alla cerimonia solenne oltre a un numeroso clero, autorità civili, politiche e militari, presenziò una
innumerevole folla di fedeli, felici di vedere realizzata la lunga aspirazione di avere una Chiesa
parrocchiale corrispondente ai bisogni del popoloso distretto.
Vennero ringraziate le Suore dell’Ospedale Militare che a loro spese fecero la cappella di S. Antida
Toureth.
In data successiva vennero collocati i vetri gialli nelle finestre. Nel 1941 venne completato
l’intonaco, collocata la porta del campanile, donati dal cav. Peppino Tasca, fratello del donatore del
terreno Alessandro Tasca.
Fu collocata e benedetta la Via Crucis ritirata da Parma ed acquistata dal parroco G. Cavera (£.
1.500) con le offerte di 14 parrocchiani.
Nel maggio dello stesso anno, con rito solenne congiunto dal Vescovo Ausiliare S. Ecc. Mons.
Gioacchino Di Leo, venne consacrato l’Altare Maggiore, anche questo dono del Conte Alessandro
Tasca e della consorte Oliva.
Nell’incavo centrale dell’altare venne posta una scatola di metallo nichelato, contenente secondo le
prescrizioni del Pontificale le Reliquie dei Santi.
E’ stata inclusa una pergamena recante queste parole:
“Anno MCMXLI die Mensis Maii ego I Di Leo Episcopus Menphis et Auxiliaris
Panormi consacravi altare hoc, in honorem S. Olivae et Reliquias Sanctorum
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Martyrum Iannuarii – Clementis Alexandri nec non S. Nicolai de Bario, S.
Joachin et S. Eufrasiae Pelletier in eo inclusi, et singulis Christifidelibus, hodie
ununu annum et in die anniversario consecrationis ipsum visitantibus
quadraginta dies de vera indulgentia in forma Ecclesiae consueta concessi.”
Tra il 1941 e 1942 furono collocati, nell’Altare Maggiore, un quadro della Madonna di Pompei
immagine eseguita su legno di compensato dal pittore Messina, e nella Cappella Maggiore un
“Crocifisso grande” in legno, opera dello scultore Comploj, ritirato da Ortisei (Bolzano), entrambe
le opere donate dal Sig. Tornabene.
Il 19 Marzo 1942, per la festa di San Giuseppe si inaugurò la statua di San Giuseppe, acquistata
con l’elemosina raccolta nel territorio parrocchiale dalla sig. Rosa Mancuso e col concorso del sig.
Nicolò Tornabene (costo £. 1.486).
Il 4 aprile 1942 (Sabato Santo) fu inaugurato il nuovo fonte battesimale acquistato con le offerte
del Parroco e dei parrocchiani.
Costruito da una ditta palermitana (Scalisi e figli), e costituito dal fonte e il piedistallo in pietra di
Billiemi, la colonna, dove è scolpito il serpente e il pomo (causa del peccato originale che si toglie
col Battesimo) in pietra di Comiso; altre parti in pietra di Billiemi e in pietra rassa di S. Marco
D’Alunzio, un coperchio in metallo e di legno.
Il 19 dicembre 1943 venne inaugurata la Sacrestia della nuova Chiesa. Siamo in piena II Guerra
Mondiale, e gli americani sono già entrati a Palermo.
Si riporta questo scritto da Padre Cavera nel suo Chronicon:
“4 dicembre 1943 Sacristia della nuova Chiesa di S.Oliva.
Si è iniziato l’anno scorso, quando il Cav. Francesco Puccio, nostro parrocchiano
fece costruire a sue spese le mura col tetto. Ma allora fu lasciata in grezzo il Cav.
Puccio spese circa £. 4.000 (quattromila). Ora col concorso degli americani che
hanno dato offerte più grandi nella S. Messa domenicale e con debito contratto del
Parroco, si sono definiti i lavori: Intonaco e pavimento: dati i forti rialzi dei prezzi
di giorno in giorno, si sono spese circa £. 13.000 (tredicimila)! Solo per questi lavori
che sono durati circa un mese (muratore a £. 85 e manovale a £. 50 giornaliere)
[però il pane oggi costa, di contrabbando cioè al mercato nero, £. 60 Kg.]
Il muratore è stato Evola Giuseppe da Boccadifalco, la conduttura l’acqua e la
collocazione del lavandino e del gabinetto sono state fatte dal parrocchiano
Cappello Giovanni.
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Le mura, l’anno scorso, furono costruite dal muratore Sciortino Salvatore
parrocchiano.
La Sacristia fu inaugurata la 4° domenica di avvento, 19 dicembre 1943.”
Il 31 luglio 1945 venne consacrato l’altare dell’Immacolata da S. Ecc. Mons. Gioacchino Di Leo,
Vescovo Ausiliare del Cardinale Lavitrano.
La Cappella venne decorata a spese della Sig.ra Vanni Lilli D’Archirafi, la quale fece la balaustra, il
tabernacolo e la trasformazione dell’altare il cui materiale in parte, come la statua dell’Immacolata,
provengono dalla Chiesetta Lo Vico.
Il 31 ottobre 1947, su richiesta del Padre Cavera il Genio civile sostituì le lastre di eternit del tetto,
bucate dalle schegge dei bombardamenti aerei, con tegole di Marsiglia; sotto le tegole fu collocata
l’intavolatura completa.
“Naturalmente il tetto acquistò più fermezza e sicurezza” afferma Padre Cavera.
Successivamente tante altre aggiunte furono fatte, nella Parrocchia di S. Nicolò in S.Oliva: il
campanile, campane, il salone parrocchiale.
Ma successivamente, con l’avvicendarsi degli altri Parroci e anche con le nuove norme liturgiche,
avvengono tante altre modifiche, per cui la Chiesa internamente è completamente diversa da come
crebbe, per opera di Padre Cavera ma principalmente con la collaborazione finanziaria e manuale di
tanti parrocchiani.
Il 31 Luglio 1945 fu consacrato l’altare dell’Immacolata da S. Ecc. Mons. Gioacchino Di Leo,
vescovo ausiliare del Cardinale Lavitrano.
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La Cappella fu decorata a spese della sig.na Vanni Lillì d’Archirafi, la quale fece la balaustra, il
tabernacolo, trasformò l’altare con materiale proveniente, come la statua dell’Immacolata, dalla
chiesetta Lo Vico. Il 31 ottobre 1947, per richiesta di Padre Cavera, il Genio Civile sostituì la lastra
d’eternit, bucato dalle schegge dei bombardamenti aerei, con tegole di Marsiglia; sotto le tegole fu
collocata l’intubolatura completa “ Naturalmente il tetto acquistò più fermezza e sicurezza “
afferma Padre Cavera.
Successivamente nella Parrocchia di San Nicolò in S. Oliva furono fatte altre aggiunte: il
campanile, le campane, il salone parrocchiale ecc.
Ma negli anni successivi, con le nuove norme liturgiche e con l’avvicendarsi dei nuovi parroci,
nuove modifiche sono fatte, perciò attualmente internamente la Chiesa è completamente diversa da
come crebbe negli anni 40, per opera del Parroco Padre Cavera e con la collaborazione finanziaria e
manuale di tanti parrocchiani.
Negli anni 90, il Cardinale Pappalardo volle che le Parrocchie assumessero esclusivamente il titolo
delle chiese dove si trovavano, perdendo così quello originario perciò l’antica parrocchia di San
Nicolò di Bari in S. Oliva è oggi conosciuta soltanto con il nome di S. Oliva.
CASA PARROCCHIALE
Venne costruita sul terreno che , assieme alla Cappella, aveva donato la Famiglia De Vico.
Fu costruita dalla Ditta “ Figli di Pietro Castella “ di Milano, dietro appalto dell’Ufficio Pontificio
“Case Parrocchiali” Sez. Palermo, per magnificenza del S. Padre Pio XI. Iniziata l’ 8/2/39 fu
consegnata il 15/7/39.
SACRESTIA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI S. NICOLA DI BARI IN S.OLIVA
Il 4 Dicembre 1943 si inaugurava la sacrestia della nuova Parrocchia. Siamo in piena II guerra
mondiale, sono già entrati a Palermo gli americani.
Si riporta quanto scritto dal Padre Cavera nel suo diario:
“Sacrestia della nuova Chiesa di S. Oliva. Si è iniziato l’anno scorso quando il Cav.
Francesco Puccio, nostro parrocchiano, fece costruire a sue spese le mura con il tetto. Ma
allora fu lasciata in grezzo. Il Cav. Puccio spese circa 4000 Lire (quattromila). Ora con il
concorso degli americani, che hanno dato offerte più grandi nella S. Messa Domenicale e
con debito contratto dal Parroco, si sono definiti i lavori: Intonaco e pavimento. Dati i forti
rialzi dei prezzi di giorno in giorno si sono spese circa 13.000 Lire (tredicimila) solo per
questi lavori che sono durati circa 1 mese ( muratore a Lire 85 e manovale a Lire 50
giornaliero ) (però il pane oggi costa, di contrabbando, cioè al mercato nero, Lire 60 Kg).
Il muratore è stato Avola Giuseppe da Boccadifalco; la conduttura dell’acqua e la
collocazione del lavandino e del gabinetto sono state fatte dal parrocchiano
Cappello Giovanni. Le mura, l’anno scorso, furono costruite dal muratore Sciortino
Salvatore, parrocchiano. La Sacrestia fu inaugurata la 4.ta domenica di Avvento, 19
Dicembre 1943”.
I PARROCI
Come detto la Chiesa di S. Nicolò di Bari fù nominata Parrocchia Urbana con deliberazione del 31
Marzo 1810 ; ebbero luogo allora le elezioni del 1° Parroco con giurisdizione ordinaria.
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Serie cronologica dei Rev.mi Parroci
1)
2)
3)
4)
5)
Rev.mo
Rev.mo
Rev.mo
Rev.mo
Rev.mo
6)
7)
8)
9)
Rev.mo
Rev.mo
Rev.mo
Rev.mo
Don Giuseppe Palombo dal 31 Marzo 1810 al 22 Giugno 1828
Don Ignazio Buongiardino dal 19 Luglio 1828 . Morto il 19 Luglio 1837
Don Francesco Paolo Li Calzi dal 13 Dicembre 1837 al 22 Gennaio 1858
Don Mariano Meli dal 30 Giugno 1858 . Morì il 19 Febbraio 1890
P.Francesco Riela dei P. Cappuccini dall’11 Maggio 1890. Morì il 7
Dicembre 1912
Don Angelo Desio dal 4 Maggio 1913. Morì il 1 Marzo 1934
Don Giuseppe Cipolla (non si conoscono le date)
Don Francesco Di Salvo dal 28 Luglio 1935 al 14 Agosto 1937
Don Giuseppe Cavera dal 15 Maggio 1938 . Successivamente continuò come
Parroco di S. Oliva fino al 21 Ottobre 1943
Dei primi sette Parroci sopra elencati, purtroppo si conosce poco, soltanto le date annotate nel
“Chronicon” da Don Francesco Di Salvo.
L’importanza di annotare i principali avvenimenti della vita parrocchiale fu avvertita dal Parroco
Padre Di Salvo (1935-1937), il quale curò la registrazione di essi fino alla fine del suo mandato
quando venne nominato Canonico della Cattedrale di Palermo.
28 Luglio 1935 XIII.
Possesso canonico del novello parroco di Mezzomonreale.
Oggi , accompagnato dai Canonici Mons. Salerno e Prazzo, dal
Cancelliere Arcivescovile Mons. Li Santi e dal Cerimoniere Benef.
Guliti, è venuto Sua Em.za Il Cardinale Luigi Lavitrano ad insediare
il novello parroco di questa Parrocchia di San Nicolò di Bari, Mons.
Francesco di Salvo.
Erano presenti i Segretari dei gruppi rionali “Borghese” e “Turba”, il
Rettore e Vice Rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo Mons.
Vito Graziano e Sac. Nunzio Mineo, Mons. Virrito per la Cappella
Palatina, il Comm. Pietrò Marineo e il Sac. Alfonso Borghese per la
Parrocchia di Chianelli, il Parroco di S. Antonino Sac. Cucchiara il
Rag. Piazza per l’Azione Cattolica, il Cav. G. Lupo per la Chiesa dei
Corpi Decollati, uno stuolo di amici e un gran numero di popolo.
Fecero da testimoni il Comm. Marcerò, delegato Podestarile di
Villagrazia e il Cav. Mazza per il delegato Podestarile di
Mezzomonreale. Dopo la rituale cerimonia dell’insediamento il
novello Pastore dal pergamo pronunziò belle parole formulando
l’augurio e la grazia celeste, la preghiera e la collaborazione dei
fedeli, e i consigli dell’Eminente Porporato concorressero a fargli
compiere la sua opera di apostolato e di zelo.
Per un migliore inquadramento delle cronache delle attività parrocchiali di Padre Di Salvo e
successivamente di Padre Cavera, è bene ricordare le condizioni politiche e sociali e religiose del
periodo in cui furono parroci attivi: periodo fascista, II Guerra mondiale, dopoguerra con
avvenimenti positivi e negativi.
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E’ interessantissimo rilevare con ammirazione la grande collaborazione che la Parrocchia ebbe da
parte degli Istituti dei Sacri Cuori di S. Rosa ed altri che davano ospitalità al parroco e alla
comunità, ogni volta che vi era la necessità ; perché solo così date le piccole dimensioni della
Chiesa di S. Nicolò di Bari, alcune attività e cerimonie religiose potevano avvenire. Collaborazione
molto attiva c’è stato non solo da parte di sacerdoti e cappellani provenienti da altre parrocchie ma
anche da Azione Cattolica, Figlie di Maria , soci della Congregazione dell’Immacolata,
Congregazione del S.S. Crocifisso, dalle Massaie Rurali del Gruppo rionale Giovanni Borghese,
dalle Fiduciarie del Fascio Femminile.
Varie le attività che si svolgevano in Parrocchia: si celebrava la Festa di S. Nicolò di Bari, della
Immacolata, di S. Agnese, Novena e Festa di Natale, con cerimonie che avvenivano in parte in
Parrocchia e in parte negli Istituti di Suore, precedentemente nominate. Molto attive le Donne
dell’Unione Cattolica.
Si riporta una fatta nel “ Chronicon” dal Parroco Padre Di Salvo, nell’aprile del 1937, celebrando la
“Settimana della Madre” e che dovrebbe farci meditare.
Settimana della Madre.
Nei giorni 5,6,7,8 Aprile 1937, il Gruppo Donne di A.C. di questa Parrocchia, di accordo col
Rev.mo Parroco, loro Assist. Lit.co, ha celebrato la “Settimana della Madre cristiana” voluta dal
Consiglio Superiore dell’Unione Donne di A.C. e attuata da tutti i gruppi di tutta Italia. Tale festa
bene organizzata e preparata dal Consiglio del suddetto gruppo, e con la collaborazione delle
Associate, che hanno diramato inviti per iscritto alle mamme, recandosi anche personalmente da
loro per assicurarsene l’intervento, ha avuto il suo epilogo con la partecipazione di numerosissime
mamme cristiane.
Il triduo giornalmente si iniziava con la messa in Parrocchia, celebrata dal Parroco alle ore 8,30,
alla quale assistevano le mamme, accostandosi anche alla S. Comunione. Nel pomeriggio, alle ore
16, nei locali annessi alla Chiesa della Madonna del Lume, da una propagandista diocesana
dell’Unione Donne, la Sig.ra Gueli , sono state tenute delle belle conferenze intorno al matrimonio
e alla educazione religiosa e morale della prole. Il triduo si è concluso il giorno 8 con la S. Messa
celebrata dal Parroco alla Chiesa della Madonna del Lume, alla quale hanno partecipato tutte le
mamme, che si sono accostate alla S. Comunione in numero totalitario. Ha avuto luogo pure la
consegna della tessera e del distintivo a quattro “Donne Cattoliche e a un Fanciullo Cattolico”. Il
Parroco ha rivolto belle parole sia alle mamme cristiane che alle nuove Asssociate.
L’Associazione G.F. “ Gemma Galgani” ha anch’essa partecipato alla funzione di chiusura e ha
cantato durante la messa.
Il 12 settembre 1937 segue l’ingresso in Parrocchia del nuovo Vicario Economo Sac. Giuseppe
Cavera, che lascia la carica di Vice – Rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo per venire
mandato da Sua Eminenza , il Card. Luigi Lavitrano, a sostituire il Parroco Di Salvo, nominato
canonico della Cattedrale di Palermo.
Il Sac. Cavera, oltre a prendere in consegna la Chiesa Parrocchiale fa conoscenza delle varie
istituzioni parrocchiale e “ si mette al lavoro nella speranza che il Signore voglia con la Sua
Grazia ricavarne abbondanti frutti “.
Il 15 Maggio 1938 veniva nominato parroco con Bolla della S. Dataria Apostolica.
Il possesso fù dato personalmente da Sua Eminenza il Card. Luigi Lavitrano alle ore 17 ed erano
presenti le rappresentanze di tutte le autorità tra le quali il Colonnello Cacilovo delegato
Posdetaria di Mezzomonreale, il Fiduciario del Fascio Sig. Mandritti ed altri. Non mancarono una
decina di Rev.di Sacerdoti che onorarono la funzione con la loro presenza. Accompagnarono Sua
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Eminenza i Canonici Mons. Vito Graziano rettore del Seminario e Mons. Di Salvo ex parroco , il
Cancelliere Mons. Li Santi e il Beneficiale Guliti.
Fecero da testimoni il delegato podestarile e il fiduciario del fascio. Il parroco novello nel suo
discorso d’occasione ringraziò le autorità e il popolo e formulò l’augurio di trovare l’aiuto per
l’opera parrocchiale nella preghiera ew nella corrispondenza del popolo.
Padre Cavera continuò le attività del precedente parroco Di Salvo, ma ne iniziò altre, quali esercizi
spirituali riservati alle domestiche (diramati inviti alle rispettive padrone dietro indirizzi forniti al
Parroco dal Gruppo Donne di Azione Cattolica), ritiri spirituali di perseveranza per soli uomini con
la collaborazione, di Padre Pedua, gare parrocchiali di catechismo, l’uso di portare la S.S.
Eucarestia agli infermi per il precetto Pasquale.
Poiché fino allora si utilizzava per i canti in Chiesa la Schola Cantorum di alcune associazioni, volle
che venissero preparate al canto alcune ragazze, per potere avere a disposizione cantori appartenenti
alla propria parrocchia.
Dal 19 al 23 aprile 1939 si svolse il Congresso Eucaristico interparrocchiale delle Parrocchie di
S.Nicolò di Bari, in Corso Calatafimi, e di S.Giacomo dei Militari, in Corso Pisani, ospitato per la
maggior parte dalle riunioni nei locali dei B.B. P.P. Cappuccini.
Padre Cavera continuava a scrivere il diario iniziato dal Parroco precedente Padre Di Salvo.
Il 10 giugno 1940 veniva dichiarata la II guerra mondiale. Iniziavano i bombardamenti su Palermo:
5, 18 aprile, 9 maggio, 30 giugno 1943 avvenivano i potentissimi bombardamenti americani:
centinaia di morti e feriti, alcuni appartenenti alla nostra parrocchia.
Padre Cavera accorreva all’Ospedale Militare (di fronte la Parrocchia di S.Nicolò di Bari) per
visitare i feriti e dare l’estrema unzione ai moribondi.
Tutto è stato annotato nel “Chronicon”: i bombardamenti, l’entrata degli americani in Palermo,
l’armistizio, la fine della guerra.
Finita la guerra, Padre Cavera iniziava alcune attività nuove per quegli anni:
07/05/1945 Gita S.Martino delle Scale: “Anche l’Azione Cattolica ebbe il premio di una gita, dopo
avere sostenuto una gara parrocchiale di catechismo, dove lo socie assistettero anche alle proiezioni
di due films sulle condizioni dei prigionieri italiani in Inghilterra e sui Miracoli di Lourdes.
Seguirono scenette comiche”.
L’11/10/1945 il Cardinale Lavitrano, nominato Prefetto dalla Sacra Congregazione dei Religiosi,
veniva trasferito a Roma.
Fu nominato Arcivescovo di Palermo S. Ecc. Mons. Ernesto Ruffino, segretario della Sacra
Congregazione dei Seminari e delle Università agli Studi.
Il Cardinale Ruffini diede nuova vivacità alla Chiesa Palermitana.
Dal 13 al 24 novembre 1946 volle che si svolsero le S. Missioni Paoline: “… da Milano e da Roma
vennero circa 36 Missionari Paolini (della Compagnia di S. Paolo) Erano sacerdoti, secolari e
signorine, tutti laureati.
La città venne divisa in 13 zone affidate a 13 gruppi di Paolini”.
Lo scopo delle Missioni: “in quell’ora ardua di ripresa, mentre ogni sforzo spirituale e materiale è
rivolto alla ricostruzione del nostro martoriato Paese, si intende raccogliere il popolo intorno ai
Segni Sacri e inviolati della nostra fede: richiamare le anime di tutte le classi di tutti i partiti, di tutte
le condizioni sociali a Dio”.
Il popolo palermitano, stimolato anche dalla presenza continua a queste manifestazioni del
Cardinale Ruffini rispose con grande entusiasmo.
Il 1/11/1950 il S. Padre Pio XII proclamò solennemente in Piazza S. Pietro il Dogma
dell’Assunzione della Madonna. La cerimonia venne trasmessa per radio.
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Fu parrocchia, Padre Cavera installò l’apparecchio radio perché i fedeli della Messa delle ore 9,00
potessero ascoltare la cerimonia in Chiesa fu esposta l’immagine della Madonna Assunta che
proprio in quell’anno era stata regalata dai Confrati e dalle Consorelle della Congregazione
dell’Assunta della Chiesa di Gulì? Di Villa delle Rose.
Il 09/10/1958 moriva il Papa Pio XII.
Il 28/10/1958 dopo sei fumate nere, finalmente veniva eletto il nuovo Sommo Pontefice Sua Santità
Papa Giovanni XXIII (Cardinale Angelo Roncalli patriarca di Venezia).
Vari sono nel tempo i pellegrinaggi parrocchiali organizzati:
- ogni anno al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino.
- a Siracusa, al Santuario della Madonna delle Lacrime.
- A Trapani, al Santuario della Madonna di Trapani.
- A Santo Stefano di Quisquina, al Santuario di Santa Rosalia.
E poi anche viaggi a Pompei e a Roma.
Aumentano le collaborazioni dei fedeli alle attività della Parrocchia: esercizi spirituali, premiazioni
catechistiche, svariate visite del Cardinale, ecc.
Il 03/06/1963 moriva Papa Giovanni XXIII.
Si è voluto qui riportare quanto scritto dal Parroco, con commessione su questa grande perdita:
in questo anno che ha visto la Beatificazione? Di Papa Giovanni XXIII, quarant’anni fa, ci dimostra
come già fosse ben conosciuta la Santità di Papa Giovanni.
INSERIRE PEZZO SCRITTO A MANO
Il Concilio Ecumenico vaticano II, iniziato da S.S. Giovanni XXIII fu completato dal Santo Padre
Paolo VI l’08/12/1965: questo XXI Concilio Ecumenico è uno dei più ricchi e coraggiosi della
Chiesa: “Per volontà di Papa Giovanni XXIII che aprì il Concilio e per fedeltà di Papa Paolo VI
che lo chiuse, la Chiesa si è preoccupata soprattutto della Verità da diffondere più che della verità
da difendere” : ha fatto con coraggio unico il proprio esame di coscienza davanti al mondo intero,
cristiano, non cristiano, agnostico.
Venne promulgata anche la Costituzione Liturgica, con la Istruzione Liturgica, cioè come si deve
applicare la Costituzione Liturgica: Viene quindi modificato il Ritus Servandus in Celebratione
Missae.
Il 07/03/1965 si inizia a celebrare la Santa Messa con le nuove disposizioni.
Qualche difficoltà all’inizio per i sacerdoti ma tanta soddisfazione da parte dei fedeli, i quali
potevano così partecipare, assieme al sacerdote, più attivamente alla Santa Messa.
Continuarono periodicamente negli anni i Pellegrinaggi al Santuario di Santa Rosalia, al Monte
Pellegrino e, al Santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa.
Si inaugurava il teatrino della nuova sala parrocchiale con la recita di una commedia divertente.
Gli attori sono giovani dell’Azione Cattolica:
Rinella Francesco presidente, Di Girolamo Salvo vicepresidente, Mazzola Anchise, Rizzuto
Andrea, Balbo Rolando, Fornaciari Matteo, Maniscalco …………., Paruta Antonino; il suono
curato dai fratelli Gambino.
L’11/06/1967 moriva improvvisamente il Cardinale Arcivescovo Francesco Ruffini, che volle
essere sepolto nella Chiesa della Madonna Dei Rimedi, nella Cappella della Madonna a cui era
tanto devoto.
Fu eletto nello stesso anno il nuovo Cardinale Arc. Mons. Francesco Carpino, che però nel 1970
pregò S. S. Papa Paolo VI di “Alleggerirlo
del gravoso peso del governo della nostra
Archidiocesi”.
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Venne nominato, il 17/10/1970 Arcivescovo di Palermo S. Ecc. Salvatore Pappalardo Arcivescovo
Di Mileto.
Il 21/10/1973 il parroco don Giuseppe Cavera, venne dispensato da Sua Eminenza Cardinale
Pappalardo dalla Cura Parrocchiale.
Il Cardinale Pappalardo concelebrò, assieme a Padre Cavera e al nuovo parroco Don Carlo De Vita
che già da sette anni collaborava nelle cure parrocchiali, la Santa Messa.
Padre Cavera dava l’addio affettuoso ai parrocchiani, “chiedendo di volerlo scusare di tutte le
involontarie manchevolezze e di volerlo ricordare nelle preghiere”.
Si chiude così il “Chronicon”;
sono stati riportati qui cenni degli appunti scritti, in particolare quelli di Padre Cavera che vanno dal
12/09/1937 al 21/10/1973.
Riguardano un periodo difficile specialmente quello della guerra vi sono considerazioni molto tristi
ma anche di speranza di tempi spiritualmente migliori.
Il parroco si rende conto della importanza del concilio Vaticano II che apprezza, ma vede la grande
difficoltà nell’attuazione di tutte queste idee nuove e rivoluzionarie.
Dall’anno 1965 si sono succeduti nuovi parroci ma nessuno di essi il “Chronicon”.
Questi nuovi parroci hanno forse sottovalutato l’importanza di annotare gli avvenimenti e le
memorie della vita parrocchiale e così negli anni successivi “Chronicon” non riporta più alcuna
annotazione.
I Nuovi Parroci
Si scriverà poco di ciascuno di essi pur sapendo quanto anche loro abbiano contribuito allo
svilupparsi di questa parrocchia S.Oliva.
Sono solo ricordi di parrocchiani annotati su carta.
E' l'anno 1965. Il sacerdote Carlo Di Vita, ordinato nel luglio dei 1964, viene assegnato come
vicario cooperatore del parroco sac. G.Cavera, nella parrocchia S.Oliva.
Si inserisce nella comunità, stabilendo un rapporto immediato con tutti: ragazzi, adulti, anziani,
famiglie, comunicando insieme al suo entusiasmo, semi di fede e di carità, che coinvolgono anche
molti “lontani”.
Su richiesta del parroco padre Cavera presta la sua opera sacerdotale nella vicina chiesetta di
Pietratagliata (non ancora Parrocchia).
La sua attività pastorale è impostata condividendo nel pieno rispetto quella dell'anziano parroco
Cavera e nello stesso tempo accogliendo gli stimoli e le nuove esigenze presenti nella comunità.
Si iniziano varie forme di animazione e di formazione catechetica: preparazione dei bambini alla
Prima Comunione, animazione liturgica, incontro di ragazzi, di adolescenti e di famiglie.
Nel 1973 il Card. Pappalardo lo nomina parroco della parrocchia S.Oliva. Si sviluppa così l'azione
pastorale catechetica intrapresa, orientata a tutte le fasce di età. Si attivano iniziative che
coinvolgono più persone possibili perché facciano esperienza di comunione e di fede: proiezione di
film per i ragazzi la domenica pomeriggio, cineforum per gli adulti, costruzione del Campo Buon
Pastore, acquisto di un pullman per le gite, viaggi, campeggi estivi a Castelbuono, oratorio dei
bambini.
Nel giugno 1982 il card. Pappalardo nomina parroco di S.Oliva, padre Mariano Lo Coco di
Bagheria, che incontra difficoltà di inserimento. La comunità, pur nel suo lungo cammino di
crescita non ha raggiunto ancora quella maturità che consente di cogliere nella diversità del nuovo
parroco, il “nuovo” pastore che il Signore assegna a quel gregge per la reciproca santificazione.
Padre di Vita continua ad affiancare con spirito di collaborazione Padre Lo Coco, che, avvertendo
l'esigenza della comunità di continuare a cercare Padre Di Vita, è poco presente.
Tuttavia con fatica inizia la sua opera pastorale, rispettando quella iniziata dal suo predecessore, sia
nel campo liturgico che formativo e culturale. Ripete l'esperienza del campeggio a Castelbuono per
i bambini del catechismo e rinnova l'iscrizione all'associazione A.N.S.P.I.
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Accoglie con entusiasmo la presenza dei missionari comboniani di Messina, facendo incontri e
celebrazioni nei condomini e cercando di coinvolgere i giovani.
Notando la dispersione di buona parte della comunità, con decisione sofferta comunica, durante
un'assemblea parrocchiale da lui voluta, che per il bene della comunità stessa, decide di andare.
Nel settembre 1983 viene nominato nuovo parroco P.Salvatore Grimaldi. Anche lui trova difficoltà
nell'inserimento della parrocchia. La comunità avverte il disagio dei precedenti cambiamenti.
All'inizio della sua azione pastorale continua l'opera dei suoi predecessori, inserisce inoltre il
gruppo scout, che prima era autonomo, nell'associazione AGESCI, continua le attività teatrali e
ricreative, feste di carnevale con serate danzanti, campeggi ecc. Ma alcuni orientamenti innovativi
non hanno trovato apprezzamento in buona parte della comunità.
Nell'anno 1986 è nominato parroco padre Francesco Allegra, che prende consapevolezza della
comunità divisa e dispersa e con coraggio, energia e decisione inizia la sua azione pastorale,
curando in modo particolare la preghiera personale e comunitaria, la preparazione liturgica (corso
liturgico), il coro parrocchiale, le varie catechesi in preparazione ai sacramenti, la formazione di
gruppi catechetici per fasce di età, le missioni nelle famiglie e nei condomini, tornei sportivi,
qualche gita e qualche viaggio ecc.
Accoglie l'iniziativa di missioni popolari "capillari" proposta dal diacono Trentacoste, coinvolgendo
molti giovani e adulti della comunità.
Apporta modifiche alla chiesa per il rinnovamento liturgico conciliare: abolisce l'altare maggiore
con la balaustra di marmo bianco che delimita il presbiterio, abolisce l'altare dell'Immacolata con la
relativa balaustra, per sistemarvi il coro e l'organo, ristruttura parte della casa parrocchiale, creando
classi per il catechismo e un ambiente al primo piano per sua abitazione.
Durante il suo apostolato nascono le due nuove parrocchie, nella vicina Pietratagliata e nella zona
Calatafimi alta la parrocchia S.Basilio. Per dare vita a queste due parrocchie ha mostrato molta
decisione ed energia nei confronti dei Parrocchiani che risiedevano in quelle zone.
Dopo circa sei anni la comunità comincia a ricomporsi, ad ampliarsi ed è sensibile e disponibile, ma
tre anni prima della conclusione dei suo mandato, Padre Allegra accetta di essere trasferito in altra
parrocchia.
Ne settembre 1991 è nominato, in solidum parroco di S. Oliva Padre Gaetano Tulipano. Parroco
della vicina parrocchia S.Basilio il suo impegno pastorale non gli consente ai essere molto presente
e la comunità e supportata dalla presenza di Padre Mariano.
Nel settembre1991 viene costituito il solidum tra le parrocchie S.Oliva, S.Basilio e SS.Crocifisso.
Come coordinatore viene nominato Padre Gaetano Tulipano. I sacerdoti delle tre parrocchie sono
corresponsabili dell'azione pastorale delle stesse. Gli impegni pastorali non consentono a padre
Tulipano di essere molto presente e la comunità è supportata dalla presenza di Padre Mariano
Graziano, ordinato sacerdote il 12 aprile dei 1991. Padre Mariano Graziano, parroco in solidum,
segue inoltre con molta attenzione i lavori di tre cantieri scuola, richiesti ed assegnati durante il
mandato di padre Allegra per il rifacimento del pavimento della chiesa.
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Continua la sua assidua presenza per l'anno successivo, sostituendo padre Tulipano, che ritorna alla
parrocchia S. Basilio, sempre come parroco in solidum e coordinatore. Sciolto il solidum,
Il 15 dicembre 1993 viene nominato parroco di S.Oliva padre Mariano Graziano.
La comunità ha subito la percezione di avere avuto in dono un sacerdote, uomo di preghiera e con
spiccata attenzione alle povertà e alle sofferenze umane.
La sua pastorale è molto cauta, vaglia con attenzione le varie attività presenti in parrocchia o nuove
proposte, senza lasciarsi prendere dall'impulsività. Aspetta che maturino i tempi per realizzare
progetti che gli stanno a cuore ( Caritas, casa famiglia, e un luogo dove potere fare incontri di
spiritualità e di fraternità).
Cura la pastorale giovanile, con ritiri, campi scuola, oratorio, cercando di coinvolgere adulti e
famiglie.
Riesce ad ottenere l'affidamento di locali nel Comune di Prizzi, che consentono di far fare
esperienza di vita comunitaria, completa di fraternità e spiritualità, a vari gruppi parrocchiali e con
particolare attenzione ai giovani. Questa esperienza viene anche ripetuta nella sua abitazione dì
Bolognetta.
Per l'accoglienza di anziani e persone sole, nella casa parrocchiale realizza il Centro Sociale,
ricavato da un ambiente molto disastrato. Sollecita e approva l'iniziativa del progetto
"Costellazione" presentato al Comune di Palermo, del quale hanno beneficiato soprattutto gli
anziani, coinvolgendo con gemellaggi altre comunità.
Migliora le condizioni strutturali della chiesa a del salone parrocchiale e della casa
canonica. Le aule dei catechismo vengono rinnovate con tavoli nuovi, impianto di luce più idoneo,
riscaldamento, tende; particolari che le rendono più confortevoli e più accoglienti.
Dall’abitazione del parroco ricava un ulteriore ambiente per ospitare anche sacerdoti di passaggio
Concludendo è opportuno ribadire che, nello scrivere queste poche pagine, il solo scopo è stato
quello di aiutare i nostri parrocchiani affondando le radici nel sentimento di un passato e trovare la
strada per un ulteriore sviluppo, in armonia con la storia di chi ci ha preceduto, ed una maggiore
consapevolezza dell’importanza della comunità parrocchiale come luogo privilegiato di
evangelizzazione e fraterna solidarietà.
Gilda Fiorenzi ringrazia per la collaborazione Lidia Castiglia, Sara Ferreri, Rosa Lucchese,
Margherita Ippolito, Claudia La Mantia.
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