Propata, il `fai da te` delle elezioni un candidato

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Propata, il `fai da te` delle elezioni un candidato
Propata, il 'fai da te' delle elezioni un candidato ogni due abitanti
Scritto da La Repubblica
Domenica 28 Maggio 2006 00:00 -
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Un candidato ogni due abitanti: diventano quasi un "fai da te" le elezioni amministrative a
Propata, piccolissimo - per abitanti, non certo per territorio - comune della Val Trebbia. Su 145
aventi diritto al voto e mediamente meno di 120 votanti, il comune arroccato alle falde del lago
Brugneto inanella un record di 5 liste politiche e di ben 61 candidati, compresi quelli a sindaco.
Di questi, per la verità, solo 12 sono residenti a Propata. E otto di questi sono nella lista del
sindaco uscente Sandra Dalla Rovere. Ma che ci fanno cinque liste in un comune di 150
abitanti? Difficile rispondere, tanto più quando si scopre che un paio sono quasi delle "liste
fantasma". Non nel senso che non esistano, ovviamente. Ma che né i candidati sindaci né quelli
a consigliere comunale sono conosciuti. Anzi, per meglio dire: non si sa proprio che faccia
abbiano. Che senso ha dunque questa proliferazione di liste? Almeno una delle due liste è
chiaramente identificabile politicamente, visto che si chiama "Fiamma Tricolore". Dell' altra,
"Democrazia e partecipazione per Propata", non si sa praticamente niente, a parte che non c' è
nessun candidato residente o originario di Propata. E il mistero rimane. A parte le liste
"fantasma", restano quella capitanata dal sindaco uscente "Insieme per Propata", la lista
"Rinnoviamo la vallata" con candidato sindaco Claudio Avanzino già sfidante della Dalla Rovere
nel 2001. E la novità, la lista "Il comune è di tutti", il cui candidato sindaco è Roberto Margari e
che si presenta come una lista di giovani, con qualche fuori quota, che farebbe riferimento
all'area del centro destra. Le linee guida di Margari sono quelle della valorizzazione dell'
ambiente: «Solo investendo sul territorio e sulla natura - dice - è possibile creare lavoro e
contrastare lo spopolamento». Il problema per i piccoli comuni di questa zona, purtroppo, non è
la mancanza di idee ma la carenza di soldi. «Il nostro comune - spiega Sandra Dalla Rovere ha un bilancio di 280.000 euro. Con quei soldi ci possiamo permettere un unico impiegato
comunale, oberato di lavoro, e un operaio. Nonostante le finanze risicate siamo riusciti a
sistemare alcune delle strade interne tra le frazioni - Propata è formata da cinque frazioni più
alcune case sparse - e a completare i lavori del cimitero. Ma più in là non possiamo andare.
Anche perché abbiamo una popolazione anziana e mancano quasi completamente le attività
produttive, se si esclude qualche negozio e un paio d' alberghi». La soluzione potrebbe essere
quella di unire gli otto comuni della Val Trebbia, ma un accorpamento cozzerebbe contro piccoli
campanilismi e centri di potere che nella vallata contano, eccome. Sarebbe già tanto arrivare
almeno a mettere in comune i servizi, tipo la raccolta dei rifiuti. Ma per il momento si è riusciti ad
attivare un paio di incontri in Prefettura che però non hanno prodotto risultati tangibili. A
complicare il tutto si è aggiunta in questi ultimi mesi la grana dell' acquedotto che qui, in un
paese che guarda direttamente sul Brugneto, l' invaso che dà acqua alla maggior parte di
Genova, sembra davvero paradossale. Succede dunque che la gestione dell' acquedotto
comunale, passata sotto Genova Acque, debba subire l' adeguamento delle tariffe sulla media
provinciale. Solo che qui significherebbe passare dalle poche decine di euro pagate
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annualmente da ogni famiglia a centinaia, in qualche caso migliaia di euro per godere dello
stesso servizio. All' insegna dello slogan "Noi vi diamo la nostra acqua e voi ce la restituite a
tariffe d' oro" Propata e gli altri comuni sono partiti all' attacco. «Capiamo che debba esserci un
adeguamento - dice il sindaco - ma non alle condizioni che pretende Genova Acque. Noi
abbiamo fatto le nostre osservazioni e abbiamo controproposto un adeguamento tariffario
limitato. Vedremo come andrà a finire».
Costantino Malatto
(Articolo tratto da La Repubblica del 28/05/2006)
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