Macrì Rossi Amalia - Associazione Succede solo a Bologna

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Macrì Rossi Amalia - Associazione Succede solo a Bologna
CANZONE PER FRANCO
di Amalia Macrì Rossi
Fioriva il biancospino;
fragili fiori al vento,
al margine del fiume.
Avevo sedici anni
e mi chiamavo Franco.
Avevo sogni:
sogni di libertà,
sogni d’amore.
Spavaldi, le armi in pugno,
irruppero alla porta, uomini duri.
Per me era giunta l’ora.
Vano fu il pianto di mia madre,
pianto uguale da secoli,
fra misteriose ombre,
al margine del fiume.
Marciai con gli altri,
lungo sentieri impervi.
Sopra di me l’azzurro,
dentro di me l’angoscia ed il dolore.
Giungemmo al monte,
in un tramonto d’oro
e lì scavai la fossa.
Un colpo di fucile lacerò l’aria,
spense i miei sogni,
bruciò le mie illusioni.
Tutto fu solitudine e silenzio;
poi, nella notte nera,
giunsero gli sciacalli.
Turpi, coi sacchi colmi,
discesero dal monte,
nell’impeto del vento,
nell’alba stupefatta.
E il vento, musica d’aria,
raccontò alla valle
la barbarie immutata dell’uomo.
Allora il fiume cantò
una canzone lenta di atrocità
e di memorie oscure.
Altro non posso dirvi:
avevo sedici anni
e mi chiamavo Franco…
Terre di Romagna – Fiume Senio 1943-1945
TU, CRISTO GESÙ
di Amalia Macrì Rossi
Tu sei ritornato.
Ora sei qui, in mezzo a noi.
E questo è un segno.
Un segno per le madri disarmate
che lungo strade buie
van cercando perduti figli d’ombra
e morte vera.
È un segno per chi è stanco e solo,
per gli ammalati gravi,
per l’innocenza tradita e calpestata.
Quel pianto disperato che nessuno ascolta.
Ma è un segno anche per noi,
cui è difficile credere ai dogmi,
ma ci affidiamo alla Tua dolente umanità.
Offeso tra gli offesi,
umiliato tra gli umiliati,
povero tra i poveri,
a cui restituisti dignità ed amore.
Tu, il Buon Pastore
e al contempo l’indifeso agnello.
Tu, solo come noi,
in quel lontano, eppur vicino grido:
“Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?”.
E Tu, nostro fratello,
in quell’ultima, straziante, umanissima richiesta:
“Ho sete”.
Ma Tu anche il poeta,
dallo stile inconfondibile, inimitabile:
“Guardate i gigli del campo,
neppure Salomone
in tutto il suo splendore
ebbe mai una veste così bella…”.
Ora che sei tornato,
insegnaci a sperare,
insegnaci ad amare.
Tu Via, Verità e Vita.
Pensieri ed emozioni davanti alle opere dello scultore bolognese Luigi Mattei: il Corpo dell’Uomo
della Sindone (Basilica di S. Stefano) e il Crocifisso della Sindone (Chiesa di S. Giovanni in Monte)
EMOZIONI
di Amalia Macrì Rossi
Stupendi nel ricordo
i bianchi paesaggi
dell’inverno.
Che turbinio di neve!
E poi la pace ed il silenzio.
Paesaggi di fiaba,
presepi della nostra infanzia,
quando gioia e dolore,
lacrime e risa
arrivano improvvisi
ed assoluti.
Su tutto vigila e regna
un’irreale purezza,
fatta di sogni ed occhi spalancati
di bambini.
Emozioni davanti ai paesaggi innevati del pittore Osvaldo Curandai