n.3 Città metropolitana della Romagna tra sogni e realtà

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n.3 Città metropolitana della Romagna tra sogni e realtà
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Luglio 2015 - Numero 3 - Mensile - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv.ni L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB - Filiali di Forlì e Ravenna
Cesena
Forlì
Ravenna
n.
Stagione turistica: la
previsione è positiva
Città metropolitana della Romagna
tra sogni e realtà
Di recente, il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi
ha lanciato il progetto per dare corpo ad una
città metropolitana romagnola, da costruire sulle macerie delle destrutturate vecchie province
romagnole. Un’idea potente, fascinosa, capace di trovare, tra la gente, immediati consensi
e persino in grado di ricompattare attorno ad un
obbiettivo comune, la maggiore forza politica
del territorio, il PD, caratterizzato invece negli
ultimi anni da divisioni interne e competizioni
territoriali. L’analisi che il Sindaco di Cesena
premette alla sua proposta ha il pregio di essere
chiara e comprensibile, in una fase e su argomenti, in cui anche i più smaliziati tra i politici
spesso appaiono confusi e annebbiati. Dunque, per Lucchi, lo scenario che si prefigura
prevede un ruolo preciso delle nuove Unioni dei
Comuni, finalizzate a gestire servizi per i cittadini, con economie di scala, mirate a ridurre costi
e non aumentare le tasse. Poiché, egli afferma,
segue a pag. 8
Da Genova il monito di Confesercenti: le imprese non
sentono ancora la ripresa, subito un patto per la crescita
Per la prima volta nella storia della Confesercenti,
l’annuale assemblea nazionale dell’Associazione si
è svolta a Genova nel centro congressi dei suggestivi Magazzini del Cotone lo scorso 22 giugno.
È stata una scelta ragionata e voluta appositamente, con una cornice e con modalità organizzative e di
tenuta dell’evento innovative, di forte impatto emotivo e molto apprezzate dalla partecipata platea.
Assemblea questa per essere vicini alle imprese
liguri come a quelle di altre località, colpite in più
occasioni da alluvioni devastanti.
Un luogo su cui si sono spenti i riflettori e che l’Associazione ha voluto riaccendere per tenere alta
l’attenzione sui problemi (particolarmente presenti
anche in Romagna) legati al dissesto idrogeologico, alla manutenzione del territorio (decisamente
carente) e alla messa in sicurezza delle attività
economiche.
Un simbolo e una metafora. Quella di un paese
che è finito troppe volte nel fango che ha vissuto e
vive troppe emergenze, ma che vuole cambiare e
si vuole rialzare e rimboccarsi le maniche.
Quello che fanno le piccole e medie imprese troppo
spesso ignorate anche se generano PIL, lavoro,
reddito e qualità della vita.
Per questo da Genova la Confesercenti ha voluto
lanciare alla volta del Governo e delle Istituzioni un
monito forte sui problemi del momento e sulle attese delle categorie associate.
Il domani, come il presente, del paese poggia
segue a pag. 8
Siamo in piena estate e, anche se ancora è
presto per fare le somme, i segnali per una
stagione che possa portare soddisfazione agli
operatori ci sono: il Pil risale ed è tempo di vacanze. Anche se il budget da dedicare alle ferie
resta ridotto (la spesa media prevista per persona è in calo del 18% rispetto al 2010, prima
della crisi finanziaria), in occasione dell’estate
2015 saranno 32 milioni gli italiani che viaggeranno – quasi due milioni in più rispetto al
2014 – tra il nostro Paese e l’estero. Il mare
resta una delle mete preferite: confidando nel
bel tempo, e nell’affluenza durante i weekend
di sole, gli operatori della riviera continuano a
incrociare le dita. Certo, le difficoltà del turismo
e delle imprese legate a questo mondo sono
reali: con la crisi dei consumi e l’aumento della
tassazione, le aziende hanno visto precipitare la
redditività delle proprie imprese e questo tutto a
scapito dello sviluppo, dell’ammodernamento,
dell’innovazione, dell’occupazione. Impegnati a
gestire le conseguenze di una crisi che dura da
molto tempo gli imprenditori della riviera romagnola sono impegnati a “sopravvivere” ma non
smettono di guardare al futuro, e si chiedono se
il modello turistico della nostra Riviera Adriatica,
che finora ha ben funzionato e che rappresenta
il secondo polo mondiale per affluenza turistica,
balneare e termale, con oltre 48 milioni di presenze annuali, sia ancora attuale oppure da cambiare. Sicuramente bisogna andare al passo con
i tempi, svecchiarsi, aver coraggio di cambiare,
senza però dimenticare la storia e la tradizione,
le peculiarità del nostro territorio, così tanto apprezzato dai turisti per delle qualità ben precise,
al di là di ogni improvvisata strategia di marketing. Da sempre la professionalità e la semplicità
dell’offerta turistica delle nostre località tra mare
e collina – sono un punto di forza irrinunciabile:
la Romagna è solitamente, nell’immaginario
di chi sceglie un luogo di vacanza, sinonimo di
accoglienza, relax e occasioni di divertimento
per tutti i gusti. L’impegno di Confesercenti nel
proprio ruolo di “casa” dei commercianti e degli
imprenditori, è quello di affiancare le imprese
e farsi portavoce, anche a livello regionale e a
livello nazionale, dei temi più “caldi”: burocrazia,
tassa di soggiorno, contratto nazionale lavoratori
del turismo, antincendio per le imprese ricettive.
Tanto lavoro è stato fatto e tanto è ancora da fare.
In questo senso è fondamentale il confronto con
i soci e la presenza diretta, come associazione,
sul territorio: continuiamo come Confesercenti
a organizzare numerosi eventi che attirano persone e riscuotono successo. È diventato fondamentale, per le imprese, uscire dalle vecchie
logiche della stagionalità, e per questo serve
ovviamente una svolta profonda delle politiche
turistiche. Il settore soffre ancora e ha bisogno
di interventi, anche sul fronte della promozione,
e di risposte adeguate alle nuove esigenze. Con
la speranza che si intraveda presto uno spiraglio
per una ripresa stabile.
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La Ricetta
“L’ANITA IN CITTÀ”
Per FIEPET la defiscalizzazione dei
ticket elettronici è un “passo verso la
regolamentazione dei Buoni Pasto”
È entrata in vigore dal 1° luglio la legge 190/14
(legge di stabilità 2015) promulgata lo scorso
23 dicembre, che prevede la defiscalizzazione
dei buoni pasto elettronici fino a 7 euro. Il nuovo
strumento consentirà tecnologicamente di far
rispettare pienamente la Legge e ripristinare la
natura stessa del servizio sostitutivo di mensa
aziendale. Stiamo parlando di un mercato del
valore annuo di oltre 2,5 miliardi di euro, che ha
bisogno di essere adeguatamente disciplinato.
La prevista defiscalizzazione rappresenta un
primo passo verso questa direzione. La Fiepet
aveva più volte sollecitato iniziative che tenessero conto della situazione del settore e consentissero concretamente di tutelare anche i diritti e
gli interessi degli esercizi di somministrazione di
alimenti e bevande, oggi così tanto penalizzati.
In particolare, al fine di assicurare un utilizzo più
consono del buono pasto, Fiepet aveva chiesto
l’obbligatorietà, per il consumatore, di un utilizzo giornaliero e, per ogni prestazione, di un
solo “buono” presso lo stesso locale. La legge
in vigore dal 1 luglio garantisce la possibilità di
tracciare i nuovi ticket elettronici e quindi di scoraggiare eventuali abusi.
La Fiepet auspica che l’introduzione dei nuovi
buoni pasto, insieme alla defiscalizzazione vincolata ad un loro corretto uso, possano con-
tribuire a garantire: maggiore gettito verso i
pubblici esercizi di somministrazione di alimenti
e bevande; mantenimento degli attuali livelli di
occupazione; estensione della Rete di pubblici
esercizi in grado di utilizzare i Buoni Pasto; incremento dei servizi digitali presso i pubblici esercizi
(smaterializzazione del buono pasto cartaceo e
buono pasto elettronico) con i seguenti ulteriori
vantaggi:
• miglioramento dell’organizzazione e della gestione del servizio, con una semplificazione
del processo amministrativo e conseguente
riduzione dei costi di gestione;
• maggiore celerità nei pagamenti;
• eliminazione del rischio di accettazione dei
buoni pasto rubati, falsificati o scaduti;
• eliminazione di eventuali errori di rendicontazione (fattura automatica) con possibilità di
ottenere report giornalieri;
• eliminazione della necessità di consegna o
spedizione dei buoni, con conseguente annullamento del rischio di smarrimenti e furti.
In questo modo non solo si potranno ridurre i
rischi di abuso del servizio, ma si assicurerà, al
mondo delle imprese della somministrazione, il
legittimo riconoscimento per un’offerta sostitutiva di mensa pienamente soddisfacente per il
consumatore.
Dal 1° luglio 2015 obbligo di tenuta in
modalità telematica del registro delle
sostanze zuccherine
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha emanato le disposizioni per
la dematerializzazione del registro di carico e
scarico per le sostanze zuccherine, con prot.
n. 11 dell’08/01/2015. Il registro in modalità telematica (dematerializzato) è disponibile
nel portale del SIAN e poteva essere tenuto in
formato cartaceo fino e non oltre al 30 giugno
2015 scorso. I soggetti obbligati a detenere il
registro di carico e scarico delle sostanze zuccherine in base alla L.82/2006 sono gli stessi
precedentemente obbligati a tenere il registro
in modalità cartacea, che quindi verrà sostituita
dalla modalità telematica, ovvero:
• i produttori, gli importatori ed i grossisti di
saccarosio, escluso lo zucchero a velo, di
glucosio e di isoglucosio, anche in soluzione;
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• gli utilizzatori di saccarosio, glucosio e isoglucosio acquistati dai produttori, dagli importatori e dai grossisti, ad eccezione di quelli che
somministrano al pubblico o che producono
alimenti in laboratori annessi a esercizi di vendita o di somministrazione, compresi quelli
artigiani, e di quelli in possesso di un registro di carico e scarico delle materie prime,
vidimato dal competente ufficio periferico
dell’Ispettorato centrale repressione frodi,
o dell’apposito registro vidimato dall’ufficio
dell’Agenzia delle dogane competente per
territorio.
Per trasmettere i dati al SIAN ciascun soggetto obbligato è tenuto ad iscriversi al portale di
accesso ai servizi del Mipaaf (http://mipaaf.
sian.it)
La nostra rubrica questa volta si ferma al ristorante “L’Anita in Città”, di Cesena, Foro
Annonario, 234 (Tel. 348.7448422). Chiuso
lunedì e martedì sera. Orario: pranzo e cena.
Il ristorante è collocato in un curato e grazioso
angolo del piano superiore del Foro Annonario
di Cesena. In sala sarete accolti con gentilezza
da Marco e Gaia. Dalla cucina Marco e Francesca preparano gustosi piatti della tradizione
locale con materie prime provenienti da produttori della zona. Tra i vini si può scegliere
il buon vino in caraffa o qualche selezionata
etichetta regionale. Il locale può contare anche di un’ampia terrazza con giardino esclusivo. Erika è l’abile preparatrice di dolci fatti
in casa. Anita era la bisnonna di Marco, al
quale ha trasmesso la passione per la buona cucina, la convivialità e tutti i segreti delle
sue personalissime ricette. Dalle proposte del
menù troviamo, per cominciare, millefoglie di
melanzane con burrata, roast beef con giardiniera fresca. Tra i primi passatelli con carciofi
e tartufo nero estivo, ravioli di canapa bio con
salvia e pinoli, tagliatelle al ragù. Tra i secondi
la classica grigliata mista romagnola e il pollo
alla soia con semi vari. Tante le proposte di
verdure di stagione, dal fricò leggero alle verdure grigliate. Su richiesta è possibile gustare
particolari menù della tradizione di pesce. Da
scegliere, nella carta dei dolci, il semifreddo
al limoncello con salsa alla liquirizia, oppure
quello alla banana con carpaccio di pesche,
o millefoglie con albicocche e crema chantilly.
RAVIOLI DI CANAPA BIO
CON SALVIA E PINOLI
Per 4 persone. Per la sfoglia dei ravioli: 6 uova,
500 gr di farina, 50 gr di farina di canapa sativa
bio. Per il ripieno: 100 gr di erbette, 250 gr di
ricotta romagnola, 150 gr di parmigiano o grana,
100 grammi di caciotta, noca moscata, sale e
pepe qb, 1 uovo.
Procedimento: dopo aver tirato la sfoglia e
preparato i ravioli chiusi a fazzoletto in modo
che vengano di forma triangolare, si procede
alla preparazione del condimento, per la verità
molto semplice. Sciogliamo in padella 2 noci di
burro con l’aggiunta di 2 cucchiai di olio EVO,
poi aggiungiamo foglie di salvia e pinoli del Mediterraneo. Infine dopo circa un minuto completiamo con pomodorini di Pachino tagliati a metà.
A parte cuociamo i ravioli in abbondante acqua
salata... Quando vengono a galla scoliamo direttamente nel condimento e tiriamo per qualche
istante nella padella con una manciata di parmigiano. Servire ben caldi.
Home Restaurant: la posizione del Ministero
e le iniziative dell’Associazione
Da fenomeno di costume, si sta trasformando in un business, poiché gli
incontri gastronomici non si realizzano con il semplice strumento dell’invito
a cena privato e/o del passaparola, ma sono organizzati mediante la rete
internet e l’intervento di soggetti terzi che intermediano la prestazione, su
veri e propri siti dedicati.
Tecnicamente, gli host (padroni di casa) si iscrivono al sito e propongono la
data, un menù e un prezzo. Gli ospiti (guest) attratti dalla proposta, inviano
una richiesta di partecipazione alla serata, e pagano la cifra stabilita dal
proprietario di casa anche direttamente sul sito, che applica al prezzo una
commissione a carico degli ospiti e invia l’incasso all’host.
Da incontro tra amici e parenti si passa ad una vera e propria attività economica.
Per questo necessita di una disciplina come ha sempre sottolineato e denunciato Confesercenti.
Per tali motivi, il Ministero dello sviluppo economico ha emesso una
Risoluzione (n. 50481, del 10 aprile 2015) sul fenomeno “home
restaurant” dal punto di vista del trattamento giuridico.
Ad avviso del Ministero, questa attività, anche se esercitata solo in
alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono
delle prestazioni sono in numero limitato, non può che essere classificata come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande,
in quanto, sebbene i locali in cui i prodotti vengono preparati e serviti
siano privati, sono comunque locali attrezzati aperti alla clientela.
Non si può infatti parlare che di clientela, dal momento che la fornitura delle
prestazioni comporta il pagamento di un corrispettivo (prima con la prenotazione o dopo la prestazione).
In definitiva, in linea con quanto affermato dal Ministero, per avviare
un’attività di “home restaurant” occorre:
• presentare i requisiti di onorabilità per l’esercizio di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande;
• acquisire i requisiti professionali per la somministrazione di alimenti e bevande;
• presentare una SCIA o, per le zone tutelate soggette a programmazione,
una richiesta di autorizzazione.
Fino a qui l’interpretazione ministeriale: ma, spingendosi oltre, si dovrebbe
aggiungere che, trattandosi di attività a tutti gli effetti disciplinata dalle norme
in materia di somministrazione di alimenti e bevande, l’interessato dovrebbe
anche rispettare la normativa urbanistico edilizia e quella igienico-sanitaria. E
ciò porta con sé anche che, fino ad un’eventuale diversa disciplina, l’attività
andrebbe considerata attività d’impresa, con l’obbligo di iscrizione al Registro
delle imprese e gli adempimenti di tipo fiscale e contributivo. In mancanza,
l’attività esercitata dovrebbe essere considerata abusiva, con l’applicazione
delle consequenziali sanzioni.
Per questo l’Associazione, che ha ricevuto segnalazioni specifiche in proposito, coinvolgerà le autorità di vigilanza competenti.
Torna Saporìe a Cesena, il Festival del Cibo di Strada,
nelle giornate del 2, 3 e 4 ottobre 2015
Protagonisti saranno i cibi di strada del Centro-Sud Italia dall’Abruzzo alle Marche, dalla Toscana all’Umbria
dalla Campania alla Puglia alla Sicilia, che si confronteranno con lo street food di Liguria, Romagna ed Emilia
Appuntamento con Saporìe a Cesena dal 2 al
4 ottobre 2015. Gli appassionati della cucina di
strada potranno contare anche quest’anno su
un ghiotto appuntamento, nella città del Festival
Internazionale del Cibo di Strada, che qui si tiene dall’anno 2000, nella sua forma originale ed
unica, che conta ormai numerosissimi tentativi
di imitazione. Nelle giornate del 2, 3 e 4 ottobre
prossimi si terrà infatti a Cesena, nel centro storico, a partire da Piazza della Libertà, “Saporìe - Il
Festival del Cibo di Strada” che prevede un solido
gemellaggio tra alcune regioni simbolo di questo
tipo di cucina. Quest’anno protagonista saranno
i cibi di strada dell’Italia del Centro-Sud. Ecco,
tra i tante prelibatezze cosa si potrà trovare al
Festival: arrosticini e porchetta con le mandorle
dall’Abruzzo; olive e fritto misto all’ascolana dalle
Marche; lampredotto trippa dalla Toscana; torta
al testo con salumi dall’Umbria; pani ca’ meusa
e arancine dalla Sicilia; vera pizza napoletana e
fritto misto di strada dalla Campania; gnumereddi, bombette e panzerotti dalla Puglia. Ma non
mancherà nemmeno il confronto con lo street
food del nord Italia, a cominciare da: piadina e
tortelli alla lastra della Romagna; focaccia e farinata dalla Liguria; tigelle e borlenghi dall’Emilia.
Un evento durante il quale, quindi, sarà possibile
assaggiare la migliore cucina di strada di qualità proveniente da queste regioni simbolo dello
street food italiano. Nelle stesse giornate in
tutta la città si terranno spettacoli di arte,
musica, teatro di strada e si svolgerà il 10°
Raduno Nazionale Camper.
La manifestazione è a cura di Confesercenti
Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes ed è
“Palm Oil Free” poiché al Festival non si usa
olio di palma.
Si stanno inoltre realizzando degli appositi pacchetti turistici con l’ufficio Iat che proporranno
una permanenza con alloggio, visita alla città
e assaggio di cibi della manifestazione (Iat tel.
0547.356327).
Per informazioni:
Confesercenti Cesenate
Tel. 0547.622602 – fax 0547.610606
[email protected]
www.cibodistrada.com
facebook.com/festivalcibodistrada
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Ravenna
Alberghi: credito d’imposta per ristrutturazioni
e barriere architettoniche
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto
7/5/2015 recante disposizioni applicative per
l’attribuzione del credito di imposta alle strutture ricettive turistico-alberghiere per le spese
relative a interventi di ristrutturazione edilizia o
a interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.
Possono accedervi le imprese alberghiere esistenti alla data del 1 gennaio 2012.
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura
del trenta per cento per le spese sostenute dal
1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, relative
a interventi di ristrutturazione edilizia, di eliminazione delle barriere architettoniche, di incremento dell’efficienza energetica ovvero per le spese
per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo
destinati esclusivamente alle strutture alberghiere come definite dal decreto, a condizione
che il beneficiario non ceda a terzi né destini
a finalità estranee all’esercizio di impresa i beni
oggetto degli investimenti prima del secondo
periodo d’imposta successivo.
Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali
di pari importo.
L’agevolazione è concessa a ciascuna impresa
nel rispetto dei limiti e delle condizioni di cui al
Regolamento europeo sugli aiuti de minimis, e
comunque fino all’importo massimo di 200mila
euro nei tre anni d’imposta.
Dal 1° gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di effettuazione delle spese, le
imprese interessate devono presentare al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo apposita domanda per il riconoscimento del
credito d’imposta, secondo modalità telematiche definite dal Ministero stesso entro sessanta
giorni dall’entrata in vigore del decreto citato.
Per le spese sostenute nell’anno 2014, la do-
manda va presentata entro sessanta giorni dalla
definizione delle predette modalità telematiche.
Il testo completo del decreto è disponibile presso le sedi dell’Associazione e a breve saranno
pubblicate sul sito del Ministero le istruzioni relative alle modalità telematiche da utilizzare per
inoltrare la domanda.
Polagra Food a Poznan:
adesioni entro il 7 settembre
Eurosportello-Camera di commercio di Ravenna, nell’ambito delle
attività di Enterprise Europe Network, co-organizza e promuove una
giornata di incontri bilaterali all’interno di una delle più importanti
fiere in Europa Centrale e Orientale per il settore agroalimentare:
POLAGRA FOOD, Poznan, Polonia, 22 settembre 2015. I Settori
interessati: • food & drink • HoReCa • food processing technologies • packaging • logistics Per partecipare (la partecipazione è gratuita): registrarsi entro il 7 settembre inserendo il proprio profilo in inglese (organization description
+ cooperation profile, in cui specificare cosa si cerca e/o cosa si offre)
sul sito dedicato all’evento, indicando Eurosportello Ravenna come
“support office”:
www.b2match.eu/b2b-food2015
Consultate la casella PEC!
Si ricorda e raccomanda la consultazione giornaliera della propria
PEC, stante la scelta di diversi fornitori (Hera, Banche, ecc.) di
inviare comunicazioni e bollette solo tramite questo strumento.
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Giancarlo Melandri
Roberto Manzoni
Alla Confesercenti il coordinamento del
Tavolo Provinciale delle Associazioni a
Ravenna e quello di Lugo
Dal primo luglio il ruolo e il compito di coordinare
il Tavolo delle 13 Associazioni datoriali, quello
provinciale e quello della zona di Lugo è passato
alla Confesercenti.
Il meccanismo e il regolamento convenuto a suo
tempo per la rappresentanza del tavolo prevede
che la guida venga assunta a rotazione dalle
categorie con la durata di dodici mesi seguendo
l’alternanza prevista dal tavolo provinciale.
Questa volta spettava al commercio e quindi per
turnazione alla Confesercenti.
Sarà cura del Tavolo riprendere e sollecitare
la prosecuzione e l’accelerazione della discussione sulle tematiche delle aziende e a tutela
degli interessi delle imprese rappresentate nei
confronti delle istituzioni locali.
Il Tavolo provinciale sarà coordinato dal Presidente provinciale Roberto Manzoni mentre
quello della zona di Lugo sarà coordinato da
Giancarlo Melandri, Direttore della sede di
Lugo.
16 settembre: la giornata di Confesercenti
Ravenna all’EXPO di Milano
Confesercenti Provinciale Ravenna organizza
una Giornata all’EXPO 2015 a Milano per gli
associati. Il viaggio (andata e ritorno in giornata
in pullman) è previsto per mercoledì 16 settembre con PARTENZA alle ore 5.30 da Ravenna
- Parcheggio Centro Commerciale ESP - e alle
ore 6.00 da Faenza - Piazzale Cinedream - Via
Prov.le Naviglio. È prevista la visita libera all’Esposizione: durante la giornata si terrà anche
un’iniziativa della Confesercenti.
RIENTRO (con partenza da Milano alle 19.00)
alle ore 23.00 a Faenza e alle ore 23.30 a Ravenna.
Il costo della trasferta è di Euro 45,00 comprensivi del biglietto di ingresso a EXPO.
È consigliabile la prenotazione fin da ora presso tutte le Sedi Confesercenti della Provincia
di Ravenna: Ravenna 0544 292711 - Faenza
0546 671611 - Cervia 0544 911011 e Lugo
0545 904211.
L’Associazione ringrazia nuovamente ancora
tutte le aziende associate e le persone che nel
tempo hanno aiutato a partire dagli anni ’70, anche con loro contributi e/o prestiti, alla realizzazione delle sedi dell’Associazione, dalla vecchia
sede di Piazza XIII Giugno a Lugo fino alla nuova,
inaugurata ufficialmente recentemente.
Tra questi un ricordo e un saluto particolare per
l’occasione rivolgiamo alla famiglia del compianto associato Armando Calamelli, per decenni titolare con la moglie dell’attività di distribuzione
carburanti a Massa Lombarda, fedelissimo e attaccato all’Associazione, scomparso purtroppo
recentemente, tra i primi associati a sostenere
sindacalmente ed economicamente l’Associazione fin dal 1975/78.
Domande per licenze
di circolazione mezzi di
trasporto
La Provincia ha emesso un avviso pubblico per la
presentazione delle domande per il rilascio delle
autorizzazioni all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto.
Le autorizzazioni all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
possono essere rilasciate nei Comuni sottocitati
e nel numero a fianco di ciascuno indicato:
Alfonsine
n.2
Bagnacavallo
n. 3
Bagnara di Romagna n. 1
Brisighella
n. 3
Casola Valsenio
n. 1
Castel Bolognese
n. 2
Cervia
n. 6
Conselice
n. 2
Cotignola
n. 2
Faenza
n. 11
Fusignano
n. 1
Lugo
n. 8
Massa Lombarda
n. 1
Ravenna
n. 44
Riolo Terme
n. 1
Russi
n. 1
Sant’Agata sul Santerno n. 1
Solarolo
n. 1
Le domande a pena di esclusione dovranno pervenire entro le ore 12 del 27 agosto 2015. Copia
del bando presso le sedi dell’Associazione o alla
Provincia di Ravenna.
Le pratiche relative
all’alluvione di febbraio
Sono oltre cinquanta le richieste inoltrate attraverso l’Associazione per i danni dell’alluvione del
5 e 6 febbraio scorso in Comune a Ravenna
e 5 a quello di Cervia, 25 quelle verso l’Ente
Bilaterale, 9 (per ora) quelle sul bando della Camera di Commercio e 9 quelle verso le Banche
convenzionate.
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Ravenna
Lugo: un ricordo degli
associati fedeli e
sostenitori della crescita
dell’Associazione
Aree Pubbliche & Ambulanti
In diretta da Lido di Classe, reportage sull’abusivismo commerciale
L’Associazione oltre a fare iniziative sindacali, pressioni, segnalazioni, incontri e altro a tutti i livelli, continua
anche a monitorare e seguire il fenomeno nel vivo della sua presenza. Emblematico della qualità e quantità
il caso che riportiamo di seguito, con il reportage che abbiamo fatto nei giorni scorsi a Lido di Classe, uno se
non il lido più colpito dal fenomeno.
Vuoi per segnalazioni avute da associati, vuoi
appunto per verificare la situazione, andiamo in
due nella località in due momenti (30 giugno e 1
luglio) e notiamo questi fatti:
Di prima mattina alcune persone (di nazionalità
magrebina) passano sull’arenile e segnano a
macchia di leopardo sulla sabbia i posti da occupare poi con la merce e non certo solo per
loro stessi.
Dalle 8:30-9:00 iniziano gli accessi all’arenile
delle persone dedite alla pratica delle vendite
abusive con sacchi, borse e attrezzature per
comporre i bandi di vendita.
Alcuni arrivano in auto, parte a piedi dal paese,
e una parte importante notiamo che arriva da
un accampamento/attendamento ben evidente
che è situato tra il retro dei bagni, il campeggio, la
pineta e un parco pubblico su Viale Fratelli Vivaldi.
Sono le 9:45 del mattino, qualcuno di loro si sta
alzando e sistema le coperte o i teli utilizzati per
la notte, qualcuno fa da sentinella o palo occupando significativamente anche il parco pubblico
(chi in piedi, chi seduto nelle panchine, sono una
ventina buona).
Nella fascia verde frontistante lo spiazzo adibito a
parcheggio fra via Marignolli e via Fratelli Vivaldi,
nel cuore della località a due passi dal campeggio
e dagli stabilimenti balneari, la rete di protezione
è stata divelta in più punti e sono chiaramente
individuabili i bivacchi dove queste persone passano la notte.
Alcuni turisti ci hanno segnalato altresì la presenza di bivacchi notturni nella fascia pinetale, appartenente al Parco del Delta del Po, lungo viale dei
Lombardi, dove si nota in più punti la recinzione
tagliata o danneggiata in modo da permetterne
l’attraversamento.
Nella località, nella mattinata, è chiaramente distinguibile il via vai di merci e venditori abusivi,
alcuni dei quali giungono in auto e sostano in
piazza Ricci o nel sopracitato spiazzo lungo Viale
Fratelli Vivaldi.
Noi stiamo parlando, ci vedono, forse ci imma-
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ginano controllori, si insospettiscono, qualcuno
telefona, ci osservano con circospezione, duetre si avvicinano a noi come per sentire/capire,
non dico intimidirci anche se la sensazione che
si respira in quei frangenti è che siano loro quasi
i proprietari assoluti dei luoghi. Data la situazione
preferiamo non fare foto.
Andiamo in spiaggia e guarda caso scopriamo
che (sono le 10:20 del mattino e sull’arenile ci
sono già diversi turisti) gli abusivi sono fermi, disinstallati con i sacchi e le borse di merce da
vendere chiusi, come se fossero in attesa di un
via libera a stendere e a vendere.
Ne contiamo oltre un centinaio (112), cui si aggiungono quelli sul retro, per le segnalazioni se
non i cambi.
Anche qui vedette all’ombra delle torrette di salvataggio e lungo il viale.
Ne arriveranno altri poi. Ce ne andiamo e quasi
all’unisono tutti tirano fuori merci e le stendono.
L’impressione è che, sebbene una parte di questi
venditori operi “in proprio” da molti anni, molti
altri, la maggior parte, in particolare della nuova componente di origine asiatica, faccia capo
a una struttura organizzata, che probabilmente
collettivizza ricavi e servizi e li inquadra all’interno
di “turni” dove, per non saturare troppo la tentata
vendita, mentre alcuni lavorano altri riposano e
viceversa.
Gli scorsi anni abbiamo inoltre avuto modo di documentare come, negli orari deputati al pranzo,
un gran numero di venditori torni in paese per
usufruire di una sorta di servizio catering organizzato da connazionali, e che ovunque, nel paese
e lungo la spiaggia, siano presenti “vedette” che
segnalano l’arrivo o la partenza delle forze dell’ordine o i movimenti per loro sospetti.
Torniamo in sede.
Riteniamo giusto informare subito il Prefetto di
Ravenna Dott. Francesco Russo, Prefetto che ci
dà subito l’appuntamento per parlarne, ci ascolta
e riferiamo la situazione insieme al Presidente
Provinciale Manzoni.
Immediatamente il Prefetto, dopo averci ringraziato per la segnalazione e assicurato il suo intervento, convoca una riunione con i comandanti
delle forze dell’ordine.
Si prepara un intervento coordinato che avviene
nei giorni successivi con fermi (21) sequestri di
merce e anche allontanamenti. La settimana prima in una analoga operazione a Cervia 49 sono
stati gli abusivi controllati. Per due giorni la situazione delle presenze abusive si riduce.
Torniamo e ne contiamo 83 con le postazioni
fisse.
Giustamente e correttamente ringraziamo Prefetto e forze dell’ordine, come al tempo stesso
evidenziamo lì, come in altre località, la ramificazione e l’organizzazione del fenomeno, come
la necessità di assicurare continuità alle azioni
di controllo e contrasto a mare, come a monte.
Una storia ordinaria (e pesante) di abusivismo
con tutte le sue implicazioni che si ripete anche
con la complicità (va detto) di una parte dei turisti (anche se crescono quelli infastiditi) che
consapevolmente o meno aiutano il fenomeno
a perpetrarsi.
Cosa questa che ci porta ad insistere affinché
siano messe in atto anche le multe ai turisti che
acquistano dagli abusivi (il Sindaco di Ravenna
in proposito ha fatto anche una nuova ordinanza
aggiuntiva per le multe ai clienti).
Diversamente ha anche poco senso che si faccia
la pur giusta campagna di informazione rivolta
ai turisti.
Perfino il Sindaco di Cervia in una sua nota evidenzia le difficoltà di intervento data l’organizzazione e la diffusività del fenomeno. E ai giornali il
Ministro degli Interni Angelino Alfano annuncia il
pugno duro soprattutto sui livelli organizzativi e di
approvvigionamento contro gli abusivi.
Ora servono fatti e volontà politica. Lo diciamo
da tempo. Sarà la volta buona per l’operazione
spiagge sicure?
Roberto Lucchi
Riccardo Ricci Petitoni
ENASARCO: per la prima volta gli Agenti di
commercio eleggeranno il loro CdA
Martedì 30 giugno gli Agenti e Rappresentanti
della Fiarc si sono incontrati a Ravenna per discutere insieme alla Presidente Nazionale Mimma Cominci il tema cruciale di questo 2015: il
rinnovo degli organismi dirigenti di Enasarco.
Per la prima volta nella storia gli Agenti e Rappresentanti di commercio avranno la possibilità
di votare i loro rappresentanti negli organismi
dirigenti di Enasarco: è un’opportunità concreta
di riportare la Fondazione ad essere l’Ente degli
Agenti di commercio.
Il dibattito si è concentrato sulle proposte che
il Sindacato sta raccogliendo in un programma
da discutere insieme alle altre sigle di rappre-
sentanza e sono intervenuti molti degli Agenti
presenti, oltre al Presidente provinciale FIARC
Livio Dalla Vecchia e il Presidente Provinciale di
Confesercenti Roberto Manzoni.
Il contributo di tutti gli Agenti è fondamentale in
questa fase di dibattito e nei prossimi incontri
previsti alla fine dell’estate sarà presentato un
programma elettorale condiviso: sappiamo che
in un momento come questo la sfiducia nella
politica è forte, ma crediamo che il cambiamento
sia possibile quando si lavora in squadra.
Nella foto Roberto Manzoni, Mimma Cominici
e Livio Dalla Vecchia.
Uno spettacolo teatrale contro la
contraffazione e l’abusivismo
Mercoledì 5 agosto a Lido di Classe alle ore 21,
presso l’area spettacoli di Viale F.lli Vivaldi, le Associazioni di
categoria Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e
CNA hanno organizzato una serata con lo spettacolo
di Tiziana Di Masi “Tutto quello che sto per dirvi è falso”.
Nuova classificazione
per i rifiuti pericolosi
Si ricorda che dal primo giugno scorso, sono pienamente applicabili alcune nuove norme europee sulla classificazione dei rifiuti, ovvero la Decisione 955/2014/Ce
ed il Regolamento (UE) 1357/2014. Ecco le principali
modifiche:
-decisione 955/2014/Ce, nuovo elenco europeo dei
rifiuti: la decisione introduce alcuni nuovi codici CER e
cambia numerose definizioni; la decisione sopprime gli
articoli 2 e 3 della decisione 2000/532/Ce;
-regolamento (UE) 1357/2014: il regolamento, che
sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/Ce, indica le modalità per l’attribuzione delle caratteristiche
di pericolo ai rifiuti e sostituisce le precedenti caratteristiche da H1 a H15 con le nuove da HP1 a HP15
Va sottolineato che le norme UE, così come l’eventuale
Decreto Ministeriale annunciato (vd. oltre), non prevedono un periodo transitorio e quindi non sarà possibile
classificare i rifiuti con le vecchie caratteristiche già a
partire appunto dal giugno scorso, con possibili difficoltà
per tutte le imprese coinvolte nella produzione, trasporto,
gestione, recupero e smaltimento dei rifiuti. Tale criticità
– rappresentata al ministero dalle organizzazioni di impresa fra cui Confesercenti– suggerisce di considerare
le prime settimane di applicazione “ad elevato grado di
sperimentalità”; il Ministero si è detto pronto a recepire
prontamente le relative segnalazioni che emergeranno
dalla prima applicazione.
Alla luce delle modifiche sopra riportate si suggerisce di:
rivalutare attentamente le classificazioni dei rifiuti prodotti
ed in generale, di quelli in giacenza;
stabilire le nuove caratteristiche di pericolo “HP”;
integrare, conseguentemente, le scritture sui registri di
carico e scarico dei rifiuti;
in caso di modifiche sulla pericolosità (alcuni rifiuti pericolosi potrebbero, secondo la nuova normativa, essere
classificati come non pericolosi e viceversa) valutare l’idoneità tecnica delle imprese incaricate per il trasporto
e lo smaltimento.
Si ricorda che le normative indicate sono state emesse in
data 18 dicembre 2014, pubblicate sulla GUUE in data
19 dicembre e sono dal 1° giugno 2015, obbligatori e
direttamente applicabili in ciascuno degli stati membri
senza la necessità di alcun recepimento. Eventuali interventi nazionali non potranno, pertanto, derogare alla
normativa europea, di rango superiore, ma potranno,
eventualmente adeguare la normativa vigente italiana a
quella europea (ad esempio, modificare il Decreto legislativo 152/2006 per adeguarlo alle nuove disposizioni).
Si ricorda inoltre che il criterio fondamentale per l’attribuzione del codice CER risiede nell’origine del rifiuto e,
conseguentemente, la responsabilità della corretta classificazione del rifiuto, è del produttore.
Riepilogando, al momento attuale, la normativa di riferimento è la seguente:
-per le caratteristiche di pericolo dei rifiuti: regolamento 1357/2014, che modifica l’allegato III alla direttiva
2008/98/CE e che prevale sull’allegato I alla Parte
Quarta del D. Lgs 152/2006;
-per l’Elenco Ue dei rifiuti (nuovi CER e nuove definizioni): decisione 2014/995/Ue, che modifica la
precedente decisione 2000/532/Ce e che prevale
sull’allegato D alla Parte Quarta del D. Lgs 152/2006.
Particolarmente interessati alla nuova normativa:
demolitori, benzinai, lavaggisti, commercianti di
autoveicoli e riparazioni, certe ferramente, vernici,
ecc. Il Ministero ha preannunciato un decreto (anche
per sciogliere molti dubbi sollevati dalla normativa comunitaria) che però, stando a quanto informalmente anticipato, non affronta la questione del periodo
transitorio.
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segue dalla prima pagina
segue dalla prima pagina
Da Genova…
Città metropolitana…
proprio sulle piccole imprese, sulla loro capacità
di caratterizzare il territorio, di essere vivine ai cittadini, di creare occupazione e reddito e di svolgere
una funzione sociale. Poggia sulla loro forza che
ha permesso di resistere alla crisi economica, alle
maglie strette del credito, al peso schiacciante del
fisco, anche dei disastri naturali.
Non dimentichiamo che i numeri dell’economia
che cementano il paese sono quelli delle tasche
dei cittadini e degli imprenditori soffocati da anni
di recessione e di insostenibili politiche fiscali con
consumi e potere d’acquisto ridotti.
Massimo Vivoli di fronte a Ministri e autorità
nel suo primo intervento da Presidente nazionale facente funzioni, ha calcato la mano
su tre aspetti: fiscalità, corruzione, legalità.
“C’è l’esigenza di una svolta etica che riguarda tutti.
- ha detto Vivoli - Non è da paese civile convivere
con l’illegalità, la corruzione e lo scempio quotidiano
di regole e diritti di chi lavora davvero. Così come
c’è un’esigenza forte di svolta sul piano economico
e fiscale. Le risorse per contenere il peso del fisco
(nazionale e locale) vanno trovate nella revisione
della spesa pubblica a partire dall’enorme quantità
di sprechi presenti a diversi livelli istituzionali ed in
una efficace lotta all’evasione. Ci sono troppi oneri
amministrativi, troppi costi impropri, troppi dazi, imposte e gabelle: una vera e propria babele fiscale.
Ma la nostra battaglia prosegue: noi non molliamo. Non abbandoniamo neanche la richiesta di un
maggior impegno contro l’abusivismo. In giro per
l’Italia ci sono oltre 60mila abusivi, dalla ristorazione
al commercio. Se consideriamo anche i fenomeni
di concorrenza sleale, questo mondo sommerso
genera un fatturato di 13 miliardi di euro. Una distorsione del mercato di proporzioni incredibili, che
non può e non deve essere più tollerata. Come
distorti sono ancora i tempi della giustizia. Quello
che chiediamo, alla fine, è che le nostre imprese
siano messe in condizioni di competere, di crescere
e di svilupparsi. Solo così potremo avere una piena
ripresa dell’occupazione a beneficio non solo dei
giovani, ma dell’intero Paese. In questi ultimi tempi
si è parlato molto del ruolo delle parti sociali. Siamo
una di queste, siamo in prima fila. Siamo convinti
da sempre del valore della rappresentanza e del
dialogo con il Governo. Un dialogo utile a tutti, e
che ha dato tanto a questo Paese. Le parti sociali
devono essere ascoltate. Noi siamo pronti e chiediamo di essere giudicati per quello che facciamo e
diciamo. Così come, nel rispetto dei reciproci ruoli,
giudichiamo l’azione del Governo. Siamo convinti
che la democrazia fondi le proprie basi sulla pluralità e diversità delle rappresentanze. Per rilanciare
l’Italia, dobbiamo lavorare tutti insieme: istituzioni,
forze politiche, parti sociali, Regioni e Comuni. - ha
concluso Vivoli - Non solo per delineare strategie,
ma per individuare interventi precisi e concreti di politica economica che consentano al nostro Paese di
risolvere i nodi che ancora ci frenano e di tornare,
finalmente, a crescere, per spenderci nel rilancio
del turismo e dei consumi.
non è affatto vero che le Province siano state
abolite, ora si opera in una sorta di interregno
indefinito che va affrontato il prima possibile,
poiché a breve si manifesterà tutta la forza
d’impatto della città metropolitana di Bologna.
Occorre dare corpo ad un Ente a dimensione
romagnola, per contrappesare lo strapotere
bolognese, nelle vicende politico economiche
della nostra Regione. Lucchi si avventura persino nell’immaginare per la cosiddetta “Romagna
city”, la struttura tipica di un Ente, con un Presidente ed un Consiglio, con poteri e prerogative
equivalenti a quelle delle città metropolitane.
Ovviamente, non mancano ambiti più che logici di governo, quali l’urbanistica, la viabilità
extracittadina, la razionalizzazione dei servizi
ed il governo delle infrastrutture del territorio,
che vengono individuati come terreni d’azione
dell’auspicato, futuro, ente romagnolo.
Le reazioni a questa proposta di Lucchi sono
state numerose e spesso interessanti: tra queste spiccano quelle dell’ex Governatore Vasco
Errani e talune provenienti dai territori imolesi e
ravennati. In un intervento pubblico, Errani, ha
affermato di ritenere definitivamente chiusa la
recente fase politico-storica delle nostre comunità e che occorre ridiscutere e focalizzare valori
ed obbiettivi, poiché nulla sarà come prima. Egli
ritiene che per la Romagna c’è la evidente necessità di andare oltre i vecchi campanili e cita
il campo della sanità, dove si è dato corso al
processo di unificazione delle ASL romagnole, come un percorso virtuoso, da riproporre
con sistematicità. Tutto ciò mentre sul versante imolese, ricorre non da oggi il problema se
entrare nella città metropolitana di Bologna o
ritornare ad incardinarsi nei territori romagnoli.
A questo proposito, nonostante sia nota a tutti
la propensione degli imolesi con radici, a sentirsi romagnoli, non risultano essersi modificati
i punti di vista del PD locale, che hanno sempre
avuto ben chiaro un traguardo. Poiché Bologna
è la città metropolitana ed il suo territorio sarà
all’avanguardia regionale in termini di infrastrutture, conoscenza, Università, sistemi economici e di servizi pubblici, mobilità e tanto altro, il
PD locale ritiene che “sarebbe incomprensibile
e provincialistico, voltarle le spalle e soprattutto
sarebbe un danno per le famiglie imolesi ed il
loro sistema socioeconomico”.
Quindi nonostante le tante sirene, spesso di
provenienza ravennate, l’opzione di un’area vasta romagnola, che evolva in città metropolitana di Romagna, ricomprendendo anche Imola,
pare del tutto improbabile. Cosa c’è quindi di
concreto nel progetto lanciato da Paolo Lucchi,
notoriamente personaggio autorevole e mai distante dalla mente e dal cuore pulsante del PD
regionale, quindi del governo dell’Emilia - Romagna? Probabilmente un cambio di rotta, nei
vertici regionali, capace di cogliere, finalmente, come la dimensione ottimale per dare un
corretto assetto istituzionale di collegamento
funzionale tra Regione e i nostri Comuni, sia il
territorio romagnolo, la comunità romagnola,
quindi la città metropolitana di Romagna. Un
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processo che dovrebbe riguardare anche Prefetture, Questure e Camere di Commercio, in
un raccordo funzionale così sensato, da sembrare logico persino. Per quanto ci riguarda,
quali rappresentanti di categorie economiche,
impegnate come non mai a dare continuità
ad un’attività d’impresa sempre più difficile e
meno redditizia, siamo sempre attenti e propensi ad ascoltare chi ci propone semplificazioni e regolamenti amministrativi comuni o meglio
ancora chi, in tema di infrastrutture propone
soluzioni unitarie; poi però abbiamo davanti agli
occhi lo spettacolo quotidiano offerto in tema
di fiere, aeroporti, strade, sistema universitario e di politiche turistiche ed allora dobbiamo
combattere la battaglia più dura, quella dello
scoramento degli imprenditori e della sfiducia
che si è guadagnata la classe dirigente, non
solo quella politica.
Eppure non si può negare l’evidenza. C’è
nell’aria qualcosa di diverso, forse sta maturando una vera opportunità di cambiamento.
Allora, anziché cercare di andare alla ricerca
dei distinguo e di chi ha la primogenitura della
proposta di cambiamento, riteniamo valga la
pena di infilarsi nella breccia aperta e vedere se
il cambiamento è davvero possibile. Perché su
una cosa di sicuro Vasco Errani ha ragione: c’è
la necessità di andare oltre i vecchi campanili
e se si vuole avere un ruolo importante, come
territorio, non si può ragionare in sedicesimi o
in settantaduesimi. Però, vorremmo dire, se chi
sinora si è preoccupato soprattutto della città
metropolitana di Bologna, vessillo della Regione, provasse a lasciarci ragionare ed operare
come comunità romagnola, magari un respiro
lo prendiamo, così da poter mettere a fuoco un
orizzonte comune e poter finalmente provare a
scattare un’altra volta, nella speranza che questa lunghissima attraversata del deserto, possa
finalmente finire.
Cesena Forlì Ravenna
3
n.
Proprietario: Confesercenti provinciale forlivese
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Hanno collaborato a questo numero:
da Forlì Giancarlo Corzani, Stefania Bartoletti,
Lores Frignani;
da Ravenna Roberta Brunetti, Sara Reali,
Riccardo Ricci Petitoni, Giancarlo Melandri,
Loretta Emiliani, Roberto Lucchi;
da Cesena Graziano Gozi, Gianpiero Giordani.
Chiuso in tipografia mercoledì 22 luglio 2015