n.3 Città metropolitana della Romagna tra sogni e realtà
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n.3 Città metropolitana della Romagna tra sogni e realtà
3 Luglio 2015 - Numero 3 - Mensile - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv.ni L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB - Filiali di Forlì e Ravenna Cesena Forlì Ravenna n. Stagione turistica: la previsione è positiva Città metropolitana della Romagna tra sogni e realtà Di recente, il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha lanciato il progetto per dare corpo ad una città metropolitana romagnola, da costruire sulle macerie delle destrutturate vecchie province romagnole. Un’idea potente, fascinosa, capace di trovare, tra la gente, immediati consensi e persino in grado di ricompattare attorno ad un obbiettivo comune, la maggiore forza politica del territorio, il PD, caratterizzato invece negli ultimi anni da divisioni interne e competizioni territoriali. L’analisi che il Sindaco di Cesena premette alla sua proposta ha il pregio di essere chiara e comprensibile, in una fase e su argomenti, in cui anche i più smaliziati tra i politici spesso appaiono confusi e annebbiati. Dunque, per Lucchi, lo scenario che si prefigura prevede un ruolo preciso delle nuove Unioni dei Comuni, finalizzate a gestire servizi per i cittadini, con economie di scala, mirate a ridurre costi e non aumentare le tasse. Poiché, egli afferma, segue a pag. 8 Da Genova il monito di Confesercenti: le imprese non sentono ancora la ripresa, subito un patto per la crescita Per la prima volta nella storia della Confesercenti, l’annuale assemblea nazionale dell’Associazione si è svolta a Genova nel centro congressi dei suggestivi Magazzini del Cotone lo scorso 22 giugno. È stata una scelta ragionata e voluta appositamente, con una cornice e con modalità organizzative e di tenuta dell’evento innovative, di forte impatto emotivo e molto apprezzate dalla partecipata platea. Assemblea questa per essere vicini alle imprese liguri come a quelle di altre località, colpite in più occasioni da alluvioni devastanti. Un luogo su cui si sono spenti i riflettori e che l’Associazione ha voluto riaccendere per tenere alta l’attenzione sui problemi (particolarmente presenti anche in Romagna) legati al dissesto idrogeologico, alla manutenzione del territorio (decisamente carente) e alla messa in sicurezza delle attività economiche. Un simbolo e una metafora. Quella di un paese che è finito troppe volte nel fango che ha vissuto e vive troppe emergenze, ma che vuole cambiare e si vuole rialzare e rimboccarsi le maniche. Quello che fanno le piccole e medie imprese troppo spesso ignorate anche se generano PIL, lavoro, reddito e qualità della vita. Per questo da Genova la Confesercenti ha voluto lanciare alla volta del Governo e delle Istituzioni un monito forte sui problemi del momento e sulle attese delle categorie associate. Il domani, come il presente, del paese poggia segue a pag. 8 Siamo in piena estate e, anche se ancora è presto per fare le somme, i segnali per una stagione che possa portare soddisfazione agli operatori ci sono: il Pil risale ed è tempo di vacanze. Anche se il budget da dedicare alle ferie resta ridotto (la spesa media prevista per persona è in calo del 18% rispetto al 2010, prima della crisi finanziaria), in occasione dell’estate 2015 saranno 32 milioni gli italiani che viaggeranno – quasi due milioni in più rispetto al 2014 – tra il nostro Paese e l’estero. Il mare resta una delle mete preferite: confidando nel bel tempo, e nell’affluenza durante i weekend di sole, gli operatori della riviera continuano a incrociare le dita. Certo, le difficoltà del turismo e delle imprese legate a questo mondo sono reali: con la crisi dei consumi e l’aumento della tassazione, le aziende hanno visto precipitare la redditività delle proprie imprese e questo tutto a scapito dello sviluppo, dell’ammodernamento, dell’innovazione, dell’occupazione. Impegnati a gestire le conseguenze di una crisi che dura da molto tempo gli imprenditori della riviera romagnola sono impegnati a “sopravvivere” ma non smettono di guardare al futuro, e si chiedono se il modello turistico della nostra Riviera Adriatica, che finora ha ben funzionato e che rappresenta il secondo polo mondiale per affluenza turistica, balneare e termale, con oltre 48 milioni di presenze annuali, sia ancora attuale oppure da cambiare. Sicuramente bisogna andare al passo con i tempi, svecchiarsi, aver coraggio di cambiare, senza però dimenticare la storia e la tradizione, le peculiarità del nostro territorio, così tanto apprezzato dai turisti per delle qualità ben precise, al di là di ogni improvvisata strategia di marketing. Da sempre la professionalità e la semplicità dell’offerta turistica delle nostre località tra mare e collina – sono un punto di forza irrinunciabile: la Romagna è solitamente, nell’immaginario di chi sceglie un luogo di vacanza, sinonimo di accoglienza, relax e occasioni di divertimento per tutti i gusti. L’impegno di Confesercenti nel proprio ruolo di “casa” dei commercianti e degli imprenditori, è quello di affiancare le imprese e farsi portavoce, anche a livello regionale e a livello nazionale, dei temi più “caldi”: burocrazia, tassa di soggiorno, contratto nazionale lavoratori del turismo, antincendio per le imprese ricettive. Tanto lavoro è stato fatto e tanto è ancora da fare. In questo senso è fondamentale il confronto con i soci e la presenza diretta, come associazione, sul territorio: continuiamo come Confesercenti a organizzare numerosi eventi che attirano persone e riscuotono successo. È diventato fondamentale, per le imprese, uscire dalle vecchie logiche della stagionalità, e per questo serve ovviamente una svolta profonda delle politiche turistiche. Il settore soffre ancora e ha bisogno di interventi, anche sul fronte della promozione, e di risposte adeguate alle nuove esigenze. Con la speranza che si intraveda presto uno spiraglio per una ripresa stabile. 1 La Ricetta “L’ANITA IN CITTÀ” Per FIEPET la defiscalizzazione dei ticket elettronici è un “passo verso la regolamentazione dei Buoni Pasto” È entrata in vigore dal 1° luglio la legge 190/14 (legge di stabilità 2015) promulgata lo scorso 23 dicembre, che prevede la defiscalizzazione dei buoni pasto elettronici fino a 7 euro. Il nuovo strumento consentirà tecnologicamente di far rispettare pienamente la Legge e ripristinare la natura stessa del servizio sostitutivo di mensa aziendale. Stiamo parlando di un mercato del valore annuo di oltre 2,5 miliardi di euro, che ha bisogno di essere adeguatamente disciplinato. La prevista defiscalizzazione rappresenta un primo passo verso questa direzione. La Fiepet aveva più volte sollecitato iniziative che tenessero conto della situazione del settore e consentissero concretamente di tutelare anche i diritti e gli interessi degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, oggi così tanto penalizzati. In particolare, al fine di assicurare un utilizzo più consono del buono pasto, Fiepet aveva chiesto l’obbligatorietà, per il consumatore, di un utilizzo giornaliero e, per ogni prestazione, di un solo “buono” presso lo stesso locale. La legge in vigore dal 1 luglio garantisce la possibilità di tracciare i nuovi ticket elettronici e quindi di scoraggiare eventuali abusi. La Fiepet auspica che l’introduzione dei nuovi buoni pasto, insieme alla defiscalizzazione vincolata ad un loro corretto uso, possano con- tribuire a garantire: maggiore gettito verso i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande; mantenimento degli attuali livelli di occupazione; estensione della Rete di pubblici esercizi in grado di utilizzare i Buoni Pasto; incremento dei servizi digitali presso i pubblici esercizi (smaterializzazione del buono pasto cartaceo e buono pasto elettronico) con i seguenti ulteriori vantaggi: • miglioramento dell’organizzazione e della gestione del servizio, con una semplificazione del processo amministrativo e conseguente riduzione dei costi di gestione; • maggiore celerità nei pagamenti; • eliminazione del rischio di accettazione dei buoni pasto rubati, falsificati o scaduti; • eliminazione di eventuali errori di rendicontazione (fattura automatica) con possibilità di ottenere report giornalieri; • eliminazione della necessità di consegna o spedizione dei buoni, con conseguente annullamento del rischio di smarrimenti e furti. In questo modo non solo si potranno ridurre i rischi di abuso del servizio, ma si assicurerà, al mondo delle imprese della somministrazione, il legittimo riconoscimento per un’offerta sostitutiva di mensa pienamente soddisfacente per il consumatore. Dal 1° luglio 2015 obbligo di tenuta in modalità telematica del registro delle sostanze zuccherine Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha emanato le disposizioni per la dematerializzazione del registro di carico e scarico per le sostanze zuccherine, con prot. n. 11 dell’08/01/2015. Il registro in modalità telematica (dematerializzato) è disponibile nel portale del SIAN e poteva essere tenuto in formato cartaceo fino e non oltre al 30 giugno 2015 scorso. I soggetti obbligati a detenere il registro di carico e scarico delle sostanze zuccherine in base alla L.82/2006 sono gli stessi precedentemente obbligati a tenere il registro in modalità cartacea, che quindi verrà sostituita dalla modalità telematica, ovvero: • i produttori, gli importatori ed i grossisti di saccarosio, escluso lo zucchero a velo, di glucosio e di isoglucosio, anche in soluzione; 2 • gli utilizzatori di saccarosio, glucosio e isoglucosio acquistati dai produttori, dagli importatori e dai grossisti, ad eccezione di quelli che somministrano al pubblico o che producono alimenti in laboratori annessi a esercizi di vendita o di somministrazione, compresi quelli artigiani, e di quelli in possesso di un registro di carico e scarico delle materie prime, vidimato dal competente ufficio periferico dell’Ispettorato centrale repressione frodi, o dell’apposito registro vidimato dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane competente per territorio. Per trasmettere i dati al SIAN ciascun soggetto obbligato è tenuto ad iscriversi al portale di accesso ai servizi del Mipaaf (http://mipaaf. sian.it) La nostra rubrica questa volta si ferma al ristorante “L’Anita in Città”, di Cesena, Foro Annonario, 234 (Tel. 348.7448422). Chiuso lunedì e martedì sera. Orario: pranzo e cena. Il ristorante è collocato in un curato e grazioso angolo del piano superiore del Foro Annonario di Cesena. In sala sarete accolti con gentilezza da Marco e Gaia. Dalla cucina Marco e Francesca preparano gustosi piatti della tradizione locale con materie prime provenienti da produttori della zona. Tra i vini si può scegliere il buon vino in caraffa o qualche selezionata etichetta regionale. Il locale può contare anche di un’ampia terrazza con giardino esclusivo. Erika è l’abile preparatrice di dolci fatti in casa. Anita era la bisnonna di Marco, al quale ha trasmesso la passione per la buona cucina, la convivialità e tutti i segreti delle sue personalissime ricette. Dalle proposte del menù troviamo, per cominciare, millefoglie di melanzane con burrata, roast beef con giardiniera fresca. Tra i primi passatelli con carciofi e tartufo nero estivo, ravioli di canapa bio con salvia e pinoli, tagliatelle al ragù. Tra i secondi la classica grigliata mista romagnola e il pollo alla soia con semi vari. Tante le proposte di verdure di stagione, dal fricò leggero alle verdure grigliate. Su richiesta è possibile gustare particolari menù della tradizione di pesce. Da scegliere, nella carta dei dolci, il semifreddo al limoncello con salsa alla liquirizia, oppure quello alla banana con carpaccio di pesche, o millefoglie con albicocche e crema chantilly. RAVIOLI DI CANAPA BIO CON SALVIA E PINOLI Per 4 persone. Per la sfoglia dei ravioli: 6 uova, 500 gr di farina, 50 gr di farina di canapa sativa bio. Per il ripieno: 100 gr di erbette, 250 gr di ricotta romagnola, 150 gr di parmigiano o grana, 100 grammi di caciotta, noca moscata, sale e pepe qb, 1 uovo. Procedimento: dopo aver tirato la sfoglia e preparato i ravioli chiusi a fazzoletto in modo che vengano di forma triangolare, si procede alla preparazione del condimento, per la verità molto semplice. Sciogliamo in padella 2 noci di burro con l’aggiunta di 2 cucchiai di olio EVO, poi aggiungiamo foglie di salvia e pinoli del Mediterraneo. Infine dopo circa un minuto completiamo con pomodorini di Pachino tagliati a metà. A parte cuociamo i ravioli in abbondante acqua salata... Quando vengono a galla scoliamo direttamente nel condimento e tiriamo per qualche istante nella padella con una manciata di parmigiano. Servire ben caldi. Home Restaurant: la posizione del Ministero e le iniziative dell’Associazione Da fenomeno di costume, si sta trasformando in un business, poiché gli incontri gastronomici non si realizzano con il semplice strumento dell’invito a cena privato e/o del passaparola, ma sono organizzati mediante la rete internet e l’intervento di soggetti terzi che intermediano la prestazione, su veri e propri siti dedicati. Tecnicamente, gli host (padroni di casa) si iscrivono al sito e propongono la data, un menù e un prezzo. Gli ospiti (guest) attratti dalla proposta, inviano una richiesta di partecipazione alla serata, e pagano la cifra stabilita dal proprietario di casa anche direttamente sul sito, che applica al prezzo una commissione a carico degli ospiti e invia l’incasso all’host. Da incontro tra amici e parenti si passa ad una vera e propria attività economica. Per questo necessita di una disciplina come ha sempre sottolineato e denunciato Confesercenti. Per tali motivi, il Ministero dello sviluppo economico ha emesso una Risoluzione (n. 50481, del 10 aprile 2015) sul fenomeno “home restaurant” dal punto di vista del trattamento giuridico. Ad avviso del Ministero, questa attività, anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitato, non può che essere classificata come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto, sebbene i locali in cui i prodotti vengono preparati e serviti siano privati, sono comunque locali attrezzati aperti alla clientela. Non si può infatti parlare che di clientela, dal momento che la fornitura delle prestazioni comporta il pagamento di un corrispettivo (prima con la prenotazione o dopo la prestazione). In definitiva, in linea con quanto affermato dal Ministero, per avviare un’attività di “home restaurant” occorre: • presentare i requisiti di onorabilità per l’esercizio di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande; • acquisire i requisiti professionali per la somministrazione di alimenti e bevande; • presentare una SCIA o, per le zone tutelate soggette a programmazione, una richiesta di autorizzazione. Fino a qui l’interpretazione ministeriale: ma, spingendosi oltre, si dovrebbe aggiungere che, trattandosi di attività a tutti gli effetti disciplinata dalle norme in materia di somministrazione di alimenti e bevande, l’interessato dovrebbe anche rispettare la normativa urbanistico edilizia e quella igienico-sanitaria. E ciò porta con sé anche che, fino ad un’eventuale diversa disciplina, l’attività andrebbe considerata attività d’impresa, con l’obbligo di iscrizione al Registro delle imprese e gli adempimenti di tipo fiscale e contributivo. In mancanza, l’attività esercitata dovrebbe essere considerata abusiva, con l’applicazione delle consequenziali sanzioni. Per questo l’Associazione, che ha ricevuto segnalazioni specifiche in proposito, coinvolgerà le autorità di vigilanza competenti. Torna Saporìe a Cesena, il Festival del Cibo di Strada, nelle giornate del 2, 3 e 4 ottobre 2015 Protagonisti saranno i cibi di strada del Centro-Sud Italia dall’Abruzzo alle Marche, dalla Toscana all’Umbria dalla Campania alla Puglia alla Sicilia, che si confronteranno con lo street food di Liguria, Romagna ed Emilia Appuntamento con Saporìe a Cesena dal 2 al 4 ottobre 2015. Gli appassionati della cucina di strada potranno contare anche quest’anno su un ghiotto appuntamento, nella città del Festival Internazionale del Cibo di Strada, che qui si tiene dall’anno 2000, nella sua forma originale ed unica, che conta ormai numerosissimi tentativi di imitazione. Nelle giornate del 2, 3 e 4 ottobre prossimi si terrà infatti a Cesena, nel centro storico, a partire da Piazza della Libertà, “Saporìe - Il Festival del Cibo di Strada” che prevede un solido gemellaggio tra alcune regioni simbolo di questo tipo di cucina. Quest’anno protagonista saranno i cibi di strada dell’Italia del Centro-Sud. Ecco, tra i tante prelibatezze cosa si potrà trovare al Festival: arrosticini e porchetta con le mandorle dall’Abruzzo; olive e fritto misto all’ascolana dalle Marche; lampredotto trippa dalla Toscana; torta al testo con salumi dall’Umbria; pani ca’ meusa e arancine dalla Sicilia; vera pizza napoletana e fritto misto di strada dalla Campania; gnumereddi, bombette e panzerotti dalla Puglia. Ma non mancherà nemmeno il confronto con lo street food del nord Italia, a cominciare da: piadina e tortelli alla lastra della Romagna; focaccia e farinata dalla Liguria; tigelle e borlenghi dall’Emilia. Un evento durante il quale, quindi, sarà possibile assaggiare la migliore cucina di strada di qualità proveniente da queste regioni simbolo dello street food italiano. Nelle stesse giornate in tutta la città si terranno spettacoli di arte, musica, teatro di strada e si svolgerà il 10° Raduno Nazionale Camper. La manifestazione è a cura di Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes ed è “Palm Oil Free” poiché al Festival non si usa olio di palma. Si stanno inoltre realizzando degli appositi pacchetti turistici con l’ufficio Iat che proporranno una permanenza con alloggio, visita alla città e assaggio di cibi della manifestazione (Iat tel. 0547.356327). Per informazioni: Confesercenti Cesenate Tel. 0547.622602 – fax 0547.610606 [email protected] www.cibodistrada.com facebook.com/festivalcibodistrada 3 Ravenna Alberghi: credito d’imposta per ristrutturazioni e barriere architettoniche È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 7/5/2015 recante disposizioni applicative per l’attribuzione del credito di imposta alle strutture ricettive turistico-alberghiere per le spese relative a interventi di ristrutturazione edilizia o a interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Possono accedervi le imprese alberghiere esistenti alla data del 1 gennaio 2012. Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del trenta per cento per le spese sostenute dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, relative a interventi di ristrutturazione edilizia, di eliminazione delle barriere architettoniche, di incremento dell’efficienza energetica ovvero per le spese per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente alle strutture alberghiere come definite dal decreto, a condizione che il beneficiario non ceda a terzi né destini a finalità estranee all’esercizio di impresa i beni oggetto degli investimenti prima del secondo periodo d’imposta successivo. Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo. L’agevolazione è concessa a ciascuna impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni di cui al Regolamento europeo sugli aiuti de minimis, e comunque fino all’importo massimo di 200mila euro nei tre anni d’imposta. Dal 1° gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di effettuazione delle spese, le imprese interessate devono presentare al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo apposita domanda per il riconoscimento del credito d’imposta, secondo modalità telematiche definite dal Ministero stesso entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto citato. Per le spese sostenute nell’anno 2014, la do- manda va presentata entro sessanta giorni dalla definizione delle predette modalità telematiche. Il testo completo del decreto è disponibile presso le sedi dell’Associazione e a breve saranno pubblicate sul sito del Ministero le istruzioni relative alle modalità telematiche da utilizzare per inoltrare la domanda. Polagra Food a Poznan: adesioni entro il 7 settembre Eurosportello-Camera di commercio di Ravenna, nell’ambito delle attività di Enterprise Europe Network, co-organizza e promuove una giornata di incontri bilaterali all’interno di una delle più importanti fiere in Europa Centrale e Orientale per il settore agroalimentare: POLAGRA FOOD, Poznan, Polonia, 22 settembre 2015. I Settori interessati: • food & drink • HoReCa • food processing technologies • packaging • logistics Per partecipare (la partecipazione è gratuita): registrarsi entro il 7 settembre inserendo il proprio profilo in inglese (organization description + cooperation profile, in cui specificare cosa si cerca e/o cosa si offre) sul sito dedicato all’evento, indicando Eurosportello Ravenna come “support office”: www.b2match.eu/b2b-food2015 Consultate la casella PEC! Si ricorda e raccomanda la consultazione giornaliera della propria PEC, stante la scelta di diversi fornitori (Hera, Banche, ecc.) di inviare comunicazioni e bollette solo tramite questo strumento. 4 Giancarlo Melandri Roberto Manzoni Alla Confesercenti il coordinamento del Tavolo Provinciale delle Associazioni a Ravenna e quello di Lugo Dal primo luglio il ruolo e il compito di coordinare il Tavolo delle 13 Associazioni datoriali, quello provinciale e quello della zona di Lugo è passato alla Confesercenti. Il meccanismo e il regolamento convenuto a suo tempo per la rappresentanza del tavolo prevede che la guida venga assunta a rotazione dalle categorie con la durata di dodici mesi seguendo l’alternanza prevista dal tavolo provinciale. Questa volta spettava al commercio e quindi per turnazione alla Confesercenti. Sarà cura del Tavolo riprendere e sollecitare la prosecuzione e l’accelerazione della discussione sulle tematiche delle aziende e a tutela degli interessi delle imprese rappresentate nei confronti delle istituzioni locali. Il Tavolo provinciale sarà coordinato dal Presidente provinciale Roberto Manzoni mentre quello della zona di Lugo sarà coordinato da Giancarlo Melandri, Direttore della sede di Lugo. 16 settembre: la giornata di Confesercenti Ravenna all’EXPO di Milano Confesercenti Provinciale Ravenna organizza una Giornata all’EXPO 2015 a Milano per gli associati. Il viaggio (andata e ritorno in giornata in pullman) è previsto per mercoledì 16 settembre con PARTENZA alle ore 5.30 da Ravenna - Parcheggio Centro Commerciale ESP - e alle ore 6.00 da Faenza - Piazzale Cinedream - Via Prov.le Naviglio. È prevista la visita libera all’Esposizione: durante la giornata si terrà anche un’iniziativa della Confesercenti. RIENTRO (con partenza da Milano alle 19.00) alle ore 23.00 a Faenza e alle ore 23.30 a Ravenna. Il costo della trasferta è di Euro 45,00 comprensivi del biglietto di ingresso a EXPO. È consigliabile la prenotazione fin da ora presso tutte le Sedi Confesercenti della Provincia di Ravenna: Ravenna 0544 292711 - Faenza 0546 671611 - Cervia 0544 911011 e Lugo 0545 904211. L’Associazione ringrazia nuovamente ancora tutte le aziende associate e le persone che nel tempo hanno aiutato a partire dagli anni ’70, anche con loro contributi e/o prestiti, alla realizzazione delle sedi dell’Associazione, dalla vecchia sede di Piazza XIII Giugno a Lugo fino alla nuova, inaugurata ufficialmente recentemente. Tra questi un ricordo e un saluto particolare per l’occasione rivolgiamo alla famiglia del compianto associato Armando Calamelli, per decenni titolare con la moglie dell’attività di distribuzione carburanti a Massa Lombarda, fedelissimo e attaccato all’Associazione, scomparso purtroppo recentemente, tra i primi associati a sostenere sindacalmente ed economicamente l’Associazione fin dal 1975/78. Domande per licenze di circolazione mezzi di trasporto La Provincia ha emesso un avviso pubblico per la presentazione delle domande per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto. Le autorizzazioni all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto possono essere rilasciate nei Comuni sottocitati e nel numero a fianco di ciascuno indicato: Alfonsine n.2 Bagnacavallo n. 3 Bagnara di Romagna n. 1 Brisighella n. 3 Casola Valsenio n. 1 Castel Bolognese n. 2 Cervia n. 6 Conselice n. 2 Cotignola n. 2 Faenza n. 11 Fusignano n. 1 Lugo n. 8 Massa Lombarda n. 1 Ravenna n. 44 Riolo Terme n. 1 Russi n. 1 Sant’Agata sul Santerno n. 1 Solarolo n. 1 Le domande a pena di esclusione dovranno pervenire entro le ore 12 del 27 agosto 2015. Copia del bando presso le sedi dell’Associazione o alla Provincia di Ravenna. Le pratiche relative all’alluvione di febbraio Sono oltre cinquanta le richieste inoltrate attraverso l’Associazione per i danni dell’alluvione del 5 e 6 febbraio scorso in Comune a Ravenna e 5 a quello di Cervia, 25 quelle verso l’Ente Bilaterale, 9 (per ora) quelle sul bando della Camera di Commercio e 9 quelle verso le Banche convenzionate. 5 Ravenna Lugo: un ricordo degli associati fedeli e sostenitori della crescita dell’Associazione Aree Pubbliche & Ambulanti In diretta da Lido di Classe, reportage sull’abusivismo commerciale L’Associazione oltre a fare iniziative sindacali, pressioni, segnalazioni, incontri e altro a tutti i livelli, continua anche a monitorare e seguire il fenomeno nel vivo della sua presenza. Emblematico della qualità e quantità il caso che riportiamo di seguito, con il reportage che abbiamo fatto nei giorni scorsi a Lido di Classe, uno se non il lido più colpito dal fenomeno. Vuoi per segnalazioni avute da associati, vuoi appunto per verificare la situazione, andiamo in due nella località in due momenti (30 giugno e 1 luglio) e notiamo questi fatti: Di prima mattina alcune persone (di nazionalità magrebina) passano sull’arenile e segnano a macchia di leopardo sulla sabbia i posti da occupare poi con la merce e non certo solo per loro stessi. Dalle 8:30-9:00 iniziano gli accessi all’arenile delle persone dedite alla pratica delle vendite abusive con sacchi, borse e attrezzature per comporre i bandi di vendita. Alcuni arrivano in auto, parte a piedi dal paese, e una parte importante notiamo che arriva da un accampamento/attendamento ben evidente che è situato tra il retro dei bagni, il campeggio, la pineta e un parco pubblico su Viale Fratelli Vivaldi. Sono le 9:45 del mattino, qualcuno di loro si sta alzando e sistema le coperte o i teli utilizzati per la notte, qualcuno fa da sentinella o palo occupando significativamente anche il parco pubblico (chi in piedi, chi seduto nelle panchine, sono una ventina buona). Nella fascia verde frontistante lo spiazzo adibito a parcheggio fra via Marignolli e via Fratelli Vivaldi, nel cuore della località a due passi dal campeggio e dagli stabilimenti balneari, la rete di protezione è stata divelta in più punti e sono chiaramente individuabili i bivacchi dove queste persone passano la notte. Alcuni turisti ci hanno segnalato altresì la presenza di bivacchi notturni nella fascia pinetale, appartenente al Parco del Delta del Po, lungo viale dei Lombardi, dove si nota in più punti la recinzione tagliata o danneggiata in modo da permetterne l’attraversamento. Nella località, nella mattinata, è chiaramente distinguibile il via vai di merci e venditori abusivi, alcuni dei quali giungono in auto e sostano in piazza Ricci o nel sopracitato spiazzo lungo Viale Fratelli Vivaldi. Noi stiamo parlando, ci vedono, forse ci imma- 6 ginano controllori, si insospettiscono, qualcuno telefona, ci osservano con circospezione, duetre si avvicinano a noi come per sentire/capire, non dico intimidirci anche se la sensazione che si respira in quei frangenti è che siano loro quasi i proprietari assoluti dei luoghi. Data la situazione preferiamo non fare foto. Andiamo in spiaggia e guarda caso scopriamo che (sono le 10:20 del mattino e sull’arenile ci sono già diversi turisti) gli abusivi sono fermi, disinstallati con i sacchi e le borse di merce da vendere chiusi, come se fossero in attesa di un via libera a stendere e a vendere. Ne contiamo oltre un centinaio (112), cui si aggiungono quelli sul retro, per le segnalazioni se non i cambi. Anche qui vedette all’ombra delle torrette di salvataggio e lungo il viale. Ne arriveranno altri poi. Ce ne andiamo e quasi all’unisono tutti tirano fuori merci e le stendono. L’impressione è che, sebbene una parte di questi venditori operi “in proprio” da molti anni, molti altri, la maggior parte, in particolare della nuova componente di origine asiatica, faccia capo a una struttura organizzata, che probabilmente collettivizza ricavi e servizi e li inquadra all’interno di “turni” dove, per non saturare troppo la tentata vendita, mentre alcuni lavorano altri riposano e viceversa. Gli scorsi anni abbiamo inoltre avuto modo di documentare come, negli orari deputati al pranzo, un gran numero di venditori torni in paese per usufruire di una sorta di servizio catering organizzato da connazionali, e che ovunque, nel paese e lungo la spiaggia, siano presenti “vedette” che segnalano l’arrivo o la partenza delle forze dell’ordine o i movimenti per loro sospetti. Torniamo in sede. Riteniamo giusto informare subito il Prefetto di Ravenna Dott. Francesco Russo, Prefetto che ci dà subito l’appuntamento per parlarne, ci ascolta e riferiamo la situazione insieme al Presidente Provinciale Manzoni. Immediatamente il Prefetto, dopo averci ringraziato per la segnalazione e assicurato il suo intervento, convoca una riunione con i comandanti delle forze dell’ordine. Si prepara un intervento coordinato che avviene nei giorni successivi con fermi (21) sequestri di merce e anche allontanamenti. La settimana prima in una analoga operazione a Cervia 49 sono stati gli abusivi controllati. Per due giorni la situazione delle presenze abusive si riduce. Torniamo e ne contiamo 83 con le postazioni fisse. Giustamente e correttamente ringraziamo Prefetto e forze dell’ordine, come al tempo stesso evidenziamo lì, come in altre località, la ramificazione e l’organizzazione del fenomeno, come la necessità di assicurare continuità alle azioni di controllo e contrasto a mare, come a monte. Una storia ordinaria (e pesante) di abusivismo con tutte le sue implicazioni che si ripete anche con la complicità (va detto) di una parte dei turisti (anche se crescono quelli infastiditi) che consapevolmente o meno aiutano il fenomeno a perpetrarsi. Cosa questa che ci porta ad insistere affinché siano messe in atto anche le multe ai turisti che acquistano dagli abusivi (il Sindaco di Ravenna in proposito ha fatto anche una nuova ordinanza aggiuntiva per le multe ai clienti). Diversamente ha anche poco senso che si faccia la pur giusta campagna di informazione rivolta ai turisti. Perfino il Sindaco di Cervia in una sua nota evidenzia le difficoltà di intervento data l’organizzazione e la diffusività del fenomeno. E ai giornali il Ministro degli Interni Angelino Alfano annuncia il pugno duro soprattutto sui livelli organizzativi e di approvvigionamento contro gli abusivi. Ora servono fatti e volontà politica. Lo diciamo da tempo. Sarà la volta buona per l’operazione spiagge sicure? Roberto Lucchi Riccardo Ricci Petitoni ENASARCO: per la prima volta gli Agenti di commercio eleggeranno il loro CdA Martedì 30 giugno gli Agenti e Rappresentanti della Fiarc si sono incontrati a Ravenna per discutere insieme alla Presidente Nazionale Mimma Cominci il tema cruciale di questo 2015: il rinnovo degli organismi dirigenti di Enasarco. Per la prima volta nella storia gli Agenti e Rappresentanti di commercio avranno la possibilità di votare i loro rappresentanti negli organismi dirigenti di Enasarco: è un’opportunità concreta di riportare la Fondazione ad essere l’Ente degli Agenti di commercio. Il dibattito si è concentrato sulle proposte che il Sindacato sta raccogliendo in un programma da discutere insieme alle altre sigle di rappre- sentanza e sono intervenuti molti degli Agenti presenti, oltre al Presidente provinciale FIARC Livio Dalla Vecchia e il Presidente Provinciale di Confesercenti Roberto Manzoni. Il contributo di tutti gli Agenti è fondamentale in questa fase di dibattito e nei prossimi incontri previsti alla fine dell’estate sarà presentato un programma elettorale condiviso: sappiamo che in un momento come questo la sfiducia nella politica è forte, ma crediamo che il cambiamento sia possibile quando si lavora in squadra. Nella foto Roberto Manzoni, Mimma Cominici e Livio Dalla Vecchia. Uno spettacolo teatrale contro la contraffazione e l’abusivismo Mercoledì 5 agosto a Lido di Classe alle ore 21, presso l’area spettacoli di Viale F.lli Vivaldi, le Associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e CNA hanno organizzato una serata con lo spettacolo di Tiziana Di Masi “Tutto quello che sto per dirvi è falso”. Nuova classificazione per i rifiuti pericolosi Si ricorda che dal primo giugno scorso, sono pienamente applicabili alcune nuove norme europee sulla classificazione dei rifiuti, ovvero la Decisione 955/2014/Ce ed il Regolamento (UE) 1357/2014. Ecco le principali modifiche: -decisione 955/2014/Ce, nuovo elenco europeo dei rifiuti: la decisione introduce alcuni nuovi codici CER e cambia numerose definizioni; la decisione sopprime gli articoli 2 e 3 della decisione 2000/532/Ce; -regolamento (UE) 1357/2014: il regolamento, che sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/Ce, indica le modalità per l’attribuzione delle caratteristiche di pericolo ai rifiuti e sostituisce le precedenti caratteristiche da H1 a H15 con le nuove da HP1 a HP15 Va sottolineato che le norme UE, così come l’eventuale Decreto Ministeriale annunciato (vd. oltre), non prevedono un periodo transitorio e quindi non sarà possibile classificare i rifiuti con le vecchie caratteristiche già a partire appunto dal giugno scorso, con possibili difficoltà per tutte le imprese coinvolte nella produzione, trasporto, gestione, recupero e smaltimento dei rifiuti. Tale criticità – rappresentata al ministero dalle organizzazioni di impresa fra cui Confesercenti– suggerisce di considerare le prime settimane di applicazione “ad elevato grado di sperimentalità”; il Ministero si è detto pronto a recepire prontamente le relative segnalazioni che emergeranno dalla prima applicazione. Alla luce delle modifiche sopra riportate si suggerisce di: rivalutare attentamente le classificazioni dei rifiuti prodotti ed in generale, di quelli in giacenza; stabilire le nuove caratteristiche di pericolo “HP”; integrare, conseguentemente, le scritture sui registri di carico e scarico dei rifiuti; in caso di modifiche sulla pericolosità (alcuni rifiuti pericolosi potrebbero, secondo la nuova normativa, essere classificati come non pericolosi e viceversa) valutare l’idoneità tecnica delle imprese incaricate per il trasporto e lo smaltimento. Si ricorda che le normative indicate sono state emesse in data 18 dicembre 2014, pubblicate sulla GUUE in data 19 dicembre e sono dal 1° giugno 2015, obbligatori e direttamente applicabili in ciascuno degli stati membri senza la necessità di alcun recepimento. Eventuali interventi nazionali non potranno, pertanto, derogare alla normativa europea, di rango superiore, ma potranno, eventualmente adeguare la normativa vigente italiana a quella europea (ad esempio, modificare il Decreto legislativo 152/2006 per adeguarlo alle nuove disposizioni). Si ricorda inoltre che il criterio fondamentale per l’attribuzione del codice CER risiede nell’origine del rifiuto e, conseguentemente, la responsabilità della corretta classificazione del rifiuto, è del produttore. Riepilogando, al momento attuale, la normativa di riferimento è la seguente: -per le caratteristiche di pericolo dei rifiuti: regolamento 1357/2014, che modifica l’allegato III alla direttiva 2008/98/CE e che prevale sull’allegato I alla Parte Quarta del D. Lgs 152/2006; -per l’Elenco Ue dei rifiuti (nuovi CER e nuove definizioni): decisione 2014/995/Ue, che modifica la precedente decisione 2000/532/Ce e che prevale sull’allegato D alla Parte Quarta del D. Lgs 152/2006. Particolarmente interessati alla nuova normativa: demolitori, benzinai, lavaggisti, commercianti di autoveicoli e riparazioni, certe ferramente, vernici, ecc. Il Ministero ha preannunciato un decreto (anche per sciogliere molti dubbi sollevati dalla normativa comunitaria) che però, stando a quanto informalmente anticipato, non affronta la questione del periodo transitorio. 7 segue dalla prima pagina segue dalla prima pagina Da Genova… Città metropolitana… proprio sulle piccole imprese, sulla loro capacità di caratterizzare il territorio, di essere vivine ai cittadini, di creare occupazione e reddito e di svolgere una funzione sociale. Poggia sulla loro forza che ha permesso di resistere alla crisi economica, alle maglie strette del credito, al peso schiacciante del fisco, anche dei disastri naturali. Non dimentichiamo che i numeri dell’economia che cementano il paese sono quelli delle tasche dei cittadini e degli imprenditori soffocati da anni di recessione e di insostenibili politiche fiscali con consumi e potere d’acquisto ridotti. Massimo Vivoli di fronte a Ministri e autorità nel suo primo intervento da Presidente nazionale facente funzioni, ha calcato la mano su tre aspetti: fiscalità, corruzione, legalità. “C’è l’esigenza di una svolta etica che riguarda tutti. - ha detto Vivoli - Non è da paese civile convivere con l’illegalità, la corruzione e lo scempio quotidiano di regole e diritti di chi lavora davvero. Così come c’è un’esigenza forte di svolta sul piano economico e fiscale. Le risorse per contenere il peso del fisco (nazionale e locale) vanno trovate nella revisione della spesa pubblica a partire dall’enorme quantità di sprechi presenti a diversi livelli istituzionali ed in una efficace lotta all’evasione. Ci sono troppi oneri amministrativi, troppi costi impropri, troppi dazi, imposte e gabelle: una vera e propria babele fiscale. Ma la nostra battaglia prosegue: noi non molliamo. Non abbandoniamo neanche la richiesta di un maggior impegno contro l’abusivismo. In giro per l’Italia ci sono oltre 60mila abusivi, dalla ristorazione al commercio. Se consideriamo anche i fenomeni di concorrenza sleale, questo mondo sommerso genera un fatturato di 13 miliardi di euro. Una distorsione del mercato di proporzioni incredibili, che non può e non deve essere più tollerata. Come distorti sono ancora i tempi della giustizia. Quello che chiediamo, alla fine, è che le nostre imprese siano messe in condizioni di competere, di crescere e di svilupparsi. Solo così potremo avere una piena ripresa dell’occupazione a beneficio non solo dei giovani, ma dell’intero Paese. In questi ultimi tempi si è parlato molto del ruolo delle parti sociali. Siamo una di queste, siamo in prima fila. Siamo convinti da sempre del valore della rappresentanza e del dialogo con il Governo. Un dialogo utile a tutti, e che ha dato tanto a questo Paese. Le parti sociali devono essere ascoltate. Noi siamo pronti e chiediamo di essere giudicati per quello che facciamo e diciamo. Così come, nel rispetto dei reciproci ruoli, giudichiamo l’azione del Governo. Siamo convinti che la democrazia fondi le proprie basi sulla pluralità e diversità delle rappresentanze. Per rilanciare l’Italia, dobbiamo lavorare tutti insieme: istituzioni, forze politiche, parti sociali, Regioni e Comuni. - ha concluso Vivoli - Non solo per delineare strategie, ma per individuare interventi precisi e concreti di politica economica che consentano al nostro Paese di risolvere i nodi che ancora ci frenano e di tornare, finalmente, a crescere, per spenderci nel rilancio del turismo e dei consumi. non è affatto vero che le Province siano state abolite, ora si opera in una sorta di interregno indefinito che va affrontato il prima possibile, poiché a breve si manifesterà tutta la forza d’impatto della città metropolitana di Bologna. Occorre dare corpo ad un Ente a dimensione romagnola, per contrappesare lo strapotere bolognese, nelle vicende politico economiche della nostra Regione. Lucchi si avventura persino nell’immaginare per la cosiddetta “Romagna city”, la struttura tipica di un Ente, con un Presidente ed un Consiglio, con poteri e prerogative equivalenti a quelle delle città metropolitane. Ovviamente, non mancano ambiti più che logici di governo, quali l’urbanistica, la viabilità extracittadina, la razionalizzazione dei servizi ed il governo delle infrastrutture del territorio, che vengono individuati come terreni d’azione dell’auspicato, futuro, ente romagnolo. Le reazioni a questa proposta di Lucchi sono state numerose e spesso interessanti: tra queste spiccano quelle dell’ex Governatore Vasco Errani e talune provenienti dai territori imolesi e ravennati. In un intervento pubblico, Errani, ha affermato di ritenere definitivamente chiusa la recente fase politico-storica delle nostre comunità e che occorre ridiscutere e focalizzare valori ed obbiettivi, poiché nulla sarà come prima. Egli ritiene che per la Romagna c’è la evidente necessità di andare oltre i vecchi campanili e cita il campo della sanità, dove si è dato corso al processo di unificazione delle ASL romagnole, come un percorso virtuoso, da riproporre con sistematicità. Tutto ciò mentre sul versante imolese, ricorre non da oggi il problema se entrare nella città metropolitana di Bologna o ritornare ad incardinarsi nei territori romagnoli. A questo proposito, nonostante sia nota a tutti la propensione degli imolesi con radici, a sentirsi romagnoli, non risultano essersi modificati i punti di vista del PD locale, che hanno sempre avuto ben chiaro un traguardo. Poiché Bologna è la città metropolitana ed il suo territorio sarà all’avanguardia regionale in termini di infrastrutture, conoscenza, Università, sistemi economici e di servizi pubblici, mobilità e tanto altro, il PD locale ritiene che “sarebbe incomprensibile e provincialistico, voltarle le spalle e soprattutto sarebbe un danno per le famiglie imolesi ed il loro sistema socioeconomico”. Quindi nonostante le tante sirene, spesso di provenienza ravennate, l’opzione di un’area vasta romagnola, che evolva in città metropolitana di Romagna, ricomprendendo anche Imola, pare del tutto improbabile. Cosa c’è quindi di concreto nel progetto lanciato da Paolo Lucchi, notoriamente personaggio autorevole e mai distante dalla mente e dal cuore pulsante del PD regionale, quindi del governo dell’Emilia - Romagna? Probabilmente un cambio di rotta, nei vertici regionali, capace di cogliere, finalmente, come la dimensione ottimale per dare un corretto assetto istituzionale di collegamento funzionale tra Regione e i nostri Comuni, sia il territorio romagnolo, la comunità romagnola, quindi la città metropolitana di Romagna. Un VIII 8 processo che dovrebbe riguardare anche Prefetture, Questure e Camere di Commercio, in un raccordo funzionale così sensato, da sembrare logico persino. Per quanto ci riguarda, quali rappresentanti di categorie economiche, impegnate come non mai a dare continuità ad un’attività d’impresa sempre più difficile e meno redditizia, siamo sempre attenti e propensi ad ascoltare chi ci propone semplificazioni e regolamenti amministrativi comuni o meglio ancora chi, in tema di infrastrutture propone soluzioni unitarie; poi però abbiamo davanti agli occhi lo spettacolo quotidiano offerto in tema di fiere, aeroporti, strade, sistema universitario e di politiche turistiche ed allora dobbiamo combattere la battaglia più dura, quella dello scoramento degli imprenditori e della sfiducia che si è guadagnata la classe dirigente, non solo quella politica. Eppure non si può negare l’evidenza. C’è nell’aria qualcosa di diverso, forse sta maturando una vera opportunità di cambiamento. Allora, anziché cercare di andare alla ricerca dei distinguo e di chi ha la primogenitura della proposta di cambiamento, riteniamo valga la pena di infilarsi nella breccia aperta e vedere se il cambiamento è davvero possibile. Perché su una cosa di sicuro Vasco Errani ha ragione: c’è la necessità di andare oltre i vecchi campanili e se si vuole avere un ruolo importante, come territorio, non si può ragionare in sedicesimi o in settantaduesimi. Però, vorremmo dire, se chi sinora si è preoccupato soprattutto della città metropolitana di Bologna, vessillo della Regione, provasse a lasciarci ragionare ed operare come comunità romagnola, magari un respiro lo prendiamo, così da poter mettere a fuoco un orizzonte comune e poter finalmente provare a scattare un’altra volta, nella speranza che questa lunghissima attraversata del deserto, possa finalmente finire. Cesena Forlì Ravenna 3 n. Proprietario: Confesercenti provinciale forlivese Autorizzazione tribunale di Forlì n. 6/2004 Autorizzazione del tribunale di Ravenna n. 1226/2004 Redazione: Via Grado n. 2 Forlì tel. 0543 375701 Direttore Responsabile Giancarlo Corzani Recapito Confesercenti Ravenna Piazza Bernini 7 tel. 0544 292711 Recapito Confesercenti Cesena Via IV Novembre 145 tel. 0547 622601 Stampa Full Print Ravenna Hanno collaborato a questo numero: da Forlì Giancarlo Corzani, Stefania Bartoletti, Lores Frignani; da Ravenna Roberta Brunetti, Sara Reali, Riccardo Ricci Petitoni, Giancarlo Melandri, Loretta Emiliani, Roberto Lucchi; da Cesena Graziano Gozi, Gianpiero Giordani. Chiuso in tipografia mercoledì 22 luglio 2015