ScooteristauccisoinviaFaccio
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ScooteristauccisoinviaFaccio
CRONACA L’Arena Sabato 4 Settembre 2004 15 La ventottesima vittima della strada aveva 27 anni e abitava a Quinzano. È morto sul colpo dopo lo scontro ScooteristauccisoinviaFaccio L’uomoviaggiavaindirezionedelsottopasso,unautomobilista paregliabbiatagliatolastradacambiandocorsiaall’improvviso di Alessandra Vaccari Lacausa èspesso il mancatorispetto delleprecedenze daparte degli automobilisti Un altro scooterista vittima della strada. Stavolta a morire è stato Michele Dai Pre, 27 anni, residente a Quinzano, in via Tesi 5/b, nella sterile statistica dei dati, ventottesima vittima delle due ruote dall’inizio dell’anno. La chiamata ai soccorsi è arrivata attorno alle 14. A terra in via Faccio, all’imbocco del sottopasso un Gilera blu, centrato da una Golf chiara, targata Torino, ma intestata a un immigrato romeno regolarmente residente a Verona. Il giovane scooterista a terra, non si muove. Arriva l’ambulanza di Verona Emergenza, ma per il giovane non c’è niente da fare. L’impatto con l’auto è stato troppo forte, i politraumi riportati hanno ucciso Dai Pre sul colpo. Le cause dell’incidente sono al vaglio della polizia municipale che per ora ha sentito un solo teste. L’uomo avrebbe dichiarato che l’automobilista ha tagliato la strada allo scooterista, non è chiaro se la manovra finale volesse essere un’inversione a «U», vietatissima in quel tratto di strada, oppure se il romeno abbia tagliato la strada allo scooter per cambiare corsia decidendo all’ultimo momento di imboccare il sottopasso in direzione Porta Nuova anziché restare sulla strada in superficie. La circolazione in via Faccio è stata rallentata per alcune ore, ma senza essere mai interrotta. L’auto del romeno è stata posta sotto sequestro e portata al soccorso stradale Lepanto. Poco dopo il fatto sul posto è passato un parente del ragazzo, che notando lo scooter e riconoscendolo s’è fermato a controllare, avendo così la conferma dei suoi tremendi sospetti. E sempre ieri pomeriggio a Peschiera un altro motocilista è stato investito, l’uomo è stato portato in prognosi riservata all’ospedale di Borgo Trento. Sul posto la polizia stradale di Bardolino. Unacontinuastragesulledueruote Agostoèstatoun«mesenero»,amoriresonosoprattuttoipiùgiovani È lunga la scia di sangue segnata dalle vittime della strada che viaggiano sulle due ruote sia che si tratti di motociclisti che di scooteristi. Un po’ la disattenzione verso i ciclomotori, un po’ l’inciviltà stradale che fa passare spesso gli automobilisti con il semaforo rosso o senza dare la precedenza, altre volte la voglia di andare forte anche in zone in cui i segnali indicano prudenza, ed ecco che ad avere la peggio sono i motociclisti. La penultima vittima della strada era stato Marco Porta, 36 anni, deceduto in viale Colombo il giorno del suo compleanno la settimana scorsa. L’uomo viaggiava su una moto. È stato investito da un’auto che, secondo la testimonianza raccolta dalla polizia municipale che ha effettuato i rilievi, non avrebbe rispettato la luce ros- sa del semaforo. L’uomo è stato centrato in pieno e ha fatto un volo di una decina di metri, morendo sul colpo. Prima di lui, ma lontano da qui, era stata la volta dell’animatore turistico Marco Galantini, di Madonna del Popolo morto dopo una caduta in motorino a Sharm el Sheikh. La ventiseiesima vittima era stata un imprenditore di San Martino Buonalbergo. Franco Benini, 47 anni, arrivato a Passo San Giovanni sulla Gardesana Orientale ha perso il controllo della propria moto finendo a terra, mentre in direzione opposta arrivava un’automobile. L’impatto inevitabile è sfociato in tragedia. Il 19 agosto a Bardolino era deceduto Tommaso Buttura, 28 anni, di Montorio. Il giovane era in va- canza qualche giorno sul lago. Il suo scooter è finito contro un’auto e per lui non c’è stato più niente da fare. All’inizio di agosto a perdere la vita era stato uno scooterista di Locara di San Bonifacio che si era scontrato con un’auto mentre viaggiava verso Illasi. Qualche giorno prima a Villafranca Elena Tinazzi, 21 anni di Villafranca viene travolta da un’auto vicino a casa in località Morandino. Nella maggior parte dei casi, vista anche la tipologia dei mezzi usati le vittime sono giovani, spesso al di sotto dei trent’anni. Gli incidenti aumentano in primavera per quanto riguarda i motociclisti, e continuano in estate anche per gli scooteristi che sono spesso ancora più giovani. (a.v.) I vigili in via Faccio dov’è accaduto l’incidente che è costato la vita a un giovane (Fadda) Untestelehaviste scendere daun camionverde sulleTorricelle Gorizia,un«portone» periltraffico diauto Maè una lottaimpari, ogni seracentinaia diprostitute neree dell’Estlavorano sulla strada Immigratiscaricatidaltir Porscherubata,trovata RetataantilucciolesullaStatale11 Unaquarantinadipersone poisparite nelnulla Da ieri ci sono una quarantina di clandestini in più in centro città. Li ha scaricati un camion, che un testimone ha notato avere la targa triestina, dopo essere salito fin sulle Torricelle. Alla scena «di sbarco» ha assistito un uomo, che ha dato l’allarme alla polizia, ma nell’arco di una decina di minuti dei clandestini non c’era alcuna traccia. Probabilmente i clandestini si sono poi sparpagliati e confusi tra la gente nonostante avessero zaini e borse di plastica al seguito. Gli agenti delle volanti li hanno cercati anche in zona Veronetta, supponendo che dalle Torricelle potessero scendere da quella parte, ma non sono stati trovati. Probabilmente i clandestini avevano ricevuto informazioni e istruzioni dettagliate su come comportarsi una volta arrivati a Verona. Nella zona in cui sono stati scaricati ci sono alcune case diroccate che spesso ospitano immigrati non regolari. Il testimone ha detto che il gruppo di persone aveva l’apparenza di provenere dall’Est e anche per questo è stato probabilmente più facile per loro confondersi tra la popolazione. Ma anche del camionista che ha trasportato gli immigrati non è stato possibile avere più alcuna segnalazione, sembrava essere sparito nel nulla. (a.v.) graziealsatellitare Laquesturaharimpatriato65clandestinidall’iniziodell’anno Avevano rubato una Porsche Cayenne in una concessionaria d’auto di San Giovanni Lupatoto. Il mezzo è stato ritrovato in Slovenia, a Lubiana, grazie all’antifurto satellitare che il proprietario dell’auto aveva fatto installare. L’auto è stata trovata dopo quasi tre giorni di monitoraggio satellitare, un recupero non semplice dato che la Porsche è stata caricata su veicoli diversi e blindati. Assieme alla Porsche i ladri avevano portato via anche una Volvo, ma di questa seconda auto non ci sono tracce non essendo stata dotata dello stesso tipo di antifurto che ne segnalava la presenza. I ladri avevano passato il confine a Gorizia, confermando una volta in più il sospetto che spesso le auto di lusso rubate nei nostri garage arrivino sul mercato dell’Est attraversando quella frontiera. (a.v.) Operazione antiprostituzione della polizia a Peschiera del Garda. Salgono così a 65 in un mese gli extracomunitari espulsi e accompagnati ai centri di permanenza temporanea. L’offensiva della polizia di Stato contro il fenomeno della prostituzione, nella zona del Basso Lago di Garda, in particolare nei comuni di Peschiera e Castelnuovo e nella frazione di San Benedetto di Lugana, fino al confine con la provincia di Brescia è continua. Ma è una lotta impari poiché continuano a esserci centinaia di prostitute, così come tanta è comunque la loro richiesta sul mercato. Sulla «statale del sesso» arrivano clienti dalle vicine province. Su disposizione del questore Luigi Merolla, nella serata e nella notte di giovedì si sono svolti controlli a tappeto lungo la strada Statale 11 con l’impiego dei reparti prevenzione crimine di Padova, della squadra mobile e dell’ufficio immigrazione. Al lavoro oltre 30 agenti che hanno identificato 15 cittadine extracomunitarie dedite alla prostituzione. Le donne sono di etnia rumena, moldava, russa, brasiliana, turca e nigeriana. A tutte le prostitute è stato notificato il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, e 10 di loro sono state accompagnate al centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria di Roma, messo a disposizione dal dipartimento della pubbli- ca sicurezza. La questura di Verona è tra le poche infatti ad aver continuato ad espellere gli stranieri nonostante il «blocco» della Bossi-Fini. Dal primo agosto sono stati 65 i cittadini extracomunitari che la polizia di Stato ha provveduto a trasferire presso il Cpt di Roma e Milano. Altri due cittadini rumeni sono stati accompagnati, sempre dagli uomini della questura alla frontiera aerea di Villafranca, su disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha trasformato due sentenze di condanna per furto in espulsioni amministrative come pene alternative. I due extracomunitari sono stati rimpatriati con voli di linea diretti in Romania. (a.v.) Ladifesa dell’indagatasostiene chenon c’è più lanecessitàdelladetenzione in carcere Bimboinarmadio,terzonodelgip Negatiancoraallamadreidomiciliarinell’istitutodellesuore La giovane polacca arrestata con l’accusa di aver lasciato morire in un armadio suo figlio appena partorito a Isola della Scala il 5 agosto scorso resta in carcere. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Monica Sarti che ha respinto il terzo ricorso presentato dagli avvocati dell’indagata Paolo e Guariente Guarienti. I due legali avevano ancora una volta insistito sulla richiesta di concedere gli arresti domiciliari alla loro assistita che sarebbe stata ospitata alla Caritas, la struttura gestita dalle Suore della Misericordia. Ma il magistrato ha ritenuto che, a grandi linee, la posizione giudiziaria di Marta Maria Dudek non sia cambiata e che la detenzione in carcere sia la misura più idonea in questa fase dell’inchiesta. Il giudice Sarti sostiene che, di fronte alla gravità dei fatti contestati, non sono emersi nuovi elementi per modificare la misura cautelare. Il punto cruciale della questione riguarda la perico- I carabinieri nell’azienda di Isola della Scala (Fadda) losità sociale dell’indagata e, in particolare, il pericolo di fuga. Nonostante gli avvocati abbiano fatto presente che alla Caritas l’indagata sarebbe controllata e, praticamente, messa in condizioni di rispettare l’obbligo degli arresti domiciliari, il magistrato pensa che sussistono ancora rischi di un tentativo di sfuggire alla giustizia italiana. Sulla stes- sa linea è il pubblico ministero Pier Umberto Vallerin che, dopo aver esaminato il terzo ricorso della difesa di Marta Maria Dudek, ha dato parere sfavorevole alla concessione degli arresti domiciliari. A sostegno della loro istanza, i legali, stavolta, hanno depositato una serie di teorie di esperti su vicende di infanticidio. Tra queste ci sono due pagine del saggio di Antonel- la Sangaré, dal titolo «Omicidi in famiglia», nel quale è scritto che «esiste anche il fenomeno della negazione della gravidanza». Il passaggio è citato per far presente che si tratta di un sintomo psichiatrico tipico del parto inatteso. Nella vicenda di Isola della Scala, infatti, la tesi della difesa è che la donna non si era accorta prima del parto della sua gravidanza e che si era trovata in una situazione di abbandono morale e materiale nel momento in cui mise alla luce il suo bambino. Diversa è invece la tesi dell’accusa che, subito dopo la scoperta del corpo del piccolo, aveva contestato alla madre il reato di omicidio e non di infanticidio. Si tratta di una differenza importante sul pianogiuridico, perché l’infanticidio prevede una serie di attenuanti e una pena inferiore in caso di condanna. Prima del giudice Sarti, i ricorsi della difesa sono stati esaminati e respinti dai giudici Stefano Sernia e Enrico Sandrini. (l.g.) Attestatodi stima all’Arma TASSO IN 12 0% MESI a RATA DOPO 1 GIORNI 90 RISCALDARE RISPARMIANDO -36% AlcolonnelloSutto isalutidelprefetto chel’haricevutoapalazzo Il prefetto Giovannucci durante l’incontro con Sutto (foto Fadda) Continua il giro dei saluti del colonnello Giovanni Sutto, che sta per lasciare l’incarico veronese per il bolzanino dove sarà vicecomandante della regione Trentino-Alto Adige. Ieri mattina il prefetto Francesco Giovannucci ha ricevuto l’ufficiale, assieme al questore Luigi Merolla e al comandante del Nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza Giovanni Barbato. Il prefetto ha avuto per Sutto parole di stima e di ringraziamento che ha voluto scrivere in una lettera di commiato che ha consegnato al colonnello: «Esprimo apprezzamento per i risultati conseguiti nella lotta alla criminalità e nell’azione di prevenzione dei fenomeni delinquenziali grazie alle sue alte capacità di direzione al vertice dell’Arma dei carabinieri in provincia», ha scritto Giovannucci. Al posto di Sutto dal nove settembre ci sarà il colonnello Gerog Di Pauli. (a.v.) DETRAZIONE FISCALE STUFE E CALDAIE A PELLET INSERTI CAMINO A PELLET STUFE A LEGNA CUCINE E CALDAIE A LEGNA Via Maiella, 28 - S. Michele (VR) svincolo per autostrada VR-est • Tel. 045.89.20.888 - Fax 045.89.20.790 - www.centrofer.it - e-mail: [email protected] ORARI: Lunedì: 15.00 - 19.00 • Da Martedì a Sabato: 8.30 - 12.30 / 15.00 - 19.00