Pricipali Best Practices Databases sullo sviluppo urbano sostenibile
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Pricipali Best Practices Databases sullo sviluppo urbano sostenibile
‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Guideline 2 PRINCIPALI BEST PRACTICES DATABASES SULLO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE Interim Report 15 marzo 2005 a cura di Osservatorio Città Sostenibili Dipartimento Interateneo Territorio Politecnico e Università di Torino Viale Mattioli, 39 - 10125 TORINO (Italia) t. (+39) 0115647489 – f. (+39) 0115647499 [email protected] - www.ocs.polito.it ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ INDICE PRESENTAZIONE ............................................................................................................................................ 3 1. I database selezionati......................................................................................................................... 5 2. Database per una possibile cooperazione internazionale ............................................................. 6 3. Modello generale della scheda.......................................................................................................... 8 4. Schede descrittive dei principale database ..................................................................................... 9 5. Segnalazioni di siti web ................................................................................................................... 21 RICONOSCIMENTI Il presente testo è stato messo a punto dall’Osservatorio Città Sostenibili del Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico e dell’Università di Torino, sotto la direzione scientifica del prof. Carlo Socco. Alla stesura del testo hanno collaborato Stefania M. Guarini ed Elisabetta Rosa. 1 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ PRESENTAZIONE Questo testo raccoglie una schedatura analitica dei principali Best Practices Database internazionali, che costituiscono per il progetto AlpCity un importante punto di riferimento, sia per il modello gestionale che essi propongono, sia per le possibili collaborazioni che il network di AlpCity può istituire. Collaborazioni che sono tanto più importanti se viste nella prospettiva della costituzione di un Regional Urban Observatory, secondo il modello gestito dall’UNCHS. Maria Cavallo Perin, Responsabile Progetto Daniela Sena, Project Manager Torino, 15 marzo 2005. 3 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ 1. I database selezionati Questo testo è dedicato ad un esame dei principali database internazionali di Best Practices (BPs) in materia di sostenibilità urbana. L’esame ha avuto lo scopo di individuare modelli di riferimento per il Best Practices Database (BPsD) di AlpCity. In questa sede non sono stati presi in esame database nazionali, ma solo internazionali. I database internazionali selezionati sono tre: - il database del Best Practices & Local Leadership Programme di UNCHS (Habitat)1; - il Database on Good Practices in Urban Management Sustainability dell’Unione Europea2; - l’ European Good Practice Information Service - Local Sustainability dell’ICLEI3. Quest’ultimo ha cessato di funzionare per l’Europa nel 1999. Esso è molto simile al database dell’Unione Europea, di cui costituiva di fatto un duplicato. Pertanto, i database cui fare riferimento sono quelli dell’UNCHS e dell’Ue. Essi sono ambedue importanti ai fini dei rapporti internazionali che il network AlpCity può istituire. Sebbene un’attività di cooperazione tra il network AlpCity ed enti, organismi o agenzie internazionali non sia prevista nel programma di lavoro del Progetto AlpCity, si ritiene utile gettare le basi per sviluppare una possibile cooperazione a questo livello. Nella prospettiva che il progetto AlpCity dia luogo ad un network ispirato al modello del Regional Urban Observatory (RUO) facente capo al Global Urban Observatory (GUO) di UNCHS, è opportuno predisporre il BPsD di AlpCity in modo da potersi inserire nel network degli osservatori urbani del GUO. Un’analoga collaborazione può essere intravista con il database dell’Ue. Attualmente la Commissione europea sta elaborando la strategia tematica in materia di ambiente urbano. Da quanto si può, al momento, vedere dai primi draft a cura degli esperti in ambiente urbano non compare il tema dello sviluppo sostenibile delle piccole città in aree problematiche come sono tipicamente le aree montane e in particolare le Alpi. Questo tema merita una specifica attenzione se si vuole elaborare una strategia comune europea in materia di sostenibilità urbana. 1 2 3 www.bestpractices.org http://europa.eu.int/comm/urban http://www3.iclei.org/egpis/ 5 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Il lavoro del Progetto AlpCity può contribuire a colmare questa lacuna, anche perché i documenti delle strategie tematiche europee attingono, per prassi, ai vari programmi europei tra cui gli Interreg. 2. Database per una possibile cooperazione internazionale Passando ad un esame più tecnico dei due database si può osservare come il modello di UNCHS presenti per il BPsD di AlpCity maggiore interesse, sia per l’impostazione sia per le funzioni integrate al database stesso, e ad esso complementari. Infatti il BPsD di UNCHS non è un semplice archivio di BPs, ma è integrato ad un Learning Centre (LC), che ha il compito di diffondere conoscenze teoriche, metodi, linee guida, indicatori, ecc., agevolando, in tal modo, il trasferimento delle lezioni apprese. Il LC costituisce un modulo importante da integrare con il BPsD; infatti quest’ultimo è uno strumento che deriva da una concezione pragmatica dei processi di apprendimento, secondo cui l’esempio concreto è una efficace via per imparare a fare. Generalmente però l’insegnamento derivante dall’esempio non è mai scindibile dall’insegnamento della teoria, del metodo e della tecnica. In effetti se si vuole diffondere innovazione nelle capacità di governo, non si può pensare che questa derivi solo dallo studio di casi pratici. L’innovazione richiede capacità di rappresentare la realtà secondo nuove visioni per far fronte a nuove finalità; conoscenza di metodi generali ed efficaci per affrontare situazioni complesse; capacità di costruire interazioni sistemiche tra entità dalla cui cooperazione dipende il successo dell’azione; ecc. Il BPsD non è mai scindibile da una funzione di insegnamento di carattere teorico e metodologico, per cui la struttura che gestisce il BPsD deve anche svolgere le funzioni di LC. Peraltro, la stessa funzione del BPsD richiede che si definiscano criteri ed indicatori alla luce dei quali le pratiche vengono valutate e selezionate; il BPsD presuppone che si sia definita una linea guida per le BPs, dando per scontato che la stessa definizione di BP è, per sua natura, soggetta a continue innovazioni ed arricchimenti. Di qui la funzione del LC come luogo virtuale dove si continua ad innovare la conoscenza per innovare le BPs. Riassumendo, il BPsD e il LC sono due funzioni fortemente interrelate che un network di enti attiva per incentivare e potenziare la propria capacità di innovazione sia nelle pratiche di government che in quelle di governance. Una considerazione a parte merita la funzione di incentivazione, la quale è particolarmente importante. Il BPsD può essere visto come uno strumento di incentivazione cooperativa: il fatto che la propria pratica venga riconosciuta come ‘best’ può agire come un incentivo alla competizione; il fatto che essa venga messa in circolo e diffusa agisce come un atto di cooperazione. Anche da questo punto di vista il Dubai International Award di UN-Habitat appare come uno strumento interessante ad integrazione del BPsD. Work Package 9: Best Practices and future scenarios 6 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Vi è infine un’ultima questione che non può essere trascurata, se si vuole che strumenti come il BPsD e il LC svolgano con efficacia la loro funzione. La questione è relativa al tema della Strategia Comune di AlpCity , per la descrizione della quale si rinvia alla guideline 4. La Strategia Comune di AlpCity. Struttura, valutazione e indicatori. L’elaborazione di una Strategia Comune richiede di saper combinare la capacità d’azione con la ricerca scientifica. Richiede, da parte del network, la capacità di osservazione delle diverse realtà che lo costituiscono e delle problematiche su cui si intende agire: si richiede cioè l’istituzione di una funzione di osservatorio permanente. È appunto da queste considerazioni che emerge l’opportunità di costituire un Regional Urban Observatory (RUO) secondo il modello di UNCHS. BPsD, LC e RUO si configurano come importanti funzioni di governance integrate e sinergiche; l’una senza le altre non solo risulta sminuita, ma rischia di essere scarsamente efficace. Di seguito vengono presentate le schede dei tre citati database. Esse vengono precedute da una scheda tipo che illustra i contenuti generali. In ultimo vengono riportati gli indirizzi web di ulteriori BPsD, che presentano qualche attinenza con i temi di interesse di AlpCity. 7 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ 3. Modello generale della scheda Si presenta qui la scheda tipo che è stata utilizzata per offrire un’analisi comparativa del BPsD di UN-Habitat, Ue e ICLEI: TITOLO ENTE GESTORE Tipo di ente e finalità MODELLO DI GESTIONE Vi è una apposita struttura tecnica che gestisce il database? Con quali competenze? Chi si occupa della selezione dei casi? DESCRIZIONE Tema del database; finalità e caratteristiche CATEGORIE TEMATICHE Descrizione dettagliata delle tematiche su cui si concentra il database DESCRIZIONE DELLA SCHEDA Descrizione dettagliata delle schede del database CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Criteri di classificazione delle Best Practices (area tematica, area geografica di appartenenza, scala geografica di riferimento, ecc.), in base ai quali avviene la ricerca dei casi CRITERI DI SELEZIONE Come avviene la selezione e la definizione, tra le pratiche scelte, di quelle “best”? Viene fornita una linea guida? SCHEDA DI PRESENTAZIONE Viene fornita sul web la scheda per la presentazione delle Best Practices? La compilazione può essere fatta on-line? LEGAME CON ALTRE INIZIATIVE/DATABASE DELLO STESSO TEMA Il database è finalizzato alla costituzione e/o all’attuazione di una strategia/programma? Le Best Practices raccolte nel database vengono condivise con altri database? BACKGROUND CULTURALE Il database è affiancato da un programma di ricerca, ad esempio relativo agli indicatori, da un learning centre, o da un altro organismo che svolga una funzione di insegnamento di carattere teorico e metodologico, o di ricerca e collaborazione, per lo sviluppo di nuove Best Practices (p.e. forum tematici, taskfroce di esperti, ecc.)? TRASFERIMENTO Il database è affiancato da azioni e indicazioni relative al trasferimento delle lezioni apprese dalle Best Practices? Vengono fornite linee guida in materia? PREMIO PER LA MIGLIORE PRATICA E’ prevista l’assegnazione di un premio per la migliore pratica? Se sì, specificarne il tipo (riconoscimento, monetario, ecc.) e la scadenza SITO WEB Specificare NOTE Quali sono gli elementi utili che si possono trarre dall’analisi del database? In che misura tali elementi sono trasferibili ad altri database, in particolare a quello di AlpCityLUO? È possibile prevedere un collegamento del database a quello di AlpCityLUO? Work Package 9: Best Practices and future scenarios 8 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ 4. Schede descrittive dei principale database BEST PRACTICES DATABASE IN IMPROVING THE LIVING ENVIRONMENT ENTE GESTORE UN-Habitat MODELLO DI GESTIONE Il database di Best Practices viene compilato e aggiornato attraverso la cooperazione tra diverse organizzazioni e agenzie internazionali (Best Practices Partnership), sotto il coordinamento dell’UNCHS: la Together Foundation, la Municipalità di Dubai e il Governo britannico. L’organo politico della Best Practices Partnership è il Comitato Direttivo delle Best Practices (Best Practices Steering Commettee) che presiede alla gestione delle questioni pratiche e concrete del Best Practices and Local Leadership Programme. Tale Comitato si avvale di una segreteria e di un Coordinatore che fa riferimento all’United Nations Centre for Human Settlements (Habitat); e della Municipalità di Dubai quale maggiore sponsor del Dubai International Award for Best Practices to Improve the Living Environment. I Partner sono istituzioni/organizzazioni totalmente indipendenti che hanno sottoscritto e aderito alle politiche stabilite dal Comitato Direttivo con il massimo grado possibile rispetto ai mandati istituzionali di ciascuno. La procedura di selezione delle BPs è affidata ad un Comitato Tecnico Consultivo (Technical Advisory Commettee), che ha il compito di provvedere ad una revisione di tutte le pratiche presentate e di preparare un report esaustivo, che comprende: a) una descrizione della procedura di selezione; b) un elenco di circa 100 Best Practices; c) un elenco ridotto di circa 48 tra i casi presentati, da inoltrare alla Best Practices Jury per la selezione finale e la scelta dei premiati. La Best Practices Jury procede ad una revisione dell’elenco ridotto per selezionare le iniziative meritevoli del Dubai International Award, fino ad un massimo di dodici, a seconda della qualità dei casi. Tutti i casi selezionati di cui al punto b) vengono inseriti nel database. DESCRIZIONE Il database è stato istituito allo scopo di monitorare l’attuazione dell’Agenda Habitat, attraverso l’osservazione e la documentazione del modo in cui il settore pubblico, il settore privato e la società civile stanno collaborando per migliorare la governance, eliminare la povertà, fornire abitazioni, territori e servizi di base adeguati, proteggere l’ambiente e supportare lo sviluppo economico. Il database è uno strumento efficiente per: - analizzare le tendenze in atto e i problemi emergenti; - connettere persone e organizzazioni che si occupano dell’attuazione dell’Agenda Habitat; - costruire capacity building attraverso strumenti e metodi per la gestione del sapere; - dare avvio ad una cooperazione tecnica tra i diversi soggetti attraverso l’individuazione di una risposta adeguata alla richiesta di esperienze e competenze già sperimentate e verificate; - sviluppare nuove politiche sulla base di quelle che già funzionano. CATEGORIE TEMATICHE Sviluppo socio–economico Infrastrutture Trasporti Gestione ambientale Governo locale Residenza DESCRIZIONE DELLA SCHEDA Titolo Paese Regione Categoria Sottocategoria Dimensione della città Ecosistema Periodo Tipologia 9 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Sommario Contatti CRITERI DI CLASSIFICAZIONE È’ possibile effettuare una ‘ricerca semplice’, tramite parola chiave, o una ‘ricerca avanzata’, specificando uno o più criteri tra quelli su cui si basa la classificazione delle Best Practices, e cioè: Periodo: anno di realizzazione del progetto Categoria e sotto-categoria 1) architettura e disegno urbano: progettazione ecologica/economicamente accessibile; edilizia verde; progettazione comunitaria sostenibile; progettazione del paesaggio; conservazione storica; materiali da costruzione eco-compatibili; 2) bambini e giovani: 0-9 anni; dai 10 anni in su; salute e nutrizione; educazione e formazione professionale; programmi ambientali focalizzati sui giovani; pianificazione partecipata dei bambini e sviluppo di leadership; programmazione di attività ricreative/culturali; legislazione; programmi di supporto comunitario; circostanze di particolare difficoltà (abusi, guerra, lavoro infantile); gioventù a rischio; 3) impegno civico e vitalità culturale: partecipazione della comunità; vitalità sociale e culturale; espressione e animazione; senso civico e educazione; sviluppo della cultura e delle arti; rispetto per la diversità culturale; 4) disastri e emergenze; riduzione della vulnerabilità; preparazione e consapevolezza civica; previsione del rischio e sistemi di allerta; capacità di risposta; riduzione e mitigazione del rischio; sistemi di salvataggio; ricostruzione post-disastri; valutazione e zonizzazione del rischio; rischi e bisogni specifici di genere; 5) sviluppo economico: sviluppo economico locale/metropolitano; sviluppo industriale; sviluppo delle imprese (settore formale e informale); sviluppo degli investimenti; formazione di personale e di imprenditorialità; formazione; opportunità cooperative; micro-credito; equità nell’accesso alle risorse economiche; 6) gestione ambientale: riduzione dell’inquinamento; verde urbano; tecnologie ambientali; rimedi ambientali; salute ambientale; valutazione, monitoraggio e controllo integrati e contabilità del verde; sostenibilità ecologica; incentivi per una buona gestione; gestione delle risorse; eco-turismo; indicatori di sostenibilità; 7) uguaglianza tra generi e inclusione sociale: ruoli e responsabilità di genere; bisogni specifici di genere; acquisizione del potere da parte delle donne; accesso alle risorse; controllo delle risorse; legislazione; rimozione delle barriere all’uguaglianza; etnicità; integrazione sociale; sicurezza delle donne; 8) abitazione: abitazioni economicamente accessibili; l’essere senza dimora; accesso a finanziamenti per la residenza; miglioramento e rigenerazione degli slum e degli insediamenti; industria delle costruzioni; materiali e tecnologie da costruzione; equità nell’accesso e nella proprietà delle risorse abitative; affitti; standard e leggi locali; 9) abitazione e diritti umani: implementazione del diritto ad una abitazione adeguata; prevenzione dallo sfratto forzato; proprietà sicure; locazioni sicure; infrastrutture pubbliche per abitazioni adeguate; accessibilità all’abitazione; abitabilità e adeguatezza culturale; accessibilità economica alle abitazioni; uguaglianza nel diritto di possesso o di eredità (per le donne); 10) infrastrutture, comunicazioni e trasporti: uso, conservazione e produzione dell’energia; trasporti e mobilità; comunicazione e media; approvvigionamento di acqua potabile; gestione e trattamento dei rifiuti; drenaggio e impianti fognari; tecnologia delle infrastrutture; impianti fognari eco-compatibili; equità nell’accesso alle infrastrutture; Work Package 9: Best Practices and future scenarios 10 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ 11) gestione dell’uso del suolo: pianificazione dell’uso del suolo; sistemi di informazione geografica; incentivi allo sviluppo; conservazione degli spazi aperti; sviluppo del territorio; rivitalizzazione urbana/suburbana; gestione della proprietà; uguali diritti nella proprietà e nell’eredità (soprattutto per le donne); 12) HIV/AIDS: piani strategici municipali per l’HIV-AIDS; partnership pubbliche/private/comunitarie; iniziative di informazione (campagne locali); media; riforme politiche/legali; 13) persone anziane: progettazione di abitazioni sicure/accessibili; partecipazione; salute; impiego e sicurezza finanziaria; attività multigenerazionale; trasporti; 14) riduzione della povertà: generazione di reddito; creazione di lavoro; formazione professionale; accesso al credito; equità nell’accesso al lavoro, al credito e alla formazione; 15) modelli di produzione e di consumo: riciclaggio e riuso dei rifiuti; efficienza energetica; produzione di energia pulita; uso e consumo dell’acqua; conservazione delle risorse; consapevolezza del consumatore; responsabilità del produttore; cicli di produzione/consumo; 16) comunità resilienti: disastri naturali; shock economici; crisi della salute; conflitti e terrorismo; partnership strategiche; 17) servizi sociali: educazione; ricreazione; salute e benessere; sicurezza pubblica; riduzione e prevenzione del crimine; riforma del sistema giuridico; uguaglianza nell’accesso ai servizi sociali; gruppi vulnerabili incluse le donne; 18) cooperazione tecnica e internazionale: cooperazione e assistenza multilaterale/bilaterale; cooperazione città-città; messa in rete; scambi ‘da pari a pari’ e mutuo apprendimento; formazione e educazione continua; sviluppo di leadership; 19) tecnologia, strumenti e metodi: software e hardware; strumenti e sistemi di gestione; trasferimento della tecnologia; ricerca e sviluppo; strumenti e tecniche di pianificazione; messa in rete; tecnologie e sistemi di informazione e comunicazione; tecnologie appropriate; formazione e capacity-building; 20) pianificazione urbana e regionale: Agenda 21 Locale; programmazione degli investimenti; preparazione del bilancio; pianificazione a base comunitaria; rinnovamento urbano; mediazione e gestione dei conflitti; processi di consultazione; conservazione/pianificazione del patrimonio culturale; pianificazione regionale; pianificazione delle risorse regionali; pianificazione metropolitana/urbana; norme e regolamenti; pianificazione strategica; 21) governance urbana: gestione e amministrazione urbana; partnership con la società civile; legislazione; politica pubblica; preparazione del bilancio e processi decisionali partecipati; risorse umane e sviluppo di leadership; decentramento; mobilitazione delle risorse; riforma istituzionale; sistemi di gestione e informazione; capacità di costruire una visione del futuro; trasparenza e affidabilità; monitoraggio, valutazione e auditing; governo a scala metropolitana/urbana; le donne nei ruoli di leadership; partnership pubblico/privato; 22) utilizzo dell’informazione nei processi decisionali: indicatori e statistiche; produzione di mappe (GIS); gestione (MIS); uso di ICT; impiego dei media e costruzione della consapevolezza; miglioramento dell’accesso e della partecipazione; processi decisionali; ricerca; dati e analisi di genere disaggregati; 23) acqua e impianti di smaltimento: rifornimento di acqua e gestione della domanda; servizi per i poveri delle città; impianti di fognatura a basso costo; eco-compatibili; fornitura di servizi base da parte delle micro-imprese; partnership pubblico/privato/comunità; 11 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Titolo Lingua Regione Paese Livello dell’attività: regionale; nazionale; globale; provinciale; statale; metropolitana; urbana; di vicinato; di villaggio Dimensione della città: da 0 a 50.000; da 50.001 a 100.000; da 100.001 a 250.000, da 250.001 a 500.000; da 500.001 a 1.000.000; da 1.000.001 a 5.000.000; da 5.000.001 a 10.000.000 Ecosistema: arido/semi-arido; costiero; continentale; altopiano; isola; montano; bacino fluviale; tropicale/sub-tropicale Tipo di BP: vincitore del premio; Best Practice; Good Practice; in revisione; non qualificata; futura pratica CRITERI DI SELEZIONE Criteri di base impatto: la Best Practice deve dimostrare di avere un impatto positivo e tangibile nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone, in particolar modo dei poveri e degli svantaggiati partnership: la Best Practice deve essere basata su una partnership almeno tra due soggetti tra: organizzazioni o agenzie governative; comitati nazionali di Habitat o Focal Points; agenzie multilaterali (Nazioni Unite, Banca Mondiale, ecc.); città, autorità locali o loro associazioni; ONG; organizzazioni a base comunitaria; settore privato; istituzioni di ricerca o del mondo accademico; media; fondazioni pubbliche o private; soggetti individuali scelti dal Dubai International Award; sostenibilità: le best practices devono apportare cambiamenti in almeno una delle seguenti categorie: i) legislazione, quadri regolatori, leggi locali o standard che riconoscono formalmente le questioni e i problemi presentati; ii) politiche sociali e/o strategie settoriali a livello (sub) nazionale che hanno un potenziale per essere replicate in un altro contesto; iii) strutture istituzionali e processi decisionali che assegnano ruoli chiari e responsabilità a vari livelli e gruppi di attori, quali organizzazioni governative centrali e locali e organizzazioni a base comunitaria; iv) sistemi di gestione efficienti, trasparenti e affidabili che rendono più efficace l’uso delle risorse umane, tecniche, finanziarie e naturali. Criteri addizionali leadership e rafforzamento della comunità eguaglianza tra generi e inclusione sociale innovazione all’interno del contesto locale e trasferibilità SCHEDA DI PRESENTAZIONE Nome della pratica Città Paese Regione Questa iniziativa è stata presentata precedentemente? Se sì, quando e con quale titolo? Indirizzo Contatto del referente Tipologia di organizzazione: governo centrale; autorità locale; para-statale; settore privato; ONG; organizzazione a base comunitaria; agenzia internazionale; fondazione; associazione professionale; istituzione accademica/ricerca; media; associazione filantropica; esperti tecnici; network; altro Organizzazione designata (solo se diversa da quella sopra descritta specificare tutti i punti precedenti) Work Package 9: Best Practices and future scenarios 12 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ NOTA: la scheda è reperibile on-line all’indirizzo www.bestpractices.org /bp2006, via E-mail o via fax. Sono accettate anche schede in versione cartacea. Partner (se più di uno ripetere per ciascuno): nome dell’organizzazione; indirizzo; contatto del referente; tipologia di organizzazione (come sopra); tipologia di supporto fornito (finanziario, tecnico, politico, amministrativo, altro) Profilo finanziario: fornire una rassegna del budget annuale della Best Practice per i 3/5 anni precedenti la presentazione, indicando le fonti e le percentuali complessive fornite da ciascun partner Categoria: specificare non più di tre temi, tra quelli indicati, che descrivano l’oggetto del lavoro. Scegliere quindi, tra questi, le sottocategorie che meglio descrivono la pratica (categorie e sotto-categorie come sopra) Livello dell’attività (come sopra) Ecosistema (come sopra) Sintesi: in non più di 300 parole, specificando il proposito e i risultati dell’iniziativa Date: non più di cinque e spiegare in poche parole la loro importanza Descrizione del lavoro, specificando in 2000 parole: la situazione prima dell’inizio del progetto; la definizione delle priorità; la formulazione degli obiettivi e delle strategie; la mobilitazione delle risorse; il processo; i risultati raggiunti; la sostenibilità; le lezioni apprese; la trasferibilità LEGAME CON ALTRE INIZIATIVE/DATABASE DELLO STESSO TEMA Il database dell’UN-Habitat è il principale riferimento per tutti gli altri database di agenzie internazionali, con cui istituisce rapporti di scambio e collegamento. In particolare, esiste una collaborazione, anche a livello di programmi per la divulgazione delle informazioni e per la diffusione delle pratiche, tra questo database ed la struttura dell’ICLEI preposta alla diffusione delle informazioni (Information Clearinghouse). BACKGROUND CULTURALE: Il database fa parte di un più ampio programma, il Best Practices & Local Leadership Programme, che è stato lanciato dall’UN-Habitat nel 1997, per monitorare il livello di attuazione dell’Agenda Habitat e lo stato delle città del mondo. Questo programma promuove la realizzazione di un network globale tra agenzie governative, autorità locali e loro associazioni, istituzioni professionali e accademiche, al fine di identificare e scambiare soluzioni di successo in materia di sviluppo sostenibile. Tale programma dispone di: - un Learning Centre dedicato a migliorare la politica pubblica, la gestione e la governance attraverso la condivisione, lo scambio e il trasferimento di conoscenze e capacità per uno sviluppo socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibile. Contiene materiale relativo a casi studio, metodi e manuali di formazione e guide per il trasferimento per i decisori politici, per i leader civili, per i ricercatori, gli specialisti nello sviluppo di risorse umane e per i Media. - una sezione Best Practice Briefs, che contiene sintesi delle best practices, organizzate secondo le aree tematiche di riferimento: trasporti e mobilità; produzione e consumo sostenibili; informazione; monitoraggio e valutazione; gestione urbana ambientale; abitazione; genere e inclusione sociale; sviluppo urbano sostenibile; partnership governo/società civile – governo/autorità locale – pubblico/ privato; riciclaggio e gestione dei rifiuti; promozione del dialogo sociale; messa in rete e uso di ICT; processi decisionali partecipativi e pratiche selezionate nell’Europa dell’est; - una sezione What’s new, che contiene informazioni e articoli relativi a tutti gli eventi significativi per il BPL (seminari, workshop, conferenze,ecc.); - una sezione Partners, in cui si illustra il Best Practices Partner Network, il Best Practices Steering Committee, e la tipologia di partner (soci, associati e affiliati); - un Intranet, per agevolare lo scambio di informazioni tra gli iscritti; - un Laureate Forum, la cui principale attività consiste nel ‘Trasferimento di Esperienza’, nella ‘Costruzione delle Consapevolezza’ (attraverso produzione di materiale promozionale, relazioni diffuse coi media, articoli di giornale e newsletters) e nel ‘Networking’ (rafforzamento delle reti locali, regionali e nazionali, sviluppo di una home page di internet, video conferenze, incontri biennali); - una e-NEWSLETTER, per la divulgazione delle informazioni via Internet; - una sezione Good Urban Policies and Legislation: tra il 1999 e il 2001 la Commission on Human Settlements decise che la documentazione del database dovesse essere estesa ed includere esempi di buone politiche e legislazioni, con l’obiettivo di realizzare la traduzione delle best practices in politiche. 13 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Pertanto, questa sezione contiene: esempi di politiche attuate e di legislazioni sostenibili e socialmente inclusive ed esempi di piani di azione nazionali e locali di A21 partecipativi nella progettazione e nell’attuazione, che abbiano migliorato la qualità della vita, promosso il decentramento di autorità e risorse, che siano basati su partnership e che siano sostenibili. TRASFERIMENTO Il Best Practices & Local Leadership Programme fornisce una Guidelines for Transferring Effective Practices, interamente dedicata al trasferimento delle lezioni apprese. PREMIO PER LA MIGLIORE PRATICA È’ prevista l’assegnazione del Dubai International Award for Best Practices to Improve the Living Environment (DIABP), un premio ambientale biennale istituito nel 1995 dalla Municipalità di Dubai, Emirati Arabi. Il proposito di tale premio è di promuovere il riconoscimento e l’aumento della consapevolezza dei risultati sostenibili raggiunti nel miglioramento dell’ambiente di vita. Per il 2006 il premio ammonta a 480.000 US dollari, che saranno ripartiti come segue: - 360.000 US dollari tra le dodici Best Practices selezionate; - 120.000 US dollari per le spese di gestione inclusi viaggio e sistemazione per al massimo due persone delegate per ogni pratica vincitrice; - ogni vincitore riceve anche un trofeo e un certificato commemorativo. La procedura di selezione è descritta nella sezione “Modello di gestione”. Tutti i casi selezionati vengono inseriti nel database. SITO WEB www.bestpractices.org NOTE Tra i database esaminati, questo è il più completo e meglio organizzato. In particolare si sottolinea la presenza di un Learning Centre che svolge una funzione di diffusione di conoscenze teoriche, metodi, linee guida, indicatori, ecc.: un ruolo fondamentale, cioè, nella definizione di una strategia che tenga conto delle lezioni apprese dalle BPs e le traduca in linee politiche trasferibili in altri contesti. Sulla base di queste considerazioni, il database dell’UNCHS costituisce il principale riferimento per la costruzione del database di Best Practices di AlpCity, specie nella prospettiva della costituzione di un RUO. Work Package 9: Best Practices and future scenarios 14 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ DATABASE ON GOOD PRACTICES IN URBAN MANAGEMENT SUSTAINABILITY ENTE GESTORE Unione Europea MODELLO DI GESTIONE Non reperibile. DESCRIZIONE DEL DATABASE Il database è stato istituito per favorire lo scambio di esperienze in materia di gestione urbana sostenibile, attraverso la diffusione di buone pratiche e politiche di successo. Il database si concentra su: - approcci integrati tra tematiche ambientali, economiche, sociali e istituzionali; - misure volte alla soluzione di più problemi contemporaneamente; - azioni settoriali collocate in un quadro strategico. La lingua principale è l’inglese, ma le ricerche possono essere svolte nella maggior parte delle lingue dei Paesi dell’Ue e si sollecita la presentazione delle pratiche nelle lingue nazionali da cui provengono. Ambiente urbano e qualità della vita Governance e procedure di Agenda 21 Locale Gestione urbana integrata Creazione di lavoro e rigenerazione urbana Inclusione sociale e uguaglianza Sviluppo urbano e regionale CATEGORIE TEMATICHE DESCRIZIONE DELLA SCHEDA CRITERI DI CLASSIFICAZIONE La prima pagina della scheda riporta, in versione sintetica, i dati corrispondenti ai criteri di classificazione (vedi sotto); da questa si accede ad una seconda pagina, più dettagliata, che contiene: - abstract: sintesi descrittiva; - stato del progetto: data di inizio e fine; finanziamenti e costi; - descrizione del progetto: contesto; strategie; obiettivi; gestione; partnership; azioni messe in campo (con specificazione di eventuali aspetti innovativi); impatti del progetto; valutazione; lezione appresa; - estremi del contatto. Titolo Tipologia di area: commerciale/affari; città capitale; costiera; città storica; industriale; centro città; portuale; residenziale; rurale; turistica Tipologia di agenzia finanziatrice: associazioni; settore della ricerca; agenzia ambientale; Commissione Europea; agenzia internazionale o straniera; governo locale; settore del volontariato; ONG; governo nazionale/federale; settore privato; governo regionale/provinciale Nome della città Numero di abitanti: oltre 1.000.000, 1.000.000-99.999, 99.999-20.000, meno di 20.000 Paese Categoria tematica CRITERI DI SELEZIONE: Assenti. SCHEDA DI PRESENTAZIONE 15 Titolo Descrizione del progetto (max. 2000 parole) Tipologia di area (come sopra) Tipologia di agenzia finanziatrice (come sopra) Nome della città Numero di abitanti Categoria tematica (come sopra) Data di inizio del progetto Lingua Commento Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ LEGAME CON ALTRE INIZIATIVE/DATABASE DELLO STESSO TEMA Il database si inserisce all’interno del quadro d’azione che la Commissione Europea ha elaborato a seguito della pubblicazione della Comunicazione Towards an Urban Agenda in the European Union, del 1997. L’istituzione di un database di questo tipo è inoltre promossa dal documento Sustainable Urban Development in European Union – A Framework for Action del 1999. Il database è stato sviluppato all’interno dell’Integrated Commission Database Network, che include i maggiori database della Commissione Europea e stabilisce dei collegamenti con database di altre istituzioni (in particolare quello dell’ICLEI): - Territorial Employment Pacts, per la promozione della creazione di lavoro a livello locale e regionale, http://europa.eu.int/comm/pacts; - European Local Transport Information Service (ELTIS), che fornisce informazioni relative ai mezzi di trasporto, agli schemi e alle pratiche attuate in città e regioni europee, www.eltis.org; - Urban Pilot Projects – Article 10 European regional Development Fund, che promuove l’innovazione nelle politiche di rigenerazione urbana e la coesione sociale ed economica, www.inforegio.org/urban/upp; - Local and regional energy management on-line, che si occupa di trasferire know-how tra le agenzie locali e regionali che si occupano di gestione dell’energia, www.iclei.org/europe/larem; - SURBAN-the database on sustainable urban development in Europe, che permette un accesso diretto alle informazioni su casi europei di buone pratiche in materia di sviluppo urbano, www.eaue.de/winuwd/default.htm. BACKGROUND CULTURALE Parallelamente alla raccolta e analisi delle Best Practices, il database organizza una biblioteca contenente una serie di documenti pubblicati dalla Commissione e dalle altre Istituzioni europee sul tema della gestione urbana sostenibile. TRASFERIMENTO Il database non fornisce indicazioni specifiche né linee guida relative al trasferimento delle lezioni apprese dalle Best Practices. È tuttavia presente, all’interno delle schede di descrizione dei progetti, una sezione dedicata alle Lezioni Apprese, da compilarsi a cura del soggetto autore del progetto presentato. Va specificato che tale sezione non compare nella scheda presente sul sito. PREMIO PER LA MIGLIORE PRATICA Assente. SITO WEB http://europa.eu.int/comm/urban/ NOTE Poiché questo database costituisce un importante strumento per la costruzione e l’attuazione della Common Strategy europea in materia di ambiente urbano, si ritiene auspicabile realizzare un collegamento tra questo database e quello di AlpCity, specie nella prospettiva della costituzione di un RUO e di una collaborazione con l’Ue alla costruzione della Strategia tematica sull’ambiente urbano. In particolare sarebbe interessante che i progetti individuati come best practices nell’ambito di AlpCity fossero inclusi nel database dell’Ue, al fine di integrare la Strategia europea, che fin’ora non si è occupata delle politiche urbane delle piccole città delle Alpi. Work Package 9: Best Practices and future scenarios 16 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ EUROPEAN GOOD PRACTICE INFORMATION SERVICE - LOCAL SUSTAINABILITY ENTE GESTORE ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives), EURONET (Environment Planning and Development), DGXI. MODELLO DI GESTIONE Non reperibile. DESCRIZIONE DEL DATABASE il database è stato istituito nel 1996, per fornire un servizio di diffusione delle esperienze di successo condotte in Europa da città, paesi, associazioni, istituzioni di governo nazionali e regionali, istituti di ricerca e di formazione, dalla Commissione Europea, in materia di sostenibilità locale. La raccolta dei casi è ferma al 1999. CATEGORIE TEMATICHE Agenda 21 Locale Pianificazione dell’uso del suolo e sviluppo urbano Edilizia Natura e spazi aperti Trasporti Energia Protezione climatica Qualità dell’aria Rifiuti Acqua Suolo Rumore Salute Economia Uguaglianza sociale DESCRIZIONE DELLA SCHEDA Titolo Abstract Obiettivi politici Stato di avanzamento del progetto Informazioni sul background del progetto Attuazione: - strategia - azioni - partner Analisi: - risultati - ostacoli e conflitti - lezione appresa Estremi del contatto Eventuale bibliografia CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Categoria tematica (vedi sopra) Strumenti di gestione (gestione interna; politiche locali/ambientali; monitoraggio; strumenti economici; educazione ambientale; collaborazione e partnership) Paese Tipo e dimensione dell’Autorità Locale: area metropolitana: oltre 1 milione di ab.; città: 1 milione – 100 000 ab.; cittadine: 100 000 – 20 000 ab.; altro: meno di 20 000 ab. Caratteristiche funzionali dell’area: residenziale; centro storico; industriale; portuale; città capitale; centro città, rurale; turistica; cittadina Caratteristiche istituzionali dei principali attori: governo locale, regionale, nazionale, sovra-nazionale; ONG; gruppo a base comunitaria; servizio pubblico; soggetto privato; università/istituti di ricerca; scuole Parole chiave 17 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ CRITERI DI SELEZIONE NOTA: i criteri di selezione non si riferiscono alle best practices, ma ai Casi Studio che si presentano per il Premio Partecipazione della comunità Partnership multi settoriale Approccio sistemico Lavorare entro i limiti ecologici Pianificazione a lungo termine Benefici ambientali Benefici economici e sociali Mobilitazione di risorse della comunità Scala dell’impatto SCHEDA DI PRESENTAZIONE Titolo del progetto Nome del governo locale e sue coordinate Coordinate del referente Informazioni generali sul Governo Locale: nome; popolazione; superficie; budget Informazioni sul progetto: data di inizio e di fine; budget totale; come è stato finanziato il progetto? da chi era composto lo staff (inclusi volontari)? Categoria del premio Specificare il tipo di partner che ha collaborato al progetto con il Governo Locale: donne; giovani; ONG; organizzazioni a base comunitaria; affari; associazioni; istituti di ricerca; associazioni di professionisti; organizzazioni religiose; gruppi emarginati; fondazioni; media; agenzie governative sub-nazionali, nazionali, internazionali Specificare che tipo di supporto ha fornito ciascun soggetto partner: finanziario; in natura; tecnico; amministrativo; politico; altro Nome e coordinate di ciascun partner Descrizione del progetto: - ragioni alla base dell’inizio del progetto: qual’era la situazione prima del progetto? Quali sono stati i lead partner iniziatori? Perché è stato iniziato? - traguardi: in una o due frasi, spiegare quali sono stati i traguardi a breve e lungo termine; - obiettivi: quali obiettivi sociali, economici e ambientali, o di altro tipo (specificare)? - procedure impiegate: come è stata affrontata la questione della partecipazione della comunità? Quali sono state le modalità di cooperazione tra i partner? Quale tipo di risorse comunitarie è stato mobilitato dal progetto? - attività di progetto: descrivere le principali attività del programma, includendo se possibile anche le relative date; - risultati raggiunti: in che modo il progetto ha influenzato le condizioni sociali, economiche o ambientali locali? Il progetto ha portato cambiamenti nelle istituzioni locali o nelle strutture normative? Ci sono stati dei cambiamenti nel modo di lavorare della comunità? È possibile fornire dati quantitativi relativi ai risultati raggiunti? - importanza del progetto: quali sono le ragioni per cui il progetto è importante a livello locale, regionale e/o globale? Il progetto può essere replicato in altre comunità? - lezione appresa: cosa ha funzionato? Perché? Cosa non ha funzionato? Perché? Cosa faresti di diverso se dovessi iniziare il progetto un’altra volta? - report, articoli e/o pubblicazioni disponibili sul progetto: fornire una lista di pubblicazioni che sono state prodotte per il progetto o dal progetto, incluse fotografie. NOTA: si tratta dell’Application Form per la sottomissione dei progetti al Local Initiative Award LEGAME CON ALTRE INIZIATIVE/DATABASE DELLO STESSO TEMA Nel 1993 la Commissione Europea, insieme al Gruppo di Esperti sull’Ambiente Urbano, lancia il Sustainable Cities Project, con i seguenti obiettivi: - promuovere nuove idee sulla sostenibilità nei siti urbani europei; Work Package 9: Best Practices and future scenarios 18 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ - promuovere lo scambio di esperienze; - diffondere buone pratiche sulla sostenibilità urbana; - formulare raccomandazioni per le istituzioni europee, le autorità nazionali, regionali e locali per l’attuazione del Quinto Programma di Azione Ambientale dell’Ue. Tra i principali obiettivi del European Sustainables Cities Project vi è lo sviluppo di un nuovo approccio politico alla sostenibilità urbana, che prevede il passaggio dalla definizione delle linee politiche alla loro attuazione, attraverso la diffusione di informazioni che favoriscano lo sviluppo di nuove capacità nella gestione urbana sostenibile. A partire dall’esperienza pilota dell’elaborazione di una Good Practice Guide, del 1995, ad opera della European Academy of the Urban Environment, è stato elaborato il European Good Practice Infromation System – Local Sustainability (dall’ottobre 1996), a seguito della seconda European Conference on Sustainable Cities & Towns di Lisbona, con l’intento di diffondere gli esempi di interventi più significativi in materia di sostenibilità urbana, tramite Internet. Pertanto, questo database è il prodotto di un’iniziativa congiunta tra l’Ue e l’ICLEI, intendendo quest’ultima realizzare il filone europeo del più ampio programma Infromation Clearinghouse Network. Si colloca inoltre nel quadro della UN-Habitat Best Practices Initiative. BACKGROUND CULTURALE Il database è affiancato da una Document Library, che contiene documenti e report europei e internazionali in materia di sostenibilità locale. Fa parte, inoltre, di un più ampio programma dell’ICLEI per la diffusione dell’informazione, l’Information Clearinghouse sulle iniziative ambientali locali. Tale struttura dispone di: una Members’ Lounge, il cui accesso è riservato ai membri dell’ICLEI, in cui sono disponibili tutte le pubblicazioni dell’ICLEI, le versioni complete dei Casi Studio e altri documenti; una sezione dedicata alle pubblicazioni e alle risorse; i Best Practices Information Services, cioè: il Thematic Centre on Local Government Initiatives for Sustainable Development and Urban Environment, istituito tramite una partnership tra UN-Habitat e ICLEI, stipulata in occasione della Conferenza Habitat II di Istambul del 1996. Le attività del Thematic Centre sono: 1. Good Practices Clearinghouse: raccolta e diffusione delle buone pratiche in materia di iniziative del governo locale per lo sviluppo sostenibile e l’ambiente urbano. Comprende: - casi studio e sintesi di progetti di tutto il mondo; - casi studio in America Latina: Capacidad para la Sostenibilidad; - casi studio in Europa: Local Sustainability, the European Good Practice Information Service; - casi studio in Europa: Best Practices, Vienna Hub: la città di Vienna ha deciso di svolgere un ruolo attivo nel Best Practices Programme dell’UNCHS e di rendere disponibili le risorse per le tecnologie dell’ambiente urbano, per l’Europa e per il mondo, stabilendo un centro per le Best Practices nella città. 2. Dialogo, scambio e formazione: promuovere il trasferimento di esperienze, competenze e knowhow attraverso diversi mezzi tra cui la formazione, l’educazione, lo sviluppo gestionale, il dialogo politico: - International Training Centre (ITC); - Calendar of Upcoming Events. i Local Government Case Examples: - Local Government Action Water, Sanitation, and Human Settlements Case Summaries, 2004; - ICLEI Casi Studio: descrizioni dettagliate di best practices locali, con specificazione degli elementi chiave per la gestione urbana locale; - ICLEI Members’ in Action 2000-2002 come parte del rapporto triennale dell’ICLEI; - ICLEI Members’ in Action 1998-1999 (i casi studio tra il 1998 e il 1999); - ICLEI Members’ in Action 1996-1997 (i casi studio tra il 1996 e il 1997); - ICLEI Project Summaries: breve descrizione delle iniziative mondiali in tutto il mondo. Local Sustainability – The European Good Practice Information Service (il database in questione). Capacidad para la Sostenibilidad. Sistema de Informacion Latinoamericano sobre Experiencias Municipales Exitosas, che svolge una funzione analoga al European Good Practices Information Service, per i Paesi dell’America Latina. 19 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ Initiative, la Newsletter dell’ICLEI, che pubblica ogni anno report sull’organizzazione di attività e piani e presenta articoli sulle questioni strategiche che riguardano la comunità internazionale del governo locale. ICLEI e-News, la newsletter elettronica, che offre brevi aggiornamenti sui programmi e le attività dell’ICLEI, conferenze, partnership e attività dei Membri. Local Environmental Journal: l’ICLEI ha stabilito una relazione formale con Local Environment, un giornale internazionale relativo all’ambiente urbano e alla politica di sostenibilità. Calendario degli eventi: elenco di tutti gli eventi, in ordine cronologico. Premi e Concorsi: Local Initiatives Awards: l’unico, tra quelli elencati, istituito e patrocinato dall’ICLEI, sulla base del quale vengono selezionati i casi migliori Dubai International Award for Best Practices to Improve the Living Environment Holcim Awards World Habitat Awards 2001 - Call for Entries Equator Initiative Awards: Call for Nominations Job Database: Banca del Lavoro Ambientale. TRASFERIMENTO Il database non fornisce indicazioni specifiche né linee guida relative al trasferimento delle lezioni apprese dalle Best Practicse. È tuttavia presente, all’interno delle schede di descrizione dei progetti, una sezione dedicata alle Lezioni Apprese, da compilarsi a cura del soggetto autore del progetto presentato. Va specificato che tale sezione non compare nella scheda presente sul sito. PREMI Il Local Initiatives Award è stato stabilito per dare un riconoscimento internazionale a risultati ambientalmente notevoli da parte di governi locali in cooperazione con i partner della comunità. Categorie - Governance per uno sviluppo sostenibile - gestione delle risorse del suolo - gestione dell’acqua dolce - protezione atmosferica - gestione dei rifiuti NOTA: l’ultimo premio è stato assegnato nel 2000, anche se nella pagina web è prevista una successiva assegnazione per il 2003. SITO WEB http://www3.iclei.org/egpis/ NOTE La tipologia organizzativa di questo database è assimilabile a quella adottata dal database dell’UE. Si segnala una certa ambiguità nell’organizzazione del database, dove non compaiono i criteri di selezione dei progetti, né viene fornita la scheda di presentazione, che invece compare, insieme ai criteri, nella sezione del sito dedicata al Local Initiatives Award. Vi è, inoltre, una certa confusione di termini tra quelli che vengono definiti Casi studio e le vere e proprie Best Practices, anche se, nella sostanza, i due sembrano corrispondere. Il database europeo è effettivamente fermo al 1999; l’Infromation Clearinghouse, al contrario, è tutt’ora attiva, a scala globale: i casi studio più recenti risalgono al biennio 2000/2002. Work Package 9: Best Practices and future scenarios 20 ‘Local endogenous development and urban regeneration of small alpine towns’ 5. Segnalazioni di siti web Di seguito si riportano gli indirizzi web dei siti che gestiscono BPsD aventi attinenza con i temi trattati da AlpCity. a. Siti principali di riferimento - UNCHS: www.bestpractices.org - Ue: http://europa.eu.int/comm/urban/ - ICLEI: http://www3.iclei.org/egpis/ b. Siti secondari - www.eaue.de.winuwd/default.htm, SURBAN - the database on sustainable urban development in Europe, che permette un accesso diretto alle informazioni su casi europei di buone pratiche in materia di sviluppo urbano; - www.inforegio.org/urban/upp, Urban Pilot Projects – Article 10 European Regional Development Fund, che promuove l’innovazione nelle politiche di rigenerazione urbana e la coesione sociale ed economica; - www.unesco.org/most/bphome.htm, Most Clearing House Best Practices, il sito internet del MOST (Management of Social Transformetions) Programme dell’UNESCO, che offre informazioni aggiornate sui progetti, le pubblicazioni e le attività del Programma, incluso il database di Best Practices, i cui temi sono: l’eliminazione della povertà, l’integrazione sociale, l’ugiuaglianza di genere e le donne, il tema dell’abitazione, lo sviluppo economico, la partecipazione della comunità e la governance urbana, la prevenzione del crimine; - www.bestpractices.at/main.php?page=hub/overview&lang=english, Best Practices and Local Leadership Programme of the UN-HABITAT and the City of Vienna, il sito del Best Practices Hub istituito dalla città di Vienna nel 1999 come parte del Best Practices Programme di UNHABITAT. Si occupa delle tecnologie per l’ambiente urbano, con riferimento al territorio dell’Europa centro-orientale. Raccoglie programmi, progetti, potenziali best practices e diffonde esperienze e lezioni apprese; - http://leonardo.cec.eu.int/bp, Leonardo da Vinci Good Practices, il database del Community Vocational Training Action Programme – Leonardo da Vinci, dell’Application and Dissemination of Innovation Unit dell’Ue; - http://ewindows.eu.org/LocalAuthorities/urban_good_practices/URL1089889732, Eurowindows Environmental Information for Business and Local Authorities - Case Studies & Best Practices – UNEP Net:; - www.mejorespracticas.org, Foro Ibero-Americano y del Cribe Sobre Mejores Practices, istituito con l’approvazione del Governo spagnolo quale sezione per l’America Latina e la regione del Caribe del Best Practices and Local Leadership Programme di UN-HABITAT. 21 Guideline 2: Principali “Best Practices databases” sullo sviluppo urbano sostenibile