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Capitolo 7
I differenti tipi di scoliosi
Scoliosi quadridimensionale
caratterizzata
Può essere definita “caratterizzata” perché la rettilineizzazione dorsale è evidente (Figura 7.1A e B).
Scoliosi quadridimensionale
non caratterizzata
La lordosi non è assiale ma “ipocritamente” nascosta nella concavità (Figura 7.1C e D).
Scoliosi antalgica
Giustifica maggiormente l’espressione del “segno
della baionetta” (side-shift in inglese) rispetto al
semplice termine “scoliosi”, perché non presenta
rotazione delle spinose dal lato della concavità.
Si tratta il più delle volte di un’emicurva, perché
non c’è nessuna vertebra limite superiore.
È causata da un dolore soprattutto lombare o
sacroiliaco, più frequentemente da una grave discopatia (Figura 7.2).
Figura 7.1. A, B. Scoliosi idiopatica quadridimensionale caratterizzata (rettilineizzazione dorsale). C, D. Scoliosi idiopatica quadridimensionale non caratterizzata (cifosi dorsale).
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Parte 3. Scoliosi
A
C
B
D
E
Figura 7.2. A-C. Scoliosi antalgica in un soggetto con discopatia lombare. D, E. Le scoliosi antalgiche possono assumere
forme spettacolari e fissarsi in scoliosi “idiopatiche” locali o compensatorie.
È così che notiamo, in questa paziente affetta da lombalgia da 3 anni, con ernia iatale dolorosa (D, E), che la zona dorsale si
è organizzata con una convessità sinistra, con rotazione delle spinose nella concavità. La fine del trattamento conferma tale
fissazione. Nella radiografia, che corrisponde all’immagine E, questa paziente non ha più una scoliosi antalgica lombare, ma
conserva un angolo di Cobb di 9° a livello dorsale.
Atteggiamento scoliotico
Ha le stesse caratteristiche della scoliosi antalgica
(nessuna rotazione delle spinose nella concavità), a meno che non abbia un’origine dolorosa.
Tuttavia, presenta retrazioni muscolari offensive-
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difensive lateralmente asimmetriche, provenienti
da un vecchio problema muscolo-scheletrico o
che nascondono, con grande efficacia, un dolore
(Figura 7.3).
È convenzionalmente accettato che essa si riduca in decubito, ma non è sempre così.
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Capitolo 7. I differenti tipi di scoliosi
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Tuttavia, la seconda legge dei meccanismi di
difesa impone di rifuggire dal dolore. La terza
richiede che vengano utilizzati i mezzi fisiologici
disponibili, confortevoli ed economici dal punto
di vista energetico.
˜ Punto chiave
Questi compensi vanno quindi sempre in direzione del peggioramento dei comportamenti
morfologici esistenti e mai nel senso delle correzioni.
A
B
Figura 7.3. Scoliosi in una bambina di 10 anni senza alcun
sintomo.
Tuttavia, la seduta di RPG ha evidenziato una retrazione
del muscolo piriforme, a causa di una caduta sul bacino. Il
dolore è stato effettivamente nascosto per poche ore, grazie a questo atteggiamento scoliotico, fino a scomparire ed
essere dimenticato.
Questo è un esempio dei meccanismi di adattamento che
può assumere la colonna vertebrale e che finiscono con il
fissarsi. La risoluzione della causa ha corretto la deviazione
compensatoria.
Scoliosi antalgica
addizionata
Secondo gli studi più recenti, il 70% della popolazione ha sofferto, soffre o soffrirà di mal di
schiena. Quando compare una lesione articolare
dolorosa, a prescindere dalla localizzazione (gli
arti possono essere coinvolti), nell’80% dei casi
all’origine vi è una deformazione morfologica.
Ciò significa che gli adulti con scoliosi sono particolarmente colpiti da lesioni articolari vertebrali.
Nei pazienti con lombalgia cronica si osserva una perdita delle fibre rapide di tipo 2 che ha
come effetto la diminuzione della mobilità vertebrale [1, 2]. Nasce così un circolo vizioso.
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In caso contrario, probabilmente sarebbe già
stata inventata una “terapia del dolore” per correggere le patologie morfologiche dell’apparato muscolo-scheletrico. Il tradizionale test del
side bending conferma la scelta automatica della
soluzione più facile: la concavità peggiora il lato
dell’inclinazione richiesta, la convessità resiste alla
correzione.
Le caratteristiche della scoliosi antalgica addizionata sono:
•una scoliosi infantile idiopatica, giovanile o preesistente dell’adolescente;
•un dolore che appare posteriormente, il più delle volte nella regione lombare;
•all’anamnesi ci troviamo di fronte a un paziente
che ha probabilmente notato un peggioramento della sua postura scoliotica successivo alla
comparsa del dolore;
•la radiografia mostra un’inclinazione a livello
lombare che ci riconduce spesso all’importanza
della rotazione; ma la scoliosi antalgica addizionata può assumere molte forme: aggravamento
di una convessità dorsale a causa di una spalla
congelata dallo stesso lato ecc.;
•durante i riequilibri correttivi effettuati nel corso dell’esame del paziente, e successivamente
durante la seduta di RPG, insorge un dolore
provocato dalla correzione;
•quando il dolore scompare il risultato è spettacolare e può trovare una spiegazione solo nella
correzione del comportamento doloroso addizionato (Figura 7.4).
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Parte 3. Scoliosi
A
B
Figura 7.4. Scoliosi antalgica addizionata in un paziente di 40 anni con scoliosi di circa 30° fin dall’adolescenza.
Questa scoliosi è improvvisamente peggiorata a livello lombare (A), dopo uno sforzo che ha causato una lombalgia. La radiografia eseguita dopo la seduta (B) mostra che, grazie all’eliminazione del dolore, il peggioramento antalgico (side-shift) è
stato corretto.
Scoliosi dell’adulto
La scoliosi idiopatica dell’adulto può essere stabilizzata o degenerativa (Figura 7.5). Nel caso
di scoliosi degenerativa primitiva, la scoliosi preesistente peggiora più significativamente (Figura
7.6). Possono essere coinvolti vari fattori:
• scoliosi fuori asse sul piano frontale;
• cifosi lombare e/o ipercifosi dorsale;
• scompenso discale;
• perdita di forza del 2% all’anno delle fibre rapide;
•
dislocazione rotatoria (Dubousset) (Figura
7.6A).
Figura 7.5. Scoliosi dell’adulto, stabilizzata.
Paziente di sesso maschile, 67 anni, seguito in RPG da 30
anni con intervalli tra i trattamenti di regolarità variabile (terapista S.C.). Inizio del trattamento: 98° a livello della colonna
dorsale. Ultimo controllo, molto datato: 84°. Nessun controllo recente. Perdita di centimetri di altezza in 30 anni: 1 cm.
Capacità respiratoria: 3,2 L. Corre, nuota, nessun dolore.
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Scoliosi de novo
Compaiono dopo i 40 anni e sono sempre degenerative. Le scoliosi degenerative sono spesso dolorose.
Vanderpool nota il 6% di comparsa della scoliosi
dopo i 40 anni; il 10% dopo i 65 anni [3]; e una
proporzione di 2 donne per ogni uomo. Secondo
Robin, nel 10% dei casi la scoliosi compare in età
adulta [4].
La Tabella 7.1 presenta un confronto tra i vari
tipi di scoliosi.
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Capitolo 7. I differenti tipi di scoliosi
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Dislocazione rotatoria
Figura 7.6. A. Scoliosi degenerativa dell’adulto con “dislocazione rotatoria”. B-D. Scoliosi degenerativa dell’adulto, trattamento: studio di RPG – R.L. B, C. Paziente di età superiore a 60 anni con dolore acuto e perdita di equilibrio. D. Tredicesima
seduta: scomparsa del dolore, recupero dell’equilibrio, cammina senza sostegno.
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Parte 3. Scoliosi
Tabella 7.1. I differenti tipi di scoliosi.
Lateroflessione
Rotazione
Zona toracica
Zona lombare
Numero di curve
Scoliosi
essenziale detta
bidimensionale,
in realtà quadridimensionale
Lateroflessione
Rotazione
delle apofisi
spinose
nella concavità
Cifosi toracica
globale
(la lordosi
è nascosta
nella concavità )
Spesso in lordosi
Una o più curve
Scoliosi
essenziale detta
tridimensionale,
in realtà quadridimensionale
Lateroflessione
Rotazione
delle apofisi
spinose
nella concavità
Rettilineizzazione
dorsale
Spesso in
rettilineizzazione
Una o più curve
spesso
toracolombari
Scoliosi antalgica
(causa dolorosa
evidente)
Lateroflessione
che sembra più
una flessione
laterale (side-shift
antalgico)
Senza rotazione
delle apofisi
spinose
nella concavità
Indifferente
Indifferente,
ma molto
spesso in
rettilineizzazione
Una sola curva
o più curve
(prima dell’organizzazione)
Atteggiamento
scoliotico (senza
causa di dolore
apparente)
Lateroflessione
che sembra più
una flessione
laterale
(segno
della baionetta
o side-shift)
Senza rotazione
delle apofisi
spinose
nella concavità
Indifferente
Indifferente
Una sola
emicurva, ma
rischio di ulteriore
peggioramento
con rotazione
e controcurva
Scoliosi antalgica
addizionata
Lateroflessione
con deviazione
laterale esagerata
rispetto
alla rotazione.
Dolore
all’anamnesi
e alla correzione
Rotazione
delle apofisi
spinose
nella concavità
Indifferente
Indifferente,
ma molto
spesso in
rettilineizzazione
Una o più curve
Scoliosi
dell’adulto:
– stabilizzata
Lateroflessione
Rotazione
delle spinose
nella concavità
Spesso in
rettilineizzazione
Spesso in
rettilineizzazione
Spesso tripla,
cervicodorso-lombare
– degenerativa
primitiva
Forte
lateroflessione
Può arrivare
al punto
di dislocazione
rotatoria
Ipercifosi
dorsale
Cifosi lombare
Una o più curve.
Gravità maggiore
dell’una rispetto
all’altra (in generale lombare)
– scoliosi
de novo
Bibliografia
[1] Gollnick PD, Armstrong RB, Saubert CW, et al. Enzyme activity and fibers composition in skeletal muscle. J Appl Physiol 1972; 33: 312–9.
[2]Gollnick PD, Piehl K, Saltin B. Selective glycogen
depletion pattern in human muscle fibers after exerci-
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se of varying intensity and at a varying pedaling rates.
J Physiol 1974; 241: 45–57.
[3] Vanderpool D, Wynne-Davies R. Scoliosis in the Elderly. J Bone Joint Surg 1969; 51-A: 446–55.
[4] Robin G, Span Y, Steinberg R, Makin M, et al. Scoliosis in the Elderly. A follow-up study. Spine 1982;
7: 355–9.
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Capitolo 8
Scoliosi idiopatiche cervicali
e cervicodorsali
Le scoliosi cervicali spesso sono erroneamente trascurate.
Quindi è comune che siano descritte come scoliosi a doppia curvatura, toracica e lombare, delle
deviazioni che sono in realtà triple e che comprendono, in modo a volte molto significativo, delle
torsioni cervicali (Figura 8.1).
Il meccanismo spinale della scoliosi cervicale
non è fondamentalmente diverso da quello della
scoliosi dorsale, soprattutto per quanto riguarda la
biomeccanica del muscolo trasverso spinale. Tuttavia il rachide cervicale è particolarmente colpito
lateralmente da tensioni offensive-difensive dei
forti muscoli scaleni.
La quadridimensionalità è dovuta alla rettilineizzazione della curvatura lordotica fisiologica.
Abbiamo visto che tale rettilineizzazione è legata al grande retto anteriore, in particolare alla
retrazione dello statico e potente lungo del collo
(vedi Figura 4.14).
Salvaguardia dell’orizzontalità
dello sguardo
La finalità dell’equilibrio deve tradursi, a livello
del viso, in una visione orizzontale, stabile e unica.
Un scoliosi squilibrata, una significativa torsione cervicale e problemi a livello dei muscoli motori degli occhi possono mettere in discussione tale
egemonia (Figura 8.2).
Figura 8.1. Scoliosi cervicali e cervicodorsali.
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Parte 3. Scoliosi
Figura 8.2. Scoliosi cervicale destro-convessa con inclinazione del capo.
occipito-mastoideo (SCOM) attraverso il suo fascio superficiale.
Con l’azione dei muscoli suboccipitali (piccolo
retto, grande retto, piccolo obliquo, grande obliquo) e delle articolazioni di aggiustamento occipite-C1 e C1-C2, la testa, pur salvaguardando la sua
posizione eretta, è quindi in grado di riequilibrarsi
rispetto a una scoliosi cervicale, preservando in tal
modo l’assialità dello sguardo.
Ciò provoca una microrestrizione di mobilità a
livello occipitale-C1-C2, in grado di creare, in ultima analisi, lesioni articolari a questo livello.
Data la disposizione orizzontale delle apofisi articolari superiori (l’inclinazione articolare in
basso e indietro appare solo progressivamente,
più ci si avvicina al tratto cervicale inferiore del
rachide cervicale), a questo livello, la componente
di schiacciamento è particolarmente dannosa (Figura 8.3).
Compensi a distanza
Per ovviare a ciò, possono verificarsi i seguenti
due meccanismi.
Compensi a livello locale
È stato già menzionato il processo di riequilibrio
della testa nell’asse sagittale (Capitolo 4).
Sul piano laterale, il piccolo complesso e lo sternocleidomastoideo profondo sono fondamentali.
In rotazione, intervengono lo splenius capitis
e soprattutto, ancora una volta, lo sterno-cleido-
Nel Capitolo 5 sono state citate, tra le possibili
cause di scoliosi infantile, dei malposizionamenti
intrauterini (moulded baby syndrome), delle plagiocefalie, posizioni postnatali ripetute e problemi
motori oculari. Tutto ciò può causare retrazioni
più o meno importanti dello SCOM.
Se gli adattamenti locali a carattere “meniscale”
occipite-C1-C2 non sono in grado di ristabilire
l’orizzontalità dello sguardo, minata dall’entità
dell’asimmetria di questa retrazione, devovo entrare in gioco dei compensi a distanza. Per riequi-
Figura 8.3. Effetti di una componente asimmetrica di schiacciamento a livello di C1 e di C2.
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Capitolo 8. Scoliosi idiopatiche cervicali e cervicodorsali
librare una testa inclinata a destra, una retrazione
dei lateroflessori dorsali di sinistra crea una convessità toracica a destra. Per riallineare un occipitale ruotato a destra, il compenso a livello dorsale
viene effettuato facendo ruotare le spinose verso
la concavità.
In tal modo si instaura una scoliosi dorsale compensatoria.
Pur cercando di non generalizzare, si deve riconoscere che, nella scoliosi infantile, questo tipo
di problema, legato a contratture asimmetriche
dello SCOM e/o delle scoliosi cervicali, si verifica
con una certa frequenza.
Se, dopo un attento esame del paziente, è possibile notare una posizione anomala della testa,
uno strabismo, un’importante scoliosi cervicale,
una retrazione dello SCOM dal lato della convessità dorsale o dorsolombare, l’anamnesi deve
ricondurci fino alle modalità del parto, alla prima infanzia o anche a possibili traumi (colpo di
frusta).
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Deve essere effettuato un esame della corretta
assialità dei muscoli motori oculari, seguito, se
necessario, da un’eventuale correzione simultanea, nel rispetto del principio di globalità, dello
SCOM, del rachide cervicale e della scoliosi.
Conclusione
˜ Punti chiave
• Le scoliosi cervicodorsali e cervicali e i
compensi adattativi occipite-C1, C1-C2
devono essere considerati con la massima
attenzione.
• Se il paziente beneficia di un trattamento
ortopedico con busto che non sia il modello
Milwaukee, il fisioterapista è investito di una
particolare responsabilità, perché in questo
caso la comparsa di una scoliosi cervicale
è spesso la conseguenza compensatoria e
inevitabile di un corsetto efficace a livello
lombare o dorsale.
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