Slide GM2 trattamento dell`acqua
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TRATTAMENTO DELL’ACQUA Filtrazione, addolcimento, dosaggio prodotti chimici Problematiche e metodi risolutivi per acqua sanitaria e circuiti chiusi Con riferimento al :NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Allegato I cap.2 TRATTAMENTO ACQUA Rif. UNI 8065 del 1989 e al DPR 59 del 2009 Modena 7 Luglio 2015 • NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Allegato I cap.2 TRATTAMENTO ACQUA • UNI 8065 del 1989 • DPR 59 del 2009 • Rapporto di controllo di efficienza energetica Allegati II, III e IV • FILTRAZIONE • ADDOLCIMENTO • DOSAGGIO POLIFOSFATI • CARICO CIRCUITI CHIUSI • LEGIONELLA PNEUMOFILA • BIOSSIDO DI CLORO E BIOSSIDO DI CLORO STABILIZZATO NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Obbligatorio per tutti gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Il libretto di impianto per gli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva è disponibile in forma cartacea o elettronica. Nel primo caso viene conservato dal responsabile dell'impianto o eventuale terzo responsabile, che ne cura l'aggiornamento dove previsto o mettendolo a disposizione degli operatori di volta in volta interessati. Il libretto di impianto elettronico è conservato presso il catasto informatico dell'autorità competente o presso altro catasto accessibile all'autorità competente, e viene aggiornato di volta in volta dagli operatori interessati, che possono accedere mediante una password personale al libretto. Il libretto di impianto è obbligatorio per tutti gli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza termica, sia esistenti che di nuova installazione. Per gli impianti in servizio alla data di pubblicazione del presente libretto di impianto, questo sostituisce gli esistenti “libretto di impianto” e “libretto di centrale” di cui all'art. 11 comma 9 del DPR n. 412/1993 e s.m.i., che vanno comunque conservati dal responsabile dell'impianto. Il libretto di impianto viene generato dall’installatore assemblando le schede pertinenti alla tipologia di impianto installata; in caso di successivi interventi che comportano la sostituzione e/o l’inserimento di nuovi sistemi di generazione del calore e/o del freddo, di regolazione, di distribuzione, di dismissione, al libretto di impianto andranno aggiunte e/o aggiornate, a cura dell’installatore dei nuovi sistemi, le relative schede. In tal modo si avrà la descrizione completa nel tempo dell'impianto, comprensiva degli elementi dismessi, di quelli sostituiti e di quelli installati in un secondo tempo. NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Se un edificio è servito da due impianti distinti, uno per la climatizzazione invernale e uno per la climatizzazione estiva, che in comune hanno soltanto il sistema di rilevazione delle temperature nei locali riscaldati e raffreddati, sono necessari due libretti di impianto distinti; in tutti gli altri casi è sufficiente un solo libretto di impianto. La compilazione iniziale, comprensiva dei risultati della prima verifica, deve essere effettuata all’atto della prima messa in servizio a cura della impresa installatrice; per gli impianti già esistenti alla data di pubblicazione del presente libretto la compilazione iniziale deve essere effettuata dal responsabile dell'impianto o eventuale terzo responsabile.Le informazioni contenute nella scheda identificativa dell’impianto si intendono relative alla data di compilazione della scheda medesima. La compilazione e l’aggiornamento successivo, per le diverse parti del Libretto di impianto, devono essere effettuate da: A cura del Responsabile che la firma Scheda 1 Installatore Schede 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 Responsabile (con firma 3° Responsabile) Scheda 3 Manutentore Schede 11, 12 2.TRATTAMENTO ACQUA Ispettore Scheda 13 Responsabile o eventuale 3° Responsabile Scheda 14 libretto di impianto in formato cartaceo va consegnato dal responsabile uscente a quello subentrante in caso di trasferimento dell'immobile, a qualsiasi titolo, a cui è asservito l'impianto; in caso di nomina del terzo responsabile, a fine contratto il terzo responsabile ha l’obbligo di riconsegnare al responsabile il libretto di impianto, debitamente aggiornato, con relativi allegati. NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 74 Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. (13G00114) (GU Serie Generale n.149 del 27-6-2013) Art. 7 Controllo e manutenzione degli impianti termici 1. Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell'impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, conformemente alle prescrizioni e con la periodicità contenute nelle istruzioni tecniche per l'uso e la manutenzione rese disponibili dall'impresa installatrice dell'impianto ai sensi della normativa vigente. 2. Qualora l'impresa installatrice non abbia fornito proprie istruzioni specifiche, o queste non siano più disponibili, le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi e dei dispositivi facenti parte dell'impianto termico devono essere eseguite conformemente alle prescrizioni e con la periodicità contenute nelle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente. 3. Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione delle restanti parti dell'impianto termico e degli apparecchi e dispositivi per i quali non siano disponibili ne' reperibili le istruzioni del fabbricante, devono essere eseguite secondo le prescrizioni e con la periodicità prevista dalle normative UNI e CEI per lo specifico elemento o tipo di apparecchio o dispositivo. NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 74 4. Gli installatori e i manutentori degli impianti termici, abilitati ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, nell'ambito delle rispettive responsabilità, devono definire e dichiarare esplicitamente al committente o all'utente, in forma scritta e facendo riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell'impianto o del fabbricante degli apparecchi: a) quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l'impianto da loro installato o manutenuto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose; b) con quale frequenza le operazioni di cui alla lettera a) vadano effettuate. 5. Gli impianti termici per la climatizzazione o produzione di acqua calda sanitaria devono essere muniti di un "Libretto di impianto per la climatizzazione". In caso di trasferimento a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'unita' immobiliare i libretti di impianto devono essere consegnati all'avente causa, debitamente aggiornati, con gli eventuali allegati. 6. I modelli dei libretti di impianto di cui al comma 5 e dei rapporti di efficienza energetica di cui all'articolo 8, comma 3, nelle versioni o configurazioni relative alle diverse tipologie impiantistiche, sono aggiornati, integrati e caratterizzati da una numerazione progressiva che li identifica, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, entro il 1° luglio 2013, ferma restando la facolta' delle Regioni e Province autonome di apportare ulteriori integrazioni. I predetti rapporti di efficienza energetica prevedono una sezione, sotto forma di check-list, in cui riportare i possibili interventi atti a migliorare il rendimento energetico dell'impianto in modo economicamente conveniente. NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Informazioni generali acqua Acqua carico circuito chiuso caldo/freddo UNI 8065 Acqua di raffreddamento Per gruppo frigo, pompa calore e/o torre evapoprativa UNI 8884 Acqua calda sanitaria NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Cod. 662820015 Per avere il valore del contenuto d’acqua nei nuovi impianti viene installato un contatore oppure un sistema di carico automatico con contatore. In questo modo l’installatore può segnare il valore misurato dal contatore e tenere sottocontrollo gli eventuali reintegri Se non si è a conoscenza del valore e non si intende vuotare l’impianto consigliamo di utilizzare un rapido calcolo che a grandi linee mi permette di avere un valore approssimativo: • Impianto a radiatori: 8 litri d’acqua ogni 1000 Kcal/h installati • Impianto radiante: 5-10 litri d’acqua ogni 1000 Kcal/h installati • Impianto a convettori : 12 litri d’acqua ogni 1000 Kcal/h installati NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Si intende la durezza dell’acqua in ingresso dell’abitazione (edificio) sia essa di acquedotto o di pozzo. Per valutare il valore è sufficiente un tradizionale Kit a titolazione gradi tedeschi °D gradi francesi °F parti per milione ppm 1 °D 1 °F 1 ppm Cod. 5901015 = = = 1,78 °F = 0,56 °D = 0,056 °D = Cod. 5900000 17,8 ppm 10,0 ppm 0,1 °F NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE • Filtrazione a calza (anche centralizzato) • Addolcimento a scambio ionico con resine cationiche rigenerabili o “usa e getta” (NON MAGNETICI O SISTEMI FISICI). Misurazione durezza residua con kit a titolazione. • Presenza di prodotto chimico protettivo antincrostante/anticorrosivo a base di poliammine o molibdati NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE • Presenza di eventuale antigelo sia esso a base di glicole propileniche o etileniche. Indicare il valore in % misurabile con un tradizionale refrattometro e valore del pH da misurare con un kit colorimetrico. N.B. valutare l’uso di un antigelo propilenico con inibitori (GM 4801 KX) piuttosto che l’etilenico per evitare la trasformazione in alcooli e relativi acidi che potrebbero innescare processi di corrosione. Non utilizzare a concentrazioni < 20% (consigliato minimo 25%) e mantenere un pH da7,0 a 7,8. Cod. 5901022 NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE . . .in cui l’acqua, dopo il raffreddamento, viene scaricata o inviata ad altri utilizzi. . . I problemi di incrostazione e corrosione ecc. sono dovuti prevalentemente alla natura dell’acqua impiegata. . . .in cui l’acqua, dopo aver effettuato il raffreddamento, viene raffreddata per evaporazione parziale e viene, poi, ricircolata, previa aggiunta del reintegro. È il caso tipico delle torri di raffreddamento negli impianti di refrigerazione. . . In questi impianti si possono avere incrostazioni, depositi, corrosioni e sviluppi biologici, legati alle caratteristiche dell’acqua di alimento, all’aumento della concentrazione di sali nella portata circolante e agli inquinamenti dovuti all’aria esterna con cui l’acqua viene a contatto per l’evaporazione. . . . nel quale l’acqua si raffredda in uno scambiatore a superficie. . . I problemi di corrosioni e depositi (fanghi )sono legati alle caratteristiche dell’acqua e a possibili inquinamenti da questa subiti durante il processo in quanto non abbiamo reintegri di nuova acqua essendo un circuito chiuso. NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE ACQUA DI RICIRCOLO (Norme UNI – CTI 8884 – FEBBRAIO 1988) ASPETTO POSS. LIMPIDO ALCALINITA’ M 1000 ppm CaCO3 pH > 7.2 CLORURI 1000 ppm CONDUTTIVITA’ 5000 µs SILICE 125 ppm STD 3000 ppm FERRO + MANGANESE 2.5 ppm DUREZZA TOTALE 2000 ppm GAS DISCIOLTI Assenti DUREZZA TEMPORANEA 150 ppm ESTRAIBILI IN ATERE assenti ACQUA DI ALIMENTO REINTEGRO (Norme UNI – CTI 8884 – FEBBRAIO 1988) pH >7 NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE I sistemi automatici di spurgo hanno una taratura solitamente di apertura spurgo al raggiungimento dei 10001200 µS/cm (salvo applicazioni speciali) La conducibilità dell’acqua in ingresso deve essere misurata con un conduttivimetro portatile (cod.623502 e relativa cod. 625064). UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile . . . Descrizione dei parametri come : Aspetto, pH, temperautra, durezza, conducibilità Alcalinità, ferro, Rame Cloruri, solfati e formazioni microbilogiche . . . Descrizione di cosa si intende per : incrostazioni, corrosioni, depositi e crescite biologiche. Le loro cause ed i relativi effetti dannosi. . . . Classificazione dei trattamenti : esterni (fisici o chimico-fisici) oppure interni (condizionanti chimici) La scelta dei trattamenti e la loro descrizione UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI 8065 del 1989 : Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI : Ente nazionale italiano di unificazione E’ una associazione privata senza scopo di lucro che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario nata nel 1921. L'UNI partecipa in rappresentanza dell'Italia all'attività normativa degli organismi internazionali di normazione ISO e CEN. Le norme offrono un linguaggio comune di comunicazione fra le imprese, la pubblica amministrazione e gli utenti/consumatori, stabiliscono un equilibrio socioeconomico fra i diversi attori che partecipano alle transazioni commerciali e sono una base necessaria delle relazioni fra cliente e fornitore. La norma tecnica non ha dunque caratteristiche di obbligatorietà. Può essere presa a riferimento da ordinamenti legislativi e amministrativi diventando dunque vincolante. Di solito tende ad autoaffermarsi per l'autorità dell'istituto di normazione che la emana e/o perché particolarmente richiesta/sentita dal mercato stesso DPR 59 del 2009: Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. (09G0068) Lo scopo del DPR è orientato ad ottenere un risparmio energetico degli impianti termici preservando le apparecchiature installate da incrostazioni e corrosioni. Presenta i criteri generali riferiti agli impianti termici ed uso civile secondo la UNI 8065 sopracitata che era già presente nel DPR 412 del 1993 per impianti di potenzialità maggiore di 350 Kw. L’articolo 4, comma 14 di tale D.P.R. si riferisce agli impianti di trattamento acqua e rende obbligatorio l’installazione di un adeguato impianto di trattamento dell’acqua sugli impianti termici e di produzione di acqua sanitaria in edifici di nuova costruzione o di edifici esistenti in ristrutturazione aventi certe caratteristiche più restrittive rispetto alla precedente UNI-CTI 8065 DPR 59 del 2009: diagramma di stima di perdita di efficienza ed aumento del consumo di combustibile tratto dal National Institute of Standards and Technology DPR 59 del 2009: 14. Per tutte le categorie di edifici, cosi' come classificati in base alla destinazione d'uso all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, nel caso di edifici di nuova costruzione e ristrutturazione di edifici esistenti, previsti dal decreto legislativo all'articolo 3, comma 2, lettere a), b) e c), numero 1), limitatamente alle ristrutturazioni totali, e nel caso di nuova installazione e ristrutturazione di impianti termici o sostituzione di generatori di calore, di cui alla lettera c), numeri 2) e 3), fermo restando quanto prescritto per gli impianti di potenza complessiva maggiore o uguale a 350 kW all'articolo 5, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e' prescritto: …… DPR 59 del 2009: …… a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25 gradi francesi: 1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW; 2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW; b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore di 15 gradi francesi. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065. UNI 8065 DPR 59 del 2009 Impianto riscaldamento con potenzialità maggiore > 350 Kw Filtrazione Addolcimento Condizionante chimico SI SI SE DUREZZA > 15°F SE DUREZZA > 15°F CONSIGLIATO CONSIGLIATO Impianto riscaldamento con potenzialità maggiore > 100 Kw e minore di < 350 Kw Filtrazione SI SI Addolcimento SE DUREZZA > 35°F SE DUREZZA > O = 25°F Condizionante chimico SE DUREZZA < 35°F CONSIGLIATO Impianto riscaldamento con potenzialità minore o uguale < = 100 Kw Filtrazione SI SI Addolcimento SE DUREZZA > 35°F NO Condizionante chimico SE DUREZZA < 35°F SE DUREZZA > O = 25°F UNI 8065 DPR 59 del 2009 Impianto produzione acqua calda sanitaria con durezza inferiore o uguale < = 15°F Filtrazione Addolcimento Condizionante chimico SI SI Sotto i 25°F o addolcitore o condizionante chimico NO SI Impianto produzione acqua calda sanitaria con durezza superiore >15°F Filtrazione Addolcimento Condizionante chimico SI Sotto i 25°F o addolcitore o condizionante chimico SI SI (con potenza termica superiore ai 100 Kw) CONSIGLIATO Impianto produzione acqua calda sanitaria con durezza superiore >25°F Filtrazione SI SI Addolcimento SI SI (con potenza termica superiore ai 100 Kw) OVE NECESSARIO CONSIGLIATO Condizionante chimico Rapporto di controllo di efficienza energetica NOTE PER LA COMPILAZIONE DEI RAPPORTI DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA DI CUI AGLI ALLEGATI DA II A V (1) Nel caso di impianto composto da più generatori, con uguale o diversa tipologia, dovranno essere redatte tante pagine quanti i generatori. Per i gruppi termici modulari vanno redatte tante pagine quante le analisi fumi previste al paragrafo 4.1 del Libretto di impianto. Per i gruppi frigo vanno redatte tante pagine quanti i circuiti annotati al paragrafo 4.4 del Libretto di impianto. In tutti i casi, la prima pagina dovrà essere compilata completamente mentre le successive non dovranno essere compilate nelle sezioni che ripetono integralmente quanto riportato nella pagina precedente. Tutte le pagine dovranno essere firmate dal tecnico e dal responsabile dell'impianto. Può essere omessa la compilazione del numero pagina solo nel caso che il Rapporto sia composto da una singola pagina. (2) Qualora il responsabile sia persona giuridica, oltre al cognome, nome e codice fiscale del rappresentante legale va riportata la ragione sociale della ditta. (3) Riportare l'indirizzo solo se diverso dall'ubicazione dell'impianto. (4) Non indicare qualora l'impresa manutentrice abbia l'incarico di Terzo Responsabile. (5) Solo per impianti alimentati a combustibile liquido da verificare nel tratto visibile delle tubazione di adduzione e in particolare all'interno della Centrale Termica. Rapporto di controllo di efficienza energetica (6) Solo per impianti alimentati a gas. Utilizzare UNI 11137. (7) In caso di uso promiscuo, barrare entrambe le voci. (8) Indicare solo per generatori a tiraggio naturale alimentati a gas. Utilizzare UNI 10845. (9) Nella cella "Rendimento di combustione" va riportato il valore letto maggiorato dai 2 punti previsti dalla normativa UNI 10389-1, nella cella "Rendimento minimo di legge" va riportato il valore limite previsto per il gruppo termico analizzato. (10) Indicare le cause dei dati negativi rilevati e gli eventuali interventi manutentivi eseguiti per risolvere il problema. (11) Raccomandazione dettagliata finalizzata alla risoluzione di carenze riscontrate e non eliminate, ma tali comunque da non arrecare immediato pericolo alle persone, agli animali domestici e ai beni. In particolare devono essere indicate le operazioni necessarie per il ripristino delle normali condizioni di funzionamento dell'impianto alle quali il responsabile deve provvedere entro breve tempo. (12) Indicare dettagliatamente le operazioni necessarie al ripristino delle condizioni di sicurezza dell'impianto. Le carenze riscontrate devono essere tali da arrecare un immediato pericolo alle persone, agli animali domestici, ai beni e da richiedere al messa fuori servizio dell'apparecchio e la diffida di utilizzo dello stesso nei confronti del Responsabile. Rapporto di controllo di efficienza energetica RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA TIPO 1 ( gruppi termici ) ALLEGATO II Rapporto di controllo di efficienza energetica RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA TIPO 2 ( gruppi frigo ) ALLEGATO III Rapporto di controllo di efficienza energetica RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA TIPO 3 ( scambiatori ) ALLEGATO IV FILTRAZIONE Decreto Ministero della Sanità n°443 del 21 Dicembre 1990 : Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili. 4. Filtri meccanici. Sono ammessi esclusivamente filtri meccanici con rete sintetica o metallica in grado di trattenere particelle sospese di dimensioni non inferiori ai 50 micron. I filtri meccanici devono essere facilmente lavabili, automaticamente o manualmente. FILTRAZIONE corrosione localizzata: la corrosione può interessare solo alcune zone del materiale e causare una corrosione a punta di spillo. Questo può avvenire se si genera un’area anionica dovuta anche ad un semplice granello di sabbia. FILTRAZIONE Impianti in pompa di calore acqua / acqua domestici ed industriali: SABBIA FILTRAZIONE Rimozione del 98% di tutte le particelle aventi dimensioni superiori a 75 micron e di peso specifico superiore a 1 g/dm3 Ingresso acqua in modo tangenziale Serbatoio accumulo sedimenti Scarico, che può essere continuo o intermittente mediante l’inserimento di una saracinesca manuale o di una elettrovalvola comandata da un temporizzatore. Durante l’operazione di spurgo l’apparecchio rimane in funzione praticamente senza alcuna perdita di rendimento Uscita acqua trattata L’acqua subendo una accelerazione ed essendo costretta a compiere un movimento rotatorio discende lungo il tubo con una forte energia centrifuga che permette di separare le particelle con peso specifico più elevato L’acqua priva di particelle sospese, risale verso l’alto lungo la zona centrale del tubo ADDOLCIMENTO Decreto Ministero della Sanità n°443 del 21 Dicembre 1990 : Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili. Addolcitori a scambio ionico. 1. Per detti addolcitori debbono venire osservate le ulteriori seguenti condizioni: a) le apparecchiature devono essere dotate di un dispositivo per la rigenerazione automatica, che deve venire effettuata almeno ogni quattro giorni; b) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema automatico di autodisinfezione durante la rigenerazione; in difetto, le apparecchiature devono essere dotate di un idoneo sistema di postdisinfezione continua; (non più obbligatorio ma è necessario che il sistema garantisca la qualità dell’acqua a valle del sistema sotto il punto di vista bettericida) ADDOLCIMENTO c) qualora per i sistemi di autodisinfezione od post-disinfezione siano previste modalità diverse dall'impiego del cloro o di suoi composti (nonché dell'impiego di lampade a raggi U.V., limitatamente alla postdisinfezione), dette modalità dovranno essere approvate dal Ministero della sanità sulla base della rispondenza al protocollo sperimentale di cui all'allegato I; d) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema di miscelazione dell'acqua originaria con quella trattata al fine di mantenere la durezza ai punti d'uso nell'ambito di quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 236/1988, ed il contenuto in sodioioni non eccedente complessivamente il limite di 150 mg/l come Na; e) le resine e gli altri scambiatori di ioni devono rispondere alle prescrizioni previste per i tipi utilizzati nel campo alimentare. ADDOLCIMENTO ADDOLCIMENTO 1 litro di resina addolcisce massimo 6 °Fr (5-6) 1 litro di resina viene rigenerato da 1 litro di salamoia 1 litro di salamoia contiene circa 260 gr d NaCl Q x °Fr = CC Q = volume d’acqua in mc °Fr = durezza in ingresso CC = capacità ciclica ADDOLCIMENTO : Incrostazione •Torbidità dell’acqua potabile •Focolaio per batteri e forte proliferazione (biofilm-legionella) •Allungamento tempi di riscaldamento •Perdita di rendimento bollitore-caldaia (maggiore consumo di combustibile) •Usura degli elettrodomestici •Costosi riparazioni e decalcificazioni •Maggiore consumo dei detergenti (saponi e detersivi) ADDOLCIMENTO : Incrostazione in mm Perdita di energia percentual e 1 10 5 33 8 45 10 51 Strato calcare ADDOLCIMENTO : Incrostazione durezza casa monofamiliare consumo d'acqua 28 ° f 3 persone 180 m³ annui Entrata di calcare/anno ca. 50 kg (28 °f x 0,01 g calcare x 180 m³ = 50.400 g calcare / 50,40 kg calcare) DOSAGGIO POLIFOSFATI Decreto Ministero della Sanità n°443 del 21 Dicembre 1990 : Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili. 2. Dosatori di reagenti chimici. Per i dosatori di reagenti chimici devono essere osservate le ulteriori seguenti condizioni: a) il dosaggio dei reagenti chimici deve risultare proporzionale alla portata da trattare in qualsiasi condizione di esercizio; b) i reagenti devono rispondere alle prescrizioni di purezza previste per l'utilizzazione in campo alimentare o nel trattamento delle acque potabili; c) le confezioni di prodotti impiegati devono riportare in etichetta la composizione quali-quantitativa, nonché il campo di impiego del prodotto; d) le concentrazioni nell'acqua in uscita dall'impianto dei vari cationi ed anioni aggiunti non devono superare i valori-limite previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 236/1988. DOSAGGIO POLIFOSFATI TRE FUNZIONI : 1. Sospensione della durezza residua 2. Neutralizzazione aggressività dell’acqua 3. Lento risanamento delle tubazioni Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25: Il D.M. 25/2012 che stabilisce prescrizioni tecniche relative alle apparecchiature per il trattamento dell'acqua destinata al consumo umano abrogando il preesistente D.M. 443/1990, si inquadra nel moderno contesto normativo in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, codice del consumo e libera circolazione delle merci. Obiettivo del decreto è garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati, e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore. Si sottolinea che, in accordo con le prescrizioni del D.M. 25/2012, è indispensabile che il consumatore sia adeguatamente informato, da parte del produttore e del distributore, secondo le rispettive competenze, per valutare l’eventuale opportunità e orientare l’eventuale scelta sulla specifica apparecchiatura di trattamento. A tal fine, è essenziale che siano attentamente valutati i dati sulle caratteristiche delle acque da trattare e, ove possibile, sulla struttura e condizioni dell’impianto di distribuzione domestico, anche in relazione alla eventuale presenza di altri dispositivi di trattamento sulla stessa rete. Al fine di prevenire potenziali rischi per la sicurezza dei consumatori e garantire le prestazioni dei dispositivi è contestualmente indispensabile che sia assicurata la disponibilità di esaustive istruzioni d’uso, ai sensi dell’art. 6 del D.M. 25/2012, per quanto riguarda l’installazione, la manutenzione e l’impiego dei dispositivi, in funzione sia della tipologia di trattamento che delle specifiche dell’apparecchiatura. In particolare, tenendo conto delle caratteristiche delle acque da trattare, della tipologia di trattamento adottata e della specifica apparecchiatura, attenzione specifica deve essere rivolta: i potenziali rischi di un’eccessiva demineralizzazione delle acque e conseguente minore apporto di micronutrienti e sali minerali per il consumatore che potrebbe essere associata a taluni trattamenti11; alle modalità e ai tempi di un’eventuale conservazione dell’acqua trattata prima del consumo, tenendo anche conto della possibile rimozione del disinfettante residuo per effetto di taluni trattamenti, con conseguente minore protezione dell’acqua trattata rispetto a rischi microbiologici; la necessità di tenere sotto controllo un’eventuale presenza microbica può altresì essere correlata alle caratteristiche di alcuni mezzi di trattamento suscettibili di colonizzazione da parte dei microrganismi. alla conformità ai requisiti di sicurezza essenziali di cui all’art. 5 del DM 25/2012 che prevedono, tra l’altro, la presenza di un sistema in grado di assicurare il non ritorno dell'acqua trattata in rete, di segnalatori di operazioni di manutenzione e di un sistema, manuale o automatico, che permetta l'erogazione dell'acqua non trattata, interrompendo l'erogazione di quella trattata, nel caso l’apparecchiatura di trattamento non possa garantire funzionalità ottimale. CARICO CIRCUITO CHIUSO GM BA FILLING COMBI (PLUS –PLUSMETER): Il GM BA-Filling-Combi 6628 è un sistema di carico automatico impianto di riscaldamento. Colle il circuito chiuso direttamente alla linea dell'acqua potabile, come previsto dalla EN 1717 e carica il circuito chiuso quando la pressione scende al di sotto della pressione impostata dal riduttore (impostazione di fabbrica 1,5 bar). Il sistema è completo di disconnettore BA che impedisce il ritorno di acqua dal circuito se la pressione di alimentazione scende al di sotto della pressione dell'impianto di riscaldamento. Ideale anche quando il circuito di riscaldamento contiene acqua additivata con inibitori (anti-corrosione e anticongelante) in quanto il disconnettore è di tipo BA idoneo fino alla categoria 4 (compresa) secondo EN1717. I disconnettori idraulici BA sono adatti alla protezione degli impianti d'acqua potabile da fenomeni di ritorno di pressione, riflusso e controsifonaggio. DIN EN 1717 : Introdotta nel mese di agosto del 2001, la norma europea richiede la presenza di un disconnettore permanente fra i sistemi di riscaldamento e di acqua potabile. CARICO CIRCUITO CHIUSO GM MODULE 3200: Il GM BASIC MODULE 3200 è un modulo di collegamento utilizzato per riempire l'impianto di riscaldamento con acqua addolcita o demineralizzata. La caratteristica dell’acqua dipende dalla bombola e le resine contenute in quanto sono disponibili più tipologie di bombole che possone essere caricate con resine cationiche forte food grade per avere acqua addolcita o resine a letto misto per avere acqua demineralizzata. Le cartucce contengono resine “usa e getta” e sono facilmente ricaricabili all’occorrenza. Sono disponibili due modelli da 4 e 8 litri che rimangono in sospensione collegate al Modulo e due modelli da 14 e 30 litri con base che devono essere appoggiate a terra (in quest’ultimo caso si consiglia di collegare il modulo con tubazioni flessibili). + = CARICO CIRCUITO CHIUSO Che prodotto scegliere ? Poliammine alifatiche filmanti o Molibdati ? Dosaggio manuale o volumetrico ? CARICO CIRCUITO CHIUSO Quick - dos 1 2 3 4 5 6 Legionella Pneumofila BIOSSIDO DI CLORO Le proprietà di disinfezione e di ossidazione del biossido di cloro sono conosciute dall'inizio del 1900. Il ClO2 viene utilizzato a partire dal 1920 nel settore industriale per la sbiancatura della carta, dal 1943 comincia ad essere impiegato per la potabilizzazione dell'acqua. Contemplato dalle Linee Guida Europee del 2000 il biossido di cloro è un prodotto altamente disinfettante ottenuto mediante unione di due prodotti; ACIDO CLORIDRICO e CLORITO DI SODIO. PRODUTTORE BIOSSIDO DI CLORO Questo prodotto viene impiagato normalmente negli ospedali o comunque grandi comunità in cui sussistono le seguenti condizioni: •Locale tecnico adeguato, allarmi biossido in aria, colonnina lava occhi, piletta di scarico di sicurezza ecc.. •Manutenzione qualificata per la conduzione dell’impianto •Un certo budget a disposizione visto l’elevato costo iniziale ammortizzato da un basso di gestione per l’acquisto dei prodotti •Cospicuo consumo di acqua calda sanitaria Dati tecnici per il corretto dimensionamento: •Diametro tubazione in ingresso al bollitore per la corretta scelta del contatore lancia impulsi •Numero posti letto per quantificare il consumo di acqua calda giornaliero ed eventuale portata di punta Scelta produttore biossido di cloro in rapporto alla portata istantanea: Fino a 15 mc/h MOD. GM PBC 008 DSD Da 15-50 mc/h MOD. GM PBC 030 DI Da 50 a 100 mc/h MOD. GM PBC 060 DI BIOSSIDO DI CLORO STABILIZZATO Cos'e' il biossido di cloro stabilizzato? Come ozono e cloro, il biossido di cloro è un biocida ossidante e non una tossina metabolica. Ciò significa che il biossido del cloro uccide i microrganismi tramite interruzione del trasporto delle sostanze nutrienti attraverso la parete cellulare, non tramite interruzione di un processo metabolico. Il biossido di cloro stabilizzato è ClO2 diluito in una soluzione acquosa. L'aggiunta di un acido alla concentrazione richiesta attiva il disinfettante (attivatore solido in polvere nel CLO2 AKTIV e liquido nel GM BIOXCIDE). Grazie per l’attenzione