Lavorare con il pallone: moda o valore?

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Lavorare con il pallone: moda o valore?
articolo
N.82 GENNAIO 2010
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
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COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
REDAZIONALE
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Lavorare con il pallone: moda o valore?
A cura di MASSIMO LUCCHESI
La presentazione del palinsesto mensile.
Sono
sempre più numerosi gli allenatori
che in questi ultimi anni utilizzano il
pallone come mezzo di allenamento.
Sull’onda dei successi del Barcellona od
approfondendo le metodologie di lavoro
di Mourinho si è piano, piano ritenuto
conveniente
cercare
di
utilizzare
sempre più il pallone, come mezzo per
allenare le componenti organiche e
muscolari, ricorrendo sempre meno ad
il lavoro “a secco”.
Seguendo infatti le cronache o i filmati
che mostrano le sessioni di allenamento
di Real Madrid e Barcellona e notando
che il pallone è sempre presente
durante la seduta, si è ritenuto,
nell’ottica appunto di migliorare le
componenti organiche e muscolari del
calciatore, di poter sostituire il lavoro a
secco con esercitazioni “globali” dove il
pallone è sempre in campo.
Questo è però un grave errore seppure
l’idea dell’utilità di lavorare con il
pallone nasca da considerazioni più che
legittime, ma che non sono correlate
strettamente con la preparazione fisica:
1) adoperando il pallone si allena
simultaneamente la specificità delle
componenti
(tecniche,
organiche,
muscolari, ecc.) utilizzate dal calciatore
durante la gara.
2) riuscire a stimolare, all’interno del
singolo esercizio, più aspetti consente
all’allenatore di ottimizzare il tempo a
disposizione e di “avere una resa
migliore”.
3) allenare il giocatore con il pallone
significa incontrare il gradimento dello
stesso che è ben più contento di
effettuare una partita 3 contro 3 in
spazi ridotti che non una serie di
ripetute sui 1000 mt.
C’è infatti una considerazione di fondo
che deve emergere: Mourinho ed il
Barcellona non considerano il pallone
come uno strumento funzionale al mero
allenamento organico delle proprie
squadre.
Più
semplicemente
non
pongono al vertice delle loro priorità
l’allenamento atletico.
La metodologia del tecnico portoghese
non prevede infatti un allenamento
specifico delle singole componenti
atletiche con una alternanza di carichi e
periodi di recupero, allenamento tipico
degli atleti che hanno un grande lasso
di tempo per prepararsi a specifici
appuntamenti.
Al contrario Mourinho ritiene che per
una squadra che deve affrontare 60, 70
partite a stagione l’obiettivo debba
essere il rendimento costante e di
conseguenza è fondamentale proporre
esercitazioni che allenino il calciatore ad
affrontare situazioni contestuali precise
(es.salti+arresti+contrasti+scatti…) in
funzione sia delle richieste energetiche
che muscolari della gara.
Questo modo di allenare (con la
costante presenza del pallone) stimola
contemporaneamente forza, resistenza
e
velocità
e
tutto
ciò
viene
erroneamente scambiato come un
modello utile all’allenamento atletico,
specifico, del calciatore.
In
realtà
Mourinho
considera
il
calciatore come “unità funzionale” di cui
vanno allenati contemporaneamente il
cervello ed il corpo.
Questa unità inseparabile fra corpo e
cervello fa si che il training di Mourinho
venga
sviluppato
attraverso
esercitazioni
che
appaiono
come
simulazioni di partita, nelle quali
l’aspetto fisico, tecnico, tattico e
psicologico
si
fondono
e,
di
conseguenza, il pallone è presente.
La filosofia di gioco del Barcellona,
basata su un prolungato possesso palla,
è invece chiara a tutti e fonda la sua
efficacia su un livello tecnico importante
sviluppato nel settore giovanile.
La media di possesso palla a partita
della squadra catalana supera il 70%.
Tale dato non deriva però da reiterati e
continui attacchi alla porta avversaria
ma piuttosto dalla sapienza con la quale
la squadra riesce a muovere il pallone
(facendo spostare anche gli avversari) a
360°. Da ciò deriva la capacità di
tenere bassi i ritmi di gioco e di
sviluppare un calcio “rallentato” fatto
principalmente di fraseggi corti aventi
lo scopo di dare il tempo ai giocatori di
occupare posizioni strategicamente utili
e tali sia da mandare “fuorigiri” il
tentativo di pressing avversario che
l’eventuale capacità di ripartire.
In un contesto tattico favorevole il
Barça è poi in grado di risultare letale
grazie alla capacità di alternare il
fraseggio in orizzontale a rapide
accelerazioni in verticale.
Se andate a ricercare su youtube i primi
2 goal fatti dalla squadra catalana
proprio al Real Madrid nello scorso
match della Liga scoprireste che la
prima azione ha avuto una durata
complessiva di oltre 30” mentre la
seconda ha addirittura raggiunto il
minuto.
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In questo lasso di tempo la maggior
parte dei calciatori azulgrana ha
effettuato
piccoli
spostamenti
sul
rettangolo di gioco e gli scatti degli
elementi che hanno determinato le
segnature sono avvenuti solo negli
ultimi secondi dell’azione.
Ecco quindi che per sviluppare tale stile
di gioco l’aspetto atletico (inteso come
sforzo
organico)
è
assolutamente
marginale tant’è che la struttura fisica
della maggior parte dei giocatori è ben
più idonea a sviluppare un calcio
tecnico che non organico o muscolare.
Per dirla in maniera estremamente
sintetica, ai giocatori del Barcellona non
occorrono doti organiche particolari per
esprimere il tipo di calcio che li
contraddistingue e l’utilizzo della palla
durante gli allenamenti ha la finalità di
allenare
prevalentemente
le
componenti tecnico-tattiche, e solo in
maniera subordinata quelle fisiche.
Spiegate le ragioni che sovrintendono le
scelte metodologiche appena esposte è
quindi palesemente errato pensare che
l’utilizzo della palla sia finalizzato a
migliorare le componenti atletiche del
calciatore. Più semplicemente l’idea è
quella
di
allenare
e
focalizzare
l’attenzione su altri aspetti che non
privilegiare
l’allenamento
delle
componenti organiche.
Precisato questo ecco che l’allenatore
che ritiene di poter allenare “il fisico”
con il pallone va semplicemente dietro
ad una moda dimenticando che ci sono
altri strumenti ben più efficaci per poter
allenare le componenti organiche e
muscolari dei propri giocatori.
Sotto questo aspetto illuminante è stata
una riflessione che mi ha trasmesso
Delio Rossi durante la visita fatta per
conto dell’AIAC lo scorso Aprile a
Palermo: “Per ciò che concerne il
miglioramento delle qualità atletiche
ritengo che sia fondamentale il lavoro a
secco, mentre per il mantenimento
delle stesse può essere sufficiente il
lavoro proposto col pallone, proprio per
il fatto che se si lavora esclusivamente
con la palla i giocatori tecnici fanno
meno fatica”.
Se invece l’obiettivo è quello di
utilizzare l’attrezzo per migliorare le
qualità (complessive) dell’atleta ben
venga l’utilizzo del pallone all’interno
della seduta di allenamento.
A parità di “cilindrata” un atleta più
dotato “consuma” infatti meno di un
giocatore più povero tecnicamente.
Ed
in
questa
ottica
diventa
fondamentale la capacità di monitorare
e valutare l’incidenza e le richieste
atletiche di tutti gli esercizi, inclusi
quelli con il pallone,
per poter
ottimizzare l’allenamento del calciatore
introducendo opportune fasi “a secco”.
A seguire il palinsesto mensile.
CONTRIBUTO N° 1 – REDAZIONALE
Di Massimo Lucchesi
PDF – Lavorare con il pallone: moda o
valore?
La presentazione del palinsesto mensile.
ON LINE DAL 07/01
CONTRIBUTO N° 2 – ESERCITAZIONI
Con Andrea Cristi
VIDEO – 4/Possesso palla: l’allenamento
mirato in spazi ridotti.
La progressione didattica per l’insegnamento
dei fondamentali di tecnica e tattica
individuale.
ON LINE DAL 07/01
CONTRIBUTO N° 3 – GIOVANI
Di Massimo Saccà
PDF – 2/Scuola Calcio: impariamo a
dribblare.
Giochi ed esercitazioni per insegnare il
dribbling.
ON LINE DAL 11/01
CONTRIBUTO N° 4 – TATTICA
Di Stefan Chiancone
PDF – Cosa fare quando la squadra è
stanca e soffre la pressione avversaria.
Idee e mosse strategiche per tamponare la
situazione.
ON LINE DAL 11/01
CONTRIBUTO N° 5 – PREPARAZIONE
Con Massimo De Paoli
VIDEO – 10/L’allenamento ed il
condizionamento atletico di una squadra di
calcio attraverso esercitazioni con la palla.
La lezione tenuta da Mr.De Paoli a
Coverciano – 10° parte.
ON LINE DAL 12/01
CONTRIBUTO N° 6 – ESERCITAZIONI
Con i tecnici del S.G. dell’Ajax
VIDEO – 5/Esercitazioni e proposte
operative per la formazione del calciatore
nel settore giovanile.
Lo sviluppo delle abilità tecniche attraverso le
proposte della scuola olandese
ON LINE DAL 13/01
CONTRIBUTO N° 7 – IL NUMERO 1
Con Claudio Rapacioli
VIDEO – 9/ Posizioni e compiti tattici del
portiere moderno.
La nona parte dell’intervento tenuto dal
presidente Apport a Lido di Camaiore.
ON LINE DAL 14/01
CONTRIBUTO N° 8 – PREPARAZIONE
Di Stefan Chiancone
PDF - Come allenare la precisione e la
velocità di esecuzione dei gesti tecnici dello
stop e del passaggio.
Intervista a Fausto Garcea, responsabile della
Scuola Calcio Empoli.
ON LINE DAL 18/01
CONTRIBUTO N° 9 – ESERCITAZIONI
Con Fabrizio Del Rosso
VIDEO – 5/Allenare le abilità difensive
individuali.
La progressione didattica per l’insegnamento
di presa di posizione, marcatura e contrasto.
ON LINE DAL 19/01
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CONTRIBUTO N° 10 – PREPARAZIONE
Di Bonocore - Piga
PDF - Tecnologia, monitoraggio e
organizzazione dell'allenamento.
Come utilizzare risorse e strumenti per
ottimizzare il lavoro specifico nel calcio
moderno.
ON LINE DAL 20/01
CONTRIBUTO N° 11 – ESERCITAZIONI
Con Baldoni e Siroti
VIDEO – 7/Le esercitazioni tecnico-tattiche
per l’allenamento della fase di transizione.
La lezione tenuta da Mr.Baldoni durante lo
stage organizzato dall’USD Recanatese - 7°
parte.
ON LINE DAL 21/01
CONTRIBUTO N° 12 – PREPARAZIONE
Di Giuseppe Mazza
PDF – Condizionamento atletico con il
pallone: allenare le componenti aerobiche.
Principi e proposte per ottimizzare la
preparazione del calciatore.
ON LINE DAL 25/01
CONTRIBUTO N° 13 – TATTICA
Con Andrea Stramaccioni
VIDEO – 7/Fase offensiva: superiorità ed
imprevedibilità sulle corsie laterali.
La lezione teorica tenuta da Mr.Stramaccioni
a Recanati – 7° parte.
ON LINE DAL 26/01
CONTRIBUTO N° 14 – ESERCITAZIONI
Di Massimo Saccà
PDF - Lavorare con gli attaccanti: allenare
lo smarcamento ed il gioco di sponda.
Le esercitazioni per allenare le abilità
specifiche del ruolo.
ON LINE DAL 27/01
CONTRIBUTO N° 15 – ESERCITAZIONI
Con Loris Beoni
VIDEO – 5/Difendere per contrattaccare:
le esercitazioni tattiche per allenare la
squadra a ripartire.
Come organizzare il collettivo nella gestione
del contrattacco.
ON LINE DAL 28/01
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