Lavorare con il pallone: moda o valore?
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Lavorare con il pallone: moda o valore?
articolo N.82 GENNAIO 2010 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO REDAZIONALE 1 Lavorare con il pallone: moda o valore? A cura di MASSIMO LUCCHESI La presentazione del palinsesto mensile. Sono sempre più numerosi gli allenatori che in questi ultimi anni utilizzano il pallone come mezzo di allenamento. Sull’onda dei successi del Barcellona od approfondendo le metodologie di lavoro di Mourinho si è piano, piano ritenuto conveniente cercare di utilizzare sempre più il pallone, come mezzo per allenare le componenti organiche e muscolari, ricorrendo sempre meno ad il lavoro “a secco”. Seguendo infatti le cronache o i filmati che mostrano le sessioni di allenamento di Real Madrid e Barcellona e notando che il pallone è sempre presente durante la seduta, si è ritenuto, nell’ottica appunto di migliorare le componenti organiche e muscolari del calciatore, di poter sostituire il lavoro a secco con esercitazioni “globali” dove il pallone è sempre in campo. Questo è però un grave errore seppure l’idea dell’utilità di lavorare con il pallone nasca da considerazioni più che legittime, ma che non sono correlate strettamente con la preparazione fisica: 1) adoperando il pallone si allena simultaneamente la specificità delle componenti (tecniche, organiche, muscolari, ecc.) utilizzate dal calciatore durante la gara. 2) riuscire a stimolare, all’interno del singolo esercizio, più aspetti consente all’allenatore di ottimizzare il tempo a disposizione e di “avere una resa migliore”. 3) allenare il giocatore con il pallone significa incontrare il gradimento dello stesso che è ben più contento di effettuare una partita 3 contro 3 in spazi ridotti che non una serie di ripetute sui 1000 mt. C’è infatti una considerazione di fondo che deve emergere: Mourinho ed il Barcellona non considerano il pallone come uno strumento funzionale al mero allenamento organico delle proprie squadre. Più semplicemente non pongono al vertice delle loro priorità l’allenamento atletico. La metodologia del tecnico portoghese non prevede infatti un allenamento specifico delle singole componenti atletiche con una alternanza di carichi e periodi di recupero, allenamento tipico degli atleti che hanno un grande lasso di tempo per prepararsi a specifici appuntamenti. Al contrario Mourinho ritiene che per una squadra che deve affrontare 60, 70 partite a stagione l’obiettivo debba essere il rendimento costante e di conseguenza è fondamentale proporre esercitazioni che allenino il calciatore ad affrontare situazioni contestuali precise (es.salti+arresti+contrasti+scatti…) in funzione sia delle richieste energetiche che muscolari della gara. Questo modo di allenare (con la costante presenza del pallone) stimola contemporaneamente forza, resistenza e velocità e tutto ciò viene erroneamente scambiato come un modello utile all’allenamento atletico, specifico, del calciatore. In realtà Mourinho considera il calciatore come “unità funzionale” di cui vanno allenati contemporaneamente il cervello ed il corpo. Questa unità inseparabile fra corpo e cervello fa si che il training di Mourinho venga sviluppato attraverso esercitazioni che appaiono come simulazioni di partita, nelle quali l’aspetto fisico, tecnico, tattico e psicologico si fondono e, di conseguenza, il pallone è presente. La filosofia di gioco del Barcellona, basata su un prolungato possesso palla, è invece chiara a tutti e fonda la sua efficacia su un livello tecnico importante sviluppato nel settore giovanile. La media di possesso palla a partita della squadra catalana supera il 70%. Tale dato non deriva però da reiterati e continui attacchi alla porta avversaria ma piuttosto dalla sapienza con la quale la squadra riesce a muovere il pallone (facendo spostare anche gli avversari) a 360°. Da ciò deriva la capacità di tenere bassi i ritmi di gioco e di sviluppare un calcio “rallentato” fatto principalmente di fraseggi corti aventi lo scopo di dare il tempo ai giocatori di occupare posizioni strategicamente utili e tali sia da mandare “fuorigiri” il tentativo di pressing avversario che l’eventuale capacità di ripartire. In un contesto tattico favorevole il Barça è poi in grado di risultare letale grazie alla capacità di alternare il fraseggio in orizzontale a rapide accelerazioni in verticale. Se andate a ricercare su youtube i primi 2 goal fatti dalla squadra catalana proprio al Real Madrid nello scorso match della Liga scoprireste che la prima azione ha avuto una durata complessiva di oltre 30” mentre la seconda ha addirittura raggiunto il minuto. 2 In questo lasso di tempo la maggior parte dei calciatori azulgrana ha effettuato piccoli spostamenti sul rettangolo di gioco e gli scatti degli elementi che hanno determinato le segnature sono avvenuti solo negli ultimi secondi dell’azione. Ecco quindi che per sviluppare tale stile di gioco l’aspetto atletico (inteso come sforzo organico) è assolutamente marginale tant’è che la struttura fisica della maggior parte dei giocatori è ben più idonea a sviluppare un calcio tecnico che non organico o muscolare. Per dirla in maniera estremamente sintetica, ai giocatori del Barcellona non occorrono doti organiche particolari per esprimere il tipo di calcio che li contraddistingue e l’utilizzo della palla durante gli allenamenti ha la finalità di allenare prevalentemente le componenti tecnico-tattiche, e solo in maniera subordinata quelle fisiche. Spiegate le ragioni che sovrintendono le scelte metodologiche appena esposte è quindi palesemente errato pensare che l’utilizzo della palla sia finalizzato a migliorare le componenti atletiche del calciatore. Più semplicemente l’idea è quella di allenare e focalizzare l’attenzione su altri aspetti che non privilegiare l’allenamento delle componenti organiche. Precisato questo ecco che l’allenatore che ritiene di poter allenare “il fisico” con il pallone va semplicemente dietro ad una moda dimenticando che ci sono altri strumenti ben più efficaci per poter allenare le componenti organiche e muscolari dei propri giocatori. Sotto questo aspetto illuminante è stata una riflessione che mi ha trasmesso Delio Rossi durante la visita fatta per conto dell’AIAC lo scorso Aprile a Palermo: “Per ciò che concerne il miglioramento delle qualità atletiche ritengo che sia fondamentale il lavoro a secco, mentre per il mantenimento delle stesse può essere sufficiente il lavoro proposto col pallone, proprio per il fatto che se si lavora esclusivamente con la palla i giocatori tecnici fanno meno fatica”. Se invece l’obiettivo è quello di utilizzare l’attrezzo per migliorare le qualità (complessive) dell’atleta ben venga l’utilizzo del pallone all’interno della seduta di allenamento. A parità di “cilindrata” un atleta più dotato “consuma” infatti meno di un giocatore più povero tecnicamente. Ed in questa ottica diventa fondamentale la capacità di monitorare e valutare l’incidenza e le richieste atletiche di tutti gli esercizi, inclusi quelli con il pallone, per poter ottimizzare l’allenamento del calciatore introducendo opportune fasi “a secco”. A seguire il palinsesto mensile. CONTRIBUTO N° 1 – REDAZIONALE Di Massimo Lucchesi PDF – Lavorare con il pallone: moda o valore? La presentazione del palinsesto mensile. ON LINE DAL 07/01 CONTRIBUTO N° 2 – ESERCITAZIONI Con Andrea Cristi VIDEO – 4/Possesso palla: l’allenamento mirato in spazi ridotti. La progressione didattica per l’insegnamento dei fondamentali di tecnica e tattica individuale. ON LINE DAL 07/01 CONTRIBUTO N° 3 – GIOVANI Di Massimo Saccà PDF – 2/Scuola Calcio: impariamo a dribblare. Giochi ed esercitazioni per insegnare il dribbling. ON LINE DAL 11/01 CONTRIBUTO N° 4 – TATTICA Di Stefan Chiancone PDF – Cosa fare quando la squadra è stanca e soffre la pressione avversaria. Idee e mosse strategiche per tamponare la situazione. ON LINE DAL 11/01 CONTRIBUTO N° 5 – PREPARAZIONE Con Massimo De Paoli VIDEO – 10/L’allenamento ed il condizionamento atletico di una squadra di calcio attraverso esercitazioni con la palla. La lezione tenuta da Mr.De Paoli a Coverciano – 10° parte. ON LINE DAL 12/01 CONTRIBUTO N° 6 – ESERCITAZIONI Con i tecnici del S.G. dell’Ajax VIDEO – 5/Esercitazioni e proposte operative per la formazione del calciatore nel settore giovanile. Lo sviluppo delle abilità tecniche attraverso le proposte della scuola olandese ON LINE DAL 13/01 CONTRIBUTO N° 7 – IL NUMERO 1 Con Claudio Rapacioli VIDEO – 9/ Posizioni e compiti tattici del portiere moderno. La nona parte dell’intervento tenuto dal presidente Apport a Lido di Camaiore. ON LINE DAL 14/01 CONTRIBUTO N° 8 – PREPARAZIONE Di Stefan Chiancone PDF - Come allenare la precisione e la velocità di esecuzione dei gesti tecnici dello stop e del passaggio. Intervista a Fausto Garcea, responsabile della Scuola Calcio Empoli. ON LINE DAL 18/01 CONTRIBUTO N° 9 – ESERCITAZIONI Con Fabrizio Del Rosso VIDEO – 5/Allenare le abilità difensive individuali. La progressione didattica per l’insegnamento di presa di posizione, marcatura e contrasto. ON LINE DAL 19/01 3 CONTRIBUTO N° 10 – PREPARAZIONE Di Bonocore - Piga PDF - Tecnologia, monitoraggio e organizzazione dell'allenamento. Come utilizzare risorse e strumenti per ottimizzare il lavoro specifico nel calcio moderno. ON LINE DAL 20/01 CONTRIBUTO N° 11 – ESERCITAZIONI Con Baldoni e Siroti VIDEO – 7/Le esercitazioni tecnico-tattiche per l’allenamento della fase di transizione. La lezione tenuta da Mr.Baldoni durante lo stage organizzato dall’USD Recanatese - 7° parte. ON LINE DAL 21/01 CONTRIBUTO N° 12 – PREPARAZIONE Di Giuseppe Mazza PDF – Condizionamento atletico con il pallone: allenare le componenti aerobiche. Principi e proposte per ottimizzare la preparazione del calciatore. ON LINE DAL 25/01 CONTRIBUTO N° 13 – TATTICA Con Andrea Stramaccioni VIDEO – 7/Fase offensiva: superiorità ed imprevedibilità sulle corsie laterali. La lezione teorica tenuta da Mr.Stramaccioni a Recanati – 7° parte. ON LINE DAL 26/01 CONTRIBUTO N° 14 – ESERCITAZIONI Di Massimo Saccà PDF - Lavorare con gli attaccanti: allenare lo smarcamento ed il gioco di sponda. Le esercitazioni per allenare le abilità specifiche del ruolo. ON LINE DAL 27/01 CONTRIBUTO N° 15 – ESERCITAZIONI Con Loris Beoni VIDEO – 5/Difendere per contrattaccare: le esercitazioni tattiche per allenare la squadra a ripartire. Come organizzare il collettivo nella gestione del contrattacco. ON LINE DAL 28/01 4