FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO

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FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
FEDERAZIONE ITALIANA GIOCO CALCIO
CENTRO TECNICO FEDERALE DI COVERCIANO
CORSO PREPARATORE ATLETICO
PROFESSIONISTA 2007
TRACCIA DI APPROFONDIMENTO
PER LA SESSIONE D’ESAME:
“La progressione del lavoro di forza
nel giovane calciatore”
SCIREA DIEGO
INDICE
•
Definizione e classificazione capacità di forza
•
Importanza capacità di forza nel calciatore
•
La forza e il giovane calciatore
•
Progressione dell’allenamento nelle varie fasce d’età:
o
o
o
o
•
Prima età scolastica infantile (fino a 10 anni)
Tarda età scolastica (10-12 anni)
Pubertà (12- 14\15 anni)
Adolescenza (15-18 anni)
Conclusioni
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE CAPACITA’ DI FORZA
Per capacità di forza, si deve intendere la capacità dell’uomo di vincere o di contrastare
un’opposizione grazie alla sua attività muscolare. (Platonov V.)
La forza muscolare è la capacità che permette di vincere una resistenza o di opporvisi con
un impegno tensivo della muscolatura. (“Il libro dei test” Marella M.-Risaliti M.)
Come riportano qui sopra alcuni esempi, vi sono in letteratura diverse definizioni della
capacità di forza, parlando dell’allenamento di un calciatore non si può non trattare questo
argomento.
Osservando il modello di prestazione del giocatore di calcio è da tutti riconosciuta
l’importanza del miglioramento dei vari parametri di forza, in questa breve traccia
approfondirò la progressione di lavoro con i giovani calciatori, dalla prima età scolare fino
alla maggiore età.
Seguiremo la classificazione della forza proposta da Weineck, ritenendola funzionale alle
esigenze della prestazione del calciatore.
Prenderemo in considerazione quindi tre tipi di forza:
-
Forza istantanea: alternanza corretta di movimenti tipici di accelerazione (positivi
dinamici = concentrici) e di decelerazione (negativo dinamici = eccentrici), ne sono
esempi salti, tiri, sprint, arresti improvvisi ecc…
-
Forza Massimale: è la massima espressione di forza, troppo spesso sottovalutata
nell’allenamento del calciatore.
-
Forza resistente: in una preparazione fisico-atletica di un calciatore è importante
soprattutto nella muscolatura di postura.
L’IMPORTANZA DELLA FORZA NEL CALCIATORE
La forza rappresenta, assieme alla resistenza alla velocità, una delle capacità indispensabili
per la prestazione del calciatore; inoltre rappresenta la discriminante più importante che
differenzia un atleta professionista da un dilettante (Faina 1988), cosa che invece non
accade per i parametri aerobici.
Il giocatore ha bisogno assoluto di forza come qualità atletica per diversi motivi.
Il più importante è sicuramente per incrementare la sua prestazione, soprattutto il salto, la
forza di calcio, il lancio (nei rinvii con le mani), il contrasto diventato fondamentale per
una buona performance.
Tutto questo rende necessario un allenamento programmato dei gruppi muscolari che
possono limitare la prestazione del nostro atleta; molte analisi verificano che esiste
collegamento tra la forza dei gruppi muscolari coinvolti nel movimento di calciare, la
velocità del pallone e la forza del tiro in porta.
Gli studi di Cabri dimostrano che il calciatore dispone di una maggiore forza nel calciare
rispetto ad un non calciatore.
Inoltre un buon livello di forza permette di ottimizzare e perfezionare le capacità tecniche
che si basano sulla condizione; sappiamo anche che la forza costituisce il presupposto di
una migliore sopportabilità dei carichi e la base su cui applicare più efficaci metodi
d’allenamento.
Per concludere l’argomento possiamo affermare che senza raggiungere un livello minimo
di forza, proporzionato all’età, non si può giocare con buone prestazioni nel calcio
moderno sempre più veloce e caratterizzato da numerosi contrasti, arresti, cambi di
direzioni ad altissima intensità ed impegno muscolare.
IL GIOVANE CALCIATORE
Il presupposto per noi preparatori di settore giovanile è che col nostro lavoro dobbiamo
aiutare, sostenere e accompagnare la crescita armonica dei nostri ragazzi.
In questo quadro la forza riveste un ruolo fondamentale, a patto che sia allenata in modo
adeguato alle esigenze dei bambini e dei giovani atleti.
Possiamo affermare che nel settore giovanile l’allenamento della forza ha la funzione
primaria di prevenire i disturbi posturali e le lesioni sia muscolari sia articolari.
Il bambino o il giovane rispetto all’adulto è molto più esposto alle lesioni dovute a stimoli
d’allenamento afisiologici, questo comporta un grande rischio ortopedico.
Un preparatore che ha a che fare con i giovani deve tener conto che mentre il muscolo
mostra già dei cambiamenti funzionali e morfologici una settimana dopo lo stimolo
d’allenamento, nelle ossa e nelle cartilagini, tendini e legamenti, questo avviene soltanto
dopo alcune settimane.
Tutto questo rende necessario uno sviluppo progressivo molto attento delle sollecitazioni
per garantire un tempo sufficiente d’adattamento alle strutture, evitando così eventuali
disturbi.
In termini pratici significa dare sempre i giusti tempi di recupero, attenzione ad esercizi
con sovraccarichi sopra la testa (problemi alla schiena), evitare sollecitazioni unilaterali e
statiche prolungate.
Credo che un grosso problema del lavoro sulla forza nei settori giovanili stia trovare il
corretto dosaggio degli stimoli.
In queste categorie il preparatore se competente può davvero incidere in modo corretto sui
ragazzi, si può parlare a mio avviso di “costruzione” del ragazzo, un lavoro ben fatto
gioverà poi nell’approdo in un eventuale prima squadra.
PROGRESSIONE DELL’ALLENAMENTO NELLE VARIE FASCE DI
ETA’
PRIMA ETA’ SCOLASTICA
(fino a 10 anni) Cat. Pulcini
In questa fascia d’età l’attività sportiva dei bambini è caratterizzata prevalentemente dal
gioco, l’allenamento ludico vuole essere soprattutto un potenziamento armonico
dell’apparato locomotore e posturale.
Il pallone dovrebbe essere utilizzato anche con le mani per garantire il potenziamento in
tutto il corpo, le resistenze da vincere in questa età dovrebbero essere il peso del proprio
corpo e del pallone stesso.
L’attività segue esclusivamente il metodo dinamico perchè l’organismo infantile, a causa
delle basse capacità anaerobiche, non ha le basi fisiche che richiederebbe il lavoro statico
La tipologia di forza che si sviluppa è quindi quella istantanea.
Gli studi di Richter del 1984 sostengono che lo sviluppo della forza di salto manifesta il
maggior accrescimento nell’età infantile e giovanile; con un adeguato allenamento
l’incremento dovuto alla
Crescita può essere ancora migliorato.
Il tempo a disposizione è sempre un fattore a tener conto, ma possiamo affermare che una
seduta settimanale in queste categorie porta già un notevole miglioramento; questo
dovrebbe già motivare tutti gli istruttori che operano in questa fascia d’età.
Esempi:
- “Samba di calcio”: la pianta del piede si appoggia sul pallone in un cambio veloce tra dx
e sx.
- Circonduzioni sui diversi piani con la palla in mano.
- Lanci di diverso genere individualmente o a coppie.
- Giochi a coppie di spinta, sia con gli A.I. che con gli A.S.
TARDA ETA’ SCOLASTICA
(10-12 anni) Cat. Esordienti
Nella tarda età scolastica per migliorare la forza possiamo proseguire e ampliare il lavoro
verso gli esercizi di superamento del proprio peso corporeo, inoltre iniziare ad applicare
piccolissimi pesi addizionali come palloncini medicinali ( 1 kg).
Si può iniziare a prendere coscienza di alcuni gruppi muscolari fondamentali come gli
addominali, dorsali e più in generale tutti quelli posturali, l’obiettivo è quello di evitare
paramorfismi che potrebbero poi arrivare a diventare dimorfismi anche a carico degli A.I.
La complessità delle proposte aumenta tenendo conto della miglior coordinazione generale
dei bambini.
Esempi:
- “Canguro”: in piedi, il pallone stretto tra le ginocchia, ci si muove per il campo e ci si
gira nelle diverse direzioni indicate dall’istruttore.
- Corse con ostacoli adatti ai bambini
- Percorsi vari con cerchi, coni ecc..
- Rincorrersi saltando in vari modi
- Salti con il pallone tra le caviglie, anche quello medicinale
LA PUBERTA’
(12-14\15 anni) Cat. Giovanissimi
Questa età è abbastanza complessa dal punto di vista motorio, essa coincide con una
grande spina staturale a scapito di quella ponderale (periodo di proceritas), tale situazione
provoca una disarmonia temporanea delle proporzioni corporee.
Il ragazzo si deve abituare ad una nuova situazione con notevoli difficoltà sia a livello
coordinativo, sia alla carenza di forza specialmente della muscolatura posturale.
Le lamine epifisarie dovranno subire ancora cambiamenti morfologici, causati dagli
ormoni della crescita e da quelli sessuali, che diminuiscono la loro portata meccanica;
perciò a questa età i giovani sono molto sensibili a sollecitazioni sbagliate o troppo intense
soprattutto a carico della colonna vertebrale.
Nell’allenamento della forza dobbiamo avere un attenzione maggiore per quei soggetti con
crescita ritardata; sono da dosare con cautela i lavori a coppie poco controllabili.
La spinta ormonale comunque crea in questo periodo una buona disponibilità per
l’allenamento della forza di salto e di lancio, il ragazzo può migliorare in modo
significativo; tanto è facile aiutare il giovane ad aumentare la forza quanto lo è
danneggiarlo!
Esempi:
- Esercizi di duello adattati per lo sviluppo della forza di lancio e di salto.
- Tiri con diverse richieste (più distante, contro un muro con forza ecc..)
- Attività di lancio di palloni medicinali, funi
- Salti con rotazioni, con vari compiti per gli A.I.
ADOLESCENZA
(15-18 anni) Cat. Allievi-Berretti
La categorie allievi, berretti o primavera sono un periodo fondamentale per i ragazzi per lo
sviluppo della forza, se precedentemente è stato svolto un buon lavoro si possono iniziare
ad introdurre esercitazioni più intense e ad educare il giovane ad avere consapevolezza del
proprio corpo.
Nella stagione in corso ho operato in queste categorie, ho dovuto tener conto della
disomogeneità dei vari gruppi: due atleti pur avendo la stessa età possono essere molto
diversi con parametri di forza lontani.
Ho cominciato ad introdurre il lavoro sulle macchine in palestra con l’obiettivo di una
“costruzione muscolare” progressiva, armonica con sovraccarichi inizialmente abbastanza
bassi (50\60 %); l’obiettivo è stato appunto “completare” il ragazzo.
Ritengo comunque fondamentale il lavoro di arresti e ripartenze, è funzionale alla
prestazione del calciatore e da quella componente eccentrica molto importante per gli A.I.
Un attenzione particolare ha richiesto la muscolatura di postura, la colonna vertebrale è
molto delicata e va gestita con la massima cautela.
Fino adesso si sono visti buoni risultati, i ragazzi sono migliorati decisamente sotto
l’aspetto della forza a 360°, con l’irrobustimento della muscolatura posturale sono
diminuite sensibilmente le lombalgie di alcuni elementi.
Esempi:
- Lavori in palestra per gli A.I.
- Irrobustimento della muscolatura di postura a corpo libero
- Lavori di arresti e ripartente (vai e torna, sprint stop sprint)
- Piccoli balzelli su panche, con cerchi, ostacoli adatti i ragazzi
- Lavoro in salita (in ritiro, e nella pausa invernale vista la difficoltà logistica)
CONCLUSIONI
Per terminare la traccia d’approfondimento vorrei precisare che le varie fasce d’età, con le
rispettive caratteristiche e proposte di lavoro, non sono rigide nel senso che sta al
preparatore valutare le situazioni dei giovani atleti; spesso le singole situazioni si
dimostrano disomogenee anche all’interno della squadra stessa.
A mio avviso i preparatori dei settori giovanili, in particolare quelli professionistici che
hanno maggiori strutture a disposizione, possono incidere molto sulla crescita fisica dei
ragazzi, possono costruire i giovani atleti; cosa che non è più possibile per i preparatori di
prime squadre.