Vento Largo 16 copia

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Vento Largo 16 copia
Vento largo (sedici)
Non c'è problema al mondo che non si possa risolvere con una storia. (André Brink, 1988)
Mentre sgusciamo fuori da questo lungo inverno ci piace ricordare un artista che purtroppo non vedrà la
prossima primavera, ma che ci ha lasciato tanto, tantissimo: John Martyn. Non dimenticheremo facilmente
il poeta dell’aria solida, ma intanto abbiamo qualche piccola idea per consolarci e per consumare le ultime
(si spera) sere di pioggia, di nebbia e di buio.
(libri) Stefano Rodotà, Perché laico, Laterza
“Abbiamo bisogno di chiarezza, di rifiuti, di travestimenti, di chiamar le cose con il loro nome. Per questo
non è tempo di laicità flebile, timida, devota. È tempo, pieno e difficile, di laicità senza aggettivi o, se
vogliamo comunque definirla, semplicemente democratica”: uno dei pochi intellettuali italiani ad essere
chiaro, lucido e sintetico spiega il valore della laicità senza conflitti o scontri, ma con un grande senso di
civiltà. Utile a tutti, laici e non.
(libri) Wynton Marsalis, Come il jazz può cambiarti la vita, Feltrinelli
La lezione e l’intenzione (dichiarata e condivisibile) è dissipare gli infiniti luoghi comuni cresciuti sul jazz
come parassiti ad uso di ben altri parassiti: troppo difficile, troppo vecchio, troppo morto. E invece no:
partendo da ritratti e aneddoti dei più grandi jazzisti (e i nomi sono, tra gli altri, Dizzy Gillespie, Billie
Holiday, Miles Davis, Ornette Coleman, Charlie Parker, Jelly Roll Morton), Wynton Marsalis delinea,
frase per frase, una granitica apologia del jazz che, oltre a leggersi come un romanzo, è anche un
chiarissimo manifesto politico (nel senso più alto e onorevole del termine, a scanso di equivoci).
Indispensabile.
libri) Richard Yates, Revolutionary Road, minimum fax
Una storia ad orologeria. Per tre quarti si gonfia di tensione con schegge e frammenti di un lungo e
complesso rapporto di amore sfinito e sbiadito, tra marito e moglie. Le reciproche frustrazioni
serpeggiano, con un lungo stillicidio di liti, equivoci, tradimenti e altre amenità famigliari. E' la vita di
provincia che Richard Yates ritrae con la stessa luce di Edward Hopper: un narratore che rimane alla
finestra, non entra nel vivo dell'azione, si tiene fuori, eppure riesce a scoprire con una precisione
disarmante tutto quello che succede dentro. Un capolavoro.
(libri) Erri De Luca, Il giorno prima della felicità, Feltrinelli
In una Napoli brulicante di vita, il confronto tra Don Gaetano, uomo dai molteplici lavori e dalla infinite
storie, con lo Smilzo, orfano pieno di passioni e di idee, si trasforma in una sorta di educazione
particolarissima. Lo Smilzo, che alla sua arguzia e alla sua agilità deve la sua sopravvivenza, cresce nei
racconti di Don Gaetano e trova la strada della vita e le strade della città: scoprirà la violenza dei
sentimenti e il dolore di diventare uomo. Bellissimo.
(libri) Cormac McCarthy, Il guardiano del frutteto, Einaudi
“Se ne sono andati tutti, ormai. Scappati, banditi nella morte o nell'esilio, perduti, rovinati. Sole e vento
percorrono ancora quella terra, per bruciare e scuotere gli alberi, l'erba. Di quella gente non rimane alcuna
incarnazione, alcun discendente, alcuna traccia. Sulle labbra della stirpe estranea che ora risiede in quei
luoghi, i loro nomi sono mito, leggenda, polvere”: Cormac McCarthy all’inizio di una carriera e già
grande.
(dischi) Bruce Springsteen, Working On A Dream, SonyBmg
C'è una tale, appassionata ed entusiasta devozione, persino nel riciclare titoli, riff, suggestioni da original
soundtrack e chitarre vintage che suggerisce di prendere Working On A Dream con le stesse cautele con
cui si prova ad interpretare un sogno inusuale, inaspettato e ingombrante. Un sogno anche fluttuante da
canzone e canzone, proprio per la sua natura è una storia condivisa ed vitale. Una vecchia magia "pop" che
ha alimentato le speranze del giovane Bruce e che nutre il saggio Springsteen: è il suo sogno e diventa la
storia di tutti, o almeno di chi ci crede ancora.
(dischi) Van Morrison, Astral Weeks, EMI
Un disco dalla storia infinita: apparso per la prima volta più di quarant’anni fa (era il 1968, per la
precisione) è diventato via via una sorta di leggenda per la sua stessa natura informale e mistica nello
stesso tempo. Nel frattempo Van Morrison si costruiva una lunga e fruttuosa carriera che oggi celebra quei
suoi inizi ripercorrendo Astral Weeks prima con una serie di concerti che sono poi diventati un album
denso e affascinante, che è anche una specie di retrospettiva e un viaggio nel tempo.
(dischi) Jimi Hendrix, Electric Ladyland, Universal
Il manifesto di un suono, di un’era, di un intero mondo e soprattutto il capolavoro del più grande
chitarrista che sia mai esistito, Jimi Hendrix. Quarant’anni dopo, torna in una versione da collezione che
include un DVD dedicato alla sua gestazione con interviste a tutti i protagonisti, dal tecnico del suono
Eddie Kramer al chitarrista dei Traffic, Dave Mason, che suonò in All Along The Watchtower, da allora
una canzone di Jimi Hendrix.
(dischi) Guy Davis, Sweetheart Like You, Red House Records
Tra i più intensi e dotati bluesmen della sua generazione, Guy Davis continua la sua personale ricerca tra
un originale songwriting e l’interpretazione di standard e classici, rivisti con l’ormai ben nota classe
(chitarristica e vocale). Nel suo disco, uscito all’inizio dell’anno, rivela uno stato di grazia e un equilibrio
(forse grazie anche alla produzione di John Platania, storico chitarrista di Van Morrison) che lo
confermano ai massimi livelli (blues e non solo).
(promemoria)
I prossimi appuntamenti di Zig Zag: il 28 febbraio: omaggio a Il Blues; il 21 marzo Silvano Brambilla
presenta Maxwell Street; il 4 aprile Evasio Muraro presenta Canzoni per uomini di latta. Altri
appuntamenti sono in corso di definizione, verranno aggiornati nel prossimo Vento largo.
Vento largo è la newsletter di Zig Zag, libri, dischi, eventi e altro ancora,
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