Le iscrizioni con funzioni didascaLico

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Le iscrizioni con funzioni didascaLico
Le iscrizioni
con funzioni didascalico-esplicative
Committente, destinatario,
contenuto e descrizione dell’oggetto
nell’instrumentum inscriptum
Atti del VI INCONTRO INSTRUMENTA INSCRIPTA
Aquileia (26-28 marzo 2015)
a cura di Maurizio Buora e Stefano Magnani
Iniziativa promossa da
e con il patrocinio di
2
CENTRO DI ANTICHITÀ ALTOADRIATICHE
CASA BERTOLI - AQVILEIA
Società Friulana di Archeologia
A
NTICHITÀ
LTOADRIATICHE
Rivista fondata da Mario Mirabella Roberti
e diretta da Giuseppe Cuscito
LXXXIII
volume
Editreg TRIESTE 2016
«Antichità Altoadriatiche»
© Centro di Antichità Altoadriatiche
Via Patriarca Poppone 6 - 33053 Aquileia (UD)
Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 318 del 27 ottobre 1973
© Editreg di Fabio Prenc
Sede operativa: via G. Matteotti 8 - 34138 Trieste
tel./fax ++39 40 362879, e-mail: [email protected]
ISSN 1972-9758
Direttore responsabile:
Giuseppe Cuscito
Comitato scientifico:
Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz,
Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela
Montagnari Kokelj, Gemma Sena Chiesa.
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Soprintendenza.
Rossana De Simone, Instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e
punici .......................................................................................................
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187
Francesca Oliveri, Testimonianze epigrafiche dai mari della Sicilia .......
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205
Luigi Vecchio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da Velia ....................
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227
Stefania Mazzocchin, Pesi da telaio iscritti da Vicenza romana ..............
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249
Franco Luciani, Tomaso Lucchelli, Pondera exacta ad Castoris ............
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265
Maria Sutto, I pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ............................................
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291
Marina Vavassori, Osservazioni sulla statera del Museo Archeologico di
Bergamo ...................................................................................................
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315
Fulvia Mainardis, La collezione di pesi romani del Civico Museo di Storia
ed Arte di Trieste .....................................................................................
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327
Ergün Laflı, Maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri
stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa .....................
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351
Reinhold Wedenig, Angaben zu Inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher
Gefäßkeramik in Noricum .......................................................................
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359
Elisa Zentilini, Iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere
artigianale di Piazza Arditi d’Italia a Verona .........................................
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375
Brunella Portulano, Il pane di Ermione. Segni graffiti di vita quotidiana
sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano
del Garda .................................................................................................
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385
Maurizio Buora, Stefano Magnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ...................................
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393
Paola Maggi, Stefano Magnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia
recanti bolli e graffiti ...............................................................................
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397
Maurizio Buora, Stefano Magnani, Una patera cnidia con scena erotica
p.
411
Giulia Baratta, Non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle
serie ceramiche di Gaivs Valerivs Verdvllvs con scene di gare circensi e
combattimenti gladiatori .........................................................................
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425
Cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra
sigillata. Alcune considerazioni ...............................................................
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439
Valentina Mantovani, Ceramiche fini da mensa di età medio imperiale
ad Aquileia: la ceramica metallescente di Treviri ..................................
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453
Silvia Braito, Iscrizioni di produzione sulle “Lastre Campana”: il caso di
Annia Arescusa ........................................................................................
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465
Maria Turchiano, Francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di
Faragola. Committenza, produzione, circolazione e funzione ................
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479
Alfredo Buonopane, Gladiatorum paria con didascalie su instrumentum:
alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea
rinvenuto a Bologna ................................................................................
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497
Christophe Schmidt Heidenreich, Un cas particulier des inscriptions à
fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ...........
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511
Ergün Laflı, Maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica
nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) .....................
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521
Giulia Marsili, Iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ......................................................................
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529
Angela Borzacconi, Fabio Pagano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo .........................................................................
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555
Federica Scicolone, Objects into Verses: Visual Representations of
Instrumenta and their Poetic Descriptions ..............................................
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563
Angela Donati, Conclusioni .......................................................................
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573
9
Ergün Laflı, Maurizio Buora
Ghiande missili iscritte di età ellenistica nella
collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) *
Come è ben noto, l’interesse per le ghiande missili e le loro iscrizioni risale molto
addietro nel tempo. Una trattazione ampia e sistematica si ebbe già in una famosa dissertazione letta dall’avvocato Gaetano De Minicis il 3 novembre 1839 alla Pontificia
accademia romana di archeologia, edita nel 1852 1. Interesse maggiore sembrano aver
suscitato le ghiande iscritte di epoca romana, cui si sono dedicati numerosi ricercatori
a partire dal fondamentale studio dello Zangemeister 2. Esse sono certamente note
in numero maggiore e sono maggiormente distribuite nei territori dell’antico impero
romano. Tra queste hanno ricevuto maggiore attenzione quelle che facilmente possono
essere connesse a qualche episodio ben attestato dalle fonti, come la guerra servile in
Sicilia, del 133 a.C., o la successiva guerra sociale nella penisola italica.
Analogamente tra le ghiande con iscrizioni in lingua greca quelle più considerate
si riferiscono ai movimenti delle truppe al servizio dei sovrani macedoni, come Filippo
II 3 o Alessandro il Grande. Per queste l’area di ricerca privilegiata sono i Balcani e i
territori dell’attuale Bulgaria e Romania, oltre che naturalmente Grecia.
Nel corso degli anni grazie al lavoro accurato da parte di molti studiosi si è venuto
nondimeno a formare un corpus delle glandes missiles iscritte in lingua greca; oggi
troviamo nel contributo di Avram, Chiriac e Matei 4, uno dei più recenti e più completi,
quasi 240 iscrizioni con nomi, talora abbreviati. Il loro numero è ovviamente suscettibile di incremento, specialmente a opera dei rinvenitori clandestini i cui ritrovamenti
poi facilmente vengono venduti dalle grandi gallerie europee e americane 5. Pochi sono
i casi di omonimia e oltre un 10% sono frammentari o forse mal letti. Al complesso
appartengono oltre quaranta ghiande missili prive di provenienza (pari a circa il 20%
del totale). Poco più di un quarto delle ghiande iscritte in greco di cui si conosce la provenienza sono state trovate (o acquistate) nell’Egeo orientale e lungo la costa dell’Asia
Minore. Alcune di queste furono acquistate a Mileto e a Smirne, città che fin dal XIX
secolo fu il principale mercato di antichità nell’area turca 6.
*Gli autori ringraziano il prof. A. Avram per i suggerimenti e le correzioni apportate al testo.
1
De Minicis 1852.
Zangemeister 1885.
3 Nankov 2015.
4 Avram, Chiriac, Matei 2013.
5 Basta consultare i siti di queste per trovare questi oggetti, facilmente commerciabili e collazionabili, spesso venduti al prezzo irrisorio di circa 25 euro ciascuno.
6 Foss 1974-75, p. 42: “When the bullet came to the Ashmolean a century ago, Smyrna was the
2
521
Ergün Laflı, Maurizio Buora
Le ghiande missili che qui si presentano appartengono alla collezione di Berna
Oğuz, che comprende numerose antichità, di varia epoca, acquistate a Smirne e
provenienti genericamente dal territorio costiero dell’attuale Turchia, antica Ionia.
Desideriamo qui esprimere i più sentiti ringraziamenti alla collezionista, per la sua
generosa disponibilità nel concedere la pubblicazione di questi oggetti. Anche in questo
caso, nell’incrementare la sua raccolta ella ha rivelato un notevole gusto.
Le ghiande iscritte qui considerate sono nove: una, frammentaria, non sembra
iscritta o almeno non si leggono evidenti segni di scrittura. Hanno tutte forma ovoidale,
con estremità appuntite, per facilitare la penetrazione nell’aria 7. Non vi è differenza
percettibile tra le ghiande missili in piombo greche e quelle romane, né per forma né
per peso 8.
Quelle che qui si pubblicano hanno il nome di capi militari, forse anche mercenari 9, attestati da analoghi rinvenimenti a Rodi e a Cipro: per tipo di iscrizione e onomastica sembrano riconducibili, come altre simili e ben note, alle operazioni militari
condotte da Demetrio Poliorcete tra 306 e 304 a.C. di cui ci informa Diodoro Siculo 10.
Qualche altra invece sembra databile in età successiva, nel II e forse ancora nel I secolo
a.C. Non conosciamo la loro provenienza, anche se sembra probabile che siano state
rinvenute in qualche punto della costa ionica.
Per forma gli esemplari che qui si pubblicano possono essere inquadrati nella classificazione del Völling effettuata per le glandes romane 11. Il loro peso varia da g 40,31
a g 25,91. Sembra che con il tempo il loro peso tenda a diminuire, ma naturalmente non
è opportuno determinare l’età solo sulla base di questo parametro.
Catalogo
Le misure sono in centimetri, il peso in grammi; precede il diametro minore.
1. ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ (tavv. 1, 1; 2, 3)
Il nome è largamente attestato (110 occorrenze nel Lexikon of Greek Personal Names),
anche nelle isole dinanzi alla costa attualmente turca. Una ghianda con questo nome da
Mileto è stata edita nel 1997 (cfr. SEG LVII, 1635); altra è stata vista nel commercio
antiquario. A motivo del genitivo in -o Avram, Chiriac, Matei 2013 datano la ghianda
così iscritta alla seconda metà del IV secolo a.C. o più esattamente a prima del 334. Se
fosse così la ghianda sarebbe databile al periodo della dominazione persiana. Si noti che,
nella nostra serie, è l’esemplare più pesante e forse anche il più antico.
great centre for the antiquities trade in western Turkey, a distinction which it still retains. The bullet was
most probably purchased in the market, and could have been brought from any number of places in a large
region of western Asia Minor”.
7 Coccoluto 2006, p. 189.
8 Paunov, Dimitrov 2000, p. 47.
9 Sul significato del nome si vedano Rihll 2009, p. 153 e Kelly 2012, p. 282.
10Diod. XX, 81-88 e 91-100. Cfr. anche The Oxford Companion to Classical Civilisation, p. 662.
Sull’assedio rimane fondamentale Kern 1999, pp. 237-248. Per l’importanza degli ingegneri militari in
quella occasione si veda Garlan 1974, pp. 211, 242 e 268.
11 Völling 1990.
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Ghiande missili iscritte di età ellenistica da Izmir (Turchia)
1. ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ
2. EYBOYΛΙΔΑΣ
3. EYBOYΛΙΔΑΣ
4. ΘΕΟΔΩΡΟΣ
5. EΛA oppure AΛE
6. EΛA oppure AΛE
7. MAN[E-
0
1
2
3
8. TI.HO
4
5 cm
Tav. 1.
523
Ergün Laflı, Maurizio Buora
Misure: 1,9 x 3; peso 40,31; nella parte inferiore punta di lancia.
Datazione: ante 334 a.C.
Bibliografia: Avram, Chiriac, Matei 2013, p. 274, con precedente letteratura.
2. EYBOYΛΙΔΑΣ (tavv. 1, 2; 2, 4)
Il nome ha 31 attestazioni nel Lexikon of Greek Personal Names, per il periodo dal 400
al 310 a.C., di cui una sola nell’Egeo orientale, precisamente a Rodi. Per quanto riguarda
le ghiande sono noti una trentina di esemplari, per lo più visti in collezioni private; come
luoghi di rinvenimento sono attestati Camiros, Oroanna (a est di Teos) e probabilmente
Rodi. Nondimeno tutte queste hanno nella parte posteriore una forca a cinque punte e la
lettera omicron, che qui mancano. Pertanto non è certa l’identificazione col mercenario
che avrebbe partecipato all’assedio di Rodi nel 305.
Misure: 1,6 x 3,2; peso 37,24.
Datazione: 305 a.C.?
Bibliografia: Avram, Chiriac, Matei 2013, p. 271, con precedente letteratura.
3. EYBOYΛΙΔΑΣ (tav. 1, 3; 2, 4).
Misure: 1,7 x 3,1; peso 33,90.
4. ΘΕΟΔΩΡΟΣ (tavv. 1, 4)
Nome estremamente diffuso (nel Lexikon of Greek Personal Names sono elencate 1356
attestazioni in quasi duemila anni, dal 999 a.C. al 999 d.C.), con numerose presenze anche
lungo la costa ionica. La ghianda pare identica ad altra rinvenuta a Cipro.
Misure: 1,6 x 3; peso 34,92
Diffusione: Cipro
Datazione: 306 o 294 a.C.
Bibliografia: Avram, Chiriac, Matei 2013, p. 273, con precedente letteratura.
Ela o Ale: Due ghiande mostrano tre sole lettere che possono essere lette o come EΛA
oppure come AΛE. Non è facile decidere. Ela[-- sono le prime tre lettere di una ventina di nomi
greci, mentre i nomi che iniziano con Ale sono ben più numerosi. Va tuttavia osservato che per
quanto ne sappiamo finora le ghiande con iscrizione EΛA provengono solo da Pyla, nell’isola
di Cipro. L’appartenenza della località di Pyla alla così detta “Buffer Zone” tra Turchi e Greci,
nell’isola di Cipro, può far sospettare un recupero da parte di Turchi (soldati?) e un trasferimento
al mercato di Smirne. Si noti il peso elevato che potrebbe far pensare a una datazione compresa
nell’ultimo terzo del IV secolo a.C. Il fatto che si tratti di due esemplari, del tutto simili, potrebbe far pensare a una provenienza di queste ghiande dai dintorni di Smirne.
5. AΛE (retroverso) o EΛA (tavv. 1, 5; 2, 5)
Misure: 1,8 x 3,2; peso 39,441.
6. AΛE (retroverso) o EΛA (tav. 1, 6; 2, 5)
Misure: 1,7 x 3,3; peso 39,12.
Datazione: 306 o 294 a.C. se si accoglie la lettura EΛA.
Bibliografia: per EΛA si rimanda a Avram, Chiriac, Matei 3013, p. 270, con precedente
letteratura. Una ghianda con iscrizione EΛΛ compare già in De Minicis 1852, p. 347, n. 5.
7. MAN[E- (tav. 1, 7).
Misure: 1,7 x 2,5; peso 25,91
524
Ghiande missili iscritte di età ellenistica da Izmir (Turchia)
1.
2.
3.
4.
5.
Tav. 2. 1. Ghianda missile del Museo di Izmir con l’iscrizione COS (foto E. Laflı); 2. Luoghi di provenienza
o conservazione delle ghiande missili presentate in quest’articolo. In alto Balikesir, al di sotto Akhisar, in
basso Ödemiş, al centro all’inizio della baia Izmir (Smirne); 3. Diffusione delle ghiande con l’iscrizione
Thrasibolou; 4. Diffusione delle ghiande con iscrizione Euboulidas; 5. Diffusione delle ghiande con iscrizione AΛE (cerchio) ed EΛA (quadrato).
525
Ergün Laflı, Maurizio Buora
Una certa somiglianza con la legenda Manes, che di solito è accompagnata, sull’altra faccia, da un altro nome 12.
Diffusione: ?
Datazione: il peso ridotto potrebbe forse suggerire una datazione al II- I secolo a.C.
8. TI.HO (tav. 1, 8).
Misure: 1,7 x 3; peso 28,48.
Alexandre Avram suggerisce una lettura TI.HO, o forse TI(B)HO, genitivo più raro di
TIBEIOC (nome della Paflagonia). Per il genitivo si rimanda alla forma TIBHOY, attestata in IG XII 8, 468 (Thasos).
Diffusione: non si conoscono confronti.
Datazione: probabile tarda età ellenistica.
Bibliografia: inedito.
Appendice. Una
ghianda iscritta di epoca romana del
ghiande iscritte da musei della Turchia
Museo
di Izmir e altre
Dalla medesima città di Izmir, antica Smyrna, proviene una ghianda iscritta con
caratteri latini. La forma è diversa, in quanto ha sezione romboidale e non ellittica.
La scritta COS fa comprendere che la ghianda apparteneva all’armamento di un soldato che prestava servizio militare agli ordini di un console o consolare. Si potrebbe
naturalmente pensare a diversi personaggi. Non lontano da Smirne, a Magnesia sul
Sipilo, nel 190 le truppe romane al comando del console Lucio Cornelio Scipione,
sconfissero quelle di Antioco III 13, ma non abbiamo elementi concreti per ricondurre
a quel momento la nostra ghianda. La forma Cos isolata su una faccia è comune ad
altre ghiande iscritte, come ad esempio quelle, famose, rinvenute sotto le mura di Enna
e riferite a L. Piso L. f. cos 14.
COS (tav. 2, 1).
Da notare le dimensioni ridotte della O.
Misure:
Datazione: epoca romana.
La maggior parte delle ghiande missili di piombo, materiale sconosciuto nell’archeologia anatolica, non sono esposte nei musei turchi. C’è una grande collezione
del Museo di Ödemiş, ma solo poche hanno iscrizioni. Eccezionalmente due musei
hanno ghiande missili di piombo nelle loro vetrine: tre esemplari si trovano nel Museo
di Akhisar (antica Thyateira) in Lidia e quattro esemplari nel Museo di Balıkesir in
Misia. Quelle della Misia sono state trovate nel corso di un’indagine archeologica a
Burhaniye, Gomec-Havran insieme ad alcune punte di freccia in bronzo, il che potreb12Per
confronti Avram, Chiriac, Matei 2013, p. 279.
Liv. XXXVII, 38-44.
14 CIL I, 632; CIL X, 2, 8063, 2.
13
526
Ghiande missili iscritte di età ellenistica da Izmir (Turchia)
be indicare una qualche guerra in questa parte della antica Misia. Sfortunatamente,
nessuno di questi ritrovamenti è iscritto. Si spera che in futuro vi sia una maggiore
attenzione per le ghiande missili anatoliche, le loro iscrizioni e la loro tipologia.
Bibliografia
Avram, Chiriac, Matei 2013 = A. Avram, C. Chiriac, I. Matei, Balles de fronde grecques en pays gète
et ailleurs. sur les traces de Zopyrion dans le bas Danube, in “Revue archéologique”, 2, pp. 227303.
De Minicis 1852 = G. De Minicis, Sulle antiche ghiande mîssili e sulle loro iscrizioni, in “Dissertazioni
della Pontifica Accademia Romana di Archeologia”, 11, 189-256.
Garlan 1974 = Y. Garlan, Recherches de poliorcétique grecque, Biblothéque des Écoles françaises
ďAthènes et de Rome, 223, Paris.
Kelly 2012 = A. Kelly, The Cretan Slinger at War – a weighty Exchange, in “The Annual of the British
School at Athens”, 107, pp. 273-311.
Kern 1999 = P. B. Kern, Ancient Siege Warfare, Bloomington (Ind.).
Mainardis 2007 = F. Mainardis, Tra storia, collezionismo e falsificazione: le ghiande missili dei
Civici Musei di Trieste, in XII Congressus Internationalis Epigraphiae Graecae et Latinae,
Provinciae imperii romani inscriptionibus descriptae. Barcelona, 3-8 Septembris 2002, II, a cura
di M. Mayer i Olivé, G. Baratta e A. Guzmán Almagro, Acta. Monografies de la Secció
Historico‑Arqueologica, 10, Barcelone, pp. 869‑876.
Manganaro 2000 = G. Manganaro, Onomastica greca su anelli, pesi da telaio e glandes in Sicilia, in
“Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik”, 133, pp. 123‑134 e pl. X‑XII.
Nankov 2015 = E. Nankov, The Mobility of Macedonian Army in Thrace during the Reign of Philip II
and the Inscribed Lead Sling Bullets from Kozi Gramadi, in “Bulgarian e-Journal of Archaeology”,
5, 1, pp. 1-13.
Paunov, Dimitrov 2000 = E. Paunov, D. I. Dimitrov, New data on the use of war sling in Thrace (4th- 1st
century BC), in “Archaeologia Bulgarica”, 4, 3, pp. 44-57.
Rihll 2009 = T. Rihll, Lead ‘slingshot’ (glandes), in “Journal of Roman Archaeology”, 22, 1, pp.
147‑169.
The Oxford Companion to Classical Civilisation = The Oxford Companion to Classical Civilisation, a cura
di S. Hornblower e A. Spawforth, Oxford, 2014.
Vischer 1878 = W. Vischer, Kleine Schriften, II, Archäologische und epigraphische Schriften, a cura di
A. Burckhardt, Leipzig.
Völling 1990 = T. Völling, Funditores im römischen Heer, in “Saalburg Jahrbuch”, 45, pp. 24–58.
Weiss, Draskowski 2010 = P. Weiss, N. Draskowski, Neue griechische Schleuderbleie. Tissaphernes
und weitere Kommandeure, in “Chiron”, 40, pp. 123‑153.
Zangemeister 1885 = C. Zangemeister, Glandes plumbeae inscriptae, Ephemeris Epigraphica, 6,
Romae.
Riassunto
Si pubblicano qui otto ghiande missili con iscrizioni in greco della collezione di Berna Oǧuz di
Izmir (Turchia), databili al IV secolo alla tarda età ellenistica (forse II-I secolo a.C.). Si aggiunge una
ghianda del museo di Izmir con iscrizione in latino, di epoca romana. Si dà quindi notizia dell’esistenza
di altre ghiande nei musei di Ödemiş, Akhisar e Balikesir.
Parole chiave: ghiande missili in piombo; periodo ellenistico; Asia Minore occidentale; una collezione
privata turca; Izmir; Turchia; Ionia; Eolide.
527
Ergün Laflı, Maurizio Buora
Summary: New Inscribed Lead Sling Stones of the Hellenistic Period from Western Asia Minor in
the Private Collection of Berna Oğuz in Izmir (Turkey)
The paper presents eight slingshots with greek inscriptions belonging to the collection of Berna
Oǧuz, Izmir (Turkey), dating from the fourth century to the late Hellenistic period (perhaps second-first
century BC). In addition there is another slingshot, with latin inscription, housed in Museum of Izmir.
The paper therefore gives news of the existence of others slingshots in the museums Ödemiş, Akhisar and
Balikesir.
Keywords: lead sling stones; Hellenistic Period; western Asia Minor; a Turkish private collection; Izmir;
Turkey; Ionia; Aiolis.
Özet: İzmir’deki Özel Bir Kolleksiyonda Bulunan Batı Anadolu Kökenli Hellenistik Dönem Üzeri
Yazılı Kurşun Sapan Taşları
Bu kısa makale İzmir Müze Müdürlüğü’ne Berna OĞUZ adına kayıtlı özel bir kolleksiyonda bulunan Hellenistik Dönem’e ait 10 adet kurşun sapan taşı üzerinedir. Bu sapan taşları Büyük İskender’in
Batı Anadolu’daki seferlerinin birer ispatıdır. Makalenin sonunda bir adet Roma Dönemi sapan taşı da
tanıtılmaktadır.
Anahtar Kelimeler: Kurşun sapan taşları; Hellenistik Dönem; Batı Anadolu; bir Türk özel kolleksiyonu;
İzmir; Türkiye; Ionia; Aiolia.
Ergün Laflı
Dokuz Eylül Üniversitesi, Edebiyat Fakültesi, Arkeoloji Bölümü
Tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi
Oda No. A 418, Buca, TR-35160 Izmir.
[email protected]
Maurizio Buora
Via Gorizia, 16 - I-33100 Udine
[email protected]
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