Bologna Magica - Bologna Welcome

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Bologna Magica - Bologna Welcome
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Il lato più misterioso di Bologna si svela nelle sue vie
attraverso storie segrete di alchimisti, astrologi, streghe
ed eretici depositari di un’antica cultura dimenticata.
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Museo Archeologico (Ex Ospedale di S. Maria della Morte). Stemma Confraternita dei battuti.
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Informazioni turistiche
tel. +39 051 239660 - +39 051 6472201
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Piazza Maggiore 1/e
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Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84
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Attraversando piazza Malpighi si ammirano i simboli ermetici delle
tombe dedicate ai Glossatori, in quello che fu l’antico cimitero
di San Francesco. La basilica gotica racconta storie di Alchimia
dentro ai conventi e anche il mistero dell’esame svolto da Wolfgang
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A cura di Bologna Magica (www.bolognamagica.com)
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Al civico 3, troviamo la casa natale di Guglielmo Marconi
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spiritismo. In quel periodo a Bologna,
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occuparono di questa materia, raccogliendo un patrimonio
bibliografico relativo ad argomenti sulla fenomenologia via del Pratello
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paranormale. Sempre in via IV novembre, su una
sul lato della chiesa del Santissimo Salvatore, si ricorda la prima
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Cattedra di Astrologia all’interno della facoltà
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Medioevo. In quel periodo un medico doveva essere anche un
bravo astrologo!
Il luogo ricorda gli incontri dei Fedeli D’Amore, che vengono spesso via
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definiti una vera e propria setta letteraria, dalle cui rime iniziatiche Selvatica
nacque la lingua italiana.
Poco oltre si incontra via De Gombruti dove sorgeva l’abitazione
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di Gerolamo Cardano, (1501-1576 circa), matematico,
medico,
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astrologo e filosofo. In fondo a via IV Novembre ecco il Torresotto
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Portanova che fu la dimora della strega vipiù
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Gentile Cimieri (XV secolo), conosciuta come la ‘strega
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Un altro avvenimento misterioso
riguarda l’origine dei Tarocchi e, per
questo, occorre andare in via Galliera,
presso Palazzo Felicini, dove abitò la
famiglia Fibbia Castracani, un membro
della quale diede vita ai Tarocchi ed alla
loro storia.
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Nella Cappella Bolognini, in San
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Petronio, si può ammirare poi la
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prima rappresentazione dell’Appeso.
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Parlando di carte, non si può fare
a meno di ricordare che in Piazza via Pier de’ Cre
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nel 1423, un’operazione mirata a
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sconfiggere il vizio del gioco. Oggi l’arte via Malvasia
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contemporanea celebra queste arcane
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carte nel Museo Internazionale dei
Tarocchi, a Riola di Vergato, in provincia di Bologna.
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(www.museodeitarocchi.net).
Resistenza
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Amadeus Mozart nel 1770 a Bologna per essere ammesso alla
prestigiosa Accademia Filarmonica e del suo incontro con Giovanni
Battista Martini.
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9.Via Galliera
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Il viaggio nei segreti più magici della città
parte dalla basilica di San Petronio, le cui
geometrie ricamano una simbologia
cara ai Maestri Muratori. Al suo
interno, sul pavimento, si percorre una
meridiana zodiacale che trasformò
il calendario. Ispirata all’Astrologia
la costruzione della facciata, dove
all’interno di un cerchio le armonie
architettoniche si costruiscono con
l’inserimento di un triangolo equilatero,
simbolo di elevazione, di un quadrato che
esprime il concetto di costruzione stabile e di un esagono, l’uomo
e il compimento. Esse disegnano all’esterno del cerchio dodici
punti invisibili che determinano le altezze ed i volumi della chiesa,
riconducibili all’eterno ciclo zodiacale. Per gli amanti dei tesori
nascosti, la leggenda tramanda che sotto uno degli oltre tremila fiori
scolpiti sulla facciata del Palazzo del Podestà, ve ne sia sepolto uno!
Nella vicina via Gargiolari una porta murata nasconde lo studio del
celebre medico e astrologo bruciato al rogo, Cecco D’Ascoli.
(Foto: Diagrammazione astrologica San Petronio)
Un famoso detto bolognese «Tra la Vita e la Morte solo un passo… »
ci conduce di fronte al santuario di Santa Maria della Vita nella
vicina via Clavature, situata sul tracciato che i condannati dovevano
percorrere prima di giungere al rogo.
3.Piazza Galvani
È qui la prima statua che Bologna dedicò ad un suo cittadino: Luigi
Galvani (1737-1798). L’ispirazione dei suoi studi guidò la mano di Mary
Shelley (1797-1851), nel suo capolavoro: Frankenstein. In questa
piazza sorge l’Archiginnasio, prima sede ufficiale dell’Alma Mater
Studiorum. Le sue pietre creano un calendario soli-lunare, mentre
al suo interno per secoli si produsse la magica “teriaca”, la panacea
di tutti i malanni. Al primo piano, sorge il ciclo astrologico più
misterioso della città, sul soffitto del Teatro anatomico, progettato
da Ovidio Montalbani un inquieto astrologo del XVII secolo.
Santo Stefano. Sirena bicaudata
7.Le due torri
Soffitto Teatro Anatomico
4.Via D’Azeglio
2.Piazza del Nettuno
La fontana più rappresentativa della città è un evidente collegamento
al Concilio Tridentino (1545-1563): dedicata al dio pagano Nettuno
il cui tridente schiaccia l’eresia. Di fronte alla fontana, il palazzo in
cui Re Enzo, figlio di Federico II, fu imprigionato: qui il sapiente mago
Michele Scoto (1175 ca. - 1232/36) ha raccolto la sua magia nei
sontuosi banchetti che la leggenda racconta. Non dimentichiamo la
Torre Lambertini e le antiche storie di fantasmi.
Di fronte al Palazzo, all’interno della biblioteca Salaborsa le vestigia
di una Bononia romana sconosciuta e del primo Orto Botanico, che
portò con sé la magia delle erbe tanto cara alle streghe cittadine.
Iside e proseguì con duemila
anni di storia. Tra realtà e
leggenda, si legge l’ombra
lunare dei simboli ermetici e
alchemici che arricchiscono le
sue mura. Fu definita la Santa
Gerusalemme
Occidentale,
infatti, la chiesa del Santo
Sepolcro riproduce in scala le
esatte misure del Santo Luogo
gerosolimitano. La tradizione
ermetica racconta che il Santo
Graal sia rappresentato nel
Catino del cortile di Pilato.
Portico dei Bastardini. Diavolessa
La chiesa di San Procolo
vide sorgere la sede della
Muratoria e la prima Charta
dei diritti e doveri delle
maestranze nel 1248. Di
fronte, sotto il portico
dei Bastardini, appare un
emblema inquietante: la
Diavolessa bolognese, forse
a ricordare la storia della
strega Caterina vissuta
nel XV secolo in questo
quartiere.
5.Piazza San Domenico
La chiesa di San Domenico fu sede del Tribunale della Santa
Inquisizione. Qui si intrecciarono le storie dell’eretica perversione:
dai Catari ai Dolciniani, senza dimenticare la storia di uno degli Ordini
religiosi più impenetrabili del Medioevo: i Templari. Poco distante, in
via degli Arienti, ebbero sede i frati Gaudenti che lasciarono alla città
uno dei più oscuri enigmi della storia Aelia Lelia Crispis: la misteriosa
pietra funeraria di Bologna.
6.Complesso stefaniano
Si erge al centro di una piazza che nelle sculture dei suoi capitelli
rappresenta un sapere mutuato da simboli arcani. Il complesso
nasce intorno al I secolo d.C. con un tempietto dedicato al culto di
Leggende e storie sulle Due Torri introducono in un fascinoso e magico
percorso alla scoperta dei Templari che avevano la loro sede in Strada
Maggiore. Questa via inizia ai piedi della torre principale, l’Asinelli.
La leggenda racconta che fu costruita in una sola notte dal diavolo
in persona. Le torri sono l’albero maestro di un cerchio di mura che
segna ancora oggi il ritmo del tempo e dello Zodiaco. Già dal XVII
secolo si descrivevano infatti le dodici porte aperte sulla terza cinta
muraria di Bologna come l’espressione dei dodici segni dello Zodiaco.
8. Ex ghetto ebraico
Ai piedi della torre più piccola, la
Garisenda, si aprono gli antichi
cancelli di quello che fu il ghetto
ebraico bolognese, come ricorda
la via dei Giudei. Qui ebbero sede
gli studi più misteriosi della città,
inerenti all’Alchimia e alla Cabala.
Parlando di Alchimia ricordiamo
Vincenzo Casciarolo (1571-1624)
che nel tentativo di trovare la pietra
filosofale, creò invece la pietra
fosforica che, ancora oggi, viene
ricordata come la pietra di Bologna
o pietra luciferina. Ne trattò le
magiche virtù anche Goethe.
Imboccando via Goito si incontra
la traccia di Achille Bocchi (14881562) un erudito bolognese in
odore di eresia che raccolse le sue idee nell’antica accademia a Palazzo
Bocchi. Era chiamata Hermatena, la fusione di Ermes e Athena, ed ebbe
lo scopo di ospitare le grandi menti di un’epoca che riscoprì l’epopea
ermetica dall’antico Egitto. Molto spesso furono a un passo dalle eresie
più importanti di quel periodo.
Mercurio e Atena, Achille Bocchi
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