la vera storia di Niki Lauda e James Hunt

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la vera storia di Niki Lauda e James Hunt
Il Parere dell ingegnere
Ron Howard a Roma per presentare Rush: la vera storia di Niki Lauda e James Hunt
Ron Howard a Roma per presentare Rush: la vera storia di Niki Lauda e James Hunt Red carpet all'auditoriun
conciliazione con tanto di Ferrari per il regista premio oscar accompagna dagli interpreti Daniel Bruhll ( Niki Lauda) e
Chris Hemsworth (James Hunt). Nel cast anche Pierfrancesco Favino nel ruolo di Clay Regazzoni. di Emanuela Del
Zompo Diretto dal regista premio Oscar Ron Howard, interpretato da Chris Hemsworth e Daniel Bruhl, Rush è la
perfetta ricostruzione storica del campionato di Formula 1 del 1976. L'età dell'oro della Formula 1 è ricostruita fedelmente
nel minimo dettaglio, dalle auto alle divise, agli accessori indossati. Era dai tempi di Le 24 Ore di Le Mans, il classico
degli anni 70 interpretato da Steve McQueen, che Hollywood non dedicava tale attenzione al mondo dei motori, con
l'obiettivo di ricreare il glamour, l'adrenalina, le intense emozioni dello sport più veloce del mondo. Howard ha lavorato
alla sceneggiatura del film insieme allo sceneggiatore-drammaturgo inglese Peter Morgan, convinto che la rivalità tra
Lauda ed Hunt e le loro emozionanti battaglie durante la stagione della Formula 1 del 1976 fosse una storia capace di
trascendere le pagine dei giornali sportivi.
Morgan cresciuto in Inghilterra sapeva tutto su James Hunt meno su Niki Lauda. Così lo stesso ha contatto Lauda per
scrivere una storia drammatizzata della Formula 1 del 1976. Lauda, ha fornito a Morgan degli input preziosissimi durante
la fase si scrittura riportando lo sceneggiatore alla realtà della vicenda storica dove si sottolinea il famoso Ring, che cambiò
la vita a Lauda. Stiamo parlando dell'incidente che costò quasi la vita a Niki avvenuto in Germania a Nurburgring.
Dall'incidente Lauda riportò gravi ustioni che lasceranno cicatrici permanenti nonostante la chirurgia plastica e danni ai
polmoni esposti ai fumi tossici rilasciati dagli estintori sul luogo dell'incidente. Quasi cieco Lauda non si arrende e le
continue vittorie di Hunt che segue in tv dall'ospedale lo spronano alla guarigione per tornare a correre la Formula 1 a
sole 6 settimane dall'incidente. E' una storia avvincente, che incolla lo spettatore alla poltrona in un continuo alternarsi di
emozioni che lo rendono partecipe della storia dei personaggi stessi. Come è stato lavorare alla stesura della
sceneggiatura Ron? "Devo dire che la sceneggiatura è stata un costante divenire, man mano che si procedeva con la
storia. Prima della versione finale abbiamo fatto tante interviste almeno una trentina per rievocare i momenti storici delle
vicende di Niki e James. Abbiamo incontrato tante persone che all'epoca hanno conosciuto i due piloti e ci siamo basati
su un archivio di documentari di quel periodo." Cosa voleva descrivere esattamente nel suo film? "Oltre la storia
raccontare quell'epoca, così glamour e fantastica. Quindi il film è soprattutto una ricostruzione storica di un periodo d'oro
non solo per le corse e la Formula 1!" Come ha scelto i suoi personaggi? " Be per Marlene, ci siamo sentiti su Skype e
mentre le proponevo il progetto lei era in casa con suo marito a pelare le cipolle quindi non so se le lacrime dipendessero
dalla mia proposta o dal fatto che stava cucinando (sorride). Quando ho letto la sceneggiatura ed il personaggio di Clay
Regazzoni mi è subito venuto spontaneo pensare a Pierfrancesco Favino. I protagonisti? Bè ovvio ho fatto dei provini...
(sorride di nuovo)" Accanto ai protagonisti vediamo due splendide donne che sostengono il loro ruolo, Olivia Wilde (
Suzy la moglie di Hunt) e Alexandra Maria Lara (la moglie di Niki) che ruolo hanno nel film e che messaggio danno a loro
volta alla storia? "Olivia Wilde che interpreta la moglie di Hunt è l'antagonista perfetta per lo stesso Hunt. Lei è tutto
quello che James vuole in quel periodo della sua carriera ma nel corso della storia vedremo che Suzy (Wilde) acquisisce
consapevolezza di ciò di cui ha bisogno per essere felice. Non può vivere per James, lei deve pensare a se stessa. Nel
ruolo di Suzy c'è una scena particolare che da una forte reazione emotiva ed un messaggio ben preciso: quando la
stessa guarda James vincere il campionato ed è questo ciò che Hunt ha sempre voluto, lei stessa lo desidera per lui. In
questa scena si avverte il forte sentimento d'amore nonostante la storia di entrambi sia volta alla fine. Questo elemento
umanizza Hunt ed anche lei. Una parte del loro amore è sopravvissuto. Diverso il ruolo di Marlene (la moglie di Niki), la
compagna sempre pronta a sostenere il marito, anche dopo che l'incidente l'ha sfigurato. E sempre difficile la scelta della
donna di sostenere di nuovo il marito desideroso di tornare a correre nonostante abbia corso il rischio di morire. Due
donne diverse che sottolineano la vita dei protagonisti e la rendono ancora più avvincente." E per finire due parole su
Favino? " Avevo già lavorato con lui in Angels e Demons e lo stesso attore aveva già interpretato una fiction televisiva su
Enzo Ferrari, quindi conosceva bene quel mondo!" Come ha girato il film? Che mezzi a disposizione ha avuto? "I
migliori che si possano trovare ora sul mercato." Ma ha fatto uso anche della computer grafica e di materiale
documentaristico? "Certo, la computer grafica è stata usata soprattutto per la corsa delle auto, per non mettere in
pericolo i piloti. Si c'è materiale d'archivio documentaristico, ma le scene girate di finzione si mescolano talmente bene
con quelle d'archivio che sono state utilizzate ben poco, tanto che siamo riusciti a ricreare quell'effetto ottico che portano
lo spettatore indietro nel tempo. Voglio dire che la fotografia sembra proprio di quegli anni ecco perché poi si
confondono tra loro scene reali con quelle di finzione. E sono convinto di aver riportato in vita quest'epoca del 1976
piena di glamour e di colori che è quella della Formula 1." Dove è stato girato il film? "In Inghilterra e in Germania,
proprio al celebre Nurburgring dove avvenne il terribile incidente a Niki Lauda". A proposito di Lauda, come ha preso la
notizia di un film sulla sua vita? " In maniera positiva ed anche se non aveva nessun diritto contrattuale alla produzione,
si è messo a nostra disposizione soprattutto per gli attori che dovevano interpretare il ruolo di Niki e James. Se avevamo
un problema potevi chiamarlo a qualsiasi ora, che lui rispondeva per risolvertelo." Che sensazione le ha lasciato Lauda?
"Bè ogni volta che ero in auto con lui.... correva"! Che difficoltà ha avuto nel girare il film? "Diverse, ricreare gli anni 70,
far rivivere delle gare realmente avvenute, sono state tante le sfide ed impegnative. Ma dal punto di vista del cast,
questo è stato uno dei miei film più semplici"!
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