Sulle tracce di Andy Warhol

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Sulle tracce di Andy Warhol
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( Al mondo intiero)
Sulle tracce di Andy Warhol
Spiccioli di filosofia - Autobiografia
Ubaldo
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Prima Parte (Anni accademici)
Warhol ebbe il merito di rappresentare “ad arte” la società dei consumi. Ispirati dal
suo grande genio si cerca di descrivere quello che forse un po’ tutti intimamente
pensano. Questa prima parte, realizzata nel corso dei miei “distratti” studi universitari
e nata come piccola raccolta di riflessioni personali, diventa, solo in seguito, vera e
propria autobiografia. Le persone, con nome travisato, i fatti, le situazioni descritte
sono tutte reali. Le stesse frasi andrebbero talvolta meditate, trascendono dal significato
immediato.
Buona lettura.
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1. Il mio ideale è una certa contraddizione.
2. Quando ero piccolo amavo scrivere lettere d’amore a ragazze inesistenti, il bello era
che finivo col litigarci sempre
3. Anna dai capelli rossi era orfana, Candy Candy era orfana, Heidi era orfana, Remì
più o meno, l’ape Magà pure, l’uomo Tigre altrettanto.Credo di aver vissuto
un’infanzia orfana di cartoni animati senz’orfani.
4. I concorsi di bellezza dovrebbero avere una giuria composta di soli bambini, maschi
e possibilmente stranieri. Sono, infatti, i bambini i critici più attenti e severi, gli
adulti si distraggono molto più facilmente. Credo, tuttavia, che si possa far giudicare
questo genere di bellezza anche al sesso opposto e che sia necessario, onde evitare
scelte stereotipate, che i giudici provengano da diversi punti del globo.
Un’alternativa sarebbe creare un pool di veri esperti che giudicassero per giorni e
giorni le concorrenti, naturalmente solo sul profilo fisico (che senso ha giudicare se
sono intelligenti, dopotutto il concorso è solo di bellezza).
5. Siamo giudicati in continuazione. Quando conosco qualcuno la prima cosa che penso
è: “dai, su, fatti pure i tuoi pregiudizi”
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6. Il parasillogismo insegna che non sempre un discorso in apparenza perfettamente
logico è corretto. La logica può essere utilizzata anche da uno scienziato,come da un
demagogo,così pure da un anticristo.
7. Perché amo il mio nome? Se mi chiamassi Paolo Rossi, Franco Bianchi, Antonio
Greco, avrei sempre timore di fare visita a qualche defunto, non si sa mai potrei
sempre riscontrare più di qualche caso di omonimia…
8. (Frase cancellata).
9. Sto attraversando uno strano momento: amo tutto ciò che è demenziale. Se sento
qualcuno rinfacciare ad un altro di essere un demenzialista gli domando: “sei sicuro
di averli mosso una critica?”
10. Con i miei nemici mi dimostro spesso romantico e ciò mi rende ancor più detestabile
ai loro occhi
11. Soffro di una strana malattia sociale: spesso il mio odio verso qualcuno è così
viscerale da divenire amore (Dubitate del mio passato, quindi, se dimostro di volervi
bene…)
12. Mi sono ormai così abituato al mio paio di occhiali che se il mio oculista mi dicesse
che per qualche strano miracolo ho riacquistato le mie antiche diottrie, pagherei per
farmi dire il contrario. Sul mio testamento aggiungerò una clausola : “ … purché mi
seppelliate con gli occhiali”
13. Amo gli incisi: la vita è un inciso. L’ideale sarebbe poter scrivere tutto tra parentesi,
tra parentesi di parentesi, e così via. Il discorso ne risulterebbe certo più confuso, ma
sarebbe più divertente e anedottistico.
14. Provo una certa invidia per i bambini di oggi: hanno dei giocattoli che io non avevo.
Quando avrò il mio primo stipendio comprerò una piccola palla in gomma
piuma,qualcuno di quei strani macchingegni chiamati videogiochi, le carte dei
Pokemon e un canestrino da basket. Sono sicuro che ritroverò una qualche parte di
me smarrita da tempo. Tempo fa mi capitò di dover fare un regalo e di dover entrare
in un negozio per bambini. Ricordo ancora l'emozione che provai nel vedere quei
magnifici giocattoli, veri e propri ingegni della tecnologia (e pensare che alcuni
scienziati hanno magari speso alcuni anni e diverse energie per inventarli) lì,
perfettamente sistemati, nei loro scaffali. Rimpiango ancora di essermi comprato
nulla.
15. Una volta mi capitò di sentire alla radio una reclame che faceva:"compra Cicciobello
primi passi...fino a Natale è in offerta a sole £ 56000* "
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a che io mi sono detto - se un peluche o una qualsiasi altra bambola costa così tanto,
come mai qualcuno si ostina ad invitare a che si regalino bamboline per i bisognosi a
Natale: non sarebbe meglio dare a loro qualcosa di veramente utile?
*oggi, primavera 2002, Cicciobello primipassi costa circa 40 euro, mentre Barbie 100
dollari (200.000 delle nostre vecchie lire)
16. Se le cose iniziano a parlare, o stai diventando pazzo o non ti accorgi di essere
diventato un poeta.
17. Quando mi sposerò costringerò gli invitati a vestire tutti allo stesso modo: mi
piacerebbe intonarli molto con la tappezzeria di casa.
18. Debbo ammettere che già all’età di 6 anni ho scritto un testamento (chiaramente si
trattava per lo più di un testamento spirituale o vi imponevo delle volontà). Da
allora continuo a scriverne tutti gli anni uno.
Probabilmente un giorno pubblicherò un libro “I miei Testamenti”.
Tali testamenti sono sommersi da mucchi di carte, praticamente potrei dire di averli
seppelliti.Sono sommerso di testamenti, l’unico problema è che sono i miei…
19. Leggo tutti i giorni un oroscopo tranne quando ho un esame: ho paura di trovarci
scritto che non lo passerò
20. Quando vado in un paese straniero cerco di comprenderlo al meglio gustandone i
suoi piatti. Ho sentito che in Vietnam mangiano i topi, prima o poi andrò anche da
quelle parti.
21. Ho uno strano complesso: tutte le ragazze che ho amato assomigliano a parenti o ad
amici: se continua così sento che prima o poi finirò per chiamarne qualcuna “Nonna”
22. I bambini di oggi sono molto più svegli: se continua di questo passo quando avrò un
figlio ed egli avrà 6 anni lo nominerò mio procuratore personale. Io, d’altronde, a
quella età avevo già steso testamento(vedi punto 18)
23. Quando mia madre parla lamenta spesso che io non la ascolti,che sono distratto. Io,
in effetti, le dico che stavo pensando ad altro: quest’ “altro” è in genere qualcosa di
filosofico.Si potrebbe dire che tutti gli artisti sono distratti.Il mio ideale sarebbe
filosofare con le persone senza necessariamente connettere i propri ragionamenti in
un discorso consequenziale: cioè parlare, così, all’improvviso, e non con una qualche
connessione fatta con frasi di rito del tipo “stavo pensando che…”.
24. Da piccolo amavo filosofare molto con il mio migliore amico. Avevo un sogno:
quando sarei cresciuto mi sarebbe piaciuto filosofare e leggere poesie in un gruppo
di 12 apostoli.
25. Sarebbe bello poter insegnare ad un bambino un linguaggio aulico.
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26. Odio i luoghi comuni. Il mio ideale sarebbe poter corteggiare una ragazza facendo
magari una sana passeggiata, della verdura di campagna o, chissà, delle semplici
conchiglie marine lungo il bagnasciuga. Le discoteche non danno modo di
apprezzare certe cose.
27. I bambini sono sempre più innamorati del caffè, amano trasgredire, e sanno già a
cosa stai pensando. Il loro giudizio pesa sul vostro orgoglio. Se per loro siete esseri
negativi fatevi pure un viaggio a Lourdes. Se vi proponete di corromperne qualcuno
non illudetevi di poterlo fare con dei cioccolatini, offriteli una buona tazzina di
Lavazza!
28. Il mio ideale sarebbe alzarmi la mattina, uscire di casa e denunciare la prima persona
che incontro.
- A: “ domani verresti a quella fiera?”
- Io: “ …no, domani non posso venire: vado a denunciare il mondo”
29. Sono sempre stato della convinzione che tutti nascondano da qualche parte un libro
che parli della propria vita, parlo di una sorta diario, dove sono contenute le proprie
verità . Quando conosco qualcuno mi verrebbe di chiedere di farmelo leggere: vorrei
capire di più sulle sue conquiste filosofiche.
30. Può sembrare strano,ma molti bambini amano mangiare il formaggio grazie al nonno
di Heidi.
31. Ho sempre considerato il pellegrinaggio un ottimo modo per far fare della sana
ginnastica ai vecchietti del paese: Le strade per i santuari sono sempre più ginniche.
32. Quando incontro un bambino di circa 2 anni in braccio ad un genitore, mi verrebbe
da chiederli: mi scusi, ma lei alla sua età va ancora in braccio?
33. Sarebbe davvero curioso dare del lei ad un bambino
34. (in relazione al punto 27) Se si facesse un esame antidoping ai bambini dell’asilo
credo che ricorrerebbero molti casi di positività alla caffeina.
35. La parzialità di “La Re pubblica”.
Una volta provai a fare un sondaggio tra i miei amici, chiesi chi trovavano più
simpatico tra Topolino e Paperino. Tutti mi risposero unanimemente “Paperino”,
sostenendo quasi sempre che Topolino “stava sulle p….”. Fatto curioso proprio i n
quei giorni apprendo, stranamente, dalle autorevoli colonne di “ La Repubblica” che,
secondo gli psicologi, gli estimatori di Topolino erano di destra, quelli di Paperino,
di sinistra. Non saprei dire qual è la mia personale stima per le 2 figure di Walt
Disney, ma è certo che in quell’occasione il giornale non seppe dare dimostrazione
di imparzialità.
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36. Ultimamente mi capita di incontrare sempre un qualche mio conoscente con in
braccio il proprio pargolo. La confusione è tanta: non riesco mai a capire se l’infante
sia maschio o femmina. Il bello è che ciò mi capita sempre più frequentemente non
solo con neonati, il che sarebbe lecito, ma con bambini di 3, 4 o addirittura 5 anni.
Spesso esordisco con frasi: “uuuuh che bel bambino…”. A che, il genitore m i
riprende stizzito “veramente si tratta di una bambina”. Ho sempre odiato questo
ingiustificato atteggiamento di stizza ; generalmente amo ribattere in forma ancor
più spazientita : “che colpa ne ho io se lei lo ha vestito da maschietto!”. Fatto
curioso, il giorno dopo generalmente ti ribecco lo stesso cristiano fiero e con in
braccio la propria figlia che indossa una timida gonnellina, io penso: “sarà la
casualità?”.
37. Giuro che se Pannella farà uno dei suoi ennesimi stupidi scioperi della fame vado
vicino al suo gazebo ( il grosso tendone dei radicali disposto vicino alla Camera) a
mangiare un bel piatto di maccheroni fumanti. Mi verrebbe da chiedergli - scusi, ma
se lei muore, visto che è laico, le aspetta il nulla, cioè schiatta, caputt!, crepa senza
appelli, fine di tutto. Perché non si gode la vita alla faccia della sua repubblica?
38. Spesso le fotografie rappresentano una mistificazione, la santificazione delle
persone. Mio padre ha appeso 4 o 5 foto di me e mio fratello sui muri della casa: se
volete fare un pellegrinaggio, entrate a casa mia, fatevi il segno della croce e se
preferite accendete un cero!
39. All’università ero uno dei pochi studenti a non vedere Beautiful: a quell’ora
guardavo i cartoni animati.
40. Considero le chiacchierate tra amici come delle interviste: loro finiscono sempre
qualcosa di filosofico o un supporto psicologico sui loro problemi esistenziali.
Quando mi telefonano le loro “arringhe” sono interminabili. Si potrebbe sostenere
che il loro stato repressivo e direttamente proporzionale alla durata della loro
telefonata.
- A: “Potresti venire con me a quella fiera, sempre che tu domani non vada a
denunciare il mondo?”
- Io: “ No, non posso. Domani ho un intervista con Pippo”.
41. Ci sono delle volte in cui la mia meditazione filosofica arriva a tal punto che per
evitare di volare devo prendermi una camomilla.
42. Evito i posti affollati: ho come la sensazione che qualcuno possa sbucare
all’improvviso per chiedermi un autografo.
43. I dentifrici diventano ogni giorno più buoni, di questo passo li ritroveremo anche
nelle nostre ricette. Magari un giorno mangeremo ragù alla… pasta del capitano.
44. Se ad una soap opera come “Beautiful” aggiungi una tetta di fuori mostrata dalla
protagonista eccoti, come per magia conquistata anche quella fetta di pubblico
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maschile tanto ostile al programma. Un mio amico si è comprata una parabola.
Ultimamente alla stessa ora rimaneva “stranamente” incollato al video. Ho scoperto
che guardava una telenovela brasiliana dove ogni tanto si mostrava qualche tetta.
45. Provo un certo ribrezzo quando vedo in un fast food 2 ragazzi finire il proprio pasto
scambiandosi dei baci al “sapor di prosciutto”(ovvero il contenuto del loro panino).
Mi verrebbe da chiedergli se fanno sesso anche al “bacca là”.
46. Se fossi ateo non riuscirei mai a vedere un film più lungo di due ore. Anche le mie
prestazioni sessuali diminuirebbero: si perde troppo tempo.
47. Ho da sempre letto libri poco accessibili. Quando qualcuno dice di avere letto il
Tractatus Logico-Philosophicus by Ludwig Wittgenstein, gli chiedo subito cosa ne
pensa. Dopo un po’ inizio a dubitare che lui abbia letto la stessa cosa.
48. Ultimamente faccio qualcosa di straordinario, di impensabile fino a poco tempo fa:
fermo la gente per strada, si, proprio così, quella che vedo triste e che ha scritto in
fronte: «fermati da me, voglio parlare». Ascoltare le loro storie, la storia del mondo,
è una grande responsabilità, un mestiere affascinante.
49. Le ragazze con le quali esco parlano solo di filosofia, non potrebbe essere altrimenti.
Quando lo dico ai miei amici qualcuno non ci crede. Qualcun’altro sostiene che io
abbia impostato con loro una sorta di amore platonico. A costoro io rispondo che
non parlo d’amore, ma di filosofia.
50. Dovessi rinascere preferirei essere un cane: mi incuriosiscono molto i profumi di
quelle scatolette al pollo, al manzo, o a chissà che cosa, messe nella ciotola del cane
del mio vicino.
51. La proposta più insolita che feci. Una volta chiesi a mia madre se avrebbe voluto
giocare a pallone con me: mi sarebbe incuriosito molto vederla in mutandoni e
scarpette a scalciare e ad inseguire una palla (ovviamente ella rifiutò). Sarebbe
divertente, ad esempio, vedere le anziane signore del mio paese, perennemente
attaccate al rosario e all’uncinetto, fare un torneo di calcio. Si potrebbe ipotizzare
addirittura un torneo tra le intere famiglie di paese, di quartiere o, chissà, anche di
condominio.
52. Ultimamente ho uno strano modo di guardare la bellezza. Non guardo tanto gli occhi
delle persone, ma il loro paio d’occhiali. Trovo che una ragazza con gli occhiali sia
decisamente più sensuale. Ricordo che quando, a sedici anni, il mio oculista disse
che avrei dovuto indossarne un paio da riposo (mi mancavano appena 0,50 diottrie
se non addirittura 0,20) esultai. Ne imposi subito l’ acquisto coatto a mia madre.
Ricordo che in quel periodo ero timidissimo, l’unico complimento che riuscii a fare
ad una ragazza fu: “bel paio d’occhiali”. Lei non ci capì molto.
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53. Mi congratulo spesso con le aziende alimentari che soddisfano il mio palato
inviando delle raccomandate (in questo modo cerco di dare maggior valore al mio
gesto). Amo anche ricordarmi sia dell’onesto operaio , probabilmente meridionale o
extracomunitario e addetto allo smistamento delle poste, che del laureato che lavora
affannosamente nell’ufficio marketing. Mi accorgo di essere diventato una specie di
beniamino aziendale. La mia cassetta delle lettere è sempre zeppa di pubblicità
(ovviamente, distinguo i volantini che ricevo da quelli delle aziende alle quali non
scrivo). Ho incoraggiato le imprese ad inviarmene di nuovi proprio perché li trovo
affascinanti. Non c’è niente da fare, è vero quanto si dice: “la pubblicità è l’arte del
nostro secolo”. Nella mia camera ho sostituito i poster di Manuelona Arcuri con
delle graziose immagini pubblicitarie. Non meravigliatevi, quindi, se prima o poi
troverete dei salamini “Beretta” reclamizzati nella stanza di un qualche vostro
conoscente.
54. Può sembrare strano ma generalmente tolgo gli occhiali da riposo proprio perché mi
stanco di portarli addosso.
55. Ho sempre considerato la penna nera come la penna dei burocrati, quella blu come
quella dei romantici. Se vi proponete di scrivere una lettera d’amore agite di
conseguenza.
56. Talvolta alla mia timidezza si contrappone una incredibile, paradossale, repressa
sfacciataggine. Un esempio su tutti: tempo fa mi affacciai dal balcone di un mio
amico . Incrociando lo sguardo di una ragazza intenta a stendere la sua biancheria
intima, le gridai: “COMPLIMENTI! BEL PAIO DI MUTANDE!”. Dopo un sorriso,
che non scorderò mai, questa mi rispose con ironica sagacia: “VISTO CHE SONO
GRIFFATE, MI PIACE METTERLE IN EVIDENZA!”.
57. L’ironia è uno stile di vita, una religione. Aiuta a far senti re le persone che ti sono
accanto immortali. La speranza e il sorriso sono energia.
58. Il giorno precedente ad un esame universitario amavo scaricare tutta la tensione
corporea facendo le pulizie di casa. I miei coinquilini mi dicevano sempre che forse
avrei fatto bene a studiare. In seguito lessi che la filosofia zen considerava la pulizia
molto importante alla catarsi spirituale.
59. In generale, odio dare dei giudizi affrettati: vorrei avere tempo, anzi no, tantissimo
tempo prima di decidere. Se mi dovete chiedere un parere su quale abito indossare
per un matrimonio, chiedetemelo 5, 6, o addirittura 8 anni prima! Tempo fa una
ragazza mi pose una domanda che considero, ancora oggi, il più grande dilemma
filosofico che mi sia stato posto, cioè qual’era la mia ragazza ideale. Avevo
affrontato durissimi scontri filosofici in passato e mai avrei immaginato che una
domanda del genere, che si potrebbe definire a dir poco banale, mi avrebbe dovuto
sottoporre a frequenti nevralgie(ammetto che ancora oggi cerco una risposta). Chiesi
alla mia amica un mese di riflessione, ma questa mi incalzò,così finii per parafrasare
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quello che avevo sentito dire per puro caso da un tizio in un talk show del
pomeriggio.
60. Nonostante la Messa sia un momento solenne, parliamoci chiaro, l’offertorio è un
ottimo momento per liberarsi di quegli stramaledettissimi spicci.
61. Da Bambino aspiravo a diventare cabarettista. Ecco alcune delle frasi scritte in uno
dei miei diario delle elementari:
a) Peccato che da morti si puzzi, sarebbe curioso se si odorasse, chissà, di
pasta asciutta!
b) Chissà se le mucche gradirebbero di più nella propria bacinella delle rape
affogate “alla barese”, o se il vitello il preferirebbe il cappuccino anziché
della solita zuppa. La domanda è: può un’animale avere delle preferenze
culinarie?1
c) - Mio figlio è in grado di pulirsi la mela da solo
- Il mio è ancora più bravo, sa farlo anche in compagnia!
Alle medie provai con frasi aforistiche “a lla Frate Indovino”:
a) Se un bimbo ti si avvicina con una lacrima sul viso, offrili una fettina di
cavallo e tornerà felice
b) L’ideale per scrivere una poesia sarebbe durante una lavanda gastrica
c) Sono pieno d’idee, purtroppo non riesco a farle entrare nel mi o cervello.
62. Trovo una ragazza coi boxer molto intrigante, forse perché prediligo inconsciamente
un tipo di ragazza con gli “attributi”.
63. Quando leggete un giornale precipitatevi subito sulla posta. Le opinioni della gente
non andrebbero mai sottovalutate (per quanto il giornale possa “filtrare”, la verità
non esisterebbe nemmeno se la redazione avesse i più sani principi). La domanda è:
“si possono estrapolare dei profili, delle identità, delle verità da quello che si può
trovare?”. Alcuni giornali hanno avuto poi la brillante idea di pubblicare le e-mail
dei lettori che hanno scritto e verso i quali, di fatto, si potrebbe replicare.
Personalmente trovo interessante sondare i pareri della gente di tutto il mondo
leggendo la posta di quei giornali come il Times e dove si possono cogliere le
sensazioni tanto dell’inglese, quanto del lettore del Burundi o della Nuova Guinea.
64. Conosco troppa gente sola per potermi definire una persona sola.
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Ricordo che in quel periodo amavo fare degli esperimenti un po’ bizzarri. In una delle lezioni delle elementari la mia
maestra decantò le proprietà del letame, un tempo utilizzato per concimare le piante. Intuì subito che avrei potuto
sperimentare qualcosa del genere. Visto che a me piaceva l’orzata provai ad innaffiare il basilico di mia madre.
L’esperimento si rivelò un completo fallimento. Le piante dopo qualche giorno sembravano avere il morbillo(ovviamente
seccarono). Mia madre(che non era al corrente sui retroscena) continua ancora a chiedersi sul perché di quello strano
fenomeno.
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65. Ci sono delle ragazze che per come sbraitano nei talk show del pomeriggio
potrebbero tranquillamente indossare un elmetto e combattere in guerra meglio di
un uomo.
66. Come un po’ tutti i filosofi alle prime armi amavo sperimentare lunghi periodi di
completa solitudine. Generalmente parlavo così poco che persino il mio linguaggio
finiva inevitabilmente col risentirne. Ricordo che una volta fui fermato per strada da
un extracomunitario per un’indicazione stradale. Non ancora ripigliatomi commisi
tanti di quelli strafalcioni linguistici che alla fine il poveretto esclamò:”ah, anche tu
sei straniero!”
67. Ricordo che alla mia laurea ero “Tesissimo”, mi sarebbe piaciuto esordire:
“Scusatemi se sbaglierò, ma sono quasi 27 anni che faccio lapsus in
continuazione!”.
68. Adoro i giocattoli (ovviamente quelli economici). Mi piacerebbe vivere in una
intera casa giocattolo. Sarebbe bello che qualche amministratore prima o poi
facesse del proprio paese, un regno di giocattoli. I segnali stradali potrebbero ad
esempio essere del tipo “divieto di ruminare” o “divieto di antipatia”, me ntre i
cittadini più istrioni essere premiati, l’intera vita di paese sarebbe all’insegna
dell’allegria. Nel mio immaginario Gesù era una persona in grado di fare sorridere
spesso i suoi amici.
69. Il vero romanticismo si cela soprattutto nei piccoli gesti. Tempo fa conobbi una
studentessa di matematica che si divertiva a fare apparire ad arte nelle mani dei
bambini delle mappe del tesoro, da lei stessa magistralmente disegnate. Per
aumentare la suspance aveva addirittura aggiunto dei quiz di logica. Amava
immaginare quelle piccole pesti intente prima ad ingegnarsi, poi a fantasticare
sull’eventuale contenuto del misterioso sarcofago da ritrovare (lo“scrigno”
conteneva in realtà dei semplici giocattoli). Un giorno la beccai a fare una sfida di
rutti con il suo ragazzo seduta a ridere e a sghignazzare su una panchina a ridosso
della sua facoltà: la loro complicità era squisitamente teatrale, niente di più magico!
70. Durante il primo anno accademico amavo presentarmi sempre sotto false spoglie. Mi
sono divertito tantissimo. Non solo mi facevo chiamare con nomi di persona di mia
conoscenza, ma ne ricalcavo il loro presunto carattere: il mio demone socratico si
impossessava della loro anima. Sono stato contemporaneamente i miei migliori
amici e nemici, ho copiato l’antipatico, l’istrionico, il distratto, il logorroico. Amavo
soprattutto recitare la parte dei miei coinquilini (ricordo che talvolta arrivavo a
vestirmi come loro). Qualche volta mi sono trovato all’università a contatto con più
ragazzi che mi conoscevano non solo ognuno sotto nomi diversi ma, cosa più
divertente, sotto caratteri diversi: nessuno si accorgeva dell’insano imbroglio…Il
problema è che oggigiorno nessuno chiama gli altri per nome, ci si rivolge senza
nominare (ci si rivolge all’oggetto, non al soggetto), io sfruttavo ad arte questo
curioso meccanismo sociologico. Le cose sono iniziate a cambiare il giorno in cui
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qualcuno mi telefonò a casa: chi ricevette la telefonata non ero io ma il presunto me!
Quando la curiosa messinscena finì qualcuno rise, qualcun altro non la prese bene
(io cercai di giustificare spiegando le mie arcane filosofie). Le persone che rimasero
al mio fianco diventarono i miei migliori amici.
Ubaldo, alias Francesco, Pippo, Battista, etc.
Per contattare l’autore (domande, “interviste”, o per ricevere degli aggiornamenti sulle
frasi): [email protected] --vi risponderò comunque, tranne se non sono morto.
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Seconda Parte (Dopo l’università)
Questa seconda parte appartiene al presente, i lavori sono ancora in corso.
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71. Faccio la pipì come le donne, o meglio, le donne fanno la pipì come me2. Tra noi
uomini capita spesso di discutere sul riuscire o meno a fare centro nei water3.
Scopro solo allora di essere una soluzione ai problemi di tutte le massaie.
72. Quando vado dal salumiere mi verrebbe da dire”Pensi, lei sta per dare un etto di
mortadella ad un vero filosofo!”
73. Appenderò la mia tesi di laurea nella cuccia del mio vicino, così se qualcuno gli
chiederà se il suo cane ha il pedigree potrà sempre rispondergli: “no, ma ha la
laurea!”
74. Ebbene si, in passato sono stato infatuato di quella che sarebbe potuta essere una
campionessa mondiale di rutti, purtroppo era già fidanzata(V. punto 69). Avrebbe
potuto tranquillamente intonare con solenne leggiadria il nostro inno nazionale.
75. Fosse per me cambierei città ogni anno. Quando ero a Roma non ero mai felice di
dove mi trovavo. Cambiavo in continuazione casa, quartiere e disposizione della
stessa stanza. Al mattino, non sapevo mai da quale parte del letto c’era il muro,
cambiavo persino il verso del cuscino. A volte mi alzavo nel cuore della notte per
scrivere semplicemente un verso, una frase, una parola qualsiasi che non mi
lasciava dormire in pace (confesso che inizialmente il mio compagno di camera era
non poco turbato da questi improvvisi, notturni, sobbalzi: “Ti senti male? Devo
chiamare un’autoambulanza? Sei Depresso?”, mormorava preoccupato).
Giravo più nelle altre facoltà, alla ricerca di qualche misterioso libro x o y presente
in qualche arcano dipartimento, che nella mia. Ormai ero diventato di casa tra i
bibliotecari. Quando studiavo non ero mai felice di quello che dovevo imparare, così
spaziavo. Se alle interrogazioni finivo inevitabilmente col perdermi, quando tornavo
a casa, tuttavia, mi sentivo più saggio.
76. Sarebbe curioso se si mettessero delle notizie culturali all’interno dei giornaletti
porno, si parlerebbe di “pornocultura”.
77. In futuro vedremo sulle nostre tavole molti “matrimoni misti” tipo baccalà e Nutella.
78. Fosse per me farei il barista solo per prendere cappuccino e cornetto tutte le mattine.
79. Non sarei mai riuscito a fare il consulente matrimoniale, non sarebbe stato semplice
convivere con una eventuale consorte che mi dicesse in continuazione: “e meno
male che sei consulente…”. Lavorare in quel campo significherebbe inoltre dover
trattare con 50-100 suocere a settimana, e non so se rendo l’idea.
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Ovviamente, mi siedo solo nelle abitazioni, nei gabinetti pubblici ritorno a farla in “verticale”.
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80. Non ho mai sentito una ragazza esclamare: “Napoleone era proprio bono”. Sarebbe
curioso se si realizzasse un concorso di bellezza per personaggi storici,
personalmente ho sempre provato un certo debole per Cleopatra.
81. Adoro lavare i piatti: La schiuma è soffice e profumata, l’acqua idrata la pelle. Si ha
quasi la sensazione di fare una vera è propria cura termale.
82. Vivere come in un “Musical”. Quando terminerò “sulle tracce di Andy” scriverò
delle canzoni. Mi piacerebbe molto intonarle all’improvviso mentre si chiacchiera tra
amici.
83. Credo di avere uno strano gusto estetico: spesso amo ciò che è brutto. Tra una
principessa e una rana sceglierei la rana, ovviamente. Sicuramente potreste capire
meglio le basi di questa asserzione se anche voi foste appartenuti a quella
generazione di ragazzi nutrita dai telefilm, quali “Miami Vice”, “Baretta”, “Kojak”,
“Stursky e Hutch”.
84. Ultimamente mi capita di fare dei complimenti un po’atipici del tipo : “hai u n bel
modo di stringere la mano, ti alleni da parecchio?”
85. Sarebbe curioso se si dicesse al proprio partner ideale: “ ti voglio talmente bene, ma
così tanto, così forte, così intensamente, che ti tirerei un cazzotto!”
86. La frase più romantica che mai abbia dedicato a qualcuno: “Siamo tutti uccellini, e tu
hai un bel modo di cinguettare …(e non è poco)”.
87. Come molti sapranno, nel medioevo per la gente comune “la chierica”, in altre parole
la calvizie con la forma del cappello cardinalizio, veniva considerata come segno di
illustre apertura mentale. In proposito, quando ero a Roma, ricordo di aver convissuto
con un tale che, completamente calvo, tutte le volte che si alzava la mattina per
andare al bagno, amava ironicamente esclamare di fronte allo specchio: “Minchia,
quanto sono intelligente…”
88. Fossi nel marketing non esporterei mai fichi d’India in America, anche perché con
tutti quegli hot dog che si mangiano da quelle parti, non so quanto gli americani mi
stramaledirebbero una volta al bagno.
89. A 16 anni scrissi una lettera d’amore, ma così bella, così bella, che praticamente non
la indirizzai più alla ragazza alla quale era inizialmente destinata. Praticamente mi
ero innamorato da solo.
Ricordo che ci aggiunsi un po’ tutto, persino parole come “lattuga” e “polpetta”. Fu
il mio primo impatto con la filosofia. Era la prima volta che scrivevo un qualcosa di
“veramente” filosofico.
Ancora oggi rifletto frequentemente sulla questione della lattuga e della polpetta.
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Sarebbe curioso se si inserissero, nel discorrere con la propria amata, parole
catturate dai contesti più svariati, come ad esempio la cucina. Magari si
“sfornerebbero” frasi del tipo “Pensavo a te: HO BRUCIATO L’ARROSTO…” o
del tipo: “ti trovo molto affascinante, quando mangi il panino” oppure: “Sap rei dirti
«ti amo» anche con una grossa polpetta in bocca (purché non sia un polpettone)” 4.
90. Sono i sorrisi delle persone ad ispirarmi. Insomma, c’è chi e ispirato dalle Muse e chi,
come me, dai “Musi”
91. Come molti metereologhi amano confermare le proprie previsioni chiedendo al
pescatore, così chi fa ricerche di mercato dovrebbe ogni tanto alzare le chiappe dalla
propria sedia da 150 euro, per andare semplicemente a capire come andranno le cose
dalle genuine parole del fruttivendolo sotto casa.
92. Sarebbe bello poter avere le informazioni personali dalle persone più disparate che si
incontrano quotidianamente (per es. il proprio macellaio). In barba alla privacy,
quando ero a Roma mi divertivo molto ad origliare le chiacchiere che la gente faceva
in piazza o al bar: mi faceva sentire più vivo..
93. In futuro avremo patenti su tutto, anche sul sesso. D'altronde oggi esistono dei Master
perfino in comicoterapia!
94. Sono talmente immerso nei mie pensieri da dimenticarmi frequentemente di scendere
alla giusta fermata dell’autobus. In quei momenti considero chi mi disturba un
molestatore, fosse per me lo denuncerei.
95. Il litigio finale con la mia ex fu segnato da una frase che ritengo ancor oggi
memorabile: “Sei talmente coccodè che se ti portano a deporre in tribunale, d eporresti
qualcos’altro”.
96. Tutte le volte che indosso un bel paio di boxer elasticizzati ho come un delirio di
onnipotenza.
97. La mia ex era un tipo non poco eccentrico. Ricordo che una volta, entrando in un pub,
ordinò semplicemente un biscotto. Io gli risposi: “se vuoi te lo do io il biscotto…”.
98. Considero gli amici come un pubblico. Stando con loro mi capita di costruire le
situazioni più bizzarre, di utilizzare gli aggettivi più strani. Qualche esempio. Se mi
trovo con qualcuno di loro in un negozio di scarpe, mi capita di spiazzare il venditore
con una frase del tipo: “questo paio di scarpe mi sta talmente bene e sono talmente
4
Le ultime due citazioni appartengono al repertorio di espressioni usate con la mia ex (con la quale avevo inventato un
linguaggio cifrato); l’espressione sull’arrosto appartiene invece ad un banale libricino letto da me qualche tempo fa.
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comode che ritengo giusto non comprarle!”;oppure, ad una mostra di quadri di
affermare: “questo quadro è talmente bello che mi piacerebbe vederlo nella casa del
mio peggior nemico”, o ancora con una impiegata al catasto: “sei talmente antipatica
che ti trovo molto attraente, usciresti con me?”. Il leit motiv è sempre lo stesso, ed è
comunque un luogo comune: vi sono delle bellezze così perfette da non ispirare
molto. Andy Warhol seppe stravolgere ciò rendendo meno attraente la grande
Maryln, ma più interessante dal punto di vista artistico.
99. Adoro la banalità, soprattutto se questa è in grado di creare un certo imbarazzo
mixato ad un certo disorientamento. Un modo un po’ bizzarro per chiedere ad una
ragazza di uscire potrebbe essere del tipo: “Devo andare a comprare la tazza del mio
bagno verresti con me? Avrei bisogno di una consulenza…”
100. Fossi prete ad un certo punto della funzione racconterei barzellette. Tempo fa una
mia zia mi chiese scherzosamente: “Perché non ti fai prete?”. Io risposi: “Non
vorrei che la gente, anziché pregare, mi applaudisse”.
101. Nella mia vita il mio motto è: diffida soprattutto del tuo macellaio di fiducia
(soprattutto se ad andare a comprare la carne è tua moglie...) 5
;
(Continua sotto)
;
;
5
Questa frase non deve essere considerata in senso letterale. Sta a significare che non bisogna mai fidarsi di quello che ci
viene propinato come “più conveniente”
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Messaggi da me inviate con il cellulare
Queste frasi appartengono al repertorio di SMS da me inviati ai cellulari dei miei amici (non essendo
possibile inviare composizioni troppo lunghe, alcune frasi ovviamente sono state inviate in sequenza)
102. Ho sempre il timore di dover prestare qualcosa a qualcuno, penso subito:”e se lui
muore?”
103. Tutte le volte che incontro un uomo con gli occhiali mi verrebbe da chiedergli se li
indossa anche quando va a bagno (inviato a mia cugina)
104. Mi reputo un intenditore di cocci, nella mia vita ho spesso rotto in cocci. Il bello è
che rimettendoli assieme ad uno ad uno ne ho tratto sempre vantaggio
(Inviato a “Prov oletta”).
105. Il mio ideale di donna è un tipo che porterebbe sotto il proprio ombrellone una
lampada abbronzante (ma dove la trovo una così?!)
(inviato a “Teacher” e ad
Adelaide)
106. Quando avrai una casa tutta tua chiamami, ti aiuterò a riempirla di giocattoli: sarà la
casa del divertimento dove tutti torneranno bambini (inviato a “Joe”)
107. Bisognerebbe consegnare diplomi di “felicità”, di “fantasia”, di “semplicità”, di
“follia” alla gente.(A “Provoletta”)
108. Sono sicuro che se incontrassi la donna più bella del mondo questa si innamorerebbe
di me: il problema è che quella donna difficilmente incontrerà me! (A Luigi)
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109. Adoro chiamare le persone non per nome, ma per aggettivi. C’è un tipo ad esempio
che chiamo “babbeo”. Con “babbeo” ho un ottimo feeling.(A Luigi)
110. Considero certe abitazioni come delle tombe. Anzichè chiedere "dove abiti?" o "dove
lavori?", si dovrebbe domandare "dove sei seppellito?".Parliamoci chiaro: il letto ha
l'aspetto di una bara, le proprie cianfrusaglie sembrano reliquie di un santua
rio, il
gabinetto una cappella, un luogo per pregare. (Ad Alessandro)
111. Non è vero che non ci si possa sposare con una mucca, il problema è riuscire a
convincere la propria consorte a farne accomodare una in chiesa! (Ad Alessandro,
a"Provoletta", a mia cugina, a Luigi)
112. La frutta qui a Forlì costa una cifra, se verrai diventerai “cannibale”, anche se,
nonostante tu sia vegetariana, sei già una “mangiatrice di uomini”!!! (SMS inviata a
“Provoletta” mentre mi trovavo per uno Stage a Forlì)
113. Conosco un unico lavoro molto distensivo: “operatore delle pompe funebri!”. (Ad
Alessandro)
114. Sono in qualche modo attratto dalle persone ipocrite: nella loro falsità percepisco
qualcosa di filosofico o artistico (se non addirittura di vero). Bisognerebbe diffidare
di quelle persone che si spacciano per “veraci”(non è detto che una qualche vongola
presunta come tale non possa farti ammalare d’epatite).Inviterei qualcuno dei miei
amici a frequentare un po’più d’ipocriti nella vita.
115. Certe volte uscire con gli altri mi da quasi la sensazione di tenere legato qualcuno ad
un guinzaglio. Non a caso i cani vengono considerati amici dell’uomo
116. Sarebbe buffo se tra suore ci si chiamasse per nomignoli.(Per esempio, Suor
Salciccia, Suo Tempesta, Suor Birichina, Suor Forchetta, Suor Provoletta!!!)
117. Trovo maledettamente irresistibili le ragazze che usano ombretto nero e mascara : per
fortuna che non sono donna altrimenti chissà quali pirotecniche alchimie
sperimenterei sul mio volto. Ho capito perché le donne stanno così a lungo nel bagno:
provano a truccarsi per carnevale!
118. Parliamoci chiaro uscire con certe ragazze molte volte è quasi come uscire con
qualcuno bardato per un ballo in maschera (il che non mi dispiace anzi rende molto
più intrigante la loro bizzarra personalità). Le donne sono bizzarre ecco perché noi
uomini le amiamo…
(SMS inviata ad numero di cell. casuale letto per strada: credo appartenesse ad un
venditore di scarpe!; ….Risposta” Qui vendiamo solo scarpe…” ; Controrisposta: “Lo
so!!!” )
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119. Ho molto timore degli ascensori. Non vorrei che chi fosse salito prima di me si fosse
lasciato andare ad una liberatoria scoreggia. Io, per giunta,abito al quarto piano di una
palazzina di Taranto (sai che interminabile odissea!!!) (a mia cugina)
120. Sinceramente comprerei il cellulare solo per il videogioco.
121. Corrispondere per SMS con qualcuno è quasi come fare del sesso: Ci si esprime in
termini morfo-sintattici. Di fatti, se la morfologia riguarda la forma, la sintassi ha a
che fare con la posizione… (ad Alessandro)
122. Mi intrigherebbe molto fare del sesso con un’operatrice delle onoranze funebri,
purché nel farlo non sia in abito da lavoro
123. Bisognerebbe fare del sesso la mattina, poco prima di andare in ufficio per poi
incontrare i colleghi con la faccia segnata da una lunga battaglia e pensando che 30
minuti prima di parlare con il nostro solito collega si stava in paradiso. Chissà se da
sposato ci sarebbero delle sere nelle quali preferirei il tenente Colombo al sesso. Il
sesso non è relax, ma stress.
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“Sai figliolo non ricordo se quando ti ho concepito stavano trasmettendo Il
Maurizio Costanzo Show o se stavo per incontrare il mio principale”
124. Non c’è niente di più sensuale di una ragazza che cammina scalza dentro casa.
Ultimamente mi sono preso una tallonite.
125. Ci sono momenti in cui mi sento affascinato dal mondo. Fosse per me scriverei
lettere d’amore ad un po’ tutte le persone che incontro.
126. Bisognerebbe inventare letti a 4 piazze. Quelli a tre piazze sono troppo piccoli.
127. Ho sempre amato le storie d’amore impossibili: mi danno più capacità di sognare
128. Molti dei mie piccoli segreti personali sono dei falsi-segreti .Adoro raccontarli un
po’in giro aggiungendovi la clausola: “Mi raccomando non lo dire a nessuno”. Mi
diverte il fatto che per così poco la gente si possa sentire responsabilizzata .
129. Mi piacerebbe aprire una “ubalderia”, un locale dove mettere nel menù tanti
pupazzetti-stuzzichini somiglianti ai miei amici (menù turistico: Giovanna fritta,
Polenta e Antonio, ecc.)
130. L’ultima volta che finii all’ospedale fu per una grande abbuffata di ciliegie, i dottori
risero molto, si ricordavano ancora di quando mi ero grigliato un dito.
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131.Se sei indeciso sul regalo da fare a qualcuno, regala una scatola vuota, ma se ti ostini
a volerci mettere per forza qualcosa, mettici un sasso.
132. Non parlo mai di "migliore amico", ma di "migliore amici" (A Stefano M.)
133. Non mi considero un vero filosofo, ma un pasticcere (A Stefano)
134. Dovrebbero inventare degli scaldanaso . (SMS inviato ad un po’ tutti)
135. Tempo fa pedinai uno sconosciuto. Mi trovavo in centro, non avevo mai incontrato
quel tipo. Ho scoperto un magnifico negozio di giocattoli ed una pasticceria.
Bisognerebbe sempre pedinare qualcuno.
136. Mi piacerebbe scrivere un libro che duri tutta una vita.
137. Il vero matrimonio non si celebra davanti ad un sacerdote, ma tutte le volte ke il
nostro cuore si riempie d’amore
138. Un buon datore di lavoro dovrebbe selezionare del personale che non abbia nulla a
che vedere con l’azienda. Sarebbe comodo avere un impiegato ad esempio esperto
pasticcere, un po’ come avere il cugino idraulico o lo zio parrucchiere.
139. Ci sono certi preti le cui omelie non sono meno delle migliori arringhe di Perry
Mason. Se ti citano fatti difendere da un sacerdote, almeno risparmi sull’onorario…(a
Sabrina)
140. Nei ristoranti certi antipasti hanno l’aria dei secondi, tanto è vero che quando me li
servono mi verrebbe da dire: “scusate me li servireste dopo il primo?”
141. Mi distraggo per meditare
Postfazione:
Mentre scrivevo la mia tesi di laurea ho impegnato il 51% del mio tempo e dei miei sforzi alla
realizzazione questo lavoro. Persino poco tempo prima di entrare nell’ “agorà” la mia mente era
distratta da pensieri sul mondo. Come infatti dice un vecchio adagio “Debbo scrivere, finche scrivo
penso”. Ritengo che quest’invito sia rivolto anche un po’ a tutti voi: Tornate a scrivere i vostri temi
liceali.
www.antiubaldo.tk
[email protected]
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