L`uovo di Pasqua - Taccuinodiviaggio

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L`uovo di Pasqua - Taccuinodiviaggio
_L'uovo di Pasqua
INCONTRI D'AUTORE
L'UOVO DI PASQUA
di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi
Pasqua, tempo di doni e di antiche usanze, come lo scambiarsi le uova, la cui tradizione
affonda le radici in ancestrali ricordi che simboleggiano la rinascita.
Gli antichi consideravano l’uovo come fonte di vita. E’ l’uovo cosmico che ha succeduto al Caos
primordiale, quindi l’uovo rappresenta il primo germe di vita.
Nel corso dei secoli simboli e tradizione pagane si sono mescolate ad altre religioni. Dal culto
ad antiche divinità nordiche si è giunti a quello cristiano legato al sacrificio di Cristo che con la
morte ha cancellato le nostre colpe, sino alla sua Salita in Cielo che ha dato origine alla
“Pasqua di Resurrezione”.
I primi cristiani ricordavano la resurrezione ogni settimana, la domenica, poi una volta all’anno e
nel 525 si giunse all’attuale ricorrenza.
Assiri, Celti, Galli, Visigoti, e tutte le altre civiltà di ogni parte della Terra, avevano la stessa
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tradizione che considerava l’uovo un talismano, simbolo di fertilità e di vita.
Il rito dell’uovo ha origini antichissime. Praticato in tutte le culture, anche se con nomi e riti
diversi ha sempre rappresentato la festa della primavera, la rinascita del ciclo vitale della
natura, la vita.
Nel corso dei secoli si iniziò a decorarle: i più poveri si limitavano ad un solo colore, mentre i
ricchi e gli aristocratici, usavano tinte vivaci ottenute da infusi di fiori ed erbe(barbabietole,
spinaci, zafferano, edera, violette, castagna, ecc.), e decorate con disegni fantasiosi ed
elaborati, che erano anche un simbolo di ricchezza.
Agli inizi, regalarle era un’usanza pressoché contadina, ma in seguito venne estesa anche alle
classi agiate che presero l’abitudine di donare uova d’oro e d’argento realizzate da valenti
maestri orafi.
I Persiani, oltre 5000 anni fa celebravano l’arrivo della primavera con riti propiziatori, e l’uovo
simboleggiava la fertilità, la natura che si risvegliava, per questo veniva offerto in segno di
prosperità in occasione della “festa delle uova rosse”.
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Scambiarsi le uova non era solo propiziatorio, ricordiamo che a quei tempi era un dono prezioso
anche visto dal lato... alimentare.
Gli antichi Babilonesi (Asia - dal II millennio al IV sec. a.C.), festeggiavano l’anno nuovo
regalando uova.
Un uovo d’oro venne trovato in una tomba di Ur, antica città sumerica (Iraq).
Le tradizioni dei Cananei (Palestina - dal 3000 al 1200 a.C.), affermano che il cielo e la terra
appaiono quando il dio artigiano, Chansor, apre l’uovo cosmico. Nelle loro tombe vennero
rinvenute delle uova.
I racconti mesopotamici (Asia), narrano di un enorme uovo trovato da due pesci nell’Eufrate e
portato sulla riva dove viene covato da una colomba: ne nascerà la dea Ishtar, signora
dell’amore, della vita e della fecondità.
La tradizione di Menfi, nell’antico Egitto, vuole che sia il dio Thot che sotto forma di ibis covi
l’uovo divino che contiene i semi di tutte le cose. Ma per altri è Ptah, il dio vasaio che plasma
sulla ruota l’uovo del mondo. C’è chi afferma che invece sia un’oca a deporre sul Nilo un uovo
da cui esce Ra, il Sole.
Il poema “Kalevaia” (epopea finnica), narra di sette uova deposte dalla Signora dell’Aria,
l’anatra, le cui uova rompendosi formano tanti pezzi e ognuno si trasforma in cose buone e utili,
come il Sole e la Luna, le stelle, le nubi e la pioggia.
In antiche sepolture di Svezia e Russia vennero rinvenute uova di argilla, simbolo della
rinascita.
Due uova d’oca vennero trovate all’interno della tomba di una ragazza morta a Worms
(Germania), nel 320 d.C.
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Anche Dioniso (figlio di Zeus, insegnò agli uomini la coltivazione della vite), in alcune
raffigurazioni sepolcrali della Beozie (Grecia), tiene in mano delle uova.
Sempre nell’antica Grecia, la dea madre, Eurinome, nata dal caos, è fecondata dal serpente
Ofione. Dall’uovo che depone nasce Eros dalle ali d’oro, che da vita al movimento cosmico.
Anche i gemelli Dioscuri (Castore e Polluce, figli di Zeus), nascono da un uovo di Leda,
fecondata da Zeus sotto forma di cigno.
Nelle Hawaii è l’uccello Tamagora che depone l’uovo della Creazione, e quando si schiude
appaiono il cielo e la terra.
In un’isola della Polinesia venne ritrovato un’ uovo decorato, di 10 mila anni.
Per gli indù (India), è l’oca o il cigno Hamsa che deposita sulle acque primordiali l’uovo cosmico
da cui nasce Brahma e da cui hanno origine tutte le cose.
Nell’antica Cina il primo uomo era nato da un uovo galleggiante sulle acque primordiali.
Nel mito cosmico del Perù, il Sole, esaudisce il desiderio dell’uomo primordiale mandandogli
sulla terra tre uova, uno d’oro, da qui si generano i nobili; uno d’argento da cui nascono le
donne e l’ultimo di rame, da cui nasce il popolo.
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... Ecco le prime... sorprese dell’uovo...
L’uovo, visto come simbolo “sacro” è parte della cultura ebraica che considera la Pasqua
(Pasach, cioè Passaggio), una ricorrenza solenne perchè ricorda l’esodo del popolo d’Israele
dall’Egitto e indica la rinascita spirituale.
Per gli Ebrei l’agnello simboleggia la dolcezza e il sacrificio. Il pane di azzimo ricorda la fuga
dall’Egitto del popolo degli ebrei oppressi, che non avendo avuto tempo di farlo lievitare, lo
portarono con sé com’era: non lievitato. Indica la penitenza.
L’uovo è simbolo di vita nuova. Per questo durante tale festività si cibano di uova.
Tre sono le principali feste ebraiche che precedevano il pellegrinaggio degli Ebrei al Santuario
di Gerusalemme, e una, la Pasqua, veniva festeggiata in primavera e le celebrazioni duravano
7 giorni.
I primi cristiani seguirono questa simbologia. A Pasqua posavano sull’altare un cestino di uova
(durante la Quaresima erano proibite), poi il sacerdote le benediva e quindi venivano regalate in
segno augurale.
Nelle catacombe romane vennero rinvenute delle uova simboliche, di marmo, che significavano
la Resurrezione e la Rinascita Spirituale dei martiri. In seguito nacque l’usanza di scambiarsi
uova di volatili (principalmente di gallina).
Plinio racconta che i Romani seppellivano nei campi delle uova dipinte di rosso, come amuleto
contro gli influssi malefici e come gesto propiziatorio per il raccolto.
Uova di struzzo vennero rinvenute nelle tombe della necropoli dell’Etruria (Lazio - Italia).
Erroneamente molti associano il colore rosso al sangue, come simbolo di morte legato a Cristo,
mentre in realtà è associato al sangue come linfa vitale, simbolo della rinascita.
Non dimentichiamo che il rosso era un colore usato già migliaia di anni prima della nascita di
Gesù e quindi molto prima della crocifissione di Cristo, ed era simbolo di vita, di continuazione.
Se consideriamo che ogni civiltà ha alle basi i riti, il folclore e la cultura di altre civiltà precedenti
si può dedurre che nemmeno il cristianesimo considerasse il rosso come
il sangue di Cristo. Inoltre non dobbiamo dimenticare che venivano “sempre” donate in segno di
buon auspicio, e quindi è una contraddizione pensare che si regali il sangue, la sofferenza e la
morte di Cristo...
In alchimia è “L’Uovo filosofico” o Atanor, il vaso alchemico da cui dopo l’incubazione nasce la
Pietra Filosofale.
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Il coniglio è il simbolo precristiano di nascita e rinnovamento, è anche l’emblema di Eastre,
dea teutonica della primavera e dell’alba, e per questo in Germania e Cecoslovacchia le uova le
porta il coniglietto, che le lascia nel giardino, nascondendole nei cespugli...
Sono invece le volpi a portarle in Westfalia (Renania - Germania). In Svizzera è il cuculo.
Una leggenda francese afferma che sono le campane delle chiese ad andarle a prendere
direttamente a Roma... dalle mani del Papa...
Teologia e misticismo del cristianesimo avevano come rituale le uova benedette, deposte in
cesti e poi distribuite ai fedeli il giorno di Pasqua.
Nel tempo le tradizioni mutarono divenendo parte della cultura dei popoli, come nel Medioevo.
In tempo di Quaresima i bambini poveri andavano in giro di casa in casa a cantare e recitare
rime augurali in cambio di uova... utili per sfamare sé stessi e la famiglia.
La fragilità del guscio indusse a ricorrere all’uso di uova di struzzo che oltre ad avere un guscio
più robusto, meglio ricordavano l’uovo cosmico delle mitologie. Svuotato del contenuto
diventava ancora più consistente, quasi marmoreo e quindi poteva essere usato appendendolo
ai soffitti delle chiese, sopra l’altare Forse la variazione delle classiche palline colorate natalizie
ne sono una derivazione...
Nel Medioevo la colorazione delle uova di Pasqua serviva per distinguerle da quelle “normali” e
quelle “benedette”. Anche per regalarle ci si atteneva a regole ben precisi: i padrini le donavano
a coppie di due o di quattro ai propri figliocci, mentre toccavano in numero dispari (sei, mezza
dozzina), agli inservienti.
Nel 1400 in Spagna in occasione delle nozze dell’Infanta Margherita, vennero distribuite le
prime uova artificiali.
Luigi XIV, il Re Sole donava uova finte, impreziosite con incisioni raffinate e decorazioni.
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Agli inizi del 1500, Francesco I ricevette in regalo un guscio d’uovo di legno ricoperto di preziosi
intagli, che conteneva una piccolissima incisione in legno raffigurante scene della passione di
Cristo.
Nacque così la prima sorpresa nell’ uovo...
In Russia vi erano uova normali dipinte o colorate, e altre artificiali in legno e in porcellana, con
incisi i monogramma dello zar e della zarina. Verso la metà dl 1800 se ne costruirono in oro e
argento con all’interno piccole icone.
Celebri sono le opere dell’orefice dei Romanov, Carl Fabergè. Tra le uova più originali spiccano
le preziose creazioni che creò per gli zar di tutte le Russie e la corte di San Pietroburgo, dei
gioielli preziosi fatti con pietre d’inestimabile valore, metalli preziosi e smalti, spesso con
all’interno i meccanismi di orologi, o carillon.
Suo è il gioiello che costruì per lo zar Alessandro III, che lo regalò alla moglie Maria
Feodorovna: un incredibile uovo con sorpresa!
Si trattava di un sorprendente guscio bianco smaltato opaco che aperto, conteneva una
gallinella di vari colori, d’oro e smalto, con gli occhi di rubino. Dentro ad essa vi era una copia
della corona imperiale in miniatura e... ancora dentro alla corona un piccolo e magnifico
rubino... a forma d’uovo.
Un uovo... matrioska...
Divenne una moda regalare questo genere di uova fra i nobili e Fabergè si specializzò in questa
fabbricazione di opere d’arte in miniatura.
Per l’incoronazione di Nicola II e Alexandra Fedorovna costruì un uovo tempestato di pietre
preziose che all’interno conteneva un modellino in oro smaltato e diamanti, con vetri di cristallo
di rocca e cerchioni delle ruote in platino: l’esatta riproduzione della carrozza imperiale usata
per l’incoronazione.
Furono 54 i gioielli di inestimabile valore artistico, e preziosi pezzi di gioielleria ormai introvabili,
che Fabergè costruì prima che tutto finisse con la Rivoluzione del 1917 e la morte dello zar e
della sua famiglia.
Alla Russia degli zar... l’uovo non era stato di buon auspicio...
Tornando all’esoterismo troviamo nel simbolismo alchemico l’uovo filosofico, mentre la
tradizione del centro Europa vuole che la Madonna abbia dipinto delle uova in vari colori, per
fare giocare il Bambinello e per questo, in questi Paesi è usanza decorare le uova con disegni
colorati ed elaborati.
... E le uova di cioccolato?
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