Versione 2007 (Normal)

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Alloggi
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Attività commerciali
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Numeri utili
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Mappa Pantelleria Paese
“Pantelleria - Istruzioni per l’uso”
non è un nome scelto a caso, ma
rappresenta la volontà di offrire uno
strumento utile che Vi accompagni nella
scoperta dell’isola di Pantelleria nei suoi
diversi aspetti.
Anche in questa quinta esperienza
abbiamo cercato di riportare tutte le
informazioni con la maggiore chiarezza
e completezza possibile, ci scusiamo sin
d’ora per eventuali inesattezze e/o errori.
Lo spunto per i cambiamenti apportati
deriva soprattutto dai preziosi
suggerimenti che da Voi ci sono giunti in
questi anni e, grati per l’interesse che ci
avete dimostrato e per l’utilissimo
contributo, speriamo che anche questa
pubblicazione, redatta da noi con affetto
e cura, riscontri il Vostro gradimento.
RingraziandoVi per aver scelto
Pantelleria per le Vostre vacanze
Vi auguriamo un felice soggiorno.
Agenzia Viaggi La Cossira
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Lago di Ven
Cala Tramo
Arco dell’E
Pantelleria
ere
ntana
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Pantelleria, con la sua superficie di 83 kmq, un
perimetro di 51.5 km, gli 836 m di altezza del suo
G. Cucci
maggior picco “Montagna Grande”, una larghezza di
8 km e una lunghezza di 13.7 km, costituisce la più
grande tra le isole circumsiciliane e la quinta italiana
dopo Sicilia, Sardegna, Isola d’Elba e Isola di S.
Antioco. Situata al centro del Mediterraneo, a circa
67 Km dalla costa tunisina ed 85 Km dalla costa
siciliana, costituisce la parte emersa di un edificio
vulcanico che si eleva di ca 2000 m dalla pianura
abissale del Canale di Sicilia. Distribuiti in diverse
contrade ca 7500 abitanti, i cui comportamenti
sociali, nonché i modi di abitare e produrre, sono
altamente influenzati dalla insularità e dalla relativa
lontananza dalla terra ferma. Isola vulcanica, creata
dalle diverse manifestazioni vulcaniche, originatesi
dalle fratture del “rift” del Canale di Sicilia,
succedutesi nel tempo e sovrappostesi tra loro, ha
un’età geologica più recente rispetto alle altre isole
del Canale di Sicilia, le cui origini vengono fatte
risalire, invece, ai diversi periodi del Mesozoico.
Pantelleria è formata da rocce acide e ricche di
materiali sodici uniche al mondo, tanto da prendere il
nome di Pantelleriti, sono queste le inconfondibili
rocce verdi, spesso tempestate da minuscoli cristalli
grigio ferro noti col nome di Cossyriti. E’ possibile
notare affioramenti di Pantelleriti lungo la strada che
dall’aeroporto porta verso il Lago e Cala Cinque
Denti. Da alcune analisi di rocce e di Xenoliti inclusi in
esse si daterebbe la nascita dell’isola all’ultimo
periodo del Terziario. Le prime esplosioni
risalirebbero infatti a circa 500.000 anni fa quando
ne emerse una prima porzione di natura trachitica,
pari a circa la metà dell’attuale estensione. Il suo picco
più alto Montagna Grande, che domina la parte
centrale dell’isola, i rilievi di Monte Gibele, Cuddia
Mida, Cuddia Attalora e altri coni minori, sono segni
tangibili della fase vulcanica esplosiva dell’isola. La
sua parte più settentrionale, invece, è di formazione
relativamente recente con morfologia uniforme,
dolcemente pendente verso il mare ed interrotta, di
tanto in tanto, da piccoli coni quali Monte Gelkamar,
Monte S. Elmo, Cuddia Bruciata e Cuddie Rosse. Uno
dei più importanti eventi vulcanici si ebbe ca 45.000
anni fa, quando un’eruzione di eccezionale potenza
ricoprì l’intera isola. Gli studiosi hanno individuato,
infatti, uno strato di roccia igninbritica su tutta l’isola,
con uno spessore che varia dai 5 ai 20mt. Tale
fenomeno causò il collasso successivo dell’edifico
vulcanico principale con conseguente formazione di
un’ampia “caldera”, il cui bordo è tuttora visibile in
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varie zone dell’isola ed in particolare: Serra di
Ghirlanda, Costa Monastero, Costa Zinedi.
Successivamente l’attività vulcanica, in un
periodo compreso tra 35.000 e 29.000 anni
fa, riprese all’interno della “caldera”
determinando la formazione dei principali
rilievi presenti sull’isola: Montagna Grande,
Monte Gibele (700m). 27.000 anni fa l’attività
vulcanica si spostò verso la parte NordOccidentale con la formazione di Cuddie di
origine basaltica come Cuddia Rossa, Cuddia
Bruciata. Nel periodo tra 15.000 e 10.000 anni
fa l’attività infine diede origine, nella parte sudorientale, a quelli che sono i depositi conici
nella zona di Sidor. Più recente è invece la
formazione dei coni di Cuddia del Gallo e del
Moro, risalenti all’attività esplosiva del
periodo compreso tra 9.000 e 5.000 anni fa.
La parte settentrionale dell’isola nacque invece
in periodo più recente, da colate fluide
basaltiche, emesse da fratture esterne alla
caldera. Gli ultimi fenomeni vulcanici furono
l’eruzione che, nel 1831, portò all’emersione
dell’Isola Ferdinandea, a 50 km NE da
Pantelleria, ma ben presto tornata negli abissi, e
quella sottomarina del 1891, che interessò il
mare antistante l’abitato di Pantelleria. A causa
delle basse precipitazioni e della permeabilità
dei substrati, l’isola a livello idrografico
presenta piccoli impluvi a carattere torrentizio.
Il lago Specchio di Venere “U Vagnu”: conca
lacustre situata nella parte centro
settentrionale, costituisce quindi il più
significativo elemento idrografico dell’isola,
alimentato da acque meteoriche e da sorgenti
termali “I Quadareddri”. Situato a circa 2m sul
livello del mare, il lago, dalla forma subellittica, con un diametro di 450m N-S e 350m
E-O, ha un perimetro di 1800m ed una
profondità massima di 12m, le sue acque hanno
una temperatura che varia dai 18°C ai 56°C e le
sue sponde sono costituite da fanghi, noti per
le proprietà terapeutiche e cosmetiche dove, la
leggenda racconta, persino la dea Venere
soleva ritemprarsi. La struttura morfologica
dell’isola dipende, oltre che dalla sua natura
vulcanica, anche dai comportamenti antropici;
le asperità del territorio, infatti, hanno portato
ad una continua lotta dell’uomo contro la
natura, determinando importanti
trasformazioni de l territorio. Ne sono chiara
Terrazzamenti a Ghirlanda
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testimonianza gli innumerevoli terrazzamenti, con la loro fitta rete di muretti a secco, per ovviare
alla elevata inclinazione dei terreni ed impedire che la terra scorresse verso il mare con le piogge;
basti pensare ai termini Garca, Marghiettu, Mataretta, Runcuni, Tanca che danno i nomi ai diversi
terreni a seconda della forma e della posizione. Inconfondibili le stesse abitazioni tipiche in pietra
lavica “dammusi” e i caratteristici “jardini”, vere e proprie fortificazioni circolari a protezione in
particolare degli alberi di agrumi. Nata dal vulcano e resa abitabile sfruttando ciò che il vulcano ha
regalato, Pantelleria è come immersa nel fiato di un gigante che dorme, ne sono testimonianza gli
innumerevoli fenomeni vulcanici secondari ben visibili sull’isola: le sorgenti di acque calde (tra i 40
e i 90° ) nelle zone del lago “Bagno dell’Acqua”, di Cala Gadir, delle grotte di Nikà e Sateria e del
Porto di Scauri; le emissioni gassose di vapore acqueo ed anidride carbonica delle Favare , Fossa del
Russo, Monte Gibele; i Bagni Asciutti vere e proprie saune naturali: uno in località Kazzen e l’altra in
località Benikulà; le Buvire in località Cala Gadir, Cala Tramontana, Cala Cottone; infine fenomeno
opposto a quello delle saune è quello della grotta del freddo “pirtusu du nutaru” in località
Bukkuram. L’isola offre paesaggi, ora brulli, ora tetri, ora rigogliosi, che fanno perdere la cognizione
del tempo e dello spazio. Da un paesaggio roccioso si passa alla più folta macchia, incontaminata,
dai profumi unici al mondo, che finisce col tuffarsi nel blu intenso del mare. Splendida la sua costa
mai monotona: pietre frastagliate che si alternano a scogli lisci e a vere e proprie sculture naturali
nella roccia. Facili accessi al mare si contrappongono a strapiombi mozzafiato, che spesso
nascondono meravigliose grotte dalle acque cristalline.
Dammusi a Tracino
Dal clima tipicamente mediterraneo, l’isola di Pantelleria viene considerata ambiente di transizione
fra le coste settentrionali dell’Africa e quelle meridionali della Sicilia. Tuttavia la presenza della
Montagna Grande, con i suoi 836m, determina situazioni climatiche locali che si differenziano
notevolmente dalle altre isole del Canale di Sicilia. L’influenza marittima naturalmente ha effetti
sulla climatologia locale: l’inverno è abbastanza mite, con una temperatura media che oscilla tra i 9
ed i 14°C, mentre d’estate la temperatura in media è di 25°C, con infine una media annua di ca 18°C.
Caratteristica peculiare del clima pantesco è il vento presente sull’isola, in base alle statistiche, per ca
337 giorni all’anno. Esso esercita un effetto disseccante soprattutto nella parte occidentale, ma il suo
impatto con i rilievi determina anche la formazione di nebbie, soprattutto sulla cima della
Montagna Grande, con effetto mitigante sul clima. I venti che spirano da Nord/Nord-Ovest sono
quelli predominanti e determinano perturbazioni nella parte settentrionale, soprattutto in inverno.
I venti da Levante, invece, sono più frequenti in primavera, mentre quelli caldi da Sud spirano
spesso con notevole violenza determinando, soprattutto nel periodo primaverile, notevoli stress
alla vegetazione. Infine è da menzionare il Ghibli, vento del deserto, che saltuariamente raggiunge
l’isola trasportando con se sabbie finissime. Per quanto riguarda la pioggia, si alternano anni di
prolungata siccità ad anni di benefica abbondanza, in media 350 mm annui.
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A Pantelleria si possono individuare quattro tipi di vegetazione: -Il BOSCO SEMPREVERDE
costituito da Pini Marittimi di Aleppo e Lecci, esteso nella zona da Montagna Grande fino al Monte
Gibele e nella parte Sud – Est da Cuddia Attalora fino al mare. - La MACCHIA FORESTA: composta
da arbusti come l’Erica Multiforme, la Ginestra Selvatica ed il Lentisco, soprattutto nella zona di
Khaggiar. - GARIGA: degradazione della Macchia Foresta dove oltre a molti arbusti troviamo specie
resistenti all’aridità quali il rosmarino, il finocchio selvatico, ecc…- STEPPA MEDITERRANEA:
costituita da vegetazione di tipo erbaceo presente, oltre che nei terreni degradati, lungo la costa ed
all’interno.
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Corbezzo
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Lago di Venere
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l’economia dell’isola si basa sull’agricoltura. Il
suolo abbastanza esteso, anche se impervio, ha favorito l’insediamento della popolazione nella
parte interna del territorio, determinando così la propensione all’agricoltura e relegando la pesca ad
attività marginale, se non addirittura del tempo libero. Perno di tale attività: la coltura dell’uva
Zibibbo, arrivata qui dalla Mesopotamia e oggi famosa in tutto il mondo. Tale produzione
rappresenta la quasi totalità del vitigno e ricopre ca il 85% del terreno messo a coltura. Le viti
vengono coltivate in particolari impianti a conca e potate in maniera tale da meglio proteggerle dal
vento e favorirne l’irrigazione con le sole piogge. La vendemmia inizia a metà agosto e l’uva,
sistemata in apposite cassette dette “gabbiette”, è destinata all’esportazione o a diventare uva passa,
a settembre viene vendemmiata invece l’uva destinata all’ammasso e ad ottobre quella utilizzata
per la vinificazione ad uso domestico. Famosi in tutto il mondo il Moscato ed il Passito di Pantelleria,
vini liquorosi dolci, per il dessert, ottenuti dall’uva passa. Altrettanto importante la coltura del
Capparis Spinosa, una delle qualità più pregiate al mondo di cappero, coltivata a Pantelleria nella
sua tipologia senza spine. Particolare la raccolta: da fine maggio a fine agosto, viene effettuata
ancora a mano raccogliendo i boccioli non ancora aperti, i quali messi poi in salamoia per alcune
settimane sono pronti per essere consumati o per essere conservati. Infine, altra coltura prevalente
sull’isola l’ulivo, potato in maniera tale da mantenerlo radente al suolo, per renderlo più protetto
dai venti ed evitare che il prodotto cadendo a terra si rovini. Anche in questo caso, viste le
caratteristiche peculiari degli alberi, la raccolta viene effettuata a mano durante le prime settimane
di novembre. A queste colture vanno aggiunte quelle degli alberi da frutto, in particolare agrumi,
piantati rigorosamente vicino ai muri di recinzione dei terreni o addirittura all’interno dei
caratteristici giardini in pietra lavica, le pesche e i fichi. Quest’ultimi, come insegnato dagli Arabi,
oltre ad essere consumati freschi vengono essiccati al sole e conservati per l’inverno in barattoli di
vetro, con foglie di alloro, dopo essere stati intinti nel “vino cotto”. Infine, colture quasi scomparse
quelle delle “Lenticchie di Pantelleria”, specie autoctona ormai rarissima e di un tipo di fagiolo detto
in dialetto “lubbia nostra”.
La Storia di Pantelleria risale a circa 5000 anni fa . Per trovare i primi abitanti dell’isola i “Sesioti”
bisogna, infatti, risalire al III millennio a.C.; ad attirarli molto probabilmente è l’ossidiana, l’oro
nero del tempo, tanto preziosa da convincere questa popolazione, proveniente forse dall’Africa
forse dalla Spagna, ad affrontare la pericolosità del viaggio insieme alle difficoltà di sopravvivenza,
in un’isola così piccola e lontana. Della loro civiltà ci rimangono maestosi monumenti funerari
“Sesi” e i resti di capanne e del ciclopico muro, alto circa 8m e lungo più di 200, eretto a protezione
del villaggio. In seguito all’oscura sparizione dei Sesioti approdano a Pantelleria, nel IX sec a.C., i
Fenici i quali trasformano l’isola in un’importante base per i loro commerci con la vicina Cartagine.
In questo periodo si intensifica la produzione agricola e viene introdotta la coltura della vite ad
alberello. Visto l’aumento intenso della popolazione, si pone il problema dell’acqua che viene
risolto con la costruzione di cisterne sotterranee, espediente ancora utilizzato sull’isola per
raccogliere l’acqua piovana. Ancora oggi, nella zona di San Marco e Santa Teresa, sono facilmente
individuabili le mura di cinta dell’Acropoli e i resti di alcune costruzioni religiose. Yrnm, (isola degli
uccelli starnazzanti) così la chiamavano, ebbe
con i Fenici momenti di autonomia politica,
prosperità e gloria tali da battere moneta,
numerosi a tal proposito i ritrovamenti. Ai
Fenici si contrappongono i Romani, essi non
colonizzano l’isola, ma si limitano ad occuparla
militarmente nel 217 a.C. Recenti ed importanti
ritrovamenti confermano l’importanza politica
ed economica di Pantelleria di questo periodo.
Stiamo parlando del ritrovamento dentro una
delle cisterne dell’Acropoli delle due teste in
marmo raffiguranti Giulio Cesare ed Agrippina
Minore o Maggiore risalenti molto
probabilmente all’epoca Giulio-Claudia (prima
metà del I° sec d. C.) destinate ad ornamento di
un edificio pubblico probabilmente ubicato
sulla cima della collina. In seguito all’avvento
dei Flavi si ipotizza che le teste siano state
deposte in tale sito allo scopo di preservarle, ne
sono testimonianza le ossa animali combuste
ritrovate in prossimità delle teste che fanno
presumere un vero e proprio rito sacrificale.
Testa di Giulio Cesare
Alla dinastia dei Flavi viene invece attribuita la
terza testa ritrovata in un’altra cisterna e
raffigurante l’imperatore Tito figlio di Vespasiano. Questo è per Cossura (così i Romani
ribattezzarono Pantelleria) un periodo di grande prosperità e ricchezza destinato però a svanire
con la crisi dell’Impero Romano nel 439, anno in cui Pantelleria diviene terra di conquista per i
Barbari, tra i quali i Vandali. Nel 551 Pantelleria o Cossyra passa sotto il dominio Bizantino e
attraversa ancora un periodo travagliato che si alterna a periodi di dominazione araba.
Testimonianza di tale passaggio alcuni resti di tombe nelle zone di Scauri, Monastero e Piana di
Ghirlanda. Nel 700 gli Arabi distruggono Pantelleria e ne massacrano la popolazione, continua
così il periodo di instabilità. Nell’835 gli Arabi si insediano stabilmente sull’isola favorendo
l’inserimento di popolazioni berbere del Nord Africa. Quest’ultimi sono sicuramente coloro che a
Pantelleria hanno lasciato i segni più tangibili del loro passaggio: da una vera e propria Kasbah nel
centro abitato di Pantelleria, parzialmente distrutta durante la guerra dai bombardamenti
americani, ai nomi delle contrade, dalle case tipiche “dammusi”, ai modi di vivere.
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Con gli Arabi l’agricoltura diviene attività
economica prevalente, con l’introduzione di
nuove piante tropicali, come cotone e canna da
zucchero, accanto alle tradizionali colture
mediterranee uva, olive e carrube. Bent al-Ryon
“Figlia del vento”, così viene conosciuta
Pantelleria nel mondo arabo, diviene in quel
periodo campo neutro in cui convivono
pacificamente musulmani e cristiani, i primi retti
da un prefetto musulmano, i secondi da un
governatore siciliano, entrambi di nomina del re
di Sicilia. Tale dominazione dura fino all’XI sec.
quando nel 1087 le Repubbliche marinare del
Mediterraneo si alleano per cacciare i
mussulmani dalle terre cristiane. Nel 1123 i
Normanni sbarcano a Pantelleria, per annetterla
al Regno di Sicilia e vi costruiscono il castello
“Barbacane”, ad essi seguono gli Svevi, gli
Angioini e gli Aragonesi. Quest’ultimi
determinano un nuovo flusso di immigrazioni
testimoniato dai nomi di molte famiglie locali,
chiaramente di origine spagnola: Ferrandes,
Errera, Belvisi … Nel 1713 l’isola passa sotto il
ducato dei Savoia e nel 1720 dell’Austria. Infine
sotto i Borboni 1734 l’isola diventa uno degli
undici porti militari di Sicilia. Nel 1861 Pantelleria
viene annessa al Regno d’Italia e da questo
momento in poi la sua storia …è storia d’Italia.
Un ruolo particolarmente importante riveste
l’isola durante la seconda guerra mondiale, per
la sua posizione strategica al centro del
Mediterraneo. Già nella seconda metà degli anni
30 l’isola comincia ad essere preparata alla
guerra con la costruzione dell’aeroporto e di una
fitta rete stradale, ad opera del governo fascista.
La vera e propria guerra inizia, però, a Pantelleria
solo nel giugno del 1942 con la famosa Battaglia
di Pantelleria; nel maggio del ‘43 la liberazione
dell’Italia dal fascismo inizia proprio da
Pantelleria con quello che passa alla storia come
il più massiccio bombardamento americano di
tutta la guerra, oltre tutto ingiustificato vista la
scarsa controffensiva, della quale gli americani
erano a conoscenza. Nonostante tutto l’isola,
sotto assedio per 35 giorni, viene bombardata
con ca 17 tonnellate di bombe, il paese distrutto
e il tutto filmato per fini strategici e
propagandistici. Finita la guerra comincia la
ricostruzione e la vita continua tra alti e bassi fino
ai nostri giorni.
Sese reale
Mosaici
rom
all’Acropani
oli
Acropoli
Tombe b
izan
a Ghirlantine
da
BUE MARINO: è la prima discesa a mare,
imboccando la strada che dal centro abitato di
Pantelleria va verso Khamma, un cartello ne
facilita l’individuazione. Qui la scogliera è bassa e
liscia, quindi particolarmente indicata per
bambini e non nuotatori.
KARUSCIA: L’accesso al mare è abbastanza
agevole, ma non è indicato da apposita
segnaletica lungo la strada, bisogna percorrere a
piedi un sentiero che si immette sulla scogliera.
Manca nelle vicinanze un’adeguata area di
parcheggio, unica soluzione parcheggiare lungo il
bordo della strada. La scogliera è comoda e
degrada dolcemente, consigliata a chi ha
bambini.
Dietro Isola
Cala Lev
CAMPOBELLO: proseguendo verso Est la
segnaletica ci aiuta ad individuare la discesa a
mare. Una stretta strada in sterrato, percorribile
anche con un’auto di medio-piccole dimensioni,
immette su un breve sentiero tra le rocce,
percorribile solo a piedi. La costa continua ancora
ad essere bassa e liscia e degrada dolcemente,
risulta perciò comoda per l’accesso in acqua
anche dei bambini.
ante
Ingresso del Sese Reale
Suaki
Porto di Scauri
KHATTIBUALE: lungo tratto di costa costituito da
una spiaggetta di ciottoli e da una parte bassa e
pianeggiante che degrada dolcemente, comoda
per i bambini, e successivamente da un lungo
tratto basso e frastagliato non molto comodo per
l’accesso in acqua visto che la struttura del
fondale si presenta a canali. Qui è possibile
trovare anche un ampia zona parcheggio in
coincidenza della quale viene segnalata una delle
due discese a mare, la più comoda. L’altra, non
segnalata, la si trova nelle vicinanze del bivio per
il Lago.
PUNTA GATTARA: tratto di costa con discesa a
mare non segnalata, ma facilmente individuabile
poco prima della baia di Cala Cinque Denti. Per
accedere al mare è necessario percorrere un breve
viottolo tra gli arbusti e poi sugli scogli. Qui la
scogliera si presenta abbastanza liscia e bassa,
anche se il tratto di mare antistante è già
profondo 4 o 5m.
CALA CINQUE DENTI: baia molto suggestiva, le
cui acque cristalline vanno dal turchese al verde
smeraldo. Meta preferita dalle imbarcazioni nelle
giornate estive in cui soffiano i venti meridionali.
Il fondale, così come la costa, è costituito da massi
franati dal costone, di conseguenza l’accesso via
terra non è dei più semplici, essendo molto
ripido. Anche l’accesso al mare non è dei più facili
e la spiaggia non è adatta ai bambini.
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LAGHETTO DELLE ONDINE: caratteristico laghetto di
acqua salata, alimentato dal mare che, durante le
mareggiate, sale infrangendosi sulla scogliera. E’
raggiungibile sia via mare che via terra da località Punta
Spadillo seguendo gli appositi cartelli di segnalazione,
consigliato a chi ama posti particolari. Il Laghetto non è
molto profondo al contrario del tratto di mare antistante
caratterizzato anche da correnti molto forti.
CALA COTTONE: piccola baia di massi più o meno
levigati dal mare, raggiungibile attraverso un sentiero
dopo circa 20 minuti di cammino. Consigliato agli amanti
delle passeggiate in mezzo al verde dell’incontaminata
macchia mediterranea. Prende il nome dal fatto che, molto
probabilmente, la cala veniva utilizzata come porticciolo
dal quale partivano i carichi di cotone prodotto
sull’isola.Qui si trova anche una delle tante “Buvire”,
sparse sull’isola.
CALA GADIR: antico borgo marinaro con annesso
porticciolo dal fondale sassoso. L'attrazione principale è
rappresentata dalla acque termali che sono frequentate
durante tutto l'anno. Non esiste uno stabilimento termale
e ci si deve accontentare di immergersi in alcune vasche al
livello del mare, ricavate nei punti di affioro naturale. Ciò,
comunque, nulla toglie agli effetti terapeutici delle acque.
La presenza di piattaforme in cemento e un fondale che
degrada dolcemente permettono di immergersi anche a
nuotatori poco esperti. In questa cala è anche possibile
organizzarsi un ormeggio temporaneo per piccole
imbarcazioni ed usufruire di uno scivolo per le barche.
PUNTA KARACE: tratto di costa mediamente basso e liscio
vi si accede dalla perimetrale imboccando una discesa,
subito dopo il bivio per Cala Gadir, in fondo alla quale è
possibile lasciare la macchina per proseguire a piedi lungo
un breve sentiero che porta ad una scalinata ricavata nella
roccia. Non appena si arriva sulla scogliera, il versante
destro è il più agevole, poiché le rocce sono levigate e
comode. L’accesso al mare è abbastanza facile, anche se
poco adatto ai bambini. Il mare è limpido e ricco di ricci e
polpi. La costa non è molto frequentata.
CALA TRAMONTANA E CALA LEVANTE: insieme
all’Arco dell’Elefante costituiscono le località balneari più
frequentate sia per la bellezza che per la facilità d’accesso.
L'accesso al mare è comodo ed è una zona di mare adatta
anche ai bambini. Sia a Cala Levante che a Cala
Tramontana sono state realizzate piattaforme in cemento
per sopperire alla scomodità della scogliera. Il fondale
degrada dolcemente e permette, anche a nuotatori poco
esperti, di immergersi nelle acque cristalline. Da giugno a
settembre è in funzione un bar tavola calda. Da Cala
Levante è possibile ammirare il vicino Faraglione, meta
preferita da molti sub per spettacolari immersioni.
Entrambe le cale vengono utilizzate da turisti e residenti
per l'ormeggio temporaneo di gommoni e gozzi, grazie
anche al comodo scivolo per la discesa e la risalita delle
barche di piccole dimensioni. A Cala Tramontana si trova
una “Buvira” con acqua tiepida.
Arco dell’Elef
Costa Dietro
Gadir
Scoglio
la
Dietro Iso
ante
Isola
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ARCO DELL’ELEFANTE: insieme al Faraglione di Punta
Tracino costituisce una delle maggiori attrattive
dell’isola. Promontorio a forma di elefante che si
abbevera nelle acque marine, è un tratto di costa
mediamente bassa e liscia. Molto frequentato sia per
l’indiscussa bellezza che per la facilità d’accesso.
Cala Cinqu
e Denti
MARTINGANA e CALA ROTONDA: tratto di costa alto
e frastagliato consigliato agli amanti delle immersioni. Il
mare antistante è infatti uno dei più belli dell’isola anche
se l’accesso non è dei più semplici, meglio avere delle
scarpe comode per percorrere i sentieri, che
permettono di raggiungere la scogliera, e per
immergersi in acqua. La bellezza e la tranquillità del
posto ripagano delle eventuali difficoltà.
PUNTA LI MARSI e BALATA DEI TURCHI: costituiscono
due dei pochi punti della costa sud raggiungibili da terra.
L’accesso comunque non è dei più facili visto che gran
parte della strada è ancora in sterrato e si presenta un
po’ dissestata. L’accesso alla scogliera è possibile
comunque dopo aver percorso un breve sentiero sia per
il raggiungimento di Punta li Marsi, dove è situato uno
dei quattro fari dell’isola, sia per Balata dei Turchi.
Quest’ultima sicuramente è uno dei tratti di costa più
pianeggianti, ma l’accesso in acqua non è dei più
semplici, meglio essere esperti nuotatori.
Costa
PUNTA DI NICA’: questa località merita particolare
attenzione in quanto nell’insenatura sotto il costone
sgorga dagli scogli una sorgente di acqua termale, dove
la temperatura raggiunge anche i 70°C. Per raggiungere
la scogliera è necessario percorrere un lungo sentiero tra
gli arbusti e le rocce.
Punta Fra
m
Ingresso del Sese Reale
Costa
SCAURI SCALO: tratto della costa ovest basso e
frastagliato ma di facile accesso, comodo anche per i
bambini. Ci troviamo qui vicini al porto di Scauri,
secondo porto dell’isola.
GROTTA DI SATARIA: conosciuta sin dall’antichità per
l’indiscussa qualità delle sue acque termali, la leggenda
racconta che qui si incontrassero la Dea Calipso ed Ulisse
. L’acqua calda, che raggiunge i 40°C ca, viene fatta
confluire in apposite vasche, due all’interno della grotta
ed una più grande esterna e comunicante col mare.
Anche qui come a Gadir non esiste uno stabilimento
termale, ma anzi da qualche tempo la grotta è chiusa al
pubblico per rischio di frane.
PUNTA DI SUVAKI: tratto di costa basso e liscio di facile
accesso, comodo anche per i bambini. La discesa a mare
è segnalata, vi si arriva percorrendo la strada che da
Pantelleria porta a Scauri ed imboccando un sentiero in
sterrato, da percorrere a piedi, poco prima del bivio per
contrada Madonna delle Grazie.
Campobello
MURSIA: tratto di costa basso e liscio di facile accesso,
comodo anche per i bambini. La discesa a mare è
segnalata, vi si arriva imboccando una strada in sterrato
subito dopo gli alberghi Mursia & Cossyra Hotels.
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La forma più semplice di dammuso è “u sardune”. Costruito, in genere, con le pietre ottenute dalla
bonifica del terreno, nel paesaggio di campagna, lo si può facilmente intravedere a ridosso dei
muretti dei terrazzamenti o al centro della proprietà, nel caso di terreno pianeggiante. Esso serviva
al contadino per conservare gli attrezzi e per ripararsi dal sole o dalla pioggia. A questo si
aggiungeva anche una piccola stalla per il mulo, nel caso in cui il terreno era così lontano dai centri
abitati da non consentire al contadino di ritornare a casa la sera. Nelle grandi proprietà esisteva poi
“u loku“, dove i contadini con la famiglia si trasferivano per la raccolta e la lavorazione dei frutti
della terra: olive, grano, uva, capperi… Non di rado nelle vicinanze si trovava inoltre “u jardinu“
una vera e propria casa
per l’albero, una
scultura muraria di
forma circolare, che
ospitava al suo interno
uno o al massimo due
alberi di arance o
limoni, allo scopo di
ripararli dal vento. Il
dammuso come
abitazione lo troviamo,
invece, per lo più negli
agglomerati dei centri
abitati. Nella sua forma
tipica è composto da un
grande locale, “sala”, su
cui si affaccia la camera
da letto principale
“arkova”, chiusa da
una tenda, e da un
“kammarinu” ossia la
camera da letto per i
bambini, ma anche
ripostiglio o dispensa.
Al dammuso principale
si affiancano spesso costruzioni adibite a cucina, a deposito, a stalla o a cantina. All’esterno, davanti
al prospetto principale, troviamo un terrazzo “u passiature“ delimitato lungo tutta la sua lunghezza
dalla “ddukkena“ un vero e proprio sedile in muratura. Altra caratteristica importante nella
definizione di dammuso è il tetto a cupola, che crea internamente delle alte volte. Le cupole, con la
loro maggiore superficie riscaldata dal sole, hanno lo scopo di far si che all’interno del dammuso
non ci sia umidità ed in più costituiscono un ampio spazio per l’essicazione di alcuni prodotti
agricoli. Non dimentichiamo, però, il ruolo principale della cupola, quello cioè di consentire la
raccolta dell’acqua piovana nella “jisterna”, immancabile riserva d’acqua per ogni dammuso. A tal
fine i bordi del tetto sono più rialzati rispetto alla base della cupola per far confluire più facilmente
l’acqua nelle apposite “kanallata“. Il dammuso-abitazione aveva sempre la facciata principale
intonacata, a d ifferenza del “sardune” o del dammuso di campagna lasciati grezzi a pietra viva, i
pavimenti erano realizzati in cemento grezzo o, nelle case dei più abbienti, con mattonelle
decorate. Ancora oggi si trovano, inoltre, volte arricchite da rilievi e decorazioni.
14
Caratteristici gli antichi prospetti della zona sud-ovest ( Scauri – Rekhale ) costituiti da una veranda
chiusa con archi chiamati “Occi d’archetto”, oggi non più consentiti. Più di recente è d’uso
aggiungere sul terrazzo una copertura realizzata con una struttura di canne e legno chiamata
cannizzato. Le tecniche di costruzione del dammuso sono andate evolvendo col tempo: la più
antica consisteva nella cosiddetta “casciata”. In pratica venivano realizzate due pareti di pietre più
grosse, una interna ed una esterna con un intercapedine riempita di pietruzze, con questo tipo di
tecnica i muri potevano arrivare a misurare anche due metri e presentavano diversi vantaggi:
l’utilizzo di materiale di scarto; la possibilità di ricavare armadi “stip-a-mmuru” e nicchie “kasene”;
il mantenimento del microclima interno ( fresco d’estate e caldo d’inverno). Molto importante è
l’esposizione di tutta la struttura, la quale tiene sempre conto di due fattori principali: il riparo dai
venti più intensi, ma soprattutto da quelli più freddi ( non a caso in genere le pareti esposte a nord
erano prive di aperture) e il garantire al dammuso la maggiore quantità di luce possibile. Intorno
agli anni 40-50 i dammusi cominciarono ad essere realizzati con la tecnica della muratura in pietra
tagliata, questa aveva il vantaggio di ridurre i tempi di costruzione, anche se aumentavano i costi
relativi all’approvvigionamento e alla lavorazione delle pietre, che dovevano essere più rifinite.
Oggi i dammusi continuano ad essere costruiti, ma l’unico ruolo rimasto alla pietra è quello di
rivestimento esterno, dal momento che il blocchetto di pomice ed il calcestruzzo hanno del tutto
soppiantato la pietra tagliata. Certo molto si è perso delle caratteristiche originali, in quanto le
nuove costruzioni si sono dovute adattare alle modificate esigenze dei nostri tempi, prima tra tutte
la presenza del bagno, assente del tutto originariamente. Ciò non toglie, comunque, che le libere
interpretazioni usate oggi nella realizzazione di queste tipiche abitazioni, pur rispecchiando i gusti
del progettista o del proprietario, nulla tolgono al fascino originale del dammuso.
Dammuso a Monastero
15
Gli uomini delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, da sempre impegnati nella difesa del litorale italiano
e nella salvaguardia della vita umana in mare, hanno un consiglio da dare a tutti affinché né le persone né
l’ambiente marino corrano inutili pericoli. In particolare, per la sicurezza della navigazione vi invitano a
prendere visione delle regolamentazioni locali disponibili presso la sede di Pantelleria.
Il mare è vita: rispettiamolo.
Non lasciare sulla spiaggia o gettare in mare avanzi di cibo, sacchetti, altri rifiuti (usiamo gli appositi
contenitori e raccogliamo i rifiuti in sacchetti da depositare nei cassonetti della nettezza urbana).
Il decalogo del Bagnante
1) - Non fare il bagno se non sei in per fette condizioni psicofisiche;
2) - Anche se sei un buon nuotatore non for zare il tuo fisico;
3) - Dopo una lunga esposizione al sole entra in acqua gradualmente;
4) - Lascia trascor rere almeno tre ore dall’ultimo pasto prima di fare il bagno;
5) - Non entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa;
6) - Se non sai nuotare bagnati in acque molto basse;
7) - Non allontanarti oltre i gavitelli che delimitano la zona di sicurezza per la balneazione;
8) - Non allontanarti dalla spiaggia oltre i 50 m. usando materassini, ciambelle, galleggianti o piccoli canotti
gonfiabili;
9) - Evita di tuffarti dagli scogli;
10) - Osser va quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, in particolare:
- non recare disturbo alla quiete dei bagnanti (schiamazzi, giochi, radio a volume elevato);
- non portare animali sulla spiaggia, ad eccezione delle zone ove espressamente previsto;
- non montare tende, accendere fuochi, campeggiare sulla spiaggia.
In Apnea
Non immergerti se non sei in perfette condizioni psicofisiche e se non sono passate almeno 4 ore dal pasto o due
da uno spuntino.
Effettua il controllo medico specialistico periodico almeno una volta all’anno e un corso di immersione in
apnea presso una scuola qualificata. Non iperventilarti, ma immergiti dopo una o due profonde ventilazioni.
Immergiti sempre legato ad una cima fissata al galleggiante segnasub (bandiera rossa con striscia diagonale
bianca visibile a 300 metri) e in equilibrio idrostatico leggermente positivo.
Immergiti sempre con almeno un’altra persona in modo da effettuare le apnee alternativamente cosicché il sub
in superficie possa controllare a vista il compagno in immersione.
Pesca subacquea sportiva
La pesca subacquea sportiva può essere effettuata solo nelle ore diurne e senza l’uso di apparecchi ausiliari di
respirazione osservando le prescrizioni sotto indicate ed eventuali altre indicate nelle Ordinanze dalla locale
Autorità Marittima:
- distanza superiore a 500 metri dalle spiagge frequentate da bagnanti;
- distanza superiore a 100 metri da reti da posta;
- età minima per praticare la pesca con fucile subacqueo: 16 anni;
- divieto di transitare in zone frequentate da bagnanti con
arma subacquea carica;
- segnalazione con galleggiante provvisto di
una bandiera rossa con striscia diagonale
bianca visibile a 300 metri; se è presente un
mezzo nautico di appoggio, la bandiera va
issata su di esso;
- il subacqueo non si deve allontanare
oltre i 50 metri dalla bandiera segnaletica;
- divieto di raccogliere corallo, molluschi e
crostacei.
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Le immersioni
consigliate dal Cala Levante Diving
IL FARAGLIONE DI PUNTA TRACINO
Ambiente – Coralligeno – Roccioso - Profondità – 10 – 40 mt - Visibilità – Ottima - Corrente – Media Tipologia – Immersione dalla Barca – Immersione in corrente - Focus on – Cernie e Dotti
Sicuramente l’immersione più bella ed emozionante di tutta Pantelleria, un
tuffo che si rifarebbe all’infinito e che nasconde sempre delle piacevolissime
sorprese. Il fondale degrada dolcemente fino a circa 30 mt di profondità, per
poi sprofondare nel blu formando dei terrazzi ricoperti di bellissime gorgonie
rosse, dove si può incontrare il raro corallo nero. Sia che ci si soffermi nella
franata sia che si decida di esplorare uno dei terrazzi, l’incontro con grosse
cernie e dentici è all’ordine del giorno. Spettacolare è la grandissima
concentrazione di Dotti che da maggio fino a dicembre abitano questo tratto
di costa. Li troveremo nel blu, immobili contro la corrente, sagome gigantesche per nulla spaventate dalla
presenza dei sub, ci soffermeremo a sfidare il loro sguardo e sarà un ricordo che ci porteremo a lungo nella
nostra memoria. Il Faraglione è l’isola di Pantelleria.
CALA TRAMONTANA
Ambiente – Coralligeno e Roccioso - Profondità – 10 – 40 mt - Visibilità – Ottima - Corrente – Media - Difficoltà
– Media - Tipologia – Immersione dalla barca – Immersione in corrente - Focus on – Dotti – Cernie –Dentici –
Saraghi e Ambiente
Non si può affermare di essersi immersi a Pantelleria senza aver fatto almeno
due immersioni a Cala tramontana. Due enormi pareti laviche delimitano una
franata che termina a 28 mt in un letto di sabbia bianchissima. I due itinerari
che consigliamo consistono in due immersioni volte alla scoperta delle due
pareti e della franata che le circonda. La ricerca della profondità non risulta
essere necessaria, in quanto fin dai primi metri ci si accorge che qui il pesce non
manca, anzi, anche i sub più esperti rimarranno impressionati dalla quantità di
dotti e cernie che popolano questo tratto di costa. Dentici, grandi Saraghi
maggiori e ricciole si possono ammirare già ad inizio immersione, da
sottolineare lo splendido ambiente che queste due pareti creano, la loro colorazione nera ebano e la loro
altezza sono soggetti ideali per splendide foto di ambiente. Sicuramente Cala Tramontana rappresenta
una delle immersioni più belle ed affascinanti dell’isola di Pantelleria.
PUNTA SPADILLO
Ambiente – Coralligeno e roccioso - Profondità – 10 – 40 mt. - Visibilità – Ottima - Corrente – Moderata Difficoltà – Media - Tipologia – Immersione dalla barca, immersione in corrente - Focus on – Cernie – Dentici Ricciole
IL tuffo nelle acque di Punta Spadillo è sempre emozionante, visto il
particolare fondale che ci appare appena mettiamo la testa sott’acqua. Il
lato di costa dominato dal principale faro dell’isola, è anche il più
profondo. Qui un’immensa franata parte da circa 19 mt. per poi perdersi
nel blu terminando a circa 185 mt.. Davvero un bel colpo d’occhio per noi
subacquei. L’immersione si può effettuare sia rimanendo all’inizio della
franata, quasi sospesi nel vuoto, che leggermente più profondi alla scoperta
di grandi conformazioni di roccia vulcanica, tane di bellissime cernie e
murene. Per le caratteristiche di questo fondale si cerca sempre qualcosa di passaggio nel blu: dentici,
ricciole, palamite e tonnetti. Per i fotosub, da sottolineare gli splendidi controluce tra le rocce e le colonie
di astroides e la possibilità di fotografare bellissime famiglie di pesci pappagallo.
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LA FOSSA GRANDE
Ambiente – Coralligeno e Roccioso - Profondità – 10 – 40 mt - Visibilità – Ottima- Corrente – Media - Difficoltà
– Media – Alta - Tipologia – Immersione dalla Barca – Immersione in Corrente - Focus on – Gorgonie - Cernie
La fossa grande è una delle immersioni più suggestive di tutta l’isola di
Pantelleria. Un fondale misto tra grandi massi e roccia, termina a circa 36
mt per poi formare uno strapiombo vertiginoso che fa quasi girare la testa.
Il tuffo inizia ancorati in prossimità della costa e per i più esperti
direttamente con un’emozionante discesa nel blu. La possibilità di poter
usufruire di queste due alternative permette a tutti i sub di poter ammirare
questo splendido fondale. Tra i grandi massi, sparsi nella franata, si
trovano numerose tane di grosse cernie e bellissimi banchi di dentici. Lo
strapiombo è, invece, il regno di gigantesche gorgonie rosse
completamente circondate da nuvole di anthias. Da sottolineare la bellezza del colpo d’occhio quando ci
si affaccia su questo dirupo e lo sguardo si perde nel blu scuro del fondo. Incontri frequenti con grosse
cernie, banchi di dentici, murene e la possibilità di incontrare bellissimi esemplari di grosse tanute.
MARTINGANA
Ambiente – Roccioso - Profondità – 10 – 40 mt. - Visibilità – Ottima - Corrente – Media –Forte - Tipologia –
Immersione dalla Barca - Focus on – Microvita – Spirografi
Dopo circa 10 minuti di navigazione, dove si scoprirà una parte di isola inaccessibile da terra, si arriva sotto
la casa rosa di Martingana, sito del nostro tuffo. Una gigantesca colata di roccia vulcanica nasce dalla costa
e termina a 40 mt nella sabbia formando due grandi e monumentali pareti che si innalzano dal fondale
sabbioso e terminano a pochi metri sotto la superficie del mare. In funzione della corrente, sceglieremo
quale lato della lingua di roccia esploreremo per primo. Le due pareti sono ricche di spaccature ed anfratti
dove trovano riparo murene, aragoste e nelle spaccature più profonde potremo trovare tantissimi e
coloratissimi gamberi. Alla base delle pareti risiedono delle bellissime e molto grandi Pinne Nobilis e se
faremo attenzione ad avvicinarsi molto lentamente, potremo vedere al loro interno anche i gamberetti
pulitori che vivono in simbiosi con questo bivalve, ormai raro nel nostro mare. Fiore all’occhiello di
Martingana è la presenza di spirografi a doppia corona, ovvero da un unico tubo escono due corone di
sottilissimi flagelli, soggetti ideali per bellissime foto. Per gli appassionati della microvita, sottolineiamo la
presenza di coloratissimi nudibranchi e di ricci matita. Sulla sommità della lingua di roccia si trova a circa
25 mt un’ancora litica, testimonianza di antichi naufragi.
CALA GADIR IL PERCORSO ARCHEOLOGICO
Ambiente – Roccioso e sabbioso - Profondità – 10 – 30 mt. - Visibilità – Ottima - Corrente – debole - Difficoltà –
Facile - Tipologia – Immersione da terra e dalla barca - Focus on - Anfore
IL porticciolo di Cala Gadir è stato per gli antichi marinai dell’isola, un luogo dove
potersi riparare dalle mareggiate e scaricare le proprie merci. A testimonianza
dell’importanza che questo approdo ha avuto in tempi passati, sono i
numerosissimi resti di anfore che giacciono a pochi metri di profondità, quasi
all’interno dell’approdo. Il percorso archeologico, uno tra i primi d’Italia, si
sviluppa seguendo una colata di roccia vulcanica che termina a circa 30 mt di
profondità, in una distesa di sabbia bianca. La colata di roccia forma vari canali
dove si possono trovare, oltre a varie specie animali come nudibranchi, polpi,
cernie e murene, intere distese di cocci di anfora. Il percorso inizia a circa 18 mt di
profondità, i reperti presenti sono stati tutti etichettati con pratiche lavagnette
grazie alle quali i sub possono apprendere la tipologia del reperto, il suo utilizzo e
l’epoca di produzione. Tra i vari e splendidi reperti segnaliamo un bellissimo
ceppo d’ancora in piombo di circa 3 quintali di peso, due bellissime anfore
puniche, un tre quarti di anfora romana e due paramezzali appartenenti ad un antico relitto. Immersione
obbligatoria per chi ha deciso di visitare i fondali dell’isola, uno splendido tuffo nel passato.
18
Sentieri
Con la “Carta dei sentieri e degli itinerari” si è voluto ridare vita ed importanza a
vecchi sentieri, un tempo utilizzati dai panteschi per i loro spostamenti all’interno
dell’isola. Gli oltre 500km di sentieri e strade interne presenti nell’isola hanno
consentito la selezione ed identificazione, sapientemente ed accuratamente operata
dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana che gestisce la riserva naturale
presente sull’isola, di 11 itinerari turistici descritti nella carta stessa. Questa si pone
inoltre l’obiettivo di valorizzare l’isola dal punto di vista naturalistico e
paesaggistico. Riportiamo qui di seguito gli stralci dei suddetti Itinerari estratti, per
gentile concessione dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali – Ente Gestore
R.N.O. “Isola di Pantelleria”, dalla “Carta dei sentieri e degli itinerari” in vendita
presso gli esercizi autorizzati.
ITINERARIO A
( Lunghezza: Km 8 ; T.P.: 3h 35m )
L’ i t i n e r a r i o , p r e v a l e n t e m e n t e
paesaggistico, è di grande interesse e si
sviluppa per circa 8 km. E’ formato dal
sentiero n°1 che parte dal parcheggio di
Sibà Alta ed arriva all’area attrezzata di
Montagna Grande. Dall’area attrezzata,
attraverso un tratto di bosco di pino
marittimo porta fino alla sommità di
Montagna Grande nei pressi della Grotta
dei Briganti. Lungo il sentiero si incontrerà
un tratto che si approssima ad un dirupo,
tanto da essere stato delimitato con delle
funi. Questo sentiero porta fino alle
Favare di Cuddia di Mida.
ITINERARIO B
( Lunghezza: Km 8,5 ; T.P.: 3h 15m )
L’itinerario B, costituito dai sentieri n° 5 e 7, lungo
8,5 km, ci porta a contatto con il contrasto fra
l’ambiente vulcanico e l’ambiente coltivato. Il
sentiero 5 parte dal parcheggio di Costa Zighidì e
dopo una breve discesa raggiunge la Valle del
Monastero, si inerpica tra la macchia mediterranea
fino ad arrivare alla Grotta del Bagno Asciutto. Il
sentiero 5 si collega al sentiero 7, presso il
parcheggio di Rekale, che immette nella Valle del
Monastero. Il sentiero ci riporta al parcheggio di
Costa Zighidì.
19
ITINERARIO C
( Lunghezza: Km 4,5 ; T.P.: 1h 40m )
L’itinerario C è l’itinerario della lava e del mare, è
costituito dal sentiero n°4, il quale parte da Cala
Cinque Denti e sale dolcemente fino all’incrocio
con la strada provinciale. Prende il nome di
Sentiero Romano perché esistente già al tempo e
da questi parzialmente lastricato. Dopo aver
attraversato la Strada Perimetrale, il sentiero ci
porterà nei pressi delle calette che frastagliano le
coste di questa parte dell’isola, fra cui Cala
Cottone, fino ad arrivare nuovamente a Cala
Cinque Denti.
ITINERARIO D
( Lunghezza: Km 19 ; T.P.: 6h 30m )
L’itinerario D è quello più lungo, circa 19 km. E’
costituito dai sentieri 2-1-B-6-3-4-F. Parte dal
Lago Specchio di Venere con il sentiero n°2 e
prosegue verso le contrade di S.Vito e Kaffefi e
in alcuni tratti conserva intatto il vecchio
acciottolato. Tramite un tratto del sentiero 1 e B
ci affacceremo sopra la pianura di Mueggen.
Con il sentiero 6 costeggeremo la colata fino
alla borgata di Bugeber, con l’ultimo tratto del
sentiero 3 ci si immetterà entro la colata lavica
del Khaggiar fino ad arrivare al sentiero 4. Dopo
Cala Cinque Denti il sentiero di collegamento F
ci riporta al Lago Specchio di Venere.
ITINERARIO E
( Lunghezza: Km 11; T.P.: 4h )
L’itinerario E è costituito dai sentieri 2-3-F,
ed è lungo circa 11 km. Il percorso inizia dal
lago con il sentiero n°2 detto “Sellume”.
Proseguendo avremo a destra la pianura di
Sibà e il sentiero n°3 con a sinistra ancora le
colate del Gelfiser. Dopo la borgata di
Bugeber , in prossimità della chiesa, il
sentiero ci immette fra le lave del Khaggiar.
Il suo sbocco ci porta a Cala Cinque Denti
da dove il tratto di collegamento F ci
riporta al Lago Specchio di Venere.
20
ITINERARIO F
( Lunghezza: Km 11,5 ; T.P.: 4h )
L’itinerario F è costituito dai sentieri 5-6-D-1-C ed è
lungo circa 11,5 km. Inizia dal parcheggio di
Vedinicolao in prossimità della borgata di Sibà con il
sentiero n°5. Questo è il sentiero dei fenomeni
vulcanici. Dal sentiero 5 proprio nei pressi di Favara
Grande ci immettiamo nel sentiero 6 che ci porta fino
alla sommità di Monte Gibele. Il ripido sentiero di
collegamento D dal sentiero 6 ci porta sulla sommità
di Montagna Grande e ci immette al sentiero n°1 che
ci porta fino alle Favare di Cuddia di Mida e tramite il
sentiero di collegamento B si torna al punto di
partenza Vedinicolao.
ITINERARIO G
( Lunghezza: Km 16 ; T.P.: 5h 15m )
L’Itinerario G è costituito dai sentieri 8-9-10-11-E e si
sviluppa per circa 16 km. Inizia dall’abitato di Rekale
in prossimità del serbatoio idrico, con il sentiero n°8. I
sentieri 8-9-10 sono quelli delle coltivazioni. Il
sentiero 8 in prossimità della strada Perimetrale, alle
pendici di Cuddia Attalora, ci porta ad un’intensa
visione del mare e proseguendo ci troviamo sulla
costa da dove ci inoltriamo nuovamente nell’interno
con il sentiero n°9. Presso Costa Serraglia ci
immettiamo nel sentiero 10 ed attraversiamo Piano
Barone da dove un piccolo tratto di sentiero 11 ci
immerge nella lecceta di Cuddia Patite e da lì il tratto
di collegamento E ci riporta al punto di partenza
presso l’abitato di Rekale.
ITINERARIO H
( Lunghezza: Km 14 ; T.P.: 5h )
L’itinerario H è costituito dai sentieri 9-11-12 ed è lungo
circa 14 km. Inizia da Piazza Perugia nella borgata di
Tracino con il sentiero n°9 che costeggia la ricca macchia
mediterranea della falde di Serra Ghirlanda. Parte del
percorso 9 è costituito dalla Perimetrale con fondo
asfaltato. Si immette nel percorso 11 in contrada Dietro
Isola. Questo percorso si sviluppa verso Nord-Ovest fino
alla strada comunale di Serraglia, all’incrocio con la strada
asfaltata ci immettiamo nel percorso 12 da dove dopo
circa 1.5 km si arriva alle Tombe Bizantine.
21
ITINERARIO I
( Lunghezza: Km 17 ; T.P.: 6h 10m )
L’itinerario I è costituito dai percorsi 13-B-1-2-3-6-13 e si
sviluppa per circa 17 km. ; inizia da Piazza Perugia con il
ramo Sud del percorso 13 che costeggia Costa
Mueggen. Il percorso prosegue verso Nord-Est fino ad
innestarsi al sentiero di collegamento B che ci porta alle
falde di Montagna Grande. Il collegamento B, ci
immette nel sentiero n°1 che percorreremo verso
Ovest in direzione di Cuddia di Mida. Alla fine del
sentiero siamo nella zona delle Favare e l’itinerario
continua con i sentieri 2 e 3 che ci portano all’abitato
di Bugeber. Nei pressi della chiesetta continuiamo l’itinerario con il sentiero n°6 che sale fino a
Cuddia Randazzo. Da qui verso sinistra ci immettiamo nel ramo Nord del sentiero 13 dove
dopo circa 1 km ancora a sinistra troveremo zone di terreno coltivato. Un ultimo tratto
asfaltato ci riporta al punto di partenza, Tracino.
ITINERARIO L
( Lunghezza: Km 14,5 ; T.P.: 3h 10m )
L’itinerario L è costituito dai percorsi 6-11-10-8 per circa 14.5
km di lunghezza. Inizia con il sentiero n°6 dal parcheggio di
Rekale che verso Nord ci porta sul ciglio della colata lavica di
Fossa del Russo. Ritornando sul sentiero 6 e percorrendone
un breve tratto verso Nord ci immettiamo sul sentiero 11, che
attraversa le pendici di Monte Gibele. Subito dopo l’incrocio
con la strada asfaltata si arriva alla lecceta di Cuddia Patite e
poi, attraverso il sentiero 10, a Cuddia Attalora . Il sentiero 10
discende le falde di Cuddia Attalora verso Ovest e lo
percorriamo fino a raggiungere il sentiero 8. Percorrendolo
verso Nord avremo a sinistra l’abitato di Rekale dal quale
siamo partiti.
ITINERARIO M
( Lunghezza: Km 4,7 ; T.P.: 1h 50m )
L’itinerario M è costituito dal sentiero 14, inizia
al Km 35.5 della strada perimetrale nei pressi
della zona dei Sesi e si sviluppa nella contrada
di Cimillia per circa 4,7 km. Il primo tratto
verso Est porta verso il Monte Gelkhamar ed
alle sue falde troviamo la strada panoramica,
che si percorre verso Sud-Est fino alla contrada
di Madonna delle Grazie e da qui verso Sud
Ovest giungiamo all’abitato di Cimillia. Il
sentiero prosegue verso Nord-est fino a
riportarci di nuovo presso i Sesi.
22
PRODOTTI TIPICI
Cooperativa Agricola Produttori Capperi
Il cappero di Pantelleria (Capparis Spinosa), è conosciuto sin dall'antichità. E'
un arbusto tipico della flora mediterranea: ha una parte basale legnosa, il
tronco, e le parti superiori, i rami, parzialmente penduli e striscianti sul suolo.
Ha foglie verde scuro, carnose e di forma ovale, fiori molto appariscenti
bianco e rosa con delicati riflessi violacei. Nel periodo compreso tra la fine di
maggio e i primi di settembre, il cappero inizia la fioritura ed è allora che si
pratica la raccolta dei bottoni fiorali prima che sboccino. E' importante
raccoglierli prima possibile, anche perché quando sono piccoli e medio piccoli,
sono qualitativamente il prodotto migliore. All'alba, prima che il sole spunti,
ogni contadino pantesco si avvia, con la propria famiglia, verso il proprio
campo per raccogliere i preziosi boccioli. Poi, alla fine della giornata, li depone
in tini, ricoprendoli di abbondante sale marino grosso (circa il 40% del peso
dei capperi), a maturare lentamente in salamoia, mescolandoli per circa dieci
giorni. E' proprio questa accurata lavorazione, tramandata gelosamente di padre in figlio, a conferire ai
capperi le qualità più pregiate: aroma, sapore, fragranza, consistenza carnosa. I capperi non possono
essere consumati allo stato fresco, sarebbero amari e di gusto sgradevole. I pareri sono discordi sulle varie
proprietà dei capperi, ma su una cosa concordano pienamente: i migliori capperi per qualità sono quelli
prodotti nell'isola di Pantelleria. A fare dei capperi di Pantelleria i migliori per qualità in assoluto hanno
sicuramente contribuito vari fattori: la selezione genetica, portata avanti dai contadini, le particolari
condizioni climatiche dell'isola: caldo, temperato dall'umidità dell'acqua del mare, dal vento, e dai boschi
di pini e lecci di cui sono ricoperte le montagne, ma anche le caratteristiche mineralogiche del terreno.
Pantelleria - C.da Scauri - tel. 0923.916079
www.capperi.pantelleria.it www.capperipantelleria.com [email protected]
La Nicchia
Kazzen
Oro di Pantelleria
Capperi, uva zibibbo,
origano, pomodori,
ortaggi, agrumi: i frutti
saporiti ed odorosi della
nostra terra.
Noi li selezioniamo li
confezioniamo o li
trasformiamo, senza
aggiunta di coloranti e
conservanti, realizzando
prodotti semplici che
uniscono la gratificazione del mangiare bene
con il piacere del mangiare sano.
Li potete degustare e acquistare nel nostro
Laboratorio in loc. Balate/Kazen (dalle 9:00
alle 18:00) o sul Lungomare, nel nuovo Wine
Bar La Nicchia sul Mare, dove troverete
anche un'ampia scelta di Vini, Passiti, Grappe
e prodotti di gastronomia e dove sarete
simpaticamente accolti da Giusy e dal suo
staff.
La Kazzen S.a.s. si rivolge
ad una nicchia di
mercato che sa
apprezzare prodotti di
alta qualità, lavorati
artigianalmente nel
recupero delle antiche
tradizioni culinarie del
luogo. La principale
caratteristica è la fedeltà
alle antiche ricette che richiedono
ingredienti naturali e procedimenti
tradizionali. Nascono così due linee di
prodotti: “Oro di Sicilia” che valorizza il
pomodoro, le diverse tipologie di salse (
condimento per pasta con sarde, sugo di
tonno…etc..), la caponata siciliana, tipiche
della cucina siciliana, e “Oro di Pantelleria”
che valorizza il cappero nelle sue diverse
conservazioni, l’uva Zibibbo (marmellata,
elisir ), l’origano dall’aroma intenso e il
famoso Passito di Pantelleria. Degustazioni:
martedì e giovedì ore 17.00/19.00
Pantelleria - Località Balate/Kazen
tel. 0923.912968 - 0923.912657
Pantelleria - C.da Kazzen, 10
tel. 0923.911770
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23
AgrIsola
Nuova Agricoltura
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di specialità, nasce
a Pantelleria dopo
una lunga esperienza sia nel settore
gastronomico che
agricolo.
La nostra famiglia,
dalle origini
contadine, vuole
portare avanti non solo la valorizzazione dei
prodotti tipici panteschi, ma anche la
coltivazione delle nostre terre, infatti uva e
capperi sono curati personalmente al fine di
ottenere prodotti di qualità.
Degustazione e vendita ogni giorno.
La nostra azienda a
gestione familiare,
seleziona per il piacere
dei propri clienti, da
quasi 20 anni, le migliori
uve e le lavora con cura
ed attenzione per
diventare vino, ma
soprattutto passito e
moscato. Ottenuti dalla
lavorazione dei frutti della terra troverete
inoltre prodotti tipici quali Patè, Marmellate,
Ambrosia, tutto disponibile presso il punto
vendita situato a Pantelleria in via Zeta 1.
Veniteci a trovare nella nostra cantina,
ubicata in loc. Barone, dove tutti i giorni,
dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, potrete
degustare i nostri prodotti e, laddove
possibile, visitare gli impianti durante la
lavorazione.
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Pantelleria - Via Zeta 1
C.da Barone - tel. 0923.915712
[email protected]
Azienda Agricola
D’ancona & Figli
Linea “Lago di Venere”
L'Azienda D'Ancona, la
più antica presente
nell'isola di Pantelleria, è
una piccola azienda a
carattere familiare, sita in
località Cimillìa. Dopo il
nonno, esportatore del
Passito con i velieri, e il
papà Totò, precursore di quello che adesso
viene chiamato "turismo enologico", oggi
sono Caterina e Sara che guidano con
coraggio e passione la piccola azienda di
famiglia, giunta ormai quasi alla quarta
generazione. La produzione è limitata per
un'alta qualità dei prodotti, vini Passito,
Moscato e Zibibbo secco, ottenuti nel pieno
rispetto della cultura e delle tradizioni del
territorio. Visite e degustazioni in cantina,
con prodotti tipici, dalle ore 16,30 alle 19.
In una sintesi perfetta
di piante ed aromi
mediterranei, la
Linea Lago di Venere,
è frutto di anni di
studio ed esperienza
nel campo della
cosmesi naturale.
Essa unisce la
preziosa saggezza del
passato alle
indiscusse conquiste della moderna
cosmetologia, per donare benessere, salute e
bellezza.
E' possibile saggiare gratuitamente l'alta
qualità delle emulsioni idratanti o magari
scoprire le molteplici proprietà benefiche
dell'olio al peperoncino .
Pantelleria - C.da Cimillia
tel. 0923.918350
www.aziendaagricoladancona.com
[email protected]
Erboristeria Il Mirto e la Rosa
Vicolo San Nicolò, 3
(dietro Bar Tikirriki)
Tel. 0923.911921
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Gastronomia
Tumma
Baci
Piatti tip
Ricotte
ici
La gastronomia pantesca risente degli apporti dei
vari popoli che hanno dominato l’isola, soprattutto
degli Arabi. Nella cucina risulta inoltre nettamente
dominante la tradizione contadina, innumerevoli
sono infatti i piatti tipici che hanno come ingredienti
base le verdure. A tal proposito basti citare la
“Sciakisciuka” fatta con patate peperoni e melanzane
in umido; il “Cucurummà” fatto con zucchine
pantesche e patate in umido; la “Cipuddrata” cipolle
tagliate a listerelle fritte con un po’ di aceto e usate in
genere come contorno ad una frittura di pesci; le
saporitissime caponate in agrodolce; le zucchine
pantesche ripiene con un composto di mollica di
pane, polpa delle zucchine stesse, patate,
prezzemolo, aglio, formaggio siciliano, sarde salate e
mandorle tostate e tritate, quest’ultimo elemento
chiave dei ripieni e delle panature. Particolari i
“Pumadori sciutti” grossi pomodori rossi essiccati al
sole e conservati sott’olio per essere serviti come
antipasto. Non vanno poi dimenticati i tradizionali
“Ravioli amari” ripieni di ricotta o l’”Ammogghiu”,
condimento a base di pomodoro crudo, olio, aglio,
basilico e peperoncino, usato per condire la pasta o
per accompagnare i pesci alla brace. Dalla vicina
Africa arriva poi il Couscous di pesce, sempre
arricchito da una varietà di verdure e legumi e servito
in genere come piatto unico. Da non trascurare poi le
fantasiose insalate con pomodori e patate lesse,
arricchite da capperi di Pantelleria, finocchietto di
mare sott’aceto, “Pisci sciutti”, filetti di pesce
essiccato al sole, e dall’origano pantesco, dal
profumo inebriante e unico. Il pesce viene sempre
cucinato in modo semplice: alla griglia al forno ed in
deliziose zuppe. Ricciole, dentici, saraghi, cernie,
pesce spada, aragoste e ancora i ricci, le patelle, con
le quali si prepara un’ottima salsa e i “migroci”,
particolari granchi della scogliera, arricchiscono la
cucina. Dall’oriente proviene invece il tradizionale
dolce pasquale: il “Cannateddru” fatto di pasta
dolce e decorato con variopinte uova sode. Infine
dalla tradizione araba provengono i “Mustazzola”
tradizionali dolci natalizi decorati dalle pazienti
mani pantesche, nelle lunghe serate invernali, e fatti
da una semplice sfoglia ripiena di un impasto di
semola, miele o vino cotto, cannella, scorza di
mandarino grattugiata ed altre spezie. Da gustare i
“Ravioli Duci” ripieni di ricotta o crema pasticcera, i
Baci con ripieno di ricotta, gli Sfinci frittelle intinte
nel miele, i “Cassateddri” ripiene di ricotta o crema
ed i “Pasticciotti”.
25
IL PASSITO E IL MOSCATO DI PANTELLERIA
a
mt r u
s
c
ia
La coltivazione del Moscato di Pantelleria risale forse all’occupazione di Roma dell’isola nel 217 a.C. In
alcune opere dell'antichità è stato trovato il protocollo di produzione del Passito, il "nettare degli Dei",
che prevedeva già l'essiccamento dell'uva, la fase di fermentazione e quella dell'invecchiamento.
Con la colonizzazione degli Arabi, nell'835, l'agricoltura divenne la risorsa principale dell'economia
pantesca e si affermò definitivamente la cultura dell'uva Zibibbo (o moscato di Alessandria in quanto
originaria di Alessandria d'Egitto) e dei capperi, i due prodotti che stanno oggi rendendo Pantelleria
famosa nel mondo.
La denominazione “MOSCATO DI PANTELLERIA” e “PASSITO DI PANTELLERIA” e’ stata riconosciuta
nel 1971 con D.P.R. del 11 agosto ed e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti
prescritti dal disciplinare di produzione. Detti vini devono essere ottenuti esclusivamente con uve del
vitigno zibibbo e provenire da uve sottoposte in tutto o in parte, sulla pianta o dopo la raccolta, ad
appassimento al sole. E' consentita la protezione delle uve da eventuali intemperie. Per tali vini , naturali,
e' escluso qualsiasi arricchimento del mosto o del vino, tranne l'eventuale aggiunta di uva appassita al
sole. La resa massima per ettaro uva fresca/vino e’ del 40% per il Passito di Pantelleria e del 60% per il
Moscato di Pantelleria. L’alcool svolto deve essere per il Passito di Pantelleria minimo il 14%, mentre per
il Moscato di Pantelleria deve essere minino l’11% . Il vino "Passito di Pantelleria” non puo' essere
immesso al consumo prima del 1° luglio dell'anno successivo alla vendemmia. Per il “Pantelleria” Passito
liquoroso ed il “Pantelleria” Moscato liquoroso possono essere utilizzati per l’appassimento uno o piu'
procedimenti, tecniche ed attrezzature permessi dalla normativa in materia ed e’ obbligatoria l’aggiunta
di alcole di origine viticola durante o dopo la fermentazione. Tutti questi vini debbono essere immessi al
consumo esclusivamente in contenitori di vetro, tappati con sughero o altro materiale consentito, esclusi
tappi metallici, delle seguenti capacita’: 0,375 - 0,500 - 0,750 – 1,000 e 1,500 litri.
A
B
C
D
E
F
G
H
29
RISTORANTI
Ristorante Donne Fugate C1
Pantelleria - Corso Umberto, 10 - tel. 0923.912688
credit
card
40
25/
35
Donne fugate, il ristorantino di Pantelleria, propone una cucina che gioca con
la tradizione pantesca e gli influssi della vicina Africa, condendo il tutto con
l’amore per l’arte del dar da mangiare. I piatti si vestono dei colori e
dell’esuberanza dell’estate come gli Spaghetti alla Karebbi, dove ricotta,
basilico, capperi, pomodorini e il grande origano pantesco si sposano in
un’armonia di sapori tutta mediterranea o come nella Fiorentina di spada
dove l’occhio forse può più dello stomaco. Mentre il Tajin di agnello e il
Couscous di pesce (giovedì) insinuano i gusti d’oltremare, i Sorrisi, bocconcini
friabili ripieni di formaggio serviti con gelatina di zibibbo, le Scripelle croccanti
al rosmarino, e i Tonnarelli rivelano le radici abruzzesi delle “fugate”.
Ristorante La Favarotta F3
Khamma Fuori - tel.0923.915347
credit
card
80
20/
30
Immersa nella tipica campagna isolana, La Favarotta offre ai suoi clienti il
calore e l’esperienza di una tradizione tramandata di padre in figlio.
L’ambiente rustico, ma accogliente è la cornice ideale per gustare la tipica
cucina pantesca con antipasto a base di formaggio fresco, grigliate di verdure,
buonissime le melanzane al forno, seguiti dai deliziosi Ravioli di ricotta fresca
o dalla “pantescana” a base di verdure. Non perdetevi l’ottimo coniglio alla
pantesca, specialità dello chef, oltre a deliziosi secondi di pesce, grigliate
miste o spada e ricciola alla pantesca, dove i capperi di Pantelleria danno un
profumo inconfondibile. Tutto accompagnato da fiumi di vino locale e per
finire in bellezza ravioli fritti di crema e ricotta e buonissimo passito.
Ristorante La Trattoria D5
C.da Scauri - tel. 0923.916101
credit
card
90
15/
35
I profumi e i sapori di Pantelleria, piatti antichi e tradizionali rielaborati per
voi con cura e semplicità.
L’obiettivo è quello di rivivere la storia di una terra attraverso le sue ricette:
dall’antipasto del pescatore, con polpo e frutti di mare, a quello del
contadino con grigliate di verdure, pomodori secchi sott’olio e formaggio
fresco. Tra i primi spiccano le lasagne al pesto pantesco e l’immancabile
couscous di pesce e verdure, anche tra i secondi continua il gioco mare e
monti passando dal “Purpu tuttu rinta”, polpo in umido con pomodoro ed
abbondante cipolla, alla “Sciakisciuka” con patate, peperoni e melanzane in
umido.
Ristorante La Conchiglia F3
C.da Khamma Conitro - tel. 0923.915333
credit
card
70
20/
40
Caratterizzato dal calore di una gestione familiare e dalla cucina casalinga
esaltata dai profumi di Pantelleria.
La Conchiglia offre un menù semplice, ma sfizioso: come non farsi tentare
dagli antipasti di mare, dalle buonissime verdure grigliate o gratinate e dai
fiori di zucca. Non perdetevi poi gli Spaghetti alla Conchiglia con il
finocchietto selvatico, le trenette con triglie ed ananas, i Ravioli alla
mentuccia, le paste o i risotti con i frutti di mare.
Tra i secondi immancabili le grigliate di pesce fresco ed i Calamaretti al miele
d’uva. Si finisce tutto in dolcezza con gli imbattibili Baci della sig.ra Rosa
accompagnati dal passito. Vini locali o imbottigliati di Sicilia.
30
Ristorante Il Cappero C1
Pantelleria - Via Roma, 31 - Tel. 0923.912601
credit
card
80
20/
30
Lo troviamo nel centro abitato di Pantelleria, si tratta di un ristorante-pizzeria
dall’aspetto rustico ed accogliente. Non perdetevi i primi di pesce che la
cuoca Antonietta prepara per voi abbinando vari tipi di pasta fresca, fatta a
mano, con del pesce freschissimo; naturalmente non può mancare il couscous ormai diventato il biglietto di presentazione di gran parte dei ristoranti
di Pantelleria. Tra i secondi vanno segnalati le seppie, i calamari e la cernia alla
pantesca con pomodorini e l’inconfondibile profumo dei capperi di
Pantelleria. Da non perdere la pizza del giovane Francesco. Come non
accompagnare tutto con del buon vino locale o di cantine siciliane e chiudere
poi sorseggiando passito insieme a Baci e Cannoli fatti in casa.
Ristorante La Risacca C1
Pantelleria - Via Don Alonzo Errera, 18 – Tel. 0923.912975
credit
card
120 20/
35
Suggestiva terrazza sul mare, il ristorante-pizzeria La Risacca è situato nel
centro di Pantelleria a pochi passi dal lungomare, cuore della vita notturna
pantesca. E’ questa la cornice ideale per farsi solleticare da deliziose pietanze
a base di pesce, che lo chef Silvio preparerà per voi. Si potrà iniziare
scegliendo dal ricco buffet di antipasti di verdure: gratinate, in agrodolce, alla
griglia per continuare poi con i buonissimi primi come i ravioli panteschi, gli
spaghetti con gamberi e conza ed altri primi a base di pesce. Il secondo più
classico invece sarà il pescato del giorno alla griglia. Potrete inoltre scegliere
tra le pizze preparate dal pizzaiolo Salvatore. Naturalmente non potrà che
finire tutto in bellezza con dolci tipici e passito locale.
Ristorante La Pergola C3
Loc. Suvaki - Tel. 0923.918420
credit
card
150
25/
35
In località Suvaki, tra le palme troviamo il ristorante/pizzeria La pergola.
Suggestivo il giardino esterno da dove, guardando attraverso le palme si
potrà ammirare la luna che si specchia nel mare. All'interno la rustica sala
rivestita in pietra è arieggiata dalle ampie finestre, qui troverete il ricco buffet
di antipasti di verdure e di mare, entrando ancora una sala un po' più piccola
nella quale potrete vedere il pizzaiolo Giovanni alle prese con le sue
buonissime pizze. A questo punto non vi rimane che iniziare a gustare le
specialità: i ravioli, il couscous, le buonissime paste ai frutti di mare, per non
parlare delle grigliate miste, i fritti, i tranci di pesce alla pantesca e tanti altri. Si
chiuderà con un ottimo parfait alle mandorle oppure con i tipici baci. Tutto
accompagnato da vini locali e non e, naturalmente, dall'immancabile passito.
Un angolo di Roma C1
Pantelleria - Via Cagliari, 22 - cell. 349.3237960
Per un pranzo veloce, magari di passaggio dal mare fermatevi da “Un
angolo di Roma”, dove Gianfranco il titolare ha voluto mettere finalmente a frutto la sua esperienza nel settore della rosticceria e nel realizzare la
tipica pizza romana. Qui avrete inoltre la possibilità di gustare varie specialità frutto dell'esperienza di varie culture etniche: oltre 20 gusti di pizza
romana alla pala, pomodori ripieni alla romana, ravioli panteschi, arancini
siciliani, brick arabe, frucassè ebree, lasagne alla bolognese, melanzane alla
parmigiana, polli alla ciociara. E per finire i buonissimi fritti vari: crocchette di patate, mozzarelline panate, cricche di pollo, olive all'ascolana.
31
Ristorante La Nicchia D5
C.da Scauri Basso - tel. 0923.916342
credit
card
40
25/
45
A Scauri troviamo uno dei ristoranti più caratteristici di Pantelleria. Vale la
pena prenotarsi prima per trovare un tavolo all’interno dell’affascinante
giardino pantesco. Qui all'ombra di un arancio secolare, potrete gustare vari
piatti a base di pesce freschissimo. Deliziosa la bresaola di tonno e la caponata
di melanzane tiepida con le mandorle tostate; sfiziosi gli spaghetti saporiti
(con pomodori secchi, patè di capperi e pan grattato) e quelli con i gamberi.
Tra i secondi, il pesce spada panato, i gamberoni con gelatina di uva o con
purea di patate ai capperi e crema di olive nere. Semifreddo di mandorle,
cassata, gelati di produzione propria e dolci locali completano il menu.
Vini: meditata carta pantesca e siciliana con circa settanta etichette.
Ristorante Zubebi D2
Località Zubebi - Tel. 0923.913653
credit
card
45
Al ristorante di Zubebi, ricavato da un
antico Dammuso con cupola centrale
imperiale oltre che da un suggestivo patio
all'aperto all'ombra di palme e da un atrio
coronato da archi, si potranno gustare
piatti locali e regionali elaborati nelle
versioni tradizionali o rivisitati, non
trascurando le esigenze di ciascun ospite.
Tra le nostre creazioni troverete il
timballino di cicorietta selvatica e ricotta,
i bucatoni freschi con maccu di fave e
bottarga di tonno o la busiata fresca con
ragout di melanzana e gambero rosso,
non mancherà il tradizionale couscous
approdato nelle coste trapanesi o il
couscous pantesco ricco di tante fresche
verdure. Sempre presente il pesce del
Mediterraneo tra cui vogliamo ricordate
il tonno battuto al coltello condito con
salsette ai siculi limoni o il tortino di
patate al finocchietto e filetti di cernia al
vapore di insolia. Vi proporremo la
squisita “Coppa Zubebi” con ricotta
zucchero e zabaione al moscato di
Pantelleria, o quella “Hasar” con gelo di
nero d'avola, crema vaniglia, caramello
di nero d'avola e croccante di pistacchio e
ancora la cassata del Ben Rye ottimo
passito di Pantelleria. Accompagnerete le
portate con importanti vini selezionati tra
produttori siciliani, nazionali o
d'oltreoceano che comporranno una lista
dei vini con oltre cento etichette.
A pranzo offriremo fresche insalate e ligth
menù estivi, assolutamente da provare l'
happy hour al bordo della nostra piscina
o sopra un suggestivo tetto pantesco. Ci
dispiaceremo assieme a Voi del Vs. rientro
Ristorante vineria: 12,30/14,30 - 20,30/23,30 Happy hour: 19.00/21.00
30/
45
32
Osteria Il Principe e il Pirata F3
Punta Karace - tel. 0923.691108
credit
card
45
32/
40
" NOVITA'". Aperto da Giugno 2007 questo nuovo ristorante proverà a
stupirvi con una cucina semplice e sana, frutto di una ricerca attenta di
prodotti di qualità, che garantiranno piacere nel gustarli.
La conduzione famigliare di questa osteria , le ampie terrazze coperte e
scoperte, vi daranno il calore di una serata passata con amici, assaporando un
buon vino, sotto un cielo stellato, incantato dal rumore del mare.
Andate a provare e ... fateci sapere!!!
Ristorante Acquamarina
C1
Pantelleria - Via Borgo Italia - tel. 0923.911422
credit
card
30
20/
35
Sul lungomare di Pantelleria, il ristorantino Acquamarina il più antico
dell'isola, in un'atmosfera giovane e colorata, vi delizierà con piatti panteschi
e mediterranei. Antipasti di ottime fritture di pesce e verdure prepareranno il
palato ai deliziosi straccetti di pasta fresca al gambero rosso e pachino ed ai
delicati ravioli con ricotta e mentuccia. Lo chef continuerà a stupirvi con
secondi di pesce freschissimo: cernia alla pantesca, fritti misti. Interessanti le
proposte di pesce crudo secondo ricette che esaltano gusto e freschezza. Tutto
armonizzato da vini locali e siciliani. Non mancheranno i dolci fatti in casa
accompagnati da ottimo passito locale. I proprietari Elena, Ciro e Luciano, tra
i tavoli della sala e del piccolo dehor, renderanno la serata speciale.
Ristorante Franco Castiglione C1
Pantelleria - Borgo Italia, 81 - tel. 0923.911448
credit
card
95
20/
35
Situato sul lungomare di Pantelleria il ristorante-pizzeria Franco Castiglione,
dall’ambiente rustico, ma elegante offre ai suoi clienti l’esperienza più che
trentennale nella cucina tipica del suo titolare e cuoco Franco. Ricordiamo tra
i primi la pasta con gamberi e mollica di pane saltata in padella, il couscous, i
ravioli ripieni di ricotta. Sfiziosi i secondi di pesce: cernia al forno, grigliate
miste, zuppa di pesce. Tutto accompagnato da vino locale o etichette
nazionali. In alternativa non perdetevi poi le fantasiose pizze create con arte
dal giovane pizzaiolo Billy. Tra i dolci non possono mancare i Baci Panteschi,
accompagnati dal tipico passito o da un buon caffè.
Ristorante La Vela D5
Scauri Scalo - tel. 0923.916566
credit
card
60
20/
35
Suggestiva terrazza sul mare, il ristorante-bar La Vela è situato in posizione
invidiabile a pochi metri dal mare, in località Scauri Scalo. E’ questa la cornice
ideale per farsi solleticare da deliziose pietanze a base di pesce fresco che il
cuoco Antonio, specialista nella cucina pantesca e mediterranea, e con
provata esperienza internazionale, preparerà per voi. Tra le specialità il
Couscous di pesce e verdure (il venerdì su prenotazione) ed i ravioli di ricotta
e menta. Tra i secondi, pesce alla griglia accompagnato dal tipico Ammoghiu
(pesto a base di pomodoro, basilico ed altri aromi). Da non sottovalutare i
Baci panteschi che, accompagnati da un buon passito locale, chiuderanno
tutto in dolcezza. Tra i vini etichette locali e di cantine siciliane.
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Ristorante Bar Cala Levante G3
Pantelleria - Cala Levante - tel. 0923.691134
credit
card
40
20/
40
L’intento principale che si intende
raggiungere attraverso il Ristorante Le Cale è
quello di promuovere e far conoscere la
cucina pantesca, fatta di aromi e sapori unici
al mondo, frutto della nostra terra vulcanica
e del sole africano.
Fusione di rustico e raffinato, nell’intento di
conservare ciò che la tradizione ci ha
tramandato, e di farsi conoscere
da chi sappia apprezzare il piacere di una
buona tavola e di sapori unici nel loro
genere. Tutto sarà preparato al momento. Si
potrà cominciare con un antipasto a base di
verdure fritte in un intingolo di capperi,
pomodoro fresco ed aglio, la Sciakisciuka, un
primo con Pesto pantesco (pomodoro fresco
alla griglia e intingolo di basilico, prezzemolo
ed aglio passati al mortaio), per secondo
Pesce al forno con patate prezzemolo aglio e
vino bianco e per finire dolci tipici, tutto
accompagnato da vini locali ed etichette
siciliane da gustare nel silenzio e nella
tranquillità ascoltando il mare infrangersi tra
gli scogli della vicinissima Cala Levante. Ma il
Ristorante Le cale non offre solo questo: vi
potrà accompagnare sin dalla mattina con il
suo servizio bar per poi continuare con piatti
freddi a pranzo, happy hours nel pomeriggio
e, per prepararsi alla cena, aperitivo sotto
le stelle ascoltando buona musica.
Bar Ristorante
CALA LEVANTE
Terrazza sul mare
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Ristorante Papuscia F4
Pantelleria - C.da Tracino -tel. 0923.915463
credit
card
60
10/
30
Papuscia è “ Malacucina “, uno splendido connubio tra tradizione ed
innovazione. Una ricerca di antichi sapori e profumi, legati alla
tradizione pantesca, sapientemente re-interpretati con un tocco di
originalità e fantasia. Una cucina a base di “solo pesce”: carbonara di
tonno, ravioli di dentice al basilico, calamari ripieni ai gamberi, tagliata
di tonno alla menta; ricette pensate ed elaborate al fine di esaltare
l’inconfondibile gusto della nostra isola. Materie prime naturali, verdure
dell’orto, pasta fresca fatta a mano e pasticceria casalinga rendono
inconfondibile il nostro menù, che si rinnova quotidianamente, perché
nulla qui da noi è mai scontato. Aperto tutti i giorni a mezzogiorno e
sera, delizioso giardino estivo per cenare sotto le stelle in assoluta
tranquillità, conduzione familiare, cantina con etichette locali e siciliane.
Ristorante L’Oasi di Venere E2
C.da Bugeber- tel. 0923.914132
credit
card
180 15/
40
Roberto, appassionato chef della cucina pantesca, di questa arte
mediterranea, ne propone la semplicità. In contrada Bugeber , offre ai suoi
ospiti, i prodotti della nostra terra abbinati al pescato di questo mare.
Antipasti locali e tradizionali, frutto di una cultura contadina. Secondi piatti
di pesce, carne o verdure spesso alla griglia. Il suo vanto sono i primi piatti,
ne prepara tantissimi a base di crostacei, pesci, molluschi, e verdure a seconda
della stagione. Ma non trascura la tradizione pantesca, cucina un piatto
molto antico: il coniglio in agrodolce e propone il couscous il mercoledì sera.
Sempre tipici i dessert: dolci esclusivamente locali accompagnati dal passito.
Ai celiaci, offre l’opportunità di degustare i suoi piatti cucinati senza glutine.
RISTORANTI
U TRATTU - C/da Rakhale - Via Gabriele - Tel. 0923.916579
NOTE: STAGIONALE
IL GABBIANO AZZURRO - Via Trieste, 5 - Tel. 0923.911909
DA PINA - Loc. Lago
LA NICCHIA - C/da Scauri - Salita S. Gaetano
Tel. 0923.916342
LA CONCHIGLIA - Via Tracino - Tel. 0923.915333
Cell. 330.832513
BUE MARINO - Loc. Bue Marino
CASTIGLIONE - Via Borgo Italia, 24 - Tel. 0923.911448
TRATTORIA DEL PORTO - Via Molo Nasi
LA VELA - C/da Scauri - Via dello Scalo - Tel. 0923.916566
LA TRATTORIA - C/da Scauri - Tel. 0923.916101
PAPUSCIA - C.da Tracino - Tel. 0923.915463
LA RISACCA - Via Don Alonzo Errera - Tel. 0923.912975
ACQUAMARINA - Via Borgo Italia -Tel. 0923.911422
IL PRINCIPE E IL PIRATA - Loc. Punta Kharace
Tel. 0923.691108 - NOTE: STAGIONALE
LA PERGOLA - Loc. Suvaki - Tel. 0923.918420
OXDIANA - Loc. Cuddie Rosse - Tel. 0923.912319
LE CALE - Loc. Cala Levante - Tel. 0923.691134
NOTE: STAGIONALE
DONNE FUGATE - Via Cavallotti - Tel. 0923.912688
Cell. 349.8447565
L'OASI DI VENERE - Loc. Bugeber - Tel. 0923.914132
IL CAPPERO - Via Roma - Tel. 0923.912601
LA FAVAROTTA - Loc. Favarotta - Tel. 0923.915347
ZUBEBI - Loc. Zubebi - Tel. 0923.913653
35
Alloggi
LEGENDA:
televisione
in camera
piscina
telefono
in camera
POSTI
24
LETTO
posti
letto
I Jardina
POSTI
Loc. Karuscia - tel. 0923.913627
LETTO
ristorante
piccoli
animali
aria
cond.
28
Il resort I JARDINA è una realtà unica sull'isola ed è il luogo ideale per
chi cerca relax ed esclusività. E' una struttura composta da 7 dammusi
indipendenti, tutti con splendida vista mare sul capo di Punta Spadillo,
ciascuno con la sua piscina privata e il suo giardino arabo con pianta di
limone. I dammusi, costruiti secondo il classico stile pantesco con muri
in pietra lavica, soffitti a volta, pavimenti in cotto e pastella colorata,
sono composti da due camere da letto doppie o matrimoniali, doppi
servizi, soggiorno con cucina e divano letto matrimoniale. Gli arredi
sono curati e completi, con aria condizionata e zanzariere alle finestre.
Possono ospitare quindi fino a 6 persone. All'esterno un ampio patio
coperto permette di trascorrere indimenticabili ore al fresco, oppure
potrete abbronzarvi al sole distesi sulla spiaggia della vostra piscina.
Distanze: 200 mt dal mare. Raggiungibili a piedi le facili discese a mare
di Karuscia e Campobello. Dista 2,5 km dal centro abitato di Pantelleria.
Khamma Hotel
POSTI
Pantelleria - Borgo Italia, 79 - tel. 0923.912680
LETTO
72
L’hotel Khamma e' situato sul piccolo porto del centro di Pantelleria.
Modernamente attrezzato, offre tutti i comfort per trascorrere una vacanza
all’insegna del mare e del relax. Le camere, modernamente arredate
dispongono tutte di servizi privati, telefono con linea diretta, aria
condizionata. Su richiesta: TV color e mini bar. Il servizio di mezza pensione e
pensione completa prevede la prima colazione in albergo, mentre la seconda
colazione e il pranzo possono essere consumati nei ristoranti convenzionati.
Ampia possibilità di escursioni giornaliere verso l’interno dell’isola, o in barca
alla scoperta delle calette e delle spiagge più belle.
Albergo Papuscia
POSTI
C.da Tracino - tel. 0923.915463
LETTO
24
L’albergo Papuscia si trova a soli pochi minuti dalle più suggestive baie
dell’isola: Arco dell’Elefante, Martingana e Balata dei Turchi. Le sue 11 camere
sono state ricavate dalla ristrutturazione di antichi dammusi e sono
circondate da un coloratissimo giardino. Un ambiente tranquillo ed
informale, dove poter scoprire i sapori ed i profumi di un’isola dai mille volti.
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Pantelleria - tel. 0923.911818
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Via Catania,13 - tel. 0923.912888
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Pantelleria - [email protected]
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Via Roma, 34
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Via Napoli, 11
Tel. 0923.911996
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Tel 0923.911888
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Via Manzoni, 31
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G.A.P. – Tel. 0923-911398
DISTACCAMENTO FORESTALE
C.da Sibà – Tel. 0923-916524
FARMACIE:
GANCI DOMENICO
P.zza Castello – Tel. 0923-911157
GRECO ROBERTO
P.zza Cavour, 28 – Tel. 0923-911310
ODDO FILIPPO
C.da Tracino – Tel. 0923-915500
SALERNO ANGELO
C.da Scauri - Tel. 0923-917002/917114
PRODOTTI TIPICI
AZIENDE VINICOLE MICELI
C.da Rekhale - Tel. 0923.916616
AZIENDA AGRICOLA MINARDI L. & FIGLI
C.da Karuscia, 6 - Tel. 0923.911160
AGRICOLA BONSULTON - C.da Bonsulton
AZIENDA AGRICOLA MURANA SALVO
C.da Khamma - Tel. 0923.915231
NUOVA AGRICOLTURA
C.da Barone - TRACINO - Tel. 0923.915712/911372
AZIENDA AGRICOLA GIOIA CASANO - C.da Bukkuram
AZIENDA AGRICOLA S. D'ANCONA & FIGLI DI R.
D'ANCONA C.da Cimillia - Tel. 0923.918350
AZIENDA AGRICOLA VALENZA
Valle di Monastero - Tel. 0923.916466
AZIENDA AGRICOLA MARCO DE BARTOLI
C.da Bukkuram
PELLEGRINO & C. SPA - C.da Arenella - Tel. 0923.912730
ENOPOLIO DI PANTELLERIA
C.da Arenella - Tel. 0923.912556
AZIENDA AGRICOLA GIACOMO D'ANCONA
Loc. Kaddiuggia - Tel. 0923.913016
AZIENDA VITIVINICOLA COSSYRA - C.da Bukkuram
ABRAXAS S.N.C. - C/da Bukkuram
IL FICO D'INDIA S.R.L. - C/da Khamma
COOPERATIVA COVREPA - C/da Monastero
TENUTA DONNA FUGATA
Loc. Ghirlanda/Loc. Khamma - Tel. 0923.915195
BUCCURAM SRL - C/da Bukkuram - Tel. 0923.918344
LA NICCHIA - Loc. Balate Kazen - Tel.0923.912657 - 912968
COOPERATIVA AGRICOLA PRODUTTORI CAPPERI
C/da Scauri Basso - Tel. 0923.916079
MAKAN Via De Amicis, 3 - Tel. 0923.913252
KAZZEN S.a.s - C/da Kazzen, 10 - Tel.0923.911770
BENITO PATANE' - Via Catania - Tel. 0923.911396
EMPORIO DEL GUSTO - Via Catania - Tel. 0923.911269
Orario estivo S.S. Messe - Zona pastorale di Pantelleria
ORARIO FERIALE
ORARIO FESTIVO
LUNEDI’
Cappella dell’Ospedale ore 19,00
MARTEDI’
Scauri ore 18,00
Cappella dell'Ospedale ore 19,00
MERCOLEDI’
S.Giuseppe (Rekhale) ore 18,00
Cappella dell’Ospedale ore 19,00
GIOVEDI’
S.Francesco (Khamma) ore 09,00
Cappella dell’Ospedale ore 19,00
VENERDI’
Madonna della Pace (Tracino) ore 09,00
Cappella dell’Ospedale ore 19,00
SABATO
Bugeber ore 18,15
Grazia o Bukkuram ore 18,15
Sibà ore 19,30
S. Madonna della Margana ore 19,30
DOMENICA
Tensostruttura (Via Palazzolo) ore 11,00
S. Francesco (Khamma) ore 10,30
(luglio e agosto ore 10,00)
Madonna della Pace (Tracino) ore 18,00
S. Giuseppe (Rekhale) ore 18,00
Scauri ore 19,30
Tensostruttura (Via Palazzolo) ore 19.45