Recensioni:07 Not Rec - Accademia Italiana di Scienze Forestali
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Recensioni:07 Not Rec 3 06 2007 16:40 Pagina 147 147 RECENSIONI RECENSIONI AUTORI VARI (2006) – Au coeur de la Joconde. Leonard da Vinci décodé (Nel cuore della Gioconda. Leonardo da Vinci decodificato). Edizioni Gallimard - Musée du Luvre. 118 pagine. 34 tavole. Formato 28x40. Splendida pubblicazione su di uno splendido quadro. In copertina ovviamente appare la Gioconda. Sulla parte posteriore della copertina del libro appare, simmetricamente, una fotografia del retro del quadro che illustra come appare la tavola di legno che, fra l’altro, mostra una vistosa riparazione. Il libro riguarda tutta la storia del quadro nei suoi aspetti tecnici: storia dei restauri; studi; trasferimenti; il pannello di pioppo (disposizione dei cretti nella pittura e nel legno, movimenti del legno ecc.); la pittura: immagine e materiali; moderno impiego di immagini virtuali; reazioni dei visitatori. Per la storia, i quadri fatti a Firenze sono dipinti su tavole di gattice (Populus alba L.) e quelli fatti a Milano e in Francia sono dipinti su tavole di noce (Juglans regia L.). Gli autori sono 39. Con soddisfazione vediamo che qualche cosa di fiorentino è rimasto: infatti sull’importante argomento della caratterizzazione del supporto ligneo intervengono il Prof. Luca Uzielli e il Dott. Paolo Dionisi-Vici. La veste tipografica è di Gallimard, il che, a sentire gli esperti, è tutto dire. GIOVANNI BERNETTI LUCA UZIELLI (a cura di) (2001) – Il manuale del legno strutturale. Vol I: Ispezione e diagnosi in opera. Collaborazione di G. Bonamini, M. Noferi, M. Togni e L. Uzielli. 131 pagine. Formato 32x25. Mancosu editore, via A. Fusco 71/a, 00136 Roma. (Seguono, a cura di A. Ceccotti: Vol. II: Materiali, componenti e principi della progettazione; Vol. III: Progettazione e dettagli delle strutture; Vol. IV: Interventi sulle strutture). La prima cosa che impressiona di questo libro è la veste tipografica molto insolita e quanto mai funzionale. Questo dimostra come l’impaginazione e la distribuzione delle illustrazioni (qui abbondantissime) abbiano una fondamentale efficacia negli aspetti didattici e informativi che si perseguono. Per avere una distribuzione ottimale fra testo e figure è stato necessario adottare un formato insolitamente ampio. Ogni pagina è su 2 o 3 colonne di cui una dedicata a fotografie, disegni, tabelle o diagrammi. Il primo volume di questa opera è un trattato di tecnologia del legno. Ogni capitolo è articolato in numerosi brevi paragrafi che riguardano i seguenti argomenti. Valutazione tecnologica (con particolare riguardo ai legnami in opera). Struttura del legno (alburno, durame, anelli di accrescimento ... venatura, tessitura e fibratura). Difetti del legno (anomalie, nodi, ecc.). Relazioni legno-acqua. Caratteristiche fisico-meccaniche. Alterazione del legno (agenti non biologici, funghi, insetti, protezione e preservazione). Protocollo di valutazione tecnologica (metodologie ed esecuzione pratica delle ispezioni). Strumenti e prove. Classificazione del legno. In Italia, scrivere un trattato di tecnologia del legno obbliga a dovere affrontare un impegnativo confronto. A parte gli ovvi aggiornamenti, si potrebbe dire che c’era bisogno di avere alle spalle una opera prolissa, ma necessariamente eclettica e completa per potere (a distanza di 50 anni) immaginare e portare avanti un manuale adattato al momento attuale quando le esigenze, i tempi e la coltura richiedono modi di consultazione diversi dalla prolungata sosta nell’isolamento di uno studio o di una biblioteca. Non c’è danno alla completezza. Libro rigoroso, aggiornato, di facile studio e consultazione, utile ovviamente per gli studenti quanto per i tecnici. GIOVANNI BERNETTI MARINA CLAUSER, BRUNO FOGGI (2005) – Gli arbusti della Toscana. Pubbl. Museo di Storia naturale dell’Università di Firenze, via La Pira 4, 50121 Firenze. 207 pagine oltre 100 disegni in stile di iconografia botanica. Questo prezioso volumetto contiene la descrizione di 133 specie. È indubbio l’interesse degli arbusti per la sistemazione delle scarpate, delle frane e per i lavori di restauro dell’ambiente naturale. Di fronte alle tante specie che fanno da termine di passaggio è difficile decidere cosa sia un arbusto e che cosa è un albero. Per la definizione e la scelta delle specie da considerarsi arbustive gli autori si sono attenuti alla definizione di P.V. Arrigoni: «Pianta legnosa policormica in natura, senza un asse dominante sugli altri; l’aspetto è di una pianta tanto larga quanto alta e con rami che si dipartono prevalentemente da terra». Sono state comprese anche specie con forma di alberello o di albero che, tuttavia, in Toscana, si presentano come tali solo raramente. Questa ultima clausola appare molto interessante; anche seguendo il senso comune in Toscana, nessuno penserebbe alla fillirea angustifoglia come una specie arborea anche se a San Giovanni d’Asso è stato visto un esemplare di tutto rispetto. Forse il salice delle capre come albero è appena un poco più frequente, ma l’uso corrente come specie da sistemazione è nel ruolo di arbusto. Le specie censite sono 133. L’ordine non è quello alfabetico, oramai diffuso in sede internazionale, ma è sempre l’ordine sistematico che è meno comodo e più mutevole nel tempo. Per ciascuna delle non poche specie si dà una descrizione schematica, ma esauriente e si danno note colturali. Questo volume ha il merito di avere rotto diversi pregiudizi relativi ad elenchi di specie redatti a scopi applicativi. Forse non sarebbe male che questo indirizzo così felicemente inaugurato, venisse mantenuto e ampliato con la pubblicazione progressiva di altre edizioni anche a livello nazionale ed anche estese alle specie arboree. È un punto fermo nella conoscenza delle specie di interesse forestale della Toscana. Apprezzabile il collegamento alla tipologia di paesaggio della Regione. GIOVANNI BERNETTI VITO FERRO (2006) – La sistemazione dei bacini idrografici. Seconda edizione. Milano, Mc Graw-Hill. 848 pagine, € 43. A distanza di quattro anni dalla prima uscita, ha visto la luce la 2a edizione del trattato del prof. Vito Ferro, ordinario di Sistemazioni idraulico-forestali nell’Università di Recensioni:07 Not Rec 3 06 2007 16:40 Pagina 148 148 Palermo, sulla sistemazione idraulica dei corsi d’acqua montani e vallivi. La nuova edizione, rispetto alla precedente, oltre che aggiornata risulta ampliata di quasi 200 pagine. Ogni capitolo, degli undici che compongono l’opera, è corredato di adeguata bibliografia e di utili esercizi numerici che facilitano la comprensione e applicazione delle numerose formule, soprattutto di quelle meno note o usuali. Il capitolo iniziale è dedicato all’analisi morfometrica dei bacini idrografici e, oltre ai contenuti propri della materia, è reso attuale dalle metodologie più recenti di acquisizione e rappresentazione digitale degli elementi orografici e idrografici. Il secondo capitolo, di 85 pagine, descrive l’idraulica delle correnti a superficie libera. Oltre al moto uniforme vi viene trattato anche approfonditamente il moto permanente ai fini del tracciamento dei profili di rigurgito. Com’è noto, la recente normativa vuole che anche i progetti di sistemazione idraulico-forestale vengano sottoposti per il parere alle Autorità di bacino le quali prescrivono sempre la verifica idraulica delle sezioni di interesse in regime di moto permanente. Largo spazio è dato altresì alle formulazioni del risalto idraulico su fondo liscio e su fondo scabro, che trovano applicazione in alcuni problemi di natura sistematoria. In modo altrettanto rigoroso viene trattato l’argomento dell’efflusso, considerando anche il caso di stramazzo in parete grossa e sottobattente a funzionamento contemporaneo. È utile anche e nuovo il paragrafo sull’idraulica delle correnti overland. I processi di scorrimento superficiale, infatti, sono particolarmente importanti per le applicazioni forestali. Questo argomento viene poi ripreso nel capitolo 4 di cui si dirà tra poco. Il capitolo 3 consta di 100 pagine ed è l’ultimo dei tre dedicati – come dice l’Autore nella prefazione – alle «conoscenze propedeutiche alla sistemazione di bacino». Esso illustra in maniera estesa l’idrologia delle piene e si apre a sua volta con utilissimi paragrafi di natura propedeutica riguardanti gli elementi di statistica necessari per le elaborazioni proprie dell’idrologia tecnica più avanzata. Il capitolo 4 cui si accennava prima, si sviluppa per 160 pagine ed è il più corposo dell’opera. Esso affronta il tema del trasporto solido e oltre a descriverne i vari tipi, fornisce i relativi metodi di misura e/o valutazione quantitativa, nonché la strumentazione occorrente per la raccolta dei dati. Sono trattati anche i fenomeni del trasporto di massa (colate detritiche) nonché i metodi di calcolo della pendenza di sistemazione degli alvei torrentizi. Un altro capitolo corposo è il 5°, di circa 140 pagine, che tratta della sistemazione con briglie dei torrenti o tronchi montani dei corsi d’acqua. Oltre alle tipologie classiche sono descritte le opere di più frequente impiego attuale: briglie miste in legname e pietrame, briglie aperte e filtranti, rampe in massi e relativo dimensionamento idraulico, briglie in massi, nonché piazze di deposito e tecniche di ricostruzione morfologica degli alvei torrentizi. Nel capitolo 6 vengono trattate le altre opere di sistemazione idraulica del tronco montano dei corsi d’acqua, anche queste in modo aggiornato: rivestimenti dei cunettoni con massi sciolti oppure in gabbioni o del tipo rock chute channels, o anche misti in legname e pietrame. Il capitolo 7 è dedicato ai calcoli di stabilità delle briglie e relativi problemi fondazionali in funzione della capacità portante del terreno d’appoggio. Anche di questo la comprensione è facilitata dagli esempi di calcolo. RECENSIONI I capitoli 8 e 9 studiano la sistemazione idraulica del tronco medio e di quello vallivo di un corso d’acqua, ad esempio mediante pennelli (impermeabili e filtranti) e relativi criteri di dimensionamento. Qui vengono descritti anche gli interventi strutturali e non strutturali di natura informatica per la difesa dalle piene. Il capitolo 10 si occupa della difesa dei versanti dall’erosione idrica. Esso classifica e descrive i modelli empirici, concettuali, a base fisica, e distribuiti per la stima delle perdite di suolo e della produzione di sedimenti, nonché le installazioni e le tecniche per la misura dei processi erosivi. L’ultimo capitolo, l’undicesimo, costituisce una novità nel panorama della letteratura tecnica e scientifica in questa materia in quanto tratta delle sistemazioni idraulico-forestali da eseguire con tecniche di ingegneria naturalistica. Oltre che ricco di formule e tabelle, utili per avvicinare il lettore ad una conoscenza che non sia limitata alle sole tipologie e categorie di opere ma estesa alle calcolazioni occorrenti per il progetto, esso, come tutti i capitoli precedenti nel testo, è accompagnato da esercizi numerici assai utili per l’assimilazione della materia che è esposta in modo rigoroso, destinando ampio spazio, come detto, ai conseguenti procedimenti per il dimensionamento delle opere. Quelli sommariamente descritti sono soltanto alcuni dei pregi del libro che è riccamente illustrato e dotato di numerosi grafici e tabelle. Quest’opera arricchisce senz’altro il panorama della letteratura in materia. È dal 1930, da quando uscì il trattato di Idronomia montana del De Horatiis, che non veniva pubblicato in Italia un testo di pari mole e altrettanta dottrina. SALVATORE PUGLISI GIUSEPPE BARBERA (2007) – Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi da frutto mediterranei fra scienza e letteratura. Oscar Saggi Mondadori. 201 pagine. Prezzo € 9,40. Un vero viaggio ideale nel frutteto, luogo e paesaggio noto ma spesso ignorato, ovvio e sconosciuto ai più, una insolita lettura in venti tappe che ci porta nel Mediterraneo e oltre, con esplorazioni al di là dei monti del Caucaso e al di là degli oceani; indietro nel tempo dagli orti degli dei ai giardini arabi, dalle tradizioni e conoscenze locali fino ai riferimenti alle più recenti conoscenze dei meccanismi fisiologici dei protagonisti della più antica e naturale fonte di alimentazione. Giuseppe Barbera, appassionato e profondo studioso di colture arboree, ma anche del paesaggio e di ecologia, riunisce in un agile compendio di piacevole lettura una serie di monografie che conducono il lettore nella coltura e nella cultura delle principali specie da frutto. In ognuna di esse le origini del nome e la provenienza, le leggende e i miti si uniscono al tratteggio dei principali caratteri, utilità e storia delle singole specie, con attenti spunti di riflessione sul loro ruolo ecologico. Ne derivano quadri luminosi e vari, d’interesse e soddisfazione per il lettore profano tanto quanto per lo specialista. Si può leggere tutto d’un fiato, come favorisce la prosa scorrevole, o scegliendo una tappa a caso: comunque se ne trarrà una folata di profumi e sapori. FEDERICO MAETZKE Recensioni:07 Not Rec 3 06 2007 16:40 Pagina 149 RECENSIONI PIERMARIA CORONA (2007) – Metodi di inventariazione delle masse e degli incrementi legnosi in assestamento forestale. Dispense didattiche. Roma, Aracne Editrice. ISBN 978-88-548-1063-1. 125 pagine. Prezzo € 10,00. Il rilievo quantitativo in assestamento e in genere nella pianificazione forestale esecutiva costituisce un tema che mutua tecniche dalla dendrometria, dagli inventari forestali, dal telerilevamento, in un contesto in continuo aggiornamento. Piermaria Corona, da tempo profondo studioso di queste discipline, ha sintetizzato in una dispensa completa e concisa questa materia con chiara esplicazione delle tecniche fondamentali e dei procedimenti pratici. Un testo per studenti che hanno già maturato basi di dendrometria e statistica e vi troveranno la loro naturale applicazione nella sintesi dell’assestamento. Un quadro esauriente che parte da basi teoriche robuste e chiaramente trattate, con riferimenti precisi alle applicazioni e alle tecniche da adottare in campo. Il testo si sviluppa in modo scorrevole e diretto, con un preciso schema espositivo che facilita lo studente nel percorso didat- 149 tico. A fianco dei metodi consolidati, che vengono trattati con il consueto rigore scientifico dell’Autore, sono riportate con pari attenzione le applicazioni delle più moderne tecniche di telerilevamento per il rilevamento delle masse assestamentali, con opportune riflessioni sul campo di applicazione, i pregi e i limiti di queste. Temi che aggiungono valore alla dispensa introducendo lo studente in modo semplice e preciso alle frontiere della ricerca in materia. Al testo si aggiunge un’appendice che riporta l’applicazione delle procedure del campionamento statistico nel contesto dei rilievi esposti. Una essenziale trattazione che è molto più di un formulario, come viene definito, ma che costituisce un riferimento valido e argomentato, ancorché necessariamente schematico e essenziale. Il tutto in un volumetto dalla piacevole veste estetica, più di una dispensa, che sarà di riferimento non solo agli studenti, ma anche ai professionisti e agli studiosi che vi troveranno una guida sicura per la corretta esecuzione dei rilievi dendroauxometrici applicati all’assestamento. FEDERICO MAETZKE