Recensioni:07 Not Rec - Accademia Italiana di Scienze Forestali

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RECENSIONI
RECENSIONI
AUTORI VARI (2006) – Au coeur de la Joconde. Leonard da
Vinci décodé (Nel cuore della Gioconda. Leonardo da
Vinci decodificato). Edizioni Gallimard - Musée du
Luvre. 118 pagine. 34 tavole. Formato 28x40.
Splendida pubblicazione su di uno splendido quadro. In
copertina ovviamente appare la Gioconda. Sulla parte posteriore della copertina del libro appare, simmetricamente, una
fotografia del retro del quadro che illustra come appare la
tavola di legno che, fra l’altro, mostra una vistosa riparazione.
Il libro riguarda tutta la storia del quadro nei suoi aspetti
tecnici: storia dei restauri; studi; trasferimenti; il pannello di
pioppo (disposizione dei cretti nella pittura e nel legno, movimenti del legno ecc.); la pittura: immagine e materiali;
moderno impiego di immagini virtuali; reazioni dei visitatori.
Per la storia, i quadri fatti a Firenze sono dipinti su tavole
di gattice (Populus alba L.) e quelli fatti a Milano e in Francia
sono dipinti su tavole di noce (Juglans regia L.).
Gli autori sono 39. Con soddisfazione vediamo che
qualche cosa di fiorentino è rimasto: infatti sull’importante
argomento della caratterizzazione del supporto ligneo intervengono il Prof. Luca Uzielli e il Dott. Paolo Dionisi-Vici.
La veste tipografica è di Gallimard, il che, a sentire gli
esperti, è tutto dire.
GIOVANNI BERNETTI
LUCA UZIELLI (a cura di) (2001) – Il manuale del legno strutturale. Vol I: Ispezione e diagnosi in opera. Collaborazione
di G. Bonamini, M. Noferi, M. Togni e L. Uzielli. 131
pagine. Formato 32x25. Mancosu editore, via A. Fusco
71/a, 00136 Roma. (Seguono, a cura di A. Ceccotti:
Vol. II: Materiali, componenti e principi della progettazione; Vol. III: Progettazione e dettagli delle strutture;
Vol. IV: Interventi sulle strutture).
La prima cosa che impressiona di questo libro è la veste
tipografica molto insolita e quanto mai funzionale. Questo
dimostra come l’impaginazione e la distribuzione delle illustrazioni (qui abbondantissime) abbiano una fondamentale
efficacia negli aspetti didattici e informativi che si perseguono.
Per avere una distribuzione ottimale fra testo e figure è
stato necessario adottare un formato insolitamente ampio.
Ogni pagina è su 2 o 3 colonne di cui una dedicata a fotografie, disegni, tabelle o diagrammi.
Il primo volume di questa opera è un trattato di tecnologia del legno. Ogni capitolo è articolato in numerosi brevi
paragrafi che riguardano i seguenti argomenti. Valutazione
tecnologica (con particolare riguardo ai legnami in opera).
Struttura del legno (alburno, durame, anelli di accrescimento ... venatura, tessitura e fibratura). Difetti del legno
(anomalie, nodi, ecc.). Relazioni legno-acqua. Caratteristiche
fisico-meccaniche. Alterazione del legno (agenti non biologici, funghi, insetti, protezione e preservazione). Protocollo di
valutazione tecnologica (metodologie ed esecuzione pratica
delle ispezioni). Strumenti e prove. Classificazione del legno.
In Italia, scrivere un trattato di tecnologia del legno
obbliga a dovere affrontare un impegnativo confronto. A parte
gli ovvi aggiornamenti, si potrebbe dire che c’era bisogno di
avere alle spalle una opera prolissa, ma necessariamente eclettica e completa per potere (a distanza di 50 anni) immaginare
e portare avanti un manuale adattato al momento attuale
quando le esigenze, i tempi e la coltura richiedono modi di
consultazione diversi dalla prolungata sosta nell’isolamento
di uno studio o di una biblioteca.
Non c’è danno alla completezza. Libro rigoroso, aggiornato, di facile studio e consultazione, utile ovviamente per gli
studenti quanto per i tecnici.
GIOVANNI BERNETTI
MARINA CLAUSER, BRUNO FOGGI (2005) – Gli arbusti della
Toscana. Pubbl. Museo di Storia naturale dell’Università
di Firenze, via La Pira 4, 50121 Firenze. 207 pagine oltre
100 disegni in stile di iconografia botanica.
Questo prezioso volumetto contiene la descrizione di
133 specie.
È indubbio l’interesse degli arbusti per la sistemazione
delle scarpate, delle frane e per i lavori di restauro dell’ambiente naturale.
Di fronte alle tante specie che fanno da termine di passaggio è difficile decidere cosa sia un arbusto e che cosa è un
albero. Per la definizione e la scelta delle specie da considerarsi
arbustive gli autori si sono attenuti alla definizione di P.V.
Arrigoni: «Pianta legnosa policormica in natura, senza un asse
dominante sugli altri; l’aspetto è di una pianta tanto larga quanto
alta e con rami che si dipartono prevalentemente da terra».
Sono state comprese anche specie con forma di alberello
o di albero che, tuttavia, in Toscana, si presentano come tali
solo raramente. Questa ultima clausola appare molto interessante; anche seguendo il senso comune in Toscana, nessuno
penserebbe alla fillirea angustifoglia come una specie arborea
anche se a San Giovanni d’Asso è stato visto un esemplare di
tutto rispetto. Forse il salice delle capre come albero è appena
un poco più frequente, ma l’uso corrente come specie da sistemazione è nel ruolo di arbusto.
Le specie censite sono 133. L’ordine non è quello alfabetico, oramai diffuso in sede internazionale, ma è sempre l’ordine sistematico che è meno comodo e più mutevole nel
tempo.
Per ciascuna delle non poche specie si dà una descrizione
schematica, ma esauriente e si danno note colturali.
Questo volume ha il merito di avere rotto diversi pregiudizi relativi ad elenchi di specie redatti a scopi applicativi.
Forse non sarebbe male che questo indirizzo così felicemente
inaugurato, venisse mantenuto e ampliato con la pubblicazione progressiva di altre edizioni anche a livello nazionale ed
anche estese alle specie arboree.
È un punto fermo nella conoscenza delle specie di interesse forestale della Toscana. Apprezzabile il collegamento
alla tipologia di paesaggio della Regione.
GIOVANNI BERNETTI
VITO FERRO (2006) – La sistemazione dei bacini idrografici. Seconda edizione. Milano, Mc Graw-Hill. 848 pagine, € 43.
A distanza di quattro anni dalla prima uscita, ha visto la
luce la 2a edizione del trattato del prof. Vito Ferro, ordinario
di Sistemazioni idraulico-forestali nell’Università di
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Palermo, sulla sistemazione idraulica dei corsi d’acqua montani e vallivi. La nuova edizione, rispetto alla precedente,
oltre che aggiornata risulta ampliata di quasi 200 pagine.
Ogni capitolo, degli undici che compongono l’opera, è corredato di adeguata bibliografia e di utili esercizi numerici
che facilitano la comprensione e applicazione delle numerose formule, soprattutto di quelle meno note o usuali.
Il capitolo iniziale è dedicato all’analisi morfometrica
dei bacini idrografici e, oltre ai contenuti propri della
materia, è reso attuale dalle metodologie più recenti di
acquisizione e rappresentazione digitale degli elementi orografici e idrografici.
Il secondo capitolo, di 85 pagine, descrive l’idraulica
delle correnti a superficie libera. Oltre al moto uniforme vi
viene trattato anche approfonditamente il moto permanente ai
fini del tracciamento dei profili di rigurgito. Com’è noto, la
recente normativa vuole che anche i progetti di sistemazione
idraulico-forestale vengano sottoposti per il parere alle
Autorità di bacino le quali prescrivono sempre la verifica
idraulica delle sezioni di interesse in regime di moto permanente. Largo spazio è dato altresì alle formulazioni del risalto
idraulico su fondo liscio e su fondo scabro, che trovano applicazione in alcuni problemi di natura sistematoria. In modo
altrettanto rigoroso viene trattato l’argomento dell’efflusso,
considerando anche il caso di stramazzo in parete grossa e sottobattente a funzionamento contemporaneo. È utile anche e
nuovo il paragrafo sull’idraulica delle correnti overland. I processi di scorrimento superficiale, infatti, sono particolarmente
importanti per le applicazioni forestali. Questo argomento
viene poi ripreso nel capitolo 4 di cui si dirà tra poco.
Il capitolo 3 consta di 100 pagine ed è l’ultimo dei tre
dedicati – come dice l’Autore nella prefazione – alle «conoscenze propedeutiche alla sistemazione di bacino». Esso illustra in maniera estesa l’idrologia delle piene e si apre a sua
volta con utilissimi paragrafi di natura propedeutica riguardanti gli elementi di statistica necessari per le elaborazioni
proprie dell’idrologia tecnica più avanzata.
Il capitolo 4 cui si accennava prima, si sviluppa per 160
pagine ed è il più corposo dell’opera. Esso affronta il tema
del trasporto solido e oltre a descriverne i vari tipi, fornisce i
relativi metodi di misura e/o valutazione quantitativa,
nonché la strumentazione occorrente per la raccolta dei dati.
Sono trattati anche i fenomeni del trasporto di massa (colate
detritiche) nonché i metodi di calcolo della pendenza di
sistemazione degli alvei torrentizi.
Un altro capitolo corposo è il 5°, di circa 140 pagine,
che tratta della sistemazione con briglie dei torrenti o
tronchi montani dei corsi d’acqua. Oltre alle tipologie classiche sono descritte le opere di più frequente impiego
attuale: briglie miste in legname e pietrame, briglie aperte e
filtranti, rampe in massi e relativo dimensionamento idraulico, briglie in massi, nonché piazze di deposito e tecniche di
ricostruzione morfologica degli alvei torrentizi.
Nel capitolo 6 vengono trattate le altre opere di sistemazione idraulica del tronco montano dei corsi d’acqua,
anche queste in modo aggiornato: rivestimenti dei cunettoni
con massi sciolti oppure in gabbioni o del tipo rock chute
channels, o anche misti in legname e pietrame.
Il capitolo 7 è dedicato ai calcoli di stabilità delle briglie
e relativi problemi fondazionali in funzione della capacità
portante del terreno d’appoggio. Anche di questo la comprensione è facilitata dagli esempi di calcolo.
RECENSIONI
I capitoli 8 e 9 studiano la sistemazione idraulica del
tronco medio e di quello vallivo di un corso d’acqua, ad
esempio mediante pennelli (impermeabili e filtranti) e relativi criteri di dimensionamento. Qui vengono descritti anche
gli interventi strutturali e non strutturali di natura informatica per la difesa dalle piene.
Il capitolo 10 si occupa della difesa dei versanti dall’erosione idrica. Esso classifica e descrive i modelli empirici,
concettuali, a base fisica, e distribuiti per la stima delle perdite di suolo e della produzione di sedimenti, nonché le
installazioni e le tecniche per la misura dei processi erosivi.
L’ultimo capitolo, l’undicesimo, costituisce una novità
nel panorama della letteratura tecnica e scientifica in questa
materia in quanto tratta delle sistemazioni idraulico-forestali
da eseguire con tecniche di ingegneria naturalistica. Oltre
che ricco di formule e tabelle, utili per avvicinare il lettore ad
una conoscenza che non sia limitata alle sole tipologie e categorie di opere ma estesa alle calcolazioni occorrenti per il
progetto, esso, come tutti i capitoli precedenti nel testo, è
accompagnato da esercizi numerici assai utili per l’assimilazione della materia che è esposta in modo rigoroso, destinando ampio spazio, come detto, ai conseguenti procedimenti
per il dimensionamento delle opere.
Quelli sommariamente descritti sono soltanto alcuni dei
pregi del libro che è riccamente illustrato e dotato di numerosi grafici e tabelle.
Quest’opera arricchisce senz’altro il panorama della letteratura in materia. È dal 1930, da quando uscì il trattato di
Idronomia montana del De Horatiis, che non veniva pubblicato in Italia un testo di pari mole e altrettanta dottrina.
SALVATORE PUGLISI
GIUSEPPE BARBERA (2007) – Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi
da frutto mediterranei fra scienza e letteratura. Oscar
Saggi Mondadori. 201 pagine. Prezzo € 9,40.
Un vero viaggio ideale nel frutteto, luogo e paesaggio
noto ma spesso ignorato, ovvio e sconosciuto ai più, una insolita lettura in venti tappe che ci porta nel Mediterraneo e oltre,
con esplorazioni al di là dei monti del Caucaso e al di là degli
oceani; indietro nel tempo dagli orti degli dei ai giardini arabi,
dalle tradizioni e conoscenze locali fino ai riferimenti alle più
recenti conoscenze dei meccanismi fisiologici dei protagonisti
della più antica e naturale fonte di alimentazione.
Giuseppe Barbera, appassionato e profondo studioso di
colture arboree, ma anche del paesaggio e di ecologia, riunisce in un agile compendio di piacevole lettura una serie di
monografie che conducono il lettore nella coltura e nella cultura delle principali specie da frutto. In ognuna di esse le
origini del nome e la provenienza, le leggende e i miti si uniscono al tratteggio dei principali caratteri, utilità e storia
delle singole specie, con attenti spunti di riflessione sul loro
ruolo ecologico. Ne derivano quadri luminosi e vari, d’interesse e soddisfazione per il lettore profano tanto quanto per
lo specialista. Si può leggere tutto d’un fiato, come favorisce
la prosa scorrevole, o scegliendo una tappa a caso:
comunque se ne trarrà una folata di profumi e sapori.
FEDERICO MAETZKE
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RECENSIONI
PIERMARIA CORONA (2007) – Metodi di inventariazione delle
masse e degli incrementi legnosi in assestamento forestale. Dispense didattiche. Roma, Aracne Editrice. ISBN
978-88-548-1063-1. 125 pagine. Prezzo € 10,00.
Il rilievo quantitativo in assestamento e in genere nella
pianificazione forestale esecutiva costituisce un tema che
mutua tecniche dalla dendrometria, dagli inventari forestali,
dal telerilevamento, in un contesto in continuo aggiornamento. Piermaria Corona, da tempo profondo studioso di
queste discipline, ha sintetizzato in una dispensa completa e
concisa questa materia con chiara esplicazione delle tecniche
fondamentali e dei procedimenti pratici. Un testo per studenti che hanno già maturato basi di dendrometria e statistica e vi troveranno la loro naturale applicazione nella
sintesi dell’assestamento.
Un quadro esauriente che parte da basi teoriche
robuste e chiaramente trattate, con riferimenti precisi alle
applicazioni e alle tecniche da adottare in campo. Il testo si
sviluppa in modo scorrevole e diretto, con un preciso
schema espositivo che facilita lo studente nel percorso didat-
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tico. A fianco dei metodi consolidati, che vengono trattati
con il consueto rigore scientifico dell’Autore, sono riportate
con pari attenzione le applicazioni delle più moderne tecniche di telerilevamento per il rilevamento delle masse assestamentali, con opportune riflessioni sul campo di
applicazione, i pregi e i limiti di queste. Temi che aggiungono valore alla dispensa introducendo lo studente in modo
semplice e preciso alle frontiere della ricerca in materia.
Al testo si aggiunge un’appendice che riporta l’applicazione delle procedure del campionamento statistico nel contesto dei rilievi esposti. Una essenziale trattazione che è
molto più di un formulario, come viene definito, ma che
costituisce un riferimento valido e argomentato, ancorché
necessariamente schematico e essenziale. Il tutto in un volumetto dalla piacevole veste estetica, più di una dispensa, che
sarà di riferimento non solo agli studenti, ma anche ai professionisti e agli studiosi che vi troveranno una guida sicura
per la corretta esecuzione dei rilievi dendroauxometrici
applicati all’assestamento.
FEDERICO MAETZKE