Coding… esperienze di vita scolastica

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Coding… esperienze di vita scolastica
Anche il coding diventa un'occasione per fare didattica inclusiva...
La nostra esperienza di coding nasce da uno scambio di sms su Scratch (software di
programmazione visuale del MIT) e il Labirinto (la prima delle venti lezioni interattive proposte
da Programma il Futuro). Da quella conversazione virtuale, in cui l'una diceva all'altra che aveva
già sperimentato l'ora del codice, come fare per registrarsi e provare le lezioni interattive, siamo
passati a una conversazione faccia a faccia...e poi... È stato proprio un pomeriggio, sedute
attorno ad un tavolo, nella biblioteca del nostro Istituto Comprensivo che ci è venuta l'idea di
partecipare all'Ora del Codice in occasione della settimana mondiale dedicata all'insegnamento
dell'informatica. In un'ora abbiamo abbozzato un'idea di attività a classi aperte: i bambini di una
classe quinta e due quarte, a coppie miste, dovevano portare a termine il percorso del labirinto.
Subito però i primi dubbi e le prime domande: Dobbiamo avvisare le colleghe... e se hanno
qualche perplessità? Quale spazio utilizziamo? E con i device? E la rete? Avvisiamo il Dirigente
e i collaboratori?
Nonostante le incognite della fase iniziale, abbiamo deciso di provare ad affrontare i dubbi e a
rispondere alle domande una alla volta, consapevoli che a tutto avremmo dato una risposta. In
effetti la voglia di vedere i bambini in azione era così tanta che avremmo svolto quell'esperienza
al di là di ogni ostacolo.
Alla fine...le colleghe si sono mostrate pienamente disponibili a partecipare a questa nuova
esperienza e anche il Dirigente e i collaboratori hanno accolto con entusiasmo l'attività didattica
sull'ora del codice. Il Dirigente ha iscritto la scuola all'evento mondiale sul sito Hour-of-code e i
collaboratori ci hanno aiutato nell'organizzazione pratica dell'attività. Tramite la proposta della
nostra attività, tutti i colleghi sono stati invitati, pubblicamente sul sito del nostro Istituto, ad un
primo approccio con il linguaggio di programmazione visuale partecipando all'Ora del Codice.
Questo ci ha dimostrato quanto sia importante la condivisione e la collaborazione a tutti i livelli.
Leggendo l'invito, infatti, altre colleghe individualmente interessate hanno deciso di partecipare
e iniziare a sperimentare il coding...insomma abbiamo iniziato a parlare insieme di
programmazione visuale, pensiero computazionale....Scratch, Blockly...Stiamo iniziando a
seminare...di certo a breve raccoglieremo dei bei frutti.
Ritornando a noi... abbiamo scelto di svolgere l'attività, in due giornate, nel nostro “spazio
Mondrian”, un ex laboratorio di informatica diventato un’ Aula 3.0, un ambiente colorato con
tavoli modulabili dove i bambini hanno svolto la loro ora del codice con Ipad, computer, LIM,
device personale...Nella prima attività i bambini delle due classi, quarta e quinta, allo stesso
livello di conoscenze, a coppie miste hanno iniziato il misterioso percorso del labirinto. Nella
seconda giornata, invece, i bambini di quinta hanno fatto da tutor ai compagni di classe quarta
e sono stati loro, sempre a coppie miste a condurli nel divertente percorso del labirinto. È stato
emozionante vedere la soddisfazione sui volti dei bambini man man che andavano avanti e il
sorriso di chi, dopo la fatica, arriva al risultato solo con le proprie forze. Interessante vederli
confrontare su dove girare e, quando non convinti del tutto, sostituirsi ai personaggi e provare in
prima persona usando le piastrelle del pavimento come labirinto. Tutti hanno
partecipato...nessuno escluso...tutti dentro... ognuno si è sentito parte di un'unica classe
portando contributi significativi all'esperienza in atto. C'è stato chi, dopo aver completato il
percorso, ha aiutato una coppia di compagni in difficoltà, chi ha rallentato il suo percorso per
aiutare e guidare il compagno disabile...chi dopo un po' ha preferito fotografare i compagni per
immortalare i momenti più belli di questa esperienza. Per capire meglio quello che l'ora del
codice ha rappresentato per i bambini ecco i feedback sul l'esperienza di alcuni di loro: "...è
stato bellissimo lo rifarei tutti i giorni; ....ogni volta che io e il mio compagno andavamo avanti
sentivo un brivido lungo la schiena"; "...un'esperienza esaltante"; "...è stato bello fare il coding e
poi ho lavorato con compagni nuovi"; "...il coding lo rifarei tutti i giorni perché ho capito come
fare". Queste sono solo poche tra le tante frasi, ciò che è da sottolineare è che tutti hanno
manifestato la voglia di continuare questa esperienza in cui ciascuno di noi ha imparato
qualcosa. La collaborazione, la condivisione, la capacità di esprimere il proprio pensiero e non
imporlo, la voglia di fare e imparare cose nuove e tutti insieme sono state gli elementi che
hanno caratterizzato la nostra Hour of code. Per sintetizzare l'inclusione è stata il motore di tutto
e sarà la base di altre attività che abbiamo intenzione di realizzare. Perché non ci sia più
nessuno che dica: "Io voglio fare come gli altri. Io vorrei andare nei laboratori di chimica e
fisica". (Dall'intervista di un alunno disabile di una scuola superiore, in CDH di Bologna e
Modena Bambini che imparano a fare le cose difficili, Erickson 2003, p.61).
Nella nostra scuola TUTTI vanno nei laboratori e TUTTI imparano cose difficili.
Grazie alla preziosa collaborazione del nostro Vice Preside abbiamo anche documentazione
video delle attività di coding del nostro Istituto durante la COMPUTER SCIENCE EDUCATION
WEEK.
Ecco il link al video
https://www.youtube.com/watch?v=eLW8AUlYJHo
che lui stesso ha realizzato che spiega più di tante parole quello che abbiamo fatto.
...e non finisce qui.
Ins. Provenzani Emanuela e Rosi Giovanna
Scuola Primaria Istituto Comprensivo Cadeo e Pontenure (Pc)
Dirigente Scolastico Daniele Barca