IN VENDITA IL CASTELLO MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO

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IN VENDITA IL CASTELLO MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO
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L’EDITORIALE
VALLO D. LUCANIA
di Aurelio Di Matteo
Città dei templi e
città dei borghi
“IL SINDACO
PESCATORE”, DALLE
10,30 AL CENNI
ECCO L’ECONOMIA
DICHIARATA
AL FISCO
CAPACCIO
CENTRODESTRA ALLE
PRIMARIE: FEOLA NON
CONVINCE I SUOI
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ARTICOLO A PAG. 12
In un precedente intervento espressi
l’idea che ai fini di uno sviluppo economico l’identità di Capaccio-Paestum
come destinazione turistica non fosse
determinata solo dai Templi, ma da un
ricco paesaggio rurale, da una connessa architettura unica nel suo genere,
dalle sedimentazioni e dalle testimonianze delle attività produttive, dalle
piccole strutture abitative, dai locali
per trasformare i prodotti, dai canali,
dai sistemi d’irrigazione, insomma da
quell’insieme che costituisce il vissuto
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ROCCADASPIDE
Anno XIII
n°41 del 12 Novembre 2011
ARTICOLO A PAG. 6
Altavilla
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L’APPELLO
BCC di Aquara.
Un milione di Btp
per aiutare l’Italia
Nonostante il pesante attacco internazionale al debito italiano, con Delibera di CDA del 3 Novembre 2011,
la BCC di Aquara ha ratificato l’acquisto di un milione di euro di BTP
con scadenza fino a 30 anni. La sorprendente notizia ci viene riferita da
Antonio Marino, storico Direttore
della BCC. Il direttore Marino spiega:
“L’Italia è un paese magnifico, dotato
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IN VENDITA IL CASTELLO
MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO.
RIVOLGERSI A
BATTIPAGLIA
EBOLI
di Ernesto Giacomino
di Francesco Faenza
Equi-discinti
C’era una volta
la casta dei politici
E’ un po’ come la parodia del “diversamente”, no?
Non appena l’avverbio s’incarnò in questo lessico
nuovo, light, politicamente corretto, tutti lì a utilizzarlo
per eufemizzare scherzosamente situazioni del vivere
comune: non eri più tu il cornuto, ma tua moglie ad
essere “diversamente fedele”; al Nord non s’era più
terroni ma “diversamente padani”; il codice penale
non puniva più i ladri ma i “diversamente onesti”.
Novantamila euro per un processo mai iniziato. Novantamila euro per difendere un politico ebolitano. Per
rappresentare in aula un assessore. O un ex sindaco.
La parcella presentata da un avvocato penalista ebolitano è di quelle che fanno tremare i polsi. Di chi deve
pagare. Fino a qualche mese fa, il comune apriva la
borsa e copriva le spese dei politici. Spese legali, ovviamente. Per quelle da shopping si va in carcere.
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N° 41
12 Novembre 2011
CAPACCIO. Come la pianificazione può innescare sviluppo
Qualche “idea” su come ricostruire la nuova Paestum
DALLA PRIMA
di un’epoca e di un’area
antropologicamente caratterizzata. Alcune di queste
esemplari testimonianze
stanno per essere dismesse
dalla Regione Campania. Il
nuovo turismo, quello che
secondo la previsione
della World Tourism Organization e dell’Unione Europea avrà un tasso di
crescita molto elevato nei
confronti di tutte le altre tipologie, è identificabile
come turismo intellettuale
che, a sua volta, è cosa diversa dal tradizionale turismo culturale.
A questa crescita contribuiranno molto l’accorciamento delle vacanze e
l’aumento delle visite
brevi, che sono caratterizzate da un coinvolgimento
intellettuale ed emotivo di
esperienza integrata. Aggiungevo che, anziché prevedere
inutili
nuovi
insediamenti, fosse urgente
costituire reti di connessione tra i molti centri-borghi che abbiano come
trasversalità una “rete ecologica” che ripercorra
anche le vie di un’esperienza intellettuale. Tutti i
punti di vista più accreditati, pur differenti, sottolineano l’importanza delle
reti di connessione e dei sistemi di continuità ambientale, ponendo in
evidenza uno dei compiti
più efficaci per la pianificazione della città contemporanea, in altre parole
provare a riconnettere ciò
che lo sviluppo dei decenni passati ha consegnato spesso in modo
frammentato. È un’articolata trama entro cui assumono un ruolo strutturante
le grandi superfici dei parchi verdi, le oasi e gli am-
IL TEMPIO DI NETTUNO A PAESTUM
biti naturalistici, i percorsi
ecologici, i parchi a tema,
il restauro e la valorizzazione dell’edilizia rurale,
l’evidenza dell’edilizia industriale, gli attrattori sportivi, la costituzione di
raccolte museali dedicate,
la creazione di spazi culturali, ecc.
È evidente che qui la pianificazione si presenta in
tutta la sua complessità e
non solo per le istituzioni
coinvolte alle quali appartiene la competenza sulle
spiagge, sulla pineta, sulla
zona di rispetto, sull’area
archeologica, sulle aree
fluviali, ma soprattutto per
gli interessi settoriali che si
muovono intorno al PUC.
La pianificazione utile per
lo sviluppo è una complessiva articolazione di interventi che metta insieme
compatibilità paesaggistica
e sostenibilità ambientale,
loisir e divertimento, enogastronomia e percorsi di
benessere, esperienze culturali e vissuto storico:
contestualmente, una sollecitazione intellettuale e
una “vacatio” dal quotidiano! Nel lungo periodo
costituirebbe un intervento
da coordinare ai fini di un
più complessivo intervento
rivolto a dare connessione
tra una city beach, una city
culturale e una city urbana, per saldare l’attuale
frattura funzionale tra
spiaggia, città antica, città
nuova, città rurale e collina. Un coinvolgimento
dell’Ente Provincia potrebbe consentire di inserire nella pianificazione
complessiva il corridoio di
proprietà che dall’ex Ambassador, attualmente sede
dell’IPSSEOA,
conduce
alle sorgenti del fiume Le
Trabe (Capo di Fiume). Si
ripristinerebbe in tal modo
l’antico legame “fluviale”
tra la città costiera e l’entroterra. In tale area, inoltre, c’è la memoria di
alcune sedimentazioni che
potrebbero costituire motivi di raccordo e di evidenza di un legame
storico-culturale e religioso: necropoli e santuario di Santa Venere ed ex
Fabbrica Cirio.
La prima, unitamente alla
Chiesa Paleocristiana, liberata dalle superfetazioni
dell’area e restituita alla
sua evidenza, potrebbe essere un vertice del percorso
storico-religioso
comprensivo del Tempio di
Hera Argiva e della derivata Madonna del Granato; la seconda la sede
per un decongestionamento del Museo, con
un’esposizione dedicata
(Museo della pittura con
tutte le lastre dipinte, peraltro, attualmente non
tutte esposte) e un allestimento di spazi per rappresentazioni
teatrali,
concerti, conferenze e mostre di richiamo nazionale
e internazionale. Tra l’altro
l’area sarebbe molto vicina
all’edificio del Tabacchificio, da vincolare con lo
strumento della pianificazione urbanistica a Sede
museale, culturale, di
grandi eventi e di strutture
di accoglienza compatibile. Quest’ultima ipotesi
potrebbe risolvere il secolare scempio di una strada
e di un Museo che squarciano e nascondono la
struttura urbanistica dell’antica Poseidonia-Paestum.
L’antica Città riacquisterebbe la sua vera dimensione e struttura con il
ripristino della “penetrazione” umana dalle quattro
Porte,
ridandole
l’antico e originario assetto
urbanistico. Certo è un
progetto ambizioso e costoso, ma con una programmazione a breve e a
lungo termine, coinvolgendo consapevoli competenze, locali e nazionali,
capitali privati e pubblici,
sarebbe una prospettiva
per ridare vigore e stabilità
ai flussi turistici, soprattutto
destagionalizzati, e garantire ripresa e sviluppo a
un’economia sempre più
sofferente e in crisi.
Aurelio Di Matteo
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PAESI. Salendo per i tornanti ariosi, ecco venirci incontro Altavilla
Perchè ridisegnare ruolo e funzione di un’antica civiltà che deve rinnovarsi
Ha origini nobili già nel toponimo, che la fa risalire
alla ben nota famiglia dei
Normanni. L’imponente castello. alto sulla propaggine
più alta, fu fatto costruire dal
Guiscardo e fu dimora di
baroni e marchesi, tanto potenti quanto arroganti, teatro
di congiure e vittima designata a sfogo di repressione
spetata di Federico II, a dimostrazione di destini affini,
storici ed economici, non
fosse altro che per contiguità
geografica territoriale con
Capaccio/Paestum E’ il pensiero che mi ritorna spesso
in mente mentre la macchina sale su per i tornanti
ariosi, che offrono scorci panoramici nuovi fino al totale
dominio della pianura a perdita d’occhio a limite di
orizzonte lunato del mare
dell’intero golfo da Salerno
ad Agropoli. La mia destinazione è Altavilla in un’assolata mattinata d’autunno
avanzato che si ostina a prolungare l’estate. Il pensiero
corre ad una mattinata di
circa 40 anni fa, quando vi
accompagnai Piero Chiara
alle prese con la stesura del
suo romanzo “IL BALORDO”: Stavolta mi ci
portano ragioni di lavoro: un
incontro con amici per mettere a punto una progettualità, ma ho il tempo di un
giro d’orizzonte attraverso la
storia nobile della contrada,
materializzatasi
nelle
chiese,nel convento, nei palazzi gentilizi.
Vi ritorno sempre con paese,
anche se trovo piazza e centro sostanzialmente immutati, a parte l’invasione delle
macchine,immancabile
scotto da pagare alla civiltà
dei consumi.Riesco a parcheggiare a stento là dove,
in uno slargo laterale, la
piazza scivola ad invito di
ALTAVILLA SILENTINA
LA POESIA
Ride sulla collina degli uivi
Altavilla che vanta case e chiese
che s’aprono a dominio di pianura
a carezza di mare in lontananza.
Ed ilCalore scorre chiacchierino
ricco d’acque raccolte dagli Alburni
ricchezza di poderi a fecondare
là dove ci fu guerra con gli Etruschi
di Pestani a difesa di confini.
Vi fu battaglia ancora coi Romani
di Annibale impetuoso alla conquista.
Qui venne Piero Chiara a riscoprirvi
“Il balordo” a narrare la sua storia.
ristorante; e la memoria si
popola di convivio caldo di
amicizia e ridanciano con
l’ottimo collega Oreste Mottola a far da padrone di casa
per il battesimo di una sua
bella pubblicazione sulle
ombre , testimoni del passato che danno cuore,
anima e memoria ai paesi
del territorio.
Sarà proprio il ricordo di
Oreste a portarmi, ad incontro ultimato, a Cerrocupo,
dove una piccola comunità
rurale registra i propri tempi
di lavoro con il sole che
sprilla e rifrange, dall’alba al
tramonto, sulle falesie dei
vicini Alburni e con l’occhio
Via Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalo
tel 0828 724949 fax 0828 720775
puntato più su Serre e Controne che sul proprio capoluogo.
Di
qui
parte
quotidianamente il condirettore di questo giornale per il
non facile lavoro di assemblaggio delle notizie.
Un respiro a pieni polmoni
d’aria pura, il sorriso solare
ed ospitale di un anziana signora incuriosita della improvvisa intrusione e poi
giù anch’io sulle tracce del
percorso quotidiano del collega/amico per la strada ombreggiata con i ciclamini
rosati a far capolino nei fossati e con i pungitopo che
anticipano arredi natalizi a
scialo di macchia.Il Calore,
che finalmente assume la dignità di fiume, scorre sonnolento a pochi metri, alla
cofluenza ormai prossima
con il Sele. Cernelli è borgo
in rapida espansione con
banca e poste. Scalareta,
che vanta preesistenze etrusche in attesa di valorizzazione, punta su Matinelle.
Borgo Carillia, che conobbe, pare, accampamenti
e distruzione per mano di
Annibale e fu stazione di
posta per scafa a transito di
fiumi (Calore e Sele), guarda
a Santa Cecilia.
A ben riflettere il territorio si
presenta piuttosto parcellizzato, come d’altronde lo è
tutta la pianura dal Sele al
Solofrone. le contrade ed i
borghi sono tante isole
chiuse che stentano a farsi
arcipelago. Altavilla da sola
ne è un esempio con i suoi
7.000 abitanti, di cui circa
5.000 nella pianura con un
orientamento a raggiera
verso Matinelle e Paestum,
da un lato, Santa Cecilia ed
Eboli dall’altro, Serre e Controne, dall’altro ancora. E’
una popolazione affetta da
strabismo economico/sociale direbbero i sociologi e
gli etnoantropologi studiosi
di fenomeni sociali in evoluzione. Il capoluogo, aristocratico su in collina, rischia
morte da spopolamento, dignitoso e sdegnoso insiene
nella contemplazione del
suo nobile vissuto collettivo,
là dove è passata una parte
non indifferente della storia
del territorio.
Forse è il momento di ridisegnare ruolo e funzioni delle
comunità che popolano la
kora pestana, che dal mare
e dalla pianura trasmigrano
verso le colline.Si impone
una riflessione seria, coraggiosa, svincolata dal municipalismo
asfittico
ed
improduttivo ed ipotizzando
nuove forme di governo del
territorio per recitare un
ruolo non secondario nella
provincia di Salerno, destinata a scomparire come istituzione amministrativa, e
nella Regione, che dovrà inventarsi nuove forme di governo
inter
e
sovracomunale. Le elezioni
di Capaccio/Paestum, che
per storia, tradizione, economia ed espansione demografica è destinato ad essere
sempre più punto di riferimento e comune capofila,
costituiscono una occasione
di riflessione e di dibattito
da non perdere; per quanti
si candidano a reggerne le
sorti, ma anche per quelli
che governo le municipalità
delle comunità contigue, Altavilla compresa.
Con questa speranza nel
cuore saluto dai ponti i
fiumi sacri, Calore e Sele,
della mia terra e sulla destra
mi ferisce di dolcezza la sagoma vanvitelliana del Casino di Persano, che
conobbe gli ozi di campagna e le imprese di caccia
dei Borbone. Più in là l’Oasi
del WWF è attrezzata alla
spia emozionante della lontra, regina delle acque.
Giuseppe Liuccio
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N° 41
12 Novembre 2011
Economia
Gli imprenditori del Vallo di Diano lanciano un appello
Cercasi economia, l’appello di Valentino Di Brizzi
La crisi attuale ha un forte
impatto sul Vallo Di Diano,
Di Brizzi, presidente dell’
“Associazione Imprenditori
Vallo di Diano” invia un
comunicato in cui chiede
l’intervento delle istituzioni
l’AIV, ha ritenuto importante, incontrare i più autorevoli
rappresentanti
istituzionali, per sollevare
l’attenzione anche sul territorio del Cilento e Vallo
di Diano. Stiamo vivendo
un momento delicato che
vede la nostra economia
gravata da una profonda
crisi. In questa situazione è
necessario sollecitare l’intervento delle istituzioni e
delle parti sociali affinchè,
insieme a tutti noi, si possa
giungere ad attivare nuove
sinergie per l’occupazione
e lo sviluppo della Campania. E’ quanto affermato
dal presidente dell’ “Associazione Imprenditori Vallo
VALENTINO DI BRIZZI
di Diano – Valentino Di
Brizzi – che ha aggiunto
che in quest’ottica l’AIV ha
ritenuto importante incontrare i più autorevoli rap-
presentanti istituzionali, sia
per sollevare l’attenzione
anche sul territorio del Cilento e Vallo di Diano, sia
per ascoltare le proposte
L’APPELLO. “Acquistiamo i Btp”
“L’Italia può farcela. Ecco il nostro contributo”
DALLA PRIMA
di tante e variegate risorse,
è il paese che ha trainato,
con Francia e Germania, il
processo europeista; è un
paese leader nell’esportazione di prodotti ad alto
valore aggiunto; è un
paese caratterizzato da
menti brillanti, grandi lavoratori e imprese dinamiche; è un paese abituato ai
sacrifici, ricco di patrimonio e con un alto livello di
risparmio familiare. Insomma, l’Italia è un paese
che riuscirà a farcela nonostante l’inettitudine dell’attuale governo. Abbiamo
deciso di acquistare BTP
trentennali per dimostrare
che non crediamo nella
nostra classe politica ma
abbiamo fiducia nel futuro
della nazione italiana; crediamo nel Presidente Napolitano, fiduciosi che
riuscirà a riportare la locomotiva italiana sui binari
disegnati dalla nostra storia”.
Abbiamo chiesto se la BCC
abbia aderito all’appello
dell’imprenditore Giuliano
Melani, apparso sul Corriere della Sera, nonché
quello della Marcegaglia
che spronava l’acquisto di
Titoli di Stato: “io, i BTP
italiani li comprerei”. Il Direttore ha precisato: “a dir
la verità il nostro acquisto
di BTP è addirittura precedente all’appello di Melani
e Marcegaglia ma questo
non conta, l’importante è
che si sviluppi una rete di
protezione dei cittadini italiani attorno allo Stato per
superare la crisi aldilà delle
evidenti colpe del Governo
Berlusconi e della nostra
classe politica. La BCC di
Aquara, fino al 31 Dicembre deciso di non far pagare, ai propri clienti, le
commissioni per l’acquisto
di BTP, ciò nella speranza
che si possa incentivare un
moto di coscienza che
porti al sostenimento del
debito e al rafforzamento
della finanza italiana”.
concrete che le istituzioni
intendono porre in essere
per ovviare a questo difficile momento per l’occupazione.
Durante
l’incontro di venerdì 11
novembre p.v. parleremo –
afferma Di Brizzi – di politiche per l’occupazione e
delle misure e dei percorsi che si pensa di attuare contro il dilagante
fenomeno della disoccupazione che raggiunge in
Campania, ma anche nel
nostro territorio, livelli
davvero pericolosi. Da
anni lamentiamo l’assenza
di politiche che siano in
grado di evitare la fuga
delle nostre intelligenze.
Di politiche che consentano alle nuove generazioni di poter pretendere
un futuro lavorativo all’altezza della loro preparazione e delle loro
aspettative. Da imprenditori – continua Di Brizzi
– siamo consapevoli che
il fattore produttivo che
maggiormente ci consente
di giungere ad elevati livelli di competitività è il
capitale umano. Per questo ci aspettiamo che incentivi all’occupazione,
investimenti mirati sulla
formazione, snellimento
delle procedure burocratiche siano tra i primi obiettivi da perseguire.
Siamo consapevoli, però, conclude Di Brizzi - che le
politiche per l’occupazione non possono essere
attuate senza serie politiche di sviluppo.
E lo sviluppo passa, necessariamente, per le infrastrutture, la cui assenza
genera minore competitività.
Capaccio
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PAESTUM. La scuola del cioccolato perugina al festival Cinecibo.
Corsi per cioccolatieri, iscrizioni aperte
I visitatori di Cinecibo, il festival internazionale del cinema a tema gastronomico
presieduto da Michele Placido e diretto Donato Ciociola, avranno l’opportunità
di partecipare ad un’esclusiva lezione dei Maestri Cioccolatieri Perugina. Cinecibo
si terrà all’Ariston di Paestum
dal 25 al 27 novembre 2011.
Un fantastico viaggio alla
scoperta di tutti i segreti
dell’oro nero dei Maya partendo dalle sue origini, passando per le diverse fasi di
lavorazione, fino ad arrivare
alla realizzazione di dolcissimi capolavori. Una giornata
davvero speciale: dopo una
lezione all’insegna della tecnica, del divertimento e della
creatività, I Maestri Cioccolatieri della Perugina illustreranno ai partecipanti il
favoloso mondo della cioccolata dalle origini del cacao
alla sua lavorazione svelandone ricette, tecniche di preparazione e abbinamenti.
L’evento è abbinato alla proiezione del film Lezioni di
Cioccolato, il film che nel
primo capitolo vedeva come
protagonisti Luca Argentero,
Violante Placido, Neri Marcorè. Il secondo, in uscita a
Novembre, vedrà anche la
ACUNZO, CIOCIOLA E PLACIDO
Premio a “Le strade della Mozzarella”
Miglior iniziativa del marketing territoriale
Il 16 novembre prossimo,
presso la Città del Gusto in
Via Enrico Fermi a Roma, la
dottoressa Barbara Guerra,
ideatrice dell’itinerario turistico e della convention
enogastronomica denominate “Le Strade della Mozzarella”,
insieme
ai
rappresentanti del Comune
di Capaccio Paestum e dell’Istituzione
Poseidonia,
soggetti finanziatori del progetto, riceveranno, da parte
del Gruppo del Gusto
dell’Associazione
della
Stampa Estera in Italia, l’annuale premio dedicato alla
migliore iniziativa italiana
nel campo del marketing
territoriale.
Contestualmente, è arrivato
anche un altro riconoscimento per il territorio: come
prodotto dell’anno, i corrispondenti esteri hanno
scelto i fichi del Cilento dell’Azienda Santomiele di Prignano.
“Certifichiamo oggi il rag-
giungimento di un importante obiettivo che ci eravamo prefissi – spiega la
dottoressa Barbara Guerra,
consulente per il marketing
e la promozione turistica
del Comune di Capaccio
Paestum - ovvero quello di
aver posto all’attenzione internazionale l’unicità del
nostro territorio e delle nostre aziende avendo posto
l’accento sulla qualità e
l’autenticità
dell’accoglienza. Questo successo va
ascritto alla lungimiranza e
alla caparbietà dell’attuale
Amministrazione Comunale
che ha creduto con forza
nei progetti di marketing del
territorio, nonché agli imprenditori che hanno sostenuto
questa
iniziativa
promozionale”.
presenza di Vincenzo Salemme, Angela Finocchiaro.
Una deliziosa commedia,
dove tra gag, equivoci e ricette da capogiro nascono
grandi amori e amicizie, il
tutto accompagnato da un
protagonista d’eccezione, il
cioccolato! Le lezioni saranno rivolte innanzitutto al
pubblico degli appassionati
che sarà presente alla proiezione del film. Esse consentiranno di apprendere i segreti
per realizzare e gustare ogni
volta piccoli capolavori golosi. In altre aree del festival i
visitatori avranno la possibilità di partecipare ad un mini
corso della Scuola del Cioccolato, un momento in cui
tutti gli appassionati, guidati
dall’esperienza dei Maestri,
possono imparare l’arte della
lavorazione del cioccolato e
dedicarsi alla creazione di
vere e proprie piccole delizie. Le iscrizioni sono aperte
a tutti, adulti e ragazzi, per
offrire a tutti gli amanti del
cioccolato l’opportunità di
condividerne la passione attraverso un mini corso gratuito. L’appuntamento è
inserito nel programma di
“Cinecibo” che si terrà in
contemporanea alla sesta
edizione del “Salone Internazionale della Mozzarella di
Bufala Campana e dell’Alimentazione Mediterranea”.
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N° 41
12 Novembre 2011
Capaccio
POLITICA. Feola a Capaccio Paestum chiede tempo e promette le primarie
Fasolino e Palumbo ballano da soli. Voza confronto sul programma
Marcello Feola, responsabile del tesseramento del
Pdl salernitano e uomo forte
della giunta di Edmondo Cirielli, si è precipitato nella
sezione del partito a Capaccio per fermare lo stillicidio
di candidature che si sono
affacciate sul proscenio elettorale capaccese.
Ad accoglierlo il nocciolo
duro degli iscritti della sezione retta da Franco Sica,
Giuseppe Troncone, consigliere Pdl, e un nutrito numero di invitati scesi dalla
valle del Calore e degli Alburni.
Più che i presenti fanno notizia gli assenti, a cominciare dal gruppo che sta
procedendo a ritmo serrato
nella promozione di Antonio Fasolino, assessore provinciale, amico e sodale di
partito di Stefano Caldoro,
presidente della regione
Campania, come Roberto
Voza e Giuseppe Mauro.
Come non c’erano gli ex assessori di Enzo Sica, come
Sergio Butrico, Alfonso Santomauro schierati sulle
stesse posizioni. Assenti
anche i diellini di Ponte Ba-
FRANCO PALUMBO
rizzo che sono entrati nella
cordata di Pasquale Marino
in cambio della promessa di
vedere insediata nella contrada la farmacia comunale
(il contributo da parte del
comune sarebbe di circa
90.000 €).
Feola dichiara di essere a
Capaccio per organizzare la
meglio la presentazione del
libro su chi c’e il resoconto
di quanto realizzato dalla
giunta Cirielli nei primi due
anni a Vallo della Lucania
venerdì 11 novembre presso
il teatro la Provvidenza.
Chiede ai militanti di mobilitarsi al fine di dimostrare
che il successo del tesseramento appena chiuso venga
confermato dalla volontà di
partecipazione dei militanti.
Tutti i presenti sono in attesa
di una parola chiara sulla
scelta del candidato a Capaccio su cosa il partito ha
intenzione di fare nei confronti di chi, pur iscritto, ha
deciso di passare dall’altra
parte della barricata e cioè
con chi regge le sorti dell’amministrazione della città
Dei templi.
L’unica risposta che arriva
da Feola è che sarà il congresso provinciale convocato per fine novembre, a
deliberare su come procedere per la scelta dei candidati a sindaco in comuni
con più di ventimila abitanti: l’orientamento e’
quello di procedere alla
scelta con le primarie di partito o di coalizione. A poco
sono valse le rimostranze
degli iscritti che hanno fatto
presente che gli altri candi-
dati sono già nella fase della
composizione delle liste.
L’impressione che se ne è ricavata è stata quella che il
plenipotenziario di Cirielli
abbia voluto prendere
tempo mettendo avanti la
questione delle primarie per
concordare con il presidente il modo di sbrogliare
la matassa in cui si e’ ingarbugliata la situazione pestana.
Infatti, se si considera che, a
parte il salto del metaforico
“Rubicone” da parte degli
amici di Gambino, restano
in campo molti personaggi
di primo piano che si sono
già spesi promettendo appoggio a destra e sinistra.
C’e da aggiungere che sarà
molto difficile che Fasolino,
e il gruppo che lo sostiene,
accetti di concorrere alle
primarie con avversari come
Franco Sica, Enzo Sica, ed
eventuali altri pretendenti di
una eventuale coalizione.
Sarebbe più probabile, invece che si possano incontrare Franco Palumbo e lo
stesso Fasolino per una sorte
di “ballottaggio” tra i due
gruppi che ancora non sono
strutturati con liste e comitati. Potrebbe essere questa
la vera sorpresa della fase
preelettorale.
Gennaro De Caro è alla ricerca di compagni di strada.
Pasquale Marino comincia a
dispiegare le iniziative che
dovrebbero far percepire
l’azione dell’amministrazione sul territorio comunale, oltre ad effettuare il
“marcamento stretto” di
ogni possibile candidato
con l’avvicinamento di uomini e donne vicini, per parentele
o
altro,
per
indebolire il loro pacchetto
di voti.
Una cosa e’ certa, i nodi da
accogliere sono molti e non
e’ detto che il presidente
della provincia voglia imbarcarsi nell’impresa: la migliore soluzione per lui è
quella di far macerare a situazione nel suo brodo e
appoggia il candidato che
saprà uscire la gruppo con
l’investitura più ampia lo appoggerà, con o senza primarie.
Velina
IL PERSONAGGIO. Nunzio Daniele si candida e si presenta
Scegliere è un diritto... ma scegliere bene è un dovere!
Prima di scegliere il futuro
Sindaco di Capaccio, se non
siete già schierati, cercate di
analizzare la figura degli altri
candidati (portavoce inclusi)
ma anche quella degli aspiranti consiglieri comunali.
Cercate di sapere che lavoro
fanno e se il loro lavoro è
compatibile con la gestione
di un Comune così importante come il nostro. Chiedete anche se la professione
che essi svolgono concede
loro del tempo da dedicare al
Comune in caso di elezione.Se tali candidati hanno
già avuto qualche responsabilità nella gestione del Comune, chiedete loro cosa
hanno fatto oltre che portare
un Comune così straordinario e così ricco ad un livello
di scarsa vivibilità.
Chiedete loro anche se conoscono una lingua straniera
per poter dialogare con gli
operatori turistici e televisivi
stranieri quando vengono a
Paestum. La partita del 2012
si gioca soprattutto su questi
elementi che sono finalizzati
all’aumento delle presenze
sul nostro territorio e quindi
alle strategie da mettere in
campo per realizzare l’obiettivo. Infatti più turisti vengono
e meglio è per tutti.
Chi sono
Se volete un sindaco capaccese (sono nato nel Comune
di Capaccio il 7.8.1942), io
mi sento pronto a gettarmi
nell’arena per confrontarmi
con gli altri. Chiunque può
essere eletto Sindaco di un
paese o di una città ma bisogna poi considerare cosa può
fare la persona che viene
eletta. Io non sono nè medico, nè veterinario e nè architetto (tutti professionisti
degni di stima) ma posseggo
la laurea che è la più compatibile con la carica di Sindaco
(scienze politiche con una
tesi sul processo formativo
della costituzione americana)
e conosco molto bene le esigenze di tutti i turisti oltre che
il territorio del nostro Comune. Parlo correntemente 3
lingue straniere, ho viaggiato
moltissimo in Europa e in
America, sono stato truffato
ma non ho mai truffato, sono
stato derubato ma non ho
mai rubato, ho trovato un
portafoglio e l’ho restituito.
Più di una volta, come resto,
mi è stato dato del denaro in
più e l’ho restituito, non bestemmio e soprattutto non
dico parolacce quando parlo.
Non sono mai stato coinvolto
in episodi squallidi e non ho
mai chiesto nè accettato polpette da chi gestisce il potere.
Ho una visione rigorosa ma
cristiana della vita.
Durante la campagna elettorale
non affiggerò
manifesti perchè non voglio
sporcare i muri e non intendo
indebitarmi per la politica.
Per me il Comune non è un
castello da conquistare per
asservirlo ai miei interessi.
Sono fiducioso in tutti quei
cittadini che vogliono affidare il Comune ad una persona onesta, ricca di talento
e che abbia una forte inclinazione alla legalità.
Cosa ho fatto in tempi non
sospetti
Quando avevo 20 anni ho
fatto l’operaio in una fabbrica
di giocattoli a Milano (avevo
il diploma di maturità classica). A San Giuliano Milanese (dove ho abitato due
anni in via Turati 33) ho fatto
l’impiegato comunale, prima
all’anagrafe e poi all’ufficio
ragioneria e tributi comunali.
A Pontedera (provincia di
Pisa) ho fatto per circa un
anno l’amministratore di piccole società. Tornato nella
mia terra natale (giugno
1970), ho sempre cercato di
aiutare la povera gente e non
sono stato mai disonesto. Mi
ricordo di zio Giovanni A.
(aveva un negozio a Ponte
Barizzo ed era un uomo onestissimo e sempre gentile) che
spesso veniva a trovarmi
quando riceveva delle carte.
Dopo avergli risolto il problema, zio Giovanni voleva
pagarmi ed io non ho mai
preso un soldo pur avendone
bisogno, in quel tempo, per
fare la spesa. La figlia Maria
(che vive a Capaccio Scalo)
può testimoniarlo.
Nel 1978, da assessore comunale (lo sono stato solo
per 4 mesi), feci due grandi
proposte alla Sovrintendenza: la prima di ricostruire
le mura perimetrali dell’antica Paestum (cosa questa che
è stata fatta con molti anni di
ritardo); la seconda di organizzare una grande mostra di
reperti pestani in America.
Dalla città di Saint Louis
(Missouri)
venne
la
signora Elaine Moss a fare
migliaia di fotografie. Fu così
che io, il Prof. Mario Mello e
CONTINUA A PAGINA
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Capaccio
N° 41
12 Novembre 2011
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Accade a Capaccio. Scatta l’aumento del 141% per la tassa per lo smaltimento
I contadini pagheranno quattro volte in più che al Consorzio di Bonifica
Costerà di più l’acqua a Capaccio. Lo denuncia il consigliere comunale Troncone.
E’ stato dato mandato all’Ufficio Tributi e, alla società
Capaccio Paestum srl, di
vessare per ancora più la cittadinanza con il rincaro, ovvero la triplicazione del
rapporto tra la fornitura di
acqua potabile e la tassa per
il servizio idrico integrato,
ruolo fogna e depurazione
per l’anno 2009”. In effetti
dai ruoli risulta un aumento
di circa cento contribuenti
portando la tassazione complessiva da €. 4443.328 ad
€. 969.473, ben oltre alle
previsioni ed ai residui attivi
riportati nel bilancio consuntivo 2009. Quello che
amareggia, inoltre, di questa
operazione è la constatazione che il servizio di depurazione delle acque costa
molto di più dell’approvvigionamento delle acque
stesse.
In effetti l’acqua potabile
costerà di meno per la sopravvivenza vera che per
l’igiene, ovvero i costi
dell’’acqua per bere e vivere
sono inferiori a quelli per lo
smaltimento dell’esubero
della stessa. Infatti il Consorzio di Bonifica Sinistra
Sele di Paestum, per la fornitura dell’acqua potabile,
nonché della realizzazione
e manutenzione della rete,
applica la seguente tariffazione: servizio acquedotto
per utenze domestiche:
€.0,33;0,45;0,58; servizio
acquedotto per utenze rurali
€. 0,12; 0,15; 0,17. Con tali
tariffazioni, non variabili
poiché fissate dal CIPE e
solo tale autorità può variarle, il Consorzio di Bonifica di Paestum riesce a
gestire una massa di acqua
più grande ed una rete di distribuzione del servizio sicuramente più ampia di quella
fognaria gestita dal comune,
senza tener conto dell’improponibile paragone tra le
sollecitazioni
sopportate
dall’una o dall’altra rete. Il
comune invece, per le
acque reflue, applica le seguenti tariffazioni: servizio
fognatura €.0,090; servizio
depurazione €. 0,629200. Il
risultato finale è una sferzata
a sangue del 141% di aumento della tassa per la raccolta e la depurazione delle
acque reflue. Un aumento
di tassazione inopinato di
cui la maggioranza di questo consiglio porta la responsabilità. A Capaccio
SEGUE DA PAGINA 5
il prof. Gerardo Di Pasquale
(insegnante di inglese ad
Agropoli) andammo per la
prima volta negli Stati Uniti
d’America (23 maggio
1981). La mostra, dopo tre
anni di preparazione e di
scambi culturali, non si fece
più perchè il Sovrintendente,
all’ultimo momento, per protesta contro gli Americani
negò il consenso. L’ex Sindaco di Capaccio Giuseppe
Rag. Pace, che all’epoca fu
ospite del Sindaco di Saint
Louis mentre noi tre fummo
ospiti di una Università americana, conosce molte cose
di quel mio grande progetto
di organizzare una mostra in
America. Nel 1991 ho fatto
una battaglia contro i pesticidi cancerogeni che, nel nostro
Comune,
hanno
provocato la morte di molte
centinaia di persone (tra le
quali mia sorella Anna morta
il 17 luglio 1991). Nel 1992
ho avuto il grande piacere di
segnalare l’ospedale di Roc-
cadaspide (era finito ma non
veniva aperto) a Striscia la
Notizia che mandò il Gabibbo per un eccellente servizio e pochi mesi dopo
l’ospedale fu aperto. La lettera di ringraziamento di Striscia la Notizia, per questo
mio intervento, è stata pubblicata nell’edizione di
marzo 2011 del mio giornale
“l’Ira di Achille” Vi chiedo di
riflettere prima di gettare il
Vostro voto alle ortiche,
quindi di non privilegiare
persone che non hanno nessuna capacità per far crescere il turismo in un posto
così bello. Pensate che ci
sono state persone (direi servi
di questo o quel candidato)
che hanno venduto il loro
voto portando nel seggio il
telefonino per fotografare la
scheda elettorale sulla quale
hanno segnato il nome del
candidato per farsi dare qualche Euro. Questo, vorrei ricordare, è un reato penale
ma soprattutto una cosa
squallida. A chiedere questo
GIUSEPPE TRONCONE
depurare le acque costa
molto di più che captare e
distribuire l’acqua pura.
Notevoli le diseconomie di
gestione.
Nell’anno 2010 tali somme
le ritroviamo, tra i residui attivi, ancora non riscosse
oltre a quelle dovute pari
pari per i ruoli dell’anno
2010, anche se a ben vedere
le spese da coprire per lo
stesso anno hanno un importo maggiore. Questo sta
a dire che noi cittadini di
Capaccio abbiamo pagato
addetti alla emissione ed
all’invio delle cartelle delle
tasse senza che il servizio
fosse fatto. Se a questo ag-
NUNZIO DANIELE
“favore” sono proprio quei
nullafacenti che vogliono
comprare il voto e che
quindi, senza alcuna forma
di dignità, vogliono la
“prova” prima di mettere
mano al portafoglio. Liberiamoci di tutte quelle persone
che hanno oscurato il futuro
del nostro territorio e che
non sono in grado di fare
niente per i cittadini se non
di arraffare a dritta e a
manca.
giungiamo che abbiamo
speso circa 250.000 Euro
per riaccertamento tributi
alla Società Servizi Capaccio Paestum srl, allora si che
c’è da piangere. Vorrei che
qualcuno mi spiegasse
come si fa a riaccertare tributi senza che siano stati
emessi i ruoli di competenza e come si fa a voler recuperare crediti quando non
è stato emesso il titolo di
credito originario. Dalla lettera del 7 ottobre 2011
dell’Ufficio Tributi, si rileva
“ AVVISO DI PAGAMENTO
DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
RUOLO
“FOGNA E DEPURAZIONE
ANNO 2009”.
Se la tassa deve servire per
far fronte alle spese relative
al servizio da prestare e prestato allora ha senso che la
stessa venga determinata in
via preventiva nei ruoli di
inizio anno e integrata a recupero nei ruoli dell’anno
immediatamente successivo
al fine di garantire i relativi
pagamenti delle spese sostenute nei tempi ragionevoli e
nei modi dovuti. Se cosi non
è, come in effetti non è, allora l’operazione desta sospetti soprattutto se questa
avviene nelle immediate vicinanze della scadenza di
un impossibile riequilibrio o
assetto generale di bilancio.
E’ facile dire non quadrano
i conti, non poniamoci
alcun problema, aumentiamo le tasse e le entrate,
assumiamo qualche altro
inutile addetto per parare
una “defaillance” di consenso elettorale e tiriamo
avanti sulla pelle dei più.
Il cittadino che non ha possibilità di difesa, se distratto
mugugna e paga, se impossibilitato non paga e vive nel
terrore di ritorsioni ingiuntive ed impositive, se invece
è consapevole ed ha possibilità, scarica il tutto su chi
non può esimersi dal pagare. Il mio pensiero corre,
forse per appartenenza o
perché vivo in zona agricola, ai contadini che a seguito di questa scellerata
deliberazione debbono pagare lo scarico e la depurazione delle acque quattro
volte in più della fornitura
assicurata dal consorzio di
bonifica.
In verità il salto in avanti dei
costi, si è verificato dal momento che è stata fatta la
convenzione con la società
in house contravvenendo
alla ragione per cui questa è
stata creata, e dando per
l’ennesima volta ragione ai
miei dubbi, ed ai sospetti
denunciati prima che i guai
succedessero.
Non un rapporto economico-operativo, non uno
straccio di documento che
per una volta almeno giustificasse trasferimenti ed interessi
di
personale
dipendente ed amministratori di questo comune
presso quella società. Solo e
soltanto interessi politicoelettorali e danni, si forti
danni alle tasche dei cittadini di Capaccio. E’ stato più
volte rappresentata la incompatibilità del Direttore
Generale del Comune con
la carica di Amministratore
Unico della società, per nomina diretta del Sindaco che
ha continuato imperterrito a
far da padrone su un organismo che deve essere della
comunità, non suo personale.
I risultati sono sotto gli occhi
di tutti, 243.000 euro la perdita per il primo anno, al
cambio di amministratori al
secondo anno con gestione
del Direttore Generale altri
293.000 euro di perdite, a
luglio del terzo anno, un debito con la società di somministrazione lavoro di oltre
500.000 euro un aggravio di
interessi (solo spese e niente
frutto o servizi) di altri
300.000 euro circa. Adesso
la triplicazione della tassa
fognaria destinata ad un ulteriore incremento se si
tiene conto che il comune è
debitore verso il consorzio
di bonifica di circa un milione di euro per scolo di
acque nei canali consortili:
non ultimo il fatto che la
prossima amministrazione
per mettersi in regola con i
conti dovrà necessariamente
ricorrere all’accorpamento
delle tasse del 2010 e del
2011, nella considerazione
che i ruoli relativi non sono
stati ancora emessi e tener
conto dell’ulteriore aumento
dei costi di gestione riscontrati negli anni in questione.
Giuseppe Antonio Troncone
A
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N° 41
12 Novembre 2011
Agropoli
ALBANELLA. Poliziotto “di strada” premiato per i meriti di servizio
Luigi Bavoso, ora pensionato contento dopo una vita avventurosa
Albanella, un paese in provincia di Salerno, può vantare di aver dato i natali ad
un decorato per meriti di
servizio. Luigi Bavoso, ex
poliziotto in pensione originario di Albanella, è stato
insignito, il giorno 18 ottobre 2011 presso il Prefetto di
Roma, della Medaglia d’oro
al merito di servizio e la
Croce d’argento per anzianità di servizio. I riconoscimenti sono stati assegnati il
02 giugno 2011 e notificati
il 18 ottobre 2011 quando
sono stati ritirati. Tutto ebbe
inizio il 01 settembre 1977
con la partenza per la
scuola di polizia di Alessandria con incarico di centralinista. Col tempo ha avuto
la possibilità di lavorare al
primo reparto “Celere” di
Roma e al commissariato
9
Un certo buontempone perditempo, a tempo
perso, ha letto un
mio
articolo,
tempo addietro e,
forse solo per passatempo,
ha comunicato, ad un altro
amico, che non sa come
passare il tempo libero e si
mette a parlare con un perditempo pure lui, una osservazione che lascia il tempo
che trova. Tempo addietro,
secondo costui, ho scritto
un articolo che non aveva
né testa né coda. Forse
avevo staccato il cervello
dalla fantasia. Quando
scrivo spesso stacco il cervello dalla realtà, politica ed
economica specialmente,
per dedicarmi in maniera
semiseria ad un prodotto letterario estraneo a certi preconcetti usuali, per sfociare
nel semiserio, quasi irreale,
avulso dalla realtà materiale
e materialista di tutti i giorni.
“Cristoforo Colombo”. E’
stato anche autista della volante al commissariato
“Monteverde” di Roma. Ha
lavorato anche al posto di
polizia all’ospedale “San
Camillo”.
Non
poteva
mancare
un’esperienza breve ma intensa col trasferimento alla
questura dell’Aquila con incarico di operatore radio e
telefonista del 113 quindi riceveva e mistava le telefonate che pervenivano. Dal
1994 ha lavorato al grande
commissariato “Centocelle”
come sottufficiale di turno e
dopo la chiusura di quest’ultimo fu trasferito al commissariato “Prenestino” fino alla
pensione nel dicembre
2008. Luigi ama definirsi un
poliziotto di strada e per
rendere l’idea del suo lavoro
dice che “sapevi quando
uscivi per andare a lavoro
ma non sapevi se riportavi la
tua pelle a casa”. Nel 2009
ha festeggiato la pensione in
un ristorante del suo paese
natìo affittando un pullman
proprio per far sì che tutti i
colleghi fossero presenti. Per
l’occasione Luigi allegò una
frase al dipinto dello
stemma della polizia regalato a tutti i presenti alla bellissima giornata con su
scritto: “Se avessi saputo che
in pensione si sta così bene,
non sarei mai andato a lavorare!”. Luigi è un uomo semplice ed umile che della
notorietà non gli è mai importato nulla ed ha lavorato
con passione e dedizione in
tutti gli anni di servizio in
polizia a Roma.
LUIGI BAVOSO
Katia Lettieri
A PARER MIO
di CATELLO NASTRO
Scritti senza testa e senza coda
Non scrivo per mestiere,
nemmeno retribuito, ma
solo per hobby. Qualcuno
potrà obiettare che è uno
strano hobby, ma se in
fondo elenchiamo i suoi
passatempi
potremmo
anche arrivare alla logica
conclusione che i suoi sono
fatui, inutili, se non addirittura dannosi, per se stesso,
per la famiglia e per la società. Prendiamo l’esempio
del gratta e vinci. Mi gratto
ogni tanto per scaramanzia,
ma non per vincere il superpremio da un milione di
euro. Si rischia di dissipare
anche un patrimonio. E
molti lo fanno. Oramai questo nuovo gioco è stato giustamente definito “gioco
d’azzardo”. Ci sta gente che
per diventare più ricca ha
giocato tutto quello che
aveva, impoverendosi materialmente e spiritualmente.
Solo per leggere un numero
nascosto che costa una certa
somma e ti da l’illusione di
diventare miliardario. Leggo
e scrivo a tempo perso, Ci
sta chi guarda la televisione
dieci ore al giorno, cambiando canale anche mille
volte al giorno, chi segue
tutto il calcio minuto per
minuto, recandosi in piazza
subito dopo la partita per
partecipare all’assemblea
dei tifosi per commentare i
commenti di coloro che
commentano i commenti di
altri. Alzando la voce e magari disturbando un ragazzo
che sta comunicando con la
fidanzata temi d’amore e
non di sport declassato a
solo infantile tifo, parola che
già dal nome fa riflettere.
Passo tre ore al giorno (
qualche volta di più, qualche volta di meno) al computer scrivendo cose che
altri non si sognerebbero di
scrivere, perché ritengono di
essere scrittori seri. Ma io
scrivo per hobby. Uno
strano hobby, ma degno di
rispetto. Il sabato mattina
vado dal giornalaio per
comperare una copia di
“Unico” e mi sento dire che
ha già venduto tutte le copie
che aveva, passo dall’altro
giornalaio, che mi comunica la stessa cosa. Infine
dal terzo riesco a trovare
l’ultima copia rimasta.
Senza sfogliare, me la porto
a casa e me la leggo in poltrona, comodamente. A
questo punto il solito lettore
acuto, attento ed oculato
potrà obiettare:” Ma perché
non la fai conservare dal
giornalaio vicino casa?”. Per
il semplice fatto che tutti i
giornalai di Agropoli sono
miei amici e devo andare
una settimana da uno e poi
da un altro. Approfittando
per fare anche due passi e
salutarli. Leggo il periodico
ed anche…il mio articolo.
Stampato sembra più bello!
Scrivere è comunicare. L’invenzione della bomba atomica ha cambiato il mondo,
ma è stata l’invenzione della
scrittura che ha cambiato la
civiltà. L’immagine televisiva passa e va. La scrittura,
al contrario, rimane, e ti da
anche il tempo di riflettere.
E capire dove sta la testa e
dove la coda!!!
Alburni
N° 41
12 Novembre 2011
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LA STORIA. Il santo arriva nel 1122 quando il paese era quasi musulmano
Lo scoglio di San Francesco monumento nazionale
Lo scoglio di S. Francesco
potrebbe presto diventare
monumento nazionale. La
giunta Alfieri ha infatti deliberato di formalizzare alla direzione
regionale
della
Campania per i Beni Architettonici e Paesaggistici la richiesta di inserire lo scoglio
nella lista dei monumenti di
interesse nazionale secondo
quanto disciplinato dall’art.
140 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. La richiesta è supportata dalla
relazione storica sul convento di Agropoli scritta il 17
settembre 2011 da padre Felice Autieri, direttore della biblioteca dei frati minori
conventuali della provincia
di Napoli e studioso francescano.
Il sindaco Franco Alfieri, sollecitato sull’argomento si è
detto entusiasta dell’iniziativa
e ha affermato che “L’art. 140
LO SCOGLIO DI SAN FRANCESCO
del Codice dei Beni Culturali
e del Paesaggio individua
luoghi ed aree di notevole interesse pubblico che hanno
cospicui caratteri di bellezza
naturale, singolarità memoria
storica, lo scoglio di S. Francesco, ubicato nell’area marina antistante la terrazza
occupata dell’omonimo Santuario rappresenta un eccezionale documento relativo
Cilento nelle figurine Panini
Omaggio a una realtà emergente
“Ce l’ho… ce l’ho, mi
manca!” No, non si tratta di
fuoriclasse del calcio o di
altri sport e nemmeno di miti
dello spettacolo, ma di luoghi, delle straordinarie bellezze del nostro territorio.
Quando si dice Panini viene
spontaneo pensare alle figurine dei calciatori. Ci abbiamo
vissuto
tutta
l’adolescenza: gli scambi, il
giocarci a tirarle, a capovolgerle, per vincerle ad un nostro compagno. Hanno fatto
sognare generazioni le figurine, quando le partite si
ascoltavano alla radio e il calcio non aveva ancora invaso
le case tramite le pay tv e an-
cora oggi conservano immutato il loro fascino.
La Panini, storica casa modenese di figurine, ha deciso di
dedicare una collezione al
patrimonio UNESCO italiano. Riempirà d’orgoglio ritrovarsi tra le mani, scartando
qualche bustina, una figurina
che incornicia immagini del
nostro Cilento da incollare
accanto al Colosseo, Pompei,
le Dolomiti e le Isole Eolie,
Venezia e Assisi, i Trulli di Alberobello e le Necropoli
Etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Sono questi alcuni
degli speciali protagonisti
della nuova collezione di figurine Panini “Il Patrimonio
UNESCO in Italia”, in edicola da giovedì 20 ottobre.
La Panini ha scommesso su
questa particolare raccolta
con l’ obiettivo di diffondere
la conoscenza delle bellezze
d’Italia fra le giovani generazioni e confermare, con un
album bilingue (didascalie in
italiano e inglese) la vocazione internazionale dell’azienda e il proposito di far
diffondere anche all’estero la
bellezza artistica del patrimonio Unesco presente nella
nostra penisola. Questa importante iniziativa si colloca
in un anno significativo in
quanto centocinquantesimo
anniversario dell’unità ita-
alla tradizione che colloca il
Santo di Assisi nel Sud d’Italia
ed inoltre, in Italia, nessun
altro luogo più vantare la presenza della stessa tradizione”
La leggenda narra di un frate
Francesco che, giunto ad
Agropoli per predicare, fu
scacciato dagli scettici abitanti di quel che allora era un
piccolissimo borgo di pescatori, e si rifugiò sulla spiaggia.
Da qui raggiunse uno sperone roccioso che affiorava
tra le onde e iniziò a pregare
in solitudine quando una
moltitudine di pesci si raccolse intorno allo scoglio
come a voler ascoltare le preghiere di Francesco e da quel
momento, come da desiderio
espresso in raccoglimento
dal santo, lo scoglio non sarà
mai superato dalle acque.
Da più parti, anche franscane, si sono sollevati dubbi
sulla presenza del santo di
Assisi ad Agropoli e sull’oriliana e cinquantesimo dell’azienda dei fratelli Panini.
Nella collezione, realizzata
in collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO e
che ha ottenuto il patrocinio
ufficiale del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali,
troveranno spazio tutti i quarantasette siti UNESCO italiani. Sfogliando l’album si
compirà un viaggio immaginario da nord a sud del paese
ammirando, come in un
volo, le sue bellezze, riscoprendo i luoghi di maggiore
interesse naturalistico ma
anche storico, artistico e culturale.
Dalla Panini, dunque, un
omaggio all’Italia e alle sue
eccellenze. Quale sarà l’introvabile, il Pizzaballa delle
meraviglie d’Italia?
“ MARMI PIETRE E MATERIALI
RICOMPOSTI NELLE NUOVE
ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA”
S.S 18 Km 91,150 > 84047
Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828
723617 > fax +39 0828 723618
www.marmisacco.it > [email protected]
gine del convento situato proprio sulla roccia che guarda
la spiaggetta con lo scoglio e
proprio per far chiarezza
giunge la relazione di padre
Autieri nella quale si legge
che “La tradizione e le fonti
convergono sul fatto che il
convento sia stato fondato dal
Santo assisiate. Dalle fonti a
nostra disposizione il convento esisteva già nei primi
decenni del XIV secolo come
ci risulta dalla serie di fr. Paolino da Venezia… Per quanto
riguarda la costruzione del
convento di Agropoli, si presume che esso sia stato edificato su esplicita richiesta del
Santo e che i lavori siano stati
iniziati già prima del 1230,
dopo circa quattro anni dalla
sua morte, e durati circa otto
anni. E’ uno dei conventi più
antichi della provincia francescana per ciò che riguarda la
zona del salernitano.” Il Wadding, importante storico francescano, sostiene che il Santo
di Assisi sia giunto ad Agropoli il lunedì di Pasqua del
1222 ricevendo all’ordine il
futuro Ministro provinciale di
Calabria fra Daniele poi martirizzato a Ceuta in Marocco.
La reazione scettica e aggressiva degli agropolesi alla predica di frate Francesco non
deve destare troppa meraviglia infatti giova ricordare
come il nostro borgo fosse
uno degli ultimi “ribat” musulmani nel mediterraneo e
quindi abbastanza scristianizzato. Tutti gli agropolesi sono
legati da un grande affetto a
quello scoglio con la croce e
alla sua spiaggetta pietrosa e,
qualora quello spuntone di
roccia fosse proclamato monumento nazionale, il cuore
di Agropoli si riempirebbe ancora una volta d’orgoglio.
Pagina a cura di
Filippo Romanelli
10
N° 41
12 Novembre 2011
Albanella-Altavilla
La storia complessa del maniero altavillese verso una nuova svolta
“Castello vendesi, mite richiesta. Solo 2 milioni di euro”
Si vende Il castello medioevale di Altavilla Silentina. L’annuncio è sul
sito immobiliare.it: “Vendesi Castello mq. 4000
Alla via Castello, 1 in Altavilla Silentina . Ristrutturato al 70%.
Tutti
documenti in regola”. Per
ulteriori informazioni occorre rivolgersi alla “Vinci
immobiliare” di Somma
Vesuviana. Il prezzo? Due
milioni di euro. Da oltre
dodici anni il maniero silentino è di Alfredo Abbaneo, il proprietario di Tele
A, la televisione napoletana che ha imposto all’attenzione
generale
il
fenomeno dei cantanti
neomelodici.
Pochi mesi fa un’interrogazione di Michele Gallo e
Franco Amoroso, consiglieri comunali di opposizione, aveva riaperto la
questione: “A oltre dodici
anni dall’acquisto, gli attuali proprietari non hanno
ristrutturato,
né
reso
fruibile il bene di che trattasi e, anzi, sembra che abbiano sospeso i lavori di
IL CASTELLO MEDIEVALE
restauro che erano in corso
da svariati anni”. L’annuncio di vendita in parte gli
dà ragione: Abbaneo ammette di aver completato i
lavori al 70%. Per otto secoli questo castello è stato
la residenza di governatori,
feudatari, sindaci e podestà. Del potere e della politica, ma anche delle arti:
in quelle stanze c’è stato
uno degli atelier principali
della casa d’arte Solimena
che, tra la seconda metà
del Settecento e i primi
dell’Ottocento, controllava
il mercato delle arti visive
nel Regno di Napoli.
Abbaneo aveva promesso
di rinnovare questi fasti
con più “eventi” commerciali e mondani, gli esterni
di teleshow musicali, i servizi di mensa e ospitalità a
una sala congressi e finanche un “centro-benessere”.
Tutto è finito in una bolla
di sapone. La storia ancora racconta di come il
Re tolse il Castello ai nobili
Colonna e lo passò ai nipoti di Angelo e Francesco
Solimena, “per compenso
delle pitture eseguite a Capodimonte e a Palazzo
Reale”, opere fornite dagli
artisti originari dell’allora
Nocera dei Pagani. Alla
fine degli anni Novanta la
svolta: con poco meno di
mezzo miliardo di vecchie
lire, Alfredo Abbaneo diventa il proprietario di un
complesso monumentale
(vincolato sin dal 1925)
con quaranta stanze, diversi saloni e capienti sotterranei.
Dopo qualche tempo parte
l’operazione di ristrutturazione e di consolidamento
statico dell’imponente costruzione. I lavori vanno a
rilento ed è di pochi mesi
fa l’ennesima protesta del
municipio per quella gru
che continua a campeggiare sulla piazza principale: “Il direttore dei lavori
mi ha scritto che presto
avrebbero ripreso a lavorare regolarmente”, racconta
l’ingegnere
Alessandro Fusco, capo
dell’ufficio tecnico di Altavilla. Difficilmente ciò avverrà, vista la manifesta
volontà di doversi disfare
della proprietà. Oreste Mottola
IL COMMIATO. In Brasile è scomparso don Antonio Polito
Il Prete coraggio: 60 anni tra gli ultimi
Che avrebbe fatto il missionario lo decise da bambino
ascoltando i racconti di
don Antonio Cortazzo al
Seminario di Altavilla. E’
stato sacerdote, missionario, insegnante, scrittore e
giornalista operando nelle
zone più impervie e difficili
del Brasile e dell’ Argentina.E sono tante le attività
di cui è stato responsabile
fino a pochi giorni fa. Oggi
a sentir nominare ltambè
ed ltaparica, cittadine dello
stato brasiliano di Bahia, si
pensa subito al turismo ed
alla samba. Ma non erano
affatto dei posti allegri
quando vi arrivò, nel 1953,
il missionario altavillese
Antonio Polito. Ed il suo
volto placido di uomo operoso e pacioso si illumina
quando racconta della difficile
lotta
intrapresa
mezzo secolo fa contro la
Mafia brasiliana, che, significativamente, si chiamava
“impresa della morte”, con
le sole armi della cultura e
della fede, e dell’azione
per redimere interi quartieri dalla piaga della prostituzione,
dando
da
mangiare e portando a
scuola i figli delle prostitute. O dei rapporti difficili
con i padroni delle grandi
fazendas. Vi ha fondato
molte scuole e con suor
Walkiria Alves de Amorim
ha dato vita alla Congregazione delle Suore Volontarie del Cristo Re. Il
sacerdote nasce a Cerrocupo di Altavilla Silentina,
figlio di Carmine Polito e di
Anna Di Venuta. Nel nostro
paese ha frequentato le
scuole
elementari
e
quando, nel 1941, i Vocazionisti di don Giorgio
Mele aprirono il Seminario,
lui fu tra i primi a frequentarlo. E vi veniva a parlare
di infedeli da convertire il
prete albanellese don Antonio Cortazzo. Questo
fece scattare la “molla” nel
giovane altavillese che
ebbe poi modo di approfondire l’argomento con
l’appassionata lettura di
libri e periodici d’argomento missionario. Intanto,
al paese, si consumano i
drammi legati allo sbarco
Alleato del 1943 ed alla furibonda resistenza dei tedeschi. Seppelliti i morti e
rimarginate le ferite la vita
ricominciava per tutti. Per
Antonio Polito il primo dopoguerra fu scandito dalle
tappe per arrivare ad indossare l’abito sacerdotale: il
Ginnasio, il noviziato, la
teologia Nel 1950 viene
consacrato sacerdote. Tre
anni dopo riesce a concretizzare il sogno di andare
missionario: la destinazione è per una località
compresa nel golfo di
Bahia E’ Itambè. Vi arriva
perché un giovane funzionario del “Banco do Brasil”
si è reso conto che per
l’opera di “civilizzazione”
IL LIBRO DI PADRE
ANTONIO POLITO
della zona in cui è intento
c’è assolutamente bisogno
della
presenza
della
Chiesa. Qui la vita umana
contava poco, cosi come le
leggi, e la gente era abituata a farsi giustizia da
sola Con la parola d’ordine: “Non ammazzate”
partì la a prima azione di P.
Antonio con una vigorosa
campagna di stampa sui
giornali locali come Voz de
Itaparica e Voz do povo,
contro questa sorta di legge
del taglione che imperava.
CONTINUA A PAGINA
11
Alburni
LAURINO. La storia di S. Elena di Laurino, vergine anacoreta
La santa contadina vissuta in una grotta a Pruno
Le notizie biografiche su
Elena Consalvo sono
scarne, ma ciò non ha
ostacolato lungo il corso
dei secoli, la devozione
dei laurinesi verso la loro
santa protettrice, la quale,
secondo quanto concordano diverse pagine di storia locale, ebbe i natali
proprio in questo angolo,
allora
sperduto,
dell’odierno Cilento.
“Chi si ritirava a vivere nel
deserto per raggiungere, in
mortificazione e in preghiera, la perfezione cristiana” e in seguito, più
semplicemente “religioso
che vive in solitudine, digiunando e pregando”, è
questa la definizione di
anacoreta, ed Elena da
Laurino, lo fu. La magra
documentazione sulle sorti
di Elena, ci permette comunque di delineare un
quadro più o meno chiaro
e completo delle sua breve
vita. Stando alle ricerche
affrontate soprattutto negli
anni del ‘900 ultimo
scorso, la fanciulla vide la
vita alla metà circa del VI
sec.; altri studiosi, invece,
collocano la nascita della
romitella di Laurino, a cavallo fra l’VIII e il IX secolo.Se qualche margine
di dubbio, ancora persiste
sulla data precisa di nascita, più certezza si ha
sulla famiglia di origine,
l’allora Consalvo, la quale,
secondo storici e biografi,
all’epoca non era partico-
larmente agiata ma fatta di
persone oneste.
Una forte vocazione, pare
si accese nella giovincella,
già in tenere età, e si consolidò durante gli anni dell’eremitaggio. D’immensa
bellezza, sia d’animo che
d’aspetto, umile e benevole, non ebbe vita facile;
e proprio queste sue doti,
furono la causa dei suoi
tormenti, che in realtà, verranno appagati dal suo
amore verso Dio. Invidia a
tanta bellezza, portò la famiglia di Elena, a rivoltarvisi contro, tanto che la
piccola subiva ingiustamente continue percosse,
fatte di ingiurie e maltrattamenti. Ma la bontà di
Elena, che superava ogni
confine materiale, nonostante il dolore che l’allontanarsi dagli affetti familiari
le poteva causare, la portò
ad abbandonare la casa
paterna, incamminandosi
verso le alture che circon-
SEGUE DA PAGINA 10
Ed erano soprattutto i sicari dei grandi fazenderos
a dettare legge in una comunità locale dove vivevano mischiati discendenti
di portoghesi, africani, indios ed alcune famiglie genovesi.
I coraggiosi Vocazionisti
intrapresero cosi una delle
loro prime azioni missionarie, anche perché i Salesiani interpellati per prima
non se r erano sentita di
intervenire in una realtà
cosi difficile. Ma il lavoro
di P. Antonio e dei suoi
collaboratori diede i suoi
frutti: venne costruita una
scuola dalle elementari
alle superiori che arrivò ad
avere 600 alunni, si edificò una bella chiesa e
l’ambiente locale venne
così civilizzato tanto che
la polizia adesso gira disarmata. Dai ragazzi educati
dai Vocazionisti
proviene anche gran parte
di quella che è oggi la
classe dirigente dello stato:
sono deputati, dirigenti di
banche, medici e grandi
commercianti.
Altambè don Antonio è
stato,
contemporaneamente, parroco, direttore
di collegio, insegnante di
matematica. Vi edificò la
Chiesa della Madonna
della Grazia. Dopo più di
vent’anni di attività missionarie a padre Antonio vengono affidate anche le
attività ecclesiali di un’altra città: Vittoria de Conquista. Qui, oltre a fare il
SANTA ELENA
davano il paese. Un lungo
pellegrinare la condusse in
un anfratto della montagna, nei pressi della località oggi denominata
Pruno; e questo angolo
ombroso, isolato, esposto
alle intemperie, le fu da dimora: un luogo che con la
sua presenza rinvigorì e
dove ebbe inizio la vita di
Elena come anacoreta.
Qui trascorreva le sue giornate la fanciulla, alzando
gli occhi al cielo limpido e
azzurro che si scorgeva tra
la folta vegetazione, lo
stesso cielo che le aprì,
poi, le porte della vita
eterna. Trascorse la vita in
solitudine e in preghiera,
elevando le sue invocazioni al mondo celeste,
finché, ancora fanciulla,
quel Dio che lei tanto
amava, volle riportare a se.
Secondo la leggenda, che
in parte si mescola con la
storia, nella grotta di Pruno
vennero rinvenute le sue
spoglie, traslate, dall’allora
vescovo pestano nella sua
cattedrale. Qui furono probabilmente rapite dai francesi, nella convinzione
che quei resti fossero appartenuti ad Elena Imperatrice e vennero portati
nella loro patria. Nella seconda metà del 1200, le
reliquie, furono nuovamente riportate in territorio
campano, nella città partenopea, ad opera di Margherita di Bourgogne,
sposa di Carlo I D’Angiò.
parroco, svolge anche importanti incarichi di responsabilità in seno alla
Conferenza dei Vescovi
del Brasile. Nel 1983 P.
Antonio decide che è arrivato il momento per andare a svolgere in Africa la
sua attività missionaria. Ha
già la valigia pronta,
quando gli arriva “l’ordine” di recarsi in Argentina, a S. Juan, per
occuparsi della vasta realtà delle Ande argentine.
Mentre è qui l’altitudine
gli gioca un brutto scherzo
aggravandogli alcuni problemi cardiaci. La salute
gli impone quindi di far ritorno ad ltambè dove ha
ripreso a svolgere le sue
consuete attività.
Oreste Mottola
Ancora vicissitudini diverse, prima che i resti
della santa fossero restituiti
ai laurinesi. Solo sul finire
dell’800 Elena ritorna alla
terra natia, e da allora la
Santa riposa riposta in
un’urna all’interno della
Collegiata di Santa Maria
Maggiore. Diversi altari
oggi si trovano in territorio
laurinese, elevati ad Elena
Santa; e diverse sono le
leggende che ne spiegano
il significato. Secondo una
di esse, in ogni luogo ove
Elena aveva lasciato il
segno, fu elevata una struttura ecclesiastica; altre leggende, invece, additano i
vari edifici ad altrettanti significati. È un po il risultato delle stesse memorie
che si intrecciano tra loro.
A Pruno. Ove secondo tradizione Elena si ritirò in
eremitaggio, una cancellata chiude la grotta, che al
suo interno conserva un
piccolo altare del 1730. Il
luogo è meta di pellegrinaggio il 29 del mese di
giugno. A Gorgonero. Non
si conviene in una opinione unitaria circa l’anno
di fondazione di questa
cappella, i cui studi oscillano fra il VI sec. e i secoli
VIII-IX. Non è possibile
nemmeno stabilire con
esattezza se l’edificazione
sia di stampo romanico-bizantino o decisamente medievale. Ciò è dovuto
anche ai rifacimenti che la
struttura ha subito nel
corso dei secoli. Sorge nei
pressi del fiume Calore, a
poca distanza dalla località Pruno, ove un tempo
pare vi sia esistito un cenobio italo-greco, il quale
confermerebbe, in un
certo senso, la veridicità
del culto della santa in
loco. Anticamente, all’interno sorgeva un primitivo
altare in pietra, poi sostituito e vi si conserva una
statua della Santa risalente
alla prima metà del 1700.
Inoltre, vi è la presenza
anche di un altra scultura
che rappresenta Elena in
giovane età. Il ponte situato nei suoi pressi, per
permettere di oltrepassare
il Calore, fu appositamente
costruito per rendere accesso alla cappella.
Giuseppe Conte
N° 41
12 Novembre 2011
11
12
N° 41
12 Novembre 2011
Cilento
VALLO DELLA LUCANIA. Il 12 novembre una giornata per Vassallo
“Il sindaco pescatore”, dalle 10,30 al Cenni
Un incontro e un libro per
non dimenticare. Il libro su
Angelo Vassallo, il sindaco
pescatore ammazzato ancora inspiegabilmente da
una pistola, davanti casa
sua il 5 settembre 2010, è
il racconto di una vita
spesa per un ideale alto
che verrà presentato per le
scuole superiori, dal fratello Dario, sabato 12 novembre alle 10.30 all’ITCG
Cenni di Vallo della Lucania. L’incontro, promosso
dalla Fondazione Vassallo,
recentemente attiva per
aiuti umanitari nell’Africa
del Nord, continuerà in
pomeriggio, a partire dalle
16, nell’aula consiliare vallese. “Angelo - racconta il
ANGELO VASSALLO
fratello Dario, autore del
libro scritto con Nello Governato - pensava, anzi sognava di guidare al meglio
il suo comune. E in parte
c’è riuscito veramente.
Amministratore per più di
una stagione di un piccolo
paese della Campania,
Pollica, è ora un modello
di buon vivere e faro per le
politiche di ecosostenibilità a livello nazionale. 5
Vele di Legambiente e Touring Club, sede di un patrimonio Unesco come
quello della Dieta Mediterranea, esempio di raccolta
differenziata in una regione maglia nera per le
questioni ambientali. Pollica e Angelo Vassallo sono
stati tutto questo in maniera semplice e naturale,
così come era il sindacopescatore, abituato alle
mareggiate e alle secche.
Nella vita politica come in
quella amministrativa.
“Il sindaco pescatore”.
Mondadori, 137 pagine,
17.00 euro.
Nicola Nicoletti
A Enza Di Stasi una studentessa di Felitto,
la prima borsa di studio “Franco Orio”
Le più belle notizie sono
quelle che riferiscono di
giovani divenuti protagonisti
per meriti e comportamenti
degni di lode e di apprezzamento. Ed è proprio il caso
di ENZA,(Vincenza) DI
STASI, figlia del prof. Lucio
e della prof.ssa Mariarosaria
Masullo. Enza, tra le primissime ad iscriversi alla facoltà
di Medicina dell’Università
di Salerno, ormai iscritta al
sesto ed ultimo anno, è stata
premiata, ex aequo con la
collega Rosa Rosamilio,
quale vincitrice della “ I^
Borsa di Studio Franco Orio
per gli studenti di Medicina
a Salerno”, dedicata all’illustre endocrinologo salernitano scomparso due anni fa.
E la motivazione di questo
premio non è da poco se
consideriamo che gli elementi principali sono stati “
l’alta media dei voti conse-
guiti agli esami”e “ il brillante percorso di studi”. Per
chi conosce Enza, questi risultati non sono una sorpresa; “ il buon giorno si
vede dal mattino” dice un
vecchio proverbio ed è proprio vero considerato che
questa ragazza conseguì il
giudizio di “ OTTIMO”,
cioè il massimo all’esame di
terza Media a Felitto prima,
e il massimo, cioè CENTO,
all’esame di Stato al Liceo di
Roccadaspide poi. Anche
per i suoi ex insegnanti,
quindi, questo premio costituisce un motivo di grande
compiacimento. Enza, dunque, insieme a Rosa, sarà
una delle primissime a conseguire tra breve la Laurea
in Medicina e Chirurgia in
questa Città dove la medicina è nata. Infatti la prima
Scuola Medica in Europa
sorse a Salerno oltre 1200
anni fa; ebbe grandissimo
sviluppo e notorietà specialmente tra l’anno 1000 e il
1300 e non a caso in quel
periodo la città di Salerno ricevette l’appellativo di “
Hippocratica Civitas”, cioè
la città della Medicina ( Ippocrate è stato il più famoso
medico dell’antichità). L’imperatore Federico II nella famosa Costituzione che
firmò a Melfi nel 1231 stabilì che l’attività di medico
poteva essere svolta solo da
chi aveva conseguito il diploma presso la Scuola Medica Salernitana. La Scuola
Medica Salernitana fu soppressa da Gioacchino Murat
il 29 novembre 1811 e l’ultima sezione di Scuola Salernitana fu chiusa dal
Ministro De Sanctis nel
1861. Fa veramente piacere
che a distanza di 200 anni si
ritorna di nuovo a rilasciare
ENZA DI STASI
a Salerno, nell’autonoma
Università di Salerno, il Diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia. Questi
giovani studenti, le due studentesse suddette e tanti
altri loro colleghi, che già
hanno dimostrato di essere
bravissimi studenti, sicuramente domani saranno valentissimi medici. Bravi,
dunque, augurissimi e …ad
maiora.
Donato Di Stasi
Accomodatevi
in Cilento!
II
SECONDA PAGINA
Un bagno di emozioni
sull’onda della forza della
bellezza
Cilento: razionalità e fantasia, cervello e cuore,
realtà e mito!
i sono luoghi della mia terra
che hanno popolato l'immaginario collettivo di intere generazioni ed hanno scatenato il demone
folle dell'ispirazione ad artisti di tutte
le epoche. Sono quegli stessi che battono forte alle porte del cuore e della
memoria ed accendono malinconie di
nostalgia a chi ne è lontano.
Il promontorio di Licosa rovescia nel
mare festoni di pini d'Aletto a corona
ed ornamento del monumento sepolcrale della ninfa/ sirena, scoglio bianco levigato dal pianto del mare a testimonianza di un suicidio per un mito
infranto:Ulisse si sottrarre con astuzia
al rito della seduzione, dolce e fatale
insieme. La sirena ferita a morte nell'amore e nell'orgoglio, si lascia precipitare nell'abisso delle onde. Giove
impietosito la trasforma in bianco isolotto/scogliera. Gli uomini vi accendono un faro a guida e protezione di
naviganti incauti. Al largo di Palinuro
il remo di una barca a pesca solitaria
batte sull'onda placida. E' un mare
tranquillo, come quello che ingannò il
mitico nocchiero di Enea precipitato
negli abissi per incauto sonno. E quel
tozzo braccio di terra rischiarato a
intermittenza da fasci di luce ne testi-
C
monia la disavventura eternata in un
cumulo di pietre, cenotafio conteso,
sulla collina degli ulivi tra Centola e
Pisciotta.
Più giù il Bussento si inabissa nelle
grotte e riecheggia la storia del potente Alarico che vi cercò, forse, volontaria sepoltura con cavallo e tesoro.
Paestum, nell'imponente maestosità
dei suoi templi, parla del genio di
architetti che trasferirono il fascino
dell'arte dorica nella nostra terra e ne
delimitarono i confini con santuari
protettivi sulle rive del Sele e del
Solofrone…
Ma la kora straripò oltre per arrampicarsi sui crinali/corona delle colline,
dove fiorirono "villae" palpitanti di
vita e di attività agricole. E la città fu
teatro di fiorenti botteghe artigiane,
dove si palesò il miracolo dell'estro,
dell'inventiva e dell'arte della manualità di Assteas e di altri maestri della
sua scuola. E Velia celebra la fama di
urbanisti consapevoli e lungimiranti,
la cui bravura è testimoniata da quel
miracolo di arditezza, impensabile nel
V secolo a.C, che è la Porta Rosa. Ed
agorà e terme ci parlano di alta scuola
di pensiero; e sul filo del sofisma sottile troneggia Parmenide, scontroso ed
Tutto Turismo con
Cilento Incoming
ilento Incoming è un operatore turistico che
rappresenta, essendone diretta emanazione, di oltre 150 imprenditori che hanno le
loro attività a Paestum e Agropoli, Ascea e
Casalvelino e Santa Maria di Castellabate,
Camerota e Palinuro, Golfo di Policastro: tutte le
aree interne e costiere del Parco Nazionale del
Cilento e Diano. È sul mercato con l'obiettivo di
intercettare i flussi turistici nel territorio della provincia a Sud di Salerno e sostenere, assecondare e
assistere l'azione dei tour operator e agenzie, italiane ed estere, che già operano nel Cilento o che
hanno intenzione di includere la destinazione
Cilento nella loro offerta turistica.Ogni turismo ha
spazio e opportunità nella nostra terra: da quello
archeologico e culturale a quello balneare, da
quello ambientale all'aria aperta a quello enogastronomico, dal congressuale a quello sportivo,
dallo scolastico a quello rigenerativo e per la terza
età. Oltre tremila posti letto, decine di ristoranti,
aziende di prodotti tipici (mozzarella, vino, salumi,
ortofrutta, dolci ...) guide esperte del territorio e
madre lingua per i turisti provenienti dall'estero,
aziende di trasporto con bus ed auto di livello superiore, auto a noleggio con e senza autista, mezzi
per gli spostamenti via mare convenzione con i
principali vettori aerei per voli di linea sull'aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, aeroturismo con
due aerei (3 e 5 posti) e un elicottero...
Infine, da ottobre 2011 a Serre, nell'oasi di Persano
riserva di caccia dei Borboni, è stato aperto il Golf
clud "Le due Costiere" e ad aprile 2011, alla porte
del nostro territorio, tra Eboli e Battipaglia, sarà
aperto il "Cilento Village out let" con 140 negozi
monomarchio! Insomma, il Cilento che si fa grande e promette molto di buono ... è ora di provarlo!
C
orgoglioso; Zenone, bello come un
dio, inventore della dialettica;
Ippocrate, medico sapiente.
Ce n'è di materia per convincersi che
il Cilento fu ritenuto una sorta di Eden
dei desideri già molti secoli prima di
Cristo, se un poeta come Omero vi
poneva il regno della seduzione delle
sirene e, successivamente, un genio
come Virgilio vi collocava una delle
più belle e dolenti storie del suo
poema maggiore e se i Greci vi approdarono come ad agognata terra promessa e vi impiantarono città pulsanti
di vita e di attività; e vi fiorirono scuole di pensieri e vi si innalzarono
monumenti che sfidano i secoli.
Dal mare ai monti si snodano i
180.000 ettari del Parco nazionale con
itinerari ricchi di sorprese e carichi di
emozioni:preesistenze archeologiche
di grande valenza internazionale,
come Civitella e Roccagloriosa nella
stimolante avventura, ancora tutta da
rileggere, dei nostri Padri Lucani;
chiese e conventi, eremii ed abbazie,
testimoni della storia straordinaria,
anche se non opportunamente conosciuta, del monachesino Italo/greco e
benedettino; dimore gentilizie,castelli,
fortilizi di montagna, tasselli di un
ricco mosaico di figure di baroni e
popolo, rivoluzionari temerari e tiranni sanguinari, pirati e briganti; e infine
i capricci della natura nei miracoli di
bellezza dei fenomeni carsici di
Pertosa e Castelcivita, della grava del
Fumo e della risorgiva del Bussento,
delle gole orride e bellissime del
Calore e del Mingardo e la calda convivialità dei paesi, che restano santuari della cucina all'insegna della dieta
mediterranea, che da noi nacque e si
perpetua con attaccamento alle tradizioni, dal mare ai monti che dalle
vette del Cervati e del Motola planano
verso il Vallo del Diano, dove, a
Padula, un rettangolo d'arte, mirabilmente conservato e gelosamente
custodito, la Certosa, ossifica ed esalta una grande pagina di storia e di cultura, giustamente riconosciuta patrimonio dell'Umanità. Sono i nostri gioielli che saranno esposti e veicolati
nelle prossime fiere del Turismo, a
testimonianza che la nostra è terra di
prestigioso passato, di esaltante presente, capace di fecondare il futuro
sull'onda dell'uragano delle emozioni
nel segno del turismo nel segno della
cultura.
Giuseppe Liuccio
III
TERZA PAGINA
Accomodatevi in Cilento,
Un territorio per scoprire la Campania!
Alla ricerca dell’identità nazionale dell’Italia, una terra di cerniera tra Campania e Calabria, estensione dell’antica Lucania, che raggiunse il culmine dello splendore nell’età del bronzo con Italo, figlio di Enotrio, da cui il nostro paese prende il nome: Italia. Soggiornare nell’area ellenica di Paestum e Velia, per conoscere la romanità di
Pompei ed Ercolano; rivisitare il Medioevo con la più grande Certosa del mondo, quella di San Lorenzo; scoprire Napoli, capitale del 1600 con la maestà della Reggia
di Caserta. Poi, il mondo infernale della solfatara di Pozzuoli e l’impervia lava del Vesuvio, o la bellezza del Cilento: il mare con la più alta concentrazione di bandiere
blu; per finire con le opere incessanti della natura e del carsismo di Castelcivita e delle Grotte dell’Angelo a Pertosa. Avere l’opportunità di visitare musei, partecipare a
laboratori didattici naturalistici, archeologici e scientifici, conoscere il primo museo scientifico interattivo italiano per dimensioni e innovazioni: lo Science Center di Città
della Scienza. E poi poter vivere l’avventura del rafting o quella unica in Europa dello speleo-raft : navigare e risalire un fiume sotterraneo a Pertosa.
Infine la possibilità di assistere agli spettacoli che tendono ad associare la visita guidata e spesso animata dei luoghi storici, archeologici e naturalistici della Campania,
alla visione di un’opera teatrale che con questi luoghi abbia una coerenza filologica ed un’attinenza drammaturgica.
Visitare la Campania? Facile come prendere la metro!
Scegli le attività, gli spettacoli, le tappe...
al resto pensiamo noi!
Il Parco Nazionale del
Clento e Vallo di Diano
C
ultura o relax? Abbronzatura estrema o arricchimento intellettuale? Corpo o mente?
Fortunatamente non si è sempre costretti a sceLINEA ROSSA: Il treno del Sapere
gliere! Ci sono luoghi come il Parco Nazionale del
LINEA MARRONE: Il treno dell’Archeologia
Cilento e Vallo di Diano che offrono una grandissima
LINEA VERDE: Il treno della Natura
gamma di opportunità. Dal mare alla montagna, pasLINEA BLU: Il treno del Mare
sando attraverso le rovine delle antiche civiltà che per
prime colonizzarono questi luoghi. Il tutto condito con
l’ottima cucina locale il cui fiore all’occhiello sono i
prodotti tipici dop e docg. Il Parco Nazionale del
Cilento e del Vallo di Diano è il parco mediterraneo per
eccellenza grazie alla tipologia ambientale che lo contraddistingue: macchia mediterranea con lecci, ulivi,
pinete e le vestigia di tutte le civiltà che si sono affacciate su questo mare dal paleolitico agli insediamenti di
Paestum e Velia, dagli insediamenti medievali fino al
capolavoro barocco della Certosa di Padula. Situato
sulla costa del Mar Tirreno, Il Parco del Cilento è oggi
un paesaggio vivente che mantiene un ruolo attivo nella
società contemporanea ma conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato.Visitare il Parco del Cilento
e del Vallo di Diano significa anche conoscere la natura, attraverso sentieri, boschi, grotte e vecchi tratturi.
Solo così si può comprendere il “senso interiore” del
territorio. La fitta ragnatela degli antichi tratturi e la
trama dei percorsi millenari rivestono il paesaggio preservando le tracce evidenti dei caratteri distintivi del territorio: l’archeologia, la natura, le tradizioni. Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo del Diano è noto anche
col nome di “Parco delle meraviglie” per quanto riguarda la biodiversità, che costituisce la sua unicità: splendida unica serie di ecosistemi, habitat salvaguardati dall’uomo, svariate popolazioni vegetali, boschi vetusti, mare, fiumi, torrenti, laghetti, stagni, antiche coltivazioni, piccoli insediamenti rurali, Valle delle Orchidee ed altopiano di vetta del Monte Cervati. Nell’area del Parco del Cilento e Vallo di Diano prevale una produzione agricola di qualità: olio d’oliva in primo luogo, vini Doc,
fichi, salumi e latticini. Molti di questi prodotti si possono gustare nelle numerose aziende agrituristiche della zona che continuano le tradizioni secolari delle produzioni locali e dei piatti tipici, coniugando sapientemente anche la vocazione turistica. Un turismo di qualità che permette di riscoprire i luoghi e le tradizioni, insieme
a quelle legate all’artigianato, per gli amanti di una vacanza speciale e ricercata. Visitare questa comunità è davvero un’esperienza stimolante, poiché la magia e la bellezza di questi luoghi conducono in una dimensione dove arte, cultura, natura e storia sono ravvisabili in ogni angolo. I Comuni del Parco del Cilento e Vallo di Diano
riservano emozioni e sorprese per la suggestività dei luoghi, ma anche per il folklore, l’artigianato, i prodotti tipici ed una gastronomia unica per genuinità. La dieta
Mediterranea entrata nella lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco, è nata proprio qui. Pochi sanno che il termine “dieta mediterranea” è nato a Pioppi, una
frazione del comune cilentano di Pollica. Qui sì stabilitì e visse per moltissimi anni il più famoso nutrizionista del secolo scorso, il dottor Ancel Keys, scomparso a cento anni
nel 2004. Il Cilento è anche famoso per la produzione di olio, vino, formaggi vari tra cui troneggia la mozzarella, salumi, carciofi, fichi e marroni. Un importante riconoscimento per uno stile alimentare che, oltre a soddisfare il palato, continua a essere studiato per i benefici che apporta alla salute.
Le escursioni
QUARTA PAGINA
IV
Cilento: natura, cu
IL VERDE DEL CILENTO
Un percorso sorprendente attraverso mare,
antichità e natura, grandi protagonisti di
questo itinerario nel Parco. Un tour unico
alla scoperta delle cittadine più rinomate
del Cilento.
viaggiatori visiteranno la
splendida Laurino, immersa
nella valle del Calore, la
cui posizione ne ha fatto da
sempre un luogo ideale per la
costruzione di fortificazioni.
Sarà poi la volta di Valle
dell'Angelo, dove la visita
all'indimenticabile borgo sarà
accompagnata dalla degustazione di prodotti locali. Il
tour proseguirà alla volta di Roscigno Vecchia, "Paese
museo" e "Borgo fantasma", che, abbandonato circa
un secolo fa dai suoi abitanti, conserva intatto il suo
tracciato urbanistico ottocentesco. Chiuderà questo
incantevole percorso la vista al borgo di
Bellosguardo, centro molto importante durante il
periodo feudale longobardo e la degustazione della
tipica sfogliatella.
I
LA VALLE DEL BUSSENTO,
IN VIAGGIO TRA STORIA E
NATURA
Un tour che si snoda tra i suggestivi borghi
medievali, nei quali le memorie storiche
sono presenti in ogni angolo, alla scoperta
di una natura ancora del tutto incontaminata.
a prima tappa di questo itinerario sarà l'antico
cenobio bizantino di S.
Giovanni a Piro e la vicina
grotta del ceraseto.
Si proseguirà poi verso
Bosco per la visita al museo
dedicato al pittore spagnolo
Josè Ortega. A Caselle in Pittari,
lo sguardo sarà conquistato dalle incantevoli bellezze
naturali della Valle del Bussento. Il borgo è arroccato
su una collina a 460 metri sul livello del mare. Da qui
è possibile ammirare il Monte Cervati (1898 mt) dalle
cui sommità sgorgano le acque del fiume Bussento
che attraversa il territorio di Caselle in un primo tratto, mostrando le sue acque, per poi essere inghiottito
dalle viscere della terra presso La Rupe, un antro
naturale alto 25 metri e largo 10. Dai colori della natura si passerà ai sapori della cucina locale con una
degustazione di prodotti tipici. Il viaggio proseguirà
infine verso Casaletto Spartano, borgo di origine
medievale attraversato dal corso d'acqua Rio di
Casaletto.
L
CULTURA E SAPORI DEL CILENTO
Uno straordinario tour alla scoperta del gusto e
del sapore. Grazie ad un percorso unico, i visitatori conosceranno i prodotti dell'enogastronomia
cilentana che trovano nella natura del terreno e
nel clima della zona le condizioni per esprimere al
meglio il vigore, il fascino,
la freschezza dei sapori autentici
e dei profumi inebrianti del
Parco del Cilento.
ttraversando Acciaroli, San
Marco di Castellabate e Santa
Maria di Castellabate, borghi
marinari di ineguagliabile fascino, l'itinerario raggiungerà Vatolla, una delle culle
della modernità, dove Giambattista Vico soggiornò e maturò il
suo pensiero. Da Vatolla il tour prosegue alla scoperta dell'affascinante borgo di Perdifumo. Infine i viaggiatori trascorreranno presso la vicina Prignano Cilento momenti di relax
gustando i dolcissimi fichi bianchi, vere eccellenze della tradizione gastronomica del Cilento.
A
ALLA SCOPERTA DELLE GROTTE
Da Agropoli a Paestum alla volta delle Grotte di
Castelcivita, protagoniste indiscusse di quest'itinerario, che faranno scoprire uno dei più affascinanti
fenomeni carsici all'interno di uno scenario naturalistico tra i più belli della Campania.
al pittoresco porto di Agropoli e percorrendo Paestum
con gli imponenti templi magno-greci, l'itinerario muove
alla volta di Castelcivita per visitare questo incredibile
fenomeno della natura, scoperto agli inizi dell'Ottocento e più
volte esplorato per farne il percorso che oggi si offre ai visitatori con il suo spettacolo di magia e fantasia. Attraverso stalattiti
e stalagmiti, grandi caverne e laghi carsici si
potrà conoscere un singolare monumento
naturale di straordinaria bellezza.
L'itinerario proseguirà con la visita al
Museo Naturalistico degli Alburni a
Corleto Monforte con un'importante
collezione degli esemplari faunistici del
Parco e si concluderà con una degustazione di prodotti tipici.
D
LA CERTOSA DI SAN LORENZO
A PADULA
a Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come
Certosa di Padula, è la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose, ed è situata a Padula, nel Vallo di
Diano, in Provincia di Salerno. Nel 1998 è stata dichiarata
Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Oggi la Certosa ospita il museo archeologico provinciale della
Lucania occidentale, che raccoglie una collezione di reperti
provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di
Padula. Questo museo copre un periodo che va dalla preistoria
all'età ellenistica.
L
Le escursioni
V
QUINTA PAGINA
ultura e spettacolo
UN MARE DI STORIA E TRADIZIONI
Questo itinerario è ideale per coloro che dal
mare vogliono addentrarsi nelle bellezze selvagge del Cilento ripercorrendo idealmente il cammino delle popolazioni elleniche, che hanno
colonizzato le coste e che più tardi hanno cercato siti interni naturalmente difesi. Tra valloni e
dorsali, dolci colline e profondi precipizi, il tour
è un percorso nella storia e nelle tradizioni di
questi luoghi.
ue delle più importanti
"perle del Cilento", sono
il punto di partenza del
nostro viaggio, Camerota e
Palinuro. La prima sosta sarà
dedicata
alla
visita
di
Roccagloriosa, piccolo paese posto
su di un'altura, naturalmente fortificato,
meta di coloro che cercavano rifugio dalle invasioni dei
popoli provenienti dal mare. Oggi questo avamposto è un
luogo dal quale poter ammirare un panorama che abbraccia il golfo di Policastro. Oltre l'imperdibile paesaggio si
visiteranno gli scavi archeologici e l'Antiquarium per poi
partire verso Pisciotta, florido centro agricolo posto su di
un alto cono, di cui si visiterà il borgo con i suoi antichi
edifici e si potranno assaporare prelibati prodotti locali.
D
UN’OASI DI PACE SCOLPITA
DALL’ACQUA
Un itinerario molto singolare. Completamente
immersi nella natura ove si conservano le biodiversità i visitatori costeggeranno le rive del
fiume Alento fino alla diga, che ne contiene e
ne gestisce le acque, per capire l'importanza
dell'intervento dell'uomo nel rispetto e nella
conservazione dell'ambiente.
a Paestum e da Agropoli si partirà per raggiungere una porzione di natura non contaminata, la più grande struttura del
Sud Italia che gestisce le acque di
superficie. Attraverso una passeggiata nell'Oasi, una visita guidata
della diga e la possibilità di fare
un'escursione in battello, si capirà
l'importanza per la vita del territorio di
questa infrastruttura, destinata alla conservazione delle
diversità biologiche e di alcune specie animali, come la
lontra, l'occhione e la ghiandaia marina. Una degustazione
di prodotti tipici concluderà la visita.
D
GOLE E CASTELLI SEGUENDO
IL CORSO DEL CALORE
Durante questo emozionante percorso dalla
costa verso l'interno si attraversano campagne
bonificate, si incrociano profonde gole, fossi e
speroni rocciosi dove è possibile scorgere le
rovine di antichi paesi, monti alti e dirupati
come l'Alburno e il Soprano dalle linee più
regolari, insomma un paesaggio sempre diverso che dal mare conduce ad esplorare l'interno.
asciate Agropoli e Paestum,
il tour procederà verso
Roccadaspide, il più importante centro agricolo e commerciale dell'alta valle del Calore. Il suo
territorio è caratterizzato dalla presenza alle estremità dell'abitato di due castelli, posti originariamente a controllo dei valloni d'accesso
alla città, ed è proprio l'imponente Castello GiulianiFilomarino che si visiterà insieme all'incantevole borgo.
Risalendo il corso del Calore, presso la confluenza di due
conche, si giunge alla pittoresca Felitto dove si visiteranno
le suggestive Gole e si gusterà il celebre fusillo, rinomato
prodotto tipico locale.
L
DAL MARE ALL’ARCHEOLOGIA
Un affascinante viaggio attraverso le perle del
Cilento. Luoghi magici in cui mito e realtà si
intrecciano.
artendo dal suggestivo centro
di
Santa
Maria
di
Castellabate i visitatori
godranno di paesaggi incantevoli e
ricchi di storia del Cilento per
giungere all'antica città di Elea
Velia, patria di Parmenide e
Zenone. La visita all'antica città
greca diventerà un momento di grandi
emozioni. Il parco archeologico di Velia costituisce un'interessante esperienza per conoscere una delle colonie più floride dei Greci in Occidente, che, grazie alla sua posizione
arroccata, riuscì a resistere all'impatto dei Lucani conservando il suo aspetto genuinamente magno greco, arricchito
dalla presenza romana. A pochi passi dall'area archeologica
si proseguirà con la visita alla mostra multimediale sulla
civiltà classica "Visione del tempo tempo di visione", allestita presso l'antico palazzo della Fondazione Alario per
Elea-Velia ONLUS ad Ascea Marina. L'esposizione presenta quanto di più innovativo esiste in Italia nel campo della
valorizzazione dei siti archeologici utilizzando le nuove tecnologie multimediali. Concepita nel cuore della Magna
Grecia, essa è dedicata ai principali siti archeologici
dell'Italia centro-meridionale sia di età greca che romana.
L'itinerario si concluderà con una degustazione di prodotti
tipici della tradizione cilentana.
P
UN TUFFO NELLA MAGNA GRECIA
acconto di un'avventura
meravigliosa, la Magna
Grecia è una terra che
serba splendide emozioni a chi la
visita grazie all'incanto del paesaggio e alle testimonianze straordinarie che la sua civiltà ha
lasciato come segno indelebile di
bellezza, cultura e spiritualità. Un itinerario destinato a coloro che vogliono tuffarsi in questo
splendido territorio e conoscerne a fondo la sua grazia. Il
viaggio comincia ad Acciaroli, cara ad Hemingway per il
suo aspetto semplice e pittoresco; si percorrerà tutta la
strada che costeggia il promontorio lasciando godere
della vista di un incantevole mare. Attraverso S. Marco di
Castellabate si giungerà a S. Maria di Castellabate e da
qui si partirà alla volta di Agropoli. Questo antico borgo
marinaro, arroccato su di un promontorio, ha esercitato la
sua operosità nei secoli dedicandosi alla pesca e all'agricoltura. Si visiterà il Palazzo Civico delle Arti dove è esposta una preziosa collezione archeologica dedicata alla
colonizzazione greca, di recente allestimento.
Da Agropoli, il tour muoverà alla volta di Paestum per
visitare l'antica città con i suoi imponenti templi e lo
splendido scrigno museale che custodisce la famosa
"Tomba del Tuffatore". Questo interessante viaggio fra
archeologia e mare si concluderà con la degustazione
della prelibata mozzarella locale.
R
SESTA PAGINA
Gli spettacoli
L’INFERNO DI DANTE A PERTOSA
L’ENEIDE DI VIRGILIO A PAESTUM
Da sei anni è un appuntamento fisso per un pubblico
sempre più eterogeneo proveniente da tutt’Italia,
apprezzato da studenti e docenti che ritengono lo spettacolo un appuntamento imprescindibile per la divulgazione e l’approfondita conoscenza del Sommo
Poeta. Esso si snoda nelle viscere della terra per circa
un chilometro e di caverna in caverna si assiste alla
messa in scena del Canto con attori, cantanti e ballerine. Accompagnati da Dante (un attore in costume),
il percorso si apre con l’incontro di Virgilio e a seguire Beatrice Portinari, Caronte, Francesca da Polenta
che racconta in musica la sua struggente e maledetta
storia d’amore. Si arriva poi nella città di Dite dove si
sentono i lamenti dei dannati che vi sono rinchiusi.
Qui si incontrano le Erinni che impediscono l’accesso
a Dante e il Messo del Signore che arriva in suo soccorso. Proseguendo lungo i camminamenti delle grotte, è la volta di Farinata degli Uberti, di Pier delle
Vigne trasformato in albero di pruno e del Conte
Ugolino con la sua tragica vicenda, fino all’ottava
bolgia dell’ottavo cerchio dove s’incontra l’uomo che
Orazio definì “modello di virtù e di sapienza”: Ulisse
con la sua “orazion picciola”, una delle terzine più
famose di tutto l’Inferno. Da questo punto in poi si va
verso la profondità dell’abisso per incontrare
Lucifero, colui che un tempo era stato perfezione in
bellezza e pieno di sapienza ma che poi riempitosi di
violenza e peccati fu scacciato dal monte di Dio per
precipitare negli Inferi. Dopo circa un’ora e trenta
minuti dall’ingresso, di emozioni intense ed esclusive
...uscimmo a riveder le stelle!
Da Novembre 2011 a Dicembre 2012
A grande richiesta continua lo strepitoso successo de
L’Eneide di Virgilio. La vicenda del pio Enea, portata in scena in una formula originale, coniuga il testo
classico all’ironia propria della Lingua Napoletana e
offre allo spettatore un mix di cultura e divertimento
molto utile soprattutto sotto l’aspetto didattico che
viene sublimato dalla visita guidata ai Templi di
Paestum. Il concentrato di energia tradotto in canti,
danze e scene divertenti, rende lo spettacolo assolutamente unico nel suo genere; l’ottima rivisitazione
del poema epico virgiliano, per opera di Ciro Villano
e di Domenico M. Corrado, crea quel giusto stato
d’animo che consente allo spettatore di immortalare
nella memoria un frammento della nostra cultura
storico–letteraria. “Impariamo divertendoci” potrebbe essere quindi lo slogan per definire questa tipologia di rappresentazioni, ma meglio ancora sarà assistere ai viaggi che devono affrontare Enea, Acate e
Anchise per arrivare in Italia dove il leggendario
Enea, fuggito da Troia dopo la conquista dei greci,
diventerà il precursore della stirpe romana. Lo spettacolo andrà in scena anche al Teatro Sistina di
Roma con visita guidata ai Fori Imperiali. Al Teatro
del Complesso Ariston di Paestum- Da Marzo a
Maggio 2012.
VI
ROMEO E GIULIETTA NELLA ROCCA
MEDIOEVALE DI CASERTA VECCHIA
Amore corre verso amore, così come gli scolari lasciano i loro libri, per contro, amore lascia amore con volto
corrucciato con cui gli scolari vanno a scuola…La più
grande e famosa tragedia di William Shakespeare, in
scena nella rocca medievale di Caserta Vecchia. Di
ispirazione medievale è infatti il dramma di “Romeo e
Giulietta”, divenuto archetipo dell’amore perfetto
ostacolato dalla società; una delle storie d’amore più
popolari di ogni tempo e luogo. La lotta antica tra le
due famiglie già note a Dante nel Purgatorio, porta i
due giovani innamorati all’esasperazione e pronti a
tutto, pur di amarsi liberamente, sfidano le loro potenti famiglie. …dai fatali lombi di due nemici discende
una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto. In scena nel castello del borgo di Caserta Vecchia, lo spettacolo mostra la
semplicità medievale tipica del teatro elisabettiano.
Senza il supporto di scenografie prefabbricate, gli attori dimostrano il massimo della creatività e della fantasia personale, interagendo con il pubblico che in piedi
assiste alla rappresentazione. La corte diventa platea e
gli attori quindi, non si muovono sulle tavole del palcoscenico, non recitano davanti al pubblico ma in
mezzo agli spettatori, facendo diventare questi ultimi
parte integrante dello spettacolo stesso. Alla visione è
possibile abbinare la visita guidata della Reggia vanvitelliana di Caserta o del Belvedere di San Leucio. Da
Marzo a Settembre 2012.
LE FATICHE DI ERCOLE
AGLI SCAVI DI ERCOLANO
L’AULULARIA
AGLI SCAVI DI POMPEI
La celebre commedia plautina, conosciuta anche
come La commedia della pentola, è tutta giocata su
equivoci che vedono il protagonista Euclione rappresentare la classica maschera dell’avaro, accentuata dalla tipica comicità napoletana. Il vecchio e ricco
Euclione, dopo avere scoperto nel giardino di casa
una pentola piena d’oro, vive nel terrore che qualcuno gliela sottragga e per scoraggiare gli avventori
ostenta una assoluta povertà.
Euclione ha una figlia, Fedria, che vuole dare in
sposa al vecchio ma ricco scapolo Megadoro.
Nessuno sa però che il giovane Liconide, nipote di
Megadoro, è innamorato di Fedria e che la stessa
dopo essere stata violentata da Liconide sta per partorire. Intanto Strobilo, servo di Liconide, riesce ad
impossessarsi della pentola che offre al suo padrone
in cambio della libertà mai concessa. E quando,
dopo diverse peripezie, verrà restituita la pentola al
disperato Euclione, egli acconsentirà alle nozze tra il
giovane e la figlia e l'oro servirà da dote a Fedria per
il matrimonio giusto e riparatore. Alla visione dello
spettacolo è possibile abbinare la visita guidata degli
scavi di Pompei per avere una visione più completa
dell’epoca trattata. Al Teatro di Costanzo Mattiello
di Pompei- Da Marzo a Maggio 2012.
In scena al Museo Archeologico Virtuale di Ercolano
per meglio conoscere e scoprire la vita vissuta prima
dell’eruzione vesuviana del 79 d.C. Abbinando alla
visione dello spettacolo, la visita agli scavi archeologici di Ercolano, lo spettatore – visitatore sarà in grado
di avere una visione totale del periodo in questione. La
location d’eccezione consentirà poi di approfondire
meglio, attraverso una nuova modalità di fruizione
culturale, i volti e i nomi degli antichi ercolanesi con il
loro stile di vita e la storia della loro comunità e una
volta acquisiti tutti gli elementi storici per addentrarsi
nella realtà del tempo, è il momento di assistere alla
rappresentazione teatrale del più grande eroe greco:
Ercole. Figlio di Zeus e della mortale Alcmena, non ha
mai sopportato suo fratello maggiore, Euristeo, figlio
della stessa madre, ma di padre non divino: un semplice umano insomma, addirittura gracilino di costituzione ma a quanto pare molto, ma molto più intelligente
di lui! Vista la predilezione di Giove per Euristeo, in
Ercole crebbe sempre di più un odio profondo per il
fratello maggiore… tanto da imprecargli contro. Il
padre degli dei, non tollerando tale atteggiamento, gli
fece provare la vera inferiorità ridimensionando la sua
statura ad un goffo metro e dieci e per tenerlo impegnato e smorzare le voglie autolesioniste, gli ordinò di
compiere dodici imprese formidabili che prevedevano
un grado d’intelligenza superiore alla media! Unico ad
aiutarlo: Acate, già scopritore del moto dei pianeti.
Biascicando le ultime parole rabbiose tra i denti,
Ercole fuggì rassegnato a compiere le dodici fatiche,
facendo uso del suo “acuto” intelletto! Da Novembre
2011 a Giugno 2012.
DAL NOME DELLA ROSA
ALLA CERTOSA DI PADULA
Liberamente tratto dal capolavoro di Umberto Eco va
in scena alla Certosa di San Lorenzo a Padula, uno
straordinario spettacolo la cui vis comica è abbinata a
momenti di intensa passionalità. Il pubblico, diviso in
gruppi di 40 persone per volta, viene accompagnato da
guide specializzate lungo un percorso appositamente
individuato nel Monastero benedettino più grande
d’Italia per incontrare poeti, menestrelli e monaci in
costume d’epoca e al tempo stesso apprezzare le meraviglie architettoniche in stile barocco che la struttura
presenta. Al termine della visita guidata e animata gli
spettatori, totalmente proiettati in un’atmosfera medievale, si accomoderanno nell’arena del Cortile delle
Spezierie dove potranno assistere allo spettacolo teatrale che, traendo spunto dall’opera massima di Eco,
rappresenta la vera storia di Rosa: l’unico personaggio
femminile del romanzo. Allestito alla maniera delle
migliori commedie musicali di Garinei e Giovannini,
Dal nome della Rosa… alla Certosa di Padula, è uno
spettacolo esilarante pieno di colpi di scena e di magici momenti musicali, capaci di regalare al pubblico ore
di ineguagliabile suggestione. Per il pubblico scolastico, lo spettacolo teatrale ha inizio alle ore 10.00, al termine del quale è possibile effettuare la visita guidata
del Monastero. Per il pubblico adulto, la visita guidata
è possibile dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Alle ore
20.30 andrà in scena la rappresentazione teatrale. Da
Ottobre 2011 a Dicembre 2012.
La didattica
VII
GROTTE DELL’ANGELO A PERTOSA
SETTIMA PAGINA
isita delle Grotte che si estendono per una
lunghezza di circa tremila metri, sospesi
tra cielo, terra e acqua, in un’alternanza
così suggestiva da emozionare anche i visitatori meno interessati agli aspetti più strettamente legati alla speleologia. Il tratto iniziale è invaso dalle acque del fiume sotterraneo Negro, che oggi è possibile percorrere a
bordo di un piccolo natante. Tre differenti percorsi turistici permettono così a tutti di visitare zone diverse delle
Grotte, a seconda del tipo di interesse. Possibilità di visita ai Musei Integrati dell’ambiente: con le sezioni geospeleologica ed archeologica, che racconta la storia del rapporto tra l’uomo e le cavità; oltre alla sezione botanico-paesaggistica, presidio della biodiversità del territorio. All’interno dei Musei sarà possibile organizzare
laboratori didattici. Inoltre, la Fondazione MIdA ha lanciato di recente due nuove attrattive turistiche – sportive e naturalistiche legate alle Grotte dell’Angelo a Pertosa: le discese rafting nel Fiume Tanagro, e lo speleo-rafting, disciplina unica in Europa e sperimentata proprio nelle Grotte dell’Angelo a Pertosa. Con i gommoni da rafting si esplorerà il sistema ipogeo delle grotte risalendo il fiume sotterraneo Negro per 300 metri,
fino allo sbarco alla sorgente "Paradiso" per poi inoltrarsi a piedi fino alla polla sorgiva del fiume stesso.
PIANTE TINTORIE
Un viaggio attraverso il riconoscimento delle piante tintorie della flora del Cilento e Vallo di Diano ed i segreti della tintura dei filati e della carta con le piante spontanee. Le attività partono dalla raccolta ed identificazione delle piante, e continuano con semplici tecniche di estrazione del colore e tintura. Osservazione al microscopio
e preparazione di piccoli souvenir realizzati con filati a tintura naturale.
INTRECCI
Un percorso attraverso gli usi tradizionali ed artigianali delle piante: impareremo a riconoscere le piante usate per la cesteria, osserveremo la sezione del museo dedicata alle piante da intreccio ed alla loro storia, ascolteremo la voce degli artigiani che ancora custodiscono i segreti della loro lavorazione, ed infine, con la guida di una
educatrice esperta, apprenderemo ad eseguire dei semplici cesti e scatole di canne, arbusti e graminacee da portare via come souvenir.
LABORATORIO DI COMPOSTAGGIO: IL RISPETTO DELL’AMBIENTE; IL CICLO DEI RIFIUTI ORGANICI.
Gli alunni porteranno un sacchetto con i rifiuti organici da casa o dalla mensa scolastica (bucce di mela,ecc.). Assisteranno ad una lezione sul riutilizzo dei materiali
organici e poi deporranno i rifiuti in compostiere sperimentali, realizzando procedure diverse di compostaggio (con e senza lombrichi, con e senza ossigenazione,ecc.).
Sarà fatta una semplice analisi chimica, con osservazione al microscopio dei rifiuti in partenza e poi si introdurrà nelle compostiere una videocamera a fibra ottica. I
ragazzi torneranno a casa e da lì (o dal computer della scuola) potranno seguire il progresso di decomposizione dei loro rifiuti tramite le immagini inviate o caricate sul
sito fino alla produzione di humus. Alla scuola sarà spedito un sacchetto di compost con il quale potranno concimare l'aiuola o le piante della scuola.
RAFTING – BIOLOGIA FLUVIALE
Conosceremo il fiume Tanagro direttamente dal fiume, navigandolo a bordo di gommoni governati da guide esperte. Faremo sperimentare ai vostri ragazzi il rafting
come momento di aggregazione, divertimento e allo stesso tempo di conoscenza e di approfondimento dell'ambiente fluviale.
UN GIORNO
NELLA PREISTORIA
resso l’Oasi del WWF di Persano (SA), presso un vero e proprio insediamento dell’età del
bronzo per comprendere i processi produttivi
che caratterizzarono la vita dell’uomo del passato.
Fase pratica: utilizzo di un utensile preistorico
(trapano), sperimentazione della tessitura.
Visita alle capanne preistoriche.
Fasi dimostrative: accensione del fuoco, scheggiatura della selce, utilizzo del telaio verticale e macina.
P
V
LA DIGA DELL’ALENTO E I SISTEMI DI MONITORAGGIO
a visita è adatta agli studenti di tutte le età; oltre alla spiegazione della struttura e del funzionamento del
complesso della diga, vengono fornite importanti informazioni sullo sfruttamento razionale della risorsa idrica di questo territorio, prima e dopo la realizzazione dell’invaso artificiale, e sull’impiego delle
risorse energetiche rinnovabili accompagnati da guide specializzate.
L’OASI DEL FIUME ALENTO
Guidati da un operatore didattico, i ragazzi avranno modo di conoscere l’ambiente fluviale a valle della diga.
In particolare, opportunamente istruiti nella lettura e comprensione del territorio ricco di habitat naturali
diversi (fluviale, lacustre, collinare), attraverso il riconoscimento delle componenti morfologiche, botaniche e
faunistiche, gli studenti saranno in grado di cogliere la varietà degli ecosistemi presenti e i delicati rapporti di
equilibrio intercorrenti.
ESCURSIONE IN BATTELLO SUL LAGO ALENTO
L
ALLE RADICI DI UN MITO
resso il Museo narrante di Hera Argiva a
Capaccio (SA), attraverso la realizzazione di
un microcontesto archeologico e una selezione di oggetti della cultura materiale si ricostruiscono quadri di civiltà e si rilevano le varie trasformazioni avvenute.
P
Accompagnati da una guida specializzata, grazie al battello gli allievi avranno modo di osservare da un’altra
prospettiva il complesso della diga e del paesaggio naturale a monte di questa. Oltre alle informazioni tecniche sulla diga, agli studenti verrà dato modo di apprezzare e cogliere le diversi componenti del paesaggio
con particolare attenzione per la morfologia, la flora e la fauna di questo territorio.
Attività pomeridiane
Laboratori di educazione ambientale manuali e ricreativi o scientifici, animazione, possibilità di praticare
maneggio e tiro con l’arco.
VIII
OTTAVA PAGINA
Campania da scoprire...
NAPOLI
POMPEI
Visitare la città di Napoli e i suoi splendori tra i quali: Castel Nuovo una tra le pietre miliari della città,
detto anche Maschio Angioino, antistante al porto, con il suo bellissimo arco di trionfo, un’opera poderosa che merita di essere vista e ancora Piazza del Plebiscito che si affaccia su importanti edifici della
Città, Palazzo Reale costruito nel 1602, con i suoi interni favolosi pieni di arazzi, affreschi, oggetti artistici, porcellane, ex-reggia dei Borboni, ma anche dei Savoia. Napoli è anche sede di un’importante
Teatro, nonché “Tempio della lirica”, il San Carlo.
Visita agli scavi di Pompei, che rappresentano
una delle più significative testimonianze della
civiltà romana e si presentano come un eccezionale libro aperto sull’arte, sui costumi, sui
mestieri, sulla vita quotidiana del passato. La
città è riemersa dal buio dei secoli così come era
al momento in cui venne all’improvviso coperta
da uno spesso strato di ceneri fuoriuscite, insieme alla lava, con la devastante eruzione del
Vesuvio.
LA REGGIA DI CASERTA, LA VERSAILLES DEL SUD
ERCOLANO
Visita guidata agli scavi di Ercolano e visita al
MAV (Museo Archeologico Virtuale), un percorso virtuale e interattivo dove si potrà vivere
l’emozione di un sorprendente viaggio a ritroso
nel tempo fino ad un attimo prima che l’eruzione pliniana del 79 d.c. distruggesse le città romane di Pompei ed Ercolano.
Visita alla Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, una dimora storica appartenuta alla famiglia
reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Visita guidata alla Reggia (prenotazione obbligatoria) e dei suoi splendidi giardini.
SALERNO E
LA COSTIERA AMALFITANA
La costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si
affaccia sul golfo di Salerno; è delimitato ad
ovest da Positano e ad est da Vietri sul Mare.
È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per
la sua bellezza naturalistica, sede di importanti
insediamenti turistici. Considerato patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO prende il nome dalla
città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera
non solo geograficamente, ma anche storicamente. La costiera amalfitana è nota per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costiera ha il proprio carattere e le proprie tradizioni.
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Cilento
N° 41
12 Novembre 2011
13
I sindaci del Cilento contro la Regione che taglia fuori l’area
“Così questa Campania finisce a Pontecagnano”
Parte la protesta dei sindaci
del Cilento contro la regione
Campania per i grandi progetti presentati a Bruxelles
che, per loro, ignorano l’area
a sud di Salerno. Lo stop al
versamento del ruolo del 5%
sui rifiuti e il versamento ai
comuni e non alla regione,
dell’addizionale sulle concessioni demaniali. “Siamo i
dimenticati dalla regione
Campania in una valutazione che premia la politica
dei numeri della quantità dei
voti anziché la qualità dei
territori e la loro progettualità”. Il sindaco di Pollica Stefano Pisani, quello di
Bellosguardo Geppino Parente, ma anche Domenico
DOMENICO GIORDANO,
CASAL VELINO
SINDACO DI
Giordano di Casal Velino e
Cono Parente di Morigerati
sono veramente arrabbiati.
Gli amministratori della
costa e dell’interno, che attendevano il finanziamento
di progetti come la strada del
parco, l’autonomia energetica o un piano sulla gestione
dei rifiuti e che invece vedono vanificare le loro speranze. “Un pezzo importante
della Regione è stato dimenticato - afferma Pisani –, i
grandi progetti non toccano
né il Cilento né il Diano. I
politici regionali espressione
del Cilento poi ci mortificano, plaudendo a questo
piano regionale presentato a
Bruxelles per noi, invece, insoddisfacente”. Ma loro, i
primi cittadini, non ci stanno
e si rimboccano le maniche
studiando e lavorando autonomamente ai grandi progetti: viabilità, rifiuti ed
energia alternativa, dissesto
idrogeologico. “Le istituzioni
regionali e provinciali rimangono immobili alle sollecitazioni dei sindaci di questa
fetta di regione. Siamo stanchi – affermano – ecco perché partirà la nostra
disobbedienza civile”. Da
subito quindi la cessazione
dell’erogazione del ruolo
che viene versato su rifiuti e
l’addizionale delle concessioni demaniale a loro, e non
alla regione. “Se questo territorio nulla deve ricevere,
nulla darà a loro”, esplicita
mite il noto social network
“Facebook”, mezzo molto
usato per pubblicizzare
qualsiasi tipo di evento. Per
il giovane, quindi, si profila
un ritorno al passato proiettato verso il futuro…
in una logica del contrappasso un agguerrito Pisani.
Da una parte i grandi progetti che lambiscono solamente questa parte di
territorio e dall’altra una rappresentanza
istituzionale
fatta da persone inconsistenti
che invece di portare istanze
che da tempo rivendicano
soluzioni, si spendono in
lodi per azioni rivolte a tutt’altro ambito. Anche per il
vice presidente del consiglio
regionale Antonio Valiante il
Cilento viene dimenticato e
si assiste all’ennesima prova
di abbandono di una terra
che invece necessita di interventi importanti.
La Commissione Europea ha
dichiarato ammissibili altri
otto Grandi Progetti presentati dalla Regione Campania.
Il completamento della riqualificazione e recupero
del Fiume Sarno; il Sistema
integrato portuale di Napoli;
La bandiera blu del Litorale
Domitio; il Litorale del golfo
di Salerno; il Risanamento
ambientale e valorizzazione
dei Regi Lagni; la valorizzazione Centro storico di Napoli, sito Unesco; il
risanamento ambientale e
valorizzazione laghi Campi
Flegrei; la riqualificazione
urbana area portuale Napoli
Est. Gli 8 Grandi Progetti si
aggiungono ai cinque sui
quali la Commissione Europea ha dato l’ok nell’agosto
scorso, ovvero Banda Larga,
Metropolitana Linea 6, Polo
fieristico regionale, Tangenziale aree interne, Strada statale 268, per un totale di 13
interventi complessivi. Gli
investimenti previsti in totale
sono pari a 1 miliardo e 700
mila euro, di cui il 50%, ovvero 855 milioni di euro, di
quota FESR.
Francesca Pazzanese
Nicola Nicoletti
ROCCADASPIDE. Il rientro di Dino Fasanaro nel sogno dei motori
“Ritorno al passato come scelta per il futuro”
La passione per i motori e,
più precisamente, per le motociclette e le auto d’epoca.
E, non ultimo, l’amore per il
suo paese, hanno spinto
Dino Fasanaro a ritornare a
Roccadaspide e ad aprire un
centro revisioni per auto e
moto sia moderne che
d’epoca. «Anche se a me le
macchine nuove non piacciono», esordisce il 37enne
Dino. Lui che, difatti, è socio
di un club Citroen dedicato
alla “Due cavalli”, l’auto più
in voga tra i giovani europei
degli anni sessanta e settanta. Ed è appassionato
della famosissima moto
“Harley Davidson”. Il centro
revisioni, situato in località
Carpine, sarà inaugurato il
12 novembre, dalle 17 in
poi, e gestito da Dino con
l’aiuto della moglie Antonella. «Sono fortunato perché faccio un lavoro in
proprio che mi piace davvero e spero di realizzarmi,
continua il giovane titolare.
Ai miei coetanei che, non
hanno un lavoro fisso, posso
solo dire che ci sono passato
anch’io anche per il fatto di
vivere in una zona penalizzata». Dove Dino, però, è
tornato dopo aver trascorso
13 anni a Modena. «Tre anni
dopo il diploma di perito
meccanico
conseguito
presso l’istituto tecnico Valitutti, a Roccadaspide, dove
ho anche lavorato come cameriere per mantenermi, mi
sono trasferito a Modena per
lavorare nel settore della ceramica per 13 anni». Dove si
era ben ambientato, ma che
ha lasciato per il forte richiamo delle origini. Come
conferma lo stesso protagonista « Volevo sempre ritornare a casa, nonostante mi
fossi ambientato bene. E
così, dopo 13 anni, mi è venuto il pallino del centro revisioni, un servizio che non
è presente a Rocca centro e
mi auguro che possa funzionare anche per questo. A me
piaceva stare qua e ci sono
ritornato volentieri». Senza
dimenticare la già citata passione di Dino per le auto e le
moto che lo tiene impegnato
il sabato o la domenica. Egli,
difatti, partecipa ai raduni
che lo portano in Austria,
Croazia, Udine e Roma sulle
quattro ruote.
Mentre sulle due ruote non
supera i confini nazionali e
raggiunge spesso Milano.
Sempre se i prossimi impegni lavorativi gli permetteranno di partecipare ancora,
assiduamente, a tali iniziative. Per l’inaugurazione del
centro revisioni, inoltre,
Dino ha invitato i suoi amici
vicini e lontani anche tra-
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14
N° 41
12 Novembre 2011
Calore
L’ acqua del Sele protagonista della Settimana Unesco
Il fiume protagonista, spettacolo e racconto
Civiltà dell’ACQUA, questo il titolo del progetto riconosciuto dall’UNESCO
per la settimana di Educazione allo sviluppo sostenibile 2011 proposto dalla
Riserva Naturale Regionale
Sele e Tanagro e dal Comune di Contursi Terme e
patrocinato dal Ministero
dell’Ambiente, con l’indispensabile
contributo
dell’Assessorato all’Ecologia e Tutela dell’Ambiente
della Regione Campania. L’iniziativa che si è
tenuta da mercoledì 9 a venerdì 11 novembre , ha
previsto una serie di attività, presiedute dal Sindaco
Graziano Lardo e dal Presidente dell’Ente Riserve Domenico Nicoletti, per
valorizzare la più importante fonte di vita e di benessere del pianeta e i
fattori che la minacciano,
dai cambiamenti climatici,
ai modelli di consumo,
dagli sprechi alla cattiva
gestione. Mercoledì 9, alle
ore 17,30, presso l’aula
consiliare del Comune di
Contursi Terme, “La partecipazione per la decisione:
Il Contratto di Fiume” e
l’inaugurazione della mostra itinerante “Magie di un
Fiume”, alla presenza
dell’Assessore all’Ambiente
della Provincia di Avellino
D. Gambacorta e dell’Assessore all’Ambiente della
Provincia di Salerno A. Fasolino. Giovedì 10, dalle
ore 9,30, presso il Fiume
Sele in Zona Tufaro, l’Associazione Riqualificazione
Fiume Sele ONLUS è protagonista della presentazione alle Scuole dello
splendido
progetto
Sele(A)ttivo di recupero e
salvaguardia della fauna ittica nativa. Alle ore 16,30,
presso l’Aula Consiliare del
Comune di Contursi
Terme incontro tecnico con esperti del
Ministero dell’Ambiente e del Settore
Ecologia della Regione Campania su
“Linee guida sul monitoraggio dei SIC e
ZPS” con il Dr. Pier
Paolo Gibertoni (Mediterranean Trout Research Group) , il
Dott. G. De Filippo
(Università
degli
Studi di Salerno), S.
Strumia (Università
degli Studi di Napoli
2), A. Briscione Assessore all’Ambiente
del Comune di Contursi Terme e il Dott.
Michele Palmieri Dirigente
Settore Ecologia della Regione Campania.
Venerdì 11, presso l’Aula
Magna della Scuola Media,
premiazione del Concorso
per piccoli artisti “Il suono
dell’acqua” che vede protagonisti gli alunni dell’Istituto
Comprensivo
di
Contursi Terme e presentazione del progetto la “Rete
delle Destinazioni Europee
d’Eccellenza Italiane” con
R. Monaco, curatore della
candidatura di Contursi
Terme al Progetto EDEN, il
senatore E. Fasano delegato
alla Cultura della Provincia
di Salerno, C. Castaldo Dirigente Settore Turismo
della Provincia di Salerno,
A. Iannone Assessore alle
Politiche Giovanili della
Provincia di Salerno.
Dunque, itinerari tematici
sul fiume, visite, incontri
con le scuole, arte e cultura
nella splendida cornice del
fiume Sele, fonte di vita e
di ricchezza del territorio.
Un’occasione per promuovere la sensibilizzazione
ambientale e la rete del-
IL FIUME SELE
l’Educazione ambientale
della Regione Campania
(INFEA).
Un’occasione straordinaria
che coniuga paesaggio ed
educazione ambientale nel
progetto dell’UNESCO che
punta a promuovere la ricerca di metodi innovativi
per proteggere le acque di
superficie e sotterranee dall’inquinamento e per migliorare la gestione delle
risorse idriche e che vedrà
impegnati sull’argomento
studenti ed insegnanti provenienti dall’Università di
Strasburgo.
La “questione dell’acqua”
sta davanti a noi come una
delle più difficili contraddizioni del nostro tempo.
Non è solo questione tecnica o gestionale, anche se
presuppone un urgente
riordino degli usi e una
ferma lotta agli abusi di
quelle acque dolci interne
(un centesimo, anche
meno, dell’acqua della
terra) che costituiscono la
base stessa di ogni forma di
vita. E non è nemmeno
solo questione di conoscenze, pure così svilup-
pate in tutti i campi del sapere. La “questione dell’acqua” si presenta ormai, in
realtà, come una “questione di civiltà”.Convoca
trasformazioni e semplificazioni nei poteri di gestione e di controllo. Rende
urgente il coordinamento
legislativo e, intanto, la
piena applicazione delle
norme
vigenti
nel
campo della tutela e della
valorizzazione delle risorse
idriche. Chiede il confronto di sperimentazioni, di informazioni e di invenzioni.
Presuppone il cambiamento radicale di mentalità, di attitudini individuali
e di comportamenti collettivi, chiamando a nuove responsabilità la scuola,
l’università e la cultura.
Lavorare per la civiltà dell’acqua vuol dire aprire
una vera e propria battaglia
di idee per riconciliare l’attuale condizione umana
con la natura e con la memoria.
Domenico Nicoletti
Speciale Roccadaspide economia
N° 41
12 Novembre 2011
15
Ricchi, benestanti e poveri. I redditi Irpef raccontano. Economia ancora salda ma bloccata
Solo in 34 dichiarano oltre 70 mila euro all’anno
La crisi economica fa aumentare le diseguaglianze
fra la popolazione ricca e
quella meno ricca. In questa
nostra analisi cercheremo
d'illustrare l'andamento dei
redditi Irpef di una cittadina
dell'entroterra del salernitano. La scelta è caduta su
Roccadaspide importante e
primario centro urbano appartenente al territorio della
Comunità Montana del Calore Salernitano. I dati utilizzati per le nostre analisi
sono estratti dalle informazioni ufficiali fornite liberamente dal
Ministero
dell'Economia e delle Finanze riferiti ai redditi imponibili dei cittadini di
Roccadaspide dichiarati ed
utilizzati ai fini del calcolo
dell'addizionale IRPEF comunale per gli anni d'imposta che vanno dal 2006 al
2009. Lo scopo della nostra
analisi è illustrare e cercare
di capire in che modo i redditi dei cittadini di Roccadaspide si sono evoluti nel
corso degli anni e, soprattutto, cercheremo d'analizzare come i redditi sono
distribuiti fra la popolazione. Nel comune di Roccadaspide i contribuenti che
hanno presentato la dichiarazione dei redditi per il pagamento dell'addizionale
Irpef comunale per l'anno
d'imposta 2009 sono stati
2.906, hanno dichiarato un
totale di 47.863.008 euro ed
in media hanno un reddito
di 16.470 euro così distribuiti per classi nell tabelle.
Confronto per anno dei redditi Irpef dichiarati dai cittadini di Roccadaspide ai fine
del calcolo dell'addizionale
Irpef La semplice analisi
delle classi di reddito dei
cittadini di Roccadaspide
fanno capire immediatamente che vi è una forte disparità fra il reddito più
basso (450 euro distribuiti
fra 41 contribuenti) ed il
reddito più alto (117.201
euro distribuiti fra 19 contribuenti) dichiarato. Per facilitare la nostra analisi
dividiamo i contribuenti in:
contribuenti a basso reddito,
contribuenti benestanti e
contribuenti ricchi o ad alto
reddito.
I redditi più bassi
Il 57,53 % dei contribuenti
di Roccadaspide dichiarano
2.625
redditi annuali non superiori
ai 15 mila euro e se analizzano i redditi che non superano i 20 mila euro notiamo
che
corrispondono
al
72,88% delle dichiarazioni
dei contribuenti totali. Se
vogliamo fare delle analisi
dei redditi più bassi dobbiamo, però, prendere in
considerazione i redditi dichiarati con valori inferiori
ai 10.000 euro. Notiamo
che in questa classe di reddito nel 2007 erano collocati il 35% degli italiani
mentre nella cittadina sede
della Comunità Montana
del Calore Salernitano la
percentuale è del 31.34%
ed occupa una fetta molto
consistente della popolazione (911 contribuenti).
La classe di reddito con la
percentuale più alta dei
contribuenti (26,19%) della
comunità di Roccadaspide è
quella che va dai 10.000
fino ai 15.000 euro annuali
dichiarati (761 contribuenti).
I benestanti
In questa classe di reddito
dobbiamo inserire la classe
che va dai 33.500 fino ai
70.000 euro. Appartengono
a questa classe di reddito
164 (il 5,64%) cittadini di
Roccadaspide che dichiarano redditi totali per un
ammontare di 6.826.525
euro e redditi medi di
41.625 euro.
I ricchi
Se vogliamo conoscere i
redditi dei contribuenti più
ricchi residenti nel comune
di Roccadaspide dobbiamo
prendere in esame la fascia
di reddito aggregata che va
“da 70.000 euro” fino “oltre
i 100.000 euro”.
Notiamo che in questa fascia di reddito si collocano
solo 34 (15+19) contribuenti che si dividono un
reddito complessivo di
3.441.092 euro ed un reddito medio di 101.209 euro
(l'1,17%) per contribuente.
Da rilevare, inoltre, che i cittadini più facoltosi e che
hanno capacità di spesa più
alta di Roccadaspide sono
19, rappresentano lo 0,65%
dei contribuenti e dichiarano un reddito medio di
117.201 euro annuali.
Vito Gerardo Roberto
16
N° 41
12 Novembre 2011
Calore
SALA CONSILINA. Lutto nel Foro. L’avvocato colto, saggio, deciso e scherzoso
E’ morto Igino Cappelli, oltre 60 anni di professione
Se n’è andato un pezzo di
storia della nostra storia locale. E’ venuto a mancare
lo scorso 25 ottobre l’avv.
Igino Cappelli circondato
dal più sincero affetto dei
suoi familiari amici e colleghi. Il Presidente come veniva
chiamato
negli
ambienti forensi e non solo
ha lasciato un grande
vuoto, un uomo come
pochi che ha contribuito in
maniera impareggiabile
alla diffusione del buon
nome del nostro tribunale
salese, oggi al centro di
mille punti di domanda.
Nel privato, un marito sempre presente nelle piccole
e grandi cose quotidiane,
un papà esemplare nell’educazione che ha impartito ai suoi quattro figli
Nino, Gherardo, Fernando
e Maria.
Avvocati, magistrati e alte
cariche forensi conoscevano e gli riconoscevano la
sua indubbia professionalità affermatasi e guadagnata nel corso degli anni
ma per gli amici era semplicemente Igino, un buon
amico sempre disponibile
in ogni occasione che non
faceva pesare il grande bagaglio culturale che aveva
da sempre coltivato con in-
IGINO CAPPELLI
teresse e di cui andava orgoglioso. Profondamente
legato a una lunga tradizione di avvocati, Igino
Cappelli nasce il 1 dicembre 1926 a Sala Consilina,
frequenta il liceo classico e
a 22 anni all’Università
“Federico II” di Napoli il 6
dicembre 1948 si laurea in
Giurisprudenza, diviene
procuratore nel 1950 e inizia a lavorare con il papà
pure lui avvocato. Lo stesso
anno il 22 novembre
si
iscrive all’albo
forense e ancora emozionato ricorderà
dopo 50 anni,
nel
2000,
quella bellissima soddisfazione.
Con
orgoglio inizia
a indossare la
toga e la sua
professionalità
di brillante avvocato inizia a
tuonare negli
ambienti che
contano, in seguito, diviene
giudice conciliatore mentre
dal 1992 al
2005 è Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina.
Igino Cappelli ha continuato a lavorare con passione e dovizia fino al
giorno in cui è caduto fratturandosi il femore e da
quell’inatteso infarto non si
è mai più ripreso.
“Dal carattere schivo autoritario fermo e deciso –
come racconta Fernando
che insieme al fratello
Gherardo ha raccolto il
prezioso insegnamento divenendo entrambi brillanti
avvocati - papà amava
molto la sua professione in
cui è riuscito a guadagnarsi
stima e rispetto incondizionato tra i colleghi. Con gli
anni poi è diventato un
nonno
amorevolissimo
sempre scherzoso con i
suoi nipoti che adorava”.
Era davvero quel che si
dice un uomo d’altri tempi
Igino Capelli, sempre distinto nell’abbigliamento
nei modi e nelle battute
spiritose che, ormai da
qualche tempo circolavano
anche nelle grigie aule di
tribunale nei cui corridoi
amava ancora accendersi
quella tanto cara sigaretta
divenuta un simbolo della
sua forte e rigorosa personalità a volte controcorrente e per questo ancora
più apprezzata e ricordata.
Era poi vicino ai tantissimi
giovani che si affacciano
ora alla carriera forense
con i quali amava intrattenersi e dispensare consigli
tra una udienza e l’altra e
questi ultimi d’altro canto
lo cercavano con lo
sguardo o si avvicinavano a
lui con quel metus reverentialis tipico aspettando
quella pacca sulla spalla
che li inorgogliva e spronava ad andare avanti.
Nessuno infatti gli faceva
mancare un affetto sincero.
Numerosissime autorità religiose, civili e militari
hanno voluto rendergli
l’estremo saluto il giorno
dei funerali così la chiesa
di Sant’Anna a stento ha
contenuto il gran numero
di persone che commosse
hanno voluto prendere
parte alla cerimonia.
“Abbiamo perso un grande
uomo, un ottimo avvocato
e soprattutto un amico –
hanno commentato in
tanti- ci ricorderemo con
affetto e un pizzico di tristezza quelle giornate caratterizzate da qualche
racconto aneddoto o insegnamento che Igino il Presidente dispensava con un
sorriso”.
Antonella Citro
Calore-Diano
Tiroide:
attenzione
anche alle creme
per la cellulite!
Il pastore ascolta le ansie dei giovani
strale di Piaggine, è stato coordinato da Annarita Reina e
ha visto la partecipazione di
altre istituzioni e parroci
della zona. Purtroppo, nessun studente né la scuola
stessa, ha rivolto domande
sulla situazione locale, ma si
è trattato di soli temi generali
e culturali, a dire il vero
molto ampli e di forte crescita personale. Non sarebbe
stato anche opportuno, soffermarsi sui nostri problemi
locali? Magari rivolgendo
qualche domanda se nei nostri paesi si intravede anche
qualche pizzico di individualità, isolamento e a volte
di egoismo? Qual è il ruolo
della chiesa nei nostri piccoli
paesi? Viste le spesse diatribe
interne tra i parroci(vedi il
caso di Piaggine e non solo),
ed il poco coinvolgimento
da parte degli stessi? Non sarebbe stato anche opportuno
domandare, perché tanto
scollamento tra le istituzioni,
la società, la chiesa e i cittadini, nelle nostre piccole comunità? Ben vengano temi
culturali ampi, intesi come
MONSIGNOR CIRO MINIERO IN VISITA A PIAGGINE
fonti conoscitive e di crescita(anche all’esterno), ma
forse noi giovani avremmo
bisogno di strutture certe,
forti, consolidate, che ci
diano fiducia, senso coesivo
e non ci sleghino dal nostro
mondo e vissuto locale. D’
altronde, anche Monsignore
Ciro Maniero, oggi l’ha ribadito:« Nun cagnat a via nova
p’ la vecchia».
Fabio Cinnadaio
TEGGIANO. Usare e abusare della comunicazione
Un progetto per incentivare la creatività
Il Pomponio Leto presenta il
progetto scolastico dal titolo “I mezzi di comunicazione tra abuso mediatico e
uso consapevole” rivolto a
due classi del Liceo Delle
Scienze Umane.
Lo scopo del progetto davvero lodevole e degno di
nota è teso a valorizzare
l’Istituto di Teggiano ma soprattutto a far conoscere
alla comunità l’impegno
degli alunni che lo frequentano mentre le classi coinvolte dovranno trasmettere
la passione che profonderanno in questo lavoro.
Nello specifico, questo progetto è diviso in due parti
una pratica e una teorica e
le allieve verranno divise in
quattro redazioni: ufficio
stampa, direzione artistica,
redazione internet e produzione audio visiva.
La parte pratica sarà svolta
durante incontri extrascolastici e durerà fino al 7 Gennaio 2012 e sarà finalizzata
alla realizzazione di mate-
riale informativo e promozionale della scuola che
verrà distribuito agli alunni
frequentanti le classi terze
delle scuole medie e alle
loro famiglie e diffusi attraverso canali tradizionali e
soprattutto Internet; il progetto in esame è rivolto
inoltre agli enti pubblici
perché siano a conoscenza
della presenza di una
scuola valida, nella sua didattica e nelle sue attività
extrascolastiche, impegnata
in vari progetti e, nonostante la profonda crisi economica, tesa a diventare
ancora più competente e a
offrire un programma formativo sempre più di alto
profilo.
Per quanto concerne la
parte teorica, invece, sarà
svolta durante l’orario scolastico, tramite seminari
teorici per un totale di venti
ore, e prevederà testimonianze di professionisti del
mondo della comunicazione.
17
IN FARMACIA
PIAGGINE. Visita del vescovo Ciro Miniero
Accoglienza, fiducia in noi
stessi e negli altri, dialogo e
difesa dei valori, queste le
proposte suggerite dal nuovo
vescovo della Diocesi di
Vallo della Lucania, Mons.
Ciro Miniero agli studenti
dell’ istituto omnicomprensivo, scuola media e scuola
primaria di Piaggine. Molte
anche le domande rivoltegli
dagli studenti, con le quali
hanno toccato temi differenti
e generali. Dai mezzi di comunicazione di massa, al
loro stile di vita, (con conseguente chiusura interiore, solitudine e narcisismo) fino a
strutturare domande sul divario tra l’ emisfero Nord e
Sud delle popolazioni, con
conseguente ampliamento
della ricchezza tra ricchi e
poveri, passando in rassegna
anche a domande sul ruolo
della scuola, sui modelli
consumistici(che spesso indirizzano i giovani più ad
apparire, che ad essere) e ancora, quale potrebbe essere
il ruolo della chiesa nel guidare i docenti. Il convegno
svoltosi nell’ istituto magi-
N° 41
12 Novembre 2011
Inoltre, sarà data la possibilità ad alcune ragazze di
partecipare a stage formativi presso le aziende partner del progetto che
daranno supporto tecnico
alle azioni delle redazioni e
offriranno la propria esperienza per interventi di formazione.
Va precisato che i partecipanti saranno supervisionati
e coordinati nelle loro attività redazionali e promozionali dal professor Enrico
Vricella, dalla professoressa
Paola Testaferrata e dai due
consulenti esterni Piero
Quagliariello e Gaetano
Salvia.
Il Dirigente Scolastico
Olimpia Pasolini ha fatto intanto sapere che ha voluto
affidare questo progetto ai
ragazzi per incentivare la
loro creatività e metterli a
contatto con nuove esperienze di certo stimolanti e
piene di soddisfazioni.
Antonella Citro
CASTEL SAN LORENZO.
La chiesa
depredata
Nei giorni scorsi anche
dalle nostre parti e precisamente a Castel San Lorenzo,
la chiesa parrocchiale di
San Giovanni Battista è stata
presa di mira dai ladri che
sono furtivamente entrati nel
luogo consacrato portando
via oggetti di enorme valore,
soprattutto, simbolici. Tra
questi un calice di gran pregio ed un crocifisso.
Il parroco Don Domenico
Sorrenti è stato da subito avvertito dell’accaduto attraverso una telefonata. Un
abitante nelle vicinanze
della chiesa, nel passare
constatava che la porta laterale era stata forzata e all’istante ha dato l’allarme.
Don Domenico entrando in
chiesa ha notato la mancanza del calice e del crocifisso e immediatamente ha
avvertito i carabinieri della
locale stazione e presentato
denuncia. Il religioso, infine,
attraverso rintocchi quasi funerei ha suonato le campane ed avvertito tutti i
cittadini che con un passa
parola rapido hanno appreso dell’atto criminoso.
Poniamoci ora due domande: ma costoro perché
hanno rubato un calice e un
crocifisso?
L’hanno fatto per guadagnarci o per fini che vanno
al di là della concezione cristiana della fede?
Pietro Accarino
Le
malattie
della
tiroide
sono molto frequenti e parallelamente
molto
frequente sta diventando in
tutto il mondo l’assunzione
di prodotti dietetici e l’uso
di prodotti cosmetici. Una
nota crema da tempo viene
usata per ridurre la cellulite
e contiene proprio ormone
tiroideo, ovvero la levotiroxina, le cui concentrazioni
ematiche aumentano in
caso di ipertiroidismo. E’
stato descritto un caso di
ipertiroidismo da un estetista che ha applicato alle sue
clienti per molti mesi creme
contenenti iodio e ormoni
tiroidei.
Analizzando la banca dati
della farmacovigilanza italiana fino al 2010, sono
emersi 3 casi di morbo di
Basedow durante l’utilizzo
di del prodotto a base di
levotiroxina. In tutti e tre i
casi (due insorte nel 2009
ed una insorta nel 2006)
l’emulsione è stata utilizzata da donne di età compresa tra i 42 ed i 53 anni,
che non assumevano altri
farmaci concomitanti e che
hanno manifestato la reazione dopo 1-3 mesi dall’inizio della terapia. Solo
in un caso è disponibile
tutta l’evoluzione clinica in
cui viene descritta la completa guarigione della paziente ad un anno dalla
sospensione del trattamento.
Per questo stesso caso è
però importante segnalare
che la paziente sette anni
prima della reazione avversa era stata affetta da Tiroidite di Hashimoto. E’
importante ricordare alle
pazienti che intendano iniziare un trattamento con
prodotti cosmetici a base di
alghe o ormoni tiroidei di
controllare la possibilità di
patologie a carico della tiroide preesistenti ed in questo caso evitare l’uso del
prodotto.
Alberto Di Muria
18
N° 41
12 Novembre 2011
In caso di assoluzione, il comune non paga più le spese legali ai consiglieri
C’era una volta la casta dei politici
DALLA PRIMA
Il vento è cambiato. La Corte
dei Conti ora soffia in direzione opposta. E dice quanto
segue. Il politico vuole far
parte della casta? E allora se
lo devo pagare lui l’avvocato. Anche nell’esercizio
delle sue funzioni. Anche se,
fatto per noi grave, il politico viene assolto in un processo. Il fatto grave, a nostro
avviso, è legato proprio al libero pensiero di un politico.
Voi immaginate una delibera
di consiglio comunale? Una
delibera per fare un esproprio? Un atto in “danno” di
un terzo. Sicuramente parte
la denuncia. Sicuramente
viene avviata l’indagine. Se
gli investigatori sono celeri,
la prescrizione non cancella
tutto. E il politico, assolto o
condannato che sia, dovrà
pagarsi la parcella. E se la
parcella, però, arriva alle
cifre astronomiche di cui
sopra...se gli avvocati penalisti chiedono tanto, i politici
ebolitani dovranno vendersi
il patrimonio di famiglia, i
gioielli del matrimonio e
l’oro della prima comunione. Se prima non passano
di casa i ladri e ci pensano
loro a far man bassa. Avvo-
cati contro politici. A Eboli la
casta è stata cancellata.
I nostri consiglieri comunali,
se vanno al ristorante, la spigola la pagano 20 euro. E al
90 per cento la beccano
pure scongelata. Morta, cioè,
da qualche mese. E servita a
tavola come pesce fresco,
pescato in nottata. Cosa si fa
pur di vendere un piatto. Ma
torniamo alle spese legali. Se
i politici ebolitani beccano
una denuncia, devono pagarsi l’avvocato. E questo
l’avevamo già scritto. Il quesito drammatico è: può un
politico fare il suo “onesto”
lavoro super partes e senza
condizionamenti, in queste
tribali condizioni? Certo, se
l’avvocato te lo paga il comune. Se la tesoreria risponde picche, il politico
inizia a tremare. Rischia di
perdere il Suv, da esibizione
domenicale, la vacanza alle
Maldive, il loft in montagna,
il villino condonato in riva al
mare. Una tragedia. Immane. Soprattutto quando la
discussione si è soffermato
sull’onorario degli avvocati
ebolitani. L’unico che si
salva, a Eboli, è proprio il
sindaco Melchionda. Politico e avvocato. Se lo denun-
MARTINO MELCHIONDA
ciano, lui prende la parola e
si difende da solo. Ma gli
altri 29 consiglieri comunali
a chi si affidano? Chi non ha
beni intestati, forse si salva.
L’avvocato gli può far sequestrare un quinto del gettone
di presenza, un quinto delle
bollette giocate alla Snai, un
quinto dei compensi pubblici riscossi altrove.
Tutto quello che non viene
incassato in nero, si può sequestrare. Ma una parcella
così alta come si paga...e soprattutto come si giustifica?
Melchionda difende la categoria degli avvocati “preferi-
sco non parlare”. Poi aggiunge serafico: “quella parcella da 90 mila euro è stata
vidimata dal consiglio dell’ordine”. Oh, cribbio. Un avvocato che difende un
politico assolto in udienza
preliminare (senza processo,
senza una mezza udienza,
senza nessuno sforzo dibattimentale) può chiedere
anche una parcella da 90
mila euro. Il consiglio dell’ordine gli riconosce meriti
e onori, con tanto di pacca
sulla spalla. La domanda irrisolta resta quella di prima.
Come si può fare politica in
IL CASO MASTROLIA. Multata l’auto dell’assessore alla viabilità
“Pagherò la multa come tutti i cittadini”
Può un dirigente del comune o un assessore invitare i vigili urbani a
triplicare le multe agli ebolitani per fare cassa, perchè
non c’è altra soluzione per
pagare le tredicesime e le
ultime mensilità? Il quesito
è stato lanciato giorni fa. Un
automobilista multato ha
scritto a tutti i giornali: “Da
circa un mese i vigili urbani
stanno compilando verbali
di infrazioni al codice della
strada, con tanto di rimozione con il carroattrezzi”.
E fin qui niente di
nuovo racconta Umberto
Nobile, ebolitano coraggioso, quasi nessuno firma
le lettere aperte, temendo ritorsioni e vendette spesso
immaginarie.
Lo abbiamo già raccontato
nei numeri precedenti di
Unico. I vigili urbani, a
Eboli, viaggiano a bordo dei
carroattrezzi, da circa un
mese, per rimuovere le auto
parcheggiate male. L’assessore Mastrolia plaude al
progetto: “non lo facciamo
per rimpinguare le casse comunali (in molti non gli credono) ma per realizzare un
progetto di legalità e per
rendere più scorrevole il
traffico”.
Una strage di multe e di
auto rimosse. Il racconto di
Nobile, nella lettera firmata, assume toni gravi: “il
4 novembre, in via Gonzaga, viene multata e rimossa l’auto di mio fratello.
La macchina viene portata
nell’ex mattatoio comunale,
area non autorizzata da nessuna delibera comunale a
questo utilizzo”.
CONTINUA A PAGINA
19
queste condizioni? Come si
può votare una delibera denunciabile?
Come
si
può condurre una battaglia
idealista, un braccio di
ferro sulla legalità, se poi il
comune non ha nemmeno i
soldi e la volontà di assicurarti un avvocato appena
abilitato? Il sindaco Melchionda precisa geografico:
“non è un problema del comune di Eboli, ma un’interpretazione restrittiva della
Corte dei Conti. Capisco il
condizionamento psicologico per i consiglieri comunali. E’ una norma che non
condivido. L’assistenza legale andava garantita ai consiglieri
comunali”.
E
invece le spese legali sono a
carico del “povero” politico.
Ricattato, denunciato e diseredato dagli avvocati. A
Eboli non c’è più la casta.
Altro che black block e giottini. I privilegi dei politici
sono stati cancellati. A votare
una delibera si rischia
grosso. La Corte dei Conti, bontà
sua, ha previsto, però, che se
un dirigente del comune
viene denunciato, le spese
legali le paga l’ente pubblico. In questo caso l’avvocato può chiedere anche un
milione di euro. Con il visto
del consiglio dell’ordine. La
cifra la pagheranno i contribuenti ebolitani. Ed è giusto
così. Nell’esercizio di funzioni pubbliche non è giusto
che, in caso di assoluzioe,
sempre e solo in caso di assoluzione, l’avvocato venga
pagato dal dirigente o dal
politico finito sotto indagine
o sotto processo. Sarà che i
tempi sono cambiati. Le
casse statali sono vuote. Il
default è dietro l’angolo. Lo
spread con la Germania si
impenna per poco o niente.
Ma fare politica a Eboli è diventato difficile. Rischioso
e danaroso (in uscita). Con
questa norma, il cittadino ha
il coltello dalla parte del manico. Prepara l’esposto. Segnala un presunto abuso.
Indica il politico, presunto
responsabile. E se la Procura
della Repubblica si impunta, la frittata è fatta. Il politico è condannato (a
pagare) anche se viene assolto. Francesco Faenza
Eboli
N° 41
12 Novembre 2011
19
IL CASO MASTROLIA. Multata l’auto dell’assessore alla viabilità
“Ho sbagliato e pagherò. Come fanno tutti”
SEGUE DA PAGINA 18
Prima contestazione di Nobile. Ma le accuse più gravi
arrivano dopo: “giunto nell’ex mattatoio con mio fratello, parlando con i vigili
urbani, abbiamo scoperto
che un assessore comunale
aveva inviato una circolare
minacciosa, dove invitata
la polizia locale a multare
indiscriminatamente tutti
gli automobilisti in divieto
di sosta.
Se non si fossero attenuti a
questa disposizione, i vigili
urbani non avrebbero ricevuto lo stipendio e la tredicesima, a causa della crisi
finanziaria del comune”. E
qui la denuncia diventa di
natura penale. Umberto
Nobile, lo scrivente senza
paura delle istituzioni (finalmente) lancia un invito
civio a “tutti coloro che
sono a conoscenza di questa circolare, in modo particolare
i
vigili
urbani, affinchè denuncino
quanto
è
accaduto”. Se davvero esiste questa circolare, è il
caso che la Procura della
Repubblica si dia una
mossa. Costringere i vigili
urbani ad accrescere il numero delle multe, è argomento da codice penale.
Dirigente,
assessore,
usciere e portabandiera.
Chiunque abbia scritto
quella circolare citata da
Nobile, deve risponderne
di persona, assistito da un
avvocato, davanti a un giudice penale. Nel frattempo,
i vigili urbani continuano
la loro marcia verso il record di multe provinciali.
Hanno così preso a simpatia i carroattrezzi, che non
si fermano più. La mattina,
i caschi bianchi fanno a
gara a chi deve salire sull’autocarro per la rimozione forzata.
Giovani e vecchi agenti
della polizia locale si sfidano a burraco, a tressette,
a rubamazzetto, pur di partecipare alla mega abbuffata, al record di sequestro
di auto. Multa che ti multano...nella morsa dei vigili
urbani sono finiti alcuni assessori e diversi consiglieri
comunali. La contravven-
zione più clamorosa è stata
comminata proprio all’assessore
alla
viabilità.
Giunto in comune per pagare in tutta fretta la ditta
che gestisce le telecamere
contro i vandali (spente da
anni per insolvenza contrattuale), l’assessore Mastrolia ha parcheggiato il
suo Mercedes sulle strisce
zebrate bianche, all’ingresso del comune.
Anna Sessa, la vigilessa che
non perdona, ha afferrato il
blocchetto delle contravvenzioni, fischiato più
volte e poi multato l’assessore in difetto.
Finita la riunione, Mastrolia ha lasciato il comune in
compagnia del comandante
dei
caschi
bianchi, Enzo Gallo: “la
multa? Certo che la pagoha risposto Mastrolia- Ho
sbagliato e la pago. La vigilessa? Ha fatto il suo dovere. Mi complimento con
lei”. E il carroattrezzi perchè non è arrivato? “In
questo caso non è previsto
l’utilizzo del carroattrezzi”.
Se lo dice il “bulimico”
REMO MSTROLIA.
A PAGINA 18 LA SUA MACCHINA MULTATA DAI VIGILI
Mastrolia, anche i vigili urbani devono bloccarsi.
Basta la multa, in questo
caso la rimozione forzata
non ci sta. In attesa di capire questa circolare esista o meno, auguriamo ai
vigili urbani di fare il loro
dovere. A prescindere dalla
tredicesima che prende-
ranno o meno. Prima il codice penale, poi lo stipendio. Così funziona. Così
dovrebbe
funzionare.
Come finirà, lo capiremo
prima di Natale.
Francesco Faenza
Rubrica a cura di «www.astetrasparenti.it», via Vernieri, 51 84125 Salerno Tel. 089-222970 Fax 089-255425. E-mail:[email protected]
TRIBUNALE DI SALERNO
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 418/05 R.E., promossa da BCC di Aquara, il G.E. ha fissato l’udienza del 12.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di
acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza
del 26.01.2012 ore 10, per la vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.378.800,00,
come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.18.000,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore
12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del
prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il
sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. Custode giudiziario degli immobili è l’avv. Pellegrino Sorice tel.089254314.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
LOTTO UNICO: Piena proprietà di fabbricato rurale su due livelli con annesso giardino e piscina, sito in Albanella, in NCEU al fg. 12, p.lla 130, cat.A/2,
della superficie di mq.242, laddove il terreno circostante è riportato in NCT al fg.12, p.lla 130 ed ha un’estensione di mq.6.523.
TRIBUNALE DI SALERNO
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 217/05 R.E., promossa da MPS Gestione Crediti Banca e pros. da Unicredit Banca, il G.E. ha fissato l’udienza del 12.01.2012
ore 10, per la vendita con incanto, al prezzo base ridotto di E.20.625,00, offerte
in aumento non inferiori ad E.1.000,00. Per partecipare occorre depositare in
Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le domande di
partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo base
d’asta. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza
e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
Quota pari a 1/15 della piena proprietà di appezzamento di terreno di are 2.40,
in NCT fg.10, p.lla 493, in Mercato San Severino fraz.Costa via Mons. Trotta,
già via Vallone, con entrostante fabbricato composto da due autonome unità immobiliari, la prima di mq.125, non censita in NCEU e la seconda di mq.132.
Sono occupate dalla debitrice e dal suo nucleo familiare.
TRIBUNALE DI SALERNO
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 552/97 R.E., promossa Banca di Roma
S.p.A. il G.E. ha fissato il pubblico incanto per il 12.01.2012 h. 10 al
prezzo base di E.41.874,00. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, domanda
in bollo e cauzione:10%. Offerte in aumento:E.1.500,00. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando
il sito www.astetrasparenti.it .
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
Lotto unico: Nuda proprietà dell’appartamento in Giffoni Valle Piana,
fraz.Curti, via L.Sica, 44, p.t., mq.59,60, composto da tre vani. In NCEU
fg.25, p.lla 680/1 e 681/2 graffate.
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N° 41
12 Novembre 2011
Battipaglia-Pontecagnano
IN GIRO CON MEDUSA CHACHACHA
DI VALENTINA
DEL PIZZO
Tony Borlotti e i suoi flauers
Per questa settimana la Medusa incontra il bitt del
gruppo salernitano di Tony
Borlotti e i suoi flauers, insieme da quasi due decenni,
con lo scopo, di far rivivere
“letteralmente” , con passione e ironia, l’epopea dei
più sgangherati complessi
beat italiani degli anni ’60.
La band vanta un curriculum di tutto rispetto che
vanta tra le altre la partecipazione nel 1997 al IV Festival Beat internazionale di
Castel S. Giovanni (PC), de-
Tel 0828.720114
Fax 0828.720859
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Direttore Responsabile
Bartolo Scandizzo
Condirettore
Oreste Mottola
stando sorpresa, interesse, e
ricevendo periodici inviti ad
esibirsi nel nord Italia e nel
1999l ’esibizione a Napoli
con artisti come Rudi Protrudi (Fuzztones) e Bradipos
IV. All’attivo un 45 giri Inno
dei Flauers, le cui copie
sono attualmente esaurite,
mentre nel 2003 vede la
luce l'album Il mondo è
strano (Teen Sound) con 11
canzoni in puro vinile di cui
8 originali e 3 cover. Mercoledì 30 novembre si esibiranno al bar Capri a
Battipaglia con il proprio repertorio che è anche un antidoto contro la tristezza di
questi tempi. L’ingresso è
gratuito. Ma conosciamoli
più da vicino.Tony Borlotti e
i suoi Flauers è un progetto
musicale che curate da 16
anni, vi siete avvalsi di “noti
archeologi per rispolverare i
più grandi successi del beat
italiano, che ora sono pronti
per essere oggetto di approfonditi studi universitari” si
legge sul vostro sito
www.tonyborlottieisuoiflauers.it. In Italia fu il bitt. Ci
Grafica ed Impaginazione
spieghi questa necessità di
distinguere la parte nostrana
del genere da quella inglese? Per uscire dallo snobismo dell’eterna esterofilia
. Per necessità artistica e storica: Del beat italiano se ne
sapeva (sa) troppo poco , e
quel poco per giunta si è imbalsamato e conservato in
una rotonda sul mare. Non
poteva bastare . C’è tutto un
florilegio di suoni e dischi
underground da scoprire.Sei
nato negli ani ’60. Credi che
lo spirito allegro e rivoluzionario dello scorcio di quel
periodo, quella fiducia nel
futuro che ebbe un forte impatto sociale, approdando
ad un nuovo modo di concepire la donna, i diritti, il
potere possa essere un antidoto alla crisi economicoesistenziale delle nuove generazioni? Qual è la ricetta
di Tony Borlotti a proposito?
Quel periodo non ha soltanto visto le minigonne
(slurp!) e le feste al Piper.
Ma ha visto in discussione
per la prima volta la protesta
dei giovani contro il mondo
dei padri. Dei giovani che
vivevano il benessere delle
città mai provato prima , la
retrocessione quasi violenta,
della cultura contadina. Il timore della bomba atomica,
le contraddizioni della società borghese e consumista. Detto questo , la mia
ricetta personale è sempre
una pietanza vegana con 5
stelle Michelin . Ha un sapore che assomiglia vagamente a quello dei loro
pneumatici.Quando la prossima esibizione? Elenca per
i nostri lettori dieci buoni
motivi per venire ad assistere ad un nostro concerto.
Ho 100 motivi , e sono tutti
inconfessabili. Forse vi divertite.Cosa possono fare insieme dei bitters ed una
Medusa cha cha cha? Una
frittura di pesce con il Parkinson. Detto questo, vi
aspettiamo il 30 novembre
al bar Capri a Battipaglia.
Valentina Del Pizzo
PAGINE BATTIPAGLIESI
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della Lucania al n.119
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di spedizione
Il N° 41 di Unico è stato
inviato in tipografia il 09
novembre 2011, ed è stato
avviato alla spedizione
agli abbonati
il 11 novembre 2011
alle ore 9,30
presso il CPO di Salerno
Equi-discinti
DALLA PRIMA
Un tormentone destinato via
via a scemare fino a cadere
nell’abusato e nel banale, e
in parecchi già si temeva che
siffatte astuzie linguistiche
per strappare un sorriso non
sarebbero riapparse con
eguale efficacia. Almeno,
non a breve.
E invece no, per fortuna:
nemmeno il tempo di un
cambio di stagione ed eccoci rianimati e rallegrati da
una nuova peripezia verbale, stavolta proveniente
non da un avverbio ma da
un bell’aggettivo lungo e
composito:
equidistante.
Utilissimo, il termine, per
definire situazioni di mezzo
– che siano esse statiche o
dinamiche - in cui non sei
né carne né pesce, e nemmeno paella. Nell’accezione
positiva, il concetto di equidistanza si sostituisce a roba
tipo neutralità o imparzialità;
in quella negativa, fa da paio
con decadenze sociali del
tipo ignavia e nichilismo.
Nell’uno o nell’altro caso,
comunque, l’equidistanza si
tira dietro un retrogusto di
provvisorietà, di voluto attendismo. Di prudenza.
Come molti sapranno, il merito dell’entrata in auge
dell’espressione va senz’altro individuato qui, nelle politica battipagliese, in quel
momento dei giorni scorsi in
cui il sindaco – a sorpresa,
dicono – avrebbe confezionato a Terribile, consigliere
d’opposizione, la delega alle
Politiche sociali. E lui, il neodelegato, che poteva fare?
Abbandonare seduta stante
il suo partito, con conseguente pecca etica e rischio
d’inondazione salivare da
parte degli (ex) amici? Ovvero accettare la nomina e
dire al sindaco: “grazie, perfetto, m’hai volutamente
dato palla davanti alla tua
porta quindi adesso porto in
vantaggio la mia squadra
con un eurogol da ba-
checa”? Né l’uno né l’altro,
ne converrete. Allora in suo
soccorso è arrivata un’illuminazione politica degna
del miglior Salomone: dichiararsi, per l’appunto,
equidistante. Dico sì ma
dico anche no, approvo con
disapprovazione, appoggio
ma contesto. Con ricorso,
nei casi estremi, al bussolotto della tombola: numeri
pari, voto favorevole; numeri
dispari, mi ritiro per deliberare.
Da qui all’abuso del termine
nel linguaggio comune il
passo è stato breve. Ho visto
gente pizzicata in doppia fila
dichiararsi comunque equidistante dal divieto di sosta.
Borseggiatori presi in flagrante spacciarsi per innocui
viaggiatori invocando l’equidistanza dalla fermata del
bus.
Mariti ubriachi picchiare
equidistantemente, moglie,
suocera e figli. Con un colpo
solo. L’equidistanza è cau-
tela, occultamento d’intenzioni, velo torbido che fa di
ogni gesto un simbolo da interpretare: voleva dire A o Z?
Si starà muovendo in quella
direzione o in quella opposta? Indosserà slip o boxer?
Tifava Beatles o Rolling Stones? Non è dato saperlo,
mai. Perché il bello dell’equidistanza è proprio qui,
puoi dare una botta al cerchio e una alla botte in sequenza rapida, e tornare
nella posizione di partenza
come non ti fossi mai mosso.
Povero Santomauro, allora:
non bastava la ciclicità di alleati dissidenti e avversari
accondiscendenti.
Ora la tenuta della sua maggioranza deve fare i conti
anche con le beghe dei separati in casa, come nel più
classico dei giochi a sorte: la
Sacra Rota della fortuna.
Ernesto Giacomino
Battipaglia
N° 41
12 Novembre 2011
Delega delle Politiche Sociali a Antonio Terribile
“Il responsabile” si tiene le mani libere
E’ tempo di crisi, a Roma
come a Battipaglia, fatte le
dovute proporzioni. Infatti,
se a Roma ci si spacca su
crescita e sviluppo, nella
città della Piana oggetto di
contese sono deleghe e
poltroncine. Sul banco
degli imputati il consigliere Antonio Terribile, in
forza all’opposizione, ma
premiato (forse per le continuate assenze nell’assise
cittadina) con la delega
alle politiche sociali. Si occuperà, per conto dell’Ente, di Piano di zona,
politiche sociali e assistenza. Ancora non è
chiaro però se porterà
avanti le idee e i progetti
dell’uno o dell’altro schieramento. Una sua nota è
stata letta nell’ultimo consiglio comunale: Terribile
ha ringraziato il sindaco
per la fiducia accettando
l’incarico, ha chiarito la
GIOVANNI SANTOMAURO
sua indisponibilità a passare in maggioranza, pur
prendendo le distanze dall’opposizione. Dunque,
ora a Battipaglia ci ritroviamo con una maggioranza, l’opposizione e
Antonio Terribile nel
guado. Su tutte le furie,
inutile dirlo, i partiti che da
sempre sostengono Santomauro, che hanno aperto
una vera e propria crisi di
maggioranza. “Una crisi
Veronica Lettieri, Maria Rosaria Iuliano e Maria Rosaria
Lettieri in data 05/10/11
hanno conseguito il diploma
di Pianoforte presso il conservatorio “A. Steffani” in
Castelfranco Veneto (TV)
sotto la guida del Maestro Francesco Bencivenga.
A loro i nostri migliori auguri per una brillante carriera.
non episodica, da cui si
può uscire solo remando
tutti nella stessa direzione”
è questa la posizione del
Pd espressa dal consigliere
Egidio Mirra. “La questione Terribile è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la crisi
della maggioranza è causata da un appannamento
dell’azione amministrativa”. Il Pd dunque chiede
di più al Sindaco e alla sua
giunta, puntando i piedi
per terra e l’indice verso i
responsabili dell’empasse:
“Ci sono assessori che ragionano come se fossero i
sindaci di se stessi – continua Mirra – Dal momento
che non mi risulta siano
predestinati, ma piuttosto
espressione di una maggioranza politica, riteniamo
si
debbano
interfacciare con tutti i partiti e i consiglieri di questa
EBOLI.
maggioranza.” E’ della
mancanza di collegialità
nelle decisioni, di cui la
delega conferita a Terribile
rappresenta a loro dire la
plastica dimostrazione, a
lamentarsi il Pd e, con toni
diversi, anche gli altri partiti di maggioranza. Perfino
l’Udc, finora solida e determinante stampella di
Santomauro, ha chiesto
spiegazioni. Ormai si è di
fronte ad un braccio di
ferro e i colloqui tra il sindaco e le varie forze della
maggioranza continuano a
susseguirsi senza sosta.
Nei prossimi giorni potrebbe sbrogliarsi la situazione, magari culminando
in un rimpasto di governo.
A Roma come a Battipaglia tira brutta aria, riuscirà
Giannino a non cedere il
passo come ha fatto Silvio?
Valerio Calabrese
Nuova associazione
Cittadinanza attiva
Si è costituita in Eboli,
una nuova associazione, che si denomina
“eboli nuova associazione culturale di cittadina attiva”.
Nel nome e nel titolo
del manifesto di fondazione, che si allega in
calce, “Insieme per
uscire dal sonno”, la
sintesi delle motivazioni
che l’hanno fatto sorgere.
E’ il risultato della comune volontà di un
gruppo di cittadine e
cittadini ebolitani, provenienti da ambiti ed
esperienze diverse, di
non rimanere inerti di
fronte alla strisciante
metamorfosi della nostra città e del nostro
territorio.
La riduzione degli spazi
di partecipazione, di
confronto e di scambio
culturale, e il generale
ripiego nei rassicuranti
ma circoscritti spazi del
“privato”, sta rendendo
Eboli sempre più simile
a uno dei tanti “paesoni
dormitorio” incapace di
individuare e tracciare il
suo futuro e di interagire con le grandi dinamiche che scuotono il
nostro tempo.
Sede
84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247
Sede Amm.va e Filiale:
84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630
Filiali:
84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238
84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608
84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949
84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544
84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433
85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431
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N° 41
12 Novembre 2011
Sele
PONTECAGNANO. Le dimissioni di Nicola Sconza che sbatte la porta a Sica
Infine scrive un “comunicato stampa” da leggere...
Nicola Sconza si è dimesso.
La notizia non sarà più uno
scoop ma vale la pena di
raccontare le ultime ore
dell’assessorato di Sconza
che, qualche giorno prima
di Berlusconi, ha scelto
anche lui la via delle dimissioni. Il “luridelegato assessore ha spiegato così la sua
decisione: “Vi è una totale
assenza di regia da parte del
sindaco Sica, credevamo
che il problema fosse solo la
tenuta e la qualità della sua
maggioranza ad oggi posso
confermare che il vero problema per questo territorio e
per i cittadini che lo abitano
è proprio il capo regia, che
accentra tutto e tutti sulla
sua persona”.
Per chi erroneamente pensasse che Sconza non ha
fatto nulla o per chi come
Pon telling (blog satirico
sulla vita piacentina) ha
commentato l’evento con
questa battuta: “Sconza lascia il suo incarico in
Giunta… Lo ricorderemo
per aver ________ E poi ancora per ___________ !” l’ex
assessore precisa: “Ho provato con molti sforzi insieme
al mio gruppo consiliare, a
proporre atti importanti per
la comunità, riuscendo ad
avere un finanziamento per
il risanamento e rifacimento
della fascia costiera, per un
importo
di
€.70.000.000,00, l’autorizzazione alla captazione
della sorgente delle sette
bocche di Faiano, votando
contro la proposta dell’ATO
di aumentare le tariffe del
triplo per il costo della depurazione e il passaggio impo-
PIERFERDINANDO CASINI E
NICOLA SCONZA
sto e forzato della SIS attualmente in liquidazione all’ASIS, spronando iniziative
con ritorno economico/produttivo, quali l’ Hippofestival, Pontecagnano in Fiore,
Mercatini Natalizi, Festa
della Pizza, Notte di San Lorenzo etc., per non parlare
del recupero delle maggiori
entrate da tributi, che non si
registravano da un po’ di
anni e che dormivano accantonate negli uffici dell’urbanistica,
il
non
sforamento del patto di stabilità per il secondo anno,
per non dire delle cose proposte e di continuo ostacolate dal capo regia”.
Insomma erano tantissime le
idee e le proposte messe in
campo da Sconza, non era
lui che non faceva è che non
glielo facevano fare!
E’ proprio l’immobilismo
dell’amministrazione
ad
averlo convinto ad uscire
dalla maggioranza e a diventare “responsabile e vigile forza di opposizione”.
La sua uscita di scena (si fa
per dire) diventa anche l’oc-
casione per rispondere al
comunicato stampa del Pd
che lo accusa di non aver
fatto niente per la città ed
avere inseguito interessi personali. Questa volta, diversamente dai quattro quesiti,
Sconza ha deciso di farsi
sentire affermando di essersi
prodigato in un solo anno a
dare delle risposte significative al territorio in un momento difficile, tenuto conto
che doveva fare i conti con
la mancanza di somme sperperate da chi lo aveva preceduto e che le dimissioni
provano quanto non abbia
mai coltivato interessi personalistici.
Non si è fatto attendere “il
primo cicchetto” da parte di
Sconza, come lui stesso
scrive parlando di se in
terza persona, formula alla
Marzullo che adotta da un
po’, denunciando i continui
allagamenti delle strade a
seguito del maltempo.
Merita di essere citata testualmente l’ultima parte
della sua nota: “Oggi, la
città di Pontecagnano Faiano, ai primi minuti di precipitazioni piovose, e stata
messa in ginocchio[…]. Al
Sindaco Sica l’ho invitato da
tempo a non sottrarmi quei
pochi fondi messemi a disposizione” è senza l’accento, errori di battitura
(speriamo!) ed infine un
inaccettabile “l’ho invito immediatamente”! Caro dottor
Sconza se lei vuole essere
preso sul serio dall’Amministrazione, dai cittadini e soprattutto se vuole essere
responsabile e vigile forza di
opposizione, cominci ad affidare le sue note a qualcun
altro.
Tiziana Troisi
Gastronomia
N° 41
12 Novembre 2011
23
Viaggi e Assaggi
“Benvenuto Cilento”, un’iniziativa da ripetere
“Una delle più belle tra le iniziative sul mondo del vino
promosse dal Luciano Pignataro Wine Blog”. Questo il
commento, che ho sentito a
più riprese, dagli intervenuti a
“Benvenuto Cilento”, la prima
rassegna dei vini, degli oli e
dei grandi prodotti del Parco
Nazionale. L’evento si è tenuto nelle spaziose ed eleganti sale del Savoy Beach
Hotel di Paestum che Giuseppe Pagano, titolare dell’albergo, molto sensibile alla
valorizzazione della nostra
enogastronomia, ha messo
gratuitamente e completamente a disposizione. Quasi
tutte le aziende vinicole del
territorio erano presenti per far
degustare i propri prodotti. Per
molti è stata anche un’occasione per assaggiare vini di
aziende che si sono appena
messe sul mercato e producono quantità molto limitate.
Tra queste segnalo la Belrisguardo di Bellosguardo che
produce poco più di duemila
bottiglie di due diversi aglianici, Salvatore Magnoni (Rutino) e i Vini di Velia (Ascea).
Tra i presenti c’erano anche:
LA RICETTA
Ceci e tonno
all’olio
extravergine
del Cilento
MARIA SARNATARO, ALBERTO CAPASSO, LUIGI MAFFINI E LUCIANO PIGNATARO
DURANTE LA VERTICALE DI PIETRAINCATENATA
Casebianche, Barone, Botti,
De Conciliis, Di Bartolomeo,
Donna Clara, I Vini del Cavaliere, Maffini, Polito, San Giovanni,
San
Salvatore,
Scorziello, Tenuta Mainardi,
Tenute del Fasanella e Verrone. Tra i banchi d’assaggio
si poteva degustare anche la
b1080, la birra artigianale battipagliese che, mese dopo
mese, prende sempre più
consensi tra gli amanti delle
cose buone. A cura della Slow
Food delle condotte cilentane
erano stati selezionati i più
buoni oli dop del Cilento e
delle Colline Salernitane.
Erano presenti i presidi Slow
Food e le Comunità del cibo
del Parco Nazionale del Cilento con il carciofo bianco di
Pertosa, il fagiolo di Controne,
le alici di menaica, la soppressata di Gioi, il maracuoccio di
Lentiscosa e il cece di Cicerale. Per approfondire e saperne di più, Slow Food ha
Come promuovere le strutture alberghiere su Facebook
La Presidenza del Consiglio
Provincia di Salerno e la Pro
Loco di Battipaglia in collaborazione con Federalberghi Salerno organizza,
venerdì 25 novembre all’Hotel Palace di Battipaglia,
un corso su come promuovere le strutture alberghiere
ed extralberghiere su Facebook. Molte aziende hanno
già creato una pagina business su facebook cercando
di veicolare i clienti verso il
loro sito web ufficiale per fidelizzare i clienti. Il corso
sarà tenuto dal Prof. Ro-
berto Marmo, laureato in informatica all’Università di
Salerno e Professore a contratto di informatica presso
la Facoltà d’Ingegneria
dell’Università di Pavia. Al
corso si spiegherà come
presentare l’albergo su Facebook, cosa comunicare e
a chi, come monitorare il ritorno dell’investimento sul
social network. Il Programma del corso, che dura
dalle 14 e 30 alle 18 e 30,
comprende: a) Introduzione
ai social network. b) Il fenomeno Facebook, cosa fare e
non fare. c) Usare gruppi,
pagina pubblica, applicazioni, album fotografie,
eventi, geolocalizzazione.
d) Collegare il sito internet
con Facebook. e) Gestione
privacy dati degli utenti. f)
Analisi delle statistiche sul
traffico generato. g) Analisi
di presenza in Facebook dai
partecipanti al corso.
Il corso è gratuito.
Per info e prenotazione obbligatoria: Pro Loco Battipaglia
0828.308775
–
[email protected]
Dibbì
organizzato un laboratorio intitolato “il valore della biodiversità”. Durante le 6 ore di
rassegna sono state offerte
piccole stuzzicherie tipiche
preparati da chef rinomati
della nostra provincia: Raffaele Vitale (Casa del Nonno
13 a Mercato San Severino),
Pasquale Torrente (Il Convento
di Cetara) e Lorenzo Principe
(Luna Galante di Nocera Superiore). Degustata anche la
pizza cilentana a cura dell’Associazione Cilentum Pizza di
Giungano e la mozzarella di
bufala con il supporto delle
“Strade della Mozzarella”.
Poi, a cura dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier) Cilento sono state organizzate
due verticali (degustare lo
stesso vino di diverse annate),
la prima, alle 15, con un
rosso, il Naima di De Conciliis nelle annate 2006, 2005 e
2004 e la seconda (ore 21)
con il Pietraincatenata di Maffini nelle annate che vanno
dal 2005 al 2010. Ho partecipato unicamente a quest’ultima e non posso che fare i
complimenti a Luigi Maffini. Il
suo Pietraincatenata, un fiano
fermentato in barrique, per la
Ingredienti per 4 persone:
200 g di ceci,
150 g di tonno sott’olio,
olio extravergine d’oliva del
Cilento,
aceto di vino bianco,
prezzemolo tritato,
sale,
pepe e un pizzico di bicarbonato.
Procedimento:
mettete in ammollo i ceci
per 24 ore assieme a un
pizzico di bicarbonato.
Scolateli e cuoceteli in
acqua salata per 2-3 ore a
fuoco lento. Sgocciolateli e
passateli in acqua fredda
per arrestare la cottura.
Scolateli e sistemateli in
un’insalatiera con il tonno
sminuzzato molto finemente. Condite con olio
emulsionato con aceto,
sale e pepe. Servite con
una spolverata di prezzemolo tritato.
Vino abbinato: Herajon
2010, Fiano cilento doc, I
Vini del Cavaliere
sua bontà merita un enorme
rispetto. Secondo me, il vino
si può classificare, senza esagerare, tra i migliori 20 vini
bianchi d’Italia. La maggior
parte di quelli che hanno partecipato alla degustazione
non si sono resi conto di
quello che stavano bevendo.
Peccato per loro. È stata una
bella iniziativa che non può
fare che del bene al nostro Cilento e che merita di essere ripetuta annualmente.
Diodato Buonora