IN VENDITA IL CASTELLO MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO
Transcript
IN VENDITA IL CASTELLO MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO
0828.720114 - unicosettimanale.it - [email protected] € 1,00 Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€ L’EDITORIALE VALLO D. LUCANIA di Aurelio Di Matteo Città dei templi e città dei borghi “IL SINDACO PESCATORE”, DALLE 10,30 AL CENNI ECCO L’ECONOMIA DICHIARATA AL FISCO CAPACCIO CENTRODESTRA ALLE PRIMARIE: FEOLA NON CONVINCE I SUOI ARTICOLO A PAG. 15 ARTICOLO A PAG. 12 In un precedente intervento espressi l’idea che ai fini di uno sviluppo economico l’identità di Capaccio-Paestum come destinazione turistica non fosse determinata solo dai Templi, ma da un ricco paesaggio rurale, da una connessa architettura unica nel suo genere, dalle sedimentazioni e dalle testimonianze delle attività produttive, dalle piccole strutture abitative, dai locali per trasformare i prodotti, dai canali, dai sistemi d’irrigazione, insomma da quell’insieme che costituisce il vissuto CONTINUA A PAGINA ROCCADASPIDE Anno XIII n°41 del 12 Novembre 2011 ARTICOLO A PAG. 6 Altavilla 2 L’APPELLO BCC di Aquara. Un milione di Btp per aiutare l’Italia Nonostante il pesante attacco internazionale al debito italiano, con Delibera di CDA del 3 Novembre 2011, la BCC di Aquara ha ratificato l’acquisto di un milione di euro di BTP con scadenza fino a 30 anni. La sorprendente notizia ci viene riferita da Antonio Marino, storico Direttore della BCC. Il direttore Marino spiega: “L’Italia è un paese magnifico, dotato CONTINUA A PAGINA IN VENDITA IL CASTELLO MEDIOEVALE.SOLO 2 MLN DI EURO. RIVOLGERSI A BATTIPAGLIA EBOLI di Ernesto Giacomino di Francesco Faenza Equi-discinti C’era una volta la casta dei politici E’ un po’ come la parodia del “diversamente”, no? Non appena l’avverbio s’incarnò in questo lessico nuovo, light, politicamente corretto, tutti lì a utilizzarlo per eufemizzare scherzosamente situazioni del vivere comune: non eri più tu il cornuto, ma tua moglie ad essere “diversamente fedele”; al Nord non s’era più terroni ma “diversamente padani”; il codice penale non puniva più i ladri ma i “diversamente onesti”. Novantamila euro per un processo mai iniziato. Novantamila euro per difendere un politico ebolitano. Per rappresentare in aula un assessore. O un ex sindaco. La parcella presentata da un avvocato penalista ebolitano è di quelle che fanno tremare i polsi. Di chi deve pagare. Fino a qualche mese fa, il comune apriva la borsa e copriva le spese dei politici. Spese legali, ovviamente. Per quelle da shopping si va in carcere. 4 CONTINUA A PAGINA 21 CONTINUA A PAGINA 18 2 N° 41 12 Novembre 2011 CAPACCIO. Come la pianificazione può innescare sviluppo Qualche “idea” su come ricostruire la nuova Paestum DALLA PRIMA di un’epoca e di un’area antropologicamente caratterizzata. Alcune di queste esemplari testimonianze stanno per essere dismesse dalla Regione Campania. Il nuovo turismo, quello che secondo la previsione della World Tourism Organization e dell’Unione Europea avrà un tasso di crescita molto elevato nei confronti di tutte le altre tipologie, è identificabile come turismo intellettuale che, a sua volta, è cosa diversa dal tradizionale turismo culturale. A questa crescita contribuiranno molto l’accorciamento delle vacanze e l’aumento delle visite brevi, che sono caratterizzate da un coinvolgimento intellettuale ed emotivo di esperienza integrata. Aggiungevo che, anziché prevedere inutili nuovi insediamenti, fosse urgente costituire reti di connessione tra i molti centri-borghi che abbiano come trasversalità una “rete ecologica” che ripercorra anche le vie di un’esperienza intellettuale. Tutti i punti di vista più accreditati, pur differenti, sottolineano l’importanza delle reti di connessione e dei sistemi di continuità ambientale, ponendo in evidenza uno dei compiti più efficaci per la pianificazione della città contemporanea, in altre parole provare a riconnettere ciò che lo sviluppo dei decenni passati ha consegnato spesso in modo frammentato. È un’articolata trama entro cui assumono un ruolo strutturante le grandi superfici dei parchi verdi, le oasi e gli am- IL TEMPIO DI NETTUNO A PAESTUM biti naturalistici, i percorsi ecologici, i parchi a tema, il restauro e la valorizzazione dell’edilizia rurale, l’evidenza dell’edilizia industriale, gli attrattori sportivi, la costituzione di raccolte museali dedicate, la creazione di spazi culturali, ecc. È evidente che qui la pianificazione si presenta in tutta la sua complessità e non solo per le istituzioni coinvolte alle quali appartiene la competenza sulle spiagge, sulla pineta, sulla zona di rispetto, sull’area archeologica, sulle aree fluviali, ma soprattutto per gli interessi settoriali che si muovono intorno al PUC. La pianificazione utile per lo sviluppo è una complessiva articolazione di interventi che metta insieme compatibilità paesaggistica e sostenibilità ambientale, loisir e divertimento, enogastronomia e percorsi di benessere, esperienze culturali e vissuto storico: contestualmente, una sollecitazione intellettuale e una “vacatio” dal quotidiano! Nel lungo periodo costituirebbe un intervento da coordinare ai fini di un più complessivo intervento rivolto a dare connessione tra una city beach, una city culturale e una city urbana, per saldare l’attuale frattura funzionale tra spiaggia, città antica, città nuova, città rurale e collina. Un coinvolgimento dell’Ente Provincia potrebbe consentire di inserire nella pianificazione complessiva il corridoio di proprietà che dall’ex Ambassador, attualmente sede dell’IPSSEOA, conduce alle sorgenti del fiume Le Trabe (Capo di Fiume). Si ripristinerebbe in tal modo l’antico legame “fluviale” tra la città costiera e l’entroterra. In tale area, inoltre, c’è la memoria di alcune sedimentazioni che potrebbero costituire motivi di raccordo e di evidenza di un legame storico-culturale e religioso: necropoli e santuario di Santa Venere ed ex Fabbrica Cirio. La prima, unitamente alla Chiesa Paleocristiana, liberata dalle superfetazioni dell’area e restituita alla sua evidenza, potrebbe essere un vertice del percorso storico-religioso comprensivo del Tempio di Hera Argiva e della derivata Madonna del Granato; la seconda la sede per un decongestionamento del Museo, con un’esposizione dedicata (Museo della pittura con tutte le lastre dipinte, peraltro, attualmente non tutte esposte) e un allestimento di spazi per rappresentazioni teatrali, concerti, conferenze e mostre di richiamo nazionale e internazionale. Tra l’altro l’area sarebbe molto vicina all’edificio del Tabacchificio, da vincolare con lo strumento della pianificazione urbanistica a Sede museale, culturale, di grandi eventi e di strutture di accoglienza compatibile. Quest’ultima ipotesi potrebbe risolvere il secolare scempio di una strada e di un Museo che squarciano e nascondono la struttura urbanistica dell’antica Poseidonia-Paestum. L’antica Città riacquisterebbe la sua vera dimensione e struttura con il ripristino della “penetrazione” umana dalle quattro Porte, ridandole l’antico e originario assetto urbanistico. Certo è un progetto ambizioso e costoso, ma con una programmazione a breve e a lungo termine, coinvolgendo consapevoli competenze, locali e nazionali, capitali privati e pubblici, sarebbe una prospettiva per ridare vigore e stabilità ai flussi turistici, soprattutto destagionalizzati, e garantire ripresa e sviluppo a un’economia sempre più sofferente e in crisi. Aurelio Di Matteo N° 41 12 Novembre 2011 3 PAESI. Salendo per i tornanti ariosi, ecco venirci incontro Altavilla Perchè ridisegnare ruolo e funzione di un’antica civiltà che deve rinnovarsi Ha origini nobili già nel toponimo, che la fa risalire alla ben nota famiglia dei Normanni. L’imponente castello. alto sulla propaggine più alta, fu fatto costruire dal Guiscardo e fu dimora di baroni e marchesi, tanto potenti quanto arroganti, teatro di congiure e vittima designata a sfogo di repressione spetata di Federico II, a dimostrazione di destini affini, storici ed economici, non fosse altro che per contiguità geografica territoriale con Capaccio/Paestum E’ il pensiero che mi ritorna spesso in mente mentre la macchina sale su per i tornanti ariosi, che offrono scorci panoramici nuovi fino al totale dominio della pianura a perdita d’occhio a limite di orizzonte lunato del mare dell’intero golfo da Salerno ad Agropoli. La mia destinazione è Altavilla in un’assolata mattinata d’autunno avanzato che si ostina a prolungare l’estate. Il pensiero corre ad una mattinata di circa 40 anni fa, quando vi accompagnai Piero Chiara alle prese con la stesura del suo romanzo “IL BALORDO”: Stavolta mi ci portano ragioni di lavoro: un incontro con amici per mettere a punto una progettualità, ma ho il tempo di un giro d’orizzonte attraverso la storia nobile della contrada, materializzatasi nelle chiese,nel convento, nei palazzi gentilizi. Vi ritorno sempre con paese, anche se trovo piazza e centro sostanzialmente immutati, a parte l’invasione delle macchine,immancabile scotto da pagare alla civiltà dei consumi.Riesco a parcheggiare a stento là dove, in uno slargo laterale, la piazza scivola ad invito di ALTAVILLA SILENTINA LA POESIA Ride sulla collina degli uivi Altavilla che vanta case e chiese che s’aprono a dominio di pianura a carezza di mare in lontananza. Ed ilCalore scorre chiacchierino ricco d’acque raccolte dagli Alburni ricchezza di poderi a fecondare là dove ci fu guerra con gli Etruschi di Pestani a difesa di confini. Vi fu battaglia ancora coi Romani di Annibale impetuoso alla conquista. Qui venne Piero Chiara a riscoprirvi “Il balordo” a narrare la sua storia. ristorante; e la memoria si popola di convivio caldo di amicizia e ridanciano con l’ottimo collega Oreste Mottola a far da padrone di casa per il battesimo di una sua bella pubblicazione sulle ombre , testimoni del passato che danno cuore, anima e memoria ai paesi del territorio. Sarà proprio il ricordo di Oreste a portarmi, ad incontro ultimato, a Cerrocupo, dove una piccola comunità rurale registra i propri tempi di lavoro con il sole che sprilla e rifrange, dall’alba al tramonto, sulle falesie dei vicini Alburni e con l’occhio Via Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalo tel 0828 724949 fax 0828 720775 puntato più su Serre e Controne che sul proprio capoluogo. Di qui parte quotidianamente il condirettore di questo giornale per il non facile lavoro di assemblaggio delle notizie. Un respiro a pieni polmoni d’aria pura, il sorriso solare ed ospitale di un anziana signora incuriosita della improvvisa intrusione e poi giù anch’io sulle tracce del percorso quotidiano del collega/amico per la strada ombreggiata con i ciclamini rosati a far capolino nei fossati e con i pungitopo che anticipano arredi natalizi a scialo di macchia.Il Calore, che finalmente assume la dignità di fiume, scorre sonnolento a pochi metri, alla cofluenza ormai prossima con il Sele. Cernelli è borgo in rapida espansione con banca e poste. Scalareta, che vanta preesistenze etrusche in attesa di valorizzazione, punta su Matinelle. Borgo Carillia, che conobbe, pare, accampamenti e distruzione per mano di Annibale e fu stazione di posta per scafa a transito di fiumi (Calore e Sele), guarda a Santa Cecilia. A ben riflettere il territorio si presenta piuttosto parcellizzato, come d’altronde lo è tutta la pianura dal Sele al Solofrone. le contrade ed i borghi sono tante isole chiuse che stentano a farsi arcipelago. Altavilla da sola ne è un esempio con i suoi 7.000 abitanti, di cui circa 5.000 nella pianura con un orientamento a raggiera verso Matinelle e Paestum, da un lato, Santa Cecilia ed Eboli dall’altro, Serre e Controne, dall’altro ancora. E’ una popolazione affetta da strabismo economico/sociale direbbero i sociologi e gli etnoantropologi studiosi di fenomeni sociali in evoluzione. Il capoluogo, aristocratico su in collina, rischia morte da spopolamento, dignitoso e sdegnoso insiene nella contemplazione del suo nobile vissuto collettivo, là dove è passata una parte non indifferente della storia del territorio. Forse è il momento di ridisegnare ruolo e funzioni delle comunità che popolano la kora pestana, che dal mare e dalla pianura trasmigrano verso le colline.Si impone una riflessione seria, coraggiosa, svincolata dal municipalismo asfittico ed improduttivo ed ipotizzando nuove forme di governo del territorio per recitare un ruolo non secondario nella provincia di Salerno, destinata a scomparire come istituzione amministrativa, e nella Regione, che dovrà inventarsi nuove forme di governo inter e sovracomunale. Le elezioni di Capaccio/Paestum, che per storia, tradizione, economia ed espansione demografica è destinato ad essere sempre più punto di riferimento e comune capofila, costituiscono una occasione di riflessione e di dibattito da non perdere; per quanti si candidano a reggerne le sorti, ma anche per quelli che governo le municipalità delle comunità contigue, Altavilla compresa. Con questa speranza nel cuore saluto dai ponti i fiumi sacri, Calore e Sele, della mia terra e sulla destra mi ferisce di dolcezza la sagoma vanvitelliana del Casino di Persano, che conobbe gli ozi di campagna e le imprese di caccia dei Borbone. Più in là l’Oasi del WWF è attrezzata alla spia emozionante della lontra, regina delle acque. Giuseppe Liuccio [email protected] CHI CERCA... ... TROVA Vendesi, fittasi appartamento terzo piano, 150 mq più mansarda. Via Roma Roccadaspide Sa Prezzo interessante. Per informazione tel.333 3945970 Vendesi locale commerciale in Via Parco della Concordia. Mq 45. Per info 360 754712 Vendesi castagneto in Roccadaspide tel 333456471 4 N° 41 12 Novembre 2011 Economia Gli imprenditori del Vallo di Diano lanciano un appello Cercasi economia, l’appello di Valentino Di Brizzi La crisi attuale ha un forte impatto sul Vallo Di Diano, Di Brizzi, presidente dell’ “Associazione Imprenditori Vallo di Diano” invia un comunicato in cui chiede l’intervento delle istituzioni l’AIV, ha ritenuto importante, incontrare i più autorevoli rappresentanti istituzionali, per sollevare l’attenzione anche sul territorio del Cilento e Vallo di Diano. Stiamo vivendo un momento delicato che vede la nostra economia gravata da una profonda crisi. In questa situazione è necessario sollecitare l’intervento delle istituzioni e delle parti sociali affinchè, insieme a tutti noi, si possa giungere ad attivare nuove sinergie per l’occupazione e lo sviluppo della Campania. E’ quanto affermato dal presidente dell’ “Associazione Imprenditori Vallo VALENTINO DI BRIZZI di Diano – Valentino Di Brizzi – che ha aggiunto che in quest’ottica l’AIV ha ritenuto importante incontrare i più autorevoli rap- presentanti istituzionali, sia per sollevare l’attenzione anche sul territorio del Cilento e Vallo di Diano, sia per ascoltare le proposte L’APPELLO. “Acquistiamo i Btp” “L’Italia può farcela. Ecco il nostro contributo” DALLA PRIMA di tante e variegate risorse, è il paese che ha trainato, con Francia e Germania, il processo europeista; è un paese leader nell’esportazione di prodotti ad alto valore aggiunto; è un paese caratterizzato da menti brillanti, grandi lavoratori e imprese dinamiche; è un paese abituato ai sacrifici, ricco di patrimonio e con un alto livello di risparmio familiare. Insomma, l’Italia è un paese che riuscirà a farcela nonostante l’inettitudine dell’attuale governo. Abbiamo deciso di acquistare BTP trentennali per dimostrare che non crediamo nella nostra classe politica ma abbiamo fiducia nel futuro della nazione italiana; crediamo nel Presidente Napolitano, fiduciosi che riuscirà a riportare la locomotiva italiana sui binari disegnati dalla nostra storia”. Abbiamo chiesto se la BCC abbia aderito all’appello dell’imprenditore Giuliano Melani, apparso sul Corriere della Sera, nonché quello della Marcegaglia che spronava l’acquisto di Titoli di Stato: “io, i BTP italiani li comprerei”. Il Direttore ha precisato: “a dir la verità il nostro acquisto di BTP è addirittura precedente all’appello di Melani e Marcegaglia ma questo non conta, l’importante è che si sviluppi una rete di protezione dei cittadini italiani attorno allo Stato per superare la crisi aldilà delle evidenti colpe del Governo Berlusconi e della nostra classe politica. La BCC di Aquara, fino al 31 Dicembre deciso di non far pagare, ai propri clienti, le commissioni per l’acquisto di BTP, ciò nella speranza che si possa incentivare un moto di coscienza che porti al sostenimento del debito e al rafforzamento della finanza italiana”. concrete che le istituzioni intendono porre in essere per ovviare a questo difficile momento per l’occupazione. Durante l’incontro di venerdì 11 novembre p.v. parleremo – afferma Di Brizzi – di politiche per l’occupazione e delle misure e dei percorsi che si pensa di attuare contro il dilagante fenomeno della disoccupazione che raggiunge in Campania, ma anche nel nostro territorio, livelli davvero pericolosi. Da anni lamentiamo l’assenza di politiche che siano in grado di evitare la fuga delle nostre intelligenze. Di politiche che consentano alle nuove generazioni di poter pretendere un futuro lavorativo all’altezza della loro preparazione e delle loro aspettative. Da imprenditori – continua Di Brizzi – siamo consapevoli che il fattore produttivo che maggiormente ci consente di giungere ad elevati livelli di competitività è il capitale umano. Per questo ci aspettiamo che incentivi all’occupazione, investimenti mirati sulla formazione, snellimento delle procedure burocratiche siano tra i primi obiettivi da perseguire. Siamo consapevoli, però, conclude Di Brizzi - che le politiche per l’occupazione non possono essere attuate senza serie politiche di sviluppo. E lo sviluppo passa, necessariamente, per le infrastrutture, la cui assenza genera minore competitività. Capaccio N° 41 12 Novembre 2011 5 PAESTUM. La scuola del cioccolato perugina al festival Cinecibo. Corsi per cioccolatieri, iscrizioni aperte I visitatori di Cinecibo, il festival internazionale del cinema a tema gastronomico presieduto da Michele Placido e diretto Donato Ciociola, avranno l’opportunità di partecipare ad un’esclusiva lezione dei Maestri Cioccolatieri Perugina. Cinecibo si terrà all’Ariston di Paestum dal 25 al 27 novembre 2011. Un fantastico viaggio alla scoperta di tutti i segreti dell’oro nero dei Maya partendo dalle sue origini, passando per le diverse fasi di lavorazione, fino ad arrivare alla realizzazione di dolcissimi capolavori. Una giornata davvero speciale: dopo una lezione all’insegna della tecnica, del divertimento e della creatività, I Maestri Cioccolatieri della Perugina illustreranno ai partecipanti il favoloso mondo della cioccolata dalle origini del cacao alla sua lavorazione svelandone ricette, tecniche di preparazione e abbinamenti. L’evento è abbinato alla proiezione del film Lezioni di Cioccolato, il film che nel primo capitolo vedeva come protagonisti Luca Argentero, Violante Placido, Neri Marcorè. Il secondo, in uscita a Novembre, vedrà anche la ACUNZO, CIOCIOLA E PLACIDO Premio a “Le strade della Mozzarella” Miglior iniziativa del marketing territoriale Il 16 novembre prossimo, presso la Città del Gusto in Via Enrico Fermi a Roma, la dottoressa Barbara Guerra, ideatrice dell’itinerario turistico e della convention enogastronomica denominate “Le Strade della Mozzarella”, insieme ai rappresentanti del Comune di Capaccio Paestum e dell’Istituzione Poseidonia, soggetti finanziatori del progetto, riceveranno, da parte del Gruppo del Gusto dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, l’annuale premio dedicato alla migliore iniziativa italiana nel campo del marketing territoriale. Contestualmente, è arrivato anche un altro riconoscimento per il territorio: come prodotto dell’anno, i corrispondenti esteri hanno scelto i fichi del Cilento dell’Azienda Santomiele di Prignano. “Certifichiamo oggi il rag- giungimento di un importante obiettivo che ci eravamo prefissi – spiega la dottoressa Barbara Guerra, consulente per il marketing e la promozione turistica del Comune di Capaccio Paestum - ovvero quello di aver posto all’attenzione internazionale l’unicità del nostro territorio e delle nostre aziende avendo posto l’accento sulla qualità e l’autenticità dell’accoglienza. Questo successo va ascritto alla lungimiranza e alla caparbietà dell’attuale Amministrazione Comunale che ha creduto con forza nei progetti di marketing del territorio, nonché agli imprenditori che hanno sostenuto questa iniziativa promozionale”. presenza di Vincenzo Salemme, Angela Finocchiaro. Una deliziosa commedia, dove tra gag, equivoci e ricette da capogiro nascono grandi amori e amicizie, il tutto accompagnato da un protagonista d’eccezione, il cioccolato! Le lezioni saranno rivolte innanzitutto al pubblico degli appassionati che sarà presente alla proiezione del film. Esse consentiranno di apprendere i segreti per realizzare e gustare ogni volta piccoli capolavori golosi. In altre aree del festival i visitatori avranno la possibilità di partecipare ad un mini corso della Scuola del Cioccolato, un momento in cui tutti gli appassionati, guidati dall’esperienza dei Maestri, possono imparare l’arte della lavorazione del cioccolato e dedicarsi alla creazione di vere e proprie piccole delizie. Le iscrizioni sono aperte a tutti, adulti e ragazzi, per offrire a tutti gli amanti del cioccolato l’opportunità di condividerne la passione attraverso un mini corso gratuito. L’appuntamento è inserito nel programma di “Cinecibo” che si terrà in contemporanea alla sesta edizione del “Salone Internazionale della Mozzarella di Bufala Campana e dell’Alimentazione Mediterranea”. 6 N° 41 12 Novembre 2011 Capaccio POLITICA. Feola a Capaccio Paestum chiede tempo e promette le primarie Fasolino e Palumbo ballano da soli. Voza confronto sul programma Marcello Feola, responsabile del tesseramento del Pdl salernitano e uomo forte della giunta di Edmondo Cirielli, si è precipitato nella sezione del partito a Capaccio per fermare lo stillicidio di candidature che si sono affacciate sul proscenio elettorale capaccese. Ad accoglierlo il nocciolo duro degli iscritti della sezione retta da Franco Sica, Giuseppe Troncone, consigliere Pdl, e un nutrito numero di invitati scesi dalla valle del Calore e degli Alburni. Più che i presenti fanno notizia gli assenti, a cominciare dal gruppo che sta procedendo a ritmo serrato nella promozione di Antonio Fasolino, assessore provinciale, amico e sodale di partito di Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, come Roberto Voza e Giuseppe Mauro. Come non c’erano gli ex assessori di Enzo Sica, come Sergio Butrico, Alfonso Santomauro schierati sulle stesse posizioni. Assenti anche i diellini di Ponte Ba- FRANCO PALUMBO rizzo che sono entrati nella cordata di Pasquale Marino in cambio della promessa di vedere insediata nella contrada la farmacia comunale (il contributo da parte del comune sarebbe di circa 90.000 €). Feola dichiara di essere a Capaccio per organizzare la meglio la presentazione del libro su chi c’e il resoconto di quanto realizzato dalla giunta Cirielli nei primi due anni a Vallo della Lucania venerdì 11 novembre presso il teatro la Provvidenza. Chiede ai militanti di mobilitarsi al fine di dimostrare che il successo del tesseramento appena chiuso venga confermato dalla volontà di partecipazione dei militanti. Tutti i presenti sono in attesa di una parola chiara sulla scelta del candidato a Capaccio su cosa il partito ha intenzione di fare nei confronti di chi, pur iscritto, ha deciso di passare dall’altra parte della barricata e cioè con chi regge le sorti dell’amministrazione della città Dei templi. L’unica risposta che arriva da Feola è che sarà il congresso provinciale convocato per fine novembre, a deliberare su come procedere per la scelta dei candidati a sindaco in comuni con più di ventimila abitanti: l’orientamento e’ quello di procedere alla scelta con le primarie di partito o di coalizione. A poco sono valse le rimostranze degli iscritti che hanno fatto presente che gli altri candi- dati sono già nella fase della composizione delle liste. L’impressione che se ne è ricavata è stata quella che il plenipotenziario di Cirielli abbia voluto prendere tempo mettendo avanti la questione delle primarie per concordare con il presidente il modo di sbrogliare la matassa in cui si e’ ingarbugliata la situazione pestana. Infatti, se si considera che, a parte il salto del metaforico “Rubicone” da parte degli amici di Gambino, restano in campo molti personaggi di primo piano che si sono già spesi promettendo appoggio a destra e sinistra. C’e da aggiungere che sarà molto difficile che Fasolino, e il gruppo che lo sostiene, accetti di concorrere alle primarie con avversari come Franco Sica, Enzo Sica, ed eventuali altri pretendenti di una eventuale coalizione. Sarebbe più probabile, invece che si possano incontrare Franco Palumbo e lo stesso Fasolino per una sorte di “ballottaggio” tra i due gruppi che ancora non sono strutturati con liste e comitati. Potrebbe essere questa la vera sorpresa della fase preelettorale. Gennaro De Caro è alla ricerca di compagni di strada. Pasquale Marino comincia a dispiegare le iniziative che dovrebbero far percepire l’azione dell’amministrazione sul territorio comunale, oltre ad effettuare il “marcamento stretto” di ogni possibile candidato con l’avvicinamento di uomini e donne vicini, per parentele o altro, per indebolire il loro pacchetto di voti. Una cosa e’ certa, i nodi da accogliere sono molti e non e’ detto che il presidente della provincia voglia imbarcarsi nell’impresa: la migliore soluzione per lui è quella di far macerare a situazione nel suo brodo e appoggia il candidato che saprà uscire la gruppo con l’investitura più ampia lo appoggerà, con o senza primarie. Velina IL PERSONAGGIO. Nunzio Daniele si candida e si presenta Scegliere è un diritto... ma scegliere bene è un dovere! Prima di scegliere il futuro Sindaco di Capaccio, se non siete già schierati, cercate di analizzare la figura degli altri candidati (portavoce inclusi) ma anche quella degli aspiranti consiglieri comunali. Cercate di sapere che lavoro fanno e se il loro lavoro è compatibile con la gestione di un Comune così importante come il nostro. Chiedete anche se la professione che essi svolgono concede loro del tempo da dedicare al Comune in caso di elezione.Se tali candidati hanno già avuto qualche responsabilità nella gestione del Comune, chiedete loro cosa hanno fatto oltre che portare un Comune così straordinario e così ricco ad un livello di scarsa vivibilità. Chiedete loro anche se conoscono una lingua straniera per poter dialogare con gli operatori turistici e televisivi stranieri quando vengono a Paestum. La partita del 2012 si gioca soprattutto su questi elementi che sono finalizzati all’aumento delle presenze sul nostro territorio e quindi alle strategie da mettere in campo per realizzare l’obiettivo. Infatti più turisti vengono e meglio è per tutti. Chi sono Se volete un sindaco capaccese (sono nato nel Comune di Capaccio il 7.8.1942), io mi sento pronto a gettarmi nell’arena per confrontarmi con gli altri. Chiunque può essere eletto Sindaco di un paese o di una città ma bisogna poi considerare cosa può fare la persona che viene eletta. Io non sono nè medico, nè veterinario e nè architetto (tutti professionisti degni di stima) ma posseggo la laurea che è la più compatibile con la carica di Sindaco (scienze politiche con una tesi sul processo formativo della costituzione americana) e conosco molto bene le esigenze di tutti i turisti oltre che il territorio del nostro Comune. Parlo correntemente 3 lingue straniere, ho viaggiato moltissimo in Europa e in America, sono stato truffato ma non ho mai truffato, sono stato derubato ma non ho mai rubato, ho trovato un portafoglio e l’ho restituito. Più di una volta, come resto, mi è stato dato del denaro in più e l’ho restituito, non bestemmio e soprattutto non dico parolacce quando parlo. Non sono mai stato coinvolto in episodi squallidi e non ho mai chiesto nè accettato polpette da chi gestisce il potere. Ho una visione rigorosa ma cristiana della vita. Durante la campagna elettorale non affiggerò manifesti perchè non voglio sporcare i muri e non intendo indebitarmi per la politica. Per me il Comune non è un castello da conquistare per asservirlo ai miei interessi. Sono fiducioso in tutti quei cittadini che vogliono affidare il Comune ad una persona onesta, ricca di talento e che abbia una forte inclinazione alla legalità. Cosa ho fatto in tempi non sospetti Quando avevo 20 anni ho fatto l’operaio in una fabbrica di giocattoli a Milano (avevo il diploma di maturità classica). A San Giuliano Milanese (dove ho abitato due anni in via Turati 33) ho fatto l’impiegato comunale, prima all’anagrafe e poi all’ufficio ragioneria e tributi comunali. A Pontedera (provincia di Pisa) ho fatto per circa un anno l’amministratore di piccole società. Tornato nella mia terra natale (giugno 1970), ho sempre cercato di aiutare la povera gente e non sono stato mai disonesto. Mi ricordo di zio Giovanni A. (aveva un negozio a Ponte Barizzo ed era un uomo onestissimo e sempre gentile) che spesso veniva a trovarmi quando riceveva delle carte. Dopo avergli risolto il problema, zio Giovanni voleva pagarmi ed io non ho mai preso un soldo pur avendone bisogno, in quel tempo, per fare la spesa. La figlia Maria (che vive a Capaccio Scalo) può testimoniarlo. Nel 1978, da assessore comunale (lo sono stato solo per 4 mesi), feci due grandi proposte alla Sovrintendenza: la prima di ricostruire le mura perimetrali dell’antica Paestum (cosa questa che è stata fatta con molti anni di ritardo); la seconda di organizzare una grande mostra di reperti pestani in America. Dalla città di Saint Louis (Missouri) venne la signora Elaine Moss a fare migliaia di fotografie. Fu così che io, il Prof. Mario Mello e CONTINUA A PAGINA 7 Capaccio N° 41 12 Novembre 2011 7 Accade a Capaccio. Scatta l’aumento del 141% per la tassa per lo smaltimento I contadini pagheranno quattro volte in più che al Consorzio di Bonifica Costerà di più l’acqua a Capaccio. Lo denuncia il consigliere comunale Troncone. E’ stato dato mandato all’Ufficio Tributi e, alla società Capaccio Paestum srl, di vessare per ancora più la cittadinanza con il rincaro, ovvero la triplicazione del rapporto tra la fornitura di acqua potabile e la tassa per il servizio idrico integrato, ruolo fogna e depurazione per l’anno 2009”. In effetti dai ruoli risulta un aumento di circa cento contribuenti portando la tassazione complessiva da €. 4443.328 ad €. 969.473, ben oltre alle previsioni ed ai residui attivi riportati nel bilancio consuntivo 2009. Quello che amareggia, inoltre, di questa operazione è la constatazione che il servizio di depurazione delle acque costa molto di più dell’approvvigionamento delle acque stesse. In effetti l’acqua potabile costerà di meno per la sopravvivenza vera che per l’igiene, ovvero i costi dell’’acqua per bere e vivere sono inferiori a quelli per lo smaltimento dell’esubero della stessa. Infatti il Consorzio di Bonifica Sinistra Sele di Paestum, per la fornitura dell’acqua potabile, nonché della realizzazione e manutenzione della rete, applica la seguente tariffazione: servizio acquedotto per utenze domestiche: €.0,33;0,45;0,58; servizio acquedotto per utenze rurali €. 0,12; 0,15; 0,17. Con tali tariffazioni, non variabili poiché fissate dal CIPE e solo tale autorità può variarle, il Consorzio di Bonifica di Paestum riesce a gestire una massa di acqua più grande ed una rete di distribuzione del servizio sicuramente più ampia di quella fognaria gestita dal comune, senza tener conto dell’improponibile paragone tra le sollecitazioni sopportate dall’una o dall’altra rete. Il comune invece, per le acque reflue, applica le seguenti tariffazioni: servizio fognatura €.0,090; servizio depurazione €. 0,629200. Il risultato finale è una sferzata a sangue del 141% di aumento della tassa per la raccolta e la depurazione delle acque reflue. Un aumento di tassazione inopinato di cui la maggioranza di questo consiglio porta la responsabilità. A Capaccio SEGUE DA PAGINA 5 il prof. Gerardo Di Pasquale (insegnante di inglese ad Agropoli) andammo per la prima volta negli Stati Uniti d’America (23 maggio 1981). La mostra, dopo tre anni di preparazione e di scambi culturali, non si fece più perchè il Sovrintendente, all’ultimo momento, per protesta contro gli Americani negò il consenso. L’ex Sindaco di Capaccio Giuseppe Rag. Pace, che all’epoca fu ospite del Sindaco di Saint Louis mentre noi tre fummo ospiti di una Università americana, conosce molte cose di quel mio grande progetto di organizzare una mostra in America. Nel 1991 ho fatto una battaglia contro i pesticidi cancerogeni che, nel nostro Comune, hanno provocato la morte di molte centinaia di persone (tra le quali mia sorella Anna morta il 17 luglio 1991). Nel 1992 ho avuto il grande piacere di segnalare l’ospedale di Roc- cadaspide (era finito ma non veniva aperto) a Striscia la Notizia che mandò il Gabibbo per un eccellente servizio e pochi mesi dopo l’ospedale fu aperto. La lettera di ringraziamento di Striscia la Notizia, per questo mio intervento, è stata pubblicata nell’edizione di marzo 2011 del mio giornale “l’Ira di Achille” Vi chiedo di riflettere prima di gettare il Vostro voto alle ortiche, quindi di non privilegiare persone che non hanno nessuna capacità per far crescere il turismo in un posto così bello. Pensate che ci sono state persone (direi servi di questo o quel candidato) che hanno venduto il loro voto portando nel seggio il telefonino per fotografare la scheda elettorale sulla quale hanno segnato il nome del candidato per farsi dare qualche Euro. Questo, vorrei ricordare, è un reato penale ma soprattutto una cosa squallida. A chiedere questo GIUSEPPE TRONCONE depurare le acque costa molto di più che captare e distribuire l’acqua pura. Notevoli le diseconomie di gestione. Nell’anno 2010 tali somme le ritroviamo, tra i residui attivi, ancora non riscosse oltre a quelle dovute pari pari per i ruoli dell’anno 2010, anche se a ben vedere le spese da coprire per lo stesso anno hanno un importo maggiore. Questo sta a dire che noi cittadini di Capaccio abbiamo pagato addetti alla emissione ed all’invio delle cartelle delle tasse senza che il servizio fosse fatto. Se a questo ag- NUNZIO DANIELE “favore” sono proprio quei nullafacenti che vogliono comprare il voto e che quindi, senza alcuna forma di dignità, vogliono la “prova” prima di mettere mano al portafoglio. Liberiamoci di tutte quelle persone che hanno oscurato il futuro del nostro territorio e che non sono in grado di fare niente per i cittadini se non di arraffare a dritta e a manca. giungiamo che abbiamo speso circa 250.000 Euro per riaccertamento tributi alla Società Servizi Capaccio Paestum srl, allora si che c’è da piangere. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come si fa a riaccertare tributi senza che siano stati emessi i ruoli di competenza e come si fa a voler recuperare crediti quando non è stato emesso il titolo di credito originario. Dalla lettera del 7 ottobre 2011 dell’Ufficio Tributi, si rileva “ AVVISO DI PAGAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO RUOLO “FOGNA E DEPURAZIONE ANNO 2009”. Se la tassa deve servire per far fronte alle spese relative al servizio da prestare e prestato allora ha senso che la stessa venga determinata in via preventiva nei ruoli di inizio anno e integrata a recupero nei ruoli dell’anno immediatamente successivo al fine di garantire i relativi pagamenti delle spese sostenute nei tempi ragionevoli e nei modi dovuti. Se cosi non è, come in effetti non è, allora l’operazione desta sospetti soprattutto se questa avviene nelle immediate vicinanze della scadenza di un impossibile riequilibrio o assetto generale di bilancio. E’ facile dire non quadrano i conti, non poniamoci alcun problema, aumentiamo le tasse e le entrate, assumiamo qualche altro inutile addetto per parare una “defaillance” di consenso elettorale e tiriamo avanti sulla pelle dei più. Il cittadino che non ha possibilità di difesa, se distratto mugugna e paga, se impossibilitato non paga e vive nel terrore di ritorsioni ingiuntive ed impositive, se invece è consapevole ed ha possibilità, scarica il tutto su chi non può esimersi dal pagare. Il mio pensiero corre, forse per appartenenza o perché vivo in zona agricola, ai contadini che a seguito di questa scellerata deliberazione debbono pagare lo scarico e la depurazione delle acque quattro volte in più della fornitura assicurata dal consorzio di bonifica. In verità il salto in avanti dei costi, si è verificato dal momento che è stata fatta la convenzione con la società in house contravvenendo alla ragione per cui questa è stata creata, e dando per l’ennesima volta ragione ai miei dubbi, ed ai sospetti denunciati prima che i guai succedessero. Non un rapporto economico-operativo, non uno straccio di documento che per una volta almeno giustificasse trasferimenti ed interessi di personale dipendente ed amministratori di questo comune presso quella società. Solo e soltanto interessi politicoelettorali e danni, si forti danni alle tasche dei cittadini di Capaccio. E’ stato più volte rappresentata la incompatibilità del Direttore Generale del Comune con la carica di Amministratore Unico della società, per nomina diretta del Sindaco che ha continuato imperterrito a far da padrone su un organismo che deve essere della comunità, non suo personale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, 243.000 euro la perdita per il primo anno, al cambio di amministratori al secondo anno con gestione del Direttore Generale altri 293.000 euro di perdite, a luglio del terzo anno, un debito con la società di somministrazione lavoro di oltre 500.000 euro un aggravio di interessi (solo spese e niente frutto o servizi) di altri 300.000 euro circa. Adesso la triplicazione della tassa fognaria destinata ad un ulteriore incremento se si tiene conto che il comune è debitore verso il consorzio di bonifica di circa un milione di euro per scolo di acque nei canali consortili: non ultimo il fatto che la prossima amministrazione per mettersi in regola con i conti dovrà necessariamente ricorrere all’accorpamento delle tasse del 2010 e del 2011, nella considerazione che i ruoli relativi non sono stati ancora emessi e tener conto dell’ulteriore aumento dei costi di gestione riscontrati negli anni in questione. Giuseppe Antonio Troncone A 8 N° 41 12 Novembre 2011 Agropoli ALBANELLA. Poliziotto “di strada” premiato per i meriti di servizio Luigi Bavoso, ora pensionato contento dopo una vita avventurosa Albanella, un paese in provincia di Salerno, può vantare di aver dato i natali ad un decorato per meriti di servizio. Luigi Bavoso, ex poliziotto in pensione originario di Albanella, è stato insignito, il giorno 18 ottobre 2011 presso il Prefetto di Roma, della Medaglia d’oro al merito di servizio e la Croce d’argento per anzianità di servizio. I riconoscimenti sono stati assegnati il 02 giugno 2011 e notificati il 18 ottobre 2011 quando sono stati ritirati. Tutto ebbe inizio il 01 settembre 1977 con la partenza per la scuola di polizia di Alessandria con incarico di centralinista. Col tempo ha avuto la possibilità di lavorare al primo reparto “Celere” di Roma e al commissariato 9 Un certo buontempone perditempo, a tempo perso, ha letto un mio articolo, tempo addietro e, forse solo per passatempo, ha comunicato, ad un altro amico, che non sa come passare il tempo libero e si mette a parlare con un perditempo pure lui, una osservazione che lascia il tempo che trova. Tempo addietro, secondo costui, ho scritto un articolo che non aveva né testa né coda. Forse avevo staccato il cervello dalla fantasia. Quando scrivo spesso stacco il cervello dalla realtà, politica ed economica specialmente, per dedicarmi in maniera semiseria ad un prodotto letterario estraneo a certi preconcetti usuali, per sfociare nel semiserio, quasi irreale, avulso dalla realtà materiale e materialista di tutti i giorni. “Cristoforo Colombo”. E’ stato anche autista della volante al commissariato “Monteverde” di Roma. Ha lavorato anche al posto di polizia all’ospedale “San Camillo”. Non poteva mancare un’esperienza breve ma intensa col trasferimento alla questura dell’Aquila con incarico di operatore radio e telefonista del 113 quindi riceveva e mistava le telefonate che pervenivano. Dal 1994 ha lavorato al grande commissariato “Centocelle” come sottufficiale di turno e dopo la chiusura di quest’ultimo fu trasferito al commissariato “Prenestino” fino alla pensione nel dicembre 2008. Luigi ama definirsi un poliziotto di strada e per rendere l’idea del suo lavoro dice che “sapevi quando uscivi per andare a lavoro ma non sapevi se riportavi la tua pelle a casa”. Nel 2009 ha festeggiato la pensione in un ristorante del suo paese natìo affittando un pullman proprio per far sì che tutti i colleghi fossero presenti. Per l’occasione Luigi allegò una frase al dipinto dello stemma della polizia regalato a tutti i presenti alla bellissima giornata con su scritto: “Se avessi saputo che in pensione si sta così bene, non sarei mai andato a lavorare!”. Luigi è un uomo semplice ed umile che della notorietà non gli è mai importato nulla ed ha lavorato con passione e dedizione in tutti gli anni di servizio in polizia a Roma. LUIGI BAVOSO Katia Lettieri A PARER MIO di CATELLO NASTRO Scritti senza testa e senza coda Non scrivo per mestiere, nemmeno retribuito, ma solo per hobby. Qualcuno potrà obiettare che è uno strano hobby, ma se in fondo elenchiamo i suoi passatempi potremmo anche arrivare alla logica conclusione che i suoi sono fatui, inutili, se non addirittura dannosi, per se stesso, per la famiglia e per la società. Prendiamo l’esempio del gratta e vinci. Mi gratto ogni tanto per scaramanzia, ma non per vincere il superpremio da un milione di euro. Si rischia di dissipare anche un patrimonio. E molti lo fanno. Oramai questo nuovo gioco è stato giustamente definito “gioco d’azzardo”. Ci sta gente che per diventare più ricca ha giocato tutto quello che aveva, impoverendosi materialmente e spiritualmente. Solo per leggere un numero nascosto che costa una certa somma e ti da l’illusione di diventare miliardario. Leggo e scrivo a tempo perso, Ci sta chi guarda la televisione dieci ore al giorno, cambiando canale anche mille volte al giorno, chi segue tutto il calcio minuto per minuto, recandosi in piazza subito dopo la partita per partecipare all’assemblea dei tifosi per commentare i commenti di coloro che commentano i commenti di altri. Alzando la voce e magari disturbando un ragazzo che sta comunicando con la fidanzata temi d’amore e non di sport declassato a solo infantile tifo, parola che già dal nome fa riflettere. Passo tre ore al giorno ( qualche volta di più, qualche volta di meno) al computer scrivendo cose che altri non si sognerebbero di scrivere, perché ritengono di essere scrittori seri. Ma io scrivo per hobby. Uno strano hobby, ma degno di rispetto. Il sabato mattina vado dal giornalaio per comperare una copia di “Unico” e mi sento dire che ha già venduto tutte le copie che aveva, passo dall’altro giornalaio, che mi comunica la stessa cosa. Infine dal terzo riesco a trovare l’ultima copia rimasta. Senza sfogliare, me la porto a casa e me la leggo in poltrona, comodamente. A questo punto il solito lettore acuto, attento ed oculato potrà obiettare:” Ma perché non la fai conservare dal giornalaio vicino casa?”. Per il semplice fatto che tutti i giornalai di Agropoli sono miei amici e devo andare una settimana da uno e poi da un altro. Approfittando per fare anche due passi e salutarli. Leggo il periodico ed anche…il mio articolo. Stampato sembra più bello! Scrivere è comunicare. L’invenzione della bomba atomica ha cambiato il mondo, ma è stata l’invenzione della scrittura che ha cambiato la civiltà. L’immagine televisiva passa e va. La scrittura, al contrario, rimane, e ti da anche il tempo di riflettere. E capire dove sta la testa e dove la coda!!! Alburni N° 41 12 Novembre 2011 9 LA STORIA. Il santo arriva nel 1122 quando il paese era quasi musulmano Lo scoglio di San Francesco monumento nazionale Lo scoglio di S. Francesco potrebbe presto diventare monumento nazionale. La giunta Alfieri ha infatti deliberato di formalizzare alla direzione regionale della Campania per i Beni Architettonici e Paesaggistici la richiesta di inserire lo scoglio nella lista dei monumenti di interesse nazionale secondo quanto disciplinato dall’art. 140 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. La richiesta è supportata dalla relazione storica sul convento di Agropoli scritta il 17 settembre 2011 da padre Felice Autieri, direttore della biblioteca dei frati minori conventuali della provincia di Napoli e studioso francescano. Il sindaco Franco Alfieri, sollecitato sull’argomento si è detto entusiasta dell’iniziativa e ha affermato che “L’art. 140 LO SCOGLIO DI SAN FRANCESCO del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio individua luoghi ed aree di notevole interesse pubblico che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità memoria storica, lo scoglio di S. Francesco, ubicato nell’area marina antistante la terrazza occupata dell’omonimo Santuario rappresenta un eccezionale documento relativo Cilento nelle figurine Panini Omaggio a una realtà emergente “Ce l’ho… ce l’ho, mi manca!” No, non si tratta di fuoriclasse del calcio o di altri sport e nemmeno di miti dello spettacolo, ma di luoghi, delle straordinarie bellezze del nostro territorio. Quando si dice Panini viene spontaneo pensare alle figurine dei calciatori. Ci abbiamo vissuto tutta l’adolescenza: gli scambi, il giocarci a tirarle, a capovolgerle, per vincerle ad un nostro compagno. Hanno fatto sognare generazioni le figurine, quando le partite si ascoltavano alla radio e il calcio non aveva ancora invaso le case tramite le pay tv e an- cora oggi conservano immutato il loro fascino. La Panini, storica casa modenese di figurine, ha deciso di dedicare una collezione al patrimonio UNESCO italiano. Riempirà d’orgoglio ritrovarsi tra le mani, scartando qualche bustina, una figurina che incornicia immagini del nostro Cilento da incollare accanto al Colosseo, Pompei, le Dolomiti e le Isole Eolie, Venezia e Assisi, i Trulli di Alberobello e le Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Sono questi alcuni degli speciali protagonisti della nuova collezione di figurine Panini “Il Patrimonio UNESCO in Italia”, in edicola da giovedì 20 ottobre. La Panini ha scommesso su questa particolare raccolta con l’ obiettivo di diffondere la conoscenza delle bellezze d’Italia fra le giovani generazioni e confermare, con un album bilingue (didascalie in italiano e inglese) la vocazione internazionale dell’azienda e il proposito di far diffondere anche all’estero la bellezza artistica del patrimonio Unesco presente nella nostra penisola. Questa importante iniziativa si colloca in un anno significativo in quanto centocinquantesimo anniversario dell’unità ita- alla tradizione che colloca il Santo di Assisi nel Sud d’Italia ed inoltre, in Italia, nessun altro luogo più vantare la presenza della stessa tradizione” La leggenda narra di un frate Francesco che, giunto ad Agropoli per predicare, fu scacciato dagli scettici abitanti di quel che allora era un piccolissimo borgo di pescatori, e si rifugiò sulla spiaggia. Da qui raggiunse uno sperone roccioso che affiorava tra le onde e iniziò a pregare in solitudine quando una moltitudine di pesci si raccolse intorno allo scoglio come a voler ascoltare le preghiere di Francesco e da quel momento, come da desiderio espresso in raccoglimento dal santo, lo scoglio non sarà mai superato dalle acque. Da più parti, anche franscane, si sono sollevati dubbi sulla presenza del santo di Assisi ad Agropoli e sull’oriliana e cinquantesimo dell’azienda dei fratelli Panini. Nella collezione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO e che ha ottenuto il patrocinio ufficiale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, troveranno spazio tutti i quarantasette siti UNESCO italiani. Sfogliando l’album si compirà un viaggio immaginario da nord a sud del paese ammirando, come in un volo, le sue bellezze, riscoprendo i luoghi di maggiore interesse naturalistico ma anche storico, artistico e culturale. Dalla Panini, dunque, un omaggio all’Italia e alle sue eccellenze. Quale sarà l’introvabile, il Pizzaballa delle meraviglie d’Italia? “ MARMI PIETRE E MATERIALI RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA” S.S 18 Km 91,150 > 84047 Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617 > fax +39 0828 723618 www.marmisacco.it > [email protected] gine del convento situato proprio sulla roccia che guarda la spiaggetta con lo scoglio e proprio per far chiarezza giunge la relazione di padre Autieri nella quale si legge che “La tradizione e le fonti convergono sul fatto che il convento sia stato fondato dal Santo assisiate. Dalle fonti a nostra disposizione il convento esisteva già nei primi decenni del XIV secolo come ci risulta dalla serie di fr. Paolino da Venezia… Per quanto riguarda la costruzione del convento di Agropoli, si presume che esso sia stato edificato su esplicita richiesta del Santo e che i lavori siano stati iniziati già prima del 1230, dopo circa quattro anni dalla sua morte, e durati circa otto anni. E’ uno dei conventi più antichi della provincia francescana per ciò che riguarda la zona del salernitano.” Il Wadding, importante storico francescano, sostiene che il Santo di Assisi sia giunto ad Agropoli il lunedì di Pasqua del 1222 ricevendo all’ordine il futuro Ministro provinciale di Calabria fra Daniele poi martirizzato a Ceuta in Marocco. La reazione scettica e aggressiva degli agropolesi alla predica di frate Francesco non deve destare troppa meraviglia infatti giova ricordare come il nostro borgo fosse uno degli ultimi “ribat” musulmani nel mediterraneo e quindi abbastanza scristianizzato. Tutti gli agropolesi sono legati da un grande affetto a quello scoglio con la croce e alla sua spiaggetta pietrosa e, qualora quello spuntone di roccia fosse proclamato monumento nazionale, il cuore di Agropoli si riempirebbe ancora una volta d’orgoglio. Pagina a cura di Filippo Romanelli 10 N° 41 12 Novembre 2011 Albanella-Altavilla La storia complessa del maniero altavillese verso una nuova svolta “Castello vendesi, mite richiesta. Solo 2 milioni di euro” Si vende Il castello medioevale di Altavilla Silentina. L’annuncio è sul sito immobiliare.it: “Vendesi Castello mq. 4000 Alla via Castello, 1 in Altavilla Silentina . Ristrutturato al 70%. Tutti documenti in regola”. Per ulteriori informazioni occorre rivolgersi alla “Vinci immobiliare” di Somma Vesuviana. Il prezzo? Due milioni di euro. Da oltre dodici anni il maniero silentino è di Alfredo Abbaneo, il proprietario di Tele A, la televisione napoletana che ha imposto all’attenzione generale il fenomeno dei cantanti neomelodici. Pochi mesi fa un’interrogazione di Michele Gallo e Franco Amoroso, consiglieri comunali di opposizione, aveva riaperto la questione: “A oltre dodici anni dall’acquisto, gli attuali proprietari non hanno ristrutturato, né reso fruibile il bene di che trattasi e, anzi, sembra che abbiano sospeso i lavori di IL CASTELLO MEDIEVALE restauro che erano in corso da svariati anni”. L’annuncio di vendita in parte gli dà ragione: Abbaneo ammette di aver completato i lavori al 70%. Per otto secoli questo castello è stato la residenza di governatori, feudatari, sindaci e podestà. Del potere e della politica, ma anche delle arti: in quelle stanze c’è stato uno degli atelier principali della casa d’arte Solimena che, tra la seconda metà del Settecento e i primi dell’Ottocento, controllava il mercato delle arti visive nel Regno di Napoli. Abbaneo aveva promesso di rinnovare questi fasti con più “eventi” commerciali e mondani, gli esterni di teleshow musicali, i servizi di mensa e ospitalità a una sala congressi e finanche un “centro-benessere”. Tutto è finito in una bolla di sapone. La storia ancora racconta di come il Re tolse il Castello ai nobili Colonna e lo passò ai nipoti di Angelo e Francesco Solimena, “per compenso delle pitture eseguite a Capodimonte e a Palazzo Reale”, opere fornite dagli artisti originari dell’allora Nocera dei Pagani. Alla fine degli anni Novanta la svolta: con poco meno di mezzo miliardo di vecchie lire, Alfredo Abbaneo diventa il proprietario di un complesso monumentale (vincolato sin dal 1925) con quaranta stanze, diversi saloni e capienti sotterranei. Dopo qualche tempo parte l’operazione di ristrutturazione e di consolidamento statico dell’imponente costruzione. I lavori vanno a rilento ed è di pochi mesi fa l’ennesima protesta del municipio per quella gru che continua a campeggiare sulla piazza principale: “Il direttore dei lavori mi ha scritto che presto avrebbero ripreso a lavorare regolarmente”, racconta l’ingegnere Alessandro Fusco, capo dell’ufficio tecnico di Altavilla. Difficilmente ciò avverrà, vista la manifesta volontà di doversi disfare della proprietà. Oreste Mottola IL COMMIATO. In Brasile è scomparso don Antonio Polito Il Prete coraggio: 60 anni tra gli ultimi Che avrebbe fatto il missionario lo decise da bambino ascoltando i racconti di don Antonio Cortazzo al Seminario di Altavilla. E’ stato sacerdote, missionario, insegnante, scrittore e giornalista operando nelle zone più impervie e difficili del Brasile e dell’ Argentina.E sono tante le attività di cui è stato responsabile fino a pochi giorni fa. Oggi a sentir nominare ltambè ed ltaparica, cittadine dello stato brasiliano di Bahia, si pensa subito al turismo ed alla samba. Ma non erano affatto dei posti allegri quando vi arrivò, nel 1953, il missionario altavillese Antonio Polito. Ed il suo volto placido di uomo operoso e pacioso si illumina quando racconta della difficile lotta intrapresa mezzo secolo fa contro la Mafia brasiliana, che, significativamente, si chiamava “impresa della morte”, con le sole armi della cultura e della fede, e dell’azione per redimere interi quartieri dalla piaga della prostituzione, dando da mangiare e portando a scuola i figli delle prostitute. O dei rapporti difficili con i padroni delle grandi fazendas. Vi ha fondato molte scuole e con suor Walkiria Alves de Amorim ha dato vita alla Congregazione delle Suore Volontarie del Cristo Re. Il sacerdote nasce a Cerrocupo di Altavilla Silentina, figlio di Carmine Polito e di Anna Di Venuta. Nel nostro paese ha frequentato le scuole elementari e quando, nel 1941, i Vocazionisti di don Giorgio Mele aprirono il Seminario, lui fu tra i primi a frequentarlo. E vi veniva a parlare di infedeli da convertire il prete albanellese don Antonio Cortazzo. Questo fece scattare la “molla” nel giovane altavillese che ebbe poi modo di approfondire l’argomento con l’appassionata lettura di libri e periodici d’argomento missionario. Intanto, al paese, si consumano i drammi legati allo sbarco Alleato del 1943 ed alla furibonda resistenza dei tedeschi. Seppelliti i morti e rimarginate le ferite la vita ricominciava per tutti. Per Antonio Polito il primo dopoguerra fu scandito dalle tappe per arrivare ad indossare l’abito sacerdotale: il Ginnasio, il noviziato, la teologia Nel 1950 viene consacrato sacerdote. Tre anni dopo riesce a concretizzare il sogno di andare missionario: la destinazione è per una località compresa nel golfo di Bahia E’ Itambè. Vi arriva perché un giovane funzionario del “Banco do Brasil” si è reso conto che per l’opera di “civilizzazione” IL LIBRO DI PADRE ANTONIO POLITO della zona in cui è intento c’è assolutamente bisogno della presenza della Chiesa. Qui la vita umana contava poco, cosi come le leggi, e la gente era abituata a farsi giustizia da sola Con la parola d’ordine: “Non ammazzate” partì la a prima azione di P. Antonio con una vigorosa campagna di stampa sui giornali locali come Voz de Itaparica e Voz do povo, contro questa sorta di legge del taglione che imperava. CONTINUA A PAGINA 11 Alburni LAURINO. La storia di S. Elena di Laurino, vergine anacoreta La santa contadina vissuta in una grotta a Pruno Le notizie biografiche su Elena Consalvo sono scarne, ma ciò non ha ostacolato lungo il corso dei secoli, la devozione dei laurinesi verso la loro santa protettrice, la quale, secondo quanto concordano diverse pagine di storia locale, ebbe i natali proprio in questo angolo, allora sperduto, dell’odierno Cilento. “Chi si ritirava a vivere nel deserto per raggiungere, in mortificazione e in preghiera, la perfezione cristiana” e in seguito, più semplicemente “religioso che vive in solitudine, digiunando e pregando”, è questa la definizione di anacoreta, ed Elena da Laurino, lo fu. La magra documentazione sulle sorti di Elena, ci permette comunque di delineare un quadro più o meno chiaro e completo delle sua breve vita. Stando alle ricerche affrontate soprattutto negli anni del ‘900 ultimo scorso, la fanciulla vide la vita alla metà circa del VI sec.; altri studiosi, invece, collocano la nascita della romitella di Laurino, a cavallo fra l’VIII e il IX secolo.Se qualche margine di dubbio, ancora persiste sulla data precisa di nascita, più certezza si ha sulla famiglia di origine, l’allora Consalvo, la quale, secondo storici e biografi, all’epoca non era partico- larmente agiata ma fatta di persone oneste. Una forte vocazione, pare si accese nella giovincella, già in tenere età, e si consolidò durante gli anni dell’eremitaggio. D’immensa bellezza, sia d’animo che d’aspetto, umile e benevole, non ebbe vita facile; e proprio queste sue doti, furono la causa dei suoi tormenti, che in realtà, verranno appagati dal suo amore verso Dio. Invidia a tanta bellezza, portò la famiglia di Elena, a rivoltarvisi contro, tanto che la piccola subiva ingiustamente continue percosse, fatte di ingiurie e maltrattamenti. Ma la bontà di Elena, che superava ogni confine materiale, nonostante il dolore che l’allontanarsi dagli affetti familiari le poteva causare, la portò ad abbandonare la casa paterna, incamminandosi verso le alture che circon- SEGUE DA PAGINA 10 Ed erano soprattutto i sicari dei grandi fazenderos a dettare legge in una comunità locale dove vivevano mischiati discendenti di portoghesi, africani, indios ed alcune famiglie genovesi. I coraggiosi Vocazionisti intrapresero cosi una delle loro prime azioni missionarie, anche perché i Salesiani interpellati per prima non se r erano sentita di intervenire in una realtà cosi difficile. Ma il lavoro di P. Antonio e dei suoi collaboratori diede i suoi frutti: venne costruita una scuola dalle elementari alle superiori che arrivò ad avere 600 alunni, si edificò una bella chiesa e l’ambiente locale venne così civilizzato tanto che la polizia adesso gira disarmata. Dai ragazzi educati dai Vocazionisti proviene anche gran parte di quella che è oggi la classe dirigente dello stato: sono deputati, dirigenti di banche, medici e grandi commercianti. Altambè don Antonio è stato, contemporaneamente, parroco, direttore di collegio, insegnante di matematica. Vi edificò la Chiesa della Madonna della Grazia. Dopo più di vent’anni di attività missionarie a padre Antonio vengono affidate anche le attività ecclesiali di un’altra città: Vittoria de Conquista. Qui, oltre a fare il SANTA ELENA davano il paese. Un lungo pellegrinare la condusse in un anfratto della montagna, nei pressi della località oggi denominata Pruno; e questo angolo ombroso, isolato, esposto alle intemperie, le fu da dimora: un luogo che con la sua presenza rinvigorì e dove ebbe inizio la vita di Elena come anacoreta. Qui trascorreva le sue giornate la fanciulla, alzando gli occhi al cielo limpido e azzurro che si scorgeva tra la folta vegetazione, lo stesso cielo che le aprì, poi, le porte della vita eterna. Trascorse la vita in solitudine e in preghiera, elevando le sue invocazioni al mondo celeste, finché, ancora fanciulla, quel Dio che lei tanto amava, volle riportare a se. Secondo la leggenda, che in parte si mescola con la storia, nella grotta di Pruno vennero rinvenute le sue spoglie, traslate, dall’allora vescovo pestano nella sua cattedrale. Qui furono probabilmente rapite dai francesi, nella convinzione che quei resti fossero appartenuti ad Elena Imperatrice e vennero portati nella loro patria. Nella seconda metà del 1200, le reliquie, furono nuovamente riportate in territorio campano, nella città partenopea, ad opera di Margherita di Bourgogne, sposa di Carlo I D’Angiò. parroco, svolge anche importanti incarichi di responsabilità in seno alla Conferenza dei Vescovi del Brasile. Nel 1983 P. Antonio decide che è arrivato il momento per andare a svolgere in Africa la sua attività missionaria. Ha già la valigia pronta, quando gli arriva “l’ordine” di recarsi in Argentina, a S. Juan, per occuparsi della vasta realtà delle Ande argentine. Mentre è qui l’altitudine gli gioca un brutto scherzo aggravandogli alcuni problemi cardiaci. La salute gli impone quindi di far ritorno ad ltambè dove ha ripreso a svolgere le sue consuete attività. Oreste Mottola Ancora vicissitudini diverse, prima che i resti della santa fossero restituiti ai laurinesi. Solo sul finire dell’800 Elena ritorna alla terra natia, e da allora la Santa riposa riposta in un’urna all’interno della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Diversi altari oggi si trovano in territorio laurinese, elevati ad Elena Santa; e diverse sono le leggende che ne spiegano il significato. Secondo una di esse, in ogni luogo ove Elena aveva lasciato il segno, fu elevata una struttura ecclesiastica; altre leggende, invece, additano i vari edifici ad altrettanti significati. È un po il risultato delle stesse memorie che si intrecciano tra loro. A Pruno. Ove secondo tradizione Elena si ritirò in eremitaggio, una cancellata chiude la grotta, che al suo interno conserva un piccolo altare del 1730. Il luogo è meta di pellegrinaggio il 29 del mese di giugno. A Gorgonero. Non si conviene in una opinione unitaria circa l’anno di fondazione di questa cappella, i cui studi oscillano fra il VI sec. e i secoli VIII-IX. Non è possibile nemmeno stabilire con esattezza se l’edificazione sia di stampo romanico-bizantino o decisamente medievale. Ciò è dovuto anche ai rifacimenti che la struttura ha subito nel corso dei secoli. Sorge nei pressi del fiume Calore, a poca distanza dalla località Pruno, ove un tempo pare vi sia esistito un cenobio italo-greco, il quale confermerebbe, in un certo senso, la veridicità del culto della santa in loco. Anticamente, all’interno sorgeva un primitivo altare in pietra, poi sostituito e vi si conserva una statua della Santa risalente alla prima metà del 1700. Inoltre, vi è la presenza anche di un altra scultura che rappresenta Elena in giovane età. Il ponte situato nei suoi pressi, per permettere di oltrepassare il Calore, fu appositamente costruito per rendere accesso alla cappella. Giuseppe Conte N° 41 12 Novembre 2011 11 12 N° 41 12 Novembre 2011 Cilento VALLO DELLA LUCANIA. Il 12 novembre una giornata per Vassallo “Il sindaco pescatore”, dalle 10,30 al Cenni Un incontro e un libro per non dimenticare. Il libro su Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ammazzato ancora inspiegabilmente da una pistola, davanti casa sua il 5 settembre 2010, è il racconto di una vita spesa per un ideale alto che verrà presentato per le scuole superiori, dal fratello Dario, sabato 12 novembre alle 10.30 all’ITCG Cenni di Vallo della Lucania. L’incontro, promosso dalla Fondazione Vassallo, recentemente attiva per aiuti umanitari nell’Africa del Nord, continuerà in pomeriggio, a partire dalle 16, nell’aula consiliare vallese. “Angelo - racconta il ANGELO VASSALLO fratello Dario, autore del libro scritto con Nello Governato - pensava, anzi sognava di guidare al meglio il suo comune. E in parte c’è riuscito veramente. Amministratore per più di una stagione di un piccolo paese della Campania, Pollica, è ora un modello di buon vivere e faro per le politiche di ecosostenibilità a livello nazionale. 5 Vele di Legambiente e Touring Club, sede di un patrimonio Unesco come quello della Dieta Mediterranea, esempio di raccolta differenziata in una regione maglia nera per le questioni ambientali. Pollica e Angelo Vassallo sono stati tutto questo in maniera semplice e naturale, così come era il sindacopescatore, abituato alle mareggiate e alle secche. Nella vita politica come in quella amministrativa. “Il sindaco pescatore”. Mondadori, 137 pagine, 17.00 euro. Nicola Nicoletti A Enza Di Stasi una studentessa di Felitto, la prima borsa di studio “Franco Orio” Le più belle notizie sono quelle che riferiscono di giovani divenuti protagonisti per meriti e comportamenti degni di lode e di apprezzamento. Ed è proprio il caso di ENZA,(Vincenza) DI STASI, figlia del prof. Lucio e della prof.ssa Mariarosaria Masullo. Enza, tra le primissime ad iscriversi alla facoltà di Medicina dell’Università di Salerno, ormai iscritta al sesto ed ultimo anno, è stata premiata, ex aequo con la collega Rosa Rosamilio, quale vincitrice della “ I^ Borsa di Studio Franco Orio per gli studenti di Medicina a Salerno”, dedicata all’illustre endocrinologo salernitano scomparso due anni fa. E la motivazione di questo premio non è da poco se consideriamo che gli elementi principali sono stati “ l’alta media dei voti conse- guiti agli esami”e “ il brillante percorso di studi”. Per chi conosce Enza, questi risultati non sono una sorpresa; “ il buon giorno si vede dal mattino” dice un vecchio proverbio ed è proprio vero considerato che questa ragazza conseguì il giudizio di “ OTTIMO”, cioè il massimo all’esame di terza Media a Felitto prima, e il massimo, cioè CENTO, all’esame di Stato al Liceo di Roccadaspide poi. Anche per i suoi ex insegnanti, quindi, questo premio costituisce un motivo di grande compiacimento. Enza, dunque, insieme a Rosa, sarà una delle primissime a conseguire tra breve la Laurea in Medicina e Chirurgia in questa Città dove la medicina è nata. Infatti la prima Scuola Medica in Europa sorse a Salerno oltre 1200 anni fa; ebbe grandissimo sviluppo e notorietà specialmente tra l’anno 1000 e il 1300 e non a caso in quel periodo la città di Salerno ricevette l’appellativo di “ Hippocratica Civitas”, cioè la città della Medicina ( Ippocrate è stato il più famoso medico dell’antichità). L’imperatore Federico II nella famosa Costituzione che firmò a Melfi nel 1231 stabilì che l’attività di medico poteva essere svolta solo da chi aveva conseguito il diploma presso la Scuola Medica Salernitana. La Scuola Medica Salernitana fu soppressa da Gioacchino Murat il 29 novembre 1811 e l’ultima sezione di Scuola Salernitana fu chiusa dal Ministro De Sanctis nel 1861. Fa veramente piacere che a distanza di 200 anni si ritorna di nuovo a rilasciare ENZA DI STASI a Salerno, nell’autonoma Università di Salerno, il Diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia. Questi giovani studenti, le due studentesse suddette e tanti altri loro colleghi, che già hanno dimostrato di essere bravissimi studenti, sicuramente domani saranno valentissimi medici. Bravi, dunque, augurissimi e …ad maiora. Donato Di Stasi Accomodatevi in Cilento! II SECONDA PAGINA Un bagno di emozioni sull’onda della forza della bellezza Cilento: razionalità e fantasia, cervello e cuore, realtà e mito! i sono luoghi della mia terra che hanno popolato l'immaginario collettivo di intere generazioni ed hanno scatenato il demone folle dell'ispirazione ad artisti di tutte le epoche. Sono quegli stessi che battono forte alle porte del cuore e della memoria ed accendono malinconie di nostalgia a chi ne è lontano. Il promontorio di Licosa rovescia nel mare festoni di pini d'Aletto a corona ed ornamento del monumento sepolcrale della ninfa/ sirena, scoglio bianco levigato dal pianto del mare a testimonianza di un suicidio per un mito infranto:Ulisse si sottrarre con astuzia al rito della seduzione, dolce e fatale insieme. La sirena ferita a morte nell'amore e nell'orgoglio, si lascia precipitare nell'abisso delle onde. Giove impietosito la trasforma in bianco isolotto/scogliera. Gli uomini vi accendono un faro a guida e protezione di naviganti incauti. Al largo di Palinuro il remo di una barca a pesca solitaria batte sull'onda placida. E' un mare tranquillo, come quello che ingannò il mitico nocchiero di Enea precipitato negli abissi per incauto sonno. E quel tozzo braccio di terra rischiarato a intermittenza da fasci di luce ne testi- C monia la disavventura eternata in un cumulo di pietre, cenotafio conteso, sulla collina degli ulivi tra Centola e Pisciotta. Più giù il Bussento si inabissa nelle grotte e riecheggia la storia del potente Alarico che vi cercò, forse, volontaria sepoltura con cavallo e tesoro. Paestum, nell'imponente maestosità dei suoi templi, parla del genio di architetti che trasferirono il fascino dell'arte dorica nella nostra terra e ne delimitarono i confini con santuari protettivi sulle rive del Sele e del Solofrone… Ma la kora straripò oltre per arrampicarsi sui crinali/corona delle colline, dove fiorirono "villae" palpitanti di vita e di attività agricole. E la città fu teatro di fiorenti botteghe artigiane, dove si palesò il miracolo dell'estro, dell'inventiva e dell'arte della manualità di Assteas e di altri maestri della sua scuola. E Velia celebra la fama di urbanisti consapevoli e lungimiranti, la cui bravura è testimoniata da quel miracolo di arditezza, impensabile nel V secolo a.C, che è la Porta Rosa. Ed agorà e terme ci parlano di alta scuola di pensiero; e sul filo del sofisma sottile troneggia Parmenide, scontroso ed Tutto Turismo con Cilento Incoming ilento Incoming è un operatore turistico che rappresenta, essendone diretta emanazione, di oltre 150 imprenditori che hanno le loro attività a Paestum e Agropoli, Ascea e Casalvelino e Santa Maria di Castellabate, Camerota e Palinuro, Golfo di Policastro: tutte le aree interne e costiere del Parco Nazionale del Cilento e Diano. È sul mercato con l'obiettivo di intercettare i flussi turistici nel territorio della provincia a Sud di Salerno e sostenere, assecondare e assistere l'azione dei tour operator e agenzie, italiane ed estere, che già operano nel Cilento o che hanno intenzione di includere la destinazione Cilento nella loro offerta turistica.Ogni turismo ha spazio e opportunità nella nostra terra: da quello archeologico e culturale a quello balneare, da quello ambientale all'aria aperta a quello enogastronomico, dal congressuale a quello sportivo, dallo scolastico a quello rigenerativo e per la terza età. Oltre tremila posti letto, decine di ristoranti, aziende di prodotti tipici (mozzarella, vino, salumi, ortofrutta, dolci ...) guide esperte del territorio e madre lingua per i turisti provenienti dall'estero, aziende di trasporto con bus ed auto di livello superiore, auto a noleggio con e senza autista, mezzi per gli spostamenti via mare convenzione con i principali vettori aerei per voli di linea sull'aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, aeroturismo con due aerei (3 e 5 posti) e un elicottero... Infine, da ottobre 2011 a Serre, nell'oasi di Persano riserva di caccia dei Borboni, è stato aperto il Golf clud "Le due Costiere" e ad aprile 2011, alla porte del nostro territorio, tra Eboli e Battipaglia, sarà aperto il "Cilento Village out let" con 140 negozi monomarchio! Insomma, il Cilento che si fa grande e promette molto di buono ... è ora di provarlo! C orgoglioso; Zenone, bello come un dio, inventore della dialettica; Ippocrate, medico sapiente. Ce n'è di materia per convincersi che il Cilento fu ritenuto una sorta di Eden dei desideri già molti secoli prima di Cristo, se un poeta come Omero vi poneva il regno della seduzione delle sirene e, successivamente, un genio come Virgilio vi collocava una delle più belle e dolenti storie del suo poema maggiore e se i Greci vi approdarono come ad agognata terra promessa e vi impiantarono città pulsanti di vita e di attività; e vi fiorirono scuole di pensieri e vi si innalzarono monumenti che sfidano i secoli. Dal mare ai monti si snodano i 180.000 ettari del Parco nazionale con itinerari ricchi di sorprese e carichi di emozioni:preesistenze archeologiche di grande valenza internazionale, come Civitella e Roccagloriosa nella stimolante avventura, ancora tutta da rileggere, dei nostri Padri Lucani; chiese e conventi, eremii ed abbazie, testimoni della storia straordinaria, anche se non opportunamente conosciuta, del monachesino Italo/greco e benedettino; dimore gentilizie,castelli, fortilizi di montagna, tasselli di un ricco mosaico di figure di baroni e popolo, rivoluzionari temerari e tiranni sanguinari, pirati e briganti; e infine i capricci della natura nei miracoli di bellezza dei fenomeni carsici di Pertosa e Castelcivita, della grava del Fumo e della risorgiva del Bussento, delle gole orride e bellissime del Calore e del Mingardo e la calda convivialità dei paesi, che restano santuari della cucina all'insegna della dieta mediterranea, che da noi nacque e si perpetua con attaccamento alle tradizioni, dal mare ai monti che dalle vette del Cervati e del Motola planano verso il Vallo del Diano, dove, a Padula, un rettangolo d'arte, mirabilmente conservato e gelosamente custodito, la Certosa, ossifica ed esalta una grande pagina di storia e di cultura, giustamente riconosciuta patrimonio dell'Umanità. Sono i nostri gioielli che saranno esposti e veicolati nelle prossime fiere del Turismo, a testimonianza che la nostra è terra di prestigioso passato, di esaltante presente, capace di fecondare il futuro sull'onda dell'uragano delle emozioni nel segno del turismo nel segno della cultura. Giuseppe Liuccio III TERZA PAGINA Accomodatevi in Cilento, Un territorio per scoprire la Campania! Alla ricerca dell’identità nazionale dell’Italia, una terra di cerniera tra Campania e Calabria, estensione dell’antica Lucania, che raggiunse il culmine dello splendore nell’età del bronzo con Italo, figlio di Enotrio, da cui il nostro paese prende il nome: Italia. Soggiornare nell’area ellenica di Paestum e Velia, per conoscere la romanità di Pompei ed Ercolano; rivisitare il Medioevo con la più grande Certosa del mondo, quella di San Lorenzo; scoprire Napoli, capitale del 1600 con la maestà della Reggia di Caserta. Poi, il mondo infernale della solfatara di Pozzuoli e l’impervia lava del Vesuvio, o la bellezza del Cilento: il mare con la più alta concentrazione di bandiere blu; per finire con le opere incessanti della natura e del carsismo di Castelcivita e delle Grotte dell’Angelo a Pertosa. Avere l’opportunità di visitare musei, partecipare a laboratori didattici naturalistici, archeologici e scientifici, conoscere il primo museo scientifico interattivo italiano per dimensioni e innovazioni: lo Science Center di Città della Scienza. E poi poter vivere l’avventura del rafting o quella unica in Europa dello speleo-raft : navigare e risalire un fiume sotterraneo a Pertosa. Infine la possibilità di assistere agli spettacoli che tendono ad associare la visita guidata e spesso animata dei luoghi storici, archeologici e naturalistici della Campania, alla visione di un’opera teatrale che con questi luoghi abbia una coerenza filologica ed un’attinenza drammaturgica. Visitare la Campania? Facile come prendere la metro! Scegli le attività, gli spettacoli, le tappe... al resto pensiamo noi! Il Parco Nazionale del Clento e Vallo di Diano C ultura o relax? Abbronzatura estrema o arricchimento intellettuale? Corpo o mente? Fortunatamente non si è sempre costretti a sceLINEA ROSSA: Il treno del Sapere gliere! Ci sono luoghi come il Parco Nazionale del LINEA MARRONE: Il treno dell’Archeologia Cilento e Vallo di Diano che offrono una grandissima LINEA VERDE: Il treno della Natura gamma di opportunità. Dal mare alla montagna, pasLINEA BLU: Il treno del Mare sando attraverso le rovine delle antiche civiltà che per prime colonizzarono questi luoghi. Il tutto condito con l’ottima cucina locale il cui fiore all’occhiello sono i prodotti tipici dop e docg. Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è il parco mediterraneo per eccellenza grazie alla tipologia ambientale che lo contraddistingue: macchia mediterranea con lecci, ulivi, pinete e le vestigia di tutte le civiltà che si sono affacciate su questo mare dal paleolitico agli insediamenti di Paestum e Velia, dagli insediamenti medievali fino al capolavoro barocco della Certosa di Padula. Situato sulla costa del Mar Tirreno, Il Parco del Cilento è oggi un paesaggio vivente che mantiene un ruolo attivo nella società contemporanea ma conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato.Visitare il Parco del Cilento e del Vallo di Diano significa anche conoscere la natura, attraverso sentieri, boschi, grotte e vecchi tratturi. Solo così si può comprendere il “senso interiore” del territorio. La fitta ragnatela degli antichi tratturi e la trama dei percorsi millenari rivestono il paesaggio preservando le tracce evidenti dei caratteri distintivi del territorio: l’archeologia, la natura, le tradizioni. Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo del Diano è noto anche col nome di “Parco delle meraviglie” per quanto riguarda la biodiversità, che costituisce la sua unicità: splendida unica serie di ecosistemi, habitat salvaguardati dall’uomo, svariate popolazioni vegetali, boschi vetusti, mare, fiumi, torrenti, laghetti, stagni, antiche coltivazioni, piccoli insediamenti rurali, Valle delle Orchidee ed altopiano di vetta del Monte Cervati. Nell’area del Parco del Cilento e Vallo di Diano prevale una produzione agricola di qualità: olio d’oliva in primo luogo, vini Doc, fichi, salumi e latticini. Molti di questi prodotti si possono gustare nelle numerose aziende agrituristiche della zona che continuano le tradizioni secolari delle produzioni locali e dei piatti tipici, coniugando sapientemente anche la vocazione turistica. Un turismo di qualità che permette di riscoprire i luoghi e le tradizioni, insieme a quelle legate all’artigianato, per gli amanti di una vacanza speciale e ricercata. Visitare questa comunità è davvero un’esperienza stimolante, poiché la magia e la bellezza di questi luoghi conducono in una dimensione dove arte, cultura, natura e storia sono ravvisabili in ogni angolo. I Comuni del Parco del Cilento e Vallo di Diano riservano emozioni e sorprese per la suggestività dei luoghi, ma anche per il folklore, l’artigianato, i prodotti tipici ed una gastronomia unica per genuinità. La dieta Mediterranea entrata nella lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco, è nata proprio qui. Pochi sanno che il termine “dieta mediterranea” è nato a Pioppi, una frazione del comune cilentano di Pollica. Qui sì stabilitì e visse per moltissimi anni il più famoso nutrizionista del secolo scorso, il dottor Ancel Keys, scomparso a cento anni nel 2004. Il Cilento è anche famoso per la produzione di olio, vino, formaggi vari tra cui troneggia la mozzarella, salumi, carciofi, fichi e marroni. Un importante riconoscimento per uno stile alimentare che, oltre a soddisfare il palato, continua a essere studiato per i benefici che apporta alla salute. Le escursioni QUARTA PAGINA IV Cilento: natura, cu IL VERDE DEL CILENTO Un percorso sorprendente attraverso mare, antichità e natura, grandi protagonisti di questo itinerario nel Parco. Un tour unico alla scoperta delle cittadine più rinomate del Cilento. viaggiatori visiteranno la splendida Laurino, immersa nella valle del Calore, la cui posizione ne ha fatto da sempre un luogo ideale per la costruzione di fortificazioni. Sarà poi la volta di Valle dell'Angelo, dove la visita all'indimenticabile borgo sarà accompagnata dalla degustazione di prodotti locali. Il tour proseguirà alla volta di Roscigno Vecchia, "Paese museo" e "Borgo fantasma", che, abbandonato circa un secolo fa dai suoi abitanti, conserva intatto il suo tracciato urbanistico ottocentesco. Chiuderà questo incantevole percorso la vista al borgo di Bellosguardo, centro molto importante durante il periodo feudale longobardo e la degustazione della tipica sfogliatella. I LA VALLE DEL BUSSENTO, IN VIAGGIO TRA STORIA E NATURA Un tour che si snoda tra i suggestivi borghi medievali, nei quali le memorie storiche sono presenti in ogni angolo, alla scoperta di una natura ancora del tutto incontaminata. a prima tappa di questo itinerario sarà l'antico cenobio bizantino di S. Giovanni a Piro e la vicina grotta del ceraseto. Si proseguirà poi verso Bosco per la visita al museo dedicato al pittore spagnolo Josè Ortega. A Caselle in Pittari, lo sguardo sarà conquistato dalle incantevoli bellezze naturali della Valle del Bussento. Il borgo è arroccato su una collina a 460 metri sul livello del mare. Da qui è possibile ammirare il Monte Cervati (1898 mt) dalle cui sommità sgorgano le acque del fiume Bussento che attraversa il territorio di Caselle in un primo tratto, mostrando le sue acque, per poi essere inghiottito dalle viscere della terra presso La Rupe, un antro naturale alto 25 metri e largo 10. Dai colori della natura si passerà ai sapori della cucina locale con una degustazione di prodotti tipici. Il viaggio proseguirà infine verso Casaletto Spartano, borgo di origine medievale attraversato dal corso d'acqua Rio di Casaletto. L CULTURA E SAPORI DEL CILENTO Uno straordinario tour alla scoperta del gusto e del sapore. Grazie ad un percorso unico, i visitatori conosceranno i prodotti dell'enogastronomia cilentana che trovano nella natura del terreno e nel clima della zona le condizioni per esprimere al meglio il vigore, il fascino, la freschezza dei sapori autentici e dei profumi inebrianti del Parco del Cilento. ttraversando Acciaroli, San Marco di Castellabate e Santa Maria di Castellabate, borghi marinari di ineguagliabile fascino, l'itinerario raggiungerà Vatolla, una delle culle della modernità, dove Giambattista Vico soggiornò e maturò il suo pensiero. Da Vatolla il tour prosegue alla scoperta dell'affascinante borgo di Perdifumo. Infine i viaggiatori trascorreranno presso la vicina Prignano Cilento momenti di relax gustando i dolcissimi fichi bianchi, vere eccellenze della tradizione gastronomica del Cilento. A ALLA SCOPERTA DELLE GROTTE Da Agropoli a Paestum alla volta delle Grotte di Castelcivita, protagoniste indiscusse di quest'itinerario, che faranno scoprire uno dei più affascinanti fenomeni carsici all'interno di uno scenario naturalistico tra i più belli della Campania. al pittoresco porto di Agropoli e percorrendo Paestum con gli imponenti templi magno-greci, l'itinerario muove alla volta di Castelcivita per visitare questo incredibile fenomeno della natura, scoperto agli inizi dell'Ottocento e più volte esplorato per farne il percorso che oggi si offre ai visitatori con il suo spettacolo di magia e fantasia. Attraverso stalattiti e stalagmiti, grandi caverne e laghi carsici si potrà conoscere un singolare monumento naturale di straordinaria bellezza. L'itinerario proseguirà con la visita al Museo Naturalistico degli Alburni a Corleto Monforte con un'importante collezione degli esemplari faunistici del Parco e si concluderà con una degustazione di prodotti tipici. D LA CERTOSA DI SAN LORENZO A PADULA a Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose, ed è situata a Padula, nel Vallo di Diano, in Provincia di Salerno. Nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Oggi la Certosa ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, che raccoglie una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di Padula. Questo museo copre un periodo che va dalla preistoria all'età ellenistica. L Le escursioni V QUINTA PAGINA ultura e spettacolo UN MARE DI STORIA E TRADIZIONI Questo itinerario è ideale per coloro che dal mare vogliono addentrarsi nelle bellezze selvagge del Cilento ripercorrendo idealmente il cammino delle popolazioni elleniche, che hanno colonizzato le coste e che più tardi hanno cercato siti interni naturalmente difesi. Tra valloni e dorsali, dolci colline e profondi precipizi, il tour è un percorso nella storia e nelle tradizioni di questi luoghi. ue delle più importanti "perle del Cilento", sono il punto di partenza del nostro viaggio, Camerota e Palinuro. La prima sosta sarà dedicata alla visita di Roccagloriosa, piccolo paese posto su di un'altura, naturalmente fortificato, meta di coloro che cercavano rifugio dalle invasioni dei popoli provenienti dal mare. Oggi questo avamposto è un luogo dal quale poter ammirare un panorama che abbraccia il golfo di Policastro. Oltre l'imperdibile paesaggio si visiteranno gli scavi archeologici e l'Antiquarium per poi partire verso Pisciotta, florido centro agricolo posto su di un alto cono, di cui si visiterà il borgo con i suoi antichi edifici e si potranno assaporare prelibati prodotti locali. D UN’OASI DI PACE SCOLPITA DALL’ACQUA Un itinerario molto singolare. Completamente immersi nella natura ove si conservano le biodiversità i visitatori costeggeranno le rive del fiume Alento fino alla diga, che ne contiene e ne gestisce le acque, per capire l'importanza dell'intervento dell'uomo nel rispetto e nella conservazione dell'ambiente. a Paestum e da Agropoli si partirà per raggiungere una porzione di natura non contaminata, la più grande struttura del Sud Italia che gestisce le acque di superficie. Attraverso una passeggiata nell'Oasi, una visita guidata della diga e la possibilità di fare un'escursione in battello, si capirà l'importanza per la vita del territorio di questa infrastruttura, destinata alla conservazione delle diversità biologiche e di alcune specie animali, come la lontra, l'occhione e la ghiandaia marina. Una degustazione di prodotti tipici concluderà la visita. D GOLE E CASTELLI SEGUENDO IL CORSO DEL CALORE Durante questo emozionante percorso dalla costa verso l'interno si attraversano campagne bonificate, si incrociano profonde gole, fossi e speroni rocciosi dove è possibile scorgere le rovine di antichi paesi, monti alti e dirupati come l'Alburno e il Soprano dalle linee più regolari, insomma un paesaggio sempre diverso che dal mare conduce ad esplorare l'interno. asciate Agropoli e Paestum, il tour procederà verso Roccadaspide, il più importante centro agricolo e commerciale dell'alta valle del Calore. Il suo territorio è caratterizzato dalla presenza alle estremità dell'abitato di due castelli, posti originariamente a controllo dei valloni d'accesso alla città, ed è proprio l'imponente Castello GiulianiFilomarino che si visiterà insieme all'incantevole borgo. Risalendo il corso del Calore, presso la confluenza di due conche, si giunge alla pittoresca Felitto dove si visiteranno le suggestive Gole e si gusterà il celebre fusillo, rinomato prodotto tipico locale. L DAL MARE ALL’ARCHEOLOGIA Un affascinante viaggio attraverso le perle del Cilento. Luoghi magici in cui mito e realtà si intrecciano. artendo dal suggestivo centro di Santa Maria di Castellabate i visitatori godranno di paesaggi incantevoli e ricchi di storia del Cilento per giungere all'antica città di Elea Velia, patria di Parmenide e Zenone. La visita all'antica città greca diventerà un momento di grandi emozioni. Il parco archeologico di Velia costituisce un'interessante esperienza per conoscere una delle colonie più floride dei Greci in Occidente, che, grazie alla sua posizione arroccata, riuscì a resistere all'impatto dei Lucani conservando il suo aspetto genuinamente magno greco, arricchito dalla presenza romana. A pochi passi dall'area archeologica si proseguirà con la visita alla mostra multimediale sulla civiltà classica "Visione del tempo tempo di visione", allestita presso l'antico palazzo della Fondazione Alario per Elea-Velia ONLUS ad Ascea Marina. L'esposizione presenta quanto di più innovativo esiste in Italia nel campo della valorizzazione dei siti archeologici utilizzando le nuove tecnologie multimediali. Concepita nel cuore della Magna Grecia, essa è dedicata ai principali siti archeologici dell'Italia centro-meridionale sia di età greca che romana. L'itinerario si concluderà con una degustazione di prodotti tipici della tradizione cilentana. P UN TUFFO NELLA MAGNA GRECIA acconto di un'avventura meravigliosa, la Magna Grecia è una terra che serba splendide emozioni a chi la visita grazie all'incanto del paesaggio e alle testimonianze straordinarie che la sua civiltà ha lasciato come segno indelebile di bellezza, cultura e spiritualità. Un itinerario destinato a coloro che vogliono tuffarsi in questo splendido territorio e conoscerne a fondo la sua grazia. Il viaggio comincia ad Acciaroli, cara ad Hemingway per il suo aspetto semplice e pittoresco; si percorrerà tutta la strada che costeggia il promontorio lasciando godere della vista di un incantevole mare. Attraverso S. Marco di Castellabate si giungerà a S. Maria di Castellabate e da qui si partirà alla volta di Agropoli. Questo antico borgo marinaro, arroccato su di un promontorio, ha esercitato la sua operosità nei secoli dedicandosi alla pesca e all'agricoltura. Si visiterà il Palazzo Civico delle Arti dove è esposta una preziosa collezione archeologica dedicata alla colonizzazione greca, di recente allestimento. Da Agropoli, il tour muoverà alla volta di Paestum per visitare l'antica città con i suoi imponenti templi e lo splendido scrigno museale che custodisce la famosa "Tomba del Tuffatore". Questo interessante viaggio fra archeologia e mare si concluderà con la degustazione della prelibata mozzarella locale. R SESTA PAGINA Gli spettacoli L’INFERNO DI DANTE A PERTOSA L’ENEIDE DI VIRGILIO A PAESTUM Da sei anni è un appuntamento fisso per un pubblico sempre più eterogeneo proveniente da tutt’Italia, apprezzato da studenti e docenti che ritengono lo spettacolo un appuntamento imprescindibile per la divulgazione e l’approfondita conoscenza del Sommo Poeta. Esso si snoda nelle viscere della terra per circa un chilometro e di caverna in caverna si assiste alla messa in scena del Canto con attori, cantanti e ballerine. Accompagnati da Dante (un attore in costume), il percorso si apre con l’incontro di Virgilio e a seguire Beatrice Portinari, Caronte, Francesca da Polenta che racconta in musica la sua struggente e maledetta storia d’amore. Si arriva poi nella città di Dite dove si sentono i lamenti dei dannati che vi sono rinchiusi. Qui si incontrano le Erinni che impediscono l’accesso a Dante e il Messo del Signore che arriva in suo soccorso. Proseguendo lungo i camminamenti delle grotte, è la volta di Farinata degli Uberti, di Pier delle Vigne trasformato in albero di pruno e del Conte Ugolino con la sua tragica vicenda, fino all’ottava bolgia dell’ottavo cerchio dove s’incontra l’uomo che Orazio definì “modello di virtù e di sapienza”: Ulisse con la sua “orazion picciola”, una delle terzine più famose di tutto l’Inferno. Da questo punto in poi si va verso la profondità dell’abisso per incontrare Lucifero, colui che un tempo era stato perfezione in bellezza e pieno di sapienza ma che poi riempitosi di violenza e peccati fu scacciato dal monte di Dio per precipitare negli Inferi. Dopo circa un’ora e trenta minuti dall’ingresso, di emozioni intense ed esclusive ...uscimmo a riveder le stelle! Da Novembre 2011 a Dicembre 2012 A grande richiesta continua lo strepitoso successo de L’Eneide di Virgilio. La vicenda del pio Enea, portata in scena in una formula originale, coniuga il testo classico all’ironia propria della Lingua Napoletana e offre allo spettatore un mix di cultura e divertimento molto utile soprattutto sotto l’aspetto didattico che viene sublimato dalla visita guidata ai Templi di Paestum. Il concentrato di energia tradotto in canti, danze e scene divertenti, rende lo spettacolo assolutamente unico nel suo genere; l’ottima rivisitazione del poema epico virgiliano, per opera di Ciro Villano e di Domenico M. Corrado, crea quel giusto stato d’animo che consente allo spettatore di immortalare nella memoria un frammento della nostra cultura storico–letteraria. “Impariamo divertendoci” potrebbe essere quindi lo slogan per definire questa tipologia di rappresentazioni, ma meglio ancora sarà assistere ai viaggi che devono affrontare Enea, Acate e Anchise per arrivare in Italia dove il leggendario Enea, fuggito da Troia dopo la conquista dei greci, diventerà il precursore della stirpe romana. Lo spettacolo andrà in scena anche al Teatro Sistina di Roma con visita guidata ai Fori Imperiali. Al Teatro del Complesso Ariston di Paestum- Da Marzo a Maggio 2012. VI ROMEO E GIULIETTA NELLA ROCCA MEDIOEVALE DI CASERTA VECCHIA Amore corre verso amore, così come gli scolari lasciano i loro libri, per contro, amore lascia amore con volto corrucciato con cui gli scolari vanno a scuola…La più grande e famosa tragedia di William Shakespeare, in scena nella rocca medievale di Caserta Vecchia. Di ispirazione medievale è infatti il dramma di “Romeo e Giulietta”, divenuto archetipo dell’amore perfetto ostacolato dalla società; una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo. La lotta antica tra le due famiglie già note a Dante nel Purgatorio, porta i due giovani innamorati all’esasperazione e pronti a tutto, pur di amarsi liberamente, sfidano le loro potenti famiglie. …dai fatali lombi di due nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto. In scena nel castello del borgo di Caserta Vecchia, lo spettacolo mostra la semplicità medievale tipica del teatro elisabettiano. Senza il supporto di scenografie prefabbricate, gli attori dimostrano il massimo della creatività e della fantasia personale, interagendo con il pubblico che in piedi assiste alla rappresentazione. La corte diventa platea e gli attori quindi, non si muovono sulle tavole del palcoscenico, non recitano davanti al pubblico ma in mezzo agli spettatori, facendo diventare questi ultimi parte integrante dello spettacolo stesso. Alla visione è possibile abbinare la visita guidata della Reggia vanvitelliana di Caserta o del Belvedere di San Leucio. Da Marzo a Settembre 2012. LE FATICHE DI ERCOLE AGLI SCAVI DI ERCOLANO L’AULULARIA AGLI SCAVI DI POMPEI La celebre commedia plautina, conosciuta anche come La commedia della pentola, è tutta giocata su equivoci che vedono il protagonista Euclione rappresentare la classica maschera dell’avaro, accentuata dalla tipica comicità napoletana. Il vecchio e ricco Euclione, dopo avere scoperto nel giardino di casa una pentola piena d’oro, vive nel terrore che qualcuno gliela sottragga e per scoraggiare gli avventori ostenta una assoluta povertà. Euclione ha una figlia, Fedria, che vuole dare in sposa al vecchio ma ricco scapolo Megadoro. Nessuno sa però che il giovane Liconide, nipote di Megadoro, è innamorato di Fedria e che la stessa dopo essere stata violentata da Liconide sta per partorire. Intanto Strobilo, servo di Liconide, riesce ad impossessarsi della pentola che offre al suo padrone in cambio della libertà mai concessa. E quando, dopo diverse peripezie, verrà restituita la pentola al disperato Euclione, egli acconsentirà alle nozze tra il giovane e la figlia e l'oro servirà da dote a Fedria per il matrimonio giusto e riparatore. Alla visione dello spettacolo è possibile abbinare la visita guidata degli scavi di Pompei per avere una visione più completa dell’epoca trattata. Al Teatro di Costanzo Mattiello di Pompei- Da Marzo a Maggio 2012. In scena al Museo Archeologico Virtuale di Ercolano per meglio conoscere e scoprire la vita vissuta prima dell’eruzione vesuviana del 79 d.C. Abbinando alla visione dello spettacolo, la visita agli scavi archeologici di Ercolano, lo spettatore – visitatore sarà in grado di avere una visione totale del periodo in questione. La location d’eccezione consentirà poi di approfondire meglio, attraverso una nuova modalità di fruizione culturale, i volti e i nomi degli antichi ercolanesi con il loro stile di vita e la storia della loro comunità e una volta acquisiti tutti gli elementi storici per addentrarsi nella realtà del tempo, è il momento di assistere alla rappresentazione teatrale del più grande eroe greco: Ercole. Figlio di Zeus e della mortale Alcmena, non ha mai sopportato suo fratello maggiore, Euristeo, figlio della stessa madre, ma di padre non divino: un semplice umano insomma, addirittura gracilino di costituzione ma a quanto pare molto, ma molto più intelligente di lui! Vista la predilezione di Giove per Euristeo, in Ercole crebbe sempre di più un odio profondo per il fratello maggiore… tanto da imprecargli contro. Il padre degli dei, non tollerando tale atteggiamento, gli fece provare la vera inferiorità ridimensionando la sua statura ad un goffo metro e dieci e per tenerlo impegnato e smorzare le voglie autolesioniste, gli ordinò di compiere dodici imprese formidabili che prevedevano un grado d’intelligenza superiore alla media! Unico ad aiutarlo: Acate, già scopritore del moto dei pianeti. Biascicando le ultime parole rabbiose tra i denti, Ercole fuggì rassegnato a compiere le dodici fatiche, facendo uso del suo “acuto” intelletto! Da Novembre 2011 a Giugno 2012. DAL NOME DELLA ROSA ALLA CERTOSA DI PADULA Liberamente tratto dal capolavoro di Umberto Eco va in scena alla Certosa di San Lorenzo a Padula, uno straordinario spettacolo la cui vis comica è abbinata a momenti di intensa passionalità. Il pubblico, diviso in gruppi di 40 persone per volta, viene accompagnato da guide specializzate lungo un percorso appositamente individuato nel Monastero benedettino più grande d’Italia per incontrare poeti, menestrelli e monaci in costume d’epoca e al tempo stesso apprezzare le meraviglie architettoniche in stile barocco che la struttura presenta. Al termine della visita guidata e animata gli spettatori, totalmente proiettati in un’atmosfera medievale, si accomoderanno nell’arena del Cortile delle Spezierie dove potranno assistere allo spettacolo teatrale che, traendo spunto dall’opera massima di Eco, rappresenta la vera storia di Rosa: l’unico personaggio femminile del romanzo. Allestito alla maniera delle migliori commedie musicali di Garinei e Giovannini, Dal nome della Rosa… alla Certosa di Padula, è uno spettacolo esilarante pieno di colpi di scena e di magici momenti musicali, capaci di regalare al pubblico ore di ineguagliabile suggestione. Per il pubblico scolastico, lo spettacolo teatrale ha inizio alle ore 10.00, al termine del quale è possibile effettuare la visita guidata del Monastero. Per il pubblico adulto, la visita guidata è possibile dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Alle ore 20.30 andrà in scena la rappresentazione teatrale. Da Ottobre 2011 a Dicembre 2012. La didattica VII GROTTE DELL’ANGELO A PERTOSA SETTIMA PAGINA isita delle Grotte che si estendono per una lunghezza di circa tremila metri, sospesi tra cielo, terra e acqua, in un’alternanza così suggestiva da emozionare anche i visitatori meno interessati agli aspetti più strettamente legati alla speleologia. Il tratto iniziale è invaso dalle acque del fiume sotterraneo Negro, che oggi è possibile percorrere a bordo di un piccolo natante. Tre differenti percorsi turistici permettono così a tutti di visitare zone diverse delle Grotte, a seconda del tipo di interesse. Possibilità di visita ai Musei Integrati dell’ambiente: con le sezioni geospeleologica ed archeologica, che racconta la storia del rapporto tra l’uomo e le cavità; oltre alla sezione botanico-paesaggistica, presidio della biodiversità del territorio. All’interno dei Musei sarà possibile organizzare laboratori didattici. Inoltre, la Fondazione MIdA ha lanciato di recente due nuove attrattive turistiche – sportive e naturalistiche legate alle Grotte dell’Angelo a Pertosa: le discese rafting nel Fiume Tanagro, e lo speleo-rafting, disciplina unica in Europa e sperimentata proprio nelle Grotte dell’Angelo a Pertosa. Con i gommoni da rafting si esplorerà il sistema ipogeo delle grotte risalendo il fiume sotterraneo Negro per 300 metri, fino allo sbarco alla sorgente "Paradiso" per poi inoltrarsi a piedi fino alla polla sorgiva del fiume stesso. PIANTE TINTORIE Un viaggio attraverso il riconoscimento delle piante tintorie della flora del Cilento e Vallo di Diano ed i segreti della tintura dei filati e della carta con le piante spontanee. Le attività partono dalla raccolta ed identificazione delle piante, e continuano con semplici tecniche di estrazione del colore e tintura. Osservazione al microscopio e preparazione di piccoli souvenir realizzati con filati a tintura naturale. INTRECCI Un percorso attraverso gli usi tradizionali ed artigianali delle piante: impareremo a riconoscere le piante usate per la cesteria, osserveremo la sezione del museo dedicata alle piante da intreccio ed alla loro storia, ascolteremo la voce degli artigiani che ancora custodiscono i segreti della loro lavorazione, ed infine, con la guida di una educatrice esperta, apprenderemo ad eseguire dei semplici cesti e scatole di canne, arbusti e graminacee da portare via come souvenir. LABORATORIO DI COMPOSTAGGIO: IL RISPETTO DELL’AMBIENTE; IL CICLO DEI RIFIUTI ORGANICI. Gli alunni porteranno un sacchetto con i rifiuti organici da casa o dalla mensa scolastica (bucce di mela,ecc.). Assisteranno ad una lezione sul riutilizzo dei materiali organici e poi deporranno i rifiuti in compostiere sperimentali, realizzando procedure diverse di compostaggio (con e senza lombrichi, con e senza ossigenazione,ecc.). Sarà fatta una semplice analisi chimica, con osservazione al microscopio dei rifiuti in partenza e poi si introdurrà nelle compostiere una videocamera a fibra ottica. I ragazzi torneranno a casa e da lì (o dal computer della scuola) potranno seguire il progresso di decomposizione dei loro rifiuti tramite le immagini inviate o caricate sul sito fino alla produzione di humus. Alla scuola sarà spedito un sacchetto di compost con il quale potranno concimare l'aiuola o le piante della scuola. RAFTING – BIOLOGIA FLUVIALE Conosceremo il fiume Tanagro direttamente dal fiume, navigandolo a bordo di gommoni governati da guide esperte. Faremo sperimentare ai vostri ragazzi il rafting come momento di aggregazione, divertimento e allo stesso tempo di conoscenza e di approfondimento dell'ambiente fluviale. UN GIORNO NELLA PREISTORIA resso l’Oasi del WWF di Persano (SA), presso un vero e proprio insediamento dell’età del bronzo per comprendere i processi produttivi che caratterizzarono la vita dell’uomo del passato. Fase pratica: utilizzo di un utensile preistorico (trapano), sperimentazione della tessitura. Visita alle capanne preistoriche. Fasi dimostrative: accensione del fuoco, scheggiatura della selce, utilizzo del telaio verticale e macina. P V LA DIGA DELL’ALENTO E I SISTEMI DI MONITORAGGIO a visita è adatta agli studenti di tutte le età; oltre alla spiegazione della struttura e del funzionamento del complesso della diga, vengono fornite importanti informazioni sullo sfruttamento razionale della risorsa idrica di questo territorio, prima e dopo la realizzazione dell’invaso artificiale, e sull’impiego delle risorse energetiche rinnovabili accompagnati da guide specializzate. L’OASI DEL FIUME ALENTO Guidati da un operatore didattico, i ragazzi avranno modo di conoscere l’ambiente fluviale a valle della diga. In particolare, opportunamente istruiti nella lettura e comprensione del territorio ricco di habitat naturali diversi (fluviale, lacustre, collinare), attraverso il riconoscimento delle componenti morfologiche, botaniche e faunistiche, gli studenti saranno in grado di cogliere la varietà degli ecosistemi presenti e i delicati rapporti di equilibrio intercorrenti. ESCURSIONE IN BATTELLO SUL LAGO ALENTO L ALLE RADICI DI UN MITO resso il Museo narrante di Hera Argiva a Capaccio (SA), attraverso la realizzazione di un microcontesto archeologico e una selezione di oggetti della cultura materiale si ricostruiscono quadri di civiltà e si rilevano le varie trasformazioni avvenute. P Accompagnati da una guida specializzata, grazie al battello gli allievi avranno modo di osservare da un’altra prospettiva il complesso della diga e del paesaggio naturale a monte di questa. Oltre alle informazioni tecniche sulla diga, agli studenti verrà dato modo di apprezzare e cogliere le diversi componenti del paesaggio con particolare attenzione per la morfologia, la flora e la fauna di questo territorio. Attività pomeridiane Laboratori di educazione ambientale manuali e ricreativi o scientifici, animazione, possibilità di praticare maneggio e tiro con l’arco. VIII OTTAVA PAGINA Campania da scoprire... NAPOLI POMPEI Visitare la città di Napoli e i suoi splendori tra i quali: Castel Nuovo una tra le pietre miliari della città, detto anche Maschio Angioino, antistante al porto, con il suo bellissimo arco di trionfo, un’opera poderosa che merita di essere vista e ancora Piazza del Plebiscito che si affaccia su importanti edifici della Città, Palazzo Reale costruito nel 1602, con i suoi interni favolosi pieni di arazzi, affreschi, oggetti artistici, porcellane, ex-reggia dei Borboni, ma anche dei Savoia. Napoli è anche sede di un’importante Teatro, nonché “Tempio della lirica”, il San Carlo. Visita agli scavi di Pompei, che rappresentano una delle più significative testimonianze della civiltà romana e si presentano come un eccezionale libro aperto sull’arte, sui costumi, sui mestieri, sulla vita quotidiana del passato. La città è riemersa dal buio dei secoli così come era al momento in cui venne all’improvviso coperta da uno spesso strato di ceneri fuoriuscite, insieme alla lava, con la devastante eruzione del Vesuvio. LA REGGIA DI CASERTA, LA VERSAILLES DEL SUD ERCOLANO Visita guidata agli scavi di Ercolano e visita al MAV (Museo Archeologico Virtuale), un percorso virtuale e interattivo dove si potrà vivere l’emozione di un sorprendente viaggio a ritroso nel tempo fino ad un attimo prima che l’eruzione pliniana del 79 d.c. distruggesse le città romane di Pompei ed Ercolano. Visita alla Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, una dimora storica appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Visita guidata alla Reggia (prenotazione obbligatoria) e dei suoi splendidi giardini. SALERNO E LA COSTIERA AMALFITANA La costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Salerno; è delimitato ad ovest da Positano e ad est da Vietri sul Mare. È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, sede di importanti insediamenti turistici. Considerato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO prende il nome dalla città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera non solo geograficamente, ma anche storicamente. La costiera amalfitana è nota per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costiera ha il proprio carattere e le proprie tradizioni. QUOTE DI PARTECIPAZIONE Preventivo personalizzato su richiesta, senza impegno SISTEMAZIONE Hotel 3 o 4 stelle TRASPORTI Necessario bus al seguito, preventivo a parte. Per gruppi di 80/90 persone, possibilità di voli da Milano, Verona, Genova a Salerno a prezzi competitivi. Per informazioni www.cilentoincoming.eu [email protected] (+39) 0828 1991330 fax (+39) 0828 1991331 Cilento N° 41 12 Novembre 2011 13 I sindaci del Cilento contro la Regione che taglia fuori l’area “Così questa Campania finisce a Pontecagnano” Parte la protesta dei sindaci del Cilento contro la regione Campania per i grandi progetti presentati a Bruxelles che, per loro, ignorano l’area a sud di Salerno. Lo stop al versamento del ruolo del 5% sui rifiuti e il versamento ai comuni e non alla regione, dell’addizionale sulle concessioni demaniali. “Siamo i dimenticati dalla regione Campania in una valutazione che premia la politica dei numeri della quantità dei voti anziché la qualità dei territori e la loro progettualità”. Il sindaco di Pollica Stefano Pisani, quello di Bellosguardo Geppino Parente, ma anche Domenico DOMENICO GIORDANO, CASAL VELINO SINDACO DI Giordano di Casal Velino e Cono Parente di Morigerati sono veramente arrabbiati. Gli amministratori della costa e dell’interno, che attendevano il finanziamento di progetti come la strada del parco, l’autonomia energetica o un piano sulla gestione dei rifiuti e che invece vedono vanificare le loro speranze. “Un pezzo importante della Regione è stato dimenticato - afferma Pisani –, i grandi progetti non toccano né il Cilento né il Diano. I politici regionali espressione del Cilento poi ci mortificano, plaudendo a questo piano regionale presentato a Bruxelles per noi, invece, insoddisfacente”. Ma loro, i primi cittadini, non ci stanno e si rimboccano le maniche studiando e lavorando autonomamente ai grandi progetti: viabilità, rifiuti ed energia alternativa, dissesto idrogeologico. “Le istituzioni regionali e provinciali rimangono immobili alle sollecitazioni dei sindaci di questa fetta di regione. Siamo stanchi – affermano – ecco perché partirà la nostra disobbedienza civile”. Da subito quindi la cessazione dell’erogazione del ruolo che viene versato su rifiuti e l’addizionale delle concessioni demaniale a loro, e non alla regione. “Se questo territorio nulla deve ricevere, nulla darà a loro”, esplicita mite il noto social network “Facebook”, mezzo molto usato per pubblicizzare qualsiasi tipo di evento. Per il giovane, quindi, si profila un ritorno al passato proiettato verso il futuro… in una logica del contrappasso un agguerrito Pisani. Da una parte i grandi progetti che lambiscono solamente questa parte di territorio e dall’altra una rappresentanza istituzionale fatta da persone inconsistenti che invece di portare istanze che da tempo rivendicano soluzioni, si spendono in lodi per azioni rivolte a tutt’altro ambito. Anche per il vice presidente del consiglio regionale Antonio Valiante il Cilento viene dimenticato e si assiste all’ennesima prova di abbandono di una terra che invece necessita di interventi importanti. La Commissione Europea ha dichiarato ammissibili altri otto Grandi Progetti presentati dalla Regione Campania. Il completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno; il Sistema integrato portuale di Napoli; La bandiera blu del Litorale Domitio; il Litorale del golfo di Salerno; il Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni; la valorizzazione Centro storico di Napoli, sito Unesco; il risanamento ambientale e valorizzazione laghi Campi Flegrei; la riqualificazione urbana area portuale Napoli Est. Gli 8 Grandi Progetti si aggiungono ai cinque sui quali la Commissione Europea ha dato l’ok nell’agosto scorso, ovvero Banda Larga, Metropolitana Linea 6, Polo fieristico regionale, Tangenziale aree interne, Strada statale 268, per un totale di 13 interventi complessivi. Gli investimenti previsti in totale sono pari a 1 miliardo e 700 mila euro, di cui il 50%, ovvero 855 milioni di euro, di quota FESR. Francesca Pazzanese Nicola Nicoletti ROCCADASPIDE. Il rientro di Dino Fasanaro nel sogno dei motori “Ritorno al passato come scelta per il futuro” La passione per i motori e, più precisamente, per le motociclette e le auto d’epoca. E, non ultimo, l’amore per il suo paese, hanno spinto Dino Fasanaro a ritornare a Roccadaspide e ad aprire un centro revisioni per auto e moto sia moderne che d’epoca. «Anche se a me le macchine nuove non piacciono», esordisce il 37enne Dino. Lui che, difatti, è socio di un club Citroen dedicato alla “Due cavalli”, l’auto più in voga tra i giovani europei degli anni sessanta e settanta. Ed è appassionato della famosissima moto “Harley Davidson”. Il centro revisioni, situato in località Carpine, sarà inaugurato il 12 novembre, dalle 17 in poi, e gestito da Dino con l’aiuto della moglie Antonella. «Sono fortunato perché faccio un lavoro in proprio che mi piace davvero e spero di realizzarmi, continua il giovane titolare. Ai miei coetanei che, non hanno un lavoro fisso, posso solo dire che ci sono passato anch’io anche per il fatto di vivere in una zona penalizzata». Dove Dino, però, è tornato dopo aver trascorso 13 anni a Modena. «Tre anni dopo il diploma di perito meccanico conseguito presso l’istituto tecnico Valitutti, a Roccadaspide, dove ho anche lavorato come cameriere per mantenermi, mi sono trasferito a Modena per lavorare nel settore della ceramica per 13 anni». Dove si era ben ambientato, ma che ha lasciato per il forte richiamo delle origini. Come conferma lo stesso protagonista « Volevo sempre ritornare a casa, nonostante mi fossi ambientato bene. E così, dopo 13 anni, mi è venuto il pallino del centro revisioni, un servizio che non è presente a Rocca centro e mi auguro che possa funzionare anche per questo. A me piaceva stare qua e ci sono ritornato volentieri». Senza dimenticare la già citata passione di Dino per le auto e le moto che lo tiene impegnato il sabato o la domenica. Egli, difatti, partecipa ai raduni che lo portano in Austria, Croazia, Udine e Roma sulle quattro ruote. Mentre sulle due ruote non supera i confini nazionali e raggiunge spesso Milano. Sempre se i prossimi impegni lavorativi gli permetteranno di partecipare ancora, assiduamente, a tali iniziative. Per l’inaugurazione del centro revisioni, inoltre, Dino ha invitato i suoi amici vicini e lontani anche tra- DINO FASANARO di DOMENICO MARINO e GIUSEPPE TROTTA Trentinara (SA) Via Roma 181 bivio info 330 502757 329 6329525 PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S.S 18, Km 89,700 Capaccio [email protected] www.planetbeverage.it 14 N° 41 12 Novembre 2011 Calore L’ acqua del Sele protagonista della Settimana Unesco Il fiume protagonista, spettacolo e racconto Civiltà dell’ACQUA, questo il titolo del progetto riconosciuto dall’UNESCO per la settimana di Educazione allo sviluppo sostenibile 2011 proposto dalla Riserva Naturale Regionale Sele e Tanagro e dal Comune di Contursi Terme e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, con l’indispensabile contributo dell’Assessorato all’Ecologia e Tutela dell’Ambiente della Regione Campania. L’iniziativa che si è tenuta da mercoledì 9 a venerdì 11 novembre , ha previsto una serie di attività, presiedute dal Sindaco Graziano Lardo e dal Presidente dell’Ente Riserve Domenico Nicoletti, per valorizzare la più importante fonte di vita e di benessere del pianeta e i fattori che la minacciano, dai cambiamenti climatici, ai modelli di consumo, dagli sprechi alla cattiva gestione. Mercoledì 9, alle ore 17,30, presso l’aula consiliare del Comune di Contursi Terme, “La partecipazione per la decisione: Il Contratto di Fiume” e l’inaugurazione della mostra itinerante “Magie di un Fiume”, alla presenza dell’Assessore all’Ambiente della Provincia di Avellino D. Gambacorta e dell’Assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno A. Fasolino. Giovedì 10, dalle ore 9,30, presso il Fiume Sele in Zona Tufaro, l’Associazione Riqualificazione Fiume Sele ONLUS è protagonista della presentazione alle Scuole dello splendido progetto Sele(A)ttivo di recupero e salvaguardia della fauna ittica nativa. Alle ore 16,30, presso l’Aula Consiliare del Comune di Contursi Terme incontro tecnico con esperti del Ministero dell’Ambiente e del Settore Ecologia della Regione Campania su “Linee guida sul monitoraggio dei SIC e ZPS” con il Dr. Pier Paolo Gibertoni (Mediterranean Trout Research Group) , il Dott. G. De Filippo (Università degli Studi di Salerno), S. Strumia (Università degli Studi di Napoli 2), A. Briscione Assessore all’Ambiente del Comune di Contursi Terme e il Dott. Michele Palmieri Dirigente Settore Ecologia della Regione Campania. Venerdì 11, presso l’Aula Magna della Scuola Media, premiazione del Concorso per piccoli artisti “Il suono dell’acqua” che vede protagonisti gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Contursi Terme e presentazione del progetto la “Rete delle Destinazioni Europee d’Eccellenza Italiane” con R. Monaco, curatore della candidatura di Contursi Terme al Progetto EDEN, il senatore E. Fasano delegato alla Cultura della Provincia di Salerno, C. Castaldo Dirigente Settore Turismo della Provincia di Salerno, A. Iannone Assessore alle Politiche Giovanili della Provincia di Salerno. Dunque, itinerari tematici sul fiume, visite, incontri con le scuole, arte e cultura nella splendida cornice del fiume Sele, fonte di vita e di ricchezza del territorio. Un’occasione per promuovere la sensibilizzazione ambientale e la rete del- IL FIUME SELE l’Educazione ambientale della Regione Campania (INFEA). Un’occasione straordinaria che coniuga paesaggio ed educazione ambientale nel progetto dell’UNESCO che punta a promuovere la ricerca di metodi innovativi per proteggere le acque di superficie e sotterranee dall’inquinamento e per migliorare la gestione delle risorse idriche e che vedrà impegnati sull’argomento studenti ed insegnanti provenienti dall’Università di Strasburgo. La “questione dell’acqua” sta davanti a noi come una delle più difficili contraddizioni del nostro tempo. Non è solo questione tecnica o gestionale, anche se presuppone un urgente riordino degli usi e una ferma lotta agli abusi di quelle acque dolci interne (un centesimo, anche meno, dell’acqua della terra) che costituiscono la base stessa di ogni forma di vita. E non è nemmeno solo questione di conoscenze, pure così svilup- pate in tutti i campi del sapere. La “questione dell’acqua” si presenta ormai, in realtà, come una “questione di civiltà”.Convoca trasformazioni e semplificazioni nei poteri di gestione e di controllo. Rende urgente il coordinamento legislativo e, intanto, la piena applicazione delle norme vigenti nel campo della tutela e della valorizzazione delle risorse idriche. Chiede il confronto di sperimentazioni, di informazioni e di invenzioni. Presuppone il cambiamento radicale di mentalità, di attitudini individuali e di comportamenti collettivi, chiamando a nuove responsabilità la scuola, l’università e la cultura. Lavorare per la civiltà dell’acqua vuol dire aprire una vera e propria battaglia di idee per riconciliare l’attuale condizione umana con la natura e con la memoria. Domenico Nicoletti Speciale Roccadaspide economia N° 41 12 Novembre 2011 15 Ricchi, benestanti e poveri. I redditi Irpef raccontano. Economia ancora salda ma bloccata Solo in 34 dichiarano oltre 70 mila euro all’anno La crisi economica fa aumentare le diseguaglianze fra la popolazione ricca e quella meno ricca. In questa nostra analisi cercheremo d'illustrare l'andamento dei redditi Irpef di una cittadina dell'entroterra del salernitano. La scelta è caduta su Roccadaspide importante e primario centro urbano appartenente al territorio della Comunità Montana del Calore Salernitano. I dati utilizzati per le nostre analisi sono estratti dalle informazioni ufficiali fornite liberamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze riferiti ai redditi imponibili dei cittadini di Roccadaspide dichiarati ed utilizzati ai fini del calcolo dell'addizionale IRPEF comunale per gli anni d'imposta che vanno dal 2006 al 2009. Lo scopo della nostra analisi è illustrare e cercare di capire in che modo i redditi dei cittadini di Roccadaspide si sono evoluti nel corso degli anni e, soprattutto, cercheremo d'analizzare come i redditi sono distribuiti fra la popolazione. Nel comune di Roccadaspide i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi per il pagamento dell'addizionale Irpef comunale per l'anno d'imposta 2009 sono stati 2.906, hanno dichiarato un totale di 47.863.008 euro ed in media hanno un reddito di 16.470 euro così distribuiti per classi nell tabelle. Confronto per anno dei redditi Irpef dichiarati dai cittadini di Roccadaspide ai fine del calcolo dell'addizionale Irpef La semplice analisi delle classi di reddito dei cittadini di Roccadaspide fanno capire immediatamente che vi è una forte disparità fra il reddito più basso (450 euro distribuiti fra 41 contribuenti) ed il reddito più alto (117.201 euro distribuiti fra 19 contribuenti) dichiarato. Per facilitare la nostra analisi dividiamo i contribuenti in: contribuenti a basso reddito, contribuenti benestanti e contribuenti ricchi o ad alto reddito. I redditi più bassi Il 57,53 % dei contribuenti di Roccadaspide dichiarano 2.625 redditi annuali non superiori ai 15 mila euro e se analizzano i redditi che non superano i 20 mila euro notiamo che corrispondono al 72,88% delle dichiarazioni dei contribuenti totali. Se vogliamo fare delle analisi dei redditi più bassi dobbiamo, però, prendere in considerazione i redditi dichiarati con valori inferiori ai 10.000 euro. Notiamo che in questa classe di reddito nel 2007 erano collocati il 35% degli italiani mentre nella cittadina sede della Comunità Montana del Calore Salernitano la percentuale è del 31.34% ed occupa una fetta molto consistente della popolazione (911 contribuenti). La classe di reddito con la percentuale più alta dei contribuenti (26,19%) della comunità di Roccadaspide è quella che va dai 10.000 fino ai 15.000 euro annuali dichiarati (761 contribuenti). I benestanti In questa classe di reddito dobbiamo inserire la classe che va dai 33.500 fino ai 70.000 euro. Appartengono a questa classe di reddito 164 (il 5,64%) cittadini di Roccadaspide che dichiarano redditi totali per un ammontare di 6.826.525 euro e redditi medi di 41.625 euro. I ricchi Se vogliamo conoscere i redditi dei contribuenti più ricchi residenti nel comune di Roccadaspide dobbiamo prendere in esame la fascia di reddito aggregata che va “da 70.000 euro” fino “oltre i 100.000 euro”. Notiamo che in questa fascia di reddito si collocano solo 34 (15+19) contribuenti che si dividono un reddito complessivo di 3.441.092 euro ed un reddito medio di 101.209 euro (l'1,17%) per contribuente. Da rilevare, inoltre, che i cittadini più facoltosi e che hanno capacità di spesa più alta di Roccadaspide sono 19, rappresentano lo 0,65% dei contribuenti e dichiarano un reddito medio di 117.201 euro annuali. Vito Gerardo Roberto 16 N° 41 12 Novembre 2011 Calore SALA CONSILINA. Lutto nel Foro. L’avvocato colto, saggio, deciso e scherzoso E’ morto Igino Cappelli, oltre 60 anni di professione Se n’è andato un pezzo di storia della nostra storia locale. E’ venuto a mancare lo scorso 25 ottobre l’avv. Igino Cappelli circondato dal più sincero affetto dei suoi familiari amici e colleghi. Il Presidente come veniva chiamato negli ambienti forensi e non solo ha lasciato un grande vuoto, un uomo come pochi che ha contribuito in maniera impareggiabile alla diffusione del buon nome del nostro tribunale salese, oggi al centro di mille punti di domanda. Nel privato, un marito sempre presente nelle piccole e grandi cose quotidiane, un papà esemplare nell’educazione che ha impartito ai suoi quattro figli Nino, Gherardo, Fernando e Maria. Avvocati, magistrati e alte cariche forensi conoscevano e gli riconoscevano la sua indubbia professionalità affermatasi e guadagnata nel corso degli anni ma per gli amici era semplicemente Igino, un buon amico sempre disponibile in ogni occasione che non faceva pesare il grande bagaglio culturale che aveva da sempre coltivato con in- IGINO CAPPELLI teresse e di cui andava orgoglioso. Profondamente legato a una lunga tradizione di avvocati, Igino Cappelli nasce il 1 dicembre 1926 a Sala Consilina, frequenta il liceo classico e a 22 anni all’Università “Federico II” di Napoli il 6 dicembre 1948 si laurea in Giurisprudenza, diviene procuratore nel 1950 e inizia a lavorare con il papà pure lui avvocato. Lo stesso anno il 22 novembre si iscrive all’albo forense e ancora emozionato ricorderà dopo 50 anni, nel 2000, quella bellissima soddisfazione. Con orgoglio inizia a indossare la toga e la sua professionalità di brillante avvocato inizia a tuonare negli ambienti che contano, in seguito, diviene giudice conciliatore mentre dal 1992 al 2005 è Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina. Igino Cappelli ha continuato a lavorare con passione e dovizia fino al giorno in cui è caduto fratturandosi il femore e da quell’inatteso infarto non si è mai più ripreso. “Dal carattere schivo autoritario fermo e deciso – come racconta Fernando che insieme al fratello Gherardo ha raccolto il prezioso insegnamento divenendo entrambi brillanti avvocati - papà amava molto la sua professione in cui è riuscito a guadagnarsi stima e rispetto incondizionato tra i colleghi. Con gli anni poi è diventato un nonno amorevolissimo sempre scherzoso con i suoi nipoti che adorava”. Era davvero quel che si dice un uomo d’altri tempi Igino Capelli, sempre distinto nell’abbigliamento nei modi e nelle battute spiritose che, ormai da qualche tempo circolavano anche nelle grigie aule di tribunale nei cui corridoi amava ancora accendersi quella tanto cara sigaretta divenuta un simbolo della sua forte e rigorosa personalità a volte controcorrente e per questo ancora più apprezzata e ricordata. Era poi vicino ai tantissimi giovani che si affacciano ora alla carriera forense con i quali amava intrattenersi e dispensare consigli tra una udienza e l’altra e questi ultimi d’altro canto lo cercavano con lo sguardo o si avvicinavano a lui con quel metus reverentialis tipico aspettando quella pacca sulla spalla che li inorgogliva e spronava ad andare avanti. Nessuno infatti gli faceva mancare un affetto sincero. Numerosissime autorità religiose, civili e militari hanno voluto rendergli l’estremo saluto il giorno dei funerali così la chiesa di Sant’Anna a stento ha contenuto il gran numero di persone che commosse hanno voluto prendere parte alla cerimonia. “Abbiamo perso un grande uomo, un ottimo avvocato e soprattutto un amico – hanno commentato in tanti- ci ricorderemo con affetto e un pizzico di tristezza quelle giornate caratterizzate da qualche racconto aneddoto o insegnamento che Igino il Presidente dispensava con un sorriso”. Antonella Citro Calore-Diano Tiroide: attenzione anche alle creme per la cellulite! Il pastore ascolta le ansie dei giovani strale di Piaggine, è stato coordinato da Annarita Reina e ha visto la partecipazione di altre istituzioni e parroci della zona. Purtroppo, nessun studente né la scuola stessa, ha rivolto domande sulla situazione locale, ma si è trattato di soli temi generali e culturali, a dire il vero molto ampli e di forte crescita personale. Non sarebbe stato anche opportuno, soffermarsi sui nostri problemi locali? Magari rivolgendo qualche domanda se nei nostri paesi si intravede anche qualche pizzico di individualità, isolamento e a volte di egoismo? Qual è il ruolo della chiesa nei nostri piccoli paesi? Viste le spesse diatribe interne tra i parroci(vedi il caso di Piaggine e non solo), ed il poco coinvolgimento da parte degli stessi? Non sarebbe stato anche opportuno domandare, perché tanto scollamento tra le istituzioni, la società, la chiesa e i cittadini, nelle nostre piccole comunità? Ben vengano temi culturali ampi, intesi come MONSIGNOR CIRO MINIERO IN VISITA A PIAGGINE fonti conoscitive e di crescita(anche all’esterno), ma forse noi giovani avremmo bisogno di strutture certe, forti, consolidate, che ci diano fiducia, senso coesivo e non ci sleghino dal nostro mondo e vissuto locale. D’ altronde, anche Monsignore Ciro Maniero, oggi l’ha ribadito:« Nun cagnat a via nova p’ la vecchia». Fabio Cinnadaio TEGGIANO. Usare e abusare della comunicazione Un progetto per incentivare la creatività Il Pomponio Leto presenta il progetto scolastico dal titolo “I mezzi di comunicazione tra abuso mediatico e uso consapevole” rivolto a due classi del Liceo Delle Scienze Umane. Lo scopo del progetto davvero lodevole e degno di nota è teso a valorizzare l’Istituto di Teggiano ma soprattutto a far conoscere alla comunità l’impegno degli alunni che lo frequentano mentre le classi coinvolte dovranno trasmettere la passione che profonderanno in questo lavoro. Nello specifico, questo progetto è diviso in due parti una pratica e una teorica e le allieve verranno divise in quattro redazioni: ufficio stampa, direzione artistica, redazione internet e produzione audio visiva. La parte pratica sarà svolta durante incontri extrascolastici e durerà fino al 7 Gennaio 2012 e sarà finalizzata alla realizzazione di mate- riale informativo e promozionale della scuola che verrà distribuito agli alunni frequentanti le classi terze delle scuole medie e alle loro famiglie e diffusi attraverso canali tradizionali e soprattutto Internet; il progetto in esame è rivolto inoltre agli enti pubblici perché siano a conoscenza della presenza di una scuola valida, nella sua didattica e nelle sue attività extrascolastiche, impegnata in vari progetti e, nonostante la profonda crisi economica, tesa a diventare ancora più competente e a offrire un programma formativo sempre più di alto profilo. Per quanto concerne la parte teorica, invece, sarà svolta durante l’orario scolastico, tramite seminari teorici per un totale di venti ore, e prevederà testimonianze di professionisti del mondo della comunicazione. 17 IN FARMACIA PIAGGINE. Visita del vescovo Ciro Miniero Accoglienza, fiducia in noi stessi e negli altri, dialogo e difesa dei valori, queste le proposte suggerite dal nuovo vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, Mons. Ciro Miniero agli studenti dell’ istituto omnicomprensivo, scuola media e scuola primaria di Piaggine. Molte anche le domande rivoltegli dagli studenti, con le quali hanno toccato temi differenti e generali. Dai mezzi di comunicazione di massa, al loro stile di vita, (con conseguente chiusura interiore, solitudine e narcisismo) fino a strutturare domande sul divario tra l’ emisfero Nord e Sud delle popolazioni, con conseguente ampliamento della ricchezza tra ricchi e poveri, passando in rassegna anche a domande sul ruolo della scuola, sui modelli consumistici(che spesso indirizzano i giovani più ad apparire, che ad essere) e ancora, quale potrebbe essere il ruolo della chiesa nel guidare i docenti. Il convegno svoltosi nell’ istituto magi- N° 41 12 Novembre 2011 Inoltre, sarà data la possibilità ad alcune ragazze di partecipare a stage formativi presso le aziende partner del progetto che daranno supporto tecnico alle azioni delle redazioni e offriranno la propria esperienza per interventi di formazione. Va precisato che i partecipanti saranno supervisionati e coordinati nelle loro attività redazionali e promozionali dal professor Enrico Vricella, dalla professoressa Paola Testaferrata e dai due consulenti esterni Piero Quagliariello e Gaetano Salvia. Il Dirigente Scolastico Olimpia Pasolini ha fatto intanto sapere che ha voluto affidare questo progetto ai ragazzi per incentivare la loro creatività e metterli a contatto con nuove esperienze di certo stimolanti e piene di soddisfazioni. Antonella Citro CASTEL SAN LORENZO. La chiesa depredata Nei giorni scorsi anche dalle nostre parti e precisamente a Castel San Lorenzo, la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista è stata presa di mira dai ladri che sono furtivamente entrati nel luogo consacrato portando via oggetti di enorme valore, soprattutto, simbolici. Tra questi un calice di gran pregio ed un crocifisso. Il parroco Don Domenico Sorrenti è stato da subito avvertito dell’accaduto attraverso una telefonata. Un abitante nelle vicinanze della chiesa, nel passare constatava che la porta laterale era stata forzata e all’istante ha dato l’allarme. Don Domenico entrando in chiesa ha notato la mancanza del calice e del crocifisso e immediatamente ha avvertito i carabinieri della locale stazione e presentato denuncia. Il religioso, infine, attraverso rintocchi quasi funerei ha suonato le campane ed avvertito tutti i cittadini che con un passa parola rapido hanno appreso dell’atto criminoso. Poniamoci ora due domande: ma costoro perché hanno rubato un calice e un crocifisso? L’hanno fatto per guadagnarci o per fini che vanno al di là della concezione cristiana della fede? Pietro Accarino Le malattie della tiroide sono molto frequenti e parallelamente molto frequente sta diventando in tutto il mondo l’assunzione di prodotti dietetici e l’uso di prodotti cosmetici. Una nota crema da tempo viene usata per ridurre la cellulite e contiene proprio ormone tiroideo, ovvero la levotiroxina, le cui concentrazioni ematiche aumentano in caso di ipertiroidismo. E’ stato descritto un caso di ipertiroidismo da un estetista che ha applicato alle sue clienti per molti mesi creme contenenti iodio e ormoni tiroidei. Analizzando la banca dati della farmacovigilanza italiana fino al 2010, sono emersi 3 casi di morbo di Basedow durante l’utilizzo di del prodotto a base di levotiroxina. In tutti e tre i casi (due insorte nel 2009 ed una insorta nel 2006) l’emulsione è stata utilizzata da donne di età compresa tra i 42 ed i 53 anni, che non assumevano altri farmaci concomitanti e che hanno manifestato la reazione dopo 1-3 mesi dall’inizio della terapia. Solo in un caso è disponibile tutta l’evoluzione clinica in cui viene descritta la completa guarigione della paziente ad un anno dalla sospensione del trattamento. Per questo stesso caso è però importante segnalare che la paziente sette anni prima della reazione avversa era stata affetta da Tiroidite di Hashimoto. E’ importante ricordare alle pazienti che intendano iniziare un trattamento con prodotti cosmetici a base di alghe o ormoni tiroidei di controllare la possibilità di patologie a carico della tiroide preesistenti ed in questo caso evitare l’uso del prodotto. Alberto Di Muria 18 N° 41 12 Novembre 2011 In caso di assoluzione, il comune non paga più le spese legali ai consiglieri C’era una volta la casta dei politici DALLA PRIMA Il vento è cambiato. La Corte dei Conti ora soffia in direzione opposta. E dice quanto segue. Il politico vuole far parte della casta? E allora se lo devo pagare lui l’avvocato. Anche nell’esercizio delle sue funzioni. Anche se, fatto per noi grave, il politico viene assolto in un processo. Il fatto grave, a nostro avviso, è legato proprio al libero pensiero di un politico. Voi immaginate una delibera di consiglio comunale? Una delibera per fare un esproprio? Un atto in “danno” di un terzo. Sicuramente parte la denuncia. Sicuramente viene avviata l’indagine. Se gli investigatori sono celeri, la prescrizione non cancella tutto. E il politico, assolto o condannato che sia, dovrà pagarsi la parcella. E se la parcella, però, arriva alle cifre astronomiche di cui sopra...se gli avvocati penalisti chiedono tanto, i politici ebolitani dovranno vendersi il patrimonio di famiglia, i gioielli del matrimonio e l’oro della prima comunione. Se prima non passano di casa i ladri e ci pensano loro a far man bassa. Avvo- cati contro politici. A Eboli la casta è stata cancellata. I nostri consiglieri comunali, se vanno al ristorante, la spigola la pagano 20 euro. E al 90 per cento la beccano pure scongelata. Morta, cioè, da qualche mese. E servita a tavola come pesce fresco, pescato in nottata. Cosa si fa pur di vendere un piatto. Ma torniamo alle spese legali. Se i politici ebolitani beccano una denuncia, devono pagarsi l’avvocato. E questo l’avevamo già scritto. Il quesito drammatico è: può un politico fare il suo “onesto” lavoro super partes e senza condizionamenti, in queste tribali condizioni? Certo, se l’avvocato te lo paga il comune. Se la tesoreria risponde picche, il politico inizia a tremare. Rischia di perdere il Suv, da esibizione domenicale, la vacanza alle Maldive, il loft in montagna, il villino condonato in riva al mare. Una tragedia. Immane. Soprattutto quando la discussione si è soffermato sull’onorario degli avvocati ebolitani. L’unico che si salva, a Eboli, è proprio il sindaco Melchionda. Politico e avvocato. Se lo denun- MARTINO MELCHIONDA ciano, lui prende la parola e si difende da solo. Ma gli altri 29 consiglieri comunali a chi si affidano? Chi non ha beni intestati, forse si salva. L’avvocato gli può far sequestrare un quinto del gettone di presenza, un quinto delle bollette giocate alla Snai, un quinto dei compensi pubblici riscossi altrove. Tutto quello che non viene incassato in nero, si può sequestrare. Ma una parcella così alta come si paga...e soprattutto come si giustifica? Melchionda difende la categoria degli avvocati “preferi- sco non parlare”. Poi aggiunge serafico: “quella parcella da 90 mila euro è stata vidimata dal consiglio dell’ordine”. Oh, cribbio. Un avvocato che difende un politico assolto in udienza preliminare (senza processo, senza una mezza udienza, senza nessuno sforzo dibattimentale) può chiedere anche una parcella da 90 mila euro. Il consiglio dell’ordine gli riconosce meriti e onori, con tanto di pacca sulla spalla. La domanda irrisolta resta quella di prima. Come si può fare politica in IL CASO MASTROLIA. Multata l’auto dell’assessore alla viabilità “Pagherò la multa come tutti i cittadini” Può un dirigente del comune o un assessore invitare i vigili urbani a triplicare le multe agli ebolitani per fare cassa, perchè non c’è altra soluzione per pagare le tredicesime e le ultime mensilità? Il quesito è stato lanciato giorni fa. Un automobilista multato ha scritto a tutti i giornali: “Da circa un mese i vigili urbani stanno compilando verbali di infrazioni al codice della strada, con tanto di rimozione con il carroattrezzi”. E fin qui niente di nuovo racconta Umberto Nobile, ebolitano coraggioso, quasi nessuno firma le lettere aperte, temendo ritorsioni e vendette spesso immaginarie. Lo abbiamo già raccontato nei numeri precedenti di Unico. I vigili urbani, a Eboli, viaggiano a bordo dei carroattrezzi, da circa un mese, per rimuovere le auto parcheggiate male. L’assessore Mastrolia plaude al progetto: “non lo facciamo per rimpinguare le casse comunali (in molti non gli credono) ma per realizzare un progetto di legalità e per rendere più scorrevole il traffico”. Una strage di multe e di auto rimosse. Il racconto di Nobile, nella lettera firmata, assume toni gravi: “il 4 novembre, in via Gonzaga, viene multata e rimossa l’auto di mio fratello. La macchina viene portata nell’ex mattatoio comunale, area non autorizzata da nessuna delibera comunale a questo utilizzo”. CONTINUA A PAGINA 19 queste condizioni? Come si può votare una delibera denunciabile? Come si può condurre una battaglia idealista, un braccio di ferro sulla legalità, se poi il comune non ha nemmeno i soldi e la volontà di assicurarti un avvocato appena abilitato? Il sindaco Melchionda precisa geografico: “non è un problema del comune di Eboli, ma un’interpretazione restrittiva della Corte dei Conti. Capisco il condizionamento psicologico per i consiglieri comunali. E’ una norma che non condivido. L’assistenza legale andava garantita ai consiglieri comunali”. E invece le spese legali sono a carico del “povero” politico. Ricattato, denunciato e diseredato dagli avvocati. A Eboli non c’è più la casta. Altro che black block e giottini. I privilegi dei politici sono stati cancellati. A votare una delibera si rischia grosso. La Corte dei Conti, bontà sua, ha previsto, però, che se un dirigente del comune viene denunciato, le spese legali le paga l’ente pubblico. In questo caso l’avvocato può chiedere anche un milione di euro. Con il visto del consiglio dell’ordine. La cifra la pagheranno i contribuenti ebolitani. Ed è giusto così. Nell’esercizio di funzioni pubbliche non è giusto che, in caso di assoluzioe, sempre e solo in caso di assoluzione, l’avvocato venga pagato dal dirigente o dal politico finito sotto indagine o sotto processo. Sarà che i tempi sono cambiati. Le casse statali sono vuote. Il default è dietro l’angolo. Lo spread con la Germania si impenna per poco o niente. Ma fare politica a Eboli è diventato difficile. Rischioso e danaroso (in uscita). Con questa norma, il cittadino ha il coltello dalla parte del manico. Prepara l’esposto. Segnala un presunto abuso. Indica il politico, presunto responsabile. E se la Procura della Repubblica si impunta, la frittata è fatta. Il politico è condannato (a pagare) anche se viene assolto. Francesco Faenza Eboli N° 41 12 Novembre 2011 19 IL CASO MASTROLIA. Multata l’auto dell’assessore alla viabilità “Ho sbagliato e pagherò. Come fanno tutti” SEGUE DA PAGINA 18 Prima contestazione di Nobile. Ma le accuse più gravi arrivano dopo: “giunto nell’ex mattatoio con mio fratello, parlando con i vigili urbani, abbiamo scoperto che un assessore comunale aveva inviato una circolare minacciosa, dove invitata la polizia locale a multare indiscriminatamente tutti gli automobilisti in divieto di sosta. Se non si fossero attenuti a questa disposizione, i vigili urbani non avrebbero ricevuto lo stipendio e la tredicesima, a causa della crisi finanziaria del comune”. E qui la denuncia diventa di natura penale. Umberto Nobile, lo scrivente senza paura delle istituzioni (finalmente) lancia un invito civio a “tutti coloro che sono a conoscenza di questa circolare, in modo particolare i vigili urbani, affinchè denuncino quanto è accaduto”. Se davvero esiste questa circolare, è il caso che la Procura della Repubblica si dia una mossa. Costringere i vigili urbani ad accrescere il numero delle multe, è argomento da codice penale. Dirigente, assessore, usciere e portabandiera. Chiunque abbia scritto quella circolare citata da Nobile, deve risponderne di persona, assistito da un avvocato, davanti a un giudice penale. Nel frattempo, i vigili urbani continuano la loro marcia verso il record di multe provinciali. Hanno così preso a simpatia i carroattrezzi, che non si fermano più. La mattina, i caschi bianchi fanno a gara a chi deve salire sull’autocarro per la rimozione forzata. Giovani e vecchi agenti della polizia locale si sfidano a burraco, a tressette, a rubamazzetto, pur di partecipare alla mega abbuffata, al record di sequestro di auto. Multa che ti multano...nella morsa dei vigili urbani sono finiti alcuni assessori e diversi consiglieri comunali. La contravven- zione più clamorosa è stata comminata proprio all’assessore alla viabilità. Giunto in comune per pagare in tutta fretta la ditta che gestisce le telecamere contro i vandali (spente da anni per insolvenza contrattuale), l’assessore Mastrolia ha parcheggiato il suo Mercedes sulle strisce zebrate bianche, all’ingresso del comune. Anna Sessa, la vigilessa che non perdona, ha afferrato il blocchetto delle contravvenzioni, fischiato più volte e poi multato l’assessore in difetto. Finita la riunione, Mastrolia ha lasciato il comune in compagnia del comandante dei caschi bianchi, Enzo Gallo: “la multa? Certo che la pagoha risposto Mastrolia- Ho sbagliato e la pago. La vigilessa? Ha fatto il suo dovere. Mi complimento con lei”. E il carroattrezzi perchè non è arrivato? “In questo caso non è previsto l’utilizzo del carroattrezzi”. Se lo dice il “bulimico” REMO MSTROLIA. A PAGINA 18 LA SUA MACCHINA MULTATA DAI VIGILI Mastrolia, anche i vigili urbani devono bloccarsi. Basta la multa, in questo caso la rimozione forzata non ci sta. In attesa di capire questa circolare esista o meno, auguriamo ai vigili urbani di fare il loro dovere. A prescindere dalla tredicesima che prende- ranno o meno. Prima il codice penale, poi lo stipendio. Così funziona. Così dovrebbe funzionare. Come finirà, lo capiremo prima di Natale. Francesco Faenza Rubrica a cura di «www.astetrasparenti.it», via Vernieri, 51 84125 Salerno Tel. 089-222970 Fax 089-255425. E-mail:[email protected] TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 418/05 R.E., promossa da BCC di Aquara, il G.E. ha fissato l’udienza del 12.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 26.01.2012 ore 10, per la vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.378.800,00, come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.18.000,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. Custode giudiziario degli immobili è l’avv. Pellegrino Sorice tel.089254314. DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI LOTTO UNICO: Piena proprietà di fabbricato rurale su due livelli con annesso giardino e piscina, sito in Albanella, in NCEU al fg. 12, p.lla 130, cat.A/2, della superficie di mq.242, laddove il terreno circostante è riportato in NCT al fg.12, p.lla 130 ed ha un’estensione di mq.6.523. TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 217/05 R.E., promossa da MPS Gestione Crediti Banca e pros. da Unicredit Banca, il G.E. ha fissato l’udienza del 12.01.2012 ore 10, per la vendita con incanto, al prezzo base ridotto di E.20.625,00, offerte in aumento non inferiori ad E.1.000,00. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo base d’asta. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI Quota pari a 1/15 della piena proprietà di appezzamento di terreno di are 2.40, in NCT fg.10, p.lla 493, in Mercato San Severino fraz.Costa via Mons. Trotta, già via Vallone, con entrostante fabbricato composto da due autonome unità immobiliari, la prima di mq.125, non censita in NCEU e la seconda di mq.132. Sono occupate dalla debitrice e dal suo nucleo familiare. TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 552/97 R.E., promossa Banca di Roma S.p.A. il G.E. ha fissato il pubblico incanto per il 12.01.2012 h. 10 al prezzo base di E.41.874,00. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, domanda in bollo e cauzione:10%. Offerte in aumento:E.1.500,00. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it . DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI Lotto unico: Nuda proprietà dell’appartamento in Giffoni Valle Piana, fraz.Curti, via L.Sica, 44, p.t., mq.59,60, composto da tre vani. In NCEU fg.25, p.lla 680/1 e 681/2 graffate. 20 N° 41 12 Novembre 2011 Battipaglia-Pontecagnano IN GIRO CON MEDUSA CHACHACHA DI VALENTINA DEL PIZZO Tony Borlotti e i suoi flauers Per questa settimana la Medusa incontra il bitt del gruppo salernitano di Tony Borlotti e i suoi flauers, insieme da quasi due decenni, con lo scopo, di far rivivere “letteralmente” , con passione e ironia, l’epopea dei più sgangherati complessi beat italiani degli anni ’60. La band vanta un curriculum di tutto rispetto che vanta tra le altre la partecipazione nel 1997 al IV Festival Beat internazionale di Castel S. Giovanni (PC), de- Tel 0828.720114 Fax 0828.720859 e-mail: [email protected] url: www.unicosettimanale.it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola stando sorpresa, interesse, e ricevendo periodici inviti ad esibirsi nel nord Italia e nel 1999l ’esibizione a Napoli con artisti come Rudi Protrudi (Fuzztones) e Bradipos IV. All’attivo un 45 giri Inno dei Flauers, le cui copie sono attualmente esaurite, mentre nel 2003 vede la luce l'album Il mondo è strano (Teen Sound) con 11 canzoni in puro vinile di cui 8 originali e 3 cover. Mercoledì 30 novembre si esibiranno al bar Capri a Battipaglia con il proprio repertorio che è anche un antidoto contro la tristezza di questi tempi. L’ingresso è gratuito. Ma conosciamoli più da vicino.Tony Borlotti e i suoi Flauers è un progetto musicale che curate da 16 anni, vi siete avvalsi di “noti archeologi per rispolverare i più grandi successi del beat italiano, che ora sono pronti per essere oggetto di approfonditi studi universitari” si legge sul vostro sito www.tonyborlottieisuoiflauers.it. In Italia fu il bitt. Ci Grafica ed Impaginazione spieghi questa necessità di distinguere la parte nostrana del genere da quella inglese? Per uscire dallo snobismo dell’eterna esterofilia . Per necessità artistica e storica: Del beat italiano se ne sapeva (sa) troppo poco , e quel poco per giunta si è imbalsamato e conservato in una rotonda sul mare. Non poteva bastare . C’è tutto un florilegio di suoni e dischi underground da scoprire.Sei nato negli ani ’60. Credi che lo spirito allegro e rivoluzionario dello scorcio di quel periodo, quella fiducia nel futuro che ebbe un forte impatto sociale, approdando ad un nuovo modo di concepire la donna, i diritti, il potere possa essere un antidoto alla crisi economicoesistenziale delle nuove generazioni? Qual è la ricetta di Tony Borlotti a proposito? Quel periodo non ha soltanto visto le minigonne (slurp!) e le feste al Piper. Ma ha visto in discussione per la prima volta la protesta dei giovani contro il mondo dei padri. Dei giovani che vivevano il benessere delle città mai provato prima , la retrocessione quasi violenta, della cultura contadina. Il timore della bomba atomica, le contraddizioni della società borghese e consumista. Detto questo , la mia ricetta personale è sempre una pietanza vegana con 5 stelle Michelin . Ha un sapore che assomiglia vagamente a quello dei loro pneumatici.Quando la prossima esibizione? Elenca per i nostri lettori dieci buoni motivi per venire ad assistere ad un nostro concerto. Ho 100 motivi , e sono tutti inconfessabili. Forse vi divertite.Cosa possono fare insieme dei bitters ed una Medusa cha cha cha? Una frittura di pesce con il Parkinson. Detto questo, vi aspettiamo il 30 novembre al bar Capri a Battipaglia. Valentina Del Pizzo PAGINE BATTIPAGLIESI Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25,00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10,00 Unico + I Piccoli € 30,00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s.r.l. Tiratura: 5000 copie Gli arretrati € 2,00 + le spese di spedizione Il N° 41 di Unico è stato inviato in tipografia il 09 novembre 2011, ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 11 novembre 2011 alle ore 9,30 presso il CPO di Salerno Equi-discinti DALLA PRIMA Un tormentone destinato via via a scemare fino a cadere nell’abusato e nel banale, e in parecchi già si temeva che siffatte astuzie linguistiche per strappare un sorriso non sarebbero riapparse con eguale efficacia. Almeno, non a breve. E invece no, per fortuna: nemmeno il tempo di un cambio di stagione ed eccoci rianimati e rallegrati da una nuova peripezia verbale, stavolta proveniente non da un avverbio ma da un bell’aggettivo lungo e composito: equidistante. Utilissimo, il termine, per definire situazioni di mezzo – che siano esse statiche o dinamiche - in cui non sei né carne né pesce, e nemmeno paella. Nell’accezione positiva, il concetto di equidistanza si sostituisce a roba tipo neutralità o imparzialità; in quella negativa, fa da paio con decadenze sociali del tipo ignavia e nichilismo. Nell’uno o nell’altro caso, comunque, l’equidistanza si tira dietro un retrogusto di provvisorietà, di voluto attendismo. Di prudenza. Come molti sapranno, il merito dell’entrata in auge dell’espressione va senz’altro individuato qui, nelle politica battipagliese, in quel momento dei giorni scorsi in cui il sindaco – a sorpresa, dicono – avrebbe confezionato a Terribile, consigliere d’opposizione, la delega alle Politiche sociali. E lui, il neodelegato, che poteva fare? Abbandonare seduta stante il suo partito, con conseguente pecca etica e rischio d’inondazione salivare da parte degli (ex) amici? Ovvero accettare la nomina e dire al sindaco: “grazie, perfetto, m’hai volutamente dato palla davanti alla tua porta quindi adesso porto in vantaggio la mia squadra con un eurogol da ba- checa”? Né l’uno né l’altro, ne converrete. Allora in suo soccorso è arrivata un’illuminazione politica degna del miglior Salomone: dichiararsi, per l’appunto, equidistante. Dico sì ma dico anche no, approvo con disapprovazione, appoggio ma contesto. Con ricorso, nei casi estremi, al bussolotto della tombola: numeri pari, voto favorevole; numeri dispari, mi ritiro per deliberare. Da qui all’abuso del termine nel linguaggio comune il passo è stato breve. Ho visto gente pizzicata in doppia fila dichiararsi comunque equidistante dal divieto di sosta. Borseggiatori presi in flagrante spacciarsi per innocui viaggiatori invocando l’equidistanza dalla fermata del bus. Mariti ubriachi picchiare equidistantemente, moglie, suocera e figli. Con un colpo solo. L’equidistanza è cau- tela, occultamento d’intenzioni, velo torbido che fa di ogni gesto un simbolo da interpretare: voleva dire A o Z? Si starà muovendo in quella direzione o in quella opposta? Indosserà slip o boxer? Tifava Beatles o Rolling Stones? Non è dato saperlo, mai. Perché il bello dell’equidistanza è proprio qui, puoi dare una botta al cerchio e una alla botte in sequenza rapida, e tornare nella posizione di partenza come non ti fossi mai mosso. Povero Santomauro, allora: non bastava la ciclicità di alleati dissidenti e avversari accondiscendenti. Ora la tenuta della sua maggioranza deve fare i conti anche con le beghe dei separati in casa, come nel più classico dei giochi a sorte: la Sacra Rota della fortuna. Ernesto Giacomino Battipaglia N° 41 12 Novembre 2011 Delega delle Politiche Sociali a Antonio Terribile “Il responsabile” si tiene le mani libere E’ tempo di crisi, a Roma come a Battipaglia, fatte le dovute proporzioni. Infatti, se a Roma ci si spacca su crescita e sviluppo, nella città della Piana oggetto di contese sono deleghe e poltroncine. Sul banco degli imputati il consigliere Antonio Terribile, in forza all’opposizione, ma premiato (forse per le continuate assenze nell’assise cittadina) con la delega alle politiche sociali. Si occuperà, per conto dell’Ente, di Piano di zona, politiche sociali e assistenza. Ancora non è chiaro però se porterà avanti le idee e i progetti dell’uno o dell’altro schieramento. Una sua nota è stata letta nell’ultimo consiglio comunale: Terribile ha ringraziato il sindaco per la fiducia accettando l’incarico, ha chiarito la GIOVANNI SANTOMAURO sua indisponibilità a passare in maggioranza, pur prendendo le distanze dall’opposizione. Dunque, ora a Battipaglia ci ritroviamo con una maggioranza, l’opposizione e Antonio Terribile nel guado. Su tutte le furie, inutile dirlo, i partiti che da sempre sostengono Santomauro, che hanno aperto una vera e propria crisi di maggioranza. “Una crisi Veronica Lettieri, Maria Rosaria Iuliano e Maria Rosaria Lettieri in data 05/10/11 hanno conseguito il diploma di Pianoforte presso il conservatorio “A. Steffani” in Castelfranco Veneto (TV) sotto la guida del Maestro Francesco Bencivenga. A loro i nostri migliori auguri per una brillante carriera. non episodica, da cui si può uscire solo remando tutti nella stessa direzione” è questa la posizione del Pd espressa dal consigliere Egidio Mirra. “La questione Terribile è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la crisi della maggioranza è causata da un appannamento dell’azione amministrativa”. Il Pd dunque chiede di più al Sindaco e alla sua giunta, puntando i piedi per terra e l’indice verso i responsabili dell’empasse: “Ci sono assessori che ragionano come se fossero i sindaci di se stessi – continua Mirra – Dal momento che non mi risulta siano predestinati, ma piuttosto espressione di una maggioranza politica, riteniamo si debbano interfacciare con tutti i partiti e i consiglieri di questa EBOLI. maggioranza.” E’ della mancanza di collegialità nelle decisioni, di cui la delega conferita a Terribile rappresenta a loro dire la plastica dimostrazione, a lamentarsi il Pd e, con toni diversi, anche gli altri partiti di maggioranza. Perfino l’Udc, finora solida e determinante stampella di Santomauro, ha chiesto spiegazioni. Ormai si è di fronte ad un braccio di ferro e i colloqui tra il sindaco e le varie forze della maggioranza continuano a susseguirsi senza sosta. Nei prossimi giorni potrebbe sbrogliarsi la situazione, magari culminando in un rimpasto di governo. A Roma come a Battipaglia tira brutta aria, riuscirà Giannino a non cedere il passo come ha fatto Silvio? Valerio Calabrese Nuova associazione Cittadinanza attiva Si è costituita in Eboli, una nuova associazione, che si denomina “eboli nuova associazione culturale di cittadina attiva”. Nel nome e nel titolo del manifesto di fondazione, che si allega in calce, “Insieme per uscire dal sonno”, la sintesi delle motivazioni che l’hanno fatto sorgere. E’ il risultato della comune volontà di un gruppo di cittadine e cittadini ebolitani, provenienti da ambiti ed esperienze diverse, di non rimanere inerti di fronte alla strisciante metamorfosi della nostra città e del nostro territorio. La riduzione degli spazi di partecipazione, di confronto e di scambio culturale, e il generale ripiego nei rassicuranti ma circoscritti spazi del “privato”, sta rendendo Eboli sempre più simile a uno dei tanti “paesoni dormitorio” incapace di individuare e tracciare il suo futuro e di interagire con le grandi dinamiche che scuotono il nostro tempo. Sede 84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247 Sede Amm.va e Filiale: 84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630 Filiali: 84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238 84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608 84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949 84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544 84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433 85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431 21 22 N° 41 12 Novembre 2011 Sele PONTECAGNANO. Le dimissioni di Nicola Sconza che sbatte la porta a Sica Infine scrive un “comunicato stampa” da leggere... Nicola Sconza si è dimesso. La notizia non sarà più uno scoop ma vale la pena di raccontare le ultime ore dell’assessorato di Sconza che, qualche giorno prima di Berlusconi, ha scelto anche lui la via delle dimissioni. Il “luridelegato assessore ha spiegato così la sua decisione: “Vi è una totale assenza di regia da parte del sindaco Sica, credevamo che il problema fosse solo la tenuta e la qualità della sua maggioranza ad oggi posso confermare che il vero problema per questo territorio e per i cittadini che lo abitano è proprio il capo regia, che accentra tutto e tutti sulla sua persona”. Per chi erroneamente pensasse che Sconza non ha fatto nulla o per chi come Pon telling (blog satirico sulla vita piacentina) ha commentato l’evento con questa battuta: “Sconza lascia il suo incarico in Giunta… Lo ricorderemo per aver ________ E poi ancora per ___________ !” l’ex assessore precisa: “Ho provato con molti sforzi insieme al mio gruppo consiliare, a proporre atti importanti per la comunità, riuscendo ad avere un finanziamento per il risanamento e rifacimento della fascia costiera, per un importo di €.70.000.000,00, l’autorizzazione alla captazione della sorgente delle sette bocche di Faiano, votando contro la proposta dell’ATO di aumentare le tariffe del triplo per il costo della depurazione e il passaggio impo- PIERFERDINANDO CASINI E NICOLA SCONZA sto e forzato della SIS attualmente in liquidazione all’ASIS, spronando iniziative con ritorno economico/produttivo, quali l’ Hippofestival, Pontecagnano in Fiore, Mercatini Natalizi, Festa della Pizza, Notte di San Lorenzo etc., per non parlare del recupero delle maggiori entrate da tributi, che non si registravano da un po’ di anni e che dormivano accantonate negli uffici dell’urbanistica, il non sforamento del patto di stabilità per il secondo anno, per non dire delle cose proposte e di continuo ostacolate dal capo regia”. Insomma erano tantissime le idee e le proposte messe in campo da Sconza, non era lui che non faceva è che non glielo facevano fare! E’ proprio l’immobilismo dell’amministrazione ad averlo convinto ad uscire dalla maggioranza e a diventare “responsabile e vigile forza di opposizione”. La sua uscita di scena (si fa per dire) diventa anche l’oc- casione per rispondere al comunicato stampa del Pd che lo accusa di non aver fatto niente per la città ed avere inseguito interessi personali. Questa volta, diversamente dai quattro quesiti, Sconza ha deciso di farsi sentire affermando di essersi prodigato in un solo anno a dare delle risposte significative al territorio in un momento difficile, tenuto conto che doveva fare i conti con la mancanza di somme sperperate da chi lo aveva preceduto e che le dimissioni provano quanto non abbia mai coltivato interessi personalistici. Non si è fatto attendere “il primo cicchetto” da parte di Sconza, come lui stesso scrive parlando di se in terza persona, formula alla Marzullo che adotta da un po’, denunciando i continui allagamenti delle strade a seguito del maltempo. Merita di essere citata testualmente l’ultima parte della sua nota: “Oggi, la città di Pontecagnano Faiano, ai primi minuti di precipitazioni piovose, e stata messa in ginocchio[…]. Al Sindaco Sica l’ho invitato da tempo a non sottrarmi quei pochi fondi messemi a disposizione” è senza l’accento, errori di battitura (speriamo!) ed infine un inaccettabile “l’ho invito immediatamente”! Caro dottor Sconza se lei vuole essere preso sul serio dall’Amministrazione, dai cittadini e soprattutto se vuole essere responsabile e vigile forza di opposizione, cominci ad affidare le sue note a qualcun altro. Tiziana Troisi Gastronomia N° 41 12 Novembre 2011 23 Viaggi e Assaggi “Benvenuto Cilento”, un’iniziativa da ripetere “Una delle più belle tra le iniziative sul mondo del vino promosse dal Luciano Pignataro Wine Blog”. Questo il commento, che ho sentito a più riprese, dagli intervenuti a “Benvenuto Cilento”, la prima rassegna dei vini, degli oli e dei grandi prodotti del Parco Nazionale. L’evento si è tenuto nelle spaziose ed eleganti sale del Savoy Beach Hotel di Paestum che Giuseppe Pagano, titolare dell’albergo, molto sensibile alla valorizzazione della nostra enogastronomia, ha messo gratuitamente e completamente a disposizione. Quasi tutte le aziende vinicole del territorio erano presenti per far degustare i propri prodotti. Per molti è stata anche un’occasione per assaggiare vini di aziende che si sono appena messe sul mercato e producono quantità molto limitate. Tra queste segnalo la Belrisguardo di Bellosguardo che produce poco più di duemila bottiglie di due diversi aglianici, Salvatore Magnoni (Rutino) e i Vini di Velia (Ascea). Tra i presenti c’erano anche: LA RICETTA Ceci e tonno all’olio extravergine del Cilento MARIA SARNATARO, ALBERTO CAPASSO, LUIGI MAFFINI E LUCIANO PIGNATARO DURANTE LA VERTICALE DI PIETRAINCATENATA Casebianche, Barone, Botti, De Conciliis, Di Bartolomeo, Donna Clara, I Vini del Cavaliere, Maffini, Polito, San Giovanni, San Salvatore, Scorziello, Tenuta Mainardi, Tenute del Fasanella e Verrone. Tra i banchi d’assaggio si poteva degustare anche la b1080, la birra artigianale battipagliese che, mese dopo mese, prende sempre più consensi tra gli amanti delle cose buone. A cura della Slow Food delle condotte cilentane erano stati selezionati i più buoni oli dop del Cilento e delle Colline Salernitane. Erano presenti i presidi Slow Food e le Comunità del cibo del Parco Nazionale del Cilento con il carciofo bianco di Pertosa, il fagiolo di Controne, le alici di menaica, la soppressata di Gioi, il maracuoccio di Lentiscosa e il cece di Cicerale. Per approfondire e saperne di più, Slow Food ha Come promuovere le strutture alberghiere su Facebook La Presidenza del Consiglio Provincia di Salerno e la Pro Loco di Battipaglia in collaborazione con Federalberghi Salerno organizza, venerdì 25 novembre all’Hotel Palace di Battipaglia, un corso su come promuovere le strutture alberghiere ed extralberghiere su Facebook. Molte aziende hanno già creato una pagina business su facebook cercando di veicolare i clienti verso il loro sito web ufficiale per fidelizzare i clienti. Il corso sarà tenuto dal Prof. Ro- berto Marmo, laureato in informatica all’Università di Salerno e Professore a contratto di informatica presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Pavia. Al corso si spiegherà come presentare l’albergo su Facebook, cosa comunicare e a chi, come monitorare il ritorno dell’investimento sul social network. Il Programma del corso, che dura dalle 14 e 30 alle 18 e 30, comprende: a) Introduzione ai social network. b) Il fenomeno Facebook, cosa fare e non fare. c) Usare gruppi, pagina pubblica, applicazioni, album fotografie, eventi, geolocalizzazione. d) Collegare il sito internet con Facebook. e) Gestione privacy dati degli utenti. f) Analisi delle statistiche sul traffico generato. g) Analisi di presenza in Facebook dai partecipanti al corso. Il corso è gratuito. Per info e prenotazione obbligatoria: Pro Loco Battipaglia 0828.308775 – [email protected] Dibbì organizzato un laboratorio intitolato “il valore della biodiversità”. Durante le 6 ore di rassegna sono state offerte piccole stuzzicherie tipiche preparati da chef rinomati della nostra provincia: Raffaele Vitale (Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino), Pasquale Torrente (Il Convento di Cetara) e Lorenzo Principe (Luna Galante di Nocera Superiore). Degustata anche la pizza cilentana a cura dell’Associazione Cilentum Pizza di Giungano e la mozzarella di bufala con il supporto delle “Strade della Mozzarella”. Poi, a cura dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier) Cilento sono state organizzate due verticali (degustare lo stesso vino di diverse annate), la prima, alle 15, con un rosso, il Naima di De Conciliis nelle annate 2006, 2005 e 2004 e la seconda (ore 21) con il Pietraincatenata di Maffini nelle annate che vanno dal 2005 al 2010. Ho partecipato unicamente a quest’ultima e non posso che fare i complimenti a Luigi Maffini. Il suo Pietraincatenata, un fiano fermentato in barrique, per la Ingredienti per 4 persone: 200 g di ceci, 150 g di tonno sott’olio, olio extravergine d’oliva del Cilento, aceto di vino bianco, prezzemolo tritato, sale, pepe e un pizzico di bicarbonato. Procedimento: mettete in ammollo i ceci per 24 ore assieme a un pizzico di bicarbonato. Scolateli e cuoceteli in acqua salata per 2-3 ore a fuoco lento. Sgocciolateli e passateli in acqua fredda per arrestare la cottura. Scolateli e sistemateli in un’insalatiera con il tonno sminuzzato molto finemente. Condite con olio emulsionato con aceto, sale e pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo tritato. Vino abbinato: Herajon 2010, Fiano cilento doc, I Vini del Cavaliere sua bontà merita un enorme rispetto. Secondo me, il vino si può classificare, senza esagerare, tra i migliori 20 vini bianchi d’Italia. La maggior parte di quelli che hanno partecipato alla degustazione non si sono resi conto di quello che stavano bevendo. Peccato per loro. È stata una bella iniziativa che non può fare che del bene al nostro Cilento e che merita di essere ripetuta annualmente. Diodato Buonora