U come Umbo (Otto Maximilian Umbehr)

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U come Umbo (Otto Maximilian Umbehr)
U come Umbo (Otto Maximilian Umbehr)
Scritto da Monica Cillario
Umbo, al secolo Otto Maximilian Umbehr, è stato un fotografo e fotogiornalista tedesco.
Nacque nel 1902 a Dusseldorf. Originario di una famiglia della media borghesia tedesca (il
padre era un architetto industriale), rimase orfano di madre in tenera età. Il padre si risposò ed
ebbe altri figli dalla seconda moglie e questo allontanò sempre più il giovane Otto dall’ambito
familiare, che percepiva come angusto e ostile.
Dopo gli studi liceali venne ammesso al Bauhaus, nel 1921. Il Bauhaus era l’istituto di arti
decorative e industriali di Weimar: luogo prestigioso fondato nel 1901 da Henry Van de Valde,
allo scoppio della Prima Guerra Mondiale passò la direzione nelle mani di Walter Gropius che lo
rese famoso nel mondo intero grazie alla corrente artistica che prende il nome dallo stesso
istituto; per estensione infatti, Bauhaus indica una corrente artistica concernente l’architettura e
il design che fonderà le basi per la riflessione su tutta l’architettura moderna. Il Bauhaus si
installerà anche a Berlino ma verrà chiuso nel 1933 con l’avvento del nazismo.
Durante gli anni di frequentazione dell’istituto di arti decorative e industriali, Otto Umbehr
incontrò Laszlo Moholy-Nagy, all’epoca uno dei più importanti fotografi del Bauhaus e fu allievo
di Johannes Itten. Entrambi ebbero un’influenza decisiva su Umbo, tanto che lui stesso ammise
in seguito che questo rapporto fu fondamentale per il suo lavoro di fotografo.
Terminati gli studi, nel 1924 si trasferì a Berlino, che all’epoca era una fra le città più
artisticamente vivaci a livello internazionale. Qui entrò subito in contatto con l’ambiente artistico,
nel quale si muoveva a proprio agio, artista fra gli artisti, e nel 1926 decise di aprire uno studio
fotografico.
Divenne famoso in breve tempo grazie ai suoi ritratti dei personaggi che popolavano la boheme
berlinese e fu uno dei fondatori della nuova estetica fotografica. In quegli anni si dedicò anche
al cinema collaborando con Walter Ruttmann, di cui realizzò dei fotomontaggi per il film "Berlin,
Symphony of a Great City".
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Questi sono anni in cui Umbo lavora freneticamente: inventa una forma nuova e del tutto
personale di ritratto; fa esercizio fotografando soprattutto gli amici artisti e in particolare una
giovane attrice, Ruth Landshoff.
Le sue foto vengono pubblicate da diverse riviste e giornali ed esposte in mostre sia personali
che collettive. Il suo modo di ritrarre apre la strada a quella che verrà definita l’avanguardia
fotografica tedesca. La sua fama gli permette di insegnare fotografia alla scuola di Johannes
Itten, che era stato il suo maestro di pittura all’epoca della Bauhaus. Nel 1928 è fra i fondatori
della berlinese Dephot, un’agenzia fotografica che segna un nuovo stile nel fotogiornalismo
ante-guerra ed è ricordata come la fondatrice del moderno foto-reportage. Realizza molti
foto-ritratti di gente del mondo dello spettacolo ma all’avvento del nazismo, nel 1933, l’agenzia
viene chiusa.
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Umbo in questo periodo presta il suo laboratorio fotografico ad un fotografo comunista, Ernst
Thormann, e riproduce dei documenti segreti riguardanti l’incendio del Reichstag.
Durante il nazismo lavora come fotogiornalista, ma come artista non ha più la possibilità di
seguire la sua personale linea estetica e di mostrarla al pubblico per sondarne le reazioni. Nel
1943 i suoi archivi vengono incendiati durante un bombardamento alleato e la stragrande
maggioranza del suo lavoro va letteralmente in cenere.
Negli anni confusi del primo dopoguerra si trasferisce ad Hannover con la moglie e poco dopo
nasce Phyllis, la figlia. In quel periodo comincia a fotografare le immagini delle rovine, dei
bombardamenti, degli ex-prigionieri dei campi di concentramento, in una parola svolge un
lavoro di documentazione, ma gli anni del suo successo dell’epoca di Weimar sono ormai
lontani, finiti per sempre, ingoiati dalla guerra. Lavora però anche per la Kestnergesellschaft,
una galleria d’arte molto prestigiosa che era stata fondata nel 1916 ad Hannover e le tirature
originali dei suoi lavori legati a quel periodo sono oggi molto ricercate perché estremamente
rare e di gran pregio.
Nel 1948 torna alla fotografia professionale insegnando alla Werkkunstschule di Hannover e
prosegue il lavorò di insegnante fino al 1974.
Ciò che caratterizza il lavoro di Umbo fotografo, soprattutto negli anni Venti e Trenta del
Novecento, è l’utilizzo dei forti contrasti ombra-luce e l’uso di prospettive e di ritagli insoliti per
l’epoca. Con la sua espressività e la sua poetica si inserisce perfettamente nella corrente
artistica tedesca degli anni ’20 conosciuta col nome di “Nuova Oggettività”, la stessa a cui
appartennero fotografi del calibro di Sander e Renger-Patzsch. Il tema principale dei suoi lavori
dell’epoca è la città che lentamente si sta trasformando in metropoli e di cui lui fa il ritratto
attraverso l’occhio del flaneur attento e non privo di personale originalità. Diversi suoi lavori
sono montaggi e collages fotografici.
Dopo il buio del dopoguerra, nel quale sopravvive grazie a piccoli lavori, alla fine degli anni
Settanta arriva per lui un periodo di rinascita grazie alla riscoperta di alcuni suoi lavori
miracolosamente salvatisi dall’incendio del suo laboratorio durante la guerra. E questa
riscoperta innesca una rivalutazione del suo ruolo nell’avanguardia tedesca.
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Realizza così diverse esposizioni internazionali e torna timidamente alla ribalta del grande
pubblico ma non fa in tempo a godersi appieno questa seconda fase di notorietà perché muore
il 13 maggio del 1980.
Data di pubblicazione: settembre 2015
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