nuovi arrivi: gli animali introdotti nel parco nuovi arrivi: gli animali

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nuovi arrivi: gli animali introdotti nel parco nuovi arrivi: gli animali
IL PARCO
SCHEDA P11
nuovi arrivi: gli animali
introdotti nel parco
G
Gli ecologi utilizzano spesso termini quali
autoctono ed alloctono per indicare
l'origine di specie animali e vegetali. Cosa
significano queste parole? Specie autoctona
è quella evolutasi in una determinata
regione, mentre specie alloctona è quella
successivamente introdottavi. Le due
definizioni possono essere attribuite alla
stessa specie, in contesti differenti.
Facciamo un esempio: la Marmotta è una
specie autoctona in Piemonte ma,
introdotta eventualmente sulle Ande,
diventerebbe in quella regione una specie
alloctona, cioè 'straniera'. L'uomo, nei suoi
spostamenti da un'area all'altra del nostro
pianeta, ha sempre condotto con sé un
folto gruppo di organismi animali e
vegetali. In molti casi l'introduzione di
nuove specie è avvenuta volontariamente,
com'è accaduto per numerosi animali
domestici importati dagli
europei un po'
ovunque; in altri casi,
l'uomo ha introdotto
inconsapevolmente in
nuovi ambienti specie
dannose per
l'economia, come la
Dorifora, coleottero
crisomelide noto a
chiunque abbia
coltivato patate.
All'interno del Parco del Po Cuneese
esistono numerose specie alloctone,
introdotte in tempi più o meno remoti
dall'uomo. Vediamone alcune.
Il nostro è essenzialmente un parco di
acque, ed è proprio negli ambienti fluviali
che troviamo il maggior numero di specie
'acclimatate'. Nelle lanche a modesta
corrente o nei piccoli stagni collinari e di
pianura, il pescatore, specialmente se di
giovane età, potrà stupirsi nel trovare
appeso all'amo un pesciolino appiattito,
con i vividi colori dei pesci d'acquario: strie
e punti gialli, verdi e azzurri. E' il persico
sole, chiamato localmente aeroplano o
Persico sole.
reginetta; originario dell'America
settentrionale, dove raggiunge dimensioni
cospicue, questo pesce è stato introdotto
nelle nostre acque all'inizio del 1900.
Tuttavia, in Europa la specie è affetta da
una forma di nanismo che la porta a stento
ad oltrepassare una lunghezza di venti
centimetri. Un 'cugino' della reginetta,
anch'esso originario del continente
americano, è il persico trota o black-bass,
apprezzato dai pescatori per la sue
caratteristiche e le sue carni. Anche se tale
specie non è stata mai campionata
direttamente nell'asta fluviale principale e
nei maggiori tributari, viene segnalata la
sua presenza in alcuni specchi lentici
dell'area di pianura, a valle di Villafranca.
Probabilmente immessi a fini alieutici, gli
esemplari presenti in questi stagni
alimentati da risorgive e dalla falda
superficiale potranno spingersi nel prossimo
futuro a colonizzare alcuni tratti del reticolo
idrografico del Po, per cui anche la loro
attuale ristretta localizzazione riveste una
notevole importanza ecologica. Questi due
pesci, appartenenti alla famiglia dei
Centrarchidi, possono causare notevoli
danni all'ittiofauna locale, in quanto
divorano grandi quantità di uova ed
avannotti. Tra i loro nemici annoveriamo
pesci ittiofagi come Il luccio e le trote,
aironi, martin pescatore e cormorani, bisce
Con la partecipazione
della
Fondazione
Cassa
di Risparmio
di Saluzzo
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SCHEDA N. 1
Pesce gatto.
d'acqua: questi predatori attaccano
specialmente gli esemplari giovani, essendo
gli adulti protetti da una pinna dorsale
spinosa. Analogamente a quanto riportato
per il persico trota, anche l'introduzione di
un altro 'ospite' americano, il Pesce gatto, è
limitata attualmente ad alcuni laghetti e
stagni privati all'interno del bacino del Po
cuneese. La Trota iridea, che troviamo nelle
pescherie e negli stabilimenti di pesca
facilitata, veniva rilasciata comunemente in
passato in diversi punti del
reticolo idrografico del Po cuneese (anche
nei laghi alpini del Monviso) da diverse
associazioni di
pescatori. Al momento attuale la sua
presenza è segnalata sporadicamente solo
in alcune stazioni e
sembra in declino. Essa è originaria del
versante atlantico del Nord America. Tra le
specie introdotte anticamente ed ormai
'naturalizzate' dobbiamo ricordare anche la
carpa, importata nella penisola italiana
addirittura dai Romani.
Uscendo dall'acqua, troviamo altre specie
alloctone, di antica introduzione come il
fagiano, originario dell'Asia minore, o
comparse recentemente, come lo scoiattolo
grigio.
L'introduzione di specie alloctone crea
sempre scompensi a livello ecologico:
evolutesi in altri ambienti, questi organismi
provocano gravi danni agli equilibri
naturali. Infatti, esse non trovano nel nuovo
ambiente i predatori, i competitori ed i
parassiti che regolavano le loro popolazioni
nelle aree di origine; si assiste cosÏ ad una
esplosione numerica ai danni delle specie
originarie. Si può parlare a ragione, anche
in questo caso, di un impatto ambientale
legato alle attività dell'uomo, un vero e
proprio 'inquinamento'.
Foto: Archivio CEDRAP - Testi: Stefano Fenoglio, naturalista - Disegni: Renzo Ribetto - © Parco del Po Cuneese - Mar. 02