Report of the meeting - EFSA

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Report of the meeting - EFSA
RELAZIONE DELLA RIUNIONE STRAORDINARIA DEL FORO
CONSULTIVO SULLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO OGM
NELL’UNIONE EUROPEA
13 novembre 2007
Introduzione
Più di 60 esperti comunitari nella valutazione del rischio OGM, nominati dai membri del foro consultivo
e in rappresentanza degli Stati membri dell’UE, della Norvegia, della Svizzera e della Commissione
europea, hanno partecipato a una riunione straordinaria del foro consultivo 1 . L’elenco dei partecipanti è
riportato nell’allegato 1. Gli esperti si sono incontrati per condividere informazioni dettagliate in merito
ai rispettivi approcci nazionali alla valutazione del rischio OGM e per individuare impostazioni comuni o
possibili procedure o metodologie divergenti tra Stati membri o tra Stati membri ed EFSA. Il
dott. Herman Koëter ha sottolineato che la scienza è in continua evoluzione e, poiché essa guida le
procedure di valutazione del rischio, è importante rivedere continuamente la base scientifica delle
valutazioni del rischio al fine di rimanere all’avanguardia nei progressi compiuti in questo campo.
L’ordine del giorno è stato definito in base alle risposte fornite dagli Stati membri in un questionario.
Un’atmosfera di apertura e numerosi interventi costruttivi da parte degli esperti scientifici nazionali
hanno garantito un livello tecnico appropriato per discutere gli elementi di un solido approccio
scientifico nella valutazione del rischio OGM.
Organizzazione ed esperienza degli Stati membri nella valutazione del rischio OGM
Dal questionario è emerso che esistono differenze da uno Stato membro all’altro per quanto concerne
l’organizzazione pratica della valutazione del rischio OGM. Sussistono inoltre differenze all’interno
degli Stati membri tra la valutazione del rischio condotta ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003 o
della direttiva 2001/18/CE. L’esperto scientifico spagnolo ha sottolineato che l’approccio seguito per
l’autorizzazione di un OGM nei mangimi deve essere diverso in base al tipo di rischio. Il numero di
domande esaminate dagli Stati membri varia da 0 a 394. Per quanto concerne le linee guida nazionali per
la valutazione del rischio, tutti gli Stati membri fanno riferimento ai documenti orientativi dell’EFSA e
non è parso che i documenti orientativi nazionali concernenti la valutazione del rischio differiscano dalle
linee guida accettate a livello internazionale. Una tabella di sintesi delle risposte al questionario fornite
dagli Stati membri è riportata nell’allegato 2, mentre nell’allegato 3 figura una raccolta di tutti i
questionari compilati.
Approcci alla valutazione del rischio
In una breve introduzione, il dott. Harry Kuiper, presidente del gruppo OGM dell’EFSA, ha sottolineato
che la valutazione del rischio viene effettuata considerando attentamente tutte le prove disponibili,
poiché non esiste un test unico in grado di fornire un’analisi completa del rischio. L’analisi del rischio
viene condotta confrontando le colture GM con le specie e le colture di confronto non-GM più simili per
le quali è stata stabilita la sicurezza dell’uso.
Il dott. Kuiper ha chiarito che lo scopo del documento orientativo dell’EFSA concernente la valutazione
del rischio OGM è spiegare come deve essere effettuata una valutazione del rischio e indicare i potenziali
aspetti di incertezza nonché descrivere il grado di approfondimento delle informazioni che i richiedenti
1
Il foro consultivo è una piattaforma di consultazione tra gli Stati membri e l’EFSA su questioni di assoluta priorità
per le attività a livello europeo che rientrano nel mandato dell’EFSA.
Autorità europea per la sicurezza alimentare - Largo N. Palli 5/a, I - 43100 Parma
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devono presentare per sciogliere tali dubbi. È di fondamentale importanza che i documenti orientativi
abbiano un fondamento scientifico.
Una grande maggioranza di esperti degli Stati membri ha sostenuto questo approccio generale e ha
approvato il grado di approfondimento dei documenti orientativi dell’EFSA, che seguono le linee guida
concordate a livello internazionale e adottano un approccio caso per caso nel valutare la sicurezza degli
OGM. Per questo approccio è essenziale aggiornare il documento orientativo in base all’esperienza
maturata. Il dott. Kuiper ha reputato l’attività di autoassegnazione in corso dell’EFSA un buon modo per
aggiornare regolarmente il documento orientativo. L’EFSA ha confermato il suo impegno
nell’aggiornare i suoi documenti orientativi ogniqualvolta ciò risulti necessario e nel fornire linee guida
più dettagliate in base alle proposte avanzate dai suoi gruppi di lavoro e nell’ambito di una più ampia
consultazione scientifica.
L’esperto austriaco ha espresso una generale preoccupazione per le inevitabili incertezze presenti nella
valutazione del rischio. Gli esperti di altri due Stati membri, rispettivamente Polonia e Lettonia, hanno
tuttavia rammentato che il mondo in cui viviamo è denso di incertezze.
L’esperto austriaco ha affermato altresì che le informazioni contenute nell’attuale documento orientativo
sono insufficienti per effettuate una valutazione esaustiva del rischio. L’esperto scientifico della
Danimarca ha rilevato che le linee guida dell’EFSA concernenti la valutazione del rischio OGM sono
sufficienti per una valutazione del rischio OGM uniforme e solida in Europa (parere condiviso dalla
maggioranza dei valutatori del rischio presenti) e che non dovrebbero essere più restrittive delle linee
guida concernenti, per esempio, la valutazione del rischio di nuovi prodotti alimentari. Molti esperti
scientifici degli Stati membri hanno manifestato il bisogno di proseguire il processo di armonizzazione
nell’UE per la valutazione del rischio OGM. Gli esperti hanno espresso consenso sull’appropriatezza
dell’approccio dell’EFSA e hanno affermato che il documento orientativo costituisce una buona base
comune per gli Stati membri.
Le attuali procedure dell’EFSA
La qualità dei dati forniti dal richiedente è verificata dai valutatori nazionali del rischio e dal gruppo
OGM dell’EFSA. Nel caso in cui siano in qualche modo insoddisfacenti, si chiede al richiedente di
fornire maggiori informazioni e/o dati aggiuntivi. Tali richieste sono consuete per quasi tutte le domande
già elaborate e in corso di elaborazione (si veda la tabella sullo stato delle domande nell’allegato 4).
L’esperto scientifico del Belgio ha rammentato che i richiedenti devono fornire argomentazioni basate
sui presunti benefici dei prodotti GM, poiché la valutazione deve esaminarne i rischi potenziali.
I commenti espressi dagli Stati membri sono ora pubblicati con ciascun parere del gruppo OGM e sono
considerati utili per facilitare maggiormente il processo decisionale nell’UE. L’esperto scientifico del
Belgio ha chiesto all’EFSA di valutare i contributi offerti da diverse agenzie nazionali e di indicare in
maniera più chiara la pertinenza percepita dei commenti forniti dagli Stati membri (per esempio, se sono
irrilevanti, o rilevanti ma che non modificano la valutazione del rischio, o rilevanti per le future domande
o per la futura ricerca, ecc.). Il dott. Riitta Maijala ha proposto di chiedere suggerimenti al forum
consultivo dell’EFSA in merito a come affrontare tale questione.
Rilevanza biologica rispetto ad analisi statistica
Un tema importante riguarda l’esigenza di valutare la rilevanza biologica delle differenze statisticamente
significative tra piante geneticamente modificate e le controparti non geneticamente modificate. Due anni
fa è stato istituito dall’EFSA un gruppo di lavoro esperto in statistica incaricato di esaminare nuovi
metodi statistici che potessero contribuire alla valutazione del rischio. L’attività del gruppo ha
evidenziato come gli strumenti statistici possono fornire un contributo ma non possono portare alla
valutazione biologica e che i valori soglia per la variazione degli endpoint dei test utilizzati dagli statisti
per esaminare l’equivalenza devono essere stabiliti dai biologi. Benché la maggioranza degli esperti degli
Stati membri sia convenuta sulla necessità di definire la rilevanza biologica, non sono state avanzate
proposte specifiche sulle modalità per farlo. Il dott. Harry Kuiper ha affermato che, per gli attuali
fascicoli, l’EFSA osserva l’intervallo di variazione biologica stimata sulla base di esperimenti e dati
disponibili dalla letteratura scientifica e dalle banche dati. Per esempio, nel caso del MON863, sono state
2
incluse sei linee di riferimento negli studi sull’alimentazione animale al fine di fornire informazioni sulla
variazione biologica. L’Istituto internazionale per le scienze della vita (ILSI), inoltre, sta creando banche
dati di elevata qualità per quantificare i parametri e la loro variabilità.
L’attuale documento orientativo dell’EFSA specifica che il richiedente deve effettuare ulteriori studi nel
corso degli anni e in siti diversi; alcuni esperti degli Stati membri hanno chiesto di avere maggiori
dettagli per la progettazione degli studi sul campo. Il gruppo di lavoro statistico del gruppo OGM
dell’EFSA sta esaminando il numero di siti, il numero di anni, la possibilità di utilizzare lo stesso sito e
l’interpretazione di tutti i fattori e delle loro interazioni. Si è chiarito che potrebbero esserci difficoltà
agronomiche nell’utilizzo, anno dopo anno, degli stessi appezzamenti. Un esperto scientifico ha
suggerito di specificare il potere statistico nell’ambito della definizione di un esperimento sul campo.
Quest’idea ha trovato consenso, pertanto l’EFSA esaminerà come i richiedenti possono superare le
possibili difficoltà.
Valutazione del rischio ambientale
Oltre al sostegno generale all’attuale documento orientativo, alcuni esperti degli Stati membri hanno
chiesto all’EFSA di lavorare allo sviluppo di linee guida più dettagliate, specialmente nell’ambito della
valutazione del rischio ambientale, e in particolare per la struttura degli studi sul campo e i parametri dei
test, come tener conto delle regioni biogeografiche e armonizzare i dati e i metodi per la valutazione
dell’impatto sugli organismi indicatori non bersaglio. Il gruppo di lavoro ambientale del gruppo OGM
dell’EFSA cercherà di rispondere ai timori concernenti gli organismi non bersaglio e la specificità
regionale nell’ambito delle sue attività in corso sul miglioramento degli approcci alla valutazione del
rischio ambientale, a seguito del colloquio scientifico dell’EFSA tenutosi nel giugno 2007 2 . La migliore
prospettiva futura per la specificità regionale nella valutazione del rischio ambientale consisterebbe nel
calibrare le conoscenze esistenti con informazioni ottenute da studi sul campo e da esperienze di
coltivazione ben gestita nelle regioni specifiche. Per esempio, in Spagna sono stati effettuati approfonditi
studi dei biota presenti nelle coltivazioni transgeniche GM. Un paese, si è proposto, potrebbe
commissionare la ricerca in merito ai propri ambienti per fornire informazioni sulle interazioni specifiche
tra le colture GM e i bioti nelle loro regioni. Un altro approccio consiste nel valutare i processi ecologici,
che si riferiscono a un’ampia varietà di ambienti.
Prassi agricole
Oggetto di discussione sono state le colture geneticamente modificate tolleranti agli erbicidi (GMHT) e il
loro impatto sulla biodiversità. Le colture GM tolleranti agli erbicidi influiranno sulla biodiversità delle
colture in conseguenza degli effetti dei trattamenti erbicidi sulla diversità botanica, un fattore questo che
deve essere indicato nella valutazione del rischio ambientale. Gli impatti sulla biodiversità e lo sviluppo
di resistenza agli erbicidi sono aspetti propri della gestione degli erbicidi e, pertanto, rientrano nella
responsabilità dei gestori del rischio degli Stati membri ai sensi della direttiva 91/414/CE sui pesticidi. Il
gruppo OGM dell’EFSA ha collaborato a questo riguardo con il gruppo di esperti scientifici sui prodotti
fitosanitari e i loro residui (PPR) e con il gruppo di esperti scientifici sulla salute dei vegetali (PLH). Si
sta attualmente considerando l’opportunità di redigere un documento che proponga un approccio
pragmatico per gestire in maniera globale la valutazione del rischio ambientale delle colture GM
tolleranti agli erbicidi.
Per le colture GM tolleranti agli erbicidi, la comparsa di altri metaboliti è considerata ai sensi della
direttiva 91/414/CE sui pesticidi.
Gli Stati membri sono stati incoraggiati a eseguire la valutazione del rischio ambientale dei fascicoli sulle
coltivazioni ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003.
2
Una relazione dettagliata sarà disponibile sul sito Internet all’indirizzo:
http://www.efsa.europa.eu/EFSA/efsa_locale-1178620753812_1178621343596.htm
3
Monitoraggio ambientale post-commercializzazione
Gli orientamenti dell’EFSA concernenti il monitoraggio ambientale post-commercializzazione sono stati
generalmente accettati dagli Stati membri e ritenuti appropriati e di facile applicazione. Nell’ambito della
sorveglianza generale degli effetti avversi imprevisti devono essere monitorati i relativi parametri.
Attualmente si stanno monitorando le colture GM coltivate nell’UE e i risultati saranno resi disponibili a
breve.
Poiché molti organismi geneticamente modificati sono importati in forma sfusa per la lavorazione di
alimenti/mangimi, si stanno elaborando iniziative per monitorare le colture geneticamente modificate in
maniera complessiva anziché singolarmente; tale azione è ben accolta dall’EFSA. È tuttavia importante
che ci siano un’ampia consultazione e un vasto consenso su queste procedure.
L’esperto scientifico dell’Irlanda ha suggerito che l’attività del gruppo di lavoro sul monitoraggio postcommercializzazione ai sensi della direttiva 2001/18/CE venga condotta in conformità con l’attività di
monitoraggio ambientale post-commercializzazione dell’EFSA. Ha suggerito inoltre che, nel redigere
eventuali piani futuri di monitoraggio ambientale post-commercializzazione, i gestori del rischio
utilizzino l’esperienza maturata nell’arco degli ultimi dieci anni dalla coltivazione delle colture GM in
diversi Stati membri dell’Unione europea e gli studi di monitoraggio post-commercializzazione
indipendenti pubblicati nelle riviste scientifiche dotate di comitato di revisione.
Analisi del rapporto rischi/benefici
Molti esperti scientifici degli Stati membri hanno condiviso l’interesse su come può essere considerata
l’analisi del rapporto rischi/benefici in relazione agli organismi geneticamente modificati. Durante il
colloquio scientifico dell’EFSA del 20072 si era giunti alla conclusione che poteva essere condotta una
valutazione dei benefici nell’ambito della valutazione del rischio ambientale, in particolare nel caso in
cui fossero stati identificati effetti avversi. L’EFSA valuterà la fattibilità dell’analisi del rapporto
rischi/benefici.
Utilizzo di modelli animali per l’analisi della sicurezza
La maggior parte dei valutatori del rischio presenti si è detta soddisfatta degli attuali orientamenti forniti
dal gruppo OGM dell’EFSA sulla realizzazione di studi sull’alimentazione animale, sebbene alcuni
esperti scientifici degli Stati membri abbiano richiesto una maggiore standardizzazione. Tra le domande
poste si annoverano: “Come rispettare i requisiti nutrizionali degli animali esaminati quando sono
alimentati con alimenti geneticamente modificati che non appartengono alla loro normale dieta?” e
“Come prescrivere un test generale che si confaccia ai numerosi diversi tipi di nuovi alimenti?”. Il
dott. Kuiper ha affermato che è necessaria, e può essere raggiunta, una preparazione attenta di diete
sperimentali per animali.
In merito alle prescrizioni dei parametri e degli endpoint definiti per un particolare studio di
alimentazione animale, si sono notate differenze nei test effettuati da richiedenti diversi; tuttavia le
differenze riscontrate nella struttura dei test sono relativamente ridotte, poiché tutti si basano sul
protocollo OCSE citato nel documento orientativo dell’EFSA. Una nuova relazione del gruppo OGM
dell’EFSA concernente gli studi di alimentazione animale è giunta alla conclusione che (1) gli studi di
alimentazione animale con la totalità di alimenti/mangimi geneticamente modificati devono essere
condotti caso per caso in base ai risultati di altre analisi molecolari, compositive e tossicologiche. Questi
studi non devono essere eseguiti di routine; inoltre (2) è necessaria una maggiore armonizzazione in
questo settore. A tal fine, la Commissione europea o uno Stato membro dovrà assumersi l’incarico di
avanzare all’OCSE una proposta per la standardizzazione dei protocolli dei test animali.
Per quanto concerne le prescrizioni relative a quali test effettuare, esistono numerosi test di tossicità a
breve termine che possono essere utilizzati per la valutazione del rischio OGM e lo studio di
alimentazione di 90 giorni possiede capacità e sensibilità sufficienti per prevedere gli effetti a lungo
termine del consumo di alimenti geneticamente modificati. Le banche dati della letteratura possono
essere impiegate a sostegno di questo approccio. Al momento, e per le colture analizzate finora, gli studi
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di alimentazione animale con la totalità di alimenti non aggiunge molto alle valutazioni sulla sicurezza;
ciò tuttavia potrebbe essere diverso per le future colture geneticamente modificate.
Si è suggerito che l’Autorità esamini queste importanti conclusioni con altri gruppi scientifici che
trattano della totalità degli alimenti, dato che i risultati della relazione esulano dall’ambito ristretto degli
organismi geneticamente modificati e hanno un’applicazione più ampia per altri nuovi alimenti non
geneticamente modificati.
L’esperto scientifico dell’Austria ha sottolineato che questa relazione fornisce una buona panoramica
dell’attività scientifica condotta e ha affermato di essere lieto del riconoscimento accordato al valore
dell’armonizzazione. Tuttavia, ha aggiunto che è importante che l’approccio caso per caso non sia
utilizzato come scusa per non fornire ulteriori orientamenti. I presenti hanno convenuto che la relazione
avrebbe costituito un importante passo in avanti per una comprensione reciproca dell’attività dell’EFSA
e della sua missione per istituire una valutazione del rischio armonizzata fondata su solide basi
scientifiche.
È stato chiesto agli esperti scientifici degli Stati membri se ritenevano necessario rendere obbligatorio
uno studio (armonizzato) sull’alimentazione della durata di 90 giorni nei roditori nell’ambito di un
pacchetto di prove standard per la totalità degli alimenti o se, in alternativa, tale studio dovesse essere
effettuato caso per caso. Quasi tutti gli esperti scientifici hanno concordato con l’ipotesi dell’approccio
caso per caso dell’EFSA, sebbene l’esperto scientifico dell’Ungheria abbia suggerito di condurre uno
studio sull’alimentazione routinario, ritenendo che lo studio di 90 giorni non fosse sufficiente.
Impatto degli studi sull’alimentazione di qualità scientifica non confermata
L’esperto scientifico della Polonia si è interrogato sul valore delle relazioni concernenti lo studio
sull’alimentazione animale pubblicate su Internet (per esempio, la relazione di I. Ermakova). È stato
evidenziato che, poiché questo tipo di studi non è sottoposto a un processo di revisione tra pari, e non
sono stati pubblicati insiemi di dati dettagliati, la qualità dei dati non poteva essere verificata. Pertanto, la
validità di questi studi presenti in Internet è molto limitata.
È stato espresso il parere che la valutazione del rischio deve considerare la possibile esposizione
combinata a una serie di diversi prodotti geneticamente modificati, che potrebbero avere come
conseguenza effetti cumulativi anche in caso di esposizione non simultanea. Sebbene questi composti
possano essere presenti in concentrazioni basse e gli effetti potenziali siano difficili da individuare,
esistono nella letteratura sui pesticidi alcuni modelli per valutare le prove di tossicità. Il gruppo OGM
dell’EFSA è a conoscenza di questi modelli, tuttavia non si è ancora trovato in una situazione tale da
dover affrontare tale questione, a differenza di altri gruppi scientifici dell’EFSA che si occupano di
pesticidi e sostanze chimiche.
Futuri sviluppi
Nel corso degli ultimi dieci anni sono stati utilizzati metodi per la definizione di profili utili per delineare
il grado di variazione naturale. Tali metodi non sono ancora pronti per essere utilizzati di routine nella
valutazione del rischio per i fascicoli di autorizzazione ed è necessario un esame ulteriore per consentire
l’interpretazione delle differenze osservate. La validazione dei metodi per la definizione dei profili deve
essere incoraggiata.
Animali geneticamente modificati: una speciale task force di Codex sta esaminando gli alimenti
provenienti da animali geneticamente modificati e l’EFSA intende istituire gruppi di lavoro per studiare
gli animali geneticamente modificati, iniziando probabilmente dai pesci.
Nuove colture geneticamente modificate, piante GM, colture farmaceutiche GM: un gruppo di lavoro di
autoassegnazione dell’EFSA sta preparando un parere sui criteri appropriati di valutazione del rischio per
questo tipo di colture. Nei prossimi mesi avrà luogo una consultazione con il pubblico e gli Stati membri
su questo documento.
Prove di allergenicità: un gruppo di lavoro dell’EFSA sull’allergenicità sta studiando la capacità
coadiuvante e l’immunogenicità ed esamina metodi di prova diversi dalla bioinformatica. Alcuni Stati
membri hanno affermato che gli algoritmi per la prova di allergenicità sono nettamente migliorati e le
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valutazioni computazionali hanno acquisito un’importanza maggiore rispetto ai test in vitro, in
particolare per quanto concerne il test della pepsina, nei confronti del quale le certezze sembrano
diminuire. Un esperto ha riscontrato che le linee guida dell’EFSA sono già fin troppo prescrittive
nell’ambito dell’allergenicità rispetto alle valutazioni dei rischi di colture convenzionali risultate
allergeniche (come, per esempio, il grano).
Conclusioni
(i)
Gli esperti scientifici degli Stati membri hanno convenuto che il documento orientativo
dell’EFSA risultava essere una base adeguata per la valutazione del rischio e che è
necessario continuare ad aggiornarlo gradualmente ai progressi scientifici;
(ii)
la stragrande maggioranza dei valutatori del rischio degli Stati membri concorda con
l’approccio caso per caso dell’EFSA di richiedere studi sull’alimentazione di 90 giorni per la
valutazione del rischio degli alimenti geneticamente modificati, ossia che gli studi
sull’alimentazione di 90 giorni vengano richiesti solo quando necessario;
(iii)
le linee guida sulla valutazione del rischio ambientale devono essere continuamente
aggiornate, in particolare nell’esame degli effetti degli organismi non bersaglio (attualmente
proposto come un’attività di autoassegnazione dell’EFSA);
(iv)
sono necessarie ulteriori linee guida sulla definizione dei valori soglia per la variazione degli
endpoint dei test utilizzati nelle analisi statistiche per valutare la rilevanza biologica
(conformemente al gruppo di lavoro statistico di autoassegnazione dell’EFSA);
(v)
è necessario chiarire le linee guida sul disegno sperimentale degli studi sul campo per
ottenere approcci più armonizzati;
(vi)
l’EFSA dovrebbe pubblicare i mandati dei suoi gruppi di lavoro, nonché la loro
composizione;
(vii)
l’EFSA valuterà la fattibilità dell’analisi del rapporto rischi/benefici ed esaminerà un
approccio scientifico al riguardo;
l’EFSA garantirà la divulgazione della relazione concernente gli studi sull’alimentazione
animale ad altri gruppi di esperti che si occupano dello stesso tipo di prove della totalità
degli alimenti.
(viii)
In esito alla riunione la presente relazione e i suoi allegati forniscono una panoramica completa della
valutazione regolamentare del rischio OGM negli Stati membri, evidenziando i molti punti in comune e
alcune differenze nelle valutazioni dei rischi e fornendo suggerimenti per le attività future. La relazione
sarà presentata al forum consultivo sia a titolo informativo sia per l’approvazione delle azioni di followup proposte nel corso della sua riunione del gennaio 2008 e sarà condivisa con la Commissione europea,
gli Stati membri, il comitato scientifico e i gruppi di esperti scientifici dell’EFSA. La relazione sarà
inoltre pubblicata sul sito web dell’EFSA.
Allegato 1: Elenco dei partecipanti
Allegato 2: Tabella riassuntiva delle risposte al questionario fornite dagli Stati membri
Allegato 3: Compilazione delle risposte individuali degli Stati membri al questionario
Allegato 4: Panoramica dello stato delle domande
Allegato 5: Presentazione a cura del dott. Djien Liem
Allegato 6: Presentazione a cura della dott.ssa Reinhilde Schoonjans
Allegato 7: Presentazione a cura del dott. Harry Kuiper
Allegato 8: Presentazione a cura del dott. Joe Perry
Allegato 9: Presentazione a cura del dott. Jeremy Sweet
Allegato 10: Presentazione a cura del dott. Harry Kuiper
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Ulteriori azioni
ƒ L’Ungheria dovrà rendere disponibile a tutti gli Stati membri il suo protocollo per la valutazione del
rischio regionale non appena sarà ultimato.
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La Germania dovrà rendere disponibile a tutti gli Stati membri la relazione degli studi
dell’organizzazione tedesca per la protezione della natura.
L’Agenzia austriaca per l’ambiente dovrà condividere con tutti gli Stati membri le esperienze
raccolte con i fascicoli delle coltivazioni (attesi per l’estate 2008).
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