resoconto stenografico - Camera dei deputati
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resoconto stenografico - Camera dei deputati
Atti Parlamentari - LEGISLATURA XXV - — 5903 — 1 ' SESSIONE - DISCUSSIONI Camera dei - TORNATA DEL °26 NOVEMBRE Deputati 1920 o v . TORNATA DI VENERDÌ 26 NOVEMBRE 1920 PRESIDENZA DEL P R E S I D E N T E DE NICOLA. Pag. i C D Pag. Congedi 5904 C o m u n i c a z i o n i del Presidente 5904 Interrogazioni : . R e l a z i o n i [Presentanone) : Sbarco di fascisti ad Intra : CORRADINI, sottosegretario BELTRAMI di Stato. . . . 5905-07 5905 Riduzioni ferroviarie per visitare le tombe dei congiunti caduti in guerra : BERTINI, sottosegretario di Stato PHILJPSON". PORZIO, sottosegretario 5907 'di Stato . . . . . . : 5908 5908 Condotta dei funzionari di polizia in Milano: CORRADINI, sottosegretario AGOSTINI di Stato 5909 . . 5910 D i s e g n o di legge (,Seguito della discussione) : Trattato di Rapallo ed annessione dei territori e delle isole attribuiti all'Italia 5911 COLONNA DI CESARÒ EEDERZONI. CICCOTTI-SCOZZESE SFORZA, ministro . , La discussione generale è chiusa. 5911 5913 5928 . JS934 Osservazioni e proposte : Jjavori parlamentari : EALBO. . MARTINI ~ 5925-26 e — Provvedimenti tributari a favore di comuni e provincia D i s e g n i di legge {Presentazione) : GIOLITTI : Provvedimenti penali contro i detentori di bombe a mano e -di altri ordigni e materie esplodenti 592 S BONOMI : Numero delle pensioni da concedersi ai decorati dell'Ordine militare di Savoia . 5928 —- Facoltà del ministro della guerra di delegare contemporaneamente e parzialmente suoi attributi personali 5928 i 5925 — Proroga di provvedimenti tributari . . . R 5925 — Modificazioni alla legge sulla Cassa di previdenza per i sanitari e proroga dei bilanci tecnici di vari istituti di previdenza . . . 5926 — Agevolazioni tributarie a mutui concessi ad istituti di credito fondiario. . . . . . . . 5926 — Provvedimenti in materia catastale . . . . 5926 CASALINI : Convenzione per ,la costruzione in * Bergamo di un edificio ad uso degli uffici giudiziari 5926 CONGIU : Provvedimenti per opere pubbliche nell'Italia meridionale e nelle isole, nonché autorizzazione di spese e modificazioni dj stanziamento nello stato di previsione della spesa del 'Ministero dei lavori pubblici . • 5939 . 5940 452 Z/EGRETTI : Conversione in legge di decreti luogotenenziali autorizzanti provvedimenti di bilanciò e vari nonché semplificazione di servizi 5907 Poteri dei commissari agli alloggi : BOGGIANO-PICO BONOMI : Abrogazione del decreto luogotenenziale relativo al trattamento economico durante le licenze ordinarie ai sottufficiali, caporali e soldati profughi o irredenti . . . . . . 5928 — Istituzione del grado di brigadiere generale. 5928 5926 — Concessioni di viaggio sulle ferrovie esercitate dallo Stato, a f giornalisti professionisti 5926 . —•' Proroga di validità .di tessere e dei biglietti ferroviari per senatori e deputati 5926 — Temporanei provvedimenti di tariffa per i trasporti di zolfo diretti alle raffinerie di Catania . ' 5926 — Provvedimenti diretti a fronteggiare lo stato anormale di servizio nel porto di Genova e devoluzione delle somme ricavate dalla vendita delle merci abbandonate, effettuata dal Consorzio autonomo del detto porto. . 5926 Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5904 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 26 NOVEMBRE 1920 Pag. CONGIU: Modificazione dell'articolo 80 della legge sull'ordinamento dell'esercizio di Stato delle ferrovie non concesse all' industria privata 5926 — Modificazioni agli articoli 3 e 4 della legge riguardante concessioni di viaggio sulle ferrovie dello Stato 5926 — Inscrizione del personale stabile ed in prova delle ferrovie secondarie della . Sicilia nei ruoli di quello delle ferrovie dello Stato , 5926 — Costruzione- della ferrovia Ostiglia-Treviso e spesa per i d.ue tronchi 03tiglia-Legnago e Legnago-Poiana di Granfion. . . . . . . 5926 — Costruzione della ferrovia Yado-Savona-San Giuseppe di Cairo 5926 — Riscatto della ferrovia tra là stazione di Desenzano ed il lago di Garda 5926 S Q U I T T Ì : Modificazioni ed aggiunte all'ordinamento degli uffici e del personale postale, telegrafico e telefonico. . . 5927 T U R A T I : Limite di età per l'eleggibilità a deputato 5927 M A U R I A N G E L O : Provvedimenti per la trasformazione del latifondo e per la concessione delle terre ai contadini 5927 M I L I A N I : Provvedimenti relativi al credito navale. 5927 — Acquisto o sistemazione del campo sperimentale della stazione di bieticoltura in Rovigo e concessione di mutui di favore per gli istituti di istruzione e di sperimentazione agraria 5927 — Provvedimenti per la lotta contro le cavallette . 5927 — Ruoli organici e trattamento economico del personale di custodia del Corpo Reale delle foreste 5927 — Compenso di costruzione ai piroscafi in legno adibiti ai trasporti di merci 5927 — Provvedimenti a favore dell'armamento e delle costruzioni navali 5927 — Elettrificazione delie ferrovie 5927 — Esercizio. del credito navale 5927 —- Autorizzazione a costruire case economiche, popolari e rurali e ad eseguire altre opere nelle località danneggiate da terremoti . . 5927 — Costruzione di condutture di acqua potabile in provincia di Potenza 5927 — Ricostruzione agraria del Montello . . . . 5927 — Modificazioni alla legge 11 luglio 1907, numero T 02, relativamente alla concessione d'acqua dell'Anione al comune" di Roma . 5927 — Opere di miglioramento dei canali della rete navigabile nel Veneto e porto di Yenezia! Chioggia 5927 — Istituzione dell'Ente portuale di Ancona. . 5927 — Riduzioni di viaggio per i maestri elementari e rispettive famiglie 5927 — Istituzione di vivai ed altri provvedimenti diretti a migliorare la coltivazione delle piante fruttifere. 5928 Pag, : Calcolo di indennità per i funzionari del Real Corpo delle miniere — Contributo nella spesa di costruzione di un ponte sul lagliamento — Provvedimenti per la conservazione delle navi a vela e dei galleggianti da traffico dell'Adriatico e J o n i o . . . . . . 1 . . . .— Provvedimenti per la linea navigabiie di 2 a classe nel Sile tra Treviso e Casier . . — Provvedimenti straordinari per la migliore utilizzazione dei combustibili nazionali, per la fabbricazione di agglomerati con impiego dei combustibili stessi nonché per gli impianti e l'esercizio di stabilimenti destinati alla gassificazione od alla distillazione di lignite o torbe — Provvedimenti per gl'impianti con impiego di combustibili fossili nazionali per la produzione e distribuzione di energia meccanica ed elettrica MILIANI 5928> * 5928 5928 5928 5928» 5928 M o z i o n e (Lettura)-. BONARDI : Sistemazione dei gerenti di ricevi- torie 5939' La seduta comincia alle 15. CASCINO, segretario, legge il processa verbale della seduta precedente. (È approvato). Congedi. P R E S I D E N T E . Hanno chiesto un congedo, per motivi di famiglia, gli onorevoli : Nava Cesare, di giorni 5 ; Lombardo Paolo, di 7 ; Pennisi, di 4; Crispolti, di 15; per ufficio' pubblico : Fonorevole Corazzin, di giorni 10. (Sono conceduti). » Comunicazioni del Presidente. P R E S I D E N T E . Il ministro dell'interno ha trasmesso gli elenchi dei Regi decreti di scioglimento dei Consigli provinciali e comunali riferibilmente al mese di marzo 1920. Saranno stampati e distribuiti agli onorevoli deputati. Interrogazioni. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca le interrogazioni. La prima è dell'onorevole Beltrami, al presidente del Consiglio dei ministri, ministra dell'interno, « sulla corresponsabilità dei f u n zionari nell'opera criminale di un gruppo di ;fascisti sbarcati ad I n t r a il giorno delle eie- Atti — 5905 — Parlamentari LEGISLATURA XXY - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI zioni per intimidire e minacciare, come minacciarono, a r m a t a mano, il pubblico coH'im.p u n i t à a lungo concessa dall'autorità locale, n o n o s t a n t e le replicate proteste della popolazione, p r o v v e d e n d o al loro arresto soltanto in seguito alla diffida che se n o n si provvedeva a v r e b b e p r o v v e d u t o il popolo ; por T t a n d o , i n t a n t o , tale contributo al cosiddetto risveglio dei valori morali creati dalla guerra, ti a culminare nella n o t t e in u n grave eccidio da p a r t e di un fascista anarchico ». L'onorevole sottosegretario di S t a t o agli interni ha facoltà di rispondere. C O R R A D I K T , sottosegretario di Stato per l'interno. L'interrogazione dell'onorevole Belt r a m i è e n u n c i a t a con così solenne f o r m a , che indusse l'Amministrazióne a fare u n a speciale inchiesta per chiarire questa gravissima impostazione di un f a t t o assai volgare. E r a v a m o in periodo di elezioni ad I n t r a : elezioni vivacissimamente c o m b a t t u t e . La maggioranza era a s s o l u t a m e n t e socialista. O che la minoranza abbia d o m a n d a t o aiuto, o abbia ricevuto uno s p o n t a n e o contributo di ausilio, sta di f a t t o che si fece una spedizione di u n a v e n t i n a di persone da Milano a I n t r a per sorreggere la minoranza. Come era n a t u r a l e , la invasione di questo manipolo di audaci provocò u n a formidabile reazione da p a r t e della maggioranza socialista. Quindi conflitto. La folla si agglomerò dinanzi all'albergo ove queste persone erano alloggiate, corsero minacce, i n t e r v e n n e l ' a u t o r i t à di pubblica •sicurezza, che ne a r r e s t ò qualcuno ; gli altri p a r t i r o n o a b b a s t a n z a m a l m e n a t i dai socialisti. Questo è il f a t t o ; e se t u t t o si fosse limit a t o qui, e v i d e n t e m e n t e non passava i limiti di uno dei soliti incidenti in periodo di elezioni, q u a n d o le fazioni si c o m b a t t o n o aspramente. Ma in un secondo m o m e n t o è a c c a d u t o un incidente v e r a m e n t e grave, ideila n o t t e , alle due, la maggioranza della folla, la quale celebrava la vittoria, si recò ad applaudire sotto le finestre dei consiglieri comunali el e t t i ; poi proseguì nella stessa via, grid a n d o e vociando contro u n certo Eossi, alla cui famiglia a v e v a la disgrazia di a p p a r t e n e r e uno degli arrestati. La sua abitazione f u assediata. H o qui un'inchiesta che descrive tale tragedia, con d o c u m e n t i di azione e di reazione tali da impressionare. L a folla aggredì questa famiglia che d o r m i v a ; e n t r ò nella casa, ne trascinò f u o r i la m a d r e di famiglia seminuda, ferì u n Camera dei - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 b a m b i n o ad u n a m a n o con un colpo di rivoltella. Il p a d r e si difese, sparò. Avvenne una vera tragedia, di camera in camera, di p o r t a in p o r t a , di corridoio in corridoio; cosicché la casa rimase- t u t t a i n s a n g u i n a t a . Su questo f a t t o , grave e deplorevole, si sta istruendo un processo. È stato raccolto u n vero arsenale di proiettili e di materiale. È però difficile identificare gli autori e gli aggressori. Ecco q u a n t o è a v v e n u t o ad I n t r a ; un volgare fattaccio, che non mi [pare valga nemmeno la pena di u n a discussione. P R E S I D E N T E . L'onorevole Beìtrami ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. B E L T R A M E Basterebbe la versione d a t a dallo stesso sottosegretario di Stato per convincere i colleghi della gravità del f a t t o in r a p p o r t o al contegno dell'autorità di pubblica sicurezza, d u r a n t e la giornata che è l'oggetto della mia interrogazione; perchè in q u a n t o ai f a t t i della notte, e dei quali si è p o r t a t o qui dal sottosegretario u n a versione v e r a m e n t e f a n t a s t i c a , è materia dell'autorità giudiziaria <4 la discussione avverrà nella sua sede competente. Sta di f a t t o che il giorno delle elezioni a m m i n i s t r a t i v e ad I n t r a si recarono dei fascisti a r m a t i di revolvers, di pugnali, di b o m b e a m a n o ; sta di f a t t o che un arnese locale del fascismo, direttore di un giornale di I n t r a , andò ad incontrare i fascisti di' Milano all'imbarcadero di Laveno. Come mai l ' a u t o r i t à di pubblica sicurezza non s'accorse di t u t t o q u e s t o ! Costoro arrivarono ad I n t r a con un contegno provocante ed intimidatore, armati, ripeto, di bombe, di pugnali, di revolvers, e prendendo come loro presidio il caffè Yerbano. Di là si sparsero per la c i t t à e si avviarono anche verso le adiacenze delle sezioni elettorali, e m e n t r e erano stati avvertiti t a n t o l ' a u t o r i t à locale di pubblica sicurezza q u a n t o il s o t t o p r e f e t t o di Pallanza questi non sentirono il bisogno di intervenire ed il sottoprefetto, anzi, ebbe a dire che egli non p o t e v a prendere alcun p r o v v e d i m e n t o contro quegli individui, che si erano ivi recati a diporto ! Ora i signori depositari della forza p u b blica, ed il r a p p r e s e n t a n t e del Governo dovrebbero sapere che, la legge di pubblica sicurezza non consente le passeggiate di armati. I n o l t r e t a n t o la legge elettorale politica che quella a m m i n i s t r a t i v a h a n n o disposizioni tassative a tutela dell'ordine p u b blico nel giorno delle elezioni, per i m p e dire t u t t o ciò che può svolgersi nelle adiacenze delle sezioni elettorali a d a n n o Atti Parlamentan LEGISLATURA XXV - — 5906 — Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 della libera manifestazione della volontà degli elettori, comminando -gravi sanzioni contro chi nsi intimidazioni e comunque tenti di minacciare la libertà degli elettori. Ben si comprende l'invio di propagandisti di qualunque partito, durante il periodo di propaganda elettorale, ma non è tollerabile che il giorno delle elezioni si possa fare quello che hanno fatto in Intra i fascisti ivi chiamati e recatisi colle armi da Milano. Tant' è che il loro contegno ha indignato tutta la cittadinanza di Intra, senza distinzioni, e furono solo l'autorità locale di pubblica sicurezza ed il sottoprefetto di Pallanza che non si diedero per intesi. Domando all' onorevole sottosegretario cosa avrebbero detto se, per esempio, il giorno delle elezioni qui alla capitale fossero venute dèlie così dette guardie rosse a presidiare le adiacenze delle sezioni elettorali ! Voi, nell'avere oggi cercato di difendere le autorità locali, vi siete» resi loro complici, perchè avete ammessa la tesi che era lecito ai fascisti di Milano andare a fare opera di intimidazione e di minaccia nella città di Intra, nel giorno delle elezioni, armati di re voi vers," pugnali e bombe a mano. L'onorevole Giolitti, l'altro giorno, disse che presenterà una legge severa per reprimere il porto abusivo delle armi. Ebbene, nell'attuale legge di pubblica sicurezza e nel vigente codice penale, vi sono disposizioni in materia, ma esse si applicano con criteri partigiani. Piuttosto, a proposito di nuove disposizioni, quand'è che si provvederà a fare scomparire gli arditi? Quando penso che, all'indomani dell'assalto a Milano al giornale V Avanti!, nel c'onvegno in Prefettura col ministro della guerra d'allora, il generale Caviglia, venuto a Milano col ministro Bonomi per un'inchiesta su quei fatti, di fronte alle mie proteste per il permanere degli arditi, alla presenza del prefetto e di altri miei colleghi, ebbe a dire che non solo non li avrebbe aboliti, ma li avrebbe organizzati ed utilizzati maggiormente, devo concludere che il Governo si vale degli arditi e dei fascisti in o.dio al partito socialista. PRESIDENTE. OnorevoleBeltrami, concluda, la prego. BELTBAMI. Debbo prima ricordare, che il sottoprefetto lasciò che per gran parte della giornata, i fascisti facessero d'ogni erba 7 Camera dei fascio nelle adiacenze delle sezioni elettorali e per tutta la città, fino a quando nel pomeriggio, e precisamente alle ore 14, una rappresentanza cittadina ebbe a diffidarlo che se non provvedeva entro le ore 15 a togliere dalla circolazione quegli agenti provocatori, avrebbe provveduto la popolazione. Allora, ma allorà soltanto, di fronte a slmile categorica diffida, ebbe a provvedere. P R E S I D E N T E . Onorevole Beltrami, a cinque minuti sono passati da un pezzo. La prego di concludere.. BELTRAME La gravità del fatto deve consentirmi di continuare, per ricordare che v'è là legge di pubblica sicurézza, la quale all'articolo 85 dice che « chi, fuori del proprio comune, desta notevole sospetto con la sua condotta, è tratto davanti all'autorità di pubblica sicurezza la quale, qualora trovi fondato il sospetto, può farla rimpatriare con foglio di via obbligatorio, ed anche, secondo le circostanze, per traduzione ». E quale maggiore sospetto che l'essere armati e con atteggiamenti provocanti t Quando noi pensiamo che con foglio di via e con la traduzione sono stati trattati Andrea Costa, Costantino Lazzari, Filippo Turati, ed un'infinità di altri socialisti, mi domando se la legge di pubblica sicurezza esiste soltanto in odio ai cosidetti sovversivi ! PRESIDENTE. Onorevole Beltrami, non abusi della^mia pazienza. Ella lede il diritto degli altri interroganti. Parla già da un quarto d'ora ! BELTRAMI Ho finito. Non mi indugio nemmeno un momento sulla seconda parte della risposta dell'onorevole sottosegretario di Stato, perchè avendo data una versione così fantastica e falsata di sana pianta, non merita nessuna confutazione, come non si confuta un romanzo. I fatti della notte formano,.come ho detto, materia dell'autorità giudiziaria e non voglio in alcun modo influire colla mia parola a danno di quel disgraziato fascista anarchico del luogo, al quale i i fascisti milanesi montarono la testa! PRESIDENTE. Presenti un' interpellanza. BELTRAMI. È inutile. Non mi resta che concludere, come concludeva la mia interrogazione, che la guerra, anziché risvegliare, come voi avete sempre detto, i valori morali ha risvegliato tutti i peggiori istinti bestiali; per cui non avremo mai imprecato abbastanza contro la guerra scellerata e maledetta ! (Approvazioni all'estrema sinistra — Vive proteste da altre parti). Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV — 5907 — - Camera dei 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 8 NOVEMBRE COBBADINL, mito segretario di Stato per l'interno. Chiedo di parlare. P B E S I D E N T E . Ne ha facoltà. COBBADINI, sottosegretario, di Stato per Vinterno. Onorevole Beltrami, non vi è bisogno di nessuna legge per sopprimere il corpo degli arditi, perchè esso non esiste. P I E M O N T E . A Palmanova c'è un presidio di arditi. • COBBADINI, sottosegretario di Staio per Vinterno. Bipeto, un corpo degli arditi non esiste. Esistono delle associazioni di exmilitari. Voci dall'estrema sinistra. No, no ; vi sono gli arditi. COBB ADI NI, sottosegretario di Stato per l'interno. Non ci sono ! Gli arditi non esistono. Nell'Ordinamento attuale dell'esercito non vi è un corpo di arditi, che sipossa abolire con una legge, come domanda l'onorevole Beltrami. (Rumori — Commenti). • Non posso poi dare atto all'onorevole Beltrami della strana teoria, che egli sostiene, per cui in periodo elettorale non dovrebbe in nessun modo avvenire, che un gruppo di persone si rechi da uno in altro comune. {Rumori vivissimi all' estrema sinistra — Commenti). Mi lascino parlare ! L'onorevole Beltrami ha enunciata una gravissima teoria in tema di libertà: secondo lui in periodo di elezioni dovrebbero èssere chiuse le porte di ogni comune. L ' a u t o r i t à politica non aveva alcun diritto di impedire à un gruppo di persone di venire ad Intra. • B E L T B A M I . Ma si t r a t t a v a di delinquenti armati! (Vivi rumori). COBBADINI, sottosegretario di Stato per l'interno. Questo lo afferma lei, ora ! Ripeto: l'autorità politica non aveva alcun diritto di impedire a un gruppo di persone di recarsi a Intra. Essa poteva e doveva intervenire, come intervenne, solo nel momento in cui si commettevano reati. v P B E S I D E N T E . Segue l'interrogazione dell'onorevole Philipson, ai ministri del tesoro e dei lavori pubblici, « per conoscere a quali criteri siano state ispirate le umilianti limitazioni poste alla concessione di riduzioni ferroviarie per coloro che vogliono recarsi sulla tomba dei propri congiunti caduti da prodi combattendo per la Patria ». L'onorevole sottosegretario di Stàto per • i lavori pubblici ha facoltà di rispondere. B E B T I N I , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. La questione^ della concessione di facilitazioni ferroviarie alle fami- Deputati 1920 glie dei caduti che vogliono recarsi a fare atto di omaggio alla tomba dei loro cari, fu esaminata con molta cura subito dopo l'armistizio. L'Amministrazione ferroviaria dovette preoccuparsi, da/un lato di sodisfare il nòbilissimo e giusto desiderio, nei rapporti delle famiglie dei caduti, ma dall'altra anche delle ~ conseguenze finanziarie che il provvedimento poteva avere, dati i limiti nei quali se ne sarebbe potuto compiere l'applicazione. Da tale studio, fatto con amorevole interessamento, uscì il Begio decreto 15 ottobre 1920, col quale furono concessi biglietti a notevole riduzione ai genitori, alle vedove e ai fi^li dei caduti. L'onorevole interrogante comprende la necessità che la concessione delle riduzioni fosse accompagnata da determinate, cautele, per stabilire i requisiti occorrenti per fruire del beneficio. Ora le norme che accompagnarono l'applicazione del decreto, norme concordate col Ministero del tesoro e col Sottosegretariato per l'assistenza militare, non sono, come l'onorevole interrogante sembra accennare con la dicitura della sua interrogazione, fastidiose e complicate ; sono disposizioni intese solo a ottenere che queste riduzioni raggiungano il fine desiderato di alleviar^ le famiglie veramente meritevoli di ogni doveroso riguardo. Dichiaro all'onorevole interrogante che allo stato delle cose oggi non sarebbe possibile fare di più, poiché l'Amministrazione ferroviaria ha compiuto t u t t o quello che era possibile nei limiti della sua potenzialità finanziaria. 4: P B E S I D E N T E . L'onorevole Philipson ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. P H I L I P S O N . Prendo atto con compiacimento delle parole del sottosegretario di Stato ai lavori pubblici. Quando presentai questa interrogazione non era stato ancora emanato il decreto del 15 ottobre e tutti i giornali, uniformemente, avevano affermato che la riduzione sarebbe stata concessa solamente per la terza classe e per i figli e le vedove dei caduti. Sono molto lieto che siano state f a t t e concessioni più larghe. E poiché ho la parola, mi sia dato di accennare brevissimamente ad un argomento strettamentè connesso con quello della mia interrogazione. Permettetemi di esprimere il voto che il Governo esamini quanto prima, con la massima attenzione, per il dovere che abbiamo di rendere omaggio alla memoria dei caduti per la Patria, il gravissimo problema del ritorno in Patria delle salme dei caduti. So che esistono dif- — 5908 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI Camera - TORNATA DEL 2 6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 fìcoltà tecniche gravissime, ma spero che non missario », perchè giova distinguere dalle si crei uno stato di disparità tra le famipersone, che lo circondano in quell'ufficio, glie abbienti e le meno abbienti. (Approvaquella del cavaliere Cornasti che ad esso è zioni). ' preposto, e che è funzionario distintissimo P R E S I D E N T E . Segue l'interrogazione ed integerrimo, ma che avendo il suo prindell'onorevole Boggiano-Pico, al presidente cipale ufficio all'Intendenza di finanza, non del Consiglio dei ministri, ministro dell'inpuò dedicare al Commissariato per gli alterno, « per conoscere se siano stati arbiloggi, che pochissimo tempo. Quindi egli trariamente estesi con istruzioni segrete i non può vedere, nè conoscere ciò che in suo poteri dei Regi commissari agli alloggi connome si compie. Difetto di cui risale la colpa feriti col Regio decreto-legge 4 gennaio 1920, al Governo, che dovrebbe pensare che è den. 1, e, in caso contrario, perchè si consentano plorevole sistema quello di cumulare incai continui e gravissimi abusi di potere che richi svariati e molteplici nello stesso funessi commettono, violando il diritto di prozionario, ponendolo così nella materiale imprietà, di legittimo possesso, e la stessa lipossibilità di compiere il suo dovere. bertà e incolumità delle persone, qiiali quelli Dei molti fatti accenno a tre soli e più recentemente commessi in Genova, che sugravi. scitarono pubblica e generale indignazione Il caso Morello : in settembre un noto nella cittadinanza ». commerciante è barbaramente trucidato nella sua abitazione ; la vedova, i figli, che Ha facoltà di parlare l'onorevole sotassenti al momento dell'assassinio, sentono tosegretario di Stato per la presidenza del una ben naturale repugnanza a ritornare Consiglio. nella casa, dove avrebbero ad ogni ora rivePORZIO, sottosegretario di Stato per la pre-> duto la triste imagine di quelle povere carni sidènza del Consiglio dei ministri. Posso assicustraziate da venti ferite, trovano un altro rare l'onorevole Boggiano-Pico che non è mai alloggio, ne danno notizia al commissario e stata data alcuna istruzione segreta ai, previ si trasferiscono liberando l'antica e inofetti riguardante le attribuzioni dei commisspite casa. Passano pochi giorni, e i Regi carasari degli. alloggi. Per quel che riguarda albinieri si presentano alla famiglia Morello, cuni fatti denunciati dall'onorevole Boggiale ingiungono di uscire e lasciar libero il nuovo no-Pico e attribuiti al commissario degli alloggi di Genova, si è telegrafato per avere - appartamento. La povera vedova giace a letto inferma, chiamano in aiuto la Croce notizie più esatte. Comunque però, posso asVerde e la fanno trasportare all'Ospedale!... sicurare <?he tra breve presentato alla Così giustizia è fattà ! Camera un disegno di legge ed un complesso di norme che coordinano le varie disposiIl caso Benzi : il signor Benzi fin dal setzioni per chiarire, modificare^ ampliare i potembre 1919 si rende proprietario di un apteri dei commissari necessarii a disciplinare partamento per abitarvi e lo occupa col figlio i gravi interessi che toccano le case, i neancora malfermo in salute in conseguenza di gozi, gli alberghi. gravi ferite riportate in guerra. Ma al Commissariato si viene a sapere che quegli in P R E S I D E N T E . L'onorevole Boggianoautunno si è assentato per un mese da GePico ha facoltà di dichiarare se sia sodinova, per attendere- ad una sua azienda sfatto. agricola, ed ecco un decreto di occupazione BOGGIANO-PICO. Non posso dichiadel commissario agli alloggi, che viene anche rarmi sodisfatto della risposta dell'onorevole questa volta eseguito manu militari dai sottosegretario di Stato alla Presidenza del Reali carabinieri, che cacciano a forza il Consiglio. figlio 'del Benzi, reduce glorioso della guerra. Il Egli ha candidamente confessato di non fatto, come è noto, provocò una querela sporta aver ricevuto notizia sui fatti da me denundal Benzi contro il commissario, col patrociati, e che la Camera è bene conosca nella cinio del nostro collega onorevole Coda. sua gravità, e non ha dato quegli affidamenti che mi attendevo. Accanto ai casi drammatici il caso comico : un egregio impiegato trasferito a GeAppena fu nota la presentazione della nova, non trovando quivi alloggio, si stabimia interrogazione ricevetti una vera pioggia lisce temporaneamente a Sampierdarena. di lettere con cui mi si denunziavano casi Poco tempo fa un suo parente, morendo, lo di veri e propri abusi di autorità, di violanomina erede e fra l'altro gli lascia la sua zioni della stessa incolumità personale comcasa, nel centro di Genova. L'erede ha la messe dal Commissariato agli alloggi di Gefelice od infelice idea di far noto al commisnova. E dico « Commissariato » e non « com- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5909 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 26 NOVEMBRE 1920 sario, che libererà l'appartamento di Sampierdarena trasferendosi a Genova nella casa ereditata. Non l'avesse mai fatto ! Ecco un'ordinanza che ingiunge a quel disgraziato erede di andare a convivere con un figlio ammogliato che si è scoperto risiedere & Genova ! Ma siccome non pare che si possa obbligare suocera -e nuora a prendersi pei capelli ogni mezz'ora ; e così altre e non ingiustificate proteste ! La narrazione potrebbe esser lunga, ma non voglio tediare più ollg'e la Camera. Osservo però, che i poteri conferiti dal decreto istitutivo ai. commissari agli alloggi tendono ah fine di infrenare la, speculazione ; viceversa, ripeto, non solo la speculazione più esosa continua,-ma sotto il nome del commissario agli alloggi si compiono atti che costituiscono aperte violazioni delle leggi vigenti, degli attentati alla libertà ed incolumità delle persone, e cioè dei veri e propri reati, si passa al di sopra delle sentenze dei magistrati ordinari violando la guarentigia che lo Statuto accorda ai cittadini, di non poter essere distolti dai loro giudici naturali. ' Contro questi abusi insorge la pubblica opinione e reclama che non già con nuove discipline si regolino i poteri dei commissari agli alloggi, come promette il Governo, ma <?he si aboliscano codesti- Commissariati. Nella libera gara indubbiamente minori interessi saranno sacrificati, minori abusi si dovranno deplorare, migliore contemperamento sarà assicurato dei diritti dei cittadini. P R E S I D E N T E . Segue la interrogazione dell'onorevole Garibotti, al ministro della guerra, « per conoscere le ragioni che inducono le autorità militari a lasciare ammassati e soggetti a deperimento presso i depositi di reggimento, migliaia di pacchi vestiario residuati dalle distribuzioni agli aventi diritto ». Non essendo presente l'onorevole Garibotti, s'intende che vi abbia rinunziato. Segue l'interrogazione degli onorevoli Agostini e Repossi, al presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, « per avere la conferma che 1 funzionari di polizia di Milano, in ispregio ai diritti e alle libertà ancora oggi consacrate nei codici, hanno facoltà di consumare a danno di gruppi, di partiti, di giornali le più scriteriate sopraffazioni ; e per trarre, da conferma, le indicazioni di responsabilità, che superando quelle dei più tristi arnesi di polizia, risalgono a un Governo non disdegnoso di usare qualunque mezzo a difesa del privilegio che rappresenta, e quindi l'incitamento al proleta- riato ad adoperare pure esso ogni arma perchè la sua volontà abbia ragione di ogni resiutenza». ' P R E S I D E N T E , l'onorevole sottosegretario di Stato per l'interno ha facoltà di rispondere. CORRADINI, sottosegretario di Stato per l'interno. L'interrogazione dell'onorevole Agostini, per la sua estensione e per la mancanza di fatti particolari, non consente una risposta concreta. Suppongo che tutte le affermazioni di carattere fosco in essa contenute, come « le sopraffazioni in ispregio ai diritti e alle libertà ancora oggi consacrate nei codici a danno dei gruppi di partiti, di giornali, ecc. » si vogliano riferire al periodo della lotta elettorale, e naturalmente con un desiderio specifico di censura a tutta l'attività dell'autorità di pubblica sicurezza. Ora io voglio soltanto - perchè ho dovuto ricercare i giudizi locali - partecipare alla Camera una informazione indiziaria che servirebbe a mettere in dubbio tutte queste sopraffazioni che sarebbero state, secondo l'onorevole Agostini, perpetrate dall'autorità di polizia in quei giorni a Milano. Il prefetto di Milano, invitato a ricercare l'atteggiamento di questa autorità e a segnalarlo al Ministero, ecco quanto dice in una delle sue informazioni: « Sulla moderazione dei funzionari di pubblica sicurezza dovrebbe personalmente e lealmente attestare l'onorevole Repossi (che è uno degli interroganti) il quale nel pomeriggio di detto giorno (si riferisce al giorno delle operazioni elettorali, mi pare il giorno 8 o il 9), essendo stato arrestato perchè in.piazzale di Porta Romana aveva oltraggiato cogli epiteti di « vigliacco » e «farabutto» alcuni agenti investigativi e di pubblica sicurezza che opponevano la loro resistenza allo sgombero dell'andito di una casa ove erano asserragliati alcuni membri del Comitato avversario, venne rimesso in liberta e non denunziato in istato d'arresto come si sarebbe dovuto fare, se non si fosse avuta la convenienza di evitare incidenti da parte della folla, poco prima eccitata dall'onorevole Repossi». Quanto poi agli incidenti del giorno 8, ai quali credo che specificamente si riferisca l'onorevole interrogante, 1' onorevole Agostini stesso {Interruzione del d,eyutato Agostini) riconobbe la correttezza dei funzionari e della forza pubblica sul luogo stesso delle operazioni elettorali e durante il corso di esse. In una di queste operazioni si sospettò che un certo chiosco che aveva le saracine- ( Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5910 — Camera dei 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE sche a b b a s s a t e potesse contenere delle persone che vi si fossero rifugiate. L ' a g e n t e che riferisce vi entrò con alciini carabinieri, e vi trovò alcuni individui che f u r o n o perquisiti. Ad u n certo p u n t o gli agenti volevano perquisire u n ' a l t r a persona, m a questa che era l'onorevole Agostini, assicurò che quelle persone t r o v a t e in quel chiosco erano a lui sconociute e non erano dimostranti, m a semplicemente dei paurosi. L'onorevole Agostini stringendo la m a n o al funzionario, (Oh! oh!) disse che era s t a t o in piazza per sorvegliare il contegno della forza, ed aveva rilevato da p a r t e degli agenti u n t r a t t a m e n t o rispettoso verso il pubblico e non doveva l a m e n t a r e come altre volta - „ soggiunse 1' onorevole Agostini alcun fatto"di violenza da p a r t e degli agenti. (Commenti). I n complesso, t u t t e le misure a d o t t a t e il giorno 8 e il giorno 9 riscossero unanimem e n t e non solo a Milano, ma in Italia, piena approvazione per la loro imparzialità e correttezza. Queste sono le informazioni che ho p o t u t o t r a r r e dall'ambiente locale, per cercare di individuare t u t t e queste fosche denunzie f a t t e dagli onorevoli Agostini e Repossi. Un ultimo rilievo. Siccome nell'interrogazione si parla anche di sopraffazione ai giornali ecc., osservo che i giornali non f u r o n o molestati in nessuna maniera. Suppongo che si alluda ad u n a specie di foglio v o l a n t e intitolato La Fiamma, che faceva appello ai soldati della classe 1901 perchè impugnassero le armi che loro erano s t a t e d a t e dalla borghesia. Capirete che e r a v a m o p e r f e t t a m e n t e nell'ipotesi dell'articolo 65 della legge sulla p u b blica sicurezza, e il n u m e r o f u sequestrato. (Approvazioni). Ora a t t e n d o di conoscere dall'onorevole Agostini se h a qualche altra lagnanza, ed io vedrò se gli potrò 'dare chiarimenti. P R E S I D E N T E . L'onorevole Agostini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. A G O S T I N I . Sono spiacente dell'equivoco in cui è incorso l'onorevole sottosegretario di S t a t o (Commenti), poiché la mia interrogazione è precedente alla b a t t a g l i a elettorale, e si riferisce a quel periodo in cui la vostra polizia aveva la bestiale ossessione (Rumori) di sopprimere i gruppi anarchici. (Commenti). '•'%•"• Qualifico arbitrario l'arresto di t u t t i i r e d a t t o r i del giornale L'Umanità Nuova, perchè se si volesse giustificarlo con l'arti- Deputati 1920 colo 121, avreste il dovere di arrestare t u t t i noi che sediamo sui banchi di questa estrema sinistra, (Si ride), t u t t i i consiglieri comunali del nostro partito, t u t t i gli inscritti al nostro partito, che, i n d i p e n d e n t e m e n t e dalla frazione cui a p p a r t e n g o n o , e dalle decisioni di Eeggio Emilia, di Firenze e di Imola, insieme con noi affermano di voler distruggere i vostri privilegi. (Vivi rumori). La volontà insistente di sopprimere il giornale i ' Umanità Nuova è manifesta, perchè, q u a n d o la*vostra polizia si è accorta che due r e d a t t o r i , non ancora da essa conosciuti, c o n t i n u a v a n o la pubblicazione del giornale, ha non solo r i p e t u t a m e n t e perquisito'il giornale, ma anche s o t t r a t t a e seques t r a t a la corrispondenza indirizzata alla casella postale di quel giornale. Peggio ancora ; uno dei vostri commissari ha imposto a due tipografi u n a dichiarazione secondo la quale, se avessero c o n t i n u a t o a pubblicare il giornale, sarebbero stati t e n u t i responsabili del reato pel quale erano s t a t i arrestati i redattori. A t u t t o questo io mi riferivo nella mia interrogazione, ed anche alle violenze che la pplizia usa contro gli anarchici, nei loro comizi. (Rumori). Gli anarchici non possono, per dichiarazione dello stesso c o m m e n d a t o r e Gasti, tenere nessun comizio, perchè vi si m a n d a t a n t a forza q u a n t a b a s t a a perquisire coloro che al comizio si i n c a m m i n a n o , e ad arrestare non soltanto quelli che detengono rivoltelle in tasca, m a anche gli altri, che vengono poi b a s t o n a t i i n questura dagli agenti. (Interruzioni -yr- Rumori). Potrei citare ancora altri fatti, 'se con la mia interrogazione mi fossi proposto di ottenere la sconfessione dei vostri f u n z i o n a r i . H o voluto invece ottenere la confessione che la responsabilità di questi f a t t i non deve essere a t t r i b u i t a soltanto al c o m m e n d a t o r e Gasti, ma anche al Governo, e che l'intend i m e n t o di sopprimere il g r u p p o anarchico non è solo nella m e n t e di quel funzionario, m a anche nelle vostre direttive. L'onorevole sottosegretario ha risposto per altri f a t t i . Potrei seguirlo anche su questo terreno, e d i m o s t r a r e che la polizia ha a d o p e r a t o contro di noi mezzi t u t t ' a l t r o che leciti. Ad ogni modo ho ragione di pensare che la giustificazione dei contegno t e n u t o dai funzionari, in tali avvenimenti, coinvolge anche la responsabilità del Governo. ( A p provazioni all'estrema sinistra — Rumori).. Atti Parlamentari LEGISLATURA X X Y — 5911 — - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI P R E S I D E N T E . Essendo trascorso il termine regolamentare, le altre interrogazioni iscritte all'ordine del giorno di oggi sono rinviate a domani. Seguito della discussione sul disegno di legge: Approvazione del T r a t t a t o di Rapallo concluso fra l'Italia ed il Regno serbo-croatosloveno ed annessione dei territori e delle isole attribuiti all'Italia. P R E S I D E N T E . L'ordiné del giorno reca: Seguito della discussione sul disegno di legge : Approvazione del Trattato di Rapallo concluso fra l'Italia ed il Regno serbo-croatosloveno, ed annessione dei territori e delle isole attribuiti all'Italia ». Ha facoltà di parlare l'onorevole Colonna di Cesarò. C O L O N N A D I C E S A R Ò . Onorevoli signori, limiterò il. mio dire a una breve dichiarazione. Nè potrei fare diversamente, perchè, il campo degli argomenti adriatici, sì nella sfera del sentimento come in quella della ragione politica, è stato già completamente mietuto da tanti valorosi colleghi, alle cui considerazioni non posso che associarmi, tranne naturalmente quelle, relative particolarmente alla Dalmazia, dell'onorevole Colajanni, che mi è parso aver ieri inspirato un poco le sue statistiche al proprio convincimento politico anziché questo a quelle, e a quelle dell'onorevole Salvemini, che mi fa pensare con rammarico quanto potrebbe essere più utile al paese se, invece di sedere qui, fra noi, si trovasse alla Scupcina jugoslava, dove forse penserebbe a noi italiani prima che ai suoi jugoslavi. ^Interruzione del depututo Salvemini). Farò dunque una breve dichiarazione, alla quale però non mi è possibile rinunziare, perchè, dopo essere stato per tanti anni esponente del movimento in favore della Dalmazia italiana, non posso lasciar passare sotto silenzio questo documento, che dovrebbe seppellire il problema dalmata. Di fronte al fatto compiuto, quale a noi si presenta il Trattato di Rapallo, con cui si spera di avere definitivamente risoluto la questione adriatica, io mi propongo di non pronunziare qui parola che suoni biasimo o rimprovero" o recriminazione per i duri sacrifìci che il Trattato ci impone. In quest'ora,'nella quale tutti gli sforzi devono convergere per ricostituire la compagine nazionale e ridestare nel popolo il sentimento patrio e la coscienza della propria esistenza e della propria forza, per risol- Camera dei - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 levare lo spirito pubblico da quello stato di depressione, in cui le amarezze della pace non meno che le sofferenze della guerra, e purtroppo le azioni di uomini, che ben diversamente avrebbero dovuto sentire le responsabilità di Governo,, lo avevano gettato, in quest'ora sento che è necessità ed è dovere evitare ogni giudizio, ogni manifestazione,, ogni accenno che, anche male interpretato, o artatamente sfruttato, possa prestarsi a diminuire in Italia il senso e l'orgoglio della vittoria, che essa ha riportato in questa guerra. E , del resto, non è là diversa soluzione della questione dalmata che in alcun modo o in alcuna misura vale ad accrescere, o a sminuire la portata di questa vittoria ; starei per dire che non è neanche nella soluzione delle questioni di Trento e Trieste,, che pure tanto hanno influito nel determinare l'intervento dell'Italià'nella guerra, ma forse neppure nella soluzione della questione dei nostri confini, che risiede l'entità della vittoria : essa sta nel trionfo riportato sopra due imperi'che con la loro politica di egemonia e di militarismo minacciavano di fermare il progresso dell'umanità. Di questo trionfo l'Italia è s t a t a l a diretta, forse, la principale artefice, e di esso ha il diritto e il dovere di menar vanto. Ma sia permesso a me, che sono stato fin dalla prima ora costante assertore della italianità della Dalmazia, e che per la frequenza coi profughi dalmati ho' inteso come e quanto palpiti di-fede, di speranze e di angoscie l'anima dell'Italia dell'altra sponda, di esprimere tutto il dolore e tutta l'amarezza, che io sento, che noi tutti, onorevoli colleghi, dobbiamo sentire, nel vedere ancora una volta strappato dal grande albero della famiglia italiana uno dei rami più puri e più gloriosi della nostra gente. Voci all' estrema sinistra. E le statistiche di Colajanni ? C O L O N N A D I C E S A R Ò . Sono tutte discutibili ! jj E noi coi dalmati, onorevoli colleghi, non abbandoniamo soltanto degli italiani; noi abbandoniamo dei migliori fra gl'italiani, perchè arde nel petto loro una fiamma e un sentimento di italianità, quale noi tutti vorremmo vedere ardere nel petto di moltissimi italiani del Regno. Il sacrifìcio poi non si limita agli italiani che rimangono irredenti, ma per un altro verso colpisce, anche gli Italiani, che il Trattato vorrebbe redimere, di Fiume e di Zara: di Fiume, se è vero quello, che la stampa ufficiosa jugoslava Atti — 5912 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - Camera dei 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 va pubblicando, che cioè a Rapallo il porto Baros sarebbe stato assegnato ai jugoslavi. Anzi il giornale Obzor di Zagabria, in data 13 novembre, aggiunge questa circostanza : che l'assegnazione del porto Baros, sarebbe s t a t a non compresa nel Trattato, ma consentita con lettera riservata che accompagna il T r a t t a t o . Stento a crederlo, onorevole ministro ; e vorrei pregarla di dire una parola che ci rassicuri t u t t i . Ad ogni modo tenga presente, onorevole Sforza, che le parole della relazione, che riguardano Fiume e la soluzione del suo problema, significano che la Commissione degli affari esteri ha approvato il T r a t t a t o nel convincimento che il porto Baros possa essere assegnato all'Italia. Quanto a Zara, segregata e resecata dalla provincia di cui è stata sempre capitale e dalla quale trae la vita, le risorse e la materia prima per le sue industrie, quanto a Zara lascio la parola ad un altro giornale slavo : al « Novi List » di Spalato del 16 •novembre. che, dopo avere deriso la sorte "di questa infelice città ed averla paragonata ad un piccolo villaggio che l'Italia possiede sul lago, di Lugano, Campione, t u t t o stretto da territorio svizzero, così come Zara viene a essere stretta da territorio slavo, definisce Zara come un nuovo Campione : un « Campione senza valore ». Pare a me, in conclusione, che i nostri negoziatori a Rapallo non abbiano soltanto rinunziato alla neutralizzazione militare delle città jugoslave di Dalmazia, ma abbiano conees.so anche la neutralizzazione economica delle città italiane, di Piume e di Zara. Ma il sacrifizio, ci dice il Governo,^, era necessario per poter arrivare a suggellare, con questo Trattato, un'intesa che fosse il principio di una nuova èra di pace, non solo, ma di amicizia e di fratellanza fra l'Italia e la Jugoslavia. E chi può non desiderare che si avveri questa previsione ? Certo non io, che con l'onorevole Amendola fui uno dei due iniziatori di quel comitato che portò al Convegno di P o m a f r a le nazionilità oppresse, e che mirava precisamente ad eliminare i rancori che dividevano italiani e jugoslavi, jugoslavi e rumeni, pelacchi e czechi, che dividevano insomma fra loro le- diverse nazionalità dell'Austria-Ungheria, e a far convergerne e accomunarne l'azione contro il comune némico : l'impero degli Absburgo. La minaccia di questo comune nemico ci sovrasta ancora, perjgcui, maiJ^comej^oggi NOVEMBRE Deputati 1920 una vera amicizia tra l'Italia e là Jugoslavia sarebbe desiderabile. Ma è essa possibile % Ce l'assicura il T r a t t a t o di Rapallo ? L'esperienza di questi due anni, che han" seguito l'armistizio, ha dimostrato di quanto spirito di tolleranza e di quanto senso di civiltà l'Italia sia capace nei riguardi dei jugoslavi. Ma col ricordo ancora vivo dei f a t t i cruenti di Spalato, delle ripetute offese f a t t e alla bandiera italiana, della morte del comandante Culli e del marinaio Rossi, è lecito dubitare che la firma del T r a t t a t o valga a trasformare e a capovolgere il sentimento pubblico jugoslavo verso l'Italia. (Interruzioni all' estrema sinistra — Commenti). Cullati nella speranza che questo Trattato possa portare all'amicizia cogli jugoslavi, i nostri rappresentanti, i nostri delegati a Rapallo hanno abbandonato loro gli italiani di Dalmazia, senza difesa e senza garanzie, (Interruzioni — Rumori all'estrema sinistra) perchè tale non può chiamarsi la facoltà, data ai medesimi, di optarefper la cittadinanza italiana che li renderebbe'stranieri in casa propria, e passibili di un decreto di espulsione dal paese, che è loro ; nè vi ha sanzione esecutiva, che assicuri l'applicazione di quella veramente magra condizione, cont e n u t a nel paragrafo 21 dell'articolo 7 del T r a t t a t o (Interruzioni — Rumori all' estrema sinistra) che lascia agli italiani di Dalmazia « il libero uso della propria lingua, . ed il libero esercizio della propria religione, con t u t t e le facoltà inerenti a queste condizioni ». Sta ora, dunque, alla Jugoslavia, sta alla spontanea volontà della Jugoslavia, di mostrare che saprà rispettare lo* spirito del T r a t t a t o . E voglio augurarmi che gli jugoslavi, col t r a t t a m e n t o che faranno agli italiani di Dalmazia, sapranno lenire il dolore che questi ultimi sentono per la patria che li abbandona, e permettere, in conseguenza, che anche in Italia si formi uno stato di animo benevolo, che permetta l'avvicinamento del nostro con il loro paese. Che se questo non sarà, se si persisterà nella persecuzione degli italiani, se si continuerà nel recare offesa alla bandiera italiana, se si perpetuerà il sistema di insultare il nóme, la dignità, la civiltà d ' I t a l i a , se, insomma, la Jugoslavia esaspererà l'irredentismo italiano e solleverà Tira e l'indignazione del nostro popolo, allora sarà sua la responsabilità e la colpa, che la questione adriatica risorgerà, e tornerà a imporsi all'Italia per una nuova migliore soluzione. Atti — 5913 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI Comunque, quali che siano i giorni che il destino riserba agli italiani di Dalmazia, siano essi giorni di dolorosa m a tranquilla rassegnazione, o giorni di violenta e incivile oppressione, sempre però giorni di attesa e di fede, sappiano essi che il cuore di q u a n t i qui, v e r a m e n t e italiani, i t a l i a n a m e n t e sentono, b a t t e all'unisono col loro. Salutiamo, onorevoli colleghi, i fratelli d a l m a t i , che non l'Italia, no, ma il P a r l a m e n t o e il Governo credono di dover oggi sacrificare nella visione di u n bene supremo: la pace. (Approvazioni — Applausi — Congratulazioni). P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare l'onorevole Federzoni. F E D E R Z O N I . Esporrò, anche a n o m e di alcuni amici di questa p a r t e della Camera, le ragioni per le quali noi d a r e m o voto contrario al T r a t t a t o di Rapallo. Quando anche il nostro a t t e g g i a m e n t o n o n fosse d e t e r m i n a t o da u n a necessità i m p e r a t i v a di coscienza, esso sarebbe obb i e t t i v a m e n t e utile. {Commenti). Ai colleghi che m o r m o r a n o : « Voi non votereste contro, se non foste sicuri che noi, maggioranza, voteremo a f a v o r e », si p o t r e b b e rispondere : « Non sappiamo se ciò che voi dite sia vero ; m a c e r t a m e n t e voi, - maggioranza, n o n votereste t u t t i a favore, se non sapeste che vi sarà qualcuno che v o t e r à contro ». I n f a t t i , sarebbe cosa s o m m a m e n t e dannosa i n t o r n o a questo a r g o m e n t o u n a unan i m i t à mortificante, la quale esaltasse nei risultati o t t e n u t i il massimo limite cui l ' I t a lia potesse p r e t e n d e r e dopo t a n t i sacrifìci e t a n t o sangue, svalutasse quello stesso spirito di moderazione che altri loda nel Governo italiano, e annullasse, di f r o n t e al f a t t o ormai compiuto, le posizioni .storiche e ideali che r i m a n g o n o affidate all'avvenire. D ' a l t r o n d e è questo il m o m e n t o nel quale ciascuno deve assumere, in coerenza coi propri anteriori atteggiamenti, le proprie respon's abilità. Nel giugno scorso u n a supposizione accort a m e n t e diffusa e a v v a l o r a t a con attestazioni i m p o r t a n t i che non f u r o n o mai smentite, la supposizione che l'onorevole Giolitti fosse a n i m a t o da u n a tal quale propensione a d applicare il P a t t o di Londra, non nocque, innegabilmente, al suo ritorno al potere. Noi su questo p u n t o non ci illudemmo. Sapev a m o che, anche in tale materia, egli era spregiudicato. E ciò costituiva già, d a t o lo spirito dell'antecessore, u n notevole miglior a m e n t o della situazione, che per poco dal- Camera dei - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 l'antecessore stesso n o n era s t a t a irreparabilmente compromessa. Noi a v e v a m o sostenuto in questa Camera, e fuori, la tesi della difensiva pacifica sulla base dello stato di f a t t o assicurato all'Italia dal T r a t t a t o di armistizio. Gli a v v e n i m e n t i ci h a n n o dato ragione. Quel t a n t o di buono che si è o t t e n u t o a , Rapallo conferma la b o n t à di quella nostra tesi, e la efficace o p p o r t u n i t à della n o s t r a azione. ^ L'intransigenza jugoslava, infatti, era sino a ieri appoggiata a quella coalizione mondiale a n t i - i t a l i a n a che, sotto la spinta subdola e animatrice del nostro o t t i m o n e o - a m i c o signor Yesnic,'si era f o r m a t a . a l l a Conferenza di Parigi, e lo spirito della quale ha a v u t o di recente la sua p o s t u m a , m a interessante e caratteristica rivelazione negli inverosimili articoli del signor Poincaré sulla Jìevue des Deux Mondes. Di quella coalizione, come t u t t i sanno, l'esponente massimo, o n n i p o t e n t e anzi, era l'ex-presidente Wilson. Noi a f f e r m a v a m o allora che, s o p r a t t u t t o , bisognava g u a d a g n a r tempo, m e n t r e il presidènte del Consiglio in carica predicava o s t i n a t a m e n t e la necessità di addivenire senza indugi, e a q u a l u n q u e costo, ad un accordo con la Jugoslavia, per non perdere t o t a l m e n t e gli inestimabili f r u t t i della benevolenza del signor Wilson. E l'onorevole Salvemini, che è s t a t o il teorizzatore e l'apostolo della politica adriatica che chiameremo, t a n t o per intenderci, nittiana... S A L V E M I N I . È viceversa N i t t i che ha applicato la politica mia ! (Si ride). P R E S I D E N T E . Onorevole Salvemini, non sono consentite le ricerche di p a t e r n i t à . (Ilarità). E E D E R Z O N I . Non so quale dei due, se lei o l'onorevole Nitti, debba insuperbire di più della p a r e n t e l a ! L'onorevole Salvemini, dicevo, era più che m a i colui che a v e v a esaltato nel Presidente WTilson il mallevadore supremo delle universali giustizie, con parole che oggi non è senza interesse ricordare alla Camera. Scriveva l'onorevole Salvemini : « Noi dobbiamo considerare il P r e s i d e n t e Wilson come il ministro degli esteri della democrazia internazionale contro - b a d a t e , onorevoli colleghi - contro q u a l u n q u e ministro a t e n d e n z e nazionaliste dei nostri stessi Governi (chiara allusione all'onorevole Sonnino), dobbiamo f o r m a r e in E u r o p a il p a r t i t o di Wilson, b a t t e n d o c i contro i nostri stessi Governi, qualora questi n o n accettino i metodi di — 5914 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXY - Camera dei Deputati , 1" SESSIONE - LISCUSSIONI - T O G A T A DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 pensiero e di àzionegdelfPresidente Wilson, eccetera, eccetera » SALVEMINI. Per caso, la citazione è autentica. FEDEEZQNI. È inutile che ricordi quali fossero; le dolorose stazioni della via crucis adriatica dell'Italia. È inutile ricordare all'Assemblea l'umiliazione senza pari inflitta all'Italia con la famigerata intimazione/wilsoniana del 23 aprile.1919 ; e poi la nota altezzosa dallo stesso Wilson indiriz-. zataci nell'ottobre che di,ben poco migliorava il contenuto derisorio del primo documento ; e poi il non meno umiliante memorandum consegnato dagli alleati al ministro Scialoja il dicembre successivo.... Una voce all'estrema sinistra. È uno dei vostri Î (Rumori). . FEDEEZGNI. Noi gli votammo contro con un entusiasmo grandissimo, onorevole mio interruttore ! v Né rammenterò i termini disastrosi del compromesso Nitti-Lloyd George, per nostra buona sorte rifiutato dalla Jugoslavia nel gennaio 1920 ; e il tentativo susseguente, fatto dall'onorevole Nitti a San Beino, di realizzare quel memorandum del 9 dicembre, che prima era stato ricusato ; e il rifiuto della Francia e dell'Inghilterra di consentirvi quelle indispensabili, definite applicazioni che l'onorevole Mtti domandava; ed infine le trattative iniziate e troncate a Pallanza nel giugno di quest'anno. La interruzione di quelle indecorose conversazioni, causata dalla crisi ministeriale, fu già un benefìcio incomparabile, dovuto alla resistenza opposta tenacemente alla politica rinunziatrioe dalle forze nazionaliste, dovuta soprattutto all'espressione più concreta e più viva che tale resistenza ebbe nell'opera ardimentosa e chiaroveggente di Gabriele D'Annunzio, custode della vittoria e del diritto italiano nell'Adriatico. (Approvazioni). Frattanto la situazione internazionale andava mutando. Caduto il signor Clemenceau, esautorato da prima Wilson dal Senato nord-americano, e poi rovesciato nelle elezioni presidenziali, ecco che la Jugoslavia si trovava isolata innanzi all'Italia. Ora è lecito chiedere : al momento in cui furono cominciati dal Governo italiano gli approcci per la ripresa delle trattative con la Jugoslavia, ebbe il Governo italiano un apprezzamento esatto di tale situazione ? L'onorevole ministro degli esteri non potrà smentirmi, se io consapevolmente affermo che una esatta valutazione non vi fu. Da questa 6 impostazione erronea delle trattative sono derivati lo svolgimento e l'esito insoddisfacente dei negoziati di Eapallo. Che cosa avvenne infatti a Eapallo ì Dopo due giorni di opposizione disperata, la roccaforte formidabile dell' intransigenza jugoslava precipitò all'improvviso come un castello di carte. E i nostri delegati si .trovarono da un'ora all'altra nella situazione imbarazzante di chi, urtando con tutte le proprie forze contro un ostacolo che egli crede un muro, si accorge troppo tardi di non essersi trovato dinanzi che un modesto paravento. Certo vi era in qualcuno la persuasione che le trattative di Eapallo dovessero servire solo come prova della irreducibilità della intransigenza jugoslava ; altri, invece, certamente sperava nell'accordo, ma non credeva che sarebbe stato così facile e sollecito. Comunque, dopo la repentina resa dei delegati jugoslavi, ci fu o parve esserci un momento di sospensione e di incertezza. Intervenne allora a Eapallo il presidenté del Consiglio in persona, con i capi militari. Si cercò affannosamente di strappare ancora qualche cosa per il medio Adriatico : troppo tardi ; a un dato momento l'insistere non parve neppur più leale, nè possibile. L'accordo ormai era fatto, e fatto su basi,, che, ormai lo vediamo, avrebbero potuto essere molto più favorevoli se si fosse valutata in tempo la vera posizione dell'avversario di fronte a noi. Senza dubbio, il Trattato di Eapallo rappresenta un . grande successo, se lo si voglia considerare in paragone con le precedenti formule di compromesso adriatico ; ma non codesta può essere la giusta misura per giudicarlo ; bensì il contributo che l'Italia aveva dato alla guerra e il suo diritto di potenza vittoriosa. Anche il risultato principale, che si è ottenuto, di assicurare finalmente all'Italia l'incontrastato possesso della sua frontiera orientale terrestre, se pur rappresenta davvero un evento storico di straordinaria importanza, è dovuto, non tanto all'abilità dei nostri negoziatori, quanto alla mirabile vittoria dei nostri soldati ; e ancora, e più specialmente al fatto che il Comandante D'Annunzio, con la divinazione del genio e la risolutezza dell'eroismo, armò l'autodecisione di Fiume, salvandola' dalla imminente occupazione britannica. Lo stesso riconoscimento dell'indipendenza di Fiume non è altro che il riconoscimento dello stato di fatto e di diritto che- — 5915 — Atti Parlamentari LEGISLATURA. XXV - 1° SESSIONE - DISCUSSIONI Gabriele D ' A n n u n z i o h a creato nella Città olocausta, e che f u da lui m e r a v i g l i o s a m e n t e difeso contro t u t t o il mondo, a n c h e contro l ' I t a l i a ufficiale, che fino a d oggi h a m a n t e n u t o in c o n f r o n t o di F i u m e le più astiose misure di ostilità, i m p e d e n d o n e il rifiorim e n t o economico, e lesinandole a v a r a m e n t e perfino i r i f o r n i m e n t i a n n o n a r i . (Approvazioni). *' F i u m e è oggi riconosciuta i n d i p e n d e n t e , * m a se a questo si voleva e si d o v e v a addiven i r e coi negoziati di Rapallo, perchè la Reggenza del Carnaro n o n f u p r e v e n t i v a m e n t e c o n s u l t a t a ! Almeno in via officiosa ciò avrebb e p o t u t o e d o v u t o farsi. Essa n o n d o v e v a c o n t i n u a r e a d essere i g n o r a t a fino a ieri dal Governo i t a l i a n o ! U n a p r e v e n t i v a i n t e s a a v r e b b e forse e v i t a t o g r a v i i n c o n v e n i e n t i e rischi, la cui possibilità oggi ci p r e o c c u p a tutti. Ma i benefici del T r a t t a t o di R a p a l l o sono stati, oltre t u t t o , s o p r a v v a l u t a t i più dei bisogno. Anche lo S t a t o i n d i p e n d e n t e di F i u m e n o n h a o t t e n u t o i confini di cui esso a v e v a bisogno. ISTon i n t r a t t e r r ò la Camera i n t o r n o alla q u e s t i o n e di P o r t o Baros, sulla quale altri m o l t i autorevoli collèghi h a n n o già categor i c a m e n t e i n t e r r o g a t o il Governo. Se la dizione degli articoli 4 e 5 del T r a t t a t o p u ò lasciare il d u b b i o che la questione di P o r t o B a r o s n o n sia s t a t a risoluta p a c i f i c a m e n t e •e i m p l i c i t a m e n t e con l'assegnazione sottintesa di quella p a r t e del p o r t o di F i u m e a F i u m e stessa, m a possa essere u n a di quelle q u e s t i o n i controverse da d e m a n d a r s i alla decisione a r b i t r a l e del P r e s i d e n t e della Conf e d e r a z i o n e elevetica (il che s a r e b b e già t o r t o e d a n n o gravissimi i m m e r i t a m e n t e inflitti a F i u m e ) , vi è p u r t r o p p o u n a dichiarazione precisa del signor T r u m b i c al giornale jugoslavo Novo Doba, colla quale il signor T r u m b i c esplicitamente a f f e r m a .che P o r t o B a r o s è già s t a t o a t t r i b u i t o alla J u g o s l a v i a . ,È inutile che illustri a n c h ' i o di qual det r i m e n t o tale a t t r i b u z i o n e ' s a r e b b e causa à F i u m e , perchè P o r t o B a r o s n o n è, ripeto, che u n elemento i n t e g r a n t e ed essenziale del p o r t o di F i u m e , che esso in qualche guisa i n c l u d e perchè il suo molo è f o r a n e o r i s p e t t o a quello del p o r t o di F i u m e p r o p r i a m e n t e detto. Yi è poi la questione di Sussak e di Tersatto, frazioni le quali, come f u già eloquent e m e n t e d i m o s t r a t o da altri oratori, per r a g i o n i inderogabili di necessità economica n o n possono in alcun m o d o scindersi da F i u m e , Camera - TORNATA DEL ¿6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 di cui sono i sobborghi, oltre lo s t r e t t o corso dell'Eneo. E vi è la a l t r e t t a n t o inconcepibile esclusione di A r b e e di Veglia dallo S t a t o di F i u m e : esclusione che nori p u ò t r o v a r e alc u n a giustificazione q u a n d o si ricordi che quelle isole h a n n o s e m p r e g r a v i t a t o nell'orb i t a economica di F i u m e , e per la quale ass o l u t a m e n t e n o n v a r r e b b e il venirci a dire che Veglia ed A r b e n o n si p o t e r o n o negare alla J u g o s l a v i a perchè esse n o n erano comprese nel P a t t o di L o n d r a ; i n q u a n t o c h è sar e b b e molto s t r a n o che il P a t t o di L o n d r a , d i m e n t i c a t o t u t t e le volte che ci p o t e v a servire, fosse s t a t o r i t i r a t o f u o r i a R a p a l l o solo q u a n d o ci p o t e v a nuocere con u n a clausola d a n n o s a . P e r giustificare poi la n e g a t a f r o n t i e r a militare a F i u m e , cioè la m a n c a t a inclusione « della b r e v e zona a oriente della c i t t à fino a Buccari, si dice: « Ma che bisogno ha F i u m e di confini militari ?.. Esso è uno S t a t o essenz i a l m e n t e n e u t r a l e . Q u a n d o , in ipotési, F i u m e fosse a t t a c c a t a , ci s a r e b b e l ' I t a l i a a difenderla ». Ma a p p u n t o nella considerazione di u n a tale ipotesi, l ' I t a l i a , per difendere F i u m e , a v r e b b e bisogno dei confini militari che essa, a Rapallo, n o n si è c u r a t a di provvederle. A prescindere da queste m e n d e secondarie, m a p u r e assai gravi, che ho di volo accennate, il T r a t t a t o è inficiato da b e n più g r a v i insanabili difetti, il p r i m o dei quali è il seguente : esso costituisce u n a t t o di t r a n s a z i o n e unilaterale. I n f a t t i l'Italia? con q u e s t o - T r a t t a t o scambia territori, di pieno diritto da essa acquis t a t i e t e n u t i , contro alcune promesse dell ' a l t r a p a r t e c o n t r a e n t e ; s c a m b i a il concret o per u n corrispettivo ipotetico, ossia, a p p u n t o , per le promesse di riconoscimenti e di garenzie, e per la speranza dell'amicizia jugoslava. A n z i t u t t o , d o m a n d i a m o c i , onorevoli colleghi, è oggi d a v v e r o la J u g o s l a v i a in condizioni di a s s u m e r e e di m a n t e n e r e i m p e g n i precisi in n o s t r o c o n f r o n t o ? L a situazione storica' dello S t a t o jugoslavo fino al giorno dell'armistizio è s t a t a u n a delle più singolari che m a i paese al m o n d o a b b i a avuta. L a J u g o s l a v i a si era messa in condizioni di vincere c o m u n q u e la g u e r r a : perchè se la v i t t o r i a l'avessero o t t e n u t a gli i m p e l i centrali, la Jugoslavia, a v r e b b e v i n t o come Croazia e Slovenia : se avesse o t t e n u t o la v i t t o r i a , come l ' o t t e n n e , l ' I n t e s a , la J u g o s l a via a v r e b b e vinto, così a p p u n t o come h a vinto, come Serbia. Ciò n o n toglie che la Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5916 — Camera dei Debutati . 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 sua formazione unitaria sia oggi molto problematica e faticosa. Vi è una lotta accanita di tre religioni. Vi è il contrasto subdolo, ma feroce e continuo, di due sètte segrete nell'esercito, la Mano Nera che rappresenta la tradizione del . vecchio esercito serbo, e la Mano Bianca che rappresenta la tradizione antitetica del vecchio esercito austro-ungarico. Vi è persino il contrasto inconciliabile di due alfabeti, il _ latino degli sloveni e dei croati e il cirilliano dei serbi. Vi sono i capi dei più importanti partiti croati condannati a gravissime pene perchè ritenuti rei di alto tradimento contro lo Stato jugoslavo : Eadic, capo del partito dei contadini, e Frank del partito separatista croato. Vi è il tragico servaggio del Montenegro. Vi è, infine, la soggezione imposta alle numerose popolazioni allogene incluse in una elevatissima percentuale nella nuova unità statale, le quali, per quanto oggi compresse, già anelano alla propria liberazione. A questo proposito, la Deutsche Zeitung del 4 novembre pubblicava che nella Jugoslavia si è costituita una lega tedesca, la quale ha già fondato numerosi comitati locali per la resistenza dell'elemento tedesco contro la dominazione jugoslava. E scriveva il giornale di Berlino che lo Stato jugoslavo ha violato sfacciatamente gli obblighi impostigli dal Trattato di pace verso le minoranze nazionali. I tedeschi sono costretti, in Jugoslavia, ad adempiere tutti gli obblighi della loro nuova condizione, mentre sono privati, badate, onorevoli colleghi, del diritto di partecipare alle elezioni della Costituente, come tutti gli altri cittadini delle popolazioni allogene. E bisogna notare che, per esempio, nella provincia della Voivodina soltanto il ventotto per cento della popolazione è slava; tutti gli altri sono tedeschi e magiari, privati dunque del diritto di partecipare alle imminenti elezioni. Ma il sintomo tipico dell'attuale situazione della Jugoslavia, per quel che sopra tutto ci interessa, è la legge promulgata -il 3 settembre, appunto, per le elezioni della Costituente, legge che, come è noto, nominativamente comprende fra le nuove circoscrizioni *elettorali del nascente Sta*to jugoslavo anche il Goriziano e l'Istria, pur aggiungendo, in una disposizione transitoria, che per il momento si soprassiede alla convocazione dei comizi in quelle provincie. La notizia di simili enormità non parve molto incoraggiante, come segno di amichevoli disposizioni della Jugoslavia verso l'Italia, nel momento stesso in cui principiavano le conversazioni per giungere a questo compromesso territoriale. La Jugoslavia, infatti, con cotesta legge fondamentale della sua formazione unitaria, affermava e consacrava la pretesa che territori da noi tenuti per il diritto nostro, garantito nei patti di guerra e sancito dalla vittoria, territorii non mai seriamente contestati neppure dai nostri rinunziatori, fossero di sua legittima pertinenza. Per dissipare siffatta impressione si cercò. bensì di far credere che, in fondo, * quella tale enunciazione più o meno platonica non avesse altro valore, se non quello di un espediente di politica interna, escogitato dal Governo di Belgrado per tener quieti gli sloveni e i croati, e si sofisticò anche sul significato concreto di quei due termini geografici, Goriziano e Istria, dicendo che dopo tutto per Goriziano - che non voleva dire niente affatto Gorizia - si poteva intendere quella parte più accentuatamente allogena della vecchia contea principesca di Gorizia e Gradisca, su cui anche, fino ad un certo punto, gli jugoslavi potevanoavanzare pretese in nostro confronto, e che il termine Istria poteva anche semplicemente indicare l'Istria orientale, magari la Liburnia, cosi che, alla fin dei conti, nella realizzazione degli accordi fra i due paesi, a quei due appariscenti postulati jugoslavi si potè poi dar sodisi azione con le modeste Concessioni di metà della conca di Longatico e dello spigolo di Castua. Argomentazione ingegnosa, ma poco persuasiva. Certo quella legge elettorale, di cui non so se il nostro Governo avesse tempestiva cognizione prima di impegnarsi ai negoziati, costituì un atto poco deferente per l'Italia, abbastanza significativo come prova delle correnti dominanti nell' opinione pubblica jugoslava, non troppo rassicurante come sanzione preliminare di un irreconciliabile spirito di Inimicizia della Jugoslavia verso di noi. La verità è che a Rapallo si è stijjulata non una pace italo-jugoslava, ma una pace italo-panserba. E questo è chiaramente spiegato e comprovato dall'atteggiamento unanime della stampa slovena e croata, tutta avversa al Trattato. Si è dibattuto il quesito se l'Italia dovesse ritener valida, agli effetti dell'esecuzione del Trattato, la ratifica dall'altra parte per decreto reale, ovvero per deliberazione della eligenda Assemblea costituente. Io fermamente ritengo che occorra anche la ratifica per parte dell'Assemblea costituente, e non posso non manifestare il mio stupore di fronte al fatto,, per me inaspettato, che un partito essenzial- Atti Parlamentari •LEGISLATURA XXV - — 5917 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 mente e dichiaratamente internazionalista, come il partito socialista ufficiale, il quale, cioè, deriva la sua azione da premesse di carattere universalistico, che prescindono compiutamente da quelli che possono' essere i punti di vista particolari dei singoli Stati e delle singole Nazioni, possa ritenere valida, per l'altra parte, la ratifica per decreto reale. I socialisti ufficiali italiani hanno dimostrato con questo atteggiamento che essi, per la Jugoslavia, possono essere dei buonissimi monarchici. (Interruzioni all'estrema sinistra). Pregherei i miei interruttori di rispondere sul merito della questione. MUSATTI. Chi glie l'ha detto ì FEDERZONI. L'ha detto un suo autorevole collega in seno alla Commissione degli affari esteri. Voci dal centro. Lo ha detto Modigliani ! EEDERZONI. Comunque, io non so se i compagni jugoslavi, di cui i nostri socialisti vantano così spesso la solidarietà, siano della loro stessa opinione ! Ma a parte ogni questione di diritto, soprattutto per una ragione_di alta opportunità sarà bene aspettare che venga la ratifica anche da parte della Costituente. Perchè affrettare più dello stretto necessario la consegna dei territori ceduti ? A un simile Stato, che sta per fare così penosamente, in mezzo a tante difficoltà e a tanti ostacoli, il suo primo esperimento unitario, l'Italia, o, meglio, la delegazione italiana a Bapallo, ha regalato una regione di civiltà innegabilmente superiore, ossia italiana: la Dalmazia. La Dalmazia infatti a Bapallo non fu neppure domandata da noi, che concretamente già la tenevamo in nostro legittimo possesso. Orinai è inutile, dal punto in cui siamo, di tentare di persuadere, non dico l'onorevole Salvemini, ma neppure il nostro stimabile collega Colajanni sulla questione dell'italianità della Dalmazia. L'onorevole Colajanni si affida principalmente à quelle tali famose statistiche della Monarchia austro-ungarica... COLAJANNI. E Tamaro ? ' FEDERZONI. Attilio Tamaro è quegli che ne ha distrutto ogni valore. Dicevo che l'onorevole Colajanni si affida ancora alle statistiche austro-ungariche, che,'come egli stesso m'insegna, erano fondate sulla cosidetta dichiarazione della lingua di uso, la quale dichiarazione, in un paese, come ben disse l'onor.evole Colajanni, bilingue, in cui dominava esclusiva la oppressione austro-croata, non poteva risolversi, per ragioni evidenti ; di pratica convenienza delle persone singole, ] se non nella indicazione della lingua slava, j che per una piccola, minoranza eroica di cittadini, disposti ad affrontare tutti i' dolori, { tutte le persecuzioni, tutte le amarezze, comj presa quella, più cocente di tutte, di essere disconosciuti ed oltraggiati nella stessa pu; rezza del loro sentimento nazionale, dagli j • ingrati fratelli italiani! (Approvazioni). , Da 40 anni, onorevole Colajanni, erano j soppresse in Dalmazia, eccetto che a Zara, j tutte le scuole pubbliche italiane e il Governo della Dalmazia, nei due anni della nostra occupazione, non ha mutato nulla di tale stato di fatto, dando l'esempio più insigne, a dispetto di tutti i calunniatori, del suo forse persino eccessivo spirito liberale. D'altronde, se quello è un paese bilingue, perchè la lingua che vi si deve ritenere nazionale ha da essere quell'altra, quando tutte le espressioni tradizionali della civiltà sono in Dalmazia italiane ? Il segno più incisivo e più eloquente della civiltà tradizionale dalmatica è data dai monumenti dell'arte, che non ritrovano alcun riscontro analogo oltre la muraglia delle Dinariche, mentre il genio autoctono di Giorgio Orsini, dei Laurana, dell'Aìessi, degli autori degli stupendi capolavori architettonici e plastici di Sebenico, di Zara e di Traù, rispecchia, come una manifestazione perfettamente simultanea e parallela, anzi identica, le creazioni del Rinascimento italiano. {Approvazioni). È in ciò la rivelazione massima, innegabile per chiunque non sia affatto sordo alla vita dello spirito, è la prova miracolosa della assoluta unità, in Italia e in Dalmazia, del genio nazionale. (Applausi). Ma veniamo ai rilievi dell'onorevole Salvemini, dei quali veramente non riesco più oggi a comprendere la necessità e l'opportunità. L'onorevole Salvemini ha avuto causa vinta, ha raggiunto finalmente l'obbiettivo a cui aveva dedicato tanta ingegnosità; tanto fervore e tanto studio. Ormai potrebbe essere contento. Perchè ce l'ha ancora tanto 'con i nazionalisti ! La verità è che ognuno di noi, per quanto faecia, è sempre il nazionalista di qualche paese. L'onorevole Salvemini è un nazionalista jugoslavo. ( Viva ilarità — Applausi). SALVEMINI. Non è nuova. FEDERZONI. Infatti è cosa notoria per tutti. Egli ha notevolmente contribuito al risultato dell'assegnazione della Dalmazia ai Atti — 5918 — Parlamentari LEGISLATURA XXY - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI Camera - 1 ORNATA DEL 2 6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 Fauro non poteva non desiderare che Jugoslavi, ciò che forse costituiva per'lui il nella crisi, che già si annunziava, l'Austria fine massimo della nostra guerra... dovesse soccombere; non poteva, in quel moS A L V E M I N I . Io ho contribuito alla pace. mento, parteggiare se non per la Serbia conF E D E R Z O N I . ...ed egli avrebbe fatto tro l'Austria ; ma è pur vero che quell'artimolto di più, se le circostanze e il presidente colo non ha una parola che possa, comunque, Wilson lo avessero ulteriormente aiutato. significare rinunzia alle perenni aspirazioni Basta : egli si occupa ancora di noi nazioadriatiche dell'Italia. D'altronde, in quello nalisti, vinti di oggi ; e ha voluto dimostrare stesso numero, come sempre, Videa 'Naziola incoerenza del nostro atteggiamento atnale portava- fin anche sull,a testata la tuale rispetto a quello di un passato non dichiarazione dell'integrale programma di molto lontano, tirando fuori e isolando, con quelle rivendicazioni, Dalmazia compresa, quella sua accortezza sottile di critico che che ebbero nel fulgido pensatore ed eroe mi auguro egli abbia adoperata nei suoi triestino, Ruggero Fauro, uno dei più ferlibri con una più scrupolosa osservanza della vidi e costanti propugnatori. L'Adriatico obbiettività, qualche frase di un articolo pedell'Italia fu l'ideale di tutta la sua vita. scato nelle vecchie collezioni del mio giorRivendicazioni integrali, affermate in libri nale, per poter dimostrare che nel 1912 noi che rimangono monumento indelebile del eravamo filoserbi e, per conseguenza, favosuo genio precoce, troppo presto troncato ; revoli alle rivendicazioni territoriali della popolarizzate in cento conferenze, attraverso Serbia. L'onorevole Salvemini ha avuto anche cento comizi durante la lunga travagliosa il cattivo gusto di richiamare il nome e l'auvigilia della guerra; riaffermate nelle sue torità di un estinto, che non può dunque lettere agli amici, pochi giorni prima di protestare, citando, appunto, il mio glorioso cadere sul campo ; trasmesse-a noi, suoi fraindimenticabile compagno di lavoro e di telli di fede, come il testamento del suo spifede Buggero Fauro, il quale in un articolo rito veggente nell'avvenire, come la volontà pubblicato sull'Idea Nazionale, mi pare, del invitta della sua anima immortale ! ( Applausi 30 dicembre 1912, avrebbe sostenuto la ' vivissimi e prolungati). legittimità delle rivendicazioni serbe in confronto del possesso territoriale austriaco ; Dice poi l'onorevole Salvemini, che l'iravrebbe quindi ammesso, niente meno, la redentismo dalmatico non è che un mostriegiustizia dell'aspirazione * serba all'acquisto ciattolo nato dopo il settembre 1914 ! Il prodella Dalmazia. fessor Salvemini che certo, fuori del Parlamento, quando parla dalla sua cattedra di Ebbene, è onesto e indispensabile ri.professore, merita di essere rispettosamente portarsi oggi al significato e al fine, che ascoltato, non può ignorare il carteggio del quel determinato atteggiamento aveva. In Sanfermo e del Battaggia, rappresentanti seguito allo scoppio ed allo svolgimento della della municipalità veneta presso il generale guerra balcanica si era creata una particoBonaparte, due patrioti modesti ma coscienti lare, drammatica situazione di antitesi fra l'Austria e la Serbia, divenuta ormai • il e fervidi, che fecero quanto poterono per salvare l'onore e la libertà di Venezia mocentro verso il quale, naturalmente, si porente, nelle giornate fatali avanti Campolarizzavano tutte le forze slave del Sud. formio. Egli certo non ignora o dovrebbe Ora è ben naturale che, allora, dinanzi alla sapere che da quel carteggio scaturisce crisi internazionale, che già maturava nel continuo, preciso, esplicito, insieme con l'afcontrasto fra la Serbia e l'Austria il conflitto fermazione della necessità di dare finalmente fatale del 1914, è ben naturale che un citall'Italia, per tanti secoli divisa e soggetta, tadino di Trieste, ancora gemente sotto la la sua politica unità, il proposito di impedire nefanda oppressione d'Absburgo, sentisse ad ogni costo che all'unità italiana sia per prima di tutto nel suo animo l'irreducibile mancare l'integrazione senza della quale odio all'Austria e la volontà indomabile essa non sarebbe nè vitale nè perfetta : della distruzione dell'Austria ! (Applausi — ossia la trasmissione, da Venezia all'Italia, Approvazioni). del possesso della .Dalmazia ! È ben naturale che egli prima di tutto E non conosce il professor Salvemini, sentisse quella, che fu la ragione essenziale insegnante di storia, la partecipazione cone immanente di tutta la sua vita e di tutta la siderevole per numero, mirabile per sacrisua opera, di quella che fu, onorevole Salficio e per fervore, dei dalmati al nostro Rivemini (nei pochi giorni che anche Ruggero Fauro stette al *ronte), la ragione della sua j sorgimento nazionale ? non conosce il voto morte. (Applausi vivissimi). 11 solenne deliberato al Municipio di Spalato il Atti Parlamentari — 5919 - LEGISLATURA XXV - Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 29 marzo 1848, pochi giorni dopo le cinque giornate di Milano, quando l'alba dell'indipendenza italiana pareva finalmente spuntata, il voto solenne con cui Spalato domandava, in nome di tutta la Dalmazia, di poter -« condividere le sorti della sezione italiana dell'Impero austriaco » ? E a Spalato erano ancora quelli che allora con un particolare significato si chiamavano i croati, i croati dell'imperatore !... Né il professor Salvemini ignora certo il sollecito e puro entusiasmo con cui i dalmati accorsero con Seismit-Doda alla testa, nel 1849, a Venezia resuscitata prodigiosamente a. libertà, difendendola come figli devoti dall'assedio della più grande potenza militare del tempo, provando la loro ininterrotta fedeltà alla Serenissima, della quale avevano piamente sepolto i vessilli sotto le pietre dei loro altari dopo Campoformio. Essi si gloriavano del nome beffardo di « mar colini » di cui gli jugoslavi d'allora li gratificavano, per deridere il loro immutato <camento a San Marco. E vi è la vita, l'anima, il linguaggio delle cose. Vada l'onorevole Salvemini a Sebenico, quando Sebenico sarà già occupata dagli jugoslavi, prima non so se potrei consigliarglielo ; vada l'onorevole Salvemini nella disgraziata città di Nicolò Tommaseo, e vedrà sul portale del Duomo meraviglioso di Giorgio Orsini un fregio sul quale un artista sebenzano, il Pasini, restaurando nel 1862 il famoso monumento, scolpiva, tra i medaglioni dei santi, quelli di Garibaldi, di Mazzini e di Vittorio Emanuele ; onde fu perseguitato, processato e condannato, egli, i figlioli del quale, uno avvocato, uno magistrato ed uno prete, tuttoché si chiamino ancora Pasini, sono oggi, a farlo apposta, tra i più accaniti assertori dello slavismo dalmatico : amici, per conseguenza, dell'onorevole Salvemini che potrà rivolgersi a loro, per ulteriori informazioni. E ricorda egli il martirio di Francesco Eismondo, spalatino fuoruscito e bersagliere volontario, fatto prigioniero dagli austriaci e arso vivo l'8 agosto 1916 a Gorizia, protomartire degli irredenti confessori della fede italiana, antesignano glorioso del Battisti, dei Chiesa, dei Sauro, dei Filzi ? Sa egli che cinquantasei spalatini, riusciti attraverso inenarrabili difficoltà a passare il confine, combatterono volontari la grande guerra nelle file dell'esercito nostro ? Sa egli che fra essi cadde sul campo anche un Ferruccio Antonio Tommaseo, discendente e omonimo del grande Dalmata, di cui e il Salvemini e 453 altri patroni delle rinunzie citano con così baldanzosa sicumera, in sofistico appoggio alla loro tesi, frasi e pensieri staccati che non solo altre frasi e altri pensieri di lui contraddicono, ma che lo spirito di tutta la vita e di tutta l'opera di Nicolò Tommaseo riduce a una contingente relatività? E conosce il Salvemini la petizione sottoscritta, all'aprirsi della Conferenza della pace, da ottomila cittadini di Spalato, quando Spalato già era occupata e dominata dalle soldatesche serbe, per chiedere che l'infelice città, esclusa dal Patto di Londra, fosse non pertanto assegnata all'Italia % L'onorevole Salvemini non ricorda o non cura simili cose. Egli, sopra tutto, ha tenuto a riportare in questa Camera alcune delle solite accuse, mosse dai giornali di Belgrado e di Zagabria contro l'attuale Governo della Dalmazia. Non tocca a me difendere l'opera politica e .amministrativa del Governatore della Dalmazia. Se mai, toccherà al Governo, dal quale io aspetto una parola chiara e generosa su questo argomento. Certo è che chiunque sia stato, o meglio, sia ritornato in Dalmazia, dopo l'occupazione italiana, ha potuto vedere coi propri occhi, ha dovuto con le sue orecchie rilevare dalle stesse numerose, leali, spontanee, fervide attestazioni di croati, che mai, mai si ebbe una più tranquilla convivenza delle due stirpi native della Regione ; che- mai, con i jpochi mezzi accordati dall'autorità centrale, mai da una più avvincente, equa e benevola saggezza fu governata una provincia : non spirito militaresco, onorevole Salvemini, né comunque, oppressivo ; ma pronta giustizia, alto prestigio, calda e intelligente umanità. Ad ogni modo, di fronte a questi supposti atti di arbitrio del Governo di Zara, atti che poi si riducono, se mai, a qualche provvedimento, necessariamente un po' spiccio, in confronto di gente che riceveva troppi denari, anzi « dinari», dal di là della linea di armistizio, stanno fatti e cose, che l'onorevole Salvemini non avrebbe dovuto dimenticare. Sta l'assassinio premeditato, crudelissimo, di una efferatezza selvaggia e bestiale, del comandante Gulli e del marinaio Eossi, che dalla Regia nave Pwglia accorrevano a terra per sedare un tumulto scoppiato sulla banchina di Spalato : assassinio per cui non risulta che il Governo italiano abbia ancora ottenuto alcuna specie „ di sodisfazione da parte di quella qualsiasi autorità, che noi possiamo ritenere più o meno legittimamente sedente o rappresentata a Spalato. Stanno le condizioni di Spalato stessa e di quella nostra nave stazionaria, Atti — 5920 — Parlamentari LEGISLATURA X X Y - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI il cui equipaggio, dal giorno in cui avvenne il mostruoso eccidio, è costretto a rimanere a bordo, perchè, in terra occupata da nostri alleati, la presenza di marinai italiani è stata ritenuta una provocazione che potrebbe dar motivo a qualsiasi eccesso. E stanno le feroci .persecuzioni, inesplicabili e ingiustificate, contro cittadini e galantuòmini da tutti rispettati e riveriti, quali il Marotti di Ragusa, il Fanfogna Garagnin di Trau, e tanti altri, colpevoli solamente di nutrire sentimenti italiani, pur residendo anche da prima del T r a t t a t o di Rapallo in località dalmatiche consegnate all'oppressione jugoslava. Finalmente, è di ieri il telegramma incredibile con cui il podestà di Spalato, quell'autentico jugoslavo del signor Giovanni Tartaglia - si chiama proprio così, e pare sia anche della stessa famiglia del grande matematico bresciano - rispondeva in termini di tracotanza impertinente alle condoglianze nobilmente espressegli dal nostro caro e illustre Presidente, in nome della Camera italiana, per la morte di uno dei più insigni e benemeriti cittadini di Spalato : di Ercolano Salvi. (Applausi). Questi sono gli auspici alquanto oscuri della neonata amicizia jugoslava per -'l'Italia ; questi i primi segni che abbiamo della disposizione d'animo con cui la Jugoslavia sta per accingersi a definire giuridicamente e ad esercitare praticamente quelle famose garanzie che sono consacrate nell'articolo 7 del T r a t t a t o . Garanzie ai così " detti nuclei italiani : parliamone un momento, benché anche su questo ormai tutto sia stato detto. Una osservazione semplicissima mi sia permessa. È concesso agli appartenenti ai così detti nuclei italiani di Dalmazia il diritto di opzione per la cittadinanza italiana. Questo diritto non è evidentemente la concessione della doppia cittadinanza, che sarebbe un caso assolutamente nuovo e che. avrebbe trovato senza dubbio ben altra dizione e sarebbe stato ben altrimenti chiarito e vantato divfronte alla Camera e all'opinione pubblica. Il diritto di opzione significa semplicemente questo : che agli italiani della Dalmazia è riconosciuta la facoltà, se essi vogliono, di diventare stranieri nel proprio paese; significa dunque un danno per essi e un danno per l'Italia. Danno per essi, perchè se anche si permette loro, in deroga a precedenti'analoghe stipulazioni diplomatiche, il sommo privilegio di non essere costretti ad abbandonare dopo l'opzione il luogo ove sono nati e vissuti e hanno lavorato fino ad oggi, essi Camera - TORNATA DEL 2 6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 perdono nondimeno il mezzo di pesare con la loro attività civica sulla vita e sugli ordinamenti politici e amministrativi del paese in <?ui, comunque ritenuti stranieri, conservano tutti i loro interessi e t u t t e le loro relazioni di affari e di affetti. Danno per l'Italia^ in quanto che questa si preclude la possibilità di potere esplicare, attraverso l'azione anche perfettamente legalitaria e lealistica dei figli suoi, una benefica influenza sulle sorti e sullo spirito della Dalmazia regalata agli jugoslavi. Orbene, vi è qualche cosa di peggio : non soltanto questo diritto di opzione si risolve in una tentazione deprecabile e nociva offerta a quelli che oggi potrebbero illudersi, non so con quanta ragione, di sfuggire mediante la scelta della cittadinanza italiana alle persecuzioni e alle rappresaglie che già apertamente si minacciano contro le decine e decine di migliaia di dalmati che durante i due anni dell'occupazione italiana hanno manifestato la loro fedeltà o la loro simpatia per la nostra bandiera ; ma l'illusorio, insidioso privilegio ad essi concesso sembra escludere ipso jure le stesse facoltà per quegli altri italiani, che più: giudiziosamente tale opzione non faranno. Mi riferisco alle ultime parole del 2° comma^ dell'articolo 7, ove si dice che gli italiani, i quali opteranno, ecc., ecc. «... conserveranno il libero uso della propria lingua (capite che privilegio straordinario !) e il libero esercizio della propria religione ». Sonò due concessioni, che già chiaramente documentano lo stato degli animi e della civiltà politica dell'altra parte* contraente. Dunque, gli optanti conserveranno il libero uso della propria lingua e il libero esercizio della propria religione con tutte le facoltà inerenti a tali libertà. Significa ciò che quegli altri che non opteranno e che faranno bene l a non optare, perderanno il diritto al libero uso -della propria lingua e al libero esercizio della propria religione? Yi è, lo so, nella relazione, una frase con cui l'egregio relatore previene una tale obiezione risolvendola in senso negativo. Scrive l'onorevole De JSTava che il Trattato conserva agli optanti « il libero uso della propria lingua e il libero esercizio della propria religione con t u t t e le facoltà inerenti a tali libertà, sì come spetterà agli italiani dalmati che non avranno optato ». Ma questo lo dice il relatore. D E NAVA, relatore. No !... lo dice un t r a t t a t o internazionale. Atti — 5921 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI S F O R Z A , ministro degli affari esteri. È detto nel Trattato col Eegno dei serbosloveni. F E D E R Z O N I . V a bene. Ma saranno riconosciuti gli italiani non optanti come minoranza nazionale ? Ecco in che consistono l'insidiosità della clausola e il motivo per il quale i jugoslavi l'hanno volentieri consent i t a : nell'evidente disegno di isolare così gli italiani, mediante l'esca di moxlientanei e personali vantaggi, con riserva, poi, di esercitare, spirato l'anno concesso per l'opzione, una più violenta compressione degli italiani rimasti cittadini jugoslavi. A d ogni modo, onorevole ministro degli esteri, in questo caso non si tratta tanto di definire giuridicamente una clausola di una convenzione internazionale, quanto di vedere con quale spirito questa sia per essere eseguita. Ora io vi dico che, se le disposizioni della Jugoslavia verso gli italiani soggetti rimarranno quelle che si sono manifestate nei due anni di arbitraria occupazione di Spalato di Ragusa e di Traù, e se il contegi^o dell'Italia continuerà ad essere quello che/è stato dopo l'assassinio di Gulli e di Rossi, avremo ogni giorno la possibilità di un casus belli o di una intollerabile umiliazione. Pensateci, se siete ancora in tempo (Commenti).. Consideriamo, per contro, la condizione creata a Zara. « Zara è salva », conclamò la stampa ufficiosa, appena firmato l'atto di Rapallo, No, onorevoli colleghi: Zara, in premio della sua perpetua fedeltà, è stfctticìj soffocata e beffata. Non so, nessuno di noi sa come essa potrà vivere. Diventerà una piccola colonia italiana sull'altra sponda, interamente a carico della madre patria, chiusa in una ferrea enclave come una gemma, che si abbia la sodisfazione di possedere in astratto e che sia ben custodita a parecchi giri di chiave entro la cassaforte altrui. Essa deve questa condizione, che f u detta privilegiata, e che significa in realtà la morte per inanizione o la vita per mendicità, la deve unicamente a questo fatto : che l'esito delle elezioni amministrative ha dato "ivi, fino alla vigilia della guerra europea,1 ancora la vittoria, gloriosa vittoria, a quel partito locale che a Zara aveva ancora la possibilità e il coraggio di nominarsi italiano. Non è altro che questo. Che, se- la guerra., in ipotesi, ci fosse stata venti o trenta anni fa, non Zara soltanto, ma molte altre città e borgate della Dalmazia Camera dei Deputati - TORNATA DEL 26 NOVEMBRE 1920 avrebbero potuto vantare lo stesso titolo elettorale e statistico di entrare a far parte dglla patria nostra ; e se invece la guerra fosse scoppiata tre o quattro anni più tardi, forse nemmeno Zara, che dico? forse nemmeno Trieste avrebbe avuto diritto al proprio riscatto. Questa si chiama la concezione elettoralistica della storia. Ma non è il caso di scherzare, signori, Vi è oggi in Dalmazia una tragedia nazionale della quale nessuno ha il diritto di sorridere. Y i è una tragedia nazionale fatta di lunghe . segrete speranze, disingannate, di mirabili attività spezzate, di una vigilia ansiosa amaramente delusa dagli eventi ; fatta principalmente di promesse che non sono state adempiute, fatta, sia pure, di illusioni che oggi svaniscono; illusioni che taluno ci ha rimproverato di avere incoraggiate e alimentate con la nostra opera di propaganda. Un tal rimprovero non merita neppure di essere rilevato, perchè se i dalmati si sono illusi che sulla loro terra, là dove il tricolore era stato innalzato, esso non fosse mai più per ammainarsi, non certo da povere nostre parole di fraternità nacque in essi quella esaltatrice speranza, ma unicamente dal ricordo e dilla coscienza della loro storia, dal sembiante tutto italiano delle loro città e delle loro marine, dalla memoria di tanti dolori, dalla poesia eroica di una fede antica, indomita e non peritura ! (Applàusi). Su le rovine di questa tragedia voi sperate, mediante il Trattato, e con le previsioni "arridenti dell'amicizia jugoslava, fondare un'azione di influenza culturale ed economica. Si comincia male a costruire quando si costruisce come in questo caso sul sospetto reciproco e sulla seminagione del dolore... V E L L A . Che voi avete eccitato. (,Rumori — Commenti). F E D E R Z O N I . ...che noi abbiamo previsto e cercato di impedire. Altro gravissimo difetto, che inficia ritrattato, è la inconciliabile contraddizione, che si manifesta nelle parti che lo compongono. Nella, prima parte' esso risolve in base al criterio puramente strategico il problema della frontiera orientale terrestre. Nella seconda parte esso lascia insoluta la questione della nostra frontiera marittima. È stato osservato che manca nel Trattato quella clausola di cui fu fatta grande pompa in altre antecedenti formule di compromesso, invano proposte o alla suprema potestà arbitrale del presidente Wil- Aliì Parlamentari LEGISLATURA — 5922 — XXY - i' SESSIONE - DISCUSSIONI % Camera dei Deputati - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1920 medio Adriatico, noi abbiamo il diritto di chiedere categoriche spiegazioni al ministro della marina. Le esigenze della difesa marittima in • & Adriatico non le abbiamo inventate noi. gio, nessuno si può dolere che essa manchi. Prescindiamo pure, se volete, dal memoriale Sia permesso soltanto un rilievo non privo presentato dalla prima Delegazione italiana di interesse : e cioè che la clausola della smialla Conferenza di Parigi, in cui si reclamava litarizzazione è stata molto utile per il tutto il territorio dalmatico assegnato alpassato, perchè doveva servire a piegare l'Italia dal P a t t o di Londra, appunto per l'opinione pubblica italiana alla rinunzia le esigenze inderogabili della difesa marittima delle posizioni territoriali. Oggi che le podell'Italia : prescindiamo da quel documento sizioni territoriali sono perdute, si riconosce per cui, come per tutto ciò che è successivaessere perfettamente inutile parlare ancora mente avvenuto in Italia, dalla primavera di smilitarizzazione. del 1919 fino ad oggi, non è esistito più Ma noi abbiamo ottenuto, niente meno, il principio della continuità di governo. l'acquisto di Lágosta e di Pelagosa. PelaMa oltre e dopo quel documento ce n'è gosa, sperimentammo che valesse durante la un altro, e cioè il memoriale Scialoja del 3 guerra : meglio non parlarne neppure. Ingennaio 1920, steso e. indirizzato agli Alfatti non se ne parla. Invece di Làgosta leati dal ministro degli affari esteri allora in si dice che essa basta ad assicurare la nostra difesa strategica, perchè è vicina a Cattaro e . carica, in nome di un gabinetto, del quale già faceva parte l'onorevole Sechi ; memoriale perchè ha immensi fondali. Sarebbe forse in cui si ripeteva lo stesso identico conil caso di accertare se, con gli immensi foncetto, che cioè fosse assolutamente indispendali, essa abbia anche dei buoni ancoraggi. sabile, per la sicurezza delle nostre coste Ho l'impressione che si sia scelta Láromagnole, marchigiane, abruzzesi e pugliesi, gosta così, tanto per chiedere qualche il possesso della Dalmazia del P a t t o di coserella, per avere uno scoglio emergente Londra, nel medio Adriatico su cui simbolicamente Ora in quel documento Scialoja del 3 innalzare ancora un po' di tricolore italiano, gennaio era detto esplicitamente che una tale allo scopo di contentare in qualche modo querichiesta era formulata secondo il preciso s t i importuni nazionalisti. parere dei tecnici. Chi poteva essere più Certo che se su una delle Curzolane si fosse, autorevole tecnico se non il ministro della dovuta rivolgere la scelta imperativa delmarina del tempo ì Dunque l'onorevole Sechi, l ' I t a l i a ; dato che, anche così, il problema meno di un anno fa, pensava _ che, per la della nostra difesa marittima non era ad ogni sua difesa marittima, l'Italia non potesse far modo risoluto, meglio era scegliere Curzola. a meno di Sebenico e dell'arcipelago dalmaOnorevole ministro della marina, non scuota tico, a cui viceversa a Rapallo, lui assente, il capo: aspetti che fra poco dirò qualche cosa? si è rinunziato. A Rapallo intervenne bensì, che la potrà interessare. (Siride). La scelta per quanto in rit'ardo, il capo di stato magavrebbe trovato, almeno, una mirabile sangiore della marina ammiraglio Acton ; che, zione nel sovrumano patriottismo degli italiani di Curzola, per cui la città omonima, •" stipulato l'atto conia cessione totale del medio e basso Adriatico ai jugoslavi, ne denunziò capoluogo dell'isola, è rimasta, attraverso in una intervista col Messaggero gli incalcolotte e sofferenze indicibili, un centro di labili danni. Quell'intervista ha dato luogo i n t a t t a , stupenda italianità, della quale il ad una strana e, se non nuova, certo caratsuo stesso prodigioso aspetto artistico è teristica forma di polemica. Le cronache il documento splendente... annunziano che il comandante Luigi Rizzo, B A R B E E I S . Chi sa che meraviglia ! al cui epico eroismo tutti sinceramente e (Rumori). fervidamente ci inchiniamo, è stato ricevuto . F E D E R Z O N I . Ci vada ! (Approvazioni) dal presidente del Consiglio, che senza dubbio Curzola è anche un'isola ricchissima, onoha fatto molto bene a intrattenersi con un revole Barberis, di meravigliosa produzione così prode e glorioso marinaio. Ma contemagricola, senza esclusione di prodotti. (Ilaporaneamente, in un giornale di cui non può rità — Vive approvazioni — Commenti aldirsi sia contestabile la ufficiosità, escono l'estrema sinistra). Questo dico per dimostrare articoli, uno dei quali firmato dallo stesso che ha anche un notevole valore economico, Rizzo, con cui si mira a svalutare il contee non per altri ñni. (Si ride). nuto della intervista Acton, e si contrapDi fronte alla soluzione adottata per il son o alla inesarabile tracotanza jugoslava di ieri. Manca dunque la formula della smilitarizzazione ; e, come fu già molto competentemente osservato dall'onorevole Di Gior- — 5923 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI pongono alle sue opinioni il pensiero e, diremo così, l'opera del ministro della marina. G I O L I T T I , presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell' interno. Constato che ho ricevuto Luigi Rizzo dopo che quell'articolo era stato pubblicato. F E D E R Z O N T . Il che significa che Ella ne ha approvato il contenuto ! (Approvazioni — Ilarità). Allora il presidente del Consiglio, e tanto più il ministro della marina partecipano di quella concezione futuristica della ' guerra navale che il comandante Rizzo ha illustrato nel suo articolo approvato dall'onorevole Giolitti ! Essi credono cioè che l'adozione di nuovi fantasmagorici mezzi aerei abbia completamente a sconvolgere quelle che sono state fino a ieri le basi della tecnica militare navale. E sarà cosi. Io sono in matei a un semplice dilettante, e mi inchino di ronte a così grandi autorità. Ammetto, per un momento, che Luigi Rizzo, e quindi il presidente del Consiglio ? il ministro della marina, abbiano ragione ; ; che abbia torto l'ammiraglio Acton quando lìce sulla pubblica stampa che a Rapallo í rimasto interamente, deplorevolmente inoluto il problema della difesa marittima nel Hedio e Basso Adriatico. Ma l'ammiraglio ^cton è ancora oggi il capo di íátato maggiore Iella marina. Di fronte a lui il capo del Gorerno e il capo politico della marina non Lanno dunque che delle opinioni private, he affidano appunto ai polemisti dei giorali ? Io credo appunto che, in presenza a :na simile situazione che mi limiterò a qualicare equivoca, sia necessario avere una dihiarazione autentica e precisa, la quale Lgnifìchi per parte del ministro competente assunzione netta e precisa di iftia responsi bilità. Dica pertanto il ministro della marina 3 egli ritiene che la soluzione adottata a iapallo corrisponda alle esigenze inderogaili della nostra difesa territoriale, se cioè sso si sente di ^dottare senza riserve e rebrizioni le opinioni che,- in contrapposto a nelle dal capo militare della marina di uerra, sono state manifestate sulla stampa fficiosa. {Commenti). Oltre tutte queste che sono senza dubbio ì passività nette, palesi, esplicite del Tratito, ve ne sono anche altre sottintese, delle uali farò cenno con la maggiore possibile revità. Ricordiamoci che la Jugoslavia LBJ statci fino a ieri riconosciuta internazioalmente come entità statale, in quanto era ¡ata ammessa a sedere, essa composta per Camera - TORNATA DEL 2 6 dei Deputati NOVEMBRE 1920 due terzi di nemici, al tavolo della pace, insieme con gli altri alleati. Riconosciuta come entità statale, non ancora peraltro come nesso territoriale. Ora, dato questo incontestabile punto di diritto, perchè la delegazione italiana non cominciò a Rapallo col chiedere alla delegazione jugoslava in base a quale facoltà internazionalmente ad essa accordata, la Jugoslavia medesima occupi la Dalmazia meridionale e vi eserciti atti di sovranità ? Perchè siamo sempre allo stesso caso come per Veglia e Arbe ; la Jugoslavia non avrebbe potuto invocare a sua giustificazione il patto di Londra, che considerava Traù, Spalato, Ragusa, Cattaro, fuori delle assegnazioni promesse all'Italia. La Jugoslavia non può dire di non conoscere il Patto di Londra quando le fa comodo negarlo ; richiamarlo, e fondarci sopra le sue pretese quando invece esso, le giovi. Le armi serbe occupano la Dalmazia meridionale, in quanto aliquota di quella famosa Armée d'Orient, il cui comandante, generale Franchet d'Esperey, svolse, appena scoccata l'ora dell'armistizio, una intraprendentissima opera diplomatica, protendendosi da Odessa a Fiume per cercare di abbracciare in un suo vorace disegno imperialistico tutto l'Oriente europeo. Ora la Jugoslavia è rimasta sola o quasi sola e indisturbata, nella Dalmazia meridionale, perchè la Francia e l'Inghilterra hanno avuto fino a ieri le loro buone ragioni per non ingerirsi di ciò che essa faceva. Dico : fino a ieri, perchè da ieri ci sono delle novità. Vorrei sapere intanto se dunque il Trattato implichi tacitamente la pacifica attribuzione al Regno S. H. S. di Spalato, di Ragusa, di Traù, di .Cattaro, quando ancora nessuno le aveva formalmente gnate allo Stato jugoslavo stesso. Del pari non risulta si sia chiesto in base a quale diritto il Regno S. H. S. abbia sottomesso il Montenegro e occupata l'Albania settentrionale. Per il Montenegro ci si verrà forse a dire che ormai il male era fatto, che l'eroico piccolo Stato fu lasciato fuori della Conferenza della pace, che da quel giorno dobbiamo purtroppo ritenerlo in qualche modo internazionalmente soppresso, e tutto ciò che ora avviene non è che la conseguenza di quella omissione. Veramente è un sistema comodo cotesto di trovare un alibi alla propria mancanza d'iniziativa negli errori degli altri. Certo questi sono stati così copiosi e abbondanti, che possono scusare, così, ogni ulteriore lesione dei diritti e degli interessi d'Italia ; ma abbiamo visto che a Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5924 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 . Rapallo la situazione era tale che la questione poteva essere riproposta e condotta ad una favorevole risoluzione, ed in ogni caso l'errore degli altri non era una buona ragione e neppure una scusa per perpetuarlo e renderlo definitivo. Comunque, si può sostenere che non esiste più, internazionalmente, il Montenegro, quando ancora oggi l'Italia e tutte le altre Potenze tengono una rappresentanza diplomatica presso il Governo montenegrino ì D'altronde doveva essere proprio l'Italia a disinteressarsi della sorte di quell'infelicissimo, Serissimo popolo ? Non si tratta di un interesse dinastico,' come ha detto stoltamente qualcuno, ma di una questione che investe, insieme, il nostro diretto interesse nazionale e un principio di superiore giustizia. E così per l'Albania. Il Governo italiano dichiarò di volerne l'indipendenza ; e fu dichiarazione opportuna, anche se, successivamente, i tristi avvenimenti di Valona ne provocarono una applicazione deplorevole. Ma, la dichiaraziome per l'indipendenza dell'Albania deve essere buona soltanto a dimostrare che l'Italia non vuole essa esercitare la sua sovranità sull'Albania o deve viceversa coonestare il disinteressamento dell'Italia di fronte allo smembramento dell'Albania stessa consumato dagli altri ? Yi è, finalmente, gravissima, la questione di Cattaro ! La questione di Cattare che e particolarmente grave dopo che Cattaro ed il Lovcen formano ormai una sola entità politica e militare. Ora, da ieri, abbiamo una notizia che deve rendere profondamente pensosi tutti noi, senza esclusione di tendenze politiche, nè di settori: questa: che i resti disordinati e laceri dell'esercito antibolscevico del generale Wrangel, saranno trasportati a Cattaro per ospitarli e riordinarli. MODIGLIANI. Ringrazi gli alleati ! FEDERZONI. Onorevole Modigliani, ella sa che su questo punto speciale le nostre argomentazioni, partendo da diverse premesse, possono anche finire per incontrarsi. Ringraziamo gli alleati, ma anche coloro che • hanno regalato la Dalmazia ai- servi degli alleati. Sta di fatto che la Francia, potenza che non risulta abbia diritto di ingerirsi nelle cose adriatiche, pensa di accudire a cot està sua operazione di politica un po' interna, un po' finanziari Cattaro : e che Cattaro geonsenata, come oggi di fatto è, se non di diritto, alla Jugoslavia, è sovranamente ado- perata dalla Francia padrona per questo scopo. Che ne dicono i paladini della Russia 1 II fatto enorme dimostra, disgraziatamente. troppo tardi, la verità di quanto cento e cento volte fu detto da parte nostra che lasciare le formidabili basi navali dell'altra sponda ai Jugoslavi significava lasciarle a disposizione di tutti gli imperialismi necessariamente contrastanti ai legittimi interessi italiani ed agli interessi generali della pace europea. Allora io domando a ! Governo se, nel caso deprecabile che esso non abbia riproposto di fronte alla Delegazione jugoslava la questione dell'attribuzione giuridica internazionalmente perfetta della Dalmazia meridionale, esso non creda di potere svolgere una azione tutta nuova per ottenere, per lo meno, che Cattaro sia internazionalizzata, per impedire che possa diventare, come può diventare, un gravissimo pericolo per la nostra sicurezza. MODIGLIANI. Il Patto di Londra ! FEDERZONI. Nel Patto di Londra, per quanto non fosse usata una formula esplicita in punto alla assegnazione di Cattaro, c'era perfettamente la possibilità per parte dell'Italia di ottenerla per lo Stato a cui sarebbe dovuta legitti manente spettare, e precisamente per il Montenegro. MODIGLIANI. Nel Patto di Londra ? FEDERZONI. E quindi il Patto di Londra rispondeva perfettamente alla necessità. CICCOTTI-SCOZZESE. Ma quale articolo del Patto di Londra dice questo ? FEDERZONI. Articoli 5 e 7 1 Altra passività sottintesa neh Trattato di Rapallo, e anche più doverosa, di tutte le altre è quella di cui è fatto cenno in un comunicato dell' Agenzia Stefani immediatamente pubblicato dopo il convegno, e cioè la adesione dell'Italia a quella coalizione internazionale che va sotto il nome di Piccola Intesa. Ritengo sommamente pericoloso, o quanto meno precipitato, ogni intendimento che potesse esserci in questo senso; perchè la adesione dell'Italia alla Piccola Intesa implicherebbe impegno da parte nostra di garantire indefinitamente la dubbia integrità territoriale dello Stato Jugoslavo ; significherebbe il prendere posizione fin d'ora per parte nostra contro tutti gli irredentismi anti-jugoslavi de.i popoli allogeni inclusi nello Stato jugoslavo medesimo - e cioè tedeschi, magiari, bulgari - macedoni e albanesi - e contro, quindi, i paesi Atti Parlamentari LEGISLATURA XXY — 5925 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 26 NOVEMBRE 1920 a cui tali irredentismi si appoggiano : si- saglia ; e non c'è ragione che non aspetgnificherebbe insomma una incondizionata tiamo fidenti anche la riparazione a quanto solidarietà del nostro Paese con quello che c'è, non solo di assurdo e di iniquo, ma anche, si può ben chiamare l'imperialismo jugoslavo. senza alcun dubbio, di transitorio nella conSo che qualcuno degli onorevoli colleghi venzione di Rapallo. socialisti che si occupano di politica estera ifoi sinceramente e onestamente auguriaha manifestato la sua preventiva sodisfa- mo, pur non piegandoci alla viltà di rinnegare zione per questa, tendenza che si manifesta qui dentro alcun precedente della nostra monell'Oriente europeo a ricostituire una grande desta vita, della nostra modesta opera, anzi unità o federazione balcanica e danubiana, riaffermando le solidarietà di cui siamo ore il suo desiderio che l'Italia vi aderisca. gogliosi, noi sinceramente auguriamo che Io comprendo che cotesta opinione dei so- qualunque atteggiamento possa esser preso cialisti non possa costituire per sè sola una dai fratelli nostri adriatici sia per trovare ragione perchè l'onorevole ministro degli un limite rigoroso nelle necessità supreme esteri debba essere di un altro parere; della pace interna e del buon nome d'Italia ; ma dichiaro senz'altro che ritengo molto ma non possiamo e non vogliamo condividere, singolare questo appoggio che coloro, i quali neanche in minima parte, col nostro voto hanno dichiarato di voler essere contro tutti favorevole, una gravissima responsabilità che gli imperialismi, dànno così all'imperialismo è esclusivamente del Governo. (Vivissime degli slavi del Sud ; e in ogni caso ritengo approvazioni — Vivissimi prolungati reiterati completamente infondato il motivo ed il applausi — Moltissime congratulazioni). fine col quale si pretende legittimare ' dal Governo italiano un tale orientamento verso Presentazioni di relazioni. la Piccola Intesa, ossia il comune interesse che Italia e Jugoslavia avrebbero ad impedire così una restaurazione absburghesè. PltESIDEISÌTE. Invito gli onorevoli ZeNessuno, nessuno in Italia ed in questa Ca- gretti, Ca'salini, Congiu, Squitti, Turati, mera, può comunque desiderare la restau- Mauri Angelo e Miliani a recarsi alla trirazione degli Absburgo ; ma bisogna con- buna per presentare delle relazioni. siderare che una Confederazione danubiana Z E G B E T T I . A nome della Giunta del a fondo slavo, per quanto realizzantesi in bilancio mi onoro presentare alla Camera forma repubblicana, costituirebbe in con- le relazioni sui seguenti disegni di legge : fronto dell'Italia il rinnovarsi dello stesso Conversione in legge di decreti luogopericolo che i nostri soldati a Vittorio Ve- tenenziali autorizzanti provvedimenti .di neto gloriosamente spezzarono. bilancio emanati dallo scorcio dell'esercizio E chiudiamo con l'interrogativo più an- finanziario 1915-16, nonché semplificazione goscioso. Si è reso conto il Governo delle ri- di servizi; (51) percussioni possibili che le dolorose rinunzie Conversione in legge di decreti luogoconsacrate nel Trattato di Kapallo potranno tenenziali emanati durante la proroga dei avere in Adriatico t lavori parlamentari, provvePer quella minima parte di responsabi- dimenti di bilancio e autorizzanti vari; (87) lità che può riguardarmi,, ho la coscienza Conversione in legge di decreti luogodi aver fatto tempestivamente il dovere tenenziali emanati durante la proroga dei mio col richiamare l'attenzione del Governo lavori parlamentari autorizzanti provvedie dell'opinione pubblica sulla probabile por- menti di bilancio e vari; (56) t a t a di tali ripercussioni. Vorrei sapere se Conversione in legge di decreti luogoil Governo ha misurato a quale atti dispetenenziali emanati durante la proroga dei rati possa esser condotta la gente italiana lavori parlamentari autorizzanti provvedi-** nativa dell'altra sponda che oggi, dopo una menti di bilancio e r a r i ; (57) breve parentesi di libertà, sta per essere ri Conversione in legge di decreti luogoconsegnata alla oppressione straniera. Il diritto nazionale italiano, qualunque cosa di- tenenziali riguardanti provvedimenti tricano e stipulino gli uomini che passano, e le butari a favore di comuni e provincie; . " carte che hanno un effìmero valore, il diritto (112) nazionale italiano resta imprescrittibile ! Se Conversione in legge del decreto luonoi abbiamo dovuto ratificare Versaglia, gotenenziale 27 ottobre 1918, n. 1727, retutti desideriamo in fondo, che lo confessiamo cante proroga di provvedimenti tributari. o no poco importa, la revisione di Ver (115) Atti — 5926 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - la Camera dei Deputati SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2G NOVEMBRE 1 9 2 0 , Conversione in legge del decreto luogotenenziale 14 novembre 1918, n. 1779, recante modificazioni alla legge sulla Cassa di previdenza per i.sanitari« e la proroga dei bilanci tecnici d'i vari I s t i t u t i di previdenza ; (263) Conversione in legge del Eegio decreto 14 gennaio 1920, n. 35, che modifica l'articolo 3 della legge 22 dicembre 1905, n. 592, concernente agevolazioni tributarie a mut u i concessi ad I s t i t u t i di- credito fondiario ; (458) Conversione in legge di Eegi decreti emanati d u r a n t e la proroga dei lavori parlamentari autorizzanti provvedimenti di bilancio e vari ; (412) Conversione in legge di decreti luogotenenziali emanati durante la proroga dei lavori parlamentari autorizzanti provvedimenti di bilancio ; (65) Conversione in legge di due decreti luogotenenziali riguardanti provvedimenti in materia catastale ; (162) Conversione in legge di decreti luogotenenziali e di Eegi decreti emanati dur a n t e la proroga dei lavori p a r l a m e n t a r i autorizzanti provvedimenti di bilancio e vari ; (71) Conversione in legge di Eegi decreti emanati durante la proroga dei lavori parlamentari, autorizzanti provvedimenti di bilancio e vari ; (81) Conversione in legge di decreti emanati d u r a n t e la proroga dei lavori parlamentari dal 21 maggio al 30 novembre 1915, autorizzanti provvedimenti di bilancio; (49) Conversione in legge di Eegi decreti emanati d u r a n t e la proroga dei lavori parlamentari autorizzanti provvedimenti di bilancio e vari. (254) CAS-AL I N I . A nome della Giunta del bilancio mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul disegno di legge : Conversione in legge del decreto luogotenenziale 13 marzo 1919, n. 456, ohe approva la convenzione per la costruzione in Bergamo di un edifìcio ad uso degli uffici giudiziari. (94) CONGIU. A nome della Giunta del bi- . lancio mi onoro presentare alla Camera le relazioni s u s s e g u e n t i disegni di legge : Conversione in legge dei decreti luogotenenziali 4 ottobre 1917, n. 1679 ; 30 giugno 1918, n. 1019; 13 aprile 1919, n. 568, e dei Eegi decreti 4 novembre 1919, n. 2572, 22 novembre 1919, n. 2463 e 22 novembre 1919, n. 2464, recanti provvedimenti per opere pubbliche nell'Italia meridionale e nelle isole, nonché autorizzazione di spese e mo- , dificazioni di stanziamento nello s t a t o di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici ; (365) Conversione in legge del decreto luogotenenziale 17 giugno 1919, n. 1325, che modifica il primo comma dell'articolo 4 della legge 9 luglio 1908, n. 406, relativamente alle concessioni di viaggio sull'e ferrovie esercit a t e dallo Stato., ai giornalisti professionisti; (175) Conversione in legge del Eegio decreto 29 settembre 1919, n. 1737,. che proroga la validità delle tessere e dei biglietti ferroviari per gli onorevoli senatori e d e p u t a t i ; (176) Conversione in legge del decreto luogotenenziale 23 dicembre 1915, n. 1902, recante tem'poranei provvedimenti di tariffa per i t r a s p o r t i di zolfo diretti alle raffinerie di Catania; (179) Conversione in legge del Eegio decreto n. 569 del 27 aprile 1915 e dei decreti luogotenenziali nn. 1590 e 1491 del 28 ottobre 1915, e dell'8 ottobre 1916, riguardante provvedimenti diretti a fronteggiare lo stato anormale di servizio nel porto di Genova e la devoluzione delle somme ricavate dalla vendita delle merci abbandonate, effett u a t a dal consorzio autonomo del detto porto. (181) Conversione in legge del decreto luogotenenziale 25 luglio 1915, n, 1175, col quale f u sostituito il penultimo comma dell'articolo 80 della legge 7 luglio 1907, n. 429, sull'ordinamento dell'esercizio di Stato delle ferrovie non concesse all'industria privata,, modificato con Eegio decreto 28 giugno 1912,. n. 728; (188) Modificazioni agli articoli 3 e 4 della legge 9 luglio 1908, n. 406, riguardante concessioni di viaggio sulle ferrovie dello Stato; (190) Conversione in legge del decreto luogotenenziale 22 dicembre 1918, n. 2064, che dal 1° giugno 1919 inscrive il personale stabile ed in prova delle ferrovie secondarie della Sicilia nei ruoli di quello delle ferrovie dello S t a t o ; (192) Conversione in legge del decreto E e a l e 8 luglio 1919^ n. 1358, col quale f u autorizzata la costruzione della ferrovia OstigliaTreviso e la spesa di lire 51 milioni per i due tronchi Ostiglia-Legnago e LegnagoPoiana di Granfion ; (216) Costruzione della ferrovia Vado-Sav o n a - S a n Giuseppe di Cairo ; (220) Conversione in legge del decreto luogotenenziale 12 febbraio 1919, n. 305, col quale è dichiarato effettuato dal 16 aprile Atti — 5927 — Parlamentari LEGISLATURA X X V - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI Camera - TORNATA DEL 2 6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 1918, il riscatto della ferrovia tra la stazione sporti di merci e costruiti in cantieri nadi Desenzano ed il lago di Garda concessa zionali; (196) all'impresa di navigazione sul lago di Garda Conversione in legge del decreto luomediante convenzione 20 aprile 1903. (221) gotenenziale 21 gennaio 1917, n. 238, c o n S Q U I T T Ì . A nome della Giunta del bicernente provvedimenti a favore dell'armamento e deile costruzioni navali; (197) lancio mi onoro di presentare alla Camera le relazioni sui disegni di legge: Conversione in legge del decreto luogotenenziale in data 10 agosto 1916, n. 1031, Conversione in legge del Regio decreto 8 giugno 1920, n. 770, che modifica il Eegio . concernente provvedimenti a favore dell ' a r m a m e n t o e delle costruzioni n a v a l i ; decreto 2 ottobre 1919, n. 1858,, riguardante (199) l'ordinamento dei servizi e del personale Conversione in legge dei decreti R e a l i postale-telegrafìco-telefonico ; (567) 2 maggio 1920, n. 597 e 3 giugno 1920, Conversione in legge dei Regi decreti n." 821, riguardanti le elettrificazioni delle 30 settembre 1920, n. 1442, e 7 novembre ferrovie; (640) 1920, concernenti le modificazioni ed agConversione in legge del decreto luogiunte al Regio decreto 2 o t t o b r e 1919, gotenenziale 8 agosto 1918, n. 1599, per la n. 1885 e 8 giugno 1920, n. 770, relativo alapplicazione dei decreti luogotenenziali l'ordinamento degli uffici e del personale 5 novembre 1916, n. 1661, e 26 agosto 1917, postale, telegrafico e telefonico. (1031). n. 1917, relativi all'esercizio del credito naT U R A T I . Mi onoro di presentare alla Cavale; (182) mera la relazione sulla proposta di legge : Conversione in legge del Regio decreto Limite di età per Feleggibilità a deputato. 6 novembre 1919, n. 2241, p o r t a n t e autoriz(158) zazione a costruire case economiche, popoM A U R I A N G E L O . Mi onoro di presentare lari e rurali e ad eseguire altre opere nelle alla Camera la relazione sul disegno di legge : località danneggiate da t e r r e m o t i , per lo Provvedimenti per la trasformazione del laimporto di lire 60,000,000 ; (212) tifondo e per la concessione delie terre ai Conversione in legge del decreto luocontadini. (520) gotenziale 23 febbraio 1919, n. 407, che auMILIAISTI. Ho l'onore di presentare alla torizza la spesa di 15 milioni per la costruCamera le relazioni sui disegni di legge : zione di tre condotture di a c q u a potabile Conversione in legge del decreto luolungo le valli dell'Agri, del B a s e n t o e del gotenenziale 5 novembre 1916, n. 1661, conSauro in provincia di P o t e n z a e che procernente provvedimenti relativi al credito roga al 30 giugno 1919, il termine stabilito navale; (183) i dall'articolo 8, 2° e 3° comma della legge Conversione in legge del decreto ^ luo7 aprile 1917, n. 601 ; (213) gotenenziale 5 agosto 1917, n. 1463, concerConversione in legge del decreto luonente l'acquisto e la sistemazione del campo gotenenziale 22 giugno 1919 r n. 1322, relasperimentale della Regia Stazione di bietitivo alla ricostituzione agraria del Moncoltura in Rovigo, e del decreto luogotetello ; (493) nenziale 5 agosto 1917, n. 1464, riguardante Conversione in legge del decreto R e a l e la concessione dei mutui di favore per gli 23 o t t o b r e 1919, n. 2126, che reca modificaistituti di istruzione e di sperimentazione zioni alla legge 11 luglio 1907, n. 502, relaagraria; (486) t i v a m e n t e alla concessione d ' a c q u a delConversione in legge del decreto luol'Aniene al comune di R o m a . (380) gotenenziale 14 luglio 1918, n. 1214, concerConversione in legge del decreto luonente provvedimenti per la l o t t a contro le gotenenziale 19 o t t o b r e 1916, n. 1404, concavallette; (488) cernente la spesa per opere di miglioraConversione in legge del decreto luomento dei canali della rete navigabile nel gotenenziale 25 maggio 1919, n. 905, e del Veneto ed il porto di Yenezia-Chioggia ; Regio decreto 31 luglio 1919, n. 1550, con(396) cernenti i ruoli organici e il t r a t t a m e n t o Conversione in legge del decreto luoeconomico del personale di custodia del gotenenziale 3 luglio 1919, n. 1359, che istiCorpo Reale delle foreste; (490) tuisce l ' E n t e portuale di Ancona per la coConversione in legge del decreto luostruzione e l'esercizio delle opere di quel gotenenziale 9 maggio 1918, n. 742, che acporto ; (378) corda un compenso di costruzione ai piroConversione in legge del Regio d e c r e t o scafi in legno adibiti esclusivamente ai tra- t legge 28 dicembre 1919, n. 2558, relativo alle — 5928 — Atti Parlamentan LEGISLATURA XXY - Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 PEESIDENTE. Do atto all'onorevole riduzioni di viaggio per i maestri elemenpresidente del. Consiglio della presentazione tari e rispettive famiglie ; (402) Conversione in legge del decreto luo- di questo disegno di legge, che sarà inviato gotenenziale 18 febbraio 1917, n. 323, con- alla Commissione competente. L'onorevole presidente del Consiglio chiecernente istituzione di vivai ed altri provvedimenti diretti a migliorare la coltiva- de che la Camera voglia dichiararlo d'urgenza. Se non vi sono osservazioni in conzione delle piante fruttifere ; (485) Conversione in legge del decreto luo- trario, così rimarrà stabilito. gotenenziale 14 dicembre 1916, n. 1872, re(Così rimane stabilito). lativo al calcolo di indennità per i funzioHa facoltà di parlare l'onorevole mininari del Eeal Corpo delle miniere ; (484) Conversione in legge del Eegio decreto stro della guerra. BGNOMI IYANOE, ministro della guerra. 11 marzo 1920, n. 356, che concede il contributo dello Stato nella spesa di costru- Mi onoro presentare alla Camera i seguenti zione del ponte sul Tagliamento fra Spi- disegni di legge : .limbergo e Dignano ; (575) Conversione in legge del decreto-legge Conversione in legge del decreto luo- luogotenenziale 16 luglio 1919, n. 1847, che gotenenziale 14 febbraio 1918, n. 386, con- stabilisce il numero delle pensioni da concernente provvedimenti per la conservazio- cedersi ai decorati dell'Ordine militare di ne delle navi a vela e dei galleggianti da Savoia ; (1033) traffico dell'Adriatico e Jonio; (198) Conversione in legge del Eegio decretoConversione in legge del Eegio decreto legge 6 maggio 1920, n. 626, riguardante 30 novembre 1919, n. 2465, recante provve- la facoltà da parte del ministro della guerra dimenti per la linea navigabile di 2 classe di delegare temporaneamente e parzialmente suoi attributi personali ; (1034) nel Sile tra Treviso e Casier ; (371) Conversione in legge dei decreti luoConversione in legge del Eegio decreto gotenenziali 22 febbraio 1917, n. 261, e 26 20 novembre 1919, n. 2610, che abroga il aprile 1917, n. 696, concernenti provvedi- decreto luogotenenziale 1° agosto .1918, menti straordinari per la migliore utiliz- n. 1096, relativo al trattamento economico zazione dei combustibili nazionali, per durante le licenze ordinarie ai sottufficiali, la fabbricazione di agglomerati conimpiego caporali e soldati profughi o irredenti ; dei combustibili stessi noncliè per gli im- (1035) pianti e l'esercizio di stabilimenti destinati Conversione in legge del Eegio decreto alla gassificazione od alla distillazione di 16 ottobre 19.19, n. 1957, col quale è istituito ligniti o torbe; (393) definitivamente nel Eegio esercito il grado di Conversione in legge del decreto luo- brigadiere ' generale. (1036) gotenenziale 28 marzo 1919, n. 454, recante PEESIDENTE. Do atto all'onorevole provvedimenti per gl' impianti con impiego minitro della guerra della presentazione di di combustibili fossili nazionali per la pro- questi disegni legge, che saranno inviati alla duzione e distribuzione di energia mecca- Commissione competente. nica ed elettrica. (39) PEESIDENTE. Queste relazioni saranno Si riprende la discussione sui disegno di stampate e distribuite. legge: Approvazione del Trattato di Rapallo ed annessione di territori ed isole attribuiti all'Italia. Presentazione di disegni di legge. PEESIDEXTE. Ha facoltà di parlare P E E S I D E j S T T E . Eiprendendo la discusl'onorevole presidente del Consiglio dei mi- sione sul disegno di legge per l'approvazione nistri. del Trattato di Eapallo, ha facoltà di parlare GIOLITTI, presidente del Consiglio dei l'onorevole Ciccotti-Scozzese. ministri, ministro dell'interno. Mi onoro di CICCOTTI-SCOZZESE. Onorevoli colpresentare alla Camera il seguente disegno leghi ! Sebbene il gruppo parlamentare sociadi legge : lista, in nome del quale avrò l'onore di Provvedimenti penali contro i deten- svolgere alcune considerazioni, abbia delitori di bombe a mano e di altri ordigni e berato di astenersi dalla votazione del Trattato di Eapallo per delle superiori consideramaterie esplodenti. Chiedo che la Camera voglia dichiararlo zioni di ordine politico, non è possibile alcun dubbio, alcun malinteso sui nostri sentimenti d'urgenza. a Atti 5929 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - Camera dei 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 per la pace. Ma per una pace, che nega i | non sorge sotto cordiali e incoraggianti àuspici, perchè da parte degli slavi si mostrano protocolli appunto perchè li oltrepassa, risentimenti e malumori contro l'Italia. perchè li supera, perchè noi cerchiamo tale Ma l'onorevole Federzoni non vuole ammetpac.e non già nelle convenzioni diplomatiche tere che sono tanto più scoraggianti gli aueffimere, transitorie, e già sottoposte a respici che a questa pace derivano da parte del visione nel momento stesso in cui si appronazionalismo italiano, che nel momento in vano per intenzione e per dichiarazione esplicita di coloro stessi i quali le approvano, ben- , cui nega la propria approvazione al Trattato, sia pure per delle ragioni di natura territoriale, sì nelle relazioni reali dei popoli, e con. l'instrategica, politica ecc., non ha la lealtà di tervento sovrano dei popoli stessi. ammettere, come dovrebbe fare un partito In verità, in Italia non vi sono dei parpatriottico, che, una volta la pace ratificata titi contrari alla pace. Vi è solo un agglomedagli enti responsabili della nazione, ad rato politicante piuttosto eterogeneo nel devono lealmente sottoporsi tutti i parquale confluiscono le deluse cupidigie dei titi e cercare piuttosto di perfezionarla di fabbricanti e dei fornitori di arnesi e di marinsaldarla, di estenderla dai protocolli alteriali di guerra, desiosi di riprendere la l'animo della nazione. appena dismessa cuccagna, e i delirii di un bieco orgoglio nazionalista, col quale si Invece il nazionalismo italiano accampa cerca di apprestare un nuovo materiale, nuovi riserve, minaccia gli .slavi di nostre rinnovate obbiettivi e riaprire nuovi orizzonti al miostilità, di rappresaglie, e dà al Governo litarismo disoccupato. consigli degni di discreditati mercanti da fiera : per esempio, il consiglio di firmare Per questi ultimi componenti il partito la pace per poi frodarne possibilmente lo dei danneggiati della pace ha parlato, ieri, spirito con le mistificazioni sotterranee e l'onorevole generale Di Giorgio e oggi l'onocon sottintesi, e sabotarne la leale applicarevole Federzoni. L'onorevole Di Giorgio ha zione, non tacendo di confidare magari domandato ieri persino la sostituzione delnella mancata ratifica da parte della costil'attuale Ministero, il Ministero della .contuente jugoslava, per trovare in questo fatto cordia nazionale, del fascio patriottico predi natura interna della Jugoslavia un presieduto dal già ostracizzato neutralista Giotesto per mandare a monte questa pace fra litti, ha domandato la sostituzione del Mil'Italia e la Jugoslavia, che per interessi non nistero, nella illusione ingenua che basti pure politici ma sociali, finanziari ed econosostituire un Ministero per espugnare Fiume mici vitalissimi noi abbiamo con tanta impae la Dalmazia. zienza reclamato, sicuramente interpretando Probabilmente ciò che il partito dei danla volontà italiana. neggiati della pace si propone è soprattutto una finalità di politica interna : manteL'onorevole Federzoni domandava a noi .v < * nere, cioè, una situazione politica fascista, socialisti se ci accontentiamo della ratifica alla quale il confine aperto della frontiera del trattato di pace da parte del sovrano orientale della Venezia Giulia ha offerto jugoslavo e se, in tal caso, non siamo in finora od offrirebbe un comodo e ragionevole contraddizione perchè dovevamo domandare pretesto. E d è evidente che la pace di Bala ratifica dalla Costituente. pallo ha per i nazionalisti italiani il grave Noi non siamo in contraddizione per. inconveniente di dispensare i patriotti che questa nostra impazienza di approvare non comandano, che hanno comandato nella la Carta del Trattato, ma il. punto di partenza Venezia Giulia, dal salvare la patria nostra della pace da noi ardentemente auspicata. sull'Adriatico ogni giorno, non contro i IsToi prescindiamo completamente dalla fornuovi nemici, dei quali essi sono stati commalità della ratifica ufficiale, sia che essa plici e alleati, ma contro il cosidetto nemico venga dal sovrano jugoslavo o dalla Costiinterno : il partito socialista. tuente, perchè noi aspettiamo più che pel Ma il nazionalismo italiano, visto che non Trattato di pace, per la progressiva pace fra sarebbe possibile in maniera assoluta di l'Italia e la Jugoslavia, una ratifica più -evitare la iattura della pace con la Jugoautorevole e più decisiva: la ratifica del slavia, s'ingegna di sabotarla per altre vie, sentimento sincero di pace delle popolazioni cerca di collocare nuove ipoteche irredenjugoslave che si affacciano à noi e trovetista, e^semina e coltiva amorosamente con ranno da parte nostra, da parte del prolele sue lagrime di rimpianto dalmatofilo la tariato italiano, una disposizione fraterna per pianticella dell'irredentismo. Tuttociò, per rendere perfetta questa pace stipulata sul altro, non" impedisce all'onorevole Federterreno ufficiale. {Approvazioni all' estrema zoni di assicurare che la pace di Bapallo sinistra). Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5930 — Camera dei Deputati? 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 Ho ascoltato con vivo interesse l'esposizione fatta dall'onorevole Federzoni dei documenti, dirò così, estetici, artistici, persino architettonici della italianità della Dalmazia e la rievocazione delle regioni etniche, storiche e politiche. Noi' socialisti non abbiamo nessuna ragione di oppugnare la italianità della Dalmazia, o, piuttosto, la constatazione storica che in Dalmazia esistono delle traccie gloriose di italianità, testimonianze del genio della nostra razza, alle quali si inchina la nostra anima di italiani. Ciò che noi contestiamo in maniera assoluta è che questi documenti della gloria della nostra stirpe, della genialità perenne della nostra razza, possano essere invocati per aggiungere altre morti umane alle cose morte e gloriose, che devono vivere soltanto nella reverenza della nostra anima e nella fedeltà delle nostre ricordanze. (Approvazioni all'estrema sinistra). Noi vogliamo che la Dalmazia, se deve essere molto cara al nostro cuore, non debba trasformarsi per la nuova vita italiana in una Ifigenia, che domandi nuovi olocausti per il suo tumulo spietato. Noi ci inchiniamo riverenti alle memorie italiane, alle traccie gloriose di italianità della Dalmazia. Esse però ci offrono argomento per un solo augurio, che cioè la gente non italiana che abita la Dalmazia accanto agli italiani, tragga da quelle memorie, che attestano la superiorità gloriosa, non delle armi, non dei fratricidi della nostra stirpe, ma la sola superiorità che non possa -offendere alcuno, quella cioè del genio pacifico e, industre dell'Italia, tragga ispirazione per un rispetto sereno verso la gente italiana, sì che sia resa, anche da questo lato, possibile quella confidente convivenza fra le due stirpi, come noi ardentemente auguriamo. (Bene !) L'onorevole Federzoni ha enumerato i vari coefficienti della progressiva snazionalizzazione nei secoli degli italiani della Dalmazia. Per quanto questi argomenti possano avere un valore meramente retrospettivo di carattere storico, occorre correggerli o piuttosto integrarli. Non è esatto ohe la stirpe italiana siasi assottigliata in Dalmazia unicamente per l'artificiosa opera di snazionalizzazione compiuta, per ragione di l a t o , dal defunto impero absburghese. La snazionalizzazione della Dalmazia ha dei coefficienti nell'avvento della economia borghese sulla vecchia economia, anche in Dalmazia. La borghesia italiana, che doveva-fare i suoi affari, farsi largo in Dalmazia nei traffici, conquistare il suo posto nella marina mercantile, nelle industrie, soprattutto nelle industrie agricole, ha sentito, essa spontaneamente, il bisogno di porsi sotto le ali protettrici dello Stato, come fa ogni borghesia operante per i suoi interessi. E allora abbiamo avuto i casi edificanti e numerosi in Dalmazia di italiani, i quali hanno snazionalizzato spontaneamente anche il proprio cognofne, non perchè essi vi fossero costretti o fossero perseguitati, ma perchè ciò era necessario per realizzare i loro materialistici interessi di classe, i loro interessi di borghesi i quali avevano l'aspirazione naturale di prendere nelle mani la direzione delle intraprese produttive locali. È la storia, che tutti conoscono in Dalmazia e che ho conosciuto anche io, vivendo a Trieste per due anni e mezzo. Del resto, domando ai nazionalisti : se la vostra critica del Trattato di Bapallo fosse perfetta, fosse impeccabile, se davvero voi riusciste a dimostrare che dal punto di vista etnico, dal punto di vista politico, strategico, economico, commerciale, il Trattato di Rapallo non può sodisfare le legittime aspirazioni d'Italia, rimarrebbe una lacuna nella vostra esposizione, questa : con quali mezzi, in che modo voi pensate che avreste potuto realizzare queste legittime aspirazioni ? Signori, posso apparire per un momento un ministeriale, difendendola convenzione di Rapallo $ ma sono in questo caso soltanto un ministeriale della pace. E affermo che la parte politica di questa Camera e del Paese,, che ha sorretto in maniera particolare con i suoi voti, col suo favore la Delegazione italiana alla conferenza di Versailles, dovrebbe oggi per coerenza politica, per pudore e per prudenza astenersi da queste critiche, perchè è evidente per tutti noi che tutto ciò che si realizza oggi, tutto ciò che l'uolno del parecchio è riuscito a realizzare, se è soltanto parecchio e non molto, è quello che poteva dare l'impianto pessimo, dal punto di vista militare, politico, diplomatico, che voi avete fatto e della guerra e della pace. E non avete il diritto di dolervene, proprio voi, che siete i responsabili di una cattiva guerra e di una peggiore pace : quella di Versailles. L'onorevole Eederzoni si lamenta che a Cattaro tra poco noi avremo i resti cenciosi e sbattuti dell'esercito .mercenario di Wrangel e trova giustamente in questo fatto un documento dell'asservimento da parte della Francia del medio e basso Adriatico. Noi siamo soltanto al principio di Atti — 59B1 — Parlamentari LEGISLATURA XXV - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI Camera dei - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 «•questa politica, che si svilupperà, del feudalesoluzione di questo edifìcio statale, non avesse simo franco-inglese, di questo nuovo siper conseguenza la formazione di quella s t e m a feudale che sorge in E u r o p a e del confederazione d a n u b i a n a , che m o s t r a t e quale i così detti piccoli popoli sono i sei^vi t a n t o di temere, e alla cui costituzione, del illusi, gli ingenui vassalli. Nel medio e nel resto, voi avete lavorato per i primi, molto basso Adriatico p r o b a b i l m e n t e non a v r e m o efficacemente, quando, alla conferenza di soltanto la F r a n c i a a occupare i porti sediVersailles avete impedito, con la F r a n c i a e centi jugoslavi, sedicenti greci, ecc., a v r e m o con l'Inghillterra, che l'Austria trovasse la ben presto l'Inghilterra, a v r e m o presto l'Asua n a t u r a l e e u m a n a sistemazione, inclumerica. dendosi nell'Impero germanico. Quel giorno avete posto l'Austria a dispoMa, signori, chi h a dischiuso le porte delsizione della f u t u r a confederazione d a n u l'Adriatico a questa dominazione della feubiana, nella quale, a nostro giudizio, p o t r e b b e dalità m a r i t t i m a e terrestre anglo-francese ? rivivere la d e f u n t a Austria, a minaccia del Siete voi che nella conferenza di Versailles nostro Paese, e avete voi stessi posta u n a siete s t a t i i complici, non soltanto malefìci, delle basi di tale confederazione. m a inetti di questo sistema feudale che avete a i u t a t o senza nessun t o r n a c o n t o per gl'inR e s t a d u n q u e ben f e r m ò che noi sociateressi dell'Italia. listi, per q u a n t o obbligati per coerenza alla n o s t r a fede, alla n o s t r a concessione larga T O F A N I . Siete voi che avete impedito ed u m a n a della pace, obbligati a v o t a r e che restassimo a Y a l o n a ! (Rumori all'estrecontro il nostro T r a t t a t o , noi ci proponiamo ma sinistra — Commenti). t u t t a v i a di trasferire lo spirito di pace, apCICCOTTI-SCOZZESE. Se avessi l'auprofondendolo, dal f r e d d o protocollo del torità, che c e r t a m e n t e mi manca, farei preT r a t t a t o stesso, nell'anima delle due posente non soltanto ai colleghi di t a l u n e polazioni jugoslava e italiana. p a r t i della Camera, m a a quella p a r t e della •¡stampa del nostro Paese che vi consente, Signori del Governo, il nostro «giudizio il male positivo che essi fanno agli italiani • sul T r a t t a t o di Rapallo, forse sarebbe stato i n questo momento, circondando il T r a t t a t o a l q u a n t o diverso se voi lo aveste p r e s e n t a t o di Rapallo di una q u a n t i t à di ambigui sottini n t e g r a t o con un altro atto, per esempio con tesi, di restrizioni mentali e di tortuose riu n a convenzione italo-jugosla'va, che avesse serve. Alcuni giorni sono il Times scriveva g a r a n t i t o le reciproche a u t o n o m i e a m m i q u e s t e parole, che io offro alla più seria menistrative per le popolazioni incluse nel ditazione dei nazionalisti italiani : « La noterritorio dell'uno e dell'altro Stato. s t r a schietta sodisfazione per il concordato Perchè il p u n t o di p a r t e n z a di u n ' o p e r a i t a l o - j u g o s l a v o sarebbe più completa e condi effettiva e leale pacificazione della J u g o fidente nell'avvenire, se in alcune correnti slavia e dell'Italia deve essere a p p u n t o il dell'opinione pubblica italiana, non prive di riconoscimento, non a parole, m a realizzato influenza sulle sfere direttive, non si facesse nei f a t t i , di questa a u t o n o m i a a m m i n i s t r a mosora di a p p r o v a r e il T r a t t a t o di Rapallo, tiva, che spenga nelle sue radici i nuovi germi con la speranza di invalidarlo alla p r i m a irrendentisti che il nazionalismo dell'una occasione propizia, e nell'attesa che la J u g o o dell'altra p a r t e depone nella n u o v a situaslavia offra essa stessa questo pretesto con zione che va a creare t r a i due paesi. la Costituente ». Dopo queste riserve noi a b b i a m o prèsto detto le ragioni per le quali non possiamo La pace può dare i suoi f r u t t i solo se si a p p r o v a r e il T r a t t a t o di Rapallo. ìiofi lo accoglie con p e r f e t t a fede. Ogni sottinteso possiamo approvare, perchè, come a b b i a m o a c c a m p a t o intorno ad essa è u n a pericolosa visto, come t u t t i avete sentito, nelle sue insidia e u n a co'ndannevole malevolenza. pieghe si a n n i d a n o molti germi di provocaSignori nazionalisti, io vi invito a medizione di nuove guerre, di nuovi conflitti, t a r e sulla curiosa situazione nella quale vi si annidano i sottintesi irredentisti ; perchè impigliate per ragioni che si dicono sentimenal vostro T r a t t a t o è m a n c a t o il consenso tali rispetto alla Dalmazia, quando modegli interessati, che voi non avete cercato s t r a t e di desiderare che la Costituente jugoin nessun modo all'una e all'altra parte. slava bocci il T r a t t a t o di Rapallo, e che r e n d a Ora, dopo t u t t o lo sciupìo di rettorica impossibile la costituzione della JugoslaAda democratica f a t t a d u r a n t e e dopo la guerra, stessa. noi assistiamo ancora u n a volta alla spartiIo mi d o m a n d o se voi non vi , siete posti zione dei popoli che sono trasferiti dall'uno il quesito di ciò che avverrebbe dopo se la Jugoslavia non si costituisse ; se cioè la dis- e . all'altro Stato nella completa passività della Atti Parlamentari LEGISLATURA XXY — 5432 — 1* SESSIONE - DISCUSSIONI loro volontà, nell'assenza più completa del loro consenso. Noi crediamo che sia assurda e irrealizzabile (e i f a t t i e le critiche che intorno a questi f a t t i si sviluppano lo attestano) la concezione sulla quale è fond'ato il Tratt a t o : cioè la ricerca della coincidenza t r a le frontiere etniche e la frontiera territoriale nelle zone di confluenza delle varie stirpi. Non è possibile che in queste zone possa incidersi una linea di demarcazione a t t a a formare il casellario perfetto della felicità internazionale tra i vari popoli, onde sop r a t t u t t o nella zona di frontiera s'imponeva e s'impone un regime di autonomia in cui dovevano e devono intervenire precipuamente le popolazioni interessate per poter dettare a se stesse il regime che dal p u n t o di vista economico, politico, e del loro sviluppo etnico e colturale esse considerino come consentaneo ai loro interessi. L'onorevole Colajanni con poche !>attute ier l'altro ha liquidato t u t t o l'affascinante sentimentalismo nazionalista, di cui oggi abbiamo udito u n a . espressione, del resto così robusta, da parte dell'onorevole Peder zoni. L'onorevole Colajanni, il quale è riuscito a fissare nelle tabelle statistiche anche il movimento dell'anima italiana, ha documentato che in Italia ci sono per lo meno tre razze. Io credo che in Italia ci siano t a n t e razze, quante sono le regioni che la compongono, e che la commistione etnica, avvenuta attraverso i secoli, attraverso vicende, complicate e drammatiche, della storia del nostro Paese, rendono, almeno dal punto di vista positivo e scientifico, molto convenzionale, l'argomento della stirpe e della unità della razza per le nostre rivendicazioni politiche ed economiche. Noi non possiamo approvare quella parte del . T r a t t a t o che si riferisce a Piume, perchè noi crediamo che l'indipendenza di Piume non sia che una maschera, una foglia di fico dietro alla quale voi celate l'impotenza del vostro Stato a imporre il proprio prestigio, la propria sovranità a Gabriele D'Annunzio. Di questa sovranità dello _Stato, di questa autorità, di questo prestigio dello Stato voi f a t e il tabù spietato soltanto contro i movimenti ribelli delle classi lavoratrici, mentre il nostro Stato piega il ginocchio di fronte a Sua Maestà Gabriele D'Annunzio. Noi non possiamo in maniera assoluta partecipare alla vostra concezione nazionale o nazionalista della appartenenza delle vie di comunicazione, i fiumi, i grandi porti, i valichi alpini, le ferrovie nelle zone di sbocco, Camera - TORNATA DEL 2 6 dei NOVEMBRE Deputati 1920 ove confluiscono le pressioni di varie razze» Voi le concepite come proprietà nazionali, noi le concepiamo come demanio dell'umanità. Esse sono create non per l'esclusivismo particolare, per lo sviluppo degli interessi di una o dell'altra nazione, e non appartengono a nessuna patria, perchè il genio e l'interesse degli uomini le ha create per lo sviluppo della collaborazione operosa fra t u t t e le stirpi, per la loro comune prosperità, che è la condizione essenziale della pace e della fratenità del mondo. I porti dell'Adriatico, il porto di Piume, le ferrovie che servono come anelli di congiunzione tra i vari popoli e che voi ipotecate per una o per l'altra patria, in nome dei vostri documenti storici, noi le rivendichiamo per l'umanità dolorante che ha bisogno di ricostituire e di ricostruire la sua esistenza, non dal solo punto di vista economico, ma anche dal punto di vista psicologico. Ed ogni parola, ed ogni atto, ed ogni inziativa che intacchi questa catena ferrea di operante solidarietà internazionale, è contro le esigenze, contro i destini dell'umanità, i quali debbono realizzarsi nella più larga confederazione degli sforzi umani. . È necessario finalmente che vi rendiate conto del f a t t o che queste considerazioni avverse al vostro punto di vista, nazionale o nazionalista, non sono ispirate affatto da nessuna predilezione per la Jugoslavia. Questo parto trigemino non felice è p r e m a t u r o della diplomazia dell'Intesa, per mio conto io lo colloco insieme a t u t t e le altre prolificazioni rettoriche dei così detti piccoli popoli, di fronte alle quali, il partito socialista non ha 'mai cessa'to di avere un atteggiamento di beffarda diffidenza. Questi piccoli popoli sono state le creature predilette dell'anima democratica borghese, durante la guerra, quando, si aveva bisogno di popolarizzare la guerra con insegne democratiche, svento-; landò sul sangue e sulle distruzioni la bandiera (ielle liberazioni nazionali. In realtà sotto tali bandiere non vi è per nulla accampata la libertà dei piccoli popoli, i quali hanno conquistato solo la libertà di gremire le anticamere delle cancellerie di Parigi e di Londra, per pitoccare dei prestiti, delle concessioni di altro genere, in compenso dei bassi servizi, degli intrighi insidiosi, pericolosi per la pace europea, che dalle grandi potenze sono commessi a questi piccoli.. popoli divenuti agenti provocatori della pace in Europa. Insufficienti per la loro pochezza territoriale, in contrasto così grande con le ere- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5933 — Camera dei Deputati 1' SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA. DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 scinte esigenze del consorzio mondiale e della vita statale ; incapsulati nel retrovia, segregati dal mare e dalle vie di comunicazione ; condannati a speronarsi vicendevolmente nei fianchi per effetto di assurdi salienti territoriali che, per le solite ragioni strategiche, sono stati creati nelle loro frontiere dalle vostre conferenze ; i -piccoli popoli tendono ogni giorno a gettarsi gli uni sugli altri, ad ingrandirsi, a farsi largo, a conquistarsi il respiro col danno mortale del proprio vicino, minacciando di coinvolgere l'Europa nelle loro risse funeste. Così mentre la Czeco-Slovacchia e l'Ungheria guatano alla preda austriaca, la Grecia si ingrandisce a spese della Bulgaria e della Turchìa, e la Serbia inghiotte l'indigeribile castagna col riccio che è il Montenegro (esempio tipico di liberazione di un piccolo popolo, mediante la sua sparizione nel ventricolo fraterno del proprio vicino !) Tutta la storia, del resto, degli slavi del . sud è la storia di una pressione continua, ostinata, talvolta tragica verso i.1 mare. Gli slavi hanno da secoli un'erdente sete di acqua salata e nei loro canti nazionali, che sono poi canti dell 'orda, canzoni di guerra, tralucono i rimpianti o le cupidigie del mare, che essi non hanno mai cessato di sognare. Ecco come la retorica democratica dei piccoli popoli, generando nuovi pericoli per la pace europea, ha prolificato la biscia, che finirà col mordere lo stesso ciarlatano, cioè l'Intesa ! Questa, ormai, si è costituita come un nuovo sistema di feudalità in Europa ed ha nei piccoli popoli! suoi vassalli intriganti che, ' come i principotti del Medio Evo, si accampano sulle grandi vie di .comunicazione per sabotare il traffico con le taglie doganali, e paralizzano e frantumano la operosa unità produttiva di Europa, che è essenziale alla ripresa della vita, alla restaurazione economica e sociale del nostro continente. Ed ecco, infatti, l'esempio della Jugoslavia, che, non ancora costituitasi a libera nazionalità, cede parte di se stessa, apre le porte di Cattaro all'influenza francese, acciocché ne faccia, forse, una base di operazione, come la Polonia, contro la Russia. Così, popoli vassalli sfoggiano uno zelo servile, infaticabile, per i loro padroni e usano della libertà soltanto per scegliersi un padrone fra i nuovi grandi feudatari dell'Europa. Il vecchio e grande Mose nelle sue tavole della legge aveva ammesso la liberazione degli schiavi in certi casi, ma condannava gli v schiavi renitenti alla libertà - perchè vi erano anche allora degli schiavi renitenti?, restii, contrari ad esser liberi - li condannava ad essere inchiodati per le orecchie alla porta del padrone che prediligevano. Ah se - foiose possibile richiamare in vigore quell'articolo indice e savio della legge mosaica, per inchiodare per le lunghe orecchie dei loro dirigenti i piccoli popoli europei alle porte delle cancellerie di Parigi e di Londra.; per insegnare a costoro il gusto della libertà, attraverso il dolore fisico del proprio servaggio ! Appena la Grecia tende a sbarazzarsi di uno dei luogotenenti più attivi, più solerti dell'Intesa, il signor Venizelos, i feudatari francesi minacciano di diventare equanimi verso la Turchia, per essere vendicativi verso la Grecia riottosa', e accennano a Sottoporre a revisione il Trattato di Sèvres. E così la Grecia, che quando era venizelista e mostrava tutte le buone disposizioni per traformarsi nel Mediterraneo orientale in una base di operazioni politiche, economiche e marittime dei padroni anglo -francesi, era soffocata di benefici dall' Intesa come Pisanella sotto le rose ; adesso è minacciata di esser privata del suo Re e di essere sopraffatta nella sua libera volontà. Sarà un poco bizzarra ed assurda la nostra situazione di repubblicani, quando, . forse, saremo chiamati a difendere in una corona il diritto di un popolo tiranneggiato. Io prego il conte Sforza, per la personale amicizia della quale egli mi onora, di fare a Londra tutti gli sforzi possibili perchè sia risparmiata a noi, repubblicani convinti e impenitenti, la estrema iattura di dovere difendere, nella permanenza di Re Costantino in Grecia, la libertà della Grecia manomessa dalla repubblica francese, la libertà di pigliarsi i reggitori che vuole, se anche sono dei re. Sì, • la revisione del Trattato di Sèvres!"' Ci stiamo anche, noi. Cominciamo a sottoporre a revisione il Trattato di Sèvres. ÍTon è che un Trattato sussidiario di quello fondamentale di Versailles : ma abbiamo fede che, una volta che l'Intesa abbia messo piede su questo terreno molto lubrico, vi si faranno molti passi, si farà molta strada. Da Sèvres potremo passare a San Germano e poi, in ultimo, alla più ardua ma non impossibile tappa, da San Germano a Versailles, e attraverso a tutte queste tappe si sferreranno le catene che avete avvinto al collo dei popoli, le catene con cui avete imprigionato la pace, nel momento istesso in cui Atti - Parlamentari LEGISLATURA XXV - la SESSIONE - 5984 — Camera dei DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 bruciaste ad l'incenso dei vostri omaggi i della loro prepotenza, che è il peggiore degli retorici. F r a t t a n t o cominciamo noi, in attesa esilii, che si possano escludere dalla frateldi sottoporre a revisione i trattati, cominlanza umana. E b b e n e io dico al conte Sforza ciamo a conferire al nostro T r a t t a t o di Rae all'onorevole Giolitti : il vostro T r a t t a t o è pallo il contenuto che ancora gli manca espliinsufficiente nelle- rigide, nelle schematiche citamente. Ripariamo spontaneamente, da fredde parole di cui esso consta. Cercheremo noi stessi, alla ingiustizia che commettiamo noi - voi non lo potrete - di integrarlo, di verso i jugoslavi, col nostro Trattato, con dargli, sangue nuovo, v i t a n u o v a col nostro atto di equanimità larga e serena, perchè spirito di pace fraterna verso t u t t i i popoli ; oggi la ingiustizia è in pericolo t a n t o per chi e soltanto allora il T r a t t a t o di Rapallo potrà la subisce, quanto per chi la infligge. Oressere celebrato come il documento di un'èra ganizziamo per gli slavi inclusi nel nostro restauratrice nel.nostro p a e s e ; restauratrice territorio un regime veramente civile, veranon solo di rapporti ufficiali, ma dei valori mente libero, trattandoli con equità illumorali devastati dalla guerra. L a n u o v a v i t a minata. Così eviteremo che la f u t u r a v i t a deve sorgere da questa restaurazione, che italiana possa' subire l'ipoteca di non uno, solo il puro- spirito affratellatore del sociama due irredentismi. Ho sentito qui parlare lismo potrà compiere. {Applausi all' estrema degli slavi come di barbari ai quali noi facsinistra — Congratulazioni). c i a n o la degnazione di portare la civiltà. P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e Nell'editto di T r a j a n o era detto : « noi l ' o n o r e v o l e ministro per gli a f f a r i esteri. mostriamo, noi romani, di tenere in pregio S F O R Z A , ministro degli affari esteri. (Sele nostre costumanze, ' le, nostre tradizioni, gni di attenzione) A v r e i preferito di p a r l a r e rispettando quelle degli altri popoli ai quali dopo una discussione a n c h e più ampia di esse sono parimenti care ». quella fin qui s e g u i t a ; ma sono c o s t r e t t o a D a questi banchi e fuori di qui non abparlare ora, perchè il C o n v e g n o i n t e r a l l e a t o biamo cessato di pronunciare delle parole per gli affari "turchi mi -obbliga di t r o v a r m i modeste, ma esplicite, contro le inutili rivolte, a L o n d r a lunedì. sporadiche degli insofferenti di ogni soffeD e l resto, delle t a n t e v o c i a u t o r e v o l i firenza, ma, di fronte alle costruzioni effimere, nora qui udite, a p p r o v a n t i la nostra azione, assurde dei vostri trattati, alle nuove misiamo lieti s o p r a t t u t t o perchè p r o v a n o che nacce di guerra, la nostra ardente invocazione l ' I t a l i a ha sentito di'aver colto il f r u t t o della di pace diventa una voce della nostra fede. vittoria. L a grande trasformazione sociale che, porF e d e l i interpreti del sentimento naziotando i popoli alla libertà della loro vita e nale, v o i a v e t e compreso che sul T r a t t a t o alla pienezza dei loro diritti di disporre di di R a p a l l o il popolo i t a l i a n o , con mirabile se stessi, costituirà l'unica profilassi immuistinto della propria dignità e della pronizzatrice del mondo contro il pericolo di pria sicurezza, si è già p r o n u n z i a t o . nuove guerre. Come volete che noi diamo il C o n s a c r a t i i confini delle A l p i Giulie in nostro voto à questi vostri t r a t t a t i dai quali una linea, quale neppure sotto i Cesari a v e m è esclusa la voce dei popoli e che servono mo sì p e r f e t t a , assicurato a Trieste un largo nelle mani dei gruppi nazionalisti come delle e p i e n o respiro, che le darà modo di compiere pietre per arrotar nuove armi % Come volete in Oriente la missione su cui l ' I t a l i a conta, che accettiamo questi vostri trattati, che c o m p l e t a t a l ' I s t r i a non solo con Lussin, ma voi avete firmati con una mano, mentre con Cherso per sì lungo t e m p o n e g a t a c i , e con l'altra stringevate in tasca il coltello resa così a n c o r a più formidabile la posizione aperto di nuovi agguati irredentisti ? di P o l a , unita Z a r a a l l ' I t a l i a , o t t e n u t i p e r Ieri l'altro l'onorevole Turati g r i d a v a da i nuclei i t a l i a n i del resto della D a l m a z i a questi banchi che bisogna smobilitare. Sì, privilegi, quali nessuno dei r e c e n t i t r a t t a t i smobilitare e tenere in alto le mani inermi; europei era giunto a riconoscere per i^na smobilitare non soltanto per l'interno, ma minoranza etnica, sancita per F i u m e una anche per l'esterno e levare gli animi anche indipendènza, che ne g a r a n t i r à ad un t e m p o più in alto delle nostre mani. Fino a quando ìa l ' i t a l i a n i t à e la p r o s p e r i t à , i n g r a n d i t o lo pace non vi sarà effettivamente, sinceramente S t a t o di F i u m e con una larga zona di tertra t u t t i i popoli, -la violenza e la sopraffaritorio che l'unisce a l l ' I t a l i a , poste basi sizione possono rendere temuti i più forti ; ma cure ad un intenso s v i l u p p o dei r a p p o r t i i più.forti, i più prepotenti, nel giro di poeconomici e di c u l t u r a col R e g n o serbochi anni, sono condannati, come il cavaliere c r o a t o - s l o v e n o , t u t t o questo, per dir solo nero di Ulhand, a soccombere nell'isolamento dei v a n t a g g i maggiori, costituirebbe un fe~ 'Atti Parlamentari LEGISLATURA XXY — - 5935 1° S E S S I O N E - DISCUSSIONI lice epilogo, dopo due anni di ansiose e penose lotte diplomatiche, durante le quali parve spesso che a v r e m m o dovuto finire per acconciarci a formule tanto men larghe e sicure. Ma non è solo . un epilogo che abbiamo v o l u t o . È il cominciamento di una v i t a n u o v a , di nuove possibilità che la Patria nostra vede oggi aprirsi dinanzi a sè. Nel millennario affinamento del suo senso storico il popolo italiano intuisce quanto più sicura e profìcua sia una pace che stabilisca i nostri confini orientali in libero accordo col popolo vicino, popolo g i o v a n e e fiero, che non si sarebbe a d a t t a t o ad una pace e a confini impostigli colla violenza. F u per questo scopo superiore che a Rapallo volemmo addirittura rovesciare una situazione, che una serie d'eventi, alcuni fra essi fatali, a v e v a n o t a n t o inasprita. Senza mercanteggiare e senza minacciare, f a c e m m o comprendere ai plenipotenziari dello S t a t o vicino quale era il minimo che la nostra storia e i nostri seicentomila morti ci davano il diritto e il dovere di chiedere ; esaminammo con loro i pericoli, mortali forse per essi, men g r a v i ma pur seri per noi, che l ' a v v e n i r e r i s e r v a v a ai due popoli, se incapaci d'intendersi. Il linguaggio nostro, linguaggio di vincitori, ma non di dominatori, fu compreso. F u compreso dai rappresentanti di quegli eroici serbi, la cui storia è t u t t a una lotta contro il pericolo che noi a d d i t a v a m o ; f u compreso dai rappresentanti del popolo croato, più vicino a noi per cultura, e che il più grande dei dalmati, Niccolò Tommaseo, sognava a v v i n t o a noi da un'amicizia indissolubile. Non per difesa della rinunzia d a l m a t a , cui l ' a n i m a italiana si è a c c o n c i a t a , citerò i passi ove egli dic h i a r a v a pericoloso, impossibile anzi per l ' I t a l i a di rivendicare il dominio, v e n e t o sulla Dalmazia; ma citerò piuttosto il monito, che, conscio dei rancori passati e quasi presago degli equivoci f u t u r i , egli lanciava a italiani e j u g o s l a v i : « B i s o g n a intendersi per necessità e per lucro, chi non sa per v i r t ù e per a m o r e » . Nella frase v o l u t a m e n t e brutale il grande d a l m a t a i n d i c a v a , insomma, le supreme leggi di un paese che vuol v i v e r e . E consci del dolore dei gruppi italiani sparsi in Dalmazia, e dalla pietà di quel dolore stesso traendo la riprova dell'inevitabile, noi chiediamo sommessi, ma con sicura conscienza, a quei fratelli nostri di consacrare il loro 454 Camera dei — - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE Deputati 1920 dolore alla f o r t u n a , alla sicurezza della patria. (Benissimo !) D o b b i a m o avere finalmente il coraggio di dire che l'amore della nostra P a t r i a non deve significare dispregio del sentimento p a t r i o ' d i altra razza, sia pur più g i o v a n e e di storia men gloriosa. (Approvazioni). Per far tornare vero il verso di D a n t e , che definisce in modo immortale i confini d' I t a l i a al Quarnaro, per assicurarci il confine Giulio, che il sangue dei nostri soldati ha consacrato, abbiamo d o v u t o accogliere nel nostro seno centinaia di migliaia di slavi. A questi slavi, cui conviene, del resto, rimanere in c o n t a t t o coi loro centri naturali, ma italianissimi, Gorizia e Trieste, assicureremo la più ampia libertà di lingua e di cultura. S a i a per, noi un impegno d'onore ed un a t t o di saggezza politica. Siamo quindi certi che i nostri nuovi cittadini si sentiranno presto anche per questo riguardo sodisfatti di appartenere ad una grande P o t e n z a , che, forte della sua incomparabile cultura, rispetta con cura gelosa la loro v i t a locale. (Benissimo !) Ma sarebbe stato prudente che l ' I t a l i a alterasse oltre l'indispensabile il suo carattere magnifico di popolo uno per razza e per lingua, come niun altro al mondo? Sarebbe stato a v v e d u t o creare una muraglia della Cina, là ove vogliamo libere e pacifiche vie di transito? (Approvazioni). L ' o n o r e v o l e Federzoni ha detto che, se avessimo meglio v a l u t a t a la situazione internazionale, a v r e m m o chiesto di più. N o : noi conoscevamo perfettamente la situazione; ma, se essa fosse stata anche cento ? v o l t e più a noi f a v o r e v o l e , avrei creduto di tradire le sorti e i destini f u t u r i d ' I t a l i a chiedendo di più. E lei, onorevole Federzoni, sa benissimo che questo è stato sempre il mio pensiero ! D a l canto loro i fiumani debbono, per il loro stesso amore alla P a t r i a italiana, non insistere in domande di annessione, che non possono essere accolte, pena per l ' I t a l i a di mancare alla parola data anche nell'interesse di Fiume, alla cui piena f u t u r a prosperità non vi son clausole che in guisa alcuna possano recare nocumento. A b b i a m o t a n t o in mano da poter f a r porre su salde basi la fortuna di F i u m e . (Benissimo/) F r a breve tempo si inizieranno a R o m a o a B e l g r a d o le conferenze per la ereazione e lo sviluppo di intimi rapporti finanziari, economici e di cultura fra i due popoli, i cui p r o d o t t i si completano mirabilmente a Atìi Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5936 — Camera dei Deputati V SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 vicenda. Isella nuova atmosfera, che ne sorgerà, scompariranno poco a poco dai due lati le amarezze ed i rancori che la lunga tempesta ha lasciato. (Benissimo !) Quello, che doveva essere un astioso rivale, essendo convertito in un cordiale collaboratore economico e politico, l'Italia veglierà pel bene proprio e dello Stato vicino a che non si ricostituiscano gli innaturali conglomerati dinastici, che lasciarono sì amaro ricordo a Roma come a Belgrado. Niente più dividendo i due paesi, non è soverchia illusione lo superare un prossimo avvenire, in cui italiani e jugoslavi trovino nell'amicizia comune una forza preziosa e pel campo politico e pel morale. Intanto, col Trattato di Rapallo, quello che, spezzata l'Austria, rimaneva ancora, cioè l'idea austriaca col suo indelebile carattere antiitaliano, è stato definitivamente distrutto^ Ed era un pericolo che avrebbe rischiato^ di porre in giuoco il risultato più puro della nostra vittoria. L'opera compiuta a Rapallo (opera compiuta, giova dirlo ad onor d'Italia, senza una parola che comprometta o sacrifichi altri popoli) fu resa meno ardua dal cordiale appoggio dei Governi di Francia e -Gran Bretagna, che fin sulla riviera ligure fecero giungere ai governanti serbo-croato-sloveni le raccomandazioni più vivaci, nell'interesse stesso, del resto, del giovane Regno. È per noi un grato dovere dare testimonianza al Parlamento ed- al Paese, che è bene ciò sappia, come sa che nella crisi adriatica, ora felicemente risolta, la caus'a italiana è stata servita per diverse vie ! Ma le crisi non debbono avere che un tempo. Ed ora il dovere dell'Italia vittoriosa è di lavorare ed affermarsi al di là degli stabiliti confini, pel bene suo e dei popoli, che con essa si sono accordati. L'intesa di Rapallo sarà veramente il cominciamento di una vita feconda e gloriosa se, come ha voluto essere una pace di concordia e non di violenza, così sarà il primo passo di una sana, serena influenza italiana dall'Adriatico all'Egeo ed al Mar Nero, pel bene nostró e dei popoli, stanchi oggi e straziati, e, come noi, anelanti ad una vita internazionale con meno odii e meno violenze. ( Vive approvazioni — Applausi — Commenti). / • Voci. La chiusura ! PRESIDENTE. Essendo stata chiesta la chiusura della discussione generale, domando se sia appoggiata. (È appoggiata). Essendo appoggiata, la pongo ,a partito. (È approvata). Voci. A domani S PRESIDENTE. Il seguito di questa discussione è rimesso a domani. Interrogazioni, interpellanze e mozione. PRESIDENTE. Si dia lettura delle interrogazioni, delle interpellanze e di una mozione presentate oggi. CASCINO, segretario, legge: « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dell'istruzione pubblica, sulle condizioni nelle quali viene lasciato l'Ufficio scolastico di Mantova che per mancanza di personale d'ordine e di concetto si trova nella impossibilità di far fronte ai suoi impegni verso i maestri tutt'ora creditori degli arretrati dell'ultimo aumento di cinquecento lire di stipendio. « Dugoni » « Il sottoscritto chiede d'interrogare il commissario generale degli approvvigionamenti e consumi alimentari, per sapere se dopo l'inchiesta compiuta dal commendatore Sanguinetti in provincia di Bari per la deficiente fornitura di grano in rapporto alla popolazione e in seguito alle stesse richieste della Prefettura, creda di doverne aumentare il quantitativo e disporre in modo che venga equamente distribuito. « Lombardi Giovanni ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per sapere quali lavori pubblici abbia predisposti in provincia di Bari per lenire la gravissima disoccupazione dei prossimi mesi invernali: lavori pubblici necessari anche per le comunicazioni terrestri e marittime. « Lombardi Giovanni ». « Il sottoscritto chiède d'interrogare il presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, per sapere quali informazioni abbia ricevuto sugli atti pirateschi commessi ad Albona ed a Porto Rabaz nella, notte del 21 novembre, e se abbia domandato (ed ottenuto) spiegazioni alla Reggenza del Carnaro. « Alessandri ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro delia guerra, per sapere se sia — 5937 — Aiti Parlamentari f LEGISLATURA X X Y - 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - vero che al Comando del Corpo d ' A r m a t a di Trieste sia s t a t a presentata una denunzia contro un ufficiale, che copre un alto ufficio di quel tribunale militare, e se sia s t a t a a p e r t a una inchiesta circa i f a t t i esposti nella denunzia stessa, t a n t o più che a carico del suddetto ufficiale circolano a Trieste e sono raccolte dalla stampa locale voci di gravi accuse; e se sia vero infine che questo ufficiale sia stato trasferito a Venezia, punendo così Venezia per le colpe da lui commesse. « Alessandri ». « I l s o t t o s c r i t t o chiede d'interrogare il ministro della guerra, per sapere quali risultati abbia avuto l'inchiesta sull'eccidio di cittadini italiani, commessi a Villesse (Gradisca) nel giugno 1915: inchiesta già a p e r t a da parecchi mesi, secondo la comunicazione datane dal ministro della guerra al s o t t o s c r i t t o . « Alessandri ». « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, sulle notevoli e persistenti irregolarità dei servizi automobilistici in. B a s i l i c a t a affidati alla Fiat, specie nelle linee del Lagonegrese, con grave danno del traffico. « Cerabona ». Camera TORNATA DEL 2 6 dei Deputati NOVEMBRE 1 9 2 0 mare, con uno stuolo di ufficiali che non trovano utile impiego, quando già molte truppe sono state r i t i r a t e da varie località e altre lo saranno col T r a t t a t o di R a p a l l o ; mentre con maggiore economia, e non distogliendo il traffico dal porto di Napoli, potevansi unificare nel già esistente deposito centrale per le truppe coloniali, i servizi di truppe fuori del territorio i t a l i a n o . « Capasso ». « I l sottoscritto chiede d ' i n t e r r o g a r e il ministro della guerra, per aver notizie del lento ed inutile lavoro di revisione contabile che da oltre cinque mesi va compiendo la Commissione d'inchiesta per i Depositi rifornimenti Libia: Commissione presieduta da un generale e da un funzionario del Ministero che dissanguano lo smunto E r a r i o dello S t a t o con cospicue indennità senza avviare le loro costose fatiche ad una qualsiasi conclusione. / «Capasso». « I sottoscritti chiedono d ' i n t e r r o g a r e il ministro dei lavori pubblici, circa i provvedimenti che intende a d o t t a r e per eliminare o almeno rendere tollerabile il disservizio ferroviario sulla linea N o v a r a - V a r a l l o . « Rossini, B e v i o n e , G a s p a r o t t o , Fal, • cioni, Alice ». « I l s o t t o s c r i t t o chiede d ' i n t e r r o g a r e il ministro dell' istruzione pubblica, intorno alle persistenti infrazioni alla legge 31 marzo .1912 sull'esercizio dell'odontoiatria da p a r t e del Ministero e delle a u t o r i t à universitarie, per cui viene prima incoraggiato e poi legalizzato l'esercizio abusivo dei dentisti, con evidente offesa alle disposizioni legislative e con danno cospicuo al prestigio degli studi ed agli interessi diretti dei laureati in medicina e chirurgia. «Capasso». « I l sottoscritto chiede d'interrogare il presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, per sapere se non creda opportuno richiamare l'attenzione del Regio provveditore agli studi per la provincia di Catania sulla condotta partigiana di taluni direttori delle scuole elementari della detta provincia che nei provvisori i n c a r i c h i per supplire ai posti t e m p o r a n e a m e n t e v a c a n t i consumano i più sfacciati favoritismi personali e politici, incaricando non i più anziani nè i primi nella graduatoria dei concorsi militari, ma coloro che più si fanno valere colle influenze politiche e colle raccomandazioni personali ; sulla c o n d o t t a specialmente del direttore Vincenzo S c i a c c a di Misterbianco, che ha incaricato e proposto maestri appena licenziati in concorrenza con vecchi diplomati già in graduatoria. ( L ' i n t e r r o g a n t e chiede la risposta scritta). « Velia ». « I l s o t t o s c r i t t o chiede d ' i n t e r r o g a r e i ministri della guerra e delle colonie, per sapere con quale criterio si è c r e a t a a T a r a n t o una I n t e n d e n z a per truppe zone oltre- « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per conoscere se non creda assolutamente indispensabile ed urgente di istituire un treno domenicale « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro delle poste e dei telegrafi, per sapere se e come intenda corrispondere agli affidamenti dati nel corso della guerra al personale che, al ritorno dalle armi, sarebbe stato reintegrato nel posto precedentemente occupato. « Scevola ». Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5938 — 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 da Treviglio per Bergamo in coincidenza col treno n. 1461 che parte da Milano alle ore 12.30 j3er Treviglio-Brescia, e ciò per far cessare la deplorevole condizione di cose attuale per la quale chi arrivi a Milano da altre linee dopo le 7 del mattino non può pi-ù partire per Bergamo che alle ore 19. (L'interrogante chiede la risposta scritta). « Bonomi Paolo ». < « Il sottoscritto chiede d'interrogare il presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, e il ministro dei lavori pubblici, per sapere sé non credano adottare, anzi sollecitare, provvidenze per i comuni d'i Seni, Malfa e Santa Marina Salina, che per errore non furono compresi fra i comuni colpiti dal terremoto. (L'interrogante chiede la risposta scritta). « Colonna di Cesarò ». « I sottoscritti chiedono d'interpellare i ministri della guerra e del tesoro: 1° per avere occasione di denunciare ad essi - se ai medesimi non sono noti molti casi scandalosi di mancato riconoscimento, sia di malattie evidenti anche al medico meno colto o meno diligente, sia della dipendenza delle medesime dal servizio di guerra anche in casi conclamati ; 2°) per sapere su quali nuovi e non mai enunciati principi si fondi e si giustifichi l'assegnazione di forme tubercolari a categorie di pensione sistematicamente inferiore alla o ; 3°) per conoscere se siano state emanate, per la perpetuazione di questi delitti a danno degli invalidi di guerra, apposite istruzioni riservate, ai reparti di accertamento, che si comportano in'guisa da essere logicamente creduti conniventi. « Maffì, Brunelli, Cazzamalli ». « Il sottoscritto chiede "d'interpellare il Governo, sui dolorosi fatti di Bologna. «Bentini». « Il sottoscritto chiede d'interpellare il presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, sui precedenti, e sulle ripercussioni dei dolorosi fatti di Bologna. «Turati». «Il sottoscritto chiede d'interpellare il presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno, per sapere quali provvedimenti intenda prendere per risolvere il problema del latifondo e della delinquenza privata e politica in Sicilia. « Yacirca ». a Camera dei Deputati « Il sottoscritto chiede d'interpellare il ministro della giustizia e degli affari di culto, per conoscere se trova giuste le enormi lungaggini della magistratura siciliana nei processi di natura politica, ed in ispecie : 1° se trova giusto quelle del processo a carico dell'avvocato Filippo Aldisio e di un centinaio di contadini di Terranova di Sicilia, rei solo di essersi lasciati massacrare dai carabinieri, senza reagire, il 9 ottobre 1919; 2° se trova leale che per mantenere in vita (da quasi un anno) dei mandati di cattura, che hanno costretto onesti cittadini ad abbandonare il paese, il lavoro e la famiglia, si insista a tenerli imputati di violenza privata, mentre, se i fatti sussistessero, potrebbero essere responsabili di delitto contro la libertà del lavoro, delitto pel quale non è consentito il mandato di cattura, e che, del resto, ora è amnistiato; 3° se non riscontra una vera e propria persecuzione politica nel fatto che si spiccò il mandato di cattura contro l'avvocato Aldisio, e qualche altro, ben dopo cinque mesi dalla chiusura dello sciopero, e proprio quando lo Aldisio più insisteva per la punizione dei responsabili; tanto più se si tiene conto che fra i contadini vi furono tre morti e venti feriti dai carabinieri, e fra la forza neppure un ferito; e se si tiene ancora conto che lo Aldisio è incensurato ed è imputato di correità morale nelle pretese violenze private che si dicono commesse da qualche contadino scioperante contro qualche crumiro, e solo per aver parlato nei comizi ; 4° se infine in tutto questo non riscontra le illecite pressioni di quei funzionari di pubblica sicurezza, responsabili dello eccidio, sulla magistratura e per far tacere il principale loro accusatore. « Va circa ». « I sottoscritti chiedono d'interpellare i ministri dell'istruzione pubblica e dell'industria e commercio, per conoscere se non credano opportuno nell'interesse della istruzione commerciale che i due Ministeri svolgano una azione armonica; e per sapere se non ritengano giunto il momento di togliere la evidente incongruenza per la quale i. licenziati dagli ottimi nostri Regi Istituti commerciali non possono venire iscritti alla Università commerciale Bocconi di Milano, mentre ciò accade pei licenziati dai Licei e dagli Istituti tecnici con una prepara- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5939 — Camera dei Deputati 1* SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2 6 NOVEMBRE 1 9 2 0 zione certo meno rispondente al carattere degli studi commerciali. « Bonardi, De Capitani d'Arzago, Eossini ». glio 1914), lasciando ai gerenti il diritto di opzione fra le due concessioni. Bonardi, Falbo, Murgia, Congiu, Giraldi, Cuomo,' Carboni-Boj, Berardelli, Tamborino, Mendaja, De Buggieri, Cancellieri, Amendola, Buono« Il sottoscritto chiede d'interpellare il core, Satta-Branca, Mecheri, Tupini, ministro della giustizia e degli affari di Jacini, Stucchi-Prinetti, Mattei Giuculto, sulle cause dell'attuale agitazione sti, Arrigoni degli Oddi, Bosco-Ludella Magistratura. carelli, Zileri Dal Verme, De Michele, «Marracino». Corazzin, Di Fausto, Cappa, Cingolani, Sanjust, Cappellotto, Brusasca, Boccieri, Donati Guido, Schiavon, « I sottoscritti chiedono d'interpellare il Bacci Felice, Giavazzi, Brancoli, Guaministro dei lavori pubblici, sulla necessità rie'nti, Merlin, Tangorra, Conti, Piva, di solleciti provvedimenti per l'esecuzione Bazoli, Montini, Agnesi, Cappelleri, degli importanti lavori di difesa idraulica Farioli, Negretti, Crispolti, Borromeo, urgentemente reclamati ed attesi nel Basso Turano, Martini, Padulli, Signorini, Lodigiano per salvare tante terre produtBertolino, Curti, Milano, Fronda, Cative dalla iattura delle inondazioni, intemera Salvatore, Scevola, Anile, Lucgrando l'efficienza delle opere già esistenti, chini, Bisogni, Caporali, Beretta, Luze per lenire la dolorosa piaga della disoczatto, Pietravalle, Beneduce Giusepcupazione gravemente diffusa fra i bracpe, Pancamo, Lissia, Euini, Lembo, cianti della zona. Marescalchi, Tedesco Ettore, Dorè, « Mauri Angelo, Cavazzoni, Grandi, Scialabba, Faranda, Besana, La PeScevola». gna, Cutrufelli, Cermenati, Mazzarella, Finocchiaro-Aprile Emanuele, Co«Il sottoscritto chiede d'interpellare il lella, Perrone, Costa, Alice, Carnazza, ministro dell' industria e commercio, per Casertano, Pietriboni, Ciocchi, Orano, conoscere il suo pensiero sul problema della Baratta, Siciliani, Coda, Eossini, Maindustria siderurgica. stino, Mancini, Sifola, Busso, Bal« Beretta ». dassarre, Zerboglio, Cerabona, Lo Piano, Tescione, Gentile^ Manes, Beale, Gasparotto, Guaccero, Janni, Gi«Il sottoscritto chiede d'interpellare il rardini, Marracino, Colonna di Ceministro dell'industria e commercio, per sarò, Di Marzo, Poggi, Guarino-Amelconoscere il pensiero del Governo circa il ia, Vecchio Verderame., De Vito Eoproblema siderurgico. berto, Teso, Bevione, Calò, Brezzi, « Bignami ». De Martino, Maury, De Capitani d'Arzago, Federzoni, Eiccio. « La Camera, ritenendo che i gerenti di Le interrogazioni, testé ricevitorie postelegrafoniche non abbiano lette,PBESIDEiTTE. saranno iscritte nell'ordine del giorno minori titoli di benemerenze degli avven- e svolte a loro turno, trasmettendosi ai tizi postelegrafonici. ministri competenti quelle, Invita il Governo a provvedere alla si- chiede la risposta scritta. per le quali si stemazione dei gerenti di ricevitorie, che Così pure le interpellanze saranno inabbiano prestato servizio entro il 30 giugno scritte nell'ordine del giorno, qualora i mi1919 ed entro il 2 ottobre 1919 se smo- nistri interessati non vi si oppongano nel bilitati : termine regolamentare. a) coll'estendere ai medesimi il benefìQuanto alla mozione, si stabilirà in altra cio dell'articolo 96 del Eegio decreto 2 ot- seduta il giorno della discussione. tobre 1919, n. 1858 ; b) coll'assegnare ai medesimi in via di i Sull'ordine del giorno. deroga transitoria alla disposizione del Eegio decreto 2 ottobre 1919, n. 2100, la titoFALBO. Chiedo di parlare. larità delle ricevitorie tuttora vacanti, con PEESlDEIsTTE. Ne ha facoltà. retribuzione non superiore alle lire quatFALBO. Poiché interessa al Governo che tromila (liquidata col modello 69 al 1° lu- sia esaurita al più presto la discussione sul !Atti Parlamentari LEGISLATURA XXV - — 5940 — Camera dei Deputati T SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 2G NOVEMBRE 1 9 2 0 Trattato di Rapallo, propongo che nella seduta di domani sia soppresso lo svolgimento delle interrogazioni. PRESIDENTE. Come la Camera ha udito," l'onorevole Falbo propone che nella seduta di domani sia soppresso lo svolgimento delle interrogazioni. Se nessuno si oppone rimarrà così stabilito. (Così rimane stabilito). MARTINI. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha*facoltà.~ MARTINI. Insieme con altri colleghi ho presentato una mozione sulla questione agraria. Chiederei di poterla svolgere di urgenza, e quindi che venga inscritta all'ordine del giorno subito dopo il Trattato di Rapallo e la mozione sulla questione metallurgica. PORZIO, sottosegretario di Stato per la presidenza del Consiglio dei ministri. Consento. PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni in contrario, rimarrà così stabilito. (Così rimane stabilito). La seduta termina alle 19.15. 7 Ordine del giorno per la seduta di domani. Alle ore 15. 1. Seguito della discussione sul disegno di legge : Approvazione del Trattato di Rapallo concluso fra l'Italia ed il regno SerboCroato-Sloveno ed annessione dei territori e delle isole attribuite all'Italia. (950) 2. Seguito della discussione del disegno di legge: Modificazioni delle norme concernenti, le elezioni amministrative. [Nuovo testo 469 e 292-A-bis). 3. Svolgimento della mozione del deputato Bianchi Umberto ed altri, per esaminare e risolvere il problema della siderurgia ; e di quella del deputato Martini ed altri, sulla questione agraria. Il capo dell'Ufficio di Revisione e Stenografia PEOF. T . T r i n c h e r i . Roma, 1920 — Tip. della Camera dei Deputati.