Editoriale BANCA CREMASCA

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Editoriale BANCA CREMASCA
NOTIZIARIO PER I SOCI
DA PIÙ
DI 100 ANNI
COMPETENZA E
PROFESSIONALITÀ
PRESTATE
IN UN RAPPORTO
UMANO
Numero
1
Anno primo
marzo 2003
Marzo 2003. Spedizione in A.P. - 70% - Cremona
in questo NUMERO
• La parola al Presidente
• Più di cento anni di storia
• Prodotti e servizi
• La banca socializza
SEDE LEGALE
SEDE AMMINISTRATIVA
Crema - v.le Santa Maria, 23
Tel. 0373 897511
Crema - via Brescia, 31/A
Tel. 0373 899011
Filiali
Crema - Santa Maria
Crema - San Bernardino
Viale Santa Maria della Croce, 23/a
Via Brescia, 31/a
Tel. 0373 897511 - Fax 0373 83573
Tel. 0373 899011 - Fax 0373 83253
CAB 56842
CAB 56840
Crema - San Bartolomeo
Crema - Piazza Fulcheria
Via del Macello, 14
P.zza Fulcheria, 19/a
Tel. 0373 83833 - Fax 0373 80338
Tel. 0373 204525 - Fax 0373 201452
CAB 56844
CAB 56845
Crema - Borgo San Pietro
Crema - Ombriano
Via Borgo San Pietro
Via D’Andrea, 15/a
Tel. 0373 86265 - Fax 0373 83265
Tel. 0373 230400 - Fax 0373 230388
CAB 56841
CAB 56843
Campagnola Cremasca
Casale Cremasco
Via Ponte Rino, 5
Via Roma, 40
Tel. 0373 750158 - Fax 0373 750133
Tel. 0373 41133 - Fax 0373 455145
CAB 83770
CAB 56720
Credera Rubbiano
Gombito
P.zza Europa, 7
Strada Provinciale Adda, 3
Tel. 0373 615018 - Fax 0373 615128
Tel. e Fax 0374 350427
CAB 56830
CAB 57380
Madignano
Montodine
Via Libertà, 14
Via Cavour, 11
Tel. 0373 658000 - Fax 0373 65740
Tel. 0373 242400 - Fax 0373 242144
CAB 57330
CAB 56920
Pianengo
Sergnano
Via Roma, 48
Via Rimembranze, 20
Tel. 0373 74312 - Fax 0373 74844
Tel. 0373 41841 - Fax 0373 419433
CAB 57020
CAB 57150
Trescore Cremasco
P.zza della Chiesa
Tel. 0373 274444 - Fax 0373 274190
CAB 57260
CODICE ABI
07076
La parola al presidente
UN NUOVO STRUMENTO
Francesco Giroletti
ari Soci, è con ottimismo e fiducia che mi accingo a
presentarvi questa importante iniziativa editoriale fortemente voluta dal Consiglio di Amministrazione, il
cui scopo è quello di realizzare un “ponte” tra l’Istituto bancario e la realtà territoriale a cui apparteniamo, rafforzando
il già solido rapporto fra i diversi soggetti. La volontà di
informare, accrescere le varie conoscenze (sociali, culturali,
economiche) è cosa doverosa, da noi perseguita con lo stile
sobrio che ci ha sempre contraddistinti. Il periodico “Banca
Cremasca - notiziario per i Soci” è un
mezzo per continuare a migliorare questo percorso.
Come avrete potuto osservare, in
copertina è raffigurato il bozzetto della
nuova Sede della banca che si sta edificando in p.zza Garibaldi, illustrazione
più volte ripresa nelle pubblicazioni a voi
dirette. La sua realizzazione ha subito in
passato rallentamenti, ma vi assicuro
che i lavori stanno continuando e nel
rispetto dei tempi tecnici potremo inaugurarla.
Negli ultimi due anni abbiamo superato momenti difficili e complessi, vissuto situazioni imprevedibili che hanno
inciso pesantemente sul patrimonio
netto dell’Istituto. Tutto questo fa parte
del passato; dobbiamo volgere lo sguardo al futuro facendo tesoro di ciò che l’esperienza ci ha insegnato per migliorare i diversi settori del nostro operare.
Propositi che non sono semplici parole ma che trovano
riscontro in varie iniziative, fra le quali questo strumento di
comunicazione semplice ma efficace. Si tratta di una pubblicazione nella quale vengono affrontati tre tematiche fondamentali:
- l’esame e la descrizione del tessuto sociale e territoriale
che circonda le nostre filiali: ogni pubblicazione affronterà di
C
UN NOTIZIARIO
COME
“PONTE” TRA
L’ISTITUTO
BANCARIO
E LA NOSTRA
REALTÀ
TERRITORIALE
1
IL PRESIDENTE
ING. FRANCESCO
GIROLETTI
volta in volta una realtà locale. In questa prima edizione
si sono volute richiamare le origini dell’attuale Banca
Cremasca attraverso una sintesi storica;
- le notizie e le informazioni di natura economica e bancaria riguardanti le attività dell’Istituto, i risultati economici
raggiunti, i servizi a disposizione della clientela, gli investimenti più opportuni in relazione alle varie esigenze, le diverse forme di finanziamento per imprenditori, artigiani, commercianti e agricoltori;
- la vita socio-culturale attraverso la descrizione di avvenimenti, manifestazioni ed iniziative specificamente rivolte a
voi soci o che investono il territorio evidenziando il nostro
interesse per la crescita delle comunità locali.
Questa iniziativa editoriale si prefigge inoltre l’obiettivo di
realizzare uno spirito di coesione tra i Soci. La provenienza
da esperienze diverse, che si sono congiunte attraverso le
molteplici operazioni di fusione fra Casse Rurali cremasche e
che hanno portato all’odierna Banca Cremasca di Credito
Cooperativo, ha ormai raggiunto unitarietà nella gestione
dell’attività bancaria. Unitarietà che può essere percepita dai
soci rivolgendo lo sguardo all’attuale realtà che risulta radicata nel nostro territorio con quindici filiali, con un ammontare di raccolta diretta ed indiretta pari ad €uro 365 milioni
e che si avvale di 106 collaboratori.
Voglio inoltre riaffermare che la Banca Cremasca ispira la
propria attività all’attenzione e alla promozione della persona secondo lo spirito del Credito Cooperativo, che investe
per la valorizzazione del capitale umano costituito da soci,
clienti e collaboratori.
Come tutti ben sapete la nostra banca locale attraverso
una rete di sistemi opera in sintonia con organismi regionali e nazionali, condividendo i valori del Movimento
Cooperativo riconosciuto da specifiche norme legislative. Ed
è proprio questa caratteristica a differenziarci nel settore
bancario e a renderci unici in Italia.
Son convinto che questa iniziativa editoriale riuscirà a
rendervi partecipi del modo di operare della nostra banca,
rafforzando il legame che ci unisce.
Mi auguro che “Banca Cremasca - Notiziario per i soci”
cresca nel tempo anche grazie al vostro contributo.
Arrivederci alla prossima Assemblea, nella quale verranno illustrati i risultati dell’esercizio 2002. Vi posso anticipare che hanno presentato un andamento positivo per il nostro
Istituto.
ING.
2
FRANCESCO GIROLETTI
LA BANCA
CREMASCA
ISPIRA
LA PROPRIA
ATTIVITÀ
ALLA
PROMOZIONE
DELLA
PERSONA
SECONDO
LO SPIRITO
DEL CREDITO
COOPERATIVO
CHE INVESTE
PER LA
VALORIZZAZIONE
DEL CAPITALE
UMANO,
COSTITUITO DA
SOCI, CLIENTI
E COLLABORATORI
GL I AUGURI
D E L PRESIDENTE NAZIONALE
Alessandro Azzi
soci rappresentano, in una Banca di Credito Cooperativo
il patrimonio più prezioso. Essi, infatti sono i primi
clienti della Banca. Anzi, di più: ne sono i primi testimoni. Aderendo alla BCC e lavorando con essa, i soci esprimono un giudizio implicito sulla vitalità dell’impresa e sul suo
meritare fiducia. Inoltre i soci sono i primi fornitori di mezzi
propri, premessa dello sviluppo di qualsiasi azienda e coloro
che esercitano, nell’ambito della vita societaria, un’importante funzione di riscontro e
controllo della gestione. Per tali ragioni sono
convinto che i nostri soci siano la parte più
rilevante del nostro “capitale sociale”, fatto di
coesione, fiducia, capacità di servizio. Un
capitale che, non a caso, intendiamo accrescere e valorizzare.
Il numero dei soci delle Banche di Credito
Cooperativo è infatti aumentato negli ultimi
cinque anni di circa il 31% (oggi ad oltre 635) e
si moltiplicano le iniziative volte ad esplicitare
il vantaggio – che è di carattere economico, ma
anche “metaeconomico” (erogazione di servizi
relazionali, culturali, sociali) – di appartenere
alla compagine di una BCC. Quanto vale, ad esempio, essere
proprietario di una azienda di credito, e dunque poterla indirizzare e governare, in un momento in cui l’industria bancaria
concentra sempre di più il potere decisionale? Quanto conta
avere una banca autenticamente locale, che impiega le risorse
lì dove le raccoglie e conosce davvero, dal vivo, persone e territorio? E quale concreto impatto può avere il poter contare su
una banca che ha per obiettivo non il profitto, ma la promozione del benessere, si definisce “a responsabilità sociale” e
contribuisce stabilmente alle iniziative del territorio (nell’ultimo Bilancio Sociale e di Missione del Cooperativo sono state
I
I SOCI SONO
LA PARTE PIÙ
RILEVANTE
DEL NOSTRO
“CAPITALE
SOCIALE”,
FATTO DI
COESIONE,
FIDUCIA,
CAPACITÀ DI
SERVIZIO
3
L’ AVVOCATO
ALESSANDRO
AZZI
LA NOSTRA È
UNA “BANCA
DIFFERENTE”
CAPACE DI
RISPONDERE
MEGLIO DI
ALTRI ALLE
PICCOLE
GRANDI
ESIGENZE
DELLA GENTE
COMUNE,
NELLA VITA
COMUNE
censite quasi 45 mila iniziative per oltre 55 milioni di euro)?
Ritengo che tutto questo abbia un valore, anche se non
sempre facilmente monetizzabile. È allora importante rafforzare le relazioni tra la BCC e i suoi soci, dialogare, confrontarsi. Ed è per questo che “Banca Cremasca” con questa nuova
iniziativa editoriale ha dato vita non solo ad uno strumento di
informazione, di ascolto e cultura, ma anche e soprattutto ad
un veicolo “per parlare” e “per parlarsi”. E riaffermare il legame stretto, ed unico, che “Banca Cremasca” ha con i suoi soci
e - attraverso di loro - con la comunità locale. Anche grazie a
queste solide e profonde relazioni oggi il Credito Cooperativo
può proporsi all’attenzione dell’opinione pubblica italiana
come un soggetto economico sano ed in costante crescita.
Nel momento in cui le altre Banche faticano a ritagliarsi
spazi di mercato e, soprattutto, a definire una propria “identità” (cosa peraltro difficile in relazione ai molteplici processi di
fusione e ristrutturazione), le BCC accrescono raccolta, soci,
impieghi. Il motivo è semplice: le BCC hanno continuato a fare
quello che sanno fare al meglio da oltre cento anni: il “mestiere” di banca locale, di banca della comunità.
Nella nostra ultima Campagna di comunicazione di sistema
che il grande pubblico ha particolarmente apprezzato, abbiamo voluto enfatizzare il concetto di “banca differente” capace
di rispondere meglio di altri alle piccole/grandi esigenze della
gente comune, nella vita comune.
Questa differenza non è per noi solo uno slogan, ma una
realtà, un dato di fatto. Una diversità normativa e storica,
organizzativa e culturale. Per questo, uno strumento editoriale che faciliti la diffusione della cultura cooperativa è uno strumento utile e necessario. Particolarmente apprezzabile,
aggiungerei, in realtà - come Banca Cremasca - che hanno
saputo affrontare e superare difficoltà importanti, a margine
delle quali sappiamo esserci stati sguardi non proprio disinteressati di altre realtà creditizie estranee al Credito
Cooperativo. Ma Banca Cremasca oggi può e deve presentarsi
alla comunità del cremasco con la forza della propria storia e
con la passione del proprio lavoro quotidiano, un lavoro che ha
fatto crescere in tanti anni un intero territorio, con un rapporto di reciproca fiducia e di stretta partecipazione. Auguro quindi a questo nuovo periodico pieno successo e grande diffusione, nel solco della tradizione che fa del Credito Cooperativo un
punto di riferimento insostituibile per migliaia di soci, migliaia
di famiglie e imprese.
AVV. ALESSANDRO AZZI
4
È IMPORTANTE
RAFFORZARE LE
RELAZIONI TRA
LA BCC
E I SUOI SOCI,
DIALOGARE,
CONFRONTARSI
LA STORIA
Gli artefici di un “miracolo” tutto
cremasco sull’onda della Rerum Novarum
Le origini
in un contesto di diffusa miseria e disagio che, anche sotto
l’impulso del rinnovato impegno sociale sollecitato dall’ enciclica
Rerum Novarum del 1891, nel 1892
nasceva a Crema la Banca di Credito
Cooperativo. In realtà due erano gli istituti bancari che venivano fondati nel
nostro territorio: la Cassa Rurale di San
Bernardino e quella di Santa Maria
della Croce.
Tre sono gli artefici di questo ‘miracolo’ tutto cremasco: l’avvocato Carlo
Contini, ammiratore di Leone Wollemborg, il fondatore delle Casse Rurali
italiane, don Paolo Ghilardi, giovane
parroco di San Bernardino e don
Agostino Fasoli, anziano parroco di
Santa Maria. Tre figure diverse eppure
animate da una stessa visione sociale.
Ciò permise a Carlo Contini di farsi
promotore della nascita della Cassa
Rurale e, con l’appoggio entusiasta dei
due parroci, di apparire tra i fondatori
di entrambe le Banche. Anche la collaborazione tra i due parroci è profonda e
feconda: identico è lo statuto, ispirato
al modello ‘laico’ del Wollemborg e formulato insieme dai tre fondatori, iden-
E’
tico è lo spirito ‘imprenditoriale’ delle
due iniziative, identico l’impegno verso
la realizzazione di iniziative concrete di
supporto ai bisogni espressi dalle
comunità locali.
La collaborazione tra i due parroci e
l’avvocato liberale è così profonda e
duratura nel tempo, che si può ben dire
che nel 1892 nasce una sola Cassa
Rurale con due sedi e che la fusione
avvenuta nel 1990 è il felice compimento di un disegno avviato ben un secolo
prima.
Sin dal loro nascere, queste due
Casse Rurali si ritrovarono impegnate
insieme nel grande progetto del loro
comune fondatore, Carlo Contini. Dopo
la costituzione nel 1892 delle Casse
Rurali ed Artigiane di San Bernardino e
di Santa Maria della Croce, altri paesi
percorsero la medesima strada, in particolare Montodine della cui Cassa
Rurale ed Artigiana furono artefici due
sacerdoti: don Luigi Bombelli e don
Paolo Spoldi. Ma su questo torneremo,
in quanto il futuro della CRA di
GLI STATUTI
DELLE CASSE
RURALI ED
ARTIGIANE DI
S. BERNARDINO
E DI S. MARIA
5
Montodine si intreccerà con quello
delle Casse Rurarli di S. Bernardino e di
Santa Maria.
Dunque, nascita di numerosi istituti di credito e, in parte, parcellizzazione
degli stessi. È quindi con l’intento di
procedere al supporto dello sviluppo
delle singole CRA che nel 1893 viene
costituita la sezione lombarda della
Federazione delle Casse Rurali Italiane,
fondata da Leone Wollemborg nel
1887: Carlo Contini ne è il primo presidente e nel comitato fondatore spiccano proprio le figure di alcuni soci fondatori delle due Casse cremasche.
Ancora una volta le Casse Rurali
di San Bernardino e di Santa Maria
della Croce superano insieme le
drammatiche divergenze politiche del
tempo, prestando particolare attenzione ai fattori di sinergia e di convergenza. Coerenza dunque con lo statuto delle Banche di Credito
Cooperativo che all’articolo 18 così
recita: “Nell’esercizio della sua attività, la società si ispira ai principi della
Carlo Contini, don Ghilardi, don Fasoli
i fondatori della CRA di S. Bernardino S. Maria
dottrina sociale cristiana ed ai
principi cooperativi della mutualità
senza fini di speculazione privata.
Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli
appartenenti alle comunità locali
nelle operazioni e nei servizi di banca,
perseguendo il miglioramento delle
condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi”.
Convergenza rivolta ad un solido
obiettivo solidaristico. L’idea di integrazione tra le Casse Rurali portata
avanti dalle due piccole istituzioni cremasche era assai lungimirante, ma
precorreva i tempi: bisognerà attendere i nostri giorni infatti perché venga
compresa la validità di quella intuizione originaria. Inizialmente le Casse
Rurali rappresentavano organizzazioni
ove lo spontaneismo, l’entusiasmo e il
volontariato supplivano, con pieno
successo, alle enormi carenze finanziarie e organizzative. Se da un lato la
mancanza di un capitale iniziale rappresentava un problema talvolta insormontabile e che non di rado conduceva
le pur volenterose Casse a chiudere i
battenti a pochi anni dalla loro nascita,
dall’altro quello organizzativo non era
da meno; gran parte dei loro soci infatti, per lo più di origine contadina, pote-
va vantare a malapena una modesta
cultura scolastica e nessuna cultura o
nozione bancaria: eppure a queste
compagini sociali è da ascriversi il
merito di esprimere i vertici che seppero far grande il movimento.
Il problema del finanziamento iniziale fu risolto grazie all’apporto spontaneo della società di Mutuo Soccorso
degli Operai di Crema e dei conti
Vimercati-Sanseverino, originari di S.
Bernardino e amici dell’avv. Carlo
Contini; le due Casse, dunque, poterono muovere con sufficiente sicurezza i
loro primi passi. Il successo dell’iniziativa fu grandissimo. In pochi anni la
compagine sociale acquistò una dimensione rilevante, così come altrettanto
rilevante fu, almeno in rapporto alla
dimensione economica delle due Casse,
l’ammontare dei crediti concessi ai soci.
Gli anni
delle guerre
I primi vent’anni di vita delle due
Casse Rurali sono però caratterizzati
dall’esiguità del risultato economico e
dalla lentezza con la quale le due realtà bancarie raggiungono una adeguata
capacità di autofinanziamento: nel
1915 la guerra è ormai alle porte.
Innumerevoli sono gli agricoltori e gli
artigiani che hanno avuto l’opportunità - grazie alle Casse Rurali - di comprare il podere che lavoravano o la
casa dove vivevano, nonché di permettere ai propri figli di completare studi
superiori e di raggiungere uno standard economico e sociale precluso ai
loro genitori. La loro dimensione, tuttavia è irrilevante; nonostante ciò è
grazie alla capillarità della loro diffusione che il ‘fenomeno’ delle Casse
incide in misura importante sullo sviluppo economico delle aree rurali.
Nel 1922, quando ancora non sono
completamente spenti gli echi del
drammatico evento bellico, le Casse
Rurali in Italia sono ormai 3.540. È il
massimo numero raggiunto. In quello
stesso anno nasce, su impulso di don
Francesco Ghisoni, la “Cassa Rurale di
depositi e prestiti di Sergnano e paesi
limitrofi”. La banca nasce sotto uno spirito marcatamente cattolico. Il credito è
concesso ai soli soci e per essere socio è
indispensabile “essere ossequiente alla
religione cattolica”. Il territorio di riferimento della banca supera i confini del
campanile sergnanese estendendosi
anche a Casale Cremasco, Pianengo e
Vidolasco.
Il movimento, sul fronte politico,
LO STATUTO
DELLA CASSA
RURALE ED
ARTIGIANA DI
SERGNANO E
LO STATUTO
CONSEGUENTE LA
FUSIONE CON LA
CASSA RURALE
ED ARTIGIANA DI
CASALE CR.
6
La Cassa Rurale di Sergnano
promossa dal sacerdote don Ghisoni
vuole mantenersi indipendente dal
regime fascista, così gli anni tra le due
guerre diventano i più difficili per il
movimento delle Casse Rurali: tre istituti ogni quattro si trovano in difficoltà nel
coniugare pienamente lo spirito solidaristico con la logica imprenditoriale, così
come avevano insegnato Wollemborg e
Contini.
Le nostre quattro Casse Rurali non
fallirono e riuscirono a superare ogni
difficoltà e ad approdare al secondo
dopoguerra piccole, ma solide, fortemente ancorate al localismo che le
caratterizzava, pronte ad impegnarsi
nell’opera di ricostruzione.
Negli anni immediatamente successivi al dopoguerra, la Cassa Rurale di S.
Bernardino e, indirettamente, anche
quella di Sergnano, furono guidate dalla
figura vulcanica e controversa di
Giambattista Lucini.
Agli inizi degli anni Sessanta Lucini
si fa promotore di una Cassa Rurale a
Casale Cremasco che nasce nel 1964,
conta 47 soci e Tarcisio Regazzetti ne è il
primo presidente.
Le prime
fusioni
la chiusura o la crisi di realtà come
della Pan Electric, la Canavese, la
Marson, l’Olivetti e la Ferriera), le
quattro Casse Rurali presenti sul territorio sono invece segnate dal successo
alla cui base è il loro medesimo spirito
sociale nonché la capacità di essere
impresa. Tuttavia il grande sogno di
integrazione fra le casse cremasche
che avevano condiviso don Paolo
Ghilardi, don Agostino Fasoli e l’avvocato Carlo Contini sembra dimenticato
in un cassetto: in realtà non è così. Nel
1969 viene ripreso il disegno unificatore riuscendo nell’operazione di fusione
delle Casse Rurali di San Bernardino,
Sergnano e Casale Cremasco.
Tale strategia prosegue anche negli
anni seguenti quando, causa le ricorrenti crisi che si succedono nel territorio coinvolgono in misura rilevante
anche le Casse Rurali che avevano
sempre perseguito l’intento di assicurare il credito necessario alla piccola
imprenditoria, spesso travolta dal fallimento. In modo particolare l’impossibilità di parte della clientela di rientrare nei crediti ottenuti mette in difficoltà il sistema delle Casse Rurali. Unica
soluzione possibile per superare tale
momento di crisi l’unione delle forze.
In anni difficili che vedono crolli
economici inattesi e drammatici (quali
LO STATUTO
OTTENUTO A
SEGUITO DELLA
FUSIONE DELLE
CRA DI S.
BERNARDINO,
SERGNANO E
CASALE.
LO STATUTO
DELLA BANCA DI
CREDITO
COOPERATIVO DI
CREMA
7
Nel 1990 si procedette alla fusione
tra le due principali Casse del territorio
cremasco, dando origine alla Banca di
Credito Cooperativo di Crema. Al
momento della nascita, i crediti erogati dalla BCC assommano a circa 90
miliardi, ma in quello stesso anno, il
patrimonio libero della banca è ampiamente superiore ai 20 miliardi.
Tuttavia per favorire la crescita della
banca è necessario rafforzarne la
struttura, contenendo il rischio e consolidando la consistenza del suo patrimonio. È quanto avviene negli anni
1990-98, periodo durante il quale la
nuova banca si è impegnata in quella
dimensione economica e patrimoniale
indispensabile per permetterle di
riprendere le redini del suo storico
disegno volto alla integrazione del
Credito Cooperativo cremasco. Questo
progetto appare sempre presente nelle
riunioni del Consiglio di amministrazione della Banca il quale persegue
l’intento di coinvolgere in questa prospettiva anche gli altri istituti di credito analoghi presenti sul territorio, ma
ancora una volta il ‘sogno’ del fondatore delle Casse Rurali cremasche, Carlo
Contini, sembra precorrere i tempi.
Durante questi anni il Consiglio di
Don Luigi Bombelli e don Paolo Spoldi
fondano la Cassa Rurale di Montodine
vamente dall’ing. Francesco
Giroletti, si impegna nel rafforzamento
economico e patrimoniale della banca.
Tale impegno ha dato i suoi meritati
frutti permettendo così alla BCC di
passare da una politica di consolidamento ad una politica di espansione
commerciale e territoriale.
Gli anni del consolidamento vedono la BCC rafforzare la sua presenza
commerciale sul territorio e avviare l’iter per la realizzazione di una nuova
sede proporzionata alle dimensioni
assunte dalla banca anche perché l’istituto bancario ha ormai raggiunto gli
obiettivi prefissati.
La Bcc di
Montodine
Tornano dunque gli antichi propositi, gli intenti di fusione con realtà
bancarie analoghe. In questa prospettiva si inserisce l’importante operazione
di fusione della BCC di Crema con la
BCC di Montodine, altro storico istituto
bancario
del
territorio.
Ripercorriamone brevemente le vicende storiche.
Don Luigi Bombelli (classe 1877)
era curato ad Izano e lì aveva potuto
apprezzare i vantaggi apportati alla
popolazione dalla locale Cassa
Rurale. Nominato coadiutore a
Montodine nel 1908, raccolse intorno
a sé quelle persone che già erano propense a tentare questa strada e tra
queste don Paolo Spoldi, nativo di
Montodine. Così il 30 aprile 1909
presso il Comune di Montodine si
procedette alla fondazione della
Cassa Rurale il cui scopo si inseriva
pienamente nel solco delle Rurali,
ossia promuovere il miglioramento
morale ed economico dei suoi soci
mediante operazioni di credito.
La CRA di Montodine si rivela subito istituto solido e in crescita, dai 72
soci e dalle 72 lire del 1909 si passa nel
1920 a 101 soci e ad un capitale sociale
di 278 lire con un ammontare di impieghi di 325.485 lire in operazioni prestiti. La Cassa Rurale di Montodine cresce nel tempo e, affrontando le diverse
situazioni di crisi dettate dai periodi di
guerra, affronta gli anni Settanta, con
una situazione decisamente florida sia
per quanto riguarda l’aspetto economico che per l’organico in forza alla
banca. Gli anni Ottanta segnano un
boom nel campo della sponsorizzazione della CRA per le attività culturali,
sportive e religiose. L’appalto della
LO STATUTO
DELLA CRA DI
MONTODINE
E L’ATTUALE
DELLA BANCA
CREMASCA
8
Tesoreria comunale di Montodine
ribadisce l’inscindibile legame della
banca con la comunità, inscindibilità
che significa anche volontà di sviluppo
e di consolidamento nel territorio.
La Banca
Cremasca
È quindi l’incontro tra due BCC
solide e ben inserite nel tessuto socioeconomico cremasco quello che si
realizza nel 2000. Banca di Credito
Cooperativo di Crema, presieduta
dall’ing. Francesco Giroletti e diretta
dal dott. Franco Conti, e Banca di
Credito Cooperativo di Montodine,
presieduta dal sig. Giuseppe Capellini
e diretta dal rag. Mauro Regazzetti,
con atto notarile del notaio Gianni
Barbaglio si fondono facendo nascere
la Banca Cremasca Credito
Cooperativo che vede i natali il 27
dicembre 2000.
Ciò che la Banca Cremasca Credito
Cooperativo non intende mutare sono
i criteri di gestione, improntati al
sostegno dell’economia locale nell’ot-
PRODOTTI E SERVIZI
Competenza e professionalità
prestate in un rapporto umano
l forte radicamento sul territorio e la profonda conoscenza della zona di operatività, unitamente all’appartenenza a un grande gruppo di
banche – il sistema delle
Banche di Credito Cooperativo,
il Melograno – pongono Banca
Cremasca nella condizione di
offrire ai propri soci e clienti
una variegata e pressoché completa gamma di servizi finanziari. Assicurando, oltre a competenza e professionalità, un’assistenza personalizzata, declinata
dal rapporto umano che ancora
contraddistingue le prestazioni
delle BCC, banche locali a diretto contatto con la realtà e la vita
quotidiana dei loro clienti.
Al riguardo Banca Cremasca
ha compiuto passi significativi,
riqualificando la struttura e
l’offerta di strumenti, per
rispondere con facilità sia alle
esigenze di cosiddetti investitori fai-da-te, o comunque poco
propensi a distaccarsi da investimenti di tipo tradizionale,
che quelli alla ricerca di un
I
punto di riferimento sicuro
presso cui depositare i propri
risparmi.
“Di fronte a un’offerta variegata e sempre più spesso sofisticata di strumenti finanziari –
osserva
infatti
Giuseppe
Giroletti, responsabile dell’ufficio titoli centrale di Banca
Cremasca – la scelta di dove e
come investire i propri risparmi
si presenta di tempo in tempo
più delicata. Per questo i consulenti presenti nelle nostre filiali
offrono un’assistenza personalizzata, adeguata alle necessità
e coerente con gli obiettivi di
investimento manifestati dal
cliente.”
Agli investitori “fai-da-te”
vengono proposti servizi di
negoziazione e raccolta ordini
su titoli di Stato, titoli obbligazionari e titoli azionari italiani
ed esteri – attraverso le strutture
qualificate
dell’Istituto
Centrale delle Casse Rurali ed
Artigiane - ICCREA BANCA
SpA – nonché, a brevissimo,
servizi di trading on line.
Mentre gli investitori disposti
ad affidarsi alle competenze e
professionalità di operatori
esperti vengono affiancati nella
ricerca della soluzione ottimale
per le esigenze d’investimento
espresse.
“Lasciando a margine le operazioni di Pronti Contro
Termine (PCT) che sembrano
rispondere a necessità di investimento di brevissima durata a
scapito di opportunità di rendimento altrettanto sicure e più
elevate
–
rileva
ancora
Giuseppe Giroletti – nell’ambito dei processi di investimento,
ormai tramontato il successo
dei libretti di deposito a risparmio e dei certificati di deposito,
la nostra clientela con profilo di
rischio modesto tende a privilegiare le nostre obbligazioni
bancarie.”
Tali obbligazioni, spiega,
vengono costruite e proposte
sulla base delle richieste raccolte dai nostri consulenti e, oltre
a garantire certezza nel rimborso del capitale investito, offro-
Costruiamo insieme il Vostro risparmio
OBBLIGAZIONI
A TASSO FISSO E VARIABILE
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Investimenti per i clienti “fai da te”
e per quelli più esigenti
no in genere rendimenti fissi
o variabili interessanti e, spesso, periodicità di pagamento
delle cedole interessi più brevi.
“Qualora invece il cliente
voglia delegare le scelte di investimento in titoli e valori mobiliari e affidare i propri risparmi
a operatori finanziari qualificati – sottolinea il responsabile
dell’ufficio titoli centrale –
Banca Cremasca, tramite Aureo
Gestioni SGR e ROBECO, è in
grado di offrire un ampio ventaglio di possibilità di investimento: in Fondi Comuni,
Gestioni Patrimoniali, anche a
capitale protetto e Sicav, attraverso le quali è possibile coprire ogni esigenza di investimento per qualsiasi livello di
rischio, rendimento e liquidabilità l’investitore voglia assumere. Senza contare che anche le
modalità di sottoscrizione con
Piani di Accumulo (Pac) o versamenti unici (Pic) possono
essere sapientemente dosate
dai nostri consulenti per meglio
modellare le soluzioni agli
obiettivi del cliente.”
Altrettanto variegata è poi la
gamma dei cosiddetti prodotti
di base, sempre nell’ottica di rispondere ai bisogni delle comunità e delle aziende locali
tenendo, nell’ambito della progressiva globalizzazione, in
altissima considerazione le
necessità delle singole persone.
Ottemperando allo spirito che
contraddistingue le BCC, banche locali al servizio dei clienti
della propria città, vicine alla
vita quotidiana di tutti.
Il ragionier Angelo Soldati,
responsabile della filiale di
Santa Maria, ricorda alcuni dei
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servizi più comuni ed utilizzati.
Il conto corrente, che è un
deposito di denaro presso la
Banca dal quale il correntista
può effettuare prelievi totali o
parziali, in qualunque momento, tramite assegni, carte di credito-debito e/o disposizioni
impartite alla Banca (ad esempio bonifici).
“Banca Cremasca – spiega al
riguardo Soldati – offre diverse
convenzioni, adattabili a qualsiasi esigenza, relativamente
alle condizioni (tassi di interesse e spese).”
Il Deposito titoli, aperto per
la custodia e l’amministrazione
di titoli e/o altri valori, acquistati direttamente dalla Banca
Cremasca e/o sui mercati finanziari (Obbligazioni emesse dalla
Banca stessa, dallo Stato o da
altri emittenti-azioni, operazio-
La ricca gamma
dei prodotti di base
ni di “pronti contro termine”, ecc.). Con un costo sicuramente concorrenziale – puntualizza il responsabile – Banca
Cremasca è in grado di gestire
tutte le pratiche inerenti la
custodia e l’amministrazione
dei titoli acquistati: accredito
automatico in conto delle cedole interesse maturate e dei titoli
in scadenza, aumenti di capitale, stacco dei dividendi azionari....”
I Libretti di Risparmio –
nominativi o al portatore, liberi
o vincolati – che fruttano interessi sulle somme depositate.
“Si tratta di forme di deposito –
spiega Soldati – meno elastiche
rispetto al conto corrente, in
quanto è necessario recarsi in
Banca per effettuare ogni operazione (deposito, prelievo,
estinzione) che deve essere
necessariamente registrata sul
libretto stesso.”
I Certificati di Deposito,
ovvero il deposito presso la
Banca di una somma vincolata
da un minimo di 3 mesi a un
massimo di 60 mesi. “È uno
strumento sempre meno utilizzato – fa osservare – in seguito
all’inasprimento delle aliquote
fiscali (giugno 1996) aumentate
dal 12,5% al 27% per le scaden-
ze superiori ai 18 mesi.”
Nell’ambito poi delle Carte
di Debito, Banca Cremasca
mette a disposizione dei suoi
clienti la Tessera Bancomat:
moderno strumento che consente di prelevare somme di
denaro a qualsiasi ora, gratuitamente presso tutti gli sportelli
automatici delle Banche di
Credito Cooperativo. Attualmente la tessera è disponibile
gratuitamente.
È possibile inoltre disporre
della Tessera Pagobancomat,
che in aggiunta alle funzioni
elencate consente di effettuare
operazioni di pagamento presso
tutti gli esercizi convenzionati
senza la necessità di consegnare
materialmente il denaro ed
anche effettuare pagamenti di
pedaggi autostradali (Fast Pay).
L’importo della spesa effettuata
viene addebitato direttamente
in conto corrente. Per l’analogo
utilizzo all’estero è stata
approntata la Tessera Europay.
Per effettuare acquisti presso
esercizi-negozi convenzionati
(circuiti VISA e MASTERCARD) è inoltre disponibile
anche la Carta di Credito.
“Pratiche e funzionali – fa
osservare il ragionier Soldati –
le carte di credito/debito garan-
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tiscono sicurezza negli acquisti
in quanto eliminano tutti i
rischi connessi alla gestione del
denaro contante (furti, perdita,
errori nei calcoli dei resti...).”
Specie con l’avvento dell’Euro,
visti i prezzi espressi in decimali, l’utilizzo delle tessere sopra
descritte è sempre più consigliato.
Altra importante opportunità è il Servizio domiciliazione
bollette, con il quale la Banca
assume l’incarico di pagare
direttamente all’Ente emittente
(ENEL, TELECOM...) le fatture
emesse, addebitando direttamente il conto corrente senza
alcuna spesa ed alle scadenze
indicate sulle fatture stesse. “È
un servizio estremamente
comodo – sottolinea il responsabile – che elimina le perdite
di tempo relative alle code presso banche e/o uffici postali e
l’onere di ricordare le scadenze.”
Molto importante è poi l’introduzione del servizio Home
Banking, che consente di accedere a tutte le informazioni
relative al proprio conto corrente e/o disporre delle somme
presenti direttamente da casa o
da qualsiasi località (è sufficiente collegarsi attraverso
Mutui e finanziamenti di ogni tipo.
Gli innovativi Fondi individuali di pensione
computer, cellulare...).
Completano la vasta gamma
dei servizi offerti dalla Banca
l’accredito pensioni, mutui per
ogni esigenza e finanziamenti
di qualsiasi tipo. “Il Mutuo Casa
– sottolinea in particolare il
ragionier Soldati – agevola ogni
forma di investimento immobiliare, come pure tutti i lavori di
manutenzione per i quali sono
previste agevolazioni fiscali.”
Per l’acquisto, costruzione o
ristrutturazione c’è la possibilità di scegliere tra mutui a tasso
fisso, variabile o misto, per una
durata fino a 30 anni. Sempre
nella prospettiva di dare risposte adeguate alle esigenze della
clientela, Banca Cremasca ha
promosso lo sviluppo anche del
settore assicurativo.
Anche questo ufficio, di cui è
responsabile Marco Zoni, mette
a disposizione dei clienti, privati e aziende, una vasta gamma
di prodotti. “L’obiettivo – spiega Zoni – è di offrire, attraverso
i consulenti di filiale, un servizio di qualità, in grado di contribuire a tutelare i clienti dai
rischi quotidiani.”
Con l’ausilio di ASSIMOCOVITA, BCCVITA, HELVETIAVITA e di ASSIMOCO SPA per
il ramo danni, l’attività del settore si svolge nell’ambito tradizionale della Protezione – con
le coperture assicurative ramo
danni (fabbricati, attività artigianali, commerciali, infortuni,
malattie responsabilità civile...)
– ma anche in quello nuovo
della Previdenza, attraverso lo
studio di piani pensionistici
personalizzati che spaziano
dalle classiche polizze che mirano alla costituzione di una rendita vitalizia (anche reversibile)
agli innovativi F.I.P. (Fondi
individuali
di
pensione).
“Questi, insieme alle classiche
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polizze a garanzia della vita –
puntualizza Marco Zoni – sono
gli unici prodotti per i quali
viene riconosciuto un beneficio
fiscale.”
Ampio spazio ha trovato e
ancora molto ne troverà, il settore degli Investimenti. “I prodotti offerti – specifica Zoni –
vanno dalle polizze di accumulo
con garanzia del capitale e rendimento minimo garantito, alle
più innovative polizze Index
Linked che consentono (con
versamenti anche minimi) di
sfruttare gli andamenti dei
mercati (rialzi o ribassi) con la
tranquillità della protezione del
capitale investito.” L’obiettivo è
quello di dare tranquillità e certezze agli investitori.
Presso Banca Cremasca, insomma, il cliente può trovare la
soluzione ai suoi bisogni, e un
unico interlocutore per tutte le
sue necessità.
PE R SOCIALIZZARE
Le molte iniziative di aggregazione che
favoriscono lo spirito di partecipazione
ella vita della nostra banca ci
sono momenti in cui il legame
tra l’Istituto e i soci, binomio
inscindibile, viene valorizzato in modo
particolare. Per la Banca Cremasca
infatti il socio, legato al suo territorio,
rappresenta il punto di partenza per lo
sviluppo sociale e culturale.
In periodi in cui le tecnologie
avvicinano persone distanti centinaia
di chilometri eliminando tuttavia il
contatto fisico, è sempre più necessario rivedere e rafforzare la forma relazionale che ha sempre contraddistinto
la vita quotidiana dei nostri piccoli
centri.
In questo quadro le iniziative di
aggregazione che vengono intraprese
dall’Istituto sono proprio rivolte a
richiamare e rinforzare lo spirito di
adesione e di partecipazione che è tipico del movimento del Credito Cooperativo.
Da sempre l’attività della nostra
Banca è legata profondamente al
patrimonio artistico e culturale del
nostro territorio. Da più di cento anni
abbiamo contribuito allo sviluppo di
molti progetti: significativi interventi
nel sociale, importanti contributi a
enti locali, restauro di opere d’arte,
N
ristrutturazione di monumenti storici
e numerose manifestazioni culturali e
ricreative.
Così, iniziative che sembrerebbero
normali attività di tempo libero assumono importanti risvolti a favore dell’integrazione e lo sviluppo delle
nostre aree.
Diamo ora relazione di alcune iniziative considerate tra le più significative fra quelle realizzate nel corso degli
ultimi dodici mesi.
La festa
del socio
Sul successo della prima giornata
del socio svoltasi a Cremona, proseguendo in una iniziativa della ex Banca
di Credito Cooperativo di Montodine,
si è voluto celebrare il 22 settembre
2002, la seconda Festa del Socio con
destinazione Mantova.
Otto pullman con quattrocento
partecipanti sono partiti per visitare
questa splendida città lombarda, sulle
rive del Mincio, senza lasciarsi “scappare” un eccezionale evento culturale,
la mostra “La Celeste Galleria: Il trionfo dei Gonzaga”.
L’importante e nobile casato mantovano riuscì, durante la sua Signoria
(XVI-XVII secolo), a collezionare e a
commissionare ai più famosi artisti un
eccezionale numero di capolavori al
punto che la sua collezione divenne,
nel terzo decennio del Seicento, la più
leggendaria d’Europa. Era protetta nel
Palazzo Ducale, trasformato negli anni
proprio per conservarla. La collezione
venne in seguito svenduta per una
serie di sfortunate circostanze e si disperse per l’Europa.
La mostra, visitata dalla nostra
compagine sociale, con molte difficoltà e ritardi per l’impressionante
affluenza di pubblico, è stata allestita
richiamando da tutto il mondo, le
opere elencate nell’ultimo inventario
superstite della collezione ducale,
redatto tra il 1626 ed il 1627; da qui la
possibilità di ammirare i capolavori
del Mantegna, Lotto, Correggio, Giulio
Romano,
Tiziano,
Tintoretto,
Guercino, Guido Reni, Baglione, Fetti
e Rubens nonché le eccezionali fusioni
in bronzo, cammei, cristalli di rocca,
reliquari, oreficerie, armi e cimeli
musicali.
VEDUTA
DI MANTOVA
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Una visita culturale alla mostra
dei Gonzaga a Mantova
Conclusa la visita guidata della
città, gli 8 pullman sono ripartiti verso
i colli morenici in quel di Volta
Mantovana dove, presso il ristorante
Villa Boselli, i soci hanno potuto
degustare alcuni piatti tipici.
…Tortello di zucca o tortello cremasco? A voi l’ardua sentenza…
Ma la giornata non è terminata
nella terra di Virgilio perché nel rientro, il Teatro Sociale di Soresina ha
ospitato la chiusura della seconda
Festa del Socio con uno spettacolo di
musica e cabaret. Accomodati nella
miniatura del Teatro della Scala (così
viene definito a seguito della somiglianza di questo splendido gioiello
architettonico con il famosissimo teatro di Milano) abbiamo ascoltando le
simpatiche battute dell’imitatore
Sergio Sormani, che spaziando con la
voce, ha incontrato i vari personaggi
famosi, ha fatto poi da contorno la
sempre verde cantante Wilma De
Angelis.
Il Presidente Ing. Giroletti, a nome
dell’Istituto, ha voluto premiare, nell’intervallo dello spettacolo, con un
piatto d’argento, il Sig. Mario Moretti
di Sergnano in qualità di socio più
“anziano” della Banca presente alla
giornata del socio, alla quale è associato da cinquant’anni: dal lontano 12
luglio 1952.
Il rientro alle proprie abitazioni è
giunto in tarda serata: una lunga ed
intensa giornata che rimarrà nei bei
ricordi della nostra Banca Cremasca.
Melodie
sotto l’albero
Il connubio teatro e Banca
Cremasca nel corso dell’anno ha una
parentesi importante durante la giornata di Santo Stefano.
Entrato ormai nelle tradizionali
manifestazioni dell’Istituto, il concerto melodico è giunto, il 26 dicembre
2002, alla sua VI edizione, ottenendo
un successo di pubblico ed una critica positiva da parte degli addetti ai
lavori.
Il Teatro San Domenico gremito in
ogni ordine di posto ha potuto far assaporare le finezze di tre giovani cantanti: il
soprano mongolo Urantstasetseg Urtansan, il tenore Alberto Jelmoni ed il baritono Silvio Zanon accompagnati al pianoforte dal tocco magico del Maestro
Marzagaglia, direttore artistico del Club
Amici della Lirica.
Questa associazione culturale ha, sin
dall’inizio delle manifestazioni, collaborato curando l’importante programma di
sala e cercando in tal senso di chiamare a
calcare il palcoscenico giovani artisti ma
con elevate doti. Un’importante esempio
di quanto la nostra banca compie per la
crescita della cultura locale.
Così il 26 dicembre alle 16,30 dopo il
saluto del Presidente Ing. Giroletti a S.E.
I SOCI
AL TEATRO
SOCIALE
DI SORESINA
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Il concerto di Santo Stefano
in un San Domenico gremito
il Vescovo Monsignor Paravisi e alle
varie autorità presenti in platea il concerto ha preso il via.
La Sig.ra Luciana Stringo ha potuto
presentare con maestria nella prima
parte le opere di Leoncavallo, Offenbach,
Giordano,
Marzagaglia,
Rossini,
Bernstein, Mascagni, Puccini e nella
seconda quelle di Tosti, Mozart,
Janstannorv, De Curtis e Verdi.
Le varie melodie si sono susseguite
con un ritmo incalzante e grande impegno degli interpreti. Al termine del programma nella più cordiale e informale
delle situazioni il maestro Marzagaglia ed
i cantanti si sono generosamente esibiti
in motivi natalizi ed in alcuni fuori programma che hanno entusiasmato i presenti strappando ad ogni pezzo scroscianti applausi. Un pomeriggio di festa all’insegna della buona musica e del divertimento.
In viaggio
con Banca
Cremasca
Questo è il titolo del libretto
proposto dall’Istituto per promuovere una serie di viaggi per i soci.
Sfogliando le sue pagine ci si
accorge che molti sono le possibili-
tà offerte, con contributi dati dalla
Banca, per trascorrere brevi periodi o lunghi soggiorni in località
nazionali o estere.
Ben 10 scelte: dal tipico sog-
giorno rilassante
in Liguria alla più
movimentata
vacanza
in
Turchia,
dalla
possibilità
di
assaporare
il
caldo sole delle
spiagge spagnole,
tunisine ed egiziane alla visita di
tre
importanti
città
toscane:
Firenze, Siena e
Pisa tra arte e storia. Così circa 370
clienti - soci,
accompagnati o
anche singolarmente,
hanno
potuto trascorrere periodi all’insegna del divertimento della cultura e della socializzazione.
Tutto questo
fa parte della
nostra filosofia:
migliorare la qualità della vita nel
nostro territorio, attraverso interventi mirati a promuovere iniziative sociali, culturali e artistiche da
più di cento anni. E continueremo
a farlo!
GLI INTERPRETI
DEL CONCERTO
DI SANTO
STEFANO
15
Durante l’assemblea del 2002
una medaglia d’oro a 24 irriducibili
Soci
per 25 anni:
quale onore!
Come è tradizione la Banca
Cremasca in occasione dell’annuale Assemblea premia i Soci la
cui fedeltà all’Istituto ha raggiunto i 25 anni di adesione. Così
è stato durante l’assemblea svoltasi
presso
il
Podere
Ombrianello il 19 maggio 2002.
Ventiquattro soci, entrati in
compagine sociale nel 1976, sono
stati premiati dal Presidente con
una pergamena ricordo ed una
medaglia d’oro.
Il Presidente nell’occasione
ha sottolineato l’importanza
della coesione e della fedeltà
espressa all’Istituto. Ancora una
felicitazione ai fedeli dell’Istituto
rappresentati dai signori e
signore:
Agardi Paolo, Albergoni
Giulio, Bianchi Andrea, Bonizzi
Francesca Romana, Bressanelli
Giuseppe,
Castelli
Angelo,
Chiesa Gian Pietro, Coloberti
Francesco, Conti Anna Maria,
Coti Zelati Elsa, Cremonesi
Franco,
Gennari
Angelo,
Landolfi Angela, Leva Agostino,
Ogliari Albertina, Parati Andrea,
Piacentini Guido, Sangiovanni
Tersilla, Scarpelli Maria,
LA
PREMIAZIONE
DEI SOCI
ALL’ASSEMBLEA
DEL MAGGIO
2002
Scorsetti Lorenza, Soldati Felice,
Torrazzi Ferdinando, Torrazzi
Maria Teresa, Torsa Maria Pia.
NOTIZIARIO PER I SOCI
Direttore responsabile
Angelo Lorenzetti
Coordinatore editoriale
Luca Mantovani
Comitato di redazione
Francesco Giroletti, Giuseppe Capellini
Giuseppe Bossi, Lamberto Brambati,
Cesare Oliviero Castelli, Franco Conti
Editore: Banca Cremasca s.c.r.l.
via Brescia 31/a CREMA
Registrazione del Tribunale di Crema n. 128 del 20.1.2003
Progetto grafico: Torst-Crema
Stampa: Industria Grafica Editoriale Pizzorni
via Castelleone 152 - CREMONA
16
Associato all’USPI
IL CREDITO COOPERATIVO NON TI LASCIA MAI SOLO
• Perché è lì dove sei tu. Il Credito
Cooperativo è una banca fatta dall’unione di
centinaia di banche locali, con 3.100 sportelli
distribuiti in tutta Italia.
• Perché finanzia uno sviluppo sostenibile. Il
Credito Cooperativo dà credito all’economia
reale, soprattutto quella delle famiglie, delle
micro, piccole e medie imprese. Nel 2001 ha
investito 49 miliardi di euro per la crescita e lo
sviluppo, per creare nuovi posti di lavoro, per
generare ricchezza. Anche a vantaggio delle
generazioni future.
• Perché promuove la crescita sociale e civile.
Il Credito Cooperativo dà fiducia ai tuoi progetti e a quelli del mondo in cui vivi. Nel 2001
ha messo a disposizione delle comunità locali
55 milioni di euro, rendendo possibili oltre
44.750 iniziative. Per la cultura, l’arte, l’ambiente, lo sport, la sanità e la protezione civile.
• Perché è una banca fatta di persone, per le
persone. Oltre 600 mila soci, più di 4 milioni di
clienti, 25 mila collaboratori. Così sappiamo
esserti vicino, proprio come ti aspetti.
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