Editoriale BANCA CREMASCA
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Editoriale BANCA CREMASCA
NOTIZIARIO PER I SOCI DA PIÙ DI 100 ANNI COMPETENZA E PROFESSIONALITÀ PRESTATE IN UN RAPPORTO UMANO Numero 1 Anno primo marzo 2003 Marzo 2003. Spedizione in A.P. - 70% - Cremona in questo NUMERO • La parola al Presidente • Più di cento anni di storia • Prodotti e servizi • La banca socializza SEDE LEGALE SEDE AMMINISTRATIVA Crema - v.le Santa Maria, 23 Tel. 0373 897511 Crema - via Brescia, 31/A Tel. 0373 899011 Filiali Crema - Santa Maria Crema - San Bernardino Viale Santa Maria della Croce, 23/a Via Brescia, 31/a Tel. 0373 897511 - Fax 0373 83573 Tel. 0373 899011 - Fax 0373 83253 CAB 56842 CAB 56840 Crema - San Bartolomeo Crema - Piazza Fulcheria Via del Macello, 14 P.zza Fulcheria, 19/a Tel. 0373 83833 - Fax 0373 80338 Tel. 0373 204525 - Fax 0373 201452 CAB 56844 CAB 56845 Crema - Borgo San Pietro Crema - Ombriano Via Borgo San Pietro Via D’Andrea, 15/a Tel. 0373 86265 - Fax 0373 83265 Tel. 0373 230400 - Fax 0373 230388 CAB 56841 CAB 56843 Campagnola Cremasca Casale Cremasco Via Ponte Rino, 5 Via Roma, 40 Tel. 0373 750158 - Fax 0373 750133 Tel. 0373 41133 - Fax 0373 455145 CAB 83770 CAB 56720 Credera Rubbiano Gombito P.zza Europa, 7 Strada Provinciale Adda, 3 Tel. 0373 615018 - Fax 0373 615128 Tel. e Fax 0374 350427 CAB 56830 CAB 57380 Madignano Montodine Via Libertà, 14 Via Cavour, 11 Tel. 0373 658000 - Fax 0373 65740 Tel. 0373 242400 - Fax 0373 242144 CAB 57330 CAB 56920 Pianengo Sergnano Via Roma, 48 Via Rimembranze, 20 Tel. 0373 74312 - Fax 0373 74844 Tel. 0373 41841 - Fax 0373 419433 CAB 57020 CAB 57150 Trescore Cremasco P.zza della Chiesa Tel. 0373 274444 - Fax 0373 274190 CAB 57260 CODICE ABI 07076 La parola al presidente UN NUOVO STRUMENTO Francesco Giroletti ari Soci, è con ottimismo e fiducia che mi accingo a presentarvi questa importante iniziativa editoriale fortemente voluta dal Consiglio di Amministrazione, il cui scopo è quello di realizzare un “ponte” tra l’Istituto bancario e la realtà territoriale a cui apparteniamo, rafforzando il già solido rapporto fra i diversi soggetti. La volontà di informare, accrescere le varie conoscenze (sociali, culturali, economiche) è cosa doverosa, da noi perseguita con lo stile sobrio che ci ha sempre contraddistinti. Il periodico “Banca Cremasca - notiziario per i Soci” è un mezzo per continuare a migliorare questo percorso. Come avrete potuto osservare, in copertina è raffigurato il bozzetto della nuova Sede della banca che si sta edificando in p.zza Garibaldi, illustrazione più volte ripresa nelle pubblicazioni a voi dirette. La sua realizzazione ha subito in passato rallentamenti, ma vi assicuro che i lavori stanno continuando e nel rispetto dei tempi tecnici potremo inaugurarla. Negli ultimi due anni abbiamo superato momenti difficili e complessi, vissuto situazioni imprevedibili che hanno inciso pesantemente sul patrimonio netto dell’Istituto. Tutto questo fa parte del passato; dobbiamo volgere lo sguardo al futuro facendo tesoro di ciò che l’esperienza ci ha insegnato per migliorare i diversi settori del nostro operare. Propositi che non sono semplici parole ma che trovano riscontro in varie iniziative, fra le quali questo strumento di comunicazione semplice ma efficace. Si tratta di una pubblicazione nella quale vengono affrontati tre tematiche fondamentali: - l’esame e la descrizione del tessuto sociale e territoriale che circonda le nostre filiali: ogni pubblicazione affronterà di C UN NOTIZIARIO COME “PONTE” TRA L’ISTITUTO BANCARIO E LA NOSTRA REALTÀ TERRITORIALE 1 IL PRESIDENTE ING. FRANCESCO GIROLETTI volta in volta una realtà locale. In questa prima edizione si sono volute richiamare le origini dell’attuale Banca Cremasca attraverso una sintesi storica; - le notizie e le informazioni di natura economica e bancaria riguardanti le attività dell’Istituto, i risultati economici raggiunti, i servizi a disposizione della clientela, gli investimenti più opportuni in relazione alle varie esigenze, le diverse forme di finanziamento per imprenditori, artigiani, commercianti e agricoltori; - la vita socio-culturale attraverso la descrizione di avvenimenti, manifestazioni ed iniziative specificamente rivolte a voi soci o che investono il territorio evidenziando il nostro interesse per la crescita delle comunità locali. Questa iniziativa editoriale si prefigge inoltre l’obiettivo di realizzare uno spirito di coesione tra i Soci. La provenienza da esperienze diverse, che si sono congiunte attraverso le molteplici operazioni di fusione fra Casse Rurali cremasche e che hanno portato all’odierna Banca Cremasca di Credito Cooperativo, ha ormai raggiunto unitarietà nella gestione dell’attività bancaria. Unitarietà che può essere percepita dai soci rivolgendo lo sguardo all’attuale realtà che risulta radicata nel nostro territorio con quindici filiali, con un ammontare di raccolta diretta ed indiretta pari ad €uro 365 milioni e che si avvale di 106 collaboratori. Voglio inoltre riaffermare che la Banca Cremasca ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della persona secondo lo spirito del Credito Cooperativo, che investe per la valorizzazione del capitale umano costituito da soci, clienti e collaboratori. Come tutti ben sapete la nostra banca locale attraverso una rete di sistemi opera in sintonia con organismi regionali e nazionali, condividendo i valori del Movimento Cooperativo riconosciuto da specifiche norme legislative. Ed è proprio questa caratteristica a differenziarci nel settore bancario e a renderci unici in Italia. Son convinto che questa iniziativa editoriale riuscirà a rendervi partecipi del modo di operare della nostra banca, rafforzando il legame che ci unisce. Mi auguro che “Banca Cremasca - Notiziario per i soci” cresca nel tempo anche grazie al vostro contributo. Arrivederci alla prossima Assemblea, nella quale verranno illustrati i risultati dell’esercizio 2002. Vi posso anticipare che hanno presentato un andamento positivo per il nostro Istituto. ING. 2 FRANCESCO GIROLETTI LA BANCA CREMASCA ISPIRA LA PROPRIA ATTIVITÀ ALLA PROMOZIONE DELLA PERSONA SECONDO LO SPIRITO DEL CREDITO COOPERATIVO CHE INVESTE PER LA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO, COSTITUITO DA SOCI, CLIENTI E COLLABORATORI GL I AUGURI D E L PRESIDENTE NAZIONALE Alessandro Azzi soci rappresentano, in una Banca di Credito Cooperativo il patrimonio più prezioso. Essi, infatti sono i primi clienti della Banca. Anzi, di più: ne sono i primi testimoni. Aderendo alla BCC e lavorando con essa, i soci esprimono un giudizio implicito sulla vitalità dell’impresa e sul suo meritare fiducia. Inoltre i soci sono i primi fornitori di mezzi propri, premessa dello sviluppo di qualsiasi azienda e coloro che esercitano, nell’ambito della vita societaria, un’importante funzione di riscontro e controllo della gestione. Per tali ragioni sono convinto che i nostri soci siano la parte più rilevante del nostro “capitale sociale”, fatto di coesione, fiducia, capacità di servizio. Un capitale che, non a caso, intendiamo accrescere e valorizzare. Il numero dei soci delle Banche di Credito Cooperativo è infatti aumentato negli ultimi cinque anni di circa il 31% (oggi ad oltre 635) e si moltiplicano le iniziative volte ad esplicitare il vantaggio – che è di carattere economico, ma anche “metaeconomico” (erogazione di servizi relazionali, culturali, sociali) – di appartenere alla compagine di una BCC. Quanto vale, ad esempio, essere proprietario di una azienda di credito, e dunque poterla indirizzare e governare, in un momento in cui l’industria bancaria concentra sempre di più il potere decisionale? Quanto conta avere una banca autenticamente locale, che impiega le risorse lì dove le raccoglie e conosce davvero, dal vivo, persone e territorio? E quale concreto impatto può avere il poter contare su una banca che ha per obiettivo non il profitto, ma la promozione del benessere, si definisce “a responsabilità sociale” e contribuisce stabilmente alle iniziative del territorio (nell’ultimo Bilancio Sociale e di Missione del Cooperativo sono state I I SOCI SONO LA PARTE PIÙ RILEVANTE DEL NOSTRO “CAPITALE SOCIALE”, FATTO DI COESIONE, FIDUCIA, CAPACITÀ DI SERVIZIO 3 L’ AVVOCATO ALESSANDRO AZZI LA NOSTRA È UNA “BANCA DIFFERENTE” CAPACE DI RISPONDERE MEGLIO DI ALTRI ALLE PICCOLE GRANDI ESIGENZE DELLA GENTE COMUNE, NELLA VITA COMUNE censite quasi 45 mila iniziative per oltre 55 milioni di euro)? Ritengo che tutto questo abbia un valore, anche se non sempre facilmente monetizzabile. È allora importante rafforzare le relazioni tra la BCC e i suoi soci, dialogare, confrontarsi. Ed è per questo che “Banca Cremasca” con questa nuova iniziativa editoriale ha dato vita non solo ad uno strumento di informazione, di ascolto e cultura, ma anche e soprattutto ad un veicolo “per parlare” e “per parlarsi”. E riaffermare il legame stretto, ed unico, che “Banca Cremasca” ha con i suoi soci e - attraverso di loro - con la comunità locale. Anche grazie a queste solide e profonde relazioni oggi il Credito Cooperativo può proporsi all’attenzione dell’opinione pubblica italiana come un soggetto economico sano ed in costante crescita. Nel momento in cui le altre Banche faticano a ritagliarsi spazi di mercato e, soprattutto, a definire una propria “identità” (cosa peraltro difficile in relazione ai molteplici processi di fusione e ristrutturazione), le BCC accrescono raccolta, soci, impieghi. Il motivo è semplice: le BCC hanno continuato a fare quello che sanno fare al meglio da oltre cento anni: il “mestiere” di banca locale, di banca della comunità. Nella nostra ultima Campagna di comunicazione di sistema che il grande pubblico ha particolarmente apprezzato, abbiamo voluto enfatizzare il concetto di “banca differente” capace di rispondere meglio di altri alle piccole/grandi esigenze della gente comune, nella vita comune. Questa differenza non è per noi solo uno slogan, ma una realtà, un dato di fatto. Una diversità normativa e storica, organizzativa e culturale. Per questo, uno strumento editoriale che faciliti la diffusione della cultura cooperativa è uno strumento utile e necessario. Particolarmente apprezzabile, aggiungerei, in realtà - come Banca Cremasca - che hanno saputo affrontare e superare difficoltà importanti, a margine delle quali sappiamo esserci stati sguardi non proprio disinteressati di altre realtà creditizie estranee al Credito Cooperativo. Ma Banca Cremasca oggi può e deve presentarsi alla comunità del cremasco con la forza della propria storia e con la passione del proprio lavoro quotidiano, un lavoro che ha fatto crescere in tanti anni un intero territorio, con un rapporto di reciproca fiducia e di stretta partecipazione. Auguro quindi a questo nuovo periodico pieno successo e grande diffusione, nel solco della tradizione che fa del Credito Cooperativo un punto di riferimento insostituibile per migliaia di soci, migliaia di famiglie e imprese. AVV. ALESSANDRO AZZI 4 È IMPORTANTE RAFFORZARE LE RELAZIONI TRA LA BCC E I SUOI SOCI, DIALOGARE, CONFRONTARSI LA STORIA Gli artefici di un “miracolo” tutto cremasco sull’onda della Rerum Novarum Le origini in un contesto di diffusa miseria e disagio che, anche sotto l’impulso del rinnovato impegno sociale sollecitato dall’ enciclica Rerum Novarum del 1891, nel 1892 nasceva a Crema la Banca di Credito Cooperativo. In realtà due erano gli istituti bancari che venivano fondati nel nostro territorio: la Cassa Rurale di San Bernardino e quella di Santa Maria della Croce. Tre sono gli artefici di questo ‘miracolo’ tutto cremasco: l’avvocato Carlo Contini, ammiratore di Leone Wollemborg, il fondatore delle Casse Rurali italiane, don Paolo Ghilardi, giovane parroco di San Bernardino e don Agostino Fasoli, anziano parroco di Santa Maria. Tre figure diverse eppure animate da una stessa visione sociale. Ciò permise a Carlo Contini di farsi promotore della nascita della Cassa Rurale e, con l’appoggio entusiasta dei due parroci, di apparire tra i fondatori di entrambe le Banche. Anche la collaborazione tra i due parroci è profonda e feconda: identico è lo statuto, ispirato al modello ‘laico’ del Wollemborg e formulato insieme dai tre fondatori, iden- E’ tico è lo spirito ‘imprenditoriale’ delle due iniziative, identico l’impegno verso la realizzazione di iniziative concrete di supporto ai bisogni espressi dalle comunità locali. La collaborazione tra i due parroci e l’avvocato liberale è così profonda e duratura nel tempo, che si può ben dire che nel 1892 nasce una sola Cassa Rurale con due sedi e che la fusione avvenuta nel 1990 è il felice compimento di un disegno avviato ben un secolo prima. Sin dal loro nascere, queste due Casse Rurali si ritrovarono impegnate insieme nel grande progetto del loro comune fondatore, Carlo Contini. Dopo la costituzione nel 1892 delle Casse Rurali ed Artigiane di San Bernardino e di Santa Maria della Croce, altri paesi percorsero la medesima strada, in particolare Montodine della cui Cassa Rurale ed Artigiana furono artefici due sacerdoti: don Luigi Bombelli e don Paolo Spoldi. Ma su questo torneremo, in quanto il futuro della CRA di GLI STATUTI DELLE CASSE RURALI ED ARTIGIANE DI S. BERNARDINO E DI S. MARIA 5 Montodine si intreccerà con quello delle Casse Rurarli di S. Bernardino e di Santa Maria. Dunque, nascita di numerosi istituti di credito e, in parte, parcellizzazione degli stessi. È quindi con l’intento di procedere al supporto dello sviluppo delle singole CRA che nel 1893 viene costituita la sezione lombarda della Federazione delle Casse Rurali Italiane, fondata da Leone Wollemborg nel 1887: Carlo Contini ne è il primo presidente e nel comitato fondatore spiccano proprio le figure di alcuni soci fondatori delle due Casse cremasche. Ancora una volta le Casse Rurali di San Bernardino e di Santa Maria della Croce superano insieme le drammatiche divergenze politiche del tempo, prestando particolare attenzione ai fattori di sinergia e di convergenza. Coerenza dunque con lo statuto delle Banche di Credito Cooperativo che all’articolo 18 così recita: “Nell’esercizio della sua attività, la società si ispira ai principi della Carlo Contini, don Ghilardi, don Fasoli i fondatori della CRA di S. Bernardino S. Maria dottrina sociale cristiana ed ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi”. Convergenza rivolta ad un solido obiettivo solidaristico. L’idea di integrazione tra le Casse Rurali portata avanti dalle due piccole istituzioni cremasche era assai lungimirante, ma precorreva i tempi: bisognerà attendere i nostri giorni infatti perché venga compresa la validità di quella intuizione originaria. Inizialmente le Casse Rurali rappresentavano organizzazioni ove lo spontaneismo, l’entusiasmo e il volontariato supplivano, con pieno successo, alle enormi carenze finanziarie e organizzative. Se da un lato la mancanza di un capitale iniziale rappresentava un problema talvolta insormontabile e che non di rado conduceva le pur volenterose Casse a chiudere i battenti a pochi anni dalla loro nascita, dall’altro quello organizzativo non era da meno; gran parte dei loro soci infatti, per lo più di origine contadina, pote- va vantare a malapena una modesta cultura scolastica e nessuna cultura o nozione bancaria: eppure a queste compagini sociali è da ascriversi il merito di esprimere i vertici che seppero far grande il movimento. Il problema del finanziamento iniziale fu risolto grazie all’apporto spontaneo della società di Mutuo Soccorso degli Operai di Crema e dei conti Vimercati-Sanseverino, originari di S. Bernardino e amici dell’avv. Carlo Contini; le due Casse, dunque, poterono muovere con sufficiente sicurezza i loro primi passi. Il successo dell’iniziativa fu grandissimo. In pochi anni la compagine sociale acquistò una dimensione rilevante, così come altrettanto rilevante fu, almeno in rapporto alla dimensione economica delle due Casse, l’ammontare dei crediti concessi ai soci. Gli anni delle guerre I primi vent’anni di vita delle due Casse Rurali sono però caratterizzati dall’esiguità del risultato economico e dalla lentezza con la quale le due realtà bancarie raggiungono una adeguata capacità di autofinanziamento: nel 1915 la guerra è ormai alle porte. Innumerevoli sono gli agricoltori e gli artigiani che hanno avuto l’opportunità - grazie alle Casse Rurali - di comprare il podere che lavoravano o la casa dove vivevano, nonché di permettere ai propri figli di completare studi superiori e di raggiungere uno standard economico e sociale precluso ai loro genitori. La loro dimensione, tuttavia è irrilevante; nonostante ciò è grazie alla capillarità della loro diffusione che il ‘fenomeno’ delle Casse incide in misura importante sullo sviluppo economico delle aree rurali. Nel 1922, quando ancora non sono completamente spenti gli echi del drammatico evento bellico, le Casse Rurali in Italia sono ormai 3.540. È il massimo numero raggiunto. In quello stesso anno nasce, su impulso di don Francesco Ghisoni, la “Cassa Rurale di depositi e prestiti di Sergnano e paesi limitrofi”. La banca nasce sotto uno spirito marcatamente cattolico. Il credito è concesso ai soli soci e per essere socio è indispensabile “essere ossequiente alla religione cattolica”. Il territorio di riferimento della banca supera i confini del campanile sergnanese estendendosi anche a Casale Cremasco, Pianengo e Vidolasco. Il movimento, sul fronte politico, LO STATUTO DELLA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI SERGNANO E LO STATUTO CONSEGUENTE LA FUSIONE CON LA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI CASALE CR. 6 La Cassa Rurale di Sergnano promossa dal sacerdote don Ghisoni vuole mantenersi indipendente dal regime fascista, così gli anni tra le due guerre diventano i più difficili per il movimento delle Casse Rurali: tre istituti ogni quattro si trovano in difficoltà nel coniugare pienamente lo spirito solidaristico con la logica imprenditoriale, così come avevano insegnato Wollemborg e Contini. Le nostre quattro Casse Rurali non fallirono e riuscirono a superare ogni difficoltà e ad approdare al secondo dopoguerra piccole, ma solide, fortemente ancorate al localismo che le caratterizzava, pronte ad impegnarsi nell’opera di ricostruzione. Negli anni immediatamente successivi al dopoguerra, la Cassa Rurale di S. Bernardino e, indirettamente, anche quella di Sergnano, furono guidate dalla figura vulcanica e controversa di Giambattista Lucini. Agli inizi degli anni Sessanta Lucini si fa promotore di una Cassa Rurale a Casale Cremasco che nasce nel 1964, conta 47 soci e Tarcisio Regazzetti ne è il primo presidente. Le prime fusioni la chiusura o la crisi di realtà come della Pan Electric, la Canavese, la Marson, l’Olivetti e la Ferriera), le quattro Casse Rurali presenti sul territorio sono invece segnate dal successo alla cui base è il loro medesimo spirito sociale nonché la capacità di essere impresa. Tuttavia il grande sogno di integrazione fra le casse cremasche che avevano condiviso don Paolo Ghilardi, don Agostino Fasoli e l’avvocato Carlo Contini sembra dimenticato in un cassetto: in realtà non è così. Nel 1969 viene ripreso il disegno unificatore riuscendo nell’operazione di fusione delle Casse Rurali di San Bernardino, Sergnano e Casale Cremasco. Tale strategia prosegue anche negli anni seguenti quando, causa le ricorrenti crisi che si succedono nel territorio coinvolgono in misura rilevante anche le Casse Rurali che avevano sempre perseguito l’intento di assicurare il credito necessario alla piccola imprenditoria, spesso travolta dal fallimento. In modo particolare l’impossibilità di parte della clientela di rientrare nei crediti ottenuti mette in difficoltà il sistema delle Casse Rurali. Unica soluzione possibile per superare tale momento di crisi l’unione delle forze. In anni difficili che vedono crolli economici inattesi e drammatici (quali LO STATUTO OTTENUTO A SEGUITO DELLA FUSIONE DELLE CRA DI S. BERNARDINO, SERGNANO E CASALE. LO STATUTO DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CREMA 7 Nel 1990 si procedette alla fusione tra le due principali Casse del territorio cremasco, dando origine alla Banca di Credito Cooperativo di Crema. Al momento della nascita, i crediti erogati dalla BCC assommano a circa 90 miliardi, ma in quello stesso anno, il patrimonio libero della banca è ampiamente superiore ai 20 miliardi. Tuttavia per favorire la crescita della banca è necessario rafforzarne la struttura, contenendo il rischio e consolidando la consistenza del suo patrimonio. È quanto avviene negli anni 1990-98, periodo durante il quale la nuova banca si è impegnata in quella dimensione economica e patrimoniale indispensabile per permetterle di riprendere le redini del suo storico disegno volto alla integrazione del Credito Cooperativo cremasco. Questo progetto appare sempre presente nelle riunioni del Consiglio di amministrazione della Banca il quale persegue l’intento di coinvolgere in questa prospettiva anche gli altri istituti di credito analoghi presenti sul territorio, ma ancora una volta il ‘sogno’ del fondatore delle Casse Rurali cremasche, Carlo Contini, sembra precorrere i tempi. Durante questi anni il Consiglio di Don Luigi Bombelli e don Paolo Spoldi fondano la Cassa Rurale di Montodine vamente dall’ing. Francesco Giroletti, si impegna nel rafforzamento economico e patrimoniale della banca. Tale impegno ha dato i suoi meritati frutti permettendo così alla BCC di passare da una politica di consolidamento ad una politica di espansione commerciale e territoriale. Gli anni del consolidamento vedono la BCC rafforzare la sua presenza commerciale sul territorio e avviare l’iter per la realizzazione di una nuova sede proporzionata alle dimensioni assunte dalla banca anche perché l’istituto bancario ha ormai raggiunto gli obiettivi prefissati. La Bcc di Montodine Tornano dunque gli antichi propositi, gli intenti di fusione con realtà bancarie analoghe. In questa prospettiva si inserisce l’importante operazione di fusione della BCC di Crema con la BCC di Montodine, altro storico istituto bancario del territorio. Ripercorriamone brevemente le vicende storiche. Don Luigi Bombelli (classe 1877) era curato ad Izano e lì aveva potuto apprezzare i vantaggi apportati alla popolazione dalla locale Cassa Rurale. Nominato coadiutore a Montodine nel 1908, raccolse intorno a sé quelle persone che già erano propense a tentare questa strada e tra queste don Paolo Spoldi, nativo di Montodine. Così il 30 aprile 1909 presso il Comune di Montodine si procedette alla fondazione della Cassa Rurale il cui scopo si inseriva pienamente nel solco delle Rurali, ossia promuovere il miglioramento morale ed economico dei suoi soci mediante operazioni di credito. La CRA di Montodine si rivela subito istituto solido e in crescita, dai 72 soci e dalle 72 lire del 1909 si passa nel 1920 a 101 soci e ad un capitale sociale di 278 lire con un ammontare di impieghi di 325.485 lire in operazioni prestiti. La Cassa Rurale di Montodine cresce nel tempo e, affrontando le diverse situazioni di crisi dettate dai periodi di guerra, affronta gli anni Settanta, con una situazione decisamente florida sia per quanto riguarda l’aspetto economico che per l’organico in forza alla banca. Gli anni Ottanta segnano un boom nel campo della sponsorizzazione della CRA per le attività culturali, sportive e religiose. L’appalto della LO STATUTO DELLA CRA DI MONTODINE E L’ATTUALE DELLA BANCA CREMASCA 8 Tesoreria comunale di Montodine ribadisce l’inscindibile legame della banca con la comunità, inscindibilità che significa anche volontà di sviluppo e di consolidamento nel territorio. La Banca Cremasca È quindi l’incontro tra due BCC solide e ben inserite nel tessuto socioeconomico cremasco quello che si realizza nel 2000. Banca di Credito Cooperativo di Crema, presieduta dall’ing. Francesco Giroletti e diretta dal dott. Franco Conti, e Banca di Credito Cooperativo di Montodine, presieduta dal sig. Giuseppe Capellini e diretta dal rag. Mauro Regazzetti, con atto notarile del notaio Gianni Barbaglio si fondono facendo nascere la Banca Cremasca Credito Cooperativo che vede i natali il 27 dicembre 2000. Ciò che la Banca Cremasca Credito Cooperativo non intende mutare sono i criteri di gestione, improntati al sostegno dell’economia locale nell’ot- PRODOTTI E SERVIZI Competenza e professionalità prestate in un rapporto umano l forte radicamento sul territorio e la profonda conoscenza della zona di operatività, unitamente all’appartenenza a un grande gruppo di banche – il sistema delle Banche di Credito Cooperativo, il Melograno – pongono Banca Cremasca nella condizione di offrire ai propri soci e clienti una variegata e pressoché completa gamma di servizi finanziari. Assicurando, oltre a competenza e professionalità, un’assistenza personalizzata, declinata dal rapporto umano che ancora contraddistingue le prestazioni delle BCC, banche locali a diretto contatto con la realtà e la vita quotidiana dei loro clienti. Al riguardo Banca Cremasca ha compiuto passi significativi, riqualificando la struttura e l’offerta di strumenti, per rispondere con facilità sia alle esigenze di cosiddetti investitori fai-da-te, o comunque poco propensi a distaccarsi da investimenti di tipo tradizionale, che quelli alla ricerca di un I punto di riferimento sicuro presso cui depositare i propri risparmi. “Di fronte a un’offerta variegata e sempre più spesso sofisticata di strumenti finanziari – osserva infatti Giuseppe Giroletti, responsabile dell’ufficio titoli centrale di Banca Cremasca – la scelta di dove e come investire i propri risparmi si presenta di tempo in tempo più delicata. Per questo i consulenti presenti nelle nostre filiali offrono un’assistenza personalizzata, adeguata alle necessità e coerente con gli obiettivi di investimento manifestati dal cliente.” Agli investitori “fai-da-te” vengono proposti servizi di negoziazione e raccolta ordini su titoli di Stato, titoli obbligazionari e titoli azionari italiani ed esteri – attraverso le strutture qualificate dell’Istituto Centrale delle Casse Rurali ed Artigiane - ICCREA BANCA SpA – nonché, a brevissimo, servizi di trading on line. Mentre gli investitori disposti ad affidarsi alle competenze e professionalità di operatori esperti vengono affiancati nella ricerca della soluzione ottimale per le esigenze d’investimento espresse. “Lasciando a margine le operazioni di Pronti Contro Termine (PCT) che sembrano rispondere a necessità di investimento di brevissima durata a scapito di opportunità di rendimento altrettanto sicure e più elevate – rileva ancora Giuseppe Giroletti – nell’ambito dei processi di investimento, ormai tramontato il successo dei libretti di deposito a risparmio e dei certificati di deposito, la nostra clientela con profilo di rischio modesto tende a privilegiare le nostre obbligazioni bancarie.” Tali obbligazioni, spiega, vengono costruite e proposte sulla base delle richieste raccolte dai nostri consulenti e, oltre a garantire certezza nel rimborso del capitale investito, offro- Costruiamo insieme il Vostro risparmio OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO E VARIABILE 9 Investimenti per i clienti “fai da te” e per quelli più esigenti no in genere rendimenti fissi o variabili interessanti e, spesso, periodicità di pagamento delle cedole interessi più brevi. “Qualora invece il cliente voglia delegare le scelte di investimento in titoli e valori mobiliari e affidare i propri risparmi a operatori finanziari qualificati – sottolinea il responsabile dell’ufficio titoli centrale – Banca Cremasca, tramite Aureo Gestioni SGR e ROBECO, è in grado di offrire un ampio ventaglio di possibilità di investimento: in Fondi Comuni, Gestioni Patrimoniali, anche a capitale protetto e Sicav, attraverso le quali è possibile coprire ogni esigenza di investimento per qualsiasi livello di rischio, rendimento e liquidabilità l’investitore voglia assumere. Senza contare che anche le modalità di sottoscrizione con Piani di Accumulo (Pac) o versamenti unici (Pic) possono essere sapientemente dosate dai nostri consulenti per meglio modellare le soluzioni agli obiettivi del cliente.” Altrettanto variegata è poi la gamma dei cosiddetti prodotti di base, sempre nell’ottica di rispondere ai bisogni delle comunità e delle aziende locali tenendo, nell’ambito della progressiva globalizzazione, in altissima considerazione le necessità delle singole persone. Ottemperando allo spirito che contraddistingue le BCC, banche locali al servizio dei clienti della propria città, vicine alla vita quotidiana di tutti. Il ragionier Angelo Soldati, responsabile della filiale di Santa Maria, ricorda alcuni dei 10 servizi più comuni ed utilizzati. Il conto corrente, che è un deposito di denaro presso la Banca dal quale il correntista può effettuare prelievi totali o parziali, in qualunque momento, tramite assegni, carte di credito-debito e/o disposizioni impartite alla Banca (ad esempio bonifici). “Banca Cremasca – spiega al riguardo Soldati – offre diverse convenzioni, adattabili a qualsiasi esigenza, relativamente alle condizioni (tassi di interesse e spese).” Il Deposito titoli, aperto per la custodia e l’amministrazione di titoli e/o altri valori, acquistati direttamente dalla Banca Cremasca e/o sui mercati finanziari (Obbligazioni emesse dalla Banca stessa, dallo Stato o da altri emittenti-azioni, operazio- La ricca gamma dei prodotti di base ni di “pronti contro termine”, ecc.). Con un costo sicuramente concorrenziale – puntualizza il responsabile – Banca Cremasca è in grado di gestire tutte le pratiche inerenti la custodia e l’amministrazione dei titoli acquistati: accredito automatico in conto delle cedole interesse maturate e dei titoli in scadenza, aumenti di capitale, stacco dei dividendi azionari....” I Libretti di Risparmio – nominativi o al portatore, liberi o vincolati – che fruttano interessi sulle somme depositate. “Si tratta di forme di deposito – spiega Soldati – meno elastiche rispetto al conto corrente, in quanto è necessario recarsi in Banca per effettuare ogni operazione (deposito, prelievo, estinzione) che deve essere necessariamente registrata sul libretto stesso.” I Certificati di Deposito, ovvero il deposito presso la Banca di una somma vincolata da un minimo di 3 mesi a un massimo di 60 mesi. “È uno strumento sempre meno utilizzato – fa osservare – in seguito all’inasprimento delle aliquote fiscali (giugno 1996) aumentate dal 12,5% al 27% per le scaden- ze superiori ai 18 mesi.” Nell’ambito poi delle Carte di Debito, Banca Cremasca mette a disposizione dei suoi clienti la Tessera Bancomat: moderno strumento che consente di prelevare somme di denaro a qualsiasi ora, gratuitamente presso tutti gli sportelli automatici delle Banche di Credito Cooperativo. Attualmente la tessera è disponibile gratuitamente. È possibile inoltre disporre della Tessera Pagobancomat, che in aggiunta alle funzioni elencate consente di effettuare operazioni di pagamento presso tutti gli esercizi convenzionati senza la necessità di consegnare materialmente il denaro ed anche effettuare pagamenti di pedaggi autostradali (Fast Pay). L’importo della spesa effettuata viene addebitato direttamente in conto corrente. Per l’analogo utilizzo all’estero è stata approntata la Tessera Europay. Per effettuare acquisti presso esercizi-negozi convenzionati (circuiti VISA e MASTERCARD) è inoltre disponibile anche la Carta di Credito. “Pratiche e funzionali – fa osservare il ragionier Soldati – le carte di credito/debito garan- 11 tiscono sicurezza negli acquisti in quanto eliminano tutti i rischi connessi alla gestione del denaro contante (furti, perdita, errori nei calcoli dei resti...).” Specie con l’avvento dell’Euro, visti i prezzi espressi in decimali, l’utilizzo delle tessere sopra descritte è sempre più consigliato. Altra importante opportunità è il Servizio domiciliazione bollette, con il quale la Banca assume l’incarico di pagare direttamente all’Ente emittente (ENEL, TELECOM...) le fatture emesse, addebitando direttamente il conto corrente senza alcuna spesa ed alle scadenze indicate sulle fatture stesse. “È un servizio estremamente comodo – sottolinea il responsabile – che elimina le perdite di tempo relative alle code presso banche e/o uffici postali e l’onere di ricordare le scadenze.” Molto importante è poi l’introduzione del servizio Home Banking, che consente di accedere a tutte le informazioni relative al proprio conto corrente e/o disporre delle somme presenti direttamente da casa o da qualsiasi località (è sufficiente collegarsi attraverso Mutui e finanziamenti di ogni tipo. Gli innovativi Fondi individuali di pensione computer, cellulare...). Completano la vasta gamma dei servizi offerti dalla Banca l’accredito pensioni, mutui per ogni esigenza e finanziamenti di qualsiasi tipo. “Il Mutuo Casa – sottolinea in particolare il ragionier Soldati – agevola ogni forma di investimento immobiliare, come pure tutti i lavori di manutenzione per i quali sono previste agevolazioni fiscali.” Per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione c’è la possibilità di scegliere tra mutui a tasso fisso, variabile o misto, per una durata fino a 30 anni. Sempre nella prospettiva di dare risposte adeguate alle esigenze della clientela, Banca Cremasca ha promosso lo sviluppo anche del settore assicurativo. Anche questo ufficio, di cui è responsabile Marco Zoni, mette a disposizione dei clienti, privati e aziende, una vasta gamma di prodotti. “L’obiettivo – spiega Zoni – è di offrire, attraverso i consulenti di filiale, un servizio di qualità, in grado di contribuire a tutelare i clienti dai rischi quotidiani.” Con l’ausilio di ASSIMOCOVITA, BCCVITA, HELVETIAVITA e di ASSIMOCO SPA per il ramo danni, l’attività del settore si svolge nell’ambito tradizionale della Protezione – con le coperture assicurative ramo danni (fabbricati, attività artigianali, commerciali, infortuni, malattie responsabilità civile...) – ma anche in quello nuovo della Previdenza, attraverso lo studio di piani pensionistici personalizzati che spaziano dalle classiche polizze che mirano alla costituzione di una rendita vitalizia (anche reversibile) agli innovativi F.I.P. (Fondi individuali di pensione). “Questi, insieme alle classiche 12 polizze a garanzia della vita – puntualizza Marco Zoni – sono gli unici prodotti per i quali viene riconosciuto un beneficio fiscale.” Ampio spazio ha trovato e ancora molto ne troverà, il settore degli Investimenti. “I prodotti offerti – specifica Zoni – vanno dalle polizze di accumulo con garanzia del capitale e rendimento minimo garantito, alle più innovative polizze Index Linked che consentono (con versamenti anche minimi) di sfruttare gli andamenti dei mercati (rialzi o ribassi) con la tranquillità della protezione del capitale investito.” L’obiettivo è quello di dare tranquillità e certezze agli investitori. Presso Banca Cremasca, insomma, il cliente può trovare la soluzione ai suoi bisogni, e un unico interlocutore per tutte le sue necessità. PE R SOCIALIZZARE Le molte iniziative di aggregazione che favoriscono lo spirito di partecipazione ella vita della nostra banca ci sono momenti in cui il legame tra l’Istituto e i soci, binomio inscindibile, viene valorizzato in modo particolare. Per la Banca Cremasca infatti il socio, legato al suo territorio, rappresenta il punto di partenza per lo sviluppo sociale e culturale. In periodi in cui le tecnologie avvicinano persone distanti centinaia di chilometri eliminando tuttavia il contatto fisico, è sempre più necessario rivedere e rafforzare la forma relazionale che ha sempre contraddistinto la vita quotidiana dei nostri piccoli centri. In questo quadro le iniziative di aggregazione che vengono intraprese dall’Istituto sono proprio rivolte a richiamare e rinforzare lo spirito di adesione e di partecipazione che è tipico del movimento del Credito Cooperativo. Da sempre l’attività della nostra Banca è legata profondamente al patrimonio artistico e culturale del nostro territorio. Da più di cento anni abbiamo contribuito allo sviluppo di molti progetti: significativi interventi nel sociale, importanti contributi a enti locali, restauro di opere d’arte, N ristrutturazione di monumenti storici e numerose manifestazioni culturali e ricreative. Così, iniziative che sembrerebbero normali attività di tempo libero assumono importanti risvolti a favore dell’integrazione e lo sviluppo delle nostre aree. Diamo ora relazione di alcune iniziative considerate tra le più significative fra quelle realizzate nel corso degli ultimi dodici mesi. La festa del socio Sul successo della prima giornata del socio svoltasi a Cremona, proseguendo in una iniziativa della ex Banca di Credito Cooperativo di Montodine, si è voluto celebrare il 22 settembre 2002, la seconda Festa del Socio con destinazione Mantova. Otto pullman con quattrocento partecipanti sono partiti per visitare questa splendida città lombarda, sulle rive del Mincio, senza lasciarsi “scappare” un eccezionale evento culturale, la mostra “La Celeste Galleria: Il trionfo dei Gonzaga”. L’importante e nobile casato mantovano riuscì, durante la sua Signoria (XVI-XVII secolo), a collezionare e a commissionare ai più famosi artisti un eccezionale numero di capolavori al punto che la sua collezione divenne, nel terzo decennio del Seicento, la più leggendaria d’Europa. Era protetta nel Palazzo Ducale, trasformato negli anni proprio per conservarla. La collezione venne in seguito svenduta per una serie di sfortunate circostanze e si disperse per l’Europa. La mostra, visitata dalla nostra compagine sociale, con molte difficoltà e ritardi per l’impressionante affluenza di pubblico, è stata allestita richiamando da tutto il mondo, le opere elencate nell’ultimo inventario superstite della collezione ducale, redatto tra il 1626 ed il 1627; da qui la possibilità di ammirare i capolavori del Mantegna, Lotto, Correggio, Giulio Romano, Tiziano, Tintoretto, Guercino, Guido Reni, Baglione, Fetti e Rubens nonché le eccezionali fusioni in bronzo, cammei, cristalli di rocca, reliquari, oreficerie, armi e cimeli musicali. VEDUTA DI MANTOVA 13 Una visita culturale alla mostra dei Gonzaga a Mantova Conclusa la visita guidata della città, gli 8 pullman sono ripartiti verso i colli morenici in quel di Volta Mantovana dove, presso il ristorante Villa Boselli, i soci hanno potuto degustare alcuni piatti tipici. …Tortello di zucca o tortello cremasco? A voi l’ardua sentenza… Ma la giornata non è terminata nella terra di Virgilio perché nel rientro, il Teatro Sociale di Soresina ha ospitato la chiusura della seconda Festa del Socio con uno spettacolo di musica e cabaret. Accomodati nella miniatura del Teatro della Scala (così viene definito a seguito della somiglianza di questo splendido gioiello architettonico con il famosissimo teatro di Milano) abbiamo ascoltando le simpatiche battute dell’imitatore Sergio Sormani, che spaziando con la voce, ha incontrato i vari personaggi famosi, ha fatto poi da contorno la sempre verde cantante Wilma De Angelis. Il Presidente Ing. Giroletti, a nome dell’Istituto, ha voluto premiare, nell’intervallo dello spettacolo, con un piatto d’argento, il Sig. Mario Moretti di Sergnano in qualità di socio più “anziano” della Banca presente alla giornata del socio, alla quale è associato da cinquant’anni: dal lontano 12 luglio 1952. Il rientro alle proprie abitazioni è giunto in tarda serata: una lunga ed intensa giornata che rimarrà nei bei ricordi della nostra Banca Cremasca. Melodie sotto l’albero Il connubio teatro e Banca Cremasca nel corso dell’anno ha una parentesi importante durante la giornata di Santo Stefano. Entrato ormai nelle tradizionali manifestazioni dell’Istituto, il concerto melodico è giunto, il 26 dicembre 2002, alla sua VI edizione, ottenendo un successo di pubblico ed una critica positiva da parte degli addetti ai lavori. Il Teatro San Domenico gremito in ogni ordine di posto ha potuto far assaporare le finezze di tre giovani cantanti: il soprano mongolo Urantstasetseg Urtansan, il tenore Alberto Jelmoni ed il baritono Silvio Zanon accompagnati al pianoforte dal tocco magico del Maestro Marzagaglia, direttore artistico del Club Amici della Lirica. Questa associazione culturale ha, sin dall’inizio delle manifestazioni, collaborato curando l’importante programma di sala e cercando in tal senso di chiamare a calcare il palcoscenico giovani artisti ma con elevate doti. Un’importante esempio di quanto la nostra banca compie per la crescita della cultura locale. Così il 26 dicembre alle 16,30 dopo il saluto del Presidente Ing. Giroletti a S.E. I SOCI AL TEATRO SOCIALE DI SORESINA 14 Il concerto di Santo Stefano in un San Domenico gremito il Vescovo Monsignor Paravisi e alle varie autorità presenti in platea il concerto ha preso il via. La Sig.ra Luciana Stringo ha potuto presentare con maestria nella prima parte le opere di Leoncavallo, Offenbach, Giordano, Marzagaglia, Rossini, Bernstein, Mascagni, Puccini e nella seconda quelle di Tosti, Mozart, Janstannorv, De Curtis e Verdi. Le varie melodie si sono susseguite con un ritmo incalzante e grande impegno degli interpreti. Al termine del programma nella più cordiale e informale delle situazioni il maestro Marzagaglia ed i cantanti si sono generosamente esibiti in motivi natalizi ed in alcuni fuori programma che hanno entusiasmato i presenti strappando ad ogni pezzo scroscianti applausi. Un pomeriggio di festa all’insegna della buona musica e del divertimento. In viaggio con Banca Cremasca Questo è il titolo del libretto proposto dall’Istituto per promuovere una serie di viaggi per i soci. Sfogliando le sue pagine ci si accorge che molti sono le possibili- tà offerte, con contributi dati dalla Banca, per trascorrere brevi periodi o lunghi soggiorni in località nazionali o estere. Ben 10 scelte: dal tipico sog- giorno rilassante in Liguria alla più movimentata vacanza in Turchia, dalla possibilità di assaporare il caldo sole delle spiagge spagnole, tunisine ed egiziane alla visita di tre importanti città toscane: Firenze, Siena e Pisa tra arte e storia. Così circa 370 clienti - soci, accompagnati o anche singolarmente, hanno potuto trascorrere periodi all’insegna del divertimento della cultura e della socializzazione. Tutto questo fa parte della nostra filosofia: migliorare la qualità della vita nel nostro territorio, attraverso interventi mirati a promuovere iniziative sociali, culturali e artistiche da più di cento anni. E continueremo a farlo! GLI INTERPRETI DEL CONCERTO DI SANTO STEFANO 15 Durante l’assemblea del 2002 una medaglia d’oro a 24 irriducibili Soci per 25 anni: quale onore! Come è tradizione la Banca Cremasca in occasione dell’annuale Assemblea premia i Soci la cui fedeltà all’Istituto ha raggiunto i 25 anni di adesione. Così è stato durante l’assemblea svoltasi presso il Podere Ombrianello il 19 maggio 2002. Ventiquattro soci, entrati in compagine sociale nel 1976, sono stati premiati dal Presidente con una pergamena ricordo ed una medaglia d’oro. Il Presidente nell’occasione ha sottolineato l’importanza della coesione e della fedeltà espressa all’Istituto. Ancora una felicitazione ai fedeli dell’Istituto rappresentati dai signori e signore: Agardi Paolo, Albergoni Giulio, Bianchi Andrea, Bonizzi Francesca Romana, Bressanelli Giuseppe, Castelli Angelo, Chiesa Gian Pietro, Coloberti Francesco, Conti Anna Maria, Coti Zelati Elsa, Cremonesi Franco, Gennari Angelo, Landolfi Angela, Leva Agostino, Ogliari Albertina, Parati Andrea, Piacentini Guido, Sangiovanni Tersilla, Scarpelli Maria, LA PREMIAZIONE DEI SOCI ALL’ASSEMBLEA DEL MAGGIO 2002 Scorsetti Lorenza, Soldati Felice, Torrazzi Ferdinando, Torrazzi Maria Teresa, Torsa Maria Pia. NOTIZIARIO PER I SOCI Direttore responsabile Angelo Lorenzetti Coordinatore editoriale Luca Mantovani Comitato di redazione Francesco Giroletti, Giuseppe Capellini Giuseppe Bossi, Lamberto Brambati, Cesare Oliviero Castelli, Franco Conti Editore: Banca Cremasca s.c.r.l. via Brescia 31/a CREMA Registrazione del Tribunale di Crema n. 128 del 20.1.2003 Progetto grafico: Torst-Crema Stampa: Industria Grafica Editoriale Pizzorni via Castelleone 152 - CREMONA 16 Associato all’USPI IL CREDITO COOPERATIVO NON TI LASCIA MAI SOLO • Perché è lì dove sei tu. Il Credito Cooperativo è una banca fatta dall’unione di centinaia di banche locali, con 3.100 sportelli distribuiti in tutta Italia. • Perché finanzia uno sviluppo sostenibile. Il Credito Cooperativo dà credito all’economia reale, soprattutto quella delle famiglie, delle micro, piccole e medie imprese. Nel 2001 ha investito 49 miliardi di euro per la crescita e lo sviluppo, per creare nuovi posti di lavoro, per generare ricchezza. Anche a vantaggio delle generazioni future. • Perché promuove la crescita sociale e civile. Il Credito Cooperativo dà fiducia ai tuoi progetti e a quelli del mondo in cui vivi. Nel 2001 ha messo a disposizione delle comunità locali 55 milioni di euro, rendendo possibili oltre 44.750 iniziative. Per la cultura, l’arte, l’ambiente, lo sport, la sanità e la protezione civile. • Perché è una banca fatta di persone, per le persone. Oltre 600 mila soci, più di 4 milioni di clienti, 25 mila collaboratori. Così sappiamo esserti vicino, proprio come ti aspetti. Questo è il Credito Cooperativo. E questa è la nostra differenza. UN SISTEMA DI BANCHE Differente per forza. Qualunque sia la dimensione del vostro sogno. Soluzioni su misura per la vostra casa con risposte chiare e precise. Mutui casa a tasso agevolato fino a 30 anni. Soluzioni personalizzate, massima chiarezza, semplicità di accesso, rapidità di erogazione.