Letture dei sabati della parola

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Letture dei sabati della parola
Letture dei sabati della parola
Sabato, 11 marzo: Fabrizio
Dt 24, 17-22
Non conculcherai(lederai) il diritto dello straniero o dell’orfano, e non prenderai in pegno la veste
della vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto, e che di là, ti ha redento l’Eterno, l’Iddio
tuo; perciò io ti comando che tu faccia così. Allorché, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai
dimenticato qualche manipolo, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano
e per la vedova, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle tue mani. Quando
scuoterai i tuoi ulivi, non starai a cercar le ulive rimaste sui rami; saranno per lo straniero, per l’orfano
e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non starai a coglierne i raspolli (a racimolare);
saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese
d’Egitto; perciò ti comando che tu faccia così.
Mt 12, 1-8
In quel tempo, Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e
cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. Ciò vedendo, i farisei gli dissero: "Ecco, i tuoi
discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato". Ed egli rispose:” Non avete
letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di
Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo
ai sacerdoti? O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono
il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. Se
aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato
persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato".
Sabato, 18 marzo: Paolo e Daniela
Is 31, 9b - 32, 8
Oracolo del Signore che ha un fuoco a Sion e una fornace a Gerusalemme. Ecco, un re regnerà
secondo giustizia e i principi governeranno secondo il diritto. Ognuno sarà come un riparo contro il
vento e un rifugio contro l’acquazzone, come canali d’acqua in una steppa, come l’ombra di una
grande roccia su arida terra. Non saranno più accecati gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente
staranno attenti. Gli animi volubili si applicheranno a comprendere e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza. L’abietto non sarà più chiamato nobile né l’imbroglione sarà detto
gentiluomo, poiché l’abietto fa discorsi abietti e il suo cuore trama iniquità, per commettere empietà
e proferire errori intorno al Signore, per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato e far mancare la
bevanda all’assetato. L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli – macchina scelleratezze per rovinare
gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto. Il nobile invece
si propone nobili disegni e s’impegna a compiere nobili cose.
Mc 6,1b-5
Venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella
sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E
che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è
costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue
sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta
non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere
nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
Sabato, 25 marzo: Renato
Eb 10, 4-10
Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo,
Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di
me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”». Dopo aver detto: «Tu non hai
voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che
vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce
il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per
mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Lc 1, 26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a
una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste
parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non
temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide
suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria
disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo
scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque
santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito
un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora
Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì
da lei.
Sabato, 1 aprile: Aldo
1Ts 5, 12-23
Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel
Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in
pace tra voi. Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i
deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre
il bene tra voi e con tutti. State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie;
questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate
le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio
della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si
conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Mt 19, 13-15
Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li
sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno
dei cieli». E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
Sabato, 8 aprile: Raoul
Ef 6, 10-19
Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura
di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non
è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo
mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò
prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in
piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura
dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo
dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete
spegnere tutti i dardi infocati del maligno. Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello
Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e
supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, e anche per me,
affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo.
Mt 11, 25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto
nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è
piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno
conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che
siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che
sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio
carico leggero».