[are_f1 - 41] testata-are/larena/sp/04 13/03/15
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Sport 41 L'ARENA Venerdì 13 Marzo 2015 NonsolocalcioLastoria Quandolapassionevaaldilà diogniostacolo Junioresnaz. Villafrancaok GliJuniores nazionali del Villafrancahanno battuto3-1 la Pergolettesenelrecuperodi mercoledì.Questa la formazione: Facincani,Dorella, Eseunale, Magagnotti,Paluzzano, Palvarini, Viviani(33'st Pavoni), Epiboli (19'st Reggiani),Matei (21'st Cissè),Aruci,Tessaro.Adisp.: Gennari,Totola, Pezzo, Osarfo, Fornari. Allenatore:Cristian Bendinelli.Questala successione dellereti: 18'ptViviani(V), 23'st Flaccadori(P),29'st Aruci (V), 45'stPavoni (V) ILRACCONTO. Ha perso unbraccio ma nonlavoglia mattadiinseguire un pallone EAlessandro sogna «Torneròin campo» «Conlamagliadel Cavaion, lasquadradel cuore.Soche leregole della Figcsonosevere, maorastobene epotreifarcela...» C’eraunavoltaGonzalez IlParaguayglidissedisì Ha iniziato a pensarci da quando ha riaperto gli occhi. Forse anche da prima. Alessandro Pighi voleva tornare a giocare e correre sul quel campo vicino a casa, voleva tornare a respirare il profumo dell’erba e l’odore del fango. Anche con un braccio in meno, «perché in fin dei conti mi hanno tolto solo un pezzetto, poteva andare molto peggio e ci sono tante persone più sfortunate di me». Il sorriso non inganna, la mente è libera da cattivi pensieri. Ha deciso di abbracciare la vita e di stringerla forte. Come forse è successo per un istante quel maledetto 3 marzo di un anno fa, quando una scossa gli attraversato il braccio e parte del corpo, ma si è fermata davanti a quel cuore che era troppo forte per smettere di sognare. Per smettere di vivere e di giocare a pallone, Ancheil calciodeigrandi ha una storiasimile e portailnome di JulioValentìn Gonzalez, centravantiparaguaiano arrivatoin Italianel2001come unadellepiù grandipromesse delcalciosudamericano, a cui lasorte ha portato viaun braccioed il grandesogno della serieA. Il Vicenzalo scoprenel Guaranìe lui inpoco tempo conquistal’affetto deitifosi e l’attenzionedellebig: il 22 dicembredel 2005peròil suo bracciosinistro rimane schiacciatoinun terribile incidented’autoe l’artodeve essereamputato, l’operazione glisalva lavita ma ferma il sognodidiventareun grande calciatore. InItalianonpuò giocare, alloratornainParaguay, dove riceve l’idoneitàsportiva e ritrova il campocon la squadra localedelTacuary,a meno di perché quella passione Alessandro ce l’ha dentro da sempre. «Nel Cavaion ovviamente, quella è la mia squadra del cuore e nessun’altra». Al Cavaion era tornato dopo gli juniores del Castelnuovosandrà,la Promozione con l’Ambrosiana, la Montebaldina in Prima Categoria. Poi finalmente, ecco realizzato un desiderio che aveva da tempo. La maglia della squadra del suo paese. «Finalmente avevo realizzato un sogno, tornare a giocare nel Cavaion». E’ solo la Seconda Categoria ma lui non chiede di meglio. Il destino però a volte sa essere spietato come pochi. «Domenica avevo giocato contro il Negrar in campionato, poi è arrivato il lunedì, quel lunedì». Alessandro di lavoro fa il giardiniere, e mentre sta taglian- Ilprecedente JulioGonzalez AlessandroPighicon la maglianella nazionale dueannidall’incidente. Giocherà ancoradueanni, poi dopoqualche infortunioabbandoneràl’attività. «Sonofelice chela miacarriera si concludaacausa diuninfortunio e nondiquell’incidente» diràil giornodelsuo addioal calcio, «la miabattaglial’ho vinta,perchého credutoinme, inDioe nella mia famiglia edognigiorno liringrazio perla vita cheho». L.M. do dei rami tocca i cavi della corrente elettrica. La scossa è terribile, 18 mila volt gli attraversano braccio e corpo. «Sono vivo per miracolo, non ricordo cosa sia successo e forse è meglio così. Quando mi sono svegliato ero in ospedale e ho capito subito che per il braccio non ci sarebbe stato niente da fare. Volevo solo tornare a gio- FEMMINILE,SERIE A. Parla laDi Criscio,dallanazionale alcampionato «Andremoin Riviera e nonper lavacanza» «Perme èuna partitaspeciale, làsonocresciuta...» Una Nazionale tutta nuova, due vittorie importanti, ma anche la prima sconfitta alla Cyprus Cup. E poi l'imminente appuntamento con il suo ex, il Riviera di Romagna. Di emozioni Federica Di Criscio ne sta provando parecchie in questi giorni. Il talentoso difensore scaligero svela tutti i retroscena del prestigioso trofeo internazionale e butta l'occhio sulla prossima di campionato... “Contro le romagnole sarà un incontro tutto da vivere”. Un primo bilancio di questa CyprusCup? “Direi che il primo bilancio non può che essere positivo. Considerati i risultati ottenuti gli scorsi anni in questa competizione possiamo essere soddisfatte, anche se di fatto non abbiamo ancora portato a casa nulla. Siamo in crescita e abbiamo ancora molto margine 25° giornata di campionato A2 gold QuellacheCabrinihaportatoaCipro è una squadra con tanti volti nuovi... “Sì, è vero. Il gruppo è composto da nuove giocatrici e da alcune veterane. La squadra in generale è giovane e ha grandi grandi margini di miglioramento. Per crescere dobbiamo continuare a lavorare con impegno”. TEZENIS VERONA VS GIVOVA NAPOLI Sorrisiolitigineglispogliatoi? “Sicuramente sorrisi, ci stiamo trovando bene tra di noi”. La stanchezza inizia a farsi sentire? “Beh, un pochino sì. Tuttavia mancano ancora pochi giorni e dobbiamo tenere duro. Cercheremo di allenarci sempre al meglio e di dare il cento per cento fino alla fine!” Al rientro da Cipro vi attende il match contro il Riviera di Romagna,emozioni particolari? “Sì, per me sarà una partita importante. Il Riviera di Romagna è stato il mio punto di partenza, ho iniziato con loro a giocare tra le “grandi”. Sfidare le romagnole è sempre un' emozione molto forte per me, lì ho lasciato persone splendide che mi hanno fatto crescere, piangere e sorridere”. FedericaDiCriscio, prontaalla sfidacontroilRivieradi Romagna «LaNazionale? Bellaesperienza, Cabrinipuntasu ungrupponuovo, c’èbisognodiun po’ditempo...» di miglioramento”. L'umoreazzurro com'è? “L'umore è buono. In questi giorni ci siamo date da fare lavorando davvero sodo. Stiamo cercando di conoscerci tutte un po' meglio e di creare un gruppo unito. Siamo sulla buona strada”. Giocherete in trasferta e quello romagnolo non è un campo facile...che partita sarà? “Sarà un incontro sicuramente difficile, ma del resto come tutte gli altri. Quest'anno il campionato è davvero competitivo e non esistono gare facili. Il Riviera di Romagna è una squadra che ha sempre giocato per vincere, in particolare contro di noi, ed è capace di mettere in difficoltà”. • L.P. Sabato 14 Marzo ore 20:30, Palaolimpia SETTORE PARTERRE TRIBUNA NUMERATA GRADINATA CURVA PREZZO BIGLIETTO intero ridotto € 25 € 20 €16 €10 €12 €8 €8 €5 *Prezzo ridotto per Under 16 e Over 65 Dopo due preziose vittorie contro Corea del Sud e Scozia, è arrivata la prima sconfitta ad opera delCanada.Che partita èstata? “Abbiamo disputato una buona prestazione. Certo, è arrivata la prima sconfitta, ma la squadra ha fatto bene, abbiamo imposto il nostro gioco fino alla fine e non abbiamo nessun demerito”. care, dopo due mesi ero a casa e dopo altre due settimane ho ripreso a correre, ad allenarmi con la mia squadra. Ho anche esordito in un torneo estivo e poi ho fatto tutta la preparazione con il Cavaion tranne poi le partite di campionato». Senza dimenticare i suoi bambini, i piccoli calciatori che da qualche anno ha iniziato ad allena- re. «Sono voluto andare subito da loro, quando mi hanno visto mi hanno stretto in un abbraccio indimenticabile. Tanta gente mi è stata vicina, dai miei compagni alla mia famiglia, ancora più unita dopo l’incidente. Ho scoperto quante persone mi vogliono bene. Cosa è cambiato? Niente, magari ho solo imparato ad apprezzare certe cose che a volte si danno troppo per scontate». Con il calcio che rimane a fare da protagonista. «Vorrei tornare a giocare in categoria, ma temo che le regole della Figc non lo consentano». Intanto però è stato convocato per la nazionale italiana degli amputati. «Sono stato tre giorni in ritiro al primo raduno della nazionale per celebrolesi e amputati agli arti superiori. Un’esperienza unica ed gruppo fantastico, stanno cercando di partire con le risorse che hanno, speriamo di farcela. Emozioni? Tante, indossare la maglia azzurra è sempre qualcosa di unico. Ho sempre avuto uno spirito forte e in fin dei conti cosa è successo? C’è chi sta molto peggio di me, non ci si può lamentare per questo. Devo dire grazie a tante persone, alla mia famiglia, alla mia ragazza Eleonora, a tutti gli amici, alla mia squadra, ed anche a chi ha deciso che quella scossa non poteva vincere». Un esempio per tutti, da ascoltare per ore. Da applaudire forse, ma di applausi Alessandro non ne vuole neanche uno. A lui basta una campo da calcio, basta un pallone. E la maglia del Cavaion. • L.M.