Intervista a: Tomas Bartheldy - hockeyforli

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Intervista a: Tomas Bartheldy - hockeyforli
Intervista a: Tomas Bartheldy - hockeyforli
D: Ma parliamo di te: come ti sei avvicinato all'hockey e quando hai iniziato?
Ho iniziato a giocare a 7 anni, seguendo le orme di mio fratello, che ha due anni più di me.
Insieme abbiamo continuato a giocare per degli anni, ma sempre in categorie differenti a causa
dell'età. Solo quando ho compiuto 20 anni, sono riuscito a giocare al suo fianco.
All'inline mi sono avvicinato nel 1994, non appena si è cominciato a giocarlo in Repubblica
Ceca. Solo che dalle mie parti l'inline è sempre stato un'attività estiva, secondaria al ghiaccio,
anche se devo ammettere che negli anni il movimento è cresciuto di serietà e di livello. Infatti
oggi è molto seguito, anche se rimane comunque l'alternativa del ghiaccio.
Altro discorso va fatto per il campionato americano: lì si gioca tutto l'anno ed il livello è davvero
altissimo.
D: Com'è stato il Campionato Italiano di A1 in questi anni? Hai notato delle differenze con le tue
esperienze precedenti?
In questi anni il livello del campionato di A1 è molto cresciuto. Credo che i top team
riuscirebbero a giocare tranquillamente anche con le migliori squadre della Repubblica Ceca. Io
credo che il grosso problema che c'è qui in Italia sia l'impossibilità di giocare le partite su una
stessa superficie. Tanta differenza fra i vari fondi disturba il gioco. Inoltre credo che anche gli
arbitri debbano maturare ancora, soprattutto devono fare maggiore esperienza.
D: Cosa ti aspetti che accada in questa stagione di A1?
In realtà non so cosa aspettarmi. Quest'anno non sono ancora riuscito a vedere nessuna
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partita. Però quando guardo i risultati, non posso fare a meno di pensare che si stia aprendo un
grosso dislivello tra i top team e le altre squadre. E questo non credo faccia bene al movimento,
ne risente soprattutto lo spettacolo.
D: Ma torniamo a te: quali sono i tuoi progetti per questa stagione?
In questo momento sono in stand-by. La crisi non ha permesso l'iscrizione del Forlì in serie A1
ed io, non potendo giocare in B, sono ancora senza squadra. Sono molto legato alla città e ai
miei compagni: infatti mi alleno ancora con loro e cerco di portare la mia esperienza per
migliorare il movimento. Continuo anche ad allenare i bambini, che mi riempiono di
soddisfazioni.
Ma se devo dire la verità l'hockey mi manca. L'ho fatto per tutta la vita... è una cosa che amo
troppo. Io voglio anche giocare, non solo allenarmi. Se in Italia non riuscirò a trovare un
ingaggio, è possibile anche che ritorni in Repubblica Ceca, per giocare su ghiaccio. Ma è
un'ipotesi che mi rattrista molto. Io sto bene in Italia e vorrei continuare a rimanere qui.
D: Come sta andando la tua preparazione?
Ho iniziato la preparazione a fine agosto insieme alla squadra. Ci sono sempre a tutti gli
allenamenti, che faccio con impegno. Inutile ripeterti che mi mancano le partite..
D: Come hai già accennato tu, il Forlì ha risentito drasticamente della crisi: ha dovuto ritirare la
squadra di A1 e amalgamare il gruppo per affrontare il campionato di serie B. Come vedi questa
nuova squadra?
Per me la nuova squadra è molto forte. Devono ancora trovare un equilibrio, ma le potenzialità
ci sono tutte. La differenza la fanno alcuni giocatori che hanno davvero molta esperienza e che
aiuteranno la squadra a piazzarsi nel miglior modo possibile. Anche il fattore campo credo che
farà la sua differenza.
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D: Per finire invia un messaggio ai lettori di hockeyforli.it
Un saluto, ma soprattutto buon campionato a tutti!
Salutiamo il simpatico Bartheldy, con l'augurio che Babbo Natale arrivi un po' prima per lui e gli
porti una bella squadra per cui giocare e a cui regalare le grandi emozioni che ha sempre dato
a tifosi e compagni di squadra, qui a Forlì.
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