Conferenza The changing energy map

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Conferenza The changing energy map
The
changing
implications
competitiveness
TITOLO
energy
for
map:
its
economic
LUOGO E DATA
29 Novembre 2013
Bibliothèque Solvay
Rue Belliard 137, 1040 Bruxelles
ORGANIZZATORE
Friends of Europe
RELAZIONE
Giles Merritt (Segretario Generale di “Friends of Europe”) ha introdotto due punti focali: da
un lato il mancato miglioramento delle condizioni ambientali, nonostante gli sforzi delle
politiche europee, e, dall’altro, il fatto che l’Europa continua ad esprimere un bisogno di
maggiore efficienza energetica.
Fathi Birol (Chief Economist dell’Agenzia Internazionale dell’Energia) ha presentato la
pubblicazione “World Energy Outlook 2013”, che illustra come lo scenario globale dell’energia
abbia conosciuto una serie di cambiamenti, innanzitutto fra gli attori protagonisti. Alcuni paesi
hanno visto il proprio ruolo cambiare da paesi esportatori a paesi consumatori e viceversa. Un
esempio in tal senso è rappresentato dal Brasile, oggi divenuto uno dei maggiori esportatori di
petrolio. Inoltre sono cambiati una serie di equilibri nel commercio internazionale nel settore
energetico. Ad esempio il Canada, una volta grosso esportatore verso gli Stati Uniti, in seguito
alla riduzione della domanda energetica statunitense ha dovuto cambiare la propria strategia
commerciale e rivolgersi ai mercati asiatici, oggetto di nuove attenzioni anche da parte della
Russia. I prezzi dell’energia continuano a mettere pressione ai policymakers, i quali però non
sembrano in grado di fornire soluzioni concrete di lungo periodo ai problemi energetici. In tale
contesto, le emissioni di anidride carbonica continuano ad aumentare e 1,3 miliardi di persone
continuano a non avere elettricità per svolgere le attività quotidiane.
Da un punto di vista geografico, il nuovo “motore” mondiale della crescita della domanda di
energia sta diventando l’area Sud – Asiatica, in cui si registrano i due terzi della domanda
mondiale. Tuttavia, se fino ad ora la Cina rappresentava il principale paese a trascinare la
domanda energetica, per il prossimo decennio si prevede che il suo ruolo venga rimpiazzato
dall’India. Se da un lato si rileva un cambiamento negli attori del mercato, il “mix” energetico
si modifica molto lentamente. Infatti viene registrata una crescita costante nell’utilizzo delle
fonti energetiche rinnovabili, ma tale tendenza dipenderà in futuro dal sostegno dato dai
governi nazionali. Inoltre si prevede che i combustibili fossili resteranno la fonte energetica
predominante.
Per quanto concerne le emissioni di anidride carbonica, si prevede che per il 2035 una quota
sempre maggiore di emissioni verrà prodotta dai paesi in via di sviluppo, mentre nei paesi
sviluppati si sta registrando attualmente una riduzione della domanda di petrolio, in ragione
sia della saturazione del mercato automobilistico che della maggiore efficienza dei veicoli a
motore. In conseguenza di ciò, il settore della raffinazione di petrolio sta conoscendo in
Europa un periodo di difficoltà, a causa delle nuove tipologie di combustibili (ad esempio i
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biocarburanti) e dei nuovi impianti di raffinazione costruiti in paesi importatori, primi fra tutti
Cina e India. Nelle conclusioni, Birol ha evidenziato come questi ultimi due paesi
trascineranno la crescente predominanza del continente asiatico nel mercato globale
dell’energia e come i progressi tecnologici stanno aprendo nuove prospettive nel campo dello
sfruttamento delle risorse petrolifere. Tuttavia il Medio Oriente continuerà a ricoprire un ruolo
centrale nello scenario energetico e l’U.E., se vuole guadagnare terreno nei loro confronti,
dovrebbe cominciare ad agire in maniera maggiormente coordinata.
In seguito Merritt ha dato avvio al panel di discussione, in cui una serie di esponenti delle
istituzioni europee e del settore dell’energia hanno espresso il proprio punto di vista in merito
allo scenario globale dell’energia.
Mechthild Wörsdörfer (Capo dell’Unità per la politica energetica e il monitoraggio
dell’elettricità, del gas, del carbone e dei mercati petroliferi presso la DG Energia della
Commissione europea): la competitività dell’U.E. si gioca anche nel settore energetico. La
Commissione sta conducendo un’analisi sui prezzi ed i consumi dell’energia in tutti gli Stati
membri. I risultati di tale analisi verranno pubblicati nel gennaio dell’anno prossimo,
unitamente al pacchetto energetico per il 2030 (in collaborazione con la DG Azioni
Climatiche). L’anno 2030 viene visto come un anno di traguardo, entro il quale si auspica di
aver completato il mercato interno dell’energia. A tal fine, si rendono necessari maggiori
investimenti, soprattutto nelle infrastrutture energetiche, ed una più ampia diversificazione
delle risorse, sia domestiche che esterne.
Auke Lont (Chief Executive Officer presso Statnett) si è espresso in maniera maggiormente
ottimista sul futuro del settore energetico, in particolare per quanto riguarda l’elettricità. Tale
fonte energetica potrebbe giocare un ruolo chiave nella crescita se l’U.E. riuscisse a puntare
sulle fonti energetiche rinnovabili, sul completamento del mercato interno dell’energia e su
una maggiore armonizzazione delle legislazioni del settore.
Chris Beddoes (Direttore Generale di Europia) ha evidenziato come l’industria della
raffinazione del petrolio sia ad alto consumo di energia e dia lavoro a 24 milioni di persone in
Europa. La grandezza del settore, in termini di dimensioni e di produzione, è però
direttamente proporzionale ai costi energetici sostenuti. In tale contesto vengono presentate
quattro proposte, indirizzate ai policymakers europei:
raggiungere un equilibrio tra competitività, efficienza e sicurezza negli approvvigionamenti;
utilizzare maggiormente prove ed evidenze scientifiche, anziché congiunture, nelle
previsioni di mercato;
facilitare l’accesso alle materie prime in Europa;
affrontare con maggiore realismo la questione del ruolo dell’Europa nel mercato energetico.
Jun Arima (Consigliere Speciale per gli Affari ambientali presso il Ministero dell’Economia, del
Commercio e dell’Industria del Giappone) ha evidenziato cinque problemi principali nel settore
energetico giapponese:
il rallentamento nella produzione nucleare giapponese;
l’eccessiva attenzione sulla sicurezza energetica del paese;
la riduzione della competitività del paese nel nuovo scenario, a causa principalmente
dell’aumento dei prezzi;
l’aumento dei costi per l’energia;
il cambiamento climatico.
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La produzione energetica giapponese ha iniziato a diventare non più così sostenibile. Per
risolvere tale questione, è necessario rivedere il “mix” energetico, senza focalizzare
l’attenzione solamente sulle energie rinnovabili e rivedere le condizioni previste per gli
approvvigionamenti del settore.
LINK
http://www.friendsofeurope.org/Contentnavigation/Events/Eventsoverview/tabid/1187/EventT
ype/EventView/EventId/1235/EventDateID/1243/PageID/6688/ThechangingenergymapItsimpl
icationsforeconomiccompetitiveness.aspx
Eseguito da:
Silvia Celano
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
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