L`AUDIOPROTESISTA
Transcript
L`AUDIOPROTESISTA
L’AUDIOPROTESISTA R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O ANNO VII – N. 21 – MAGGIO 2010– TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 21 “Patto per la salute”, nuove prospettive nella politica del Welfare Primo Congresso Aiog: a confronto le figure professionali per la cura dell’anziano I nuovi protagonisti Oltre l’apparecchio acustico Scienza, applicazioni cliniche dei VEMPs “La nuova sordità”, riflessione attorno ai sintomi di una società distratta Curiosità dal “mondo dei suoni” ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L’AUDIOPROTESISTA sommario Anno VIII n.21 maggio 2010 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO www.audioprotesista.it Direttore editoriale Mauro Menzietti 3 Direttore responsabile Maurizio Clerici Progetto grafico Lara D’Onofrio EDITORIALE EFFETTO STANDARD? Gianni Gruppioni 14 ATTUALITÀ PRIMO CONGRESSO AIOG 20 SANITÀ III CONFERENZA NAZIONALE SUI DISPOSITIVI MEDICI Coordinamento editoriale Virginia Gigante 22 Valentina Faricelli Corso V. Emanuele, 147 65121 Pescara Tel. e fax 085.374293 [email protected] SANITÀ ITALIANI SODDISFATTI DEI SERVIZI SANITARI 24 SALUTE GLI ESPERIMENTI PILOTA. DALLA PURA VENDITA AL DIALOGO Organo Ufficiale della FIA 27 TESTIMONIANZE L’AUDIOLOGO AL CONGRESSO DEGLI AUDIOPROTESISTI 31 PROFESSIONE IL PRIMO MASTER UNIVERSITARIO IN RIABILITAZIONE PROTESICA DELLA SORDITÀ INFANTILE 38 I NUOVI PROTAGONISTI OLTRE L’APPARECCHIO ACUSTICO 45 I NUOVI PROTAGONISTI L’ACCOPPIAMENTO ACUSTICO NELLE PROTESI BTE E RITE 51 SCIENZA UDIRE PER CAPIRE, O CAPIRE PER UDIRE? 61 SCIENZA APPLICAZIONI CLINICHE DEI VEMPS 69 RECENSIONE “LA NUOVA SORDITÀ”: RIFLESSIONE ATTORNO AI SINTOMI DI UNA SOCIETÀ DISTRATTA Redazione e marketing ANAP - via Val d’Intelvi, 3 20152 MILANO Tel. 02.47996053 Fax 02.47995538 www.fnaai.it [email protected] Edito da: Pescara Stampa Artigrafiche Galvan - Chieti Scalo questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana L'abbonamento alla rivista è gratuito: per abbonarsi telefonare alla segreteria tel.02.47996053 oppure inviare una e-mail a [email protected] indicando i propri recapiti postali. © Copyright 2010 Tutti i diritti riservati. Testi, foto e supporti magnetici non richiesti espressamente non vengono restituiti. TIRATURA 14.000 COPIE 71 RUBRICA DAL MONDO DEI SUONI 73 SCHEDE PRODOTTO 75 RUBRICA NEWS 77 SPAZIO AZIENDA IL PUNTO L’AUDIOPROTESISTA Siamo pronti: con un nuovo grande numero e con numerosi spunti di riflessione. Sfogliando le pagine della rivista sentirete l’eco del nostro Congresso Nazionale che è ancora viva, con il suo entusiasmo e con la sua consapevolezza, in un momento in cui la nostra professione esce allo scoperto e si mostra pronta per le nuove sfide che la attendono. Sotto la guida del nostro presidente, Gianni Gruppioni, nel frattempo insignito di una importante carica, quella di vicepresidente in Federsalute - e farà piacere a tutti noi vedere un collega audioprotesista alla giuda di un comparto così importante – abbiamo messo a punto una serie di argomenti di sicuro interesse per la professione, a cominciare dal primario impegno nella comunicazione e certificazione dell’eccellenza rappresentata dalla Carta Etica e dei Valori, che prosegue con successo il suo cammino. Ma come avrete modo di verificare, sfogliando le pagine del giornale, quelli appena passati sono stati mesi intensi e ricchi di eventi, che testimoniano la vivacità del nostro comparto. Abbiamo seguito il Primo Congresso AIOG, che ha rappresentato un’occasione di confronto tra le figure professionali dedicate alla cura dell’anziano e che ha visto una grande partecipazione sia in termini di contenuti che di presenze. E ancora, leggerete un resoconto sul Primo Master Universitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile, con interviste ad alcuni studenti che hanno raccontato la loro esperienza. Di sicuro interesse il report sulla III Conferenza nazionale sui dispositivi medici che affronta anche il delicato tema della pubblicità nell’era internet, dei nuovi media e delle nuove modalità di comunicazione odierne. E ancora un’interessante indagine del Censis, secondo cui farmacie e medici di famiglia costituiscono veri e propri punti di riferimento dei cittadini, pur con differenze legate soprattutto al territorio: sulle prime noi audioprotesisti abbiamo creduto da sempre, sui secondi sta crescendo la giusta attenzione all’ipoacusia. In questo numero, inoltre, abbiamo con piacere registrato la voglia di collaborazione esistente tra le varie figure impegnate nella cura dell’udito. Come testimonia il racconto di un audiologo che, dopo aver partecipato al nostro Congresso Nazionale, ha auspicato una sempre più forte interazione tra professionisti dell’udito. Particolarmente ricca la sezione dedicata ai Nuovi Protagonisti, giovani neolaureati ai quali siamo lieti di dare voce e risalto. Rappresentano, infatti, gli audioprotesisti di oggi e sono il simbolo di una professione che cresce e migliora. Rinnovo dunque l’invito ai tanti studenti in Tecniche Audioprotesiche o ai neolaureati ad inviarci i loro lavori o i loro spunti di riflessione. Non mancano gli approfondimenti nell’apposita sezione “Scienza”, così come gli approfondimenti e le notizie dal mondo della “produzione” , con pagine di “Spazio Azienda” sempre più numerose e ricche. Per concludere, nell’Appendice Normativa, gli ultimi aggiornamenti, con particolare riguardo alla nuova procedura, in via telematica, sull’Invalidità Civile. IL PUN TO Non mi resta che augurarvi una buona lettura. Mauro Menzietti Direttore editoriale EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA > Prospettive nella politica del welfare. Non solo un’ottica di riduzione dei costi ma appropriatezza e sostenibilità sulla base delle singole esigenze garantendo la massima innovazione < Effetto Standard? Capita, in presenza di uditori o in tavoli istituzionali funzionali alla nostra attività politica e di rappresentanza, di dover presentare gli elementi che contraddistinguono le nostre funzioni, il ruolo, le competenze, in coerenza con i problemi della popolazione ipoacusica di riferimento o in generale, collegati con altri temi di rilievo (vedi l’evolvere delle problematiche sanitarie o della spesa sanitaria che è giunta ad assorbire l’80% dei fondi delle Regioni). Sia per chi già ci conosce sia per chi entra in contatto con la nostra realtà per la prima volta, è indispensabile fare arrivare in modo chiaro e convincente chi siamo, come operiamo e l’idea del work in progress che ci caratterizza come laureati sanitari rispetto al passato. È l’effetto “Patto per la Salute” Stato-Regioni tutto da applicare dopo le recenti elezioni Se per chi è impegnato sul campo quotidianamente, simili argomenti possono risultare di scarso interesse per il proprio port-foglio clienti, va sottolineato che il nostro miglior “biglietto da visita” è sostanziale per il di Gianni Gruppioni Presidente ANAP prosieguo e la qualità dei rapporti e per garantire la rappresentanza dei nostri interessi negli ambienti dove avvengono i processi decisionali che ci riguardano. Anche se impegnati a “guardare altrove”, la mia è un’esortazione a una discontinuità rispetto al passato, verso una sensibilità condivisa sul tema emergente della “sostenibilità”, che ha alte ricadute tanto sui cittadini che sulla nostre performances professionali ed economiche. A GIANNI GRUPPIONI LA VICEPRESIDENZA DI FEDERSALUTE Il 25 gennaio si è riunito, per il rinnovo delle cariche, il Consiglio Generale di Federsalute, Federazione Nazionale di settore di Confcommercio. Presidente è stato eletto Alberto De Santis, (ANASTE) e vicepresidente vicario il “nostro” Gianni Gruppioni (ANA-ANAP) Prospettive in Sanità Le prestazioni di assistenza protesica pubblica sono tuttora disciplinate da un decreto ministeriale del 1999, un’epoca remota per la tecnologia e per l’evoluzione professionale e dell’utente. Le attuali modalità d’individuazione e di erogazione dei prodotti, non garantiscono né l’appropriatezza, né la qualità della prestazione, con il rischio di un’assistenza insoddisfacente, di sprechi e di ostacoli all’accesso delle innovazioni tecnologiche. Ciò è quanto sostengono anche i pazienti, molti con disabilità gravi, che usufruiscono di una normativa assai datata e cercano invece, grazie alle nuove tecnologie, una risposta più adeguata. Oggi la qualità dei prodotti erogati è messa in pericolo dal prezzo più basso, da acquisti centralizzati anche per Ecco il commento del neoeletto vicepresidente: “Non nascondiamo che questo è un riconoscimento che ci fa particolarmente piacere. Stante gli interessanti retroscena e risvolti, è da ritenersi un importantissimo “tassello” per la nostra politica quotidiana che conduciamo su tavoli diversi oltre che un riconoscimento per tutta la nostra associazione che ha, in primis, la forza della compattezza. E la compattezza premia sempre: entrati in Federsalute, federazione di settore di Confcommercio, appena due anni fa, ci siamo subito distinti e imposti al rispetto di chi conta in un ambiente molto selettivo e competitivo”. Ad maiora 3 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA alle future generazioni, questa appare il “nuovo paradigma”, un modo di fare impresa e svolgere il proprio ruolo professionale, destinati a permeare i processi di business e a ispirare strategie e operatività. Anche la nostra. Noi audioprotesisti, che con gli utenti non abbiamo solo da contrastare la “standardizzazione”, abbiamo espresso la nostra posizione in un “manifesto” sottoscritto da tutte le sigle aderenti a Federsalute (Federazione nazionale di settore di Confcommercio Imprese per l’Italia) e il documento, inviato alle Istituzioni e ai politici di nostro interesse (fig. 1) ha subito prodotto importanti reazioni e avviato un nuovo tipo di confronto con il Ministero della Salute. le tecnologie che non prevedono questa procedura, perché le risorse del SSN sono insufficienti e si tende ad eludere fattori essenziali. Anche secondo noi, i dispositivi in questione non sono beni di largo consumo come si afferma con forza da più parti, ma sono prodotti sofisticati dalle cui caratteristiche e modalità dipende la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini. E non si tratta solo di condizioni di utilizzo dei dispositivi sanitari che, in genere, non sono standardizzabili. Per capire, è sufficiente interrogare un audioprotesista sull’importanza della sua abilità ed esperienza, della sua “confidenza”, intesa come Competenza, tutti elementi valoriali che si traducono nella scelta e fitting del dispositivo per ogni utente e in una soluzione mai uguale, perché in una moderna sanità i bisogni degli utenti/pazienti non possono essere considerati standardizzabili. Così come non sono standardizzabili le condizioni di utilizzo dei dispositivi in generale. Non basta. Dove i bisogni sociali sono in crescita e le risorse pubbliche in diminuzione, alle dichiarazioni debbono seguire azioni. Per stare sul mercato ed essere competitivi, valgono i nostri comportamenti sul campo, particolarmente quelli che esprimono “appropriatezza” prestazionale, etica e diligenza. E servono anche “pratiche”, come quelle già messe in atto - da non sottovalutare - che provo a riproporre nella corretta sequenza. Lo sanno bene anche gli utenti che chiedono prestazioni personalizzate e rispettose della propria qualità di vita: un diritto riconosciuto da una risoluzione dell’ONU. Ma le risorse non sono allungabili, mentre la domanda di salute esplode con l’invecchiamento della popolazione. Non resta che usare meglio le risorse, abolendo sprechi e costi burocratici. A questo sono chiamate le Regioni, che in virtù della riforma del Titolo V, hanno la responsabilità della gestione della spesa sanitaria. Per chi “sfora” gli indicatori di appropriatezza, efficienza e qualità dei servizi riferiti alla qualità e ai costi standard, sono previsti il “commissariamento”, “piani di rientro”, razionalizzazioni sugli acquisti di beni e servizi, sulle prestazioni, sulla spesa farmaceutica e coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale. Questa sfida non risparmia nessuno: all’utente si chiede che diventi “utente attivo”. Se le risorse pubbliche sono scarse, la componente “out of pocket “, pagata cioè di tasca propria dai cittadini - cominciando da chi può non è più un’anomalia. Questo è il vero”empowerment” del cittadino nella sanità: l’introduzione di nuovi “pilastri”, come anticipato dal Libro Bianco del Welfare, e la trasformazione del paziente che partecipa ai costi dei servizi e diventa utente attivo. E noi come rispondiamo alla richiesta, che riguarda tutti, di un supplemento di impegno e di responsabilità? Se la invocata “sostenibilità” significa favorire salute e benessere per i cittadini e una maggiore attenzione FIG. 1 Manifesto di Federsalute 5 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA Appropriatezza in sanità Torno alla riflessione su ruolo, attività e competenze dell’audioprotesista, per sottolineare l’importanza della nostra capacità di adeguarci al concetto di appropriatezza, che è il cuore, lo strumento principe di una politica volta alla “qualità” e in grado di opporsi alla standardizzazione. Per rappresentare quale ruolo, attività, competenze svolgiamo, non basta rifarsi alle norme di riferimento più significative: le leggi 42/99 e 251/00, a completamento del DM 668/94 che ha istituito il nostro profilo sanitario. Da queste norme, che introducono il concetto della autonomia e responsabilità decisionale, derivano i tre criteri guida così sintetizzabili: a) contenuto dei profili, b) formazione di base e post base, c) il Codice deontologico. Ma limitarsi alla normativa per spiegare -e soprattutto per “vivere”- il nostro Profilo, non sarebbe sufficiente né strategico. Il vero valore espresso dal ruolo e da ciascuno di noi, sta nella corretta applicazione e affermazione dell’appropriatezza che fa elevare gli standard prestazionali (ritorna il concetto già definito lo strumento principe della qualità). È un “percorso” che chiede valori, visione, risorse, FIG. 3 Mappa delle Competenze mobilitazione dei singoli e, in testa, dei vertici associativi. Parliamo di un percorso ambizioso che può essere organizzato da una unicità di direzione politica che ANA-ANAP, federate in FIA, hanno ben praticato. Avvicinare gli audioprotesisti ai migliori criteri nella pratica quotidiana e alla responsabilità sociale del proprio ruolo, è un percorso a tappe, un continuum per una professione di qualità. In primis Impegno contro abusivismo. Le norme impongono che per esercitare l’attività sanitaria occorre essere in possesso del titolo di laurea e aver superato l’esame abilitante, oppure, possedere un titolo riconosciuto equipollente. Un detto popolare insegna che “tutti i gatti di notte sono neri”. Noi, per distinguere chi ha titolo da chi si spaccia per tale, abbiamo deciso di mettere a disposizione un manifesto dal richiamo significativo: “Io sono un audioprotesista vero” (fig. 2) disponibile, naturalmente, solo per gli esercizi e gli audioprotesisti che hanno i titoli per esercitare. Sin che non arriva l’Albo professionale e l’Ordine non abbiamo altri strumenti, ma non è poco. Se chi ha la “patente” può dirlo e manifestarlo, chi non l’ha non può fare altrettanto! Siamo consapevoli che non basta una laurea per essere bravi professionisti, ma il primo passo è poter distinguere chi ha titolo rispetto gli abusivi, una piaga anche nel nostro contesto. In secundis Core curriculum e obiettivi specifici dell’audioprotesista. La definizione di un profilo professionale sani- FIG. 2 “Io sono un audioprotesista vero” 7 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA tario passa attraverso l’individuazione dei problemi di salute della popolazione di riferimento. Tale passaggio è necessario per la costruzione del programma di apprendimento e formazione universitaria. Con il rischio di eccedere in presunzione, ma ben consigliati (scegliendo come punto di partenza del modello la “spirale della pianificazione ell’educazione” del prof. J.J. Guilbert) abbiamo portato a compimento il Core Curriculum e gli obiettivi specifici della nostra professione collegati strettamente. Entrambi hanno a che fare con le finalità professionalizzanti di tutti i corsi laurea e noi, che ne eravamo sprovvisti, abbiamo colmato con un prodotto autorevole la lacuna (fig. 3). Questo lavoro ambizioso, voluto da ANA-ANAP, è innovativo non solo per noi che siamo una professione sanitaria riconosciuta appena da 15 anni. Un Core Curriculum ben tracciato è una tappa fondamentale per una professione che vuole affrontare una figura nuova: quella del cittadino-utente attivo e competente che si impone come interlocutore attento e partecipe dei percorsi terapeutici e di promozione della salute. Oggi si richiede non solo un’abilità tecnico-professionale, ma una capacità di coordinamento di cui lo stesso destinatario è parte integrante: il Core Curriculum 1) supera lo scollamento fra teoria e pratica, tra sapere e saper fare, 2) obbliga a riflettere sulle capacità e sulle competenze da acquisire se studenti, 3) favorisce il compito formativo di tutor e docenti universitari, 4) è uno strumento di autovalutazione e di verifica per chi è già in attività e favorisce la crescita professionale personale anche per i più navigati. FIG. 4 La Carta etica e dei valori retaggio delle radici commerciali è ancora presente fra le nostre fila, particolarmente in certe situazioni e/o zone geografiche, ma vi sono anche molte realtà che si distinguono per impegno, competenza e professionalità a dir poco eccellenti. Abbiamo voluto creare per tutti costoro - come supporto al cittadino competente e all’associazionismo fra utenti e portatori d’interesse un segno altamente distintivo per i più meritevoli: una Carta Etica e dei Valori e uno stemma da poter fregiarsi ed esporre, rilasciata e riservata solo a chi vi si riconosce e pratica i principi etico-professionali in essa riportati (fig. 4). L’alta portata di questa iniziativa è stata riconosciuta, apprezzata e favorita dal Ministero del Lavoro, Salute e politiche Sociali che ha voluto dare il proprio patrocinio al “bollino blu” che certifica eccellenza di strutture e audioprotesisti che investono nei loro “saperi” e nei loro comportamenti e che guiderà gli utenti nella scelta dell’audioprotesista e del Centro Acustico. Naturalmente non abbiamo fatto solo questo e non finisce qui, ma come fotografia può bastare. Naturalmente abbiamo anche un Codice deontologico In terzis Carta Etica e dei Valori per comunicare prestazioni di eccellenza. Dopo aver distinto possessori di titolo e senza titolo, dopo aver messo a punto il Core Curriculum per favorire la crescita professionale e garantire ad ogni corso di laurea una certa uniformità, non poteva mancare, fra i nostri obiettivi, uno strumento di distinzione per chi, oltre a possedere il titolo abilitante, soddisfare gli obblighi in ECM, ecc., attua volontariamente altre forme di aggiornamento e pratica i dettami del codice deontologico ai livelli più alti. Generalizzando si può dire che la velocità del cambiamento sociale, compreso quello delle organizzazioni e dei prodotti sanitari richiede una forma costante di aggiornamento e di apprendimento che molti interpretano meglio di altri e andando oltre l’obbligo. La professione dell’audioprotesista, come professione sanitaria è ancora giovane, data appena 15 anni, il 9 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA posto le basi per un cambio altrettanto profondo della nostra figura. Gli aspetti più importanti del nostro impegno sono anche questi passaggi utili per interpretare al meglio il RUOLO, le ATTIVITÀ e le COMPETENZE e per rinforzare le peculiari caratteristiche socio-sanitarie che richiedono capacità progettuali, di scelta e d’assunzione di responsabilità. Per “responsabilità” s’intende l’impegno a pratica e condotta professionalmente corrette a tutela della salute dei cittadini e maggiore informazione, cure e tecnologie più innovative, prestazioni appropriate vanno nella logica di ottimizzazione delle risorse nonchè dei fini della qualità delle prestazioni. È difficile rendere immediate questioni complesse. Ci abbiamo provato con queste righe. Facendo ricorso al vocabolario della politica abbiamo provato a descrivere come coniugare sostenibilità e peculiarità dei dispositivi medici (che non sono commodities, ovvero beni di largo consumo) con la qualità della nostra risposta ai bisogni dei pazienti. Bisogni che non possono essere considerati standardizzabili, particolarmente dentro una crisi come acceleratore che riguarda tutti e pretende un supplemento di impegno, di responsabilità, di discontinuità con il passato. ■ come richiesto dalla legge 42/99. Ma la Carta Etica e dei Valori è molto di più: non è obbligatorio aderire, non è assegnata di defoult. Alla Carta aderiscono quelli che sanno di possedere e di praticare standard di alta qualità e il marchio di tipo DOC non è un punto d’arrivo, ma di partenza esposto al severo giudizio di ogni Cliente. La Carta è anche sottoposta alla vigilanza di importanti associazioni terze, quali Assoutenti e il Tribunale della salute. A ben vedere, il merito di quanto mostrato, riconosciuto anche dalle associazioni che tutelano i diritti dei Cittadini (mi ripeto: il Manifesto Federsalute, ferma e decisa lotta all’abusivismo, oltre la Laurea con il Core Curriculum che delinea la “mappa delle nostre competenze” un bagaglio di atti irrinunciabili, la Carta Etica e dei Valori e Qualità sopra gli standard), è consistito nella capacità di guardare dentro il nostro sistema con occhio attento alla comparazione con modelli più evoluti, libero da conformismi vecchi e nuovi. Poco più di dieci anni fa l’istituzione dei diplomi universitari modificava il nostro itinerario formativo spostando l’asse della formazione dal contesto professionale a quello universitario. Contestualmente abbiamo ASPETTANDO I LEA (E IL NOMENCLATORE) Un mix di finanziamento pubblico e privato, co-payment da parte del cittadino, assetti di governance mirati, una logistica il più possibile ottimizzata e tecnologie mediche avanzate. Solo un esempio di come cambieranno gli utenti, le istituzioni, i servizi e le tecnologie nel SSN. Queste variabili della sanità futura introdotte nei nuovi Lea sono oggetto delle attenzioni e delle verifiche dei costi da parte del Ministero del Tesoro che per carenza di risorse aveva chiesto importanti correttivi di spesa, oggi pari al 9% del PIL. Per Ministero della Salute e Regioni, che faticosamente hanno sottoscritto il Patto della salute, l’odissea non è ancora finita. Ricorrendo ad una metafora i Lea sono paragonabili ad un aereo che giunto sull’aeroporto d’arrivo e non ricevendo il permesso di atterraggio da parte della torre di controllo è costretto a girare a vuoto a causa del permesso negato. Nella torre c’è Tremonti che parrebbe voler concedere il permesso di atterraggio a condizione che si faccia uso di una pista più corta. Tradotto in soldoni ciò significherebbe tagliare ancora, alleggerire oltre quanto già fatto i LEA. Dentro quella che si può definire una nebulosa indefinibile è in corso da tempo, un braccio di ferro fra due visioni che si spiegano così: pista lunga se prevale il partito del Welfare, pista più corta se prevale il contenimento della spesa secondo le possibilità. Ma pista lunga vuol dire anche possibile “rischio Grecia”, pista corta vuol dire conti in ordine ricorrendo anche all’ “out of pocket”, cioè alla tasca propria dai cittadini. Ma il carburante, ovvero l’autonomia di volo dell’aereo non è infinita e non dovrebbe passare molto tempo ancora per sapere in quale pista atterrerà l’aereo che trasporta i LEA. Il Barone Rampante 10 MATERIALE IN DOTAZIONE RISERVATO IN ESCLUSIVA AGLI ADERENTI: MANIFESTI 50X70; CARTELLI DA BANCO 30X40; VETROFANIE 20X13; DEPLIANTS FORMATO A4. Le aspettative dei cittadini utenti nei confronti della qualità delle prestazioni sanitarie erogate nelle strutture pubbliche e private si sono considerevolmente evolute. Ogni fruitore è sempre più sensibile al comportamento etico, degli operatori e della struttura sanitaria. tivi e che sottendono ai comportamenti professionali nei confronti del cittadino. - Valorizzazione e riconoscimento delle competenze professionali. - Lotta all'abusivismo professionale. La finalità del progetto “Carta Etica e dei Valori” è proprio di identificare, promuovere, diffondere e valorizzare le strutture e i professionisti che praticano i migliori valori etici e professionali, già presenti nei codici deontologici di ogni professione. I codici condivisi le regole professionali sono trascritte all'interno della “Carta Etica e dei Valori”. Quest'ultima, esposta in modo visibile all'interno dei Centri, rappresenta la garanzia, per i cittadini, che in quella struttura la relazione professionale e la prestazione, riflettono i contenuti della Carta. La redazione e il rispetto del patto non sono regolati a livello normativo, avendo carattere volontaristico e rappresentando la “summa” delle etiche comportamentali degli operatori interessati che senza imposizioni vi aderiscono. Ciò rappresenta una vera garanzia per il cittadino - Promozione della “Carta Etica e dei Valori” come garanzia, per i cittadini, di ricevere prestazioni eticamente certificate dagli stessi operatori che le erogano. In questo senso la Carta rappresenterà un patto tra gli operatori, in quanto professionisti ed i cittadini, in quanto utenti. - Esposizione della “Carta Etica e dei Valori” nei Centri in modo da facilitarne la visione, specie nel momento dell'accesso nella struttura sanitaria, per consentire di confrontare ciò che viene erogato con ciò che è trascritto. Per gli interessati alla sottoscrizione va precisato che l'adesione è sottoposta al rinnovo annuale: la competenza e l'etica, infatti vanno esercitate e verificate continuamente. Il progetto gode anche dell'alto patrocinio del ministero della Salute. Il progetto persegue le seguenti finalità: - Individuazione, promozione, sviluppo e diffusione dei principi e dei valori etici all'interno dei contesti lavora- L'elenco degli aderenti verrà pubblicato e aggiornato sulla rivista L'Audioprotesista e sul sito: www.audioprotesista.it Per aderire: Segreteria FIA, Tel. 02.47996053 r.a., Fax 02.47995538 [email protected] ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Chirurgia oncologica, ipoacusia dell’anziano, socialoendoscopia e termalismo tra i temi principali affrontati a Castrocaro Terme < Primo CongressoAiog: corso della manifestazione. La lezione magistrale tenuta dal prof. Richard Salvi, neurofisiologo di fama internazionale e direttore dell’Hearing Research Laboratory dell’Università di New York a Buffalo, è stato certamente un momento durante il quale si è potuta tastare con mano la rilevanza scientifica e il forte impatto di questo evento. Tante le aziende sostenitrici. In particolare major sponsor sono state Bernafon e Maico che, da subito, insieme al presidente neo-eletto prof. Claudio Vicini e al presidente uscente prof. Giovanni Ralli, hanno sostenuto questo progetto che riunisce le figure professionali coinvolte nella prevenzione e nella cura delle patologie di area otorinolaringoiatrica relative all’anziano. Tra le altre aziende che hanno sponsorizzato l’evento: Amplifon, AB Medica, Euroclinic, Nestlè Nutrition, MHD, Polifarma (Arlevertan), Scharper (Acuval), Storz Zaccanti, Zambon (Giasion). E ancora, il Grand Hotel Castrocaro, il Gruppo Villa Maria ed Estados cafè. La piena attuazione del progetto non può prescindere dalla fattiva ed efficace collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte, alle quali questo congresso ha fornito una opportunità di crescita e di confronto. In un contesto in cui l’invecchiamento della popolazione italiana è ormai un dato incontrovertibile e di pubblico dominio, l’esistenza di un’associazione, quale l’AIOG, si rende necessaria e di grande importanza. Attualmente in Italia ci sono 14 milioni di anziani, e la speranza di vita si attesta a 83 anni per le donne e 79 anni per gli uomini. Nel 2020 è stato previsto dal CENSIS che la percentuale di anziani sulla popolazione italiana sarà pari al 25%, cifra che lascia pochi dubbi sull’importanza delle politiche sanitarie volte a prevenire e curare le patologie dell’anziano. L’ultimo ventennio ha registrato un progressivo aumento dell’età media e della speranza di vita che ha causato una vertiginosa crescita del numero degli ultrasessantenni, che sono aumentati del 6% rispetto al dato precedente. L’Italia è inoltre l’unica nazione al mondo in cui il numero degli ultrasessantacinquenni supera quello delle persone sotto ai diciotto anni. Si tratta di dati a confronto le figure professionali per la cura dell’anziano Corrado Canovi Segretario nazionale Anap Liberato Di Leo Audioprotesista Romolo Pelliccione Audioprotesista A Castrocaro Terme, il 26 e 27 marzo, qualcosa è cambiato sul fronte delle patologie ORL legate all’anziano. Attraverso lo sforzo congiunto di otorini, geriatri, logopedisti, infermieri, audiometristi e audioprotesisti, ha preso vita il primo congresso dell’Associazione Italiana Orl e Geriatria, evento che ha rappresentato una grande opportunità di definizione di strategie e percorsi sanitari con il primario obiettivo di favorire la persona anziana e di fornire ad essa condizioni di salute sempre più elevate e in linea con i più alti standard internazionali. Uniti intorno allo stesso tavolo, più di 160 relatori hanno dato vita al primo atto ufficiale dell’AIOG, evento che ha richiamato più di 500 congressisti da tutta Italia. Nella cornice del Grand Hotel Terme si sono succeduti corsi ECM mirati alle singole professioni e tavole rotonde che, caratterizzate da un board scientifico di alto livello, hanno affrontato temi di grande interesse medico e tecnologico. Chirurgia oncologica, ipoacusia dell’anziano, scialoendoscopia e termalismo sono solo alcuni degli argomenti trattati nel 14 ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA che ad una prima lettura potrebbero risultare allarmanti, se non fosse che le condizioni di salute delle persone che appartengono a questa fascia d’età sono progressivamente migliorate. In particolare un dato molto interessante riguarda la percentuale di persone non autosufficienti tra gli anziani con meno di 75 anni: tale percentuale è infatti scesa dal 22% al 19%. Questo miglioramento, però, non deve far pensare che ci sia stata una diminuzione di patologie legate all’avanzare dell’età. Al contrario, disfunzioni e disadattamenti tipici dell’anziano sono in forte crescita non solo a livello nazionale, ma, più in generale, anche a livello mondiale. Tali disfunzioni sono fastidiose per l’ “anziano di oggi” che, spesso, è molto più giovanile, informato e pieno di voglia di vivere rispetto a qualche decennio fa. In una società che, in un certo senso, nega l’esistenza della vecchiaia, promuovendo modelli estetici che tendono a rifiutare ciò che non è fisicamente bello, crescono tabù e preconcetti relativi alla vita dell’anziano, che lo portano a percepirsi in modo negativo e ad adattarsi più difficilmente alle condizioni di vita che giocoforza si vengono a creare con l’aumentare dell’età. Nel caso della presbiacusia ad esempio, l’anziano viene penalizzato a livello comunicativo, fatto che viene purtroppo spesso confuso con un deficit intellettivo. A questo proposito, occorre citare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale afferma che la sordità rappresenta la maggiore causa di disabilità e di riduzione della qualità della vita. Sono numerosi i procedimenti psicologici che il soggetto ipoacusico mette in atto in relazione a questa patologia: la tendenza è spesso quella di rimuovere il problema, di negarlo ponendo fuori coscienza la possibilità di risolverlo. Può verificarsi in molti casi un adattamento distorto alla situazione, che si traduce in un progressivo allontanamento da quelle situazioni comunicative che vengono percepite come foriere di malintesi. A volte aggressivo, a volte timido e dimesso, l’anziano nella maggioranza dei casi può sentirsi deriso, denigrato e in qualche caso umiliato: ciò non fa altro che estraniarlo sempre di più dal mondo esterno e isolarlo dal contesto di relazioni personali necessarie ad una corretta vita sociale e affettiva. Questo meccanismo si inserisce in un contesto generale nel quale l’anziano, che vede con l’avanzare dell’età un progressivo ridursi delle proprie capacità psico-fisiche, sviluppa una serie di paure legate alla solitudine e alla perdita dell’autosufficienza. Dare una soluzione alle patologie dell’anziano, significa fornire ad un grande numero di persone uno standard A sinistra, Giovanni Ralli, il presidente uscente dell’Aiog; a destra, Claudio Vicini, il presidente neo-eletto di vita più alto, maggiore autonomia e renderle attive a livello sociale ed economico con effetti positivi che si ripercuotono su tutto il sistema produttivo: l’evento di Castrocaro Terme testimonia come l’AIOG sia in prima linea su questo fronte. ■ 15 SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA Professioni, Siliquini: «Urge una riorganizzazione nell’interesse del cittadino e in linea con l’Europa» «Il vero obiettivo da perseguire con la riforma delle professioni è il riordino normativo nell’interesse dei cittadini italiani, che oggi sono spesso alla mercè di operatori abusivi, dopo i grandi pasticci combinati durante il Governo Prodi». Queste le parole dell’onorevole Maria Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati del provvedimento di riforma delle Libere Professioni (AC503). «Ci chiediamo come mai il PD, oggi come allora, non perda occasione per aggredire i due milioni di lavoratori autonomi, che rappresentano la categoria di eccellenza tra le partite Iva. Trattasi, infatti, dei professionisti intellettuali che si formano dopo seri periodi di studio e che si mettono ogni giorno in gioco con serietà e dedizione, dando vita al 12,5% del PIL. La riforma delle professioni intellettuali ha continuato Siliquini - è un tema giuridico complesso di cui molti - e tra questi alcuni esponenti del PD - parlano a sproposito senza tener conto delle vere proble- matiche dei professionisti italiani e della violazione della direttiva europea 36/2005, perpetrata nel 2006. È il PD che dovrebbe fare un passo avanti poiché, nonostante le continue batoste elettorali, non sembra essere in grado di cogliere e comprendere i temi veri del mondo professionale e quindi del Paese. Proprio perché il PdL guarda “avanti” - ha concluso Siliquini - affronterà con determinazione nei prossimi mesi una riforma che è attesa da vent’anni. Andare avanti significa fare delle riforme vere che riportino l’Italia in linea con l’Europa, applicando correttamente e compiutamente la direttiva Zappalà, che è stata disapplicata dal decreto Prodi. Oggi l’Italia - come è emerso nel corso dell’audizione in commissione Giustizia durante l’indagine conoscitiva del relatore Zappalà - è fuori dall’Europa. Noi abbiamo il dovere di procedere alla modernizzazione delle professioni in linea con l’ordinamento comunitario». OFFRE • Concrete opportunità CERCA Audioprotesisti di carriera e crescita professionale; COME Sei audioprotesista laureato o con titolo equivalente? Vuoi inserirti in un gruppo dove l’alta professionalità del personale e l’attenzione costante al cliente sono le carte vincenti? Cerchiamo AUDIOPROTESISTI come te! AudioNova Italia, gruppo internazionale di professionisti per l’udito, ti offre la possibilità di inserimento e di crescita nell’ambito dell’applicazione protesica su tutto il territorio nazionale, per i Centri già presenti e per nuovi progetti di sviluppo. Si prega di inviare dettagliato CV a [email protected] oppure a AudioNova Italia srl - Direzione Risorse Umane Via Leonardo da Vinci 5, 20094 CORSICO (MI) • Interessante Bonus di Ingresso • Condizioni contrattuali flessibili e personalizzate; • Condizioni economiche estremamente competitive e di sicuro interesse; TE ! • Il coinvolgimento in programmi commerciali e modelli organizzativi innovativi per il settore; • Un programma di formazione, supporto e coaching personalizzato pluriennale per ogni audioprotesista. La professionalità che fa sentire bene SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Innovazioni nella legislazione sui dispositivi medici per coniugare sicurezza e sostenibilità < III Conferenza nazionale sui dispositivi medici di Silvia Stefanelli Avvocato della Dott.ssa Monica Capasso, ha precisato che, ad oggi, l’impatto della pubblicità sui consumatori si fa sempre più forte, soprattutto grazie ai canali di informazione offerti dai “nuovi media”. Tanti, infatti, sono gli strumenti con cui le aziende della filiera, oltre ai tradizionali mezzi di comunicazione, possono raggiungere i consumatori per diffondere informazioni e, soprattutto, messaggi pubblicitari relativi ai propri prodotti. Si pensi, ad esempio, agli spazi offerti da internet, ai numeri verdi o agli sms da inviare ai cellulari dei consumatori. Il ministero ha sottolineato la necessità controllare anche questi nuovi canali pubblicitari a garanzia della salute e sicurezza degli utenti finali. È questo l’obiettivo delle nuove Linee Guida emanate dal ministero della Salute: “Utilizzo di nuovi mezzi di diffusione della pubblicità sanitaria”. Il ministero ha precisato che trattasi di Linee Guida “flessibili”, aperte a modifiche, sia alla luce degli sviluppi del settore pubblicitario, sia alla luce dei risultati dopo le loro prime applicazioni. Hanno partecipato alcune delle più importanti associazioni di categoria nel settore della produzione e distribuzione dei dispositivi medici, tra cui Assobiomedica, l’Istituto della Autodisciplina pubblicitaria (IAP) e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Quest’ultima, rappresentata dal dottor Jacopo Berti, in tema di pubblicità sui dispositivi medico e chirurgici, ha chiarito che: tutte le brochure e, in generale, tutto il materiale informativo destinato agli operatori sanitari costituiscono vere e proprie pubblicità, sottoposte alla disciplina e ai con- Tra i temi “scottanti” affrontati nella “III Conferenza nazionale sui dispositivi medici” tenutasi a Roma il 13 e 14 aprile, non poteva mancare un confronto sulle ultime novità in materia di pubblicità sanitaria a livello comunitario e recepite, a livello nazionale, tramite il nuovo testo dell’art. 21 del D. Lgs. 46/97. La Direzione generale dei Farmaci e Dispositivi medici del ministero della Salute, intervenuta nella persona 20 SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA lare le proprie funzioni di vigilanza nel settore, ha ricordato la possibilità per le aziende aderenti di richiedere all’Istituto stesso un parere preventivo sulla correttezza dei messaggi pubblicitari prima della loro diffusione. A chiusura della tavola rotonda è intervenuto il dott. Maurizio Cevenini, di Assobiomedica, che ha sottolineato l’importanza del numero verde per i consumatori, non solo come veicolo di pubblicità, ma anche come canale di informazione a disposizione del cittadino per scelte di cura più consapevoli. ■ trolli/limitazioni; tutte le ulteriori iniziative pubblicitarie indirizzate dalle aziende ai consumatori rientrano, invece, quanto a disciplina e controlli, nel campo di applicazione del Codice del Consumo. L’AGCM ha riconfermato la propria collaborazione con il ministero della Salute e con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nelle iniziative e nei progetti per una pubblicità corretta e veritiera a tutela dei consumatori. Ha contribuito al dibattito anche l’Istituto della Autodisciplina pubblicitaria (IAP), il quale, nel ricapitoARTICOLO 21 DEL DECRETO LGS 46/97 MODIFICATO DAL D.LGS 37/10 RECEPIMENTO DIRETTIVA 2007/47/CE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 93/42/CEE CONCERNENTE I DISPOSITIVI MEDICI ART. 21 (pubblicità) 1 È vietata la pubblicità verso il pubblico dei dispositivi che, secondo disposizioni adottate con decreto del Ministero della salute, possono essere venduti soltanto su prescrizione medica o essere impiegati eventualmente con l’assistenza di un medico o di un altro professionista sanitario. 2 La pubblicità presso il pubblico dei dispositivi diversi da quelli di cui al comma 1 è soggetta ad autorizzazione del Ministero della salute. Sulle domande di autorizzazione esprime parere la commissione prevista dall’articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541, che a tal fine è integrato da un rappresentante del Dipartimento del Ministero della salute competente in materia di dispositivi medici e da uno del Ministero della sviluppo economico. 2-bis Decorsi quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda di cui al comma 2, la mancata comunicazione all’interessato del provvedimento del ministero della Salute, di accoglimento o diniego della domanda medesima equivale a tutti gli effetti al rilascio dell’autorizzazione richiesta; in tale caso, nel messaggio pubblicitario devono essere indicati gli estremi della domanda di autorizzazione. 2-ter nell’ambito dei dispositivi per i quali è consentita la pubblicità presso il pubblico, con decreto ministeriale sono identificate le fattispecie che non necessitano di autorizzazione ministeriale. 21 SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Dal Censis un’importante indagine sulle strutture pubbliche: farmacie e medici di famiglia punti di riferimento primari dei cittadini < Italiani soddisfatti dei servizi sanitari delle regioni meridionali soprattutto con riferimento a ospedali e pronto soccorso (in questo caso il giudizio negativo supera il 26% contro una media nazionale del 19%), assistenza domiciliare (scarsa per il 34% a fronte del 28% registrato a livello nazionale) e strutture di riabilitazione (34% contro 27%). Se 3 italiani su 4 ritengono poco o per nulla frequenti i casi di malasanità, questa quota si riduce al 58,3% al Sud (dove il 34,5% dei residenti li ritiene abbastanza frequenti e il 7,2% molto frequenti), mentre si attesta intorno al 90% nelle regioni settentrionali. Valori simili si rilevano in merito all’opinione sulla probabilità che un paziente ricoverato in ospedale possa subire un grave errore medico: complessivamente lo ritiene poco o per nulla probabile quasi il 70% degli italiani, ma questo dato scende al 51% al Sud. Il 72,6% dei cittadini che nell’ultimo anno hanno ricevuto cure ospedaliere in regime di ricovero ritiene di essere stato sempre informato puntualmente sulle proprie condizioni, contro il 27,4% che pensa l’opposto. L’80% ritiene che il follow up dopo la dimissione (terapie, visite di controllo, riabilitazione) sia stato organizzato e gestito adeguatamente. Un paziente su 3, tra quelli che hanno ricevuto un ricovero programmato, dichiara che prima di essere ricoverato ha dovuto farsi visitare privatamente o intra moenia dal medico dell’ospedale, pur avendo già ricevuto l’indicazione del ricovero da un altro medico, e la quota sale al 41,6% tra i residenti del Sud. Circa il 30% dei pazienti dichiara di aver dovuto seguire una trafila burocratica complessa e faticosa, il 21,4% (quasi il 30% al Centro e nel Mezzogiorno) afferma di aver dovuto ricorrere a conoscenze personali per facilitare l’accesso in ospedale. Dalla ricerca del Censis “Aspettative e soddisfazioni dei cittadini rispetto alla salute e alla sanità”. ■ Italiani soddisfatti dei servizi sanitari. È quanto emerge dall’indagine del Censis su aspettative, opinioni e valutazioni dei cittadini sulla sanità. Il giudizio migliore spetta alle farmacie, i cui servizi sono di buona qualità per il 62% degli italiani, sufficienti per il 35%, mediocri o scarsi solo per il 2%. Il medico di medicina generale (per il 92% qualità buona o comunque sufficiente, inadeguata solo per l’8%) continua a rappresentare un elemento cardine del sistema di offerta e un referente di prossimità nel quale gli utenti ripongono grande fiducia. Positive anche le opinioni sui pediatri di libera scelta (promossi dal 90%). Seguono i laboratori di analisi pubblici (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), strutture di riabilitazione pubbliche (73%), assistenza domiciliare (72%). Il sistema di offerta sanitaria si dimostra capace di rispondere in larga misura alle aspettative e alle esigenze assistenziali dei cittadini. La copertura garantita dai servizi, a partire dalle farmacie e dai MMG, risulta nella grande maggioranza dei casi adeguata, così come la qualità percepita dall’utenza che ha colto positivamente la trasformazione delle farmacie in presidi sociosanitari. Permangono, non pochi problemi legati al territorio. Il sistema di offerta è ancora disomogeneo a svantaggio 22 SALUTE L’AUDIOPROTESISTA > Grazie alla sinergia tra le professioni in futuro le farmacie potrebbero trasformarsi in piccole cliniche di base < Gli esperimenti pilota sultori psicologici gratuiti, segna una tendenza che spero sia seguita da altre professioni: occupare spazi di azione sociale riguardanti bisogni presenti nel pubblico e tuttavia inevasi. Nel dopoguerra la farmacia, oltre che luogo di vendita di medicinali industriali, era ancora un ambito in cui il farmacista agiva da orientatore del pubblico, consigliere, e preparatore di medicinali da lui stesso composti. Era anche il luogo in cui si dava convegno una serie di notabili, come il medico condotto, il parroco e nelle città universitarie il professore. Altri tempi, si dirà. Sta di fatto che a tutto ciò si sostituisce verso gli anni ‘70 la farmacia tipica della società industriale matura. È il negozio in cui si vendono solo scatolette e il farmacista è sepolto dalla valanga della produzione (di cui fatica persino a conoscere il nome) mentre la preparazione personale dei medicinali tende a scomparire. La farmacia professionale si riduce ad emporio e il farmacista a distributore asettico di prodotti preparati da altri. Ecco ora invece apparire un nuovo tipo di farmacia che si presenta come struttura sanitaria territoriale dotata di potenzialità: dispensatrice di servi- Dalla pura vendita al dialogo. Se il farmacista diventa psicologo di Gian Paolo Prandstraller da “Il Corriere della Sera” Le professioni intellettuali devono aprirsi a nuove funzioni. La recente decisione delle farmacie di Milano e Bologna di aprire al pubblico nei propri locali dei con- 24 SALUTE L’AUDIOPROTESISTA zi (esami, analisi, consigli, offerte) legati non soltanto ai farmaci, ma anche a disagi, ritardi, disfunzioni di altri enti. Appaiono servizi destinati a dare un primo sollievo al disagio fisico e psichico delle persone. Una funzione in parte surrogatoria, molto utile agli utenti anche perché dotata d’un alto grado di confidenzialità. Come ho ricordato, ciò attualmente avviene anche col coinvolgimento di psicologi messi a disposizione dall’Università, che nel sito «farmacia» (www.farmacia.it) offrono una consulenza gratuita di base, il cui fine è appunto la prevenzione psicologica, affrontare certi tipi di disagio, dare sostegno alle coppie e alle famiglie, ecc. Ciò ci induce a ritenere che il destino sociale del farmacista postindustriale sia in trasformazione ed è probabile che gli venga restituito un significato che travalica la distribuzione di scatolette. È presumibile che possa rifiorire anche una capacità professionale: essere egli stesso preparatore di farmaci sia pure in una dimensione domestica, per mali facilmente curabili. Un altro aspetto del fenomeno riguarda la collaborazione di più professioni in farmacia. Tale collaborazione può essere importante specialmente nei centri lontani dalle cliniche e dagli ospedali; ma anche in città dove questi enti sono accessibili con una certa difficoltà e oggetto di un timore reverenziale. Si prospetta una sorta di sinergia tra professioni. Accanto allo psicologo potrebbero convergere sulla farmacia infermieri, podologi, terapisti di vario tipo, e per- fino medici, per un orientamento preliminare. Questa tendenza potrebbe essere estesa fino a fare della farmacia una piccola clinica di base, che possa soddisfare richieste nel campo della cosmesi, della protezione della pelle, dell’alimentazione, dei controlli clinici elementari, ecc. Dietro l’esempio di Milano e Bologna, i farmacisti potrebbero prendere il coraggio a due mani, allargare le funzioni della farmacia, uscendo dalla prassi rinunciataria per cavalcare un’esigenza sociale. ■ 25 TESTIMONIANZE L’AUDIOPROTESISTA > Importanti risultati sono stati raggiunti e confermati con l’appuntamento di Montesilvano. Ma ora la sfida è pensare al futuro della professione < L’audiologo al Congresso degli audioprotesisti Aver assistito e partecipato per la prima volta al Congresso Nazionale degli Audioprotesisti (Montesilvano 13-14-15 novembre 2009) per me, audiologo da trent’anni, è stato davvero un arricchimento, sicuramente non una sorpresa, perché conosco, per viverla quotidianamente, la grande trasformazione che la professione dell’audioprotesista ha subito nel corso del tempo, portandosi a livelli qualitativamente alti, degni della nobiltà dell’organo dell’udito, così basilare nella comunicazione. principe dell’ideazione e del pensiero. Non si comprende, però, come mai, a fronte di otto milioni di soggetti ipoacusici in Italia (la giornalista Margherita De Bac ci consiglia di cambiare il nome) vi siano appena duecentomila soggetti portatori di protesi acustica. Un gap che va colmato, dopo aver accuratamente eliminato i fattori che lo determinano, che sono, in realtà tanti: culturali, sociali, economici che confluiscono in una errata impostazione del marketing. Ancora oggi per il sordo c’è derisione, per il cieco, invece, grande rispetto: persiste, purtroppo, la vergogna di indossare il presidio protesico, non altrettanto vale per chi ha problemi di vista, che utilizza gli occhiali con una sorta di malcelato narcisismo. Il compito per l’ottico è di gran lunga più facile. Ci viene consigliato di cambiare nome, anche per quel che riguarda il sussidio: ad esempio il prof. Giordano ha proposto “orecchiaie” di Francesco Mininni Audiologo - Dirigente Audiologia Professionale Azienda Ospedaliero-Universitaria, Policlinico Bari che non ha incontrato il successo adeguato. Non sarebbe male istituire un gruppo di studio sull’argomento, come non è da escludere che anche il termine “audioprotesista” debba essere modificato, per ottenere più “appeal” nella popolazione e nell’eventuale utenza. Gli epistemologi sanno quanto il linguaggio verbale corretto sia importante nella pregnanza della comunicazione. Nel nostro percorso (mi permetto di allinearmi agli audioprotesisti in qualità di audiologo) in tal senso abbiamo commesso qualche errore, commenta Margherita De Bac. Abbiamo, secondo me, l’obbligo di 27 TESTIMONIANZE L’AUDIOPROTESISTA spensabile il team, con un percorso virtuoso, come da me già affermato nel lontano 02/12/1982, attraverso le pagine del Corriere Medico (vedi testo). È trascorso oltre un quarto di secolo, quanta se ne è fatta di strada! La tecnologia ha dato un grande aiuto al settore intero, l’avvento dell’orecchio bionico non ha, però, modificato, bensì integrato e rafforzato, il concetto della precocità dell’intervento protesico-riabilitativo, della stima della soglia precisa, dell’affidabilità, portando la scienza audioiogica a un livello di penetrazione nel contesto sociale molto più profondo. Però, se valutiamo commercialmente gli apparecchi venduti nel 1999 e quelli nel 2008 sono sempre 100 per audioprotesista, nonostante il numero degli audioprotesisti sia cresciuto da 2.000 a 3.200. Questo dato, preso isolatamente, scoraggerebbe chiunque, ma, visto in un contesto più ampio, deve far riflettere. Basta la formazione universitaria (da questo punto di vista grande merito va al prof. E. Arslan che ha brillantemente coordinato il percorso formativo dei discen- ascoltarla, altrimenti rischiamo di vanificare, per una banalità, l’enorme lavoro sin qui svolto. Dobbiamo impedire che nell’ipoacusico si generi la sfiducia, bensì incoraggiare l’utilizzo del sussidio, ai fini del miglioramento della qualità della vita. Interessantissima l’applicazione nella protesi acustica del sistema Zen (frattali musicali), per correggere l’acufene. L’adattamento ben eseguito porta a ridurre la depressione (paziente soddisfatto), che frequentemente si associa alla presbiacusia di una certa entità. Perché. questo tipo di apparecchio acustico sia veramente efficace è assolutamente indi- 28 TESTIMONIANZE L’AUDIOPROTESISTA ti sino alla laurea di dottore in Tecniche audioprotesiche) a migliorare il rapporto audioprotesista/apparecchi per anno? Evidentemente no. Basta la giornata nazionale sulla sordità, indetta dall’A.l.R.S. (prof. Cianfrone)? Purtroppo no. Basta la capillare informazione pubblicitaria? Ancora no. Basta l’interesse dell’audiologo e dell’otorinolaringoiatra a collaborare efficacemente con l’audioprotesista? Ancora no. Basta l’assistenza che amplifica il mercato sociale, a discapito di quello libero, garantendo la protesi alle fasce più deboli, solo se dichiarati invalidi? Forse è addirittura negativo, perché spinge al lassismo, tanto è gratis! Se non costa nulla, possiamo provare! Come vedete, i problemi sul tappeto sono tanti, e non tutti risolvibili. Forse una soluzione a tutti questi interrogativi, anche se non completamente esaustiva, è il Nuovo Nomenclatore Tariffario che, a breve. nel corso dell’anno prossimo, vedrà la luce. Sembrerebbe un cambio davvero epocale. Si passa dalla valorizzazione del prodotto alla qualità della prestazione. sottolineandone la professionalità. Come al solito tutte le rivoluzioni efficaci passano attraverso un cambio di mentalità, una conversione culturale, alla quale personalmente credo fermamente. Per questo in questa sede e attraverso lo strumento della stampa che, se eticamente inteso, è il più efficace nella comunicazione, ringrazio il mio maestro compianto prof. G. Cervellera che, nel lontano 1980, mi ha affidato il difficile compito di seguire la protesizzazione acustica, da otorino prima, da audiologo poi, intuendo e scoprendo la grande passione che avevo per la disciplina audiologica, tuttora in atto e sempre più forte. Le trasformazioni avvengono con la mente e con il cuore, mettendo a disposizione le proprie competenze. È proprio questa la strada, sorretta dall’etica. Lodevole l’iniziativa proposta dalla F.I.A. (Federazioni Italiana Audioprotesisti) che ha istituito la CARTA ETICA E DEI VALORI, approvata da Federsalute, con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Da sottolineare il richiamo ai principi di “equità, giustizia e trasparenza, diritto ad assistenza, senza alcuna discriminazione che non sia quella dovuta alla differenza dei bisogni”. Le basi sono buone, direi ottime, parola dell’audiologo, che ringrazia l’organizzazione intera del Congresso, e in particolare, il suo Presidente Giovanni Gruppioni, con la promessa di mantenere alta la concentrazione sui problemi che riguardano l’udito, da audiologo, in stretta collaborazione con l’audioprotesista, facendomi portavoce presso tutta la mia categoria, nell’esclusivo interesse della persona sorda, seguendo i principi del bene comune. 29 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA > Trentaquattro audioprotesisti provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’iniziativa organizzata dalle Università di Padova e Modena < Primo master universitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile Dal marzo del 2008 fino al dicembre del 2009, 35 audioprotesisti, provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno partecipato al Primo Master postuniversitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile, organizzato congiuntamente dall’Università di Padova e da quella di Modena. Un’esperienza impegnativa, che ha arricchito notevolmente il bagaglio professionale dei partecipanti. L’argomento della ipoacusie infantili presenta, infatti, aspetti del tutto particolari, tali da meritare un approfondimento. Il master, che si è concluso il 7 maggio scorso, con la cerimonia di proclamazione presso il palazzo della Ragione di Padova, è stato organizzato dal professor Edoardo Arslan, ordinario di Audiologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova e Direttore del Servizio di Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova presso l’Ospedale di Treviso ed ha rappresentato un’occasione importante di crescita professionale e di confronto per tutti i partecipanti. Riportiamo di seguito, oltre alla presentazione del professor Arslan, i contributi di Bruno Odoardi e Bruno Castigliano, audioprotesisti, che dopo la partecipazione al master, tramite le pagine della rivista, hanno voluto condividere la loro esperienza. constatazione nel mio lavoro quotidiano di come sia radicalmente cambiata negli ultimi anni la riabilitazione protesica delle ipoacusie infantili. Per due motivi principali. Il primo è che la diagnosi e l’intervento protesico è sempre più precoce grazie alla diffusione delle procedure di screening uditivi neonatali. L’applicazione e l’adattamento protesico in bambini di pochi mesi di vita ci ha imposto di ripensare in modo specifico ai protocolli diagnostici e applicativi pediatrici. Il secondo riguarda l’enorme progresso in questi ultimi anni dell’elettronica e dell’informatica nel settore delle protesi acustiche che permette la disponibilità di apparecchiature molto sofisticate e complesse che necessitano di competenze specifiche per scegliere le opzioni EDOARDO ARSLAN Ordinario di Audiologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova e Direttore del Servizio di Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova Le motivazioni che mi hanno spinto ad organizzare un Master Universitario in Audioprotesi originano dalla 31 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA LAUREA IN TECNICHE AUDIOPROTESICHE: LE DATE DEI TEST DI AMMISSIONE A.A. 2010-2011 Si svolgerà l’8 settembre 2010 la prova di ammissione per iscriversi al Corso di Laurea in Tecniche Audioprotesische. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in attesa che venga perfezionato il decreto in cui saranno definite le modalità ed i contenuti delle relative prove di ammissione ai corsi di laurea specialistica/magistrale programmati a livello nazionale per l’anno accademico 2010-2011, ha anticipato le date in cui si svolgeranno i test dei Cdl triennali. Per sapere il numero dei posti disponibili per i vari atenei sede di corso di laurea si dovrà attendere ancora qualche mese. La norma impone al Ministero di indicarli entro i 60 gironi dalla data dell’esame di ammissione. ottimali per ciascun bambino. Il Master si è svolto in 3 semestri e ha visto la partecipazione di 35 audioprotesisti da tutto il territorio nazionale. L’attività didattica e i seminari hanno comportato una frequenza continuativa per un anno e mezzo, periodo nel quale abbiamo passato assieme, Docenti e Studenti, la maggioranza dei sabati e domeniche a Padova o a Modena. Come Docente è stata una esperienza didattica impegnativa ma molto appagante dal punto di vista professionale, per il grado di motivazione dei partecipanti: basti pensare che la partecipazione è stata superiore al 90%, la più elevata tra i 50 Master della nostra università. Ma soprattutto per il grande affiatamento che si è creato nel gruppo, basato fin dalle prime lezioni su un rapporto di stima e di fiducia che con la consuetudine si sono trasformati in rapporti personali di reciproca amicizia, cementata dalle continue discussioni in aula e durante le cene del sabato sera. Un altro aspetto molto importante è stato l’arricchimento professionale che il Master ha consentito a me e ai miei Collaboratori del Servizio di Audiologia e del quale devo ringraziare tutti i partecipanti. Durante gli stages per l’attività pratica, effettuati da tutti presso il Servizio dell’Ospedale di Treviso, abbiamo potuto apprezzare la grande professionalità dei nostri “studenti” Audioprotesisti, con una interazione continua nel lavoro clinico sui bambini sordi che ha fatto crescere le nostre competenze e soprattutto realizzare sul campo l’enorme importanza della collaborazione continua tra medico e audioprotesista nelle sordità infantili. Se manca questa interazione molte volte il raggiungimento dell’obiettivo finale, l’amplificazione protesica ottimale per ciascun bambino, resta una utopia. BRUNO ODOARDI Audioprotesista - Pescara Si è concluso con la cerimonia di proclamazione il 7 maggio 2010 nel Palazzo della Ragione di Padova il Primo Master postuniversitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile. Un tema delicato, quello del trattamento dei bambini, che presentano aspetti peculiari e necessità di urgenza specifiche. Il diffondersi dello screening neonatale universale ha portato ad emergere sordità così precocemente da non avere la disponibilità di protesi abbastanza piccole per l’orecchio di un neonato. Eppure l’applicazione dell’amplificazione acustica fa parte di qualsiasi protocollo, anche in caso di impianto cocleare. E rilevare l’impronta del tenero condotto uditivo di un bimbo non è come farlo ad un adulto. Così come la regolazione dei parametri acustici su un bambino che non può collaborare, con una diagnosi insicura, è aspetto da far tremare i polsi a chiunque. Non ci sono solo le sordità profonde, ma anche ipoacusie minori o progressive che sfuggono al primo screening (ammesso che venga fatto) e sono comunque un macigno sul percorso evolutivo del bambino. Cosa significa crescere con una perdita di udito? In prima battuta significa perdere dei suoni nell’ambiente, non riuscire ad ascoltare la musica o non sentire i segnali di allarme. Ma l’aspetto più importante è l’impatto sulla capacità di un bambino di capire le parole degli altri e di sviluppare le proprie parole. Perfino con una lieve ipoacusia il vocabolario di un bambino si svilupperà più lentamente, potrà avere difficoltà ad apprendere semplici regole di grammatica. Se poi la perdita di udito è più grave, lo sviluppo linguistico sarà ancora più carente, il 33 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA rapporto verbale con i famigliari difficile e confuso, le relazioni esterne superficiali. Se un bambino non riesce a esprimere a un genitore il desiderio di un giocattolo, si sentirà frustrato, isolato e incompreso. Quando chiederà ad un nuovo amichetto come funziona un gioco e non avrà compreso la risposta, preferirà fare finta di aver capito, piuttosto che rischiare che l’amico pensi che sia stupido. Il “costo del fingere” (stress, dubbi, e così via) può superare la ricompensa della socializzazione e scoraggiare un bambino ad interagire con gli altri. Queste sensazioni negative contribuiscono a ridurre l’autostima del bambino, che per via della sua difficoltà comunicativa non sarà in grado di esprimere queste sensazioni. Crescere con un problema di udito non comporta solo una mancanza di capacità comunicative, ma anche una serie di difficoltà personali e interpersonali. permesso di toccare con mano come il piccolo ipoacusico è gestito prima di arrivare a noi audioprotesisti. L’altro aspetto positivo è stata la possibilità di confronto con colleghi provenienti da ogni parte d’Italia, operanti in realtà difformi, aziendali e professionali. È stato bellissimo lavorare con degli audioprotesisti professionali, lasciando da parte aspetti commerciali ed economici e focalizzando l’attenzione sull’aspetto più importante: la soddisfazione del paziente. Nel caso specifico molto importante, in quanto dall’applicazione audioprotesica in età infantile dipende il corretto sviluppo linguistico del piccolo paziente. Un ringraziamento ai docenti che hanno permesso la nascita di questo corso come il professor Edoardo Arslan, la professoressa Genovese, la dottoressa Santarelli e il dottor Scimemi. BRUNO CASTIGLIANO L’elenco dei 34 professionisti che hanno partecipato: Alborghetti Stefano (Brescia), Arcidiaco Massimiliano (Cesena), Batista Diana (Slovenia), Borgato Federico (Padova), Borgato Nicola (Padova), Borghi Christian (Reggio Emilia), Bricca Riccardo (Perugia), Calvano Francesco (Ancona), Capoluongo Loredana (Napoli), Castigliano Bruno (Torino), Comin Marco (Roma), Contartese Massimo (Modena), Fiorentini Michela (Forlì), Genzo Flavio (Trieste), Gili Riccardo (Foligno), Gioffredi Simone (Perugia), Illiano Luisa (Macerata), Labbate Annachiara (Verona), Lauritano Gaetano (Napoli), Lucarelli Bruno (Roma), Marchetti Nicola (Treviso), Mervic Marco (Milano), Naccari Natale (Messina), Odoardi Bruno (Pescara), Peri Giorgia (Roma), Pirani Massimo (Torino), Rocco Claudio (Bolzano), Rubello Silvia (Padova), Scaramelli Maurizio (Modena), Sciajno Laura (Bologna), Tulliach Egidio (Trieste), Valloreo Walter (L’Aquila), Zamboni Mara (Vicenza), Zeppieri Armando (Pescara). ■ Audioprotesista - Torino L’11 dicembre 2010 con la discussione delle tesi si è concluso il “Master in Riabilitazione Protesica della Sordità Infantile”, tenuto congiuntamente dall’Università di Padova e da quella di Modena. Posso orgogliosamente dire di aver partecipato a questa lunga avventura iniziata a marzo 2008 e conclusasi nel dicembre 2009. È stata un’esperienza impegnativa e gravosa dal punto di vista economico ma nello stesso tempo entusiasmante. Le lezioni hanno toccato una serie di argomenti della protesizzazione infantile, spaziando dalla psicologia alla neuropsichiatria infantile; dall’ingegneria elettronica alla genetica; dallo sviluppo della percezione verbale al counselling e alla famiglia.Il master è stato arricchito da 6 seminari tenuti da i esperti di protesizzazione infantile. Per citarne qualcuno: Arthur Boothroyd (San Diego State University), Shane Moodie (University of Western Ontario), Mario Svirsky (New York University), John Bamford (University of Manchester). Ci sono state giornate di tirocinio presso l’ospedale di Treviso e presso realtà locali che hanno 34 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA > Colloquio fra relatore e tre studenti neo laureati in Tecniche Audioprotesiche sugli aspetti che complementano ed esaltano la tecnologia < Oltre l’apparecchio acustico questa metodica, ottimizza l’iter protesico e velocizza i tempi di adattamento acustico ed è, per questo motivo, meritevole di un maggior impiego”. Lorenzo Notarianni “In seguito mi dovrai convincere come l’impiego dell’auditory training velocizzi i tempi di adattamento acustico. Intanto chiedo a te, Alessandro, quali sono gli elementi in comune tra il materiale trattato nella tua tesi e le affermazioni appena sostenute da Andrea”. Alessandro Patierno “Credo che la mia tesi sul counselling come mediazione fra tecnologia e la persona sia la base necessaria a instaurare un rapporto empatico e di collaborazione fra audioprotesista e paziente, creando così un collegamento fra la persona ipoacusica e la tecnologia rappresentata dall’apparecchio acustico. Andranno esplorati ed evidenziati i seguenti aspetti psico-sociali: la vita che conduce la persona affetta da sordità, i suoi interessi, il suo stato emozionale e le sue attese future in funzione delle sue residue capacità uditive. Pertanto egli dovrà divenire consapevole delle proprie capacità individuali, evidenziate attraverso il Counselling e gli idonei questionari, in modo tale da essere padrone di se stesso e delle sue potenzialità nei confronti della miriade di variabili soggettive e oggettive che andremo ad affrontare nell’arduo percorso di adattamento protesico. Essendo il tempo una variabile molto instabile, è opportuno informare la persona ipoacusica del percorso che si dovrà intraprendere con disciplina e dedizione al fine di raggiungere i risultati prefissati, cosicché il paziente possa scegliere autonomamente se accettare o meno il nostro supporto riabilitativo in base al quadro anamnestico che abbiamo ottenuto in precedenza. Proprio per ovviare a problemi di tempo, sono stati creati dei meccanismi di apprendimento che facilitano e velocizzano la riabilitazione uditiva. Un esempio concreto e testato è proprio l’auditory training, di cui ci ha parlato Andrea, da integrare all’iter audio-protesico nonché in un manuale volto all’educazione uditiva del paziente”. Lorenzo Notarianni “Hai a disposizione evidenze scientifiche in grado di confermare le tue affermazioni?” Alessandro Patierno “Sì. Il primo dei seguenti grafici di Sergei Kochkin di Lorenzo Notarianni, Andrea Celsa, Alessia Cerroni, Alessandro Patierno In qualità di relatore ho seguito tre studenti universitari, Andrea Celsa, Alessandro Patierno e Alessia Cerroni presso il Policlinico Umberto I di Roma, per le rispettive tesi di laurea intitolate “L’auditory training nella riabilitazione acustica”, “Il counselling come mediazione fra tecnologia e la persona”e “I disturbi dell’udito limitano le relazioni interpersonali del soggetto anziano: un problema sottovalutato”. L’elemento che hanno in comune è che la tecnologia non predomina sugli altri innumerevoli aspetti coinvolti nella protesizzazione acustica. Le tesi sono complementari tra loro e possono concorrere insieme all’ideazione di un protocollo audio protesico. Sergei Kochkin1, prolifico ricercatore sulla protesizzazione acustica, ha dimostrato quanto la soddisfazione protesica non è a esclusivo appannaggio della tecnologia, bensì parte integrante di un più ampio processo, dove l’aspetto umano e le strategie applicative rappresentano gli altri due pilastri sui quale si poggia l’applicazione audio protesica. Lorenzo Notarianni Lorenzo Notarianni “Andrea, perché dovrei investire il mio tempo con l’impiego sistematico e disciplinato dell’allenamento uditivo come riporti nella tua tesi?” Andrea Celsa “Per la mia tesi ho eseguito molte ricerche bibliografiche e credo che le evidenze su base scientifica dell’efficacia dell’auditory training, come procedura da integrare alla classica riabilitazione protesica, siano molto soddisfacenti. Infatti, l’impiego sistematico e disciplinato di 38 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA dimostra come il tempo dedicato alla persona costituisca l’elemento fondamentale per la soddisfazione finale; tanto più tempo si dedica alla cura del paziente con il counselling, tanto più alto è il livello di soddisfazione nel paziente”. 2 (Da Sergei kochkin – Reducing Hearing Instrument Returns with consumer education – The Hearing Review) Lorenzo Notarianni “Andrea, come pensi che l’auditory training possa avere un ruolo utile all’interno del percorso audio protesico? E inoltre, pensi che questo non possa andare ad aggravare la risorsa tempo a disposizione?” Andrea Celsa “Credo che l’auditory training sia assolutamente complementare con la tesi di Alessandro. In primo luogo, bisogna pensare all’auditory training come a quella metodica in grado di ottimizzare il tempo e quindi, insieme al counselling, fungono da “catalizzatori” in grado di offrire al paziente i mezzi per “identificare” consapevolmente gli indizi uditivi o eventi sonori. Dico consapevolmente perché il paziente, partecipando a un percorso strutturato e disciplinato, partecipa attivamente e consapevolmente alla terapia. L’alternativa sarebbe quella di fare affidamento, consentitemi di dire, un po’ alla sorte e con tutte le variabili in ballo, è facile immaginare a quali rischi si può andare in incontro. Per la mia tesi ho potuto sottoporre un gruppo di pazienti alla prima protesizzazione a un percorso audio protesico con l’impiego dell’auditory training e paragonare i risultati con un gruppo di pazienti ai quali non è stato somministrato l’auditory training in maniera sistematica. Sono in grado di affermare che nel gruppo dove è stato impiegato l’auditory training i pazienti non solo hanno ottenuto in un tempo più rapido risultati oggettivamente migliori, ma hanno sistematicamente espresso un più 2 (Da Sergei kochkin – Reducing Hearing Instrument Returns with consumer education – The Hearing Review) Il secondo grafico conferma l’incisività sull’esito protesico dell’impiego di un percorso strutturato e disciplinato che possiamo definire protocollo. L’assenza di un programma in grado di guidare, monitorare, istruire il paziente non solo incide negativamente, ma è addirittura devastante poiché le richieste di “storni”, cioè della restituzione dell’ausilio con rimborso spese, sono davvero elevate. La mia riflessione è che, considerate le innumerevoli variabili coinvolte nella protesizzazione acustica, il dover lavorare senza un programma ben definito al quale attenersi lungo tutto il percorso audio protesico, aumenti molto il rischio di fallimento, o il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, relativi alle risorse umane a nostra disposizione. Il grafico evidenzia un dato interessante: nelle persone che hanno ricevuto un programma educativo, ma che non l’hanno letto, la richiesta di storno raggiunge addirittura il 47%, mentre del gruppo delle persone che hanno ricevuto e letto il programma per il percorso audio protesico, abbiano chiesto lo storno solo il 3.3%. Dai risultati ottenuti, ho evinto che il paziente debba essere istruito e monitorato non solo nella fase iniziale dell’applicazione protesica, ma in itinere”. 39 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA un disturbo dell’udito e di come il compito dell’audioprotesista sia quello di trovare un rimedio adeguato per mitigare gli effetti negativi della sordità sulla qualità di vita. Evidentemente il paziente anziano ha bisogno di maggiori attenzioni ma dirò di più: anche i membri della famiglia devono assolutamente essere compresi nel counselling in quanto “caretakers” del familiare anziano per cui sono chiamati in causa in prima persona. Non dobbiamo mai dimenticare quanto incidano le opinioni e le esperienze dei familiari del paziente sottoposto a protesizzazione acustica”. Lorenzo Notarianni “Trovo molto interessante quanto stai affermando Alessia, soprattutto perché vedo un legame davvero molto forte con la tesi di Alessandro. “L’auditory training” può ricoprire un ruolo molto importante nella protesizzazione acustica in generale, come afferma Andrea, ma anche per le persone anziane. D’altronde queste ultime spesso necessitano di fisioterapia e la fanno sotto forma anche di esercizi divertenti in palestra.” Alessandro Patierno “Alessia ha posto in primo piano l’elemento umano. I tempi di adattamento protesico, con esito positivo, si allungano se ci affidiamo a un percorso privo di un progetto di base e di partenza e senza una struttura disciplinata, volta a raggiungere un risultato ragionevole e soddisfacente sia per l’audioprotesista, ma soprattutto per il paziente ipoacusico”. Andrea Celsa “Mi trovo d’accordo con l’accostamento alla fisioterapia. L’auditory training è una metodica, una disciplina. Oso fare un altro accostamento questa volta con il Brain Training: la mia opinione è che, partecipando attivamente a un percorso terapeutico che è anche a un “gioco”, diventi maggiormente consapevole e responsabile dei propri limiti, tempi di adattamento e obiettivi da raggiungere”. Alessia Cerroni “Per confermare quanto i lavori di Andrea e Alessandro si sposino perfettamente con la mia tesi, porto delle statistiche provenienti dall’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità e dal Censis. Inizio con le statistiche AIRS che riporta le stime sull’incidenza, in percentuale, della sordità per fascia di età. elevato livello di soddisfazione come da questionari impiegati a tal scopo come ad esempio l’APHAB”. Lorenzo Notarianni “Allora sarebbe corretto affermare che un adeguato counselling, unito all’auditory training consentano al paziente di “focalizzare” con maggiore attenzione le proprie prestazioni uditive con l’apparecchio acustico e questo consenta la velocizzazione dei tempi di adattamento? La mia riflessione su quanto affermi tu, Andrea, è che un programma, o progetto protesico, dove sono previsti il counselling e l’auditory training in qualche modo renda la persona che si sottopone alla protesizzazione acustica più consapevole e, di conseguenza, più partecipe”. Alessia Cerroni “Sono d’accordo con voi. Basta consultare i grafici: se uno scarso impiego del counselling e la mancanza dell’implementazione di un percorso audio protesico disciplinato e programmato porta all’aumento del numero di pazienti insoddisfatti e crea i presupposti per un’elevata richiesta di “storni”, allora mi sento di poter affermare che al paziente anziano cui non si dedicano le attenzioni citate da Andrea e Alessandro, è un paziente ad alto rischio d’insoddisfazione con conseguente rischio di abbandono dell’apparecchio acustico. Credo che un altro elemento negativo, direi molto grave, sia di non aver ottenuto i risultati possibili da raggiungere per mancanza di un progetto protesico o di un percorso strutturato dove le variabili in grado di compromettere la soddisfazione, effettivamente diventano elementi predominanti”. Lorenzo Notarianni “Qui stiamo parlando molto della dignità e dei diritti del paziente e questo mi fa pensare a quanto possa essere importante l’empatia che s’instaura fra audioprotesista e paziente, elemento questo che comunque rende più efficace il counselling, ma basti vedere i grafici che mi avete sottoposto che mi convinco come l’uso di un certo modus operandi dia risultati positivi assolutamente tangibili. Alessia Cerroni “Con la mia tesi di laurea “I disturbi dell’udito limitano le relazioni interpersonali del soggetto anziano: un problema sottovalutato” ho voluto porre l’attenzione sugli effetti, a volte devastanti, sul “wellness” dell’individuo affetto da 40 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA Stime A.I.R.S. 2006 – 2007 Non sorprende che l’incidenza della sordità aumenti con l’età, ma se mettiamo in relazione questo dato di fatto con i risultati di un’indagine effettuata dal Censis sull’uso del tempo nella terza età, beh, credo che questo davvero ci debba far riflettere. Il primo grafico evidenzia come le persone nella terza età dispongano del proprio tempo libero ed è evidente come, le attività dove si rende necessaria la comunicazione, siano predominanti e considerata la maggior incidenza di sordità in questa fascia di età, è evidente come queste persone possano essere vittime di una scarsa capacità di comunicazione e questo in qualche modo li rende meno autonomi”. L’USO DEL TEMPO NELLA TERZA ETÀ Fonte: indagine Censis-Salute La Repubblica, 2007 Sonno notturno 100% 6h, 19 Hobbies, passatempo 86% 1h 27’ Alimentazione (colazione, pranzo, cena) 100% 1h, 42 Ascoltare la radio 83,3% 1h 18’ Cura della persona 100% 59’ Visita in chiesa, preghiera 79,4% 43’ Televisione 96% 2h 44’ Riflessione, meditazione 77,6% 47’ Lettura quotidiani, libri 92,3% 1h 22’ Attività per figli/nipoti 62,7% 1h 57’ Spesa 91,8% 1h 04’ Faccende domestiche 62,2% 2h 15’ Passeggiate 91,3% 1h 15’ Disbrigo pratiche burocratiche 40,6% 56’ Telefonate 90% Riposini quotidiani 38,7% 1h 09’ Incontri con gli amici 87,5% Connessione a internet 20,9% 1h 18’ 55’ 1h 25’ ASPETTI CHE PREOCCUPANO DI PIÙ LA TERZA ETÀ (IN %) Nel prossimo grafico vediamo un altro dato importante che emerge dall’indagine Censis. Fra gli aspetti che più preoccupano le persone nella terza età, ci sono la solitudine e depressione che occupano i primi posti. Non è difficile supporre come la persona affetta da sordità, sia sottoposta a una maggiore fatica nell’interagire e comunicare e come questo incida negativamente sul wellness della persona”. Lorenzo Notarianni “Quanto ci hai appena fatto vedere Alessia è molto interessante. Sono sempre più convinto che il ruolo dell’audioprotesista non sia solo quello di correggere il deficit uditivo sfruttando al massimo le risorse a disposizione anche tramite l’impiego degli elementi che avete proposto nelle vostre tesi, ma che l’audioprotesista abbia un ruolo d’importanza sociale”. Fonte: indagine Censis-Salute La Repubblica, 2007 La solitudine 41 86,4 La depressione 78,1 I soldi che non bastano per la quotidianità 78,0 La mancanza di strutture/ servizi per i non autosufficienti 70,1 L’indifferenza degli altri 68,4 Il non riuscire a fare cose che un tempo riuscivano a fare più o meno facilmente 65,1 Non potere aiutare i figli/nipoti 60,9 La poca sicurezza 55,1 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA Alessandro Patierno “I dati presentati da Alessia si prestano a una facile interpretazione: le persone anziane affette da sordità si trovano a dover affrontare le medesime “sfide” quotidiane della persona normudente, per quanto concerne la comunicazione”. Andrea Celsa “Per la mia tesi di laurea ho portato a termine molte ricerche bibliografiche sull’auditory training e mi piace adesso riferire un concetto che ho appreso dalla lettura di un articolo su Hearing Journal, Training Listners to Identify the Sounds of Speech II: using SPATS software3 e cioè che l’auditory training dovrebbe diventare di uso comune nella terapia audio protesica quanto è di uso comune la fisioterapia. Anche se la coclea danneggiata non migliora grazie all’auditory training esistono evidenze in grado di suggerire che i meccanismi dell’elasticità cerebrale consentano all’auditory training di ottimizzare o incrementare le risorse necessarie per l’identificazione degli indizi vocali e acustici e grazie a questo rendere ottimale prima e meglio l’efficacia dell’apparecchio acustico”. Lorenzo Notarianni “Ma l’auditory training può coinvolgere anche i familiari del paziente che si sottopone alla terapia?” Andrea Celsa “Sì, infatti volevo evidenziare, in accordo con quanto ha affermato da Alessia, il ruolo di primissima importanza dei familiari, ed è per questo che sono convinto che l’attuazione sistematica di un protocollo audio protesico debba coinvolgere anche i familiari dei pazienti, rendendo, di fatto, anche loro pienamente partecipi. Il familiare coinvolto e consapevole degli obiettivi ragionevoli perseguibili diventa un collaboratore attivo”. Alessandro Patierno “Ledifficoltà che devono affrontare gli anziani, per quanto riguarda la comunicazione, si moltiplicano a causa della sordità e basandoci sulle statistiche di Sergei Kockhin che ho presentato prima penso che la mancanza di un’educazione dell’utente che vada a toccare tutti gli aspetti psico-sociali della terapia protesica, porti a un fallimento di quest’ultima in quanto, anche la più evoluta tecnologia, senza il nostro supporto, può fallire. Promuovere il rapporto fra audioprotesista e paziente è una componente molto importante nell’opera di counselling. Verrà instaurata una partnership con l’obiettivo di ricercare e di ottenere il più realistico livello di soddisfazione generale per la sua situazione. Il tecnico audioprotesista rappresenta quella figura specialistica di riferimento, in grado di fornire tutte le informazioni necessarie pre e post- applicazione protesica, in modo tale da accompagnare e guidare il paziente nel suo percorso riabilitativo. Il paziente, infatti, dovrà essere considerato parte attiva, collaborante con le nostre idee che hanno come obiettivo l’aiuto ad accedere alle proprie risorse, per migliorare insieme la qualità di ascolto e quindi l’intero standard di vita. Credo che la parte più interessante e innovativa emersa dal nostro studio, sia proprio l’uso di un manuale con un programma di lettura in grado di monitorare il paziente in tutto l’arco della terapia riabilitativa. Dalle tante ricerche effettuate negli Stati Uniti, possiamo osservare come l’uso di un programma di lettura guidato, utilizzato come approccio al counselling, abbia influito positivamente sul tasso dei resi. Credo che i nostri argomenti siano le 3 componenti fondamentali facenti parte del nostro ipotetico “manuale guidato alla protesizzazione acustica””. Alessia Cerroni “La mia tesi tratta in particolar modo delle difficoltà e problematiche legate al deficit uditivo che insorge fisiologicamente nell’età senile, e quanto l’ipoacusia vada a incidere negativamente sulla vita sociale e psico-fisica dell’anziano. A questo proposito ho proposto nel mio studio svariati tests che permetterebbero a priori di individuare la presenza di un’ipoacusia e, se utilizzati in larga scala, ci consentirebbero di scoprire molti più casi di sordità, che troppo spesso è latente o sottovalutata dai soggetti stessi o dalle persone che sono loro vicine, e di andare ad agire precocemente ed efficacemente sul deficit prima che questo porti a conseguenze gravissime come la solitudine, la depressione, l’isolamento, la dissociazione verbo-tonale. Le tesi dei miei colleghi sono direttamente correlate alla mia, come già specificato in precedenza, perché Alessandro parla specificatamente del counselling che è una parte fondamentale del nostro lavoro, e il primo 42 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA passo verso una protesizzazione ottimale e mai come nel caso degli anziani questo processo deve essere attuato nei minimi dettagli, seppur non segua schemi rigidi ma vari secondo la persona che abbiamo di fronte. In questa fase il nostro primo obiettivo deve essere creare un rapporto empatico con il paziente, anche attraverso l’empowering, perché solo ottenendo la sua fiducia e rendendo il paziente parte attiva della riabilitazione, potremo sperare in un risultato positivo nel percorso riabilitativo. La tesi di Andrea si lega alla mia perché propone anche lui un protocollo riabilitativo già testato nella sua efficacia e utilizzato ad esempio in America o in Inghilterra, cioè l’auditory training, che permetterebbe, se rientrasse nella quotidiana terapia riabilitativa, di ottimizzare e velocizzare i tempi di recupero della funzione uditiva attraverso gli apparecchi acustici e inoltre di ottenere risultati migliori, che nel caso dei pazienti anziani significherebbe migliorare le prestazioni d’ascolto e la capacità di discriminazione del messaggio tonale e vocale, e questo permetterebbe all’anziano di integrarsi di nuovo nella vita che lo circonda e nella società con un conseguente miglioramento del wellness stesso dell’anziano”. 1 Sergei Kokhin PhD Direttore del Better Hearing Institute 2 The Hearing Journal (Ottobre 2008, Vol 61 n. 10) 3 (Kraus N, Banai K: Auditory processing malleability: Focus on language and music. Curr Dir Psychol Sci 2007;16:105-109 – Bacon S, ed: ASHA 2006 Research Symposium: Issues in the Development and Plasticity of the Auditory System. J Comm Disord 2007;40(6):433-536). ■ LORENZO NOTARIANNI Audioprotesista. Nato a Cambridge G.B. nel 1966. Dopo aver conseguito il diploma di perito elettronico a Cambridge in Inghilterra dal 1988 lavora nel settore audioprotesico a Roma e Milano. Attualmente si occupa della comunicazione scientifica e formazione. ANDREA CELSA Nato a Roma nel1986. Dopo aver conseguito il diploma di Liceo scientifico, nel 2010 si Laurea in Tecniche Audioprotesiche, presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, con la votazione di 110 lode /110. Oggi svolge l’attività di Tirocinante presso un centro acustico a Roma. ALESSANDRO PATIERNO Nasce nel 1984. Dopo aver conseguito il diploma di perito elettronico e delle telecomunicazioni, nel 2009 si laurea in Tecniche Audioprotesiche presso l’Università La Sapienza di Roma. Intraprende questo percorso di studi con particolare attenzione al panorama nazionale, per promuovere e sostenere tematiche affrontate e applicate all’estero. Oggi svolge l’attività di Tirocinante presso un centro acustico a Roma. ALESSIA CERRONI Nata a Roma nel 1981. Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo scientifico statale, nel 2009 si laurea in Tecniche Audiometriche con votazione 110 lode/ 110 e nel 2010 si laurea in Tecniche Audioprotesiche presso L’Università di Roma con 110/110. Oggi svolge l’attività di Tirocinante presso un centro acustico a Roma. 43 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA > Lo Studio di Matteo Magnelli, giovane neolaureato in Tecniche Audioprotesiche < L’accoppiamento acustico nelle protesi BTE e RITE Possiamo definire l’accoppiamento acustico come: tutta quella serie di sistemi atti a trasferire l’energia elettroacustica emessa dall’apparecchio acustico nel condotto uditivo esterno verso l’orecchio interno. ELEMENTI DELL’ACCOPPIAMENTO ACUSTICO NELLE PROTESI RETROAURICOLARI BTE” Gli elementi più comunemente utilizzati nell’accoppiamento sono la curvetta, il tubetto, la chiocciola. La curvetta sonora modifica sensibilmente la resa acustica dell’apparecchio. Infatti il suono convogliato all’interno di un passaggio così ridotto dà origine alla distorsione in uscita dalla curvetta, creando picchi sonori fastidiosi. Questi picchi sonori possono essere ridotti tramite l’utilizzo di speciali filtri meccano-acustici. Il tubetto di trasmissione fornisce il percorso tra il ricevitore della protesi e il volume residuo del C.U.E. È possibile migliorare la risposta in frequenza tramite l’utilizzo di allargamenti o di costrizioni del tubo di trasmissione. Ci è possibile conoscere il guadagno in decibel e la frequenza di attacco tramite queste formule: Le chiocciole auricolari possono essere costruite in diversi materiali, e dare grandi differenze nella risposta in frequenza: (Beranek 1951) TABELLA 6.1: in questa tabella diversi tipi di filtri esistenti in commercio, (Dillon 1998) 45 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA oltre ad eliminare il problema della giusta lunghezza del tubetto offre altri benefici: nella risposta in frequenza ci sono meno picchi, a vantaggio di una udibilità più omogenea. Il picco più significante è quello sui 3 kHz, simile alla risonanza del canale uditivo aperto, inoltre la risposta ad alta frequenza viene estesa per circa mezza ottava. Diversamente dalle protesi retro auricolari non esistono elementi che modifichino la risposta in frequenza dell’apparecchio acustico, che è diretta all’interno condotto uditivo. Figura 6.9 attenuazione verificata misurando il guadagno dei tre principali materiali delle chiocciole auricolari, si nota la grande differenza di risposta tra materiale acrilico e materiali siliconici. Fondamentale è anche la lunghezza della chiocciola, come si dimostra in figura l‘aumento di SPL nel canale residuo occluso. Specialmente alle frequenze 125-500 Hz, una chiocciola chiusa provoca una sovramplificazione fino a +15 dB mentre all’opposto, sulle frequenze acute, intorno ai 3000-4000 Hz, l’effetto è addirittura superiore a -15 dB (dovuta alla mancanza di risonanza naturale del condotto libero). Altro aspetto importante è la ventilazione della chiocciola: in base alla frequenza possiamo notare risposte diverse. Figura 7.2 risposta in frequenza di una protesi RITE (linea nera) e di una BTE con tubetti TT (linea blu) Evidente è la minor presenza di picchi nella risposta. MISURAZIONI IN VIVO CON APPARECCHI ACUSTICI RETROAURICOLARI E RICEVITORE NEL CONDOTTO Per “misure in vivo” si intendono quelle misurazioni atte a rilevare le caratteristiche di un apparecchio acustico quando applicato ad un essere umano per la verifica della sua resa in condizioni di utilizzo. La funzione di questo sistema è quello di misurare la differenza tra il livello di pressione sonora misurato a livello della MT e quello del microfono sonda. Figura 5.6 effetto di occlusione con ventilazioni diverse (Dillon e Al) OBIETTIVI DELLA SPERIMENTAZIONE In questa sperimentazione ci prefiggiamo l’obiettivo di mostrare curve di risposta ottenute con protesi retroauricolari BTE e RITE utilizzando diversi tipi di accoppiamento acustico e mostrando i risultati ottenuti con esempi di casi reali. ELEMENTI DI ACCOPPIAMENTO ACUSTICO NELLE PROTESI CON RICEVITORE NEL CONDOTTO RITE Significa “receiver in the ear” (ricevitore nel condotto). Il posizionamento del ricevitore nel condotto uditivo 46 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA Figura 8.3a e 8.3b misurazioni REUR e REAR (a sinistra) Figura 8.6 a e 8.6 b Curve di misurazione in vivo REUR e REAR con apparecchi acustici modello CIC (a sinistra) e col sistema di accoppiamento RITE ( a destra) ottenute con apparecchio acustico BTE digitale accoppiato con chiocciola in acrilico di lunghezza standard. Sottraendo la REUR dalla REAR si ottiene la REIR (a destra). BIBLIOGRAFIA Harvey Dillon (1998) “Hearing aids” Boomerang press Maurizio Clerici (2006)”L’audioprotesista” Mark C. Flynn “ Opening ears fittings: nine questions and answers” P.Burton & T.A Powers (2003) “ Open ear solutions” W. Livi U. Cotrona (2006) “l’adattamento degli apparecchi acustici” ■ Figura 8.4a e 8.4b Misurazioni REUR e REAR (a sinistra) ottenute con apparecchio acustico BTE digitale accoppiato con chiocciola rigida con peduncolo a punta corta di circa 15 mm, con un canale di trasmissione di ampiezza di circa 2 mm, e una ventilazione di 1,5 mm di diametro. Sottraendo la REUR dalla REAR si ottiene la REIR (a destra). I NUOVI PROTAGONISTI MATTEO MAGNELLI è nato il 18/08/1986, a Castel San Giovanni (Pc). Dopo la maturità liceale a Piacenza, nel 2009 ha conseguito la laurea in Tecniche Audioprotesiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo “L’accoppiamento acustico nelle protesi retroauricolari bte e nelle protesi con ricevitore nel condotto rite”. Nello stesso anno è diventato membro attivo della “Societé scientifique internationale du préreglage” (SSPIR). Dopo un breve periodo di stage a Gennaio 2009 è stato assunto da Audionova, con la quale lavora a Piacenza e in provincia di Modena. DISCUSSIONE SUI RISULTATI Effettuando misurazioni in vivo nei casi presi in esame, è stato ottenuto un vantaggio sensibile fornendo apparecchi acustici con ricevitore nel condotto. oppure, nei casi in cui non era possibile utilizzare tale dispositivo, è stato rivisto l’accoppiamento acustico utilizzato dal paziente. Di conseguenza, sebbene le applicazioni protesiche che coinvolgono l’utilizzo di elementi creati apposta per differenziare l’uscita dell’apparecchio acustico non vengano più adoperate frequentemente, esse rappresentano comunque una possibilità in più per l’audioprotesista che cerca di adattare al massimo l’apparecchio acustico secondo le necessità del paziente. 47 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > Impianti cocleari: uno studio ha indagato le possibilità uditive sui soggetti adulti postlinguali < Udire per capire, o capire per udire? “Udire è il punto di partenza del fenomeno comunicativo linguistico dell’uomo che è in rapporto con l’ambiente attraverso gli organi di senso”. P. Berruecos (2003, 18). “L’emissione vocale precede l’audizione: si vocalizza prima di udire. L’audizione che sembra per molti una funzione primaria nello sviluppo della parola e della lingua, non è in effetti che una tappa secondaria. La parola comincia ad esistere prima di essere.” J. C. Lafon (1977, 40). Questi Autori danno una diversa interpretazione della parola “udire” e di conseguenza attribuiscono un’importanza diversa al ruolo dell’udito nel processo di apprendimento della lingua. Nel primo caso l’udito è considerato il punto di partenza del fenomeno comunicativo linguistico, l’imprescindibile requisito per l’acquisizione della lingua; nel secondo caso invece l’udito è considerato come una funzione secondaria all’interno di un complesso processo neuropsicomotorio. La parola “udire”, anche nel campo della sordità, viene spesso usata acriticamente dando per scontato il suo ruolo decisivo ai fini dell’apprendimento della lingua: surdus ac deinde mutus! L’obiettivo della educazione e della ri-abilitazione del sordo profondo prima dell’avvento delle protesi acustiche era quello di vicariare l’udito con la lettura labiale e dopo l’avvento delle protesi acustiche quello di “ridare” l’udito”. Oggi nonostante il dibattito sia molto più complesso e varie teorie (innatismo, costruttivismo, connessionismo, modularismo) sostanzialmente si contrappongano circa la possibilità di insegnare o di apprendere la lingua, i protocolli abilitativi/educativi sono sempre sostanzialmente uguali. Infatti sia coloro che ritengono fondamentale l’importanza dei fattori extra-uditivi nel processo di comprensione ed espressione linguistica, sia coloro che ritengono che la lingua sia, in qualche modo, innata e dominio-specifica continuano a ritenere decisivo il ruolo dell’udito e si impegnano primariamente per il ripristino della sua funzionalità. Noi riteniamo, confortati dalla nostra esperienza e dalla nostra ricerca, che la comprensione preceda l’espressione e che si debba tener presente a livello teorico e operativo la differenza fra capire, sentire e udire perché la lingua sia a livello di comprensione che di espressione è il risultato di un processo interattivo a livello emotivo-relazionale, sensoriale, cognitivo e neurale. Come sostiene A. Elmi (1988), un grande educatore dei sordi, “Non si impara a udire, ma di G. Gitti*, M. Tempestini, S. Cicchi*, V. Paoli* * CRO - Centro Rieducazione Ortofonica, Firenze a percepire e la percezione non appartiene all’orecchio, ma all’intelligenza”. C’è da sottolineare che anche nel nostro settore pur in assenza di un vero confronto e di un indispensabile lavoro interdisciplinare, si comincia, da parte di alcuni, a parlare della necessità di un approccio cognitivo. Ma che cosa vuol dire cognitivo? La definizione di cognizione è difficile e la conoscenza della conoscenza ha rappresentato e rappresenta una delle più grandi sfide dell’uomo. Parlando di lingua, fare riferimento al cognitivo non ha senso se non si fa riferimento alle diverse e contrastanti teorie cognitive e linguistiche che attribuiscono un diverso ruolo alla funzione uditiva e, a livello pratico, si continua a “seguire” un approcciomodulare dando per scontato che l’orecchio è l’organo della parola, e che, quindi, è indispensabile utilizzare la protesi acustica e, a maggior ragione l’impianto cocleare per “ridare”, l’udito conditio sine qua non per “insegnare” la lingua. È ovvio quindi che l’impianto cocleare che dà sicuramente la possibilità di udire “qualcosa” venga considerato la soluzione del problema senza domandarsi se ciò che ode è “naturale”, utile o sufficiente per apprendere o solo per riconoscere la lingua. Non c’è dubbio che con l’impianto cocleare il sordo profondo oda come è dimostrato dall’esame audiometrico, ma è, a nostro avviso, tutto da dimostrare che tali “frammenti fonetici uditi” siano sufficienti o più efficienti del “materiale sonoro sentito” con le protesi acustiche ai fini del- 51 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA l’apprendimento della lingua. Non c’è dubbio che con l’impianto alcuni, pochi secondo la Cochlear (1994, 21.22) soggetti sordi profondi “sono in grado di riconoscere le parole senza ricorso alla lettura labiale”, ma ciò avviene perché odono o perché capiscono? Il bambino, come sostiene Rousseau, non è un adulto in miniatura, non è un “piccolo uomo” e la sua mente non è una mente di un adulto su scala ridotta e quindi è certo che, come per la protesi acustica, l’impianto cocleare in un bambino abbia o possa avere risultati diversi rispetto dall’adulto. Tuttavia agli effetti dell’audizione e solo dell’audizione in quanto dovuta alle possibilità tecnologiche non crediamo che ci siano differenze tra bambino e adulto, ma solo fra bambino o adulto preverbale e postverbale per un motivo molto semplice, ma determinante che spesso non si tiene sufficientemente in considerazione: per riconoscere bisogna conoscere. Partendo da questa considerazione, abbiamo voluto verificare quanto l’impianto cocleare consente di udire e quindi di ripetere parole e frasi a soggetti adulti postlinguali impiantati presentavano i requisiti richiesti sia perché altri non frequentavano più il centro e non hanno risposto al nostro invito. Tutti i soggetti hanno seguito, e molti di questi seguono ancora, un trattamento di riabilitazione logopedica presso il CRO. Il campione è costituito da un gruppo molto eterogeneo di persone che hanno un’età che oscilla dai 21 ai 70 anni. Ad esclusione di un soggetto tutti sono italiani; tra questi abbiamo 7 lavoratori, 1 studente e 2 pensionati. Tutti i soggetti sono stati “impiantati” monoauralmente: 8 a Firenze presso la Clinica Audiologica di Careggi, uno a Padova e uno a Roma. Al momento dell’applicazione dell’impianto l’intero campione presentava sordità bilaterale profonda. Nessuno ha presentato problemi legati all’intervento chirurgico. È interessante sottolineare che la maggior parte di questi soggetti ha recuperato, anche se in un secondo momento, l’utilizzo del telefono. Tra questi però sono emersi tre pazienti che riscontrano delle difficoltà nell’uso del telefono cellulare e delle conversazioni telefoniche con persone sconosciute. Premessa Materiale La parte sperimentale di questo lavoro prende spunto da un lavoro già esistente e parzialmente riportato in Gitti e coll. 2008. In tale lavoro erano state prese in esame le strategie di comprensione in soggetti adulti sordi profondi preverbali protesizzati educati oralmente e con competenza linguistica. Dallo studio era emerso che indizi come, prosodia, argomento, struttura grammaticale, logica della frase e attacco dell’enunciato incidono in modo determinante (89%) nella comprensione linguistica del soggetto sordo profondo preverbale protesizzato educato oralmente e con competenza linguistica. La nostra indagine non ha avuto come finalità quella di fare un confronto impossibile tra i risultati dei soggetti sordi profondi perlinguali con protesi e sordi profondi postlinguali con impianto, ma semplicemente di verificare le possibilità uditive ai fini della comprensione di parole e di frasi dei soggetti impiantati. Abbiamo utilizzato lo stesso materiale del CRO già utilizzato per altre indagini (Gitti,2008) con una sola differenza, il materiale non è stato presentato attraverso un video perché alcuni pazienti affermavano che la registrazione era fonte di disturbo, ma a voce dallo stesso sperimentatore sempre nello stesso ambiente e, ovviamente, con la bocca schermata. A tutti i pazienti è stato richiesto di ascoltare e subito dopo di scrivere su un’apposita scheda ciò che avevano capito. Comprensione di parole Questa prima parte prende in esame l’influenza che hanno nella comprensione linguistica dei soggetti adulti sordi post-verbali impiantati i seguenti elementi: – la prosodia – il significato – l’argomento A questo scopo abbiamo presentato una lista di 20 parole tratte dal campo semantico degli alimenti. Queste parole sono tutte trisillabiche in modo da poter agevolmente spostare l’accento e/o scambiare di posizione le sillabe all’interno di ogni parola. Spostando Il campione Il campione è costituito da 10 soggetti adulti post-linguali e impiantati da almeno un anno. Il reperimento dei soggetti non è stato semplice sia perché alcuni non 53 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA l’accento viene manipolata direttamente la prosodia (zucchine-zùcchine), mentre scambiando le sillabe all’interno della stessa parola (zucchine-nechizzu) viene valutata l’importanza del solo elemento uditivo ai fini della comprensione/discriminazione. Infatti manipolando le sillabe viene meno il significato. Le non parole sono state “costruite” facendo attenzione che il risultato potesse essere una non-parola possibile in italiano. L’argomento, costituito dal campo semantico a cui appartengono tutte le parole presentate, è stato in alcune prove anticipato e in altre no. Quindi le condizioni proposte ai soggetti sono 5, rispettivamente: 1) Parole trisillabiche reali senza anticipazione del campo semantico (zucchine); 2) Parole trisillabiche reali con anticipazione del campo semantico (argomento + zucchine); 3) Parole trisillabiche reali, presentate con l’accento spostato senza anticipazione del campo semantico (zùcchine); 4) Parole trisillabiche reali, presentate con l’accento spostato e con anticipazione del campo semantico (argomento + zùcchine); 5) Non parole trisillabiche possibili, le cui sillabe sono state scambiate di posizione all’interno delle parole stesse in modo da formare delle non parole che abbiano lo stesso contenuto sillabico delle parole originali (necchizu). Grafico 1 Medie in percentuale delle risposte esatte date dai soggetti nelle cinque condizioni. Legenda Condizione 1: Necchizu Condizione 2: Zùcchine Condizione 3: Zucchine Condizione 4: Zucchine + argomento Condizione 5: Zùcchine + argomento l’avvento della sordità. (Gitti, 2008) L’omogeneità delle risposte aumenta invece nelle condizioni 3-4-5, dove sono state presentate parole reali. Data la disomogeneità di risposte nella prima condizione sarebbe interessante in uno studio futuro valutare se esiste, oltre alle diverse strategie individuali, una correlazione fra le risposte date e alcuni dati oggettivi come la durata della deprivazione uditiva, l’età, l’eziologia della sordità, ecc. Tabella con i risultati delle risposte dei 10 soggetti: La media delle risposte esatte dei soggetti, (grafico 1) è vicina al 100% in tutte le condizioni tranne la numero 1, in cui è stata proposta una non parola (es. necchizu) e la numero 2 in cui l’elemento manipolato era la prosodia (es. zùcchine). Crediamo interessante notare come solo nelle condizioni 1 e 2 due soggetti hanno dato risposte assolutamente in controtendenza ciò probabilmente è dovuto all’importanza che assumono le strategie cognitive individuali utilizzate in modo quantitativamente diverso da ciascun individuo prima del- Condizione 1 Condizione 2 Soggetto 1 Soggetto 2 Soggetto 3 Soggetto 4 Soggetto 5 Soggetto 6 Soggetto 7 Soggetto 8 Soggetto 9 Soggetto 10 3 2 0 6 18 1 1 12 4 3 Condizione 3 18 16 16 17 20 15 16 19 17 8 19 17 20 19 20 20 20 20 20 18 54 Condizione 4 20 20 20 19 20 20 19 20 20 18 Condizione 5 18 18 19 20 20 19 18 20 19 19 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Più in dettaglio: – Condizioni 1 e 2 - Tutti i soggetti danno risposte esatte quasi al 100%. In queste due condizioni sono presenti tutte le informazioni (presenza della struttura corretta della frase, logica e correttezza della frase). – Condizione 3 - In questa condizione la struttura e la logica della frase sono modificate; tutti i soggetti peggiorano rispetto alle due condizioni precedenti. Ciò sembra indicare l’importanza della struttura della frase ai fini della comprensione. – Condizioni 4 e 5 - Quando viene modificata la logica della frase mantenendo una struttura grammaticale corretta i soggetti hanno una percentuale di risposte esatte più alta rispetto alla condizione precedente. L’anticipazione dell’argomento non sembra incidere significativamente sulle prestazioni. – Condizioni da 6 a 13 - Nel momento in cui la struttura delle frasi è corretta ma viene inserita una nonparola possibile determinata dalla violazione della struttura fonetica o dall’inversione di sillabe, le risposte sono assolutamente non significative dal punto di vista statistico. Abbiamo voluto però riportare ugualmente le medie per evidenziare il fatto che le risposte sono comunque molto basse. (grafico 2). Le percentuali indicano una difficoltà diffusa in queste condizioni, risultato da aspettarsi in quanto è colpito il livello “più basso” della frase ovvero quello percettivamente meno saliente, in quanto talvolta riguarda un solo tratto percettivo. Comprensione della frase Nella seconda indagine abbiamo voluto verificare quali sono gli elementi determinanti ai fini della comprensione di una frase. Abbiamo quindi presentato ai soggetti semplici frasi (SVC) che facevano riferimento a 3 vignette. La presentazione o meno della vignetta determinava la conoscenza o la non conoscenza dell’argomento. Abbiamo utilizzato parole semplici e sicuramente conosciute da tutti i soggetti. Il materiale è strutturato in modo da evidenziare l’importanza ai fini della comprensione linguistica dei seguenti fattori: – argomento, – struttura grammaticale, – logica della frase, – uso di non parole. Per quest’ultimo elemento abbiamo apportato delle modifiche per rendere le parole non-parole; es. (caneneca), (cane-fane). Manipolando le variabili si sono ottenute tredici condizioni di cinque frasi ciascuna: 1: frasi compiute e argomento non anticipato. Il bambino guarda i pesci; 2: frasi compiute e argomento anticipato. I genitori sono sulla panchina; 3: frasi “mescolate”. Guarda pesci il bambino i; 4: frasi matte e argomento anticipato. La panchina è seduta sui genitori; 5: frasi matte e argomento non anticipato. I pesci guardano il bambino; 6: frasi matte e argomento anticipato. Il nobambi mangia la mela; 7: frasi con non parole e argomento anticipato. Il strellora è appoggiato alla parete; 8: frasi con non parole e argomento anticipato. Il bambino mangia la lame; 9: frasi con non parole e argomento non anticipato. Il rastrello è appoggiato alla tepare; 10: frasi con non parole e argomento anticipato. Il magàzzo lava la macchina; 11: frasi con non parole e argomento anticipato. La pàmma chiama il figlio; 12:frasi con non parole e argomento anticipato. Il ragazzo lava la sàcchina; 13:frasi con non parole e argomento non anticipato. La mamma chiama il nìglio; Grafico 2 Medie in percentuale delle risposte esatte dei soggetti nelle tredici condizioni. Risultati In questa seconda indagine i risultati dei soggetti sono molto diversi in termini quantitativi; fanno eccezione le prime condizioni (1-2-3-4-5). Nella pagina seguente la tabella con i risultati, le medie e le deviazioni standard delle risposte dei 10 soggetti. 55 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Sog. 1 Sog. 2 Cond. 1 Cond. 2 Cond. 3 Cond. 4 Cond. 5 Cond. 6 Cond. 7 Cond. 8 Cond. 9 Cond. 10 Cond. 11 Cond. 12 Cond. 13 Sog. 3 Sog. 4 Sog. 5 Sog. 6 Sog. 7 Sog. 8 Sog. 9 Sog. 10 5 4 5 5 5 5 5 5 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 3 0 3 0 5 1 3 3 2 0 5 4 4 5 5 5 5 5 5 3 5 5 5 5 4 5 5 5 4 5 4 0 1 1 5 0 0 3 3 0 2 0 2 1 5 0 0 3 0 2 3 0 3 1 5 1 2 4 0 3 1 1 2 2 5 0 0 2 1 1 2 1 2 1 5 0 2 5 1 2 4 1 4 2 5 0 0 3 1 1 0 0 3 2 5 0 1 4 1 2 2 1 2 5 4 0 1 3 0 0 della comprensione/discriminazione. Ciò è evidenziato dal fatto che quando vengono esclusi tutti gli indizi con l’uso di non-parole (nechizzu), solo il 24% ha ripetuto correttamente. A questo proposito è utile sottolineare che il dato reale di discriminazione è, probabilmente, minore sia perchè due soggetti hanno riferito che avevano ripetuto correttamente perché avevano intuito che le non-parole presentate in realtà erano delle parole reali modificate con lo spostamento delle sillabe all’interno della parola stessa sia perché, probabilmente, sono non-parole possibili. Sarebbe interessante continuare l’indagine con l’utilizzo di non-parole impossibili. Molto probabilmente il risultato peggiorerà sensibilmente. Per quanto riguarda la comprensione della frase, oltre alla componente semantico-lessicale gioca un ruolo importante anche la grammatica. Tuttavia abbiamo potuto verificare che l’aspetto semantico - lessicale è per tutti più importante della correttezza e della logica della frase (grafico 2; condizione 3). Infatti nel momento in cui abbiamo chiesto di ripetere una frase senza logica (guarda pesci il bambino i) nessun soggetto ha ripetuto la frase, mentre anticipando l’argomento il 76% ha ripetuto la frase non logica (la panchina è seduto sui genitori) (grafico 2; condizione 4-5). Per quanto riguarda tutte le altre combinazioni, frasi con o senza senso, con parole o non parole con argomento anticipato o meno, ecc. (grafico 2; condizioni 6-7-8-9- La tabella evidenzia la variabilità delle risposte dei soggetti: il soggetto n.6 ha delle risposte esatte vicine al 100% nelle prime condizioni e un effetto pavimento nelle ultime, mentre il n.5 ha una prestazione quasi costante in tutte le condizioni; questi due soggetti rappresentano i due estremi di un quadro estremamente eterogeneo. Conclusioni Siamo consapevoli del fatto che la nostra indagine è molto limitata e quindi non possiamo e non dobbiamo trarre nessuna conclusione. Tuttavia la discordanza generalizzata relativamente ai diversi parametri dell’ “operazione impianto” ci porta a supporre che gli ottimi successi generalmente ottenuti con i sordi post-linguali non siano dovuti alle metodiche riabilitative, né esclusivamente alla efficienza dei “frammenti fonetici” uditi con l’impianto ma alla capacità dei soggetti di utilizzare strategie cognitive e linguistiche che fungono, in situazione di normalità, da tratto ridondante, ma che in questa specifica situazione, sono elementi salienti e imprescindibili. I risultati evidenziano che tali “frammenti” sono determinanti solo per ri-conoscere il materiale cognitivo e linguistico precedentemente, da udente, immagazzinato. Infatti dalla analisi dei dati risulta chiaro che nella comprensione della singola parola la componente semantico-lessicale è determinante ai fini 56 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA linguistica (Gitti G. 2008), se, in particolare, come ha sostenuto O. Sterkers dell’università di Parigi in un recente congresso internazionale l’obiettivo “è riuscire a capire come sente realmente il paziente” crediamo che sia giusto fare alcune considerazioni: – siamo certi che i “frammenti fonetici” uditi con l’impianto siano sufficienti o più efficienti di quanto offerto dalla protesi acustica ai fini della “promozione” dello sviluppo cognitivo e linguistico del sordo profondo prelinguale? – siamo certi che agli effetti dell’apprendimento della lingua sia preferibile che il bambino sordo prelinguale sia totalmente senziente con la protesi o minimamente e elettricamente udente con l’impianto? I dubbi non sono solo nostri, ma anche di tutti coloro che procedono all’applicazione dell’impianto se è vero, come è vero, che l’audizione è garantita, ma l’apprendimento della lingua è subordinato a tanti se e a tanti ma. E allora noi pensiamo che sarebbe estremamente utile procedere a una verifica dei risultati cognitivi e linguistici su tutti (ripeto tutti) i bambini sordi sicuramente prelinguali. Sarebbe sicuramente un lavoro utilissimo perché dati statisticamente significativi potrebbero aiutarci a rispondere a qualche interrogativo e a “trovare” i fattori necessari e indispensabili al fine di predisporre un protocollo comune di intervento affinché, aldilà delle polemiche, quello che è possibile, se è possibile, per qualcuno sia possibile per tutti senza se e senza ma. 10-11-12-13), i risultati sono assolutamente non confrontabili evidenziando ancora una volta che ognuno utilizza ai fini della comprensione strategie diverse (Gitti G. 2008) e in particolare usa anche una delle proprietà della lingua, la coesione cioè la possibilità di “recuperare” il contenuto di una frase attraverso il o i collegamenti delle diverse componenti della stessa. I risultati sono sicuramente importanti. Al sordo postlinguale poco importa sapere se utilizza pochissimo gli indizi uditivi, a lui interessa capire e poter fare a meno parzialmente o totalmente degli indizi labiali. Questo è possibile e tanto basta. Ma per un bambino sordo profondo prelinguale, gli indizi uditivi forniti dall’impianto sono sufficienti ai fini dell’apprendimento della lingua? Se, come abbiamo visto e come, molto più autorevolmente, scrivono Quaranta e altri (2008) “i risultati dell’IC, sebbene straordinari, sono ancora condizionati da un elevato numero di variabili altamente interrelate e agenti in misura differente in età diverse”, se gli stessi ritengono che “i risultati dell’applicazione non siano prevedibile a priori”, se O. Schindler (2001, 44) sostiene che “... l’impianto cocleare è importante per il recupero delle frequenze acute che altrimenti non verrebbero recuperate. D’altra parte una normale protesi, pur non avendo questa caratteristica, veicola un numero di informazioni molto superiore all’IC per lo spettro che esercita”, se il sordo profondo protesizzato ha la possibilità di raggiungere una adeguata competenza BIBLIOGRAFIA Berghenti M. T. (2003): “La terapia logopedica in rapporto al CAAD”. In L’impianto cocleare nelle sordità gravi e profonde. Ed. CRO, Firenze Berruecos P. (2003): “L’importanza della diagnosi precoce”. In L’impianto cocleare nelle sordità gravi e e profonde. Ed. CRO, Firenze Birdwhistel R.: “La comunicazione non verbale”. http://www.proteofaresapere.it/rubriche/mah.asp?id_rubrica=39&id_articolo=157 - 2004 Bonfioli F. (2001): Tavola rotonda. In L’impianto cocleare in Italia, oggi. Zaghis A., Todini L. (a cura di). CRS Amplifon, Milano Bortolini Ricceri U. (1986): “L’analisi multidimensionale nello studio delle caratteristiche percettive dei suoni linguistici”. Aspetti fonetici della comunicazione (a cura di L. Croatto). La Garangola, Padova Bortolini U. (1993): La percezione dei suoni linguistici nei bambini. Ed. Libreria Progetto, Padova Burdo S. (a cura) (1998): La sordità infantile.Masson,Milano Burdo S., De Simone M. (1999): “Indicazioni a confronto: protesi acustica e impianto cocleare”. Acta Phoniatrica Latina, vol. 21, n. 1-2 57 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Burini M. L. (2003): “Una nuova ‘edizione’ dell’ascolto?” I CARE, n.1, a. 28 Cochlear (a cura) (1994): Istruzioni per l’uso (sistema I.C. Nucleus a 22 canali) De Filippis (a cura di) (2004): “L’impianto cocleare nelle sordità gravi e profonde”. Ed. CRO, Firenze Elmi A. (1988): Il non-udente. La Garangola, Padova Fodor J. A.(1983): La mente modulare. il Mulino, Bologna Gitti G. (1992): Sentire segni. Ed. C.R.O., Firenze Gitti G. (2003): “La parola non nasce in bocca”. I CARE, n. 4, a. 28 Gitti G. (2000): I sordi sentono. Ed. C.R.O., Firenze Gitti G. (2008): Sordità e apprendimento della lingua. Franco Angeli, Milano Lafon J. C. (1977): “Lo sviluppo del linguaggio e la motricità”. L’educazione dei sordomuti, 2° bim. Levi G. (1982): “Incorporazione e interiorizzazione della protesi nella riabilitazione in età evolutiva”. I CARE, n. 2 Mehrabian A.: “La comunicazione non verbale” http://www.proteofaresapere.it/rubriche/mah.asp?id_rubrica=39&id_articolo=157. Moog J. S., Geers A. E. (1995): “Gli impianti cocleari: cosa ci si può attendere”. I CARE, n. 4 Nicolai F. (2006): Linguaggio d’azione. Ed. Del Cerro, Tirrenia Paradiso P., Bigozzi M., Gitti G. (2005): “L’impianto cocleare: una protesi di riconoscimento”. I CARE n. 3 a. 30 Quaranta A. e altri (2009): Documento del gruppo SIO Impianti cocleare: linee Guida per l’applicazione dell’impianto Cocleare e la gestione del centro I. C. Argomenti di acta otorhinolaryngologica italica. Schindler A., Spadola Bisetti M. (2001): “Il consenso informato in foniatria e logopedia”. Acta Phoniatrica Latina, vol. 23, fasc. 2-3 Schindler O., Di Gioia F., Travalca Cupillo B., Mora R, Vernero I.(1996): “Prolegomena all’euristica delle differenti strategie (e correlati) impiegate negli impianti cocleari”. I CARE, n.3, a. 21 Schindler O.,Vernero I. (1995): “L’impianto cocleare nei bambini sordi prelinguali”. I CARE, n. 2, a. 20 Schindler O., Vernero I., Schindler A. (1998): “L’elaborazione mentale del segnale acustico”. L’educazione dei sordi, n. 3 Schindler O.,Vernero, I. Gilardone M., Utari C., Farri A. (1995): “Natura e senso del rumore”. I CARE, n. 3, a. 22 Schindler O., Schindler A. (1999): “Indicazioni a confronto: protesi acustica o impianto cocleare?” Acta Phoniatrica Latina, vol. 21, fasc.1.2 Sterkers O. (2009): Press-IN” [email protected] Tempestini M. (2008): L’impianto cocleare nel sordo profondo post-linguale: strategie di comprensione. Tesi non pubblicata Università di Firenze Tranchino G., Caterino R., Moscillo L., Picciocchi E., Motta G. (2005): “Impianto cocleare e protesi tradizionale: studio del processamento percettivo-verbale e proposta di un protocollo valutativo”. I CARE n.2, a. 30 ■ 58 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > Pubblichiamo la seconda e ultima parte di uno studio incentrato sulle misurazioni dei VEMPs, raccolte al fine di poter ricavare una normativa di riferimento< PREMESSA Lo scopo di questo lavoro (la prima parte è stata interamente pubblicata ne “L’Audioprotesista” n.20 - gennaio 2010) è quello di valutare le modificazioni dei pattern N1 e P1, tipiche del Complesso Bifasico Precoce dei VEMPs, in soggetti che presentano problematiche di natura cocleo vestibolare. Vengono utilizzato come parametro di riferimento i valori di latenza precedentemente individuati, cercando di valutare in maniera comparativa l’effetto dell’influenza delle diverse latenze registrate, nelle casistiche esaminate. Lo studio è stato condotto su 45 soggetti divisi in quattro gruppi. Applicazioni cliniche dei VEMPs PRESENTAZIONE DEI DIVERSI CASI Tabella 1, mancano dal lato patologico, mentre sono presenti con valori di normalità dal lato sano. Ciò è correlato al fatto che lo stimolo acustico trovando un impedimento nel sistema di trasmissione dell’apparato uditivo, non riesce a determinare un’adeguata vibrazione della platina che in condizioni di normalità stimola direttamente il recettore sacculare. Pertanto in presenza di ipoacusie che presentano le caratteristiche audiometriche con GAP tra via Ossea e via Aerea, l’uso dei VEMPs, appare poco utile, se non a conferma dell’esistenza di problemi di natura trasmissiva, facilmente evidenziabile con l’uso di comuni test audio- impedenzometrici. di Palmerino Talarico Tecnico Audiometrista Laureato PRIMO GRUPPO “Patologie Trasmissive” In questo gruppo sono stati inseriti quei soggetti che presentavano problemi uditivi localizzati a livello dell’apparato di trasmissione del sistema uditivo, con una relativa correlazione di quadri audiometrici che presentano una differenza tra la via Ossea a e la via Area. La casistica è costituita da dieci persone di cui: tre presentano una perforazione timpanica, e quattro con otiti croniche, ed in fine tre soggetti con otosclerosi monolaterale. I tracciati VEMPs di questi pazienti, come si vede dalla GRUPPO 1 “PATOLOGIE TRASMISSIVE” Paziente R. V. F. A. P. C. L. P. F. L. S. T. M. P. B. M. B. O. M. C. DESTRA P1 15,3 ASSENTE ASSENTE ASSENTE 16,2 ASSENTE ASSENTE 17 16 ASSENTE N1 25,1 ASSENTE ASSENTE ASSENTE 26,4 ASSENTE ASSENTE 25 24,5 ASSENTE SINISTRA P1 ASSENTE 16 15 17,2 ASSENTE 15,7 16,5 ASSENTE ASSENTE 15,7 Perforazione Timpanica Otiti croniche Otosclerosi Tabella 1 VEMPs in Paologia Trasmissiva 61 RIPRODUCIBILITA’ N1 ASSENTE 24,5 25,6 26 ASSENTE 25 26 ASSENTE ASSENTE 25 Scarsa a Sinistra Scarsa a Destra Scarsa a Destra Scarsa a Sinistra Scarsa a Sinistra Scarsa a Destra Scarsa a Destra Scarsa a Sinistra Scarsa a Sinistra Scarsa a Destra SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA In questi soggetti il sistema di trasmissione è inalterato e l’onda acustica non trovando impedimenti nel sistema di trasmissione, stimola attivamente il sacculo. Pertanto il pattern di onda VEMPs di origine vestibolare è costante e presente con valori di latenza che appartengono a soggetti sani. L’assenza del tracciato VEMPs, nel soggetto B.D. potrebbe essere dovuta a con una correlazione di natura tecnica riguardante lo studio della malattia di Meniere. Il sacculo è una struttura che automaticamente si trova a ponte tra la coclea e l’ utricolo con i suoi canali semicircolari. Inoltre l’idrope menierico essendo localizzato a livello cocleare, tende a coinvolgere più facilmente le strutture vicine, quali il sacculo, rispetto ai canali semicircolari. Questo fenomeno viene confermato dai casi riportati in letteratura (DE Waele e coll. 1999) dove viene evidenziata una correlazione statistica molto significativa tra ipoacusia percettiva menierica e alterazione VEMPs, confermando la elevata probabilità di avere come prima sub unità vestibolare coinvolta dall’idrope proprio il sacculo, anche in presenza di una perfetta riflettività calorica. SECONDO GRUPPO “Patologia Menierica” In questa casistica appartengono quei soggetti che presentano forme meniche caratterizzate dalla presenza di: acufeni, vertigini, e ipoacusia fluttuante di natura cocleare con caratteristica audiomerica di Via Ossea uguale a Via Aerea. Lo studio dei potenziali evocati mostrano una normoconformità delle principali onde con latenze di onda e di intervalli interpicco a livelli di normalità, confermando la presenza di recruitment di origine cocleare. I test vestibolari confermano che anche in assenza di un Ny la riflettività labirintica rimaneva intatta. I soggetti esaminati sono dieci di cui: quattro con Meniere Destra, cinque Meniere Sinistra e uno con forma Menierica Bilaterale. Questi pazienti sono stati “etichettati” menierici in seguito ad un protocollo che prevedeva la presenza della triade di Meniere (acufeni, vertigini, ipoacusia fluttaunte), che si presentava almeno per tre volte nell’arco di 1 anno di osservazione clinica. I valori di latenza ottenuti nei soggetti Menierici sono uguali a quella di soggetti normali, a differenza di un solo caso dove il tracciato VEMPs era scarsamente replicabile e pertanto non individuabile un complesso di onda N1 - P1. GRUPPO 2 “SOGGETTI MENIERICI” Paziente M. T. B. D. A. F. T. R. B. M. P. B. B. D. DESTRA P1 16,2 15,8 16,2 16 15,5 15,6 ASSENTI F. F. R. F. P. M. 15,4 16 15,7 N1 25,6 25 25,1 24,7 25,4 25,8 ASSENTI SINISTRA P1 15,7 16,7 15,4 15 15,3 16 15,7 RIPRODUCIBILITA’ N1 25,8 25 25,4 25,1 25,7 26 25,4 25,7 25,8 25,6 15,8 15,3 15,4 25,9 25,3 26 Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima a Sinitra Scarsa a Destra Ottima Ottima Ottima Soggetti Meniere DESTRA Soggetti Meniere SINISTRA Soggetto Meniere BILASTERALE Tabella 2 “Soggetti Menierici” vestibolare causata in seguito ad una infezione virale vestibolare. I sintomi clinici sono caratterizzati: dall’areflessia del vestibolo colpito e dalla presenza di un Ny che batte dal lato opposto a quello danneggiato, la cui intensità rimane invariata anche durante le prove caloriche. La sintomatologia è accompagnata da violenti episodi di vertigine rotatoria (oggettiva) ad insorgenza improvvisa TERZO GRUPPO “Neurinite Vestibolare”: La perdita unilaterale improvvisa della funzione vestibolare, è un sintomo molto frequente nelle cause di vertigini . Questa circostanza è denominata Neurite Vestibolare, la relativa causa rimane sconosciuta, ma molti autori la considerano come un segno di sofferenza 62 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA I risultati ottenuti mostrano che l’alterazione patologica collegabile ai VEMPs consiste, o in un aumento della latenza del Complesso Bifasico Precoce, o in una sua assenza con scarsa replicabilità grafica. In particolare si osserva nel caso del soggetto M. S. il picco N1 è notevolmente aumentato rispetto al valore di riferimento (precedentemente identificato), che risulta di 24,86 ms. Una giustificazione teorica a questo fenomeno potrebbe essere spiegata dal fatto che nella maggior parte delle neuriti vestibolari a essere interessato è il nervo vestibolare inferiore, e con conseguente sua anomalia (Kim et All. 2008). In letteratura alcuni autori (Chen CW et All 2000, Murofuschi et All 1996), riportano percentuali di presenza di VEMPs rispettivamente del 66% e 88%, indipendentemente dai risultati delle prove caloriche; altri autori ( Heide G. et All. 1999) hanno evidenziato, invece, come nel corso della vertigine acuta da lesione vestibolare periferica, documentata dalla presenza dell’areflessia monolaterale alla prova calorica, i VEMPs non sono presenti dal lato affetto. Questi ultimi sottolineano, inoltre che come nei casi in cui la prova calorica risulti nella norma i VEMPs sono presenti nel 69% con valori di latenza sovrapponibili a quelli del gruppo che hanno preso come riferimento. L’utilità clinica dei VEMPS in questi casi è molto utile nelle fasi acute delle patologie vestibolari infiammatorie periferiche, in quanto non risultano invasivi. della durata di vari giorni sino a due/tre settimane, accompagnata da imponente sintomatologia neuro – vegetativa (nausea, vomito), in assenza assoluta di sintomi a carico del sistema uditivo . La Neurinite è stata esaminata con la prova calorica per poter determinare il grado di riflettività dell’apparato vestibolare. Pur essendo un test che valuta la funzione del canale semicircolare laterale, viene considerato lo standard essenziale per l’accertamento dei deficit vestibolari unilaterale. La metodica consiste, attraverso la tecnica di Ferzeral – Hallpike, nell’accertare se la risposta del lato patologico è assente o diminuita rispetto a quella ottenuta dal lato sano. L’assenza della risposta viene definita come “AREFLESSIA”, mentre una risposta presente ma inferiore del 30% rispetto al controlaterale viene definita “IPOREFLESSIA”. Il totale dei soggetti esaminati è di 15 persone suddivise in due gruppi in base al lato colpito. Nel sotto - gruppo A1 formato da 7 persone (4M/3F) di età compresa tra 30 e i 50 anni sono presenti casi di neurite vestibolare con Arefelssia vestibolare destra, mentre nel sotto gruppo A2 formato da 8 persone (4M/4F) di età compresa tra i 30 e i 50 anni, è presente una forma di neurite vestibolare con Areflessia vestibolare a sinistra. Il decorso clinico di questi pazienti è stato collegato ad un ricovero il cui trattamento prevedeva la somministrazione di steroidi e vasodilatatori. GRUPPO 3 “NEURITE VESTIBOLARE” Paziente B. R. (Ny sn) C. L. (Ny sn) D. S. (Ny sn) G. L. (Ny sn) V. M. (Ny sn) V.D. (Ny sn) V.A. (Ny sn) Z.F. (Ny sn) B.D. (Ny dx) C.E. (Ny dx) D.A. (Ny dx) M.D. (Ny dx) M.P. (Ny dx) M.C. (Ny dx) M.S. (Ny dx) DESTRA P1 ASSENTI ASSENTI ASSENTI ASSENTI 12,2 19 11 11,8 15,44 16,7 16,7 15,44 16,2 14,9 15,3 N1 ASSENTI ASSENTI ASSENTI ASSENTI 32,9 31,2 25 22,4 25,7 24 24,2 26,5 25,7 25,1 24,5 SINISTRA P1 16,1 13,7 15,2 15,2 15,2 13,4 13,4 14,3 ASSENTI ASSENTI ASSENTI ASSENTI 20 11 14,9 RIPRODUCIBILITA’ N1 23,5 24 26 24,8 25,7 25 25,4 23,7 ASSENTI ASSENTI ASSENTI ASSENTI 24,5 18,2 36,9 BLOCCO VESTIBOLARE DESTRO con presenza di Ny a sinitra BLOCCO VESTIBOLARE SINISTRO con presenza di Ny a destra Tabella 3 VEMPs in Neurinie Vestibolare 63 Ottima sinistra - scarsa destra Ottima sinistra - scarsa destra Ottima sinistra - scarsa destra Ottima sinistra - scarsa destra Ottima sinistra - aumentati N1 a destra Ottima a sinistra - aumentati N1 e P1 a destra Ottima a sinistra - diminuita P1 a destra Ottima a sinistra - diminuita P1 a destra Ottima a destra - scarsa a sinistra Ottima a destra - scarsa a sinistra Ottima a destra - scarsa a sinistra Ottima a destra - scarsa a sinistra Ottima a destra - aumentata P1 a sinistra Ottima a destra - diminuita P1 e N1 a sinistra Ottima a destra - aumentata N1 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Tali dati permettono di affermare che nell’attivazione dell’arco riflesso vestibolo collico alla base della genesi dei VEMPs la componete cocleare non ricopra alcun ruolo, dal momento che l’ipoacusia neurosensoriale non altera l’evocazione del riflesso e la sua morfologia. L’onda meccanica generata dall’impulso sonoro avrebbe quindi un’azione selettiva sui recettori otolitici sacculari, stimolando la comparsa del riflesso, con la conseguente integrità del nervo vestibolare inferiore. Da tali dati si può ipotizzare l’uso dei VEMPs nelle ipoacusie improvvise che permette di escludere il coinvolgimento del nervo vestibolare inferiore da parte della noxa patogena. QUARTO GRUPPO “Ipoacusia Improvvisa” L’ipoacusia improvvisa consiste in una perdita uditiva di natura percettiva che in alcuni casi può regredire totalmente o parzialmente, altri casi può assumere carattere definitivo. Colpisce generalmente un lato e la sua insorgenza è a carattere improvviso. Tra le cause possono essere incluse: infezioni virali, batteriche, disturbi circolatori, ed eventi traumatici. I soggetti esaminati sono 10 (6M/4F) di età compresa tra i 20 e i 50 anni: in sei soggetti il lato colpito era il destro, in quattro soggetti il sinistro. I risultati hanno evidenziato una normalità delle risposte VEMPs, con valori di latenza sostanzialmente sovrapponibili a quelle dei soggetti normali. GRUPPO 4 “IPOACUSIA IMPROVVISA” Paziente B.G. B.D. C.L. G.F. T.F. V.L. V.S. Z.P. W.T. O.M. DESTRA P1 16,4 15,5 16,1 14,9 14,6 16,2 16,7 15,3 15,4 15,7 N1 23 25,1 25 26,7 25,4 25,7 23,9 25,4 24,9 25 SINISTRA P1 16,7 15,2 14,6 15,2 14,9 17 14,4 14,6 15,7 16,6 RIPRODUCIBILITA’ N1 27,5 24 24,7 26 26,3 28 25,1 26 25 26 OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA OTTIMA Ipoacusia improvvisa DESTRA Ipoacusia improvvisa SINISTRA Tabella 4 “Soggetti con ipoacusia improvvisa” vista interpretativo l’assenza del Complesso Bifasico Precoce, testimonia la presenza di una alterazione importante a carico dell’arco vestibolo collico, senza però permettere una estrapolazione nella sede della lesione. Nonostante tale limite, l’uso dei VEMPs rappresenta un completamento diagnostico nelle patologie cocleo vestibolari, anche nei pazienti che presentano una perdita di udito di carattere neurosensoriale. CONCLUSIONI La peculiarità dell?esame VEMPs consiste in una tecnica veloce, di facile esecuzione, economica, e non invasiva. Rispetto ai test tradizionali per lo lo studio della funzionalità vestibolare risulta ben tollerato, consentendo uno studio monolaterale e nello stesso tempo selettivo per le componenti maculari e in particolare per lo studio del nervo vestibolare inferiore. Da un punto di BIBBLIOGRAFIA Chen CW, Young YH, Wu CH. Vestibular neuritis: there-dimensional videonystagmography and vestibular evoked myogenic potenntial resultes. Acta Otolaryngol 200 Oct; 120 (7): 845 – 8. Heide G. Freitag S. Wollemberg I. Iro H. Schimirigk K. Dillmann U. Click evoked myogenic potentials im the differential diagnosis of acute vertigo. J. Neurol Neurosurg Psychiatry 199 Jun; 66 (6): 787-90 Murofushi T, Halmagyi Gm, Yavor RA, Colebatch JG. Absent vestibular evoked myogenic potentials in vestibular 65 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA neurolabyrinthitis. An indicator of vestibular nerve invollvement? Arch Otolaryngol Head Neck Surg. 1996 August; 122(8):845-8 Yang TL, Young YH. Comparision of tone burst and tapping ecocation of myogenic opotentials in patients with chronic ototis media. Ear Hear 2003; 24(3): 191-4 Yong YH, Huang TW, Cheng PW Assensign the stage of Meniere’s disease using vestibular evoked myogenic potentials Arch Otoloryngol Head Neck Surg 2003 August: 129 (9): 215 - 8. ■ GRAFICI Gruppo 1 Patologie trasmissive Gruppo 2 Soggetti manierici Gruppo 3 Neurite vestibolare Gruppo 4 Ipoacusia improvvisa 67 RECENSIONE L’AUDIOPROTESISTA > La sociologa Silvia Zambrini illustra i sintomi di quella che giudica una nuova patologia, non fisiologica ma legata alla disattenzione e al non ascolto < “La nuova sordità” Riflessione attorno ai sintomi di una società distratta Tra gli aspetti che delineano la società acusticamente bombardata c’è l’avanzare di una sordità non fisiologica, che si esprime attraverso comportamenti generalizzati di distacco e di non ascolto. Dopo aver studiato l’inquinamento musicale e l’erosione degli spazi pubblici neutri sacrificati alle logiche della produttività economica, la sociologa Silvia Zambrini illustra i sintomi di questa nuova patologia che oltre a numerosi disagi procura incidenti sulle strade: un’indagine basata su dati ISTAT analizza lo stato di disattenzione riconducibile all’uso delle tecnologie sonore in situazioni di transito. Quale relazione intercorre tra la distrazione in strada e il rischio di incidenti? L’aumento di certe tipologie di sinistri induce a riflettere in merito e attraverso questo lavoro l’autrice si propone come apripista di un nuovo filone di ricerche sociologico ambientali. “Nell’attuale scenario acustico di ridondanza e dispersione degli infiniti stimoli sonori - spiega l’autrice emerge la possibilità di un legame tra quella che ho già avuto modo di definire “la terza voce meccanica”, che si esprime attraverso il suono amplificato, e uno stato di annebbiamento mentale che attornia la collettività, causando incidenti sulle strade e all’interno degli spazi domestici, rallentando l’apprendimento scolastico e ostacolando il rendimento sul lavoro, dando luogo a comportamenti generalizzati di assenza e di apatia”. Prefazione di Roberto Barbanti, docente presso l’Universitè Paris VIII, ed appendice di Massimo Russo, docente presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. SILVIA ZAMBRINI Silvia Zambrini è nata nel 1961 a Milano, dove ha frequentato il Conservatorio diplomandosi in oboe. Dopo alcuni anni di attività concertistica e orchestrale si è laureata in Sociologia presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Nella stessa Università collabora con l’Istituto Metodologico Economico Statistico (IMES) nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento di "Tecniche della ricerca sociale". Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e trasmissioni radiofoniche e scritto numerosi saggi sul tema dell'ambiente e dell'inquinamento acustico “La nuova sordità” Riflessione attorno ai sintomi di una società distratta Edizioni Goliardiche, Trieste 2009 Prezzo: 10 euro 69 H e x x X DAL MONDO DEI SUONI L’AUDIOPROTESISTA I GEMELLI DEI TOKIO HOTEL SOFFRONO DI PERDITA UDITIVA nuova apparecchiatura promette una migliore prospettiva per i pazienti che in futuro saranno sottoposti a interventi chirurgici. Sono conosciuti in tutto il mondo come una delle pop band più ascoltate dai i teenager e non solo. Alla guida dei famosissimi Tokio Hotel, ci sono i due fratelli tedeschi Bill e Tom Kaulitz che sin dal primo album d’esordio “Schrai” inciso nel 2005, hanno avuto enorme successo in tutto il mondo. Ma non tutti sanno che il cantante leader, Bill e il suo gemello Tom stanno perdendo gradualmente l’udito. In una recente intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Bild Zeitung”, i famosi gemelli rivelarono di aver sofferto di disturbi dell’udito fin dalla nascita, ma che la condizione del loro uditi sta peggiorando di giorno in giorno. Tom Kaulitz ha prontamente puntualizzato che i fans non hanno alcuna responsabilità in materia, quanto piuttosto la causa va ricercata nella musica ascoltata troppo ad alto volume. Questa è la ragione per cui parlano sempre forte quando rilasciano le interviste. AURICOLARI E SPORT, UN COCKTAIL PERICOLOSO Lettori mp3 e auricolari sono diventati ormai parte integrante dell’equipaggiamento sportivo di chi corre o fa jogging. Ma il volume a cui si ascolta la musica mentre si corre con gli auricolari, aggiunto a un’abbondante sudorazione conseguente, può causare perdita di udito e altri gravi disturbi dell’orecchio. Secondo gli specialisti dell’Istituto messicano di sicurezza sociale, 4 ragazzi su 10 con problemi di udito ascoltavano regolarmente il loro lettore mp3 con gli auricolari mentre praticavano sport. L’eccellente a qualità dei nuovi lettori mp3 che non distorcono il suono nemmeno ad altissimo volume, inducono gli utenti ad alzarlo fino a livelli di grande rischio. Portando l’uso delle cuffiette mentre si fa sport, aumenta anche la probabilità di contrarre delle infezioni dell’orecchio. La temperatura del corpo infatti aumenta quando si fa sport e il sudore rimane nelle orecchie per mancanza di ventilazione, facendo sì che batteri e funghi possano proliferare. Ciò può provocare forti otiti che se non trattate bene possono portare alla perdita di udito. REALTÀ VIRTUALE PER I CHIRURGHI DELL’ORECCHIO IPOACUSIA, NEGLI USA I BAMBINI ISPANICI I PIÙ COLPITI Alcuni scienziati danesi hanno sviluppato un nuovo avanzato simulatore in 3D che rende più facile praticare delicati interventi nell’orecchio medio. Per poter accedere all’orecchio medio o a quello interno un chirurgo deve trapanare l’osso della tempia del paziente. Si tratta di un intervento delicato a causa del rischio di danneggiare la forte concentrazione di nervi e vasi sanguigni, presenti in quella zona, causando un danno permanente al paziente. “The visible ear simulator” (simulatore visibile dell’orecchio) sviluppato dall’ospedale nazionale danese e dall’istituto “Alexandra” di Copenhagen offre una nuova risposta a questa sfida. Il simulatore prepara il chirurgo alla difficile operazione fornendo una realistica interpretazione visiva dell’orecchio e una realistica simulazione dell’intervento. Durante i test del nuovo simulatore 3D al “National Hospital” di Copenhagen il risultato è stato positivo e la Uno studio effettuato da una rivista scientifica americana ha stabilito che la maggior parte dei bambini americani affetti da problemi congeniti di perdita di udito, sono di origine ispanica, o comunque provengono da famiglie meno abbienti. La rivista ha altresì evidenziato come questo disturbo congenito venga diagnosticato solo dopo i 3 anni, decisamente troppo tardi per iniziare un trattamento efficace. Gli autori hanno quindi sottolineato la necessità di un sistema unificato di raccolta di dati sanitari regionali e nazionali degli Stati Uniti. Questa raccolta dovrebbe essere standardizzata e comprendere un registro nazionale di screening neonatale per la perdita dell’udito. 71 ee SCHEDEPRODOTTO L’AUDIOPROTESISTA vocali con cui poter creare una anamnesi per ciascun apparecchio acustico controllato. Info: www.labat.it - [email protected]. Grande richiesta del “Kit Medici” Phonak da parte dei Centri acustici Nell’ambito della campagna informativa sulle tematiche dell’udito per operatori medico-sanitari, Phonak ha realizzato e distribuito, attraverso i propri clienti, il primo Kit specifico, composto da: brochure sulle tematiche generali dell’udito; audiometro portatile; estratto di recenti studi scientifici Phonak sull’impatto sociale dell’ipoacusia; poster Hear the World per studio medico; cartello scrivania “guida ai suoni”; dummie di prodotto; cd demo suoni. Il kit è stato distribuito a medici di base, farmacie, medici specialisti ed è disponibile presso Phonak. Resound Alera: spesso i legami più forti non si notano. Resound presenta Alera, che offre tutti i vantaggi di un fitting completamente wireless. Le connessioni sono chiare e affidabili a dispositivi quali la televisione e il telefono cellulare, senza cavi o ulteriori accessori scomodi da indossare. È garantita, inoltre, una migliore esperienza del suono surround. Piccolo. Pronto. Zip. Novità in casa Phonak Audèo ZIP, l’ultimo nato nell’innovativa famiglia di soluzioni acustiche Audèo, è immediatamente pronto all’uso, ergonomico e discreto all’interno del condotto uditivo. Oltre alle minuscole dimensioni, Audéo ZIP è dotato della migliore tecnologia e design oggi disponibili, ed è ideale per chi non ha mai indossato un apparecchio acustico. Sicuro, quasi invisibile e confortevole quando indossato, Audéo ZIP è cosi piccolo che si adatta facilmente all’87% delle orecchie anche grazie ai nuovi materiali ipoallergenici. Studiato per adattarsi perfettamente ai movimenti della mandibola, ad esempio quando si parla o si mastica, assicura cosi’ il massimo comfort a chi lo indossa. Amplifon, vivere da protagonista i suoni della vita Crai, l’innovazione si fa sentire Un piccolo “viaggio” dentro i nuovi apparecchi acustici e la nuova tecnologia wireless Unifi™ e smartFocus di Crai. PASSPORT: fornisce una combinazione di innovazioni rivoluzionarie e funzionalità collaudate. Queste tecnologie non solo offrono una qualità del suono perfetta, ma lavorano insieme per combinare l’ascolto personalizzato con la capacità di comunicare. SHIFT: tecnologie all’avanguardia e funzionalità sofisticate insieme in un 10A CRT (ricevitore nel condotto) ultracompatto, permetterà di soddisfare le preferenze estetiche degli utenti. LATITUDE: facile da usare e da indossare, moderno e tecnologico. Tre linee di prodotti e quattro nuovi modelli. TECNOLOGIA Unifi™: il sistema wireless Unifi™ è in grado di consentire la connessione semplificata e automatica fra gli apparecchi acustici senza bisogno di ulteriori accessori. TECNOLOGIA SmartFocus™: offre all’utente un controllo senza precedenti sulla propria esperienza di ascolto e regolazioni in tempo reale grazie alla possibilità di gestire autonomamente la combinazione di quattro parametri adattivi. La nuova linea Pure™, disponibile in tutti i centri Amplifon, è stata pensata per soddisfare tutte le esigenze nelle diverse situazioni della vita quotidiana, garantendo ottime prestazioni e facilità di gestione. Offre la massima discrezione e racchiude al suo interno le più sofisticate tecnologie grazie alla Best Sound Technology, che comprende: - Sentire meglio. Speech Focus. - Direzionalità microfonica con selezione automatica della direttività. - Suono confortevole. Feedback Stopper. - Cancellazione del feedback. - Individualità. SoundLearning 2.0 - Memorizzazione e riproduzione automatica delle migliori condizioni di ascolto. È disponibile nella gamma completa: 101 (6 canali), 301 (8 canali), 501 (12 canali), 701 (16 canali). Resound Alera: spesso i legami più forti non si notano Da Labat uno strumento innovativo per gli audioprotesisti Resound presenta Alera, che offre tutti i vantaggi di un fitting completamente wireless. Le connessioni sono chiare e affidabili a dispositivi quali la televisione e il telefono cellulare, senza cavi o ulteriori accessori scomodi da indossare. È garantita, inoltre, una migliore esperienza del suono surround. ReSound Alera è stato progettato accuratamente per fornire prestazioni superbe in una forma contenuta, assicurando la protezione dall’umidità e dagli agenti esterni. ReSound Alera non richiede alcun tipo di cavo. Non si dovranno indossare dispositivi scomodi o ingombranti, con la certezza di avere connessioni stabili che garantiscono performance eccezionali. Il nuovo chip per apparecchi acustici, ReSound RangeTM, è dotato di funzionalità che consente una qualità del suono senza pari. Si chiama EarLab ed è un innovativo kit per la manutenzione e la pulizia delle protesi acustiche. EarLab è un laboratorio da banco, con un design ultramoderno e un contenuto tecnologico d’avanguardia. È dotato di tutti gli strumenti indispensabili per un’accurata pulizia e una rapida manutenzione: la vaschetta a ultrasuoni per la frantumazione del cerume, l’imbuto utilizzabile come camera da vuoto per l’estrazione dell’umidità, le siringhe per l’aspirazione e il soffio dell’aria, il misuratore di consumo pila della protesi, la sorgente luminosa per lavorare facilmente, la piccola camera anecoica per ascoltare due protesi e confrontarle fra loro. C’è anche un utilissimo optional: uno strumento per appunti 73 news L’AUDIOPROTESISTA A Pescara il II Forum Abruzzese sulla Sordità Si è svolto a Pescara, il 17 aprile scorso, il Secondo Forum Abruzzese sulla Sordità, organizzato a Pescara con il patrocinio della Fia (Federazione italiana Audioprotesisti), del ministero della Salute e delle istituzioni locali. L’Abruzzo conferma la sua sensibilità nella lotta ai disturbi uditivi, ribadendo l’attenzione verso quella che sta diventando a poco a poco una piaga sociale. Sono intervenuti i maggiori esperti in campo medico e sociale, come Carlo Giordano, direttore della I° cattedra Orl dell’Università degli Studi di Torino e Adelchi Croce, primario Orl della Clinica universitaria dell’ospedale di Chieti. Il Forum è stato soprattutto l’occasione per presentare il Manifesto Abruzzese di Prevenzione. «In Italia come nel resto d’Europa - ha sottolineato il professor Giordano - la sordità è un fenomeno molto rilevante eppure è completamente sottostimato”. Sulla stessa linea il segretario nazionale dell’Anap, Corrado Canovi, che ha posto l’accento sui passi in avanti compiuti dalla p ro f e s s i o n e grazie soprattutto alla formazione universitaria e al progresso tecnologico. Soddisfazione è stata espressa da Mauro Menzietti, direttore della rivista L’Audioprotesista e organizzatore dell’evento: “Della sor- dità, delle sue cause e soprattutto della sua prevenzione non si parla ancora abbastanza eppure una corretta informazione è fondamentale per proteggere una funzione così importante per la nostra vita quotidiana”. Phonak Academy 2010 - Congresso Internazionale a Milano Phonak Academy, il programma di corsi di formazione ed aggiornamento professionale Phonak, accreditato ECM, si arricchisce di iniziative e novità. Eccole in sintesi: - corsi di 1 giornata dedicati all’approfondimento pediatrico, anche con la presenza di un medico specialista e di una logopedista in qualità di relatori. I corsi si svolgono in sede Phonak a Milano. - Corsi di 2 giornate dedicate al fitting applicativo, a Bologna, Roma, Palermo e Milano. - Corsi in Svizzera nella nuova sede Phonak a Zurigo e nella sede della Phonak Communication a Berna dove vengono realizzati i sistemi FM, wireless e di protezione professionale dell’udito. - Congresso Internazio- news 75 nale Phonak “Metodiche e Tecnologie per la diagnosi ed il trattamento della sordità nel bambino e nell’adulto”. Il congresso si articolerà in due giornate per permettere una disamina approfondita negli approcci diagnostici e terapeutici sia in campo pediatrico che nella popolazione adulta. Interverranno relatori di rilievo internazionale e nazionale e sarà disponibile la traduzione simultanea per i partecipanti. Info: www.phonakacademy.it [email protected]. news L’AUDIOPROTESISTA Campagna Phonak Labat apre in Junior 2010, India, per ascoltare “Grandi soluzioni i nuovi mercati per piccole orecchie” È ormai giunta alla terza edizione l’iniziativa di Phonak che, in collaborazione con i migliori centri acustici, si è fatta carico delle molteplici istanze giunte dalla classe medica per promuovere una vantaggiosa iniziativa riservata esclusivamente ai bambini e ai ragazzi ipoacusici. L’iniziativa ha l’obiettivo di facilitare l’applicazione pediatrica con strumenti acustici altamente innovativi e consiste nell’agevolare l’acquisto degli apparecchi acustici Naida IX, Naida V , Nios V e/o di un sistema completo Inspiro Dynamic FM ad un prezzo estremamente conveniente. Ai centri acustici che aderiscono all’iniziativa verrà distribuito il kit punto vendita formato da cartello da banco con leaflet e lettere personalizzabili per informare famiglie e medici. Come per le edizioni precedenti , Phonak prevede di inviare alla classe medica l’elenco dei centri acustici che hanno aderito all’iniziativa, a livello nazionale. “Grandi Soluzioni per Piccole Orecchie” continua fino al 31 marzo 2011. Per essere presente in un mercato potenzialmente enorme, caratterizzato da una crescita costante, Labat ha inaugurato il 1 febbraio 2010 la propria controllata Labat Asia, con sede a Chandigarh, in India. Sotto la guida del General Manager Tarlochan Dev, coadiuvato da uno staff composto da giovani ingeneri indiani, Labat Asia nasce per fornire supporto e assistenza tecnica ai numerosi clienti che in India già utilizzano gli innovativi strumenti per l’audiologia prodotti da Labat. Si occupa inoltre dei corsi di formazione per gli operatori e dell’ampliamento dell’attività commerciale, con l’obiettivo di allargare progressivamente la propria influenza su tutto il continente asiatico. E non solo, vista la continua ricerca di nuovi distributori che caratterizza l’operato della Casa madre. Anche per questo Labat ha aumentato il suo investimento in strumenti di comunicazione, con nuove brochure di prodotto e con un nuovo sito, che sarà on-line tra brevissimo tempo. Questi materiali cartacei saranno disponibili presso lo stand dell’azienda al Congresso SIO, dal 19 al 22 maggio a Riccione, e al Congresso NHS a Cernobbio, dall’8 al 10 giugno. Info: www.labat.it [email protected] www.labatasia.com [email protected]. news 76 Widex, un mix innovativo di “tecnologia verde” La nuova sede centrale di Widex A/S sta sorgendo a nord di Copenaghen. L’edificio coprirà un’area di 37.000mq e l’inaugurazione della struttura è prevista per il 2010. Si tratta di un esempio unico di architettura ad elevata compatibilità ambientale, che grazie a soluzioni tecnologiche innovative e rispettose dell’ambiente raggiunge l’ambizioso obiettivo dell’impatto zero in termini di emissioni di CO2. Verso un’azienda a zero emissioni di CO2 Il sistema di riscaldamento geotermico “Aquifer Thermal Energy Storage” (ATES), il primo di questo tipo in Danimarca, consentirà una riduzione del 70% delle emissioni di CO2 e sarà il fiore all’occhiello dell’intero edificio. A questa soluzione innovativa si affiancheranno tecnologie più “classiche”, ma comunque rispettose dell’ambiente, come il solare e l’eolico. Infatti, Widex sta valutando la possibilità di installare nei pressi della nuova sede anche una pala eolica, che garantirebbe una resa di 3,4 milioni di kWh l’anno permettendo all’azienda di immettere nella rete elettrica locale il surplus energetico non utilizzato. Creare la nuova Sede Centrale Widex secondo criteri di sostenibilità ambientale è in linea con la cultura dell’innovazione che da sempre caratterizza l’azienda. Come afferma Jan Tøpholm (Presidente e CEO di Widex): «In quanto rappresentanti di un settore hi-tech abbiamo l’obbligo di aiutare la società ad affrontare le sfide ambientali che la investono». SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA TECNOLOGIA: L’APPARECCHIO ACUSTICO COME SINTETIZZATORE MUSICALE - PARTE III Dopo aver descritto le caratteristiche hardware della serie mind440 descriviamone le caratteristiche “software” insieme ad un sottofondo acustico a banda larga di basso livello. E’ possibile accedere a questi programmi premendo un semplice bottone oppure attraverso il telecomando. Scopo del programma ZEN è di fornire un suono rilassante di sottofondo così che le persone adulte (con un’età superiore ai 21 anni) lo possano utilizzare per rilassarsi, in particolare quando ascoltare i suoni ambientali e/o un discorso non sia considerato di fondamentale importanza. Lo ZEN può essere considerato come una fonte musicale alternativa, conveniente e discreta per le persone con perdita uditiva che utilizzano musica calmante esterna per il rilassamento, o per coloro che desiderano usufruire di un sottofondo musicale mentre si godono passatempi rilassanti come leggere, cucire, cucinare,ecc. Come anticipato nei numeri precedenti, Widex Zen è un programma di ascolto implementato da Widex nei propri apparecchi acustici Serie 440. Questo programma genera una musica basata su un algoritmo frattale brevettato. Le fasi in cui il generatore “crea” musica frattale sono tre. Nella prima, una sequenza numerica “casuale” viene generata dal generatore frattale. Nella seconda, a ciascuno di questi numeri sono assegnati l’altezza, il tempo ed l’intensità basata su regole predefinite. Nella terza ed ultima fase, i 12 generatori musicali decodificano ed emettono la melodia desiderata. Dopo la loro generazione, è possibile prevedere l’emissione di questi suoni contemporaneamente ai suoni esterni amplificati. La musica generata è composta da note tonali con qualità nel complesso armoniose e corali. Questi toni sono generati sulla base di regole predefinite che gli ingegneri Widex hanno sviluppato sulla base della conoscenza delle caratteristiche tipiche della musica rilassante. L’uso dei frattali produce toni che non si ripetono, ciò assicura la novità dei suoni generati e tiene conto dei suoni esteticamente gradevoli. Ci sono cinque stili o modelli Zen predefiniti ognuno con una combinazione unica di toni, timbri e intensità basate sulla perdita di udito in-situ della persona che indossa l’apparecchio acustico. Comunque, volume, timbro e ritmo di ogni stile può essere ulteriormente modificato al fine di produrre il suono più desiderabile (o rilassante) possibile per il soggetto interessato. Grazie alla potenza di elaborazione della piattaforma Dual-ISP, il livello dei toni Zen si modifica automaticamente per essere al di sopra dei suoni ambientali circostanti. La melodia Zen può essere ascoltata sia con le amplificazioni convenzionali attive o in modo separato, cioè con i microfoni dell’apparecchio acustico spenti. Inoltre, può essere suonata Studi clinici sull’efficacia dei nuovi strumenti acustici I benefici che i toni Zen sono in grado di apportare al rilassamento e alla concentrazione sono stati valutati utilizzando un apparecchio acustico retroauricolare mind440 micro (M4-m). Allo studio hanno partecipato 14 adulti con un’età variabile dai 61 agli 87 anni, con perdite d’udito leggere o moderatamente severe. Ai soggetti sono stati applicati, monoauralmente, dei tappi di gommapiuma nell’orecchio da loro scelto. L’applicazione è avvenuta secondo la procedura standard (Es. Sensogramma ed esito del test). L’apparecchio è stato utilizzato con impostazioni predefinite, ed è stato possibile verificare l’applicazione esaminando la curva di frequenza dei risultati ottenuti e le soglie simulate, per stabilire udibilità e comfort. Tutti i test sono stati condotti in una sala di registrazione delle dimensioni di 10X10X6 piedi. 77 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA La figura 4 mostra la frequenza con cui si è presentata una particolare valutazione, e la valutazione media soggettiva di ogni stile Zen fornita in risposta alla domanda: “Consideri questa musica un sottofondo di ascolto rilassante?”. La maggior parte dei soggetti ha risposto con 1 (molto rilassante) o 2 (in qualche modo rilassante) a tutti i programmi Zen. Su 14 partecipanti, 8 hanno valutato lo stile Zen Corallo molto rilassante. Dopo un ulteriore messa a punto, 12 dei 14 soggetti hanno giudicato il proprio stile Zen rilassante. Questo ha confermato l’ipotesi che gli stili Zen hanno effettivamente la capacità di offrire un sottofondo rilassante all’ascolto per la maggior parte dei portatori di apparecchi acustici. Ai soggetti è stato poi richiesto di descrivere le loro emozioni cerchiando gli aggettivi che le descrivevano nel modo più appropriato, tali aggettivi erano presenti su una lista fornita loro precedentemente. La lista era composta da 24 parole raggruppate in 4 categorie: rilassante (10 parole), recante sollievo (6 parole), neutrale (2 parole) e negativo (6 parole). Il numero di aggettivi selezionati dai soggetti è stato calcolato nel modo seguente: se, ad esempio, un soggetto ha selezionato gli aggettivi “rilassante” e “calmo” per descrivere uno stile Zen, nella categoria “rilassante” è stata conteggiata una sola parola (in quanto “rilassante” e “calmo” appartengono alla stessa categoria). Questo metodo di analisi ha minimizzato la predisposizione ad un numero irregolare di descrizioni appartenenti ad ogni categoria. Inoltre, si è dovuto tener conto del fatto che i soggetti I soggetti hanno testato 4 diversi stili Zen. Le caratteristiche acustiche degli stili sono descritti nella Tabella 1. Tabella 1 Caratteristiche acustiche stili ZEN. Ogni stile Zen è stato fatto ascoltare per 10 - 15 secondi, o per il tempo necessario ai soggetti per essere in grado di dare un giudizio. Inizialmente, è stato richiesto loro di descrivere le emozioni che associavano ad ogni stile Zen (vedi descrizione sottostante). Poi è stato chiesto loro di rispondere alla domanda : “Consideri questa musica un sottofondo di ascolto rilassante?”. I soggetti interessati dovevano rispondere utilizzando una scala di risposte che andava da 1 a 5 punti: 1 indicava “molto rilassante”, mentre 5 “molto fastidioso”. Subito dopo, i soggetti hanno messo a punto sia il timbro che il ritmo del loro stile Zen preferito per ottimizzare ulteriormente il suono musicale. FIGURA 4 Il numero di oggetti che riportano un particolare indice per la domanda “Questa musica fornisce un ascolto rilassante?” - per ciascuno Stile Zen. La media delle risposte è connessa con le linee tratteggiate, con una rappresentazione molto rilassante e due “piuttosto rilassanti”. FIGURA 5 Casi in cui almeno un aggettivo è stato selezionato in una categoria 78 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA blocco 10x10, cominciando con 00 e avanzando in sequenza fino a 99. Lo stesso esercizio di concentrazione è stata ripetuto sia con il solo microfono dell’apparecchio acustico accesso e lo Zen spento, sia con lo Zen acceso. Tali condizioni sono state ripetute sia in condizioni di calma e silenzio sia in presenza di rumore a banda larga (50 dB SPL). I risultati sono stati simili, ma si nota come siano stati identificati più numeri quando lo Zen era attivo che non quando fosse spento. I soggetti si sono dimostrati pertanto più attenti quando i toni Zen erano accesi. Un t-test ha dimostrato che le differenze di esecuzione con lo Zen acceso e spento sono state statisticamente significative soltanto dopo 250 s ( t=2.96 P<0.01). avrebbero potuto descrivere lo stile Zen in questione utilizzando più di una categoria. Per esempio, lo Zen Corallo sarebbe potuto essere descritto da un soggetto sia come “rilassante”, sia come “recante sollievo”. La figura 5 mostra come lo Zen Corallo sia stato definito rilassante da tutti e 14 i soggetti. Lo stile Zen Lavanda è stato descritto più frequentemente come “recante sollievo” che non come rilassante. Tale risultato potrebbe essere dovuto al ritmo più veloce utilizzato nello Zen Lavanda. Inoltre, è interessante notare come lo stile Zen ottimizzato individualmente non è stato descritto come rilassante tanto quanto il Corallo; è stato invece descritto come “recante sollievo” più spesso dello Zen Corallo. In totale, 11 partecipanti hanno completato la valutazione per determinare se lo stile Zen ottimizzato individualmente possa realmente aiutare nella concentrazione. I soggetti hanno completato un esercizio di concentrazione durante il quale è stato loro chiesto di eliminare più numeri possibili in un tempo di 5 minuti da un Conclusioni Lo studio ha chiaramente dimostrato la natura rilassante dei programmi Zen e la sua potenziale utilità nel fornire un sottofondo rilassante per coloro che lo indossano. Quindi, potrebbe essere una fonte alternativa di suono discreta e conveniente per adulti che indossano apparecchi acustici e che stanno utilizzando, o che hanno intenzione di utilizzare, musica armonica per rilassarsi. Questo potrebbe fornire un valore aggiunto ai servizi prestati, migliorando ulteriormente la qualità di vita dei portatori di apparecchi acustici Widex 440. I professionisti dell’udito dovrebbero guidare i loro clienti all’utilizzo di questo strumento, affinché gli utenti possano trarne i giusti vantaggi. Tratto da un articolo di Francis Kuk PhD (Director of Audiology at Widex Office of Research in Clinical Amplification (ORCA) e Heidi Peeters, MA (research audiologist at ORCA) apparso su “Hearing Review” (2008). Per bibliografia completa contattare Angela Brusco (Product Specialist Widex Italia S.p.A.): [email protected] FIGURA 6 Il numero medio di obiettivi (linee scure) raggiunti nel corso di 5 minuti sulla griglia di prova della concentrazione per il programma Base (Rosso) e il programma Zen(Blu). Le linee tratteggiate sono i risultati dei singoli soggetti. 79 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA BC DIRECT, L’INNOVATIVO SISTEMA DI FITTING DI COCHLEAR PER BAHA® di Giada Buzzoni, Clinical Technical Specialist, Cochlear Italia coclea possono essere presi in considerazione nell’elaborazione della strategia di amplificazione. L’ultima generazione dei processori Baha® (Cochlear Baha BP100) permette la misurazione delle soglie per via ossea direttamente mediante il processore stesso. Il fitting del BP100 viene effettuato utilizzando i dati raccolti durante una valutazione audiometrica, in particolare le soglie per via ossea del paziente. Per il Baha, la soglia VO determina il grado di forza richiesta per far arrivare il suono alla cochlea e per compensare l’eventuale perdita neurosensoriale (la componente trasmissiva non è presa in considerazione poichè Baha bypassa l’orecchio esterno e medio). Ad ogni data frequenza, il grado di forza richiesta per assicurare l’udibilità è determinato dalla soglia VO del paziente convertito in valore DBC. Nel processo di fitting, il calcolo della soglia ossea desiderata è effettuato dal Cochlear Baha Fitting Software che sfrutta algoritmi sviluppati da Cochlear. Nella maggior parte dei casi la relazione tra soglie VO e valori DBC mantiene un grado di certezza elevato. Analizzando però i dati in alcuni studi pubblicati, emerge che vi è un alto grado di variabilità tra le soglie VO e i valori DBC. Data questa variabilità c’è la necessità di confermare i valori DBC o fornire nuovi valori basati sui dati audiometrici del paziente. BC Direct è una nuova tecnologia di fitting sviluppata da Cochlear per fornire una misurazione più accurata delle soglie ossee e migliorare così le performance di Baha. In particolare, BC Direct migliora la predicibilità dei risultati rimuovendo l’area di “ambiguità” del fitting di Baha misurando direttamente l’effettiva trasmissione del suono dal processore Baha alla coclea. BC Direct consente di effettuare una misurazione dei suoni come una sorta di audiometria tonale in cui il paziente percepisce i suoni attraverso il processore Baha. Cosicchè il guadagno e l’output prescritti sono basati sulle reali soglie ossee del paziente invece che presunte attraverso una audiometria tonale tradizionale. Ciò permette un fitting più accurato che consente al paziente di adattarsi ai nuovi suoni più facilmente e di ottenere migliori perfomance di ascolto. Una limitazione importante quando si misura la via ossea (VO) del paziente mediante l’audiometro è che la trasmissione delle vibrazioni sonore deve passare attraverso la cute alla coclea nell’osso temporale. Inoltre, nel caso di SSD™(Single Sided Deafness), le vibrazioni devono passare oltre e raggiungere la coclea controlaterale. Questa trasmissione attraverso la cute e le ossa porta ad una variabilità notevole nel fitting del Baha e, se non gestita nel modo opportuno, può portare il paziente ad ottenere dei benefici inferiori al potenziale. La soluzione è generare segnali test dal processore Baha e trasmetterli alla coclea direttamente mediante l’impianto osteointegrato. Questo approccio è chiamato Direct Bone Conduction (DBC)1. La conduzione ossea diretta ha due vantaggi. Primo, garantisce un trasferimento più efficace dell’energia sonora alla coclea rispetto ai tradizionali dispostivi a conuzione ossea. Secondo, la variabilità causata dallo spessore della pelle e dalla distanza dell’impianto dalla Misurare la conduzione ossea diretta mediante BC Direct I valori di soglia ossea diretta che si ottengono mediante questo test rappresentano la base per il calcolo del guadagno richiesto per compensare la perdita uditiva del paziente. Il Baha Fitting Software consente un’accurata impostazione di questi valori (figura 1) per poterli utilizzare nel processo di fitting. Toni puri a differenti intensità (dB HL) e frequenze 1. Hakansson, Tjellstrom, Rosenhall, Hearing thresholds with direct bone conduction. Scandinavian audiology, 1984. 80 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA FIGURA 1 si tiene premuto il tasto o la barra. 4 Per cambiare i livelli di output del tono emesso, utilizzare le frecce su e giù della tastiera o il cursore del mouse in step di 5 dB. 5 L’ultimo livello presentato e percepito ad ogni frequenza è considerato come la soglia BC Direct e verrà utilizzata nella programmazione del processore. I test comparativi effettuati su 20 pazienti tra i valori BC Direct e le risposte delle vie ossee mascherate e non mascherate hanno mostrato degli aspetti interessanti: in media i valori misurati con BC Direct erano migliori di circa 5-10 dB rispetto alle soglie mascherate delle orecchie testate dei pazienti. Questa variazione va oltre i margini accettabili di errore di +/- 5 dB. Tutto ciò porta alla conclusione che quando il Baha è posizionato nell’orecchio peggiore è possibile che la coclea controlaterale risponda durante la BC Direct. Quando si selezionano le soglie per determinare il livello di amplificazione richiesto, le soglie non mascherate dovrebbero essere preferite a quelle mascherate. La BC Direct è uno strumento utile per determinare precisamente le soglie ossee dei pazienti. Benchè in media ci dovrebbe essere una buona correlazione tra valori predetti e valori misurati, vi sono alcune categorie di pazienti per cui la BC direct è particolarmente importante: 1 pazienti con soglie VO asimmetriche; 2 pazienti con SSD e ampia attenuazione transuranica; 3 pazienti con posizionamento dell’impianto non ottimale; 4 variabilità nel trasferimento del suono attraverso la pelle (eg: con softband o archetto). Data la complessità che presenta correggere l’audiogramma a confronto con la semplicità e velocità della BC Direct, quest’ultima fornisce un metodo comprovato per compensare la variabilità di ogni paziente Baha (figura 2). (KHz) sono presentati attraverso il processore per consentire la misurazione accurata delle soglie ossee dirette (DBC) del paziente. La procedura è simile a quella della classica audiometria tonale, per evitare che altri suoni mascherino il tono test è consigliabile ammutolire il microfono del processore (mediante un tasto nella funzione BC Direct del fitting software). BC Direct offre tre vantaggi sostanziali rispetto ai metodi audiometrici tradizionali. Primo, elimina la variabilità del posizionamento del vibratore e dello spessore della pelle. Secondo, elimina la necessità di mascheramento grazie alla possibilità di ottenere i suoni più lievi udibili mediante il processore Baha. Terzo, non è richiesto nessun equipaggiamento extra oltre al BP100 e al Fitting Software. Nella maggior parte dei casi è sufficente misurare le frequenze principali (500, 1000, 2000, 4000 Hz) in pochi minuti. 5 semplici passi per effettuare la BC Direct. 1 Cliccare sul tasto Microfono nel Fitting Software per ammutolirlo. Se il paziente indossa il Baha bilaterale, spegnere il processore dell’altro orecchio. 2 Selezionare un punto di inizio della misurazione a 20 dB sopra la soglia VO del paziente. Suggeriamo di iniziare a 1000 Hz o laddove il paziente ha la soglia migliore. 3 Presentare un tono puro al paziente cliccando sul tasto con la nota musicale o più semplicemente premendo la barra spaziatrice. Il tono continua finchè FIGURA 2 81 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA CONOSCERE GLI AUSILI D’ASCOLTO PER I PORTATORI DI IMPIANTO COCLEARE Massimo Spadola Bisetti - Audiologo e Foniatra S.C. Otorinolaringoiatria - Audiologia e Foniatria U. A.O.U. San Giovanni Battista di Torino La possibilità di disporre nel processore di un ingresso con cavo a jack da 3,5 mm, eventualmente corredabile con adattatori a micro-jack da 2,5 mm ed a jack audio 6,35 mm consente di collegarsi a molti apparati di uso comune: lettori di CD e riproduttori MP3 principalmente, ma non solo (fig. 1). Trattandosi, infatti, della più diffusa connessione delle cuffie e cuffiette audio può essere usato per collegarsi a PC, riproduttori DVD, ricevitori per traduzione simultanea, poltrone in sale congressi, audioguide di musei e bus turistici, etc. Per tale utilizzo è opportuno distinguere fra cavi collegabili ad apparecchi alimentati a batteria a basso voltaggio e cavi da collegare ad apparati alimentati da corrente elettrica o batterie ad alto voltaggio: questi ultimi devono essere dotati di filtri per impedire pericolose diffusioni di corrente verso il processore. Per l’ascolto di apparati posti a distanza dall’utente, quale ad esempio un televisore in un salotto, può essere utile dotarsi di accessori a FM od infrarossi da frapporre fra televisore e speech-processor secondo lo schema di fig. 2. Per l’utilizzo in aule scolastiche ed universitarie, in occasione di conferenze, etc., sono da tempo disponibili sistemi FM prodotti da varie ditte (Phonak, Sennheiser, L’impianto cocleare da presidio limitato a pochi individui è diventato nel corso dell’ultimo decennio un apparecchio indispensabile per molte migliaia di persone. I dati disponibili ci dicono che in Italia ogni anno vengono impiantati 500-600 individui fra adulti e bambini con una prevalenza di 8 persone impiantate ogni 100000 abitanti. Il miglioramento tecnologico di tale ausilio, imponente negli ultimi anni, procede di pari passo con le sempre crescenti richieste dei soggetti impiantati di poter disporre non solo di un apparecchio che possa vicariale le capacità uditive dell’orecchio ma anche di uno strumento che consenta un pieno inserimento nel mondo dei suoni e della comunicazione. D’altra parte, attualmente, la quantità di potenziali utenti giustifica, anche economicamente, che sia le ditte produttrici di impianti cocleari, sia ditte di protesi acustiche o di elettronica si dedichino alla produzione di accessori specifici per connessioni a telefoni ed apparati di riproduzione audio. La categoria degli audioprotesisti, a sua volta, è chiamata a conoscere tali dispositivi per poterli consigliare ed applicare ai propri clienti. Il vero salto di qualità in quest’ambito si è avuto con il passaggio da dispositivi via cavo prodotti dalla singola ditta di impianti per uno specifico proprio speech-processor, dunque per pochi utenti e ad alto costo, alla produzione di apparati con connessioni standard, quali il jack 3,5 mm, utilizzabili per più modelli di processore, anche di marche diverse, ed addirittura compatibili con accessori destinati alle protesi acustiche convenzionali. Negli ultimi anni si è poi avuto anche l’affrancamento dall’utilizzo di cavi, poco pratici ed antiestetici, implementando nei processori BTE ricevitori ad induzione magnetica o la possibilità di utilizzare connessioni Bluetooth® espandendo la possibilità di collegamento dell’impianto cocleare a tutti i telefoni cellulari di ultima generazione. Fig 1: connessione con jack audio da 3,5 mm 82 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA genera un campo magnetico, l’intensità del campo magnetico generato è direttamente proporzionale alla corrente applicata ed il fenomeno è reversibile in quanto un corpo conduttore posto in un campo magnetico genera a sua volta corrente elettrica. In pratica, nella sua originaria applicazione alle protesi acustiche, tale sistema evitava il multiplo passaggio segnale elettrico - bobina telefonica - altoparlante - trasformazione in suono - microfono della protesi - trasformazione in segnale elettrico - bobina della protesi, comportante perdita di qualità del segnale, sostituendolo con un più diretto passaggio bobina telefonica - bobina della protesi. L’attivazione della telebobina sulla protesi avveniva a mezzo di un apposito interruttore che permetteva di scegliere fra la posizione M (= ingresso microfono) e la posizione T (= ingresso telebobina). Oggi, oltre che per l’ascolto del telefono, è possibile usare il principio dell’induzione magnetica in apparati personali di ricezione, detti a laccio magnetico, collegabili con sistemi microlink o via cavo a tv, stereo, etc. Particolarmente importante è la possibilità di dotare di un sistema ad induzione magnetica grandi ambienti quali aule, teatri, cinema, uffici pubblici, stazioni, aeroporti nei quali audioprotesizzati e portatori di impianto cocleare possono facilmente accedere ad un sistema di ascolto esente da rumore di fondo (fig. 4). In Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Olanda, Svezia, Norvegia e Finlandia già il 70% delle strutture pubbliche è dotato di tale sistema mentre in Italia è presente in meno del 5% delle stesse Fig. 2: collegamento fra TV ed impianto coclearie a mezzo di sistemi di trasmissione a modulazione di frequenza o ad infrarossi Oticon, Research, Connevans, Williams Sound, Comtek), comunemente detti microlink, che prevedono un microfono con trasmettitore in dotazione all’insegnante od al conferenziere ed un ricevitore collegato con il processore con cavo a jack 3,5 mm o ricevitore tripolare detto Europlug a standard DAI (Direct Audio Input) (fig. 3). Già implementata nelle vecchie protesi acustiche, il sistema di ascolto tramite telebobina ad induzione magnetica (telecoil), dopo un periodo di relativo abbandono, è stato da alcuni anni rilanciato per svariate applicazioni. La connessione ad induzione magnetica si basa su tre principi della fisica dei campi magnetici secondo i quali un corpo conduttore attraversato da corrente elettrica Fig. 4: schema di locale attrezzato con amplificazione ad induzione magnetica e segnale internazionale di area dotata di sistema ad induzione magnetica Fig. 3: presa di connessione tribolare Europlug a standard DAI su processore Opus 2 Med-El 83 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA processori per impianti cocleare con Bluetooth integrato, è possibile utilizzare ricevitori a presa Europlug DAI (tipo Eli DirX) o sistemi che interfacciano il Bluetooth con il laccio ad induzione magnetica (tipo il CL-Blue Hook) (fig. 5). Il Med-El Opus 2 è un processori per impianto cocleare che permette di utilizzare direttamente o a mezzo di adattatori, tutte le tecnologie illustrate. Infatti è dotato di Telecoil integrato, attivabile a mezzo di telecomando che permette di scegliere fra ascolto dal microfono (tasto M), ascolto dalla telebobina con esclusione del microfono (tasto T) od ascolto simultaneo da microfono e telebobina (tasto MT) (fig. 6). Inoltre, sostituendo facilmente il coperchietto dello scomparto porta-batteria con uno apposito è possibile disporre di una presa tripolare tipo Europlug a standard DAI al quale collegare un cavo con presa jack 3,5 mm o, direttamente, dispositivi a FM tipo Phonak MicroLink MLx od Oticon Amigo (fig.3). strutture: interventi normativi incentivanti o impositivi dovrebbero favorirne la diffusione. Infine, il sistema è allestibile anche in ambiente domestico con la possibilità di crearsi una “stanza dell’ascolto”. I collegamenti Bluetooth® utilizzano un sistema a radio frequenza a corto raggio (circa 10 metri) che permette di mettere in comunicazione fra loro vari dispositivi informatici quali computer, portatili, stampanti, fotocamere digitali. L’applicazione generalizzata di tale tecnologia ai telefoni cellulari ha consentito di andare incontro ad una delle esigenze più sentite dai portatori di impianti cocleare riguardante proprio l’utilizzo di tali telefoni. In passato, infatti, la mancanza di una bobina standard negli altoparlanti dei telefonini impediva l’uso del telecoil mentre la creazione di cavi di collegamento processore-telefono dedicati veniva vanificata dalla rapida mutevolezza dei modelli di cellulare presentanti prese di connessione sempre diverse. Attualmente, in attesa di Fig 5: collegamenti con sistema Bluetooth CL-Blue Hook ed Eli DirX Fig 6: telecomando per processore Opus 2 Med-El. 1) tasti per l’attivazione della ricezione ad induzione magnetica 84 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA A PADOVA IL METEENG RESOUND PER PRESENTARE “ALERA” forza vendita ReSound al completo, si è potuto dimostrare praticamente tutto il potenziale di ReSound Alera, dove è apparso ancora più chiaro quanto, di fronte ad ostacoli che prima sembravano insormontabili, ReSound Alera restituisce la libertà, di guardare la tv o rispondere al telefono con un sistema esclusivamente wireless. E tutto con il massimo comfort. Un’innovazione senza precedenti, che, ha catalizzato l’attenzione dei presenti innescando interessanti commenti e discussioni. Di lì a poco è stato il momento del pranzo, dove, il musicista Sergio Marchesini, si è esibito al pianoforte in una performance davvero divertente. La musica accompagna la proiezioni di spezzoni di cartoni animati d’epoca, il tutto nello stupore generale. Nel pomeriggio c’è stato ancora lo spazio per approfondire le caratteristiche di ReSound Alera. È intervenuto anche il professor Antonio Mancuso, dell’Università di Milano - Dipartimento di comunicazione informatica, che ha magnificato le caratteristiche di questo nuovo dispositivo acustico, a suo giudizio, ricco di novità destinate a migliorare la vita degli ipoacusici. C’è stato anche l’intervento dell’attore Giancarlo Previati, testimonial di questa giornata. Sabato 8 maggio, presso l’Hotel B4 di Padova, è stato presentato il nuovo apparecchio acustico ReSound Alera. Un prodotto altamente innovativo, con tutti i vantaggi di un fitting completamente wireless. Di fronte ad un nuovo prodotto unico e molto atteso, l’interesse è stato altissimo. L’Hotel B4, è stato scelto non a caso per il “Padova ReSound Meeting”, non solo per la sua forma particolare ma anche per la struttura modernissima che richiamano ciò di più altamente tecnologico. Appuntamento organizzato in tutti i suoi aspetti in maniera meticolosa; come sempre lo staff ReSound si è distinto per puntualità, cordialità e creatività. Tutto lo spazio è stato allestito con un richiamo esplicito alle caratteristiche del nuovo prodotto: facilità nel mettere in contatto diverse tecnologie, la possibilità di interfacciarsi completamente a ciò che ci circonda. La conduzione della giornata è toccata, come sempre, al General Manager ReSound Fabio Gomiero, il quale, con consumata esperienza, ha saputo dare i tempi alla giornata senza mai rinunciare a una battuta e al buon umore. L’allestimento della location è stato curato nei minimi particolari ed è sembrato apprezzato dagli ospiti presenti. Incuriositi, soprattutto, dall’installazione dell’artista torinese Bruno Petronzi. Una piramide tridimensionale in acciaio, alta tre metri, con sospeso, nel suo interno, il logo ReSound. Dopo essere stati accolti con una stuzzicante colazione, gli ospiti hanno potuto assistere alla presentazione del prodotto, in un’ampia sala dell’Hotel dove tra immagini e dimostrazioni pratiche si ha avuto l’opportunità di conoscere a fondo le caratteristiche di ReSound Alera. A margine della presentazione, in due sale attigue a quella principale, ogni ospite ha potuto provare di persona le meraviglie di ReSound Alera. Fitting completamente wireless, la possibilità di assistere a uno spettacolo televisivo senza doversi dotare di null’altro che il proprio apparecchio. Una volta azionato lo Unite tv, si potrà ascoltare nitidamente stando fino a sette metri di distanza dall’eventuale stereo o tv. Guidati dal dottor Mauro Pulga, Training Specialist Resound , e dalla 85 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA AGIL: MANTENIAMO LE COSE NATURALI ni sensoriali intorno a noi e ad organizzarle per renderle il più sensate possibile. Sbroglia e separa le diverse sorgenti sonore - per esempio una voce da un’altra; i rumori che arrivano dalla cucina da quelli della TV nella stanza accanto; I rumori del traffico da quelli di un parco giochi, ecc. Più le informazioni vengono presentate in modo accurato e naturale, più e facile per il cervello creare ordine dall’apparente caos acustico di un panorama sonoro. Gli stimoli uditivi sono molto complessi: eventi acustici in rapido cambiamento contengono di tutto: da complessi indizi temporali, ed informazioni armoniche e di loudness a quantità eccezionali di informazioni contenute nello spettro frequenziale. La Modern Hearing Care si propone di aiutare il cervello a ristabilire ordine in quello che sembra essere caos, servendosi di qualsiasi sorgente di informazione disponibile, tra cui: indizi visivi, circostanziali ed informazioni acustiche quali indizi spaziali e caratteristiche vocali. La vita intorno a noi è ricca di possibilità, sensazioni e gesti. Ne siamo naturalmente attratti, entusiasti di muoverci nel nostro ambiente e rapportarci agli altri. Quando ascoltiamo in un ambiente complesso con molte sorgenti sonore diverse, il nostro sistema cognitivo cerca automaticamente di separarle. Una volta isolate, possiamo quindi concentrare la nostra attenzione sul suono a cui siamo più interessati tralasciando i suoni competitivi. Non possiamo seguire selettivamente il suono che ci interessa di più finché non organizziamo tutte le sorgenti sonore dell’ambiente che ci circonda. La voce è formata da complessi e cadenzati eventi acustici che, se manipolati, rischiano di compromettere questa preziosa forma d’onda. I nostri utenti hanno bisogno di poter accedere anche al più piccolo dettaglio di ogni parola pronunciata. Preservare la fedeltà del segnale è vitale. Così facendo il cervello ha accesso ad ogni frammento di informazione necessaria ad organizzare il mondo dei suoni, selezionando la trasmissione di quelli più importanti e seguendoli costantemente nel tempo. Rendere i suoni sufficientemente alti per renderli udibili ed applicare l’elaborazione necessaria ad offrire massimo accesso alle parti più importanti del segnale richiede una cura estrema. Un’elaborazione del segnale eccessivamente aggressiva o artificiosa può facilmente corrompere la naturale complessità della voce. Il modo in cui ognuno amplifica la voce, fa tutta la differenza. Organizzare, selezionare e seguire La natura ha donato al sistema uditivo l’abilità di interpretare i suoni secondo un processo a tre fasi. La prima organizza il panorama sonoro, un’abilità fondamentale per la comprensione della voce. Fatto questo, il cervello può quindi selezionare il segnale di maggior interesse - come, per esempio la voce umana - ed al contempo attenuare (ma senza eliminarli) altri suoni presenti nell’ambiente. Infine seguirà nel tempo quello specifico segnale. Più definita è la fedeltà del segnale più l’informazione è rilevante, e permette al cervello di organizzare, selezionare e seguire una particolare sorgente sonora quale, ad esempio, una conversazione in un ristorante affollato. Quindi, poiché ogni minimo indizio acustico è significativo e realmente sinergico, le persone con problemi uditivi devono applicare notevole sforzo e concentrazione per mantenerli. Se il segnale è distorto; se le componenti acustiche sono assenti, non chiare, non udibili o degradate, chi ascolta Non è solo questione di udibilità, ma di ricreare ordine nel caos acustico La cura del buon udito non è tesa solamente a rendere i suoni più udibili. Ma soprattutto a migliorare la comprensione della voce. Amplificare i suoni proteggendo al contempo non solo le dinamiche del segnale ma anche la maggior parte delle minuziose strutture temporali e dei sottili indizi acustici è l’essenza della Modern Hearing Care; e quindi il fulcro della ricerca e dello sviluppo Oticon. Il cervello è impegnato ad assorbire tutte le informazio- 86 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA quenza, la loudness e le distorsioni temporali tipiche di una perdita uditiva neurosensoriale possono privare le persone della loro abilità di distinguere un suono dall’altro. Poiché anche il più piccolo evento acustico può essere vitale, è importante preservare l’intera immagine acustica. Rendere udibili la voce e gli altri suoni non basta; se il sistema uditivo non riesce a fornire un segnale abbastanza chiaro (alta fedeltà) il cervello sarà costretto a spendere più energia per sbrogliare il messaggio acustico che per ascoltare effettivamente. Saranno così ridotte le sue capacità di memorizzare, ricordare e rispondere ai successivi messaggi, che a turno provocheranno malintesi, frustrazione, e spossatezza. Solo con l’accesso all’intero panorama sonoro il cervello può funzionare perfettamente. sarà costretto a spendere più energie per organizzare le sorgenti sonore e per risolvere delle ambiguità in una già difficile situazione d’ascolto. Quando invece l’informazione è naturale e completa, il cervello umano dà, facilmente, un senso al caos acustico. Le 3 fasi del naturale processo del cervello di comprensione della voce Organizzare La comprensione libera energia preziosa Le persone con problemi uditivi devono concentrarsi più duramente per capire. Quanta energia ciò richieda esattamente dipende dalla fedeltà con cui il sistema uditivo periferico percepisce il segnale. Più distorto o degradato è il segnale, più energia sarà richiesta per organizzare il panorama sonoro, segregare le sorgenti sonore e risolvere le ambiguità presenti in quantità in situazioni acustiche complesse. Se l’ascoltatore riesce a decodificare sufficientemente la voce, riconoscendo subito cosa viene detto, è libero di concentrare le proprie energie su livelli più profondi di elaborazione: recepire il reale senso di una conversazione, interpretare e rispondere, ed affidare alla memoria quanto viene detto. Per questo Oticon ha sviluppato un approccio esclusivo inteso a preservare la fedeltà del segnale raggiungendo la miglior comprensione della voce con il minimo sforzo. In uno scenario sonoro il sistema uditivo si affida ad indizi spaziali ed altre informazioni acustiche per cogliere il senso dei numerosi suoni ambientali. Il cervello organizza i vari flussi di suoni rendendoli percepibili. Selezionare Una volta organizzato lo scenario sonoro, il cervello può selezionare una particolare sorgente sonora ed ignorare i suoni competitivi come le voci di sottofondo. Questa fase è cruciale perché permette non solo di focalizzare l’attenzione sull’interlocutore prescelto, ma anche di spostarla dall’uno all’altro; come abitualmente facciamo nelle interazioni di gruppo. Seguire Quando ascolta una persona che parla, il sistema uditivo istintivamente si sintonizza sulle caratteristiche individuali della voce, quali le tonalità e le inflessioni. Migliore è la fedeltà e meglio preservate sono le dinamiche della voce più sarà facile per l’ascoltatore seguire la conversazione ed ignorare i rumori competitivi. Tutta l’energia risparmiata può così essere impiegata in altri processi cognitivi come riflettere, ricordare e rispondere. La tecnologia a supporto del cervello La nuova piattaforma Oticon RISE II rappresenta una sostanziale evoluzione nell’elaborazione di potenza e di intelligenza. Doppiamente veloce rispetto ai suoi predecessori, questa piattaforma offre un’elaborazione del segnale ancora più efficiente. RISE II ha introdotto in Oticon Agil tre nuovi concetti audiologici: lo Speech Guard, lo Spatial Sound 2.0 ed La conversazione quotidiana non deve affaticare Nel considerare cosa serve per comunicare in ambienti sonori complessi, è opportuno presupporre una perdita uditiva neurosensoriale come la perdita della propria abilità di organizzare dettagliatamente il suono. La fre- 87 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA promettere la nostra abilità di accesso ed uso di tali informazioni. La comprensione della voce e l’accesso a indizi spaziali in ogni panorama sonoro è vitale per tutti. Non solo migliora la nostra abilità di sentire ma anche di capire la voce nella quiete ed in condizioni difficili di ascolto. Il concetto di Spatial Sound si basa su quattro componenti: elaborazione binaurale; ampiezza di banda estesa; RITE; e Adattamenti Aperti. Tali componenti aiutano a preservare le differenze di livello interaurale (ILD) indispensabili per organizzare e decifrare le varie sorgenti sonore dell’ambiente di chi ascolta. In situazioni difficili di ascolto, lo Spatial Sound 2.0 aggiunge una quinta componente, lo Spatial Noise Management, che aiuta l’ascoltatore a dirigere l’attenzione dal lato della testa che offre il miglior SNR. Consente all’orecchio con il miglior SNR di offrire al cervello un segnale più ricco facilitando l’ascolto. Quando il sistema reputa opportuno attivare lo Spatial Noise Management, esegue una serie di regolazioni sul segnale per ottimizzare l’udibilità dall’orecchio migliore, mentre attenua il segnale dal lato più debole. Lo Spatial Noise Management supporta il cervello nello sforzo di selezionare i suoni di interesse. In questo caso, la selezione dell’orecchio con il segnale migliore rende la voce più accessibile e l’ascolto più facile. il Connect [+]. Questi concetti sono stati concepiti per preservare la naturalezza della voce e degli indizi spaziali ed arricchire la qualità sonora al punto da risparmiare dell’energia preziosa per l’ascolto. Lo Spatial Sound 2.0 mantiene indizi acustici quali le differenze di livelli interaurali (ILD), che il cervello usa per organizzare il panorama sonoro e selezionare determinate sorgenti sonore. Vi sono circostanze in cui preservare i naturali indizi acustici non è sufficiente ad assicurare una comprensione ottimale della voce. Per esempio, quando il Rapporto Segnale-Rumore (SNR) è peggiore in un orecchio. In questi casi lo Spatial Noise Management aiuta il sistema uditivo a focalizzarsi sul lato con il SNR migliore. Lo Speech Guard rappresenta un approccio innovativo per l’elaborazione del segnale. Mantiene il più possibile inalterate le caratteristiche dinamiche della voce e di altre sorgenti sonore grazie ad una nuova strategia di elaborazione. Traccia la mappa dell’intero range della voce all’interno del range dinamico residuo dell’utente, assicurandone l’udibilità e preservandone al contempo le sottili modulazioni e dettagli temporali. Rendendo più facile decifrare i suoni per il cervello, lo Speech Guard aiuta l’ascoltatore a seguire nel tempo un determinato interlocutore. Il Connect [+] Power Bass e Music Widening si basano su tecnologie d’avanguardia designate ad accrescere la percezione dei bassi o delle basse frequenze aumentando al contempo la percezione spaziale e di profondità della musica Connect [+] arricchisce notevolmente l’esperienza d’ascolto con ConnectLine. Lo Spatial Sound 2.0 organizza i suoni ambientali ottimizzando la comprensione Benché raramente si è consapevoli degli attributi spaziali del suono, il cervello usa costantemente le informazioni spaziali per organizzare e selezionare i segnali più importanti. Gli apparecchi acustici possono com- Speech Guard: più fedeltà del segnale e voce più chiara Lo Speech Guard porta la qualità sonora a livelli ancora più alti preservando completamente la voce e gli indizi spaziali, e raggiungendo un’estrema trasparenza. 88 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Naturalmente, più il segnale amplificato assomiglia all’originale, più l’ascoltatore lo percepisce chiaramente. La voce è dinamica, con livelli costantemente variabili nel tempo. I cambiamenti di ampiezza formano un importante indizio acustico che ci permette di distinguere la voce di una persona da un’altra. Questi cambiamenti avvengono per lo più in range e schemi prevedibili. Tuttavia in ambienti sonori complessi, altri suoni possono comporre l’immagine sonora. Questi suoni interferiranno sul comportamento del segnale, provocandone dei picchi meno prevedibili. Per proteggere l’ascoltatore da sbalzi di livello del segnale potenzialmente critici, le strategie di compressione impiegate in apparecchi acustici convenzionali tendono ad accrescere l’udibilità dei suoni deboli e ridurre l’intensità di quelli forti - spesso a scapito della qualità sonora. Infatti, molti dei sottili dettagli della voce originale vengono oscurati dalla compressione tradizionale. rapida ai cambiamenti di livello. In tal modo qualsiasi variazione di guadagno non intaccherà le naturali caratteristiche temporali dell’evento acustico. Inoltre, quando suoni in rapido cambiamento, come l’abbaiare di un cane o il ciottolìo dei piatti, minacciano di coprire la voce, Il sistema risponde istantaneamente. Questo tipo di intrusioni vengono amplificate al loro livello naturale così che non interferiscano sulle voci presenti. Floating Linear Gain Il nuovo concetto di Floating Linear Gain nello Speech Guard aiuta a preservare i dettagli del-la voce nei vari ambienti, rendendoli udibili ma, sopratutto, rendendo la voce naturale. Ricostruitre un segnale chiaro e naturale riduce lo sforzo d’ascolto ed accresce l’abilità dell’ascoltatore di seguire le conversazioni. Quando i segnali non sono chiari, sono distorti o contengono artefatti udibili derivanti dalla compressione, il cervello è costretto a dedicare maggiori risorse per dare un senso alla voce o ad altri suoni. In funzione dei cambiamenti di livello del segnale, lo Speech Guard imposta tempestivamente l’appropriato livello di guadagno lineare per un’amplificazione ottimale in ogni momento ed in ogni particolare situazione di ascolto. Per i suoni statici il guadagno lineare interviene più lentamente. Per suoni troppo forti o troppo deboli, lo Speech Guard risponde rapidamente con compressione ad attacco veloce, per ottenere subito l’appropriato guadagno lineare del nuovo suono. Questo è il principio di base dello Speech Guard. Lo Speech Guard aiuta le persone a focalizzarsi sull’evento acustico che ha provocato la variazione di segnale, e non sugli artefatti creati dai convenzionali sistemi di compressione. Ciò è possibile grazie alla risposta Il concetto dello Speech Guard Il principio del floating linear gain nel nuovo Speech Guard In uno scenario sonoro stabile con piccole variazioni dinamiche, il guadagno è lineare e l’amplificazione si adatta lentamente alle variazioni dei livelli in ingresso. Ai suoni troppo deboli o troppo forti, Oticon Agil reagisce applicandoper un istante una compressione veloce, per poi tornare subito ad un’appropriata Finestra di guadagno lineare. La voce e gli indizi spaziali vengono così amplificati in modo sicuramente più naturale e consistente nei vari panorami sonori, principio su cui si basa il Floating Linear Gain. Lo Speech Guard in azione Per partecipare ad una conversazione bisogna essere in grado di seguire la voce nel tempo. Ossia essere capaci di focalizzarsi su chi parla ignorando i suoni competitivi, che siano forti ed improvvisi (transienti) o più stabili rumori di fondo. La voce è dinamica; il suo livello cambia continuamente. Le variazioni di ampiezza sono importanti indizi naturali che aiutano a distinguere una voce dall’altra, e rendono più facile seguire la conversazione. 89 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA mente dalla sorgente sonora, l’esperienza d’ascolto diventa molto più gradevole. Questa è la funzione primaria di Oticon Connect-Line. ConnectLine TV e ConnectLine Telefono inviano segnali da TV, cellulari e telefoni fissi direttamente agli apparecchi acustici via Streamer Oticon, con un eccellente SNR. Oticon Agil cattura direttamente la trasmissione wireless dei suoni a livelli completamente nuovi grazie all’introduzione di due sistemi di elaborazione del segnale altamente innovativi: il PowerBass ed il Music Widening. Lo schema qui sotto di voce non elaborata con un transiente mostra una forma d’onda con una profondità di modulazione di 6 dB senza distorsione del segnale. Il transiente è un breve picco (50 ms) di 80 dB. Con il Floating Linear Gain il segnale in uscita preserva la profondità di modulazione di 6 dB e la qualità indistorta. Il transiente viene mantenuto ad un livello alto ma sempre confortevole tale da non distrarre l’ascoltatore se non necessario. Il Floating Linear Gain reagisce così velocemente nel manipolare il transiente da far percepire il segnale come intatto. Con un sistema convenzionale di compressione la profondità di modulazione risulta ridotta e lo schema della forma d’onda deteriorato. Nel manipolare il transiente l’attacco del compressore è troppo lento, ed il transiente risulta troppo forte e fastidioso. Anche il tempo di rilascio è troppo lento, così la voce risulta distorta e, nel peggiore dei casi, inudibile. Power Bass La musica racchiude un ampio spettro di frequenze e di variazioni dinamiche. Quindi, più le persone accedono a queste frequenze e cambiamenti dinamci, più l’ascolto sarà piacevole. Nella trasmissione dei suoni ad apparecchi acustici aperti o ventilati, il contenuto delle basse frequenze (bassi) tende ad uscire dal condotto uditivo, riducendo così la potenziale trasmissione della parte di segnale sui bassi. Il contenuto di bassi viene inoltre limitato dalle strategie convenzionali di compressione, poiché queste non reagiscono abbastanza rapidamente alle variazioni dinamiche delle basse frequenze senza distorcere il segnale. Il Power Bass eroga l’amplificazione ottimale delle basse frequenze. L’elaborazione a Ritardo-Zero assicura un segnale indistorto. Il PowerBass non solo ottimizza il contenuto dei bassi del segnale, ma ne migliora anche la percezione attraverso l’utilizzo di ipertoni sulle basse frequenze. Connect(+) arricchisce l’esperienza d’ascolto con ConnectLine Nella vita dietro una conversazione faccia a faccia, ci sono molti suoni che tutti gli utenti di apparecchi acustici desiderano sentire. Spesso le persone si lamentano che ascoltare la TV, la radio o la musica con i loro apparecchi acustici non è particolarmente piacevole. Ma quando il suono arriva agli apparecchi acustici diretta- 90 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Music Widening La percezione della spazialità contenuta nel suono contribuisce altresì alla sua naturalezza, profondità e fedeltà. Il suono emesso in uno spazio chiuso come una sala da concerti nasce dal prodotto di suoni provenienti direttamente dalla fonte originale combinati con suoni riflessi dalle varie superfici della sala. profondità creando sorgenti sonore virtuali da riflessioni ambientali virtuali. In tal modo si ha un’esperienza musicale più completa e naturale. In una situazione di ascolto reale il suono percepito dall’utente nasce da una combinazione di suoni provenienti direttamente dalle persone che parlano (onde blu) e riflessioni dell’ambiente stesso (onde blu chiaro). Queste riflessioni consentono un reale senso di consapevolezza spaziale offrendo una pregevole profondità al segnale acustico. Il nostro sistema uditivo binaurale si avvale di tutti i tempi interaurali e le differenze di livello rilevate nei suoni riflessi per ottenere la percezione dell’ampiezza della sala, la nostra posizione in essa, ed estrinsecare i suoni uditi. Quando il suono viene trasmesso direttamente dalla fonte agli apparecchi acustici, tali percezioni possono essere distorte tanto da sembrare originate dall’interno della propria testa. Il Music Widening di Oticon Agil aiuta a ristabilire la percezione di spazio e Oticon Agil è l’ultima tappa del nostro viaggio destinato a far sì che gli utenti spendano meno energia per l’ascolto e la comprensione e più per condurre una vita piena ed attiva. Noi la chiamiamo energia per l’udito. 91 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA CRAI AD ISTANBUL, UN VIAGGIO VERSO L’INNOVAZIONE, UN PONTE TRA ORIENTE E OCCIDENTE la cultura bizantina, ottomana e turca: il volto di Istanbul che cambia a seconda della prospettiva da cui la si osserva, dove ogni angolo è occasione di una nuova scoperta. «Un indimenticabile incontro con questa città unica al mondo», racconta il dr. Tiziano Gnocco, titolare dell’azienda Crai. «Istanbul ci ha accolti con qualche grado in meno che in Italia, ma l’Elite World Hotel, la stella nascente del turismo mondiale, situata nel cuore della città, d’aspetto neoclassico e barocco, ci ha avvolti in un elegante e caloroso abbraccio, grazie anche all’alto livello di comfort del centro benessere interno». Crai ad Istanbul, un viaggio verso l’innovazione, un ponte tra Oriente e Occidente. Istanbul a cavallo delle acque blu del Bosforo, punto d’incontro tra Europa e Asia, rievoca con la sua sagoma frastagliata da innumerevoli minareti e bazar, la sua storia di harem e sultani, la sua geografia multiforme, una realtà che non ha eguali. Nessun’altra città può vantarsi di occupare due continenti. In questo contesto ricco di immagini e suggestioni si è svolto il viaggio Crai con Audioprotesisti e responsabili dell’azienda, organizzato nei minimi dettagli dalla titolare Sandra Suman. Un viaggio indimenticabile tra 92 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA visita al Palazzo di Topkapi, sede dei Sultani Ottomani, ora museo famoso in tutto il mondo e con le spese pazze al Gran Bazaar con oltre 4.000 negozi e circa 60 vie che costituiscono un enorme labirinto nel centro della città. Ma è stata la crocera sul Bosforo, lo splendido corso d’acqua che separa i due continenti Asia e Europa, il più suggestivo tour del Meeting Crai, che ha permesso di ammirare stupende bellezze naturali, imponenti castelli, palazzi e moschee. A concludere il viaggio in bellezza è stata la cena di gala al Kervansaray Night Restaurant con il famoso e tradizionale spettacolo delle danzatrici del ventre, balli folkloristici e cabaret e i “caldi e divertenti” intrattenimenti dei dirigenti aziendali Crai che sia nel corso della presentazione dei nuovi prodotti che durante la cena di gala hanno messo in palio ricchi premi. Un viaggio quello a Istanbul dove ha vinto la voglia di fare squadra e la voglia di stare insieme ma soprattutto la passione per l’innovazione e l’alta tecnologia. La nostra guida, brillante e preparatissima, ci ha fatto vivere cinque giorni impegnativi ma ricchi di storia ed emozioni. Il tour è iniziato con la visita dell’Hipodrome Square, un parco di esibizioni all’aperto con numerosi monumenti, un tempo tenevano corse con le bighe. Una veloce visita a Santa Sophia, basilica bizantina del VI secolo, la più grande chiesa dell’epoca, gloria architettonica dei bizantini e la Mosque Blu, l’imperiale moschea del 17° secolo famosa per i suoi sei minareti e le mattonelle blu che adornano l’interno. E l’immensa vista sul Corno d’Oro, su Eminonu e sul Bosforo, ci è stata offerta durante un pranzo, all’Hadmi Restaurant con terrazza all’ultimo piano, uno dei posti migliori per ammirare il panorama della città. Davvero interessante anche l’esplorazione della parte più curiosa della città, quella sotterranea, rappresentata dalle Cisterne, sorte numerose nel periodo bizantino per sopperire alla mancanza d’acqua in caso d’assedio, questi enormi serbatoi, spesso realizzati con materiali di recupero, sono una vera scoperta. Le serate sono corse veloci tra i locali tipici della piazza a Kumkapi, in compagnia dei musicisti locali e favolosi menù a base di pesce. Il viaggio a Istanbul è continuato, ma stavolta verso l’innovazione tecnologica. Un viaggio che ci ha permesso di scambiare esperienze e scoprire che innovazione in Crai vuol dire rigorosa ricerca scientifica e costante impegno imprenditoriale. I nuovi prodotti Unitron, Passport, Shift e Latitude sono il vero ponte tra tecnica ed evoluzione. Il sistema wirelesse Unifi è in grado di consentire la connessione semplificata e automatica fra gli apparecchi acustici senza bisogno di ulteriori accessori. La tecnologia smartFocus offre all’utente un controllo senza precedenti sulla propria esperienza di ascolto e regolazione in tempo reale di quattro parametri: strategia microfono, innalzamento del parlato, riduzione del rumore e guadagno. Ancora una volta Crai è stata un ponte verso il futuro. Il tour a Istanbul riparte con la 93 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA Ministero della Salute Roma 20 Aprile 2010 Dichiarazione spese per promozione dispositivi medici verso operatori professionali. Modalità calcolo contributo del 5%. Integrazione circolare del 23.03.2006. operatori sanitari, ivi compresi i dirigenti delle aziende sanitarie, e ai farmacisti”. Base imponibile - È oggetto dell’obbligo dichiarativo e forma la base imponibile della contribuzione “l’ammontare complessivo della spesa sostenuta nell’anno precedente”, dettagliata con le specifiche “voci di costo” riportate nell’Allegato tecnico al Decreto del Ministro della salute 23.04.04 (G. U. 99 del 28.04.04) , che riguarda l’ambito farmaceutico, ma al quale fa esplicito riferimento la Legge citata. Deduzioni dalla base imponibile - La base di calcolo del contributo deve essere “al netto delle spese per il personale addetto”, il cui peso deduttivo va ponderato in rapporto al numero delle ore di lavoro destinate specificamente alle attività promozionali, che hanno originato la “spesa sostenuta”. Ai fini della quantificazione delle spese promozionali, occorre individuare l’apporto effettivamente fornito dal personale aziendale allo svolgimento di tali attività. L’ammontare delle spese per il personale in regime di dipendenza, a qualsiasi titolo contrattualizzato, è determinato dal relativo trattamento economico e previdenziale lordo e dagli ulteriori oneri di produzione dell’attività (ad es.: spese di missione fuori sede con vitto e alloggio), direttamente originate dallo svolgimento di attività di promozione di dispositivi medici o, se originate anche da altri scopi, proporzionate percentualmente sulla base del tempo impiegato a promuovere i dispositivi medici. L’ammontare delle spese sostenute per personale in regime di prestazione d’opera o, comunque, in regime non subordinato e soggetto ad imposizione I.V.A., sarà pari al totale fatturato dal prestatore d’opera alla Società/Ditta dichiarante nel corso dell’anno, rapportato alla quota parte destinata ad attività promozionali di dispositivi. Nel rapporto lavorativo autonomo, non essendo il committente a determinare nel dettaglio l’attività lavorativa del prestatore d’opera, è necessario che le fatture portate in deduzione, tenute agli atti dell’azienda per controlli, siano corredate da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art.47, DPR 445/00), emessa dal percettore delle somme, con la quale attesti la quota parte delle stesse originata da attività promozionali di dispositivi. Voci di costo - 1. Materiale promozionale destinato a medici / operatori sanitari / dirigenti di aziende sanitarie / farmacisti, comprendente materiale cartaceo (visual, Con l’articolo 1, comma 409, lettere c) e d), della Legge n. 266/05, sono stati introdotti adempimenti a carico delle aziende che “producono o immettono in commercio in Italia dispositivi medici” in relazione alla “spesa sostenuta nell’anno precedente per le attività di promozione” verso gli operatori professionali. A pochi mesi dall’entrata in vigore delle sopraccitate norme, questa Direzione intervenne per rispondere ai più urgenti quesiti applicativi posti da singoli operatori e da associazioni di categoria, fornendo alcune indicazioni con la nota citata in oggetto. Il Legislatore è ulteriormente intervenuto sul punto con l’articolo 1, comma 825, della Legge n. 296/06, allargano le tipologie dei soggetti tenuti alla dichiarazione ed al conseguente contributo alle “aziende che producono o commercializzano in Italia dispositivi medici, compresi i dispositivi medico-diagnostici in vitro e i dispositivi su misura “, nonché sostituendo integralmente la stesura della lettera d), con l’inserimento di maggiorazioni per ritardato pagamento e sanzioni amministrative per il mancato pagamento. In questi primi tre anni d’applicazione del nuovo assetto normativo, sono giunti quesiti e richieste di chiarimenti, cui si intende rispondere, riassumendo per semplicità espositiva i punti salienti della materia. Soggetti - Fermo restando quanto previsto nella Circolare del 23.03.06 sul tema, va detto che il “contributo” grava su tutte “le aziende che producono o commercializzano in Italia dispositivi medici, compresi i dispositivi medico-diagnostici in vitro e i dispositivi su misura”. Ai fini della normativa sopra citata, i soggetti che effettuino anche attività di promozione in ambiti merceologici differenti, come quello di presidi medico chirurgici o dei farmaci, saranno tenuti a dichiarare e contribuire per la quota parte di attività volte alla promozione dei dispositivi medici e con ricaduta anche parziale dell’onere per la loro acquisizione a carico del S.S.N. Oggetto - Le attività di promozione di un prodotto rientrano nel campo d’applicazione della norma se il prodotto rientra nella definizione di “dispositivo medico” ed è marcato ed immesso in commercio ai sensi delle direttive comunitarie di settore (90/385/CEE - 93/42/CEE 98/79/CE), recepite in Italia con i decreti legislativi nn. 507/92, 46/97 e 332/00. Destinatari delle promozioni - Ricadono nella previsione legislativa le attività di promozione “rivolte ai medici, agli 94 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA carta intesta della Società/Ditta ed utilizzato dal rappresentante legale dichiarante. Modalità di Versamento del 5% - Il versamento del “contributo”, pari al 5% delle spese sostenute per attività promozionali dei dispositivi medici, e dell’eventuale maggiorazione per ritardato pagamento, dovrà essere effettuato sul c/c postale n. 92824879 intestato alla Tesoreria Provinciale di Viterbo riportando nella causale la seguente indicazione: “Contributo di cui alla lett. d) dell’articolo unico della legge 266/2005 da imputare sul capitolo 2582 art. 27”. In alternativa è possibile il versamento tramite bonifico, utilizzando i seguenti codici: IBAN : IT 58 Y 07601 14500 000092824879 oppure, per i versamenti da paese extra Unione europea: BIC (Bank Identifier Code) o SWIFT BPPIITRR Tempistica ed indirizzamento della “autocertificazione” La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà va spedita a mezzo raccomandata al Ministero della salute - Direzione Generale dei farmaci e dei dispositivi medici - Viale Giorgio Ribotta n.5 - 00144 Roma - od inviata, a mezzo di casella di posta elettronica certificata del dichiarante, all’indirizzo PEC della Direzione [email protected] entro il 30 Aprile di ciascun anno. Entro la medesima data va effettuato il versamento del contributo. Le aziende che, avendo già inviato la dichiarazione 2010, relativa alle spese 2009, od avendo effettuato il versamento, intendessero uniformarsi ai contenuti di questa nota circolare o al modello ad essa allegato, o che ritenessero di dover integrare il versamento già effettuato, potranno effettuare integrazioni entro il 30 Maggio 2010. Sanzioni e maggiorazioni per ritardato pagamento - Il mancato pagamento comporta una sanzione da 7.500 a 45.000 euro, oltre al dovuto. Per ogni mese di ritardo il contributo va versato maggiorato del 5%. La presente nota circolare sarà pubblicata nel portale dell’Amministrazione all’indirizzo: www.salute.gov.it/dispositivi/dispomed.jsp sotto la rubrica “Circolari”. depliant, riproduzione RCP, libri, atti congressuali, lavori scientifici, etc.), CD rom, DVD, software, e simili, consegnato dagli informatori o spedito per posta. Vanno considerati anche i costi sostenuti per l’inserzione e divulgazione di messaggi promozionali (ad es. pagine pubblicitarie) su riviste destinate agli operatori sanitari. Sono da ricomprendere anche le pubblicazioni/riviste scientifiche che le aziende di dispositivi acquistano dalle case editrici e consegnano tramite gli informatori o spediscono all’operatore sanitario. 2. Campioni gratuiti di prodotto, con esclusione degli esemplari forniti obbligatoriamente in fase di partecipazione a selezioni comparate pubbliche per la fornitura di beni e servizi sanitari, o forniti per lo svolgimento di sperimentazioni o indagini cliniche. 3. Congressi / convegni / incontri / riunioni / visite guidate aziendali, organizzate o compartecipate mediante finanziamenti anche indiretti, in Italia o all’estero, aventi a tema l’impiego di dispositivi medici, dispositivi impiantabili attivi e dispositivi diagnostici in vitro, compresi quelli utili al rilascio dei crediti ECM. Nell’ambito delle suddette manifestazioni sono da considerare le spese di viaggio, di alloggio e vitto degli operatori sanitari invitati, le spese di agenzie/società organizzatrici, allestimento stand espositivi, materiale distribuito, compensi ai relatori. 4. Gadgets in genere. 5. Altre spese, comprese quelle per il pagamento del personale, interno o esterno, impegnato in attività relative alla promozione dell’informazione scientifica, ma diverse da quelle di cui ai punti precedenti, quali strumenti tecnologici come telefonini, computer, altri prodotti di elettronica di consumo ed altre dotazioni in carico agli informatori scientifici e destinati ad essere utilizzati a scopi promozionali, purché non connessi al rapporto di lavoro degli stessi. Si precisa che norme, le quali prevedano deduzioni delle voci sopra indicate dal reddito d’impresa e/o dalla base imponibile, ai fini di generali imposizioni quali l’I.V.A., le imposte sui redditi delle persone fisiche o giuridiche, l’imposta di registro, e simili, non trovano applicazione in questo settore, regolamentato da norme primarie e secondarie di diritto speciale. Autocertificazione - La “autocertificazione” va redatta sotto forma di Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, di cui all’art. 47 del D.P.R. 445/00 sulla documentazione amministrativa, e sottoscritta in base agli articoli 21 e 381 dello stesso D.P.R. Non è previsto un modello ufficiale per la autocertificazione; si ritiene peraltro utile ad una corretta elencazione delle informazioni da fornire, anche per prevenire richieste di chiarimenti o integrazioni da parte di questa Amministrazione, utilizzare il modello allegato alla presente nota circolare e pubblicato nell’apposita sezione del sito Web del Ministero. Esso dovrà essere riprodotto su Il Direttore Generale F.to Giuseppe Ruocco Referente del procedimento: Spigai Roberto - tel. 06.5994.2848 Email: [email protected] Referente per dichiarazioni e versamenti: Biribicchi Roberto - tel. 06.5994.3213 Email: [email protected] SP/ \ III-IV-ContrPromozNewCirc..doc 04/10 1. L’art. 21, c. 1, del D.P.R. n.445/00, prevede che l’autenticità della sottoscrizione di qualsiasi dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è garantita con le modalità di cui all’art. 38, ove è disposto che le dichiarazioni da presentare alla P.A. devono essere sottoscritte dall’interessato in presenza del dipendente addetto o sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. 95 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA DICHIARAZIONE sostitutiva di ATTO di NOTORIETÀ 96 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA DIRITTO SANITARIO Avv. Ennio Grassini - www.dirittosanitario.net Ogni terapia ha natura di atto sanitario Consiglio di Stato Sulla libertà di scelta curativa del paziente TAR Lazio - Roma L’Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie (DPCM 14 febbraio 2001) prevede una classificazione che pone a carico del servizio sanitario nazionale le prestazioni sanitarie di rilevanza sociale definendole come prestazioni assistenziali che erogate contestualmente ad adeguati interventi sociali, sono finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite. Tale normativa attribuisce, pertanto, rilievo sanitario agli interventi con carattere di cura delle patologie in atto, ma non dispone che debbano definirsi tali solo i trattamenti che lascino prevedere la guarigione o la riabilitazione del paziente, non potendo valere, quale discrimine della natura delle prestazioni, la circostanza che i trattamenti praticati abbiano efficacia solo conservativa dello stato del malato, perché ciò porterebbe ad escludere la natura sanitaria di quelle terapie che non conseguono la guarigione o il miglioramento della salute del paziente. Nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango, a causa del carattere esistenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e propri diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o, eventualmente, a quale struttura più idonea affidare le sue aspettative di celere e sicura guarigione. Tali principi, già direttamente evincibili dalla nostra carta costituzionale, hanno trovato piena attuazione nel D.lgs. n. 502 del 1992 di riforma del sistema sanitario, laddove, essendosi aperto definitivamente il mercato delle prestazioni sanitarie ai produttori privati attraverso il sistema dell’accreditamento, si è proprio inteso valorizzare ed attuare, in un’ottica costituzionalmente orientata, la libertà di scelta curativa del paziente, attraverso il passaggio da una visione monopolistico/pubblicistica del settore sanitario ad una visione liberista ed elastica del medesimo, fondata sul pluralismo dell’offerta. Responsabilità oggettiva per chi consente o agevola lo svolgimento della professione da parte di persona non autorizzata Cassazione Penale L’obbligo di informare il paziente è un imperativo Cassazione Civile All’interno di una casa di riposo una cittadina extracomunitaria in possesso di titolo abilitativo non riconosciuto dallo Stato Italiano, inizialmente impiegata come ausiliaria di infermiera professionista, aveva successivamente esercitato quest’ultima attività, praticando terapie e dispensando medicinali. È stato affermata la colpevolezza del legale rappresentante della casa di riposo per aver consentito o agevolato lo svolgimento della professione da parte di persona non autorizzata. L’obbligo ha rilevanza giuridica perché integra il contenuto del contratto e qualifica la diligenza del professionista nell’esecuzione della prestazione. La violazione di esso può determinare la violazione di diritti fondamentali ed inviolabili (quali il diritto ad esprimere la propria personalità, la libertà personale, la salute - artt. 2, 13 e 32 Cost. il diritto alla vita, al rispetto della vita privata e familiare, alla formazione della famiglia: artt. 2, 8 e 12 Convenzione Europea dei diritti dell’uomo). L’ASL è ente strumentale della Regione e deve rispettare i tetti di spesa disposti dalla stessa Consiglio di Stato Pubblicità in materia sanitaria Cassazione Civile Le aziende sanitarie locali, pur dotate di autonomia finanziaria e contabile rispetto all’amministrazione regionale, hanno la natura di enti strumentali di quest’ultima, essendo ad esse affidate in concreto il compito di perseguire nel campo dell’assistenza sanitaria gli obiettivi fissati proprio dall’ente regione in attuazione del piano sanitario regionale, con i mezzi finanziari dalla stessa regione messi a disposizione. La determinazione dei tetti di spesa sanitaria è attività di esclusiva competenza regionale, finalizzata non solo alla razionalizzazione dell’efficacia del sistema sanitario regionale, ma anche alla valutazione dell’efficacia delle prestazioni erogate agli assistiti nel rispetto del principio della assoluta parità di scelta tra strutture pubbliche e private. La L. 5 febbraio 1992, n. 175, recante “Norme in materia di pubblicità sanitaria e di repressione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie”, comminando la sospensione dall’esercizio professionale a carico di coloro che effettuino pubblicità senza l’autorizzazione ovvero con mezzi e forme non disciplinati dalla legge, non prevede una contravvenzione amministrativa ma una fattispecie di illecito disciplinare; pertanto va escluso che detta legge abbia comportato la tacita abrogazione del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, art. 201 (Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie), che assoggetta a sanzione amministrativa pecuniaria la violazione delle norme sulla pubblicità in materia sanitaria da esso previste. 97 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA INVALIDITÀ CIVILE NUOVA NORMATIVA zione di nuova visita; l’INPS diventa unica controparte nell’ambito del contenzioso. Nel caso in cui il giudice nomini un consulente tecnico, alle operazioni peritali dovrà obbligatoriamente presenziare un medico INPS. PREMESSA L’art. 20 del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito in legge con modificazioni dalla legge 3 agosto 2009 n. 102, titolato Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile, attribuisce all’INPS nuove competenze per l’accertamento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità con l’intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici. La nuova normativa rivede profondamente le modalità di presentazione delle domande di accertamento, la valutazione sanitaria, la concessione delle prestazioni, il ricorso in giudizio. L’INPS, con determinazione n. 189 del 20 ottobre 2009, definisce il disegno organizzativo e procedurale per l’applicazione dell’articolo 20 della legge n. 102/2009 (msg. 24477 del 29/10/2009). Le novità sostanziali sono sinteticamente: a decorrere dal 1° gennaio 2010 le domande vanno presentate all’Inps esclusivamente in via telematica; l’Istituto trasmette, in tempo reale e in via telematica, le domande alle ASL; le Commissioni mediche ASL sono integrate da un medico dell’INPS quale componente effettivo. DOMANDA L’art. 20 riguarda sia le domande di accertamento delle minorazioni civili (invalidità, cecità e sordità) che le domande di accertamento dell’handicap (L. 104/1992) che quelle per la disabilità (L. 68/1999). La disposizione presuppone che esistano una rete e una modalità di comunicazione uniformi su tutto il territorio nazionale che consentano il passaggio dei dati in tempo reale (comma 3). A tal fine è stata prevista la realizzazione di un’applicazione - che sarà disponibile sul sito www.inps.it - prelevabile dal cittadino o dagli Enti di patronato. L’applicativo gestionale contiene i moduli in formato elettronico da utilizzare per la presentazione delle domande, la compilazione dei certificati, la redazione dei verbali sanitari. La fase di presentazione della domanda si articola in due fasi: 1. la compilazione del certificato medico (digitale); 2. la presentazione telematica all’INPS direttamente, tramite Patronato o tramite le associazioni di categoria dei disabili. Per poter compilare la certificazione medica on line, i medici dovranno essere abilitati (msg. 29389 del 16/12/2009, 29472 del 17/12/2009 e 29596 del 18/12/2009). L’abilitazione sarà rilasciata dall’Inps su richiesta dei singoli medici. Il modulo di richiesta di abilitazione ai servizi telematici, debitamente compilato e sottoscritto dal medico, deve essere presentato direttamente agli uffici INPS. L’Istituto, quindi, rilascerà un PIN che consentirà al medico certificatore di utilizzare la procedura nella parte relativa alla certificazione sanitaria. Completata l’acquisizione del certificato medico, il sistema genera una ricevuta con un numero di certificato, che il medico stesso consegna al richiedente affinché lo utilizzi per l’abbinamento della certificazione medica alla domanda. Il certificato medico, deve essere abbinato alla domanda entro il tempo massimo di trenta giorni dal suo rilascio; superato tale termine, il numero di certificato impresso sulla ricevuta non sarà più utilizzabile per l’inoltro telematico delle domande. La sezione domanda, da compilare a cura del cittadino o degli Enti di patronato, deve contenere: dati anagrafici e di residenza, completi di codice fiscale; tipologia della domanda: invalidità, cecità, sordità, handicap, disabilità (un’unica domanda può contenere più richieste); primo riconoscimento/aggravamento; dati anagrafici eventuale tutore; indicazione di domicilio provvisorio; INNOVAZIONI Dal 1 gennaio 2010 il processo di accertamento sanitario di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, sarà caratterizzato dai seguenti elementi di novità: la certificazione sanitaria, compilata on line dal medico certificatore, attiva l’input per una nuova istanza di riconoscimento dello stato invalidante; alla domanda, compilata anch’essa on line, verrà abbinato il certificato precedentemente acquisito; completata la connessione tra i due moduli (certificato e sezione domanda), il sistema ne consente l’inoltro telematico all’INPS direttamente da parte del richiedente o per il tramite di un Patronato; in fase di accertamento sanitario, la composizione delle Commissioni ASL è integrata dalla presenza di un medico dell’INPS; i verbali sanitari sono redatti in formato elettronico, a disposizione degli uffici amministrativi per gli adempimenti conseguenti; gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio unanime dalla Commissione Sanitaria previa validazione da parte del Responsabile del CML territorialmente competente, allorché comportino il riconoscimento di una prestazione economica, danno luogo all’immediata verifica dei requisiti socio economici, al fine di contenere al massimo i tempi di concessione; gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio a maggioranza sono soggetti a successiva verifica con riesame degli atti o eventuale disposizione di una nuova visita. In ogni caso, la razionalizzazione del flusso procedurale tende a contenere i tempi dell’eventuale concessione; la Commissione Medica Superiore effettua il monitoraggio complessivo dei verbali e ha, comunque, facoltà di estrarre posizioni da sottoporre a ulteriori accertamenti agli atti o con disposi- 98 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA giorni prima della data già fissata per la visita ambulatoriale. Il Presidente della Commissione si pronuncia in merito alla certificazione e dispone o meno la visita domiciliare. Gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio a maggioranza sono soggetti a successiva verifica con riesame degli atti o eventuale disposizione di una nuova visita. In ogni caso, la razionalizzazione del flusso procedurale tende a contenere i tempi dell’eventuale concessione. Contestualmente alla emanazione delle nuove disposizioni in materia, il Ministero della Salute ha nominato una Commissione con il compito di aggiornare le tabelle indicative delle percentuali di invalidità (comma 6). indirizzo e-mail per eventuali comunicazioni. La procedura consente l’invio della domanda solo se completa in tutte le sue parti. Ad invio correttamente avvenuto il sistema rilascia ricevuta dell’accettazione della domanda contenente: Sede Inps presso cui è stata presentata la domanda; anagrafica dell’istante; data di presentazione; accertamento/i richiesto/i; eventuale Patronato o Associazione di categoria (identificativo interno del Patronato o dell’Associazione di categoria); numero di protocollo della domanda; numero Domus. Al fine di consentire la definizione delle date di visita contestualmente alla presentazione della domanda, l’Inps mette a disposizione delle ASL un sistema di gestione di un’agenda appuntamenti per la calendarizzazione delle visite e di invito a visita. Pertanto nella ricevuta, come valore aggiunto, potrà essere è presente la data di convocazione a visita. Il cittadino può, in caso di impedimento, modificare la data di visita proposta dal sistema una sola volta ed entro limiti di tempo predefiniti. Se assente alla visita, verrà comunque nuovamente convocato. La mancata presentazione anche alla successiva visita sarà considerata a tutti gli effetti come una rinuncia alla domanda, con perdita di efficacia della stessa Tutto il processo amministrativo e sanitario, nonché lo stato di lavorazione della domanda successivamente alla conclusione della fase sanitaria sarà consultabile dal cittadino o dagli Enti di patronato direttamente sul sito www.inps.it, attraverso un PIN rilasciato dall’Istituto. Per ottenere il PIN il cittadino potrà farne richiesta telefonando al Contact Center Inps (803164) o direttamente sul sito dell’Inps, sezione dei Servizi on line (inserendo i dati richiesti saranno visualizzati i primo otto caratteri del PIN; la seconda parte del codice sarà successivamente recapitata per posta ordinaria). I cittadini ai quali non può essere rilasciato il PIN attraverso le modalità sopradescritte perché l’Istituto non dispone dei dati anagrafici, devono richiederlo direttamente presso gli uffici INPS portando con sé un documento d’identità valido e il codice fiscale/tessera sanitaria. Per i minori non ancora in possesso del documento d’identità è sufficiente esibire il codice fiscale o la tessera sanitaria. VERIFICHE ORDINARIE L’Istituto effettuerà delle verifiche ordinarie nella misura tra il 2 ed il 5% sui verbali definiti annualmente dalla Commissione medica ASL, indipendentemente dal loro esito, attraverso un controllo da parte di Centri Medico Legali dislocati in regioni diverse da quelle in cui è avvenuto l’accertamento, al fine di realizzare obiettivi di omogeneizzazione valutativa con modalità di interazione territoriale. VERIFICHE STRAORDINARIE Il piano di verifiche straordinarie sulla permanenza dello stato invalidante programmato per l’anno 2010, prevede l’effettuazione di 100.000 visite. FUNZIONE DI CONCESSIONE La concessione delle provvidenze economiche è espressamente attribuita alle Regioni dall’articolo 130 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112. Con accordo quadro tra il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, vengono disciplinate le modalità attraverso le quali sono affidate all’INPS le attività relative all’esercizio delle funzioni concessorie per l’invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità. Per i verbali che possono dare diritto ad un riconoscimento economico, l’interessato viene invitato a completare, l’inserimento dei dati necessari per l’accertamento dei requisiti socio-economici e della modalità di pagamento richiesta. Sulla scorta dei dati comunicati, gli uffici INPS competenti effettueranno i controlli amministrativi e reddituali e, se viene riconosciuto il diritto, procederanno alla liquidazione della prestazione economica. All’interessato verrà inviata comunicazione di erogazione o reiezione della prestazione. ACCERTAMENTO SANITARIO L’istante viene visitato dalla Commissione Medica ASL integrata dal medico INPS. L’istante può, qualora sussistano le condizioni per richiedere la visita domiciliare, attraverso il proprio medico abilitato, richiedere visita domiciliare. Infatti il medico, in questo caso, compila ed invia (sempre per via telematica, collegandosi al sito dell’Inps) il certificato medico di richiesta visita domiciliare, almeno 5 RICORSI Avverso il mancato riconoscimento sanitario è ammesso il solo ricorso in giudizio entro 180 giorni - a pena di deca- 99 APPENDICE L’AUDIOPROTESISTA denza - dalla notifica del verbale sanitario. Le recenti innovazioni non prevedono l’introduzione del ricorso amministrativo né di altre forme di contenimento del contenzioso. La recente normativa introduce la qualificazione dell’Inps come unico legittimato passivo. L’Inps diventa unica controparte nei procedimenti giurisdizionali civili relativi a prestazioni sanitarie previdenziali ed assistenziali. Nel caso in cui il Giudice nomini un consulente tecnico d’ufficio, alle indagini assiste un medico legale dell’Inps. Il consulente nominato ha l’obbligo, a pena di nullità, di inviare apposita comunicazione sull’inizio delle operazioni peritali al direttore della sede provinciale dell’Inps competente (comma 5). NUOVA PROCEDURA ON-LINE Sul sito www.inps.it sarà disponibile la nuova procedura cui ogni utente autorizzato potrà accedere - ai vari livelli tramite PIN per la consultazione o la gestione delle fasi di propria competenza. Gli utenti autorizzati all’accesso sono: cittadini richiedenti e/o i soggetti da questi autorizzati medici certificatori Enti di patronato Associazioni di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS) Per la consultazione della Circolare n. 131, rimandiamo al sito www.audioprotesista.it. 100 EDIZIONI Pescara Biblioteca FIA Per informazioni e ordinazioni: [email protected] I Quaderni de l’Audioprotesista 1-2-3 Audioprotesisti Avanti a cura di Gianni Gruppioni l’Audioprotesista di Maurizio Clerici Comunicazione e qualità della vita di Antonio Frintino e Giuliano Giuntoli La Formazione è la chiave a cura di Gianni Gruppioni L’Audioprotesista Rivista tecnico-scientifica dell’udito La Competenza è la chiave di Gianni Gruppioni AudioPro L’informatore audioprotesico La valutazione psicologica dell’anziano ipoacusico di Valentina Schina a cura di Gianni Gruppioni Sentiero Silenzioso di Giampiero Neri Atlante di Anatomia chirurgica dell’orecchio medio a cura di Massimo Balbi La vertigine parossistica posizionale (benigna): stato dell’arte a cura del Gruppo Alta Italia di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale L’AUDIOPROTESISTA www.audioprotesista.it IL PORTALE DEL MODERNO PROFESSIONISTA SANITARIO Record di accessi da tutta Europa per il nostro sito www.audioprotesista.it, uno strumento completo e innovativo, in grado di garantire ai lettori informazioni più tempestive e la possibilità di sfogliare tutte le nostre iniziative editoriali, oltre che offrire agli inserzionisti una comunicazione più completa e integrata. Il portale contiene tutte le sezioni utili alla nostra professione, con approfondimenti sulla vita associativa, sulla formazione e sull’università, spunti di riflessione sui problemi di udito, sull’aggiornamento normativo e, naturalmente, sugli sviluppi tecnologici e le notizie sui prodotti e sulle aziende di produzione. Sul portale, tra le altre funzionalità, trovate una piccola biblioteca audioprotesica scaricabile gratuitamente. Disponibili in questa sezione, il libro di Maurizio Clerici “L’Audioprotesista” (l’unico manuale italiano sulla nostra professione), Le linee guida Sio 2007, Le linee guida Inail 2007, tutti gli arretrati della rivista e i quaderni allegati e le nuove pubblicazioni. Pubblicato online l’Annuario 2009, l’archivio di tutti gli Audioprotesisti italiani regolarmente iscritti all’Associazione nell’anno 2009. Questo archivio verrà aggiornato ogni anno in base al dato iscrizioni al 28 febbraio. Molto interessante e innovativa la sezione “Centri Acustici Italiani” che rappresenta l’offerta distributiva nazionale. A tutti gli utenti registra- ti è data la possibilità di inserire il proprio centro acustico e le proprie filiali mentre a tutti i visitatori è accessibile l’archivio, regione per regione, di tutte le aziende registrate. L’elenco dei professionisti è inserito automaticamente dalla nostra segreteria mentre quello dei centri acustici deve essere aggiornato dall’utente in regola con la quota associativa aziende e filiali 2009. Tutto converge sulla prima pagina con due link fondamentali “Archivio Audioprotesisti” e “Cerca il tuo Centro acustico” che permetteranno ai colleghi, ai medici e ai semplici visitatori di conoscere meglio chi siamo e dove siamo. Vi aspettiamo! AUDIOPRO L'Informatore Audioprotesico AudioPRO per un’informazione sempre più veloce ed efficace Prosegue con successo questa nuova iniziativa editoriale che ha arricchito e confermato la grande crescita culturale che sta accompagnando negli ultimi anni la professione dell’audioprotesista. AudioPRO è una nuova rivista che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare ancora di più la professionalità della categoria, il suo spirito propositivo, la sua voglia di guardare ad un futuro di rinnovamento. In questo contesto l’informazione riveste un ruolo fondamentale, di stimolo e di riconoscimento reciproco, rinforzando e rendendo sempre più stretto il contatto tra gli associati. AudioPRO affianca l’ormai più che consolidata realtà de “L’Audioprotesista”, e si caratterizza in particolare per l’attenzione alle vicende associative, promuovendo un’informazione veloce, precisa e mirata. Una comunicazione sempre più puntuale grazie ad una periodicità alternata rispetto a “L’Audioprotesista”. AudioPRO, inoltre, è a disposizione degli associati con delle uscite “extra”, in occasione di notizie e avvenimenti importanti per la professione. Ed è anche uno strumento di servizio, su cui è possibile pubblicare annunci di lavoro o di ricerca di personale. L’obiettivo della nuova rivista, infatti, è quello di rappresentare uno strumento più agile riservato ai soli audioprotesisti associati per affrontare in maniera approfondita tutte le tematiche professionali. Appare chiaro, dunque, che il processo di miglioramento è in continua evoluzione e che la professione si dimostra sempre più attenta a cogliere le esigenze di una società che cambia. L’audioprotesista è oggi sempre di più un “professionista della salute”, attento alla sua preparazione, consapevole del proprio ruolo e della propria responsabilità nei confronti del paziente. Non è stato semplice, ma finalmente quella dell’audioprotesista è una professionalità rispettata e soprattutto autonoma, protagonista a pieno titolo di una rivoluzione che lo chiama a dialogare e collaborare con la figura del medico, di cui condivide l’obiettivo finale: il benessere del paziente. Tutto questo è stato possibile perché gli audioprotesisti hanno saputo fare squadra; dialogando, confrontandosi, aggiornandosi continuamente. AudioPRO arricchisce e completa questa esigenza, fornendo agli associati uno nuovo strumento. Come per ogni inizio, la strada appare lunga a piena di incognite, ma la volontà e l’impegno per far crescere anche questa nuova rivista, ancora una volta non mancheranno. AUDIOPRO L'Informatore Audioprotesico L’AUDIOPR R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O CHE COS’È “L’AUDIOPROTESISTA” È una rivista che parla di professione, di aggiornamento tecnologico, di ricerca scientifica e problemi di udito e sue soluzioni e da oltre trent’anni è l’organo ufficiale degli Audioprotesisti Italiani dell’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali, membro dell’Associazione Europea degli Audioprotesisti. Vuole dare risalto alle figure professionali coinvolte nella protesizzazione, agli apparecchi acustici e lo stato dell’arte della tecnologia, alle normative di riferimento e l’integrazione europea, agli eventi e manifestazioni del settore, all’aggiornamento professionale e scientifico, alle informative dell’associazione ANA-ANAP con l’obiettivo di “reintegrare al meglio le facoltà uditive di chi si rivolge all’Audioprotesista”, ponendo “il bene del soggetto ipoacusico come unico traguardo dell’Audioprotesista” (dall’ editoriale del numero 1, anno 1979). Una linea editoriale aperta È una rivista fatta da noi audioprotesisti per gli audioprotesisti e tutti gli operatori del “sistema sordità”: se hai voglia di scrivere e “dirci la tua”, invia il tuo articolo alla nostra redazione. Senza censure né favoritismi, il tuo lavoro verrà pubblicato sulla rivista oppure sul nostro sito www.audioprotesista.it. Sei il benvenuto! L’abbonamento è gratuito per tutti Puoi ricevere “l’Audioprotesista” gratis direttamente a casa tua semplicemente inviando un’e-mail ([email protected]) con i tuoi dati postali (Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Città, Prov.). I lettori Sono oltre tredicimila gli abbonati che ricevono gratuitamente la rivista. AUDIOPROTESISTI 3.224 FILIALI E CENTRI ACUSTICI 1.400 DIRETTORI CATTEDRE E SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE ORL, AUDIOLOGIA E FONIATRIA, PRIMARI DEI REPARTI ORL DEGLI OSPEDALI, MEDICI SPECIALISTI ORL E AUDIOLOGI 6.844 MINISTERI, ALTRE FEDERAZIONI/ASSOCIAZIONI, ALTRI INDIRIZZI 1.770 AEA TOTALI 58 13.296 ROTESISTA ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L’Audioprotesista entra nelle case… …ed è questa la sua forza: è una rivista trimestrale distribuita gratuitamente mediante spedizione in abbonamento postale. non si trova in edicola, nè in libreria, ma chiunque può riceverla a casa facendone richiesta. SONO AGGIORNATI I TUOI DATI? Per offrirti servizi sempre validi, è necessario che il nostro archivio sia sempre aggiornato e completo. Per questo motivo, comunica alla nostra redazione eventuali cambiamenti nei tuoi recapiti inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected] Calendario uscite Maggio, Settembre, Dicembre-Gennaio La redazione e l’Associazione sono a tua completa disposizione all’indirizzo [email protected] oppure un fax al numero 02.47995538 Richiesta abbonamento a ”L’AUDIOPROTESISTA” Per ricevere gratuitamente la rivista o prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” invia un fax al numero 02 47995538 o una e-mail a [email protected] indicando i seguenti dati: ■ ■ per ricevere la rivista gratis per prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” (25,00 euro) Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e-mail .................................................. L’AUDIOPROTESISTA Nuovo Nomenclatore tariffario Avviso importante: uscirà con l’elenco delle aziende ANA e degli audioprotesisti ANAP Con l’insediamento del nuovo governo e la nomina del sottosegretario con delega per la “Salute”, riprendono gli incontri per il completamento delle norme concernenti le “Nuove prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del SSN” per la parte ancora da definire con le regioni riguardanti “i requisiti generali e specifici per l’accreditamento dei fornitori e i contratti con gli erogatori, il sistema tariffario, le modalità di collaudo, di fatturazione, di pagamento, ecc., ecc..”. Con l’entrata in vigore del DPCM comprendente l’assistenza protesica, dobbiamo essere già pronti per la stampa del prossimo NOMENCLATORE TARIFFARIO. FIA, così come in passato, divulgherà celermente IL NUOVO REGOLAMENTO presso tutti gli enti e istituzioni interessate (Regioni, AASSLL, Associazioni delle persone con disabilità, Associazioni e ordini professionali, Cliniche e reparti ORL, Medici specialisti, Corsi ECM. Si avverte per tempo - affinchè chiunque possa regolarizzare la propria posizione che il regolamento delle “Nuove prestazioni di assistenza protesica” comprenderà - diviso per regioni l’elenco di tutte le aziende iscritte all’ANA e i nomina- tivi degli audioprotesisti abilitati e iscritti all’ANAP, in regola con le quote associative ANA e/o ANAP per l’anno 2009 e 2010. LA PUBBLICITÀ SU “L’AUDIOPROTESISTA” LISTINO 2010 Pagina Intera SX Pagina Intera DX DOPPIA pagina Mezza pagina SX Mezza pagina DX Un Quarto di pagina SX Un Quarto di pagina DX Quarta di copertina Terza di copertina Seconda di copertina Spazio AZIENDA a pag (max 6 pag) inserto centrale a pag (multipli di 4 facciate) Schede Prodotto News news per non inserzionisti Inserto nella cellofanatura Generale Preferenziale (minimo 3 uscite) ANIFA Contract 1400 1100 1550 1250 2850 2250 750 575 850 675 400 300 480 400 4000 3000 1850 1475 2150 1600 1050 750 950 850 gratuite per gli inserzionisti gratuite per gli inserzionisti 900 700 59 cent cad 53 cent cad 900 1100 1950 475 600 265 350 2000 1250 1350 550 700 400 49 cent cad NB: Le pagine destre sono su prenotazione e devono essere confermate in base alla disponibilità AVVISO AI LETTORI Gentili Lettori, i vostri nominativi fanno parte dell’indirizzario della nostra Rivista. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge n.675/1996 per la tutela dei dati personali (privacy), comunichiamo che tale archivio è esclusivamente gestito dall’ANAP, Associazione Nazionale Audioprotesisti, con sede a Milano in via Val D' Intelvi 3. I vostri dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Voi potrete chiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione, scrivendo all’ Associazione: fnaai@fnaai.