L`AUDIOPROTESISTA

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L`AUDIOPROTESISTA
L’AUDIOPROTESISTA
R I V I S T A
T E C N I C O - S C I E N T I F I C A
D E L L ’ U D I T O
ANNO VII – N. 21 – MAGGIO 2010– TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008
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“Patto per la salute”, nuove prospettive
nella politica del Welfare
Primo Congresso Aiog: a confronto le figure
professionali per la cura dell’anziano
I nuovi protagonisti
Oltre l’apparecchio acustico
Scienza, applicazioni
cliniche dei VEMPs
“La nuova sordità”, riflessione
attorno ai sintomi di una società distratta
Curiosità dal “mondo dei suoni”
ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI
PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA
DEGLI AUDIOPROTESISTI
L’AUDIOPROTESISTA
sommario
Anno VIII n.21 maggio 2010
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1,
Pescara Aut. N. 114/2008
RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA
DELL’UDITO
www.audioprotesista.it
Direttore editoriale
Mauro Menzietti
3
Direttore responsabile
Maurizio Clerici
Progetto grafico
Lara D’Onofrio
EDITORIALE EFFETTO STANDARD?
Gianni Gruppioni
14
ATTUALITÀ PRIMO CONGRESSO AIOG
20
SANITÀ III CONFERENZA NAZIONALE
SUI DISPOSITIVI MEDICI
Coordinamento editoriale
Virginia Gigante
22
Valentina Faricelli
Corso V. Emanuele, 147
65121 Pescara
Tel. e fax 085.374293
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SANITÀ ITALIANI SODDISFATTI
DEI SERVIZI SANITARI
24
SALUTE GLI ESPERIMENTI PILOTA.
DALLA PURA VENDITA AL DIALOGO
Organo Ufficiale della FIA
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TESTIMONIANZE L’AUDIOLOGO
AL CONGRESSO DEGLI AUDIOPROTESISTI
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PROFESSIONE IL PRIMO MASTER
UNIVERSITARIO IN RIABILITAZIONE
PROTESICA DELLA SORDITÀ INFANTILE
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I NUOVI PROTAGONISTI
OLTRE L’APPARECCHIO ACUSTICO
45
I NUOVI PROTAGONISTI
L’ACCOPPIAMENTO ACUSTICO
NELLE PROTESI BTE E RITE
51
SCIENZA UDIRE PER CAPIRE,
O CAPIRE PER UDIRE?
61
SCIENZA APPLICAZIONI CLINICHE
DEI VEMPS
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RECENSIONE “LA NUOVA SORDITÀ”:
RIFLESSIONE ATTORNO AI SINTOMI
DI UNA SOCIETÀ DISTRATTA
Redazione e marketing
ANAP - via Val d’Intelvi, 3
20152 MILANO
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TIRATURA 14.000 COPIE
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RUBRICA DAL MONDO DEI SUONI
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SCHEDE PRODOTTO
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RUBRICA NEWS
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SPAZIO AZIENDA
IL PUNTO
L’AUDIOPROTESISTA
Siamo pronti: con un nuovo grande numero e con numerosi spunti di riflessione. Sfogliando le pagine della rivista sentirete l’eco del nostro Congresso Nazionale che è ancora viva, con il suo entusiasmo e con la sua consapevolezza, in un momento in cui la nostra professione esce allo scoperto
e si mostra pronta per le nuove sfide che la attendono.
Sotto la guida del nostro presidente, Gianni Gruppioni, nel frattempo insignito di una importante
carica, quella di vicepresidente in Federsalute - e farà piacere a tutti noi vedere un collega audioprotesista alla giuda di un comparto così importante – abbiamo messo a punto una serie di argomenti di sicuro interesse per la professione, a cominciare dal primario impegno nella comunicazione e certificazione dell’eccellenza rappresentata dalla Carta Etica e dei Valori, che prosegue con
successo il suo cammino.
Ma come avrete modo di verificare, sfogliando le pagine del giornale, quelli appena passati sono stati mesi intensi e ricchi di eventi, che testimoniano la vivacità del nostro
comparto.
Abbiamo seguito il Primo Congresso AIOG, che ha rappresentato un’occasione di
confronto tra le figure professionali dedicate alla cura dell’anziano e che ha
visto una grande partecipazione sia in termini di contenuti che di presenze. E
ancora, leggerete un resoconto sul Primo Master Universitario in
Riabilitazione protesica della sordità infantile, con interviste ad alcuni studenti che hanno raccontato la loro esperienza.
Di sicuro interesse il report sulla III Conferenza nazionale sui dispositivi
medici che affronta anche il delicato tema della pubblicità nell’era internet, dei nuovi media e delle nuove modalità di comunicazione odierne. E
ancora un’interessante indagine del Censis, secondo cui farmacie e medici di famiglia costituiscono veri e propri punti di riferimento dei cittadini,
pur con differenze legate soprattutto al territorio: sulle prime noi audioprotesisti abbiamo creduto da sempre, sui secondi sta crescendo la giusta attenzione all’ipoacusia.
In questo numero, inoltre, abbiamo con piacere registrato la voglia di collaborazione esistente tra le varie figure impegnate nella cura dell’udito. Come testimonia il racconto di un audiologo che, dopo aver partecipato al nostro Congresso
Nazionale, ha auspicato una sempre più forte interazione tra professionisti dell’udito.
Particolarmente ricca la sezione dedicata ai Nuovi Protagonisti, giovani neolaureati ai quali
siamo lieti di dare voce e risalto. Rappresentano, infatti, gli audioprotesisti di oggi e sono il simbolo di una professione che cresce e migliora. Rinnovo dunque l’invito ai tanti studenti in Tecniche
Audioprotesiche o ai neolaureati ad inviarci i loro lavori o i loro spunti di riflessione.
Non mancano gli approfondimenti nell’apposita sezione “Scienza”, così come gli approfondimenti
e le notizie dal mondo della “produzione” , con pagine di “Spazio Azienda” sempre più numerose
e ricche. Per concludere, nell’Appendice Normativa, gli ultimi aggiornamenti, con particolare
riguardo alla nuova procedura, in via telematica, sull’Invalidità Civile.
IL
PUN
TO
Non mi resta che augurarvi una buona lettura.
Mauro Menzietti
Direttore editoriale
EDITORIALE
L’AUDIOPROTESISTA
> Prospettive nella politica del welfare. Non solo un’ottica
di riduzione dei costi ma appropriatezza e sostenibilità sulla base
delle singole esigenze garantendo la massima innovazione <
Effetto
Standard?
Capita, in presenza di uditori o in tavoli istituzionali
funzionali alla nostra attività politica e di rappresentanza, di dover presentare gli elementi che contraddistinguono le nostre funzioni, il ruolo, le competenze, in coerenza con i problemi della popolazione ipoacusica di
riferimento o in generale, collegati con altri temi di
rilievo (vedi l’evolvere delle problematiche sanitarie o
della spesa sanitaria che è giunta ad assorbire l’80% dei
fondi delle Regioni).
Sia per chi già ci conosce sia per chi entra in contatto
con la nostra realtà per la prima volta, è indispensabile
fare arrivare in modo chiaro e convincente chi siamo,
come operiamo e l’idea del work in progress che ci caratterizza come laureati sanitari rispetto al passato.
È l’effetto
“Patto per la Salute”
Stato-Regioni tutto
da applicare dopo
le recenti elezioni
Se per chi è impegnato sul campo quotidianamente,
simili argomenti possono risultare di scarso interesse
per il proprio port-foglio clienti, va sottolineato che il
nostro miglior “biglietto da visita” è sostanziale per il
di Gianni Gruppioni
Presidente ANAP
prosieguo e la qualità dei rapporti e per garantire la rappresentanza dei nostri interessi negli ambienti dove
avvengono i processi decisionali che ci riguardano.
Anche se impegnati a “guardare altrove”, la mia è un’esortazione a una discontinuità rispetto al passato, verso una
sensibilità condivisa sul tema emergente della “sostenibilità”, che ha alte ricadute tanto sui cittadini che sulla
nostre performances professionali ed economiche.
A GIANNI GRUPPIONI
LA VICEPRESIDENZA
DI FEDERSALUTE
Il 25 gennaio si è riunito, per il rinnovo delle
cariche, il Consiglio Generale di Federsalute,
Federazione Nazionale di settore di
Confcommercio. Presidente è stato eletto
Alberto De Santis, (ANASTE) e vicepresidente
vicario il “nostro” Gianni Gruppioni (ANA-ANAP)
Prospettive in Sanità
Le prestazioni di assistenza protesica pubblica sono tuttora disciplinate da un decreto ministeriale del 1999,
un’epoca remota per la tecnologia e per l’evoluzione
professionale e dell’utente. Le attuali modalità d’individuazione e di erogazione dei prodotti, non garantiscono né l’appropriatezza, né la qualità della prestazione,
con il rischio di un’assistenza insoddisfacente, di sprechi e di ostacoli all’accesso delle innovazioni tecnologiche. Ciò è quanto sostengono anche i pazienti, molti
con disabilità gravi, che usufruiscono di una normativa
assai datata e cercano invece, grazie alle nuove tecnologie, una risposta più adeguata.
Oggi la qualità dei prodotti erogati è messa in pericolo
dal prezzo più basso, da acquisti centralizzati anche per
Ecco il commento del neoeletto vicepresidente: “Non
nascondiamo che questo è
un riconoscimento che ci fa
particolarmente piacere.
Stante gli interessanti retroscena e risvolti, è da ritenersi un importantissimo “tassello” per la nostra politica quotidiana che conduciamo
su tavoli diversi oltre che un riconoscimento per tutta
la nostra associazione che ha, in primis, la forza della
compattezza. E la compattezza premia sempre:
entrati in Federsalute, federazione di settore di
Confcommercio, appena due anni fa, ci siamo subito distinti e imposti al rispetto di chi conta in un
ambiente molto selettivo e competitivo”.
Ad maiora
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EDITORIALE
L’AUDIOPROTESISTA
alle future generazioni, questa appare il “nuovo paradigma”, un modo di fare impresa e svolgere il proprio
ruolo professionale, destinati a permeare i processi di
business e a ispirare strategie e operatività. Anche la
nostra.
Noi audioprotesisti, che con gli utenti non abbiamo
solo da contrastare la “standardizzazione”, abbiamo
espresso la nostra posizione in un “manifesto” sottoscritto da tutte le sigle aderenti a Federsalute
(Federazione nazionale di settore di Confcommercio
Imprese per l’Italia) e il documento, inviato alle
Istituzioni e ai politici di nostro interesse (fig. 1) ha
subito prodotto importanti reazioni e avviato un nuovo
tipo di confronto con il Ministero della Salute.
le tecnologie che non prevedono questa procedura, perché le risorse del SSN sono insufficienti e si tende ad
eludere fattori essenziali. Anche secondo noi, i dispositivi in questione non sono beni di largo consumo come
si afferma con forza da più parti, ma sono prodotti sofisticati dalle cui caratteristiche e modalità dipende la
qualità delle prestazioni erogate ai cittadini. E non si
tratta solo di condizioni di utilizzo dei dispositivi sanitari che, in genere, non sono standardizzabili.
Per capire, è sufficiente interrogare un audioprotesista
sull’importanza della sua abilità ed esperienza, della sua
“confidenza”, intesa come Competenza, tutti elementi
valoriali che si traducono nella scelta e fitting del dispositivo per ogni utente e in una soluzione mai uguale,
perché in una moderna sanità i bisogni degli
utenti/pazienti non possono essere considerati standardizzabili. Così come non sono standardizzabili le
condizioni di utilizzo dei dispositivi in generale.
Non basta. Dove i bisogni sociali sono in crescita e le
risorse pubbliche in diminuzione, alle dichiarazioni
debbono seguire azioni. Per stare sul mercato ed essere
competitivi, valgono i nostri comportamenti sul campo,
particolarmente quelli che esprimono “appropriatezza”
prestazionale, etica e diligenza. E servono anche “pratiche”, come quelle già messe in atto - da non sottovalutare - che provo a riproporre nella corretta sequenza.
Lo sanno bene anche gli utenti che chiedono prestazioni personalizzate e rispettose della propria qualità di
vita: un diritto riconosciuto da una risoluzione
dell’ONU.
Ma le risorse non sono allungabili, mentre la domanda
di salute esplode con l’invecchiamento della popolazione. Non resta che usare meglio le risorse, abolendo
sprechi e costi burocratici. A questo sono chiamate le
Regioni, che in virtù della riforma del Titolo V, hanno la
responsabilità della gestione della spesa sanitaria. Per
chi “sfora” gli indicatori di appropriatezza, efficienza e
qualità dei servizi riferiti alla qualità e ai costi standard,
sono previsti il “commissariamento”, “piani di rientro”,
razionalizzazioni sugli acquisti di beni e servizi, sulle
prestazioni, sulla spesa farmaceutica e coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale.
Questa sfida non risparmia nessuno: all’utente si chiede
che diventi “utente attivo”. Se le risorse pubbliche sono
scarse, la componente “out of pocket “, pagata cioè di
tasca propria dai cittadini - cominciando da chi può non è più un’anomalia. Questo è il vero”empowerment”
del cittadino nella sanità: l’introduzione di nuovi “pilastri”, come anticipato dal Libro Bianco del Welfare, e la
trasformazione del paziente che partecipa ai costi dei
servizi e diventa utente attivo.
E noi come rispondiamo alla richiesta, che riguarda
tutti, di un supplemento di impegno e di responsabilità? Se la invocata “sostenibilità” significa favorire salute e benessere per i cittadini e una maggiore attenzione
FIG. 1 Manifesto di Federsalute
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EDITORIALE
L’AUDIOPROTESISTA
Appropriatezza in sanità
Torno alla riflessione su ruolo, attività e competenze
dell’audioprotesista, per sottolineare l’importanza della
nostra capacità di adeguarci al concetto di appropriatezza, che è il cuore, lo strumento principe di una politica volta alla “qualità” e in grado di opporsi alla standardizzazione.
Per rappresentare quale ruolo, attività, competenze
svolgiamo, non basta rifarsi alle norme di riferimento
più significative: le leggi 42/99 e 251/00, a completamento del DM 668/94 che ha istituito il nostro profilo
sanitario. Da queste norme, che introducono il concetto della autonomia e responsabilità decisionale, derivano i tre criteri guida così sintetizzabili: a) contenuto
dei profili, b) formazione di base e post base, c) il Codice deontologico.
Ma limitarsi alla normativa per spiegare -e soprattutto
per “vivere”- il nostro Profilo, non sarebbe sufficiente né
strategico. Il vero valore espresso dal ruolo e da ciascuno di noi, sta nella corretta applicazione e affermazione
dell’appropriatezza che fa elevare gli standard prestazionali (ritorna il concetto già definito lo strumento principe della qualità).
È un “percorso” che chiede valori, visione, risorse,
FIG. 3 Mappa delle Competenze
mobilitazione dei singoli e, in testa, dei vertici associativi. Parliamo di un percorso ambizioso che può essere
organizzato da una unicità di direzione politica che
ANA-ANAP, federate in FIA, hanno ben praticato.
Avvicinare gli audioprotesisti ai migliori criteri nella
pratica quotidiana e alla responsabilità sociale del proprio ruolo, è un percorso a tappe, un continuum per una
professione di qualità.
In primis
Impegno contro abusivismo. Le norme impongono
che per esercitare l’attività sanitaria occorre essere in
possesso del titolo di laurea e aver superato l’esame abilitante, oppure, possedere un titolo riconosciuto equipollente. Un detto popolare insegna che “tutti i gatti di
notte sono neri”. Noi, per distinguere chi ha titolo da
chi si spaccia per tale, abbiamo deciso di mettere a
disposizione un manifesto dal richiamo significativo:
“Io sono un audioprotesista vero” (fig. 2) disponibile,
naturalmente, solo per gli esercizi e gli audioprotesisti
che hanno i titoli per esercitare. Sin che non arriva
l’Albo professionale e l’Ordine non abbiamo altri strumenti, ma non è poco. Se chi ha la “patente” può dirlo
e manifestarlo, chi non l’ha non può fare altrettanto!
Siamo consapevoli che non basta una laurea per essere
bravi professionisti, ma il primo passo è poter distinguere chi ha titolo rispetto gli abusivi, una piaga anche
nel nostro contesto.
In secundis
Core curriculum e obiettivi specifici dell’audioprotesista. La definizione di un profilo professionale sani-
FIG. 2 “Io sono un audioprotesista vero”
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EDITORIALE
L’AUDIOPROTESISTA
tario passa attraverso l’individuazione dei problemi di
salute della popolazione di riferimento. Tale passaggio è
necessario per la costruzione del programma di apprendimento e formazione universitaria. Con il rischio di
eccedere in presunzione, ma ben consigliati (scegliendo
come punto di partenza del modello la “spirale della
pianificazione ell’educazione” del prof. J.J. Guilbert)
abbiamo portato a compimento il Core Curriculum e
gli obiettivi specifici della nostra professione collegati
strettamente. Entrambi hanno a che fare con le finalità
professionalizzanti di tutti i corsi laurea e noi, che ne
eravamo sprovvisti, abbiamo colmato con un prodotto
autorevole la lacuna (fig. 3).
Questo lavoro ambizioso, voluto da ANA-ANAP, è innovativo non solo per noi che siamo una professione sanitaria riconosciuta appena da 15 anni. Un Core
Curriculum ben tracciato è una tappa fondamentale per
una professione che vuole affrontare una figura nuova:
quella del cittadino-utente attivo e competente che si
impone come interlocutore attento e partecipe dei percorsi terapeutici e di promozione della salute. Oggi si
richiede non solo un’abilità tecnico-professionale, ma
una capacità di coordinamento di cui lo stesso destinatario è parte integrante: il Core Curriculum 1) supera lo
scollamento fra teoria e pratica, tra sapere e saper fare,
2) obbliga a riflettere sulle capacità e sulle competenze
da acquisire se studenti, 3) favorisce il compito formativo di tutor e docenti universitari, 4) è uno strumento
di autovalutazione e di verifica per chi è già in attività e
favorisce la crescita professionale personale anche per i
più navigati.
FIG. 4 La Carta etica e dei valori
retaggio delle radici commerciali è ancora presente fra
le nostre fila, particolarmente in certe situazioni e/o
zone geografiche, ma vi sono anche molte realtà che si
distinguono per impegno, competenza e professionalità
a dir poco eccellenti. Abbiamo voluto creare per tutti
costoro - come supporto al cittadino competente e
all’associazionismo fra utenti e portatori d’interesse un segno altamente distintivo per i più meritevoli: una
Carta Etica e dei Valori e uno stemma da poter fregiarsi ed esporre, rilasciata e riservata solo a chi vi si
riconosce e pratica i principi etico-professionali in essa
riportati (fig. 4). L’alta portata di questa iniziativa è stata
riconosciuta, apprezzata e favorita dal Ministero del
Lavoro, Salute e politiche Sociali che ha voluto dare il
proprio patrocinio al “bollino blu” che certifica eccellenza di strutture e audioprotesisti che investono nei
loro “saperi” e nei loro comportamenti e che guiderà gli
utenti nella scelta dell’audioprotesista e del Centro
Acustico.
Naturalmente non abbiamo fatto solo questo e non finisce qui, ma come fotografia può bastare.
Naturalmente abbiamo anche un Codice deontologico
In terzis
Carta Etica e dei Valori per comunicare prestazioni
di eccellenza.
Dopo aver distinto possessori di titolo e senza titolo,
dopo aver messo a punto il Core Curriculum per favorire la crescita professionale e garantire ad ogni corso di
laurea una certa uniformità, non poteva mancare, fra i
nostri obiettivi, uno strumento di distinzione per chi,
oltre a possedere il titolo abilitante, soddisfare gli obblighi in ECM, ecc., attua volontariamente altre forme di
aggiornamento e pratica i dettami del codice deontologico ai livelli più alti. Generalizzando si può dire che la
velocità del cambiamento sociale, compreso quello delle
organizzazioni e dei prodotti sanitari richiede una forma
costante di aggiornamento e di apprendimento che molti
interpretano meglio di altri e andando oltre l’obbligo.
La professione dell’audioprotesista, come professione
sanitaria è ancora giovane, data appena 15 anni, il
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EDITORIALE
L’AUDIOPROTESISTA
posto le basi per un cambio altrettanto profondo della
nostra figura.
Gli aspetti più importanti del nostro impegno sono
anche questi passaggi utili per interpretare al meglio il
RUOLO, le ATTIVITÀ e le COMPETENZE e per rinforzare le peculiari caratteristiche socio-sanitarie che
richiedono capacità progettuali, di scelta e d’assunzione
di responsabilità. Per “responsabilità” s’intende l’impegno a pratica e condotta professionalmente corrette a
tutela della salute dei cittadini e maggiore informazione, cure e tecnologie più innovative, prestazioni appropriate vanno nella logica di ottimizzazione delle risorse
nonchè dei fini della qualità delle prestazioni.
È difficile rendere immediate questioni complesse. Ci
abbiamo provato con queste righe. Facendo ricorso al
vocabolario della politica abbiamo provato a descrivere
come coniugare sostenibilità e peculiarità dei dispositivi medici (che non sono commodities, ovvero beni di
largo consumo) con la qualità della nostra risposta ai
bisogni dei pazienti. Bisogni che non possono essere
considerati standardizzabili, particolarmente dentro
una crisi come acceleratore che riguarda tutti e pretende un supplemento di impegno, di responsabilità, di
discontinuità con il passato. ■
come richiesto dalla legge 42/99. Ma la Carta Etica e dei
Valori è molto di più: non è obbligatorio aderire, non è
assegnata di defoult. Alla Carta aderiscono quelli che
sanno di possedere e di praticare standard di alta qualità e il marchio di tipo DOC non è un punto d’arrivo,
ma di partenza esposto al severo giudizio di ogni
Cliente. La Carta è anche sottoposta alla vigilanza di
importanti associazioni terze, quali Assoutenti e il
Tribunale della salute.
A ben vedere, il merito di quanto mostrato, riconosciuto anche dalle associazioni che tutelano i diritti dei
Cittadini (mi ripeto: il Manifesto Federsalute, ferma e
decisa lotta all’abusivismo, oltre la Laurea con il Core
Curriculum che delinea la “mappa delle nostre competenze” un bagaglio di atti irrinunciabili, la Carta Etica e
dei Valori e Qualità sopra gli standard), è consistito
nella capacità di guardare dentro il nostro sistema con
occhio attento alla comparazione con modelli più evoluti, libero da conformismi vecchi e nuovi.
Poco più di dieci anni fa l’istituzione dei diplomi universitari modificava il nostro itinerario formativo spostando l’asse della formazione dal contesto professionale a quello universitario. Contestualmente abbiamo
ASPETTANDO I LEA (E IL NOMENCLATORE)
Un mix di finanziamento pubblico e privato, co-payment da parte del cittadino, assetti di governance
mirati, una logistica il più possibile ottimizzata e tecnologie mediche avanzate. Solo un esempio di come
cambieranno gli utenti, le istituzioni, i servizi e le tecnologie nel SSN.
Queste variabili della sanità futura introdotte nei nuovi Lea sono oggetto delle attenzioni e delle verifiche
dei costi da parte del Ministero del Tesoro che per carenza di risorse aveva chiesto importanti correttivi di
spesa, oggi pari al 9% del PIL. Per Ministero della Salute e Regioni, che faticosamente hanno sottoscritto il
Patto della salute, l’odissea non è ancora finita. Ricorrendo ad una metafora i Lea sono paragonabili ad
un aereo che giunto sull’aeroporto d’arrivo e non ricevendo il permesso di atterraggio da parte della torre
di controllo è costretto a girare a vuoto a causa del permesso negato.
Nella torre c’è Tremonti che parrebbe voler concedere il permesso di atterraggio a condizione che si
faccia uso di una pista più corta. Tradotto in soldoni ciò significherebbe tagliare ancora, alleggerire oltre
quanto già fatto i LEA. Dentro quella che si può definire una nebulosa indefinibile è in corso da tempo, un
braccio di ferro fra due visioni che si spiegano così: pista lunga se prevale il partito del Welfare, pista più
corta se prevale il contenimento della spesa secondo le possibilità. Ma pista lunga vuol dire anche
possibile “rischio Grecia”, pista corta vuol dire conti in ordine ricorrendo anche all’ “out of pocket”, cioè
alla tasca propria dai cittadini.
Ma il carburante, ovvero l’autonomia di volo dell’aereo non è infinita e non dovrebbe passare molto
tempo ancora per sapere in quale pista atterrerà l’aereo che trasporta i LEA.
Il Barone Rampante
10
MATERIALE IN DOTAZIONE
RISERVATO IN ESCLUSIVA
AGLI ADERENTI:
MANIFESTI 50X70;
CARTELLI DA BANCO 30X40;
VETROFANIE 20X13;
DEPLIANTS FORMATO A4.
Le aspettative dei cittadini utenti nei confronti della
qualità delle prestazioni sanitarie erogate nelle strutture pubbliche e private si sono considerevolmente
evolute. Ogni fruitore è sempre più sensibile al comportamento etico, degli operatori e della struttura
sanitaria.
tivi e che sottendono ai comportamenti professionali
nei confronti del cittadino.
- Valorizzazione e riconoscimento delle competenze
professionali.
- Lotta all'abusivismo professionale.
La finalità del progetto “Carta Etica e dei Valori” è
proprio di identificare, promuovere, diffondere e
valorizzare le strutture e i professionisti che praticano i migliori valori etici e professionali, già presenti
nei codici deontologici di ogni professione.
I codici condivisi le regole professionali sono trascritte all'interno della “Carta Etica e dei Valori”.
Quest'ultima, esposta in modo visibile all'interno dei
Centri, rappresenta la garanzia, per i cittadini, che in
quella struttura la relazione professionale e la prestazione, riflettono i contenuti della Carta.
La redazione e il rispetto del patto non sono regolati a livello normativo, avendo carattere volontaristico
e rappresentando la “summa” delle etiche comportamentali degli operatori interessati che senza imposizioni vi aderiscono. Ciò rappresenta una vera garanzia per il cittadino
- Promozione della “Carta Etica e dei Valori” come
garanzia, per i cittadini, di ricevere prestazioni eticamente certificate dagli stessi operatori che le erogano. In questo senso la Carta rappresenterà un patto
tra gli operatori, in quanto professionisti ed i cittadini, in quanto utenti.
- Esposizione della “Carta Etica e dei Valori” nei
Centri in modo da facilitarne la visione, specie nel
momento dell'accesso nella struttura sanitaria, per
consentire di confrontare ciò che viene erogato con
ciò che è trascritto.
Per gli interessati alla sottoscrizione va precisato che
l'adesione è sottoposta al rinnovo annuale: la competenza e l'etica, infatti vanno esercitate e verificate
continuamente. Il progetto gode anche dell'alto
patrocinio del ministero della Salute.
Il progetto persegue le seguenti finalità:
- Individuazione, promozione, sviluppo e diffusione dei
principi e dei valori etici all'interno dei contesti lavora-
L'elenco degli aderenti verrà pubblicato e aggiornato
sulla rivista L'Audioprotesista e sul sito:
www.audioprotesista.it
Per aderire:
Segreteria FIA,
Tel. 02.47996053 r.a.,
Fax 02.47995538
[email protected]
ATTUALITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
> Chirurgia oncologica, ipoacusia dell’anziano,
socialoendoscopia e termalismo tra i temi principali
affrontati a Castrocaro Terme <
Primo
CongressoAiog:
corso della manifestazione. La lezione magistrale tenuta
dal prof. Richard Salvi, neurofisiologo di fama internazionale e direttore dell’Hearing Research Laboratory
dell’Università di New York a Buffalo, è stato certamente un momento durante il quale si è potuta tastare con
mano la rilevanza scientifica e il forte impatto di questo
evento.
Tante le aziende sostenitrici. In particolare major sponsor sono state Bernafon e Maico che, da subito, insieme
al presidente neo-eletto prof. Claudio Vicini e al presidente uscente prof. Giovanni Ralli, hanno sostenuto
questo progetto che riunisce le figure professionali coinvolte nella prevenzione e nella cura delle patologie di
area otorinolaringoiatrica relative all’anziano. Tra le altre
aziende che hanno sponsorizzato l’evento: Amplifon, AB
Medica, Euroclinic, Nestlè Nutrition, MHD, Polifarma
(Arlevertan), Scharper (Acuval), Storz Zaccanti, Zambon
(Giasion). E ancora, il Grand Hotel Castrocaro, il
Gruppo Villa Maria ed Estados cafè.
La piena attuazione del progetto non può prescindere
dalla fattiva ed efficace collaborazione di tutte le figure
professionali coinvolte, alle quali questo congresso ha
fornito una opportunità di crescita e di confronto.
In un contesto in cui l’invecchiamento della popolazione italiana è ormai un dato incontrovertibile e di pubblico dominio, l’esistenza di un’associazione, quale
l’AIOG, si rende necessaria e di grande importanza.
Attualmente in Italia ci sono 14 milioni di anziani, e la
speranza di vita si attesta a 83 anni per le donne e 79
anni per gli uomini. Nel 2020 è stato
previsto dal CENSIS che la percentuale di anziani sulla popolazione italiana sarà pari al 25%, cifra che lascia
pochi dubbi sull’importanza delle
politiche sanitarie volte a prevenire e
curare le patologie dell’anziano.
L’ultimo ventennio ha registrato un
progressivo aumento dell’età media e
della speranza di vita che ha causato
una vertiginosa crescita del numero degli ultrasessantenni, che sono aumentati del 6% rispetto al dato precedente. L’Italia è inoltre l’unica nazione al mondo in
cui il numero degli ultrasessantacinquenni supera quello delle persone sotto ai diciotto anni. Si tratta di dati
a confronto le figure
professionali per
la cura dell’anziano
Corrado Canovi
Segretario nazionale Anap
Liberato Di Leo
Audioprotesista
Romolo Pelliccione
Audioprotesista
A Castrocaro Terme, il 26 e 27 marzo, qualcosa è cambiato sul fronte delle patologie ORL legate all’anziano.
Attraverso lo sforzo congiunto di otorini, geriatri, logopedisti, infermieri, audiometristi e audioprotesisti, ha
preso vita il primo congresso dell’Associazione Italiana
Orl e Geriatria, evento che ha rappresentato una grande opportunità di definizione di strategie e percorsi sanitari con il primario obiettivo di favorire la persona anziana e di fornire ad essa condizioni di
salute sempre più elevate e in linea
con i più alti standard internazionali.
Uniti intorno allo stesso tavolo, più
di 160 relatori hanno dato vita al
primo atto ufficiale dell’AIOG, evento che ha richiamato più di 500 congressisti da tutta Italia. Nella cornice
del Grand Hotel Terme si sono succeduti corsi ECM mirati alle singole
professioni e tavole rotonde che, caratterizzate da un
board scientifico di alto livello, hanno affrontato temi di
grande interesse medico e tecnologico. Chirurgia oncologica, ipoacusia dell’anziano, scialoendoscopia e termalismo sono solo alcuni degli argomenti trattati nel
14
ATTUALITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
che ad una prima lettura potrebbero risultare allarmanti, se non fosse che le condizioni di salute delle persone
che appartengono a questa fascia d’età sono progressivamente migliorate. In particolare un dato molto interessante riguarda la percentuale di persone non autosufficienti tra gli anziani con meno di 75 anni: tale percentuale è infatti scesa dal 22% al 19%.
Questo miglioramento, però, non deve far pensare che
ci sia stata una diminuzione di patologie legate all’avanzare dell’età. Al contrario, disfunzioni e disadattamenti
tipici dell’anziano sono in forte crescita non solo a livello nazionale, ma, più in generale, anche a livello mondiale. Tali disfunzioni sono fastidiose per l’ “anziano di
oggi” che, spesso, è molto più giovanile, informato e
pieno di voglia di vivere rispetto a qualche decennio fa.
In una società che, in un certo senso, nega l’esistenza
della vecchiaia, promuovendo modelli estetici che tendono a rifiutare ciò che non è fisicamente bello, crescono tabù e preconcetti relativi alla vita dell’anziano, che
lo portano a percepirsi in modo negativo e ad adattarsi
più difficilmente alle condizioni di vita che giocoforza si
vengono a creare con l’aumentare dell’età. Nel caso
della presbiacusia ad esempio, l’anziano viene penalizzato a livello comunicativo, fatto che viene purtroppo
spesso confuso con un deficit intellettivo. A questo proposito, occorre citare l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, la quale afferma che la sordità rappresenta la
maggiore causa di disabilità e di riduzione della qualità
della vita. Sono numerosi i procedimenti psicologici
che il soggetto ipoacusico mette in atto in relazione a
questa patologia: la tendenza è spesso quella di rimuovere il problema, di negarlo ponendo fuori coscienza la
possibilità di risolverlo. Può verificarsi in molti casi un
adattamento distorto alla situazione, che si traduce in
un progressivo allontanamento da quelle situazioni
comunicative che vengono percepite come foriere di
malintesi. A volte aggressivo, a volte timido e dimesso,
l’anziano nella maggioranza dei casi può sentirsi deriso,
denigrato e in qualche caso umiliato: ciò non fa altro
che estraniarlo sempre di più dal mondo esterno e isolarlo dal contesto di relazioni personali necessarie ad
una corretta vita sociale e affettiva.
Questo meccanismo si inserisce in un contesto generale nel quale l’anziano, che vede con l’avanzare dell’età
un progressivo ridursi delle proprie capacità psico-fisiche, sviluppa una serie di paure legate alla solitudine e
alla perdita dell’autosufficienza.
Dare una soluzione alle patologie dell’anziano, significa
fornire ad un grande numero di persone uno standard
A sinistra, Giovanni Ralli, il presidente uscente dell’Aiog;
a destra, Claudio Vicini, il presidente neo-eletto
di vita più alto, maggiore autonomia e renderle attive a
livello sociale ed economico con effetti positivi che si
ripercuotono su tutto il sistema produttivo: l’evento di
Castrocaro Terme testimonia come l’AIOG sia in prima
linea su questo fronte. ■
15
SANITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
Professioni, Siliquini: «Urge una riorganizzazione
nell’interesse del cittadino e in linea con l’Europa»
«Il vero obiettivo da perseguire con la riforma delle professioni è il riordino normativo nell’interesse dei cittadini italiani, che oggi sono spesso alla mercè di operatori abusivi, dopo i grandi pasticci combinati durante il
Governo Prodi». Queste le parole dell’onorevole Maria
Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla
Camera dei Deputati del provvedimento di riforma
delle Libere Professioni (AC503). «Ci chiediamo come
mai il PD, oggi come allora, non perda occasione per
aggredire i due milioni di lavoratori autonomi, che rappresentano la categoria di eccellenza tra le partite Iva.
Trattasi, infatti, dei professionisti intellettuali che si formano dopo seri periodi di studio e che si mettono ogni
giorno in gioco con serietà e dedizione, dando vita al
12,5% del PIL. La riforma delle professioni intellettuali ha continuato Siliquini - è un tema giuridico complesso
di cui molti - e tra questi alcuni esponenti del PD - parlano a sproposito senza tener conto delle vere proble-
matiche dei professionisti italiani e della violazione
della direttiva europea 36/2005, perpetrata nel
2006. È il PD che dovrebbe fare un passo avanti poiché, nonostante le continue batoste elettorali, non sembra essere in grado di cogliere e comprendere i temi
veri del mondo professionale e quindi del Paese.
Proprio perché il PdL guarda “avanti” - ha concluso
Siliquini - affronterà con determinazione nei prossimi
mesi una riforma che è attesa da vent’anni. Andare
avanti significa fare delle riforme vere che riportino
l’Italia in linea con l’Europa, applicando correttamente
e compiutamente la direttiva Zappalà, che è stata
disapplicata dal decreto Prodi. Oggi l’Italia - come è
emerso nel corso dell’audizione in commissione
Giustizia durante l’indagine conoscitiva del relatore
Zappalà - è fuori dall’Europa. Noi abbiamo il dovere
di procedere alla modernizzazione delle professioni in
linea con l’ordinamento comunitario».
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SANITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
> Innovazioni nella legislazione sui dispositivi medici
per coniugare sicurezza e sostenibilità <
III Conferenza
nazionale
sui dispositivi
medici
di Silvia Stefanelli
Avvocato
della Dott.ssa Monica Capasso, ha precisato che, ad
oggi, l’impatto della pubblicità sui consumatori si fa
sempre più forte, soprattutto grazie ai canali di informazione offerti dai “nuovi media”. Tanti, infatti, sono gli
strumenti con cui le aziende della filiera, oltre ai tradizionali mezzi di comunicazione, possono raggiungere i
consumatori per diffondere informazioni e, soprattutto,
messaggi pubblicitari relativi ai propri prodotti. Si
pensi, ad esempio, agli spazi offerti da internet, ai
numeri verdi o agli sms da inviare ai cellulari dei consumatori.
Il ministero ha sottolineato la necessità controllare
anche questi nuovi canali pubblicitari a garanzia della
salute e sicurezza degli utenti finali.
È questo l’obiettivo delle nuove Linee Guida emanate
dal ministero della Salute: “Utilizzo di nuovi mezzi di
diffusione della pubblicità sanitaria”.
Il ministero ha precisato che trattasi di Linee Guida
“flessibili”, aperte a modifiche, sia alla luce degli sviluppi del settore pubblicitario, sia alla luce dei risultati
dopo le loro prime applicazioni. Hanno partecipato
alcune delle più importanti associazioni di categoria nel
settore della produzione e distribuzione dei dispositivi
medici, tra cui Assobiomedica, l’Istituto della
Autodisciplina pubblicitaria (IAP) e l’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato. Quest’ultima, rappresentata dal dottor Jacopo Berti, in tema di pubblicità sui
dispositivi medico e chirurgici, ha chiarito che: tutte le
brochure e, in generale, tutto il materiale informativo
destinato agli operatori sanitari costituiscono vere e
proprie pubblicità, sottoposte alla disciplina e ai con-
Tra i temi “scottanti” affrontati nella “III Conferenza
nazionale sui dispositivi medici” tenutasi a Roma il 13
e 14 aprile, non poteva mancare un confronto sulle ultime novità in materia di pubblicità sanitaria a livello
comunitario e recepite, a livello nazionale, tramite il
nuovo testo dell’art. 21 del D. Lgs. 46/97.
La Direzione generale dei Farmaci e Dispositivi medici
del ministero della Salute, intervenuta nella persona
20
SANITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
lare le proprie funzioni di vigilanza nel settore, ha ricordato la possibilità per le aziende aderenti di richiedere
all’Istituto stesso un parere preventivo sulla correttezza
dei messaggi pubblicitari prima della loro diffusione. A
chiusura della tavola rotonda è intervenuto il dott.
Maurizio Cevenini, di Assobiomedica, che ha sottolineato l’importanza del numero verde per i consumatori, non solo come veicolo di pubblicità, ma anche come
canale di informazione a disposizione del cittadino per
scelte di cura più consapevoli. ■
trolli/limitazioni; tutte le ulteriori iniziative pubblicitarie indirizzate dalle aziende ai consumatori rientrano,
invece, quanto a disciplina e controlli, nel campo di
applicazione del Codice del Consumo.
L’AGCM ha riconfermato la propria collaborazione con
il ministero della Salute e con l’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA) nelle iniziative e nei progetti per una
pubblicità corretta e veritiera a tutela dei consumatori.
Ha contribuito al dibattito anche l’Istituto della
Autodisciplina pubblicitaria (IAP), il quale, nel ricapitoARTICOLO 21 DEL DECRETO LGS 46/97
MODIFICATO DAL D.LGS 37/10
RECEPIMENTO DIRETTIVA 2007/47/CE
ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA
93/42/CEE CONCERNENTE
I DISPOSITIVI MEDICI
ART. 21
(pubblicità)
1 È vietata la pubblicità verso il pubblico dei dispositivi che, secondo disposizioni adottate con decreto del
Ministero della salute, possono essere venduti soltanto
su prescrizione medica o essere impiegati eventualmente con l’assistenza di un medico o di un altro professionista sanitario.
2 La pubblicità presso il pubblico dei dispositivi diversi da quelli di cui al comma 1 è soggetta ad autorizzazione del Ministero della salute. Sulle domande di autorizzazione esprime parere la commissione prevista dall’articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541, che a tal fine è integrato da un rappresentante del Dipartimento del Ministero della salute
competente in materia di dispositivi medici e da uno del
Ministero della sviluppo economico.
2-bis Decorsi quarantacinque giorni dalla presentazione
della domanda di cui al comma 2, la mancata comunicazione all’interessato del provvedimento del ministero
della Salute, di accoglimento o diniego della domanda
medesima equivale a tutti gli effetti al rilascio dell’autorizzazione richiesta; in tale caso, nel messaggio pubblicitario devono essere indicati gli estremi della domanda
di autorizzazione.
2-ter nell’ambito dei dispositivi per i quali è consentita la
pubblicità presso il pubblico, con decreto ministeriale
sono identificate le fattispecie che non necessitano di
autorizzazione ministeriale.
21
SANITÀ
L’AUDIOPROTESISTA
> Dal Censis un’importante indagine sulle strutture pubbliche:
farmacie e medici di famiglia punti di riferimento
primari dei cittadini <
Italiani
soddisfatti dei
servizi sanitari
delle regioni meridionali soprattutto con riferimento a
ospedali e pronto soccorso (in questo caso il giudizio
negativo supera il 26% contro una media nazionale del
19%), assistenza domiciliare (scarsa per il 34% a fronte
del 28% registrato a livello nazionale) e strutture di riabilitazione (34% contro 27%). Se 3 italiani su 4 ritengono poco o per nulla frequenti i casi di malasanità, questa quota si riduce al 58,3% al Sud (dove il 34,5% dei
residenti li ritiene abbastanza frequenti e il 7,2% molto
frequenti), mentre si attesta intorno al 90% nelle regioni
settentrionali. Valori simili si rilevano in merito all’opinione sulla probabilità che un paziente ricoverato in
ospedale possa subire un grave errore medico: complessivamente lo ritiene poco o per nulla probabile quasi il
70% degli italiani, ma questo dato scende al 51% al Sud.
Il 72,6% dei cittadini che nell’ultimo anno hanno ricevuto cure ospedaliere in regime di ricovero ritiene di
essere stato sempre informato puntualmente sulle proprie condizioni, contro il 27,4% che pensa l’opposto.
L’80% ritiene che il follow up dopo la dimissione (terapie,
visite di controllo, riabilitazione) sia stato organizzato e
gestito adeguatamente. Un paziente su 3, tra quelli che
hanno ricevuto un ricovero programmato, dichiara che
prima di essere ricoverato ha dovuto farsi visitare privatamente o intra moenia dal medico dell’ospedale, pur
avendo già ricevuto l’indicazione del ricovero da un altro
medico, e la quota sale al 41,6% tra i residenti del Sud.
Circa il 30% dei pazienti dichiara di aver dovuto seguire una trafila burocratica complessa e faticosa, il 21,4%
(quasi il 30% al Centro e nel Mezzogiorno) afferma di
aver dovuto ricorrere a conoscenze personali per facilitare l’accesso in ospedale.
Dalla ricerca del Censis “Aspettative e soddisfazioni
dei cittadini rispetto alla salute e alla sanità”. ■
Italiani soddisfatti dei servizi sanitari. È quanto emerge
dall’indagine del Censis su aspettative, opinioni e valutazioni dei cittadini sulla sanità. Il giudizio migliore
spetta alle farmacie, i cui servizi sono di buona qualità
per il 62% degli italiani, sufficienti per il 35%, mediocri
o scarsi solo per il 2%. Il medico di medicina generale
(per il 92% qualità buona o comunque sufficiente, inadeguata solo per l’8%) continua a rappresentare un elemento cardine del sistema di offerta e un referente di
prossimità nel quale gli utenti ripongono grande fiducia.
Positive anche le opinioni sui pediatri di libera scelta
(promossi dal 90%). Seguono i laboratori di analisi pubblici (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%),
ospedali e pronto soccorso (81%), strutture di riabilitazione pubbliche (73%), assistenza domiciliare (72%). Il
sistema di offerta sanitaria si dimostra capace di rispondere in larga misura alle aspettative e alle esigenze assistenziali dei cittadini. La copertura garantita dai servizi,
a partire dalle farmacie e dai MMG, risulta nella grande
maggioranza dei casi adeguata, così come la qualità percepita dall’utenza che ha colto positivamente la trasformazione delle farmacie in presidi sociosanitari.
Permangono, non pochi problemi legati al territorio. Il
sistema di offerta è ancora disomogeneo a svantaggio
22
SALUTE
L’AUDIOPROTESISTA
> Grazie alla sinergia tra le professioni
in futuro le farmacie potrebbero trasformarsi
in piccole cliniche di base <
Gli esperimenti
pilota
sultori psicologici gratuiti, segna una tendenza che
spero sia seguita da altre professioni: occupare spazi di
azione sociale riguardanti bisogni presenti nel pubblico
e tuttavia inevasi. Nel dopoguerra la farmacia, oltre che
luogo di vendita di medicinali industriali, era ancora un
ambito in cui il farmacista agiva da orientatore del pubblico, consigliere, e preparatore di medicinali da lui
stesso composti. Era anche il luogo in cui si dava convegno una serie di notabili, come il medico condotto, il
parroco e nelle città universitarie il professore. Altri
tempi, si dirà. Sta di fatto che a tutto ciò si sostituisce
verso gli anni ‘70 la farmacia tipica della società industriale matura. È il negozio in cui si vendono solo scatolette e il farmacista è sepolto dalla valanga della produzione (di cui fatica persino a conoscere il nome)
mentre la preparazione personale dei medicinali tende
a scomparire. La farmacia professionale si riduce ad
emporio e il farmacista a distributore asettico di prodotti preparati da altri. Ecco ora invece apparire un nuovo
tipo di farmacia che si presenta come struttura sanitaria
territoriale dotata di potenzialità: dispensatrice di servi-
Dalla pura vendita
al dialogo.
Se il farmacista
diventa psicologo
di Gian Paolo Prandstraller
da “Il Corriere della Sera”
Le professioni intellettuali devono aprirsi a nuove funzioni. La recente decisione delle farmacie di Milano e
Bologna di aprire al pubblico nei propri locali dei con-
24
SALUTE
L’AUDIOPROTESISTA
zi (esami, analisi, consigli, offerte) legati non soltanto ai farmaci, ma anche a disagi, ritardi,
disfunzioni di altri enti. Appaiono servizi destinati a dare un primo sollievo al disagio fisico e
psichico delle persone. Una funzione in parte
surrogatoria, molto utile agli utenti anche perché dotata d’un alto grado di confidenzialità.
Come ho ricordato, ciò attualmente avviene
anche col coinvolgimento di psicologi messi a
disposizione dall’Università, che nel sito «farmacia» (www.farmacia.it) offrono una consulenza
gratuita di base, il cui fine è appunto la prevenzione psicologica, affrontare certi tipi di disagio,
dare sostegno alle coppie e alle famiglie, ecc. Ciò
ci induce a ritenere che il destino sociale del farmacista postindustriale sia in trasformazione ed
è probabile che gli venga restituito un significato che travalica la distribuzione di scatolette. È
presumibile che possa rifiorire anche una capacità professionale: essere egli stesso preparatore
di farmaci sia pure in una dimensione domestica, per
mali facilmente curabili. Un altro aspetto del fenomeno
riguarda la collaborazione di più professioni in farmacia. Tale collaborazione può essere importante specialmente nei centri lontani dalle cliniche e dagli ospedali;
ma anche in città dove questi enti sono accessibili con
una certa difficoltà e oggetto di un timore reverenziale.
Si prospetta una sorta di sinergia tra professioni.
Accanto allo psicologo potrebbero convergere sulla farmacia infermieri, podologi, terapisti di vario tipo, e per-
fino medici, per un orientamento preliminare. Questa
tendenza potrebbe essere estesa fino a fare della farmacia una piccola clinica di base, che possa soddisfare
richieste nel campo della cosmesi, della protezione
della pelle, dell’alimentazione, dei controlli clinici elementari, ecc.
Dietro l’esempio di Milano e Bologna, i farmacisti
potrebbero prendere il coraggio a due mani, allargare le
funzioni della farmacia, uscendo dalla prassi rinunciataria per cavalcare un’esigenza sociale. ■
25
TESTIMONIANZE
L’AUDIOPROTESISTA
> Importanti risultati sono stati raggiunti e confermati
con l’appuntamento di Montesilvano.
Ma ora la sfida è pensare al futuro della professione <
L’audiologo al
Congresso degli
audioprotesisti
Aver assistito e partecipato per la prima volta al
Congresso
Nazionale
degli
Audioprotesisti
(Montesilvano 13-14-15 novembre 2009) per me,
audiologo da trent’anni, è stato davvero un arricchimento, sicuramente non una sorpresa, perché conosco,
per viverla quotidianamente, la grande trasformazione
che la professione dell’audioprotesista ha subito nel
corso del tempo, portandosi a livelli qualitativamente
alti, degni della nobiltà dell’organo dell’udito, così basilare nella comunicazione. principe dell’ideazione e del
pensiero. Non si comprende, però, come mai, a fronte
di otto milioni di soggetti ipoacusici in Italia (la giornalista Margherita De Bac ci consiglia di cambiare il nome)
vi siano appena duecentomila soggetti portatori di protesi acustica. Un gap che va colmato, dopo aver accuratamente eliminato i fattori che lo determinano, che
sono, in realtà tanti: culturali, sociali, economici che
confluiscono in una errata impostazione del marketing.
Ancora oggi per il sordo c’è derisione, per il cieco, invece, grande rispetto: persiste, purtroppo, la vergogna di
indossare il presidio protesico, non altrettanto vale per
chi ha problemi di vista, che utilizza gli occhiali con
una sorta di malcelato narcisismo. Il compito per l’ottico è di gran lunga più facile. Ci viene consigliato di
cambiare nome, anche per quel che riguarda il sussidio:
ad esempio il prof. Giordano ha proposto “orecchiaie”
di Francesco Mininni
Audiologo - Dirigente Audiologia Professionale
Azienda Ospedaliero-Universitaria, Policlinico Bari
che non ha incontrato il successo adeguato. Non sarebbe male istituire un gruppo di studio sull’argomento,
come non è da escludere che anche il termine “audioprotesista” debba essere modificato, per ottenere più
“appeal” nella popolazione e nell’eventuale utenza. Gli
epistemologi sanno quanto il linguaggio verbale corretto sia importante nella pregnanza della comunicazione.
Nel nostro percorso (mi permetto di allinearmi agli
audioprotesisti in qualità di audiologo) in tal senso
abbiamo commesso qualche errore, commenta
Margherita De Bac. Abbiamo, secondo me, l’obbligo di
27
TESTIMONIANZE
L’AUDIOPROTESISTA
spensabile il team, con
un percorso virtuoso,
come da me già affermato nel lontano
02/12/1982, attraverso
le pagine del Corriere
Medico (vedi testo). È
trascorso oltre un
quarto di secolo, quanta se ne è fatta di strada! La tecnologia ha
dato un grande aiuto al
settore intero, l’avvento dell’orecchio bionico non ha, però, modificato, bensì integrato e
rafforzato, il concetto
della precocità dell’intervento protesico-riabilitativo, della stima
della soglia precisa,
dell’affidabilità, portando la scienza audioiogica a un
livello di penetrazione nel contesto sociale molto più
profondo. Però, se valutiamo commercialmente gli
apparecchi venduti nel 1999 e quelli nel 2008 sono
sempre 100 per audioprotesista, nonostante il numero
degli audioprotesisti sia cresciuto da 2.000 a 3.200.
Questo dato, preso isolatamente, scoraggerebbe chiunque, ma, visto in un contesto più ampio, deve far riflettere. Basta la formazione universitaria (da questo punto
di vista grande merito va al prof. E. Arslan che ha brillantemente coordinato il percorso formativo dei discen-
ascoltarla, altrimenti rischiamo di vanificare, per una
banalità, l’enorme lavoro sin qui svolto. Dobbiamo
impedire che nell’ipoacusico si generi la sfiducia, bensì
incoraggiare l’utilizzo del sussidio, ai fini del miglioramento della qualità della vita. Interessantissima l’applicazione nella protesi acustica del sistema Zen (frattali
musicali), per correggere l’acufene. L’adattamento ben
eseguito porta a ridurre la depressione (paziente soddisfatto), che frequentemente si associa alla presbiacusia
di una certa entità. Perché. questo tipo di apparecchio
acustico sia veramente efficace è assolutamente indi-
28
TESTIMONIANZE
L’AUDIOPROTESISTA
ti sino alla laurea di dottore in Tecniche audioprotesiche) a migliorare il rapporto audioprotesista/apparecchi
per anno? Evidentemente no. Basta la giornata nazionale sulla sordità, indetta dall’A.l.R.S. (prof. Cianfrone)?
Purtroppo no. Basta la capillare informazione pubblicitaria? Ancora no. Basta l’interesse dell’audiologo e dell’otorinolaringoiatra a collaborare efficacemente con
l’audioprotesista? Ancora no. Basta l’assistenza che
amplifica il mercato sociale, a discapito di quello libero,
garantendo la protesi alle fasce più deboli, solo se
dichiarati invalidi? Forse è addirittura negativo, perché
spinge al lassismo, tanto è gratis! Se non costa nulla,
possiamo provare! Come vedete, i problemi sul tappeto
sono tanti, e non tutti risolvibili. Forse una soluzione a
tutti questi interrogativi, anche se non completamente
esaustiva, è il Nuovo Nomenclatore Tariffario che, a
breve. nel corso dell’anno prossimo, vedrà la luce.
Sembrerebbe un cambio davvero epocale. Si passa dalla
valorizzazione del prodotto alla qualità della prestazione. sottolineandone la professionalità. Come al solito
tutte le rivoluzioni efficaci passano attraverso un cambio di mentalità, una conversione culturale, alla quale
personalmente credo fermamente. Per questo in questa
sede e attraverso lo strumento della stampa che, se eticamente inteso, è il più efficace nella comunicazione,
ringrazio il mio maestro compianto prof. G. Cervellera
che, nel lontano 1980, mi ha affidato il difficile compito di seguire la protesizzazione acustica, da otorino
prima, da audiologo poi, intuendo e scoprendo la grande passione che avevo per la disciplina audiologica, tuttora in atto e sempre più forte. Le trasformazioni avvengono con la mente e con il cuore, mettendo a disposizione le proprie competenze. È proprio questa la strada, sorretta dall’etica. Lodevole l’iniziativa proposta
dalla F.I.A. (Federazioni Italiana Audioprotesisti) che ha
istituito la CARTA ETICA E DEI VALORI, approvata da
Federsalute, con il patrocinio del Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali. Da sottolineare il
richiamo ai principi di “equità, giustizia e trasparenza,
diritto ad assistenza, senza alcuna discriminazione che
non sia quella dovuta alla differenza dei bisogni”. Le
basi sono buone, direi ottime, parola dell’audiologo,
che ringrazia l’organizzazione intera del Congresso, e in
particolare, il suo Presidente Giovanni Gruppioni, con
la promessa di mantenere alta la concentrazione sui
problemi che riguardano l’udito, da audiologo, in stretta collaborazione con l’audioprotesista, facendomi portavoce presso tutta la mia categoria, nell’esclusivo interesse della persona sorda, seguendo i principi del bene
comune.
29
PROFESSIONE
L’AUDIOPROTESISTA
> Trentaquattro audioprotesisti provenienti
da tutta Italia hanno partecipato all’iniziativa
organizzata dalle Università di Padova e Modena <
Primo master
universitario in
Riabilitazione
protesica della
sordità infantile
Dal marzo del 2008 fino al dicembre del 2009, 35 audioprotesisti, provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno
partecipato al Primo Master postuniversitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile, organizzato congiuntamente dall’Università di Padova e da quella di
Modena.
Un’esperienza impegnativa, che ha arricchito notevolmente
il bagaglio professionale dei partecipanti. L’argomento della
ipoacusie infantili presenta, infatti, aspetti del tutto particolari, tali da meritare un approfondimento.
Il master, che si è concluso il 7 maggio scorso, con la cerimonia di proclamazione presso il palazzo della Ragione di
Padova, è stato organizzato dal professor Edoardo Arslan,
ordinario di Audiologia presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Padova e Direttore del Servizio
di Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova presso
l’Ospedale di Treviso ed ha rappresentato un’occasione
importante di crescita professionale e di confronto per tutti i
partecipanti. Riportiamo di seguito, oltre alla presentazione
del professor Arslan, i contributi di Bruno Odoardi e Bruno
Castigliano, audioprotesisti, che dopo la partecipazione al
master, tramite le pagine della rivista, hanno voluto condividere la loro esperienza.
constatazione nel mio lavoro quotidiano di come sia
radicalmente cambiata negli ultimi anni la riabilitazione
protesica delle ipoacusie infantili. Per due motivi principali. Il primo è che la diagnosi e l’intervento protesico è sempre più precoce grazie alla diffusione delle procedure di screening uditivi neonatali. L’applicazione e
l’adattamento protesico in bambini di pochi mesi di vita
ci ha imposto di ripensare in modo specifico ai protocolli diagnostici e applicativi pediatrici.
Il secondo riguarda l’enorme progresso in questi ultimi
anni dell’elettronica e dell’informatica nel settore delle
protesi acustiche che permette la disponibilità di apparecchiature molto sofisticate e complesse che necessitano di competenze specifiche per scegliere le opzioni
EDOARDO ARSLAN
Ordinario di Audiologia presso la Facoltà di Medicina
e Chirurgia dell’Università di Padova e Direttore del Servizio
di Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova
Le motivazioni che mi hanno spinto ad organizzare un
Master Universitario in Audioprotesi originano dalla
31
PROFESSIONE
L’AUDIOPROTESISTA
LAUREA IN TECNICHE AUDIOPROTESICHE: LE DATE DEI TEST DI AMMISSIONE A.A. 2010-2011
Si svolgerà l’8 settembre 2010 la prova di ammissione per iscriversi al Corso di Laurea in Tecniche
Audioprotesische.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in attesa che venga perfezionato il decreto in cui
saranno definite le modalità ed i contenuti delle relative prove di ammissione ai corsi di laurea specialistica/magistrale programmati a livello nazionale per l’anno accademico 2010-2011, ha anticipato le date
in cui si svolgeranno i test dei Cdl triennali.
Per sapere il numero dei posti disponibili per i vari atenei sede di corso di laurea si dovrà attendere ancora
qualche mese. La norma impone al Ministero di indicarli entro i 60 gironi dalla data dell’esame di ammissione.
ottimali per ciascun bambino. Il Master si è svolto in 3
semestri e ha visto la partecipazione di 35 audioprotesisti da tutto il territorio nazionale. L’attività didattica e
i seminari hanno comportato una frequenza continuativa per un anno e mezzo, periodo nel quale abbiamo
passato assieme, Docenti e Studenti, la maggioranza dei
sabati e domeniche a Padova o a Modena.
Come Docente è stata una esperienza didattica impegnativa ma molto appagante dal punto di vista professionale, per il grado di motivazione dei partecipanti:
basti pensare che la partecipazione è stata superiore al
90%, la più elevata tra i 50 Master della nostra università. Ma soprattutto per il grande affiatamento che si è
creato nel gruppo, basato fin dalle prime lezioni su un
rapporto di stima e di fiducia che con la consuetudine
si sono trasformati in rapporti personali di reciproca
amicizia, cementata dalle continue discussioni in aula e
durante le cene del sabato sera.
Un altro aspetto molto importante è stato l’arricchimento professionale che il Master ha consentito a me e ai
miei Collaboratori del Servizio di Audiologia e del quale
devo ringraziare tutti i partecipanti. Durante gli stages
per l’attività pratica, effettuati da tutti presso il Servizio
dell’Ospedale di Treviso, abbiamo potuto apprezzare la
grande professionalità dei nostri “studenti” Audioprotesisti, con una interazione continua nel lavoro clinico
sui bambini sordi che ha fatto crescere le nostre competenze e soprattutto realizzare sul campo l’enorme
importanza della collaborazione continua tra medico e
audioprotesista nelle sordità infantili. Se manca questa
interazione molte volte il raggiungimento dell’obiettivo
finale, l’amplificazione protesica ottimale per ciascun
bambino, resta una utopia.
BRUNO ODOARDI
Audioprotesista - Pescara
Si è concluso con la cerimonia di proclamazione il 7
maggio 2010 nel Palazzo della Ragione di Padova il
Primo Master postuniversitario in Riabilitazione protesica della sordità infantile.
Un tema delicato, quello del trattamento dei bambini,
che presentano aspetti peculiari e necessità di urgenza
specifiche. Il diffondersi dello screening neonatale universale ha portato ad emergere sordità così precocemente da non avere la disponibilità di protesi abbastanza piccole per l’orecchio di un neonato. Eppure l’applicazione dell’amplificazione acustica fa parte di qualsiasi protocollo, anche in caso di impianto cocleare. E rilevare l’impronta del tenero condotto uditivo di un
bimbo non è come farlo ad un adulto. Così come la
regolazione dei parametri acustici su un bambino che
non può collaborare, con una diagnosi insicura, è aspetto da far tremare i polsi a chiunque. Non ci sono solo le
sordità profonde, ma anche ipoacusie minori o progressive che sfuggono al primo screening (ammesso che
venga fatto) e sono comunque un macigno sul percorso
evolutivo del bambino.
Cosa significa crescere con una perdita di udito? In
prima battuta significa perdere dei suoni nell’ambiente,
non riuscire ad ascoltare la musica o non sentire i segnali di allarme. Ma l’aspetto più importante è l’impatto
sulla capacità di un bambino di capire le parole degli altri
e di sviluppare le proprie parole. Perfino con una lieve
ipoacusia il vocabolario di un bambino si svilupperà più
lentamente, potrà avere difficoltà ad apprendere semplici regole di grammatica. Se poi la perdita di udito è più
grave, lo sviluppo linguistico sarà ancora più carente, il
33
PROFESSIONE
L’AUDIOPROTESISTA
rapporto verbale con i famigliari difficile e confuso, le
relazioni esterne superficiali. Se un bambino non riesce
a esprimere a un genitore il desiderio di un giocattolo, si
sentirà frustrato, isolato e incompreso. Quando chiederà
ad un nuovo amichetto come funziona un gioco e non
avrà compreso la risposta, preferirà fare finta di aver
capito, piuttosto che rischiare che l’amico pensi che sia
stupido. Il “costo del fingere” (stress, dubbi, e così via)
può superare la ricompensa della socializzazione e scoraggiare un bambino ad interagire con gli altri. Queste
sensazioni negative contribuiscono a ridurre l’autostima
del bambino, che per via della sua difficoltà comunicativa non sarà in grado di esprimere queste sensazioni.
Crescere con un problema di udito non comporta solo
una mancanza di capacità comunicative, ma anche una
serie di difficoltà personali e interpersonali.
permesso di toccare con mano come il piccolo ipoacusico è gestito prima di arrivare a noi audioprotesisti.
L’altro aspetto positivo è stata la possibilità di confronto
con colleghi provenienti da ogni parte d’Italia, operanti
in realtà difformi, aziendali e professionali. È stato bellissimo lavorare con degli audioprotesisti professionali,
lasciando da parte aspetti commerciali ed economici e
focalizzando l’attenzione sull’aspetto più importante: la
soddisfazione del paziente. Nel caso specifico molto
importante, in quanto dall’applicazione audioprotesica
in età infantile dipende il corretto sviluppo linguistico
del piccolo paziente.
Un ringraziamento ai docenti che hanno permesso la
nascita di questo corso come il professor Edoardo
Arslan, la professoressa Genovese, la dottoressa
Santarelli e il dottor Scimemi.
BRUNO CASTIGLIANO
L’elenco dei 34 professionisti
che hanno partecipato:
Alborghetti Stefano (Brescia), Arcidiaco
Massimiliano (Cesena), Batista Diana (Slovenia),
Borgato Federico (Padova), Borgato Nicola
(Padova), Borghi Christian (Reggio Emilia), Bricca
Riccardo (Perugia), Calvano Francesco (Ancona),
Capoluongo Loredana (Napoli), Castigliano Bruno
(Torino), Comin Marco (Roma), Contartese
Massimo (Modena), Fiorentini Michela (Forlì),
Genzo Flavio (Trieste), Gili Riccardo (Foligno),
Gioffredi Simone (Perugia), Illiano Luisa
(Macerata), Labbate Annachiara (Verona),
Lauritano Gaetano (Napoli), Lucarelli Bruno
(Roma), Marchetti Nicola (Treviso), Mervic Marco
(Milano), Naccari Natale (Messina), Odoardi Bruno
(Pescara), Peri Giorgia (Roma), Pirani Massimo
(Torino), Rocco Claudio (Bolzano), Rubello Silvia
(Padova), Scaramelli Maurizio (Modena), Sciajno
Laura (Bologna), Tulliach Egidio (Trieste), Valloreo
Walter (L’Aquila), Zamboni Mara (Vicenza),
Zeppieri Armando (Pescara). ■
Audioprotesista - Torino
L’11 dicembre 2010 con la discussione delle tesi si è
concluso il “Master in Riabilitazione Protesica della
Sordità Infantile”, tenuto congiuntamente dall’Università di Padova e da quella di Modena.
Posso orgogliosamente dire di aver partecipato a questa
lunga avventura iniziata a marzo 2008 e conclusasi nel
dicembre 2009. È stata un’esperienza impegnativa e
gravosa dal punto di vista economico ma nello stesso
tempo entusiasmante. Le lezioni hanno toccato una
serie di argomenti della protesizzazione infantile, spaziando dalla psicologia alla neuropsichiatria infantile;
dall’ingegneria elettronica alla genetica; dallo sviluppo
della percezione verbale al counselling e alla famiglia.Il
master è stato arricchito da 6 seminari tenuti da i esperti di protesizzazione infantile. Per citarne qualcuno:
Arthur Boothroyd (San Diego State University), Shane
Moodie (University of Western Ontario), Mario Svirsky
(New York University), John Bamford (University of
Manchester). Ci sono state giornate di tirocinio presso
l’ospedale di Treviso e presso realtà locali che hanno
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I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
> Colloquio fra relatore e tre studenti neo laureati
in Tecniche Audioprotesiche sugli aspetti
che complementano ed esaltano la tecnologia <
Oltre
l’apparecchio
acustico
questa metodica, ottimizza l’iter protesico e velocizza i
tempi di adattamento acustico ed è, per questo motivo,
meritevole di un maggior impiego”.
Lorenzo Notarianni
“In seguito mi dovrai convincere come l’impiego dell’auditory training velocizzi i tempi di adattamento acustico. Intanto chiedo a te, Alessandro, quali sono gli elementi in comune tra il materiale trattato nella tua tesi e
le affermazioni appena sostenute da Andrea”.
Alessandro Patierno
“Credo che la mia tesi sul counselling come mediazione fra
tecnologia e la persona sia la base necessaria a instaurare
un rapporto empatico e di collaborazione fra audioprotesista e paziente, creando così un collegamento fra la
persona ipoacusica e la tecnologia rappresentata dall’apparecchio acustico. Andranno esplorati ed evidenziati i
seguenti aspetti psico-sociali: la vita che conduce la persona affetta da sordità, i suoi interessi, il suo stato emozionale e le sue attese future in funzione delle sue residue capacità uditive. Pertanto egli dovrà divenire consapevole delle proprie capacità individuali, evidenziate
attraverso il Counselling e gli idonei questionari, in
modo tale da essere padrone di se stesso e delle sue
potenzialità nei confronti della miriade di variabili soggettive e oggettive che andremo ad affrontare nell’arduo
percorso di adattamento protesico.
Essendo il tempo una variabile molto instabile, è opportuno informare la persona ipoacusica del percorso che si
dovrà intraprendere con disciplina e dedizione al fine di
raggiungere i risultati prefissati, cosicché il paziente
possa scegliere autonomamente se accettare o meno il
nostro supporto riabilitativo in base al quadro anamnestico che abbiamo ottenuto in precedenza. Proprio per
ovviare a problemi di tempo, sono stati creati dei meccanismi di apprendimento che facilitano e velocizzano la
riabilitazione uditiva. Un esempio concreto e testato è
proprio l’auditory training, di cui ci ha parlato Andrea, da
integrare all’iter audio-protesico nonché in un manuale
volto all’educazione uditiva del paziente”.
Lorenzo Notarianni
“Hai a disposizione evidenze scientifiche in grado di
confermare le tue affermazioni?”
Alessandro Patierno
“Sì. Il primo dei seguenti grafici di Sergei Kochkin
di Lorenzo Notarianni, Andrea Celsa,
Alessia Cerroni, Alessandro Patierno
In qualità di relatore ho seguito tre studenti universitari,
Andrea Celsa, Alessandro Patierno e Alessia Cerroni
presso il Policlinico Umberto I di Roma, per le rispettive
tesi di laurea intitolate “L’auditory training nella riabilitazione acustica”, “Il counselling come mediazione fra tecnologia e la persona”e “I disturbi dell’udito limitano le relazioni interpersonali del soggetto anziano: un problema sottovalutato”. L’elemento che hanno in comune è che la tecnologia non predomina sugli altri innumerevoli aspetti
coinvolti nella protesizzazione acustica. Le tesi sono
complementari tra loro e possono concorrere insieme
all’ideazione di un protocollo audio protesico.
Sergei Kochkin1, prolifico ricercatore sulla protesizzazione acustica, ha dimostrato quanto la soddisfazione
protesica non è a esclusivo appannaggio della tecnologia, bensì parte integrante di un più ampio processo,
dove l’aspetto umano e le strategie applicative rappresentano gli altri due pilastri sui quale si poggia l’applicazione audio protesica.
Lorenzo Notarianni
Lorenzo Notarianni
“Andrea, perché dovrei investire il mio tempo con l’impiego sistematico e disciplinato dell’allenamento uditivo come riporti nella tua tesi?”
Andrea Celsa
“Per la mia tesi ho eseguito molte ricerche bibliografiche e credo che le evidenze su base scientifica dell’efficacia dell’auditory training, come procedura da integrare alla classica riabilitazione protesica, siano molto soddisfacenti. Infatti, l’impiego sistematico e disciplinato di
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I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
dimostra come il tempo dedicato alla persona costituisca l’elemento fondamentale per la soddisfazione finale;
tanto più tempo si dedica alla cura del paziente con il
counselling, tanto più alto è il livello di soddisfazione
nel paziente”.
2 (Da Sergei kochkin – Reducing Hearing Instrument
Returns with consumer education – The Hearing Review)
Lorenzo Notarianni
“Andrea, come pensi che l’auditory training possa avere
un ruolo utile all’interno del percorso audio protesico?
E inoltre, pensi che questo non possa andare ad aggravare la risorsa tempo a disposizione?”
Andrea Celsa
“Credo che l’auditory training sia assolutamente complementare con la tesi di Alessandro. In primo luogo, bisogna pensare all’auditory training come a quella metodica
in grado di ottimizzare il tempo e quindi, insieme al
counselling, fungono da “catalizzatori” in grado di offrire al paziente i mezzi per “identificare” consapevolmente gli indizi uditivi o eventi sonori. Dico consapevolmente perché il paziente, partecipando a un percorso
strutturato e disciplinato, partecipa attivamente e consapevolmente alla terapia. L’alternativa sarebbe quella di
fare affidamento, consentitemi di dire, un po’ alla sorte
e con tutte le variabili in ballo, è facile immaginare a
quali rischi si può andare in incontro.
Per la mia tesi ho potuto sottoporre un gruppo di pazienti alla prima protesizzazione a un percorso audio protesico con l’impiego dell’auditory training e paragonare i
risultati con un gruppo di pazienti ai quali non è stato
somministrato l’auditory training in maniera sistematica.
Sono in grado di affermare che nel gruppo dove è stato
impiegato l’auditory training i pazienti non solo hanno
ottenuto in un tempo più rapido risultati oggettivamente migliori, ma hanno sistematicamente espresso un più
2 (Da Sergei kochkin – Reducing Hearing Instrument
Returns with consumer education – The Hearing Review)
Il secondo grafico conferma l’incisività sull’esito protesico dell’impiego di un percorso strutturato e disciplinato che possiamo definire protocollo. L’assenza di un
programma in grado di guidare, monitorare, istruire il
paziente non solo incide negativamente, ma è addirittura devastante poiché le richieste di “storni”, cioè della
restituzione dell’ausilio con rimborso spese, sono davvero elevate.
La mia riflessione è che, considerate le innumerevoli
variabili coinvolte nella protesizzazione acustica, il
dover lavorare senza un programma ben definito al
quale attenersi lungo tutto il percorso audio protesico,
aumenti molto il rischio di fallimento, o il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, relativi alle risorse umane a nostra disposizione. Il grafico evidenzia un
dato interessante: nelle persone che hanno ricevuto un
programma educativo, ma che non l’hanno letto, la
richiesta di storno raggiunge addirittura il 47%, mentre
del gruppo delle persone che hanno ricevuto e letto il
programma per il percorso audio protesico, abbiano
chiesto lo storno solo il 3.3%. Dai risultati ottenuti, ho
evinto che il paziente debba essere istruito e monitorato non solo nella fase iniziale dell’applicazione protesica, ma in itinere”.
39
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
un disturbo dell’udito e di come il compito dell’audioprotesista sia quello di trovare un rimedio adeguato per
mitigare gli effetti negativi della sordità sulla qualità di
vita. Evidentemente il paziente anziano ha bisogno di
maggiori attenzioni ma dirò di più: anche i membri
della famiglia devono assolutamente essere compresi
nel counselling in quanto “caretakers” del familiare anziano per cui sono chiamati in causa in prima persona.
Non dobbiamo mai dimenticare quanto incidano le
opinioni e le esperienze dei familiari del paziente sottoposto a protesizzazione acustica”.
Lorenzo Notarianni
“Trovo molto interessante quanto stai affermando
Alessia, soprattutto perché vedo un legame davvero
molto forte con la tesi di Alessandro. “L’auditory training”
può ricoprire un ruolo molto importante nella protesizzazione acustica in generale, come afferma Andrea, ma
anche per le persone anziane. D’altronde queste ultime
spesso necessitano di fisioterapia e la fanno sotto forma
anche di esercizi divertenti in palestra.”
Alessandro Patierno
“Alessia ha posto in primo piano l’elemento umano. I
tempi di adattamento protesico, con esito positivo, si
allungano se ci affidiamo a un percorso privo di un progetto di base e di partenza e senza una struttura disciplinata, volta a raggiungere un risultato ragionevole e
soddisfacente sia per l’audioprotesista, ma soprattutto
per il paziente ipoacusico”.
Andrea Celsa
“Mi trovo d’accordo con l’accostamento alla fisioterapia.
L’auditory training è una metodica, una disciplina. Oso
fare un altro accostamento questa volta con il Brain
Training: la mia opinione è che, partecipando attivamente a un percorso terapeutico che è anche a un
“gioco”, diventi maggiormente consapevole e responsabile dei propri limiti, tempi di adattamento e obiettivi
da raggiungere”.
Alessia Cerroni
“Per confermare quanto i lavori di Andrea e Alessandro
si sposino perfettamente con la mia tesi, porto delle statistiche provenienti dall’Associazione Italiana per la
Ricerca sulla Sordità e dal Censis. Inizio con le statistiche AIRS che riporta le stime sull’incidenza, in percentuale, della sordità per fascia di età.
elevato livello di soddisfazione come da questionari
impiegati a tal scopo come ad esempio l’APHAB”.
Lorenzo Notarianni
“Allora sarebbe corretto affermare che un adeguato counselling, unito all’auditory training consentano al paziente
di “focalizzare” con maggiore attenzione le proprie prestazioni uditive con l’apparecchio acustico e questo consenta la velocizzazione dei tempi di adattamento? La mia
riflessione su quanto affermi tu, Andrea, è che un programma, o progetto protesico, dove sono previsti il counselling e l’auditory training in qualche modo renda la persona che si sottopone alla protesizzazione acustica più
consapevole e, di conseguenza, più partecipe”.
Alessia Cerroni
“Sono d’accordo con voi. Basta consultare i grafici: se
uno scarso impiego del counselling e la mancanza dell’implementazione di un percorso audio protesico disciplinato e programmato porta all’aumento del numero di
pazienti insoddisfatti e crea i presupposti per un’elevata richiesta di “storni”, allora mi sento di poter affermare che al paziente anziano cui non si dedicano le attenzioni citate da Andrea e Alessandro, è un paziente ad
alto rischio d’insoddisfazione con conseguente rischio
di abbandono dell’apparecchio acustico. Credo che un
altro elemento negativo, direi molto grave, sia di non
aver ottenuto i risultati possibili da raggiungere per
mancanza di un progetto protesico o di un percorso
strutturato dove le variabili in grado di compromettere
la soddisfazione, effettivamente diventano elementi predominanti”.
Lorenzo Notarianni
“Qui stiamo parlando molto della dignità e dei diritti
del paziente e questo mi fa pensare a quanto possa essere importante l’empatia che s’instaura fra audioprotesista e paziente, elemento questo che comunque rende
più efficace il counselling, ma basti vedere i grafici che
mi avete sottoposto che mi convinco come l’uso di un
certo modus operandi dia risultati positivi assolutamente
tangibili.
Alessia Cerroni
“Con la mia tesi di laurea “I disturbi dell’udito limitano le
relazioni interpersonali del soggetto anziano: un problema
sottovalutato” ho voluto porre l’attenzione sugli effetti, a
volte devastanti, sul “wellness” dell’individuo affetto da
40
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
Stime A.I.R.S. 2006 – 2007
Non sorprende che l’incidenza della sordità aumenti
con l’età, ma se mettiamo in relazione questo dato di
fatto con i risultati di un’indagine effettuata dal Censis
sull’uso del tempo nella terza età, beh, credo che questo davvero ci debba far riflettere.
Il primo grafico evidenzia come le persone nella terza
età dispongano del proprio tempo libero ed è evidente
come, le attività dove si rende necessaria la comunicazione, siano predominanti e considerata la maggior
incidenza di sordità in questa fascia di età, è evidente
come queste persone possano essere vittime di una
scarsa capacità di comunicazione e questo in qualche
modo li rende meno autonomi”.
L’USO DEL TEMPO NELLA TERZA ETÀ
Fonte: indagine Censis-Salute La Repubblica, 2007
Sonno notturno
100%
6h, 19
Hobbies, passatempo
86%
1h 27’
Alimentazione (colazione, pranzo, cena)
100%
1h, 42
Ascoltare la radio
83,3%
1h 18’
Cura della persona
100%
59’
Visita in chiesa, preghiera
79,4%
43’
Televisione
96%
2h 44’
Riflessione, meditazione
77,6%
47’
Lettura quotidiani, libri
92,3%
1h 22’
Attività per figli/nipoti
62,7%
1h 57’
Spesa
91,8%
1h 04’
Faccende domestiche
62,2%
2h 15’
Passeggiate
91,3%
1h 15’
Disbrigo pratiche burocratiche
40,6%
56’
Telefonate
90%
Riposini quotidiani
38,7%
1h 09’
Incontri con gli amici
87,5%
Connessione a internet
20,9%
1h 18’
55’
1h 25’
ASPETTI CHE PREOCCUPANO
DI PIÙ LA TERZA ETÀ (IN %)
Nel prossimo grafico vediamo un altro dato importante
che emerge dall’indagine Censis. Fra gli aspetti che più
preoccupano le persone nella terza età, ci sono la solitudine e depressione che occupano i primi posti. Non è
difficile supporre come la persona affetta da sordità, sia
sottoposta a una maggiore fatica nell’interagire e comunicare e come questo incida negativamente sul wellness
della persona”.
Lorenzo Notarianni
“Quanto ci hai appena fatto vedere Alessia è molto interessante. Sono sempre più convinto che il ruolo dell’audioprotesista non sia solo quello di correggere il deficit
uditivo sfruttando al massimo le risorse a disposizione
anche tramite l’impiego degli elementi che avete proposto nelle vostre tesi, ma che l’audioprotesista abbia un
ruolo d’importanza sociale”.
Fonte: indagine Censis-Salute La Repubblica, 2007
La solitudine
41
86,4
La depressione
78,1
I soldi che non bastano per la quotidianità
78,0
La mancanza di strutture/
servizi per i non autosufficienti
70,1
L’indifferenza degli altri
68,4
Il non riuscire a fare cose che un tempo
riuscivano a fare più o meno facilmente
65,1
Non potere aiutare i figli/nipoti
60,9
La poca sicurezza
55,1
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
Alessandro Patierno
“I dati presentati da Alessia si prestano a una facile
interpretazione: le persone anziane affette da sordità si
trovano a dover affrontare le medesime “sfide” quotidiane della persona normudente, per quanto concerne la
comunicazione”.
Andrea Celsa
“Per la mia tesi di laurea ho portato a termine molte
ricerche bibliografiche sull’auditory training e mi piace
adesso riferire un concetto che ho appreso dalla lettura
di un articolo su Hearing Journal, Training Listners to
Identify the Sounds of Speech II: using SPATS software3 e
cioè che l’auditory training dovrebbe diventare di uso
comune nella terapia audio protesica quanto è di uso
comune la fisioterapia.
Anche se la coclea danneggiata non migliora grazie
all’auditory training esistono evidenze in grado di suggerire che i meccanismi dell’elasticità cerebrale consentano all’auditory training di ottimizzare o incrementare le
risorse necessarie per l’identificazione degli indizi vocali e acustici e grazie a questo rendere ottimale prima e
meglio l’efficacia dell’apparecchio acustico”.
Lorenzo Notarianni
“Ma l’auditory training può coinvolgere anche i familiari del paziente che si sottopone alla terapia?”
Andrea Celsa
“Sì, infatti volevo evidenziare, in accordo con quanto ha
affermato da Alessia, il ruolo di primissima importanza
dei familiari, ed è per questo che sono convinto che l’attuazione sistematica di un protocollo audio protesico
debba coinvolgere anche i familiari dei pazienti, rendendo, di fatto, anche loro pienamente partecipi. Il
familiare coinvolto e consapevole degli obiettivi ragionevoli perseguibili diventa un collaboratore attivo”.
Alessandro Patierno
“Ledifficoltà che devono affrontare gli anziani, per
quanto riguarda la comunicazione, si moltiplicano a
causa della sordità e basandoci sulle statistiche di Sergei
Kockhin che ho presentato prima penso che la mancanza di un’educazione dell’utente che vada a toccare tutti
gli aspetti psico-sociali della terapia protesica, porti a
un fallimento di quest’ultima in quanto, anche la più
evoluta tecnologia, senza il nostro supporto, può fallire.
Promuovere il rapporto fra audioprotesista e paziente è
una componente molto importante nell’opera di counselling. Verrà instaurata una partnership con l’obiettivo
di ricercare e di ottenere il più realistico livello di soddisfazione generale per la sua situazione. Il tecnico
audioprotesista rappresenta quella figura specialistica di
riferimento, in grado di fornire tutte le informazioni
necessarie pre e post- applicazione protesica, in modo
tale da accompagnare e guidare il paziente nel suo percorso riabilitativo. Il paziente, infatti, dovrà essere considerato parte attiva, collaborante con le nostre idee che
hanno come obiettivo l’aiuto ad accedere alle proprie
risorse, per migliorare insieme la qualità di ascolto e
quindi l’intero standard di vita.
Credo che la parte più interessante e innovativa emersa
dal nostro studio, sia proprio l’uso di un manuale con
un programma di lettura in grado di monitorare il
paziente in tutto l’arco della terapia riabilitativa.
Dalle tante ricerche effettuate negli Stati Uniti, possiamo osservare come l’uso di un programma di lettura
guidato, utilizzato come approccio al counselling, abbia
influito positivamente sul tasso dei resi. Credo che i
nostri argomenti siano le 3 componenti fondamentali
facenti parte del nostro ipotetico “manuale guidato alla
protesizzazione acustica””.
Alessia Cerroni
“La mia tesi tratta in particolar modo delle difficoltà e
problematiche legate al deficit uditivo che insorge fisiologicamente nell’età senile, e quanto l’ipoacusia vada a
incidere negativamente sulla vita sociale e psico-fisica
dell’anziano.
A questo proposito ho proposto nel mio studio svariati
tests che permetterebbero a priori di individuare la presenza di un’ipoacusia e, se utilizzati in larga scala, ci
consentirebbero di scoprire molti più casi di sordità,
che troppo spesso è latente o sottovalutata dai soggetti
stessi o dalle persone che sono loro vicine, e di andare
ad agire precocemente ed efficacemente sul deficit
prima che questo porti a conseguenze gravissime come
la solitudine, la depressione, l’isolamento, la dissociazione verbo-tonale.
Le tesi dei miei colleghi sono direttamente correlate alla
mia, come già specificato in precedenza, perché
Alessandro parla specificatamente del counselling che è
una parte fondamentale del nostro lavoro, e il primo
42
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
passo verso una protesizzazione ottimale e mai come
nel caso degli anziani questo processo deve essere attuato nei minimi dettagli, seppur non segua schemi rigidi
ma vari secondo la persona che abbiamo di fronte. In
questa fase il nostro primo obiettivo deve essere creare
un rapporto empatico con il paziente, anche attraverso
l’empowering, perché solo ottenendo la sua fiducia e rendendo il paziente parte attiva della riabilitazione, potremo sperare in un risultato positivo nel percorso riabilitativo. La tesi di Andrea si lega alla mia perché propone
anche lui un protocollo riabilitativo già testato nella sua
efficacia e utilizzato ad esempio in America o in
Inghilterra, cioè l’auditory training, che permetterebbe,
se rientrasse nella quotidiana terapia riabilitativa, di
ottimizzare e velocizzare i tempi di recupero della funzione uditiva attraverso gli apparecchi acustici e inoltre
di ottenere risultati migliori, che nel caso dei pazienti
anziani significherebbe migliorare le prestazioni d’ascolto e la capacità di discriminazione del messaggio
tonale e vocale, e questo permetterebbe all’anziano di
integrarsi di nuovo nella vita che lo circonda e nella
società con un conseguente miglioramento del wellness
stesso dell’anziano”.
1 Sergei Kokhin PhD Direttore del Better Hearing
Institute
2 The Hearing Journal (Ottobre 2008, Vol 61 n. 10)
3 (Kraus N, Banai K: Auditory processing malleability:
Focus on language and music. Curr Dir Psychol Sci
2007;16:105-109 – Bacon S, ed: ASHA 2006 Research
Symposium: Issues in the Development and Plasticity of the
Auditory System. J Comm Disord 2007;40(6):433-536). ■
LORENZO NOTARIANNI
Audioprotesista. Nato a Cambridge
G.B. nel 1966. Dopo aver conseguito il
diploma di perito elettronico a
Cambridge in Inghilterra dal 1988
lavora nel settore audioprotesico a Roma
e Milano. Attualmente si occupa della
comunicazione scientifica e formazione.
ANDREA CELSA
Nato a Roma nel1986. Dopo aver
conseguito il diploma di Liceo
scientifico, nel 2010 si Laurea in
Tecniche Audioprotesiche, presso
l’Università degli studi di Roma “La
Sapienza”, con la votazione di 110
lode /110. Oggi svolge l’attività di Tirocinante presso
un centro acustico a Roma.
ALESSANDRO PATIERNO
Nasce nel 1984. Dopo aver conseguito
il diploma di perito elettronico e delle
telecomunicazioni, nel 2009 si laurea in
Tecniche Audioprotesiche presso
l’Università La Sapienza di Roma.
Intraprende questo percorso di studi con
particolare attenzione al panorama nazionale, per
promuovere e sostenere tematiche affrontate e applicate
all’estero. Oggi svolge l’attività di Tirocinante
presso un centro acustico a Roma.
ALESSIA CERRONI
Nata a Roma nel 1981. Dopo aver
conseguito il diploma presso il liceo
scientifico statale, nel 2009 si laurea in
Tecniche Audiometriche con votazione
110 lode/ 110 e nel 2010 si laurea in
Tecniche Audioprotesiche presso
L’Università di Roma con 110/110.
Oggi svolge l’attività di Tirocinante
presso un centro acustico a Roma.
43
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
> Lo Studio di Matteo Magnelli,
giovane neolaureato in Tecniche Audioprotesiche <
L’accoppiamento
acustico nelle
protesi BTE
e RITE
Possiamo definire l’accoppiamento acustico come:
tutta quella serie di sistemi atti a trasferire l’energia elettroacustica emessa dall’apparecchio acustico nel condotto
uditivo esterno verso l’orecchio interno.
ELEMENTI DELL’ACCOPPIAMENTO ACUSTICO
NELLE PROTESI RETROAURICOLARI BTE”
Gli elementi più comunemente utilizzati nell’accoppiamento sono la curvetta, il tubetto, la chiocciola.
La curvetta sonora modifica sensibilmente la resa acustica dell’apparecchio. Infatti il suono convogliato all’interno di un passaggio così ridotto dà origine alla distorsione in uscita dalla curvetta, creando picchi sonori
fastidiosi. Questi picchi sonori possono essere ridotti
tramite l’utilizzo di speciali filtri meccano-acustici.
Il tubetto di trasmissione fornisce il percorso tra il
ricevitore della protesi e il volume residuo del C.U.E. È
possibile migliorare la risposta in frequenza tramite l’utilizzo di allargamenti o di costrizioni del tubo di trasmissione. Ci è possibile conoscere il guadagno in decibel e la frequenza di attacco tramite queste formule:
Le chiocciole auricolari possono essere costruite in
diversi materiali, e dare grandi differenze nella risposta
in frequenza:
(Beranek 1951)
TABELLA 6.1: in questa tabella diversi tipi di filtri esistenti in commercio, (Dillon 1998)
45
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
oltre ad eliminare il problema della giusta lunghezza del
tubetto offre altri benefici: nella risposta in frequenza ci
sono meno picchi, a vantaggio di una udibilità più
omogenea. Il picco più significante è quello sui 3 kHz,
simile alla risonanza del canale uditivo aperto, inoltre la
risposta ad alta frequenza viene estesa per circa mezza
ottava. Diversamente dalle protesi retro auricolari non
esistono elementi che modifichino la risposta in frequenza dell’apparecchio acustico, che è diretta all’interno condotto uditivo.
Figura 6.9 attenuazione verificata misurando il
guadagno dei tre principali materiali delle chiocciole
auricolari, si nota la grande differenza di risposta tra
materiale acrilico e materiali siliconici.
Fondamentale è anche la lunghezza della chiocciola,
come si dimostra in figura l‘aumento di SPL nel canale
residuo occluso. Specialmente alle frequenze 125-500
Hz, una chiocciola chiusa provoca una sovramplificazione fino a +15 dB mentre all’opposto, sulle frequenze
acute, intorno ai 3000-4000 Hz, l’effetto è addirittura
superiore a -15 dB (dovuta alla mancanza di risonanza
naturale del condotto libero).
Altro aspetto importante è la ventilazione della chiocciola: in base alla frequenza possiamo notare risposte
diverse.
Figura 7.2 risposta in frequenza di una protesi RITE
(linea nera) e di una BTE con tubetti TT (linea blu)
Evidente è la minor presenza di picchi nella risposta.
MISURAZIONI IN VIVO CON APPARECCHI
ACUSTICI RETROAURICOLARI E RICEVITORE
NEL CONDOTTO
Per “misure in vivo” si intendono quelle misurazioni
atte a rilevare le caratteristiche di un apparecchio acustico quando applicato ad un essere umano per la verifica della sua resa in condizioni di utilizzo. La funzione
di questo sistema è quello di misurare la differenza tra
il livello di pressione sonora misurato a livello della MT
e quello del microfono sonda.
Figura 5.6 effetto di occlusione
con ventilazioni diverse (Dillon e Al)
OBIETTIVI DELLA SPERIMENTAZIONE
In questa sperimentazione ci prefiggiamo l’obiettivo di
mostrare curve di risposta ottenute con protesi retroauricolari BTE e RITE utilizzando diversi tipi di accoppiamento acustico e mostrando i risultati ottenuti con
esempi di casi reali.
ELEMENTI DI ACCOPPIAMENTO ACUSTICO
NELLE PROTESI CON RICEVITORE
NEL CONDOTTO RITE
Significa “receiver in the ear” (ricevitore nel condotto).
Il posizionamento del ricevitore nel condotto uditivo
46
I NUOVI PROTAGONISTI
L’AUDIOPROTESISTA
Figura 8.3a e 8.3b misurazioni REUR e REAR (a sinistra)
Figura 8.6 a e 8.6 b Curve di misurazione in vivo
REUR e REAR con apparecchi acustici modello CIC
(a sinistra) e col sistema di accoppiamento RITE
( a destra)
ottenute con apparecchio acustico BTE digitale
accoppiato con chiocciola in acrilico di lunghezza
standard. Sottraendo la REUR dalla REAR si ottiene la
REIR (a destra).
BIBLIOGRAFIA
Harvey Dillon (1998) “Hearing aids” Boomerang press
Maurizio Clerici (2006)”L’audioprotesista”
Mark C. Flynn “ Opening ears fittings: nine questions
and answers”
P.Burton & T.A Powers (2003) “ Open ear solutions”
W. Livi U. Cotrona (2006) “l’adattamento degli
apparecchi acustici” ■
Figura 8.4a e 8.4b Misurazioni REUR e REAR
(a sinistra) ottenute con apparecchio acustico BTE digitale
accoppiato con chiocciola rigida con peduncolo a punta
corta di circa 15 mm, con un canale di trasmissione di
ampiezza di circa 2 mm, e una ventilazione di 1,5 mm
di diametro. Sottraendo la REUR dalla REAR si ottiene la
REIR (a destra).
I NUOVI PROTAGONISTI
MATTEO MAGNELLI
è nato il
18/08/1986, a
Castel San Giovanni
(Pc). Dopo la maturità
liceale a Piacenza, nel
2009 ha conseguito la
laurea in Tecniche
Audioprotesiche
all’Università degli Studi
di Milano con una tesi
dal titolo
“L’accoppiamento
acustico nelle protesi retroauricolari bte e nelle protesi
con ricevitore nel condotto rite”. Nello stesso anno è
diventato membro attivo della “Societé scientifique
internationale du préreglage” (SSPIR). Dopo un breve
periodo di stage a Gennaio 2009 è stato assunto da
Audionova, con la quale lavora a Piacenza e in
provincia di Modena.
DISCUSSIONE SUI RISULTATI
Effettuando misurazioni in vivo nei casi presi in esame,
è stato ottenuto un vantaggio sensibile fornendo apparecchi acustici con ricevitore nel condotto. oppure, nei
casi in cui non era possibile utilizzare tale dispositivo, è
stato rivisto l’accoppiamento acustico utilizzato dal
paziente. Di conseguenza, sebbene le applicazioni protesiche che coinvolgono l’utilizzo di elementi creati
apposta per differenziare l’uscita dell’apparecchio acustico non vengano più adoperate frequentemente, esse
rappresentano comunque una possibilità in più per
l’audioprotesista che cerca di adattare al massimo l’apparecchio acustico secondo le necessità del paziente.
47
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
> Impianti cocleari: uno studio ha indagato
le possibilità uditive sui soggetti adulti postlinguali <
Udire
per capire,
o capire
per udire?
“Udire è il punto di partenza del fenomeno comunicativo linguistico dell’uomo che è in rapporto con l’ambiente attraverso gli organi di senso”. P. Berruecos (2003, 18).
“L’emissione vocale precede l’audizione: si vocalizza
prima di udire. L’audizione che sembra per molti una
funzione primaria nello sviluppo della parola e della lingua, non è in effetti che una tappa secondaria. La parola
comincia ad esistere prima di essere.” J. C. Lafon (1977,
40). Questi Autori danno una diversa interpretazione
della parola “udire” e di conseguenza attribuiscono
un’importanza diversa al ruolo dell’udito nel processo di
apprendimento della lingua. Nel primo caso l’udito è
considerato il punto di partenza del fenomeno comunicativo linguistico, l’imprescindibile requisito per l’acquisizione della lingua; nel secondo caso invece l’udito è
considerato come una funzione secondaria all’interno di
un complesso processo neuropsicomotorio. La parola
“udire”, anche nel campo della sordità, viene spesso
usata acriticamente dando per scontato il suo ruolo decisivo ai fini dell’apprendimento della lingua: surdus ac
deinde mutus! L’obiettivo della educazione e della ri-abilitazione del sordo profondo prima dell’avvento delle protesi acustiche era quello di vicariare l’udito con la lettura
labiale e dopo l’avvento delle protesi acustiche quello di
“ridare” l’udito”. Oggi nonostante il dibattito sia molto
più complesso e varie teorie (innatismo, costruttivismo,
connessionismo, modularismo) sostanzialmente si contrappongano circa la possibilità di insegnare o di apprendere la lingua, i protocolli abilitativi/educativi sono sempre sostanzialmente uguali. Infatti sia coloro che ritengono fondamentale l’importanza dei fattori extra-uditivi nel
processo di comprensione ed espressione linguistica, sia
coloro che ritengono che la lingua sia, in qualche modo,
innata e dominio-specifica continuano a ritenere decisivo il ruolo dell’udito e si impegnano primariamente per
il ripristino della sua funzionalità. Noi riteniamo, confortati dalla nostra esperienza e dalla nostra ricerca, che la
comprensione preceda l’espressione e che si debba tener
presente a livello teorico e operativo la differenza fra
capire, sentire e udire perché la lingua sia a livello di
comprensione che di espressione è il risultato di un processo interattivo a livello emotivo-relazionale, sensoriale,
cognitivo e neurale. Come sostiene A. Elmi (1988), un
grande educatore dei sordi, “Non si impara a udire, ma
di G. Gitti*, M. Tempestini,
S. Cicchi*, V. Paoli*
* CRO - Centro Rieducazione Ortofonica, Firenze
a percepire e la percezione non appartiene all’orecchio,
ma all’intelligenza”. C’è da sottolineare che anche nel
nostro settore pur in assenza di un vero confronto e di
un indispensabile lavoro interdisciplinare, si comincia,
da parte di alcuni, a parlare della necessità di un approccio cognitivo. Ma che cosa vuol dire cognitivo? La definizione di cognizione è difficile e la conoscenza della
conoscenza ha rappresentato e rappresenta una delle più
grandi sfide dell’uomo. Parlando di lingua, fare riferimento al cognitivo non ha senso se non si fa riferimento
alle diverse e contrastanti teorie cognitive e linguistiche
che attribuiscono un diverso ruolo alla funzione uditiva
e, a livello pratico, si continua a “seguire” un approcciomodulare dando per scontato che l’orecchio è l’organo
della parola, e che, quindi, è indispensabile utilizzare la
protesi acustica e, a maggior ragione l’impianto cocleare
per “ridare”, l’udito conditio sine qua non per “insegnare” la lingua. È ovvio quindi che l’impianto cocleare che
dà sicuramente la possibilità di udire “qualcosa” venga
considerato la soluzione del problema senza domandarsi se ciò che ode è “naturale”, utile o sufficiente per
apprendere o solo per riconoscere la lingua. Non c’è
dubbio che con l’impianto cocleare il sordo profondo
oda come è dimostrato dall’esame audiometrico, ma è, a
nostro avviso, tutto da dimostrare che tali “frammenti
fonetici uditi” siano sufficienti o più efficienti del “materiale sonoro sentito” con le protesi acustiche ai fini del-
51
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
l’apprendimento della lingua. Non c’è dubbio che con
l’impianto alcuni, pochi secondo la Cochlear (1994,
21.22) soggetti sordi profondi “sono in grado di riconoscere le parole senza ricorso alla lettura labiale”, ma ciò
avviene perché odono o perché capiscono? Il bambino,
come sostiene Rousseau, non è un adulto in miniatura,
non è un “piccolo uomo” e la sua mente non è una mente
di un adulto su scala ridotta e quindi è certo che, come
per la protesi acustica, l’impianto cocleare in un bambino abbia o possa avere risultati diversi rispetto dall’adulto. Tuttavia agli effetti dell’audizione e solo dell’audizione in quanto dovuta alle possibilità tecnologiche non
crediamo che ci siano differenze tra bambino e adulto,
ma solo fra bambino o adulto preverbale e postverbale
per un motivo molto semplice, ma determinante che
spesso non si tiene sufficientemente in considerazione:
per riconoscere bisogna conoscere. Partendo da questa
considerazione, abbiamo voluto verificare quanto l’impianto cocleare consente di udire e quindi di ripetere
parole e frasi a soggetti adulti postlinguali impiantati
presentavano i requisiti richiesti sia perché altri non frequentavano più il centro e non hanno risposto al nostro
invito. Tutti i soggetti hanno seguito, e molti di questi
seguono ancora, un trattamento di riabilitazione logopedica presso il CRO. Il campione è costituito da un
gruppo molto eterogeneo di persone che hanno un’età
che oscilla dai 21 ai 70 anni. Ad esclusione di un soggetto tutti sono italiani; tra questi abbiamo 7 lavoratori,
1 studente e 2 pensionati. Tutti i soggetti sono stati
“impiantati” monoauralmente: 8 a Firenze presso la
Clinica Audiologica di Careggi, uno a Padova e uno a
Roma. Al momento dell’applicazione dell’impianto l’intero campione presentava sordità bilaterale profonda.
Nessuno ha presentato problemi legati all’intervento
chirurgico. È interessante sottolineare che la maggior
parte di questi soggetti ha recuperato, anche se in un
secondo momento, l’utilizzo del telefono. Tra questi
però sono emersi tre pazienti che riscontrano delle difficoltà nell’uso del telefono cellulare e delle conversazioni telefoniche con persone sconosciute.
Premessa
Materiale
La parte sperimentale di questo lavoro prende spunto da
un lavoro già esistente e parzialmente riportato in Gitti e
coll. 2008. In tale lavoro erano state prese in esame le
strategie di comprensione in soggetti adulti sordi
profondi preverbali protesizzati educati oralmente e con
competenza linguistica. Dallo studio era emerso che
indizi come, prosodia, argomento, struttura grammaticale, logica della frase e attacco dell’enunciato incidono
in modo determinante (89%) nella comprensione linguistica del soggetto sordo profondo preverbale protesizzato educato oralmente e con competenza linguistica.
La nostra indagine non ha avuto come finalità quella di
fare un confronto impossibile tra i risultati dei soggetti
sordi profondi perlinguali con protesi e sordi profondi
postlinguali con impianto, ma semplicemente di verificare le possibilità uditive ai fini della comprensione di
parole e di frasi dei soggetti impiantati.
Abbiamo utilizzato lo stesso materiale del CRO già utilizzato per altre indagini (Gitti,2008) con una sola differenza, il materiale non è stato presentato attraverso un
video perché alcuni pazienti affermavano che la registrazione era fonte di disturbo, ma a voce dallo stesso
sperimentatore sempre nello stesso ambiente e, ovviamente, con la bocca schermata. A tutti i pazienti è stato
richiesto di ascoltare e subito dopo di scrivere su un’apposita scheda ciò che avevano capito.
Comprensione di parole
Questa prima parte prende in esame l’influenza che
hanno nella comprensione linguistica dei soggetti adulti sordi post-verbali impiantati i seguenti elementi:
– la prosodia
– il significato
– l’argomento
A questo scopo abbiamo presentato una lista di 20
parole tratte dal campo semantico degli alimenti.
Queste parole sono tutte trisillabiche in modo da poter
agevolmente spostare l’accento e/o scambiare di posizione le sillabe all’interno di ogni parola. Spostando
Il campione
Il campione è costituito da 10 soggetti adulti post-linguali e impiantati da almeno un anno. Il reperimento
dei soggetti non è stato semplice sia perché alcuni non
53
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
l’accento viene manipolata direttamente la prosodia
(zucchine-zùcchine), mentre scambiando le sillabe
all’interno della stessa parola (zucchine-nechizzu) viene
valutata l’importanza del solo elemento uditivo ai fini
della comprensione/discriminazione. Infatti manipolando le sillabe viene meno il significato. Le non parole
sono state “costruite” facendo attenzione che il risultato
potesse essere una non-parola possibile in italiano.
L’argomento, costituito dal campo semantico a cui
appartengono tutte le parole presentate, è stato in alcune prove anticipato e in altre no. Quindi le condizioni
proposte ai soggetti sono 5, rispettivamente:
1) Parole trisillabiche reali senza anticipazione del
campo semantico (zucchine);
2) Parole trisillabiche reali con anticipazione del
campo semantico (argomento + zucchine);
3) Parole trisillabiche reali, presentate con l’accento
spostato senza anticipazione del campo semantico
(zùcchine);
4) Parole trisillabiche reali, presentate con l’accento
spostato e con anticipazione del campo semantico
(argomento + zùcchine);
5) Non parole trisillabiche possibili, le cui sillabe sono
state scambiate di posizione all’interno delle parole
stesse in modo da formare delle non parole che
abbiano lo stesso contenuto sillabico delle parole
originali (necchizu).
Grafico 1 Medie in percentuale delle risposte esatte
date dai soggetti nelle cinque condizioni.
Legenda
Condizione 1: Necchizu
Condizione 2: Zùcchine
Condizione 3: Zucchine
Condizione 4: Zucchine + argomento
Condizione 5: Zùcchine + argomento
l’avvento della sordità. (Gitti, 2008)
L’omogeneità delle risposte aumenta invece nelle condizioni 3-4-5, dove sono state presentate parole reali.
Data la disomogeneità di risposte nella prima condizione sarebbe interessante in uno studio futuro valutare se
esiste, oltre alle diverse strategie individuali, una correlazione fra le risposte date e alcuni dati oggettivi come
la durata della deprivazione uditiva, l’età, l’eziologia
della sordità, ecc.
Tabella con i risultati delle risposte dei 10 soggetti:
La media delle risposte esatte dei soggetti, (grafico 1) è
vicina al 100% in tutte le condizioni tranne la numero
1, in cui è stata proposta una non parola (es. necchizu)
e la numero 2 in cui l’elemento manipolato era la prosodia (es. zùcchine). Crediamo interessante notare
come solo nelle condizioni 1 e 2 due soggetti hanno
dato risposte assolutamente in controtendenza ciò probabilmente è dovuto all’importanza che assumono le
strategie cognitive individuali utilizzate in modo quantitativamente diverso da ciascun individuo prima del-
Condizione 1 Condizione 2
Soggetto 1
Soggetto 2
Soggetto 3
Soggetto 4
Soggetto 5
Soggetto 6
Soggetto 7
Soggetto 8
Soggetto 9
Soggetto 10
3
2
0
6
18
1
1
12
4
3
Condizione 3
18
16
16
17
20
15
16
19
17
8
19
17
20
19
20
20
20
20
20
18
54
Condizione 4
20
20
20
19
20
20
19
20
20
18
Condizione 5
18
18
19
20
20
19
18
20
19
19
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
Più in dettaglio:
– Condizioni 1 e 2 - Tutti i soggetti danno risposte esatte quasi al 100%. In queste due condizioni sono presenti tutte le informazioni (presenza della struttura corretta della frase, logica e correttezza della frase).
– Condizione 3 - In questa condizione la struttura e la
logica della frase sono modificate; tutti i soggetti peggiorano rispetto alle due condizioni precedenti. Ciò
sembra indicare l’importanza della struttura della frase
ai fini della comprensione.
– Condizioni 4 e 5 - Quando viene modificata la logica
della frase mantenendo una struttura grammaticale corretta i soggetti hanno una percentuale di risposte esatte
più alta rispetto alla condizione precedente.
L’anticipazione dell’argomento non sembra incidere
significativamente sulle prestazioni.
– Condizioni da 6 a 13 - Nel momento in cui la struttura delle frasi è corretta ma viene inserita una nonparola possibile determinata dalla violazione della struttura fonetica o dall’inversione di sillabe, le risposte sono
assolutamente non significative dal punto di vista statistico. Abbiamo voluto però riportare ugualmente le
medie per evidenziare il fatto che le risposte sono
comunque molto basse. (grafico 2).
Le percentuali indicano una difficoltà diffusa in queste
condizioni, risultato da aspettarsi in quanto è colpito il
livello “più basso” della frase ovvero quello percettivamente meno saliente, in quanto talvolta riguarda un
solo tratto percettivo.
Comprensione della frase
Nella seconda indagine abbiamo voluto verificare quali
sono gli elementi determinanti ai fini della comprensione di una frase. Abbiamo quindi presentato ai soggetti
semplici frasi (SVC) che facevano riferimento a 3
vignette. La presentazione o meno della vignetta determinava la conoscenza o la non conoscenza dell’argomento. Abbiamo utilizzato parole semplici e sicuramente conosciute da tutti i soggetti. Il materiale è strutturato in modo da evidenziare l’importanza ai fini della
comprensione linguistica dei seguenti fattori:
– argomento,
– struttura grammaticale,
– logica della frase,
– uso di non parole.
Per quest’ultimo elemento abbiamo apportato delle
modifiche per rendere le parole non-parole; es. (caneneca), (cane-fane). Manipolando le variabili si sono
ottenute tredici condizioni di cinque frasi ciascuna:
1: frasi compiute e argomento non anticipato. Il bambino guarda i pesci;
2: frasi compiute e argomento anticipato. I genitori
sono sulla panchina;
3: frasi “mescolate”. Guarda pesci il bambino i;
4: frasi matte e argomento anticipato. La panchina è
seduta sui genitori;
5: frasi matte e argomento non anticipato. I pesci guardano il bambino;
6: frasi matte e argomento anticipato. Il nobambi mangia la mela;
7: frasi con non parole e argomento anticipato. Il strellora è appoggiato alla parete;
8: frasi con non parole e argomento anticipato. Il bambino mangia la lame;
9: frasi con non parole e argomento non anticipato. Il
rastrello è appoggiato alla tepare;
10: frasi con non parole e argomento anticipato. Il
magàzzo lava la macchina;
11: frasi con non parole e argomento anticipato. La
pàmma chiama il figlio;
12:frasi con non parole e argomento anticipato. Il
ragazzo lava la sàcchina;
13:frasi con non parole e argomento non anticipato. La
mamma chiama il nìglio;
Grafico 2 Medie in percentuale delle risposte esatte
dei soggetti nelle tredici condizioni.
Risultati
In questa seconda indagine i risultati dei soggetti sono
molto diversi in termini quantitativi; fanno eccezione le
prime condizioni (1-2-3-4-5).
Nella pagina seguente la tabella con i risultati, le medie
e le deviazioni standard delle risposte dei 10 soggetti.
55
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
Sog. 1 Sog. 2
Cond. 1
Cond. 2
Cond. 3
Cond. 4
Cond. 5
Cond. 6
Cond. 7
Cond. 8
Cond. 9
Cond. 10
Cond. 11
Cond. 12
Cond. 13
Sog. 3
Sog. 4
Sog. 5
Sog. 6
Sog. 7
Sog. 8
Sog. 9
Sog. 10
5
4
5
5
5
5
5
5
4
4
5
5
5
5
5
5
5
5
5
4
3
0
3
0
5
1
3
3
2
0
5
4
4
5
5
5
5
5
5
3
5
5
5
5
4
5
5
5
4
5
4
0
1
1
5
0
0
3
3
0
2
0
2
1
5
0
0
3
0
2
3
0
3
1
5
1
2
4
0
3
1
1
2
2
5
0
0
2
1
1
2
1
2
1
5
0
2
5
1
2
4
1
4
2
5
0
0
3
1
1
0
0
3
2
5
0
1
4
1
2
2
1
2
5
4
0
1
3
0
0
della comprensione/discriminazione. Ciò è evidenziato
dal fatto che quando vengono esclusi tutti gli indizi con
l’uso di non-parole (nechizzu), solo il 24% ha ripetuto
correttamente. A questo proposito è utile sottolineare
che il dato reale di discriminazione è, probabilmente,
minore sia perchè due soggetti hanno riferito che avevano ripetuto correttamente perché avevano intuito che
le non-parole presentate in realtà erano delle parole
reali modificate con lo spostamento delle sillabe all’interno della parola stessa sia perché, probabilmente,
sono non-parole possibili. Sarebbe interessante continuare l’indagine con l’utilizzo di non-parole impossibili. Molto probabilmente il risultato peggiorerà sensibilmente. Per quanto riguarda la comprensione della frase,
oltre alla componente semantico-lessicale gioca un
ruolo importante anche la grammatica. Tuttavia abbiamo potuto verificare che l’aspetto semantico - lessicale
è per tutti più importante della correttezza e della logica della frase (grafico 2; condizione 3). Infatti nel
momento in cui abbiamo chiesto di ripetere una frase
senza logica (guarda pesci il bambino i) nessun soggetto ha ripetuto la frase, mentre anticipando l’argomento
il 76% ha ripetuto la frase non logica (la panchina è
seduto sui genitori) (grafico 2; condizione 4-5).
Per quanto riguarda tutte le altre combinazioni, frasi con
o senza senso, con parole o non parole con argomento
anticipato o meno, ecc. (grafico 2; condizioni 6-7-8-9-
La tabella evidenzia la variabilità delle risposte dei soggetti: il soggetto n.6 ha delle risposte esatte vicine al
100% nelle prime condizioni e un effetto pavimento
nelle ultime, mentre il n.5 ha una prestazione quasi
costante in tutte le condizioni; questi due soggetti rappresentano i due estremi di un quadro estremamente
eterogeneo.
Conclusioni
Siamo consapevoli del fatto che la nostra indagine è
molto limitata e quindi non possiamo e non dobbiamo
trarre nessuna conclusione. Tuttavia la discordanza
generalizzata relativamente ai diversi parametri dell’
“operazione impianto” ci porta a supporre che gli ottimi successi generalmente ottenuti con i sordi post-linguali non siano dovuti alle metodiche riabilitative, né
esclusivamente alla efficienza dei “frammenti fonetici”
uditi con l’impianto ma alla capacità dei soggetti di utilizzare strategie cognitive e linguistiche che fungono, in
situazione di normalità, da tratto ridondante, ma che in
questa specifica situazione, sono elementi salienti e
imprescindibili. I risultati evidenziano che tali “frammenti” sono determinanti solo per ri-conoscere il materiale cognitivo e linguistico precedentemente, da udente, immagazzinato. Infatti dalla analisi dei dati risulta
chiaro che nella comprensione della singola parola la
componente semantico-lessicale è determinante ai fini
56
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
linguistica (Gitti G. 2008), se, in particolare, come ha
sostenuto O. Sterkers dell’università di Parigi in un
recente congresso internazionale l’obiettivo “è riuscire a
capire come sente realmente il paziente” crediamo che
sia giusto fare alcune considerazioni: – siamo certi che i
“frammenti fonetici” uditi con l’impianto siano sufficienti o più efficienti di quanto offerto dalla protesi acustica
ai fini della “promozione” dello sviluppo cognitivo e linguistico del sordo profondo prelinguale? – siamo certi
che agli effetti dell’apprendimento della lingua sia preferibile che il bambino sordo prelinguale sia totalmente
senziente con la protesi o minimamente e elettricamente
udente con l’impianto? I dubbi non sono solo nostri, ma
anche di tutti coloro che procedono all’applicazione dell’impianto se è vero, come è vero, che l’audizione è
garantita, ma l’apprendimento della lingua è subordinato a tanti se e a tanti ma. E allora noi pensiamo che sarebbe estremamente utile procedere a una verifica dei risultati cognitivi e linguistici su tutti (ripeto tutti) i bambini
sordi sicuramente prelinguali. Sarebbe sicuramente un
lavoro utilissimo perché dati statisticamente significativi
potrebbero aiutarci a rispondere a qualche interrogativo
e a “trovare” i fattori necessari e indispensabili al fine di
predisporre un protocollo comune di intervento affinché, aldilà delle polemiche, quello che è possibile, se è
possibile, per qualcuno sia possibile per tutti senza se e
senza ma.
10-11-12-13), i risultati sono assolutamente non confrontabili evidenziando ancora una volta che ognuno utilizza ai fini della comprensione strategie diverse (Gitti G.
2008) e in particolare usa anche una delle proprietà della
lingua, la coesione cioè la possibilità di “recuperare” il
contenuto di una frase attraverso il o i collegamenti delle
diverse componenti della stessa. I risultati sono sicuramente importanti. Al sordo postlinguale poco importa
sapere se utilizza pochissimo gli indizi uditivi, a lui interessa capire e poter fare a meno parzialmente o totalmente degli indizi labiali. Questo è possibile e tanto basta. Ma
per un bambino sordo profondo prelinguale, gli indizi
uditivi forniti dall’impianto sono sufficienti ai fini dell’apprendimento della lingua? Se, come abbiamo visto e
come, molto più autorevolmente, scrivono Quaranta e
altri (2008) “i risultati dell’IC, sebbene straordinari, sono
ancora condizionati da un elevato numero di variabili
altamente interrelate e agenti in misura differente in età
diverse”, se gli stessi ritengono che “i risultati dell’applicazione non siano prevedibile a priori”, se O. Schindler
(2001, 44) sostiene che “... l’impianto cocleare è importante per il recupero delle frequenze acute che altrimenti non verrebbero recuperate. D’altra parte una normale
protesi, pur non avendo questa caratteristica, veicola un
numero di informazioni molto superiore all’IC per lo
spettro che esercita”, se il sordo profondo protesizzato ha
la possibilità di raggiungere una adeguata competenza
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57
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
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58
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
> Pubblichiamo la seconda e ultima parte
di uno studio incentrato sulle misurazioni dei VEMPs,
raccolte al fine di poter ricavare una normativa di riferimento<
PREMESSA
Lo scopo di questo lavoro (la prima parte è stata interamente pubblicata ne “L’Audioprotesista” n.20 - gennaio
2010) è quello di valutare le modificazioni dei pattern
N1 e P1, tipiche del Complesso Bifasico Precoce dei
VEMPs, in soggetti che presentano problematiche di
natura cocleo vestibolare. Vengono utilizzato come
parametro di riferimento i valori di latenza precedentemente individuati, cercando di valutare in maniera
comparativa l’effetto dell’influenza delle diverse latenze
registrate, nelle casistiche esaminate. Lo studio è stato
condotto su 45 soggetti divisi in quattro gruppi.
Applicazioni
cliniche
dei VEMPs
PRESENTAZIONE DEI DIVERSI CASI
Tabella 1, mancano dal lato patologico, mentre sono presenti con valori di normalità dal lato sano. Ciò è correlato al fatto che lo stimolo acustico trovando un impedimento nel sistema di trasmissione dell’apparato uditivo,
non riesce a determinare un’adeguata vibrazione della
platina che in condizioni di normalità stimola direttamente il recettore sacculare. Pertanto in presenza di
ipoacusie che presentano le caratteristiche audiometriche con GAP tra via Ossea e via Aerea, l’uso dei VEMPs,
appare poco utile, se non a conferma dell’esistenza di
problemi di natura trasmissiva, facilmente evidenziabile
con l’uso di comuni test audio- impedenzometrici.
di Palmerino Talarico
Tecnico Audiometrista Laureato
PRIMO GRUPPO “Patologie Trasmissive”
In questo gruppo sono stati inseriti quei soggetti che presentavano problemi uditivi localizzati a livello dell’apparato di trasmissione del sistema uditivo, con una relativa
correlazione di quadri audiometrici che presentano una
differenza tra la via Ossea a e la via Area. La casistica è
costituita da dieci persone di cui: tre presentano una
perforazione timpanica, e quattro con otiti croniche, ed
in fine tre soggetti con otosclerosi monolaterale.
I tracciati VEMPs di questi pazienti, come si vede dalla
GRUPPO 1 “PATOLOGIE TRASMISSIVE”
Paziente
R. V.
F. A.
P. C.
L. P.
F. L.
S. T.
M. P.
B. M.
B. O.
M. C.
DESTRA
P1
15,3
ASSENTE
ASSENTE
ASSENTE
16,2
ASSENTE
ASSENTE
17
16
ASSENTE
N1
25,1
ASSENTE
ASSENTE
ASSENTE
26,4
ASSENTE
ASSENTE
25
24,5
ASSENTE
SINISTRA
P1
ASSENTE
16
15
17,2
ASSENTE
15,7
16,5
ASSENTE
ASSENTE
15,7
Perforazione Timpanica
Otiti croniche
Otosclerosi
Tabella 1 VEMPs in Paologia Trasmissiva
61
RIPRODUCIBILITA’
N1
ASSENTE
24,5
25,6
26
ASSENTE
25
26
ASSENTE
ASSENTE
25
Scarsa a Sinistra
Scarsa a Destra
Scarsa a Destra
Scarsa a Sinistra
Scarsa a Sinistra
Scarsa a Destra
Scarsa a Destra
Scarsa a Sinistra
Scarsa a Sinistra
Scarsa a Destra
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
In questi soggetti il sistema di trasmissione è inalterato
e l’onda acustica non trovando impedimenti nel sistema
di trasmissione, stimola attivamente il sacculo. Pertanto
il pattern di onda VEMPs di origine vestibolare è
costante e presente con valori di latenza che appartengono a soggetti sani. L’assenza del tracciato VEMPs, nel
soggetto B.D. potrebbe essere dovuta a con una correlazione di natura tecnica riguardante lo studio della
malattia di Meniere. Il sacculo è una struttura che automaticamente si trova a ponte tra la coclea e l’ utricolo
con i suoi canali semicircolari. Inoltre l’idrope menierico essendo localizzato a livello cocleare, tende a coinvolgere più facilmente le strutture vicine, quali il sacculo, rispetto ai canali semicircolari.
Questo fenomeno viene confermato dai casi riportati in
letteratura (DE Waele e coll. 1999) dove viene evidenziata una correlazione statistica molto significativa tra
ipoacusia percettiva menierica e alterazione VEMPs,
confermando la elevata probabilità di avere come prima
sub unità vestibolare coinvolta dall’idrope proprio il
sacculo, anche in presenza di una perfetta riflettività
calorica.
SECONDO GRUPPO “Patologia Menierica”
In questa casistica appartengono quei soggetti che presentano forme meniche caratterizzate dalla presenza di:
acufeni, vertigini, e ipoacusia fluttuante di natura cocleare con caratteristica audiomerica di Via Ossea uguale a
Via Aerea. Lo studio dei potenziali evocati mostrano una
normoconformità delle principali onde con latenze di
onda e di intervalli interpicco a livelli di normalità, confermando la presenza di recruitment di origine cocleare.
I test vestibolari confermano che anche in assenza di un
Ny la riflettività labirintica rimaneva intatta. I soggetti
esaminati sono dieci di cui: quattro con Meniere Destra,
cinque Meniere Sinistra e uno con forma Menierica
Bilaterale. Questi pazienti sono stati “etichettati” menierici in seguito ad un protocollo che prevedeva la presenza
della triade di Meniere (acufeni, vertigini, ipoacusia fluttaunte), che si presentava almeno per tre volte nell’arco
di 1 anno di osservazione clinica. I valori di latenza ottenuti nei soggetti Menierici sono uguali a quella di soggetti normali, a differenza di un solo caso dove il tracciato
VEMPs era scarsamente replicabile e pertanto non individuabile un complesso di onda N1 - P1.
GRUPPO 2 “SOGGETTI MENIERICI”
Paziente
M. T.
B. D.
A. F.
T. R.
B. M.
P. B.
B. D.
DESTRA
P1
16,2
15,8
16,2
16
15,5
15,6
ASSENTI
F. F.
R. F.
P. M.
15,4
16
15,7
N1
25,6
25
25,1
24,7
25,4
25,8
ASSENTI
SINISTRA
P1
15,7
16,7
15,4
15
15,3
16
15,7
RIPRODUCIBILITA’
N1
25,8
25
25,4
25,1
25,7
26
25,4
25,7
25,8
25,6
15,8
15,3
15,4
25,9
25,3
26
Ottima
Ottima
Ottima
Ottima
Ottima
Ottima
Ottima a Sinitra
Scarsa a Destra
Ottima
Ottima
Ottima
Soggetti Meniere DESTRA
Soggetti Meniere SINISTRA
Soggetto Meniere BILASTERALE
Tabella 2 “Soggetti Menierici”
vestibolare causata in seguito ad una infezione virale
vestibolare. I sintomi clinici sono caratterizzati: dall’areflessia del vestibolo colpito e dalla presenza di un Ny che
batte dal lato opposto a quello danneggiato, la cui intensità rimane invariata anche durante le prove caloriche.
La sintomatologia è accompagnata da violenti episodi di
vertigine rotatoria (oggettiva) ad insorgenza improvvisa
TERZO GRUPPO “Neurinite Vestibolare”:
La perdita unilaterale improvvisa della funzione vestibolare, è un sintomo molto frequente nelle cause di vertigini . Questa circostanza è denominata Neurite
Vestibolare, la relativa causa rimane sconosciuta, ma
molti autori la considerano come un segno di sofferenza
62
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
I risultati ottenuti mostrano che l’alterazione patologica
collegabile ai VEMPs consiste, o in un aumento della
latenza del Complesso Bifasico Precoce, o in una sua
assenza con scarsa replicabilità grafica. In particolare si
osserva nel caso del soggetto M. S. il picco N1 è notevolmente aumentato rispetto al valore di riferimento (precedentemente identificato), che risulta di 24,86 ms.
Una giustificazione teorica a questo fenomeno potrebbe
essere spiegata dal fatto che nella maggior parte delle
neuriti vestibolari a essere interessato è il nervo vestibolare inferiore, e con conseguente sua anomalia (Kim et
All. 2008). In letteratura alcuni autori (Chen CW et All
2000, Murofuschi et All 1996), riportano percentuali di
presenza di VEMPs rispettivamente del 66% e 88%,
indipendentemente dai risultati delle prove caloriche;
altri autori ( Heide G. et All. 1999) hanno evidenziato,
invece, come nel corso della vertigine acuta da lesione
vestibolare periferica, documentata dalla presenza dell’areflessia monolaterale alla prova calorica, i VEMPs
non sono presenti dal lato affetto. Questi ultimi sottolineano, inoltre che come nei casi in cui la prova calorica risulti nella norma i VEMPs sono presenti nel 69%
con valori di latenza sovrapponibili a quelli del gruppo
che hanno preso come riferimento.
L’utilità clinica dei VEMPS in questi casi è molto utile
nelle fasi acute delle patologie vestibolari infiammatorie
periferiche, in quanto non risultano invasivi.
della durata di vari giorni sino a due/tre settimane,
accompagnata da imponente sintomatologia neuro –
vegetativa (nausea, vomito), in assenza assoluta di sintomi a carico del sistema uditivo .
La Neurinite è stata esaminata con la prova calorica per
poter determinare il grado di riflettività dell’apparato
vestibolare. Pur essendo un test che valuta la funzione
del canale semicircolare laterale, viene considerato lo
standard essenziale per l’accertamento dei deficit vestibolari unilaterale. La metodica consiste, attraverso la
tecnica di Ferzeral – Hallpike, nell’accertare se la risposta del lato patologico è assente o diminuita rispetto a
quella ottenuta dal lato sano. L’assenza della risposta
viene definita come “AREFLESSIA”, mentre una risposta presente ma inferiore del 30% rispetto al controlaterale viene definita “IPOREFLESSIA”.
Il totale dei soggetti esaminati è di 15 persone suddivise in due gruppi in base al lato colpito. Nel sotto - gruppo A1 formato da 7 persone (4M/3F) di età compresa tra
30 e i 50 anni sono presenti casi di neurite vestibolare
con Arefelssia vestibolare destra, mentre nel sotto gruppo A2 formato da 8 persone (4M/4F) di età compresa tra i 30 e i 50 anni, è presente una forma di neurite vestibolare con Areflessia vestibolare a sinistra.
Il decorso clinico di questi pazienti è stato collegato ad
un ricovero il cui trattamento prevedeva la somministrazione di steroidi e vasodilatatori.
GRUPPO 3 “NEURITE VESTIBOLARE”
Paziente
B. R. (Ny sn)
C. L. (Ny sn)
D. S. (Ny sn)
G. L. (Ny sn)
V. M. (Ny sn)
V.D. (Ny sn)
V.A. (Ny sn)
Z.F. (Ny sn)
B.D. (Ny dx)
C.E. (Ny dx)
D.A. (Ny dx)
M.D. (Ny dx)
M.P. (Ny dx)
M.C. (Ny dx)
M.S. (Ny dx)
DESTRA
P1
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
12,2
19
11
11,8
15,44
16,7
16,7
15,44
16,2
14,9
15,3
N1
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
32,9
31,2
25
22,4
25,7
24
24,2
26,5
25,7
25,1
24,5
SINISTRA
P1
16,1
13,7
15,2
15,2
15,2
13,4
13,4
14,3
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
20
11
14,9
RIPRODUCIBILITA’
N1
23,5
24
26
24,8
25,7
25
25,4
23,7
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
ASSENTI
24,5
18,2
36,9
BLOCCO VESTIBOLARE DESTRO con presenza di Ny a sinitra
BLOCCO VESTIBOLARE SINISTRO con presenza di Ny a destra
Tabella 3 VEMPs in Neurinie Vestibolare
63
Ottima sinistra - scarsa destra
Ottima sinistra - scarsa destra
Ottima sinistra - scarsa destra
Ottima sinistra - scarsa destra
Ottima sinistra - aumentati N1 a destra
Ottima a sinistra - aumentati N1 e P1 a destra
Ottima a sinistra - diminuita P1 a destra
Ottima a sinistra - diminuita P1 a destra
Ottima a destra - scarsa a sinistra
Ottima a destra - scarsa a sinistra
Ottima a destra - scarsa a sinistra
Ottima a destra - scarsa a sinistra
Ottima a destra - aumentata P1 a sinistra
Ottima a destra - diminuita P1 e N1 a sinistra
Ottima a destra - aumentata N1
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
Tali dati permettono di affermare che nell’attivazione
dell’arco riflesso vestibolo collico alla base della genesi
dei VEMPs la componete cocleare non ricopra alcun
ruolo, dal momento che l’ipoacusia neurosensoriale
non altera l’evocazione del riflesso e la sua morfologia.
L’onda meccanica generata dall’impulso sonoro avrebbe
quindi un’azione selettiva sui recettori otolitici sacculari, stimolando la comparsa del riflesso, con la conseguente integrità del nervo vestibolare inferiore.
Da tali dati si può ipotizzare l’uso dei VEMPs nelle ipoacusie improvvise che permette di escludere il coinvolgimento del nervo vestibolare inferiore da parte della
noxa patogena.
QUARTO GRUPPO “Ipoacusia Improvvisa”
L’ipoacusia improvvisa consiste in una perdita uditiva di
natura percettiva che in alcuni casi può regredire totalmente o parzialmente, altri casi può assumere carattere
definitivo. Colpisce generalmente un lato e la sua insorgenza è a carattere improvviso. Tra le cause possono
essere incluse: infezioni virali, batteriche, disturbi circolatori, ed eventi traumatici. I soggetti esaminati sono 10
(6M/4F) di età compresa tra i 20 e i 50 anni: in sei soggetti il lato colpito era il destro, in quattro soggetti il
sinistro. I risultati hanno evidenziato una normalità
delle risposte VEMPs, con valori di latenza sostanzialmente sovrapponibili a quelle dei soggetti normali.
GRUPPO 4 “IPOACUSIA IMPROVVISA”
Paziente
B.G.
B.D.
C.L.
G.F.
T.F.
V.L.
V.S.
Z.P.
W.T.
O.M.
DESTRA
P1
16,4
15,5
16,1
14,9
14,6
16,2
16,7
15,3
15,4
15,7
N1
23
25,1
25
26,7
25,4
25,7
23,9
25,4
24,9
25
SINISTRA
P1
16,7
15,2
14,6
15,2
14,9
17
14,4
14,6
15,7
16,6
RIPRODUCIBILITA’
N1
27,5
24
24,7
26
26,3
28
25,1
26
25
26
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
OTTIMA
Ipoacusia improvvisa DESTRA
Ipoacusia improvvisa SINISTRA
Tabella 4 “Soggetti con ipoacusia improvvisa”
vista interpretativo l’assenza del Complesso Bifasico
Precoce, testimonia la presenza di una alterazione
importante a carico dell’arco vestibolo collico, senza
però permettere una estrapolazione nella sede della
lesione.
Nonostante tale limite, l’uso dei VEMPs rappresenta un
completamento diagnostico nelle patologie cocleo vestibolari, anche nei pazienti che presentano una perdita di
udito di carattere neurosensoriale.
CONCLUSIONI
La peculiarità dell?esame VEMPs consiste in una tecnica veloce, di facile esecuzione, economica, e non invasiva. Rispetto ai test tradizionali per lo lo studio della
funzionalità vestibolare risulta ben tollerato, consentendo uno studio monolaterale e nello stesso tempo selettivo per le componenti maculari e in particolare per lo
studio del nervo vestibolare inferiore. Da un punto di
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65
SCIENZA
L’AUDIOPROTESISTA
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GRAFICI
Gruppo 1 Patologie trasmissive
Gruppo 2 Soggetti manierici
Gruppo 3 Neurite vestibolare
Gruppo 4 Ipoacusia improvvisa
67
RECENSIONE
L’AUDIOPROTESISTA
> La sociologa Silvia Zambrini illustra i sintomi
di quella che giudica una nuova patologia, non fisiologica
ma legata alla disattenzione e al non ascolto <
“La nuova
sordità”
Riflessione
attorno
ai sintomi
di una società
distratta
Tra gli aspetti che delineano la società acusticamente
bombardata c’è l’avanzare
di una sordità non fisiologica, che si esprime attraverso comportamenti generalizzati di distacco e di non
ascolto. Dopo aver studiato
l’inquinamento musicale e
l’erosione degli spazi pubblici neutri sacrificati alle
logiche della produttività
economica, la sociologa Silvia Zambrini illustra i sintomi di questa nuova patologia che oltre a numerosi disagi procura incidenti sulle strade: un’indagine basata su
dati ISTAT analizza lo stato di disattenzione riconducibile all’uso delle tecnologie sonore in situazioni di transito. Quale relazione intercorre tra la distrazione in strada e il rischio di incidenti?
L’aumento di certe tipologie di sinistri induce a riflettere in merito e attraverso questo lavoro l’autrice si propone come apripista di un nuovo filone di ricerche
sociologico ambientali.
“Nell’attuale scenario acustico di ridondanza e dispersione degli infiniti stimoli sonori - spiega l’autrice emerge la possibilità di un legame tra quella che ho già
avuto modo di definire “la terza voce meccanica”, che si
esprime attraverso il suono amplificato, e uno stato di
annebbiamento mentale che attornia la collettività, causando incidenti sulle strade e all’interno degli spazi
domestici, rallentando l’apprendimento scolastico e
ostacolando il rendimento sul lavoro, dando luogo a
comportamenti generalizzati di assenza e di apatia”.
Prefazione di Roberto Barbanti, docente presso l’Universitè Paris VIII, ed appendice di Massimo Russo, docente presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
SILVIA ZAMBRINI
Silvia Zambrini è nata nel 1961 a Milano, dove ha
frequentato il Conservatorio diplomandosi in oboe.
Dopo alcuni anni di attività concertistica e orchestrale si
è laureata in Sociologia presso l'Università degli Studi
di Urbino "Carlo Bo". Nella stessa Università collabora
con l’Istituto Metodologico Economico Statistico (IMES)
nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento di
"Tecniche della ricerca sociale".
Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e
trasmissioni radiofoniche e scritto numerosi saggi sul
tema dell'ambiente e dell'inquinamento acustico
“La nuova sordità”
Riflessione attorno ai sintomi di una società distratta
Edizioni Goliardiche, Trieste 2009
Prezzo: 10 euro
69
H
e
x
x
X
DAL MONDO DEI SUONI
L’AUDIOPROTESISTA
I GEMELLI DEI TOKIO HOTEL
SOFFRONO DI PERDITA UDITIVA
nuova apparecchiatura promette una migliore prospettiva per i pazienti che in futuro saranno sottoposti a
interventi chirurgici.
Sono conosciuti in tutto il mondo come una delle pop
band più ascoltate dai i teenager e non solo. Alla guida
dei famosissimi Tokio Hotel, ci sono i due fratelli tedeschi Bill e Tom Kaulitz che sin dal primo album d’esordio “Schrai” inciso nel 2005, hanno avuto enorme successo in tutto il mondo. Ma non tutti sanno che il cantante leader, Bill e il suo gemello Tom stanno perdendo
gradualmente l’udito. In una recente intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Bild Zeitung”, i famosi gemelli rivelarono di aver sofferto di disturbi dell’udito fin
dalla nascita, ma che la condizione del loro uditi sta
peggiorando di giorno in giorno. Tom Kaulitz ha prontamente puntualizzato che i fans non hanno alcuna
responsabilità in materia, quanto piuttosto la causa va
ricercata nella musica ascoltata troppo ad alto volume.
Questa è la ragione per cui parlano sempre forte quando rilasciano le interviste.
AURICOLARI E SPORT,
UN COCKTAIL PERICOLOSO
Lettori mp3 e auricolari sono diventati ormai parte integrante dell’equipaggiamento sportivo di chi corre o fa
jogging. Ma il volume a cui si ascolta la musica mentre
si corre con gli auricolari, aggiunto a un’abbondante
sudorazione conseguente, può causare perdita di udito
e altri gravi disturbi dell’orecchio. Secondo gli specialisti dell’Istituto messicano di sicurezza sociale, 4 ragazzi
su 10 con problemi di udito
ascoltavano regolarmente il
loro lettore mp3 con gli
auricolari mentre praticavano sport. L’eccellente a qualità dei nuovi lettori mp3
che non distorcono il suono
nemmeno ad altissimo volume, inducono gli utenti ad
alzarlo fino a livelli di grande rischio. Portando l’uso
delle cuffiette mentre si fa
sport, aumenta anche la
probabilità di contrarre
delle infezioni dell’orecchio.
La temperatura del corpo infatti aumenta quando si fa
sport e il sudore rimane nelle orecchie per mancanza di
ventilazione, facendo sì che batteri e funghi possano
proliferare. Ciò può provocare forti otiti che se non trattate bene possono portare alla perdita di udito.
REALTÀ VIRTUALE PER
I CHIRURGHI DELL’ORECCHIO
IPOACUSIA, NEGLI USA
I BAMBINI ISPANICI I PIÙ COLPITI
Alcuni scienziati danesi hanno sviluppato un nuovo
avanzato simulatore in 3D che rende più facile praticare delicati interventi nell’orecchio medio. Per poter
accedere all’orecchio medio o a quello interno un chirurgo deve trapanare l’osso della tempia del paziente. Si
tratta di un intervento delicato a causa del rischio di
danneggiare la forte concentrazione di nervi e vasi sanguigni, presenti in quella zona, causando un danno permanente al paziente. “The visible ear simulator” (simulatore visibile dell’orecchio) sviluppato dall’ospedale
nazionale danese e dall’istituto “Alexandra” di Copenhagen offre una nuova risposta a questa sfida. Il
simulatore prepara il chirurgo alla difficile operazione
fornendo una realistica interpretazione visiva dell’orecchio e una realistica simulazione dell’intervento.
Durante i test del nuovo simulatore 3D al “National
Hospital” di Copenhagen il risultato è stato positivo e la
Uno studio effettuato da una rivista scientifica americana ha stabilito che la maggior parte dei bambini americani affetti da problemi congeniti di perdita di udito,
sono di origine ispanica, o comunque provengono da
famiglie meno abbienti. La rivista ha altresì evidenziato
come questo disturbo congenito venga diagnosticato
solo dopo i 3 anni, decisamente troppo tardi per iniziare un trattamento efficace. Gli autori hanno quindi sottolineato la necessità di un sistema unificato di raccolta
di dati sanitari regionali e
nazionali degli Stati Uniti.
Questa raccolta dovrebbe
essere standardizzata e comprendere un registro nazionale di screening neonatale
per la perdita dell’udito.
71
ee
SCHEDEPRODOTTO
L’AUDIOPROTESISTA
vocali con cui poter creare una anamnesi per ciascun
apparecchio acustico controllato.
Info: www.labat.it - [email protected].
Grande richiesta del “Kit Medici”
Phonak da parte dei Centri acustici
Nell’ambito della campagna informativa sulle tematiche
dell’udito per operatori medico-sanitari, Phonak ha realizzato e distribuito, attraverso i propri clienti, il primo
Kit specifico, composto da: brochure sulle tematiche
generali dell’udito; audiometro portatile; estratto di
recenti studi scientifici Phonak sull’impatto sociale dell’ipoacusia; poster Hear the World per studio medico;
cartello scrivania “guida ai suoni”; dummie di prodotto;
cd demo suoni. Il kit è stato distribuito a medici di
base, farmacie, medici specialisti ed è disponibile presso Phonak. Resound Alera: spesso i legami più forti non
si notano. Resound presenta Alera, che offre tutti i vantaggi di un fitting completamente wireless. Le connessioni sono chiare e affidabili a dispositivi quali la televisione e il telefono cellulare, senza cavi o ulteriori accessori scomodi da indossare. È garantita, inoltre, una
migliore esperienza del suono surround.
Piccolo. Pronto. Zip.
Novità in casa Phonak
Audèo ZIP, l’ultimo nato nell’innovativa famiglia di
soluzioni acustiche Audèo, è immediatamente pronto
all’uso, ergonomico e discreto all’interno del condotto
uditivo. Oltre alle minuscole dimensioni, Audéo ZIP è
dotato della migliore tecnologia e design oggi disponibili, ed è ideale per chi non ha mai indossato un apparecchio acustico. Sicuro, quasi invisibile e confortevole
quando indossato, Audéo ZIP è cosi piccolo che si adatta facilmente all’87% delle orecchie anche grazie ai
nuovi materiali ipoallergenici. Studiato per adattarsi
perfettamente ai movimenti della mandibola, ad esempio quando si parla o si mastica, assicura cosi’ il massimo comfort a chi lo indossa.
Amplifon, vivere da
protagonista i suoni della vita
Crai, l’innovazione si fa sentire
Un piccolo “viaggio” dentro i nuovi apparecchi acustici e
la nuova tecnologia wireless Unifi™ e smartFocus di Crai.
PASSPORT: fornisce una combinazione di innovazioni
rivoluzionarie e funzionalità collaudate. Queste tecnologie non solo offrono una qualità del suono perfetta,
ma lavorano insieme per combinare l’ascolto personalizzato con la capacità di comunicare. SHIFT: tecnologie all’avanguardia e funzionalità sofisticate insieme in
un 10A CRT (ricevitore nel condotto) ultracompatto,
permetterà di soddisfare le preferenze estetiche degli
utenti. LATITUDE: facile da usare e da indossare,
moderno e tecnologico. Tre linee di prodotti e quattro
nuovi modelli. TECNOLOGIA Unifi™: il sistema wireless Unifi™ è in grado di consentire la connessione
semplificata e automatica fra gli apparecchi acustici
senza bisogno di ulteriori accessori. TECNOLOGIA
SmartFocus™: offre all’utente un controllo senza precedenti sulla propria esperienza di ascolto e regolazioni in
tempo reale grazie alla possibilità di gestire autonomamente la combinazione di quattro parametri adattivi.
La nuova linea Pure™, disponibile in tutti i centri
Amplifon, è stata pensata per soddisfare tutte le esigenze nelle diverse situazioni della vita quotidiana, garantendo ottime prestazioni e facilità di gestione. Offre la
massima discrezione e racchiude al suo interno le più
sofisticate tecnologie grazie alla Best Sound Technology,
che comprende:
- Sentire meglio. Speech Focus.
- Direzionalità microfonica con selezione automatica
della direttività.
- Suono confortevole. Feedback Stopper.
- Cancellazione del feedback.
- Individualità. SoundLearning 2.0
- Memorizzazione e riproduzione automatica delle
migliori condizioni di ascolto.
È disponibile nella gamma completa: 101 (6 canali),
301 (8 canali), 501 (12 canali), 701 (16 canali).
Resound Alera: spesso i legami
più forti non si notano
Da Labat uno strumento
innovativo per gli audioprotesisti
Resound presenta Alera, che offre tutti i vantaggi di un
fitting completamente wireless. Le connessioni sono
chiare e affidabili a dispositivi quali la televisione e il
telefono cellulare, senza cavi o ulteriori accessori scomodi da indossare. È garantita, inoltre, una migliore
esperienza del suono surround. ReSound Alera è stato
progettato accuratamente per fornire prestazioni superbe in una forma contenuta, assicurando la protezione
dall’umidità e dagli agenti esterni. ReSound Alera non
richiede alcun tipo di cavo. Non si dovranno indossare
dispositivi scomodi o ingombranti, con la certezza di
avere connessioni stabili che garantiscono performance
eccezionali. Il nuovo chip per apparecchi acustici,
ReSound RangeTM, è dotato di funzionalità che consente una qualità del suono senza pari.
Si chiama EarLab ed è un innovativo kit per la manutenzione e la pulizia delle protesi acustiche. EarLab è un
laboratorio da banco, con un design ultramoderno e un
contenuto tecnologico d’avanguardia. È dotato di tutti
gli strumenti indispensabili per un’accurata pulizia e
una rapida manutenzione: la vaschetta a ultrasuoni per
la frantumazione del cerume, l’imbuto utilizzabile come
camera da vuoto per l’estrazione dell’umidità, le siringhe per l’aspirazione e il soffio dell’aria, il misuratore di
consumo pila della protesi, la sorgente luminosa per
lavorare facilmente, la piccola camera anecoica per
ascoltare due protesi e confrontarle fra loro. C’è anche
un utilissimo optional: uno strumento per appunti
73
news
L’AUDIOPROTESISTA
A Pescara il II
Forum Abruzzese
sulla Sordità
Si è svolto a Pescara, il 17 aprile scorso, il Secondo Forum Abruzzese sulla
Sordità, organizzato a Pescara con il
patrocinio della Fia (Federazione italiana Audioprotesisti), del ministero
della Salute e delle istituzioni locali.
L’Abruzzo conferma la sua sensibilità
nella lotta ai disturbi uditivi, ribadendo l’attenzione verso quella che sta
diventando a poco a poco una piaga
sociale. Sono intervenuti i maggiori
esperti in campo medico e sociale,
come Carlo Giordano, direttore della
I° cattedra Orl dell’Università degli
Studi di Torino e Adelchi Croce, primario Orl della Clinica universitaria
dell’ospedale di Chieti. Il Forum è
stato soprattutto l’occasione per presentare il Manifesto Abruzzese di
Prevenzione. «In Italia come nel resto
d’Europa - ha sottolineato il professor
Giordano - la sordità è un fenomeno
molto rilevante eppure è completamente sottostimato”. Sulla stessa linea
il segretario nazionale dell’Anap,
Corrado Canovi, che ha posto l’accento sui passi in avanti compiuti dalla
p ro f e s s i o n e
grazie soprattutto alla formazione universitaria e al
progresso tecnologico.
Soddisfazione
è stata espressa da Mauro Menzietti,
direttore della rivista L’Audioprotesista
e organizzatore dell’evento: “Della sor-
dità, delle sue cause e soprattutto della
sua prevenzione non si parla ancora
abbastanza eppure una corretta informazione è fondamentale per proteggere una funzione così importante per la
nostra vita quotidiana”.
Phonak Academy
2010 - Congresso
Internazionale
a Milano
Phonak Academy, il programma di
corsi di formazione ed aggiornamento
professionale Phonak, accreditato
ECM, si arricchisce di iniziative e
novità. Eccole in sintesi:
- corsi di 1 giornata dedicati all’approfondimento pediatrico, anche con
la presenza di un medico specialista e
di una logopedista in qualità di relatori.
I corsi si svolgono in sede
Phonak a Milano.
- Corsi di 2 giornate
dedicate al fitting applicativo, a Bologna, Roma,
Palermo e Milano.
- Corsi in Svizzera nella
nuova sede Phonak a
Zurigo e nella sede della
Phonak Communication
a Berna dove vengono realizzati i sistemi FM, wireless e di protezione professionale dell’udito.
- Congresso Internazio-
news
75
nale Phonak “Metodiche e Tecnologie
per la diagnosi ed il trattamento della
sordità nel bambino e nell’adulto”.
Il congresso si articolerà in due giornate per permettere una disamina
approfondita negli approcci diagnostici e terapeutici sia in campo pediatrico
che nella popolazione adulta. Interverranno relatori di rilievo internazionale e nazionale e sarà disponibile la
traduzione simultanea per i partecipanti.
Info: www.phonakacademy.it
[email protected].
news
L’AUDIOPROTESISTA
Campagna Phonak
Labat apre in
Junior 2010, India, per ascoltare
“Grandi soluzioni
i nuovi mercati
per piccole
orecchie”
È ormai giunta alla terza edizione l’iniziativa di Phonak che, in collaborazione con i migliori centri acustici, si è
fatta carico delle molteplici istanze
giunte dalla classe medica per promuovere una vantaggiosa iniziativa
riservata esclusivamente ai bambini e
ai ragazzi ipoacusici. L’iniziativa ha l’obiettivo di facilitare l’applicazione
pediatrica con strumenti acustici altamente innovativi e consiste nell’agevolare l’acquisto degli apparecchi acustici Naida IX, Naida V , Nios V e/o di un
sistema completo Inspiro Dynamic
FM ad un prezzo estremamente conveniente. Ai centri acustici che aderiscono all’iniziativa verrà distribuito il
kit punto vendita formato da cartello
da banco con leaflet e lettere personalizzabili per informare famiglie e medici. Come per le edizioni precedenti ,
Phonak prevede di inviare alla classe
medica l’elenco dei centri acustici che
hanno aderito all’iniziativa, a livello
nazionale. “Grandi Soluzioni per
Piccole Orecchie” continua fino al 31
marzo 2011.
Per essere presente in un mercato
potenzialmente enorme, caratterizzato
da una crescita costante, Labat ha
inaugurato il 1 febbraio 2010 la propria controllata Labat Asia, con sede a
Chandigarh, in India.
Sotto la guida del General Manager
Tarlochan Dev, coadiuvato da uno staff
composto da giovani ingeneri indiani,
Labat Asia nasce per fornire supporto
e assistenza tecnica ai numerosi clienti
che in India già utilizzano gli innovativi strumenti per l’audiologia prodotti
da Labat.
Si occupa inoltre dei corsi di formazione per gli operatori e dell’ampliamento dell’attività commerciale, con l’obiettivo di allargare progressivamente
la propria influenza su tutto il continente asiatico. E non solo, vista la continua ricerca di nuovi distributori che
caratterizza l’operato della Casa
madre.
Anche per questo Labat ha aumentato
il suo investimento in strumenti di
comunicazione, con nuove brochure
di prodotto e con un nuovo sito, che
sarà on-line tra brevissimo tempo.
Questi materiali cartacei saranno
disponibili presso lo stand dell’azienda
al Congresso SIO, dal 19 al 22 maggio
a Riccione, e al Congresso NHS a
Cernobbio, dall’8 al 10 giugno.
Info: www.labat.it
[email protected]
www.labatasia.com
[email protected].
news
76
Widex, un mix
innovativo di
“tecnologia verde”
La nuova sede centrale di Widex A/S
sta sorgendo a nord di Copenaghen.
L’edificio coprirà un’area di 37.000mq
e l’inaugurazione della struttura è prevista per il 2010. Si tratta di un esempio unico di architettura ad elevata
compatibilità ambientale, che grazie a
soluzioni tecnologiche innovative e
rispettose dell’ambiente raggiunge
l’ambizioso obiettivo dell’impatto zero
in termini di emissioni di CO2.
Verso un’azienda a zero emissioni di
CO2
Il sistema di riscaldamento geotermico
“Aquifer Thermal Energy Storage”
(ATES), il primo di questo tipo in
Danimarca, consentirà una riduzione
del 70% delle emissioni di CO2 e sarà
il fiore all’occhiello dell’intero edificio.
A questa soluzione innovativa si
affiancheranno tecnologie più “classiche”, ma comunque rispettose dell’ambiente, come il solare e l’eolico.
Infatti, Widex sta valutando la possibilità di installare nei pressi della nuova
sede anche una pala eolica, che garantirebbe una resa di 3,4 milioni di kWh
l’anno permettendo all’azienda di
immettere nella rete elettrica locale il
surplus energetico non utilizzato.
Creare la nuova Sede Centrale Widex
secondo criteri di sostenibilità
ambientale è in linea con la cultura
dell’innovazione che da sempre caratterizza l’azienda. Come afferma Jan
Tøpholm (Presidente e CEO di
Widex): «In quanto rappresentanti di
un settore hi-tech abbiamo l’obbligo di
aiutare la società ad affrontare le sfide
ambientali che la investono».
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
TECNOLOGIA: L’APPARECCHIO ACUSTICO
COME SINTETIZZATORE MUSICALE - PARTE III Dopo aver descritto le caratteristiche hardware
della serie mind440 descriviamone le caratteristiche “software”
insieme ad un sottofondo acustico a banda larga di
basso livello. E’ possibile accedere a questi programmi
premendo un semplice bottone oppure attraverso il
telecomando.
Scopo del programma ZEN è di fornire un suono rilassante di sottofondo così che le persone adulte (con
un’età superiore ai 21 anni) lo possano utilizzare per
rilassarsi, in particolare quando ascoltare i suoni
ambientali e/o un discorso non sia considerato di fondamentale importanza. Lo ZEN può essere considerato
come una fonte musicale alternativa, conveniente e
discreta per le persone con perdita uditiva che utilizzano musica calmante esterna per il rilassamento, o per
coloro che desiderano usufruire di un sottofondo musicale mentre si godono passatempi rilassanti come leggere, cucire, cucinare,ecc.
Come anticipato nei numeri precedenti, Widex Zen è
un programma di ascolto implementato da Widex nei
propri apparecchi acustici Serie 440. Questo programma genera una musica basata su un algoritmo frattale
brevettato. Le fasi in cui il generatore “crea” musica frattale sono tre. Nella prima, una sequenza numerica
“casuale” viene generata dal generatore frattale. Nella
seconda, a ciascuno di questi numeri sono assegnati
l’altezza, il tempo ed l’intensità basata su regole predefinite. Nella terza ed ultima fase, i 12 generatori musicali decodificano ed emettono la melodia desiderata.
Dopo la loro generazione, è possibile prevedere l’emissione di questi suoni contemporaneamente ai suoni
esterni amplificati.
La musica generata è composta da note tonali con qualità nel complesso armoniose e corali. Questi toni sono
generati sulla base di regole predefinite che gli ingegneri Widex hanno sviluppato sulla base della conoscenza
delle caratteristiche tipiche della musica rilassante.
L’uso dei frattali produce toni che non si ripetono, ciò
assicura la novità dei suoni generati e tiene conto dei
suoni esteticamente gradevoli.
Ci sono cinque stili o modelli Zen predefiniti ognuno
con una combinazione unica di toni, timbri e intensità
basate sulla perdita di udito in-situ della persona che
indossa l’apparecchio acustico.
Comunque, volume, timbro e ritmo di ogni stile può
essere ulteriormente modificato al fine di produrre il
suono più desiderabile (o rilassante) possibile per il
soggetto interessato. Grazie alla potenza di elaborazione
della piattaforma Dual-ISP, il livello dei toni Zen si
modifica automaticamente per essere al di sopra dei
suoni ambientali circostanti. La melodia Zen può essere ascoltata sia con le amplificazioni convenzionali attive o in modo separato, cioè con i microfoni dell’apparecchio acustico spenti. Inoltre, può essere suonata
Studi clinici sull’efficacia
dei nuovi strumenti acustici
I benefici che i toni Zen sono in grado di apportare al
rilassamento e alla concentrazione sono stati valutati
utilizzando un apparecchio acustico retroauricolare
mind440 micro (M4-m).
Allo studio hanno partecipato 14 adulti con un’età
variabile dai 61 agli 87 anni, con perdite d’udito leggere o moderatamente severe. Ai soggetti sono stati applicati, monoauralmente, dei tappi di gommapiuma nell’orecchio da loro scelto. L’applicazione è avvenuta
secondo la procedura standard (Es. Sensogramma ed
esito del test).
L’apparecchio è stato utilizzato con impostazioni predefinite, ed è stato possibile verificare l’applicazione esaminando la curva di frequenza dei risultati ottenuti e le
soglie simulate, per stabilire udibilità e comfort. Tutti i
test sono stati condotti in una sala di registrazione delle
dimensioni di 10X10X6 piedi.
77
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
La figura 4 mostra la frequenza con cui si è presentata
una particolare valutazione, e la valutazione media soggettiva di ogni stile Zen fornita in risposta alla domanda:
“Consideri questa musica un sottofondo di ascolto rilassante?”. La maggior parte dei soggetti ha risposto con 1
(molto rilassante) o 2 (in qualche modo rilassante) a
tutti i programmi Zen. Su 14 partecipanti, 8 hanno valutato lo stile Zen Corallo molto rilassante. Dopo un ulteriore messa a punto, 12 dei 14 soggetti hanno giudicato
il proprio stile Zen rilassante. Questo ha confermato l’ipotesi che gli stili Zen hanno effettivamente la capacità
di offrire un sottofondo rilassante all’ascolto per la maggior parte dei portatori di apparecchi acustici.
Ai soggetti è stato poi richiesto di descrivere le loro
emozioni cerchiando gli aggettivi che le descrivevano
nel modo più appropriato, tali aggettivi erano presenti
su una lista fornita loro precedentemente.
La lista era composta da 24 parole raggruppate in 4 categorie: rilassante (10 parole), recante sollievo (6 parole),
neutrale (2 parole) e negativo (6 parole). Il numero di
aggettivi selezionati dai soggetti è stato calcolato nel
modo seguente: se, ad esempio, un soggetto ha selezionato gli aggettivi “rilassante” e “calmo” per descrivere
uno stile Zen, nella categoria “rilassante” è stata conteggiata una sola parola (in quanto “rilassante” e “calmo”
appartengono alla stessa categoria). Questo metodo di
analisi ha minimizzato la predisposizione ad un numero
irregolare di descrizioni appartenenti ad ogni categoria.
Inoltre, si è dovuto tener conto del fatto che i soggetti
I soggetti hanno testato 4 diversi stili Zen. Le caratteristiche acustiche degli stili sono descritti nella Tabella 1.
Tabella 1 Caratteristiche acustiche stili ZEN.
Ogni stile Zen è stato fatto ascoltare per 10 - 15 secondi, o per il tempo necessario ai soggetti per essere in
grado di dare un giudizio. Inizialmente, è stato richiesto loro di descrivere le emozioni che associavano ad
ogni stile Zen (vedi descrizione sottostante). Poi è stato
chiesto loro di rispondere alla domanda : “Consideri
questa musica un sottofondo di ascolto rilassante?”. I
soggetti interessati dovevano rispondere utilizzando
una scala di risposte che andava da 1 a 5 punti: 1 indicava “molto rilassante”, mentre 5 “molto fastidioso”.
Subito dopo, i soggetti hanno messo a punto sia il timbro che il ritmo del loro stile Zen preferito per ottimizzare ulteriormente il suono musicale.
FIGURA 4 Il numero di oggetti che riportano un
particolare indice per la domanda “Questa musica
fornisce un ascolto rilassante?” - per ciascuno Stile Zen.
La media delle risposte è connessa con le linee
tratteggiate, con una rappresentazione molto rilassante e
due “piuttosto rilassanti”.
FIGURA 5 Casi in cui almeno un aggettivo è stato
selezionato in una categoria
78
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
blocco 10x10, cominciando con 00 e avanzando in
sequenza fino a 99. Lo stesso esercizio di concentrazione è stata ripetuto sia con il solo microfono dell’apparecchio acustico accesso e lo Zen spento, sia con lo Zen
acceso. Tali condizioni sono state ripetute sia in condizioni di calma e silenzio sia in presenza di rumore a
banda larga (50 dB SPL).
I risultati sono stati simili, ma si nota come siano stati
identificati più numeri quando lo Zen era attivo che
non quando fosse spento. I soggetti si sono dimostrati
pertanto più attenti quando i toni Zen erano accesi. Un
t-test ha dimostrato che le differenze di esecuzione con
lo Zen acceso e spento sono state statisticamente significative soltanto dopo 250 s ( t=2.96 P<0.01).
avrebbero potuto descrivere lo stile Zen in questione utilizzando più di una categoria. Per esempio, lo Zen
Corallo sarebbe potuto essere descritto da un soggetto
sia come “rilassante”, sia come “recante sollievo”.
La figura 5 mostra come lo Zen Corallo sia stato definito rilassante da tutti e 14 i soggetti. Lo stile Zen Lavanda
è stato descritto più frequentemente come “recante sollievo” che non come rilassante. Tale risultato potrebbe
essere dovuto al ritmo più veloce utilizzato nello Zen
Lavanda. Inoltre, è interessante notare come lo stile Zen
ottimizzato individualmente non è stato descritto come
rilassante tanto quanto il Corallo; è stato invece descritto come “recante sollievo” più spesso dello Zen Corallo.
In totale, 11 partecipanti hanno completato la valutazione per determinare se lo stile Zen ottimizzato individualmente possa realmente aiutare nella concentrazione. I soggetti hanno completato un esercizio di concentrazione durante il quale è stato loro chiesto di eliminare più numeri possibili in un tempo di 5 minuti da un
Conclusioni
Lo studio ha chiaramente dimostrato la natura rilassante dei programmi Zen e la sua potenziale utilità nel fornire un sottofondo rilassante per coloro che lo indossano. Quindi, potrebbe essere una fonte alternativa di
suono discreta e conveniente per adulti che indossano
apparecchi acustici e che stanno utilizzando, o che
hanno intenzione di utilizzare, musica armonica per
rilassarsi. Questo potrebbe fornire un valore aggiunto ai
servizi prestati, migliorando ulteriormente la qualità di
vita dei portatori di apparecchi acustici Widex 440. I
professionisti dell’udito dovrebbero guidare i loro clienti all’utilizzo di questo strumento, affinché gli utenti
possano trarne i giusti vantaggi.
Tratto da un articolo di Francis Kuk PhD (Director
of Audiology at Widex Office of Research in Clinical
Amplification (ORCA) e Heidi Peeters, MA (research
audiologist at ORCA) apparso su “Hearing Review” (2008).
Per bibliografia completa contattare Angela Brusco
(Product Specialist Widex Italia S.p.A.):
[email protected]
FIGURA 6 Il numero medio di obiettivi (linee scure)
raggiunti nel corso di 5 minuti sulla griglia di prova della
concentrazione per il programma Base (Rosso) e il
programma Zen(Blu). Le linee tratteggiate sono i risultati
dei singoli soggetti.
79
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
BC DIRECT, L’INNOVATIVO SISTEMA
DI FITTING DI COCHLEAR PER BAHA®
di Giada Buzzoni, Clinical Technical Specialist, Cochlear Italia
coclea possono essere presi in considerazione nell’elaborazione della strategia di amplificazione.
L’ultima generazione dei processori Baha® (Cochlear
Baha BP100) permette la misurazione delle soglie per
via ossea direttamente mediante il processore stesso. Il
fitting del BP100 viene effettuato utilizzando i dati raccolti durante una valutazione audiometrica, in particolare le soglie per via ossea del paziente. Per il Baha, la
soglia VO determina il grado di forza richiesta per far
arrivare il suono alla cochlea e per compensare l’eventuale perdita neurosensoriale (la componente trasmissiva non è presa in considerazione poichè Baha bypassa
l’orecchio esterno e medio). Ad ogni data frequenza, il
grado di forza richiesta per assicurare l’udibilità è determinato dalla soglia VO del paziente convertito in valore DBC. Nel processo di fitting, il calcolo della soglia
ossea desiderata è effettuato dal Cochlear Baha Fitting
Software che sfrutta algoritmi sviluppati da Cochlear.
Nella maggior parte dei casi la relazione tra soglie VO e
valori DBC mantiene un grado di certezza elevato.
Analizzando però i dati in alcuni studi pubblicati,
emerge che vi è un alto grado di variabilità tra le soglie
VO e i valori DBC. Data questa variabilità c’è la necessità di confermare i valori DBC o fornire nuovi valori
basati sui dati audiometrici del paziente.
BC Direct è una nuova tecnologia di fitting sviluppata
da Cochlear per fornire una misurazione più accurata
delle soglie ossee e migliorare così le performance di
Baha. In particolare, BC Direct migliora la predicibilità
dei risultati rimuovendo l’area di “ambiguità” del fitting
di Baha misurando direttamente l’effettiva trasmissione
del suono dal processore Baha alla coclea. BC Direct
consente di effettuare una misurazione dei suoni come
una sorta di audiometria tonale in cui il paziente percepisce i suoni attraverso il processore Baha. Cosicchè il
guadagno e l’output prescritti sono basati sulle reali
soglie ossee del paziente invece che presunte attraverso
una audiometria tonale tradizionale. Ciò permette un
fitting più accurato che consente al paziente di adattarsi ai nuovi suoni più facilmente e di ottenere migliori
perfomance di ascolto.
Una limitazione importante quando si misura la via
ossea (VO) del paziente mediante l’audiometro è che la
trasmissione delle vibrazioni sonore deve passare attraverso la cute alla coclea nell’osso temporale. Inoltre, nel
caso di SSD™(Single Sided Deafness), le vibrazioni
devono passare oltre e raggiungere la coclea controlaterale. Questa trasmissione attraverso la cute e le ossa
porta ad una variabilità notevole nel fitting del Baha e,
se non gestita nel modo opportuno, può portare il
paziente ad ottenere dei benefici inferiori al potenziale.
La soluzione è generare segnali test dal processore Baha
e trasmetterli alla coclea direttamente mediante l’impianto osteointegrato. Questo approccio è chiamato
Direct Bone Conduction (DBC)1.
La conduzione ossea diretta ha due vantaggi. Primo,
garantisce un trasferimento più efficace dell’energia
sonora alla coclea rispetto ai tradizionali dispostivi a
conuzione ossea. Secondo, la variabilità causata dallo
spessore della pelle e dalla distanza dell’impianto dalla
Misurare la conduzione ossea diretta
mediante BC Direct
I valori di soglia ossea diretta che si ottengono mediante questo test rappresentano la base per il calcolo del
guadagno richiesto per compensare la perdita uditiva
del paziente. Il Baha Fitting Software consente un’accurata impostazione di questi valori (figura 1) per poterli
utilizzare nel processo di fitting.
Toni puri a differenti intensità (dB HL) e frequenze
1. Hakansson, Tjellstrom, Rosenhall, Hearing thresholds with direct bone conduction. Scandinavian audiology, 1984.
80
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
FIGURA 1
si tiene premuto il tasto o la barra.
4 Per cambiare i livelli di output del tono emesso, utilizzare le frecce su e giù della tastiera o il cursore del
mouse in step di 5 dB.
5 L’ultimo livello presentato e percepito ad ogni frequenza è considerato come la soglia BC Direct e verrà
utilizzata nella programmazione del processore.
I test comparativi effettuati su 20 pazienti tra i valori BC
Direct e le risposte delle vie ossee mascherate e non
mascherate hanno mostrato degli aspetti interessanti: in
media i valori misurati con BC Direct erano migliori di
circa 5-10 dB rispetto alle soglie mascherate delle orecchie testate dei pazienti. Questa variazione va oltre i
margini accettabili di errore di +/- 5 dB. Tutto ciò porta
alla conclusione che quando il Baha è posizionato nell’orecchio peggiore è possibile che la coclea controlaterale risponda durante la BC Direct. Quando si selezionano le soglie per determinare il livello di amplificazione richiesto, le soglie non mascherate dovrebbero essere preferite a quelle mascherate. La BC Direct è uno
strumento utile per determinare precisamente le soglie
ossee dei pazienti. Benchè in media ci dovrebbe essere
una buona correlazione tra valori predetti e valori misurati, vi sono alcune categorie di pazienti per cui la BC
direct è particolarmente importante:
1 pazienti con soglie VO asimmetriche;
2 pazienti con SSD e ampia attenuazione transuranica;
3 pazienti con posizionamento dell’impianto non ottimale;
4 variabilità nel trasferimento del suono attraverso la
pelle (eg: con softband o archetto).
Data la complessità che presenta correggere l’audiogramma a confronto con la semplicità e velocità della
BC Direct, quest’ultima fornisce un metodo comprovato per compensare la variabilità di ogni paziente Baha
(figura 2).
(KHz) sono presentati attraverso il processore per consentire la misurazione accurata delle soglie ossee dirette (DBC) del paziente. La procedura è simile a quella
della classica audiometria tonale, per evitare che altri
suoni mascherino il tono test è consigliabile ammutolire il microfono del processore (mediante un tasto nella
funzione BC Direct del fitting software).
BC Direct offre tre vantaggi sostanziali rispetto ai metodi audiometrici tradizionali. Primo, elimina la variabilità del posizionamento del vibratore e dello spessore
della pelle. Secondo, elimina la necessità di mascheramento grazie alla possibilità di ottenere i suoni più lievi
udibili mediante il processore Baha. Terzo, non è richiesto nessun equipaggiamento extra oltre al BP100 e al
Fitting Software. Nella maggior parte dei casi è sufficente misurare le frequenze principali (500, 1000, 2000,
4000 Hz) in pochi minuti.
5 semplici passi per effettuare
la BC Direct.
1 Cliccare sul tasto Microfono nel Fitting Software per
ammutolirlo. Se il paziente indossa il Baha bilaterale, spegnere il processore dell’altro orecchio.
2 Selezionare un punto di inizio della misurazione a
20 dB sopra la soglia VO del paziente. Suggeriamo
di iniziare a 1000 Hz o laddove il paziente ha la
soglia migliore.
3 Presentare un tono puro al paziente cliccando sul
tasto con la nota musicale o più semplicemente premendo la barra spaziatrice. Il tono continua finchè
FIGURA 2
81
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
CONOSCERE GLI AUSILI D’ASCOLTO
PER I PORTATORI DI IMPIANTO COCLEARE
Massimo Spadola Bisetti - Audiologo e Foniatra
S.C. Otorinolaringoiatria - Audiologia e Foniatria U. A.O.U. San Giovanni Battista di Torino
La possibilità di disporre nel processore di un ingresso
con cavo a jack da 3,5 mm, eventualmente corredabile
con adattatori a micro-jack da 2,5 mm ed a jack audio
6,35 mm consente di collegarsi a molti apparati di uso
comune: lettori di CD e riproduttori MP3 principalmente, ma non solo (fig. 1). Trattandosi, infatti, della più diffusa connessione delle cuffie e cuffiette audio può essere
usato per collegarsi a PC, riproduttori DVD, ricevitori
per traduzione simultanea, poltrone in sale congressi,
audioguide di musei e bus turistici, etc. Per tale utilizzo
è opportuno distinguere fra cavi collegabili ad apparecchi alimentati a batteria a basso voltaggio e cavi da collegare ad apparati alimentati da corrente elettrica o batterie ad alto voltaggio: questi ultimi devono essere dotati
di filtri per impedire pericolose diffusioni di corrente
verso il processore. Per l’ascolto di apparati posti a
distanza dall’utente, quale ad esempio un televisore in
un salotto, può essere utile dotarsi di accessori a FM od
infrarossi da frapporre fra televisore e speech-processor
secondo lo schema di fig. 2.
Per l’utilizzo in aule scolastiche ed universitarie, in occasione di conferenze, etc., sono da tempo disponibili
sistemi FM prodotti da varie ditte (Phonak, Sennheiser,
L’impianto cocleare da presidio limitato a pochi individui
è diventato nel corso dell’ultimo decennio un apparecchio indispensabile per molte migliaia di persone. I dati
disponibili ci dicono che in Italia ogni anno vengono
impiantati 500-600 individui fra adulti e bambini con
una prevalenza di 8 persone impiantate ogni 100000
abitanti. Il miglioramento tecnologico di tale ausilio,
imponente negli ultimi anni, procede di pari passo con
le sempre crescenti richieste dei soggetti impiantati di
poter disporre non solo di un apparecchio che possa
vicariale le capacità uditive dell’orecchio ma anche di
uno strumento che consenta un pieno inserimento nel
mondo dei suoni e della comunicazione. D’altra parte,
attualmente, la quantità di potenziali utenti giustifica,
anche economicamente, che sia le ditte produttrici di
impianti cocleari, sia ditte di protesi acustiche o di elettronica si dedichino alla produzione di accessori specifici per connessioni a telefoni ed apparati di riproduzione
audio. La categoria degli audioprotesisti, a sua volta, è
chiamata a conoscere tali dispositivi per poterli consigliare ed applicare ai propri clienti.
Il vero salto di qualità in quest’ambito si è avuto con il
passaggio da dispositivi via cavo prodotti dalla singola
ditta di impianti per uno specifico proprio speech-processor, dunque per pochi utenti e ad alto costo, alla produzione di apparati con connessioni standard, quali il
jack 3,5 mm, utilizzabili per più modelli di processore,
anche di marche diverse, ed addirittura compatibili con
accessori destinati alle protesi acustiche convenzionali.
Negli ultimi anni si è poi avuto anche l’affrancamento
dall’utilizzo di cavi, poco pratici ed antiestetici, implementando nei processori BTE ricevitori ad induzione
magnetica o la possibilità di utilizzare connessioni
Bluetooth® espandendo la possibilità di collegamento
dell’impianto cocleare a tutti i telefoni cellulari di ultima
generazione.
Fig 1: connessione con jack audio da 3,5 mm
82
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
genera un campo magnetico, l’intensità del campo
magnetico generato è direttamente proporzionale alla
corrente applicata ed il fenomeno è reversibile in quanto
un corpo conduttore posto in un campo magnetico
genera a sua volta corrente elettrica.
In pratica, nella sua originaria applicazione alle protesi
acustiche, tale sistema evitava il multiplo passaggio
segnale elettrico - bobina telefonica - altoparlante - trasformazione in suono - microfono della protesi - trasformazione
in segnale elettrico - bobina della protesi, comportante perdita di qualità del segnale, sostituendolo con un più
diretto passaggio bobina telefonica - bobina della protesi.
L’attivazione della telebobina sulla protesi avveniva a
mezzo di un apposito interruttore che permetteva di scegliere fra la posizione M (= ingresso microfono) e la posizione T (= ingresso telebobina). Oggi, oltre che per l’ascolto del telefono, è possibile usare il principio dell’induzione magnetica in apparati personali di ricezione,
detti a laccio magnetico, collegabili con sistemi microlink o via cavo a tv, stereo, etc. Particolarmente importante è la possibilità di dotare di un sistema ad induzione magnetica grandi ambienti quali aule, teatri, cinema,
uffici pubblici, stazioni, aeroporti nei quali audioprotesizzati e portatori di impianto cocleare possono facilmente accedere ad un sistema di ascolto esente da rumore di fondo (fig. 4). In Gran Bretagna, Irlanda,
Danimarca, Olanda, Svezia, Norvegia e Finlandia già il
70% delle strutture pubbliche è dotato di tale sistema
mentre in Italia è presente in meno del 5% delle stesse
Fig. 2: collegamento fra TV ed impianto coclearie a
mezzo di sistemi di trasmissione a modulazione di
frequenza o ad infrarossi
Oticon, Research, Connevans, Williams Sound,
Comtek), comunemente detti microlink, che prevedono
un microfono con trasmettitore in dotazione all’insegnante od al conferenziere ed un ricevitore collegato con
il processore con cavo a jack 3,5 mm o ricevitore tripolare detto Europlug a standard DAI (Direct Audio Input)
(fig. 3).
Già implementata nelle vecchie protesi acustiche, il sistema di ascolto tramite telebobina ad induzione magnetica (telecoil), dopo un periodo di relativo abbandono, è
stato da alcuni anni rilanciato per svariate applicazioni.
La connessione ad induzione magnetica si basa su tre
principi della fisica dei campi magnetici secondo i quali
un corpo conduttore attraversato da corrente elettrica
Fig. 4: schema di locale attrezzato con amplificazione
ad induzione magnetica e segnale internazionale di area
dotata di sistema ad induzione magnetica
Fig. 3: presa di connessione tribolare Europlug a
standard DAI su processore Opus 2 Med-El
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
processori per impianti cocleare con Bluetooth integrato,
è possibile utilizzare ricevitori a presa Europlug DAI
(tipo Eli DirX) o sistemi che interfacciano il Bluetooth
con il laccio ad induzione magnetica (tipo il CL-Blue
Hook) (fig. 5).
Il Med-El Opus 2 è un processori per impianto cocleare
che permette di utilizzare direttamente o a mezzo di
adattatori, tutte le tecnologie illustrate. Infatti è dotato di
Telecoil integrato, attivabile a mezzo di telecomando che
permette di scegliere fra ascolto dal microfono (tasto M),
ascolto dalla telebobina con esclusione del microfono
(tasto T) od ascolto simultaneo da microfono e telebobina (tasto MT) (fig. 6). Inoltre, sostituendo facilmente il
coperchietto dello scomparto porta-batteria con uno
apposito è possibile disporre di una presa tripolare tipo
Europlug a standard DAI al quale collegare un cavo con
presa jack 3,5 mm o, direttamente, dispositivi a FM tipo
Phonak MicroLink MLx od Oticon Amigo (fig.3).
strutture: interventi normativi incentivanti o impositivi
dovrebbero favorirne la diffusione. Infine, il sistema è
allestibile anche in ambiente domestico con la possibilità
di crearsi una “stanza dell’ascolto”.
I collegamenti Bluetooth® utilizzano un sistema a radio
frequenza a corto raggio (circa 10 metri) che permette di
mettere in comunicazione fra loro vari dispositivi informatici quali computer, portatili, stampanti, fotocamere
digitali. L’applicazione generalizzata di tale tecnologia ai
telefoni cellulari ha consentito di andare incontro ad una
delle esigenze più sentite dai portatori di impianti
cocleare riguardante proprio l’utilizzo di tali telefoni. In
passato, infatti, la mancanza di una bobina standard
negli altoparlanti dei telefonini impediva l’uso del telecoil mentre la creazione di cavi di collegamento processore-telefono dedicati veniva vanificata dalla rapida
mutevolezza dei modelli di cellulare presentanti prese di
connessione sempre diverse. Attualmente, in attesa di
Fig 5: collegamenti
con sistema
Bluetooth CL-Blue
Hook ed Eli DirX
Fig 6:
telecomando per
processore Opus 2
Med-El. 1) tasti per
l’attivazione della
ricezione ad
induzione
magnetica
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
A PADOVA IL METEENG RESOUND
PER PRESENTARE “ALERA”
forza vendita ReSound al completo, si è potuto dimostrare praticamente tutto il potenziale di ReSound Alera,
dove è apparso ancora più chiaro quanto, di fronte ad
ostacoli che prima sembravano insormontabili, ReSound
Alera restituisce la libertà, di guardare la tv o rispondere
al telefono con un sistema esclusivamente wireless. E
tutto con il massimo comfort. Un’innovazione senza precedenti, che, ha catalizzato l’attenzione dei presenti innescando interessanti commenti e discussioni. Di lì a poco
è stato il momento del pranzo, dove, il musicista Sergio
Marchesini, si è esibito
al pianoforte in una
performance davvero
divertente. La musica
accompagna la proiezioni di spezzoni di cartoni
animati d’epoca, il tutto
nello stupore generale.
Nel pomeriggio c’è stato
ancora lo spazio per
approfondire le caratteristiche di ReSound
Alera. È intervenuto
anche il professor Antonio Mancuso, dell’Università di Milano - Dipartimento di comunicazione informatica, che
ha magnificato le caratteristiche di questo nuovo dispositivo acustico,
a suo giudizio, ricco di
novità destinate a migliorare la vita degli
ipoacusici. C’è stato anche l’intervento dell’attore Giancarlo Previati,
testimonial di questa
giornata.
Sabato 8 maggio, presso l’Hotel B4 di Padova, è stato
presentato il nuovo apparecchio acustico ReSound Alera.
Un prodotto altamente innovativo, con tutti i vantaggi di
un fitting completamente wireless. Di fronte ad un
nuovo prodotto unico e molto atteso, l’interesse è stato
altissimo. L’Hotel B4, è stato scelto non a caso per il
“Padova ReSound Meeting”, non solo per la sua forma
particolare ma anche per la struttura modernissima che
richiamano ciò di più altamente tecnologico.
Appuntamento organizzato in tutti i suoi aspetti in
maniera meticolosa; come sempre lo staff ReSound si è
distinto per puntualità, cordialità e creatività. Tutto lo
spazio è stato allestito con un richiamo esplicito alle
caratteristiche del nuovo prodotto: facilità nel mettere in
contatto diverse tecnologie, la possibilità di interfacciarsi completamente a ciò che ci circonda. La conduzione
della giornata è toccata, come sempre, al General
Manager ReSound Fabio Gomiero, il quale, con consumata esperienza, ha saputo dare i tempi alla giornata
senza mai rinunciare a una battuta e al buon umore.
L’allestimento della location è stato curato nei minimi
particolari ed è sembrato apprezzato dagli ospiti presenti. Incuriositi, soprattutto, dall’installazione dell’artista
torinese Bruno Petronzi. Una piramide tridimensionale
in acciaio, alta tre metri, con sospeso, nel suo interno, il
logo ReSound. Dopo essere stati accolti con una stuzzicante colazione, gli ospiti hanno potuto assistere alla presentazione del prodotto, in un’ampia sala dell’Hotel dove
tra immagini e dimostrazioni pratiche si ha avuto l’opportunità di conoscere a fondo le caratteristiche di
ReSound Alera. A margine della presentazione, in due
sale attigue a quella principale, ogni ospite ha potuto
provare di persona le meraviglie di ReSound Alera.
Fitting completamente wireless, la possibilità di assistere
a uno spettacolo televisivo senza doversi dotare di null’altro che il proprio apparecchio. Una volta azionato lo
Unite tv, si potrà ascoltare nitidamente stando fino a sette
metri di distanza dall’eventuale stereo o tv. Guidati dal
dottor Mauro Pulga, Training Specialist Resound , e dalla
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
AGIL: MANTENIAMO LE COSE NATURALI
ni sensoriali intorno a noi e ad organizzarle per renderle il più sensate possibile. Sbroglia e separa le diverse
sorgenti sonore - per esempio una voce da un’altra; i
rumori che arrivano dalla cucina da quelli della TV
nella stanza accanto; I rumori del traffico da quelli di un
parco giochi, ecc. Più le informazioni vengono presentate in modo accurato e naturale, più e facile per il cervello creare ordine dall’apparente caos acustico di un
panorama sonoro.
Gli stimoli uditivi sono molto complessi: eventi acustici in rapido cambiamento contengono di tutto: da complessi indizi temporali, ed informazioni armoniche e di
loudness a quantità eccezionali di informazioni contenute nello spettro frequenziale. La Modern Hearing
Care si propone di aiutare il cervello a ristabilire ordine
in quello che sembra essere caos, servendosi di qualsiasi sorgente di informazione disponibile, tra cui: indizi
visivi, circostanziali ed informazioni acustiche quali
indizi spaziali e caratteristiche vocali.
La vita intorno a noi è ricca di possibilità, sensazioni e
gesti. Ne siamo naturalmente attratti, entusiasti di muoverci nel nostro ambiente e rapportarci agli altri.
Quando ascoltiamo in un ambiente complesso con
molte sorgenti sonore diverse, il nostro sistema cognitivo cerca automaticamente di separarle. Una volta isolate, possiamo quindi concentrare la nostra attenzione sul
suono a cui siamo più interessati tralasciando i suoni
competitivi. Non possiamo seguire selettivamente il
suono che ci interessa di più finché non organizziamo
tutte le sorgenti sonore dell’ambiente che ci circonda.
La voce è formata da complessi e cadenzati eventi acustici che, se manipolati, rischiano di compromettere
questa preziosa forma d’onda. I nostri utenti hanno
bisogno di poter accedere anche al più piccolo dettaglio
di ogni parola pronunciata.
Preservare la fedeltà del segnale è vitale. Così facendo il
cervello ha accesso ad ogni frammento di informazione
necessaria ad organizzare il mondo dei suoni, selezionando la trasmissione di quelli più importanti e seguendoli costantemente nel tempo.
Rendere i suoni sufficientemente alti per renderli udibili ed applicare l’elaborazione necessaria ad offrire massimo accesso alle parti più importanti del segnale
richiede una cura estrema. Un’elaborazione del segnale
eccessivamente aggressiva o artificiosa può facilmente
corrompere la naturale complessità della voce. Il modo
in cui ognuno amplifica la voce, fa tutta la differenza.
Organizzare, selezionare e seguire
La natura ha donato al sistema uditivo l’abilità di interpretare i suoni secondo un processo a tre fasi. La prima
organizza il panorama sonoro, un’abilità fondamentale
per la comprensione della voce. Fatto questo, il cervello può quindi selezionare il segnale di maggior interesse - come, per esempio la voce umana - ed al contempo attenuare (ma senza eliminarli) altri suoni presenti
nell’ambiente. Infine seguirà nel tempo quello specifico
segnale.
Più definita è la fedeltà del segnale più l’informazione è
rilevante, e permette al cervello di organizzare, selezionare e seguire una particolare sorgente sonora quale, ad
esempio, una conversazione in un ristorante affollato.
Quindi, poiché ogni minimo indizio acustico è significativo e realmente sinergico, le persone con problemi
uditivi devono applicare notevole sforzo e concentrazione per mantenerli.
Se il segnale è distorto; se le componenti acustiche sono
assenti, non chiare, non udibili o degradate, chi ascolta
Non è solo questione di udibilità,
ma di ricreare ordine nel caos acustico
La cura del buon udito non è tesa solamente a rendere
i suoni più udibili. Ma soprattutto a migliorare la comprensione della voce. Amplificare i suoni proteggendo
al contempo non solo le dinamiche del segnale ma
anche la maggior parte delle minuziose strutture temporali e dei sottili indizi acustici è l’essenza della
Modern Hearing Care; e quindi il fulcro della ricerca e
dello sviluppo Oticon.
Il cervello è impegnato ad assorbire tutte le informazio-
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
quenza, la loudness e le distorsioni temporali tipiche di
una perdita uditiva neurosensoriale possono privare le
persone della loro abilità di distinguere un suono dall’altro. Poiché anche il più piccolo evento acustico può
essere vitale, è importante preservare l’intera immagine
acustica. Rendere udibili la voce e gli altri suoni non
basta; se il sistema uditivo non riesce a fornire un
segnale abbastanza chiaro (alta fedeltà) il cervello sarà
costretto a spendere più energia per sbrogliare il messaggio acustico che per ascoltare effettivamente.
Saranno così ridotte le sue capacità di memorizzare,
ricordare e rispondere ai successivi messaggi, che a
turno provocheranno malintesi, frustrazione, e spossatezza. Solo con l’accesso all’intero panorama sonoro il
cervello può funzionare perfettamente.
sarà costretto a spendere più energie per organizzare le
sorgenti sonore e per risolvere delle ambiguità in una
già difficile situazione d’ascolto. Quando invece l’informazione è naturale e completa, il cervello umano dà,
facilmente, un senso al caos acustico.
Le 3 fasi del naturale processo del
cervello di comprensione della voce
Organizzare
La comprensione libera energia
preziosa
Le persone con problemi uditivi devono concentrarsi
più duramente per capire. Quanta energia ciò richieda
esattamente dipende dalla fedeltà con cui il sistema uditivo periferico percepisce il segnale. Più distorto o
degradato è il segnale, più energia sarà richiesta per
organizzare il panorama sonoro, segregare le sorgenti
sonore e risolvere le ambiguità presenti in quantità in
situazioni acustiche complesse.
Se l’ascoltatore riesce a decodificare sufficientemente la
voce, riconoscendo subito cosa viene detto, è libero di
concentrare le proprie energie su livelli più profondi di
elaborazione: recepire il reale senso di una conversazione, interpretare e rispondere, ed affidare alla memoria
quanto viene detto. Per questo Oticon ha sviluppato un
approccio esclusivo inteso a preservare la fedeltà del
segnale raggiungendo la miglior comprensione della
voce con il minimo sforzo.
In uno scenario sonoro il sistema uditivo si affida ad
indizi spaziali ed altre informazioni acustiche per cogliere il senso dei numerosi suoni ambientali. Il cervello
organizza i vari flussi di suoni rendendoli percepibili.
Selezionare
Una volta organizzato lo scenario sonoro, il cervello
può selezionare una particolare sorgente sonora ed
ignorare i suoni competitivi come le voci di sottofondo.
Questa fase è cruciale perché permette non solo di focalizzare l’attenzione sull’interlocutore prescelto, ma
anche di spostarla dall’uno all’altro; come abitualmente
facciamo nelle interazioni di gruppo.
Seguire
Quando ascolta una persona che parla, il sistema uditivo istintivamente si sintonizza sulle caratteristiche individuali della voce, quali le tonalità e le inflessioni.
Migliore è la fedeltà e meglio preservate sono le dinamiche della voce più sarà facile per l’ascoltatore seguire la
conversazione ed ignorare i rumori competitivi. Tutta
l’energia risparmiata può così essere impiegata in altri
processi cognitivi come riflettere, ricordare e rispondere.
La tecnologia a supporto del cervello
La nuova piattaforma Oticon RISE II rappresenta una
sostanziale evoluzione nell’elaborazione di potenza e di
intelligenza. Doppiamente veloce rispetto ai suoi predecessori, questa piattaforma offre un’elaborazione del
segnale ancora più efficiente.
RISE II ha introdotto in Oticon Agil tre nuovi concetti
audiologici: lo Speech Guard, lo Spatial Sound 2.0 ed
La conversazione quotidiana
non deve affaticare
Nel considerare cosa serve per comunicare in ambienti
sonori complessi, è opportuno presupporre una perdita uditiva neurosensoriale come la perdita della propria
abilità di organizzare dettagliatamente il suono. La fre-
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
promettere la nostra abilità di
accesso ed uso di tali informazioni. La comprensione della
voce e l’accesso a indizi spaziali
in ogni panorama sonoro è vitale per tutti. Non solo migliora la nostra abilità di sentire ma anche di capire la voce nella quiete ed in condizioni difficili di ascolto.
Il concetto di Spatial Sound si basa su quattro componenti: elaborazione binaurale; ampiezza di banda estesa; RITE; e Adattamenti Aperti. Tali componenti aiutano a preservare le differenze di livello interaurale (ILD)
indispensabili per organizzare e decifrare le varie sorgenti sonore dell’ambiente di chi ascolta.
In situazioni difficili di ascolto, lo Spatial Sound 2.0
aggiunge una quinta componente, lo Spatial Noise
Management, che aiuta l’ascoltatore a dirigere l’attenzione dal lato della testa che offre il miglior SNR.
Consente all’orecchio con il miglior SNR di offrire al
cervello un segnale più ricco facilitando l’ascolto.
Quando il sistema reputa opportuno attivare lo Spatial
Noise Management, esegue una serie di regolazioni sul
segnale per ottimizzare l’udibilità dall’orecchio migliore, mentre attenua il segnale dal lato più debole. Lo
Spatial Noise Management supporta il cervello nello
sforzo di selezionare i suoni di interesse. In questo caso,
la selezione dell’orecchio con il segnale migliore rende
la voce più accessibile e l’ascolto più facile.
il Connect [+]. Questi concetti sono stati concepiti per
preservare la naturalezza della voce e degli indizi spaziali ed arricchire la qualità sonora al punto da risparmiare dell’energia preziosa per l’ascolto. Lo Spatial
Sound 2.0 mantiene indizi acustici quali le differenze di
livelli interaurali (ILD), che il cervello usa per organizzare il panorama sonoro e selezionare determinate sorgenti sonore. Vi sono circostanze in cui preservare i
naturali indizi acustici non è sufficiente ad assicurare
una comprensione ottimale della voce. Per esempio,
quando il Rapporto Segnale-Rumore (SNR) è peggiore
in un orecchio. In questi casi lo Spatial Noise
Management aiuta il sistema uditivo a focalizzarsi sul
lato con il SNR migliore.
Lo Speech Guard rappresenta un approccio innovativo
per l’elaborazione del segnale. Mantiene il più possibile
inalterate le caratteristiche dinamiche della voce e di
altre sorgenti sonore grazie ad una nuova strategia di
elaborazione. Traccia la mappa dell’intero range della
voce all’interno del range dinamico residuo dell’utente,
assicurandone l’udibilità e preservandone al contempo
le sottili modulazioni e dettagli temporali. Rendendo
più facile decifrare i suoni per il cervello, lo Speech
Guard aiuta l’ascoltatore a seguire nel tempo un determinato interlocutore.
Il Connect [+] Power Bass e Music Widening si basano
su tecnologie d’avanguardia designate ad accrescere la
percezione dei bassi o delle basse frequenze aumentando al contempo la percezione spaziale e di profondità
della musica Connect [+] arricchisce notevolmente l’esperienza d’ascolto con ConnectLine.
Lo Spatial Sound 2.0 organizza i suoni
ambientali ottimizzando la
comprensione
Benché raramente si è consapevoli degli attributi spaziali del suono, il cervello usa costantemente le informazioni spaziali per organizzare e selezionare i segnali
più importanti. Gli apparecchi acustici possono com-
Speech Guard: più fedeltà del segnale
e voce più chiara
Lo Speech Guard porta la qualità sonora a livelli ancora più alti preservando completamente la voce e gli
indizi spaziali, e raggiungendo un’estrema trasparenza.
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SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
Naturalmente, più il segnale amplificato assomiglia
all’originale, più l’ascoltatore lo percepisce chiaramente.
La voce è dinamica, con livelli costantemente variabili
nel tempo. I cambiamenti di ampiezza formano un
importante indizio acustico che ci permette di distinguere la voce di una persona da un’altra. Questi cambiamenti avvengono per lo più in range e schemi prevedibili. Tuttavia in ambienti sonori complessi, altri suoni
possono comporre l’immagine sonora. Questi suoni
interferiranno sul comportamento del segnale, provocandone dei picchi meno prevedibili.
Per proteggere l’ascoltatore da sbalzi di livello del segnale potenzialmente critici, le strategie di compressione
impiegate in apparecchi acustici convenzionali tendono
ad accrescere l’udibilità dei suoni deboli e ridurre l’intensità di quelli forti - spesso a scapito della qualità
sonora. Infatti, molti dei sottili dettagli della voce originale vengono oscurati dalla compressione tradizionale.
rapida ai cambiamenti di
livello. In tal modo qualsiasi
variazione di guadagno non
intaccherà le naturali caratteristiche temporali dell’evento
acustico. Inoltre, quando
suoni in rapido cambiamento, come l’abbaiare di un
cane o il ciottolìo dei piatti,
minacciano di coprire la
voce, Il sistema risponde
istantaneamente. Questo tipo
di intrusioni vengono amplificate al loro livello naturale
così che non interferiscano
sulle voci presenti.
Floating Linear Gain
Il nuovo concetto di Floating Linear Gain nello Speech
Guard aiuta a preservare i dettagli del-la voce nei vari
ambienti, rendendoli udibili ma, sopratutto, rendendo
la voce naturale. Ricostruitre un segnale chiaro e naturale riduce lo sforzo d’ascolto ed accresce l’abilità dell’ascoltatore di seguire le conversazioni. Quando i segnali
non sono chiari, sono distorti o contengono artefatti
udibili derivanti dalla compressione, il cervello è
costretto a dedicare maggiori risorse per dare un senso
alla voce o ad altri suoni.
In funzione dei cambiamenti di livello del segnale, lo
Speech Guard imposta tempestivamente l’appropriato
livello di guadagno lineare per un’amplificazione ottimale in ogni momento ed in ogni particolare situazione
di ascolto. Per i suoni statici il guadagno lineare interviene più lentamente. Per suoni troppo forti o troppo
deboli, lo Speech Guard risponde rapidamente con
compressione ad attacco veloce, per ottenere subito
l’appropriato guadagno lineare del nuovo suono.
Questo è il principio di base dello Speech Guard.
Lo Speech Guard aiuta le persone a focalizzarsi sull’evento acustico che ha provocato la variazione di segnale, e non sugli artefatti creati dai convenzionali sistemi
di compressione. Ciò è possibile grazie alla risposta
Il concetto dello Speech Guard
Il principio del floating linear gain
nel nuovo Speech Guard
In uno scenario sonoro stabile con piccole variazioni
dinamiche, il guadagno è lineare e l’amplificazione si
adatta lentamente alle variazioni dei livelli in ingresso.
Ai suoni troppo deboli o troppo forti, Oticon Agil reagisce applicandoper un istante una compressione veloce, per poi tornare subito ad un’appropriata Finestra di
guadagno lineare.
La voce e gli indizi spaziali vengono così amplificati in modo
sicuramente più naturale e consistente nei vari panorami sonori, principio su cui si basa il
Floating Linear Gain.
Lo Speech Guard in azione
Per partecipare ad una conversazione bisogna essere in
grado di seguire la voce nel tempo. Ossia essere capaci
di focalizzarsi su chi parla ignorando i suoni competitivi, che siano forti ed improvvisi (transienti) o più stabili rumori di fondo. La voce è dinamica; il suo livello
cambia continuamente. Le variazioni di ampiezza sono
importanti indizi naturali che aiutano a distinguere una
voce dall’altra, e rendono più facile seguire la conversazione.
89
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
mente dalla sorgente sonora, l’esperienza d’ascolto
diventa molto più gradevole. Questa è la funzione primaria di Oticon Connect-Line.
ConnectLine TV e ConnectLine Telefono inviano segnali da TV, cellulari e telefoni fissi direttamente agli apparecchi acustici via Streamer Oticon, con un eccellente
SNR. Oticon Agil cattura direttamente la trasmissione
wireless dei suoni a livelli completamente nuovi grazie
all’introduzione di due sistemi di elaborazione del
segnale altamente innovativi: il PowerBass ed il Music
Widening.
Lo schema qui sotto di voce non elaborata con un transiente mostra una forma d’onda con una profondità di
modulazione di 6 dB senza distorsione del segnale. Il
transiente è un breve picco (50 ms) di 80 dB.
Con il Floating Linear Gain il segnale in uscita preserva
la profondità di modulazione di 6 dB e la qualità indistorta. Il transiente viene mantenuto ad un livello alto
ma sempre confortevole tale da non distrarre l’ascoltatore se non necessario. Il Floating Linear Gain reagisce
così velocemente nel manipolare il transiente da far percepire il segnale come intatto.
Con un sistema convenzionale di compressione la
profondità di modulazione risulta ridotta e lo schema
della forma d’onda deteriorato.
Nel manipolare il transiente l’attacco del compressore è troppo
lento, ed il transiente risulta troppo forte e fastidioso. Anche il
tempo di rilascio è troppo lento,
così la voce risulta distorta e, nel
peggiore dei casi, inudibile.
Power Bass
La musica racchiude un ampio spettro di frequenze e di
variazioni dinamiche. Quindi, più le persone accedono
a queste frequenze e cambiamenti dinamci, più l’ascolto sarà piacevole. Nella trasmissione dei suoni ad apparecchi acustici aperti o ventilati, il contenuto delle basse
frequenze (bassi) tende ad uscire dal condotto uditivo,
riducendo così la potenziale trasmissione della parte di
segnale sui bassi. Il contenuto di bassi viene inoltre
limitato dalle strategie convenzionali di compressione,
poiché queste non reagiscono abbastanza rapidamente
alle variazioni dinamiche delle basse frequenze senza
distorcere il segnale. Il Power Bass eroga l’amplificazione ottimale delle basse frequenze.
L’elaborazione a Ritardo-Zero assicura un segnale indistorto. Il PowerBass non solo ottimizza il contenuto dei
bassi del segnale, ma ne migliora anche la percezione
attraverso l’utilizzo di ipertoni sulle basse frequenze.
Connect(+) arricchisce l’esperienza
d’ascolto con ConnectLine
Nella vita dietro una conversazione faccia a faccia, ci
sono molti suoni che tutti gli utenti di apparecchi acustici desiderano sentire. Spesso le persone si lamentano
che ascoltare la TV, la radio o la musica con i loro apparecchi acustici non è particolarmente piacevole. Ma
quando il suono arriva agli apparecchi acustici diretta-
90
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
Music Widening
La percezione della spazialità contenuta nel suono contribuisce altresì alla sua naturalezza, profondità e
fedeltà. Il suono emesso in uno spazio chiuso come una
sala da concerti nasce dal prodotto di suoni provenienti direttamente dalla fonte originale combinati con
suoni riflessi dalle varie superfici della sala.
profondità creando sorgenti sonore virtuali da riflessioni ambientali virtuali. In tal modo si ha un’esperienza
musicale più completa e naturale. In una situazione di
ascolto reale il suono percepito dall’utente nasce da una
combinazione di suoni provenienti direttamente dalle
persone che parlano (onde blu) e riflessioni dell’ambiente stesso (onde blu chiaro). Queste riflessioni consentono un reale senso di consapevolezza spaziale
offrendo una pregevole profondità al segnale acustico.
Il nostro sistema uditivo binaurale si avvale di tutti i
tempi interaurali e le differenze di livello rilevate nei
suoni riflessi per ottenere la percezione dell’ampiezza
della sala, la nostra posizione in essa, ed estrinsecare i
suoni uditi. Quando il suono viene trasmesso direttamente dalla fonte agli apparecchi acustici, tali percezioni possono essere distorte tanto da sembrare originate
dall’interno della propria testa. Il Music Widening di
Oticon Agil aiuta a ristabilire la percezione di spazio e
Oticon Agil è l’ultima tappa del
nostro viaggio destinato a far sì
che gli utenti spendano meno
energia per l’ascolto e la comprensione e più per condurre una vita
piena ed attiva. Noi la chiamiamo
energia per l’udito.
91
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
CRAI AD ISTANBUL, UN VIAGGIO VERSO
L’INNOVAZIONE, UN PONTE TRA ORIENTE E OCCIDENTE
la cultura bizantina, ottomana e turca: il volto di
Istanbul che cambia a seconda della prospettiva da cui
la si osserva, dove ogni angolo è occasione di una nuova
scoperta.
«Un indimenticabile incontro con questa città
unica al mondo», racconta
il dr. Tiziano Gnocco, titolare dell’azienda Crai.
«Istanbul ci ha accolti con
qualche grado in meno che
in Italia, ma l’Elite World
Hotel, la stella nascente del
turismo mondiale, situata
nel cuore della città, d’aspetto neoclassico e barocco, ci ha avvolti in un elegante e caloroso abbraccio, grazie anche all’alto livello di
comfort del centro benessere interno».
Crai ad Istanbul, un viaggio verso l’innovazione, un
ponte tra Oriente e Occidente. Istanbul a cavallo delle
acque blu del Bosforo, punto d’incontro tra Europa e
Asia, rievoca con la sua
sagoma frastagliata da
innumerevoli minareti e
bazar, la sua storia di
harem e sultani, la sua
geografia multiforme, una
realtà che non ha eguali.
Nessun’altra città può
vantarsi di occupare due
continenti.
In questo contesto ricco di
immagini e suggestioni si
è svolto il viaggio Crai con
Audioprotesisti e responsabili dell’azienda, organizzato nei minimi dettagli dalla
titolare Sandra Suman. Un viaggio indimenticabile tra
92
SPAZIO AZIENDA
L’AUDIOPROTESISTA
visita al Palazzo di Topkapi, sede
dei Sultani Ottomani, ora museo
famoso in tutto il mondo e con le
spese pazze al Gran Bazaar con
oltre 4.000 negozi e circa 60 vie
che costituiscono un enorme labirinto nel centro della città. Ma è
stata la crocera sul Bosforo, lo
splendido corso d’acqua che separa i due continenti Asia e Europa,
il più suggestivo tour del Meeting
Crai, che ha permesso di ammirare stupende bellezze naturali,
imponenti castelli, palazzi e
moschee.
A concludere il viaggio in bellezza è stata la cena di gala
al Kervansaray Night Restaurant con il famoso e tradizionale spettacolo delle danzatrici del ventre, balli folkloristici e cabaret e i “caldi e divertenti” intrattenimenti
dei dirigenti aziendali Crai che sia nel corso della presentazione dei nuovi prodotti che durante la cena
di gala hanno messo in
palio ricchi premi.
Un viaggio quello a
Istanbul dove ha vinto la
voglia di fare squadra e la
voglia di stare insieme ma
soprattutto la passione per
l’innovazione e l’alta tecnologia.
La nostra guida, brillante e preparatissima, ci ha fatto
vivere cinque giorni impegnativi ma ricchi di storia ed
emozioni. Il tour è iniziato con la visita dell’Hipodrome
Square, un parco di esibizioni all’aperto con numerosi
monumenti, un tempo tenevano corse con le bighe. Una
veloce visita a Santa Sophia, basilica bizantina del VI
secolo, la più grande chiesa dell’epoca, gloria architettonica dei bizantini e la Mosque Blu, l’imperiale moschea
del 17° secolo famosa per i suoi sei minareti e le mattonelle blu che adornano l’interno. E l’immensa vista sul
Corno d’Oro, su Eminonu e sul Bosforo, ci è stata offerta durante un pranzo, all’Hadmi Restaurant con terrazza
all’ultimo piano, uno dei posti migliori per ammirare il
panorama della città. Davvero interessante anche l’esplorazione della parte più curiosa della città, quella sotterranea, rappresentata dalle Cisterne, sorte numerose nel
periodo bizantino per sopperire alla mancanza d’acqua
in caso d’assedio, questi enormi serbatoi, spesso realizzati con materiali di recupero, sono una vera scoperta.
Le serate sono corse veloci tra i locali tipici della piazza
a Kumkapi, in compagnia dei musicisti locali e favolosi menù a
base di pesce. Il viaggio a Istanbul è continuato, ma stavolta
verso l’innovazione
tecnologica. Un viaggio che ci ha permesso
di scambiare esperienze e scoprire che innovazione in Crai vuol
dire rigorosa ricerca scientifica e costante impegno
imprenditoriale. I nuovi prodotti Unitron, Passport,
Shift e Latitude sono il vero ponte tra tecnica ed evoluzione. Il sistema wirelesse Unifi è in grado di consentire la connessione semplificata e automatica fra gli apparecchi acustici senza bisogno di ulteriori accessori. La
tecnologia smartFocus offre all’utente un controllo
senza precedenti sulla propria esperienza di ascolto e
regolazione in tempo reale di quattro parametri: strategia microfono, innalzamento del parlato, riduzione del
rumore e guadagno. Ancora una volta Crai è stata un
ponte verso il futuro. Il tour a Istanbul riparte con la
93
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
Ministero della Salute
Roma 20 Aprile 2010
Dichiarazione spese per promozione
dispositivi medici verso operatori professionali.
Modalità calcolo contributo del 5%.
Integrazione circolare del 23.03.2006.
operatori sanitari, ivi compresi i dirigenti delle aziende sanitarie, e ai farmacisti”.
Base imponibile - È oggetto dell’obbligo dichiarativo e
forma la base imponibile della contribuzione “l’ammontare
complessivo della spesa sostenuta nell’anno precedente”, dettagliata con le specifiche “voci di costo” riportate nell’Allegato
tecnico al Decreto del Ministro della salute 23.04.04 (G. U. 99
del 28.04.04) , che riguarda l’ambito farmaceutico, ma al
quale fa esplicito riferimento la Legge citata.
Deduzioni dalla base imponibile - La base di calcolo del
contributo deve essere “al netto delle spese per il personale
addetto”, il cui peso deduttivo va ponderato in rapporto al
numero delle ore di lavoro destinate specificamente alle
attività promozionali, che hanno originato la “spesa sostenuta”. Ai fini della quantificazione delle spese promozionali, occorre individuare l’apporto effettivamente fornito dal
personale aziendale allo svolgimento di tali attività.
L’ammontare delle spese per il personale in regime di
dipendenza, a qualsiasi titolo contrattualizzato, è determinato dal relativo trattamento economico e previdenziale
lordo e dagli ulteriori oneri di produzione dell’attività (ad
es.: spese di missione fuori sede con vitto e alloggio), direttamente originate dallo svolgimento di attività di promozione di dispositivi medici o, se originate anche da altri
scopi, proporzionate percentualmente sulla base del
tempo impiegato a promuovere i dispositivi medici.
L’ammontare delle spese sostenute per personale in regime
di prestazione d’opera o, comunque, in regime non subordinato e soggetto ad imposizione I.V.A., sarà pari al totale
fatturato dal prestatore d’opera alla Società/Ditta dichiarante nel corso dell’anno, rapportato alla quota parte destinata ad attività promozionali di dispositivi.
Nel rapporto lavorativo autonomo, non essendo il committente a determinare nel dettaglio l’attività lavorativa del
prestatore d’opera, è necessario che le fatture portate in
deduzione, tenute agli atti dell’azienda per controlli, siano
corredate da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
(art.47, DPR 445/00), emessa dal percettore delle somme,
con la quale attesti la quota parte delle stesse originata da
attività promozionali di dispositivi.
Voci di costo - 1. Materiale promozionale destinato a
medici / operatori sanitari / dirigenti di aziende sanitarie /
farmacisti, comprendente materiale cartaceo (visual,
Con l’articolo 1, comma 409, lettere c) e d), della Legge n.
266/05, sono stati introdotti adempimenti a carico delle
aziende che “producono o immettono in commercio in Italia
dispositivi medici” in relazione alla “spesa sostenuta nell’anno
precedente per le attività di promozione” verso gli operatori
professionali. A pochi mesi dall’entrata in vigore delle
sopraccitate norme, questa Direzione intervenne per
rispondere ai più urgenti quesiti applicativi posti da singoli operatori e da associazioni di categoria, fornendo alcune
indicazioni con la nota citata in oggetto.
Il Legislatore è ulteriormente intervenuto sul punto con
l’articolo 1, comma 825, della Legge n. 296/06, allargano
le tipologie dei soggetti tenuti alla dichiarazione ed al conseguente contributo alle “aziende che producono o commercializzano in Italia dispositivi medici, compresi i dispositivi medico-diagnostici in vitro e i dispositivi su misura “, nonché sostituendo integralmente la stesura della lettera d), con l’inserimento di maggiorazioni per ritardato pagamento e sanzioni amministrative per il mancato pagamento.
In questi primi tre anni d’applicazione del nuovo assetto
normativo, sono giunti quesiti e richieste di chiarimenti,
cui si intende rispondere, riassumendo per semplicità
espositiva i punti salienti della materia.
Soggetti - Fermo restando quanto previsto nella Circolare
del 23.03.06 sul tema, va detto che il “contributo” grava su
tutte “le aziende che producono o commercializzano in Italia
dispositivi medici, compresi i dispositivi medico-diagnostici in
vitro e i dispositivi su misura”. Ai fini della normativa sopra
citata, i soggetti che effettuino anche attività di promozione
in ambiti merceologici differenti, come quello di presidi
medico chirurgici o dei farmaci, saranno tenuti a dichiarare
e contribuire per la quota parte di attività volte alla promozione dei dispositivi medici e con ricaduta anche parziale
dell’onere per la loro acquisizione a carico del S.S.N.
Oggetto - Le attività di promozione di un prodotto rientrano nel campo d’applicazione della norma se il prodotto
rientra nella definizione di “dispositivo medico” ed è marcato ed immesso in commercio ai sensi delle direttive
comunitarie di settore (90/385/CEE - 93/42/CEE 98/79/CE), recepite in Italia con i decreti legislativi nn.
507/92, 46/97 e 332/00.
Destinatari delle promozioni - Ricadono nella previsione
legislativa le attività di promozione “rivolte ai medici, agli
94
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
carta intesta della Società/Ditta ed utilizzato dal rappresentante legale dichiarante.
Modalità di Versamento del 5% - Il versamento del “contributo”, pari al 5% delle spese sostenute per attività promozionali dei dispositivi medici, e dell’eventuale maggiorazione per ritardato pagamento, dovrà essere effettuato
sul c/c postale n. 92824879 intestato alla Tesoreria
Provinciale di Viterbo riportando nella causale la seguente
indicazione:
“Contributo di cui alla lett. d) dell’articolo unico della legge
266/2005 da imputare sul capitolo 2582 art. 27”.
In alternativa è possibile il versamento tramite bonifico,
utilizzando i seguenti codici:
IBAN : IT 58 Y 07601 14500 000092824879
oppure, per i versamenti da paese extra Unione europea:
BIC (Bank Identifier Code) o SWIFT BPPIITRR
Tempistica ed indirizzamento della “autocertificazione” La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà va spedita
a mezzo raccomandata al Ministero della salute - Direzione
Generale dei farmaci e dei dispositivi medici - Viale Giorgio
Ribotta n.5 - 00144 Roma - od inviata, a mezzo di casella di posta elettronica certificata del dichiarante, all’indirizzo PEC della Direzione [email protected]
entro il 30 Aprile di ciascun anno.
Entro la medesima data va effettuato il versamento del contributo.
Le aziende che, avendo già inviato la dichiarazione 2010,
relativa alle spese 2009, od avendo effettuato il versamento, intendessero uniformarsi ai contenuti di questa nota
circolare o al modello ad essa allegato, o che ritenessero di
dover integrare il versamento già effettuato, potranno
effettuare integrazioni entro il 30 Maggio 2010.
Sanzioni e maggiorazioni per ritardato pagamento - Il
mancato pagamento comporta una sanzione da 7.500 a
45.000 euro, oltre al dovuto. Per ogni mese di ritardo il
contributo va versato maggiorato del 5%.
La presente nota circolare sarà pubblicata nel portale
dell’Amministrazione all’indirizzo:
www.salute.gov.it/dispositivi/dispomed.jsp sotto la rubrica
“Circolari”.
depliant, riproduzione RCP, libri, atti congressuali, lavori
scientifici, etc.), CD rom, DVD, software, e simili, consegnato dagli informatori o spedito per posta. Vanno considerati anche i costi sostenuti per l’inserzione e divulgazione di messaggi promozionali (ad es. pagine pubblicitarie)
su riviste destinate agli operatori sanitari. Sono da ricomprendere anche le pubblicazioni/riviste scientifiche che le
aziende di dispositivi acquistano dalle case editrici e consegnano tramite gli informatori o spediscono all’operatore
sanitario.
2. Campioni gratuiti di prodotto, con esclusione degli
esemplari forniti obbligatoriamente in fase di partecipazione a selezioni comparate pubbliche per la fornitura di beni
e servizi sanitari, o forniti per lo svolgimento di sperimentazioni o indagini cliniche.
3. Congressi / convegni / incontri / riunioni / visite guidate aziendali, organizzate o compartecipate mediante finanziamenti anche indiretti, in Italia o all’estero, aventi a tema
l’impiego di dispositivi medici, dispositivi impiantabili
attivi e dispositivi diagnostici in vitro, compresi quelli utili
al rilascio dei crediti ECM. Nell’ambito delle suddette
manifestazioni sono da considerare le spese di viaggio, di
alloggio e vitto degli operatori sanitari invitati, le spese di
agenzie/società organizzatrici, allestimento stand espositivi, materiale distribuito, compensi ai relatori.
4. Gadgets in genere.
5. Altre spese, comprese quelle per il pagamento del personale, interno o esterno, impegnato in attività relative alla
promozione dell’informazione scientifica, ma diverse da
quelle di cui ai punti precedenti, quali strumenti tecnologici come telefonini, computer, altri prodotti di elettronica di
consumo ed altre dotazioni in carico agli informatori scientifici e destinati ad essere utilizzati a scopi promozionali,
purché non connessi al rapporto di lavoro degli stessi.
Si precisa che norme, le quali prevedano deduzioni delle
voci sopra indicate dal reddito d’impresa e/o dalla base
imponibile, ai fini di generali imposizioni quali l’I.V.A., le
imposte sui redditi delle persone fisiche o giuridiche, l’imposta di registro, e simili, non trovano applicazione in
questo settore, regolamentato da norme primarie e secondarie di diritto speciale.
Autocertificazione - La “autocertificazione” va redatta sotto
forma di Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, di cui
all’art. 47 del D.P.R. 445/00 sulla documentazione amministrativa, e sottoscritta in base agli articoli 21 e 381 dello
stesso D.P.R. Non è previsto un modello ufficiale per la
autocertificazione; si ritiene peraltro utile ad una corretta
elencazione delle informazioni da fornire, anche per prevenire richieste di chiarimenti o integrazioni da parte di
questa Amministrazione, utilizzare il modello allegato alla
presente nota circolare e pubblicato nell’apposita sezione
del sito Web del Ministero. Esso dovrà essere riprodotto su
Il Direttore Generale
F.to Giuseppe Ruocco
Referente del procedimento:
Spigai Roberto - tel. 06.5994.2848
Email: [email protected]
Referente per dichiarazioni e versamenti:
Biribicchi Roberto - tel. 06.5994.3213
Email: [email protected]
SP/ \ III-IV-ContrPromozNewCirc..doc 04/10
1. L’art. 21, c. 1, del D.P.R. n.445/00, prevede che l’autenticità della sottoscrizione di qualsiasi dichiarazione sostitutiva
di atto di notorietà è garantita con le modalità di cui all’art. 38, ove è disposto che le dichiarazioni da presentare alla P.A.
devono essere sottoscritte dall’interessato in presenza del dipendente addetto o sottoscritte e presentate unitamente a
copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore.
95
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
DICHIARAZIONE sostitutiva di ATTO di NOTORIETÀ
96
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
DIRITTO SANITARIO
Avv. Ennio Grassini - www.dirittosanitario.net
Ogni terapia ha natura di atto sanitario
Consiglio di Stato
Sulla libertà di scelta curativa del paziente
TAR Lazio - Roma
L’Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie (DPCM 14 febbraio 2001) prevede una
classificazione che pone a carico del servizio sanitario nazionale le prestazioni sanitarie di rilevanza sociale definendole
come prestazioni assistenziali che erogate contestualmente
ad adeguati interventi sociali, sono finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione
e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite. Tale normativa attribuisce, pertanto, rilievo sanitario agli interventi con carattere di cura delle
patologie in atto, ma non dispone che debbano definirsi tali
solo i trattamenti che lascino prevedere la guarigione o la
riabilitazione del paziente, non potendo valere, quale discrimine della natura delle prestazioni, la circostanza che i trattamenti praticati abbiano efficacia solo conservativa dello
stato del malato, perché ciò porterebbe ad escludere la natura sanitaria di quelle terapie che non conseguono la guarigione o il miglioramento della salute del paziente.
Nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di
pari rango, a causa del carattere esistenziale di inerenza
alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del
principio di autodeterminazione vale a qualificarli come
veri e propri diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto
di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente
qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso
desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o, eventualmente, a quale struttura più idonea affidare le sue aspettative di celere e sicura guarigione. Tali
principi, già direttamente evincibili dalla nostra carta
costituzionale, hanno trovato piena attuazione nel D.lgs.
n. 502 del 1992 di riforma del sistema sanitario, laddove,
essendosi aperto definitivamente il mercato delle prestazioni sanitarie ai produttori privati attraverso il sistema
dell’accreditamento, si è proprio inteso valorizzare ed
attuare, in un’ottica costituzionalmente orientata, la libertà
di scelta curativa del paziente, attraverso il passaggio da
una visione monopolistico/pubblicistica del settore sanitario ad una visione liberista ed elastica del medesimo, fondata sul pluralismo dell’offerta.
Responsabilità oggettiva
per chi consente o agevola
lo svolgimento della professione
da parte di persona non autorizzata
Cassazione Penale
L’obbligo di informare il paziente
è un imperativo
Cassazione Civile
All’interno di una casa di riposo una cittadina extracomunitaria in possesso di titolo abilitativo non riconosciuto
dallo Stato Italiano, inizialmente impiegata come ausiliaria
di infermiera professionista, aveva successivamente esercitato quest’ultima attività, praticando terapie e dispensando
medicinali. È stato affermata la colpevolezza del legale rappresentante della casa di riposo per aver consentito o agevolato lo svolgimento della professione da parte di persona non autorizzata.
L’obbligo ha rilevanza giuridica perché integra il contenuto del contratto e qualifica la diligenza del professionista
nell’esecuzione della prestazione. La violazione di esso
può determinare la violazione di diritti fondamentali ed
inviolabili (quali il diritto ad esprimere la propria personalità, la libertà personale, la salute - artt. 2, 13 e 32 Cost. il diritto alla vita, al rispetto della vita privata e familiare,
alla formazione della famiglia: artt. 2, 8 e 12 Convenzione
Europea dei diritti dell’uomo).
L’ASL è ente strumentale della Regione
e deve rispettare i tetti di spesa disposti
dalla stessa
Consiglio di Stato
Pubblicità in materia sanitaria
Cassazione Civile
Le aziende sanitarie locali, pur dotate di autonomia finanziaria e contabile rispetto all’amministrazione regionale,
hanno la natura di enti strumentali di quest’ultima, essendo ad esse affidate in concreto il compito di perseguire nel
campo dell’assistenza sanitaria gli obiettivi fissati proprio
dall’ente regione in attuazione del piano sanitario regionale, con i mezzi finanziari dalla stessa regione messi a disposizione. La determinazione dei tetti di spesa sanitaria è attività di esclusiva competenza regionale, finalizzata non solo
alla razionalizzazione dell’efficacia del sistema sanitario
regionale, ma anche alla valutazione dell’efficacia delle prestazioni erogate agli assistiti nel rispetto del principio della
assoluta parità di scelta tra strutture pubbliche e private.
La L. 5 febbraio 1992, n. 175, recante “Norme in materia
di pubblicità sanitaria e di repressione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie”, comminando la sospensione dall’esercizio professionale a carico di coloro che effettuino pubblicità senza l’autorizzazione ovvero con mezzi e
forme non disciplinati dalla legge, non prevede una contravvenzione amministrativa ma una fattispecie di illecito
disciplinare; pertanto va escluso che detta legge abbia
comportato la tacita abrogazione del R.D. 27 luglio 1934,
n. 1265, art. 201 (Approvazione del testo unico delle leggi
sanitarie), che assoggetta a sanzione amministrativa pecuniaria la violazione delle norme sulla pubblicità in materia
sanitaria da esso previste.
97
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
INVALIDITÀ CIVILE
NUOVA NORMATIVA
zione di nuova visita; l’INPS diventa unica controparte
nell’ambito del contenzioso. Nel caso in cui il giudice
nomini un consulente tecnico, alle operazioni peritali
dovrà obbligatoriamente presenziare un medico INPS.
PREMESSA
L’art. 20 del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito in legge con modificazioni dalla legge 3 agosto 2009 n.
102, titolato Contrasto alle frodi in materia di invalidità
civile, attribuisce all’INPS nuove competenze per l’accertamento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità civile,
handicap e disabilità con l’intento di ottenere tempi più
rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici. La nuova normativa rivede profondamente le
modalità di presentazione delle domande di accertamento,
la valutazione sanitaria, la concessione delle prestazioni, il
ricorso in giudizio. L’INPS, con determinazione n. 189 del
20 ottobre 2009, definisce il disegno organizzativo e procedurale per l’applicazione dell’articolo 20 della legge n.
102/2009 (msg. 24477 del 29/10/2009). Le novità sostanziali sono sinteticamente:
a decorrere dal 1° gennaio 2010 le domande vanno presentate all’Inps esclusivamente in via telematica; l’Istituto
trasmette, in tempo reale e in via telematica, le domande
alle ASL; le Commissioni mediche ASL sono integrate da
un medico dell’INPS quale componente effettivo.
DOMANDA
L’art. 20 riguarda sia le domande di accertamento delle
minorazioni civili (invalidità, cecità e sordità) che le
domande di accertamento dell’handicap (L. 104/1992)
che quelle per la disabilità (L. 68/1999). La disposizione
presuppone che esistano una rete e una modalità di comunicazione uniformi su tutto il territorio nazionale che consentano il passaggio dei dati in tempo reale (comma 3).
A tal fine è stata prevista la realizzazione di un’applicazione - che sarà disponibile sul sito www.inps.it - prelevabile
dal cittadino o dagli Enti di patronato. L’applicativo gestionale contiene i moduli in formato elettronico da utilizzare
per la presentazione delle domande, la compilazione dei
certificati, la redazione dei verbali sanitari. La fase di presentazione della domanda si articola in due fasi:
1. la compilazione del certificato medico (digitale);
2. la presentazione telematica all’INPS direttamente, tramite Patronato o tramite le associazioni di categoria dei
disabili.
Per poter compilare la certificazione medica on line, i
medici dovranno essere abilitati (msg. 29389 del
16/12/2009, 29472 del 17/12/2009 e 29596 del
18/12/2009).
L’abilitazione sarà rilasciata dall’Inps su richiesta dei singoli medici. Il modulo di richiesta di abilitazione ai servizi
telematici, debitamente compilato e sottoscritto dal medico, deve essere presentato direttamente agli uffici INPS.
L’Istituto, quindi, rilascerà un PIN che consentirà al medico certificatore di utilizzare la procedura nella parte relativa alla certificazione sanitaria.
Completata l’acquisizione del certificato medico, il sistema
genera una ricevuta con un numero di certificato, che il
medico stesso consegna al richiedente affinché lo utilizzi
per l’abbinamento della certificazione medica alla domanda. Il certificato medico, deve essere abbinato alla domanda entro il tempo massimo di trenta giorni dal suo rilascio;
superato tale termine, il numero di certificato impresso
sulla ricevuta non sarà più utilizzabile per l’inoltro telematico delle domande.
La sezione domanda, da compilare a cura del cittadino o
degli Enti di patronato, deve contenere:
dati anagrafici e di residenza, completi di codice fiscale;
tipologia della domanda: invalidità, cecità, sordità, handicap, disabilità (un’unica domanda può contenere più
richieste);
primo riconoscimento/aggravamento;
dati anagrafici eventuale tutore;
indicazione di domicilio provvisorio;
INNOVAZIONI
Dal 1 gennaio 2010 il processo di accertamento sanitario
di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e
disabilità, sarà caratterizzato dai seguenti elementi di
novità: la certificazione sanitaria, compilata on line dal
medico certificatore, attiva l’input per una nuova istanza di
riconoscimento dello stato invalidante; alla domanda,
compilata anch’essa on line, verrà abbinato il certificato
precedentemente acquisito; completata la connessione tra
i due moduli (certificato e sezione domanda), il sistema ne
consente l’inoltro telematico all’INPS direttamente da
parte del richiedente o per il tramite di un Patronato; in
fase di accertamento sanitario, la composizione delle
Commissioni ASL è integrata dalla presenza di un medico
dell’INPS; i verbali sanitari sono redatti in formato elettronico, a disposizione degli uffici amministrativi per gli
adempimenti conseguenti; gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio unanime dalla Commissione Sanitaria
previa validazione da parte del Responsabile del CML territorialmente competente, allorché comportino il riconoscimento di una prestazione economica, danno luogo
all’immediata verifica dei requisiti socio economici, al fine
di contenere al massimo i tempi di concessione; gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio a maggioranza
sono soggetti a successiva verifica con riesame degli atti o
eventuale disposizione di una nuova visita. In ogni caso, la
razionalizzazione del flusso procedurale tende a contenere
i tempi dell’eventuale concessione; la Commissione
Medica Superiore effettua il monitoraggio complessivo dei
verbali e ha, comunque, facoltà di estrarre posizioni da
sottoporre a ulteriori accertamenti agli atti o con disposi-
98
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
giorni prima della data già fissata per la visita ambulatoriale. Il Presidente della Commissione si pronuncia in merito
alla certificazione e dispone o meno la visita domiciliare.
Gli accertamenti sanitari conclusi con giudizio a maggioranza sono soggetti a successiva verifica con riesame degli
atti o eventuale disposizione di una nuova visita. In ogni
caso, la razionalizzazione del flusso procedurale tende a
contenere i tempi dell’eventuale concessione.
Contestualmente alla emanazione delle nuove disposizioni in materia, il Ministero della Salute ha nominato una
Commissione con il compito di aggiornare le tabelle indicative delle percentuali di invalidità (comma 6).
indirizzo e-mail per eventuali comunicazioni.
La procedura consente l’invio della domanda solo se completa in tutte le sue parti. Ad invio correttamente avvenuto il sistema rilascia ricevuta dell’accettazione della
domanda contenente:
Sede Inps presso cui è stata presentata la domanda; anagrafica dell’istante; data di presentazione; accertamento/i
richiesto/i; eventuale Patronato o Associazione di categoria
(identificativo interno del Patronato o dell’Associazione di
categoria); numero di protocollo della domanda; numero
Domus.
Al fine di consentire la definizione delle date di visita contestualmente alla presentazione della domanda, l’Inps
mette a disposizione delle ASL un sistema di gestione di
un’agenda appuntamenti per la calendarizzazione delle
visite e di invito a visita.
Pertanto nella ricevuta, come valore aggiunto, potrà essere
è presente la data di convocazione a visita. Il cittadino
può, in caso di impedimento, modificare la data di visita
proposta dal sistema una sola volta ed entro limiti di
tempo predefiniti. Se assente alla visita, verrà comunque
nuovamente convocato. La mancata presentazione anche
alla successiva visita sarà considerata a tutti gli effetti come
una rinuncia alla domanda, con perdita di efficacia della
stessa Tutto il processo amministrativo e sanitario, nonché
lo stato di lavorazione della domanda successivamente alla
conclusione della fase sanitaria sarà consultabile dal cittadino o dagli Enti di patronato direttamente sul sito
www.inps.it, attraverso un PIN rilasciato dall’Istituto. Per
ottenere il PIN il cittadino potrà farne richiesta telefonando al Contact Center Inps (803164) o direttamente sul sito
dell’Inps, sezione dei Servizi on line (inserendo i dati
richiesti saranno visualizzati i primo otto caratteri del PIN;
la seconda parte del codice sarà successivamente recapitata per posta ordinaria). I cittadini ai quali non può essere
rilasciato il PIN attraverso le modalità sopradescritte perché l’Istituto non dispone dei dati anagrafici, devono
richiederlo direttamente presso gli uffici INPS portando
con sé un documento d’identità valido e il codice
fiscale/tessera sanitaria.
Per i minori non ancora in possesso del documento d’identità è sufficiente esibire il codice fiscale o la tessera
sanitaria.
VERIFICHE ORDINARIE
L’Istituto effettuerà delle verifiche ordinarie nella misura
tra il 2 ed il 5% sui verbali definiti annualmente dalla
Commissione medica ASL, indipendentemente dal loro
esito, attraverso un controllo da parte di Centri Medico
Legali dislocati in regioni diverse da quelle in cui è avvenuto l’accertamento, al fine di realizzare obiettivi di omogeneizzazione valutativa con modalità di interazione territoriale.
VERIFICHE STRAORDINARIE
Il piano di verifiche straordinarie sulla permanenza dello
stato invalidante programmato per l’anno 2010, prevede
l’effettuazione di 100.000 visite.
FUNZIONE DI CONCESSIONE
La concessione delle provvidenze economiche è espressamente attribuita alle Regioni dall’articolo 130 del Decreto
Legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
Con accordo quadro tra il Ministro del lavoro, della salute
e delle politiche sociali e la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano, vengono disciplinate le modalità
attraverso le quali sono affidate all’INPS le attività relative
all’esercizio delle funzioni concessorie per l’invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità.
Per i verbali che possono dare diritto ad un riconoscimento economico, l’interessato viene invitato a completare,
l’inserimento dei dati necessari per l’accertamento dei
requisiti socio-economici e della modalità di pagamento
richiesta. Sulla scorta dei dati comunicati, gli uffici INPS
competenti effettueranno i controlli amministrativi e reddituali e, se viene riconosciuto il diritto, procederanno alla
liquidazione della prestazione economica. All’interessato
verrà inviata comunicazione di erogazione o reiezione
della prestazione.
ACCERTAMENTO SANITARIO
L’istante viene visitato dalla Commissione Medica ASL
integrata dal medico INPS. L’istante può, qualora sussistano le condizioni per richiedere la visita domiciliare, attraverso il proprio medico abilitato, richiedere visita domiciliare. Infatti il medico, in questo caso, compila ed invia
(sempre per via telematica, collegandosi al sito dell’Inps) il
certificato medico di richiesta visita domiciliare, almeno 5
RICORSI
Avverso il mancato riconoscimento sanitario è ammesso
il solo ricorso in giudizio entro 180 giorni - a pena di deca-
99
APPENDICE
L’AUDIOPROTESISTA
denza - dalla notifica del verbale sanitario. Le recenti innovazioni non prevedono l’introduzione del ricorso amministrativo né di altre forme di contenimento del contenzioso. La recente normativa introduce la qualificazione
dell’Inps come unico legittimato passivo.
L’Inps diventa unica controparte nei procedimenti giurisdizionali civili relativi a prestazioni sanitarie previdenziali ed assistenziali. Nel caso in cui il Giudice nomini un
consulente tecnico d’ufficio, alle indagini assiste un medico legale dell’Inps. Il consulente nominato ha l’obbligo, a
pena di nullità, di inviare apposita comunicazione sull’inizio delle operazioni peritali al direttore della sede provinciale dell’Inps competente (comma 5).
NUOVA PROCEDURA ON-LINE
Sul sito www.inps.it sarà disponibile la nuova procedura
cui ogni utente autorizzato potrà accedere - ai vari livelli tramite PIN per la consultazione o la gestione delle fasi di
propria competenza.
Gli utenti autorizzati all’accesso sono:
cittadini richiedenti e/o i soggetti da questi autorizzati
medici certificatori
Enti di patronato
Associazioni di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC,
ANFFAS)
Per la consultazione della Circolare n. 131, rimandiamo al
sito www.audioprotesista.it.
100
EDIZIONI
Pescara
Biblioteca FIA
Per informazioni e ordinazioni: [email protected]
I Quaderni
de l’Audioprotesista 1-2-3
Audioprotesisti Avanti
a cura di Gianni Gruppioni
l’Audioprotesista
di Maurizio Clerici
Comunicazione
e qualità della vita
di Antonio Frintino
e Giuliano Giuntoli
La Formazione è la chiave
a cura di Gianni Gruppioni
L’Audioprotesista
Rivista tecnico-scientifica
dell’udito
La Competenza è la chiave
di Gianni Gruppioni
AudioPro
L’informatore audioprotesico
La valutazione psicologica
dell’anziano ipoacusico
di Valentina Schina
a cura di Gianni Gruppioni
Sentiero Silenzioso
di Giampiero Neri
Atlante di Anatomia chirurgica
dell’orecchio medio
a cura di Massimo Balbi
La vertigine parossistica posizionale
(benigna): stato dell’arte
a cura del Gruppo Alta Italia di
Otorinolaringoiatria e Chirurgia
cervico-facciale
L’AUDIOPROTESISTA
www.audioprotesista.it
IL PORTALE
DEL MODERNO
PROFESSIONISTA
SANITARIO
Record di accessi da tutta Europa per il nostro sito
www.audioprotesista.it, uno strumento completo e innovativo, in grado di garantire ai lettori informazioni più tempestive
e la possibilità di sfogliare tutte le nostre iniziative editoriali,
oltre che offrire agli inserzionisti una comunicazione più completa e integrata.
Il portale contiene tutte le sezioni utili alla nostra professione,
con approfondimenti sulla vita associativa, sulla formazione e
sull’università, spunti di riflessione sui problemi di udito, sull’aggiornamento normativo e, naturalmente, sugli sviluppi tecnologici e le notizie sui prodotti e sulle aziende di produzione.
Sul portale, tra le altre funzionalità, trovate una piccola biblioteca audioprotesica scaricabile gratuitamente. Disponibili in
questa sezione, il libro di Maurizio Clerici “L’Audioprotesista”
(l’unico manuale italiano sulla nostra professione), Le linee
guida Sio 2007, Le linee guida Inail 2007, tutti gli arretrati
della rivista e i quaderni allegati e le nuove pubblicazioni.
Pubblicato online l’Annuario 2009, l’archivio
di tutti gli Audioprotesisti italiani regolarmente iscritti all’Associazione nell’anno 2009.
Questo archivio verrà
aggiornato ogni anno
in base al dato iscrizioni al 28 febbraio.
Molto interessante e
innovativa la sezione
“Centri
Acustici
Italiani” che rappresenta l’offerta distributiva nazionale. A
tutti gli utenti registra-
ti è data la possibilità di inserire il proprio centro acustico e le proprie filiali mentre a tutti i
visitatori è accessibile l’archivio, regione per
regione, di tutte le aziende registrate.
L’elenco dei professionisti è inserito automaticamente dalla nostra segreteria mentre
quello dei centri acustici deve essere aggiornato dall’utente in regola con la quota associativa aziende e filiali 2009.
Tutto converge sulla prima pagina con due
link fondamentali “Archivio Audioprotesisti”
e “Cerca il tuo Centro acustico” che permetteranno ai colleghi, ai medici e ai semplici visitatori di conoscere meglio chi siamo e
dove siamo. Vi aspettiamo!
AUDIOPRO
L'Informatore
Audioprotesico
AudioPRO
per un’informazione
sempre più veloce ed efficace
Prosegue con successo questa nuova iniziativa editoriale che
ha arricchito e confermato la grande crescita culturale che
sta accompagnando negli ultimi anni la professione dell’audioprotesista. AudioPRO è una nuova rivista che ha uno
scopo ben preciso, quello di valorizzare ancora di più la professionalità della categoria, il suo spirito propositivo, la sua
voglia di guardare ad un futuro di rinnovamento. In questo
contesto l’informazione riveste un ruolo fondamentale, di
stimolo e di riconoscimento reciproco, rinforzando e rendendo sempre più stretto il contatto tra gli associati.
AudioPRO affianca l’ormai più che consolidata realtà de
“L’Audioprotesista”, e si caratterizza in particolare per
l’attenzione alle vicende associative, promuovendo
un’informazione veloce, precisa e mirata. Una comunicazione sempre più puntuale grazie ad una periodicità
alternata rispetto a “L’Audioprotesista”.
AudioPRO, inoltre, è a disposizione degli associati con delle
uscite “extra”, in occasione di notizie e avvenimenti importanti per la professione. Ed è anche uno strumento di servizio, su cui è possibile pubblicare annunci di lavoro o di ricerca di personale. L’obiettivo della nuova rivista, infatti, è quello di rappresentare
uno strumento più agile riservato ai soli audioprotesisti associati per affrontare in maniera approfondita tutte le tematiche professionali.
Appare chiaro, dunque, che il processo di miglioramento è in continua evoluzione e che la
professione si dimostra sempre più attenta a cogliere le esigenze di una società che cambia. L’audioprotesista è oggi sempre di più un “professionista della salute”, attento alla sua
preparazione, consapevole del proprio ruolo e della propria responsabilità nei confronti del
paziente. Non è stato semplice, ma finalmente quella dell’audioprotesista è una professionalità rispettata e soprattutto autonoma, protagonista a pieno titolo di una rivoluzione che
lo chiama a dialogare e collaborare con la figura del medico, di cui condivide l’obiettivo finale: il benessere del paziente. Tutto questo è stato possibile perché gli audioprotesisti hanno
saputo fare squadra; dialogando, confrontandosi, aggiornandosi continuamente. AudioPRO
arricchisce e completa questa esigenza, fornendo agli associati uno nuovo strumento.
Come per ogni inizio, la strada appare lunga a piena di incognite, ma la volontà e l’impegno per far crescere anche questa nuova rivista, ancora una volta non mancheranno.
AUDIOPRO
L'Informatore
Audioprotesico
L’AUDIOPR
R I V I S T A
T E C N I C O - S C I E N T I F I C A
D E L L ’ U D I T O
CHE COS’È “L’AUDIOPROTESISTA”
È una rivista che parla di professione, di aggiornamento tecnologico, di ricerca scientifica e problemi di udito e sue soluzioni e da oltre trent’anni è l’organo ufficiale degli Audioprotesisti Italiani
dell’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali, membro dell’Associazione Europea
degli Audioprotesisti.
Vuole dare risalto alle figure professionali coinvolte nella protesizzazione, agli apparecchi acustici
e lo stato dell’arte della tecnologia, alle normative di riferimento e l’integrazione europea, agli
eventi e manifestazioni del settore, all’aggiornamento professionale e scientifico, alle informative
dell’associazione ANA-ANAP con l’obiettivo di “reintegrare al meglio le facoltà uditive di chi si rivolge all’Audioprotesista”, ponendo “il bene del soggetto ipoacusico come unico traguardo
dell’Audioprotesista” (dall’ editoriale del numero 1, anno 1979).
Una linea editoriale aperta
È una rivista fatta da noi audioprotesisti per gli audioprotesisti e tutti gli operatori del “sistema
sordità”: se hai voglia di scrivere e “dirci la tua”, invia il tuo articolo alla nostra redazione. Senza
censure né favoritismi, il tuo lavoro verrà pubblicato sulla rivista oppure sul nostro sito
www.audioprotesista.it.
Sei il benvenuto!
L’abbonamento è gratuito per tutti
Puoi ricevere “l’Audioprotesista” gratis direttamente a casa tua semplicemente inviando un’e-mail
([email protected]) con i tuoi dati postali (Cognome, Nome, Indirizzo, Cap,
Città, Prov.).
I lettori
Sono oltre tredicimila gli abbonati che ricevono gratuitamente la rivista.
AUDIOPROTESISTI
3.224
FILIALI E CENTRI ACUSTICI
1.400
DIRETTORI CATTEDRE E SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE ORL,
AUDIOLOGIA E FONIATRIA, PRIMARI DEI REPARTI ORL DEGLI OSPEDALI,
MEDICI SPECIALISTI ORL E AUDIOLOGI
6.844
MINISTERI, ALTRE FEDERAZIONI/ASSOCIAZIONI, ALTRI INDIRIZZI
1.770
AEA
TOTALI
58
13.296
ROTESISTA
ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI
ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO
DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI
AUDIOPROTESISTI
L’Audioprotesista entra nelle case…
…ed è questa la sua forza: è una rivista trimestrale distribuita gratuitamente mediante spedizione in abbonamento postale. non si trova in edicola, nè in libreria, ma chiunque può riceverla a casa facendone richiesta.
SONO AGGIORNATI
I TUOI DATI?
Per offrirti servizi sempre validi, è
necessario che il nostro archivio sia
sempre aggiornato e completo.
Per questo motivo, comunica alla nostra
redazione eventuali cambiamenti nei tuoi
recapiti inviando una e-mail all’indirizzo:
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Calendario uscite
Maggio, Settembre, Dicembre-Gennaio
La redazione e l’Associazione sono a tua completa
disposizione all’indirizzo [email protected]
oppure un fax al numero
02.47995538
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”L’AUDIOPROTESISTA”
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“l’Audioprotesista” invia un fax al numero 02 47995538 o una e-mail a
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Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e-mail
..................................................
L’AUDIOPROTESISTA
Nuovo Nomenclatore tariffario
Avviso importante:
uscirà con l’elenco delle aziende ANA
e degli audioprotesisti ANAP
Con l’insediamento del nuovo
governo e la nomina del sottosegretario con delega per la “Salute”,
riprendono gli incontri per il completamento delle norme concernenti le “Nuove prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del SSN” per la parte ancora
da definire con le regioni riguardanti “i requisiti generali e specifici per
l’accreditamento dei fornitori e i contratti con gli erogatori, il sistema tariffario, le modalità di collaudo, di fatturazione, di pagamento, ecc., ecc..”.
Con l’entrata in vigore del DPCM
comprendente l’assistenza protesica,
dobbiamo essere già pronti per la
stampa del prossimo NOMENCLATORE TARIFFARIO.
FIA, così come in passato, divulgherà celermente IL NUOVO
REGOLAMENTO presso tutti gli
enti e istituzioni interessate (Regioni, AASSLL, Associazioni
delle persone con disabilità,
Associazioni e ordini professionali, Cliniche e reparti
ORL, Medici specialisti, Corsi
ECM.
Si avverte per tempo - affinchè chiunque possa regolarizzare la propria posizione che il regolamento delle
“Nuove prestazioni di assistenza protesica” comprenderà - diviso per regioni l’elenco di tutte le aziende
iscritte all’ANA e i nomina-
tivi degli audioprotesisti abilitati
e iscritti all’ANAP, in regola con le
quote associative ANA e/o ANAP
per l’anno 2009 e 2010.
LA PUBBLICITÀ SU “L’AUDIOPROTESISTA”
LISTINO 2010
Pagina Intera SX
Pagina Intera DX
DOPPIA pagina
Mezza pagina SX
Mezza pagina DX
Un Quarto di pagina SX
Un Quarto di pagina DX
Quarta di copertina
Terza di copertina
Seconda di copertina
Spazio AZIENDA a pag (max 6 pag)
inserto centrale a pag (multipli di 4 facciate)
Schede Prodotto
News
news per non inserzionisti
Inserto nella cellofanatura
Generale
Preferenziale
(minimo 3 uscite)
ANIFA Contract
1400
1100
1550
1250
2850
2250
750
575
850
675
400
300
480
400
4000
3000
1850
1475
2150
1600
1050
750
950
850
gratuite per gli inserzionisti
gratuite per gli inserzionisti
900
700
59 cent cad
53 cent cad
900
1100
1950
475
600
265
350
2000
1250
1350
550
700
400
49 cent cad
NB: Le pagine destre sono su prenotazione e devono essere confermate in base alla disponibilità
AVVISO AI LETTORI
Gentili Lettori, i vostri nominativi fanno parte dell’indirizzario della nostra Rivista.
Nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge n.675/1996 per la tutela dei dati personali (privacy), comunichiamo che tale archivio è
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