veglia per i santi 2016 - Pastorale Giovanile Salerno
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veglia per i santi 2016 - Pastorale Giovanile Salerno
Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile SANTI ALL’OPERA Veglia di preghiera per la Solennità di tutti i Santi nel Giubileo della Misericordia CANTO D’INIZIO Saluto iniziale Cel. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Tutti Amen. Cel. Siate lieti nei Signore ed esultate, voi santi. Tutti Siate lieti nel Signore ed esultate, voi santi. Cel. Servi del Signore, gridate di gioia. Tutti Ed esultate, voi santi. Cel. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Tutti Siate lieti nel Signore ed esultate, voi santi. INTRODUZIONE Guida: Il dono del Giubileo continua a guidare il nostro cammino. Abbiamo avuto un anno intero per parlare di misericordia, per sperimentarla, per gustarla. Stasera siamo qui per contemplare insieme la bellezza della vita che si è lasciata trasformare dalla Misericordia di Dio nell’esperienza della santità. Santi all’opera sono i fratelli e le sorelle che hanno testimoniato l’amore di Dio attraverso le opere di misericordia facendo risplendere su tutta la Chiesa la loro luce. Ma santi all’opera siamo anche noi chiamati a condividere la stessa vocazione alla santità accogliendo l’invito di Papa Francesco: “«Siate misericordiosi come il Padre» (Lc 6,36). È un impegno che interpella la coscienza e l’azione di ogni cristiano. Infatti, non basta fare esperienza della misericordia di Dio nella propria vita; bisogna che chiunque la riceve ne diventi anche segno e strumento per gli altri. La misericordia, inoltre, non è riservata solo a dei momenti particolari, ma abbraccia tutta la nostra esistenza quotidiana. Come, dunque, possiamo essere testimoni di misericordia? Non pensiamo che si tratti di compiere grandi sforzi o gesti sovraumani. No, non è così. Il Signore ci indica una strada molto più semplice, fatta di piccoli gesti che hanno però ai suoi occhi un grande valore, a tal punto che ci ha detto che su questi saremo giudicati”. (Udienza generale, 12 ottobre 2016) PRIMO MOMENTO LA MISERICORDIA DEI SANTI Guida: Lo sguardo misericordioso di Gesù raggiunge Matteo e lo chiama a seguirlo. Chi si sente guardato con tanta tenerezza e amore non può che lasciarsi coinvolgere in questa avventura di misericordia. Segno: Mentre cantiamo l’Alleluia accogliamo la Parola in mezzo a noi. La facciamo passare di mano in mano perché ci tocchi personalmente, fino ad arrivare all’altare. ALLELUIA Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. 10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». 9 1 LETTORE: La parola a Papa Francesco ''Mi ricordo di quando il Signore mi ha guardato con misericordia. Ho avuto sempre la sensazione che avesse cura di me in un modo speciale, ma il momento più significativo si verificò il 21 settembre 1953, quando avevo 17 anni. Era il giorno della festa della primavera e dello studente in Argentina, e l’avrei trascorsa con gli altri studenti; io ero cattolico praticante, andavo alla Messa della domenica, ma niente di più... ero nell’Azione cattolica, ma non facevo nulla, ero solo un cattolico praticante. Lungo la strada per la stazione ferroviaria di Flores, passai vicino alla parrocchia che frequentavo e mi sentii spinto a entrare: entrai e vidi venire da un lato un sacerdote che non conoscevo. In quel momento non so cosa mi accadde, ma avvertii il bisogno di confessarmi. E non so cosa successe, ne uscii diverso, cambiato. Tornai a casa con la certezza di dovermi consacrare al Signore e questo sacerdote mi accompagnò per quasi un anno. Aveva la leucemia e si stava curando in ospedale. Morì l’anno successivo. Dopo il funerale piansi amaramente, mi sentii totalmente perso, come col timore che Dio mi avesse abbandonato. Questo è stato il momento in cui mi sono imbattuto nella misericordia di Dio ed è molto legato al mio motto episcopale: il 21 settembre è il giorno di san Matteo, e Beda il Venerabile, parlando della conversione di Matteo, dice che Gesù guardò Matteo “miserando atque eligendo”. Si tratta di un’espressione che non si può tradurre, perché in italiano uno dei due verbi non ha gerundio, neppure in spagnolo. La traduzione letterale sarebbe “misericordiando e scegliendo”, quasi come un lavoro artigianale. “Lo misericordiò”: questa è la traduzione letterale del testo. Quando anni dopo, recitando il breviario latino, scoprii questa lettura, mi accorsi che il Signore mi aveva modellato artigianalmente con la sua misericordia.'' Cel.: Lo sguardo che ha trasformato la vita di Matteo si è posato su tanti uomini e donne che hanno accolto l’invito di Gesù diventando per tutti dei fari luminosi. Preghiamo e lodiamo il Signore per i segni della Sua santità sparsi nella storia dell’umanità. Preghiamo a cori alterni (maschi e femmine) Inno alla santità di Dio nei suoi santi (Salmo 98) Santo è il Signore, grande e potente; santo il Suo nome, dolce e armonioso; santo il suo agire in favore dell'uomo. Il Signore guida la storia, riconosciamolo tutti con gioia; il Signore è grande, è santo, l’unico assoluto per l'uomo. Tu sei sorgente, Signore, di libertà, sei giudice che promuove la giustizia; la tua Parola ci indica la via per essere adulti nella fede. In ogni epoca tu susciti dei santi tra i consacrati a servizio del Regno tra i profeti e gli uomini d'azione, tra le persone umili e semplici. Sono uomini che ti cercano, Signore, con coraggio e intuizione di fede, nei volti di chi patisce ingiustizia, nei progetti di chi costruisce il futuro. Tu sei la sapienza delle loro parole, sei la forza dei loro gesti profetici; con pazienza d'amore li trasformi correggendo i loro sbagli e difetti. Lodiamo la santità del Signore che si svela a noi nei suoi santi; in lui riconosciamo l'artista che dona la resistenza a questi uomini. Santo è il Signore, grande e potente; santo il Suo nome, dolce e armonioso; santo il suo agire in favore dell'uomo. Guida: Come vivono la Misericordia i Santi? Chiediamo a loro di insegnarci ad essere testimoni di Misericordia per tutte le persone che incontreremo sul nostro cammino. Il loro esempio e le loro parole ci rivelano il volto di Dio. Mentre si esegue il canone (o un altro ritornello) si portano all’altare di volta in volta i segni che richiamano l’esperienza di vita dei santi che ci accompagnano questa sera. Segno: Viene portato un telo bianco con una striscia azzurra CANONE: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende. 2 LETTORE: Dalle meditazioni di Madre Teresa di Calcutta: «Dobbiamo diventare santi non perché vogliamo sentirci santi, ma perché Cristo deve poter vivere pienamente in noi la sua vita. Dobbiamo essere tutto amore, tutta fede, tutta purezza per amore del povero che serviamo. Una volta che abbiamo appreso a cercare innanzitutto Dio e la sua volontà, il nostro contatto con il povero diventerà un mezzo per raggiungere una grande santità interiore e verso gli altri». Segno: Viene portato un pallone CANONE: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende. 3 LETTORE: Dalla biografia di San Giovanni Bosco: Il 24 giugno 1855, onomastico di don Bosco, si fece grande festa all’oratorio, come tutti gli anni. Don Bosco, per ricambiare tanto affetto, chiese ai ragazzi di scrivere su un foglietto il regalo che desideravano da lui, assicurando che avrebbe fatto tutto il possibile per accontentarli. Gli giunsero richieste tra le più stravaganti, come quella di un ragazzo che aveva chiesto in dono cento chili di torrone “per averne per tutto l’anno”. Don Bosco fu colpito particolarmente dalla richiesta del giovane Domenico Savio, che aveva scritto: “Mi aiuti a farmi santo”. Don Bosco prese sul serio quelle parole. Chiamò Domenico e gli disse: “Ti voglio regalare la formula della santità. Eccola: Primo: allegria. Ciò che ti turba e ti toglie la pace non viene da Dio. Secondo: i tuoi doveri di studio e di pietà. Attenzione a scuola, impegno nello studio, impegno nella preghiera. Tutto questo non farlo per ambizione, ma per amore del Signore. Terzo: far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni sempre, anche se ti costa sacrificio. La santità è tutta qui”. Segno: Viene portato un pane CANONE: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende. 4 LETTORE: Dalla vita di San Gerardo Maiella S.Gerardo Maiella fu un infaticabile apostolo. I paesi della Campania e della Lucania lo videro percorrere le loro vie sempre pronto ad aiutare chi avesse bisogno, spirituale o materiale. Non solo i poveri,ma anche Vescovi e Suore ricorrevano a lui. Sopportò pazientemente il carattere burbero di alcuni suoi superiori. A Materdomini, nell´inverno rigido e triste del 1754-55 che comportò una terribile carestia, Gerardo, assegnato alla portineria, soccorreva la gente con ogni risorsa. Per tutti egli aveva un pane e una parola di conforto. Sembrava che le provviste nelle sue mani si moltiplicassero! Il suo segreto: "Qui si fa la volontà di Dio come vuole e per quanto vuole Dio", come scrisse nella sua ultima malattia. Segno: Viene portato un grande cuore CANONE: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende. 5 LETTORE: Da “Storia di un'anima” di S. Teresa di Lisieux: ''Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarvi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi. Continuai nella lettura e non mi perdetti d'animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: "Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte" [1 Cor 12,31]. L'Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace. Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Capii che solo l'amore spinge all'azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Allora con somma gioia ed estasi dell'animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l'amore. Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l'amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.'' Silenzio SECONDO MOMENTO I SANTI ANONIMI Guida: La Festa di tutti i Santi è un’opportunità per sentire come compagni di viaggio tutte le persone che non sono segnate sul calendario, non sono venerate sugli altari e che sono passate sulla terra in punta di piedi, senza che nessuno si accorgesse di loro, ma nel silenzio del loro cuore sono stati testimoni e operatori dell'amore di Dio ai fratelli. Cel. Facciamo memoria di tanti fratelli e sorelle, operatori di Misericordia, che lavorano nel silenzio e nel nascondimento e diciamo al Signore il nostro desiderio di essere piccoli e semplici per lasciarci anche noi trasformare dal suo amore misericordioso. Preghiamo insieme il Salmo 130 TUTTI: Signore, il mio cuore non ha pretese, non è superbo il mio sguardo, non desidero cose grandi superiori alle mie forze. Io resto tranquillo e sereno. Come un bimbo in braccio a sua madre è quieto il mio cuore dentro di me. Pongo tutta la mia fiducia nel Signore, adesso e sempre! Amen Segno: Viene portato all’altare un cesto con le diverse opere di misericordia corporali e spirituali che sono state e continuano ad essere il programma di vita per tanti santi. PROPOSTA DI RIFLESSIONE TERZO MOMENTO TUTTI NOI ALL’OPERA Guida: Ciascuno di noi è chiamato a diventare canale della misericordia di Dio per tanti fratelli e sorelle, vivendo così la propria vocazione alla santità. Papa Francesco ci invita a fare nostre queste opere di misericordia vissute da tanti Santi. 1 LETTORE: Dall’udienza generale di Papa Francesco, mercoledì 12 ottobre 2016 “Le opere di misericordia risvegliano in noi l’esigenza e la capacità di rendere viva e operosa la fede con la carità. Sono convinto che attraverso questi semplici gesti quotidiani possiamo compiere una vera rivoluzione culturale, come è stato in passato. Se ognuno di noi, ogni giorno, ne fa una di queste, questa sarà una rivoluzione nel mondo! Ma tutti, ognuno di noi. Quanti Santi sono ancora oggi ricordati non per le grandi opere che hanno realizzato ma per la carità che hanno saputo trasmettere! Pensiamo a Madre Teresa, da poco canonizzata: non la ricordiamo per le tante case che ha aperto nel mondo, ma perché si chinava su ogni persona che trovava in mezzo alla strada per restituirle la dignità. Quanti bambini abbandonati ha stretto tra le sue braccia; quanti moribondi ha accompagnato sulla soglia dell’eternità tenendoli per mano! Queste opere di misericordia sono i tratti del Volto di Gesù Cristo che si prende cura dei suoi fratelli più piccoli per portare a ciascuno la tenerezza e la vicinanza di Dio. Che lo Spirito Santo ci aiuti, che lo Spirito Santo accenda in noi il desiderio di vivere con questo stile di vita: almeno farne una ogni giorno, almeno! Impariamo di nuovo a memoria le opere di misericordia corporale e spirituale e chiediamo al Signore di aiutarci a metterle in pratica ogni giorno e nel momento nel quale vediamo Gesù in una persona che è nel bisogno”. Segno: Mentre si esegue il canto, ciascuno è invitato ad andare davanti all’altare per prendere un bigliettino indicante un’opera di misericordia che si impegnerà a mettere in pratica. È la nostra risposta all’invito di Gesù a camminare sulla via della santità giorno per giorno. CANTO INTERCESSIONI Cel. La Santità è dono dello Spirito e impegno da parte nostra a rispondere all’amore di Dio in un quotidiano cammino di conversione. Chiediamo al Signore il dono di essere misericordiosi come il Padre, aiutati da Maria, madre di Misericordia e Regina di tutti i santi. Preghiamo insieme dicendo: Con l’aiuto di Maria, guidaci Signore. Lett. Sostieni la Chiesa della nostra Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno perché i credenti desiderino diventare misericordiosi e santi, donatori verso tutti della gioia della fede. Preghiamo. Lett. Veglia e proteggi le nostre famiglie perché siano un luogo dove si cresce insieme verso la santità di vita, diventando capaci di amare Gesù e di accogliere gli altri come un dono. Preghiamo. Lett. Accompagna le nostre comunità, i gruppi ecclesiali, le associazioni e tutte le persone di buona volontà perché abbiamo la forza di camminare insieme sulla via della santità attraverso scelte autentiche a favore della vita e di ogni persona. Preghiamo. Lett. Rendi tutti i giovani operatori di misericordia, perché sappiano riconoscere il volto di Gesù in ogni persona e contribuiscano a una vera rivoluzione culturale. Preghiamo. Cel. Consegniamo le nostre preghiere a Dio Padre con le parole che Gesù ci ha consegnato: PADRE NOSTRO... Cel.: O Padre, unica fonte di ogni santità, mirabile in tutti i tuoi Santi, fa' che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore per condividere la gioia di tutti coloro che in cielo cantano la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Tutti Amen Cel. Il Signore vi benedica e vi custodisca. Tutti Amen. Cel. Mostri a voi la Sua faccia e abbia di voi Misericordia. Tutti Amen. Cel. Volga a voi il Suo sguardo e vi dia Pace. Tutti Amen. Cel. Su tutti voi, santi per vocazione, scenda la benedizione di Dio che è Padre, Figlio e Spirito santo. Tutti Amen. CANTO FINALE