Cagliari Pad - Trudu, lettera di scuse a Vendola: "Voglio stringerle la

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Trudu, lettera di scuse a Vendola: "Voglio stringerle la
mano"
23 Gennaio 2013 ore 10:50
Autore: redazione cagliaripad,
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Categoria:
Notizie / Regione
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Data scaricamento: 15 Marzo 2017 ore 14:27
Il portavoce del Pdl aveva insultato su facebook il leader di Sel ("Becero frociame") scatenando polemiche. Oggi il mea culpa
Ecco il testo della lettera di scuse di Paolo trudu a Nichi Vendola: Illustre onorevole, Nicola Vendola,
in un momento di rabbia dettata soprattutto da attacchi su Facebook che quotidianamente vengono
rivolti al partito a cui sono iscritto e al Presidente dello stesso, attacchi spesso pilotati che lo accusano
e accusano il sottoscritto di essere mafioso, pedofilo, e violentatore di minorenni, sicuramente ho avuto
uno scatto di ira nel rispondere alle sue dichiarazioni che, le devo dire, mi hanno colpito personalmente.
Sono un militante dal 1995, e per 5 anni, dal 2000 al 2005, ho anche avuto incarichi istituzionali quale
consigliere nella provincia di Cagliari e presidente della commissione pubblica istruzione. Ho svolto il
mio mandato rispettando tutti e confrontando le mie idee con quelle degli altri senza mai un gesto di
acredine o accenti ingiustificabili.
Ritengo che la mia passione politica sia almeno pari alla sua, passionale e appassionata, calorosa,
arcigna, ma soprattutto onesta.
Per questo, ho perso il lume della ragione leggendo la parola “camorrista” indirizzata, non ad un singolo
esponente, ma all’intero partito e ho sicuramente trasceso in affermazioni di cui pubblicamente ho già
chiesto scusa per averle pronunciate, alle persone che si sono sentite ferite da questo ingiusto
accanimento.
Una decina di giorni fa, esasperato ad ignobili attacchi personali che ricevevo sul social network
Facebook da parte di persone conosciute e sconosciute, comunicavo la mia possibilità a lasciare
questo strumento su Internet, da troppi utilizzato per ingiuriare, insultare i miei post, il mio partito, la mia
persona, la chiesa cattolica a cui indegnamente ritengo di appartenere, molti dei quali li ho cancellati
perché non leggibili, ricchi di bestemmie e insulti irripetibili.
Le confesso, sono stati giorni ad alta tensione che, purtroppo, non sono riuscito a gestire come le
vicende, invece, richiedevano. Perciò, ho individuato nell’appellativo “odore di camorra nel PdL”, un
ennesimo insulto alla mia persona.
L’attacco, o la difesa partita incautamente, non ha tenuto conto, purtroppo, delle conseguenze e del
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male che stavo facendo a Lei e a tanti amici. Rifuggo e condanno l’omofobia, ma l’aver trasceso nelle
parole mi ha fatto inquadrare, dagli altri, in questa categoria che, sinceramente, non ritengo di
appartenere.
Sono cosi entrato in un tam tam mediatico, amplificato certamente dalla campagna elettorale che,
ingiustamente, ha voluto coinvolgere anche il PdL che, in verità, non c‘entra nulla essendo io il
responsabile a solo titolo personale.
Purtroppo, i social network sono una lama a doppio taglio in cui tutti si arrogano il diritto di giudicare,
insultare, apostrofare chi non la pensa come te.
E io, purtroppo e ingenuamente, ci sono caduto in pieno.
Per questo, le chiedo umilmente di voler accettare le mie scuse senza chiedere niente in cambio e,
qualora Lei dovesse venire a Cagliari per la campagna elettorale, mi sentirei onorato di poterLe
stringere la mano, possibilmente lontano da telecamere e taccuini di colleghi giornalisti.
Ritengo, peraltro, poter giudicare come i toni altissimi di questa campagna elettorale, coinvolgano noi
piccoli guerriglieri a commettere errori madornali. Confido nel suo impegno, sempre leale e corretto, a
contribuire, come farò io nel mio piccolo, affinché i toni si abbassino perché gli italiani si stanno davvero
esasperando.
Cordiali saluti
Paolo Trudu
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