Introduzione al Controllo Qualità Microbiologico - AFI
Transcript
Introduzione al Controllo Qualità Microbiologico - AFI
Introduzione al Controllo Qualità Microbiologico: dalle farmacopee all’ armonizzazione Roberto Balducci Michele Ceccarini Alessandro Matteucci Frati Roberto Maiani Giornata di Studio AFI Milano, 31 Marzo 2009 Serenella Bruschi … dalla semplice pastiglia inghiottita con un bicchiere d'acqua fino ai trattamenti più complessi, tutti i farmaci prodotti e venduti in Europa sono sottoposti a norme severe che ne regolano la composizione, i procedimenti di fabbricazione e la qualità… Il controllo di qualità microbiologico rappresenta uno dei punti cardine del processo di produzione di un . L'istituzione della segna la prima tappa della costruzione di un' Europa del farmaco. farmacopea europea OBIETTIVO Armonizzare le legislazioni nazionali relative alla fabbricazione, la circolazione e la distribuzione di medicinali in Europa mediante la creazione di una farmacopea europea. PROVVEDIMENTO COMUNITARIO Decisione 94/358/CE del Consiglio, del 16 giugno 1994, recante accettazione, a nome della Comunità europea, della convenzione relativa all'elaborazione di una farmacopea europea. CONTENUTO Il 22 luglio 1964, il Belgio, la Francia, la Germania, l'Italia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Svizzera, il Regno Unito hanno firmato una convenzione relativa all'elaborazione di una farmacopea europea. Gli obiettivi sono quelli di armonizzare le specificazioni delle sostanze medicinali di interesse generale per i cittadini europei e di stabilire più rapidamente le specificazioni relative alle nuove sostanze medicinali, sempre più numerose sul mercato. Questi obiettivi saranno raggiunti grazie alla creazione di una farmacopea europea costituita da monografie che diventano norme ufficiali applicabili sul territorio degli Stati contraenti. Il 16 novembre 1989, è stato firmato un protocollo a detta convenzione per permettere alla Comunità europea di diventare parte contraente. Il protocollo è entrato in vigore il 1° novembre 1992. Attualmente hanno ratificato la convenzione (http://conventions.coe.int) 34 Paesi del Consiglio d'Europa: i 27 Stati membri della Comunità europea; 3 Paesi dell'EFTA (European Free Trade Association)1; Bosnia e Erzegovia, Croazia, Serbia, Turchia. farmacopea europea Nel 1967 la prima edizione della Farmacopea europea includeva 367 monografie, che hanno sostituito le monografie nazionali proprie di ogni paese. Oggi l’ armonizzazione delle Farmacopee si è pressoché raggiunta: essa comprende più di 1800 monografie, ossia circa tre quarti delle sostanze attive usate nel settore terapeutico. 31 Stati e l’ Unione europea sono membri della Farmacopea europea, che conta inoltre 16 osservatori, anche fuori dall’ Europa. L’ obiettivo dell’ armonizzazione internazionale delle farmacopee, per quanto riguarda la purezza microbiologica del farmaco, è quello di uniformare i metodi microbiologici utilizzati dalle aziende farmaceutiche di tutto il mondo. E’tuttavia con la IX edizione della farmacopea italiana (1985) che vengono indicati i “ …Requisiti microbiologici delle preparazioni farmaceutiche più comuni, con dei limiti di carica batterica che non dovrebbero essere superati, come garanzia di igiene controllata di preparazione….” ….La corretta applicazione delle è un presupposto essenziale per la produzione di medicamenti aventi il grado di purezza microbiologica consigliato…. (FU IX) CPMP EMEA EFPIA MHLW FDA PhRMA JPMA Nel supplemento 6.3, in vigore dal 1° gennaio 2009, il parallelo è stato definitivamente eliminato: sono presenti i soli metodi armonizzati 2.6.BIOLOGICAL TESTS 2.6.12 Microbiological examination of non-sterile products: Microbial enumeration tests……………3923 2.6.13 Microbiological examination of non-sterile products: Test for specified micro-organisms…… 3927 5.1.GENERAL TEXT ON MICROBIOLOGY 5.1.4 Microbiological quality of non-sterile pharmaceutical preparations and substances for pharmaceutical use…. 3957 Le organizzazioni nazionali responsabili della pubblicazione e revisione delle farmacopee dei paesi industrializzati hanno da tempo manifestato, con grande intuizione, il concetto che l'armonizzazione delle norme delle farmacopee dei singoli paesi costituirebbe un risultato di grande utilità sia per chi usa, sia per chi elabora le farmacopee stesse e faciliterebbe, inoltre, il libero commercio dei medicamenti in uso nei paesi stessi. L'anno 1990 ha visto concretizzarsi quelle che fino ad allora erano state solo espressioni di intenti: tra i responsabili delle farmacopee USA, Giappone e della allora Comunità europea si è infatti costituito, su basevolontaria, il cosiddetto "Pharmacopoeial Discussion Group (PDG)" e ciò ancora prima che, da parte delle autorità di registrazione, prendesse forma la stessa International Conference on Harmonization (ICH). Il progetto-programma a lungo termine che il PDG ha messo a punto prevede un'armonizzazione di tipo retrospettivo e una di tipo prospettivo. Il primo tipo è rivolto a testi già pubblicati nelle tre farmacopee e in vigore nei rispettivi paesi; l'armonizzazione prospettiva è, invece, rivolta alla preparazione di nuovi testi, specie nel settore biologico/biotecnologico Armonizzazione delle Farmacopee Procedura per l'armonizzazione retrospettiva Identificazione della Farmacopea responsabile. Una delle tre Farmacopee si assume, su base consensuale, la responsabilità di attuare il processo di armonizzazione dell'argomento scelto. Lavoro preparatorio.La farmacopea responsabile raccoglie tutte le informazioni relative a: - specifiche presenti nelle tre Farmacopee; - qualità dei prodotti che si trovano nel mercato mondiale; - metodi di analisi potenzialmente disponibili; propone quindi la prima versione della monografia o capitolo. Proposta. Dopo uno scambio di informazioni tra i tre segretariati, il testo proposto viene portato a conoscenza del pubblico mediante una sua prima pubblicazione sul "Forum" della farmacopea responsabile. I commenti ricevuti da questa prima inchiesta pubblica permettono alla farmacopea responsabile di preparare un progetto di testo, che verrà sottoposto ad una"inchiesta pubblica ufficiale". Inchiesta pubblica ufficiale. Le tre Farmacopee pubblicano il testo sopra citato nei confronti del quale si aspettano commenti. Consenso. Le tre Farmacopee definiscono, su base consensuale, un testo armonizzato. 6) Adozione. Il testo viene sottoposto per l'adozione da parte delle autorità competenti di ciascuna delle tre Farmacopee. Entrata in vigore. Stabilita secondo le procedure di ciascuna farmacopea Armonizzazione delle Farmacopee Procedura per l'armonizzazione prospettiva Scelta dell'argomento da armonizzare e designazione di un gruppo di esperti appartenenti a ciascuna farmacopea. Definizione, da parte degli esperti, di un testo della nuova monografia. Inchiesta pubblica, da parte delle tre Farmacopee, sul testo preparato. Definizione consensuale del testo armonizzato Per l’ USP il lavoro di armonizzazione ha comportato un vero e proprio cambio di mentalità dell’ approccio microbiologico nei confronti dei prodotti non obbligatoriamente sterili. Nell’ USP XI ed (1985), i limiti numerici sono introdotti solo in alcune monografie e il capitolo <1111> MICROBIOLOGICAL ATTRIBUTES OF NON-STERILE PHARMACEUTICAL PRODUCTS è centrato sulla ricerca degli specifici (S. aureus, P. aeruginosa, E. coli, Salmonella). Nel cap <61> MICROBIAL LIMIT TEST sono riportate le metodiche di conta e ricerca degli specifici, sotto il termine “indesiderabile”. Il processo di armonizzazione avviene per vari stadi: solo nel 2003 appare la prima tabella con i limiti microbiologici e il termine “indesiderabile”è sostituito da “specifico” Un altro capitolo di nuova introduzione è il <1117> “Microbiological Good Laboratory Practices" apparso per la prima volta su PF di maggio-giugno 2003. Questo capitolo è stato sviluppato in seguito a richieste dalle industrie ed è stato diviso in diversi punti: • Preparazione e controllo dei terreni (sterilizzazione, fertilità, conservazione) • Mantenimento delle colture microbiche • Manutenzione della strumentazione • Disegno del laboratorio ed operazioni • Training del personale • Documentazione • Gestione dei dati primari • Interpretazione dei risultati (con gestione degli OOS e delle deviazioni) Organizzazione di una Farmacopea: ad esempio la USP I capitoli del tipo USP standards includono test di riferimento che hanno valore scientifico e legale. I test microbiologici sono tra questi. La loro revisione necessita dell’ intervento del mondo accademico, dell’ industria e del governo, ma le decisioni finali sono del comitato. I capitoli informazionali (dal 1000) sono delle guide di riferimento per l’ industria. I cambiamenti nei capitoli ufficiali sono introdotti sempre molto lentamente. Processo di revisione della USP: Chi è interessato propone un nuovo capitolo o delle modifiche ai capitoli esistenti. Le proposte sono inviate al comitato che le vaglia. Dopo la revisione del comitato, vengono pubblicate su PF (in Pharmacopeial preview se sono cambiamenti significativi o se si tratta di nuovi capitoli, in Process Revision negli altri casi). Dopo aver ricevuto i commenti dai lettori, il comitato rivede il tutto e pubblica una nuova proposta in In-process Revision del PF. I commenti vengono continuamente ricevuti ed altre versioni della proposta vengono pubblicate fino a che il comitato ritiene soddisfacente la versione finale che sarà approvata e pubblicata su un supplemento o sulla versione annuale della USP. Il processo è sempre molto interattivo e vale il principio del silenzio assenso da parte dei lettori. Armonizzazione tra le Farmacopee È un processo lento e laborioso (vedi anche <1196> Pharmacopeial Harmonization). Esiste il Pharmacopeial Discussion Group (PDG), formato nel 1989 da rappresentanti del European Department for the Quality of Medicine in the Council of Europe, della Japanese Pharmacopeia (Ministry of Health, Labor, and Welfare) e della USP. Il PDG si incontra due volte all’ anno per lavorare su argomenti di armonizzazione. Nel maggio 2001, è stata aggiunta la World Health Organization come osservatore. Non è parte dell’ International Conference on Harmonization (ICH), ma hanno degli incontri e aggiorna i suoi membri sui lavori svolti. Stadi del processo di armonizzazione 1. 2. 3. 4. Identificazione del soggetto Investigazione sui testi esistenti Proposta di revisione per il comitato degli esperti Informazione ufficiale (ad es. Versione pubblicata su PF per avere commenti dagli utenti) 5. Consenso 5A. Versione provvisoria (in questo momento si coordinano le proposte. Se tutte le farmacopee sono d’ accordo di va al 5B, altrimenti si continua con le revisioni) 5B. Firma della bozza 6. Adozione regionale ed implementazione 6A. Adozione 6B. Implementazione 7. Implementazione inter-regionale Ad esempio… L’ armonizzazione del capitolo Microbial limit tests <61> è iniziata nel ciclo di revisione 1995-2000 ed è continuata in quello del 20002005. Un primo articolo contenente le proposte di modifica è uscito nel 1999 su Pharmacopoeial Forum. Nel luglio del 2000 si è tenuto un meeting tra gli esperti del Pharmacopoeial Discussion Group in cui si è discusso della modifica della monografia. Il risultato della discussione è stato pubblicato con il documento ufficiale dello stadio 4 dell’ armonizzazione uscito su PF di MarzoAprile 2001. Alcune proposte: Cambiare il titolo del capitolo da "Microbial Enumeration Tests" a "Microbiological Examination of Nonsterile Products: Microbial Enumeration Tests." •Eliminare i riferimenti ai coliformi ed agli enterobatteri. • Introduzione di una procedura per i cerotti transdermici. •Utilizzo di una sola membrana invece che due nelle conte per filtrazione. •Modifica di vari tempi di incubazione (2-3 gg per C. albicans, 5-7 gg per A. niger, non più di 2 gg per i batteri e non più di 3 gg per lieviti e muffe). Dopo il dibattito (2003): •Invece di “ convalida di metodo”è stato usato ” verifica dell’ efficacia del metodo” . •Preparazione dei ceppi modificata per introdurre maggiore flessibilità. •Fertilità dei terreni ampliata. •Aggiunti criteri per la fertilità dei terreni liquidi usati per le ricerche degli specifici. •Aggiunta la selettività dei terreni. •Aggiunte istruzioni più dettagliate su come comportarsi con i prodotti finiti contenenti agenti antimicrobici. •La crescita è considerata inibita se si ha una riduzione >= ad un fattore 2 . •Sono stati aggiunti i limiti di confidenza per il metodo MPN. •Sono stati aggiunti dei chiarimenti su come contare le colonie. Per il capitolo <62> Dopo la proposta di divisione del 1999, nel 2001 è stato pubblicato lo stadio 3 dell’ armonizzazione, seguito poi dallo stadio 4, senza ulteriori modifiche. I punti principali erano: •Titolo da “ Microbiological Procedures for Absence of Objectionable Microorganisms" a “ Microbiological Examination of Nonsterile Products: Tests for Specified Microorganisms". •Per la Salmonella sono stati aggiunti i terreni Rappaport Vassiliadis Salmonella Enrichment Broth ed Deoxycholate Citrate Agar. •E’stato aggiunto l’ uso della soluzione fisiologica tamponata peptonata pH 7.0 come diluente. •E’stato eliminato il Lactose Broth. •Il test per gli enterobatteri è stato sostituito dal test per i batteri Gram negativi bile tolleranti. Dopo il dibattito (2003): •La temperatura di incubazione per E. coli è stata alzata a 42 44°C per migliorare la selettività. •La quantità di campione è stata diminuita da 10 ad 1 g. •E’stato mantenuto solo uno dei terreni selettivi per Salmonella spp., Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. •Il metodo per la Candida albicans è stato sostituito da quello usato per la conta totale. •Sono state eliminate le istruzioni per la sterilizzazione dei terreni. •Sono state aggiunte delle istruzioni specifiche per la fertilità dei terreni, comprese le proprietà selettive e differenziali. Grande cambiamento di filosofia Piuttosto che tentare di fornire metodi per dimostrare l’ assenza di di microorganismi indesiderabili (objectionable) questa versione si focalizza su microorganismi specifici. Questo ha creato un interessante dibattito in USA tra USP e FDA: infatti la monografia della USP non è sufficiente a garantire i requisiti dei punti 211.113 e 211.165 del CFR 21 (medicines must be“ free of objectionable microorganisms” ). “ The tests described in the Microbial Limits Tests <61> were not designed to be all-inclusive, i.e., to detect all potential pathogens. To accomplish this, an extensive text on laboratory detection of microorganisms would be required. The procedures in USP were designed to detect the presence of specific “ index”or “ indicator” organisms. Nevertheless, the present chapter does not preclude the detection of other microorganisms like i.e. B. cepacia. To understand this we have to go back to the 1970’ s. USP had a test for the “ Bacteriological Examination of Gelatin”as early as 1942. However, most non-sterile medications in the US were not required to assay for microbiological quality attributes until the introduction of the Microbial Limits Tests in 1970. In the late 1960’ s several outbreaks of disease were traced back to pathogen contaminated medications, and this prompted increased attention to the microbial content of nonsterile drugs Later in the 1980’ s there was a series of articles appearing in the literature describing contamination byP. cepacia (currently Burkholderia cepacia)and its survival in disinfectants. This lead to the addition of requirements in the 21 CFR to ensure that there are not objectionable organisms in product released to market. PRESIDI MEDICI CHIRURGICI Con l’ attuazione della direttiva 93/42/CEE (FU X ed) i Medical Device escono dalla Farmacopea e vengono gestiti con il recepimento della Normativa Europea relativa. La serie delle norme ISO 9000:2000 gestisce i sistemi di qualità: la qualità, definita come capacità di soddisfazioni di bisogni per il raggiungimento della condizione ideale, deve essere costruita, garantita e mantenuta nel tempo. PRESIDI MEDICI CHIRURGICI Il concetto di qualità passa dalla vecchia cultura di conformità a modelli e procedure, alla nuova cultura basata sull’ efficacia delle azioni e dei risultati. PRESIDI MEDICI CHIRURGICI UNI EN ISO 11737-1:2006: si riferisce alla stima della popolazione microbica prima del processo di sterilizzazione ed è utilizzata per i presidi che saranno utilizzati come sterili. Non esiste a tutt’ oggi un riferimento sulla valutazione microbiologica dei medical devices non obbligatoriamente sterili. NORMA TECNICA: COS’ E’ ? Scopo di una norma è di fornire, per applicazioni abituali e ripetute, dei parametri o delle caratteristiche relativamente a specifiche attività o ai loro risultati. Ciò allo scopo di fare il massimo ordine nello specifico campo. Le norme non hanno valore obbligatorio (salvo che il legislatore non glielo attribuisca specificamente), ma hanno un notevole significato per il modo collaborativo in cui sono prodotte. INTEGRATORI ALIMENTARI questi sono gestiti dal sistema normativo HACCP. H.A.C.C.P. è la sigla inglese di " Hazard Analysis Critical Control Point ", che può essere tradotto come " Analisi del Rischio e Punti Critici di Controllo ". Il sistema H.A.C.C.P. nacque nel 1959 su iniziativa del governo americano per garantire la sicurezza igienica degli alimenti destinati agli astronauti. INTEGRATORI ALIMENTARI Nel 1972 l'ICMSF (International Commission on Microbiological Specification for Foods) rielaborò ed adattò il metodo HACCP originario alle esigenze delle comuni aziende alimentari. Nel 1997 l'Italia ha recepito la Direttiva 93/43/CEE, concernente l'igiene dei prodotti alimentari, mediante il Decreto Legislativo 26 maggio, n.155 INTEGRATORI ALIMENTARI Il Sistema H.A.C.C.P. è un insieme di procedure e di controlli, il cui fine è garantire la sicurezza degli alimenti. INTEGRATORI ALIMENTARI I SETTE PRINCIPI DELL’ H.A.C.C.P • 1: Eseguire un’ analisi dei rischi (Conduct a hazard analysis) • 2: Individuare i punti critici di controllo (CCPs) (Determine the Critical Control Points (CCPs)) • 3: Stabilire i limiti critici (Establish critical limit(s)) • 4: Stabilire delle procedure di controllo (Establish a system to monitor control of the CCP) • 5: Stabilire delle azioni correttive (Establish the corrective action to be taken when monitoring indicates that a particular CCP is not under control). • 6: Stabilire delle procedure di CONTROLLO (Establish procedures for verification to confirm that the HACCP system is working effectively). • 7: Stabilire procedure di verifica del sistema (Establish documentation concerning all procedures and records appropriate to these principles and their application). Le definizioni in inglese sono quelle indicate dal Codex Alimentarius (1997) e riprese anche dal NACMCF (1997) COSMETICI La legge di riferimento per il settore dei cosmetici è la 713/86 che rappresenta il recepimento della normativa Europea 76-768. Le relative sfumature incide sia sulla sicurezza delle aziende sia sulle opportunità commerciali, poiché una interpretazione non idonea della normativa relativa ai cosmetici, basata in larga parte su aree di autocertificazione e di responsabilizzazione del produttore, produce conseguenze sia in termini di scarsa affidabilità delle scelte operate, in caso di controlli, o viceversa in termini di una campagna promozionale poco incisiva, o che non valorizza in pieno le performances dei prodotti cosmetici sviluppati. LA LEGGE 713/86 CON I SUCCESSIVI DECRETI, REGOLA IN ITALIA LA PRODUZIONE DEI PRODOTTI COSMETICI: L’ARTICOLO 7 COMMA 1: I prodotti cosmetici devono essere fabbricati, manipolati, confezionati e venduti in modo tale da non causare danni per la salute nelle normali condizioni di impiego. COMMA 2: Il Ministero della Sanita’ , tenendo conto delle direttive Comunitarie, determina, con proprio decreto, i metodi di analisi necessari per controllare la composizione dei prodotti cosmetici ed altresi i criteri di purezza batteriologica e chimica e relativi metodi di controllo, nonché, se del caso, particolari prescrizioni per la conservazione. Bibliografia - 1 •A. ARTIGES: La Farmacopea Europea è stata la prima pietra dell’ Europa dei medicinali. Intervista a Strasburgo, 7 Giugno 2004. Sito Internet EDQM. •L. BOMBLIES, C. WEISS, G. BECKMANN: Examination of Microbiological Quality of Pharmaceutical Raw Materials. Pharmaceutical Microbiology Forum Newsletter - Vol. 14 (2) Feb. 2008. •S.F. BLOOMFIELD: Microbial contamination: spoilage and hazard. Guide to microbiological control in pharmaceuticals. Cap. 2. •M. CASTRIOTTA: La normativa sulle certificazioni. AIDA informazioni. Anno 21, aprile-giugno, numero 2/2003. •E. CINGOLANI: Evoluzione delle Norme di Buona Fabbricazione. Pro Pharmacopaea 3 (1996). •HABERER K.: New Microbiological Chapters of the European Pharmacopoeia - Internationally Harmonized Methods for Microbiological Examination of Non-sterile Products. Presentata al 2° simposio AFI/BioMerieux L’ innovazione tecnologica nei controlli microbiologici dele produzioni farmaceutiche - Firenze 23.11.06. • F. SAUER: Senza la Farmacopea europea, l’ Europa dei farmaci non esisterebbe. Intervista a Strasburgo , 11 Giugno 2004. Sito Internet EDQM. •S. SORIANO: Dagli antidotari alle moderne farmacopee. Farmacia News, aprile 2001. •S.V.W. SUTTON, J. E. KNAPP, D. PORTER: Activities of the USP Analytical Microbiology Expert Committee During the 2000-2005 Revision Cycle. PDA Journal of Pharmaceutical Science and Technology. Vol. 59, No. 3, May-June 2005. •S. SUTTON: How to Determine if an Organism is “ Objectionable” . Pharmaceutical Microbiology Forum Newsletter - Vol. 12 (7). ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: 10 anni di Norme di Buona Fabbricazione. AFI - 22.3.1984. •DIREZIONE EUROPEA DELLA QUALITÀ DEI MEDICINALI (DEQM) L’ Europa dei farmaci. Sito Internet EDQM. Bibliografia - 2 •UNI EN ISO 11737-1:2006: Sterilizzazione dei dispositivi medici - Metodi microbiologici - Parte 1: Determinazione di una popolazione di microrganismi sui prodotti. • FARMACOPEA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IX ed. 1995 Requisiti microbiologci delle preparazioni farmaceutiche. - I suppl 1998 Requisiti microbiologci delle preparazioni farmaceutiche. •EUROPEAN PHARMACOPOEIA 6.0 - 2.6.12. Microbiological examination of non-sterile products: total viable aerobic count. - 2.6.13 Microbiological examination of non-sterile products: test for specified micro-organisms. - 5.1.4. Microbiological quality of pharmaceutical preparations. - 5.1.6Alternative methods for control of microbiological quality. • THE UNITED STATES PHARMACOPOEIA 30 - <61> Microbial limit tests. - <61> Microbiological examination of non-sterile products: microbial enumeration tests. - <62> Microbiological examination of non-sterile products: test for specified micro-organisms. - <1111> Microbiological quality of pharmaceutical preparations. - <1117> Microbiological Best Laboratory Practices. •ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: notiziario Vol 11, N12, dicembre 1998.