il lungo viaggio dell`oikos
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il lungo viaggio dell`oikos
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Alla corte di Federico Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi ANNO LIII- N. 9 La politica del no Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145 missioni leggi Dal Brasile don Luigi ringrazia N on da oggi politologi, scrittori, sociologi mettono in evidenza che noi italiani è vero, sì, che vogliamo strutture moderne adeguate al progresso, ma non le vogliamo vicino casa nostra. Gli esempi si sprecano: dalle centrali atomiche alle autostrade, alla Tav, ai degassificatori, alle centrali termiche, alle discariche con annessi e connessi. Ecco, parliamo di discariche nel nostro territorio. Le polemiche della popolazione di Chiaravalle sullo sviluppo del Galoppo – una proposta, almeno sulla carta, ottima - durano da tempo. Ma il no dei cittadini ha vinto. Stop al suo ammodernamento. Ma adesso il sindaco è preoccupato perché rischia l’emergenza. Stesso comportamento a Filottrano. Dice il sindaco: ”Ci auguriamo un forte ripensamento per quanto riguarda la scelta della discarica a Filottrano” perché quella di Sant’Ignazio, indicata da un’equipe universitaria, non va. Naturalmente, disturba la popolazione! Però lo stesso sindaco ha paura dell’emergenza se non si trova una soluzione alle tonnellate di rifiuti che produce la città. Perché non facciamo come i bravi napoletani che imballano tutto e, a suon di miliardi, spediscono ai modernissimi impianti tedeschi? E loro con le mani in tasca. Per fortuna che abbiamo una bella eccezione: la discarica di Cornacchia voluta dal Cis, il consorzio intercomunale dei servizi che raccoglie molti Comuni della Vallesina – funziona bene, prevede l’ampliamento al punto di poter accontentare anche altri Comuni. Eppure la Cornacchia non è ai confini del mondo. Si sviluppa in zona collinare a tre chilometri dalla nazionale 76 e a cinque chilometri da Moie. Il sindaco di Maiolati, i predecessori e colleghi danno un esempio che la Vallesina e le Marche dovrebbero guardare con ammirazione. Altro che continuare con la politica del no. Anche Jesi, con la politica energetica, è stato un esempio. Dopo averci pensato molto, ha detto sì alla centrale della Sadam. E la Sadam – 400 dipendenti - ha retto alla crisi della bieticoltura scatenata dall’Unione Europea. Settimanale d’informazione 2 DOMENICA 12 MARZO 2006 anniversari Nuove frontiere per l’affido di Beatrice Testadiferro I luoghi dell’anima 6 artisti Schepper’s day al Collegio Pergolesi di Maria Rota 7 Un pittore venuto dall’Est di Augusta F. Cardinali 10 Il lungo viaggio dell’Oikos Jesi città polo per l’olio di qualità. Diciotto Paesi in collaborazione A PAGINA 7 Da sedici anni a fianco dell’Uomo: l’attività del centro di solidarietà jesino per aiutare giovani e famiglie ALLE PAGINE 8 E 9 Elezione e programmi - 1 Le proposte del centrosinistra di Vittorio Massaccesi S ono le seguenti: difesa e sviluppo delle Istituzioni, riordino del sistema giudiziario, diritti della persona umana, ripresa economica, riforma del fisco, immigrazione, lavoro, noi e il mondo. E’ un programma espresso in 282 pagine. Si è detto: troppe! Ma 282 pagine sono per i deputati che dovranno poi legiferare. Così si allontana ogni discordanza interpretativa, tanto più che, come è noto, il ventaglio dei partiti che si riconoscono nel leader Prodi è molto ampio. Insomma, altro è il programma per gli addetti ai lavori (che deve essere ampio e chiaro) altro sarà quello sintetico, di poche pagine, che verrà consegnato all’elettore che ha fretta e vuol conoscere solo l’essenziale. Trattasi di un procedimento didattico che viene adottato da molti enti e anche dalle scuole: dal libro ponderoso al piccolo Bignami. Ed ecco alcuni dettagli del programma. Revisione della seconda parte della Costituzione, semplificazione delle procedure amministrative, superamento delle scandalose procedure pluriennali della giustizia, riduzione del cinque per cento del costo del lavoro per aiutare la ripresa economica e gli investimenti, aiuto alle famiglie nella difesa dell’istituzione come voluta dalla Costituzione e presenza anche del problema delle coppie di fatto, un problema che si prevede poter risolvere con il riconoscimento di alcuni diritti in base al codice di diritto privato; garanzie per la difesa e le agevolazioni di crescita per l’infanzia e per l’adolescenza con incremento anche degli assegni familiari a favore dei minori a carico, eliminazione della tassa Ici per alcune categorie meno abbienti, no all’accanimento terapeutico e valorizzazione del testamento biologico secondo le raccomandazioni del Comitato nazionale per la bioetica; difesa della libertà religiosa e dei diritti in genere della persona umana, a cominciare da quelli della donna; riforma della scuola e rafforzo della ricerca scientifica; sviluppo della sicurezza del cittadino con guerra senza sosta alla malavita; immigrazione controllata e coordinata con l’Unione Europea che dovrà procedere con sempre maggiori intese economiche, sociali e politiche; ritiro delle truppe dall’Iraq d’intesa con il governo democratico locale. Infine, anche se non esplicitato nel programma, Prodi ha confermato l’attuazione della Tav, la linea ferrovia ad alta velocità che unisce l’Italia del Nord all’Europa Occidentale e a quella Orientale. Nel prossimo numero il programma del Polo delle Libertà Vita Ecclesiale Notiziario Il miracolo a Jesi di 550 anni fa Venerdì 10 marzo, alle ore 16, nel teatro del museo diocesano, in piazza Federico II, Padre Fulvio Garrone, priore del Santuario delle Grazie, terrà una conferenza sul tema: “Il miracolo a Jesi di 550 anni fa: storia e devozione”. Al Meic: genesi della democrazia Il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale comunica che martedì 14 marzo, alle ore 18, a Palazzo Ripanti, la prof. Fernanda Degano parlerà sul tema: “La genesi della democrazia moderna”. L’incontro è aperto a tutti Dal 7 maggio all’Acquasanta la Messa a mezzogiorno Da domenica 7 maggio nella chiesa dell’Acquasanta, nella parrocchia San Marcello di Jesi, la Santa Messa festiva sarà celebrata alle ore 12 e non più alle 11,30. Sesta marcia della pace Recanati-Loreto Sabato 11 marzo si terrà la sesta marcia della pace Recanati –Loreto, dalle 18 alle 23 circa. La marcia sarà preceduta dalla testimonianza del Vescovo della Locride Mons. Brigantini che avrà come tema “ Nella verità la pace”. Nuova associazione Il laboratorio di Colleameno Si è costituita l’associazione di cultura e politica “Laboratorio di Colleameno”. L’associazione è il risultato di un’esperienza di intellettuali ed operatori sociali marchigiani, di orientamento cattolico democratico, che hanno avuto come punto di incontro Colleameno di Ancona per dibattere ed approfondire temi al centro della vita culturale, politica e civile. L’assemblea dei soci fondatori ha proceduto all’approvazione dello statuto e all’elezione degli organi dirigenti. E’ stato eletto presidente Girolamo Valenza, che sarà coadiuvato da Gastone Mosci, Giorgio Rocchi, Luca Romanelli e da Roberto Catani (segretario). Per vivere bene la Quaresima “Per un’altra strada ...” La Pastorale Giovanile Diocesana invita i giovani venerdì 10 marzo ad un appuntamento per tutti coloro che si sono messi in pellegrinaggio sulle orme dei Magi. L’inizio è previsto alle ore 18,30 per partecipare alla Messa presso la Chiesetta del Vicariato Parrocchiale di Via P. Nenni; alle 19,30 ci si ritrova in seminario per la cena e poi, alle 21, per la visione del Dvd realizzato da Lorenzo e del Dvd “C-15” della Regione Marche.! 12 Marzo 2006 2 Dai nostri missionari Don Luigi Carrescia ringrazia Da Monte Gordo (Cama çari – Brasile), don Luigi Carrescia a don Giovanni Ferracci: Carissimo don Giovanni, colleghi sacerdoti e amici della Forania di Cupramontana, sapevo dell’iniziativa natalizia degli Scout di Cupra, ma non sapevo che fosse di tutta la zona pastorale. Vi ringrazio di cuore di questo “dono” natalizio tanto inaspettato quanto…. utile e…. sperato. Qui gennaio, febbraio (fino a carnevale) è tempo di vacanza, di ferie, è….. estate piena e il caldo si fa sentire con i 30-35 gradi costanti. E’ il momento buono per fare qualche… lavoretto perché poi arrivano le piogge che lasciano fare ben poco all’aperto. Dunque domenica scorsa abbiamo appena terminato di inaugurare una cappella (rifatta tutta nuova) che si è subito messo mano ad un salone comunitario in una “invasione” ora de- nominata “Vila Nova Alianca”. E’ senza dubbio la zona più povera della nostra parrocchia, non ha nessuna infrastruttura (tutto corre… a cielo aperto); i fili della luce con i numerosi attacchi abusivi attraversano la stradina piena di buche e di solchi scavati dalle piogge; la maggior parte delle case sono ancora di legno e teli plastici; …i bambini (sempre numerosi) spesso sotto peso per la scarsa nutrizione, corrono e giocano in questa realtà. I grandi si arrangiano come possono e anche qui è molto difficile trovare un lavoro soprattutto se si è analfabeti, mal vestiti e senza un soldo, nemmeno per fare il libretto di lavoro. Qui vengono settimanalmente alcune signore (mamme volontarie) della “Pastorale del Bambino” per visitare le famiglie, pesare i bambini, vedere le situazioni più difficili, indirizzarli al pronto soccorso o all’assistente sociale, fare una piccola cele- munitario (di metri 7x8). brazione della vita, Proprio in questi giorni offrire una merenda i muri stanno crescen(la cosa più sperata) do. Tra poco collochea tutti e terminare ranno una verga di ferro con qualche canto per tutto il perimetro animato. del salone per dare staIl problema che si bilità, e poi l’intelaiatura è sempre presen- di legno per sorreggere tato finora era che il tetto; quindi l’intonaa partire da aprile- co, un pavimento in cemaggio è difficile mento, un bagnetto con “azzeccare” il gior- una doccia,… le porno di sole per fare te, le finestre,… alcuni queste attività! E banchi per sedersi, un nessuna delle “ba- tavolo, …il minimo per racche” in cui vivo- renderlo funzionale. no (di metri 3x4 o Dunque il vostro aiuto 4x5) ha la capacità …casca proprio come di accogliere cin- il cacio sui maccheroquanta o più perso- ni! È di grande utilità. ne. Non c’era altra Vi sono infinitamente scelta: ci si è sem- grato. Vi ringrazio ora pre “arrangiati” per con queste righe poi, in queste iniziative maggio-giugno, se Dio della “Pastorale del vorrà, passerò a visitarBambino”, come pure la vi e ringraziarvi ancora Messa una volta al mese una volta, ma personalfacendole fuori, all’aper- mente. Sarete presenti to. Per lo meno un paio nella preghiera mia e di volte ho chiuso la della gente di Vila Nova Messa in fretta e furia Alianca quando comuperché stava iniziando a nicherò loro il vostro piovere. dono. Quest’anno ci siamo de- Vi saluto con un grande cisi a fare un salone co- abbraccio. Testimonianza di un genitore La catechesi della terza di Carlo Pirani L’ importante è volersi bene e dirselo. Questa l’esperienza che genitori e figli della terza classe elementare hanno vissuto nella parrocchia di San Giuseppe. Imparare ad accogliersi e ad accogliere Gesù è alla base del cammino che i bambini sperimentano in questo anno con l’aiuto dei loro catechisti. Nell’incontro di sabato 25 febbraio, genitori e figli, attraverso l’esperienza di un racconto, hanno cercato di comunicarsi l’amore reciproco, perché il segreto della felicità è amare e accorgersi di essere amati. Da genitore di un bambino mi sono sentito fiero di questi catechisti che impostano con intelligenza e fantasia il loro ruolo. La catechesi dei bambini d’oggi va vissuta in maniera diversa da quella di trent’anni fa: i bambini con educatori in gamba lo capiscono, i genitori..... rischiano di arrivare ai sacramenti dei loro figli pensando al vestito o al fotografo! Insieme abbiamo poi pregato affinché tutti i bambini abbiano una casa, una famiglia e tanto amore. L’incontro si è concluso ricordando il battesimo ricevuto da ogni bambino: testimonianza dell’accoglienza che la Chiesa offre ad ogni battezzato. Dal 20 al 25 marzo Primavera di Speranza Per approfondire meglio il tema di questo anno associativo, la Speranza, che tra l’altro radunerà nel prossimo mese di ottobre a Verona tutta la Chiesa italiana, l’Azione Cattolica jesina ha organizzato per la fine di marzo una serie di convegni e dibattiti per discutere sulla Speranza in diversi ambiti. Questo il programma della “PrimaverAc”: lunedì 20 marzo “Dare voce alla Speranza: il ruolo dei mass media” presso la biblioteca “Card. Petrucci”; mercoledì 22 marzo “Nella politica, per costruire la Speranza” presso la biblioteca “Card. Petrucci”; venerdì 24 marzo “Via Crucis” al santuario delle Grazie; sabato 25 marzo “La responsabilità della Speranza” presso l’aula magna della biblioteca di palazzo della Signoria; sabato 25 marzo “Assemblea diocesana” presso il teatro del Duomo. * Una scommessa vinta Asterisco di Giacomo Galeazzi C oniugare la catechesi, la liturgia del giorno e l’insegnamento del papa, con la bellezza dell’arte sacra, il tutto fruibile attraverso internet: è la scommessa dalla parrocchia romana di Santa Maria degli Angeli, uno delle chiese più importanti di Roma per la sua storia, ma anche per il presente, visto che è la sede delle cerimonie solenni dello stato Italiano. Una scommessa che è stata vinta, considerato che in pochi mesi il sito della basilica, ha avuto più di 300 mila ingressi sulla home page, tanto da meritare l’attenzione dei siti specializzati in arte su internet. Un risultato che fa piacere al parroco, mons. Renzo Giuliano che ha sostenuto l’iniziativa informatica e a mons. Giuseppe Blanda, vice parroco, nome internet Big Ben, che l’ha realizzata: ma i numeri del gradimento sono ancora più ampi se si scorre la pagina del sito de- dicata agli accessi, che nei primi undici mesi dell’anno sono circa un milione e 800 mila. D’altra parte, la basilica nata sui resti delle maestose terme di Diocleziano ha una «lunga, interessante e prestigiosa storia da mostrare e fare percepire a quanti la incontrano e da essa vengono accolti. I due aspetti pastorali di Basilica e di Parrocchia – spiega il sito – concorrono a darle una costante ed attuale dimensione di monumentalità vissuta e di confluenza interattiva fra persone di ampio raggio di provenienza geografica, di diversa estrazione e funzione sociale, di varia manifestazione della pratica della fede. Potremmo parlare di una doppia testimonianza o di una convergenza di finalità di servizio». Vita ecclesiale 12 Marzo 2006 Sconosciute ai più - 1 di Riccardo Ceccarelli I esi e la Vallesina ricordano in questi mesi i cinquecentocinquanta anni del primo voto fatto nei confronti della Madonna delle Grazie che all’epoca, nel 1456, fu proclamata “Liberatrice e Patrona” della Città. Un voto di ringraziamento a nome dell’intera collettività per aver ottenuto dalla Vergine la liberazione dalla peste. A quegli anni risale l’immagine della Madonna della Misericordia, affresco attribuito ad Andrea di Bartolo (1435c.-1491c.), nella cappella del santuario della Madonna delle Grazie, che un restauro eseguito nel 1974 ha restituito alle sue linee originali. L’intervento di restauro, operato nel primo Ottocento, forse ad opera di Luigi Lanci, come sottolinea Mons. Attilio Pastori nel volume “Una famiglia di pittori jesini: gli Aquilini”, ne J aveva alterato la cromia originale e soprattutto il manto e la veste della Vergine ricoperti di stelle e fiori, mentre in realtà la veste – come ora appare - era decorata da melagrane, simbolo della maternità ma anche di Amore misericordioso. A proposito di questa immagine, quella precedente all’ultimo restauro, si vogliono ricordare due incisioni, credo ai più sconosciute, che ripropongono la Madonna delle Grazie. La prima, dopo il ritrovamento della relativa lastra in rame, è stata nuovamente tirata in pochi esemplari qualche anno fa. L’immagine è di mm 150 x 111, mentre la lastra è di mm 175 x 125. L’incisione reca la scritta “S. Maria Gratiarum” e, sotto, “Iesi pel Cherubini”, il tipografo, Vincenzo Cherubini, che la stampò e la cui tipografia fu operativa in cit- tà dal 1808 al 1869. L’autore viene indicato dalla piccola scritta: “Fogazza f.[ecit]”. La seconda incisione è stata trovata fortunosamente in un vecchio libro danneggiato dall’acqua; queste le misure: mm 112 x 56 per l’immagine, mm 118 x 62 per la lastra. La carta è molto sottile. Un cartiglio in basso – interno alla lastra – reca la scritta “Effigie miracolosa di Maria Santissima delle Grazie, che si venera nella Chiesa de’ PP. Carmelitani della regia Città di Iesi” e, in caratteri più piccoli ancora, “A devozione del P. Giuseppe Gutierré (?) Carmel[itano]”, il padre carmelitano che verosimilmente commissionò l’incisione. Due lettere “F. F.[ecit]”, sono sul bordo basso, quasi al centro, la prima indica l’autore dell’incisione; “F.” come Fogazza, autore della prima incisione (1 – continua) Vangelo 12 marzo 2006 Due antiche incisioni della Madonna delle Grazie 3 Seconda Domenica di Quaresima Dal vangelo secondo Marco I n quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè, che discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!”. E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. Nell’anniversario della scomparsa I cappuccini ricordano Fra Serafino L a comunità dei frati cappuccini di Jesi si appresta a vivere la commemorazione del Servo di Dio Fra Serafino da Pietrarubbia . Qualche cenno sulla figura del cappuccino è d’obbligo . Pietro Riminucci (Serafino da Pietrarubbia), servo di Dio nacque a Pietrarubbia (Pesaro) il 4 febbraio 1874 da Antonio e da Rosa Ubaldi, coniugi poveri ma onesti. La sua vocazione religiosa sbocciò nel convento di Montefiore Conca ove andò come garzone per aiutare economicamente la famiglia. Vestí l’abito dei cappuccini il 9 maggio 1898. Emessi i voti religiosi, fu destinato al convento di Jesi, dove visse per ben 54 anni, occupato nei servizi piú umili, primo fra tutti quello di questuante, percorrendo sempre a piedi nudi con la bisaccia sulle spalle la Valle dell’Esino. Sofferente per quaranta anni di asma bronchiale, morí Si trasfigurò davanti a loro il 17 marzo 1960. La sua causa di beatificazione ebbe inizio nel 1975. Per ricordare l’anniversario della sua morte, dunque, giovedì 16 e venerdì 17, alle 17,30, nella chiesa in via San Pietro Martire, si terrà la S. Messa con Omelia presieduta da Padre Aurelio Pela; venerdì 17, oltre la Messa, ci sarà anche la Via Crucis. Sabato 18 marzo alle 17,30 adorazione animata dal gruppo di preghiera S. Pio; alle 18,30 seguirà la S.Messa presieduta dal Rettore SS. di Loreto, Padre Marzio Calletti. La commemorazione di Fra Serafino ci aspetta, per ricordare insieme la sua dolcezza, il suo sorriso, la sua profonda umiltà e l’amore per le Vocazioni . m.c.c. di Adriana Borgognoni D Nelle parrocchie Il livello della campagna elettorale di Don Cristiano Marasca S i avvicinano le elezioni, e non si può non constatare che, in più frangenti, il discorso politico, ma ahimé sarebbe meglio dire partitico, fa capolino anche nella vita delle parrocchie. La cosa di per sé non sarebbe disdicevole, se il discorso vertesse sulla dimensione politica in sé e per sé, sui mezzi per raggiungere il bene comune, sulle strategie per una promozione integrale della persona nella scuola, nella famiglia, tutelando la libertà religiosa, ma, invece di discussioni serene, aperte, competenti, capita di vedere tutt’altro. Festa di carnevale: siamo in una par- rocchia jesina, musica, dolci, persone che ballano, spunta ogni tanto tra la folla la schiena di qualcuno con appiccicata su la foto del Presidente del Consiglio. La cosa mi incuriosisce, ma non capisco. Viene poi allestita una sorta di pantomima, sul cui buon gusto lascio decidere voi, in cui, finalmente, si capisce che le persone con la foto indossano una maschera: sono vestiti da “sterco bovino” (termine politically correct per tradurre un’altra parola che inizia per “s “). Il fatto di per sé non sarebbe degno di chissà quale rilievo, “so’ ragazi!” verrebbe da dire. Beh a parte che tra questi “ragazzi” c’erano degli “educatori parrocchiali”, a parte che una buona parte delle persone presenti, lì a godersi la scena, erano elettori alla loro prima espressione democratica del voto, ci troviamo certamente di fronte alla cifra del discorso politico dentro le nostre parrocchie: tifo da stadio, nient’altro. Dov’è quel rispetto per la per- sona, q u a lunque i d e a abbia, e di qualunque partito sia, promossa dalla Dottrina Sociale della Chiesa? Dove sono i temi veri, oggetto di discussione serena ed aperta, tipici quell’idea alta della politica che ci appartiene in quanto cattolici? Dov’è quell’equidistanza e neutralità da qualsiasi schieramento e partito che dovrebbe caratterizzare un luogo “cattolico” (cioè universale, e pertanto aperto a tutti, e a tutte le idee) come dovrebbe essere la Parrocchia? Probabilmente è stato tutto liquidato in fretta, buttato giù in qualche latrina parrocchiale dalla mano frettolosa di uno dei tanti improvvisati educatori, privi di formazione e competenza, a cui con faciloneria viene assegnato uno dei tanti ruoli scoperti delle nostre comunità parrocchiali. opo avere annunciato per la prima volta la sua passione, sconcertando i discepoli impreparati all’idea che il loro Maestro possa andare incontro alla morte, Gesù conduce tre di loro su di un’alta montagna e si trasfigura. Perché, vedendo la sua gloria, essi comprendano che colui che dovrà soffrire è il figlio di Dio, e la loro fede non vacilli. Sfolgorante di luce, in conversazione con Elia e Mosè, si mostra come il Messia atteso, compimento dell’antica alleanza. Davanti al mistero si può solo balbettare, ogni parola diventa inadeguata, e timida e ingenua appare la proposta di Pietro di costruire tre tende. “Non sapeva infatti cosa dire, perché erano stati presi dallo spavento”. Ed ecco una nube li avvolge e da quella nube la voce di Dio proclama che Gesù è il Figlio suo amatissimo (agapetós). Dopo un imperativo che certo li fa tremare (“ascoltatelo”!) la voce tace, la nube svanisce, la visione scompare. “Non videro più nessuno se non Gesù solo con loro”. Scendono dal monte e riprendono il cammino verso una meta che ancora rimane oscura, ma che sarà illuminata dall’esperienza che custodiscono nel cuore. Esperienza che in qualche momento della vita è dato di fare anche a ognuno di noi: Gesù mi si fa più vicino, mi prende a parte (paralambánei) e mi porta in alto (anaphérei), lontano da tutto ciò che mi distoglie da lui; io sono investito dalla sua luce, e avverto che le cose della terra sono nulla di fronte al mistero del cielo, che niente può turbarmi se mi attende una partecipazione eterna alla realtà stessa di Dio. Momenti. Poi scendo, e torno alla vita di prima. Ma la memoria di questa esperienza rimane fonte a cui posso attingere forza e luce nei giorni di buio. La devozione mariana Nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario del voto alla Madonna delle Grazie, la comunità carmelitana del Santuario comunica che venerdì 17 marzo, alle ore 18, presso il Seminario di via Lorenzo Lotto a Jesi, si terrà una conferenza sul tema: “La Madonna delle Grazie: significato teologico e devozione popolare”. Relatore il prof. Luca M. Di Girolamo, osm, docente della Pontificia facoltà teologica “Marianum” 4 12 Marzo 2006 Per inserzioni e pubblicità su Voce della Vallesina rivolgersi all’amministrazione del settimanale Jesi - piazza Federico II, 6 (giorni feriali dalle ore 9 alle 12) telefono e fax 0731208145 email [email protected] Cultura, spettacoli e dintorni Restaurato il quadro “Le stimmate di San Francesco” Dalla Comunità religiosa dei Frati Cappuccini di Jesi: F inalmente, possiamo portare a conoscenza della cittadinanza jesina che, per il contributo generoso della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, il dipinto ad olio su tela raffigurante “Le Stimmate di San Francesco d’Assisi” di Federico Barocci, è stato restaurato dalla ditta Nino Pieri di Urbino ed è stato ricollocato al suo posto nel convento dei Frati Cappuccini, in via SanPietro Martire. Federico Barocci (1535-1612), (copia o replica?), Stimmate di S. Francesco, tela a olio (cm. 184x1121). Raffigura San Francesco in ginocchio su un masso squadrato di un antro rupestre, con il viso rivolto verso l’alto, dove, entro un alone di luce, compare un cherubino con ali distese, a forma di croce, dal quale si dipartono raggi luminosi che investono il santo procurandogli i segni della Passione nelle mani. In primo piano, sul lato sinistro, è raffigurato Fra Rufino, seduto a terra, che si volge verso il santo, riparandosi la vista con la mano destra, dalla luce ineffabile, e reggendo una corona di rosario nella mano sinistra, abbandonata sulla gamba. La scena si svolge in un suggestivo paesaggio notturno che, illuminato dall’improvviso bagliore celestiale, rivela in rifrangenze metalliche il saio dei due frati, alberi annosi, macigni rocciosi e, sullo sfondo, il profilo della facciata della chiesa dei cappuccini di Urbino, per i quali il Barocci, nel 1595, aveva eseguito la tela originale, che ora, dopo varie traversie, è custodita nella Galleria Nazionale delle Marche, sempre a Urbino. Il dipinto jesino è ricordato da una cronaca conventuale del 1877, che lo segnala nella parete frontale del coro dell’antico e perduto luogo di San Michele Arcangelo, annotando che esso, “sebbene copia conforme al celebre quadro della nostra chiesa di Urbino, è di molto pregio ed assai stimato”. Il dipinto si presentava in cattivo stato e per lo sporco che vi si era annidato e per la perdita di colore ed altre lacune, per cui la “cromia originale appariva poco leggibile nei suoi toni cromatici”. Ora è ritornato al suo originale splendore grazie al contributo di Euro 2.400 della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Terzo concerto della Stagione Sinfonica I Mozart in Italia di Augusta Franco Cardinali N on tutto si sa delle esperienze fatte da Mozart durante i tre viaggi compiuti in Italia in giovanissima età. Il carteggio tra il compositore e i suoi familiari è relativamente rivelatore. Mozart scriveva per divertimento, commentando scherzosamente fatti e personaggi e usando un linguaggio che mescolava curiosamente tedesco, latino, un italiano approssimativo a volte infarcito di espressioni dialettali, o criptico e tenendo sempre in poco conto grammatica e sintassi. Suo padre scriveva invece lettere destinate ad essere anche lette negli ambienti musicali di Salisburgo, quindi colme di elogi per suo figlio. Non si sa niente però di molte esperienze serie e formative, né degli incontri con alcuni celebri compositori, né delle impressioni riportate all’ascolto di altra musica: specie di Pergolesi, morto trent’anni prima, ma il cui ricordo era sicuramente vivissimo a Napoli che pure non fuggevol- mente Mozart visitò. Certo è che la scuola musicale italiana era allora la più reputata in Europa e appunto per venirne in contatto Mozart e suo padre avevano varcato la frontiera. Per capire allora come abbia influenzato il Salisburghese occorre soprattutto rifarsi alle opere sottoponendole a un confronto critico. Si è tenuto presente questo proposito nel terzo concerto della Stagione Sinfonica, ‘Mozart e l’Italia’. La “Piccola musica notturna”- prima opera ad essere eseguita- venne certo composta in piena libertà di intendimenti, non essendo stata commissionata né riportando dediche. Ognuno dei quattro movimenti ha fisionomia e vita autonoma, ma tutti sono caratterizzati da una ricchezza di fantasia, una fluidità melodica, una raffinatezza formale e indeterminatezza poetica che massimamente nobilitano un genere allora ritenuto ‘facile’. Precede di diversi anni quest’opera la Sinfonia K 201 dove si risolvono nella serenità e nella gioia i contrasti interiori che poco tempo prima avevano profondamente turbato il compositore. Fra questi due capolavori è stato inserito il Concerto in re min. per oboe e archi che fa parte della raccolta ‘La cetra’ di Alessandro Marcello. Come per suo fratello Benedetto, l’ambiente in cui Alessandro nacque e operò, Venezia, fu sorgente d’ispirazione. La morbida sonorità dell’oboe, l’evanescente leggerezza degli archi con straordinario potere evocativo descrivono i teneri colori lustreggianti di tranquille acque lagunari. E’ la Venezia che anche Mozart conobbe e dalla quale, come lui stesso scrive, rimase affascinato. Dell’opera ha colto tutta la suggestione e il sottile fascino Fabrizio Fava, solista di oboe. Con lui, applauditissima anch’essa, la Filarmonica Marchigiana diretta a gesti misurati dal giovane maestro Daniele Belardinelli. Una curiosità: qualcuno ha notato in lui una vaga somiglianza con Mozart. Ma forse è stata una suggestione della musica. tra alcuni mesi a Mosca Arte marchigiana in Russia Armando Ginesi, il presidente dell’Associazione Marche Russia Franco Guercio. Primavera dei musei Tra alcuni mesi, a Mosca, aprirà i battenti “L’arte italiana del XX secolo attraverso i grandi marchigiani”, mostra di circa cento opere, ideata e curata dal critico d’arte Armando Ginesi, promossa della Regione Marche con la collaborazione della Provincia di Ancona, del Comune di Ancona e dell’Associazione Marche Russia, che hanno già sottoscritto il protocollo d’intesa (nella foto). Le opere esposte saranno di artisti nativi marchigiani o trasferiti nelle Marche o ospiti costanti della regione per la sua incredibile forza ispiratrice. Nella foto, da sinistra: il sindaco di Ancona Fabio Sturani, l’assessore regionale Giampiero Solari, l’ambasciatore russo in Italia Alexei Meshkov, il presidente della Regione Gian Mario Spacca, il critico d’arte La primavera apre le porte dei musei marchigiani ai giovani E’ una iniziativa dell’assessorato regionale alle Attività e Beni Culturali. “Primavera dei Musei–Giovani” – questo il titolo - si svolgerà il 18, 19, 25 e 26 marzo. Agli studenti universitari e ai minori verrà offerto l’ingresso gratuito nei musei aderenti all’iniziativa attraverso una Card edita dall’assessorato regionale, che darà diritto anche allo sconto del 50 per cento sul costo del biglietto per due accompagnatori del minore. Scuola “Pergolesi” in festa La Scuola Musicale “G.B. Pergolesi” di Jesi, nel trentesimo anno di attività, chiama sul palco i giovanissimi musicisti e le loro band per la rassegna musicale “Prima di mezzanotte”, quarta edizione di una kermesse sonora dedicata ai gruppi emergenti della nostra zona. I concerti hanno preso il via il 3 marzo, presso la Città Virtuale di Jesi (via Gallodoro). Gli altri concerti il 10, il 17 e il 24 marzo, tutti alle 22,30 e tutti a ingresso libero. Settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 35 euro di amicizia: 50 euro sostenitore: 100 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it A ¬ntra' /unt i Amare l’occidente non è razzismo S di Riccardo Ceccarelli abato 25 febbraio Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista, ha pubblicato integralmente l’appello di Marcello Pera “Per l’occidente forza di civiltà” presentato due giorni prima, con questo titolo: “Ecco il nuovo «manifesto in difesa della razza»”, quasi fosse identico o analogo alla “Carta della razza” predisposta dal governo fascista nel 1938. Fare certi confronti dovrebbe essere una vergogna, invece chi la pensa così si propone come elemento determinante a governare il Paese, se la coalizione avrà la maggioranza dei suffragi elettorali. Personalmente comunque ho aderito all’appello il 27 febbraio con la registrazione effettuata alle ore 8.37. Non credo, per questo, di essere un razzista, né intollerante nei confronti di altre culture, di altre religioni o di altre etnie. Affermare i valori della nostra civiltà non significa disprezzare i valori delle altre. Avere chiara la propria identità culturale è il primo requisito per il dialogo e il confronto. Dimenticare o tacere la propria identità non aiuta l’integrazione con altre culture, significa invece svendere la propria, negare le proprie radici e senza di esse andare incontro ad un futuro di incertezza e di paura. “Non può essere né libero né rispettato chi dimentica le proprie radici”, è scritto, tra l’altro, nell’appello. Si parla tanto di tolleranza. Il concetto però può anche nascondere una certa ritenuta superiorità di chi tollera; più opportuno sarebbe parlare di rispetto reciproco. La tolleranza rischia di metterci su piani diversi: il tollerato più in basso, il tollerante più in alto, quasi fosse di una “razza” diversa e migliore. Il rispetto reciproco ci mette invece sullo stesso piano senza alcuna supponenza di superiorità. Per capirsi bisogna essere alla pari o almeno con l’identica passione di fare insieme il cammino verso la verità. Parlare di ”razzismo” quando si vuole riaffermare i valori della nostra cultura e della nostra civiltà, non a discapito delle altre bensì per rendere giustizia alla nostra storia e ai fondamenti del nostro futuro, è veramente delirante. Probabilmente è l’infuocata atmosfera della campagna elettorale che fa arrivare a certe affermazioni che appaiono autentica bestemmia contro la storia e le cose. Perché sono proprio la cultura e la civiltà occidentale con i suoi valori che ci hanno reso e ci rendono capaci di accogliere altre culture, di coglierne lo spessore, di rispettarle, di invocare e di esigere analogo rispetto. Demonizzare la propria o altrui cultura, questo sì che è razzismo. Per il dialogo e l’incontro, ad esempio, con l’Islam, credo che il lavoro fatto dalla riflessione cristiana e cattolica, essenziale nella cultura occidentale, sia stato determinante. Sono innumerevoli le pubblicazioni a proposito. Solo fugaci accenni. Non solo il poderoso volume di Hans Küng Islam. Passato, presente, futuro (Rizzoli, Milano, 2005), ma anche Vivere in pace con i musulmani di A. Theodor Khoury (Queriniana, Brescia 2004) ed i contributi che appaiono ormai da trent’anni sulla rivista Concilium: “Cristiani e musulmani” (n. 6, 1976); “Islam. Una sfida per il cristianesimo” (n. 3, 1994); “Islam e illuminismo: nuove questioni” (n. 5, 2005). Con la disgregazione in atto della cultura europea e occidentale che misconosce la propria identità, l’Europa rischia pure la disgregazione politica (anch’essa in atto), di essere vulnerabile e insignificante ai suoi stessi occhi e di diventare terra di conquista. Proprio come ha detto Benedetto XVI, oggi “l’Occidente non ama più se stesso”. Provare a riamarlo non è razzismo. Cultura, spettacoli e dintorni 12 Marzo 2006 Incontri alla Seconda Circoscrizione Il disagio giovanile Fotoservizio Cristina Franco P rosegue il ciclo di seminari organizzati dall’associazione Praxis nella sala della Seconda Circoscrizione. Il 20 febbraio le psicologhe e psicoterapeute Roberta Fumagalli e Chiara Pagnanelli hanno trattato un tema molto ampio e complesso, “Il disagio giovanile: alla ricerca di un senso”. La dott.ssa Fumagalli, che si occupa di psicologia clinica e scolastica in Ancona, ha evidenziato che «per quanto riguarda il raggiungimento della maturità da parte dei giovani attualmente c’è una scissione tra l’aspetto biologico e quello pedagogico-sociale. Lo sviluppo fisico-biologico termina verso i 21-22 anni, ma non basta questo a decretare la fine dell’adolescenza: il giovane deve essere anche entrato nel mondo del lavoro, avere autonomia economica, essersi costruito un’identità stabile e coerente, attuare scelte consapevoli ed assumersi responsabilità. “Rispetto alla famiglia tradizionale quella odierna è più fragile, conflittuale, con flessibilità nell’assunzione dei ruoli, anche genitoriali. La ricchezza di stimoli della società talora crea problemi, perché si pongono tante scelte, anche in ambito lavorativo, ma non ne consegue un benessere psicologico. I giovani vivono una serie di conflitti tra bisogno d’individualità e necessità di confondersi nel gruppo, ansia e paura di crescere. Questo genera un profondo disagio sociale, esistenziale, emotivo e comportamentale. Si crea una discrepanza tra quello che l’adolescente vorrebbe essere e il sé reale. “Lo psicanalista statunitense Erik Erikson sostiene che nell’adolescenza si attraversa una fase di identità diffusa: si cercano emozioni forti e contrastanti, si esplorano differenti identità senza sceglierne una. Il gruppo viene vissuto dall’adolescente come una prima o seconda pelle, uno strumento per riconoscersi, ed anche i primi amori servono per vedere confermato o meno il proprio valore. La crisi adolescenziale è transitoria e necessaria alla spinta evolutiva. “In psicologia spesso il termine crisi ha un valore positi- vo, maturativo e la sua assenza espressi. può essere patologica. È diffi- “I genitori hanno difficoltà a cile riconoscere una situazione riconoscere le emozioni e i di rischio, che può comunque bisogni primari dei figli. La profilarsi quando la malinco- comunicazione è ambigua e nia, la confusione, l’isolamento, oscillante l’identità degli adoil senso d’incomprensione, la lescenti, che ricercano il giuribellione e la trasgressione si dizio su di sé all’esterno della accompagnano ad una grande famiglia. L’organizzazione di sofferenza, con cambiamenti a tipo fobico è tipica delle famivolte rapidi e insidiosi. Spesso glie in cui i genitori sono ipergli adolescenti sono considera- protettivi. Il giovane percepisce ti una fonte di problemi dagli il mondo come pericoloso e si adulti, il cui pensiero pregiudi- circonda dei soliti, pochi amiziale li porta ad essere preoccu- ci, non esplora ambienti nuovi pati, ansiosi, curiosi e invadenti, perché si sente fragile e talora remissivi, autoritari perfezio- soffocato. Un’organizzazione nisti o svalutanti. Un giudizio ossessiva della personalità si globale e non mirato allo speci- genera invece in un contesto fico comportamento inadegua- ambivalente, in cui i genitori to rischia di minare l’autostima sono imprevedibili, incostanti, del giovane». esigenti. Il ragazzo sente che per essere amato deve essere *** perfetto e non rischia espeLa dott.ssa Pagnanelli inve- rienze nuove, fonte di possibile ce ha affermato che «i giova- disapprovazione. Infine nell’orni sono spettatori passivi dei ganizzazione della personalità loro cambiamenti, la cui non depressiva il legame genitoriale controllabilità crea scompensi è carente. Il ragazzo considera emotivi. Avere una personali- i bisogni degli altri sempre più tà rigida può generare disagio, importanti rispetto ai propri mentre la flessibilità è il fattore e registra insuccessi scolastici protettivo più potente per le come forma di autopunizione, sofferenze nevrotiche. Nel cor- per bloccare una crescita che so delle prime esperienze con incute paura». le figure di accudimento, ossia A marzo l’associazione Praxis con i genitori, si costruiscono darà avvio ad un progetto con le basi di quattro possibili or- il liceo scientifico di Jesi per far ganizzazioni della personalità, sì che i giovani sperimentino che non necessariamente sfo- un diverso modo di essere nel ciano nel patologico. L’orga- mondo, per aumentare i ruoli nizzazione da disturbi alimen- che la vita richiede. tari psicogeni è caratteristica delle famiglie esteriormente e Nella foto: Roberta Fumagalformalmente felici, con con- li (a destra) e Chiara Pagnaflitti presenti e diffusi ma non nelli Alla ribalta di Poggio San Marcello E’ arrivata la Befana “C’è ‘rrivada la Befana”: è il titolo della commedia in vernacolo scritta e interpretata da don Maurizio Fileni che la compagnia teatrale “G.Bruciaferri” di Poggio San Marcello ha presentato sabato 4 e domenica 5 marzo e che replicherà sabato 11 (ore 21) e domenica 12 (ore 17). “Una commedia – è stato scritto - che riesce a trasmettere cultura e tradizioni popolari, folklore ed ironia in un quadro brillante molto interessante per lo spettatore”. Oltre a don Fileni (nel ruolo del protagonista), recitano Franco Gasparini, Patrizia Martizi, Simona Bramati, Tiziano Consoli, Michele Cardinali, Enrico Coppa, Massimo De Angelis, Marco Silenzi, Luigino Bucciarelli, Federico Consoli, Maria Carbonari e Samuele Zenobi. La regia è di Paola Libanori. Per presentare lo spettacolo Tamara Consoli ed Emanuele Pirani si cimentano in una simpatica scenetta iniziale. Ricordiamo il successo ottenuto dalla stessa compagnia il 25 gennaio scorso per un altro lavoro: la raccolta delle memorie storiche sulla tradizione teatrale a Poggio San Marcello dal dopoguerra ai giorni nostri. Un lavoro che ha richiesto mesi nella ricerca di notizie e foto, e dal quale Michele Cardinali ha realizzato il libro “Per stare in … compagnia”, disponibile insieme a due dvd curati da Andrea Bellucci e Massimo de Angelis, che raccolgono le principali scene tratte dagli spettacoli prodotti dalla stessa compagnia negli ultimi venti anni. per lavori in corso Pinacoteca: sale lottesche chiuse C hiuse questa settimana le tre sale lottesche della Pinacoteca a palazzo Pianetti. Da lunedì sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria all’impianto di illuminazione comprendente la sostituzione dei vecchi punti luce con corpi illuminanti migliori sia dal punto di vista della tonalità della luce che della sicurezza. Le tele del Lotto - Deposizione, Annunciazione, Pala di Santa Lucia (nella foto), Madonna delle Rose e Visitazione - sono state opportunamente incartate per garantirne la massima protezione durante i lavori che termineranno sabato 11. La Pinacoteca era stata sottoposta recentemente anche ad un importante intervento di restyling per riportare all’antico splen- dore la galleria degli stucchi; erano stati asportati ben otto strati di tinture che celavano la vera veste cromatica della galleria, unico esempio in tutta l’Italia centrale di un gusto e di uno stile che nella seconda metà del Settecento ebbe molta fortuna soprattutto nei Paesi del nord Europa. Domenica 12 marzo Rime in rosa a Villa Salvati Domenica 12 marzo (ore 16,30) nella Villa Salvati di Pianello Vallesina la Compagnia dell’Arco presenterà “Rime in rosa”, un recital di poesia e musica con la partecipazione di Anna Rizzitelli e Rossella Ravasi, attrici, e del chitarrista Massimo Agostinelli. L’adattamento e la regia sono di Sandro Franconi. Nell’occasione saranno esposte alcune sculture di Natalia Gasparucci. La manifestazione è stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monte Roberto. Il 5 per mille per i nostri teatri La Fondazione Pergolesi Sponti- ni si è fatta iscritta dall’Agenzia per le Entrate negli elenchi dei soggetti ammessi alla destinazione della quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, secondo quanto previsto dall’ultima Legge Finanziaria. La Fondazione proporrà ai cittadini di “adottare” - attraverso questa nuova forma di sostegno privato - un progetto di crescita e di valorizzazione del territorio, quello appunto maturato dall’ente nato a Jesi nel 2000. In progetto comprende lo studio e la diffusione dell’opera di Pergolesi e Spontini attraverso le rassegne e le stagioni del teatro Pergolesi, del teatro-studio Moriconi, del teatro Spontini di Maiolati e del teatro comunale di Montecarotto. “Il 5 per mille non è in conflitto con l’8 per mille – precisano i dirigenti della Fondazione - Si tratta, infatti, di denaro che, se non destinato ad altro, va a finire nelle casse dello Stato. 6 Jesi 12 Marzo 2006 nel 2005 ha finanziato 460 milioni di euro Esaleasing traina gli investimenti S trumento privilegiato per programmare gli investimenti, il mercato del leasing rappresenta un valido indicatore nel misurare lo stato di salute delle imprese. È per questo che la grande mole di stipulato realizzata nel 2005 può essere letta come un positivo segnale per l’economia della regione, evidenziando una significativa propensione delle aziende a puntare su sviluppo e innovazione. Del resto i dati di bilancio delle principali società di prodotto presenti in regione sono tutti proiettati al rialzo con investimenti complessivi che si attestano sul miliardo di euro. Ad esempio Esaleasing, società di prodotto della Popolare di Ancona - che nelle Marche detiene oltre il 50 per cento della quota di mercato sugli impieghi - nel 2005 ha messo a disposizione degli operatori economici circa 460 milioni di euro, superando abbondantemente lo storico risultato del 2002 (411 milioni) registrato sull’onda della Tremonti-bis e dei relativi benefici fiscali che la accompagnavano. Uno stipulato, quello del 2005, che fa lievitare a ben oltre un miliardo e 100 milioni di euro gli impieghi in essere dalla società presieduta da Ugo Vitale, circa due terzi dei quali concessi proprio agli operatori marchigiani. “Piccole e medie imprese - spiega il direttore generale di Esaleasing, Ercole Fimiani - confermano la volontà di collocarsi sul mercato con piani industriali che ne accentuino specificità e competitività. Particolarmente significativi sono gli investimenti sugli immobili che da noi sono lievitati di quasi il 43 per cento da un anno all’altro, così come quelli sui beni strumentali per l’esercizio di impresa che hanno segnato una crescita superiore al 20 per cento”. L’avv. Pentericci ci parla della nuova legge Nuove frontiere per l’affido di Beatrice Testadiferro I l Parlamento Italiano ha da poco approvato la Legge 8 febbraio 2006, n. 54, su “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli” che, modificando l’articolo 155 del codice civile, ha aperto nuove frontiere per l’affido dei figli per garantire “anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale” Per comprendere meglio questo cambiamento, abbiamo incontrato un esperto della materia, l’avvocato Marcello Pentericci che, .in maniera semplice ed essenziale, ci offre qualche chiarimento - Avvocato Pentericci, che cosa c’è di diverso con la precedente normativa? “La nuova legge sull’affido congiunto o meglio condiviso nasce dalla necessità di fornire una risposta adeguata per la tutela di tutti quei bambini che sono coinvolti in separazioni e divorzi. Attualmente l’affidamento veniva Con il Centro Turistico Giovanile di Jesi La cultura vien viaggiando C on il primo dei cinque incontri, presso l’ostello “Villa Borgognoni”, il 3 marzo si è aperta la quarta edizione de “La cultura vien viaggiando”, il ciclo di incontri alla scoperta di posti unici al mondo promossi dal Centro Turistico Giovanile di Jesi e dall’assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Viaggi Avventure nel Mondo. Un gruppo di giovani e volenterosi ragazzi jesini della parrocchia Santa Maria del Piano hanno raccontato l’esperienza della missione da loro vissuta la scorsa estate in Kenia. Venerdì 10 marzo, seconda serata del ciclo, con l’ausilio di diapositive si esplorerà il grande continente asiatico: Roberto Bottoni illustrerà il viaggio in Asiastan, un viaggio tutto via terra attraverso tre Agrochimica giardinaggio e agricoltura Via Roma, 6 - Località Macine tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN) - Settore agricoltura Settore vinicolo Laboratorio analisi vini Giarninaggio Macchine e attezzi Impianti di irrigazione delle ex repubbliche sovietiche fino alla più anomala, occidentale e grande provincia cinese, ripercorrendo a tratti gli antichi sentieri della “via della seta”. Sempre con Roberto Bottoni, il 17 marzo si viaggerà in Kazakstan, Xinjang e Pakistan. Nella serata del 24 marzo Gianni Bersani, con la collaborazione del giornalista del “Carlino” Massimo Gagliardi, parlerà del viaggio nello Yemen: il giardino del mondo! Il ciclo di incontri si chiuderà il 31 marzo con un viaggio nei miti di una terra nel bacino del Niger, il Mali, alla ricerca del fascino delle piccole cose. Oliviero Gianlorenzi con “Mali e fiume Niger” farà viaggiare attraverso uno dei Paesi meno conosciuti d’Africa. La partecipazione è a ingresso libero. deciso in base al concetto di interesse applicate anche ai figli di genitori non del minore. Il genitore affidatario ave- sposati. Non c’è dubbio che sulla carta va la potestà piena e l’altro il potere di la legge sembra in notevole miglioracontrollo partecipando alle decisioni mento rispetto al passato”. più importanti. In pratica l’affidamento veniva attribuito alla madre spe- - Dunque, solo aspetti positivi? cialmente nel caso di minori piccoli e piccolissimi. I padri, soprattutto nelle “La famiglia e le relazioni familiari separazioni giudiziali, erano, sostan- sono ritenute il luogo primario per zialmente, estraniati dalla vita quoti- l’educazione dei figli che deve essere diana dei figli”. vissuta in modo condiviso da madri e padri. La legge però indica una strada - Da dove nasce l’attuale legge? difficile da percorrere. II rischio che incombe, infatti, è un aumento della “Le mutate situazioni culturali, econo- litigiosità tra i genitori a spese dei figli”. miche e sociali hanno creato un clima propizio a rivedere tali situazioni - In che modo gli addetti ai lavori e a ricreare una parità di posizione potranno risolvere eventuali prodei due genitori. Da qui la proposta blemi? di legge discussa in Parlamento per oltre quattro anni con la conclusione “In questa situazione cresce la respondella legge approvata alla fine di gen- sabilità ed il compito dei giudici ed avnaio che contiene vocati. I primi perché due regole fondain caso di disaccordo mentali:la potestà dei genitori, possano e l’affidamento ad intervenire per un afentrambi i genitori; fidamento esclusivo ad decisioni comuni uno; i secondi perché su istruzione, edudovranno orientare il cazione e salute. comportamento dei Bisogna notare che propri assistiti affinché la legge non parla alla conflittualità tra i più di coniugi ma coniugi non si aggiundi genitori e queste ga l’irresponsabilità dei norme andranno genitori”. Ciclo di seminari “Famiglia migrante” Per contrastare il pregiudizio di Lucia Romiti È partito lo scorso martedì 7 marzo il ciclo di seminari “Famiglia migrante e Comunità ritrovata”, promosso, tra gli altri, dall’Ambito territoriale Sociale IX e dal Dipartimento di salute mentale. Obiettivo – come è stato ribadito alla conferenza stampa di presentazione - ridare il giusto valore alla questione dell’immigrazione. Non un problema di ordine pubblico, ma una realtà con cui fare i conti. Ed ecco l’impegno della politica. Tesa ad abbattere gli steccati elevati dalla paura del diverso e a promuovere la cultura della conoscenza. Il percorso di formazione è aperto a tutti ma rivolto, in particolare, a docenti universitari, studenti, dirigenti scolastici e insegnanti, operatori dei Servizi Sociali, Sanitari e del Terzo settore. Peccato che, tra le realtà coinvolte nel proget- to, manchi quella della Caritas jesina, la struttura a cui principalmente, nel nostro territorio, si rivolgono gli immigrati. Il tema del primo incontro è stato: “Caratteri dell’immigrazione cinese”; relatrice, l’antropologa Anna Marsden. Il prossimo sarà venerdì 31 marzo, ore 16.30, sempre nell’aula Fondazione Colocci. Il sociologo Francesco Carchedi parlerà sul tema “Aspetti del traffico dei minori stranieri a scopo di sfruttamento”. (foto Candolfi) Pubblicazioni: “Dove sei, Signore?” Nel tesoro della Bibbia “Dove sei, Signore?” della casa editrice “San Liberale” raccoglie gli articoli pubblicati da mons. Antonio Marangon che, per l’anno liturgico A, ha accompagnato i lettori del settimanale della diocesi di Treviso “La vita del Popolo” a conoscere la Parola di Dio, lungo i sentieri delle Sacre Scritture. Si tratta di interventi profondi, ben articolati che hanno come obiettivo una sintesi del messaggio di ogni domenica. In molti casi si tratta di un commento che riesce a rispondere alle domande che la Parola suscita; in qualche altro caso, invece, il commento ha anche lo scopo di provocare, di aprire a domande ulteriori. Un commento, dunque, utile a chi desidera entrare nel tesoro della Bibbia con uno spirito di semplicità e libertà; ma questo è anche un li- bro indirizzato a chi è preposto, nella comunità, a spiegare la parola di Dio e a renderla parola incarnata. Spunti e riferimenti biblici, arricchiti dalla sensibilità dell’autore, danno così una base solida e credibile all’esperienza concreta di vivere l’amore quotidiano, soprattutto in quella che viene definita Chiesa domestica. Mons. Antonio Marangon, sacerdote della diocesi di Treviso, insegna nello Studio Teologico del Seminario diocesano di Treviso e all’istituto di Liturgia pastorale di Padova. E’ anche direttore dei corsi di spiritualità presso il Centro di spiritualità e cultura “Don Paolo Chiavacci” di Crespano del Grappa (Treviso). Il libro è disponibile in tutte le librerie cattoliche grazie alla “Distribuzione Dehoniane”. 7 Jesi e Vallesina 12 Marzo 2006 Majolati: in un libro e a teatro la civiltà contadina La brocca abbandonata di Marco Palmolella D omenica 5 marzo il teatro di Majolati ha ospitato un interessante convegno ed un libro, dotato anche di un dvd, che fissa i testi di tre commedie dialettali a tema di Corrado Magnani, portate in scena, negli anni passati, dalla compagnia “La callarola”. E’ stato un grande spettacolo popolare che ha visto l’assessore alla cultura Sandro Grizi nelle vesti di coordinatore, attore e cantante, ma anche l’ex sindaco Sergio Cascia ha dimostrato doti di attore e “fine dicitore” di filastrocche dialettali. In apertura del convegno il sindaco Giancarlo Carbini ha auspicato il ritorno del dialetto nelle scuole, come linguaggio ricco di una cultura locale, portatore di memoria e testimone di una civiltà. Sandro Grizi ha ringraziato tutti gli attori de “La callarola”, la compagnia di canto, i suonatori, l’assessore provinciale Massimo Pacetti per il sostegno economico al progetto, Elio Bora, Simone Guerro, il dott. Enzo Contadini, Walter Ricci, Massimo Martizzi e Flaviano Guerro, che, in base alle loro competenze, hanno sostenuto la manifestazione. L’assessore Pacetti ha presentato un racconto socio-storico del mondo contadino del XX secolo, registrando anche i fenomeni demografici. Il senatore Aroldo Cascia ha ricordato i termini dei rapporti tra mezzadro e padrone, invitando a non dimenticare quanto erano stati duri quegli anni con pochi diritti e molto lavoro. Il libro di Magnani – ha detto Riccardo Ceccarelli - è un libro di storia, una testimonianza diretta del passaggio dalla civiltà contadina alla cultura industriale: si ha coscienza anche della trasformazione della Vallesina, iniziata con il progresso portato dalla ferrovia nel 1868 ed accelerata nell’ultima metà del secolo. L’autore Magnani, di cui sono state lette anche alcune poesie autobiografiche, ha ringraziato il Comune di Majolati e la Provincia per la pubblicazione del libro che sarà donato alle famiglie majolatesi. Dopo il Convegno c’è stato uno spettacolo teatrale tratto dalle recite: “Quando il boe se chiamaa Garbadì”, “Io vorrei che sulla Luna ce s’andasse co’ la sedia” e “Cesare metalmezzadro laureando in zappilografia”. Una voce narrante ha legato le varie scene intercalate da canti e musiche della cultura contadina eseguiti da coro ed orchestrina. Nella prima foto, da sinistra: Corrado Magnani, Aroldo Cascia, Giancarlo Carbini, Massimo Pacetti e Riccardo Ceccarelli; nell’altra foto: Carlo Magnani premiato dal sindaco Giancarlo Carbini (foto Simone Guerro) Diciotto Paesi in collaborazione Jesi, città polo per l’olio di qualità Fotoservizio Paola Cocola S i è conclusa con la sottoscrizione di una importante Carta di intenti da parte dei diciotto Paesi convenuti (Albania, Algeria, Croazia, Egitto, FBiH Federazione di Bosnia e Herzegovina, Francia, Giordania, Grecia, Iran, Libano, Libia, Marocco, Portogallo, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia), la quarta edizione delle “Giornate Mediterranee dell’Olio d’Oliva”, svoltasi a Jesi, denominata per la circostanza Capitale dell’olio, e nel territorio provinciale individuato quale luogo della qualità dell’olio “non tanto per la rilevanza della quantità di olio prodotta - ha precisato Carla Virili, assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona - quanto per la qualità globale del territorio che offre, insieme all’olio extravergine di oliva, le bellezze paesaggistiche, i beni culturali, le tradizioni. In questa terra si concentrano i migliori saperi per la produzione olivicola a tutto campo, quindi non solo per le tecniche di coltivazione, ma anche dal punto di vista delle macchine per la lavorazione (targate Pieralisi) che sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo”. I termini dell’accordo raggiunto sono strettamente in relazione alla qualità del prodotto, alla trasparenza della provenienza, alla sostenibilità, alla multifunzionalità dell’azienda olivicola, all’educazione alimentare, all’integrazione di politiche locali. A questa conclusione si è arrivati attra- verso l’intenso lavoro condotto - nei due importanti convegni del 3 e 4 marzo tenuti al teatrostudio Valeria Moriconi - dalle rappresentanze degli Stati storicamente produttori d’olio d’oliva, in particolare dell’extravergine, alla luce di un mercato sempre più complesso, concorrenziale e orientato ad Est per via delle contingenze storiche ed economiche e dello sviluppo delle politiche comunitarie; lavoro intessuto di preziosi momenti di dialogo e di confronto sulle problematiche del settore olivicolo, di scambio proficuo di opinioni e di esperienze e, soprattutto, di ricerca di una strategia comune che, puntando sulla qualità e l’innovazione, salvaguardi l’olivicoltura mediterranea, e con essa l’economia e la cultura dei Paesi produttori. Collaterali ai convegni, numerose iniziative di sensibilizzazione e di informazione – attivate, sin dal 25 febbraio, in alcuni punti strategici del centro storico di Jesi, di Ancona e di altri centri, con mercatini, corsi, degustazioni e proposte di menù dedicati all’olio extravergine marchigiano a cura di esperti di Olea e dei produttori locali (a Jesi, presso l’Enoteca Regionale, sono stati esposti alcuni dei migliori oli del territorio, nazionali e dei Paesi che hanno partecipato all’iniziativa); visite guidate alle realtà olivicole di eccellenza – che hanno confermato il ruolo significativo di Jesi e dell’intero territorio marchigiano come “realtà di riferimento attiva e partecipe rispetto alle problematiche dell’olivicoltura mediterranea”, aperta alla “nuova compagine europea” a cui essa stessa si offre come esempio tangibile di capacità di “valorizzazione del proprio patrimonio territoriale e di costante impegno per la qualità”. Alla manifestazione hanno partecipato anche gli allievi e le insegnanti dell’Istituto Angelici Vanvitelli Stracca di Ancona - coinvolti in un progetto di sperimentazione sull’olio d’oliva dalla coltivazione alla produzione di olio - e gli studenti e i docenti dell’Istituto d’Arte Mannucci di Ancona, Jesi e Fabriano, con l’allestimento di una mostra di dipinti, sculture e installazioni ispirate sempre al tema dell’ulivo e dell’olio. Nella serata conclusiva, è stato consegnato dal presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli al dott. Riccardo Ceccarelli il cavallo di Sassu, una scultura equestre di Aligi Sassu, “quale riconoscimento alla sua attività di storico per l’impegno profuso a favore dell’agricoltura locale e in particolare della cultura dell’olio” e quale simbolo del suo operato letterario sul territorio marchigiano. Festeggiato il fondatore Schepper’s Day al Collegio Pergolesi Fotoservizio Maria Rota I nviti. Preparazioni. Attese. Come il seminatore che, dopo aver preparata la terra, con l’aiuto del vento vi sparge il seme e nel silenzio ne attende il frutto, conscio dell’opera silenziosa del Creatore, così, nello Spirito, è stato preparato il terzo incontro dedicato alla solidarietà, ai giovani e ai loro educatori, tenutosi domenica scorsa, 5 marzo. Il sole ha sorriso sulla festa, facendosi, col suo tepore, solidale all’iniziativa “Schepper’s Day” Erano presenti alla festa del Fondatore, il Superiore Generale: Fr. Roberto Piccolo; Fr. Tito Paba: Superiore Provinciale; i Fratelli di Fabriano e le Cooperatrici, ognuno ha dato il suo valido contributo. La Comunità dei Fratelli di Jesi è stata grata e lieta della loro presenza. La prima presentazione è stata offerta dalla dottoressa Antonella Lumini, di Firenze, la quale ha portato l’ascoltatore attraverso un cammino di silenzio interiore, sino alla Fonte dalla quale poter attingere l’Amore, per divenire autentici canali di solidarietà. Rappresentanti di diversi gruppi della Diocesi erano presenti ed hanno mostrato il loro vivo interesse facendo domande alla dott.ssa Lumini e dando testimonianze personali. Molti hanno espresso apertamente di essersi sentiti arricchiti per aver ascoltato l’esperienza di vita della dottoressa Lumini. Il momento liturgico della Santa Messa ha portato calore fraterno e sentimento di vera comunione. Il canto gioioso del coro di San Massimiliano Kolbe, diretto da Nicola Ciarimboli, ha aperto una finestra di paradiso: era come se tanti angioletti si fossero affacciati per cantare le lodi al Signore. Al termine della Santa Messa, i fedeli, guidati da un gruppetto di Scout, hanno fatto una processione, portando un bellissimo vaso di fiori e deporlo davanti alla statua della Madonna della Misericordia, la quale si trova in fondo al viale, come segno di riparazione per l’atto vandalico e l’affronto ricevuto durante le feste Natalizie del 2005. Il pranzo, con l’opportunità di conversazione che offre, ha rinsaldato e fortificato i rapporti, facendo sentire i conviviali e i Confratelli, una sola famiglia. Al pranzo ha fatto seguito il programma delle Voci Bianche della Scuola “G.B. Pergolesi”, diretto dal maestro Michele Quagliani, rallegrando e divertendo tutta l’assemblea. Rilassati da questo intermezzo vocale, i presenti hanno dato ascolto alla seconda relazione presentata dal sociologo dr. Alessandro Iovino che ha dimostrato come la solidarietà può essere praticata nel mondo giovanile, nel mondo della scuola e nel territorio. Con il suo contatto con i giovani, il dottor Iovino, ha potuto testimoniare della necessità di donare solidarietà ai ragazzi della zona, sanando così una profonda mancanza affettiva che è sempre alla base di ogni devianza. La chiusura della giornata è stata affidata al maestro Giovanni Brecciaroli e ai suoi studenti di lirica, con la partecipazione del soprano Maria Rota, che, con entusiasmo giovanile hanno presentato pezzi dal loro repertorio classico. Il Superiore Generale ha dato il saluto finale ringraziando i presenti e dimostrandosi soddisfatto della bella esperienza vissuta in onore del Fondatore e a beneficio della popolazione jesina. 8 12 Marzo 2006 Speciale Oikos la storia intervista Il lungo viaggio dell’Oikos a fianco dell’Uomo Riprendersi la Vita L’Oikos nasce sedici anni fa, dall’impegno di don Giuliano Fiorentini, per farsi compagno di viaggio dei giovani e delle loro famiglie nel vincere la lotta contro la tossicodipendenza. Abbiamo incontrato don Giuliano, che, nella sua giornata piena di impegni e di incontri, ci ha donato un pò del suo tempo per farci conoscere l’Oikos. - Oikos: perché? 9 12 Marzo 2006 Speciale Oikos voli e momenti spiacevoli. Il vescovo di Jesi e l’allora sindaco Ernesto Girolimini sono stati fondamentali per la partenza dell’Oikos, ma poi, tra alti e bassi, le passioni si raffreddano e questo non è dovuto solo alla sensibilità della chiesa o degli amministratori ma anche al cambiamento che, in questi anni ha subito la tossicodipendenza. Un fenomeno che possiamo definire metabolico: mentre negli anni Novanta il problema della tossicodipendenza era visto come fenomeno nascente e preoccupante per la società italiana, oggi, invece, è un problema che è stato metabolizzato, in particolare la tossicodipendenza da eroina. La società sta un po’ abbassando le armi nella lotta alla droga e quindi i fenomeni delle dipendenze patologiche sono culturalmente più tollerati. La società ritiene che l’overdose sia una cosa lontana, ma in realtà molti giovani muoiono per overdose e non ha né l’efficacia né l’efficienza per affrontare il problema.” 14 giugno 1990 Nasce l’Oikos: “…avevamo un’unica certezza: costruire una Casa: Oikos, appunto!” 12 ottobre 1990 Si inaugura la sede sociale dell’Oikos in Vicolo delle Terme n. 9. Una casa a tre piani messa a disposizione del Vescovo Mons. Oscar Serfilippi. Settembre 1991 Si apre l’Accoglienza semiresidenziale, prima fase del Programma psicosocioriabilitativo, in località Torre: una vecchia scuola di campagna messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Jesi. Oggi non è più utilizzata. “Ognuno dei servizi e delle strutture dell’Oikos ha un nome della lingua greca, una lingua che riesce ad evocare i valori classici della persona ed una lingua che sa riassumere in un solo termine significati spesso complessi. La parola Oikos vuol dire casa ma ha un significato più vasto. Non indica solo l’edificio ma la famiglia. L’Oikos, allora, è l’ambiente familiare e l’insieme dei ruoli e delle emozioni che nella casa creano solidarietà, rifugio e, quando serve, riabilitazione. L’Oikos lavora anche con le famiglie dei ragazzi con una terapia familiare parallela: alla luce di ciò la parola ha ancora più valore perché non c’è educatore più - Nei suoi sedici anni, come è cambiata l’Oikos ed il suo imimportante della propria famiglia di origine.” pegno? 24 ottobre 1992 L’Oikos apre la sua Comunità Terapeutica Residenziale. E’ in un casolare di campagna a Montecarotto. I primi quattro ragazzi faranno il loro ingresso nella nuova struttura. 10 ottobre 1993 Si inaugura, appena un anno dopo la prima, la nuova comunità. Questa volta a Serra de’ Conti. Una casa colonica con masseria, completamente ristrutturata e arredata dall’Oikos. 10 giugno 1993 Si apre, a Mazzangrugno, la terza ed ultima Casa prevista dal “Progetto Uomo”: il Reinserimento Sociale. Struttura cuscinetto tra il programma riabilitativo e l’esterno, il Rientro ha come obiettivo la progressiva risocializzazione ed integrazione della persona. 26 gennaio 1996 Si inaugura la nuova ed attuale sede centrale di Piazza Federico II al n 8, nell’antico palazzo Ripanti. Parrocchiale, Paides. Una prima Comunità Educativa per Minori in difficoltà e figli di madri con problemi di tossicodipendenza. Oggi è divenuta comunità mammabambino. 17 dicembre 2003 Ad Ancona, in un edificio messo a disposizione dalla ditta Angelini, si inaugura la nuova accoglienza polifunzionale. E’ una struttura residenziale, con la possibilità di moduli diurni e moduli serali. Sono previsti moduli di trattamento di genitori tossicodipendenti i cui figli sono inseriti nella Comunità per Minori “Paides”. Giugno 1996 Nasce il progetto Zoè (Vita), uno sportello prevenzione, promozione del benessere e formazione. Ha attivo da molti anni un servizio di counseling telefonico e telematico. Settembre 2004 A Jesi si inaugura la seconda Comunità per Minori. All’interno della comunità si sviluppa un progetto educativo individualizzato che permette al minore di avere assicurato uno sviluppo sano ed armonico. Febbraio 1998 A Chiaravalle si apre, grazie anche all’aiuto della locale Comunità Settembre 2005 A Osimo si inaugura la terza Comunità Educativa per Minori. - E’ questa la sfida dell’Oikos? “Con il cambiamento del fenomeno, l’Oikos ha messo in campo altro servizi per intervenire sulle fase giovanili in modo tale “E’ proprio questa. Se supportata e aiutata, la famiglia di ori- che il disagio che porta all’abuso di sostanze potesse essere ingine riprende il ruolo di protagonista nell’educazione dei figli. dividuato prima che fosse troppo tardi; per accogliere le mamQuesto modo di fare combatte la mentalità corrente per cui i me tossicodipendenti o le donne incinta; per aiutare bambini genitori sono colpevoli se i figli sono tossicodipendenti: nel- o mamme con bambini che avevano bisogno, al di fuori della l’Oikos la famiglia diventa risorsa principale per i propri figli.” tossicodipendenza. L’ultimo tipo di servizio è stato l’accoglienza a bassa soglia, un modo nuovo di accogliere i ragazzi in co- Come è il rapporto tra l’Oikos e la città di Jesi? munità con un progetto individuale di disintossicazione. Nel 1998 è nata Paides, grazie all’apporto economico sostanziale “Come tutti i rapporti, tra l’Oikos e Jesi ci sono momenti piace- del parroco di Chiaravalle don Gerardo Rocconi che aiutò in Un momento della consegna del premio della solidarietà a Padre Oscar, Vescovo di Jesi da parte dell’Oikos modo consistente l’Oikos nell’acquisto dell’appartamento per accogliere i minori. Kairos, poi, è anche una sfida culturale perché i tossicodipendenti sono definiti malati cronici con la recidiva. E’ un modo diverso di guardare il tempo che diventa il luogo Negli anni l’Oikos ha differenziato i suoi interventi aprendo anche Comunità Educative per Minori Aiutare genitori e figli a ritornare ad essere famiglia L ’Oikos ha rivolto sempre la sua azione anche alla famiglia, sia nel proporre incontri in forma di auto aiuto per quei nuclei che dovevano affrontare momentanee difficoltà educative, sia proponendo veri e propri percorsi paralleli terapeutici a quelle famiglie che avevano il figlio in programma. C’era e c’è, insomma, la consapevolezza che la famiglia può avere un ruolo primario nel far evolvere forme di disagio nei suoi giovani componenti in quanto svolge alcune funzioni essenziali per la vita umana, attraverso le quali si gioca gran parte della possibilità del nuovo individuo di adattarsi al sistema sociale e di elaborare un progetto di vita evolutivo o regressivo. Questa analisi ha portato l’Oikos ad allargare negli ultimi anni la sua area d’intervento, cercando di fornire sempre di più servizi alle famiglie in difficoltà. E’ con questa finalità che sono state aperte le comunità educative per minori, Paides. La prima di questa esperienza è stata inaugurata a Chiaravalle, la seconda a Jesi e un’altra a Osimo. S edici anni fa, quando l’Oikos iniziò la sua attività, parlare di prevenzione voleva dire fare il binomio con informazione. L’esperienza negli anni ha dimostrato che non è bastato, che si era posta l’attenzione sulla sostanza dimenticando che questa era il sintomo del disagio, non la causa. Da diversi anni ormai gli esperti dicono: la droga è un sintomo, fa parte di uno dei comportamenti di rischio che però tendono a scomparire e a ridursi nella maggior parte dei giovani. Le azioni di rischio sono modalità dotate di senso, spesso utilizzate nel tentativo di fronteggiare le difficoltà che si incontrano nel maturare, nel progredire verso l’adultità. Se però c’è una forte persistenza nell’uso di sostanze o di comportamenti a rischio, allora il campanello d’allarme è forte, quasi assordante nel suo silenzio. Perché questi comportamenti spesso non fanno rumore, se non quando arrivano al capolinea della vita diventano preda dei mezzi di comunicazione che ne amplificano la risonanza. La premessa non tragga in inganno: non è un voler alza- In queste case, accoglienti, colorate, e piene di calore umano, si accolgono minori in stato di disagio segnalati dai Servizi o dal Tribunale dei Minori. A Paides il progetto educativo individualizzato permette al minore uno svilup- po sano ed armonico, altrimenti momentaneamente compromesso dalle condizioni di vita nella propria famiglia d’origine. I riferimenti educativi adottati si rifanno alle moderne linee educative condivise dai servizi e negli ambiti scolastici e vengono personalizzati gli interventi in base alle varie fasce di età. I riferimenti vengono scelti in base alle esigenze e alle diagnosi del minore e monitorati durante il suo sviluppo dagli educatori che accompagnano il minore nella crescita. Paides accoglie bambini nella fascia di età compresa fra i tre ed i dodici anni con inserimenti di minori con madri per le quali il Tribunale prevede un percorso accanto al figlio. Una delle peculiarità delle strutture educative per minori dell’Oikos è quella di farsi carico di predisporre un percorso di valutazione e sostegno delle competenze genitoriali per far ritornare quanto prima il minore all’interno del suo nucleo famigliare d’origine limitando allo stretto necessario la permanenza nella struttura. Anche per le madri è assicurato un progetto educativo personalizzato e percorsi flessibili. La collaborazione con i Servizi del territorio è stretta e collaudata. Per rinsaldare ancora di più questo legame, che permette un intervento d’equipe multidisciplinare indispensabile, nell’anno appena trascorso, l’Oikos, con il contributo della Provincia, si è fatta promotrice di un corso di formazione sulla valutazione delle competenze genitoriali dove operatori pubblici e privati si sono confrontati ed aggiornati congiuntamente. Anche così, pensiamo, la rete si rinsalda e si stringe per sorreggere e aiutare. c.c. L’attività dellOikos, fin dalla sua nascita, si è incentrata anche sulla prevenzione e promozione del benessere Insieme possiamo, insieme e’ meglio re bandiera bianca anzitempo sulla possibilità d’intervento pre-evento, tutt’altro, vuole, al contrario, stimolare la riflessione sulla necessità che tutti, nessuno escluso, si facciano carico nel tessere la rete di sostegno alla crescita. La prevenzione, la promozione del ben-essere, rimane una delle poche armi a disposizione, e sicuramente anche la più “economica”, per contrastare il fenomeno della dipendenza, presente in un processo di sviluppo complesso, dove le tappe e le strade sono assai diverse e differenti per ognuno di noi che interagiamo, nel tempo, con il nostro contesto di vita, con le persone che abbiamo intorno. Questa visione allarga quindi l’ottica delle prevenzione da come spesso siamo abituati ad interpretarla: la salute e il benessere individuali non sono dipendenti, quindi, esclusivamen- te, dalle caratteristiche personali e dalle specifiche circostanze, ma fortemente influenzate dai grandi cambiamenti sociali e culturali di cui siamo spesso spettatori, protagonisti e traghettatori. Fare prevenzione vuol dire allora anche saper leggere questi cambiamenti e trarne delle conseguenze che porteranno ad una strategia preventiva adeguata agli scenari che abbiamo di fronte. Primo scenario: la famiglia come sistema di socializzazione, che ha subito e sta subendo profonde trasformazioni. Nelle famiglie c’è spesso solo uno dei genitori e nelle famiglie con due genitori, l’80% lavorano entrambi. Il tempo che la famiglia passa insieme a casa è ridotto ed i nonni o altri parenti raramente vivono vicini. Il sistema famiglia in Italia tiene ma sempre di più spesso si presentano situazioni dove il sistema non è più in grado di garantire ai figli un senso dell’identità, di far apprendere e condividere valori, di essere composto da persone significative. Nelle famiglie si fa largo l’incapacità educativa, ed i giovani sempre più spesso si affidano al gruppo degli amici piuttosto che agli adulti. Incontrano nuovi modelli di vita, ma senza avere le capacità critiche per valutarli. In questo contesto: “suscita fascino la rappresentazione onirica della vita presentata dalla televisione”, scrive Comoglio. Dalla famiglia alla scuola. Progressivamente si è svuotato il valore educativo dell’insegnante, per limitarlo a quello contenutistico. “L’insegnante, scrive ancora Comoglio, deve poter insegnare anche quei fattori che danno capacità ai ragazzi di superare le difficoltà che incontreranno nella giovinezza e nella vita adulta.” Questi fattori si possono riassumere in quattro gruppi, che sono poi quelli che spesso riportiamo nei nostri percorsi formativi con gli studenti ed i docenti: competenze sociali; capacità di affrontare e risolvere problemi; senso di autonomia e di responsabilità personali; apertura verso il futuro e il trascendente. Sono percorsi possibili per ricostruire una figura dell’educatore trasversale negli insegnanti, nei genitori, nei responsabili dell’educazione sportiva, nel gruppo nel quale il ragazzo cresce. Persone, quindi, con una responsabilità individuale e collettiva per fare proprio lo slogan che abbiamo adottato noi della Fict (Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche): “insieme possiamo, insieme è meglio!”. Claudio Cardinali e l’opportunità per riprendersi in mano la propria vita.” - Da dove nasce questo impegno in prima persona ed in prima fila? “Ci sono motivi personali e diocesani Quelli personali: nel 1988 ero responsabile di un campo scuola per giovani a Fano e l’ultima sera del campo i ragazzi hanno fatto il bagno a mezzanotte: due diciassettenni sono morti annegati e mi sono sentito in colpa anche se non ero presente. Mi sono guardato intorno ed ho cercato di capire cosa si potesse fare per i giovani e mi ha colpito di più quelli con problemi di droga. Ero direttore della Caritas ed una esigenza alla quale dare risposte erano i giovani che usavano sostanze stupefacenti Nel 1990, ed ecco il motivo diocesano, in occasione del congresso eucaristico, Mons. Vescovo voleva lasciare un segno dell’Eucarestia come servizio dei poveri accettando l’idea di aprire una comunità per tossicodipendenti. Così nasce l’Oikos che, oggi, conta 60 ospiti, 30 dipendenti,. 38 soci iscritti, 100 volontari. Beatrice Testadiferro Sedici anni fa inizia l’attività del centro di solidarietà jesino per aiutare giovani e famiglie “L’obiettivo era costruire una casa: Oikos appunto!” L ’Associazione “OIkos” inizia, storicamente, con l’intenzione di dare risposta alle numerose richieste d’aiuto delle famiglie con ragazzi caduti nella spirale della droga. Erano i tempi dell’eroina, che non solo accalappiava strettamente i giovani, ma spesso li riduceva in fin di vita e purtroppo, altrettanto sovente, li uccideva. Così Don Giuliano Fiorentini, il fondatore dell’Oikos, ricorda quel periodo: “…Eravamo in pochi e soprattutto impauriti per quello che stavamo facendo. Ci sostenne la forza della disperazione, più che la nostra, quella di alcuni genitori di giovani tossicodipendenti che ci spingevano alla costituzione dell’associazione. Avevamo un’unica certezza: costruire una Casa: Oikos, appunto!”. In Italia c’era un’esperienza, iniziata ormai da anni, di recupero dei ragazzi tossicodipendenti che faceva capo a Don Mario Picchi, sacerdote romano che tra i primi cercò soluzioni al dilagare di un fenomeno, quello della droga, che trovò sprovvisto il nostro Paese, con il suo Centro di Solidarietà, ancora oggi universalmente chiamato Ceis. Don Picchi scrisse nero su bianco la sua idea di recupero chiamandola: “Progetto Uomo”, che presto si trasformò in un Programma riabilitativo che aveva come punto di partenza e di arrivo un solo elemento: l’Uomo con le sue debolezze, le sue potenzialità, i suoi errori e successi. Un Uomo al centro di quella relazione d’aiuto che Don Mario ipotizzava e che ben presto altri sacerdoti in Italia presero come ri- ferimento. Lo stesso avvenne a Jesi, quando Don Giuliano, partendo da quella esperienza romana, iniziò il suo personale cammino con l’Oikos. Una strada sempre in salita, ma anche piena di traguardi e soddisfazioni. Negli anni, via via, le comunità si aprivano completando quel percorso riabilitativo che il Progetto Uomo prevedeva. Oggi in Ancona opera un Centro Polifunzionale di Accoglienza, Kairos, fase iniziale del trattamento e primo passo per il coinvolgimento del tossicodipendente e della sua famiglia con il Centro. Polifunzionale, perché offre diverse modalità di approccio all’utente secondo le sue caratteristiche personali, familiari e sociali. Polifunzionale anche perché il panorama delle sostanze oggi presenti sul “mercato della droga” è altamente differenziato, come differenziate sono le situazioni di dipendenza dei ragazzi. A Serra de’ Conti opera ormai da anni, invece, la Comunità Terapeutica Residenziale, Algos, struttura residenziale che mantiene stretti rapporti con il contesto familiare, amicale e sociale nonostante sia situata appositamente in un luogo periferico per favorire la concentrazione degli utenti sulla rielaborazione della propria storia personale. A Mazzangrugno, sede della Comunità di Reinserimento Sociale, è attiva la fase conclusiva del programma terapeutico. E’ una caratteristica peculiare e distintiva di “Progetto Uomo” questa fase. Qui si favorisce il graduale reinserimento in famiglia, nell’ambiente sociale e lavorativo del ragazzo, chiamato a riassumersi per intero e in autonomia le proprie responsabilità di fronte alla vita. L’azione di recupero dell’Oikos cerca di riannodare i legami familiari, sentimentali e sociali che spesso si sono allentati o addirittura distrutti: è l’attività svolta a favore delle famiglie, le quali vengono accolte e accompagnate durante tutto l’arco del programma terapeutico del loro figlio o parente. Anche nell’area terapeutica, quindi, c’è grande Ottobre 1990, S. E. Mons. Vescovo inaugura alla presenza delle attenzione per la famiglia e per il ruolo educativo autorità la prima sede dell’Oikos in Vicolo delle Terme Mostra sui 15 anni dell’Oikos alla Salara di Palazzo della Signoria di Jesi. Presente il presidente della Fict, Don Egidio Smacchia e di sostegno che deve svolgere. Il supporto viene attraverso gruppi di auto-aiuto e gruppi di intervento parallelo, che uniscono il nucleo familiare per elaborare alcune delle situazioni di difficoltà emergenti e non apertamente affrontate. Abbiamo sempre parlato di “Progetto Uomo”, questa fissità di termine non tragga in inganno: non è una filosofia scritta una volta per tutte, alla quale adeguarsi in ogni tempo e in ogni luogo. Progetto Uomo nasce come valorizzazione massima della dignità, della libertà, dell’integrità della persona umana, che dunque non può tramontare, anche se i mezzi e gli strumen- ti, gli atteggiamenti e i comportamenti con i quali desideriamo raggiungere tale obiettivo possono cambiare. Il nostro volontariato, la nostra professionalità, il nostro agire devono essere accompagnati dalla umiltà, dalla capacità di riconoscere i propri limiti, correggere i propri errori, mettere da parte le false sicurezze per abbracciare chi ti chiede aiuto senza giudizi e pre-giudizi, perché, hanno scritto, quando si allargano le braccia si forma una straordinaria catena che non tiene prigionieri, bensì supera ogni confine, ogni ostacolo. Ci.Ci. con la prossima dichiarazione dei redditi dona il tuo 5 per mille per aiutarci ad aiutare Se vuoi sostenere l’attività dell’Associazione OIKOS ONUS di Jesi da quest’anno puoi farlo con la prossima dichiarazione dei redditi. In aggiunta e non in alternativa all’8 per mille, con le stesse modalità, puoi destinare il 5 per mille per aiutare i bambini che non possono contare su di una famiglia ed i giovani che fanno fatica a vivere. Nel riquadro: “Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” scrivi il codice fiscale dell’Oikos: 01318330428 10 12 Marzo 2006 Jesi e Vallesina Viaggio nelle cronache genio e sregolatezza Da una settimana all’altra Mamma, guarda, è Natale! alunni delle classi quinte delle elementari e delle classi terze delle medie inferiori. Partecipano al progetto tutti gli istituti della città per una serie di lezioni che consentirà ai giovani alunni di conoscere le regole basi da osservare in caso di calamità naturali o eventi improvvisi. Lo “spirto gentil” di Valeria Esposito Venerdì 10 marzo, alle ore 18, nella sala maggiore del Palazzo della Signoria, Marta Paraventi, storica dell’arte e giornalista, e lo scrittore Vittorio Graziosi presenteranno il libro “Spirto gentil” di Valeria Esposito, edito dalla Prospettivaeditrice. Valeria Esposito, soprano di fama inMarzo pazzerello, vedi il sole e prendi l’ombrello, si diceva ternazionale, è alla sua prima una volta. E ancora: Se ci hai uno zoccàccio, làssalo pe’ marfatica letteraria. Dopo essersi zàccio. Marzo, il mese più lunatico, imprevedibile, incostanesibita nei più grandi teatri te: così se lo raccontavano i nostri vecchi. Oggi tutti i mesi del mondo, ha sentito l’esihanno la luna di traverso, l’umore fragile e sono sempre più genza di scrivere e narrare indecifrabili, anche per i meteorologi, che pure hanno a di- storie. “Scrivere rappresenta per me – dice Valeria Esposito sposizione apparecchiature sofisticatissime. Dalle nostre - l’altra faccia di una stessa medaglia e nasce dalla medesima parti, il marzo 2006 non si è smentito. Il primo giorno del esigenza che mi porta a cantare, ovvero quella di comunimese, sul far dell’alba, mentre i bollettini meteo dei notiziari care”. televisivi segnalavano bel tempo anche sulla Vallesina, con un sole luminoso a tutto tondo, Jesi e la campagna circostan- Lavori in corso a Minonna te si ammantavano di bianco: una spruzzata di neve, tanto da far esclamare ad una bambina, dietro i vetri della finestra chiusa: “Mamma, guarda, è arrivato Natale!”…. (gi elle) (foto Paola Cocola) Sui sentieri della speranza Proseguono alla biblioteca diocesana “P.M. Petrucci” le conferenze su “i sentieri della speranza”. Questi, i prossimi appuntamenti (tutti alle ore 18,15): venerdì 10 marzo, prof. Silvano Petrosino, docente dì filosof ìa teoretica all’Università Cattolica di Milano: “II Sacrif ìcio Sospeso”; mercoledì 29 marzo, prof.ssa Adriana Valerio, storica, teologa, docente di storia del Cristianesimo all’Università Federico II di Napoli: “Donna e profezia: speranza della Chiesa”; venerdì 21 aprile, prof. Paolo di Benedetti, docente di giudaismo e di antico testamento presso le Università di Urbino e di Trento: Un flash sui lavori in corso nella zona di Minonna, dove, “II Qohelet” un commento; dal 23 febbraio scorso, la circolazione stradale è stata momentaneamente modificata per consentire lo svolDonne bosniache per la Pace gimento dei lavori stessi; le vie direttamente interessate dalle modiche sono le vie Misa, Musone e Minonna. (foto Paola Cocola) Maschere in …gamba! Un pittore venuto dall’Est Fotoservizio Augusta F. Cardinali La storia dell’arte si sta oggi interessando particolarmente di artisti a torto o a ragione ritenuti minori. Un nome fino a poco tempo fa quasi del tutto sconosciuto è quello di “Marchesino di Giorgio da Tolentino”. Ne ha parlato il 1° marzo, alla galleria degli stucchi di Palazzo Pianetti, per gli “Incontri di storia dell’arte”, la prof. Francesca Coltrinari (nella foto), giovane ricercatrice presso l’università di Macerata, autrice di diverse pubblicazioni. Si tratta di un artista del rinascimento marchigiano che ha lasciato opere spesso erroneamente attribuite ad altri grandi pittori del suo tempo. Anche attraverso ricerche d’archivio è possibile ora tracciarne un profilo. Marchesino di Giorgio era di origine slava. I genitori o i nonni probabilmente erano venuti dall’altra sponda dell’Adriatico. Non si sa come abbia appreso l’arte della pittura, ma sicuramente fece il suo apprendistato in una delle diverse botteghe esistenti allora nella regione. La sua vita non fu tranquilla. Ricorda, per i drammatici eventi che la segnarono, quella di Caravaggio. Nel 1498 uccise una certa Donna Clara a colpi di bastone. Fu condannato a morte, ma sotto garanzia del priore di San Nicola venne scagionato. Donna Clara, sembra, voleva indurre la moglie di Marchesino, Simona, a prostituirsi. Riportano le cronache giudiziarie del tempo che più tardi commise anche un altro omicidio. In una lite uccise “di spada” Pietro Marino. La condanna a morte fu questa volta sostituita da una pena pecuniaria. Altre liti, specie con suo genero, sono inoltre attestate. Può sorprendere come, nonostante queste vicende, trovasse committenti disposti a ordinargli opere sacre. Lavorò molto a Tolentino dove affrescò la cappella di S.Catervo, patrono della città; a Caldarola, a Montecassiano, San Ginesio, Urbisaglia, Camerino. Doveva avere vaste conoscenze in campo artistico e acuto spirito critico, mostrando di conoscere bene opere di grandi pittori e di riuscire a cogliere quanto di meglio esprimevano. E’ appunto questo il motivo delle false attribuzioni. Lorenzo Lotto, Pinturicchio, Nobile di Lucca, Perugino, Crivelli, Luca Signorelli e Raffaello gli suggerirono modelli da riprendere e perfezionare. Sono riferimenti rintracciabili o nella tipologia dei volti, o nell’uso della gamma cromatica, o nella collocazione delle immagini nello spazio e nel paesaggio, o nell’iconografia cortese. Una serie di diapositive ha illustrato opere di Marchesino che, al di là dei riferimenti, mostrano le eccellenti qualità dell’artista: delicatezza e raffinatezza tecnica, serena compostezza, spiritualità, eleganza conferite alle sacre immagini. Si ha a che fare con un artista di grande sensibilità, a cui non sembrano affatto appartenere le vicende di una vita irrequieta e violenta. “Bilancio” in positivo per le maschere del Carnevale 2006 create da Giusi Bellagamba che hanno riscosso ampi consensi - tra il pubblico riversatosi numeroso nelle piazze di Venezia domenica 19 febbraio - assieme ad un interessante premio Congratulazioni, per l’ottialla sfilata di Chiaravalle di mo risultato raggiunto, alla domenica 26 e ad una simneo dottoressa Stefania Vico Da più di quattro anni un gruppo di donne bosniache è pro- patica targa ricordo in quelda parte dei genitori Valeria tagonista di un progetto di ricostruzione della pace in Bo- la di Ancona di domenica 5 e Gianni, della sorella Rosnia grazie anche alla Provincia di Ancona che le sostiene in marzo. (p.c.) berta e dei nonni Elisa, Brucollaborazione con l’Associazione Tamat. Intervenute a Seno e Maria. Stefania il 24 nigallia per i sessanta anni della Fondazione del Centro Itafebbraio scorso si è laureata liano Femminile, la presidente della associazione, Daliborka Gara d’appalto del nuovo parcheggio con 110 e lode e diritto di Bosckovic e Vedrana Glavas, socia, sono state ricevute, il 6 pubblicazione in Servizio marzo, dal presidente della Provincia Enzo Giancarli e dal Maiolati - Il Comune di Maiolati informa che è stato pubblicaSociale presso la Facoltà di vicepresidente e assessore alla Cooperazione Internazionale, to il bando di gara per la realizzazione di un nuovo parcheggio Economia dell’Università di Giancarlo Sagramola, presenti le donne-assessore della Pro- di fronte al teatro “Spontini” e alla sede municipale. Verranno Ancona, discutendo, nella vincia di Ancona. realizzati 59 posti auto. “Con questo intervento – ha detto il sede di Jesi, la tesi su “Coosindaco Carbini - si punta non solo a valorizzare il capoluogo perazione internazionale e diritti umani: una prospettiva Il “progetto sicurezza” nelle scuole jesine ma si vuole anche consentire una migliore fruibilità del teatro, possibile?” con relatrice la prof.ssa Carla Moretti. grande risorsa di tutta Maiolati, evitando la laboriosa ricerca di A Stefania gli auguri più sinceri di raggiungere i suoi Nelle scuole di Jesi ha preso il via la settimana scorsa e si parcheggi lungo la Provinciale o nelle vie del paese. Il parcheg- obiettivi da parte anche del direttore e della redazione di protrarrà fino a maggio il “progetto sicurezza” promosso dal- gio potrà ospitare anche pullman che oggi trovano difficoltà a “Voce”, della quale è apprezzata collaboratrice. l’associazione dei vigili del fuoco in collaborazione con l’am- sostare in occasione di visite al Museo, convegni e manifestaministrazione comunale. L’iniziativa vede coinvolti ben 815 zioni”. Laurea parassitosi scolastiche Finalmente se ne parla insieme Fotoservizio Paola Cocola Giovedì 9 marzo, alle ore 17.30, presso la scuola primaria “G. Perchi”, la dott. ssa Amelia Priori del Dipartimento Prevenzione ed Igiene della Asur di Jesi incontra i genitori degli alunni per dare chiarimenti e consigli in merito al problema della pediculosi della testa (pediculus capitis), fenomeno già da diverso tempo diffuso e persistente in tutte le scuole, e di cui ci siamo occupati nel terzo numero di “Voce”. L’iniziativa costituisce un significativo momento di apertura e di coraggioso confronto tra gli adulti responsabili della crescita e della formazione della giovane utenza scolastica, in quanto viene ad infrangere una barriera fat- ta di silenzi, imbarazzi e soluzioni a volte drastiche e nocive; ma anche, di situazioni mortificanti per i bambini; barriera che finora ha impedito una corretta ed efficace azione di “aggressione” e gestione del problema e, di conseguenza, il controllo di esso, non essendo possibile un intervento definitivamente risolutivo. 12 Vallesina 12 Marzo 2006 Dalla Regione un progetto per valorizzare la Vallesina I luoghi dell’anima di Cristiana Simoncini N ella bella cornice dell’abbazia di Sant’Urbano di Apiro e in una sala gremita di gente, tra operatori culturali, autorità locali e gestori di agriturismo e ristoranti della zona, si è tenuta, nel pomeriggio di giovedì 2 marzo, la presentazione del “progetto Est” della Regione Marche, che coinvolgerà l’area della Vallesina che da Jesi arriva fino a Fabriano. “Est–European placet of the Spirit” (in italiano “I luoghi dell’anima”), dove le Marche sono partner dell’Umbria, è un progetto biennale inserito nell’ambito di un programma comunitario che prevede il finanziamento di iniziative di cooperazione finalizzate ad incentivare lo sviluppo del territorio, interessando regioni italiane – Marche ed Umbria – le regioni di Nord-Est della Romania e la Tessaglia in Grecia, aree geografiche distanti, ma accomunate dalla stessa ricchezza di tradizioni e da eredità spirituali (cristiane ed ortodosse). La riunione è stata aperta dal moderatore Paolo Brugè della Regione Marche; sono poi intervenuti Riccardo Maderloni, presidente del Gal “Colli Esini S. Vicino”, Laura Pierini, della Regione Marche, Alessandra Panzini, di Marchingegno s.r.l. e Forestalp, che ha illustrato in dettaglio il progetto. Tutti i relatori si sono trovati d’accordo sull’importanza di questo progetto, come momento di aggregazione e strumento utile per far uscire le Marche dal suo anonimato, sempre nel rispetto della sua specificità; inoltre si è insistito sull’importanza di fare forza comune, di associarsi, tra enti locali, Regione e operatori del settore turistico e culturale, per essere maggiormente competitivi. L’importanza di questo progetto sta nel fatto che si può far riscoprire al turista un territorio di entroterra che è la vera anima della marchigianità ed è legato allo spirito, alla religiosità. L’architetto Panzini ha spiegato il perché della scelta della Vallesina come territorio che rappresenterà le Marche nel progetto; le motivazioni sono molteplici, ma essenzialmente perché la Vallesina è stata da sempre un territorio di confine tra diverse culture, perché in questi luoghi c’è una tradizione millenaria di monasteri e abbazie (S. Elena di Serra S. Quirico, S. Urbano di Apiro, S. Vittore di Genga, l’eremo dei frati neri e di quelli bianchi a Cupramontana, ecc.) 40 su un totale di 120 di tutta la regione e anche perché è stato un luogo di meditazione, dove si sono fermati, lasciando tracce nella cultura locale, santi come San Francesco, San Romualdo, San Silvestro, ma anche i più eretici fraticelli. Nuove soluzioni per l’amministrazione pubblica Una “software house” per migliorare di Omar Frezzi T Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Santina Buoncompagni Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo, inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito. ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail [email protected] SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail [email protected] ra innovazione e tecnologia nasce “Monitor” un nuovo software progettato dalla Logical System di Jesi. L’azienda marchigiana approda così al Parlamento e grazie a “Monitor” si aprono le strade per una nuova rivoluzionaria forma di controllo “in tempo reale” dell’attività governativa, sia nei singoli uffici sia a livello delle strutture centrali. Il nuovo software parte dalla base di un altro programma già collaudato e usato in numerose aziende e oggi l’intento principe della Logical System è quello di garantire al settore pubbli- co un alto livello di competenza e dei software. Oggi la nostra azienda professionalità tipico delle imprese opera su tutto il territorio nazionaprivate moderne. Il software offre le e possiamo vantare clienti di nola possibilità all’utente di poter in- tevole importanza per la realtà ecodicare le date di attuazione di sin- nomica e produttiva della Vallesina goli provvedimenti e verificarne e delle Marche in genere”. poi l’attuazione e il rispetto. Di no- Il nuovo software è unico in Italia tevole interesse è poi la possibilità e gli unici concorrenti al progetto di controllare le risorse finanzia- sono stati gli americani, che hanno rie impiegate nel provvedimento, i fatto loro il tema tanto complesso destinatari dello stesso e perfino del “Multi management system”. i risvolti delle decisioni assunte su “L’innovazione di Monitor consiste andamenti economici e sociali. “La nell’avere trasferito i contenuti tecLogical System è una piccola realtà nologici e gestionali di un software di trentacindell’industria alla que addetti pubblica amminitutti marchistrazione – ha detgiani - dice to Gilberto Fiorani, Filippo Mopruduct manager scatelli, presidella Logical Sydente di Lostem. - Il sistema gical System.– precisa - è indiLa nostra pendente dalla corazienda nasce rente politica del nel 1983 e il governo: è solo uno suo obiettistrumento tecnico”. vo primario è stato sempre Nelle foto, di Anna una esaspeV.Vincenzoni, l’ing. rata ricerca Filippo Moscatelli di contenuti e l’ing. Gilberto tecnologici Fiorani Domenica scorsa l’assemblea generale Aido Moje: verso il Venticinquesimo di Sara Palmolella D omenica 5 marzo, nei locali dell’Avis di Moje, si è tenuta l’annuale assemblea della locale sezione Aido che raccoglie i volontari favorevoli alla donazione di organi. Durante l’assemblea, il presidente Fabrizio Mancini ha illustrato l’attività svolta nel trascorso anno e indicato gli obiettivi per il futuro. Finalmente, dopo anni d’impegno a vari livelli, il 30 maggio e il 2 agosto 2005 nelle Marche sono stati eseguiti i primi trapianti di rene e di fegato; nei sei mesi successivi ne sono stati effettuati ben diciotto di rene e undici di fegato. I risultati positivi ottenuti sono attribuibili alla realizzazione di un efficiente centro trapianti all’ospedale regionale di Torrette, alla fondazione della Banca degli occhi di Fabriano e alla politica delle locali associazioni Aido che creano una nuova sensibilità e una rinnovata cultura sulle donazioni. L’Aido continuerà a proporre una campagna d’informazione e sensibilizzazione, allargata anche ai medici ospedalieri; infatti l’informazione deve sostenere il reperimento di organi perché un reparto e uno staff qualificati in trapianti hanno costi altissimi che si giustificano solo con una regolare pratica. Sono state ricordate anche le attività promozionali svolte dai volontari locali: la diffusione di un francobollo che ricorda l’attività dell’Aido, la vendita di piantine a maggio, la giornata dell’informazione ad ottobre e, nella notte di Natale, la distribuzione di vino caldo insieme ad opuscoli informativi. Quest’anno, per ricordare i venticinque anni dalla fondazione della sezione di Moie (è stata costituita il 6 settembre 1981) sono programmate diverse iniziative: un albo d’oro per ricordare gli attuali nove donatori di organi del Comune di Majolati; la distribuzione di un opuscolo a tutte le famiglie del Comune che ricorda sia la storia dell’associazione, sia gli aspetti scientifici della donazione di organi; in ottobre, un convegno con illustri relatori; iniziative collaterali rivolte alle scuole. 13 Varie 12 Marzo 2006 conferenza a due voci presso il museo diocesano Astrologi e maghi alla corte di Federico II di Paolo Marcozzi entrambe si avverarono secondo i presagi. Anche la poesia fu influenzata da scienze esoteriche. Jacopo da Lentini, ideatore del sonetto e massimo esponente della scuola siciliana, come pure Federico II usarono un linguaggio ‘oscuro’ il cui simbolismo richiedeva un’interpretazione. La più straordinaria applicazione di queste dottrine fu Castel Del Monte, sulla cui tecnica di costruzione e sul cui utilizzo ancora continuano ad essere formulate molte complesse ipotesi. Ma come queste scienze si sono successivamente evolute? Quando si incominciò a non tenerne più conto nella costruzione di monumenti sacri? Quali furono i rapporti tra discipline esoteriche e massoneria? Anche per questi interrogativi, lasciati in sospeso a suggerire ulteriori ricerche, la conferenza ha suscitato viva curiosità e interesse. Nella foto, da sinistra: Morena Poltronieri, Ernesto Fazioli e Vittorio Borgiani, presidente della Fondazione “Federico II”. (foto Anna V.Vincenzoni) di Augusta Franco Cardinali La Torre Pio (Via, da Via Nenni a Via Agraria) Nato a “Federico II e l’impero della magia” Palermo nel 1927, a vent’anni era già un dirigente della è il titolo di un libro scritto a quatConfederterra. Nel 1950 fu artro mani da Morena Poltronieri ed restato e tenuto in prigione per Ernesto Fazioli. Dagli stessi autoun anno e mezzo, con l’accusa ri l’affascinante argomento è stato di avere organizzato l’occupatrattato il 28 febbraio per la Fondazione da parte dei braccianti e zione Federico II Hohenstaufen in dei contadini senza terra di un una conferenza ‘a due voci’ tenuta feudo nel palermitano. Fu sepresso il museo diocesano. gretario regionale della Cgil e Astronomia ed astrologia erano al nel 1962 fu eletto segretario centro degli interessi culturali delregionale del partito comunile corti medievali e delle più imsta. Deputato dal 1972, nel 1981 portanti famiglie del tempo. Erano chiese di tornare in Sicilia con discipline, provenienti dal mondo la responsabilità di segretario arabo, giunte in Europa viaggiando matica e persino ‘alchimia della paregionale del partito. Tre fatti lo con i conquistatori. In Spagna, dove rola’ si aggiunsero a questi studi con allarmavano: la crisi economicultura araba, ebrea e cristiana si gli stessi fini: sublimare l’esperienza ca, la criminalità mafiosa, la minaccia per la pace nel erano fuse, nacquero scuole impor- terrena per raggiungere l’ineffabile Mediterraneo e per la stessa Sicilia rappresentata dalla tanti per lo studio e la traduzione divinità. Furono scienze quindi di costruzione della base missilistica di Comiso contro la dei testi classici antichi. Con la di- cui si tenne conto nella realizzazioquale lanciò la campagna per raccogliere un milione di vinizzazione del tempo esse dove- ne dei templi della spiritualità: le firme in calce ad una petizione al governo. La mattina vano suggerire il percorso da segui- grandi cattedrali romaniche e gotidel 30 aprile 1982, mentre stava raggiungendo la sede re per dominare gli elementi terreni che. del partito, fu ucciso, insieme con l’autista Rosario Di ed avvicinarsi a Dio. Comportarono Alla corte di Federico II queste diSalvo, da alcuni uomini mascherati con il casco e arma- così un altro genere di ricerca: la scipline furono largamente coltivati di pistole e mitragliette. Si consumò così uno dei più trasformazione di un metallo grez- te. Ne porta testimonianza il ‘Liber gravi attentati politico-mafiosi di una terribile stagione zo – il piombo – in un metallo per- particularis’ che Scoto scrisse per siciliana destinata ad eliminare presidenti di regione e fetto, puro e incorruttibile: l’oro. Si l’Imperatore e che raccoglie molti ufficiali dei carabinieri, commissari di polizia, magistra- formulò quindi l’ipotesi che la terra, quesiti, formulati da Federico II, in ti, giornalisti. dove erano nascosti minerali ‘allo cui ad esse si fa riferimento. Scostato embrionale’, potesse interferi- to, come pure Frate Elia, fu esperto Lapis Gaetano (Via, da Via Gramsci a Via Lotto) Pit- re con il mondo vegetale e animale. soprattutto di alchimia. Coltissimo, tore (Cagli, 1706 – Roma, 1773). L’alchimia divenne così strumento ritenuto un mago, predisse la morOperò soprattutto a Roma, endi ricerca interiore oltre che di ric- te di Federico II e la propria. Caso, trando a far parte della congrechezza. Cabala, numerologia, mate- destino o intuizione sovrannaturale, gazione dei Virtuosi del Pantheon (1739) e dell’Accademia valorizziamo le diversità di S.Luca (1741). Numerose sono le opere da lui realizzate per le chiese e i palazzi di Roma, ma anche per vari centri dell’Umbria e delle Marche, in particolare per la nativa Cagli. Il Circolo Acli S.Giuseppe di Giorgia Barboni ogni anno da Comune di Le sue opere, un po’ rigide negli organizza un incontro pubJesi, Regione Marche, asimpianti compositivi, precise blico, aperto ai cittadini, “Malati di niente” giunge sociazione culturale Asianel disegno e caratterizzate da domenica 12 marzo alle 10 quest’anno alla sua sesta mente, Comunità Allogcolori freddi e talvolta stridenti, nei locali del Circolo, su “I edizione. Un traguardo gio Soteria, Dipartimento ne fanno un fedele seguace della tradizione classicista programmi delle due coali- importante avvalorato da Salute Mentale Asur Zona del conterraneo Carlo Maratta. Dolci e manierate sono zioni di centrodestra e cen- un prestigioso riconosci- Territoriale 5 e Rete del considerate dalla critica le sue Madonne, non prive di trosinistra per le prossime mento ottenuto nel giu- Sollievo. grazia e di eleganza. Fu anche uno di quegli artisti che politiche”. Parteciperanno gno dello scorso anno: si Quest’anno la rassegna per primi concepirono uno stile preludente alla com- Mario Cavallaro (Marghe- tratta del Premio nazio- parlerà di complessità, di postezza formale di quello che fu poi il neoclassicismo. rita) e Amedeo Ciccanti nale per l’Innovazione nei diversi e di diversità. Non (Nella foto: “Martirio di San Lorenzo” di Gaetano (Udc); moderatore Fabio servizi sociali, assegnato un diverso da cui fuggire, Lapis, cattedrale Jesi) Piattella, presidente Acli. al progetto jesino perché ma una fragilità da accet“promuove una riflessione tare e valorizzare, al pari contro il pregiudizio verso di ogni altra caratteristica il diverso con un approccio dell’essere umano. A tal culturale il cui punto cen- proposito si parlerà di imtrale è la rassegna, duran- migrazione, di carcere, di te la quale tutta la città disagio mentale. di Jesi diventa un enorme “Occorre promuovere una teatro e luogo di confronto”. nuova cultura della maGli appuntamenti di que- lattia mentale, attraverso st’anno, da marzo a mag- un’adesione di tipo formagio, prevedono una serie le e sostanziale, nei condi spettacoli teatrali, con- fronti dei malati mentali certi, mostre fotografiche e dei loro familiari”, ha afe un laboratorio di artete- fermato l’assessore Paolo rapia presso il Centro So- Cingolani nel corso della ciale Tnt, nonché un per- presentazione dell’ediziocorso formativo intensivo ne 2006. Alle sue parole si con la partecipazione di sono unite quelle di GilEdgar Morin e Armando berto Maiolatesi, responBauleo. sabile del progetto: “QuelUn cartellone ricco di la di ‘malati di niente’ è proposte, sostenuto come una vera battaglia contro Elezioni politiche “Malati di niente” compie sei anni domande entro il 3 aprile il pregiudizio, contro la diversità. Il manicomio è da sempre l’essenza del riduzionismo, simbolo della perdita completa di dignità umana. Con questa rassegna siamo riusciti a creare un benessere mentale anche attraverso una restituzione dei diritti, un riavvicinamento alla società civile.” A questo proposito sono stati organizzati degli stage con il Liceo Sociopsicopedagogico e e con l’Istituto Itas, che hanno permesso agli studenti di collaborare insieme agli operatori in una realtà così delicata. Un approccio coordinato e integrato fra strutture nella comunità e con la comunità, quello che nel corso degli anni “malati di niente” è riuscito a creare. Un percorso graduale ma significativo che deriva anche e soprattutto dagli insegnamenti dei pazienti, veri protagonisti di un progetto che sta acquisendo sempre più importanza nel panorama italiano delle innovazioni sociali. Il Comune per gli studenti L’amministrazione comunale provvederà anche quest’anno all’erogazione di contributi alle famiglie degli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori per le spese sostenute nell’acquisto di libri di testo e per i servizi di mensa e trasporto. Per beneficiarne, l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare che richiede il contributo non deve superare i 10.632,94 euro (dichiarazione dei redditi 2005). Il modulo per le domande può essere ritirato presso le singole scuole e dovrà essere riconsegnato alla scuola di appartenenza entro il 3 aprile prossimo. Sulla base degli stanziamenti assegnati dalla Regione Marche il Comune provvederà alla compilazione di una graduatoria in ordine crescente di reddito e alla erogazione del beneficio. 14 Varie 12 Marzo 2006 indirizzare a: Voce della Vallesina Piazza Federico II , 8 60035 Jesi tel e fax 0731.208145 e-mail [email protected] AGENDA IL SANTO DEL GIORNO Venerdì Venerdì 10 San Macario . Santa Maria Eugenia Milleret - Sabato 11 San Costantino - Domenica 12 (seconda domenica di Quaresima) Santa Fina – San Luigi Orione - Lunedì 13 Santa Patrizia - San Rodrigo – Sant’Ansovino - Martedì 14 Santa Matilde – Mercoledì 15 Santa Luisa - San Clemente - Giovedi 16 Sant’Eriberto – Venerdì 17 San Patrizio – Santa Geltrude – Sabato 18 San Cirillo di Gerusalemme – Domenica 19 San Giovanni abate. ENDA AGENDA Sabato 11 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) la compagnia “El passì” presenta “Quanno la pulenta se ‘ntozza…”, commedia in dialetto di Claudio Corinaldesi. Poggio San Marcello – teatro comunale (ore 21) la compagnia “Bruciaferri” presenta la commedia in dialetto ”C’è ‘rrivada la Befana” di don Maurizio Fileni. Domenica 12 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Quanno la pulenta se ‘ntozza…” (replica) Poggio San Marcello – teatro comunale (ore 17) “C’è ‘rrivada la Befana” (replica). Maiolati - teatro Spontini (ore 21,15) per la stagione teatrale della Fondazione PergolesiSpontini: “Sono cose che capitano” di e con Salvo Ficarra e Valentino Picone. Lunedì 13 marzo Jesi – Seconda Circoscrizione (ore 21) per il ciclo di otto seminari “Comunicazione e benessere”, relazione del dott. Paolo Scapellato, psicologo psicoterapeuta, sul tema “I miti e le leggende della comunicazione non verbale”. Martedì 14 marzo Jesi – Palazzo Ripanti (ore 18) per gli incontri del Meic, conferenza della prof.ssa Fernanda Degano sul tema: “La genesi della democrazia moderna”. Il Centro Storico abbandonato? L’associazione “Non Centro +” ci invia, con richiesta di pubblicazione, il testo di una lettera del 23 febbraio scorso che la stessa associazione ha inviato al sindaco di Jesi per informarlo che “si attiverà in ogni sede per veder accertate le proprie ragioni, ed in particolar modo per vedere salvaguardata la sicurezza e la tutela dei cittadini non solo del Centro Storico ed il rispetto e la conservazione di un patrimonio insostituibile ed unico”. L’associazione, costituitasi circa un anno fa tra cittadini residenti ed operatori del Centro Storico, più volte e in diversi modi, ha illustrato le proprie richieste per risolvere alcuni problemi del centro di Jesi ma a nessuna di queste richieste inoltrate all’amministrazione comunale – si dice nella lettera - è giunta risposta. Eppure, nel febbraio dello scorso anno, era stato assicurato che la “illegale localizzazione e disposizione del mercato in piazza Federico II, Costa Lombarda, via del Fortino e via Pergolesi-vicolo Guglielmi sarebbe stata risolta in brevissimo tempo grazie all’accordo su un riassetto sperimentale e subordinato stilato tra l’associazione e le altre Mercoledì 15 marzo Jesi – scuola “Amedeo di Savoia”, per la serie di incontri scuola-famiglia organizzata dall’Istituto comprensivo “Jesi Centro”, conferenza della psicologa dott.ssa Marisa Campanelli sul tema “L’ascolto in famiglia”. Jesi – Galleria degli stucchi di Palazzo Pianetti (ore 18,15) per gli incontri di storia dell’arte in Pinacoteca, conferenza della dott.ssa Loretta Mozzoni sul tema “Aspettando Gentile”. Domenica 19 marzo Jesi – Circolo Cittadino, sala del lampadario (ore 17,30) per la stagione concertistica degli “Amici della Musica”: Nuovo Trio Parsifal: Barbata Castelli (violino), Laura Pierazzuoli (violoncello) e Anna Paola Milea (pianoforte). In televisione Sabato 11 marzo - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 12 marzo - ore 8,45 (Canale 5) “Le frontière dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi - 10 Santa Messa (Retequattro) - ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Anuréa Sarubbi - ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa - ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Farmacie di turno Venerdî 10 Barba - sabato 11 Martini - domenica 12 Calcatelli – lunedî 13 Delle Grazie – martedî 14 Comunale 1 - mercoledî 15 Cerni - giovedî 16 Comunale 2 - venerdî 17 Grammercato - sabato 18 Coppi - domenica 19 Moretti. Posterma chiusa da anni vio anni 90” A soli 52 anni di età, il 24 per i lavori di Palazzo Ricambio i saluti con gli febbraio a Falconara MaCarotti”. auguri più affettuosi. rittima è mancato all’afL’associazione aveva anfetto della moglie Carmen, che chiesto che fossero Il Premio e le opere della figlia Virginia, del frariviste “le modalità di fil- di Orfeo Tamburi tello Massimo, della madre tro ed accesso al Centro” Dea, della cognata Daniela e che fossero stabilite Il 19 febbraio scorso e delle nipoti Alessandra e nuovamente le disponi- “Voce” ha ospitato una Stefania bilità di parcheggio fuori lettera di Antonio Paoletdalle mura nei giorni di ti su Orfeo Tamburi, nella mercato; che “si provve- quale lettera ci si rammadesse, come accade già ricava perché la nostra da tempo in moltissimi Pinacoteca, che possiede Comuni d’Italia, ad una opere dell’artista jesino, limitazione mediante non dà la possibilità ai sterilizzazione (che per visitatori - jesini e non altre razze di animali è - di ammirarle. Infatti le da tempo adottata e for- opere non sono esposte. temente consigliata dagli Per i disegni era stata animalisti) dei piccioni data una spiegazione: il che producendo ingenti tenerli su parete potrebbe quantità di guano sono comprometterne la confonte di malattie e rovina servazione. Se per prodelle case”; che venisse teggerli servivano teche ripristinato il servizio di particolari – chiedeva scuolabus per la scuola Paoletti - perché non sono Danilo Frittelli elementare Mestica per mai state approntate?. limitare l’afflusso di mac- Su Voce, le ” teche” sono I familiari lo ricordano a chine in orario di uscita diventate…” tende”! Non quanti lo hanno conosciudalla scuola. un miracolo o un gioco di to ed amato. Segnalazioni riguarda- prestigio, ma un semplice E’ vissuto nella fede ed ora vano anche la necessi- stupido errore di stampa, vive con Dio nella gloria. tà di sistemare le strade di cui ci scusiamo con “Voce” si unisce al cordoper consentire a tutti di l’amico Paoletti e con i glio dei familiari, del fratelpercorrerle a piedi sen- lettori (gi elle). lo Massimo, collaboratore za pericolo di cadere; la del giornale, e dei tanti revisione del sistema di Il futuro della Tanzania amici che ne conservano raccolta rifiuti per ri- nei volti delle donne sempre vivo il ricordo. muovere tutti i cassonetti presenti all’interno delle La Salara (Palazzo della mura; la rimozione dalle Signoria) ospita fino al 2 Anniversario facciate dei monumenti aprile la mostra fotogradei cartelli e di quant’al- fica di Anna Rosati “Il A dieci anni dalla scompartro li deturpa… futuro della Tanzania nei sa di Queste ed altre segnala- volti delle donne”, e una zioni, comunica la pre- esposizione di tradiziosidente dell’associazione nali sculture africane. La Francesca Pappagallo, mostra può essere visitata purtroppo sono sempre nel pomeriggio (dalle 17 cadute nel vuoto e ciò ha alle 20) dal martedì alla creato nei membri del- domenica; il mercoledì e la stessa associazione un il sabato è aperta anche al sentimento di amarezza e mattino (10-13). sfiducia. Una Voce che fa tanta compagnia Dall’Ufficio Abbonamenti di “Voce”, presso la redazione: Sabato 18 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per i concerti aperitivo del “Carlino”: “Es iz Amerike!” di Moni Ovadia, spettacolo in beneficenza per l’ospedale Salesi di Ancona (ingresso gratuito con diritto di prelazione del posto per gli abbonati della Stagione di Prosa del Pergolesi) i Lettori scrivono... forze coinvolte. Tale progetto, finalizzato alla apertura di vie d’accesso necessarie al passaggio dei mezzi di soccorso e alla creazione di vie di fuga, comportava anche la riapertura di via Caro direttore, il nuovo lifting grafico che ha rinfrescato brillantemente “Voce” piace non solo ai giovani ma anche ad anziani come il “giovanissimo nuovo abbonato d’amicizia Stelvio C.” che ha aggiunto nel retro del bollettino postale il seguente messaggio: “La Voce mi fa tanto compagnia. Grazie. Saluti. Stel- Anagrafe Nati (a Jesi,salvo diversa indicazione) 4 febbraio Samuele Giuliani (Ancona); 5 febbraio Antonietta Rita Romano (Napoli); 6 febbraio Elisa Baldoni; 10 febbraio Hossain Bhuyan Tanjib-Ul; 11 febbraio Andrea Boria; 13 febbraio Giulia Quattrini e Leonardo Corinaldesi; 15 febbaio Lara Battistelli, Edoardo e Federico Tonti (Ancona), Matteo Petraccini (Ancona) e Chiara Loccioni; 17 febbraio Benedetta Quarchioni; 18 febbraio Steven Vinotti e Giovanni Mancini; 20 febbraio Daniele Ciccarelli. Matrimoni 18 febbraio Federico Giuliani e Barbara Pierdicchi Defunti (a Jesi,salvo diversa indicazione) 13 febbraio Elisa Spinaci (91), Franco Ciaffoni (66) di Montecarotto; , 14 febbraio Marcella Cerilli (89), Bruno Venerdì si riunisce il Consiglio Comunale Per le ore 16 di venerdì 10 marzo è convocato il Consiglio comunale di Jesi. All’ordine del giorno, tra l’altro, l’interrogazione del consigliere Antonio Grassetti (Alleanza Nazionale) sulla conservazione a Jesi dell’archivio storico della Pretura e l’interrogazione del gruppo di Alleanza Nazionale sul conferimento della medaglia d’oro al valore civile a Fabrizio Quattrocchi e per introdurre in città un segno permanente del suo ricordo. Fedelina Manganelli vedova Fazi la figlia, la nuora, i nipoti la ricordano a quanti la conobbero e amarono. La famiglia ringrazia chi vorrà unirsi in preghiera partecipando alla Santa Messa di sabato 25 marzo alle ore 18,30 nella chiesa di San Pietro Martire (Cappuccini) a Jesi. Vittori (90) di Cingoli, Olimpio Filoni (83), Dante Pacetti (71) di Monsano; 15 febbraio Libo Lippi (94) di Cingoli; 16 febbraio Umberto Alessandrini (74); 17 febbraio Marino Pietrucci (93), Siro Gancetti (86), Teresa Cappannini (100), Virgilio Marri (85) di Rosora, Raoul Fabrizi (69), Livio Morichelli (74), Albina Coacci (89); 18 febbraio Nello Cenci (78) di Belvedere Ostrense, Alberto Argentati (66); 19 febbraio Olivia Luzietti (85), Gianfranco Ponzelli (69), Vincenzo Canafoglia (83) di Santa Maria Nuova, Gino Ottaviani (76); 20 febbraio Cesare Grilli (94), Gualtiero Trucchia (86); 21 febbraio Giuseppe Piccioni (83) di Belvedere Ostrense, Giannina Traversi Fabbri (54); 22 febbraio Teresa Gianangeli (99); 23 febbraio Zelinda Brunori (75); 24 febbraio Giuseppe Romagnoli (71) di Cupramontana, Assunta Tarabelli (91) di Cingoli, Alfredo Paoloni (88) di Maiolati Spontini, Paola Barbini (63) di Filottrano; 25 febbraio Eugenia Giaccaglia (57) di Maiolati Spontini, Emma Re (83) di Apiro, Filippo Valeri (83) di Filottrano, Walter Soverchia (81), Maria Badiali (65) di Rosora, Ada Dottori (80) di Montecarotto; 27 febbraio Peppino Lombardi (81) di Ancona; 28 febbraio Bruna Cecchi (85). 15 Sport Calcio a 5 Campionato nazionale Juniores La SPM campione provinciale CALCIO Eccellenza Una giornataccia indigesta D ue risultati inattesi per le due nostre compagini, fuori casa: a Caldarola, sbanda la Jesina (1-0), mancando il pareggio; a Senigallia, il Real contro una risorta Vigor sbaglia e non rimedia (2-0). P olisportiva Clementina S.P.M e Oratorio San Gaspare del Bufalo, rispettivamente prima e seconda sia nella classifica a punti che nella classifica “fair play”, si sono classificate per la fase regionale. Nell’ultima giornata, la Polisportiva SPM (nella foto), battendo proprio l’Oratorio San Gaspare del Bufalo per 9-5, si è aggiudicata il titolo di campione provinciale. Gli altri risultati hanno visto gli Amici Oratorio di Montignano battere ai rigori la Pol. Clementina, l’Oratorio Serra dei Conti All Stars vincere 11-2 con la Pol. Clementina 88. Classifica finale : Clementina SPM 27 punti, Oratorio S.Gaspare del Bufalo 25, Amici Oratorio Montignano 16, Oratorio Serra dé Conti Alla Stars 15, Pol. Clementina 7 e Pol. Clementina 88 zero punti. s.g. Jesina Assai ventoso il campo di Caldarola, esposto a folate imprevedibili provenienti dai vicini Sibillini e per di più cariche di pioggia. E queste condizioni meteo hanno reso problematico il gioco specie dei più tecnici. I locali con grande energia si son dati da fare, contando anche sulle difficoltà ambientali e, dopo un primo tempo abbastanza arruffato, sono rientrati in campo decisi a tutto. Anche i leoncelli sembrano intenzionati ad ottenere la svolta giusta, ma, purtroppo per noi, i padroni di casa arrivano prima: al 57’ Bugiolacchi sfrutta un cross allungato dal vento e fa il gol partita. Difatti, per quanto la Jesina provi e riprovi, il ri- VOLLEY A Padova dalle ex Leggeri e Vannini A caccia del quarto posto di Giuseppe Papadia N on è riuscito il colpaccio alla Monte Schiavo Banca Marche, che domenica scorsa contro l’ex capolista Bergamo si è dovuta accontentare di un solo punto. Sette giorni fa in un PalaTriccoli gremito da oltre duemila persone, le lombarde l’hanno spuntata al tie break (parziali: 22-25, 25-21, 22-25, 25-22, 15-11) dopo una partita equilibrata e nervosa. “Ci è mancata la costanza – ha detto a fine gara il tecnico jesino Fracascia – Nel quarto set abbiamo avuto una flessione, cosa che non puoi permetterti se vuoi battere Bergamo. Loro sono stati bravi a mantenere alta la qualità del gioco anche dopo due ore di partita”. La classifica dopo la settima giornata di ritorno: Novara 45 punti, Bergamo e Pesaro 44, Perugia 39, Monte Schiavo Banca Marche Jesi 37, Chieri 30, Vicenza 27, Santeramo e Padova 16, Forlì 15, Arzano 8, Tortolì 3 punti. Oggi, domenica 12 marzo, le jesine vanno a far visita al Padova (ore 17.30) delle ex Leggeri e Vannini. Obiettivo delle padovane, allenate da Rampazzo, è conquistare un posto nei play-off. Per centrarlo, Padova si affida ai colpi dell’azzurra Centoni, della finlandese Loikkanen e della rumena Corjeutanu. A gennaio la società ha “tagliato” la cubana Torres A San Giuseppe, domenica 19 marzo 12 Marzo 2006 ed ha ingaggiato la tedesca Kulakova. All’andata finì 3-1 per le jesine. In casa Monte Schiavo l’ex di turno è il libero Zilio (nella foto), nata proprio in provincia di Padova e crescita nel vivaio della Megius. (foto Candolfi) sultato non cambia. Oggi ancora in trasferta, a Monte Urano, quattordici punti meno di noi. Real Vallesina La Vigor di Senigallia, già da un paio di tornate, aveva mostrato di essere in ripresa. E questa volta ha ottenuto la conferma: dopo aver battuto il Fossombrone con un poker, ha appioppato due gol anche ai nostri. Il mister vallesino, un po’ lagnandosi di assenze importanti ed un po’ per certi errori pagati caro, ha cercato di raffazzonare meglio possibile la imberbe schiera difensiva, però i vigorini sono andati dritti al gol in apertura al 5’ con Montanari grintoso opportunista. Inutili invece i tentativi del Real, per riequilibrare il conto. Anzi, nella ripresa la Vigor ci riprova ed il Cobra, Mirko Polverari, implacabile infila il Prima categoria A Castelplanio, testacoda con la Labor, che perde di misura (1-0). San Marcello vince a Jesi sulla Spes (0-1). Perde in casa il Monserra ad opera della Falconarese (0-1). Cupramontana pareggia a Marina, in casa del capolista (1-1). Borgo Jesi a Camerano vende cara la pelle (2-1), ma perde. Seconda categoria La Sampaolese batte duramente il Torrette (3-0). L’Aesina perde in casa con Cingoli (0-3). Pareggia l’Aurora con la capolista Cerreto (1-1). Malinconicamente il Monsano a Staffolo (31) scende verso la coda. BASKET Al PalaTriccoli c’è Novara Banchi: “Obiettivo quinto posto” C on il campionato fermo per la final four di Lega due, quella appena trascorsa è stata una settimana di riposo per la Sicc Bpa. È stata l’occasione per il tecnico Banchi di fare il punto della situazione a sette partite dalla fine della regolar season. “Dobbiamo definire una precisa identità di squadra, smarrita a Caserta e ritrovata a Ferrara, che ci metta nelle condizioni giuste per i playoff – spiega il coach jesino – Arrivare quinti significherebbe tenersi dietro un terzetto temibile come Montegranaro, Rimini e Rieti, chiudendo al meglio la stagione regolare. Contiamo di farcela anche se ritengo che l’obiettivo della Sicc debba essere quello di costruirsi un equilibrio tecnico fisico e mentale che si ri- La “Caminada” una festa per tutti “La Caminada deve essere una festa per tutti”: con questo slogan l’Unione Sportiva Spes di Jesi organizza la ventisettesima edizione della “Caminàda de San Giuseppe”, in programma per domenica 19 marzo, con partenza (ore 9) e arrivo nel piazzale della chiesa di San Giuseppe. Come le precedenti, anche questa edizione si svolgerà su tre percorsi, cioè sulla distanza di dodici, sei e tre chilometri. La manifestazione, non competitiva, a passo libero, è aperta a tutti. Saranno assicurati posti di ristoro, assistenza medica e il trasporto dei concorrenti in difficoltà. A tutti i partecipanti iscritti alla “Caminàda” verrà offerto dal “Cityper” un pacco alimentare. Tra le famiglie regolarmente iscritte con un minimo di tre componenti verranno estratti premi. Le tre scolaresche più numerose riceveranno un trofeo. secondo gol al 56’. Poi, piove a dirotto. Oggi viene a Moie la Biagio Nazzaro, in netta ripresa. Vir veli adatto al clima play off”. Oggi, domenica 12 marzo, i gialloverdi tornano a giocare in casa dopo un’assenza di un mese. Al PalaTriccoli arriva il Novara (ore 18.15), formazione impegnata nella rincorsa ad un posto nei play-off promozione. Per risollevare una classifica mediocre, la dirigenza ha esonerato il tecnico Corbani, sostituito dall’ex Pesaro Melillo. Ben sei i giocatori cambiati. A gennaio sono arrivati l’americano Hines e l’oriundo Palladino, che hanno affiancato l’altro statunitense Mathis e gli italiani Vannuzzo, Sambugaro e Alberti. All’andata la Sicc violò il parquet piemontese 75 a 71. Gip (foto Giaccaglini) Corso di aggiornamento A scuola di Judo S i è concluso a Chiaravalle, dove si è svolto dal 17 al 19 febbraio, il corso di aggiornamento per insegnanti di judo organizzato dalla Uisp Marche e condotto dal prof. Gilles Bui-Xuan, docente dell’Università di Cote d’Opale (Francia). Il prof. Bui-Xuan, da oltre venti anni, studia e lavora su un metodo didattico che in Francia ha ottenuto grandi risultati anche nella scuola pubblica e che in Italia è ora introdotto dalla Uisp, Al corso seguiranno iniziative analoghe. Per informazioni contattare l’Uisp di Jesi (viale Verdi, 39/a) tel. 0731.213090.