il lungo viaggio dell`oikos

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il lungo viaggio dell`oikos
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Tassa riscossa
Ufficio di Jesi
Alla corte di Federico
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
ANNO LIII- N. 9
La politica
del no
Euro 1
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145
missioni
leggi
Dal Brasile
don Luigi
ringrazia
N
on da oggi politologi,
scrittori, sociologi
mettono in evidenza che
noi italiani è vero, sì, che
vogliamo strutture moderne adeguate al progresso,
ma non le vogliamo vicino
casa nostra. Gli esempi
si sprecano: dalle centrali
atomiche alle autostrade,
alla Tav, ai degassificatori,
alle centrali termiche, alle
discariche con annessi e
connessi.
Ecco, parliamo di discariche nel nostro territorio.
Le polemiche della popolazione di Chiaravalle
sullo sviluppo del Galoppo
– una proposta, almeno
sulla carta, ottima - durano da tempo. Ma il no
dei cittadini ha vinto. Stop
al suo ammodernamento.
Ma adesso il sindaco è
preoccupato perché rischia
l’emergenza.
Stesso comportamento
a Filottrano. Dice il sindaco: ”Ci auguriamo un
forte ripensamento per
quanto riguarda la scelta
della discarica a Filottrano” perché quella di
Sant’Ignazio, indicata da
un’equipe universitaria,
non va. Naturalmente,
disturba la popolazione!
Però lo stesso sindaco ha
paura dell’emergenza se
non si trova una soluzione
alle tonnellate di rifiuti che
produce la città. Perché
non facciamo come i bravi
napoletani che imballano
tutto e, a suon di miliardi,
spediscono ai modernissimi impianti tedeschi? E
loro con le mani in tasca.
Per fortuna che abbiamo
una bella eccezione: la
discarica di Cornacchia voluta dal Cis, il consorzio
intercomunale dei servizi
che raccoglie molti Comuni della Vallesina – funziona bene, prevede l’ampliamento al punto di poter
accontentare anche altri
Comuni. Eppure la Cornacchia non è ai confini del
mondo. Si sviluppa in zona
collinare a tre chilometri
dalla nazionale 76 e a cinque chilometri da Moie. Il
sindaco di Maiolati, i predecessori e colleghi danno
un esempio che la Vallesina e le Marche dovrebbero
guardare con ammirazione.
Altro che continuare con la
politica del no.
Anche Jesi, con la politica energetica, è stato
un esempio. Dopo averci
pensato molto, ha detto sì
alla centrale della Sadam. E
la Sadam – 400 dipendenti
- ha retto alla crisi della
bieticoltura scatenata dall’Unione Europea.
Settimanale d’informazione
2
DOMENICA 12 MARZO 2006
anniversari
Nuove frontiere
per l’affido
di Beatrice Testadiferro
I luoghi dell’anima
6
artisti
Schepper’s day
al Collegio
Pergolesi
di Maria Rota
7
Un pittore
venuto dall’Est
di Augusta F. Cardinali
10
Il lungo viaggio dell’Oikos
Jesi
città polo
per l’olio
di qualità.
Diciotto Paesi
in collaborazione
A PAGINA 7
Da sedici anni a fianco dell’Uomo:
l’attività del centro di solidarietà
jesino per aiutare giovani e famiglie
ALLE PAGINE 8 E 9
Elezione e programmi - 1
Le proposte del centrosinistra
di Vittorio Massaccesi
S
ono le seguenti: difesa e sviluppo delle
Istituzioni, riordino del sistema giudiziario,
diritti della persona umana, ripresa economica,
riforma del fisco, immigrazione, lavoro, noi e il
mondo.
E’ un programma espresso in 282 pagine. Si è
detto: troppe! Ma 282 pagine sono per i deputati
che dovranno poi legiferare. Così si allontana ogni
discordanza interpretativa, tanto più che, come è
noto, il ventaglio dei partiti che si riconoscono
nel leader Prodi è molto ampio. Insomma, altro
è il programma per gli addetti ai lavori (che deve
essere ampio e chiaro) altro sarà quello sintetico,
di poche pagine, che verrà consegnato all’elettore
che ha fretta e vuol conoscere solo l’essenziale.
Trattasi di un procedimento didattico che viene
adottato da molti enti e anche dalle scuole: dal
libro ponderoso al piccolo Bignami. Ed ecco
alcuni dettagli del programma.
Revisione della seconda parte della Costituzione,
semplificazione delle procedure amministrative,
superamento delle scandalose procedure
pluriennali della giustizia, riduzione del cinque
per cento del costo del lavoro per aiutare la
ripresa economica e gli investimenti, aiuto
alle famiglie nella difesa dell’istituzione come
voluta dalla Costituzione e presenza anche del
problema delle coppie di fatto, un problema che
si prevede poter risolvere con il riconoscimento
di alcuni diritti in base al codice di diritto privato;
garanzie per la difesa e le agevolazioni di crescita
per l’infanzia e per l’adolescenza con incremento
anche degli assegni familiari a favore dei minori
a carico, eliminazione della tassa Ici per alcune
categorie meno abbienti, no all’accanimento
terapeutico e valorizzazione del testamento
biologico secondo le raccomandazioni del
Comitato nazionale per la bioetica; difesa della
libertà religiosa e dei diritti in genere della
persona umana, a cominciare da quelli della
donna; riforma della scuola e rafforzo della
ricerca scientifica; sviluppo della sicurezza del
cittadino con guerra senza sosta alla malavita;
immigrazione controllata e coordinata con
l’Unione Europea che dovrà procedere con
sempre maggiori intese economiche, sociali e
politiche; ritiro delle truppe dall’Iraq d’intesa
con il governo democratico locale. Infine,
anche se non esplicitato nel programma, Prodi
ha confermato l’attuazione della Tav, la linea
ferrovia ad alta velocità che unisce l’Italia del
Nord all’Europa Occidentale e a quella Orientale.
Nel prossimo numero il programma del Polo
delle Libertà
Vita Ecclesiale
Notiziario
Il miracolo a Jesi
di 550 anni fa
Venerdì 10 marzo, alle ore 16, nel teatro
del museo diocesano, in piazza Federico II, Padre Fulvio Garrone, priore del
Santuario delle Grazie, terrà una conferenza sul tema: “Il miracolo a Jesi di
550 anni fa: storia e devozione”.
Al Meic: genesi
della democrazia
Il Movimento Ecclesiale di Impegno
Culturale comunica che martedì 14 marzo, alle ore 18, a Palazzo Ripanti, la prof.
Fernanda Degano parlerà sul tema: “La
genesi della democrazia moderna”.
L’incontro è aperto a tutti
Dal 7 maggio all’Acquasanta
la Messa a mezzogiorno
Da domenica 7 maggio nella chiesa
dell’Acquasanta, nella parrocchia San
Marcello di Jesi, la Santa Messa festiva
sarà celebrata alle ore 12 e non più alle
11,30.
Sesta marcia della pace
Recanati-Loreto
Sabato 11 marzo si terrà la sesta marcia
della pace Recanati –Loreto, dalle 18
alle 23 circa. La marcia sarà preceduta
dalla testimonianza del Vescovo della Locride Mons. Brigantini che avrà
come tema “ Nella verità la pace”.
Nuova associazione
Il laboratorio di Colleameno
Si è costituita l’associazione di cultura
e politica “Laboratorio di Colleameno”.
L’associazione è il risultato di un’esperienza di intellettuali ed operatori sociali marchigiani, di orientamento cattolico democratico, che hanno avuto
come punto di incontro Colleameno di
Ancona per dibattere ed approfondire
temi al centro della vita culturale, politica e civile. L’assemblea dei soci fondatori ha proceduto all’approvazione
dello statuto e all’elezione degli organi
dirigenti. E’ stato eletto presidente Girolamo Valenza, che sarà coadiuvato da
Gastone Mosci, Giorgio Rocchi, Luca
Romanelli e da Roberto Catani (segretario).
Per vivere bene la Quaresima
“Per un’altra strada ...”
La Pastorale Giovanile Diocesana invita i
giovani venerdì 10 marzo ad un appuntamento per tutti coloro che si sono messi in pellegrinaggio sulle orme dei Magi.
L’inizio è previsto alle ore 18,30 per partecipare alla Messa presso la Chiesetta
del Vicariato Parrocchiale di Via P. Nenni;
alle 19,30 ci si ritrova in seminario per la
cena e poi, alle 21, per la visione del Dvd
realizzato da Lorenzo e del Dvd “C-15”
della Regione Marche.!
12 Marzo 2006
2
Dai nostri missionari
Don Luigi Carrescia ringrazia
Da Monte Gordo (Cama
çari – Brasile), don
Luigi Carrescia a don
Giovanni Ferracci:
Carissimo don Giovanni, colleghi sacerdoti e
amici della Forania di
Cupramontana, sapevo
dell’iniziativa natalizia
degli Scout di Cupra, ma
non sapevo che fosse di
tutta la zona pastorale.
Vi ringrazio di cuore di
questo “dono” natalizio
tanto inaspettato quanto…. utile e…. sperato.
Qui gennaio, febbraio
(fino a carnevale) è tempo di vacanza, di ferie,
è….. estate piena e il
caldo si fa sentire con i
30-35 gradi costanti. E’
il momento buono per
fare qualche… lavoretto
perché poi arrivano le
piogge che lasciano fare
ben poco all’aperto.
Dunque
domenica
scorsa abbiamo appena
terminato di inaugurare una cappella (rifatta
tutta nuova) che si è subito messo mano ad un
salone comunitario in
una “invasione” ora de-
nominata “Vila
Nova Alianca”. E’
senza dubbio la
zona più povera
della nostra parrocchia, non ha
nessuna infrastruttura (tutto
corre… a cielo
aperto); i fili della luce con i numerosi attacchi
abusivi attraversano la stradina
piena di buche e
di solchi scavati
dalle piogge; la
maggior parte
delle case sono
ancora di legno
e teli plastici; …i
bambini (sempre numerosi)
spesso
sotto
peso per la scarsa
nutrizione,
corrono e giocano in
questa realtà. I grandi si
arrangiano come possono e anche qui è molto
difficile trovare un lavoro soprattutto se si è
analfabeti, mal vestiti
e senza un soldo, nemmeno per fare il libretto
di lavoro.
Qui vengono settimanalmente alcune signore (mamme volontarie) della “Pastorale del
Bambino” per visitare le
famiglie, pesare i bambini, vedere le situazioni
più difficili, indirizzarli
al pronto soccorso o all’assistente sociale, fare
una piccola cele- munitario (di metri 7x8).
brazione della vita, Proprio in questi giorni
offrire una merenda i muri stanno crescen(la cosa più sperata) do. Tra poco collochea tutti e terminare ranno una verga di ferro
con qualche canto per tutto il perimetro
animato.
del salone per dare staIl problema che si bilità, e poi l’intelaiatura
è sempre presen- di legno per sorreggere
tato finora era che il tetto; quindi l’intonaa partire da aprile- co, un pavimento in cemaggio è difficile mento, un bagnetto con
“azzeccare” il gior- una doccia,… le porno di sole per fare te, le finestre,… alcuni
queste attività! E banchi per sedersi, un
nessuna delle “ba- tavolo, …il minimo per
racche” in cui vivo- renderlo funzionale.
no (di metri 3x4 o Dunque il vostro aiuto
4x5) ha la capacità …casca proprio come
di accogliere cin- il cacio sui maccheroquanta o più perso- ni! È di grande utilità.
ne. Non c’era altra Vi sono infinitamente
scelta: ci si è sem- grato. Vi ringrazio ora
pre “arrangiati” per con queste righe poi, in
queste
iniziative maggio-giugno, se Dio
della “Pastorale del vorrà, passerò a visitarBambino”, come pure la vi e ringraziarvi ancora
Messa una volta al mese una volta, ma personalfacendole fuori, all’aper- mente. Sarete presenti
to. Per lo meno un paio nella preghiera mia e
di volte ho chiuso la della gente di Vila Nova
Messa in fretta e furia Alianca quando comuperché stava iniziando a nicherò loro il vostro
piovere.
dono.
Quest’anno ci siamo de- Vi saluto con un grande
cisi a fare un salone co- abbraccio.
Testimonianza di un genitore
La catechesi della terza
di Carlo Pirani
L’
importante è volersi bene e dirselo.
Questa l’esperienza che genitori
e figli della terza classe elementare
hanno vissuto nella parrocchia di San
Giuseppe. Imparare ad accogliersi e ad
accogliere Gesù è alla base del cammino
che i bambini sperimentano in questo
anno con l’aiuto dei loro catechisti.
Nell’incontro di sabato 25 febbraio,
genitori e figli, attraverso l’esperienza
di un racconto, hanno cercato di
comunicarsi l’amore reciproco,
perché il segreto della felicità è
amare e accorgersi di essere amati.
Da genitore di un bambino mi sono
sentito fiero di questi catechisti
che impostano con intelligenza e
fantasia il loro ruolo.
La catechesi dei bambini d’oggi va
vissuta in maniera diversa da quella di
trent’anni fa: i bambini con educatori
in gamba lo capiscono, i genitori.....
rischiano di arrivare ai sacramenti dei loro
figli pensando al vestito o al fotografo!
Insieme abbiamo poi pregato affinché tutti
i bambini abbiano una casa, una famiglia
e tanto amore. L’incontro si è concluso
ricordando il battesimo ricevuto da ogni
bambino: testimonianza dell’accoglienza
che la Chiesa offre ad ogni battezzato.
Dal 20 al 25 marzo
Primavera
di Speranza
Per approfondire meglio il tema di
questo anno associativo, la Speranza,
che tra l’altro radunerà nel prossimo
mese di ottobre a Verona tutta la Chiesa
italiana, l’Azione Cattolica jesina ha
organizzato per la fine di marzo una
serie di convegni e dibattiti per discutere
sulla Speranza in diversi ambiti. Questo
il programma della “PrimaverAc”: lunedì
20 marzo “Dare voce alla Speranza:
il ruolo dei mass media” presso la
biblioteca “Card. Petrucci”; mercoledì
22 marzo “Nella politica, per costruire
la Speranza” presso la biblioteca “Card.
Petrucci”; venerdì 24 marzo “Via Crucis”
al santuario delle Grazie; sabato 25
marzo “La responsabilità della Speranza”
presso l’aula magna della biblioteca di
palazzo della Signoria; sabato 25 marzo
“Assemblea diocesana” presso il teatro
del Duomo.
*
Una scommessa vinta
Asterisco
di Giacomo Galeazzi
C
oniugare la catechesi, la liturgia del
giorno e l’insegnamento del papa,
con la bellezza dell’arte sacra, il tutto
fruibile attraverso internet: è la scommessa dalla parrocchia romana di Santa
Maria degli Angeli, uno delle chiese più
importanti di Roma per la sua storia, ma
anche per il presente, visto che è la sede
delle cerimonie solenni dello stato Italiano. Una scommessa che è stata vinta, considerato che in pochi mesi il sito
della basilica, ha avuto più di 300 mila
ingressi sulla home page, tanto da meritare l’attenzione dei siti specializzati in
arte su internet.
Un risultato che fa piacere al parroco,
mons. Renzo Giuliano che ha sostenuto
l’iniziativa informatica e a mons. Giuseppe Blanda, vice parroco, nome internet Big Ben, che l’ha realizzata: ma i
numeri del gradimento sono ancora più
ampi se si scorre la pagina del sito de-
dicata agli accessi, che nei primi undici
mesi dell’anno sono circa un milione e
800 mila.
D’altra parte, la basilica nata sui resti
delle maestose terme
di Diocleziano ha una
«lunga, interessante e
prestigiosa storia da
mostrare e fare percepire a quanti la incontrano e da essa vengono accolti. I due aspetti
pastorali di Basilica e
di Parrocchia – spiega
il sito – concorrono a
darle una costante ed
attuale dimensione di
monumentalità vissuta
e di confluenza interattiva fra persone di
ampio raggio di provenienza
geografica,
di diversa estrazione
e funzione sociale, di
varia manifestazione della pratica della
fede. Potremmo parlare di una doppia
testimonianza o di una convergenza di
finalità di servizio».
Vita ecclesiale
12 Marzo 2006
Sconosciute ai più - 1
di Riccardo Ceccarelli
I
esi e la Vallesina ricordano in questi
mesi i cinquecentocinquanta anni
del primo voto fatto nei confronti
della Madonna delle Grazie che all’epoca, nel 1456, fu proclamata “Liberatrice e Patrona” della Città. Un
voto di ringraziamento a nome dell’intera collettività per aver ottenuto
dalla Vergine la liberazione dalla peste.
A quegli anni risale l’immagine della
Madonna della Misericordia, affresco attribuito ad Andrea di
Bartolo (1435c.-1491c.),
nella cappella del santuario della Madonna
delle Grazie, che un
restauro eseguito nel
1974 ha restituito alle
sue linee originali. L’intervento di restauro,
operato nel primo Ottocento, forse ad opera
di Luigi Lanci, come
sottolinea Mons. Attilio Pastori nel volume
“Una famiglia di pittori
jesini: gli Aquilini”, ne
J
aveva alterato la cromia originale e
soprattutto il manto e la veste della Vergine ricoperti di stelle e fiori,
mentre in realtà la veste – come ora
appare - era decorata da melagrane,
simbolo della maternità ma anche di
Amore misericordioso. A proposito
di questa immagine, quella precedente all’ultimo restauro, si vogliono
ricordare due incisioni, credo ai più
sconosciute, che ripropongono la
Madonna delle Grazie.
La prima, dopo il ritrovamento della
relativa lastra in rame, è stata nuovamente tirata in
pochi esemplari
qualche anno fa.
L’immagine è di
mm 150 x 111,
mentre la lastra
è di mm 175 x
125. L’incisione
reca la scritta
“S. Maria Gratiarum” e, sotto,
“Iesi pel Cherubini”, il tipografo, Vincenzo
Cherubini, che
la stampò e la
cui tipografia fu
operativa in cit-
tà dal 1808 al 1869. L’autore viene indicato dalla piccola scritta: “Fogazza
f.[ecit]”.
La seconda incisione è stata trovata
fortunosamente in un vecchio libro
danneggiato dall’acqua; queste le misure: mm 112 x 56 per l’immagine,
mm 118 x 62 per la lastra. La carta
è molto sottile. Un cartiglio in basso
– interno alla lastra – reca la scritta
“Effigie miracolosa di Maria Santissima delle Grazie, che si venera nella Chiesa de’ PP. Carmelitani della
regia Città di Iesi” e, in caratteri più
piccoli ancora, “A
devozione del P.
Giuseppe Gutierré
(?) Carmel[itano]”,
il padre carmelitano che verosimilmente
commissionò
l’incisione. Due lettere
“F. F.[ecit]”, sono
sul bordo basso,
quasi al centro, la
prima indica l’autore dell’incisione;
“F.” come Fogazza,
autore della prima
incisione
(1 – continua)
Vangelo
12 marzo 2006
Due antiche incisioni
della Madonna delle Grazie
3
Seconda Domenica di Quaresima
Dal vangelo secondo Marco
I
n quel tempo, Gesù prese con sé Pietro,
Giacomo e Giovanni e li portò sopra un
monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si
trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero
splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla
terra potrebbe renderle così bianche. E apparve
loro Elia con Mosè, che discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù:
“Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre
tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”.
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano
stati presi dallo spavento. Poi si formò una
nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce
dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto:
ascoltatelo!”. E subito guardandosi attorno, non
videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro
di non raccontare a nessuno ciò che avevano
visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse
risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la
cosa, domandandosi però che cosa volesse dire
risuscitare dai morti.
Nell’anniversario della scomparsa
I cappuccini ricordano Fra Serafino
L
a comunità dei frati cappuccini di
Jesi si appresta a vivere la commemorazione del Servo di Dio Fra Serafino da Pietrarubbia . Qualche cenno
sulla figura del cappuccino è d’obbligo .
Pietro Riminucci (Serafino da Pietrarubbia), servo di Dio nacque a Pietrarubbia (Pesaro) il 4 febbraio 1874
da Antonio e da Rosa Ubaldi, coniugi
poveri ma onesti. La sua vocazione religiosa sbocciò nel convento di Montefiore Conca ove andò come garzone
per aiutare economicamente la famiglia. Vestí l’abito dei cappuccini il 9
maggio 1898. Emessi i voti religiosi,
fu destinato al convento di Jesi, dove
visse per ben 54 anni, occupato nei
servizi piú umili, primo fra tutti quello di questuante, percorrendo sempre
a piedi nudi con la bisaccia sulle spalle
la Valle dell’Esino. Sofferente per quaranta anni di asma bronchiale, morí
Si trasfigurò davanti a loro
il 17 marzo 1960. La sua causa
di beatificazione ebbe inizio nel
1975.
Per ricordare l’anniversario della
sua morte, dunque, giovedì 16 e
venerdì 17, alle 17,30, nella chiesa in via San Pietro Martire, si
terrà la S. Messa con Omelia presieduta da Padre Aurelio Pela;
venerdì 17, oltre la Messa, ci sarà
anche la Via Crucis. Sabato 18
marzo alle 17,30 adorazione animata dal gruppo di preghiera S.
Pio; alle 18,30 seguirà la S.Messa
presieduta dal Rettore SS. di Loreto, Padre Marzio Calletti.
La commemorazione di Fra Serafino ci aspetta, per ricordare
insieme la sua dolcezza, il suo
sorriso, la sua profonda umiltà e
l’amore per le Vocazioni .
m.c.c.
di Adriana Borgognoni
D
Nelle parrocchie
Il livello della campagna elettorale
di Don Cristiano Marasca
S
i avvicinano le elezioni, e non si
può non constatare che, in più
frangenti, il discorso politico, ma ahimé sarebbe meglio dire partitico, fa
capolino anche nella vita delle parrocchie. La cosa di per sé non sarebbe
disdicevole, se il discorso vertesse sulla
dimensione politica in sé e per sé, sui
mezzi per raggiungere il bene comune, sulle strategie per una promozione
integrale della persona nella scuola,
nella famiglia, tutelando la libertà
religiosa, ma, invece di discussioni serene, aperte, competenti, capita di vedere tutt’altro.
Festa di carnevale: siamo in una par-
rocchia jesina, musica, dolci, persone
che ballano, spunta ogni tanto tra la
folla la schiena di qualcuno con appiccicata su la foto del Presidente del
Consiglio. La cosa mi incuriosisce, ma
non capisco. Viene poi allestita una
sorta di pantomima, sul cui buon
gusto lascio decidere voi, in cui, finalmente, si capisce che le persone con la
foto indossano una maschera: sono
vestiti da “sterco bovino” (termine politically correct per tradurre un’altra
parola che inizia per “s “).
Il fatto di per sé non sarebbe degno di
chissà quale rilievo, “so’ ragazi!” verrebbe da dire. Beh a parte che tra questi “ragazzi” c’erano degli “educatori
parrocchiali”, a parte che una buona
parte delle persone presenti, lì a
godersi la scena, erano elettori
alla loro prima espressione democratica del voto, ci troviamo
certamente di fronte alla cifra
del discorso politico dentro le
nostre parrocchie: tifo da stadio,
nient’altro.
Dov’è quel rispetto per la per-
sona,
q u a lunque
i d e a
abbia, e
di qualunque
partito sia, promossa dalla Dottrina
Sociale della Chiesa? Dove sono i temi
veri, oggetto di discussione serena ed
aperta, tipici quell’idea alta della
politica che ci appartiene in quanto
cattolici? Dov’è quell’equidistanza e
neutralità da qualsiasi schieramento
e partito che dovrebbe caratterizzare
un luogo “cattolico” (cioè universale,
e pertanto aperto a tutti, e a tutte le
idee) come dovrebbe essere la Parrocchia?
Probabilmente è stato tutto liquidato
in fretta, buttato giù in qualche latrina parrocchiale dalla mano frettolosa
di uno dei tanti improvvisati educatori, privi di formazione e competenza,
a cui con faciloneria viene assegnato
uno dei tanti ruoli scoperti delle nostre comunità parrocchiali.
opo avere annunciato per la prima volta
la sua passione, sconcertando i discepoli
impreparati all’idea che il loro Maestro possa
andare incontro alla morte, Gesù conduce tre
di loro su di un’alta montagna e si trasfigura.
Perché, vedendo la sua gloria, essi comprendano che colui che dovrà soffrire è il figlio di
Dio, e la loro fede non vacilli. Sfolgorante di
luce, in conversazione con Elia e Mosè, si mostra come il Messia atteso, compimento dell’antica alleanza.
Davanti al mistero si può solo balbettare, ogni
parola diventa inadeguata, e timida e ingenua
appare la proposta di Pietro di costruire tre
tende. “Non sapeva infatti cosa dire, perché
erano stati presi dallo spavento”. Ed ecco una
nube li avvolge e da quella nube la voce di Dio
proclama che Gesù è il Figlio suo amatissimo
(agapetós). Dopo un imperativo che certo li fa
tremare (“ascoltatelo”!) la voce tace, la nube
svanisce, la visione scompare. “Non videro più
nessuno se non Gesù solo con loro”. Scendono
dal monte e riprendono il cammino verso una
meta che ancora rimane oscura, ma che sarà
illuminata dall’esperienza che custodiscono
nel cuore.
Esperienza che in qualche momento della vita
è dato di fare anche a ognuno di noi: Gesù mi
si fa più vicino, mi prende a parte (paralambánei) e mi porta in alto (anaphérei), lontano
da tutto ciò che mi distoglie da lui; io sono
investito dalla sua luce, e avverto che le cose
della terra sono nulla di fronte al mistero del
cielo, che niente può turbarmi se mi attende
una partecipazione eterna alla realtà stessa di
Dio. Momenti. Poi scendo, e torno alla vita di
prima. Ma la memoria di questa esperienza
rimane fonte a cui posso attingere forza e luce
nei giorni di buio.
La devozione mariana
Nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario del voto alla Madonna delle Grazie, la
comunità carmelitana del Santuario comunica che venerdì 17 marzo, alle ore 18, presso il
Seminario di via Lorenzo Lotto a Jesi, si terrà
una conferenza sul tema: “La Madonna delle
Grazie: significato teologico e devozione popolare”. Relatore il prof. Luca M. Di Girolamo,
osm, docente della Pontificia facoltà teologica
“Marianum”
4
12 Marzo 2006
Per inserzioni e pubblicità su Voce della Vallesina
rivolgersi all’amministrazione del settimanale
Jesi - piazza Federico II, 6
(giorni feriali dalle ore 9 alle 12)
telefono e fax 0731208145
email [email protected]
Cultura, spettacoli e dintorni
Restaurato il quadro
“Le stimmate di San Francesco”
Dalla Comunità religiosa dei Frati
Cappuccini di Jesi:
F
inalmente, possiamo portare a
conoscenza della cittadinanza
jesina che, per il contributo
generoso della Fondazione Cassa di
Risparmio di Jesi, il dipinto ad olio
su tela raffigurante “Le Stimmate di
San Francesco d’Assisi” di Federico
Barocci, è stato restaurato dalla
ditta Nino Pieri di Urbino ed è
stato ricollocato al suo posto nel
convento dei Frati Cappuccini, in via
SanPietro Martire.
Federico Barocci (1535-1612), (copia
o replica?), Stimmate di S. Francesco,
tela a olio (cm. 184x1121). Raffigura
San Francesco in ginocchio su
un masso squadrato di un antro
rupestre, con il viso rivolto verso
l’alto, dove, entro un alone di luce,
compare un cherubino con ali
distese, a forma di croce, dal quale
si dipartono raggi luminosi che
investono il santo procurandogli i
segni della Passione nelle mani.
In primo piano, sul lato sinistro, è
raffigurato Fra Rufino, seduto a
terra, che si volge verso il santo,
riparandosi la vista con la mano
destra, dalla luce ineffabile, e
reggendo una corona di rosario
nella mano sinistra, abbandonata
sulla gamba. La scena si svolge in un
suggestivo paesaggio notturno che,
illuminato dall’improvviso bagliore
celestiale, rivela in rifrangenze
metalliche il saio dei due frati, alberi
annosi, macigni rocciosi e, sullo
sfondo, il profilo della facciata della
chiesa dei cappuccini di Urbino, per
i quali il Barocci, nel 1595, aveva
eseguito la tela originale, che ora,
dopo varie traversie, è custodita
nella Galleria Nazionale delle
Marche, sempre a Urbino.
Il dipinto jesino è ricordato da una
cronaca conventuale del 1877, che
lo segnala nella parete frontale del
coro dell’antico e perduto luogo di
San Michele Arcangelo, annotando
che esso, “sebbene copia conforme
al celebre quadro della nostra chiesa
di Urbino, è di molto pregio ed assai
stimato”.
Il dipinto si presentava in cattivo
stato e per lo sporco che vi si era
annidato e per la perdita di colore
ed altre lacune, per cui la “cromia
originale appariva poco leggibile nei
suoi toni cromatici”.
Ora è ritornato al suo originale
splendore grazie al contributo di
Euro 2.400 della Fondazione Cassa
di Risparmio di Jesi.
Terzo concerto della Stagione Sinfonica
I Mozart in Italia
di Augusta Franco Cardinali
N
on tutto si sa delle esperienze fatte da Mozart durante i tre viaggi
compiuti in Italia in giovanissima età.
Il carteggio tra il compositore e i suoi
familiari è relativamente rivelatore.
Mozart scriveva per divertimento,
commentando scherzosamente fatti
e personaggi e usando un linguaggio
che mescolava curiosamente tedesco,
latino, un italiano approssimativo a
volte infarcito di espressioni dialettali,
o criptico e tenendo sempre in poco
conto grammatica e sintassi. Suo padre scriveva invece lettere destinate
ad essere anche lette negli ambienti
musicali di Salisburgo, quindi colme
di elogi per suo figlio.
Non si sa niente però di molte esperienze serie e formative, né degli
incontri con alcuni celebri compositori, né delle impressioni riportate
all’ascolto di altra musica: specie di
Pergolesi, morto trent’anni prima, ma
il cui ricordo era sicuramente vivissimo a Napoli che pure non fuggevol-
mente Mozart visitò. Certo è che la
scuola musicale italiana era allora la
più reputata in Europa e appunto per
venirne in contatto Mozart e suo padre avevano varcato la frontiera. Per
capire allora come abbia influenzato
il Salisburghese occorre soprattutto
rifarsi alle opere sottoponendole a un
confronto critico.
Si è tenuto presente questo proposito nel terzo concerto della Stagione
Sinfonica, ‘Mozart e l’Italia’. La “Piccola musica notturna”- prima opera
ad essere eseguita- venne certo composta in piena libertà di intendimenti, non essendo stata commissionata
né riportando dediche. Ognuno dei
quattro movimenti ha fisionomia e
vita autonoma, ma tutti sono caratterizzati da una ricchezza di fantasia,
una fluidità melodica, una raffinatezza formale e indeterminatezza poetica che massimamente nobilitano un
genere allora ritenuto ‘facile’. Precede
di diversi anni quest’opera la Sinfonia
K 201 dove si risolvono nella serenità
e nella gioia i contrasti interiori che
poco tempo prima avevano profondamente turbato il compositore. Fra
questi due capolavori è stato inserito
il Concerto in re min. per oboe e archi
che fa parte della raccolta ‘La cetra’ di
Alessandro Marcello.
Come per suo fratello Benedetto,
l’ambiente in cui Alessandro nacque
e operò, Venezia, fu sorgente d’ispirazione. La morbida sonorità dell’oboe,
l’evanescente leggerezza degli archi
con straordinario potere evocativo
descrivono i teneri colori lustreggianti di tranquille acque lagunari. E’
la Venezia che anche Mozart conobbe e dalla quale, come lui stesso scrive, rimase affascinato.
Dell’opera ha colto tutta la suggestione e il sottile fascino Fabrizio Fava,
solista di oboe. Con lui, applauditissima anch’essa, la Filarmonica Marchigiana diretta a gesti misurati dal
giovane maestro Daniele Belardinelli.
Una curiosità: qualcuno ha notato in
lui una vaga somiglianza con Mozart.
Ma forse è stata una suggestione della musica.
tra alcuni mesi a Mosca
Arte marchigiana in Russia
Armando Ginesi, il presidente
dell’Associazione Marche Russia Franco Guercio.
Primavera dei musei
Tra alcuni mesi, a Mosca, aprirà i
battenti “L’arte italiana del XX secolo attraverso i grandi marchigiani”, mostra di circa cento opere,
ideata e curata dal critico d’arte
Armando Ginesi, promossa della
Regione Marche con la collaborazione della Provincia di Ancona,
del Comune di Ancona e dell’Associazione Marche Russia, che hanno
già sottoscritto il protocollo d’intesa (nella foto). Le opere esposte
saranno di artisti nativi marchigiani o trasferiti nelle Marche o ospiti costanti della regione per la sua
incredibile forza ispiratrice. Nella
foto, da sinistra: il sindaco di Ancona Fabio Sturani, l’assessore regionale Giampiero Solari, l’ambasciatore russo in Italia Alexei Meshkov, il presidente della Regione
Gian Mario Spacca, il critico d’arte
La primavera apre le porte dei
musei marchigiani ai giovani E’ una iniziativa dell’assessorato regionale alle Attività
e Beni Culturali. “Primavera
dei Musei–Giovani” – questo
il titolo - si svolgerà il 18, 19,
25 e 26 marzo. Agli studenti
universitari e ai minori verrà
offerto l’ingresso gratuito nei musei aderenti all’iniziativa attraverso
una Card edita dall’assessorato regionale, che darà diritto anche allo
sconto del 50 per cento sul costo
del biglietto per due accompagnatori del minore.
Scuola “Pergolesi” in festa
La Scuola Musicale “G.B. Pergolesi”
di Jesi, nel trentesimo anno di attività, chiama sul palco i giovanissimi musicisti e le loro band per la
rassegna musicale “Prima di mezzanotte”, quarta edizione di una
kermesse sonora dedicata ai gruppi
emergenti della nostra zona. I concerti hanno preso il via il 3 marzo,
presso la Città Virtuale di Jesi (via
Gallodoro). Gli altri concerti il 10,
il 17 e il 24 marzo, tutti alle 22,30 e
tutti a ingresso libero.
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A ¬ntra' /unt i
Amare l’occidente
non è razzismo
S
di Riccardo Ceccarelli
abato 25 febbraio Liberazione, il
quotidiano di Rifondazione Comunista, ha pubblicato integralmente l’appello di Marcello Pera “Per l’occidente forza
di civiltà” presentato due giorni prima,
con questo titolo: “Ecco il nuovo «manifesto in difesa della razza»”, quasi fosse identico o analogo alla “Carta della
razza” predisposta dal governo fascista
nel 1938. Fare certi confronti dovrebbe
essere una vergogna, invece chi la pensa
così si propone come elemento determinante a governare il Paese, se la coalizione avrà la maggioranza dei suffragi
elettorali.
Personalmente comunque ho aderito
all’appello il 27 febbraio con la registrazione effettuata alle ore 8.37. Non credo,
per questo, di essere un razzista, né intollerante nei confronti di altre culture,
di altre religioni o di altre etnie. Affermare i valori della nostra civiltà non
significa disprezzare i valori delle altre.
Avere chiara la propria identità culturale è il primo requisito per il dialogo
e il confronto. Dimenticare o tacere la
propria identità non aiuta l’integrazione con altre culture, significa invece
svendere la propria, negare le proprie
radici e senza di esse andare incontro ad
un futuro di incertezza e di paura. “Non
può essere né libero né rispettato chi dimentica le proprie radici”, è scritto, tra
l’altro, nell’appello.
Si parla tanto di tolleranza. Il concetto
però può anche nascondere una certa
ritenuta superiorità di chi tollera; più
opportuno sarebbe parlare di rispetto
reciproco. La tolleranza rischia di metterci su piani diversi: il tollerato più in
basso, il tollerante più in alto, quasi fosse di una “razza” diversa e migliore. Il
rispetto reciproco ci mette invece sullo
stesso piano senza alcuna supponenza
di superiorità. Per capirsi bisogna essere
alla pari o almeno con l’identica passione di fare insieme il cammino verso
la verità. Parlare di ”razzismo” quando
si vuole riaffermare i valori della nostra
cultura e della nostra civiltà, non a discapito delle altre bensì per rendere giustizia alla nostra storia e ai fondamenti
del nostro futuro, è veramente delirante.
Probabilmente è l’infuocata atmosfera
della campagna elettorale che fa arrivare a certe affermazioni che appaiono
autentica bestemmia contro la storia e
le cose. Perché sono proprio la cultura
e la civiltà occidentale con i suoi valori
che ci hanno reso e ci rendono capaci di
accogliere altre culture, di coglierne lo
spessore, di rispettarle, di invocare e di
esigere analogo rispetto. Demonizzare la
propria o altrui cultura, questo sì che è
razzismo.
Per il dialogo e l’incontro, ad esempio,
con l’Islam, credo che il lavoro fatto dalla riflessione cristiana e cattolica, essenziale nella cultura occidentale, sia
stato determinante. Sono innumerevoli
le pubblicazioni a proposito. Solo fugaci accenni. Non solo il poderoso volume
di Hans Küng Islam. Passato, presente,
futuro (Rizzoli, Milano, 2005), ma anche Vivere in pace con i musulmani di
A. Theodor Khoury (Queriniana, Brescia 2004) ed i contributi che appaiono
ormai da trent’anni sulla rivista Concilium: “Cristiani e musulmani” (n. 6,
1976); “Islam. Una sfida per il cristianesimo” (n. 3, 1994); “Islam e illuminismo:
nuove questioni” (n. 5, 2005).
Con la disgregazione in atto della cultura europea e occidentale che misconosce la propria identità, l’Europa rischia
pure la disgregazione politica (anch’essa
in atto), di essere vulnerabile e insignificante ai suoi stessi occhi e di diventare
terra di conquista. Proprio come ha detto Benedetto XVI, oggi “l’Occidente non
ama più se stesso”. Provare a riamarlo
non è razzismo.
Cultura, spettacoli e dintorni
12 Marzo 2006
Incontri alla Seconda Circoscrizione
Il disagio giovanile
Fotoservizio Cristina Franco
P
rosegue il ciclo di seminari
organizzati dall’associazione
Praxis nella sala della Seconda
Circoscrizione. Il 20 febbraio
le psicologhe e psicoterapeute Roberta Fumagalli e Chiara
Pagnanelli hanno trattato un
tema molto ampio e complesso,
“Il disagio giovanile: alla ricerca
di un senso”.
La dott.ssa Fumagalli, che si
occupa di psicologia clinica e
scolastica in Ancona, ha evidenziato che «per quanto riguarda il raggiungimento della
maturità da parte dei giovani
attualmente c’è una scissione
tra l’aspetto biologico e quello
pedagogico-sociale. Lo sviluppo fisico-biologico termina verso i 21-22 anni, ma non basta
questo a decretare la fine dell’adolescenza: il giovane deve
essere anche entrato nel mondo del lavoro, avere autonomia
economica, essersi costruito
un’identità stabile e coerente,
attuare scelte consapevoli ed
assumersi responsabilità.
“Rispetto alla famiglia tradizionale quella odierna è più fragile,
conflittuale, con flessibilità nell’assunzione dei ruoli, anche genitoriali. La ricchezza di stimoli
della società talora crea problemi, perché si pongono tante
scelte, anche in ambito lavorativo, ma non ne consegue un
benessere psicologico. I giovani
vivono una serie di conflitti tra
bisogno d’individualità e necessità di confondersi nel gruppo,
ansia e paura di crescere. Questo genera un profondo disagio
sociale, esistenziale, emotivo
e comportamentale. Si crea
una discrepanza tra quello che
l’adolescente vorrebbe essere e
il sé reale.
“Lo psicanalista statunitense
Erik Erikson sostiene che nell’adolescenza si attraversa una
fase di identità diffusa: si cercano emozioni forti e contrastanti, si esplorano differenti identità senza
sceglierne una. Il
gruppo viene vissuto
dall’adolescente come
una prima o seconda
pelle, uno strumento
per riconoscersi, ed
anche i primi amori
servono per vedere
confermato o meno
il proprio valore. La
crisi adolescenziale
è transitoria e necessaria alla spinta evolutiva. “In psicologia
spesso il termine crisi
ha un valore positi-
vo, maturativo e la sua assenza espressi.
può essere patologica. È diffi- “I genitori hanno difficoltà a
cile riconoscere una situazione riconoscere le emozioni e i
di rischio, che può comunque bisogni primari dei figli. La
profilarsi quando la malinco- comunicazione è ambigua e
nia, la confusione, l’isolamento, oscillante l’identità degli adoil senso d’incomprensione, la lescenti, che ricercano il giuribellione e la trasgressione si dizio su di sé all’esterno della
accompagnano ad una grande famiglia. L’organizzazione di
sofferenza, con cambiamenti a tipo fobico è tipica delle famivolte rapidi e insidiosi. Spesso glie in cui i genitori sono ipergli adolescenti sono considera- protettivi. Il giovane percepisce
ti una fonte di problemi dagli il mondo come pericoloso e si
adulti, il cui pensiero pregiudi- circonda dei soliti, pochi amiziale li porta ad essere preoccu- ci, non esplora ambienti nuovi
pati, ansiosi, curiosi e invadenti, perché si sente fragile e talora
remissivi, autoritari perfezio- soffocato. Un’organizzazione
nisti o svalutanti. Un giudizio ossessiva della personalità si
globale e non mirato allo speci- genera invece in un contesto
fico comportamento inadegua- ambivalente, in cui i genitori
to rischia di minare l’autostima sono imprevedibili, incostanti,
del giovane».
esigenti. Il ragazzo sente che
per essere amato deve essere
***
perfetto e non rischia espeLa dott.ssa Pagnanelli inve- rienze nuove, fonte di possibile
ce ha affermato che «i giova- disapprovazione. Infine nell’orni sono spettatori passivi dei ganizzazione della personalità
loro cambiamenti, la cui non depressiva il legame genitoriale
controllabilità crea scompensi è carente. Il ragazzo considera
emotivi. Avere una personali- i bisogni degli altri sempre più
tà rigida può generare disagio, importanti rispetto ai propri
mentre la flessibilità è il fattore e registra insuccessi scolastici
protettivo più potente per le come forma di autopunizione,
sofferenze nevrotiche. Nel cor- per bloccare una crescita che
so delle prime esperienze con incute paura».
le figure di accudimento, ossia A marzo l’associazione Praxis
con i genitori, si costruiscono darà avvio ad un progetto con
le basi di quattro possibili or- il liceo scientifico di Jesi per far
ganizzazioni della personalità, sì che i giovani sperimentino
che non necessariamente sfo- un diverso modo di essere nel
ciano nel patologico. L’orga- mondo, per aumentare i ruoli
nizzazione da disturbi alimen- che la vita richiede.
tari psicogeni è caratteristica
delle famiglie esteriormente e Nella foto: Roberta Fumagalformalmente felici, con con- li (a destra) e Chiara Pagnaflitti presenti e diffusi ma non nelli
Alla ribalta di Poggio San Marcello
E’ arrivata la Befana
“C’è ‘rrivada la Befana”: è il titolo della
commedia in vernacolo scritta e interpretata da don Maurizio Fileni che la
compagnia teatrale “G.Bruciaferri” di
Poggio San Marcello ha presentato sabato 4 e domenica 5 marzo e che replicherà
sabato 11 (ore 21) e domenica 12 (ore 17).
“Una commedia – è stato scritto - che
riesce a trasmettere cultura e tradizioni
popolari, folklore ed ironia in un quadro
brillante molto interessante per lo spettatore”. Oltre a don Fileni (nel ruolo del
protagonista), recitano Franco Gasparini,
Patrizia Martizi, Simona Bramati, Tiziano Consoli, Michele Cardinali, Enrico
Coppa, Massimo De Angelis, Marco
Silenzi, Luigino Bucciarelli, Federico
Consoli, Maria Carbonari e Samuele
Zenobi. La regia è di Paola Libanori. Per
presentare lo spettacolo Tamara Consoli
ed Emanuele Pirani si cimentano in una
simpatica scenetta iniziale.
Ricordiamo il successo ottenuto dalla
stessa compagnia il 25 gennaio scorso per
un altro lavoro: la raccolta delle memorie
storiche sulla tradizione teatrale a Poggio
San Marcello dal dopoguerra ai giorni nostri. Un lavoro che ha richiesto mesi nella
ricerca di notizie e foto, e dal quale Michele Cardinali ha realizzato il libro “Per
stare in … compagnia”, disponibile insieme a due dvd curati da Andrea Bellucci
e Massimo de Angelis, che raccolgono
le principali scene tratte dagli spettacoli
prodotti dalla stessa compagnia negli ultimi venti anni.
per lavori in corso
Pinacoteca: sale lottesche chiuse
C
hiuse questa settimana le
tre sale lottesche della Pinacoteca a palazzo Pianetti. Da
lunedì sono in corso i lavori di
manutenzione
straordinaria
all’impianto di illuminazione
comprendente la sostituzione dei vecchi punti
luce con corpi illuminanti migliori sia dal punto di
vista della tonalità della
luce che della sicurezza.
Le tele del Lotto - Deposizione, Annunciazione,
Pala di Santa Lucia (nella foto), Madonna delle
Rose e Visitazione - sono
state
opportunamente
incartate per garantirne
la massima protezione
durante i lavori che termineranno sabato 11.
La Pinacoteca era stata
sottoposta recentemente
anche ad un importante
intervento di restyling per
riportare all’antico splen-
dore la galleria degli stucchi;
erano stati asportati ben otto
strati di tinture che celavano
la vera veste cromatica della
galleria, unico esempio in tutta l’Italia centrale di un gusto e
di uno stile che nella seconda
metà del Settecento ebbe molta fortuna soprattutto nei Paesi
del nord Europa.
Domenica 12 marzo
Rime in rosa a Villa Salvati
Domenica 12 marzo (ore 16,30)
nella Villa Salvati di Pianello
Vallesina la Compagnia dell’Arco presenterà “Rime in rosa”,
un recital di poesia e musica
con la partecipazione di Anna
Rizzitelli e Rossella Ravasi, attrici, e del chitarrista Massimo
Agostinelli. L’adattamento e la
regia sono di Sandro Franconi.
Nell’occasione saranno esposte
alcune sculture di Natalia Gasparucci. La manifestazione è
stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune
di Monte Roberto.
Il 5 per mille
per i nostri teatri
La Fondazione Pergolesi Sponti-
ni si è fatta iscritta dall’Agenzia
per le Entrate negli elenchi dei
soggetti ammessi alla destinazione della quota del 5 per mille
dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche, secondo quanto
previsto dall’ultima Legge Finanziaria. La Fondazione proporrà ai
cittadini di “adottare” - attraverso
questa nuova forma di sostegno
privato - un progetto di crescita
e di valorizzazione del territorio,
quello appunto maturato dall’ente
nato a Jesi nel 2000. In progetto
comprende lo studio e la diffusione dell’opera di Pergolesi e Spontini attraverso le rassegne e le
stagioni del teatro Pergolesi, del
teatro-studio Moriconi, del teatro
Spontini di Maiolati e del teatro
comunale di Montecarotto. “Il 5
per mille non è in conflitto con l’8
per mille – precisano i dirigenti
della Fondazione - Si tratta, infatti, di denaro che, se non destinato ad altro, va a finire nelle casse
dello Stato.
6
Jesi
12 Marzo 2006
nel 2005 ha finanziato 460 milioni di euro
Esaleasing
traina gli investimenti
S
trumento privilegiato per programmare gli
investimenti, il mercato del leasing rappresenta
un valido indicatore nel misurare lo stato di salute
delle imprese. È per questo che la grande mole di
stipulato realizzata nel 2005 può essere letta come
un positivo segnale per l’economia della regione,
evidenziando una significativa propensione delle
aziende a puntare su sviluppo e innovazione.
Del resto i dati di bilancio delle principali società
di prodotto presenti in regione sono tutti proiettati al rialzo con investimenti complessivi che si
attestano sul miliardo di euro. Ad esempio Esaleasing, società di prodotto della Popolare di Ancona - che nelle Marche detiene oltre il 50 per cento
della quota di mercato sugli impieghi - nel 2005
ha messo a disposizione degli operatori economici
circa 460 milioni di euro, superando abbondantemente lo storico risultato del 2002 (411 milioni)
registrato sull’onda della Tremonti-bis e dei relativi benefici fiscali che la accompagnavano. Uno stipulato, quello del 2005, che fa lievitare a ben oltre
un miliardo e 100 milioni di euro gli impieghi in
essere dalla società presieduta da Ugo Vitale, circa
due terzi dei quali concessi proprio agli operatori
marchigiani.
“Piccole e medie imprese - spiega il direttore generale di Esaleasing, Ercole Fimiani - confermano
la volontà di collocarsi sul mercato con piani industriali che ne accentuino specificità e competitività. Particolarmente significativi sono gli investimenti sugli immobili che da noi sono lievitati
di quasi il 43 per cento da un anno all’altro, così
come quelli sui beni strumentali per l’esercizio di
impresa che hanno segnato una crescita superiore
al 20 per cento”.
L’avv. Pentericci ci parla della nuova legge
Nuove frontiere per l’affido
di Beatrice Testadiferro
I
l Parlamento Italiano ha da poco
approvato la Legge 8 febbraio 2006,
n. 54, su “Disposizioni in materia di
separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli” che, modificando l’articolo 155 del codice civile, ha
aperto nuove frontiere per l’affido dei
figli per garantire “anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore a mantenere un rapporto
equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli
ascendenti e con i parenti di ciascun
ramo genitoriale”
Per comprendere meglio questo cambiamento, abbiamo incontrato un
esperto della materia, l’avvocato Marcello Pentericci che, .in maniera semplice ed essenziale, ci offre qualche
chiarimento
- Avvocato Pentericci, che cosa c’è
di diverso con la precedente normativa?
“La nuova legge sull’affido congiunto
o meglio condiviso nasce dalla necessità di fornire una risposta adeguata
per la tutela di tutti quei bambini che
sono coinvolti in separazioni e divorzi. Attualmente l’affidamento veniva
Con il Centro Turistico Giovanile di Jesi
La cultura vien viaggiando
C
on il primo dei cinque incontri,
presso l’ostello “Villa Borgognoni”,
il 3 marzo si è aperta la quarta edizione
de “La cultura vien viaggiando”, il ciclo
di incontri alla scoperta di posti unici al
mondo promossi dal Centro Turistico
Giovanile di Jesi e dall’assessorato alla
Cultura, in collaborazione con l’associazione Viaggi Avventure nel Mondo. Un
gruppo di giovani e volenterosi ragazzi jesini della parrocchia Santa Maria
del Piano hanno raccontato l’esperienza
della missione da loro vissuta la scorsa
estate in Kenia.
Venerdì 10 marzo, seconda serata del ciclo, con l’ausilio di diapositive si esplorerà il grande continente asiatico: Roberto
Bottoni illustrerà il viaggio in Asiastan,
un viaggio tutto via terra attraverso tre
Agrochimica
giardinaggio e agricoltura
Via Roma, 6 - Località Macine
tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN)
-
Settore agricoltura
Settore vinicolo
Laboratorio analisi vini
Giarninaggio
Macchine e attezzi
Impianti di irrigazione
delle ex repubbliche sovietiche fino alla
più anomala, occidentale e grande provincia cinese, ripercorrendo a tratti
gli antichi sentieri della “via della seta”.
Sempre con Roberto Bottoni, il 17 marzo si viaggerà in Kazakstan, Xinjang e
Pakistan.
Nella serata del 24 marzo Gianni Bersani, con la collaborazione del giornalista
del “Carlino” Massimo Gagliardi, parlerà
del viaggio nello Yemen: il giardino del
mondo! Il ciclo di incontri si chiuderà il
31 marzo con un viaggio nei miti di una
terra nel bacino del Niger, il Mali, alla
ricerca del fascino delle piccole cose.
Oliviero Gianlorenzi con “Mali e fiume
Niger” farà viaggiare attraverso uno dei
Paesi meno conosciuti d’Africa.
La partecipazione è a ingresso libero.
deciso in base al concetto di interesse applicate anche ai figli di genitori non
del minore. Il genitore affidatario ave- sposati. Non c’è dubbio che sulla carta
va la potestà piena e l’altro il potere di la legge sembra in notevole miglioracontrollo partecipando alle decisioni mento rispetto al passato”.
più importanti. In pratica l’affidamento veniva attribuito alla madre spe- - Dunque, solo aspetti positivi?
cialmente nel caso di minori piccoli e
piccolissimi. I padri, soprattutto nelle “La famiglia e le relazioni familiari
separazioni giudiziali, erano, sostan- sono ritenute il luogo primario per
zialmente, estraniati dalla vita quoti- l’educazione dei figli che deve essere
diana dei figli”.
vissuta in modo condiviso da madri e
padri. La legge però indica una strada
- Da dove nasce l’attuale legge?
difficile da percorrere. II rischio che
incombe, infatti, è un aumento della
“Le mutate situazioni culturali, econo- litigiosità tra i genitori a spese dei figli”.
miche e sociali hanno creato un clima propizio a rivedere tali situazioni - In che modo gli addetti ai lavori
e a ricreare una parità di posizione potranno risolvere eventuali prodei due genitori. Da qui la proposta blemi?
di legge discussa in Parlamento per
oltre quattro anni con la conclusione “In questa situazione cresce la respondella legge approvata alla fine di gen- sabilità ed il compito dei giudici ed avnaio che contiene
vocati. I primi perché
due regole fondain caso di disaccordo
mentali:la potestà
dei genitori, possano
e l’affidamento ad
intervenire per un afentrambi i genitori;
fidamento esclusivo ad
decisioni comuni
uno; i secondi perché
su istruzione, edudovranno orientare il
cazione e salute.
comportamento
dei
Bisogna notare che
propri assistiti affinché
la legge non parla
alla conflittualità tra i
più di coniugi ma
coniugi non si aggiundi genitori e queste
ga l’irresponsabilità dei
norme andranno
genitori”.
Ciclo di seminari “Famiglia migrante”
Per contrastare il pregiudizio
di Lucia Romiti
È partito lo scorso martedì 7 marzo il ciclo di seminari “Famiglia migrante e Comunità ritrovata”, promosso, tra gli altri,
dall’Ambito territoriale Sociale IX e dal
Dipartimento di salute mentale. Obiettivo – come è stato ribadito alla conferenza stampa di presentazione - ridare
il giusto valore alla questione dell’immigrazione. Non un problema di ordine pubblico, ma una realtà con cui fare
i conti. Ed ecco l’impegno della politica. Tesa
ad abbattere gli steccati
elevati dalla paura del
diverso e a promuovere
la cultura della conoscenza.
Il percorso di formazione è aperto a tutti
ma rivolto, in particolare, a docenti universitari, studenti, dirigenti
scolastici e insegnanti,
operatori dei Servizi Sociali, Sanitari e
del Terzo settore. Peccato che, tra le realtà
coinvolte nel proget-
to, manchi quella della Caritas jesina, la
struttura a cui principalmente, nel nostro territorio, si rivolgono gli immigrati.
Il tema del primo incontro è stato: “Caratteri dell’immigrazione cinese”; relatrice, l’antropologa Anna Marsden. Il prossimo sarà venerdì 31 marzo, ore 16.30,
sempre nell’aula Fondazione Colocci. Il
sociologo Francesco Carchedi parlerà
sul tema “Aspetti del traffico dei minori
stranieri a scopo di sfruttamento”.
(foto Candolfi)
Pubblicazioni: “Dove sei, Signore?”
Nel tesoro della Bibbia
“Dove sei, Signore?” della casa editrice “San Liberale” raccoglie gli articoli
pubblicati da mons. Antonio Marangon che, per l’anno liturgico A, ha accompagnato i lettori del settimanale
della diocesi di Treviso “La vita del
Popolo” a conoscere la Parola di Dio,
lungo i sentieri delle Sacre Scritture.
Si tratta di interventi profondi, ben
articolati che hanno come obiettivo
una sintesi del messaggio di ogni domenica.
In molti casi si tratta di un commento
che riesce a rispondere alle domande
che la Parola suscita; in qualche altro
caso, invece, il commento ha anche lo
scopo di provocare, di aprire a domande ulteriori. Un commento, dunque,
utile a chi desidera entrare nel tesoro
della Bibbia con uno spirito di semplicità e libertà; ma questo è anche un li-
bro indirizzato a chi è preposto, nella
comunità, a spiegare la parola di Dio e
a renderla parola incarnata.
Spunti e riferimenti biblici, arricchiti dalla sensibilità dell’autore, danno
così una base solida e credibile all’esperienza concreta di vivere l’amore quotidiano, soprattutto in quella
che viene definita Chiesa domestica.
Mons. Antonio Marangon, sacerdote
della diocesi di Treviso, insegna nello
Studio Teologico del Seminario diocesano di Treviso e all’istituto di Liturgia pastorale di Padova. E’ anche direttore dei corsi di spiritualità presso
il Centro di spiritualità e cultura “Don
Paolo Chiavacci” di Crespano del
Grappa (Treviso).
Il libro è disponibile in tutte le librerie
cattoliche grazie alla “Distribuzione
Dehoniane”.
7
Jesi e Vallesina
12 Marzo 2006
Majolati: in un libro e a teatro
la civiltà contadina
La brocca
abbandonata
di Marco Palmolella
D
omenica 5 marzo il teatro di
Majolati ha ospitato un interessante convegno ed un libro, dotato
anche di un dvd, che fissa i testi di tre
commedie dialettali a tema di Corrado Magnani, portate in scena, negli
anni passati, dalla compagnia “La callarola”. E’ stato un grande spettacolo
popolare che ha visto l’assessore alla
cultura Sandro Grizi nelle vesti di
coordinatore, attore e cantante, ma
anche l’ex sindaco Sergio Cascia ha
dimostrato doti di attore e “fine dicitore” di filastrocche dialettali.
In apertura del convegno il sindaco
Giancarlo Carbini ha auspicato il ritorno del dialetto nelle scuole, come
linguaggio ricco di una cultura locale,
portatore di memoria e testimone di
una civiltà. Sandro Grizi ha ringraziato tutti gli attori de “La callarola”, la
compagnia di canto, i suonatori, l’assessore provinciale Massimo Pacetti
per il sostegno economico al progetto, Elio Bora, Simone Guerro, il dott.
Enzo Contadini, Walter Ricci, Massimo Martizzi e Flaviano Guerro, che,
in base alle loro competenze, hanno
sostenuto la manifestazione.
L’assessore Pacetti ha presentato un
racconto socio-storico del mondo
contadino del XX secolo, registrando anche i fenomeni demografici. Il
senatore Aroldo Cascia ha ricordato
i termini dei rapporti tra mezzadro e
padrone, invitando a non dimenticare quanto erano stati duri quegli anni
con pochi diritti e molto lavoro. Il libro di Magnani – ha detto Riccardo
Ceccarelli - è un libro di storia, una
testimonianza diretta del passaggio
dalla civiltà contadina alla cultura industriale: si ha coscienza anche della
trasformazione della Vallesina, iniziata con il progresso portato dalla ferrovia nel 1868 ed accelerata nell’ultima metà del secolo. L’autore Magnani,
di cui sono state lette anche alcune
poesie autobiografiche, ha ringraziato
il Comune di Majolati e la Provincia
per la pubblicazione del libro che sarà
donato alle famiglie majolatesi.
Dopo il Convegno c’è stato uno spettacolo teatrale tratto dalle recite:
“Quando il boe se chiamaa Garbadì”,
“Io vorrei che sulla Luna ce s’andasse
co’ la sedia” e “Cesare metalmezzadro laureando in zappilografia”. Una
voce narrante ha legato le varie scene
intercalate da canti e musiche della
cultura contadina eseguiti da coro ed
orchestrina.
Nella prima foto, da sinistra: Corrado Magnani, Aroldo Cascia,
Giancarlo Carbini, Massimo Pacetti e Riccardo Ceccarelli; nell’altra
foto: Carlo Magnani premiato dal
sindaco Giancarlo Carbini
(foto Simone Guerro)
Diciotto Paesi in collaborazione
Jesi, città polo per l’olio di qualità
Fotoservizio Paola Cocola
S
i è conclusa con la sottoscrizione di una
importante Carta di intenti da parte dei
diciotto Paesi convenuti (Albania, Algeria,
Croazia, Egitto, FBiH Federazione di Bosnia
e Herzegovina, Francia, Giordania, Grecia,
Iran, Libano, Libia, Marocco, Portogallo, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia), la
quarta edizione delle “Giornate Mediterranee dell’Olio d’Oliva”, svoltasi a Jesi, denominata per la circostanza Capitale dell’olio,
e nel territorio provinciale individuato quale
luogo della qualità dell’olio “non tanto per
la rilevanza della quantità di olio prodotta
- ha precisato Carla Virili, assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona - quanto
per la qualità globale del territorio che
offre, insieme all’olio extravergine di oliva,
le bellezze paesaggistiche, i beni culturali,
le tradizioni. In questa terra si concentrano i migliori saperi per la produzione olivicola a tutto campo, quindi non solo per
le tecniche di coltivazione, ma anche dal
punto di vista delle macchine per la lavorazione (targate Pieralisi) che sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo”.
I termini dell’accordo raggiunto sono
strettamente in relazione alla qualità del
prodotto, alla trasparenza della provenienza, alla sostenibilità, alla multifunzionalità dell’azienda olivicola, all’educazione alimentare, all’integrazione di politiche locali.
A questa conclusione si è arrivati attra-
verso l’intenso lavoro condotto
- nei due importanti convegni
del 3 e 4 marzo tenuti al teatrostudio Valeria Moriconi - dalle
rappresentanze degli Stati storicamente produttori d’olio
d’oliva, in particolare dell’extravergine, alla luce di un
mercato sempre più
complesso, concorrenziale e orientato
ad Est per via delle
contingenze storiche ed economiche
e dello sviluppo delle politiche comunitarie; lavoro
intessuto di preziosi momenti di
dialogo e di confronto sulle problematiche del settore olivicolo,
di scambio proficuo di opinioni
e di esperienze e, soprattutto, di ricerca di
una strategia comune che, puntando sulla
qualità e l’innovazione, salvaguardi l’olivicoltura mediterranea, e con essa l’economia e
la cultura dei Paesi produttori.
Collaterali ai convegni, numerose iniziative
di sensibilizzazione e di informazione – attivate, sin dal 25 febbraio, in alcuni punti strategici del centro storico di Jesi, di Ancona e
di altri centri, con mercatini, corsi, degustazioni e proposte di menù dedicati all’olio
extravergine marchigiano a cura di esperti
di Olea e dei produttori locali (a Jesi, presso
l’Enoteca Regionale, sono stati esposti alcuni dei migliori oli del territorio, nazionali e
dei Paesi che hanno partecipato all’iniziativa); visite guidate alle realtà olivicole di eccellenza – che hanno confermato il ruolo
significativo di Jesi e dell’intero territorio
marchigiano come “realtà di riferimento attiva e partecipe rispetto alle problematiche
dell’olivicoltura mediterranea”, aperta alla
“nuova compagine europea” a cui essa stessa
si offre come esempio tangibile di capacità
di “valorizzazione del proprio patrimonio
territoriale e di costante impegno per la
qualità”.
Alla manifestazione hanno partecipato anche gli allievi e le insegnanti dell’Istituto Angelici Vanvitelli Stracca di Ancona - coinvolti in un progetto di sperimentazione sull’olio
d’oliva dalla coltivazione alla produzione di olio - e gli studenti e i docenti dell’Istituto d’Arte Mannucci di
Ancona, Jesi e Fabriano, con l’allestimento di una mostra di dipinti, sculture e installazioni ispirate sempre al
tema dell’ulivo e dell’olio.
Nella serata conclusiva, è stato consegnato dal presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli al
dott. Riccardo Ceccarelli il cavallo di
Sassu, una scultura equestre di Aligi
Sassu, “quale riconoscimento alla sua
attività di storico per l’impegno profuso a favore dell’agricoltura locale e
in particolare della cultura dell’olio”
e quale simbolo del suo operato letterario sul territorio marchigiano.
Festeggiato il fondatore
Schepper’s Day al Collegio Pergolesi
Fotoservizio Maria Rota
I
nviti. Preparazioni. Attese. Come il
seminatore che, dopo aver preparata
la terra, con l’aiuto del vento vi sparge il
seme e nel silenzio ne attende il frutto,
conscio dell’opera silenziosa del Creatore,
così, nello Spirito, è stato preparato il
terzo incontro dedicato alla solidarietà,
ai giovani e ai loro educatori, tenutosi
domenica scorsa, 5 marzo. Il sole ha
sorriso sulla festa, facendosi, col suo tepore,
solidale all’iniziativa “Schepper’s Day”
Erano presenti alla festa del Fondatore, il
Superiore Generale: Fr. Roberto Piccolo; Fr.
Tito Paba: Superiore Provinciale; i Fratelli
di Fabriano e le Cooperatrici, ognuno ha
dato il suo valido contributo. La Comunità
dei Fratelli di Jesi è stata grata e lieta della
loro presenza.
La prima presentazione è stata offerta dalla
dottoressa Antonella Lumini, di Firenze, la
quale ha portato l’ascoltatore attraverso
un cammino di silenzio interiore, sino alla
Fonte dalla quale poter attingere
l’Amore, per divenire autentici
canali di solidarietà. Rappresentanti
di diversi gruppi della Diocesi
erano presenti ed hanno mostrato
il loro vivo interesse facendo
domande alla dott.ssa Lumini e
dando testimonianze personali.
Molti hanno espresso apertamente
di essersi sentiti arricchiti per aver
ascoltato l’esperienza di vita della
dottoressa Lumini.
Il momento liturgico della Santa
Messa ha portato calore fraterno
e sentimento di vera comunione.
Il canto gioioso del coro di San
Massimiliano Kolbe, diretto da
Nicola Ciarimboli, ha aperto una
finestra di paradiso: era come se
tanti angioletti si fossero affacciati
per cantare le lodi al Signore.
Al termine della Santa Messa, i
fedeli, guidati da un gruppetto di
Scout, hanno fatto una processione,
portando un bellissimo vaso di
fiori e deporlo davanti alla statua
della Madonna della Misericordia,
la quale si trova in fondo al
viale, come segno di riparazione
per l’atto vandalico e l’affronto
ricevuto durante le feste Natalizie del
2005. Il pranzo, con l’opportunità di
conversazione che offre, ha rinsaldato
e fortificato i rapporti, facendo sentire i
conviviali e i Confratelli, una sola famiglia.
Al pranzo ha fatto seguito il programma
delle Voci Bianche della Scuola “G.B.
Pergolesi”, diretto dal maestro Michele
Quagliani, rallegrando e divertendo tutta
l’assemblea.
Rilassati da questo intermezzo vocale, i
presenti hanno dato ascolto alla seconda
relazione presentata dal sociologo dr.
Alessandro Iovino che ha dimostrato
come la solidarietà può essere praticata
nel mondo giovanile, nel mondo della
scuola e nel territorio. Con il suo contatto
con i giovani, il dottor Iovino, ha potuto
testimoniare della necessità di donare
solidarietà ai ragazzi della zona, sanando
così una profonda mancanza affettiva che
è sempre alla base di ogni devianza.
La chiusura della giornata è stata affidata
al maestro Giovanni Brecciaroli e ai suoi
studenti di lirica, con la partecipazione del
soprano Maria Rota, che, con entusiasmo
giovanile hanno presentato pezzi dal loro
repertorio classico.
Il Superiore Generale ha dato il
saluto finale ringraziando i presenti e
dimostrandosi soddisfatto della bella
esperienza vissuta in onore del Fondatore
e a beneficio della popolazione jesina.
8
12 Marzo 2006
Speciale Oikos
la storia
intervista Il lungo viaggio dell’Oikos a fianco dell’Uomo
Riprendersi la Vita
L’Oikos nasce sedici anni fa, dall’impegno
di don Giuliano Fiorentini, per farsi compagno di viaggio dei giovani e delle loro
famiglie nel vincere la lotta contro la tossicodipendenza. Abbiamo incontrato don
Giuliano, che, nella sua giornata piena di
impegni e di incontri, ci ha donato un pò
del suo tempo per farci conoscere l’Oikos.
- Oikos: perché?
9
12 Marzo 2006
Speciale Oikos
voli e momenti spiacevoli. Il vescovo di
Jesi e l’allora sindaco Ernesto Girolimini
sono stati fondamentali per la partenza
dell’Oikos, ma poi, tra alti e bassi, le passioni si raffreddano e questo non è dovuto solo alla sensibilità della chiesa o degli
amministratori ma anche al cambiamento che, in questi anni ha subito la tossicodipendenza. Un fenomeno che possiamo definire metabolico: mentre negli
anni Novanta il problema della tossicodipendenza era visto come fenomeno
nascente e preoccupante per la società
italiana, oggi, invece, è un problema che è stato metabolizzato,
in particolare la tossicodipendenza da eroina.
La società sta un po’ abbassando le armi nella lotta alla droga
e quindi i fenomeni delle dipendenze patologiche sono culturalmente più tollerati. La società ritiene che l’overdose sia una
cosa lontana, ma in realtà molti giovani muoiono per overdose
e non ha né l’efficacia né l’efficienza per affrontare il problema.”
14 giugno 1990
Nasce l’Oikos: “…avevamo un’unica certezza: costruire una Casa:
Oikos, appunto!”
12 ottobre 1990
Si inaugura la sede sociale dell’Oikos in Vicolo delle Terme n.
9. Una casa a tre piani messa a
disposizione del Vescovo Mons.
Oscar Serfilippi.
Settembre 1991
Si apre l’Accoglienza semiresidenziale, prima fase del Programma
psicosocioriabilitativo, in località
Torre: una vecchia scuola di campagna messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale di
Jesi. Oggi non è più utilizzata.
“Ognuno dei servizi e delle strutture dell’Oikos ha un nome della lingua greca,
una lingua che riesce ad evocare i valori classici della persona ed una lingua che sa riassumere in un solo termine significati spesso complessi. La parola Oikos vuol dire casa ma ha
un significato più vasto. Non indica solo l’edificio ma la famiglia. L’Oikos, allora, è l’ambiente familiare e l’insieme dei ruoli e delle emozioni che nella casa creano solidarietà, rifugio e,
quando serve, riabilitazione. L’Oikos lavora anche con le famiglie dei ragazzi con una terapia familiare parallela: alla luce di
ciò la parola ha ancora più valore perché non c’è educatore più - Nei suoi sedici anni, come è cambiata l’Oikos ed il suo imimportante della propria famiglia di origine.”
pegno?
24 ottobre 1992
L’Oikos apre la sua Comunità Terapeutica Residenziale. E’ in un
casolare di campagna a Montecarotto. I primi quattro ragazzi faranno il loro ingresso nella nuova
struttura.
10 ottobre 1993
Si inaugura, appena un anno dopo
la prima, la nuova comunità. Questa volta a Serra de’ Conti.
Una casa colonica con masseria,
completamente ristrutturata e arredata dall’Oikos.
10 giugno 1993
Si apre, a Mazzangrugno, la terza
ed ultima Casa prevista dal “Progetto Uomo”: il Reinserimento
Sociale. Struttura cuscinetto tra il
programma riabilitativo e l’esterno, il Rientro ha come obiettivo
la progressiva risocializzazione ed
integrazione della persona.
26 gennaio 1996
Si inaugura la nuova ed attuale
sede centrale di Piazza Federico II
al n 8, nell’antico palazzo Ripanti.
Parrocchiale, Paides. Una prima
Comunità Educativa per Minori in
difficoltà e figli di madri con problemi di tossicodipendenza. Oggi
è divenuta comunità mammabambino.
17 dicembre 2003
Ad Ancona, in un edificio messo a
disposizione dalla ditta Angelini,
si inaugura la nuova accoglienza
polifunzionale. E’ una struttura
residenziale, con la possibilità
di moduli diurni e moduli serali.
Sono previsti moduli di trattamento di genitori tossicodipendenti i
cui figli sono inseriti nella Comunità per Minori “Paides”.
Giugno 1996
Nasce il progetto Zoè (Vita), uno
sportello prevenzione, promozione del benessere e formazione. Ha
attivo da molti anni un servizio di
counseling telefonico e telematico.
Settembre 2004
A Jesi si inaugura la seconda Comunità per Minori. All’interno
della comunità si sviluppa un progetto educativo individualizzato
che permette al minore di avere
assicurato uno sviluppo sano ed
armonico.
Febbraio 1998
A Chiaravalle si apre, grazie anche
all’aiuto della locale Comunità
Settembre 2005
A Osimo si inaugura la terza Comunità Educativa per Minori.
- E’ questa la sfida dell’Oikos?
“Con il cambiamento del fenomeno, l’Oikos ha messo in campo altro servizi per intervenire sulle fase giovanili in modo tale
“E’ proprio questa. Se supportata e aiutata, la famiglia di ori- che il disagio che porta all’abuso di sostanze potesse essere ingine riprende il ruolo di protagonista nell’educazione dei figli. dividuato prima che fosse troppo tardi; per accogliere le mamQuesto modo di fare combatte la mentalità corrente per cui i me tossicodipendenti o le donne incinta; per aiutare bambini
genitori sono colpevoli se i figli sono tossicodipendenti: nel- o mamme con bambini che avevano bisogno, al di fuori della
l’Oikos la famiglia diventa risorsa principale per i propri figli.”
tossicodipendenza. L’ultimo tipo di servizio è stato l’accoglienza a bassa soglia, un modo nuovo di accogliere i ragazzi in co- Come è il rapporto tra l’Oikos e la città di Jesi?
munità con un progetto individuale di disintossicazione. Nel
1998 è nata Paides, grazie all’apporto economico sostanziale
“Come tutti i rapporti, tra l’Oikos e Jesi ci sono momenti piace- del parroco di Chiaravalle don Gerardo Rocconi che aiutò in
Un momento della consegna del premio della solidarietà a Padre Oscar, Vescovo di Jesi da parte dell’Oikos
modo consistente l’Oikos nell’acquisto dell’appartamento per accogliere i minori. Kairos, poi, è anche
una sfida culturale perché i tossicodipendenti sono
definiti malati cronici con la recidiva. E’ un modo
diverso di guardare il tempo che diventa il luogo
Negli anni l’Oikos ha differenziato i suoi interventi aprendo anche Comunità Educative per Minori
Aiutare genitori e figli a ritornare ad essere famiglia
L
’Oikos ha rivolto sempre la sua azione anche alla famiglia, sia nel proporre incontri
in forma di auto aiuto per quei nuclei che
dovevano affrontare momentanee difficoltà
educative, sia proponendo veri e propri percorsi paralleli terapeutici a quelle famiglie
che avevano il figlio in programma. C’era e
c’è, insomma, la consapevolezza che la famiglia può avere un ruolo primario nel far
evolvere forme di disagio nei suoi giovani
componenti in quanto svolge alcune funzioni essenziali per la vita umana, attraverso le
quali si gioca gran parte della possibilità del
nuovo individuo di adattarsi al sistema sociale e di elaborare un progetto di vita evolutivo o regressivo. Questa analisi ha portato
l’Oikos ad allargare negli ultimi anni la sua
area d’intervento, cercando di fornire sempre
di più servizi alle famiglie in difficoltà. E’ con
questa finalità che sono state aperte le comunità educative per minori, Paides. La prima di
questa esperienza è stata inaugurata a Chiaravalle, la seconda a Jesi e un’altra a Osimo.
S
edici anni fa, quando l’Oikos
iniziò la sua attività, parlare di
prevenzione voleva dire fare il binomio con informazione. L’esperienza
negli anni ha dimostrato che non
è bastato, che si era posta l’attenzione sulla sostanza dimenticando
che questa era il sintomo del disagio, non la causa. Da diversi anni
ormai gli esperti dicono: la droga
è un sintomo, fa parte di uno dei
comportamenti di rischio che però
tendono a scomparire e a ridursi
nella maggior parte dei giovani. Le
azioni di rischio sono modalità dotate di senso, spesso utilizzate nel
tentativo di fronteggiare le difficoltà
che si incontrano nel maturare, nel
progredire verso l’adultità. Se però
c’è una forte persistenza nell’uso di
sostanze o di comportamenti a rischio, allora il campanello d’allarme
è forte, quasi assordante nel suo silenzio. Perché questi comportamenti spesso non fanno rumore, se non
quando arrivano al capolinea della
vita diventano preda dei mezzi di
comunicazione che ne amplificano
la risonanza. La premessa non tragga in inganno: non è un voler alza-
In queste case, accoglienti, colorate, e piene
di calore umano, si accolgono minori in stato
di disagio segnalati dai Servizi o dal Tribunale
dei Minori. A Paides il progetto educativo individualizzato permette al minore uno svilup-
po sano ed armonico,
altrimenti
momentaneamente compromesso dalle condizioni di
vita nella propria famiglia d’origine. I riferimenti educativi adottati
si rifanno alle moderne
linee educative condivise dai servizi e negli
ambiti scolastici e vengono personalizzati gli
interventi in base alle
varie fasce di età. I riferimenti vengono scelti
in base alle esigenze e
alle diagnosi del minore e monitorati durante
il suo sviluppo dagli educatori che accompagnano il minore nella crescita. Paides accoglie
bambini nella fascia di età compresa fra i tre
ed i dodici anni con inserimenti di minori
con madri per le quali il Tribunale prevede
un percorso accanto al figlio. Una delle peculiarità delle strutture educative per minori
dell’Oikos è quella di farsi carico di predisporre un percorso di valutazione e sostegno
delle competenze genitoriali per far ritornare
quanto prima il minore all’interno del suo nucleo famigliare d’origine limitando allo stretto necessario la permanenza nella struttura.
Anche per le madri è assicurato un progetto
educativo personalizzato e percorsi flessibili.
La collaborazione con i Servizi del territorio
è stretta e collaudata. Per rinsaldare ancora
di più questo legame, che permette un intervento d’equipe multidisciplinare indispensabile, nell’anno appena trascorso, l’Oikos,
con il contributo della Provincia, si è fatta
promotrice di un corso di formazione sulla
valutazione delle competenze genitoriali dove
operatori pubblici e privati si sono confrontati ed aggiornati congiuntamente. Anche così,
pensiamo, la rete si rinsalda e si stringe per
sorreggere e aiutare.
c.c.
L’attività dellOikos, fin dalla sua nascita, si è incentrata anche sulla prevenzione e promozione del benessere
Insieme possiamo, insieme e’ meglio
re bandiera bianca anzitempo sulla
possibilità d’intervento pre-evento,
tutt’altro, vuole, al contrario, stimolare la riflessione sulla necessità che
tutti, nessuno escluso, si facciano
carico nel tessere la rete di sostegno alla crescita. La prevenzione, la
promozione del ben-essere, rimane
una delle poche armi a disposizione,
e sicuramente anche la più “economica”, per contrastare il fenomeno
della dipendenza, presente in un
processo di sviluppo complesso,
dove le tappe e le strade sono assai
diverse e differenti per ognuno di
noi che interagiamo, nel tempo, con
il nostro contesto di vita, con le persone che abbiamo intorno. Questa
visione allarga quindi l’ottica delle
prevenzione da come spesso siamo
abituati ad interpretarla: la salute
e il benessere individuali non sono
dipendenti, quindi, esclusivamen-
te, dalle caratteristiche personali
e dalle specifiche circostanze, ma
fortemente influenzate dai grandi
cambiamenti sociali e culturali di
cui siamo spesso spettatori, protagonisti e traghettatori. Fare prevenzione vuol dire allora anche saper
leggere questi cambiamenti e trarne
delle conseguenze che porteranno
ad una strategia preventiva adeguata agli scenari che abbiamo di
fronte. Primo scenario: la famiglia
come sistema di socializzazione,
che ha subito e sta subendo profonde trasformazioni. Nelle famiglie c’è spesso solo uno dei genitori
e nelle famiglie con due genitori,
l’80% lavorano entrambi. Il tempo
che la famiglia passa insieme a casa
è ridotto ed i nonni o altri parenti
raramente vivono vicini. Il sistema
famiglia in Italia tiene ma sempre di
più spesso si presentano situazioni
dove il sistema non è più in grado
di garantire ai figli un senso dell’identità, di far apprendere e condividere valori, di essere composto da
persone significative. Nelle famiglie
si fa largo l’incapacità educativa, ed
i giovani sempre più spesso si affidano al gruppo degli amici piuttosto che agli adulti. Incontrano nuovi modelli di vita, ma senza avere
le capacità critiche per valutarli. In
questo contesto: “suscita fascino la
rappresentazione onirica della vita
presentata dalla televisione”, scrive
Comoglio. Dalla famiglia alla scuola. Progressivamente si è svuotato
il valore educativo dell’insegnante,
per limitarlo a quello contenutistico. “L’insegnante, scrive ancora
Comoglio, deve poter insegnare anche quei fattori che danno
capacità ai ragazzi di superare le
difficoltà che incontreranno nella
giovinezza e nella vita adulta.” Questi fattori si possono riassumere in
quattro gruppi, che sono poi quelli
che spesso riportiamo nei nostri
percorsi formativi con gli studenti
ed i docenti: competenze sociali;
capacità di affrontare e risolvere
problemi; senso di autonomia e di
responsabilità personali; apertura verso il futuro e il trascendente.
Sono percorsi possibili per ricostruire una figura dell’educatore
trasversale negli insegnanti, nei
genitori, nei responsabili dell’educazione sportiva, nel gruppo nel
quale il ragazzo cresce. Persone,
quindi, con una responsabilità individuale e collettiva per fare proprio
lo slogan che abbiamo adottato noi
della Fict (Federazione Italiana delle
Comunità Terapeutiche): “insieme
possiamo, insieme è meglio!”.
Claudio Cardinali
e l’opportunità per riprendersi in mano la propria
vita.”
- Da dove nasce questo impegno in prima persona ed in prima fila?
“Ci sono motivi personali e diocesani
Quelli personali: nel 1988 ero responsabile di un campo scuola per giovani a
Fano e l’ultima sera del campo i ragazzi
hanno fatto il bagno a mezzanotte: due
diciassettenni sono morti annegati e mi
sono sentito in colpa anche se non ero
presente. Mi sono guardato intorno ed
ho cercato di capire cosa si potesse fare
per i giovani e mi ha colpito di più quelli con problemi di droga. Ero direttore
della Caritas ed una esigenza alla quale
dare risposte erano i giovani che usavano sostanze stupefacenti Nel 1990, ed
ecco il motivo diocesano, in occasione
del congresso eucaristico, Mons. Vescovo voleva lasciare un segno dell’Eucarestia come servizio dei poveri accettando
l’idea di aprire una comunità per tossicodipendenti. Così nasce l’Oikos che, oggi,
conta 60 ospiti, 30 dipendenti,. 38 soci
iscritti, 100 volontari.
Beatrice Testadiferro
Sedici anni fa inizia l’attività del centro di solidarietà jesino per aiutare giovani e famiglie
“L’obiettivo era costruire una casa: Oikos appunto!”
L
’Associazione “OIkos” inizia, storicamente, con l’intenzione di dare risposta alle
numerose richieste d’aiuto delle famiglie con
ragazzi caduti nella spirale della droga. Erano
i tempi dell’eroina, che non solo accalappiava
strettamente i giovani, ma spesso li riduceva
in fin di vita e purtroppo, altrettanto sovente, li uccideva. Così Don Giuliano Fiorentini,
il fondatore dell’Oikos, ricorda quel periodo:
“…Eravamo in pochi e soprattutto impauriti
per quello che stavamo facendo. Ci sostenne
la forza della disperazione, più che la nostra,
quella di alcuni genitori di giovani tossicodipendenti che ci spingevano alla costituzione
dell’associazione. Avevamo un’unica certezza: costruire una Casa: Oikos, appunto!”. In
Italia c’era un’esperienza, iniziata ormai da
anni, di recupero dei ragazzi tossicodipendenti che faceva capo a Don Mario Picchi,
sacerdote romano che tra i primi cercò soluzioni al dilagare di un fenomeno, quello della
droga, che trovò sprovvisto il nostro Paese,
con il suo Centro di Solidarietà, ancora oggi
universalmente chiamato Ceis. Don Picchi
scrisse nero su bianco la sua idea di recupero
chiamandola: “Progetto Uomo”, che presto si
trasformò in un Programma riabilitativo che
aveva come punto di partenza e di arrivo un
solo elemento: l’Uomo con le sue debolezze,
le sue potenzialità, i suoi errori e successi.
Un Uomo al centro di quella relazione d’aiuto che Don Mario ipotizzava e che ben presto altri sacerdoti in Italia presero come ri-
ferimento. Lo stesso avvenne a Jesi, quando
Don Giuliano, partendo da quella esperienza romana, iniziò il suo personale cammino con l’Oikos. Una strada sempre in salita,
ma anche piena di traguardi e soddisfazioni.
Negli anni, via via, le comunità si aprivano
completando quel percorso riabilitativo che
il Progetto Uomo prevedeva. Oggi in Ancona opera un Centro Polifunzionale di Accoglienza, Kairos, fase iniziale del trattamento e primo passo per il coinvolgimento del
tossicodipendente e della sua famiglia con il
Centro. Polifunzionale, perché offre diverse
modalità di approccio all’utente secondo le
sue caratteristiche personali, familiari e sociali. Polifunzionale anche perché il panorama delle sostanze oggi presenti sul “mercato
della droga” è altamente differenziato, come
differenziate sono le situazioni di dipendenza dei ragazzi. A Serra de’ Conti opera ormai
da anni, invece, la Comunità Terapeutica
Residenziale, Algos, struttura residenziale
che mantiene stretti rapporti con il contesto
familiare, amicale e sociale nonostante sia
situata appositamente in un luogo periferico
per favorire la concentrazione degli utenti sulla rielaborazione della propria storia
personale. A Mazzangrugno, sede della Comunità di Reinserimento Sociale, è attiva la
fase conclusiva del programma terapeutico.
E’ una caratteristica peculiare e distintiva di
“Progetto Uomo” questa fase. Qui si favorisce il graduale reinserimento in famiglia,
nell’ambiente sociale e
lavorativo del ragazzo,
chiamato a riassumersi
per intero e in autonomia
le proprie responsabilità
di fronte alla vita. L’azione di recupero dell’Oikos
cerca di riannodare i legami familiari, sentimentali e sociali che spesso si
sono allentati o addirittura distrutti: è l’attività
svolta a favore delle famiglie, le quali vengono
accolte e accompagnate
durante tutto l’arco del
programma terapeutico
del loro figlio o parente.
Anche nell’area terapeutica, quindi, c’è grande
Ottobre 1990, S. E. Mons. Vescovo inaugura alla presenza delle attenzione per la famiglia
e per il ruolo educativo
autorità la prima sede dell’Oikos in Vicolo delle Terme
Mostra sui 15 anni dell’Oikos alla Salara di Palazzo della Signoria
di Jesi. Presente il presidente della Fict, Don Egidio Smacchia
e di sostegno che deve svolgere. Il supporto
viene attraverso gruppi di auto-aiuto e gruppi di intervento parallelo, che uniscono il
nucleo familiare per elaborare alcune delle
situazioni di difficoltà emergenti e non apertamente affrontate. Abbiamo sempre parlato
di “Progetto Uomo”, questa fissità di termine
non tragga in inganno: non è una filosofia
scritta una volta per tutte, alla quale adeguarsi in ogni tempo e in ogni luogo. Progetto Uomo nasce come valorizzazione massima della dignità, della libertà, dell’integrità
della persona umana, che dunque non può
tramontare, anche se i mezzi e gli strumen-
ti, gli atteggiamenti e i comportamenti con i
quali desideriamo raggiungere tale obiettivo
possono cambiare. Il nostro volontariato, la
nostra professionalità, il nostro agire devono
essere accompagnati dalla umiltà, dalla capacità di riconoscere i propri limiti, correggere i propri errori, mettere da parte le false
sicurezze per abbracciare chi ti chiede aiuto
senza giudizi e pre-giudizi, perché, hanno
scritto, quando si allargano le braccia si forma una straordinaria catena che non tiene
prigionieri, bensì supera ogni confine, ogni
ostacolo.
Ci.Ci.
con la prossima dichiarazione dei redditi
dona il tuo 5 per mille
per aiutarci ad aiutare
Se vuoi sostenere l’attività dell’Associazione OIKOS ONUS di Jesi da
quest’anno puoi farlo con la prossima dichiarazione dei redditi. In
aggiunta e non in alternativa all’8 per mille, con le stesse modalità,
puoi destinare il 5 per mille per aiutare i bambini che non possono
contare su di una famiglia ed i giovani che fanno fatica a vivere.
Nel riquadro: “Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non
lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” scrivi il codice fiscale dell’Oikos:
01318330428
10
12 Marzo 2006
Jesi e Vallesina
Viaggio nelle cronache
genio e sregolatezza
Da una settimana all’altra
Mamma, guarda, è Natale!
alunni delle classi quinte delle elementari e delle classi terze
delle medie inferiori. Partecipano al progetto tutti gli istituti
della città per una serie di lezioni che consentirà ai giovani
alunni di conoscere le regole basi da osservare in caso di calamità naturali o eventi improvvisi.
Lo “spirto gentil” di Valeria Esposito
Venerdì 10 marzo, alle ore 18,
nella sala maggiore del Palazzo della Signoria, Marta
Paraventi, storica dell’arte e
giornalista, e lo scrittore Vittorio Graziosi presenteranno il libro “Spirto gentil” di
Valeria Esposito, edito dalla
Prospettivaeditrice. Valeria
Esposito, soprano di fama inMarzo pazzerello, vedi il sole e prendi l’ombrello, si diceva
ternazionale, è alla sua prima
una volta. E ancora: Se ci hai uno zoccàccio, làssalo pe’ marfatica letteraria. Dopo essersi
zàccio. Marzo, il mese più lunatico, imprevedibile, incostanesibita nei più grandi teatri
te: così se lo raccontavano i nostri vecchi. Oggi tutti i mesi
del mondo, ha sentito l’esihanno la luna di traverso, l’umore fragile e sono sempre più
genza di scrivere e narrare
indecifrabili, anche per i meteorologi, che pure hanno a di- storie. “Scrivere rappresenta per me – dice Valeria Esposito
sposizione apparecchiature sofisticatissime. Dalle nostre - l’altra faccia di una stessa medaglia e nasce dalla medesima
parti, il marzo 2006 non si è smentito. Il primo giorno del esigenza che mi porta a cantare, ovvero quella di comunimese, sul far dell’alba, mentre i bollettini meteo dei notiziari care”.
televisivi segnalavano bel tempo anche sulla Vallesina, con
un sole luminoso a tutto tondo, Jesi e la campagna circostan- Lavori in corso a Minonna
te si ammantavano di bianco: una spruzzata di neve, tanto
da far esclamare ad una bambina, dietro i vetri della finestra
chiusa: “Mamma, guarda, è arrivato Natale!”….
(gi elle)
(foto Paola Cocola)
Sui sentieri della speranza
Proseguono alla biblioteca diocesana “P.M. Petrucci” le conferenze su “i sentieri della speranza”. Questi, i prossimi appuntamenti (tutti alle ore 18,15): venerdì 10 marzo, prof.
Silvano Petrosino, docente dì filosof ìa teoretica all’Università Cattolica di Milano: “II Sacrif ìcio Sospeso”; mercoledì
29 marzo, prof.ssa Adriana Valerio, storica, teologa, docente
di storia del Cristianesimo all’Università Federico II di Napoli: “Donna e profezia: speranza della Chiesa”; venerdì 21
aprile, prof. Paolo di Benedetti, docente di giudaismo e di
antico testamento presso le Università di Urbino e di Trento: Un flash sui lavori in corso nella zona di Minonna, dove,
“II Qohelet” un commento;
dal 23 febbraio scorso, la circolazione stradale è stata
momentaneamente modificata per consentire lo svolDonne bosniache per la Pace
gimento dei lavori stessi; le vie direttamente interessate
dalle modiche sono le vie Misa, Musone e Minonna.
(foto Paola Cocola)
Maschere in …gamba!
Un pittore venuto dall’Est
Fotoservizio
Augusta F. Cardinali
La storia dell’arte si sta oggi
interessando
particolarmente di artisti a torto o a
ragione ritenuti minori. Un
nome fino a poco tempo fa
quasi del tutto sconosciuto
è quello di “Marchesino di
Giorgio da Tolentino”. Ne ha
parlato il 1° marzo, alla galleria degli stucchi di Palazzo
Pianetti, per gli “Incontri di
storia dell’arte”, la prof. Francesca Coltrinari (nella foto),
giovane ricercatrice presso
l’università di Macerata, autrice di diverse pubblicazioni. Si tratta di un artista del
rinascimento marchigiano
che ha lasciato opere spesso
erroneamente attribuite ad
altri grandi pittori del suo
tempo. Anche attraverso ricerche d’archivio è possibile
ora tracciarne un profilo.
Marchesino di Giorgio era
di origine slava. I genitori o
i nonni probabilmente erano
venuti dall’altra sponda dell’Adriatico. Non si sa come
abbia appreso l’arte della
pittura, ma sicuramente fece
il suo apprendistato in una
delle diverse botteghe esistenti allora nella regione.
La sua vita non fu tranquilla. Ricorda, per i drammatici eventi che la segnarono,
quella di Caravaggio. Nel
1498 uccise una certa Donna Clara a colpi di bastone.
Fu condannato a morte, ma
sotto garanzia del priore di
San Nicola venne scagionato.
Donna Clara, sembra, voleva
indurre la moglie di Marchesino, Simona, a prostituirsi.
Riportano le cronache giudiziarie del tempo che più tardi commise anche un altro
omicidio. In una lite uccise
“di spada” Pietro Marino. La
condanna a morte fu questa
volta sostituita da una pena
pecuniaria. Altre liti, specie
con suo genero, sono inoltre
attestate.
Può sorprendere come, nonostante queste vicende,
trovasse committenti disposti a ordinargli opere sacre.
Lavorò molto a Tolentino
dove affrescò la cappella
di S.Catervo, patrono della
città; a Caldarola, a Montecassiano, San Ginesio, Urbisaglia, Camerino. Doveva avere vaste conoscenze
in campo artistico e acuto
spirito critico, mostrando
di conoscere bene opere di
grandi pittori e di riuscire
a cogliere quanto di meglio
esprimevano.
E’ appunto questo il motivo
delle false attribuzioni. Lorenzo Lotto, Pinturicchio,
Nobile di Lucca, Perugino,
Crivelli, Luca Signorelli e
Raffaello gli suggerirono
modelli da riprendere e perfezionare. Sono riferimenti
rintracciabili o nella tipologia dei volti, o nell’uso della
gamma cromatica, o nella
collocazione delle immagini
nello spazio e nel paesaggio,
o nell’iconografia cortese.
Una serie di diapositive ha illustrato opere di Marchesino
che, al di là dei riferimenti,
mostrano le eccellenti qualità dell’artista: delicatezza e
raffinatezza tecnica, serena
compostezza,
spiritualità,
eleganza conferite alle sacre
immagini. Si ha a che fare
con un artista di grande sensibilità, a cui non sembrano
affatto appartenere le vicende di una vita irrequieta e
violenta.
“Bilancio” in positivo per
le maschere del Carnevale
2006 create da Giusi Bellagamba che hanno riscosso
ampi consensi - tra il pubblico riversatosi numeroso nelle piazze di Venezia domenica 19 febbraio - assieme
ad un interessante premio
Congratulazioni, per l’ottialla sfilata di Chiaravalle di
mo risultato raggiunto, alla
domenica 26 e ad una simneo dottoressa Stefania Vico
Da più di quattro anni un gruppo di donne bosniache è pro- patica targa ricordo in quelda parte dei genitori Valeria
tagonista di un progetto di ricostruzione della pace in Bo- la di Ancona di domenica 5
e Gianni, della sorella Rosnia grazie anche alla Provincia di Ancona che le sostiene in marzo. (p.c.)
berta e dei nonni Elisa, Brucollaborazione con l’Associazione Tamat. Intervenute a Seno e Maria. Stefania il 24
nigallia per i sessanta anni della Fondazione del Centro Itafebbraio scorso si è laureata
liano Femminile, la presidente della associazione, Daliborka Gara d’appalto del nuovo parcheggio
con 110 e lode e diritto di
Bosckovic e Vedrana Glavas, socia, sono state ricevute, il 6
pubblicazione in Servizio
marzo, dal presidente della Provincia Enzo Giancarli e dal Maiolati - Il Comune di Maiolati informa che è stato pubblicaSociale presso la Facoltà di
vicepresidente e assessore alla Cooperazione Internazionale, to il bando di gara per la realizzazione di un nuovo parcheggio
Economia dell’Università di
Giancarlo Sagramola, presenti le donne-assessore della Pro- di fronte al teatro “Spontini” e alla sede municipale. Verranno
Ancona, discutendo, nella
vincia di Ancona.
realizzati 59 posti auto. “Con questo intervento – ha detto il
sede di Jesi, la tesi su “Coosindaco Carbini - si punta non solo a valorizzare il capoluogo perazione internazionale e diritti umani: una prospettiva
Il “progetto sicurezza” nelle scuole jesine
ma si vuole anche consentire una migliore fruibilità del teatro, possibile?” con relatrice la prof.ssa Carla Moretti.
grande risorsa di tutta Maiolati, evitando la laboriosa ricerca di A Stefania gli auguri più sinceri di raggiungere i suoi
Nelle scuole di Jesi ha preso il via la settimana scorsa e si parcheggi lungo la Provinciale o nelle vie del paese. Il parcheg- obiettivi da parte anche del direttore e della redazione di
protrarrà fino a maggio il “progetto sicurezza” promosso dal- gio potrà ospitare anche pullman che oggi trovano difficoltà a “Voce”, della quale è apprezzata collaboratrice.
l’associazione dei vigili del fuoco in collaborazione con l’am- sostare in occasione di visite al Museo, convegni e manifestaministrazione comunale. L’iniziativa vede coinvolti ben 815 zioni”.
Laurea
parassitosi scolastiche
Finalmente se ne parla insieme
Fotoservizio Paola Cocola
Giovedì 9 marzo, alle ore 17.30, presso
la scuola primaria “G. Perchi”, la dott.
ssa Amelia Priori del Dipartimento
Prevenzione ed Igiene della Asur di
Jesi incontra i genitori degli alunni per
dare chiarimenti e consigli in merito al
problema della pediculosi della testa
(pediculus capitis), fenomeno già da
diverso tempo diffuso e persistente in
tutte le scuole, e di cui ci siamo occupati nel terzo numero di “Voce”.
L’iniziativa costituisce un significativo
momento di apertura e di coraggioso
confronto tra gli adulti responsabili
della crescita e della formazione della
giovane utenza scolastica, in quanto
viene ad infrangere una barriera fat-
ta di silenzi, imbarazzi e soluzioni a
volte drastiche e nocive; ma anche, di
situazioni mortificanti per i bambini;
barriera che finora ha impedito una
corretta ed efficace azione di “aggressione” e gestione del problema e, di
conseguenza, il controllo di esso, non
essendo possibile un intervento definitivamente risolutivo.
12
Vallesina
12 Marzo 2006
Dalla Regione un progetto per valorizzare la Vallesina
I luoghi dell’anima
di Cristiana Simoncini
N
ella bella cornice dell’abbazia di
Sant’Urbano di Apiro e in una
sala gremita di gente, tra operatori
culturali, autorità locali e gestori di
agriturismo e ristoranti della zona, si
è tenuta, nel pomeriggio di giovedì 2
marzo, la presentazione del “progetto
Est” della Regione Marche, che coinvolgerà l’area della Vallesina che da
Jesi arriva fino a Fabriano.
“Est–European placet of the Spirit” (in
italiano “I luoghi dell’anima”), dove
le Marche sono partner dell’Umbria,
è un progetto biennale inserito nell’ambito di un programma comunitario che prevede il finanziamento di
iniziative di cooperazione finalizzate
ad incentivare lo sviluppo del territorio, interessando regioni italiane
– Marche ed Umbria – le regioni di
Nord-Est della Romania e la Tessaglia
in Grecia, aree geografiche distanti,
ma accomunate dalla stessa ricchezza di tradizioni e da eredità spirituali
(cristiane ed ortodosse).
La riunione è stata aperta dal moderatore Paolo Brugè della Regione
Marche; sono poi intervenuti Riccardo Maderloni, presidente del Gal
“Colli Esini S. Vicino”, Laura Pierini,
della Regione Marche, Alessandra
Panzini,
di
Marchingegno s.r.l. e
Forestalp, che
ha illustrato
in dettaglio il
progetto. Tutti i relatori si
sono trovati
d’accordo sull’importanza
di questo progetto, come
momento di
aggregazione
e strumento
utile per far
uscire le Marche dal suo anonimato,
sempre nel rispetto della sua specificità; inoltre si è insistito sull’importanza di fare forza comune, di associarsi, tra enti locali, Regione e operatori del settore turistico e culturale,
per essere maggiormente competitivi.
L’importanza di questo progetto sta
nel fatto che si può far riscoprire al
turista un territorio di entroterra che
è la vera anima della marchigianità
ed è legato allo spirito, alla religiosità. L’architetto Panzini ha spiegato
il perché della scelta della Vallesina
come territorio che rappresenterà le
Marche nel progetto; le motivazioni
sono molteplici, ma essenzialmente
perché la Vallesina è stata da sempre
un territorio di confine tra diverse
culture, perché in questi luoghi c’è
una tradizione millenaria di monasteri e abbazie (S. Elena di Serra S.
Quirico, S. Urbano di Apiro, S. Vittore di Genga, l’eremo dei frati neri
e di quelli bianchi a Cupramontana,
ecc.) 40 su un totale di 120 di tutta
la regione e anche perché è stato un
luogo di meditazione, dove si sono
fermati, lasciando tracce nella cultura
locale, santi come San Francesco, San
Romualdo, San Silvestro, ma anche i
più eretici fraticelli.
Nuove soluzioni per l’amministrazione pubblica
Una “software house” per migliorare
di Omar Frezzi
T
Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri
Santina Buoncompagni
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ra innovazione e tecnologia nasce “Monitor” un nuovo software progettato dalla Logical System
di Jesi. L’azienda marchigiana approda così al Parlamento e grazie
a “Monitor” si aprono le strade per
una nuova rivoluzionaria forma di
controllo “in tempo reale” dell’attività governativa, sia nei singoli uffici sia a livello delle strutture centrali.
Il nuovo software parte dalla base
di un altro programma
già collaudato e
usato in
numerose aziende e oggi
l’intento
principe della
Logical
System è
quello di
garantire
al settore
pubbli-
co un alto livello di competenza e dei software. Oggi la nostra azienda
professionalità tipico delle imprese opera su tutto il territorio nazionaprivate moderne. Il software offre le e possiamo vantare clienti di nola possibilità all’utente di poter in- tevole importanza per la realtà ecodicare le date di attuazione di sin- nomica e produttiva della Vallesina
goli provvedimenti e verificarne e delle Marche in genere”.
poi l’attuazione e il rispetto. Di no- Il nuovo software è unico in Italia
tevole interesse è poi la possibilità e gli unici concorrenti al progetto
di controllare le risorse finanzia- sono stati gli americani, che hanno
rie impiegate nel provvedimento, i fatto loro il tema tanto complesso
destinatari dello stesso e perfino del “Multi management system”.
i risvolti delle decisioni assunte su “L’innovazione di Monitor consiste
andamenti economici e sociali. “La nell’avere trasferito i contenuti tecLogical System è una piccola realtà nologici e gestionali di un software
di trentacindell’industria alla
que
addetti
pubblica amminitutti marchistrazione – ha detgiani - dice
to Gilberto Fiorani,
Filippo Mopruduct manager
scatelli, presidella Logical Sydente di Lostem. - Il sistema
gical System.– precisa - è indiLa
nostra
pendente dalla corazienda nasce
rente politica del
nel 1983 e il
governo: è solo uno
suo
obiettistrumento tecnico”.
vo primario è
stato sempre
Nelle foto, di Anna
una
esaspeV.Vincenzoni, l’ing.
rata ricerca
Filippo Moscatelli
di contenuti
e l’ing. Gilberto
tecnologici
Fiorani
Domenica scorsa l’assemblea generale
Aido Moje: verso il Venticinquesimo
di Sara Palmolella
D
omenica 5 marzo, nei locali dell’Avis di Moje, si è tenuta
l’annuale assemblea della locale sezione Aido che raccoglie i volontari
favorevoli alla donazione di organi.
Durante l’assemblea, il presidente
Fabrizio Mancini ha illustrato l’attività svolta nel trascorso anno e
indicato gli obiettivi per il futuro.
Finalmente, dopo anni d’impegno a
vari livelli, il 30 maggio e il 2 agosto 2005 nelle Marche sono stati
eseguiti i primi trapianti di rene e
di fegato; nei sei mesi successivi ne
sono stati effettuati ben diciotto di
rene e undici di fegato. I risultati
positivi ottenuti sono attribuibili
alla realizzazione di un efficiente
centro trapianti all’ospedale regionale di Torrette, alla fondazione
della Banca degli occhi di Fabriano
e alla politica delle locali associazioni Aido che creano una nuova
sensibilità e una rinnovata cultura
sulle donazioni.
L’Aido continuerà a proporre una
campagna d’informazione e sensibilizzazione, allargata anche ai medici ospedalieri; infatti l’informazione deve sostenere il reperimento
di organi perché un reparto e uno
staff qualificati in trapianti hanno
costi altissimi che si giustificano
solo con una regolare pratica.
Sono state ricordate anche le attività promozionali svolte dai volontari
locali: la diffusione di un francobollo che ricorda l’attività dell’Aido,
la vendita di piantine a maggio, la
giornata dell’informazione ad ottobre e, nella notte di Natale, la distribuzione di vino caldo insieme
ad opuscoli informativi.
Quest’anno, per ricordare i venticinque anni dalla fondazione della
sezione di Moie (è stata costituita
il 6 settembre 1981) sono programmate diverse iniziative: un albo
d’oro per ricordare gli attuali nove
donatori di organi del Comune
di Majolati; la distribuzione di un
opuscolo a tutte le famiglie del Comune che ricorda sia la storia dell’associazione, sia gli aspetti scientifici della donazione di organi; in
ottobre, un convegno con illustri
relatori; iniziative collaterali rivolte
alle scuole.
13
Varie
12 Marzo 2006
conferenza a due voci presso il museo diocesano Astrologi e maghi alla corte di Federico II
di Paolo Marcozzi
entrambe si avverarono secondo i
presagi.
Anche la poesia
fu influenzata da
scienze esoteriche.
Jacopo da Lentini,
ideatore del sonetto e massimo
esponente
della
scuola
siciliana,
come pure Federico II usarono un
linguaggio ‘oscuro’
il cui simbolismo
richiedeva un’interpretazione. La più straordinaria
applicazione di queste dottrine fu
Castel Del Monte, sulla cui tecnica
di costruzione e sul cui utilizzo ancora continuano ad essere formulate molte complesse ipotesi.
Ma come queste scienze si sono
successivamente evolute? Quando si incominciò a non tenerne più
conto nella costruzione di monumenti sacri? Quali furono i rapporti
tra discipline esoteriche e massoneria? Anche per questi interrogativi,
lasciati in sospeso a suggerire ulteriori ricerche, la conferenza ha suscitato viva curiosità e interesse.
Nella foto, da sinistra: Morena
Poltronieri, Ernesto Fazioli e Vittorio Borgiani, presidente della
Fondazione “Federico II”.
(foto Anna V.Vincenzoni)
di Augusta Franco Cardinali
La Torre Pio (Via, da Via Nenni a Via Agraria) Nato a “Federico II e l’impero della magia”
Palermo nel 1927, a vent’anni era già un dirigente della è il titolo di un libro scritto a quatConfederterra. Nel 1950 fu artro mani da Morena Poltronieri ed
restato e tenuto in prigione per
Ernesto Fazioli. Dagli stessi autoun anno e mezzo, con l’accusa
ri l’affascinante argomento è stato
di avere organizzato l’occupatrattato il 28 febbraio per la Fondazione da parte dei braccianti e
zione Federico II Hohenstaufen in
dei contadini senza terra di un
una conferenza ‘a due voci’ tenuta
feudo nel palermitano. Fu sepresso il museo diocesano.
gretario regionale della Cgil e
Astronomia ed astrologia erano al
nel 1962 fu eletto segretario
centro degli interessi culturali delregionale del partito comunile corti medievali e delle più imsta. Deputato dal 1972, nel 1981
portanti famiglie del tempo. Erano
chiese di tornare in Sicilia con
discipline, provenienti dal mondo
la responsabilità di segretario
arabo, giunte in Europa viaggiando matica e persino ‘alchimia della paregionale del partito. Tre fatti lo
con i conquistatori. In Spagna, dove rola’ si aggiunsero a questi studi con
allarmavano: la crisi economicultura araba, ebrea e cristiana si gli stessi fini: sublimare l’esperienza
ca, la criminalità mafiosa, la minaccia per la pace nel erano fuse, nacquero scuole impor- terrena per raggiungere l’ineffabile
Mediterraneo e per la stessa Sicilia rappresentata dalla tanti per lo studio e la traduzione divinità. Furono scienze quindi di
costruzione della base missilistica di Comiso contro la dei testi classici antichi. Con la di- cui si tenne conto nella realizzazioquale lanciò la campagna per raccogliere un milione di vinizzazione del tempo esse dove- ne dei templi della spiritualità: le
firme in calce ad una petizione al governo. La mattina vano suggerire il percorso da segui- grandi cattedrali romaniche e gotidel 30 aprile 1982, mentre stava raggiungendo la sede re per dominare gli elementi terreni che.
del partito, fu ucciso, insieme con l’autista Rosario Di ed avvicinarsi a Dio. Comportarono Alla corte di Federico II queste diSalvo, da alcuni uomini mascherati con il casco e arma- così un altro genere di ricerca: la scipline furono largamente coltivati di pistole e mitragliette. Si consumò così uno dei più trasformazione di un metallo grez- te. Ne porta testimonianza il ‘Liber
gravi attentati politico-mafiosi di una terribile stagione zo – il piombo – in un metallo per- particularis’ che Scoto scrisse per
siciliana destinata ad eliminare presidenti di regione e fetto, puro e incorruttibile: l’oro. Si l’Imperatore e che raccoglie molti
ufficiali dei carabinieri, commissari di polizia, magistra- formulò quindi l’ipotesi che la terra, quesiti, formulati da Federico II, in
ti, giornalisti.
dove erano nascosti minerali ‘allo cui ad esse si fa riferimento. Scostato embrionale’, potesse interferi- to, come pure Frate Elia, fu esperto
Lapis Gaetano (Via, da Via Gramsci a Via Lotto) Pit- re con il mondo vegetale e animale. soprattutto di alchimia. Coltissimo,
tore (Cagli, 1706 – Roma, 1773).
L’alchimia divenne così strumento ritenuto un mago, predisse la morOperò soprattutto a Roma, endi ricerca interiore oltre che di ric- te di Federico II e la propria. Caso,
trando a far parte della congrechezza. Cabala, numerologia, mate- destino o intuizione sovrannaturale,
gazione dei Virtuosi del Pantheon (1739) e dell’Accademia
valorizziamo le diversità
di S.Luca (1741). Numerose
sono le opere da lui realizzate per le chiese e i palazzi di
Roma, ma anche per vari centri
dell’Umbria e delle Marche, in
particolare per la nativa Cagli.
Il Circolo Acli S.Giuseppe
di Giorgia Barboni ogni anno da Comune di
Le sue opere, un po’ rigide negli
organizza un incontro pubJesi, Regione Marche, asimpianti compositivi, precise
blico, aperto ai cittadini, “Malati di niente” giunge sociazione culturale Asianel disegno e caratterizzate da
domenica 12 marzo alle 10 quest’anno alla sua sesta mente, Comunità Allogcolori freddi e talvolta stridenti,
nei locali del Circolo, su “I edizione. Un traguardo gio Soteria, Dipartimento
ne fanno un fedele seguace della tradizione classicista programmi delle due coali- importante avvalorato da Salute Mentale Asur Zona
del conterraneo Carlo Maratta. Dolci e manierate sono zioni di centrodestra e cen- un prestigioso riconosci- Territoriale 5 e Rete del
considerate dalla critica le sue Madonne, non prive di trosinistra per le prossime mento ottenuto nel giu- Sollievo.
grazia e di eleganza. Fu anche uno di quegli artisti che politiche”. Parteciperanno gno dello scorso anno: si Quest’anno la rassegna
per primi concepirono uno stile preludente alla com- Mario Cavallaro (Marghe- tratta del Premio nazio- parlerà di complessità, di
postezza formale di quello che fu poi il neoclassicismo. rita) e Amedeo Ciccanti nale per l’Innovazione nei diversi e di diversità. Non
(Nella foto: “Martirio di San Lorenzo” di Gaetano (Udc); moderatore Fabio servizi sociali, assegnato un diverso da cui fuggire,
Lapis, cattedrale Jesi)
Piattella, presidente Acli.
al progetto jesino perché ma una fragilità da accet“promuove una riflessione tare e valorizzare, al pari
contro il pregiudizio verso di ogni altra caratteristica
il diverso con un approccio dell’essere umano. A tal
culturale il cui punto cen- proposito si parlerà di imtrale è la rassegna, duran- migrazione, di carcere, di
te la quale tutta la città disagio mentale.
di Jesi diventa un enorme “Occorre promuovere una
teatro e luogo di confronto”. nuova cultura della maGli appuntamenti di que- lattia mentale, attraverso
st’anno, da marzo a mag- un’adesione di tipo formagio, prevedono una serie le e sostanziale, nei condi spettacoli teatrali, con- fronti dei malati mentali
certi, mostre fotografiche e dei loro familiari”, ha afe un laboratorio di artete- fermato l’assessore Paolo
rapia presso il Centro So- Cingolani nel corso della
ciale Tnt, nonché un per- presentazione dell’ediziocorso formativo intensivo ne 2006. Alle sue parole si
con la partecipazione di sono unite quelle di GilEdgar Morin e Armando berto Maiolatesi, responBauleo.
sabile del progetto: “QuelUn cartellone ricco di la di ‘malati di niente’ è
proposte, sostenuto come una vera battaglia contro
Elezioni
politiche
“Malati di niente” compie sei anni
domande entro il 3 aprile
il pregiudizio, contro la
diversità. Il manicomio è
da sempre l’essenza del riduzionismo, simbolo della
perdita completa di dignità umana. Con questa
rassegna siamo riusciti a
creare un benessere mentale anche attraverso una
restituzione dei diritti, un
riavvicinamento alla società civile.”
A questo proposito sono
stati organizzati degli stage
con il Liceo Sociopsicopedagogico e e con l’Istituto
Itas, che hanno permesso
agli studenti di collaborare insieme agli operatori
in una realtà così delicata.
Un approccio coordinato
e integrato fra strutture
nella comunità e con la
comunità, quello che nel
corso degli anni “malati di
niente” è riuscito a creare.
Un percorso graduale ma
significativo che deriva
anche e soprattutto dagli
insegnamenti dei pazienti, veri protagonisti di un
progetto che sta acquisendo sempre più importanza
nel panorama italiano delle innovazioni sociali.
Il Comune per gli studenti
L’amministrazione comunale provvederà anche
quest’anno all’erogazione
di contributi alle famiglie
degli studenti delle scuole
elementari, medie inferiori e superiori per le spese
sostenute nell’acquisto di
libri di testo e per i servizi
di mensa e trasporto. Per
beneficiarne, l’indicatore
della situazione economica
equivalente (Isee) del nucleo familiare che richiede il contributo non deve
superare i 10.632,94 euro
(dichiarazione dei redditi
2005). Il modulo per
le domande può essere ritirato presso le
singole scuole e dovrà
essere riconsegnato
alla scuola di appartenenza entro il 3 aprile
prossimo. Sulla base
degli
stanziamenti
assegnati dalla Regione Marche il Comune provvederà alla
compilazione di una
graduatoria in ordine
crescente di reddito
e alla erogazione del
beneficio.
14
Varie
12 Marzo 2006
indirizzare a: Voce della Vallesina
Piazza Federico II , 8
60035 Jesi
tel e fax 0731.208145
e-mail [email protected]
AGENDA
IL SANTO DEL GIORNO
Venerdì Venerdì 10 San Macario . Santa Maria Eugenia Milleret - Sabato 11 San Costantino - Domenica 12 (seconda domenica di Quaresima) Santa
Fina – San Luigi Orione - Lunedì 13 Santa Patrizia
- San Rodrigo – Sant’Ansovino - Martedì 14 Santa
Matilde – Mercoledì 15 Santa Luisa - San Clemente - Giovedi 16 Sant’Eriberto – Venerdì 17 San Patrizio – Santa Geltrude – Sabato 18 San Cirillo di
Gerusalemme – Domenica 19 San Giovanni abate.
ENDA
AGENDA
Sabato 11 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) la compagnia “El
passì” presenta “Quanno la pulenta se ‘ntozza…”,
commedia in dialetto di Claudio Corinaldesi.
Poggio San Marcello – teatro comunale (ore 21) la
compagnia “Bruciaferri” presenta la commedia in
dialetto ”C’è ‘rrivada la Befana” di don Maurizio
Fileni.
Domenica 12 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Quanno la pulenta
se ‘ntozza…” (replica)
Poggio San Marcello – teatro comunale (ore 17)
“C’è ‘rrivada la Befana” (replica).
Maiolati - teatro Spontini (ore 21,15) per la
stagione teatrale della Fondazione PergolesiSpontini: “Sono cose che capitano” di e con Salvo
Ficarra e Valentino Picone.
Lunedì 13 marzo
Jesi – Seconda Circoscrizione (ore 21) per il ciclo
di otto seminari “Comunicazione e benessere”,
relazione del dott. Paolo Scapellato, psicologo
psicoterapeuta, sul tema “I miti e le leggende
della comunicazione non verbale”.
Martedì 14 marzo
Jesi – Palazzo Ripanti (ore 18) per gli incontri del
Meic, conferenza della prof.ssa Fernanda Degano
sul tema: “La genesi della democrazia moderna”.
Il Centro Storico
abbandonato?
L’associazione “Non Centro +” ci invia, con richiesta di pubblicazione,
il testo di una lettera del
23 febbraio scorso che
la stessa associazione ha
inviato al sindaco di Jesi
per informarlo che “si
attiverà in ogni sede per
veder accertate le proprie
ragioni, ed in particolar
modo per vedere salvaguardata la sicurezza e
la tutela dei cittadini non
solo del Centro Storico
ed il rispetto e la conservazione di un patrimonio
insostituibile ed unico”.
L’associazione, costituitasi circa un anno fa tra
cittadini residenti ed
operatori del Centro Storico, più volte e in diversi
modi, ha illustrato le proprie richieste per risolvere alcuni problemi del
centro di Jesi ma a nessuna di queste richieste
inoltrate all’amministrazione comunale – si dice
nella lettera - è giunta risposta.
Eppure, nel febbraio dello scorso anno, era stato
assicurato che la “illegale
localizzazione e disposizione del mercato in
piazza Federico II, Costa
Lombarda, via del Fortino e via Pergolesi-vicolo
Guglielmi sarebbe stata
risolta in brevissimo tempo grazie all’accordo su
un riassetto sperimentale
e subordinato stilato tra
l’associazione e le altre
Mercoledì 15 marzo
Jesi – scuola “Amedeo di Savoia”, per la serie di
incontri scuola-famiglia organizzata dall’Istituto
comprensivo “Jesi Centro”, conferenza della
psicologa dott.ssa Marisa Campanelli sul tema
“L’ascolto in famiglia”.
Jesi – Galleria degli stucchi di Palazzo Pianetti
(ore 18,15) per gli incontri di storia dell’arte in
Pinacoteca, conferenza della dott.ssa Loretta
Mozzoni sul tema “Aspettando Gentile”.
Domenica 19 marzo
Jesi – Circolo Cittadino, sala del lampadario (ore
17,30) per la stagione concertistica degli “Amici
della Musica”: Nuovo Trio Parsifal: Barbata
Castelli (violino), Laura Pierazzuoli (violoncello) e
Anna Paola Milea (pianoforte).
In televisione
Sabato 11 marzo - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi
Domenica 12 marzo - ore 8,45 (Canale 5) “Le frontière dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e
Maria Cecilia Sangiorgi - 10 Santa Messa (Retequattro) - ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con
Anuréa Sarubbi - ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa
- ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus.
Farmacie di turno
Venerdî 10 Barba - sabato 11 Martini - domenica
12 Calcatelli – lunedî 13 Delle Grazie – martedî 14
Comunale 1 - mercoledî 15 Cerni - giovedî 16 Comunale 2 - venerdî 17 Grammercato - sabato 18
Coppi - domenica 19 Moretti.
Posterma chiusa da anni vio anni 90”
A soli 52 anni di età, il 24
per i lavori di Palazzo Ricambio i saluti con gli febbraio a Falconara MaCarotti”.
auguri più affettuosi.
rittima è mancato all’afL’associazione aveva anfetto della moglie Carmen,
che chiesto che fossero Il Premio e le opere
della figlia Virginia, del frariviste “le modalità di fil- di Orfeo Tamburi
tello Massimo, della madre
tro ed accesso al Centro”
Dea, della cognata Daniela
e che fossero stabilite
Il 19 febbraio scorso e delle nipoti Alessandra e
nuovamente le disponi- “Voce” ha ospitato una Stefania
bilità di parcheggio fuori lettera di Antonio Paoletdalle mura nei giorni di ti su Orfeo Tamburi, nella
mercato; che “si provve- quale lettera ci si rammadesse, come accade già ricava perché la nostra
da tempo in moltissimi Pinacoteca, che possiede
Comuni d’Italia, ad una opere dell’artista jesino,
limitazione
mediante non dà la possibilità ai
sterilizzazione (che per visitatori - jesini e non
altre razze di animali è - di ammirarle. Infatti le
da tempo adottata e for- opere non sono esposte.
temente consigliata dagli Per i disegni era stata
animalisti) dei piccioni data una spiegazione: il
che producendo ingenti tenerli su parete potrebbe
quantità di guano sono comprometterne la confonte di malattie e rovina servazione. Se per prodelle case”; che venisse teggerli servivano teche
ripristinato il servizio di particolari – chiedeva
scuolabus per la scuola Paoletti - perché non sono
Danilo Frittelli
elementare Mestica per mai state approntate?.
limitare l’afflusso di mac- Su Voce, le ” teche” sono I familiari lo ricordano a
chine in orario di uscita diventate…” tende”! Non quanti lo hanno conosciudalla scuola.
un miracolo o un gioco di to ed amato.
Segnalazioni
riguarda- prestigio, ma un semplice E’ vissuto nella fede ed ora
vano anche la necessi- stupido errore di stampa, vive con Dio nella gloria.
tà di sistemare le strade di cui ci scusiamo con “Voce” si unisce al cordoper consentire a tutti di l’amico Paoletti e con i glio dei familiari, del fratelpercorrerle a piedi sen- lettori (gi elle).
lo Massimo, collaboratore
za pericolo di cadere; la
del giornale, e dei tanti
revisione del sistema di Il futuro della Tanzania
amici che ne conservano
raccolta rifiuti per ri- nei volti delle donne
sempre vivo il ricordo.
muovere tutti i cassonetti
presenti all’interno delle La Salara (Palazzo della
mura; la rimozione dalle Signoria) ospita fino al 2
Anniversario
facciate dei monumenti aprile la mostra fotogradei cartelli e di quant’al- fica di Anna Rosati “Il A dieci anni dalla scompartro li deturpa…
futuro della Tanzania nei sa di
Queste ed altre segnala- volti delle donne”, e una
zioni, comunica la pre- esposizione di tradiziosidente dell’associazione nali sculture africane. La
Francesca
Pappagallo, mostra può essere visitata
purtroppo sono sempre nel pomeriggio (dalle 17
cadute nel vuoto e ciò ha alle 20) dal martedì alla
creato nei membri del- domenica; il mercoledì e
la stessa associazione un il sabato è aperta anche al
sentimento di amarezza e mattino (10-13).
sfiducia.
Una Voce che fa
tanta compagnia
Dall’Ufficio Abbonamenti
di “Voce”, presso la redazione:
Sabato 18 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per i concerti
aperitivo del “Carlino”: “Es iz Amerike!” di Moni
Ovadia, spettacolo in beneficenza per l’ospedale
Salesi di Ancona (ingresso gratuito con diritto
di prelazione del posto per gli abbonati della
Stagione di Prosa del Pergolesi)
i Lettori scrivono...
forze coinvolte.
Tale progetto, finalizzato
alla apertura di vie d’accesso necessarie al passaggio dei mezzi di soccorso e alla creazione di
vie di fuga, comportava
anche la riapertura di via
Caro direttore, il nuovo lifting grafico che ha
rinfrescato brillantemente “Voce” piace non solo
ai giovani ma anche ad
anziani come il “giovanissimo nuovo abbonato
d’amicizia Stelvio C.” che
ha aggiunto nel retro del
bollettino postale il seguente messaggio: “La
Voce mi fa tanto compagnia. Grazie. Saluti. Stel-
Anagrafe
Nati
(a Jesi,salvo diversa indicazione)
4 febbraio Samuele Giuliani (Ancona); 5 febbraio Antonietta Rita Romano (Napoli); 6 febbraio Elisa Baldoni;
10 febbraio Hossain Bhuyan Tanjib-Ul; 11 febbraio Andrea Boria; 13 febbraio Giulia Quattrini e Leonardo Corinaldesi; 15 febbaio Lara Battistelli, Edoardo e Federico Tonti (Ancona), Matteo Petraccini (Ancona) e Chiara
Loccioni; 17 febbraio Benedetta Quarchioni; 18 febbraio Steven Vinotti e Giovanni Mancini; 20 febbraio
Daniele Ciccarelli.
Matrimoni
18 febbraio Federico Giuliani e Barbara Pierdicchi
Defunti
(a Jesi,salvo diversa indicazione)
13 febbraio Elisa Spinaci (91), Franco Ciaffoni (66) di
Montecarotto; , 14 febbraio Marcella Cerilli (89), Bruno
Venerdì si riunisce
il Consiglio Comunale
Per le ore 16 di venerdì
10 marzo è convocato il
Consiglio comunale di
Jesi. All’ordine del giorno,
tra l’altro, l’interrogazione del consigliere Antonio Grassetti (Alleanza
Nazionale) sulla conservazione a Jesi dell’archivio storico della Pretura e
l’interrogazione del gruppo di Alleanza Nazionale
sul conferimento della
medaglia d’oro al valore
civile a Fabrizio Quattrocchi e per introdurre
in città un segno permanente del suo ricordo.
Fedelina Manganelli
vedova Fazi
la figlia, la nuora, i nipoti
la ricordano a quanti la conobbero e amarono.
La famiglia ringrazia chi
vorrà unirsi in preghiera
partecipando alla Santa
Messa di sabato 25 marzo
alle ore 18,30 nella chiesa di San Pietro Martire
(Cappuccini) a Jesi.
Vittori (90) di Cingoli, Olimpio Filoni (83), Dante Pacetti
(71) di Monsano; 15 febbraio Libo Lippi (94) di Cingoli;
16 febbraio Umberto Alessandrini (74); 17 febbraio Marino Pietrucci (93), Siro Gancetti (86), Teresa Cappannini
(100), Virgilio Marri (85) di Rosora, Raoul Fabrizi (69),
Livio Morichelli (74), Albina Coacci (89); 18 febbraio
Nello Cenci (78) di Belvedere Ostrense, Alberto Argentati (66); 19 febbraio Olivia Luzietti (85), Gianfranco
Ponzelli (69), Vincenzo Canafoglia (83) di Santa Maria
Nuova, Gino Ottaviani (76); 20 febbraio Cesare Grilli
(94), Gualtiero Trucchia (86); 21 febbraio Giuseppe Piccioni (83) di Belvedere Ostrense, Giannina Traversi Fabbri (54); 22 febbraio Teresa Gianangeli (99); 23 febbraio
Zelinda Brunori (75); 24 febbraio Giuseppe Romagnoli
(71) di Cupramontana, Assunta Tarabelli (91) di Cingoli,
Alfredo Paoloni (88) di Maiolati Spontini, Paola Barbini
(63) di Filottrano; 25 febbraio Eugenia Giaccaglia (57) di
Maiolati Spontini, Emma Re (83) di Apiro, Filippo Valeri
(83) di Filottrano, Walter Soverchia (81), Maria Badiali (65) di Rosora, Ada Dottori (80) di Montecarotto; 27
febbraio Peppino Lombardi (81) di Ancona; 28 febbraio
Bruna Cecchi (85).
15
Sport
Calcio a 5 Campionato nazionale Juniores
La SPM campione provinciale
CALCIO Eccellenza
Una giornataccia indigesta
D
ue risultati inattesi per le due nostre compagini, fuori casa: a Caldarola, sbanda la Jesina (1-0), mancando il pareggio; a Senigallia, il Real
contro una risorta Vigor sbaglia e non
rimedia (2-0).
P
olisportiva Clementina S.P.M e Oratorio San Gaspare
del Bufalo, rispettivamente prima e seconda sia nella classifica a punti che nella classifica “fair play”, si sono
classificate per la fase regionale. Nell’ultima giornata, la
Polisportiva SPM (nella foto), battendo proprio l’Oratorio San Gaspare del Bufalo per 9-5, si è aggiudicata il titolo di campione provinciale. Gli altri risultati hanno visto
gli Amici Oratorio di Montignano battere ai rigori la Pol.
Clementina, l’Oratorio Serra dei Conti All Stars vincere
11-2 con la Pol. Clementina 88.
Classifica finale : Clementina SPM 27 punti, Oratorio
S.Gaspare del Bufalo 25, Amici Oratorio Montignano 16,
Oratorio Serra dé Conti Alla Stars 15, Pol. Clementina 7 e
Pol. Clementina 88 zero punti. s.g.
Jesina
Assai ventoso il campo di Caldarola,
esposto a folate imprevedibili provenienti dai vicini Sibillini e per di più
cariche di pioggia. E queste condizioni meteo hanno reso problematico il
gioco specie dei più tecnici. I locali con
grande energia si son dati da fare, contando anche sulle difficoltà ambientali
e, dopo un primo tempo abbastanza
arruffato, sono rientrati in campo decisi a tutto. Anche i leoncelli sembrano
intenzionati ad ottenere la svolta giusta, ma, purtroppo per noi, i padroni
di casa arrivano prima: al 57’ Bugiolacchi sfrutta un cross allungato dal
vento e fa il gol partita. Difatti, per
quanto la Jesina provi e riprovi, il ri-
VOLLEY A Padova dalle ex Leggeri e Vannini
A caccia del quarto posto
di Giuseppe Papadia
N
on è riuscito il colpaccio alla Monte Schiavo
Banca Marche, che domenica scorsa contro l’ex capolista Bergamo si è dovuta accontentare di un solo
punto. Sette giorni fa in
un PalaTriccoli gremito da
oltre duemila persone, le
lombarde l’hanno spuntata
al tie break (parziali: 22-25,
25-21, 22-25, 25-22, 15-11)
dopo una partita equilibrata e nervosa. “Ci è mancata
la costanza – ha detto a fine
gara il tecnico jesino Fracascia – Nel quarto set abbiamo avuto una flessione,
cosa che non puoi permetterti se vuoi battere Bergamo. Loro sono stati bravi
a mantenere alta la qualità
del gioco anche dopo due
ore di partita”.
La classifica dopo la settima
giornata di ritorno: Novara
45 punti, Bergamo e Pesaro 44, Perugia 39, Monte
Schiavo Banca Marche
Jesi 37, Chieri 30, Vicenza
27, Santeramo e Padova 16,
Forlì 15, Arzano 8, Tortolì
3 punti.
Oggi, domenica 12 marzo,
le jesine vanno a far visita al
Padova (ore 17.30) delle ex
Leggeri e Vannini. Obiettivo delle padovane, allenate
da Rampazzo, è conquistare un posto nei play-off. Per
centrarlo, Padova si affida ai
colpi dell’azzurra Centoni,
della finlandese Loikkanen
e della rumena Corjeutanu. A gennaio la società ha
“tagliato” la cubana Torres
A San Giuseppe, domenica 19 marzo
12 Marzo 2006
ed ha ingaggiato la tedesca
Kulakova. All’andata finì
3-1 per le jesine. In casa
Monte Schiavo l’ex di turno
è il libero Zilio (nella foto),
nata proprio in provincia di
Padova e crescita nel vivaio
della Megius.
(foto Candolfi)
sultato non cambia.
Oggi ancora in trasferta, a Monte Urano, quattordici punti
meno di noi.
Real Vallesina
La Vigor di Senigallia, già da un paio di
tornate, aveva mostrato di essere in
ripresa. E questa volta ha ottenuto la
conferma: dopo aver battuto il Fossombrone con un poker, ha appioppato
due gol anche ai nostri.
Il mister vallesino, un po’ lagnandosi di assenze importanti ed un po’ per
certi errori pagati caro, ha cercato di
raffazzonare meglio possibile la imberbe schiera difensiva, però i vigorini
sono andati dritti al gol in apertura al
5’ con Montanari grintoso opportunista. Inutili invece i tentativi del Real,
per riequilibrare il conto. Anzi, nella
ripresa la Vigor ci riprova ed il Cobra,
Mirko Polverari, implacabile infila il
Prima categoria
A Castelplanio, testacoda con la Labor, che perde di misura
(1-0). San Marcello vince a Jesi sulla
Spes (0-1). Perde in casa il Monserra
ad opera della Falconarese (0-1). Cupramontana pareggia a Marina, in
casa del capolista (1-1). Borgo Jesi a
Camerano vende cara la pelle (2-1),
ma perde.
Seconda categoria
La Sampaolese batte duramente il
Torrette (3-0). L’Aesina perde in casa
con Cingoli (0-3). Pareggia l’Aurora
con la capolista Cerreto (1-1). Malinconicamente il Monsano a Staffolo (31) scende verso la coda.
BASKET Al PalaTriccoli c’è Novara
Banchi: “Obiettivo quinto posto”
C
on il campionato
fermo
per la final four di
Lega due, quella
appena trascorsa
è stata una settimana di riposo
per la Sicc Bpa. È
stata l’occasione
per il tecnico Banchi di fare il punto
della situazione a
sette partite dalla fine della regolar season. “Dobbiamo
definire una precisa identità di squadra,
smarrita a Caserta e ritrovata a Ferrara,
che ci metta nelle condizioni giuste per
i playoff – spiega il coach jesino – Arrivare quinti significherebbe tenersi dietro
un terzetto temibile come Montegranaro, Rimini e Rieti, chiudendo al meglio
la stagione regolare. Contiamo di farcela
anche se ritengo che l’obiettivo della Sicc
debba essere quello di costruirsi un equilibrio tecnico fisico e mentale che si ri-
La “Caminada” una festa per tutti
“La Caminada deve essere una festa
per tutti”: con questo slogan l’Unione Sportiva Spes di Jesi organizza la
ventisettesima edizione della “Caminàda de San Giuseppe”, in programma per domenica 19 marzo, con
partenza (ore 9) e arrivo nel piazzale
della chiesa di San Giuseppe. Come le
precedenti, anche questa edizione si
svolgerà su tre percorsi, cioè sulla distanza di dodici, sei e tre chilometri.
La manifestazione, non competitiva, a passo libero, è aperta a tutti.
Saranno assicurati posti di ristoro,
assistenza medica e il trasporto dei
concorrenti in difficoltà. A tutti i
partecipanti iscritti alla “Caminàda”
verrà offerto dal “Cityper” un pacco
alimentare. Tra le famiglie regolarmente iscritte con un minimo di tre
componenti verranno estratti premi.
Le tre scolaresche più numerose riceveranno un trofeo.
secondo gol al 56’. Poi,
piove a dirotto.
Oggi viene a Moie la
Biagio Nazzaro, in netta
ripresa.
Vir
veli adatto al clima
play off”.
Oggi, domenica 12
marzo, i gialloverdi
tornano a giocare
in casa dopo un’assenza di un mese.
Al PalaTriccoli arriva il Novara (ore
18.15), formazione
impegnata
nella rincorsa ad un
posto nei play-off
promozione. Per risollevare una classifica mediocre, la dirigenza ha esonerato il
tecnico Corbani, sostituito dall’ex Pesaro
Melillo. Ben sei i giocatori cambiati. A
gennaio sono arrivati l’americano Hines
e l’oriundo Palladino, che hanno affiancato l’altro statunitense Mathis e gli italiani
Vannuzzo, Sambugaro e Alberti. All’andata la Sicc violò il parquet piemontese
75 a 71.
Gip
(foto Giaccaglini)
Corso di aggiornamento
A scuola di Judo
S
i è concluso a Chiaravalle, dove si è svolto
dal 17 al 19 febbraio, il
corso di aggiornamento
per insegnanti di judo organizzato dalla Uisp Marche e condotto dal prof.
Gilles Bui-Xuan, docente
dell’Università di Cote
d’Opale (Francia). Il prof.
Bui-Xuan, da oltre venti
anni, studia e lavora su un
metodo didattico che in
Francia ha ottenuto grandi
risultati anche nella scuola
pubblica e che in Italia è
ora introdotto dalla Uisp,
Al corso seguiranno iniziative analoghe. Per informazioni contattare l’Uisp di
Jesi (viale Verdi, 39/a) tel.
0731.213090.