Materiali innovativi per l`edilizia
Transcript
Materiali innovativi per l`edilizia
Unione Europea Programma VISION: Valorizzazione dell’Innovazione e Supporto alle Imprese, Organizzazioni e Network in Umbria Materiali innovativi per l’edilizia Materiali innovativi per l’edilizia La presente pubblicazione realizzata da Umbria Innovazione rappresenta un risultato dell’attività di animazione a totale carico pubblico nell’ambito del Programma VISION Docup Ob. 2 Regione Umbria (2000-2006) Mis. 2.2 Azione 2.2.2 2.2.3 Umbria Innovazione è l’agenzia per la promozione dell’innovazione che opera con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo economico e la qualificazione dei processi produttivi delle imprese accrescendo la competitività dell'intero sistema regionale. Umbria Innovazione coordina la misura 2.2 del DOCUP ob.2 2000-2006 (Programma Vision, Valorizzazione dell’innovazione e supporto alle imprese, organizzazioni e network). Il Programma Vision si pone l’obiettivo di sviluppare progetti di innovazione, sia di processo che di prodotto, attraverso l’integrazione tra Università, centri di ricerca, esperti e aziende operanti sul territorio regionale. A cura di Giovanni Franconi e Susanna Paoni - Umbria Innovazione s.c.a r.l. Materiali innovativi per l’edilizia Sommario Introduzione .................................................................................................................................4 L’innovazione nel settore edile ....................................................................................................6 Innovazione e sostenibilità nell’edilizia.....................................................................................12 I motori dell’innovazione...........................................................................................................12 Materiali e componenti innovativi per il settore edile ...............................................................16 Novità legislative: il Dm 14 gennaio 2008 ................................................................................20 Le schede dei materiali innovativi ............................................................................................21 Bibliografia ................................................................................................................................46 Materiali innovativi per l’edilizia Introduzione Con la definizione di materiali innovativi avanzati si indicano genericamente tutti quei materiali ceramici, metallici o polimerici progettati su misura per soddisfare una o più esigenze (Carla Langella, 2003). Tali materiali si differenziano da quelli tradizionali non tanto perché realizzati in tempi più recenti, ma perché presentano un alto grado di funzionalizzazione, ovvero sono progettabili intervenendo sulla loro struttura fisica e chimica per variare il loro contenuto informativo ed elevarne i livelli prestazionali. Il recente sviluppo delle conoscenze in campo chimico, ha radicalmente mutato il rapporto tra uomo e materia conferendo la possibilità di manipolare le strutture atomiche molecolari mettendo a punto numerosi nuovi materiali “a complessità gestita” (Ezio Manzini, 1989) nei quali le impurità e le anisotropie vengono appositamente progettate per ottenere prestazioni molto precise e puntuali. L’identità materica dell’oggetto viene sostituita da quella prestazionale mutando un codice di riferimento che per secoli aveva aiutato l’uomo a conoscere il mondo circostante; la materia di recente generazione è inclassificabile secondo i parametri consolidati poiché si propone come un continuum di possibilità dai comportamenti imprevedibili. La dimensione fluida che Bauman attribuisce alla società postmoderna ha significato anche per descrivere la nuova condizione della materia la cui perdita di identità induce a continue sperimentazioni per conferirle una riconoscibilità che è sempre più leggera e flessibile. La famiglia dei nuovi materiali appare estremamente eterogenea e difficilmente classificabile secondo i tradizionali criteri poiché il principale elemento che la distingue non risulta derivare dalle proprietà fondamentali del materiale stesso definite a priori dal suo contenuto materico, quanto piuttosto dalla possibilità di attribuirvi proprietà estranee ed originali che aumentino il suo contenuto informativo intervenendo su diverse scale dimensionali. I livelli ai quali oggi è possibile intervenire su un singolo prodotto sono molteplici e variano la loro scala dimensionale a seconda delle proprietà che vi si vuole conferire. Per esempio agendo sulla struttura atomica di un materiale è possibile intervenire sulle sue proprietà generali che distinguono le tre grandi famiglie di prodotti ceramici, metallici e polimerici; agendo sul tipo di distribuzione spaziale degli atomi e sull’intensità dei loro legami è possibile modificare lo stato di aggregazione da solido a liquido o gassoso, per esempio per la creazione di nuove leghe metalliche e materiali ceramici ad elevate prestazioni 4 Materiali innovativi per l’edilizia specifiche. Dal tipo di microstruttura derivano molte proprietà fisico-meccaniche, quali per esempio il tipo di cariche presenti in un polimero, e dalla macrostruttura è possibile gestire le proprietà di adesività di un composito modificando la combinazione tra quantità di fibre e di matrici presenti. Nel presentare questo dossier, che mira a favorire l’incontro fra imprese ed innovazione, non possiamo non evidenziare il ruolo che riveste la ricerca, quale principale fattore di produzione di conoscenza utile all’innovazione, per la qualificazione e la competitività di tutto il sistema produttivo, anche per quei settori che vengono, spesso impropriamente, definiti tradizionali, come l’edilizia. Anzi, proprio questi settori basilari dell’economia rappresentano i veicoli fondamentali per l’applicazione di tecnologie innovative volte a migliorare la sostenibilità e la qualità dei prodotti e conseguentemente, la competitività delle imprese. L’edilizia è, nell’economia nazionale, uno dei settori più importanti sia per quanto attiene il contributo al PIL sia per il suo peso in termini di occupati. E’ tuttavia un settore che presenta alcuni limiti nel processo di crescita: è poco incline all’innovazione, sviluppa poca attività di R&S, investe poco in conoscenza, è poco propenso ad implementare le novità tecniche ed organizzative già disponibili sul mercato e collabora solo raramente con i centri di ricerca e le università. L’edilizia presenta una dinamica di innovazione spesso troppo lenta rispetto alle opportunità e alle necessità di crescita del livello quali/quantitativo delle infrastrutture del territorio, degli edifici, di miglioramento della qualità di fruizione e di vita dei cittadini in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, manutenibilità, eccellenza tecnologica e bellezza architettonica. Questa lentezza cronica è dovuta principalmente alla frammentazione dimensionale delle imprese operanti nel settore, per lo più piccole imprese, alla quale si aggiunge una frammentazione del ciclo produttivo con la presenza di numerosi operatori spesso provenienti da luoghi diversi e con esperienze e capacità operative molto eterogenee che limitano stabili e fidelizzati rapporti di partenariato attivo. Il settore edile presenta tuttavia un indotto industriale che mette a disposizione nuovi materiali, nuovi componenti, nuove tecnologie costruttive, innovazioni immateriali (ad es. 5 Materiali innovativi per l’edilizia brevetti); non mancano quindi le opportunità per quelle imprese del settore che vogliono migliorare la propria tecnologia produttiva, il proprio prodotto e processo organizzativo. Spesso, ciò che manca è la conoscenza delle innovazioni, la capacità e rapidità di accesso all’innovazione e al suo trasferimento tecnologico indispensabili per fare crescere la propria capacità competitiva. Se quindi da una parte è indispensabile immettere nelle imprese nuove competenze tecnico-scientifiche che favoriscano la più ampia utilizzazione dei risultati della ricerca sui nuovi materiali e sulle nuove tecnologie (nanotecnologie, biotecnologie, ecotecnologie, demotica, robotica, ecc.), dall’altra è importante rafforzare le attività di ricerca e facilitare la collaborazione con i centri e i laboratori di ricerca e le università. Una collaborazione estesa a tutta la filiera può certamente ridurre il divario fra i saperi tecnico-scientifici e il saper fare ed organizzare delle imprese edili. L’innovazione nel settore edile Scarsa competitività e bassa produttività, insieme all’enorme dimensione economica e alla frammentazione della struttura produttiva, collocano il settore edile fra i settori “naturalmente” poco orientati all’innovazione. Ma proprio per le stesse ragioni il settore è esposto ad una forte pressione, che dall’esterno lo sollecita all’evoluzione, chiedendogli prodotti dotati di prestazioni nuove, di funzionalità migliori, di maggior valore. I fronti aperti oggi sono principalmente quattro: da un lato “costruire sostenibile” e “curare la manutenzione degli edifici” che condizioneranno le pratiche del costruire dei prossimi decenni, dall’altro “costruire edifici comodi e fruibili da tutti” e “costruire presto e bene”, temi questi che non hanno ancora esaurito la loro spinta propulsiva. Atteggiamenti culturali, aspetti simbolici, disponibilità di efficienti servizi complementari di installazione e manutenzione, facilità di reperimento dei prodotti sul mercato diffuso, hanno fatto fallire o ritardare di molto numerose iniziative promettenti e spesso costituiscono una barriera quasi insormontabile al successo di innovazioni portatrici di riconosciuto potenziale e, quindi, di indiscusso valore. Come esempio in positivo però, è giusto ricordare gli sforzi fatti per la realizzazione, e i risultati, di un distretto tecnologico creato ad hoc nella provincia di Treviso: il distretto della bioedilizia.. La bioedilizia è infatti un nuovo modo di porsi nei confronti del costruire, basato sullo sviluppo di una coscienza consapevole ed attenta ad un uso sostenibile ed 6 Materiali innovativi per l’edilizia equilibrato dei materiali e delle risorse, che si pone come obiettivo il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’obiettivo - si legge dal portale del distretto - è quello di adottare un atteggiamento più corretto in ogni momento della progettazione, della ristrutturazione e della nuova costruzione degli edifici, capace di mediare le diverse esigenze (organizzative, distributive, economiche, estetiche), coniugandole con le coordinate della bio-compatibilità e della eco-sostenibilità. Sviluppare un’innovazione efficace nel settore edilizio rimane comunque difficile e spesso molto costoso – in termini di investimenti, di conoscenze e di tempo – più di quanto non avvenga in altri settori manifatturieri. Ed è in parte per la stessa ragione che l’edilizia resta un settore a sviluppo tecnico lento, discontinuo e controverso. Un’ulteriore complicazione viene proprio da qui, dal processo che sviluppa e produce le innovazioni. Infatti, se anche l’innovazione è diventata familiare, se imbattersi in un’innovazione è diventato comune e frequente, non per questo ci è più chiaro come ha fatto a diventare disponibile sul mercato una soluzione migliore, un prodotto migliore di quelli concorrenti. La teoria è nota e prevede che l’innovazione tecnologica possa nascere fondamentalmente in due soli modi: o dalla disponibilità di nuove conoscenze scientifiche che vengono sviluppate ed applicate per dar vita a nuovi prodotti oppure da una domanda di mercato che spinge l’industria a concepire un prodotto in grado di fornire una risposta efficace ad un’esigenza emergente. Sappiamo anche, però, che spesso queste due spinte agiscono insieme, nel senso che ricerca e domanda si integrano tra loro: i bisogni da soddisfare producono nuove sfide alla ricerca scientifica e la ricerca guarda alla domanda che proviene dal mercato per scegliere i temi sui quali lavorare o per trovare occasioni di applicazione dei suoi risultati. E così torniamo al punto di partenza: domanda e ricerca scientifica sono i motori principali dell’innovazione, certo, ma da soli non bastano. Cosa serve ancora? Il percorso dell’innovazione è meno rapido e meno lineare per gli edifici e i materiali da costruzione che per qualunque altro prodotto industriale. Osservando il quotidiano delle costruzioni ci si accorge che, dai prototipi si arriva abbastanza agevolmente a qualche applicazione nei segmenti alti del mercato, mentre lo 7 Materiali innovativi per l’edilizia zoccolo duro del settore, sembra refrattario ad ogni innovazione appena più che macrofunzionale. Le innovazioni che vengono accolte, seppure a fatica, generalmente sono quelle che riescono a trovare una collocazione che non turbi l’assetto tecnico consolidato, quelle che si armonizzano con la configurazione tecnologica che caratterizza ormai quasi stabilmente le varie tipologie di prodotto: poco calcestruzzo e molto laterizio per la residenza, travi, pilastri e pannelli prefabbricati nell’edilizia industriale, prodotti a posa rapida e semplice nel recupero. Con alcune rare eccezioni, la gamma delle tecniche da costruzione destinate all’impiego di massa sembra bloccata in questa situazione di stallo, che allunga i tempi e limita la portata delle innovazioni, anche quando sul mercato non mancano le tecnologie alternative a quelle correnti. Solo l’impiantistica è riuscita, almeno in parte, a sfuggire alla stretta ed ha portato negli edifici nuove prestazioni tangibili: la regolazione e la programmazione delle temperature interne, caldaie più efficienti e meno inquinanti, reti di distribuzione dei fluidi più rapide da posare e meno invasive grazie ai tubi in materiali sintetici, e dotazioni a livelli di confort impensabili fino a qualche anno fa (es. vasche ad idromassaggio, climatizzazione estiva, ecc). Un caso, quello dell’impiantistica, che resta circoscritto: la dinamica generale dell’evoluzione delle tecnologie edilizie invece è molto rallentata e così non solo frena lo sviluppo dell’indotto, ma rende le costruzioni sempre in ritardo rispetto alle esigenze della clientela e della società in generale. Le motivazioni che fanno leva sull’effetto immagine, la moda, molto raramente bastano da sole a far conquistare al nuovo prodotto una posizione solida. Quello che fa davvero la differenza è la capacità dell’innovazione di incidere sensibilmente sulle tre variabili caratteristiche del processo: tempi, costi e qualità, in termini di prestazioni fornite al cliente. Ma è proprio questa dinamica che resta in gran parte estranea dal mercato dell’edilizia diffusa, in cui il consolidato assetto tecnico della produzione è difeso col pretesto di produrre un vantaggio per il cliente, di offrirgli soluzioni collaudate e quindi a basso rischio. In realtà questo “costruire tradizionale” di tradizionale ha conservato poco, più apparenza che sostanza, se non il fatto che si adatta molto bene al modello organizzativo frammentato che caratterizza il settore. 8 Materiali innovativi per l’edilizia Permette infatti di spezzare il processo in molte sub-attività relativamente autonome e di acquistare le capacità di realizzarle su un mercato concorrenziale popolato da centinaia di micro-imprese specializzate, puntando ad ottenere i prezzi più bassi, spesso con inevitabili conseguenze negative sulla gestione dei tempi e con effetti molto variabili e poco prevedibili sulla qualità dell’assemblaggio che dà vita al prodotto finito. Un modello, insomma rispondente a logiche interne all’organizzazione della macchina produttiva, ma scarsamente attento alla soddisfazione del cliente che è, invece, il motore fondamentale di tutta l’innovazione dei prodotti e dei processi industriali. Il settore edile ha la reputazione di essere lento nell’adozione delle innovazioni a causa di come è strutturato e delle sue pratiche operative. La frammentazione del settore è già di per sé, una vera è propria barriera all’innovazione. Le micro-imprese hanno un orientamento al mercato che spesso è legato alla sopravvivenza e quindi non hanno risorse da dedicare all’innovazione: l’innovazione non è una priorità. Anche la struttura della catena di approvvigionamento è un fattore in grado di frenare l’innovazione, difatti il dialogo dei diversi operatori lungo la catena è quasi nullo: mancano cooperazione e collaborazione, e questo è uno dei motivi fondamentali per cui le nuove tecnologie stentano a prendere piede nell’edilizia. Un’altra vera e propria barriera all’innovazione è l’eccessiva concorrenza sui prezzi, difatti abbassando sempre di più i costi le imprese finiscono per eliminare l’innovazione dalla catena di approvvigionamento e per ridurre gli investimenti in formazione del personale. Alcuni ruoli nel comparto (manodopera in primo luogo), in termini di formazione spesso non reggono il confronto con altri settori, causando difficoltà nell’assimilare nuove tecnologie e pratiche operative, soprattutto nelle piccole imprese. L’offerta di informazioni sulle innovazioni nei diversi campi dell’edilizia (materiali, prodotti e macchinari), potrebbe aumentare in modo significativo l’assimilazione dell’innovazione da parte del settore e migliorare il processo del trasferimento tecnologico. Per quanti problemi strutturali possa avere il settore edile, relativamente ad un soddisfacente sfruttamento di ricerca e tecnologie, l’attività innovativa sta comunque prendendo piede. Se spinto dalle giuste motivazioni lo spirito innovativo dell’imprenditore sembra vivo; si pensi agli edifici intelligenti dove diverse funzioni (ad es. il riscaldamento, l’illuminazione, lo stato delle porte e delle finestre, ecc.) vengono gestite a distanza attraverso un sistema di 9 Materiali innovativi per l’edilizia gestione computerizzata dell’edificio (domotica), consentendo agli utilizzatori/famiglie di modificare le condizioni interne dell’abitazione o controllare se sono insorti problemi mentre si trovano fuori casa. Un certo numero di aziende innovative è già in grado di offrire sistemi domotici e le ricerche di mercato indicano che la domanda è destinata a crescere La cultura dell’innovazione si sta affermando lentamente anche nel comparto della scelta dei materiali; si pensi all’impiego di materiali riciclati (ad es. acciaio rinforzato, materiali per coperture o semplici mattoni), e a quei prodotti sviluppati a partire da materiali in esubero (i cui prezzi però sono ancora molto alti e quindi richiedono clienti ben disposti). L’innovazione al servizio del cliente Come già detto, l’estrema frammentazione è il tratto distintivo del processo produttivo delle imprese edili: ogni intervento richiede la partecipazione di un gruppo, generalmente costituito ad hoc, di decine di operatori indipendenti, provenienti da luoghi diversi e dotati ciascuno di una piccola porzione delle competenze necessarie alla realizzazione del prodotto. Come è temporaneo il team che si costituisce per realizzare un singolo processo, così anche i committenti sono quasi sempre occasionali; questo insieme di fattori accentua il carattere instabile della struttura organizzativa e induce la creazione di catene di relazioni temporanee, discontinue, poco affidabili ed altamente conflittuali fra gli operatori, che così perdono facilmente di vista la finalità primaria del processo a cui partecipano, che è quella di fornire al cliente finale il prodotto migliore. La frammentazione ha tradizionalmente ostacolato l’affermarsi di un ampio mercato concorrenziale, accentuandone la segmentazione in molti piccoli mercati locali, popolati da una galassia di imprese, per lo più piccole e piccolissime. Un fenomeno che investe tutti i ruoli del processo: dai servizi tecnici di progettazione, alle funzioni direttamente produttive, fino al sistema delle forniture dei materiali. Questa situazione, riconosciuta come una delle cause della bassa produttività e della scarsa affidabilità che ancora caratterizzano i processi produttivi delle imprese edili, ha frenato la dinamica di innovazione del settore: il miglioramento tecnico potrà innescarsi soltanto se i vari operatori autonomi ed indipendenti che partecipano al processo produttivo riusciranno a “fare squadra” e a condividere l’impegno di fornire al cliente un prodotto del massimo valore possibile, eliminando gli sprechi e migliorando la produttività 10 Materiali innovativi per l’edilizia di ogni singola organizzazione impegnata nella produzione e l’efficienza delle loro reciproche interazioni. Nell’ultimo decennio numerosi studi condotti negli Stati Uniti, in Giappone e in diverse nazioni europee hanno rilevato che i livelli di efficienza e gli indici di sviluppo tecnico delle costruzioni non seguono la dinamica degli altri settori industriali, dalla cui evoluzione, anzi, tendono ad essere sempre più distanziati. Governi, associazioni imprenditoriali ed istituzioni scientifiche delle nazioni più sviluppate, giudicano bassi i livelli di qualità ed efficienza dei prodotti e dei processi, arretrate le condizioni di lavoro e scarsa la sicurezza, debole la capacità di innovazione del più grande comparto delle economie moderne, a cui è affidato il ruolo vitale della produzione delle infrastrutture fisiche necessarie allo sviluppo. Malgrado il loro peso economico, la rilevante dimensione occupazionale e il ruolo fondamentale che svolgono, l’edilizia resta un settore a bassa produttività. PIL La constatazione può suscitare un certo Settore costruzioni 11% fastidio in chi opera nell’edilizia, ma le analisi economiche lasciano pochi dubbi. Secondo uno studio della CE1, nell’Europa comunitaria – in cui realizza poco meno dell’11% del PIL, cioè un valore dell’ordine di Altro 89% 700 miliardi di euro – il settore occupa oltre il 10% degli attivi (pari a circa 10 milioni di persone), che producono però appena l’8% del Valore aggiunto del sistema industriale valore Settore costruzioni 8% aggiunto del sistema industriale. E la produttività del settore cresce molto più lentamente. Quindi le costruzioni innovano Altro 92% poco perché il loro modo di produrre è poco efficiente. 1 SECTEUR – Strategic Study on the Construction Sector, European Commission, Brussels, 1993 11 Materiali innovativi per l’edilizia Innovazione e sostenibilità nell’edilizia Il legame tra innovazione e sostenibilità, e il loro rapporto con il settore edile, è un legame stretto, imprescindibile nell’attuale momento storico, perché quanto più si riuscirà ad innovare con l’obiettivo di puntare alla sostenibilità, tanto più si riuscirà a costruire un futuro migliore. E nel futuro il settore edile, non solo potrà, ma dovrà incidere positivamente sulla domanda crescente di sostenibilità, in quanto attività che influisce in modo determinante sul territorio e sul consumo di risorse. L’edilizia ha quindi un grande dovere ma anche una grande opportunità: inserire la sostenibilità al centro Energia consum ata dal settore Costruzioni dei processi e dei percorsi che portano Altro 55% alla definizione di cosa fare, come, con quali prodotti e risorse e soprattutto dove. Secondi alcuni recenti studi Settore costruzioni 45% realizzati in ambito europeo, il settore edile è il industriale a settore più alto impatto ambientale: consuma il 45% dell’energia complessiva, produce il 50% dell’inquinamento e quasi il 50% dei rifiuti. Il settore edile deve quindi adottare un approccio corretto che contempli la sostenibilità del sistema nel suo complesso, dalla progettazione alla realizzazione, dalla manutenzione alla demolizione, mediando ed ottimizzando le diverse esigenze (organizzative, distributive, economiche, estetiche) e coniugandole secondo criteri bio-compatibili e sostenibili. I motori dell’innovazione Un settore tanto frammentato fa fatica ad esprimere una domanda esplicita di nuovi prodotti e tecnologie, limitandosi in genere ad accoglierle, con qualche titubanza, dopo che qualcun’altro ne ha sostenuto lo sviluppo e spinto la diffusione. 12 Materiali innovativi per l’edilizia D’altra parte la ricerca scientifica trova a fatica e solo raramente nel settore edile campi di applicazione promettenti per le sue nuove scoperte, che in genere preferisce lanciare in settori più inclini ad innovare. Ma proprio il suo stesso ruolo, le sue caratteristiche, dimensioni e diffusione, espongono il settore edile ad una forte pressione, che dall’esterno lo sollecita all’evoluzione, chiedendogli di fornire prodotti dotati di nuove performance, di funzionalità migliori, di maggior valore. E’ in questo contesto che si individuano i principali fattori di “spinta” all’innovazione: 1. costruire sostenibile 2. curare la manutenzione degli edifici 3. costruire edifici comodi e fruibili da tutti 4. costruire presto e bene I primi due sembrano nettamente prevalere sugli altri, al punto che, quasi sicuramente, condizioneranno le prospettive e le pratiche del costruire dei prossimi decenni. Gli ultimi due, seppure aperti già da più tempo, sono ancora ben lontani dall’avere esaurito la loro spinta propulsiva. Costruire sostenibile. Si discute ormai da anni della necessità di adottare modelli di produzione e di consumo di minore impatto sulle risorse esauribili del pianeta. In quanto grande consumatore di risorse non rinnovabili (in particolare energetiche), e grande produttore di rifiuti, il settore edile è tra i primi responsabili di forti impatti ambientali e quindi si trova in prima linea. Infatti, seppure un po’ in ritardo rispetto agli altri settori manifatturieri, oggi anche le imprese edili stanno imparando a confrontarsi con i limiti della crescita e sono costrette a confrontarsi con uno scenario di trasformazione radicale, che richiede di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e i consumi di risorse non rinnovabili indotti dalla produzione, dall’esercizio e dalla dismissione finale dei manufatti edili. Esse ricorrono a soluzioni costruttive, tecniche e materiali molto diversi da quelli abitualmente utilizzati, correggendo di conseguenza e in misura sensibile gli assetti del processo edilizio. Sebbene costituiscano solo uno degli impatti, i consumi energetici e le relative emissioni inquinanti sono di gran lunga la priorità più urgente, che recenti interventi normativi nazionali ed europei stanno imponendo di affrontare rapidamente. I nostri edifici consumano troppa energia e soffrono di una pericolosa dipendenza dalla disponibilità di combustibili fossili abbondanti e a basso costo, malgrado qualche edificio 13 Materiali innovativi per l’edilizia esemplare, e proprio perciò eccezionale, che utilizza materiali a basso impatto, riduce i consumi energetici, installa captatori solari. In termini di consumi primari, inglobando nel sistema delle costruzioni italiano sia la produzione che la gestione degli edifici, questo oggi assorbe più del 40% del fabbisogno energetico nazionale (nel 1970 ne assorbiva soltanto poco più del 25%), e quindi produce quasi la metà dell’anidride carbonica emessa. Esso manifesta inoltre una tendenza ad incrementare i propri consumi di circa il 2% annuo, cioè a crescere (nonostante la generalmente migliorata efficienza degli apparecchi utilizzati) con ritmo doppio rispetto ai consumi energetici totali, soprattutto a causa del progressivo aumento della percentuale elettrica (che rappresentava l’11% nel 1971, è passata al 26% nel 2000 ed è ormai intorno al Crescita dell'energia elettrica richiesta dal settore costruzioni prevalentemente 0,35 30% 0,3 trainata dalla diffusione massiccia 26% 0,25 e non regolamentata degli 0,2 0,15 30%), impianti di climatizzazione estivi 11% 0,1 (9 miliardi di impianti 0,05 venduti tra il 2000 e 0 1971 il 2006, che da soli 1980 1990 2000 2007 hanno almeno causato il 10% dell’incremento della produzione di CO2 in Italia dopo il 1990). La domanda aggiuntiva di energia indotta dagli impianti di climatizzazione appesantisce un bilancio comunque già critico: gli edifici italiani presentano consumi specifici per unità di superficie e per grado-giorno fra i più elevati di tutti i paesi sviluppati. Cioè sono isolati malissimo, dotati di impianti scarsamente efficienti e quasi per nulla equipaggiati di sistemi di captazione della peraltro abbondante quantità di radiazione solare disponibile. Il problema riguarda soprattutto il segmento residenziale, che assorbe quasi il 70% dei consumi energetici del civile. Non disponiamo di dati affidabili sui consumi reali ottenuti da misure dirette ed accurate, ma molte stime autorevoli valutano che le nostre abitazioni richiedano in media non meno di 200 kWh/anno/m2 di energia primaria totale, quando una Passivhaus tedesca funziona con poco più di 100, in un clima nettamente più sfavorevole. 14 Materiali innovativi per l’edilizia L’elevata vetustà dello stock edilizio e la pessima qualità tecnica di gran parte degli edifici realizzati negli anni del boom economico, in cui si trova quasi il 40% delle abitazioni occupate; il bassissimo tasso di rinnovo, con una produzione annua di nuove abitazioni che corrisponde solo a poco più dell’1% del parco utilizzato; l’estrema frammentazione della proprietà immobiliare, con oltre il 75% degli alloggi di proprietà della famiglia che li abita, sono, insieme, causa della situazione ed ostacolo alla sua correzione. Nei tempi più recenti, a seguito del Decreto Legislativo 192/2005 di recepimento della Direttiva 2002/91/CE sulla certificazione energetica degli edifici, il quadro normativo di settore ha visto rilevanti modificazioni, che sembrano muovere nella buona direzione, così da far tornare l’energia ad essere una priorità per l’edilizia italiana. Edifici da mantenere efficienti. I costi di esercizio, di cui quelli energetici rappresentano soltanto una parte, anche se prevalente, sono una preoccupazione crescente degli utilizzatori degli edifici, ma non sembrano ancora stimolare il settore ad offrire risposte adeguate destinate al mercato di massa. Le tradizionali tecnologie ad umido e l’inserimento sistematico degli impianti sotto traccia rendono costosi e complessi gli interventi di manutenzione e l’adeguamento degli edifici a modi d’uso ed esigenze funzionali che cambiano sempre più velocemente. La manutenibilità è uno dei cavalli di battaglia del costruire tradizionale, ma è una prestazione costosa, che va in buona parte perduta se gli elementi costruttivi vengono rimossi ben prima di avere raggiunto l’obsolescenza e se per farlo tocca distruggerli insieme a parecchi altri elementi costruttivi contigui. Le soluzioni costruttive “a secco”, però, sono ancora riservate ad una nicchia molto contenuta di impieghi destinati ai comparti più esigenti e persino nelle finiture sono pressocché assenti dal panorama delle tecniche correnti. Costruire edifici più facili ed economici da mantenere costituisce una sfida aperta e molto impegnativa, che include non solo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie costruttive idonee a questo scopo, ma anche la messa a punto di adeguate procedure per la programmazione e l’ottimizzazione degli interventi. Costruire edifici comodi e fruibili da tutti. Il rapido e generalizzato invecchiamento della popolazione è il fattore spinta destinato a produrre una fortissima pressione sui livelli di fruibilità offerti dalla produzione edilizia attuale, imponendo l’adozione di standard e dotazioni decisamente superiori a quelli attualmente adottati. Sia dal lato dell’accessibilità 15 Materiali innovativi per l’edilizia fisica dell’edificio e delle sue parti (con un’estensione alle tecnologie ed apparecchiature oggi richiesti soltanto per la fruizione da parte dei diversamente abili), sia e soprattutto sul versante del funzionamento in esercizio del manufatto costruito, degli impianti che lo equipaggiano, dei dispositivi di comando e regolazione. Per assicurare adeguati livelli di sicurezza e di confort è necessario che l’edificio impari a supplire alla progressiva riduzione delle capacità di intervento diretto di utenti via via più anziani e quindi meno efficienti. I progressi delle tecnologie informatiche offrono nuove interessanti prospettive a sistemi di automazione domestica più efficaci e più “amichevoli”, ma difficilmente potranno da soli fornire le prestazioni richieste, a costi accettabili, se i manufatti edilizi che li ospitano non saranno progettati e costruiti in modo da integrarne il funzionamento. Porte, finestre, regolazione del clima interno, controllo dei livelli d’illuminazione, protezione dalle intrusioni e sicurezze passive a tutela dell’incolumità degli utenti sono altrettanti campi per cui è urgente sviluppare soluzioni funzionali, poco invasive e di estrema semplicità d’uso. Costruire presto e bene. Migliorare l’efficienza dei processi consentirebbe di rimuovere un forte ostacolo anche allo sviluppo tecnico e libererebbe importanti risorse economiche da destinare all’incremento del valore dei manufatti edilizi, cioè ad offrire edifici di prestazioni superiori. Informazione, comunicazione, condivisione sono le soluzioni da adottare per razionalizzare i lavori, minimizzare sprechi di materiali, eliminare i ritardi, evitare distorsioni di informazioni tra i vari partner di filiera. Un valido contributo in tal senso può essere fornito dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), la cui penetrazione nel mercato delle costruzioni richiede ancora un’intensa azione di ricerca, sperimentazione e diffusione capillare di buone pratiche esemplari. Materiali e componenti innovativi per il settore edile Nei paesi dell’Unione Europea il settore delle costruzioni contribuisce mediamente per circa il 21% alla formazione del PIL, ma consuma risorse non rinnovabili e produce impatti ambientali in misura molto superiore alla sua importanza economica. 16 Materiali innovativi per l’edilizia Oltre il 40% delle risorse minerarie non metallifere (pietre naturali, ghiaie, sabbie, argille), più di un quarto del legname, poco meno del 20% delle risorse idriche e circa il 40% di quelle energetiche bruciate ogni anno sono assorbite dalla produzione e dal funzionamento degli edifici. In questo contesto l’introduzione e l’impiego di componenti non derivati dal petrolio, a matrice rinnovabile, risulta necessario per consentire una diminuzione dell’impatto ambientale ed un ridotto consumo di CO2 ed energia primaria per la produzione di materiali da costruzione. Con le schede relative a materiali innovativi per il settore edile, che abbiamo selezionato per il nostro report ci proponiamo di accelerare l’adozione nel settore delle costruzioni di pratiche produttive, materiali e soluzioni a minore impatto ambientale, e di fornire strumenti per la valutazione della sostenibilità dei prodotti e dei loro processi di produzione, messa in opera, uso e dismissione. Lo studio di nuovi materiali a basso impatto e ad alte prestazioni è una delle sfide di oggi. Nelle pagine che seguono analizziamo le principali applicazioni innovative in edilizia di materiali, componenti e sistemi. Quello che ne risulta è una sorta di repertorio di prodotti e tecnologie innovative, dei loro impatti ambientali e performance, valutati sull’intero ciclo di vita del componente, ponendo particolare attenzione alle prestazioni in uso, analizzate con prove strumentali su edifici campione. Nel repertorio sono schedati materiali e componenti, presenti sul mercato globale, molti dei quali prodotti con fibre rinnovabili come: canapa, carta riciclata, cocco, cotone, kenaf, juta, legno, lino, mais, sughero, paglia e sisal. Per materiali e componenti a matrice rinnovabile si intendono infatti prodotti costituiti, in tutto o in parte, da materie prime di origine organica (in particolare le fibre organiche sopra elencate) che per loro stessa natura derivano da fonti non esauribili. I prodotti a matrice rinnovabile impiegati in edilizia in Europa e negli USA rappresentano un mercato di nicchia all’interno del mercato delle costruzioni; nella figura che segue sono evidenziate le tipologie di prodotti schedati suddivisi per tipo di fibra e i loro campi di applicazione. 17 Materiali innovativi per l’edilizia Tipologia di prodotto indagate per campo di applicazione e fibra rinnovabile Canapa Sisal Kenaf Cocco Lino Juta Carta Legno Paglia Mais Sughero Varie riciclata Isolanti a matrice rinnovabile Polimeri a matrice rinnovabile X X X X X X X Argille fibrorinforzate Malte fibrorinforzate Plastiche fibrorinforzate Componenti e sistemi Geogriglie X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X A seguire presentiamo le caratteristiche salienti delle singole categorie di cui si compone il repertorio e riportiamo, a titolo di esempio, alcuni prodotti innovativi a matrice rinnovabile. Isolanti a matrice rinnovabile Quasi tutte le fibre rinnovabili attualmente impiegate in edilizia possono essere utilizzate per la produzione di isolanti (termici e acustici); nello specifico gli isolanti da noi schedati sono ottenuti dalla lavorazione di: canapa, kenaf, cocco, lino, carta riciclata, legno, mais, sughero. Gli isolanti a matrice rinnovabile sono solitamente composti dall’85% di fibra rinnovabile e per la percentuale residua da fibra di sostegno in poliestere. Nella maggior parte die casi sono trattati con sali di boro, per migliorare le prestazioni antincendio e la refrattarietà alle muffe. Legno Per l’utilizzo del legno va fatta una premessa. Nel dicembre 2007 l’Austria ha formulato alcune osservazioni che hanno impedito al Governo di adottare subito le norme relative a questo materiale, giudicate dal governo austriaco potenzialmente restrittive del principio di libera circolazione delle merci. E così, i paragrafi e le tabelle riguardanti il legno, pur essendo già stati pubblicati in “Gazzetta”, non sono operativi, né lo saranno dal 5 marzo in poi, giorno in cui il Dm 2008 entrerà in vigore. Occorrerà un altro provvedimento apposito del ministero “per scongelare” le disposizioni. Ritardi a parte, l’introduzione del legno tra i materiali strutturali per la costruzione è una svolta epocale. Non avendone contemplato l’utilizzo, l’applicazione rigida delle vecchie norme tecniche del 1996 ha consentito agli uffici del Genio civile di bloccare molti progetti. 18 Materiali innovativi per l’edilizia Anche il Dm 2005 aveva introdotto l’utilizzo di questo materiale, ma secondo gli oeratori nel vecchio testo c’era qualche svista, ora sanata. “Il DM 2008 – osserva Paolo Lavici, Presidente di Legnopiù – è migliore del testo del 2005; inserisce cinque classi di durata, anziché tre, e tre classi di servizio anziché due”. Calcestruzzo Con l’entrata in vigore del Dm 2008 sparisce la voce “conglomerato cementizio”, chiamato adesso calcestruzzo. Su questo fronte, ricalcando il Dm 2005, il testo introduce un processo di qualificazione degli impianti che producono il materiale, da parte di soggetti accreditati presso il Servizio tecnico centrale. Numerose aziende hanno già spontaneamente sottoposto i loro impianti alla certificazione, e sono le imprese che producono di più. La novità è stata accolta con favore perché consente di tagliare fuori dal mercato le piccole imprese che abbassano i costi perché non rispettano gli standard di qualità. Acciaio Per l’acciaio è stata ampliata la gamma degli alto resistenti utilizzabili, inderendo anche gli “FE 420” e “FE 460”, non compresi nel Dm 2005. Detto questo gli operatori del settore ritengono la disciplina un po’ troppo prescrittivi. “Sottoporre qualsiasi tipo di materiale innovativo al nullaosta del servizio tecnico centrale – Spiega Alberto Vintani, membro del consiglio direttivo di ACAI, l’associazione dei costruttori del settore – non è sempre compatibile con le esigenze del cantiere”. Per le travi tralicciate in particolare si fa un passo indietro, visto che prima erano utilizzabili senza autorizzazione. Laterizi Per i laterizi il capitolo 11 detta un obbligo di ripetizione delle prove di accettazione in cantiere per gli elementi da muro (paragrafo 10), che non ha incontrato i favori del settore. “La prescrizione è ingiustificata – osserva Catervo Cangiotti, presidente di Andil – i prodotti sono già in possesso della marcatura CE e sottoposti a un sistema di controllo continuativo”. 19 Materiali innovativi per l’edilizia Novità legislative: il Dm 14 gennaio 2008 Più qualità e innovazione, ma anche molta più burocrazia. Adottato con il Dm 14 gennaio 2008, il nuovo testo unico “Norme tecniche per le costruzioni” rivoluziona il mondo dei materiali utilizzabili per la progettazione, da un lato ampliando la gamma delle opportunità, dall'altro introducendo autorizzazioni specifiche per il loro impiego. Nel capitolo 11 vengono puntualmente specificati i requisiti che i materiali devono avere per poter essere impiegati nei cantieri. Ma il paragrafo chiave per comprendere qual è la logica alla base della disciplina è contenuto nel capitolo 4, dove si legge che per “i materiali non tradizionali o non trattati nelle presenti norme tecniche” occorre un'autorizzazione del Servizio tecnico centrale, su parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. La norma prevede espressamente che questo iter venga utilizzato per l'impiego di calcestruzzi di resistenza superiore a C 70/85, quelli fibrorinforzati, acciai da costruzione non elencati nel TU, leghe di alluminio, rame, travi tralicciate in acciaio conglobate nel calcestruzzo, materiali polimerici fibrorinforzati, pannelli con poliuretano o polistirolo collaborante, materiali murari non tradizionali, vetro strutturale, materiali diversi dall'acciaio con funzione di armatura da cemento armato. Occorre anche sottolineare che questo nuovo iter burocratico non scatterà immediatamente per l'edilizia privata, ma solo dal 5 settembre 2009, salvo ulteriori proroghe, mentre dal 5 marzo prossimo diventerà cogente per tutte gli edifici di interesse strategico elencati nell'ordinanza di Protezione civile 21 marzo 2003. La panoramica normativa cambia notevolmente a seconda del tipo di prodotto. 20 Materiali innovativi per l’edilizia Le schede dei materiali innovativi 21 1 Tipologia Materiale Nome Duralmond Produttore Poligono Industrial base 2000 Avenida Region Marciana – Parcela ITC 2/3 30564 Lorqui, Murcia - Spagna Classificazione Organico naturale Descrizione Composito naturale, alternativa al legno, a base di resina e particelle derivanti dalla triturazione di gusci delle mandorle. I gusci delle mandorle vengono frantumati, mischiati con una resina sintetica e colati per produrre oggetti o piastrelle. La lignina e la cellulosa, che sono i composti base del legno, presenti nei gusci delle mandorle si legano bene con la resina comportando anche un aumento di resistenza a trazione del composito. Questo fa si che gli oggetti in questione hanno comportamento e proprietà che sono una via di mezzo tra legno e materiali plastici. I differenti componenti dell’impasto, dopo essere stati accuratamente mescolati, polimerizzano in uno stampo sotto determinate condizioni di pressione e temperatura e, dopo un tempo prefissato è possibile ottenere il solido finito pronto per la finitura. Si può variare la densità del pezzo cambiando le quantità di mandorla utilizzata. Vantaggi Resistenza agli agenti atmosferici: il materiale è praticamente immune agli effetti del sole ed è completamente impermeabile. Umidità: completamente resistente all’acqua. Resistenza alle scalfitture e agli urti; resistenza alla maggior parte degli agenti chimici presenti nei prodotti di pulizia per la casa. Isolamento: in seguito alla polimerizzazione, la resina crea all’interno dei micropori i quali fanno si che il materiale si comporti da perfetto isolante sia termico che acustico. Il materiale è riciclabile. Campi di applicazione e impieghi Pavimentazioni per interni ed esterni Proprietà composizione mandorle meccaniche resistenza al fuoco Dal grado M4 a M1 (spanish basic building regulation ciclo di vita Attaccabilità biologica antibatterico geometriche densità 0,17 - 0,70 g/cm2 22 2 Tipologia Materiale Nome Marmoleum topshield Produttore Forbo Floring - Forbo resilienti srl CC Milano S. Felice - Lotto 2 int. 5 20090 Segrate (MI) Classificazione Organico naturale Descrizione Rivestimento per pavimenti in linoleum realizzato con materie prime naturali (olio di lino, resina, farina di legno, riempitivi inerti, pigmenti e juta). L’ingrediente principale è l’olio di lino che viene mescolato con la resina di pino (colofonia). La farina di legno dà consistenza al prodotto, il calcare viene utilizzato per rendere la superficie liscia, la juta come tela di supporto del rivestimento. Le materie prime miscelate formano granuli di linoleum che vengono calandrati sul supporto in juta. Vantaggi Buone proprietà acustiche (17dB). Il componente può essere trattato con una finitura a dispersione acquosa, Toposhield, che garantisce la stabilità del colore nel tempo, facilità di pulizia e bassi costi di manutenzione. A posa avvenuta il pavimento non necessita della prima ceratura. Resistenza all’usura (30-40 anni). Antiscivolo e antibatterico, resistenza alla brace di sigarette. Campi di applicazione e impieghi Pavimentazioni Proprietà composizione Juta, additivi naturali meccaniche Resistenza al fuoco Classe C S1 termiche Conducibilità termica 0,17 Attaccabilità biologica durata Antibatterico 30-40 anni elettriche ciclo di vita 23 3 Tipologia Materiale Nome FID-ASLAN 100 GFRP BAR Produttore FIDIA srl Via Y. Gagarin, 61 06070 S. Mariano (PG) Classificazione inorganico Descrizione barra rinforzate in fibra di vetro, costituita da trefoli di fibra di vetro (la matassa), che, sottoposti a tensione, vengono impregnati in una resina termoindurente, in modo tale che le fibre vengano tenute insieme e si comportino, quindi, come se fossero un elemento unico. Il prodotto finito risulta totalmente inerte, resistente alla corrosione e agli alcali. Al fine di aumentarne l’aderenza superficiale, la parte esterna delle barre viene deformata e rivestita con sabbia silicea a grana grossa. Possono essere utilizzate come valida alternativa ai tondini in acciaio inossidabile oppure a quelli rivestiti con resine epossidiche o protetti galvanicamente. Vantaggi Aumento significativo della durata delle strutture di ingegneria civile che si trovano in ambienti aggressivi; nessuna necessità di interventi di riparazione e/o manutenzione; resistenti alla corrosione e inerti rispetto agli ioni cloro; resistenti dal punto di vista chimico; trasparenti ai campi elettromagnetici e alle radiofrequenze; isolanti dal punto di vista elettrico e termico; buona resistenza agli urti; eccellenza resistenza a carichi ciclici; dimensionalmente stabili in situazioni di sollecitazione termica Campi di applicazione e impieghi Consolidamento-Rinforzo di strutture esistenti; Sostituzione dell’armatura in acciaio in elementi in CA Applicazioni nel settore dei consolidamenti geotecnici Proprietà 24 4 Tipologia Materiale Nome Calcestruzzo fibrorinforzato con Buckeye Ultrafiber 500 Produttore Officine Maccaferri spa Via Agresti, 6 40123 Bologna Classificazione Organico e inorganico Descrizione Buckeye Ultrafiber 500 è una fibra naturale di cellulosa proveniente al 100% da piantagioni rinnovabili di alberi. Ultra Fiber 500 viene mescolato nel calcestruzzo per la preparazione di un conglomerato fibrorinforzato. La fibra di rinforzo è prodotta da Buckeye Technologies Inc. nei suoi stabilimenti in Florida (USA)° Vantaggi Prodotta secondo una tecnologia brevettata che la rende resistente all’ambiente alcalino del cemento armato. L’impiego delle fibre costituisce una innovazione rispetto ai sistemi convenzionali di rinforzo per contrastare gli effetti dovuti alla dilatazione termica del calcestruzzo. Il cemento fibrorinforzato risulta così resistente alle deformazioni e alla formazione di fessure dovute al ritiro plastico, presenta una migliore idratazione del calcestruzzo e una migliore resistenza intrinseca all’attrito e agli urti. Ultrafiber 500 Garantisce un’ottima resistenza allo scoppio dovuto al fuoco, durabilità e capacità del calcestruzzo di resistere alle variazioni termiche eccessive. Aderisce alla pasta cementizia in modo omogeneo e garantisce una buona finitura superficiale e una migliore resistenza al fuoco. Campi di applicazione e impieghi Pannelli strutturali per pareti e altro Proprietà composizione Fibre di cellulosa 0,2% del peso del calcestruzzo meccaniche Densità Modulo elastico 1100 kg/m3 8,5 N/mm2 geometriche dimensione 2,1 mm lunghezza media della fibra 25 5 Tipologia Componente Nome Canaton Produttore Ton Gruppe Italia P. Sant’Andrea, 3 39040 Salorno (BZ) Classificazione Organico e inorganico (15% sintetico) Descrizione Pannello isolante composto da fibra di canapa, canapulo (85%), e fibra di poliestere (15%) e trattato con Sali di boro per migliorare le prestazioni antincendio e la refrattarietà a muffe e insetti. Vantaggi Canaton coltivata su una superficie di 1600 ettari viene raccolta e essiccata con un sistema brevettato che elimina ogni tipo di impurità e batteri. In seguito viene mescolata con le fibre di sostegno in poliestere e termo pressata. I pannelli Canaton vengono prodotti in due differenti densità a seconda dell’impiego (30Kg/mc per le intercapedini e 115 kg/mc per l’isolamento a cappotto con proprietà acustiche anticalpestio). I pannelli non oppongono alcuna resistenza al vapore acqueo, in caso di condensa e di infiltrazione la canapa si asciuga subito e mantiene inalterate le sue proprietà. La massa isolante di Canaton può essere implementata con l’integrazione di uno strato di fibra pesante terno pressata. La maggior densità consente una migliore capacità di accumulo termico e uno sfasamento di circa 6 ore con uno spessore di 5 cm. Campi di applicazione e impieghi Cappotto esterno, isolamento interno, in intercapedine, per pareti divisorie, e solaio. Isolamento acustico rumori aeree e calpestio Proprietà composizione canapa acustiche Isolamento acustico al rumore di calpestio Ln,w 25– 29dB termiche Conducibilità λ Resistenza alla diffusione vapor acqueo 0,040 - 0,042 W/mK 2µ elettriche Reazione al fuoco Classe B1 ciclo di vita Attaccabilità biologica durata nessuna 70 anni 26 6 Tipologia Sistema Nome Agriboard Produttore Agriboard Industries L.C 8301 E 21st St North, Suite 320 Whicita KS 67206 (USA) Classificazione Organico naturale Descrizione Agriboard è un pannello strutturale isolante composto da fibre di paglia. I pannelli vengono realizzati tramite procedimenti di termopressatura. Vantaggi Agriboard è un pannello strutturale per la realizzazione di un sistema costruttivo prefabbricato. I tempi di assemblaggio dei pannelli sono solitamente ridotti e i costi di realizzazione del fabbricato contenuti. I pannelli presentano alte prestazioni di isolamento termico e acustico, minori costi di riscaldamento e raffrescamento, stabilità dimensionale, durata nel tempo e refrattarietà a muffe e insetti. La ditta produttrice certifica l’alta resistenza al vento e ai tornado (con vento fino a 250 miglia orarie; la struttura che si realizza è antisismica. Campi di applicazione e impieghi Pannelli strutturali per pareti, tramezzi, coperture, solai Proprietà composizione Paglia, sali di boro meccaniche peso specifico resistenza al fuoco 68,35 Kg/m2 2 ore termiche resistenza termica R 14,7 - 25 mqK/W ciclo di vita Attaccabilità biologica resiste a muffe, alle termiti, alle formiche geometriche spessore pannello 12 - 20 mm 27 7 Tipologia Sistema Nome FID –ASLAN 200 CFRP REBAR Produttore Fidia srl Via Y. Gagarin, 61 06070 S. Mariano (PG) Classificazione organico-inorganico Descrizione FID-ASLAN 200 CFRP REBAR® sono barre rinforzate in fibra di carbonio a sezione circolare, costituite da gruppi di fibra di carbonio (la matassa), che, sottoposti a tensione, vengono impregnati in una resina epossidica termoindurente, in modo tale che le fibre vengano tenute insieme e si comportino, quindi, come se fossero un elemento unico. Le barre in CFRP sono fabbricate mediante il procedimento della pultrusione e sono disponibili in tre diversi diametri (ø6,9,12 mm) Vantaggi Estrema leggerezza; Elevata resistenza a trazione (più elevata dei trefoli di acciaio armonico); Eccellente durabilità nei confronti di tutti gli agenti aggressivi chimici presenti nel calcestruzzo quali gli idrossidi alcalini, i cloruri e i solfati; Ottima adesione sia a matrici cementizie che a resine epossidiche per ancoraggi strutturali. Campi di applicazione e impieghi struttura in c.a. e c.a.p. Proprietà 28 8 Tipologia componente Nome Cocco T e Cocco W Produttore Tecnosugheri srl via G. Di Vittorio, 6 20030 Senago (MI) Classificazione Organico naturale Descrizione Strato isolante costituito da laste di fibra di cocco, senza leganti chimici in aggiunta. Le fibre vengono trattate con sali di boro. Vantaggi Le componenti naturali della fibra di cocco sono la cellulosa e il legno. E’ un materiale versatile, considerata la sua resistenza e resilienza, unita ad un’elevata stabilità dimensionale. La fibra di cocco è un prodotto naturale, ideale nell’isolamento acustico contro rumori da percussioni, calpestio o aerei, in edifici civili e industriali. L’isolante in fibra di cocco è inodore, inattaccabile da insetti e roditori, di putrescibilità nulla e stabile all’invecchiamento. Si ricava per mezzo di essicazione dalla buccia esterna della noce di cocco.Sottoposta ad essiccazione, cardata e tessuta, dà origine ad un manto che viene pressato per consentire di raggiungere la rigidità necessaria per il processo di taglio in lastre o strisce. Il trattamento con i sali di boro serve a conferire la capacità di resistenza al fuoco. Campi di applicazione e impieghi isolamento interno di pareti e tetti, in intercapedine, per pareti divisorie, solai. Isolamento acustico rumori aerie e calpestio. isolamento copertura Proprietà composizione cocco meccaniche reazione al fuoco classe B2 termiche conducibilità termica λ densità standard p capacità termica specifica c 0,043 W/mK 85 - 125 Kg/m3 1300 J/kgK acustiche isolamento al rumore aereo R w isolamento al rumore da calpestio Ln, w rigidità dinamica 59 dB 24 dB 15MN/m3 ciclo di vita attaccabilità biologica durata nulla 50 anni 29 9 Tipologia componente Nome Biomac Biostuoia Produttore Officine Maccaferri spa via Agresti, 6 40123 Bologna Classificazione Organico / inorganico Descrizione Le biostuoie Biomac sono costituite da uno strato di materiale naturale biodegradabile sciolto, racchiuso su due lati mediante due reti in polipropilene fotodecomponibili. Tra lo strato di materiale naturale e una rete viene solitamente interposto un sottile strato di cellulosa avente la duplice funzione di ritentore dei semi e di strato igroscopico. Vantaggi Le biostuoie Biomac svolgono un’azione benefica e protettiva del suolo svolgendo varie importanti azioni: • protezione del suolo non vegetato; • protezione delle sementi (talvolta applicate prima della posa, talvolta dopo, magari mediante un’applicazione ad idrosemina semplice o potenziata) da fenomeni di dilavamento; • realizzazione di un habitat umido particolarmente favorevole grazie alle loro proprietà igroscopiche e alla funzione “ombreggiante” svolta sui terreni su cui sono state applicate; • riserva di materiale organico concimante progressivamente rilasciato nel suolo man mano che i processi decompositivi si sviluppano Campi di applicazione e impieghi sistemi antierosione del suolo (rivestimenti di scarpate di rilevati stradali e ferroviari, argini fluviali, in parti non direttamente esposte all’azione delle piene ordinarie); rivestimenti di grandi masse di terreno o coltri di riporto. applicazioni di recupero paesaggistico o di sistemazione del territorio in genere Proprietà composizione cocco, paglia dimensioni dimensione maglia dimensioni rotolo 8x10 mm 25x2 m ciclo di vita attaccabilità biologica durata nulla 2 anni 30 10 Tipologia componente Nome Produttore Mehabit e Mehapor o Mehatur e Mehaphon Meha GmbH 67105 Schifferstadt (Germania) Classificazione Organico / inorganico naturale Descrizione Mehabit e Mehapor o Mehatur e Mehaphon sono materiali granulari che vengono impiegati per massetti alleggeriti come materiale sciolto. La materia prima è costituita da trucioli di canapa, che presentano proprietà isolanti termiche e acustiche e una buona resistenza a compressione. MEHABIT è composto da trucioli di canapa legati da un film di bitume. MEHAPOR è composto da trucioli di canapa, sfere di argilla e un film di bitume. MEHAFILL è un materiale di riempimento composto da paglia. MEHATUR è composto da trucioli di canapa impregnati con una soluzione di sale di boro. MEHAPHON è un materiale pesante, composto di trucioli di canapa, e di inerti calcarei. Vantaggi MEHABIT è una materiale standard per l’isolamento e il riempimento di solai con massetto alleggerito. E’ particolarmente indicato per i pavimenti soggetti a carichi dinamici intensi tipo camere dei bambini o, palestre. MEHAPOR è adatto a colmare forti spessori, resiste ancora meglio alla compressione e risulta leggero. MEHAFILL, materiale di riempimento per spazi vuoti, non essendo adatto alla compressione è indicato come aiuto aggiuntivo per l’isolamento termico. MEHATUR è un isolante morbido e flessibile, impiegato per il recupero dei livelli. Particolarmente indicato come isolante acustico dei soffitti in legno, riduce i rumori aerei di impatto. MEHAPHON è un materiale composito pesante, isolante, resistente alla compressione. Campi di applicazione e impieghi isolamento di ambienti umidi, di solai, coperture e acustico da calpestio Proprietà composizione canapa, paglia termiche conducibilità termica λ densità standard p reazione al fuoco 0,60 - 0,80 W/mK 90 - 400 Kg/m3 classe B2 acustiche isolamento al rumore da calpestio Ln, w 19– 26 dB 31 11 Tipologia sistema Nome FIDARAMID UNI 300 HT100 Produttore FIDIA srl Via Y. Gagarin, 61 06070 S. Mariano (PG) Classificazione inorganico Descrizione FID-ARAMID UNI 300 HT 100t è un tessuto costituito da fibre di aramide unidirezionali termosaldate realizzate tramite estrusione ad alta temperatura ed alta velocità del polimero in soluzione con successivo raffreddamento veloce (quenching) ed essiccazione. È un tessuto adatto per rinforzare elementi in CA, CAP e muratura e viene impiegato per la protezione di elementi sottoposti ad impatti violenti poiché caratterizzato da un’ottima resistenza a taglio. Il tessuto in aramide, inoltre, si presta alla realizzazione di connessioni negli interventi di rinforzo. Vantaggi sistema di rinforzo resistente alla corrosione; elevata resistenza e rigidezza; resistente agli alcali e agli attacchi chimici; adattabile a sagome complesse; adatto per confinamenti e rinforzi a taglio e a flessione; peso ridotto e bassa conduttività; riduzione di aperture di fessure; elevata resistenza agli impatti violenti, grazie alle sua estrema resistenza al taglio Campi di applicazione e impieghi rinforzi di strutture in seguito ad aumenti di carico, danneggiate da un sisma, di parti di strutture danneggiate, difetti di progetto o di costruzione, sistemi di connessione Proprietà 32 12 Tipologia sistema Nome ALULIFE Produttore MG Trade srl Via Nirone, 5 20123 Milano Classificazione Organico / inorganico naturale Descrizione Lastre in lega di alluminio 5052 vengono tagliate in diversi formati che possono venire applicati come pavimentazione d'interni. La speciale lavorazione brevettata trasforma la superficie tradizionalmente fredda dell'alluminio in un materiale caldo, materico e luminoso. Le piastrelle vengono sottoposte ad un processo di anodizzazione per assumere una colorazione resistente ai raggi UV, all'usura e all'abrasione. Le superfici texturizzate possono essere trattate con un rivestimento trasparente che le renda antiscivolo e assicuri una buona resistenza ai graffi. Vantaggi leggerezza, resistenza agli UV e all’abrasione, riciclabilità. Antiscivolo se trattati con un rivestimento trasparente. Campi di applicazione e impieghi pavimenti per interni e rivestimenti verticali e per arredi. Proprietà meccaniche Densità (g/cm³) termiche Temperatura di fusione (Tf) (K) Temperatura di ebollizione (Te) (K) dati non disponibili Conducibilità termica (Wm¯¹K¯¹) Conducibilità elettrica 33 13 Tipologia componente Nome FIDCARBON UNI400 HT240 Produttore FIDIA srl Via Y. Gagarin, 61 06070 S. Mariano (PG) Classificazione Organico / inorganico naturale Descrizione FIDCARBON UNI 400 HT240 è un tessuto costituito da fibre di carbonio unidirezionali ad alta tenacità, realizzato tramite termosaldatura, processo che impedisce la sfilacciatura delle fibre e che ne migliora–facilita l’installazione in cantiere. Viene utilizzato su elementi in CA, CAP, muratura, legno ed acciaio per il rinforzo a flessione, a taglio o a compressione. Vantaggi sistema di rinforzo resistente alla corrosione; elevata resistenza a fatica; elevate leggerezza e durabilità; adattabile a sagome complesse; adatto per confinamenti e rinforzi a taglio e a flessione; incremento trascurabile di spessore alla sezione della struttura; facilità d’installazione. Campi di applicazione e impieghi rinforzi di travi e solai alle sollecitazioni di flessione o di taglio; confinamento di pilastri per incrementare la resistenza a compressione; rinforzo di strutture in seguito ad aumenti di carico (adeguamento statico); adeguamento antisismico; difetti di progetto o di costruzione; rinforzo di strutture modificate a causa di nuove esigenze architettoniche o di utilizzo; limitare gli stati fessurativi. Proprietà 34 14 Tipologia componente Nome FIDPUTTY Produttore FIDIA srl Via Y. Gagarin, 61 06070 S. Mariano (PG) Classificazione inorganico Descrizione FIDPUTTY è un prodotto a consistenza di pasta morbida tixotropica a base di resina epossidica esente da solventi a due componenti: resina (componente A) e indurente (componente B), forniti separatamente già dosati per comporre la miscela. Disponibile nel tipo normale e rapido. Vantaggi • assenza di ritiro volumetrico; • ottima adesione su supporti di varia natura; • elevate resistenze meccaniche raggiungibili a 24 ore, generalmente sufficienti per la messa in esercizio del manufatto; • buona resistenza agli agenti chimici aggressivi; • assoluta impermeabilità all’ acqua; • facilità di applicazione; • ottime proprietà dielettriche per la protezione da correnti vaganti; • disponibilità in due versioni per differenti temperature di posa. Campi di applicazione e impieghi incollaggio strutturale rigido di elementi pultrusi della linea FID-ASLAN per rinforzi flessionali e a taglio; inghisaggio del rinforzo per strutture in CA-CAP-Muratura-Legno mediante la tecnica del NSM, ovvero Near Surface Mount bars; stuccatura di circuiti d’iniezione per la sigillatura di lesioni interne; riempimento rigido di giunti; ricostruzione di spigoli nei giunti di pavimentazione; rasatura e stuccatura superficiale di regolarizzazione di ferri affioranti, superfici soggette all’ abrasione o erosione, ricostruzione di parti mancanti o deteriorate. Proprietà 35 15 Tipologia componente Nome Biofiber Produttore O.R.V. Manufacturing SpA via Postumia, 1 35010 Carmignano di Brenta (PD) Classificazione Organico naturale Descrizione Pannello isolante biodegradabile, a base di amido di mais, ottenuto dalla fermentazione dell’acido polilattico. Vantaggi i pannelli sono composti da fibre ottenute dalla cardatura, faldatura e termo legatura dell’acido polilattico (PLA) ottenuto dalla fermentazione dell’amido di mais. Grazie alle particolari caratteristiche chimiche questo prodotto è autoestinguente ed è caratterizzato da una ridotta emissione di fumi durante la combustione. Il prodotto è biodegradabile al 100%, tramite procedimento di compostaggio. Campi di applicazione e impieghi isolamento interno di pareti e tetti isolamento acustico rumori aerei isolamento acustico da calpestio Proprietà composizione mais termiche conducibilità termica λ densità standard p reazione al fuoco 0,0364 W/mK classe di infiammabilità 1 acustiche isolamento al rumore da calpestio Ln, w 19– 26 dB 36 16 Tipologia materiale Nome Geosana Produttore Ton - Gruppe piazza S. andrea, 1 39040 Salorno (BZ) Classificazione Organico/inorganico naturale Descrizione Il materiale viene prodotto con trucioli di legno e argilla pre-lavorata, queste due componenti vengono mischiate secondo combinazioni in peso diverse per ottenere due prodotti differenti. (geosana leggero e geosana ultraleggero) da impiegare per usi diversi. Vantaggi Il riempimento d’argilla Geosana leggero se di sufficiente spessore o se combinato con i mattoni dimezzati in terra cruda Geosana, dispone di caratteristiche eccellenti di isolamento acustico (si ottiene un abbattimento di 48dB con uno spessore di mattoni di 15 cm) e di un’alta capacità di accumulo termico e rende il clima abitativo piacevole e funziona da regolatore di umidità. In generale la terra cruda è un materale bio-ecologico, riciclabile, ha un dispendio di energia minimo in fase di produzione ed è antibatterico (elimina le muffe e neutralizza gli odori); inoltre accumula calore, è fonoassorbente e antistatico, è economico e di lunga durata. Campi di applicazione e impieghi Geosana leggero è utilizzato per il riempimento di solai e per la produzione del pisè (terra battuta). Geosana ultraleggero è utilizzato per il riempimento di solai di legno o la realizzazione di mattoni, specialmente per l’isolamento termico. Proprietà composizione legno e argilla meccaniche densità 550 - 750 kg/m3 sciolto 700 - 1000 kg/m3 costipato ciclo di vita attaccabilità biologica riciclabilità no totale 37 17 Tipologia materiale Nome Refine compound Produttore AFT Plasturgie Rue de Près Potet, 21121 Fontaine les Dijon (Francia) Classificazione Organico naturale (30 - 60%) Descrizione Refine compound è composto da resine termoplastiche come PVC, ABS, HDPE, HPP, CPP per una percentuale che oscilla tra il 40 e il 70%, e fibre di cellulosa come canapa, juta, kenaf, sisal, per la rimanente percentuale. Vantaggi E’ un componente in plastica fibrorinforzata, con fibra di cellulosa e come tale possiede caratteristiche meccaniche superiori a quelle relative dei relativi materiali plastici; i componenti realizzati sono più leggeri e consentono un abbattimento dei tempi di produzione. Campi di applicazione e impieghi controsoffitti, rivestimenti interni, componenti tecnici per impianti, pannelli per automobili Proprietà composizione canapa PVC, ABS, HDPE, HPP 30% 70% meccaniche resistenza a trazione allungamento a rottura resistenza a flessione densità 29 - 63 N/mm2 1,3 - 1,6 % 38 - 89 N/mm2 990 - 1360 kg/m3 700 termiche punto di ammorbidimento piegamento sotto sforzo 70 - 140°C 70 - 158 °C 38 18 Tipologia materiale Nome Lignocel Produttore J. Rettenmaier und Soehne GmbH Holzmuehle 1 73494 Rosenberg (Germania) Classificazione Organico naturale (40 - 90%) Descrizione Lignocel presenta due prodotti: “wood like plastic” ha un contenuto di fibre di legno variabile dal 10 al 40 % e un’alta percentuale di resine termoplastiche (PE, PV, PVC); “wood extrusion” è composto al 90% da fibre di legno e dal rimanente 10% di resine termoplastiche (PE, PV, PVC). Lignocel può essere lavorato con gli stessi macchinari della plastica per le lavorazioni di estrusione e taglio. Vantaggi Il processo produttivo innovativo consente di ottenere profili a forma complessa, attraverso l’estrusione dei componenti, con le tecnologie di lavorazione delle materie plastiche e le caratteristiche del legno. Le proprietà del materiale sono l’alta stabilità, una maggior resistenza all’umidità e agli agenti atmosferici, la facilità di lavorazione, la possibilità di trattare il prodotto con finiture naturali color legno o di colorare il componente in tutto lo spessore. Campi di applicazione e impieghi pavimentazioni, profili per infissi, arredamenti interni Proprietà composizione meccaniche termiche 39 19 Tipologia materiale Nome Woodn Produttore Woodn Industries srl viale Europa, 3 35020 Ponte San Nicolò (PD) Classificazione Organico naturale (60 - 90%) Descrizione Materiale composito a base di farina di legno (60 - 90%) e polimeri termoplastici, appartiene perciò alla famiglia dei materiali classificati come WPC (Wood Plastic Composites) Vantaggi Il componente in legno e polimeri termoplastici viene lavorato mediante i processi di estrusione utilizzati per le materie plastiche ed è termoformabile. Possono essere realizzati profili a forma complessa con le caratteristiche del legno. Woodn presenta una buona flessibilità, resistenza agli urti, e migliorate prestazioni meccaniche. Non è attaccabile da tarli e da muffe, resiste agli agenti aggressivi chimici (alcali ed acidi), è resistente all’acqua e ha una maggiore stabilità dimensionale agli sbalzi di temperatura, è auto-estinguente di classe 1, e ha una superficie che non necessità di lucidature o verniciature. Woodn può essere comunque lavorato come legno, quindi segato, piallato, incollato, inchiodato. Campi di applicazione e impieghi pavimentazioni, controsoffitti, rivestimenti interni, profili per infissi, arredamenti esterni e interni Proprietà composizione legno 60 - 90% meccaniche resistenza a trazione allungamento a rottura resistenza a flessione resistenza all’impatto densità in forma compatta assorbimento acqua 16 N/mm2 375% 28N/mm2 6.8 KJ/m2 0,750 Kg/m3 3,5% ciclo di vita attaccabilità biologica inattaccabile da tarli e muffe 40 20 Tipologia materiale Nome Fasal Produttore Austel research & Development GmbH FN 36078g Salisburgo (Austria) Classificazione Organico naturale (90%) Descrizione Fasal è un composto costituito principalmente da polvere di legno, amidi a base di mais e additivi di origine naturale (per alcuni utilizzi anche di polimeri termoplastici) Vantaggi Il materiale abbina ad estetica e comportamenti tipici del legno la possibilità di poter essere lavorato con procedimenti normalmente usati per le materie plastiche (estrusione). Il vantaggio è di poter sfruttare congiuntamente le caratteristiche di entrambi i materiali potendo scegliere il tipo di trattamento più idoneo per il singolo prodotto che si deve realizzare. Il fatto che questo materiale sia dimensionalmente stabile fa sì che il processo produttivo ne risulti snellito. Ha anche un buon comportamento ad alte temperature perché carbonizza prima di sciogliersi. Grazie all’alta densità del materiale ha ottime proprietà acustiche, può essere verniciato e trattato come il legno o colorato in tutto lo spessore. Campi di applicazione e impieghi componenti tecnici per impianti, arredamenti interni Proprietà composizione legno 90% meccaniche resistenza a trazione allungamento a rottura resistenza a flessione resistenza all’impatto densità in forma compatta 28,2 N/mm2 0,6% 51,4 N/mm2 4.8 KJ/m2 1400 Kg/m3 ciclo di vita attaccabilità biologica nulla 41 21 Tipologia materiale Nome Arboform Produttore Tecnaro GmbH Am goldberg, 2 D-99817 Eisenach (Germania) Classificazione Organico naturale Descrizione Arboform è un materiale composto da lignina (un polimero naturale, sottoprodotto delle industrie del legno) e da altre fibre naturali (lino, canapa o altre fibre) legati da additivi naturali. E’ un composto granulare riciclabile. Vantaggi il materiale è di facile lavorazione, si possono produrre forme complesse grazie a stampi a iniezione. Arboform viene modellato ad alte temperature e può essere lavorato in stampi con le macchine per i convenzionali processi di lavorazione delle materie plastiche. Arboform ha caratteristiche simili ai polimeri termoplastici. Campi di applicazione e impieghi pavimentazioni, profili per infissi, arredamenti esterni Proprietà composizione lignina canapa lino meccaniche resistenza a trazione modulo elastico resistenza a flessione resistenza all’impatto densità in forma compatta durezza 10 - 22 N/mm2 1000 - 5000 N/mm2 10 - 50 N/mm2 2 - 5 KJ/m2 1300 - 1400 Kg/m3 50—80 shore D ciclo di vita attaccabilità biologica nulla 42 22 Tipologia componente Nome Fermacell Produttore Xella - distr. per l’Italia: sistemi di costruzione a secco srl via Vespucci 39/47 24050 Grassobbio (BG) Classificazione Organico/inorganico naturale Descrizione Le lastre in gesso fibra FERMACELL sono composte da gesso e fibre di carta riciclata. Prodotte per compressione ad alta pressione, risultano stabili ed inodori. I componenti, carta riciclata e gesso vengono legati solo con l’aggiunta di acqua, senza altri leganti; le lastre vengono quindi lasciate asciugare e infine tagliate nei formati voluti. Vantaggi Fermacell garantisce protezione antincendio ed è adatto ad ambienti umidi. L’acqua provoca una reazione sul gesso che penetra e avvolge le fibre di carta riciclata. L’assenza di colle esclude qualsiasi cattivo odore e accresce l’attività di “traspirazione” della struttura omogenea delle lastre. Le lastre sono maneggevoli, il montaggio viene effettuato a secco. Non contengono sostanze nocive per la salute. Campi di applicazione e impieghi pannelli per solai, rivestimenti interni Proprietà composizione gesso carta riciclata meccaniche resistenza alla diffusione del vapor d’acqua 13 µ termiche conducibilità termica λ 0,32 W/mK acustiche isolamento al rumore aereo R’w isolamento al rumore da calpestio 54 dB 53 dB ciclo di vita attaccabilità biologica nulla 43 23 Tipologia componente Nome Isolkelnaf Produttore Kenaf Eco Fiber Italia spa via Arginello, 48 46030 Dosolo (MN) Classificazione Organico naturale (85% ) Descrizione Isolkenaf è costituito da fibre di kenaf provenienti direttamente dalla coltivazione, da fibre di poliestere come fibra di sostegno (15%) e viene trattato con un prodotto naturale ignifugo, antimuffa a base di sali di boro. In alternativa alla fibra di poliestere può essere impiegato un legante naturale a base di acido polilattico, derivato dalla fermentazione del mais (Isolkenaf PLA) Vantaggi le fibre di kenaf sono intrecciate e termo fissate tridimensionalmente, in questo modo si ottiene una maggior resistenza in entrambe le direzioni a parità di densità. Le fibre di kenaf contengono poche sostanze proteiche e solitamente non necessitano di trattamenti contro insetti. E’ un prodotto di facile installazione, antiallergico, particolarmente idoneo anche per il fai da te. Il suo utilizzo è pultio e non produce polveri nocive alla salute. Campi di applicazione e impieghi isolamento interno di pareti e tetti, in intercapedine, per pareti divisorie, per solaio. Isolamento acustico rumori aerei e da calpestio. Proprietà composizione kenaf meccaniche resistenza alla diffusione del vapor d’acqua 1,7 µ termiche conducibilità termica λ densità standard p assorbimento acqua reazione al fuoco 0,039 W/mK 20 - 80 Kg/m3 7% classe B2 acustiche isolamento al rumore aereo R’w isolamento al rumore da calpestio 53 dB 37 dB ciclo di vita attaccabilità biologica durata difficile 50 anni 44 24 Tipologia componente Nome Celenit N Produttore Celenit srl via Bellinghiera, 17 35010 Onara di Tombolo (PD) Classificazione Organico naturale 65% sintetico 35% Descrizione Pannello isolante termico ed acustico, in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento portland ad alta resistenza. Il Celenit è costituito per il 65% di fibre di abete lunghe e resistenti e dal 35% da cemento Portland. Vantaggi La struttura cellulare del legno conferisce al pannello alte capacità di isolamento (sia termico che acustico), leggerezza, elasticità. Gli interstizi tra le fibre sono responsabili dell’assorbimento acustico e consentono una ottima possibilità di aggrappaggio per tutte le malte. Questo agglomerato risulta compatto e robusto. Soprattutto per l’uso del legno di abete, per via delle sue fibre resistenti e duttili. Il cemento Portland invece conferisce al pannello un’assoluta insensibilità all’acqua, al gelo, all’umidità, e impedisce il degrado biologico inibendo lo sviluppo di muffe anche nell condizioni peggiori; inoltre rende le fibre resistenti al fuoco, impedisce la propagazione della fiamma, non sviluppa gas tossici e non gocciola Campi di applicazione e impieghi cappotto esterno, isolamento in intercapedine, solaio, o di ambienti umidi; isolamento acustico rumori aerei e da calpestio. Proprietà composizione legno e cemento Portland meccaniche resistenza alla diffusione del vapor d’acqua 5 µ termiche conducibilità termica λ densità standard p capacità termica specifica c reazione al fuoco 0,075 W/mK 400 Kg/m3 2100 J/kgK euroclasse B acustiche isolamento al rumore aereo R, w isolamento al rumore da calpestio Ln, w 53 dB 22 dB ciclo di vita attaccabilità biologica inattaccabile 45 Materiali innovativi per l’edilizia Bibliografia Assetti, problemi, comportamenti e prospettive delle imprese edili di produzione, Prof. Giuseppe Bellandi, Fac. di Ingegneria Università degli Studi di Pisa, giugno 2007 Edilizia, sostenibilità e bioarchitettura: un percorso di innovazione per uno sviluppo consapevole Federico Della Puppa, Repertorio di VilleGiardini (XXIII edizione), Settembre 2004 Il patto di sviluppo del Metadistretto della Bioedilizia Innovazione, efficienza e sostenibilità del costruire, a cura di Ernesto Antonimi e Giulia Landriscina, RICOS, 2008 L’energia e i suoi numeri. Italia 2000 ENEA, Roma, 2001 L’Information Technology per l’innovazione delle imprese edili, Microsoft in collaborazione con NetConsulting – Ottobre 2006 L’involucro edilizio: innovazione e sostenibilità Giambattista De Tommasi, Politecnico di Bari, aprile 2004 Libro Bianco “Energia – Ambiente – Edificio” F.IN.CO. – ENEA, febbraio 2004 Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi, ANCE, ottobre 2007 Strutture: ok ai materiali innovativi, ma resta l'obbligo di autorizzazione Azzurra Pacces, Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi, 26 febbraio 2008 The diffusion of innovation in home building Dixie M. Blackley and Edward M. Shepard, III, Department of Economics, Le Moyne College, Syracuse, New York, 13214-1399, april 2002 46 Materiali innovativi per l’edilizia Siti web utilizzati: www.icoslarco.it Centro ICOS - Innovazione e Trasferimento Tecnologico nelle costruzioni www.fidiaglobalservice.com Fidia srl www.materialinnovativi.it Certottica - Istituto italiano per la certificazione dei prodotti ottici www.materialconnexion.com/ Material Connexion 47