1. Macro-progettazione di un intervento di formazione tecnica L A
Transcript
1. Macro-progettazione di un intervento di formazione tecnica L A
1. Macro-progettazione di un intervento di formazione tecnica L A BELLA ITALIA In sottogruppi costruite la progettazione di massima di un intervento di formazione tecnica. Nelle pagine che seguono trovate tutte le informazioni di contesto e le schede per la compilazione del progetto. Successivamente in plenaria, attraverso la condivisione e lo scambio, si definirà quale progetto (o sintesi tra i progetti) scegliere. Informazioni di contesto per la macro-progettazione dell’intervento di formazione tecnica Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! Bella Italia! q q q q Contesto Il Servizio Informativo Turistico Risultato atteso Tempo a disposizione 4 Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! q Il contesto Sulla Gazzetta Ufficiale del mese di settembre è stato pubblicato un bando di gara per la realizzazione di un Servizio Informativo Turistico da realizzare, in forma sperimentale, presso alcuni comuni delle seguenti regioni: Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e Basilicata Il servizio vuole rispondere alla crescente domanda di informazioni richieste dalle Agenzie Turistiche e dai turisti italiani e stranieri che desiderano conoscere i luoghi di mare dell’Italia del Sud e le Isole Si prevede un’adesione al progetto di circa 50 comuni distribuiti sulle 5 regioni 5 Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! q Il Servizio Informativo Turistico Il progetto dovrà prevedere la realizzazione di un Ufficio Comunale che sia in grado di fornire informazioni della singola regione su: § collegamenti di rete stradale, ferroviaria e aerea tra i § § § § § § § § comuni informazioni turistiche eventi, manifestazioni e spettacoli (concerti, fiere, mostre, sagre…) itinerari ed escursioni musei, arte e cultura alberghi natura e parchi città e paesaggi enogastronomia, artigianato e prodotti tipici 6 Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! q Il Servizio Informativo Turistico Il Sistema dovrà prevedere la realizzazione di un Ufficio Comunale che sia in grado di fornire informazioni del singolo comune su: § § § § § § § § dove dormire dove mangiare e bere musei e monumenti (orari di visita stagionali) biblioteche palestre calendario di eventi culturali, sportivi e artistici con (periodi di svolgimento e orari) luoghi di ristoro per gustare le specialità gastronomiche locali per intrattenimento serale (Cinema, discoteche, pub, winebar, …) 7 Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! q L’Ufficio Comunale Le informazioni saranno fornite dal personale dell’ufficio a coloro che: § si recheranno direttamente presso l’ufficio § telefoneranno al numero verde § invieranno la richiesta via mail Gli impiegati dell’Ufficio rivestiranno un ruolo molto importante per l’avvio e lo sviluppo del Servizio Informativo Turistico, che comporterà una probabile ricaduta economica e sociale sui comuni che parteciperanno all’iniziativa per: § un incremento dell’economia del territorio § la disponibilità di nuovi posti di lavoro 8 Esercitazione in sottogruppi – Bella Italia! q Il vostro coinvolgimento Alcuni comuni interessati al progetto hanno contattato la vostra società e hanno richiesto l’elaborazione di una proposta finalizzata alla definizione di un percorso di formazione che in tempi rapidi, fornisca ai giovani potenziali gestori dell’ufficio le conoscenze e le competenze necessarie allo svolgimento delle attività previste… Buon lavoro! 9 Scheda 1 1. Tra i diversi bisogni di formazione emersi dalle analisi effettuate, individuare q u e l l o c h e p e r u r g e n z a / p r i o r i t à r i c h i e d a n o d i e s s e r e a f f r o n t a t i c on n cuo r s o d i formazione. BI S O G N O F O R M A T I V O I N DI V I D U A T O C O M E P R I O R IT A R I O ............................................................................................................ .................................................................................................... ........................................................................................................ ........................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................ . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Scheda 2 2. Partendo dal bisogno formativo prioritario descrivere gli obiettivi formativi che ci si propone di raggiungere con il corso Gli obiettivi sono espressi in termini di "saper fare", "sapere", "saper essere" AREA DI COMPETENZA OBIETTIVI DIDATTICI CONTENUTI SAPERE (CONOSCENZE) SAPER FARE (ABILITA’ TECNICHE) SAPER ESSERE (COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI) 11 2. L’autocaso… Istruzioni q Per ciascuno degli ambiti di analisi proposto individua un possibile autocaso da riportare in aula indicando brevemente cosa è avvenuto ed i fattori di successo-insuccesso che si vuole anlizzare (tempo a disposizione 20’) q In sottogruppi ( possibilmente 3) condividete le esperienze evidenziate e concordate una esperienza per ciascun ambito di analisi da presentare in aula. (tempo a disposizione 10’) q In plenaria si individuerà per ciascun ambito di analisi il caso più significativo rispetto alle competenze che si vuole trasmettere (tempo a disposizione 20’) 13 Scheda 1 AMBITO DI ANALISI BEST PRACTICE WORST PRACTICE ESPERIENZE IN AULA RELAZIONI LAVORATIVE RELAZIONI EXTRA LAVORATIVE 14 3. Lo strumento giusto per … (LA BELLA ITALIA 2parte) Lo strumento giusto per ... In sottogruppi - a partire dalla macro-progettazione Bella Italia – indicate quali metodologie didattiche sono più indicate per trasferire conoscenze/abilità/comportamenti (induttiva/deduttiva). Successivamente in plenaria – a valle di una breve condivisione – verranno selezionati gli strumenti specifici (esercitazioni, test, casi, ecc) e i supporti didattici (slide, flip-chart, filmati …) Lo strumento giusto per … 4. Delineare la struttura del corso indicando relativa durata e gli obiettivi didattici specifici CONTENUTI METODOLOGIA STRUMENTI in quali moduli si articola, la SUPPORTI DIDATTICI 17 4. Rompiamo il ghiaccio … Rompiamo il ghiaccio … In sottogruppi ideate una o due esercitazioni originali che abbiano la finalità dell’ice breaking. Successivamente in plenaria verranno simulate alcune delle vostre “invenzioni”. 19 5. “Lectio magistralis” individuale “Lectio magistralis” individuale Ora tocca a te … Simula l’erogazione di una breve parte di teoria su un argomento a tua scelta. Verrai osservato dai colleghi per avere la possibilità di ottenere il loro riscontro sul tuo approccio. Al termine dell’intervento riceverai feedback costruttivi sui tuoi punti di forza e aree di miglioramento. 21 4. Una galleria di partecipanti un po’ particolare …. Una galleria di partecipanti un po’ particolare … In sottogruppi si dovranno prima analizzare le caratteristiche di alcune personalità “scomode” e poi individuare le ricette giuste per gestirli al meglio. (30’) Successivamente in plenaria verranno simulate alcune situazioni critiche per mettere in pratica i suggerimenti condivisi.(30’) 23 Una galleria di partecipanti un po’ particolare…. Il chiacchierone Il dominante Il negativo/ critico L’indifferente Il logorroico L’aggressivo Il silenzioso Il giocherellone 24 Casi problematici: il chiacchierone Chi è? Un irrequieto che fatica ad ascoltare il relatore. Vorrebbe un ruolo piu’ attivo, ma non ha il coraggio di esporsi di fronte al pubblico, pertanto avvia colloqui con i vicini. Inconsapevolmente tende a spezzare il gruppo in sottogruppi. Perché è un problema? Le “conversazioni laterali” non possono essere accettate: q disturbano il discorso del relatore (rumore) q creano l’impressione di scarso interesse q possono estendersi ad altri 25 Come gestire il chiacchierone 26 Casi problematici: il logorroico Chi è? 1. 2. 3. 4. Diversamente dal chiacchierone tende a fare lunghi monologhi Spesso va fuori tema, con propensione a ripetersi Ha alcuni “chiodo fissi” che emergono non appena ha l’opportunità di esibirsi E’ un “ladro di tempo” Perchè è un problema? q q q Può sottrarre tempo alla riunione senza dare “valore aggiunto” Causa caduta di interesse e di ascolto da parte dei presenti Impedisce ai più timidi di intervenire 27 Come gestire il logorroico 28 Casi problematici: il dominante Chi è? 1. 2. 3. Una persona che si esprime con molta forza emotiva. I suoi interventi possono essere rivolti al relatore o ad altri partecipanti Tende ad imporre le sue opinioni, mostra insofferenza e superiorità Perché e’ un problema? q q q q Tende ad intimidire i partecipanti Riduce la possibilità di partecipazione Può irritare l’auditorio o singoli partecipanti Può spostare l’attenzione da problemi oggettivi ad attacchi personali 29 Come gestire il dominante 30 Casi problematici: l’aggressivo Chi è? 1. 2. 3. Un partecipante che per motivi psicologici manifesta una ricerca di dominanza sul gruppo e sul relatore stesso (Controleader) La sua postura, il tono della voce le sue parole vengono percepite come un attacco costante alle persone Cerca il predominio sul gruppo esprimendo idee ed opinioni estremizzate La sua razionalità è soffocata da una forte componente emotiva Perché e’ un problema? q q q L’aggressivo è una mina vagante, l’aggressività stimola reazioni di difesa o di attacco da parte del relatore o dei partecipanti L’aggressivo impedisce di creare un buon clima ove tutti possano esprimersi liberamente Il dominante cerca di imporre le sue idee, l’aggressivo se stesso! 31 Come gestire l’aggressivo 32 Casi problematici: il negativo-critico Chi è? 1. 2. Il Devoto definisce il negativismo come “atteggiamento mentale ipercritico o scettico di fronte a qualunque novità o suggerimento” E’ una persona che ha sviluppato una straordinaria abilità nel cogliere (o presumere di cogliere) gli aspetti negativi di ogni idea o proposta proveniente da altri, senza però avere l’abilità di offrire proposte proprie Perché è un problema? q q q Perché rischia di contagiare il gruppo Perché con la sua logica fa prevalere gli elementi di debolezza anziché le potenzialità Perché impedisce l’innovazione 33 Come gestire il negativo-critico 34 Casi problematici: il silenzioso Chi è? 1. 2. Un partecipante che per vari motivi di ordine psicologico (basso livello di autostima, paura di non essere preparato,paura di esporsi in pubblico) trova la sua area di “confort” in una partecipazione passiva. Spesso il silenzioso è un individuo analitico, capace, preparato Perché è un problema? q q Perché non offre un contributo attivo alla riunione Perché lascia spazio agli estroversi ed ai logorroici 35 Come gestire il silenzioso 36 Casi problematici: l’indifferente Chi è? 1. 2. 3. Un partecipante che per varie motivazioni non segue il discorso e si distrae Spesso l’indifferente ama esibire il suo scarso interesse sbuffando, guardandosi in giro, disegnando, guardando l’orologio, evitando il contatto visivo con l’oratore, alzandosi ed uscendo dalla sala. Mentre il silenzioso vorrebbe partecipare ma non ce la fa, l’indifferente esibisce la sua non partecipazione. Perché è un problema? q Perché l’indifferente trasmette ai presenti messaggi di noia e di inutilità, rischiando di influenzare negativamente alcuni partecipanti 37 Come gestire l’indifferente 38 Casi problematici: il giocherellone Chi è? 1. 2. 3. Un partecipante con un forte senso dell’umorismo, incapace di prendere gli eventi anche importanti troppo sul serio. Come il negativista si esalta nel trovare “ciò che non va”, il giocherellone si esalta nel trovare il lato buffo di ogni situazione. La sua motivazione è far ridere, è un esibizionista che trova nel gruppo una opportunità per mettersi in mostra. Perché è pericoloso? q q Perché se conquista una sua platea, un suo pubblico, rischia di entrare in concorrenza con il palcoscenico del relatore. Ogni occasione importante può tradursi in una risata dissacrante che può penalizzare il lavoro del relatore 39 Come gestire il giocherellone 40 ESERCITAZIONE ANTONIO IL BARISTA 41 ANTONIO IL BARISTA Sono riportate di seguito dieci frasi che si riferiscono al testo che vi è stato appena letto. Per ogni frase, indicate la sua collocazione rispetto al testo. Vero = questa frase è conforme al testo. Falso = questa frase non appartiene ai fatti letti n el testi. Incerto = quando la frase non fa un chiaro riferimento ai fatti letti nel testo. 1. Un uomo è entrato spento le luci del bar. 2. V F I Il ladro ha chiesto dei soldi. V F I 3. Il contenuto della cassa fu raccolto. V F I 4. I soldi furono presi dalla cassa. V F I 5. L’uomo rimase vigilanza. V F I 6. Il ladro scappò dopo aver rubato i V F I 7. La vigilanza fu chiamata immediatamente. V F I 8. Antonio era solo nel bar V F I 9. Antonio portò via con sé i soldi della cassa. V F I unaV F I 10. a dopo parlare con che il proprietario Antonio in attesa aveva della soldi. quando l’uomo entrò. Ci sono 3 fatti certi in questa storia: richiesta di soldi, la vigilanza fu chiamata, aveva appena spento le luci del bar. ci fu Antonio 42 Antonio il barista aveva appena spento le luci del bar quando un uomo entrò chiedendo dei soldi. Il contenuto della cassa fu raccolto e l’uomo andò via. Il giorno dopo fu chiamata nuovamente la vigilanza. q 1. Un uomo è entrato dopo che il proprietario aveva spento le luci del bar. Incerto Non sappiamo se Antonio è il proprietario q 2.Il ladro ha chiesto dei soldi Incerto Chi ha parlato di ladro? Può essere un pazzo, una richiesta d’elemosina,… q 3.Il contenuto della cassa fu raccolto Vero q 4.I soldi furono presi dalla cassa. Incerto Siamo certi che c’erano soldi? o altro (pistola,.) q 5.L’uomo rimase a parlare con Antonio in attesa della vigilanza. Falso Solo il giorno dopo fu chiamata la vigilanza q 6. Il ladro scappò dopo aver rubato i soldi. Incerto Chi ha parlato di ladro? di scappare? q 7.La vigilanza fu chiamata immediatamente. Incerto Chi lo sa? “Nuovamente” lascia dei dubbi. q 8. Antonio era solo nel bar quando l’uomo entrò. Incerto Chi lo sa? q 9.Antonio portò via con se i soldi della cassa. Incerto Forse ma non è detto. C’erano soldi? q 10.Ci sono 3 fatti certi in questa storia: ci fu una richiesta di soldi, la vigilanza fu chiamata, Antonio aveva appena spento le luci del bar. q Vero q q 43