C` è la joint venture nel piano di studi
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C` è la joint venture nel piano di studi
LOGIN REGISTRATI SEGUICI SU Sub Cerca nell'Archivio storico MILANO Hom e Opinioni Econom ia Cultura Spettacoli Sport Lecittà Salute Scienze M otori Viaggi 27ora CAMBIA Archivio NEO IMPRENDITORI A UN ANNO DAL LANCIO DELL' ERASMUS PER GIOVANI CREATORI DI AZIENDE C' è la joint venture nel piano di studi Gli italiani sono i più mobili d' Europa. Vanno per imparare. E per fare affari Chi dice che gli italiani cercano lavoro solo sotto casa? A poco più di un anno dal lancio di Erasmus for young entrepreneurs (Eye), iniziativa pilota finanziata dalla Commissione Ue, la classifica europea delle adesioni vede l' Italia al primo posto: su 829 titolari di piccole imprese avviate da meno di tre anni, già partiti (o in procinto di farlo) per un altro Paese dell' Unione, 188 sono italiani. E anche agli imprenditori già affermati è piaciuta la prospettiva di ospitare colleghi meno esperti provenienti dal resto d' Europa: le richieste accettate sono state finora 126 (grafico nella pagina a fianco) . Insomma Erasmus, il programma di scambio europeo inventato per i giovani universitari, attira anche i neo imprenditori. E soprattutto italiani. Sarà perché un terzo delle organizzazioni intermediarie (30 su 102) che fanno le selezioni dei candidati hanno sede nel nostro Paese. E quattro di queste sono capofila di uno dei 23 consorzi che coordinano gli scambi (scheda qui sotto) . Di questi tempi, poi, un' esperienza all' estero completamente spesata è un' occasione da non perdere. Anche per investire sul futuro. Si capisce se si guardano gli obiettivi del progetto, nato nell' ambito dello Small business act for Europe: gli scambi puntano sì a formare gli «early stage entrepreneurs», con un' esperienza da uno a sei mesi di training on the job, ma vogliono essere anche un' opportunità per fare networking, identificare potenziali partner, avviare l' internazionalizzazione del business. Fabio Fulchir , ingegnere 33enne di Udine, non esclude per esempio di portare avanti il suo progetto di impresa (all' Eye sono ammessi anche imprenditori in fieri, purché presentino un solido business plan) insieme all' Active Space Technology di Coimbra, l' azienda specializzata in elettronica e termomeccanica per aerospazio e automotive che lo ospita da metà gennaio. «Durante il dottorato ho iniziato a sviluppare un sistema che regola l' inclinazione dei pannelli fotovoltaici integrati negli edifici senza bisogno di motori elettrici: sfrutta la differente dilatazione termica dei materiali che compongono la facciata», spiega. «La Active Space è molto interessata perché punta a entrare nel settore delle energie rinnovabili, che qui in Portogallo è in forte crescita. Mi hanno messo a disposizione tutte le apparecchiature e un loro team. Di qui a giugno, quando rientrerò in Italia, decideremo se continuare a lavorare insieme». Filippo Brandini , invece, 25 anni, aspirante fotografo di architetture (il programma è aperto anche a professionisti intenzionati ad aprire un' attività in proprio), ha trovato accoglienza in uno studio fotografico di Amburgo: è previsto che rimanga fino a giugno e il titolare gli ha già proposto di prolungare la collaborazione. Rispetto a quello universitario, l' Erasmus per imprenditori è molto flessibile: chi ha impegni lavorativi in Italia può suddividere il tempo in più periodi. Così sta facendo Giovanni Calderino , titolare dello studio di produzione Blu video Genova, che ha trascorso alla Riedl tv and film production di Amburgo il mese di ottobre, per poi tornarci in febbraio. Mentre Roberta Firpo , che dopo dieci anni da responsabile del personale in una cooperativa sociale intende aprire uno sportello informativo per imprese no profit, ogni due mesi trascorre un periodo a Santander, presso il centro di formazione Codice Cantabria. Ha scelto questa opzione anche Antonella Silipigni , che grazie all' Eye ha acquisito un grosso cliente per la sua società di comunicazione integrata, Tikkun Fenix. Silipigni è andato per due settimane (ne aveva fatte altrettante prima di Natale) in Finlandia, alla Mhg Systems, specializzata in sistemi informativi aziendali nel settore bioenergetico. «Sto preparando un piano di marketing e comunicazione per accompagnare l' azienda sul mercato italiano, che finora non aveva affrontato per la complessità della legislazione», spiega. «Dopo il rientro in Italia continuerò a seguirli con la mia agenzia». Per la 28enne Chiara Cruciani , l' Erasmus in Gran Bretagna ha rappresentato un salto di qualità: l' organizzazione che la ospita, Tellus group, organizzatrice di programmi europei di mobilità per studenti e lavoratori, l' ha scelta come manager della neonata Tellus Italy. Questo programma, insomma, non è uno stage all' estero ma uno scambio alla pari, come confermano anche gli imprenditori ospitanti. «Finora abbiamo avuto qui due giovani spagnoli», racconta Katia Marchesin , ad della Adl Ingegneria Informatica di Treviso (sistemi informatici aziendali). «Il secondo, ripartito a dicembre, ci ha dato ottimi spunti tecnici nel campo dello sviluppo software. Ed entrambi potrebbero diventare nostri rivenditori in Spagna». Immagina qualcosa di simile Stefania De Zorzi , amministratore unico della Enterprise Solutions Geote@m di Venezia, attiva nel settore dei sistemi informativi territoriali. «Da noi si fermerà per quattro mesi una ragazza ungherese, vuole aprire una società con cui commercializzare anche i nostri prodotti. Non escludiamo di entrare nel capitale sociale», spiega De Zorzi, che è membro del comitato per l' imprenditoria femminile della provincia di Venezia e ha partecipato alla stesura del progetto con cui l' Eurosportello del Veneto si è aggiudicato la gestione di uno dei consorzi di organizzazioni intermediarie. Anche Lorenzo Gambi , presidente della cooperativa SeTI-Servizi turistici integrati, che gestisce in Toscana alcuni ristoranti, campeggi e ostelli, ha in mente una partnership strutturata: «Dopo una ragazza spagnola titolare di un ostello sulla via per Santiago de Compostela, abbiamo avuto qui un ragazzo portoghese che ha intenzione di aprirne uno a Lisbona o a Porto. Se il business plan sarà convincente, non escludo una joint venture». Intanto è partita la fase due: in febbraio Eurochambres, che raggruppa le camere di commercio europee e coordina l' Eye, ha deciso di prorogare il programma fino al giugno 2011. Chiara Brusini COME FUNZIONA L' EYE Sono quattro gli enti italiani capifila di altrettanti consorzi europei responsabili dell' organizzazione degli scambi: Unioncamere-Eurosportello del Veneto, Centro servizi pmi di Reggio Emilia, Centro studi cultura e sviluppo di Pistoia, Friuli Innovazione Ogni nuovo imprenditore riceve dall' ente intermediario un supporto finanziario a copertura delle spese. La cifra varia tra i 560 e i 1.100 euro, a seconda del costo della vita nel Paese di destinazione Può partecipare chi ha avviato un' attività da meno di tre anni o presenta un solido business plan. Gli imprenditori ospitanti devono essere titolari di una pmi (non oltre 50 milioni di fatturato) attiva da almeno tre anni Foto: 1) Chiara Cruciani, Tellus Italy 2) Stefania De Zorzi, Enterprise Solutions Geote@m 3) Lorenzo Gambi, SeTI-Servizi turistici integrati 4) Katia Marchesin, Adl Ingegneria Informatica 5) Roberta Firpo, Codice Cantabria Chiara Brusini Pagina 056/057 (26 marzo 2010) - mondo Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalitá e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. É altresì vietata ogni forma di riutilizzo e riproduzione dei marchi e/o di ogni altro segno distintivo di titolarità di RCS. Chi intendesse utilizzare il Servizio deve limitarsi a farlo per esigenze personali e/o interne alla propria ANNUNCI PREMIUM PUBLISHER NETWORK organizzazione. 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