UglAirMagazine Edizione Straordinaria
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Edizione Straordinaria Il Notiziario del Trasporto Aereo Piano Industriale Alitalia Reso noto oggi il Piano del Rilancio 2013/2016 In questo numero: - Il Punto Politico del Segretario del Trasporto Aereo UGL TRASPORTI; - Il Piano: presentazione tecnica; - L'Analisi: situazione pregressa della Compagnia di Bandiera; - Rehubbing: Comprendere uno dei pilastri del Piano Industriale. A cura di Andrea Cascia Pag. 1 IL PUNTO POLITICO L'opinione politica del Segretario del Trasporto Aereo Francesco Alfonsi Nelle pagine di questo Giornale, illustriamo gli ambiti tecnici del Piano Industriale Alitalia per il quadriennio 2013/2016. Essi disegnano e preconizzano scelte precise di un'azienda che ha deciso di provare a cambiare rotta e di fare sul serio, abbandonando la stagione dei tagli e delle svendite, intraprendendo, ci auguriamo, una strada ed una stagione di crescita e di sviluppo attraverso azioni che mirano all’aumento dei ricavi, al riposizionamento, alla sinergia intermodale (Ferrovie-Aeroporti) ed alla definizione di regole di sistema, che permettano a tutti gli attori di confrontarsi all’interno di un quadro di regole condivise. Come si evince da questa breve premessa, noi riteniamo che il Piano Industriale presentato dal nuovo AD, vada nella direzione giusta, poiché certifica quello che da molti anni diciamo in tutte le sedi, e cioè che le azioni riferite alla riduzione del costo del lavoro, all’eccessiva concentrazione sui ricavi dell’attività ancillari, al taglio della capacità operativa, alla vendita degli slot, abbiano fatto il loro tempo: la sfida vera, oggi, si gioca e si sviluppa su tre direttrici (il Piano è una di queste) interconnesse tra di loro ed indispensabili sia per la riuscita del piano sia per la sopravvivenza dell’azienda stessa. I tre temi cardine sono: piano industriale, debito/ cassa, alleanze. Senza soldi non si sostiene un piano industriale, non si ha la cassa per traguardare in un modo sereno il quotidiano, e soprattutto si rischia di entrare in una grande alleanza dalla porta di servizio. Per cui strada obbligata: o si rinegozia il debito e si prende fiato, oppure si ricapitalizza (urge “sangue”). Il problema non è se Alitalia debba entrare o non debba entrare strutturalmente in una grande alleanza: è chiaro a tutti che da soli non si ha futuro. Il nodo è riferito al come si entra e con quale ruolo e mission, in quanto sempre in una logica di sistema e d’interesse per il Paese, intorno ad Alitalia ruotano anche scelte strategiche, di cui bisogna tenere conto, che avranno sia nel bene che nel male delle ricadute sulle logiche che porteranno gli Aeroporti ad approntare e definire i loro piani d’impresa, visti i cospicui investimenti previsti in particolare sui tre più grandi, Fiumicino, Milano, Venezia. Ci risulta che l’azienda dietro mandato degli azionisti (che a ottobre avranno le mani libere) stia valutando una serie d’ipotesi: noi aspettiamo fiduciosi, pronti a confrontarci con la consapevolezza che per la buona riuscita di questa partita c’è bisogno di un’azione corale, nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e dell’intera industria del trasporto aereo del nostro Paese, da parte di tutti, Governo in primis. Oggi, noi raccogliamo la sfida del Piano: ci attiveremo attraverso fattivi confronti incentrati sui temi dello sviluppo, dell’incremento dei ricavi e della produzione, convinti, che solo attraverso questa strada noi potremo garantire un futuro alla comunità di lavoratori/lavoratrici che rappresentiamo ed alle loro famiglie. Dalle mie parti si dice: "se ammazzi la pecora non avrai più la lana, pensaci". Parafrasando i valori che sono alla base di questo Piano Industriale, noi con Orgoglio e Passione cercheremo di fare al meglio il nostro lavoro. Pag. 2 Scopriamo il Piano Svelato in data odierna, alla presenza del gotha aziendale, nelle persone del Presidente Roberto Colaninno, del Vice Presidente Salvatore Mancuso e dell’ A.D. Alitalia Gabriele Del Torchio, presso la sede aziendale di Fiumicino, il Piano Industriale della compagnia di bandiera. Il Piano, e su questo è stato più volte posto l’accento, è improntato allo sviluppo: il management dell’azienda di P.zza da Schio, prevede che una volta a regime, esso produrrà un pareggio di bilancio dall’anno 2014 con sconfinamento in campo nero dall’anno 2015. E’, questa, una novità talmente rilevante da poter rappresentare una vera e propria svolta. Non più, quindi, contrazione e tagli ma interventi strutturali finalizzati all’espansione. Espansione, che diventa quasi spot culturale ancor prima che programmatico. Un Piano concreto che poggia le sue basi su azioni che hanno già visto la luce. - Solidarietà già in essere: in tale ambito è, infatti, da ricondurre l’accordo siglato recentemente, con le OO/ SS, relativamente ai dipendenti di terra e dal quale si attendono risorse per circa 25 milioni di euro. - Rehubbing, di concerto con la società svizzera Alix Partner: riorganizzazione, quindi, del network aziendale e nuovo processo industriale e produttivo che impatterà in modo rilevante sul conto economico e finanziario dell’azienda, ottenendo una cifra, frutto del combinato disposto tra minori costi e maggiori ricavi, di circa 30 milioni di euro, con un effetto-traino sui ricavi stimato tra il 3-4%. (Su questo tema riproponiamo un approfondimento all'interno di questo giornale a pag. 7 n.d.r. ). Entriamo quindi nel merito tecnico delle scelte illustrate in data odierna. Il Progetto Industriale parte da un presupposto di fondo che è, come detto, lo sviluppo. Perché questo sia possibile, è necessario reperire risorse anche attraverso l’apertura di tavoli negoziali con gli istituti bancari, per provare a discutere ed ottenere una rinegoziazione del debito. L’A.D., nell’illustrare il Piano, ha fornito due cifre fondamentali: necessità di una liquidità di 350 milioni di euro e 150 milioni di euro all’anno d’investimenti con aeromobili in rental. Il Piano, analiticamente, si articola su alcuni punti cardine: 1. Razionalizzare short e medium haul, con un ruolo più chiaro per Airone, con focus su Sicilia e Nord Est Italia – No Roma e Milano Rispetto al mercato domestico un ragionamento è iniziato sulla Low Fare – Airone Smart Carrier -. L’intenzione è di impostare la crescita di quel COA secondo i canoni classici delle compagnie LOW COST propriamente dette. La società Airone, che cambierà nome, colori e sarà Web Oriented, avrà una gestione separata da Alitalia e disporrà di 14 aerei in Sicilia e 9 nel Nord Est. A questo COA sarà affidato il compito di effettuare i voli non transitanti per l’hub principale. 2. Rivoluzione Linate L’aeroporto milanese di Linate vedrà un cambio di strategia. Aumento dei collegamenti internazionali da/per il Forlanini, con spostamento di alcune tratte da Malpensa, e forte diminuzione delle frequenze dello storico collegamento Roma/Linate/Roma. 3. Riorganizzazione long haul laddove s’intende recuperare share in Nord Italia e sul segmento business La flotta di lungo raggio, come primo step, sarà ampliata. Recependo gli imput del mercato, che indicano nel segmento intercontinentale le maggiori possibilità di espansione e revenue, nel triennio, a fronte di una diminuzione di 2 macchine di medio raggio, ci sarà un intensificarsi dell’attività di scouting, finalizzata all’ingresso in flotta di 6 aeromobili wide bodies di lungo raggio, scadenzati temporalmente come segue: • 3 aeroplani nel 2014; • 2 aeroplani nel 2015; • 1 aeroplano nel 2016; Vedi Grafico n.1 Pag. 3 Grafico 1 Quest’aumento porterà ad un innalzamento delle frequenze delle direttrici esistenti e all’apertura di nuove rotte di lungo raggio. Al vaglio, a tal proposito, possibilità in Centro America e Africa subsahariana. Previsto un bilanciamento dei posti Premium economy negli A330. Sempre sul lungo raggio sono previsti accordi commerciali di ampio respiro: in Brasile, ad esempio, è in definizione un accordo con la compagnia Goal. Si rafforza poi l'alleanza commerciale con Ethiad: aumentano, infatti, gli accordi di code sharing col vettore arabo, allargandoli soprattutto alle destinazioni asiatiche. Avvisaglie, in questo senso, sono da riscontrare nell'aumento da quattro a cinque dei collegamenti settimanali RomaAbu Dhabi e con le nuove rotte condivise per Giacarta e Colombo. Tutto ciò comporterà un aumento delle tratte operate che si traduce in numeri molto importanti: Ci sarà un aumento delle rotte internazionali ed intercontinentali. Nello specifico, nel corso del triennio 2013/2016, le prime passeranno da 65 a 116 e le seconde da 17 a 25. 4. Cooperazione con Istituzioni e sviluppo sinergico con aeroporti Il Piano Industriale prevede anche un intensificarsi delle relazioni con le istituzioni nazionali. Non sono più sostenibili, infatti, asimmetrie competitive che hanno, di fatto, alterato la concorrenza permettendo ai vettori low cost d’impossessarsi di enormi quote del mercato nazionale a danno di aziende italiane. Sempre dal punto di vista normativo, è intenzione dell’azienda quella di richiedere una reciprocità per ciò che concerne la 5° Libertà dell’Aria (che lo ricordiamo, permette ad Emirates di effettuare un volo Milano Malpensa/New York imbarcando clientela da territorio italiano). 5. Accordi intermodali E’ stata indicata la scelta di mettere in essere politiche di sviluppo intermodale, costituendo un rapporto sinergico con le Ferrovie dello Stato. La considerazione di partenza è che nel 2016, secondo stime dell’A.D. del Torchio “il treno si prenderà il 70% del mercato sul segmento nazionale”. La scelta di cooperare, consentirà di sfruttare la forza crescente del trasporto passeggeri su rotaia, per alimentare, con un'azione di fideraggio, il segmento di lungo raggio e più in generale il load factor degli aeroplani. La logica che presiede a questa scelta è quella del superamento di alcune dinamiche del passato, abbandonando l’atavica contrapposizione con le Ferrovie, dotandosi, quindi, della possibilità di innescare un’azione propulsiva che avrebbe benefici effetti sui conti aziendali. E’ di oggi, a tal proposito, una dichiarazione dell'A.D. di F.S., Mauro Moretti, che a margine della presentazione del Frecciarossa 1000 ha dichiarato: "Stiamo definendo la data" dell'incontro tra F.S. e Alitalia. Vedi Grafico n.2 Grafico 2 Infine, per ultimo, ma non certo in ordine d’importanza, un approfondimento merita il discorso delle Alleanze. E’ evidente, nelle parole del management, che le aziende del trasporto aereo, siano in un futuro molto prossimo, destinate a creare poli industriali di enorme grandezza ed importanza. Pur non entrando nel dettaglio, e quindi non confermando o smentendo i nomi che rumors portano in questi giorni all’attenzione dell’opinione pubblica, il management ha chiarito che qualunque sia lo scenario definitivo all’interno del quale Alitalia si troverà ad operare, è opportuno che l’azienda si doti di una struttura e di una politica industriale tale, da consentirle di presentarsi eventualmente sul mercato, con la dignità e le caratteristiche che la storia decennale dell’azienda merita. Pag. 4 Genesi del Piano Industriale -un rapido sguardo sull’ultima trimestraleE’ necessario, per comprendere cosa abbia generato questo piano industriale, disegnare in modo chiaro quale sia la situazione del Trasporto Aereo, sia a livello generale sia a livello specifico dell’universo Alitalia. In termini generali, è recente la proiezione che la IATA, l'associazione che rappresenta il 93 per cento del traffico delle compagnie aeree, ha rilasciato in un proprio report: si prevede, secondo l’organizzazione, un incremento dei profitti netti, che le compagnie aeree realizzeranno nell’anno in corso. Tale incremento, è addirittura superiore a quanto previsto in una prima fase. analizzare i dati della trimestrale resi noti, tra le altre fonti di stampa, dal Sole24ore. Da un articolo del 28 maggio 2013 apprendiamo che: Alitalia avrebbe chiuso la gestione al 31 marzo con una perdita di 157 milioni, in aumento del 20 per cento rispetto a -131 milioni di fine marzo 2012 (Grafico n.1). Nel mondo è in atto una ripresa del settore del Trasporto Aereo Le cifre sono eloquenti: i profitti netti dovrebbero salire a 12,7 miliardi di dollari, quindi non soltanto superiori ai dati del 2012 di quasi il 60%, ma addirittura superiori alle già lusinghiere proiezioni che vaticinavano un dato aggregato di 10,6 miliardi di dollari. Diversi i fattori che impattano su questa “ripresa”. Il costo del greggio, in primis. Il combustibile è, infatti, a livello di costo medio, inferiore alle previsioni infauste delle compagnie aeree. Ma la bilancia pende in positivo non soltanto per buone notizie dal fronte dei costi. Anche i ricavi, se lo sguardo è a livello generale, sono superiori alle attese. Il load factor, ovvero il tasso di riempimento degli aerei, è decisamente superiore a quello del 2006, annus horribilis: oggi, globalmente, si attesta sull’80,6%. Tutto bene, dunque? Non diremmo. Questi dati, infatti, sono come già detto, frutto di analisi che si sviluppano a livello globale, prendendo in esame il mercato del Trasporto Aereo nel complesso. La situazione, in Europa, è diversa. Dopo il mercato africano, quello europeo è statisticamente quello più in difficoltà. Ed in questo contesto, come apprendiamo da fonti di stampa, e come vissuto direttamente, essendo noi presenti a tutti i tavoli che tante situazioni difficili hanno affrontato in questi ultimi mesi, la compagnia di bandiera si trova a fronteggiare una fase di oggettiva difficoltà. Senza scavare troppo in là nel tempo, è sufficiente Grafico 1 E’ stato però raggiunto un aumento dei ricavi sulle rotte intercontinentali dell'11,5% e dell'1% sulle rotte internazionali. L'effetto del combinato disposto è un aumento dei ricavi da traffico passeggeri dell'1,2% (729 milioni i ricavi totali), che ha dunque ampiamente compensato la flessione del 7,4% registrata sul mercato domestico. (Grafico n.2) Grafico 2 Pag. 5 Notizie confortanti infine rispetto al load factor: che è passato dal 68,8 al 70,7 per cento, con un aumento dell'1,9 per cento (Grafico n.3). prezzo del combustile, certo, così come gli effetti che la IATA ha registrato a proposito degli obiettivi ambientali per il trasporto aereo, riguardanti un miglioramento dell'efficienza del combustibile e una crescita, cosiddetta, carbon-neutral, fino al 2020. Tutti questi fattori sono appunto trasversali alla maggior parte dei competitor. Investimenti e lungo raggio: la soluzione Grafico 3 La trimestrale Alitalia è stata nel segno delle difficoltà Dati, quelli appena elencati, in deciso chiaro/scuro. Dati che rendono eloquente una situazione di difficoltà, in controtendenza rispetto a quella che la IATA ha riferito nel proprio report.Cosa genera queste difficoltà? Certamente diverse motivazioni. C’è, senza dubbio in Alitalia, una “questione flotta”. Non certo nella qualità delle macchine a disposizione, è evidente. La flotta Alitalia è percentualmente la più giovane del panorama europeo. Il problema è piuttosto di carattere strutturale. L’altissima incidenza degli aeroplani di corto/medio raggio sul totale degli aeromobili, pone AZ in un segmento di mercato aggredito fortemente dalle low cost, che in Italia trovano, ancora oggi, un terreno normativo favorevole. Questo erode in modo drammatico le possibilità di revenue, anche a fronte di una qualità nettamente superiore, a nostro parere, rispetto alle altre compagnie che operano sul territorio nazionale. E a poco valgono gli effetti di cui anche le altre aziende del trasporto aereo godono: l’abbassamento contingente del Alitalia deve allora intervenire in profondità e su stessa. Ed eccoci quindi al piano industriale appena reso noto che, tutti noi lo auspichiamo, possa essere quello della svolta. Fine della contrazione che genera, a lungo andare, nanismo, ed inizio dell’espansione in quei settori, che come abbiamo segnalato, offrono più alte chance di revenue. In altri termini, aumento e potenziamento del settore lungo raggio, in primo luogo. Anche perché, questo occorre dirlo chiaramente in chiusura, non è pensabile incidere ulteriormente sul costo del lavoro. La cesoia delle riduzioni ha inciso in modo pesante su tutto il personale dipendente: ogni settore è stato interessato, anche nel recente passato. Ecco quindi che la contrazione, da quel punto di vista, ha raggiunto il suo apice oltre il quale non consentiremmo di andare. Dipendenti: la risorsa principale La compagnia deve risorgere da se stessa, attingendo oltre che a risorse economico/finanziarie, anche a politiche che cambino marcia e passo rispetto a quanto fatto fino ad oggi. E questo piano sembra andare esattamente in questa direzione. Queste politiche devono necessariamente essere inclusive rispetto ai dipendenti, che sono parte integrante e preziosa del processo produttivo. Di più: sono il fiore all’occhiello dell’azienda, il suo capitale più prezioso. Alcuni altri dati sul Trasporto Aereo: - Nel biennio 2011/12 il settore ha generato in Italia una movimentazione di 108 milioni di pax, con oscillazioni nel biennio minime, palesando una sostanziale stagnazione. - Il c.d. Short medium haul (voli di corto e medio sia su scala nazionale che internazionale) ha rappresentato il 90% di tale cifra sviluppando un controvalore economico e finanziario sul totale del 60%; il lungo raggio, di converso, ha rappresentato il 10% del totale con un controvalo del 40%; Nell'anno in corso Alitalia si è distinta con risultati sopra la media ancorché in campo rosso: - sul mercato nazionale ha totalizzato -11% (a fronte di -20 dei competitor); - sul mercato internazionale -dato aggregato medio-lungo- -0,09 (a fronte di -0,48 dei competitor). Pag. 6 Re-hubbing Comprendere una delle colonne su cui poggia il Piano Industriale Rehubbing, una delle colonne su cui si poggia il piano industriale presentato oggi. Cerchiamo di comprendere di cosa si tratti. Siamo, di fatto, di fronte ad una rimodulazione completa del network. L’intervento, massiccio, è stato ritenuto necessario dopo un esame del mercato e dei flussi di traffico dell’intero Trasporto Aereo. Il Rehubbing interesserà in modo massiccio l'aeroporto di Roma Fiumicino Utilizzando i dati come presupposto operativo, Alitalia, di concerto con la società tedesca Alixpartnes, ha realizzato un progetto di rimodulazione del network, che vedrà la propria realizzazione dal mese di NOVEMBRE 2013. L'assunto iniziale è che AZ matura un revenue operativo nel periodo Summer, e che tale periodo si erode progressivamente (prima i mesi di profitto partivano da marzo e finivano a settembre, adesso sostanzialmente sono limitati al periodo giugno - luglio - agosto). Il network sarà rimodulato a partire da Novembre 2013 Il periodo invernale (Winter Season) è invece non solo difficoltoso da un punto di vista del profitto, ma anche instabile dal punto di vista del network (e della sua tenuta) (numerose sono le cancellazioni tese, in operativo, a limitare eventuali perdite economiche). Oltre alle problematiche appena evidenziate, dobbiamo aggiungere che al momento, i flussi di partenze/arrivi sul territorio nell'arco della singola giornata, sono concentrati fortemente nel corso della mattina (circa 7-10) e della sera (circa 18-21). Per superare definitivamente tutti gli ostacoli che impediscono l’incremento del trasportato in termini di %, il progetto prevede una redistribuzione più omogenea dei flussi nell'arco dell’intera giornata, con l’obiettivo di ottimizzare, aumentandolo, l'utilizzo giornaliero degli AA/MM anche attraverso un maggiore impiego per direttrici internazionali operate nelle ore notturne. In tal senso è iniziata un’attività di scouting per verificare nuove destinazioni potenzialmente d’interesse per il nostro mercato. effettuata (dati questi non omogenei per effetto delle cancellazioni in operativo). Tutto ciò concorrerebbe inoltre ad un aumento della puntualità dell’intero network, per effetto dell’alleggerimento della concentrazione durante gli orari più critici della giornata. Centrale nel progetto, è consentire il Night Stop a Roma Fiumicino di un totale di 25-26 macchine, a fronte delle attuali 6/7. Con questo nuovo posizionamento degli AA/MM Alitalia dovrebbe essere in grado di prevedere partenze da Roma nelle prime ore della giornata per tutte quelle destinazioni che avranno così la funzione di fiderraggio per il load factor dei voli intercontinentali, i quali saranno leggermente posticipati in partenza rispetto agli attuali orari. Questo genererà, tra l’altro, un forte aumento dell’attività giornaliera per i Crew basati nella capitale. Si attende un dato aggregato tra minori spese e maggiori guadagni di circa 30 milioni, frutto di risparmi OTAC, manutenzione (da Le ricadute positive saranno effettuare in house e non da fornitori terzi), maggior traffico su Crew ed Aerei business intercettato, miglior In termini strettamente operativi, le impiego macchine/crew. ricadute, positive, nelle intenzioni aziendali, saranno anche sugli equipaggi, realizzando una diminuzione dello sfrido e del delta tra turnazione programmata e turnazione effettivamente Pag. 7