La lista “contro” di Grillo: “Pd e Pdl sono morti” Cittadinanza

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La lista “contro” di Grillo: “Pd e Pdl sono morti” Cittadinanza
Tre morti sulle strade
Scippata in centro
Bancomat “taroccato”
Una ragazza di 24 anni,
Martina Pratesi, è morta ieri
mattina in un incidente
stradale a Frassineto (Arezzo).
Altre due vittime delle strada a
Montepulciano (un 81enne) e
nel Volterranno (un
motociclista di 52 anni)
La ragazza camminava per la
strada, in via dei Macci, la
notte di sabato quando è stata
avvicinata da uno in motorino
che procedeva a fari spenti e
le ha scippato la borsetta.
All’interno 70 euro e
documenti. Indaga la polizia
E’ andato a prelevare denaro
ad un bancomat in viale dei
Mille. L’apparecchio sembrava
manomesso, si è insospettito.
L’uomo ha scoperto un
telefonino con videocamera
azionata che stava filmando
il suo pin segreto
LUNEDÌ 9 MARZO 2009
FIRENZE
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Ambiente, energia, rete telematica i temi al centro del programma delle liste civiche annunciate dal comico genovese ieri al Saschall
La lista “contro” di Grillo: “Pd e Pdl sono morti”
tarsi anche a Palazzo Vecchio. Forse non con un
proprio candidato sindaco. Forse una lista a sostegno di Ornella De Zordo, che in queste settimane
sta lavorando al progetto di una «lista di cittadinanza», spiega il gruppo dei grillini fiorentini capitanati da Andrea Vannini e Alfonso Bonafede. Ma in ogni
caso una lista di rottura (i candidati verranno scelti
con primarie interne) che metterà al centro i temi
dell’ambiente, dell’energia e della rete telematica.
A Firenze come negli altri centri toscani al voto.
SEGUE A PAGINA III
MASSIMO VANNI
U
NA lista contro i partiti perché «Pd e Pdl sono morti». Una lista per insinuare il virus anche a Palazzo Vecchio, perché dire di no alla
Tav e agli inceneritori e parlare di acqua pubblica,
di telelavoro e di efficienza energetica «è questione
di buon senso e oggi il buon senso è rivoluzionario».
Dal Saschall Beppe Grillo annuncia l’onda elettorale delle liste civiche che porterà i grillini a presen-
Beppe Grillo ieri al Saschall
Troppi errori, mancanza di personalità e di idee: i viola al Franchi battuti 0-2 dal Palermo di Miccoli
Il black out della Fiorentina
Prandelli, l’ira dopo il disastro: “Devono dirmi cos’è successo”
IL PALERMO dell’ex bomber
Miccoli, che segna il gol del
raddoppio, supera all’Artemio Franchi per 2-0 una
brutta Fiorentina. E’ un secco uno-due nella ripresa, al
quale i viola non sanno reagire. Troppi errori, mancanza
di idee e di personalità, è apparsa una Fiorentina irriconoscibile. Cesare Prandelli si
è mostrato furioso a fine partita. «Adesso la squadra deve
spiegarmi cosa è successo, ci
siamo meritati i fischi dei
tifosi» ha detto il tedcnico,
che a fine gara è andato a salutare lo stadio, quasi a volersi scusare del black-out dei
suoi. In una Fiorentina nella
quale si è segnalata in particolare la pessima prestazione di Montolivo, si sono salvati Dainelli e Pasqual.
SERVIZI ALLE PAGINE II E III
L’OCCASIONE
PER RISOLVERE
CIÒ CHE NON VA
BENEDETTO FERRARA
F
ORSE prima di questa
partita si è parlato troppo
dei massimi sistemi e zero di quei dettagli che poi fanno
la classifica. Giusto riflettere
sull’unità di intenti, sulla città,
sui campini, sullo stadio e magari su una critica a volte troppo acida o prevenuta. Ok. Poi
però c’è il campo, e una squadra che nessuno aveva mai
nemmeno immaginato in queste condizioni. Nemmeno il
suo allenatore, che questa volta non sa bene a cosa appigliarsi, visto che il suo gruppo all’improvviso è scomparso. Perché questa volta abbiamo assistito a un vero e proprio tracollo: gli altri che ti sorpassano, il
centrocampo che arranca, il
vuoto di gioco e idee, la resa. E’
evidente che adesso tutti si
stiano ponendo la stessa domanda: ma che succede? La
condizione è ai minimi. E questo è impossibile nasconderlo.
C’è chi soffia di problemi nello
spogliatoio. Ma, senza prove
evidenti, non solo non ci vogliamo credere, ma non osiamo nemmeno immaginare un
gruppo di professionisti autolesionisti che giocano contro se
stessi. No, anche se di certo esiste anche un problema di testa.
Forse un po’ di presunzione. O,
paradossalmente, l’eccesso di
protezione garantito 24 ore su
24 da Prandelli, che fino a ieri
era intervenuto quasi su ogni
fischio o su ogni insufficienza
in pagella per difendere i suoi.
Serve pazienza, dice lui.
SEGUE A PAGINA II
Miccoli esulta dopo aver battuta Frey
Una giornata nonstop
dedicata al mondo dei
bambini da 0 a 12 anni.
Milano - 14 maggio 2009
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PALAZZO Vecchio si divide sulla cittadinanza onoraria a Beppe
Englaro. Proposta dal socialista
Alessandro Falciani e sostenuta
da Comunisti, Sinistra e Ornella
De Zordo, l’idea di fare cittadino
onorario il papà di Eluana, deceduta quasi un mese fa all’ospedale di Udine, ha ricevuto giorni
fa il via libera dalla commissione
grazie al voto favorevole di tre
consiglieri Pd (Gianni Amunni,
Claudia Livi e Susanna Agostini,
mentre Lavinia Balata aveva
detto no). Ma proprio nel Pd si
agita il dissenso.
Il candidato sindaco Matteo
Renzi giudica la proposta «un
errore». In un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino spiega
che non voterebbe la cittadinanza perché «un caso come
quello di Eluana imporrebbe di
entrare in punta di piedi mentre
invece qui lo si fa sgomitando».
Anche la capogruppo Pd Rosa
Maria Di Giorgi conferma la sua
contrarietà: «La cittadinanza
onoraria si dà per unire». E per il
no si schiera anche il segretario
metropolitano del Pd Simone
Naldoni: «Intravedo solo il tentativo di alcuni partiti della coalizione di raccogliere voti all’interno del nostro schieramento».
Annunciano voto negativo
anche le opposizioni del centrodestra: «Da sempre le cittadinanze onorarie si approvano all’unanimità perché si fa cittadino onorario qualcuno che unisce tutta la città — dice Gabriele
Toccafondi di Forza Italia — così facendo si usa invece la cittadinanza onoraria come una
bandiera politica».
(m.v.)
Il racconto ai carabinieri della proprietaria di Paszkowski aggredita in villa a San Domenico
“Temevo facessero male a mia figlia”
H
In collaborazione con
Cittadinanza
a Englaro
contrari anche
Renzi e Naldoni
La rapina
LAURA MONTANARI
Evento ideato e promosso da
Il caso
ANNO portato via la collezione di orologi di suo
marito, gioielli e soldi. Ripulita la cassaforte, bottino intorno ai 200mila euro. Hanno tenuto in ostaggio lei e la cameriera per una ventina di minuti: tre
banditi, calza di nylon calata sul
viso, due con la pistola in pugno,
i guanti per non lasciare impronte e nella voce un marcato accento dell’Est. La rapina di sabato sera in villa a San Domenico
(Fiesole) è cominciata alla 19,30
quando Clorinda Poli, 70 anni, è
La villa della rapina
tornata a casa dal lavoro al Caffè
Paszkowski di piazza della Repubblica. La sua famiglia è proprietaria di alcuni storici caffè
del centro a Firenze. L’agguato
quando, parcheggiata l’auto in
giardino si è diretta verso la porta dell’appartamento: «Che paura, me li sono trovata alle spalle,
erano in tre» ha riferito più tardi
la vittima, ai carabinieri. Una pistola puntata al viso, una anche
per la cameriera filippina in casa. «Dacci le chiavi della cassaforte» hanno ordinato a Clorinda Poli strattonandola e assestandole anche qualche schiaffo
in modo da intimorirla. La donna non ha opposto resistenza:
«Non fate del male a mia figlia»
ripeteva temendo da un momento all’altro che rientrasse.
SEGUE A PAGINA III
Repubblica Firenze