La Sacerdotessa nei Tarocchi

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La Sacerdotessa nei Tarocchi
"Parve che la Dea scuotesse il proprio altare;
e lo scosse davvero. E le porte del tempio
tremarono e si videro rifulgere corna simili
a falce di Luna e si udì il crepitio di sistri
sonori"
(Ovidio "Metamorfosi" IX)
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Numero: II
Nome: Sacerdotessa, Papessa, Giunone, Porta del
Santuario, Gnosis
Lettera Ebraica: Beth
Segno Astrologico: Cancro
Elemento: Acqua
Colore: Verde
Parole chiave: Scienza, conoscenza, gnosi, intuizione,
divinazione, dualità, casa, contenitore, libro, salute,
riflessioni, Anima, tempio, luogo sacro, porta, donna,
insegnamento, cultura, purificazione, Acqua, solstizio
d'estate.
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Descrizione: Il secondo Tarocco è simbolo della Dualità
che segue l'Uno e deriva dall'Uno.
Il principio maschile e quello femminile che risultavano
ancora virtualmente uniti nel simbolo del Caduceo
presente nel Bagatto, qui sono espressamente separati: è
la legge della polarità che caratterizza tutto ciò che
esiste ed è alla base dell'esoterismo.
"Tutto è a due facce, tutto ha due poli, tutto ha la sua
coppia di opposti, uguale e disuguale sono la stessa cosa"
(Ermete Trismegisto "Kybalion")
Gli opposti non si escludono a vicenda, ma esistono l'uno
in virtù dell'altro: avrebbero significato la destra senza la
sinistra, il bianco senza il nero, il bene senza il male, la
luce senza il buio?
Lo stesso significato è presente anche nel glifo del segno
zodiacale del Cancro, a cui è associata questa carta, che
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è duplice e rappresenta la polarizzazione della sfera
primordiale. Il Cancro è anche la sede del solstizio
d'estate, ovvero della prima delle due "porte solstiziali",
quella che permette l'accesso alla manifestazione
individuale.
Ed è proprio con l'estate che le acque del Nilo
cominciavano a crescere e che il fiume sembrava un vero
mare, allagando i fertili campi.
Le due colonne che nella figura fanno da cornice alla
Sacerdotessa vogliono essere un simbolo della bipolarità,
ma rappresentano anche i menzionati solstizi: i punti di
arresto del Sole.
Nel solstizio d'estate il Sole raggiunge il suo culmine e
comincia il cammino verso il basso, verso l'ombra. Nel
solstizio d'inverno invece il Sole è al suo punto più basso
e inizia l'ascesi che chiuderà il ciclo annuale. Le colonne
ricordano anche quelle di Ercole, che ammonivano a non
superare il limite del mondo conosciuto così come
avverte la Sacerdotessa velata all'ingresso del Tempio. Il
velo ha la funzione simbolica di nascondere allo sguardo
e di separare questo mondo da quello misterioso e
sconosciuto oltre la soglia del Tempio. Anche "Iside
Svelata" di Helena Blavatsky richiama l'archetipo del velo
misterioso di Iside
"Sono tutto ciò che è stato, tutto ciò che è, tutto ciò che
sarà, e il mio velo mai alcun mortale l'ha sollevato
ancora." (Plutarco)
Le colonne del Tarocco sono come le colonne del tempio
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di Salomone: la colonna bianca di destra che era detta
Jakin (Potenza di Dio) rappresentava la forza positiva,
maschile, solare, Yang, e la colonna nera di sinistra era
Boaz (Forza in Dio) ed era la forza negativa, lunare,
femminile, Yin. E fra le due colonne, troneggia la
Sacerdotessa, la guardiana, la porta del Tempio.
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è una donna enigmatica, che avverte gli incauti che
intendono entrare nel Tempio che una volta superata la
porta non si potrà più tornare indietro.
Così come la prima carta, il Matto/Bagatto era
assimilabile al Fuoco, alla Sacerdotessa/Papessa si
addice l'Acqua, elemento femminile per eccellenza e
simbolo, come la falce di Luna che appare in cielo, di una
divina sensibilità: Poesia e Arte.
Ecco perché le colonne e il trono della Sacerdotessa
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sembrano emergere dall'acqua: è la Sacra Acqua
Primordiale, madre e origine di tutte le cose: il Tempio è
dunque rappresentato dall'Acqua stessa, un elemento in
grado di accogliere maternamente, di adattarsi, di
trasportare, di nascondere nelle profondità; l'acqua è
vita, guarigione, purificazione, rinascita: ha sempre
avuto un ruolo importante negli antichi riti di
purificazione, ed era usata anche dai Sacerdoti di Iside (e
ovviamente anche nel culto cristiano, notoriamente
copiato dai culti pagani. Nota di Lunaria)
Chi viene in contatto con questo Arcano contempla i
misteri della Donna-Acqua: curiosamente il Tempio di
Philae, che gli Egizi avevano dedicato alla Dea Iside è
oggi parzialmente sommerso dalle verdi acque del fiume
Nilo. Ed è infatti alla figura di Iside, Dea del mare e della
magia rappresentata spesso con la falce lunare e il disco
solare sulla testa, che questa carta si ispira.
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Nei miti egizi, Iside è la moglie-sorella di Osiride e la
madre del Dio Sole Horus. Una delle Dee più antiche,
figlia di Nut (Dea del Cielo) e Geb (Dio della Terra);
Regina della notte, delle arti domestiche, dell'agricoltura,
della scienza e della medicina.
Quando il malvagio Set uccise e fece a pezzi Osiride,
Iside ne ricercò e recuperò pazientemente le membra
disperse sulle acque del Nilo, sfidando i coccodrilli e
navigando nella notte grazie alle sue arti magiche.
Come Iside, la Sacerdotessa è velata e indossa un abito
che richiama la foggia egizia con il caratteristico nodo
isiaco sul petto. (per saperne di più, vedi il libro di De
Traci Regula "I Misteri di Iside",1997 ):
"Iside è la Signora della Luce e della Fiamma, Padrona
dell'Alba. è Signora del Sole e della Luna Calante e
Crescente, Dea dell'Aria, e delle Brezze Mattutine,
Signora delle Piante Verdi. è Lei che aiuta i semi a
germogliare, e dischiude i fiori del mattino al tocco delle
Sue Dita."
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"Iside Gloriosa Dea, Signora delle verdi erbe, nettami da
tutte le impurità, lavami con la Tua Luce, liberami dal
tumulto che mi pervade, rendimi pura per percorrere i
Tuoi Sentieri".
"Le sacerdotesse e le fedeli di Iside, spesso si adornano il
collo con uno scialle, che annodato sul davanti, appena
sotto il collo, assume la forma stilizzata dell'Ankh, la
Croce Egizia; questo modo di portare lo scialle viene
chiamato "Nodo Sacro" (Nodo di Seth o Thet o Iside), e
come si è detto, rimanda all'Ankh.
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L'Ankh ha svariati significati, e sembra che sia derivato
da un'antichissima bambola della fertilità africana (la
bambola Ashanti. Nota di Lunaria), dalla grande testa e
dalle braccia sottili spalancate. L'Ankh è anche una
raffigurazione stilizzata degli organi sessuali uniti."
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Nella mano sinistra, la Sacerdotessa regge un antico
papiro, simbolo di conoscenza iniziatica, il cui contenuto
è celato e custodito dalla Guardiana del Tempio: non a
tutti sarà concesso di leggerne i segreti.
Con la mano destra tiene la croce ansata degli Egizi,
l'Ankh, il sacro simbolo della vita.
Fulcanelli, nel "Mistero delle Cattedrali", faceva notare
che, nelle cattedrali medioevali, l'abside: "segue
perfettamente la forma del segno ieratico egiziano della
croce ansata, che si legge Ankh, e indica la Via universale
nascosta nelle cose."
Il modo in cui l'Ankh viene impugnato ricorda però una
chiave (e questo lo collegherebbe a Ecate. Nota di
Lunaria):
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la Sacerdotessa si pone come la guardiana alla soglia del
Tempio, ne rappresenta la porta e ne detiene la chiave (ci
potremmo vedere un collegamento con Sailor Pluto:
anche lei era la guardiana, e teneva un bastone a forma
di chiave)
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Nota di Lunaria: Sailor Pluto può essere associata
anche ad Ecate, per il suo carattere oscuro.
La Sacerdotessa in quanto tale è anche il simbolo della
tradizione matrilineare di molte antiche religioni che
consideravano proprio le donne come le più adatte a
essere il tramite col Divino (ovviamente il cristianesimo
non è tra queste. Nota di Lunaria): basti pensare alle
Vestali dei templi romani, alle Sibille che davano responsi
nei loro santuari, o alle antiche Sacerdotesse dell'oracolo
di Apollo a Delfi, dette Pitonesse (ne parla anche Marion
Zimmer Bradley in "La Torcia").
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Sacerdotessa di Delphi
Altre funzioni venivano invece svolte dalla Sacerdotesse
nei riti dei Misteri Eleusini, alla ricerca del Divino e nella
celebrazione degli stessi Misteri Isiaci, dopo che il culto
di Iside si era diffuso dall'Egitto in tutto il mondo antico.
Comunque, Iside fu associata anche a Giunone/Hera,
sorella-sposa di Zeus.
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Ovidio, nelle Metamorfosi, ci racconta che Io, amata da
Zeus e poi trasformata in giovenca, dopo innumerevoli
prove giunse in Egitto, dove regnò, riconquistata la
forma umana, con il nome di Iside: "... Inerant lunaria
fronti cornua", ovvero con la falce di Luna sulla fronte, a
mo' di corna.
(Nota di Lunaria: tale simbolo viene poi associata alla
madonna cristiana, come del resto spiega anche il
cristiano Steiner)
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Infine, vorrei soffermarmi a riflettere sul nome riportato
nella maggioranza dei mazzi: la Papessa.
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Credo che tale nome sia semplicemente una
rappresentazione posteriore, di origine medioevale: è
probabile che fosse pericoloso fare riferimento alle
antiche religioni come quella egizia, per cui nei Tarocchi
si preferì ricordarla come "Papessa" e non "Sacerdotessa",
riallacciandosi al mito della Papessa Giovanna, donna
travestita da uomo, che rappresenterebbe la Ierofantide,
la donna-pontefice nel senso etimologico del termine,
cioè artefice del ponte tra Terra e Cielo, fra l'umano e il
Divino. (Nota di Lunaria: che per il cristianesimo non
può che essere maschile perché il sacerdote è un "alter
christus" e quindi di tale cristo, deve imitarne gli
attributi, anche fisici...)
La Papessa Giovanna forse non è mai esistita, forse era
una satira sul potere maschile, o su qualche Papa
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particolarmente effemminato, forse una vedova di
qualche Papa sposato, forse realtà...
Rammento tutto questo solo per spiegare il perché della
scelta del nome "Sacerdotessa" che trovo più adatto a un
mazzo di Tarocchi che si devono riferire alle antichissime
origini simboliche piuttosto che alle loro interpretazioni
posteriori, siano esse pure medioevali.
(Analisi di Giovanni Pelosini)
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