Mappa degli indicatori della società tecnologica

Transcript

Mappa degli indicatori della società tecnologica
Mappa degli indicatori della società tecnologica - Giorgio Sirilli
1. Introduzione
La moderna società può essere definita come società tecnologica. L'uomo del ventesimo
secolo si è sempre più affrancato dalla soggezione alla natura ed ha sviluppato a livelli mai
raggiunti le sue abilità di homo faber capace di costruire artefatti e di mutare anche profondamente
il corso degli eventi naturali. Ciò è stato reso possibile dall'avanzamento delle conoscenze in tutti i
settori dello scibile e dal conseguente sviluppo di tecnologie materiali ed immateriali che hanno
portato a nuovi prodotti, servizi, processi produttivi, a nuove forme organizzative. L'applicazione
di queste conoscenze, a sua volta, ha prodotto radicali modificazioni nella vita quotidiana degli
individui nel brevissimo arco temporale di una o due generazioni.
Il genere umano si trova dunque a subire un'enorme accelerazione generata
dall'avanzamento tecnologico e a disporre di limitate capacità di comprenderne e di indirizzarne le
implicazioni. La sfida è dunque quella di massimizzare i vantaggi, limitando gli svantaggi, di
quello che viene definito, con connotazioni di vario genere e talvolta contraddittorie, progresso.
Progresso implica anche che la tecnologia e la scienza permeino in maniera sempre più diffusa la
vita sociale e ne costituiscano gli elementi ordinatori; allo stesso tempo le scelte e le opportunità
delle sviluppo economico e sociale orientano progressivamente le decisioni scientifiche e
tecnologiche che assumono un valore strategico e che comportano massicci investimenti. Siamo
dunque in presenza di una continua interazione: il governo del progresso scientifico non può
essere dunque confinato al mondo della ricerca ed, allo stesso tempo, scelte ed opportunità dello
sviluppo economico e sociale determinano le opzioni tecnologiche.
Un processo così complicato vede il convergere dell'azione di molteplici attori quali gli
scienziati, gli operatori economici, i politici, gli amministratori, gli analisti, i quali, da punti di
vista diversi, necessitano di quantificazioni dei fenomeni su cui sono chiamati ad operare. E
questo è il terreno in cui opera lo statistico, professionista che si trova al tempo stesso ad essere
portatore di conoscenze e soggetto immerso nei processi sociali che è chiamato ad osservare e
misurare.
Quella che può essere definita la misurazione della società tecnologica ha assunto, dal
secondo dopoguerra ad oggi, varie forme e modalità operative che sono riassunte nella Tavola 1.
Tutte queste iniziative si muovono su un processo iterativo che prevede l'esistenza di una
qualche teoria interpretativa, la misurazione di fenomeni ritenuti rilevanti, una valutazione
effettuata da esperti sulla base di dati quantitativi e su elementi qualitativi.
Dalla Tavola 1 si può rilevare come l'apporto degli statistici assuma un particolare ruolo
soltanto in alcuni degli approcci tesi ad studiare il legame tra scienza, tecnologia e società, e cioè
la valutazione della ricerca, la valutazione delle politiche pubbliche per la ricerca e l'innovazione,
gli indicatori della scienza e della tecnologia, la diffusione delle conoscenze scientifiche tra i
cittadini, la gestione dell'innovazione a livello di impresa, e che nelle previsioni questi approcci
sono destinati ad avere nel futuro un'ulteriore fase di sviluppo.
Il presente articolo si concentra sugli indicatori della scienza e della tecnologia
analizzandone le potenzialità ed i limiti e valutando le metodologie statistiche. Vengono inoltre
valutate le prospettive future in relazione agli sviluppi teorici ed all'assetto organizzativo e
istituzionale in cui si muovono gli esperti del settore (per una descrizione dei singoli indicatori si
rimanda ad un precedente contributo dell'autore (Sirilli, 2000a).
1
Tavola 1 - La misurazione della società tecnologica
Tipologie di
misurazione del
rapporto tra scienza,
tecnologia, economia
e società
Previsione
tecnologica
(Technology
assessment)
Prospezione
tecnologica
(Technological
foresight)
Valutazione
della
ricerca
(progetti,
programmi,
istituzioni)
Valutazione
delle
politiche
pubbliche
per
la
ReS
e
l'innovazione
Indicatori
della
scienza
e
della
tecnologia
Indagini
sulla
diffusione
delle
innovazioni
Diffusione
delle
conoscenze
scientifiche
tra
i
cittadini
Opzioni tecnologiche
Gestione
dell'innovazione
livello di impresa
a
Evoluzione della
misurazione
Contributo
rilevante degli
specialisti
Sviluppi futuri
Dinamica
degli
sviluppi
futuri
Prevalentemente
negli anni 60 e 70.
Successivamente
poco
diffusa
e
praticata
Iniziata negli anni 70
in
Giappone
e
successivamente
diffusa in alcuni
paesi
(Germania,
UK, Francia, Italia)
Iniziata negli anni
80. Forte interesse
dell'Unione europea.
Tecnologi, scienziati,
sociologi,
pianificatori
del
territorio
Convergenza
con
prospezione tecnologica e
valutazione della ricerca.
Non
si
prevedono
particolari sviluppi
Convergenza
con
previsione tecnologica e
valutazione della ricerca.
Ulteriore diffusione nei
paesi che non la effettuano
-
+
Iniziata negli anni 70
e trasformata negli
anni 90
Economisti,
scienziati
politici,
statistici
Convergenza
con
previsione tecnologica e
prospezione tecnologica.
Ulteriore diffusione
Ulteriore estensione, sia a
livello europeo che di
governi nazionali e locali
Iniziata negli anni 60
Economisti, statistici
Iniziate negli anni 50
e 60
Ingegneri, geografi,
economisti,
Iniziata negli anni 60
con
indagine
campionarie
sui
cittadini
Sviluppata negli anni
80 soprattutto relativamente all'impatto
delle biotecnologie e
delle ICT
Sviluppata a partire
dagli anni 80
Tecnologi,
economisti,
industriali, scienziati
politici
Scienziati, politici,
economisti, statistici
+
+
++
Ulteriore
specialmente
delle ICT
Stasi
sugli
metodologici
sviluppo,
nell'area
aspetti
=
Sociologi, statistici
Stasi
sugli
sociologici
aspetti
-
Scienziati, ingegneri,
filosofi,
scienziati
politici
Ulteriore
sviluppo,
specialmente
nell'area
delle biotecnologie e delle
ICT
+
Ingengeri, statistici,
aziendalisti, manager
Ulteriore
sviluppo,
specialmente
nell'area
dell'ingegneria gestionale e
delle tecniche statistiche
+
2. Gli indicatori della scienza e della tecnologia
Da vari decenni studiosi in tutti i paesi industrializzati si sono impegnati nello sforzo di
comprensione dell'intrapresa scientifica e tecnologica - intesa come sistema che interagisce con
altri sistemi: sociale, economico, educativo, ambientale, ecc.; allo stesso tempo hanno costruito
appositi indicatori per quantificare i molteplici aspetti del fenomeno osservato (Sirilli, 1997).
L'obiettivo degli indicatori della scienza e della tecnologia è dunque analogo a quello degli
indicatori sociali: fornire un quadro dello stato della scienza e della tecnologia ed anticipare le
conseguenze degli avanzamenti scientifici e del cambiamento tecnologico. Gli indicatori della
scienza e della tecnologia sono destinati a fornire risposte a una o più domande circa lo stato ed i
mutamenti dell'impresa scientifica e tecnologica, la sua struttura interna, le sue relazioni con il
2
mondo esterno, il modo in cui essa raggiunge gli obiettivi fissati dal suo interno o dal suo esterno
(Fabian, 1979).
I dati statistici rappresentano l'elemento di base (gli atomi) con cui si costruiscono gli
indicatori (le molecole); le domande a cui questi devono dare una risposta riguardano dunque gli
aspetti di problematiche più generali che possono essere trattati impiegando tecniche quantitative
(OECD, 1992).
Gli indicatori, per definizione, illustrano un particolare aspetto di una realtà complessa e
multiforme. Allo stesso tempo gli stessi dati statistici possono essere impiegati per costruire
indicatori diversi impiegati per illustrare aspetti diversi del fenomeno osservato. Per esempio i
brevetti vengono impiegati per analizzare la capacità tecnologica delle singole imprese e dei vari
settori industriali, come pure per misurare il grado di interazione tra mondo produttivo e istituzioni
di ricerca pubbliche. E' quindi necessario disporre di modelli espliciti che descrivano sia il sistema
scientifico e tecnologico, sia come questo si rapporta al resto della società. Tali modelli ideali
permetterebbero di stabilire il significato di ciascun indicatore e di correlare fra loro i vari
indicatori.
In pratica, allo stato attuale non si dispone di modelli espliciti capaci di stabilire, in un'unica
sintesi, relazioni causali tra scienza, tecnologia, economia, società; di norma ci si rifà a schemi
concettuali impliciti o parziali come i modelli sul legame tra attività innovative ed economia.
Varie sono le difficoltà concettuali e pratiche che si incontrano nella costruzione di modelli
della scienza e della tecnologia. Se ne possono citare alcune:
- i moventi ed i meccanismi che conducono a nuove idee o a nuove soluzioni tecniche mal si
prestano, per la loro unicità, ad una trattazione in termini di variabili, anche se stocastiche;
- non di rado i modelli definiscono grandezze in pratica non osservabili, talché si è costretti a
far ricorso a proxies che soltanto parzialmente rispecchiano i fenomeni rilevanti;
- la circolarità del processo teorizzazione-misurazione rende non sempre determinato il
rapporto tra dato e teoria da verificare;
- in una società pluralistica non è ipotizzabile un consenso generalizzato sugli obiettivi e
sulle priorità a livello nazionale. Di conseguenza non si può dare il consenso sulle aspettative circa
la scienza e la tecnologia;
- un problema strutturale riguarda il funzionamento stesso del sistema: la velocità e la
direzione del progresso scientifico sono spesso imprevedibili, per cui talvolta è necessario
intraprendere più azioni parallele, anche duplicando gli sforzi, al fine di non lasciare inesplorate
strade promettenti.
Le limitazioni e le insufficienze dei modelli della scienza e della tecnologia non devono
tuttavia essere considerate come un ostacolo insormontabile alla messa a punto e all'impiego di un
insieme di indicatori. Al contrario, esse debbono essere considerate come "fisiologiche" in un
processo di sviluppo delle conoscenze che, comunque, ha già dato importanti risultati e che, si può
prevedere, nei prossimi anni permetterà di corrispondere alle attese degli studiosi, della comunità
scientifica, di coloro che prendono le decisioni. Tale nota di ottimismo non sembra ingiustificata:
si consideri il livello qualitativo attualmente raggiunto nel campo della misurazione delle attività
tecnico-scientifiche, sulle cui prospettive nei primi anni '60 venivano espressi scetticismo e
riserve.
Il fatto che ormai da quasi quaranta anni si proceda a raccogliere informazioni statistiche sui
vari aspetti delle attività inventive ed innovative testimonia, da un lato, l'interesse della comunità
scientifica e di coloro che prendono le decisioni, e, dall'altro, l'esistenza di teorie, almeno
implicite, che in definitiva orientano l'operatore nella scelta e nell'analisi di alcuni dati, nel rigetto
di altri, nell'individuazione dell'esigenza di ulteriori elementi conoscitivi.
Nei prossimi anni si dovrà dunque operare sia nella direzione dello sviluppo della coerenza
tra modelli e indicatori, sia per migliorare ed arricchire i dati raccolti.
3
Le pubblicazioni che ormai da alcuni anni vengono curate da organismi nazionali e
internazionali presentano indicatori provenienti da indagini ad hoc come pure da raccolte di dati
acquisite per motivi amministrativi, contabili, gestionali, scientifici (European Commission, 1997;
National Science Board, 1998; European Commission, 1997; OECD, 1999b). Tali dati, se presi
singolarmente, non sono sufficienti a descrivere compiutamente i vari aspetti della scienza e della
tecnologia, ma, se analizzati congiuntamente come indicatori multipli di uno stesso fenomeno,
permettono di acquisire una più profonda ed articolata conoscenza. Va sottolineato infine che, a
livello di politica scientifica e di elaborazione di strategie a livello aziendale, gli indicatori della
scienza e della tecnologia devono essere intesi come un utile supporto di conoscenza che non può
sostituirsi, ma deve integrarsi, con il processo di valutazione e con la capacità di scelta di coloro
che prendono le decisioni.
Il processo di sviluppo e di diffusione della scienza e della tecnologia si presenta come
estremamente complicato per la molteplicità e per la variabile intensità dei legami tra le varie
componenti del sistema (OECD, 1992). Quello che sotto un aspetto costituisce un risultato, sotto
un altro può rappresentare un punto di partenza (Freeman, 1982).
Lo sviluppo degli indicatori della scienza e della tecnologia nei paesi più avanzati dal
dopoguerra ad oggi può essere sintetizzato analizzando i principali tipi di indicatori impiegati, i
modelli teorici sottostanti all'analisi dei processi inventivi ed innovativi, ed il ruolo degli esperti
nel settore (Tavola 2). Va da sé che la suddivisione in decenni è di puro comodo, in quanto il
processo di evoluzione è proceduto con continuità.
Nel corso degli anni si è assistito ad un continuo allargarsi della prospettiva di indagine:
dall'analisi dei processi di ricerca e sviluppo a livello di impresa e di operatore pubblico, alla
necessità di indagare il rapporto sempre più stretto tra scienza, tecnologia, economia, società. Ciò
ha condotto ad un incremento geometrico del numero di indicatori utilizzati.
Dopo gli studi pionieristici degli anni 50, l'analisi quantitativa del sistema scientifico e
tecnologico si è avviata all'inizio degli anni 60 con l'adozione nel 1963, da parte del Gruppo di
esperti sugli indicatori della scienza e della tecnologia (NESTI) dell'OCSE, del Manuale di
Frascati sulla misurazione della ricerca e sviluppo (ReS). Le statistiche sulla spesa e sul personale
di ReS davano una risposta soddisfacente alle domande poste da una visione dei processi in
innovativi di tipo lineare. Va tuttavia sottolineato che gli autori del primo Manuale di Frascati
avevano ben chiaramente messo in evidenza come i processi inventivi, innovativi e conoscitivi
vanno ben al di là della mera ricerca scientifica e tecnologica.
Negli anni 70, all'affinamento delle metodologie di rilevazione ed al miglioramento della
qualità dei dati sulla ReS, si è accompagnata l'adozione a livello internazionale di due indicatori:
le statistiche sui brevetti e quelle sulla bilancia tecnologica dei pagamenti. I dati di base
provenivano da informazioni raccolte per fini amministrativi e non da indagini ad hoc.
Il decennio degli anni 80 si è aperto con la Conferenza dell'OCSE sui nuovi indicatori che ha
rappresentato un decisivo momento di riflessione sull'utilizzo degli indicatori esistenti e sulla
possibilità di costruirne di nuovi sulla base di dati amministrativi o di indagini ad hoc. Si sono
dunque aggiunti alla lista i seguenti indicatori: l'analisi delle industrie e del commercio di prodotti
a vari livelli di intensità tecnologica (alta, media, bassa), la bibliometria, le risorse umane al di là
di quelle dedicate alla ReS, l'analisi delle innovazioni riportate nella letteratura tecnica, le prime
indagini esplorative sull'innovazione nell'industria manifatturiera (Sirilli, Evangelista, 1998;
Smith, 1998; Evangelista et al., 1998). In particolare, nella concettualizzazione di queste ultime si
è passati da una visione lineare del processo innovativo ad una che prevede interazioni e
retroazioni tra sue le varie fasi.
Gli anni 90 hanno fatto registrare un'espansione esponenziale del numero di indicatori
utilizzati per caratterizzare i processi innovativi, visti nel quadro sistemico dell'economia della
conoscenza. I nuovi indicatori hanno riguardato: le tecnologie produttive, il sostegno pubblico
all'innovazione tecnologica delle imprese (finanziamenti diretti e indiretti, commesse pubbliche,
accesso alle strutture tecniche pubbliche), l'investimento immateriale (ReS, software, formazione),
4
gli indicatori sulle tecnologie dell'informazione e la comunicazione, i dati relativi ad una serie di
dimensioni tradizionalmente appartenenti all'analisi economica (contrassegnati nella Tavola 2 con
un asterisco), ma legati strettamente alle prestazioni tecnologiche, quali l'uso delle matrici inputoutput per valutare la diffusione della tecnologia nel tessuto economico, la produttività, il capitale
di rischio, le fusioni le acquisizioni tra imprese.
Nell'arco del quarantennio in esame anche il ruolo degli esperti sugli indicatori della scienza
e della tecnologia si è trasformato radicalmente: mentre nel primo periodo l'enfasi era posta sulla
predisposizione di metodologie statistiche e sulla fornitura di dati comparabili (di qui il ruolo
chiave giocato dagli uffici statistici dei vari paesi), nei decenni più recenti si è andata accentuando
la funzione di predisposizione di indicatori e di analisi, nonché di integrazione degli indicatori
scientifici e tecnologici con quelli appartenenti ad aree tradizionalmente non ritenute direttamente
collegate con la scienza, la tecnologia e l'innovazione quali le risorse umane, l'informazione ed la
comunicazione, la struttura produttiva ed economica. Nel periodo più recente gli esperti hanno
dunque progressivamente svolto sia la funzione di utilizzatori degli indicatori da essi stessi
prodotti, sia di mediatori tra le esigenze sempre più variegate degli utilizzatori (analisti e decisori)
e quelle dei produttori di statistiche sui vari aspetti dell'economia e della società.
Tavola 2 - La crescita esponenziale degli indicatori della scienza e della tecnologia dal dopoguerra ad oggi
Indicatori, teorie, esperti
anni 50 e 60 anni 70
anni 80
anni 90
Principali indicatori
utilizzati
ReS
ReS
Brevetti
Bilancia tecnologica
dei pagamenti
Prodotti ad
alta tecnologia
Bibliometria
Risorse umane
Indagini sulla
innovazione
Innovazioni riportate
nella letteratura tecnica
ReS
Brevetti
Bilancia tecnologica
dei pagamenti
Prodotti ad
alta tecnologia
Bibliometria
Risorse umane
Indagini sulla
innovazione
Innovazioni riportate
nella letteratura tecnica
Indagini sulle tecnologie
produttive
Sostegno pubblico alle
tecnologie industriali
Investimento immateriale
Indicatori sulle tecnologie
dell'informazione e della
comunicazione
Matrici input-output *
Produttività *
Capitale di rischio *
Fusioni e acquisizioni *
Concettualizzazione del
processo innovativo
Lineare
A catena
Sistemico
Ruolo degli esperti
nel settore degli
indicatori della SeT
Fornitori di
dati e di
metodologie
ReS
Brevetti
Bilancia tecnologica
dei pagamenti
Fornitori di dati,
metodologie, analisi;
integratori di vari tipi di
indicatori, sia della SeT
che economici e sociali
* Indicatori mutuati dall'analisi economica.
5
Il processo di sviluppo degli indicatori della scienza e della tecnologia ha visto il Gruppo
NESTI dell'OCSE svolgere un ruolo fondamentale di proposta e di elaborazione degli indicatori: è
tale Gruppo che ha predisposto i vari manuali statistici (OECD, 1990; 1994a; 1994b; 1995; 1996a)
(Tavola 3), in alcuni casi in collaborazione con l'EUROSTAT (EUROSTAT, 1994; OECD,
1996a), ed ha assicurato che i paesi dell'OCSE, e molti di quelli non appartenenti
all'Organizzazione, adottassero le metodologie standardizzate.
Tavola 3 - I manuali sugli indicatori della scienza e della tecnologia
Manuale
Fonte
Contenuto
"Frascati"
OCSE
Ricerca e sviluppo
"Oslo"
EUROSTAT
- OCSE
Innovazione tecnologica
"Canberra"
OCSE
Regionalizzazione
EUROSTAT
Brevetti
OCSE
Risorse umane per la
scienza e la tecnologia
Regionalizzazione dei dati
sulla ReS e l'innovazione
Uso dei brevetti
Bilancia tecnologica dei
pagamenti
Globalizzazione
OCSE
OCSE
Bilancia tecnologica dei
pagamenti
Misurazione della globalizzazione dell'economia e
del trasferimento delle
tecnologie
Anno di
pubblicazione
Prima edizione
1963,
quinta
edizione 1993
Prima edizione
1972, seconda
1997
1994
1994
1994
1990
2001
Prospettive
Sesta
2001
edizione
Seconda
2002
edizione
Probabile revisione
Nessun
cambiamento
Nessun
cambiamento
Nessun
cambiamento
Uso del Manuale e
verifica del suo
potenziale
2.1 Indicatori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT)
Le tecnologie dell'informazione stanno cambiando la natura stessa del lavoro e della società.
Inoltre, la convergenza tra tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni solleva una serie di
problemi di natura politica: il divario tra i "poveri di informazione" ed i "ricchi di informazione"
all'interno delle società, i cambiamenti del numero e del profilo professionale dei lavoratori in
un'economia in incessante evoluzione, le opportunità fornite dal lavoro svolto a casa
(teleworking), la crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro, fino alle implicazioni
del commercio elettronico ed alla possibilità di effettuare le operazioni bancarie via Internet (home
banking).
Costruire indicatori in questa area è tanto più necessario quanto complicato; vi sono
problemi concettuali ed operativi da risolvere prima che si possa procedere all'analisi dei dati a
livello internazionale. Tra i principali problemi identificati dagli statistici vi sono la definizione di
tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le classificazioni dei settori e delle attività da
rilevare, i prodotti ed i servizi da includere nell'analisi, il grado di utilizzo e la diffusione delle
tecnologie disponibili, la territorializzazione dei dati. Più in generale, va affrontato il problema
della valutazione del contributo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alle
trasformazioni sociali.
Negli anni più recenti le agenzie statistiche di vari paesi hanno lanciato rilevazioni sulle
imprese e sulle famiglie raccogliendo informazioni sulla generazione e sull'uso delle tecnologie
6
dell'informazione e della comunicazione. I risultati appaiono incoraggianti e l'OCSE usa vari
indicatori nelle analisi di settore (OECD, 1999a).
I principali indicatori attualmente inclusi nelle pubblicazioni dell'OCSE sulla scienza, la
tecnologia e l'industria sono i seguenti (OECD, 1999b, 2000a):
- le spese per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione relative all'hardware, ai
servizi ed al software, alle telecomunicazioni,
- l'acquisto di apparecchiature ITC nel settore manifatturiero e nei servizi,
- la diffusione dei PC nei luoghi di lavoro e nelle famiglie,
- i mercati dei pacchetti software,
- il commercio elettronico,
- la diffusione ed il costo per l'accesso a Internet,
- gli abbonati ai telefoni cellulari,
- i server sicuri utilizzati per il commercio elettronico,
- gli hosts di intrenet.
2.2 Indicatori dell'innovazione e della conoscenza in Italia
La Tavola 4 fornisce un quadro delle fonti statistiche sull'innovazione, la tecnologia e le
risorse umane ad alta qualificazione in Italia. Si può rilevare che, oltre alle indagine tradizionali e
sperimentali ad hoc su specifici aspetti della scienza e della tecnologia, nel corso degli ultimi anni
sono stati introdotti quesiti in indagini esistenti al fine di acquisire conoscenze su aspetti della
diffusione e l'adozione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
7
Tavola 4 - Fonti statistiche sull'innovazione, la tecnologia e le risorse umane in Italia
Rilevazione
Indagine
ReS
Fonte
Copertura
Argomenti trattati
Censimento degli enti ReS ripartita per: spese,
pubblici e privati che personale, cooperazione con
svolgono attività di altri
soggetti,
prodottoReS
processo, specifiche tecnologie,
assunzione di nuovi ricercatori,
apparecchiature
scientifiche,
durata dei progetti
Indagine
sulle Mediocredito Campione di imprese ReS ripartita per: spese,
imprese
Centrale
che svolgono attività di prodotto-processo,
manifatturiere
(Banca
di ReS
finanziamento, collaborazioni,
Roma)
investimento
in
apparecchiature, brevetti e
licenze, ricerche di
Indagine
ISTAT
Campione di imprese Oltre ai tradizionali argomenti
sull'innovazione
innovatrici nei settori coperti dalla CIS, include:
tecnologica
manifatturiero e nei politiche pubbliche, ambiente,
servizi
organizzazione, impiego di
personale
Indagine
sui ISTAT
Campione di famiglie
Oltre ai pattern di consumo,
consumi
delle
include:
disponibilità
di
famiglie
lavastoviglie, condizionatore,
telefono cellulare, segretaria
telefonica,
fax,
videoregistratore, PC
Indagine
sui ISTAT
Campione
Oltre ai dati sui viaggi e le
viaggi
e
le
vacanza, include: uso del
vacanze
telefono cellulare (frequenza,
tipo e motivazione dell'uso)
Indagine sui conti ISTAT
Campione di imprese Oltre ai dati sui bilanci, include
delle imprese
con più di 20 addetti
una domanda sull'uso di PC,
fax, commercio elettronico
Indagine
sugli ISTAT
Totalitaria
ITC usate, fornitori della
internet providers
connessione alla rete, clientela,
tempi di connessione
Censimento
ISTAT
Campione di imprese Uso
di
strumentazione
intermedio
manifatturiere
informatica (infrastruttura: reti
dell'industria
interne ed esterne: uso:
(long form)
amministrazione
generale,
commerciale,
progettazione,
produzione, logistica), attività
di ReS
Indagine
sulla ISTAT
Campione
Dipendenti coinvolti nella
formazione nelle
formazione il costo, il tempo
imprese
dedicato, tipo di formazione,
tematiche
(management,
informatica, lingue, ecc.), altro
Indagine
sul Ministero
Indagine sui ministeri e Obiettivo del finanziamento
finanziamento
dell'industria gli enti pubblici che pubblico: ReS, investimento,
pubblico
delle
finanziano le imprese sostegno
all'esportazione,
imprese
sulla base di 92 diversi espansione
della
capacità
provvedimenti
produttiva, creazione di nuova
legislativi
impresa
Indagine
docenti
universitari
sulla ISTAT
sui ISTAT
Campione
Anno
1993,
1998
Annuale
1995, Triennale
1998
Quadriennale
1998
Annuale
1997
Occasionale
1996
Annuale
1998
Indagine
pilota
1997
Quinquennale
2000
corso)
2000
Attività
svolte
(didattica, 1996
ricerca,
amministrazione,
assistenza sanitaria), output
delle attività, coinvolgimento
nella ricerca e in progetti
innovativi,
strumentazione
scientifica disponibile
8
Periodicità
1997.
1998-1999
data
provvisori
(in Quinquennale
Annuale
Occasionale
Indagine
sulle ISTAT
attività
dei
dipartimenti
universitari
Indagine
università
Indagine
sull'impiego
laureati
sulle
dei
Indagine
sui
servizi informatici
Indagine
sull'automazione
del
sistema
creditizio italiano
Indagine
famiglie
Censimento
direttori
dipartimento
dei Attività del personale del 1996
di dipartimento,
risorse
finanziarie, tipo di ricerca (di
base, applicata, sviluppo),
pubblicazioni, collaborazioni,
strumentazione
scientifica,
biblioteche
CRUI
Censimento di tutte le Bilancio,
corsi
offerti, 1997-1998
(Conferenza università italiane
personale, biblioteche, studenti,
dei Rettori
laureati, ReS
delle Università Italiane)
ISTAT
Campione
Profilo socio-economico dei 1998
laureati e loro formazione,
mobilità sociale, domanda e
offerta di lavoro
ISTAT
Campione
delle Servizi offerti dall'impresa 1996
imprese con meno di (consulenza e fornitura di
20
addetti
e hardware
e
software,
censimento di quelle elaborazione dati, basi dati,
con 20 addetti e oltre
manutenzione e riparazione di
hardware), certificazione di
qualità, pubblicità impiegata
ABI
Censimento di tutte le Spesa e personale per i servizi 2000
(Associazion 291 banche associate informativi, ripartizione dei
e Bancaria all'ABI (45.5% di tasso costi (hardware, software,
Italiana)
di risposta)
servizi), vendita di servizi
sulle Banca d'Italia Campione di famiglie
Indagine
sulla Confindustria Campione
di
300
domanda
di
piccole-medie imprese
tecnologia delle
nei settori: meccanica,
piccole e medie
chimica fine, tessili,
imprese
abbigliamento,
alimentari e bevande
Banca
dati R&P
sull'internazionali- Ricerche
zzazione
dell'industria
italiana
Censimento
delle
multinazionali italiane
e delle sussidiarie
italiane di aziende
straniere
Indagine
AIPA
sull'informatica
nella
pubblica
amministrazione
Indagine sui ministeri e
sugli enti pubblici (66
in totale)
Indagine
università
pubbliche
sulle CENSIS - La Campione di studenti,
Repubblica
famiglie, presidi di
facoltà,
ordini
professionali, camere
di commercio, agenzie
di
selezione
del
personale
Uso dei mezzi di pagamento:
carta
di
credito,
POS,
trasferimenti, ecc.
Descrizione dei prodotti e dei
processi, il processo innovativi,
legami con fornitori e clienti,
collaborazioni con università ed
enti pubblici di ricerca, impatto
delle politiche pubbliche per la
ReS e l'innovazione
Nome, attività, numero di
codice, paese dell'impresa, tipo
di investimento (greenfield,
acquisizione),
anno
dell'investimento, quota di
partecipazione dell'impresa
Capacità dei mainframe e delle
periferiche, PC negli uffici, reti
locali e periferiche, pacchetti
software, basi dati, formazione,
servizi acquistati, numero di
progetti, spese per ICT
Cinque gruppi di indicatori:
produttività,
attrattività,
didattica,
ricerca,
internazionalizzazione
Fonte: Sirilli, 2000b.
9
Occasionale
Annuale
Triennale
Occasionale
Annuale
1998
Annuale
1999
Occasionale
2000
Biennale
2000
Annuale
2000
Occasionale
3. Le prospettive
Avendo analizzato lo stato dell'arte degli indicatori della scienza e della tecnologia e del loro
impiego nella misurazione della società tecnologica, si possono individuare alcune ipotesi di
tendenza e possibili sviluppi nei prossimi anni.
La scienza e la tecnologia vanno ormai analizzate in un contesto decisamente più ampio che
nel passato. Gli studiosi e coloro che prendono le decisioni sono interessati a comprendere il
rapporto che intercorre tra scienza e tecnologia, da un lato, e sviluppo economico, occupazione,
ambiente, organizzazione produttiva e sociale, educazione, assetti istituzionali del sistema,
dall'altro (OECD, 1996b). Questo rapporto, per sua natura bidirezionale, genera aspettative
diversificate nei due mondi: in entrambi i casi aumenta la domanda di indicatori. E' necessario
dunque sviluppare teorie capaci non solo di spiegare il funzionamento di sistemi sempre più
complessi, ma che siano descrivibili attraverso una misurazione statistica che tenga conto anche
degli aspetti sociali e relazionali. Le difficoltà aumentano con l'allargarsi del raggio di interesse:
ad esempio la teoria dei sistemi nazionali di innovazione (Lundvall, 1992; Nelson, 1992) appare
molto promettente e suggestiva, ma ancora non si è in grado di quantificarla adeguatamente.
La costruzione degli indicatori è diventata un'impresa dello stesso tipo di quelle che nelle
scienze naturali e dell'ingegneria viene denominata "big science", e cioè quei progetti che
richiedono una massa critica di risorse che possono essere mobilitate soltanto con l'impegno di
istituzioni di più paesi. Ormai ha poco senso cercare l'autosufficienza nel settore degli indicatori:
soltanto con la cooperazione internazionale è possibile mobilitare le necessarie competenze e
risorse per sviluppare le metodologie ed assicurare la comparabilità dei dati. Si può prevedere che
le organizzazioni internazionali, in particolare l'OCSE e l'EUROSTAT, continueranno a svolgere
una azione di promozione degli avanzamenti metodologici ed a produrre basi di dati ed analisi
basate sugli indicatori.
La complessità delle interazioni tra scienza, tecnologia, economia e società fa sì che
l'ambizione di costruire un modello stilizzato capace di raccogliere in un'unica sintesi i principali
aspetti del sistema appaia sempre più irrealistica; al contrario, si assiste ad un uso degli indicatori
sempre più "mirato" ed "eclettico" per fornire elementi su singoli problemi o grappoli di problemi.
Ma questa è esattamente la funzione degli indicatori, ben diversa da quella dei dati statistici (che
vengono usati per costruire le "molecole" degli indicatori della scienza e della tecnologia) quando
vengono utilizzati come variabili in modelli formalizzati.
La riduzione delle risorse destinate alla raccolta ed all'analisi dei dati sperimentata negli anni
più recenti ha creato una forte pressione sui produttori di statistiche. Questi, infatti, ricevono allo
stesso tempo richieste per aumentare la produzione statistica coprendo nuove aree (tecnologie
dell'informazione e della comunicazione, ambiente, biotecnologie, ricerca biomedica) ed, allo
stesso tempo, per continuare la raccolta dei dati che formano lo "zoccolo duro" ed a cui gli
utilizzatori non sono disposti a rinunciare. Si tratterà di continuare sulla strada degli incrementi di
produttività nella generazione e nell'analisi dei dati che, negli ultimi anni, sono stati estremamente
significativi dopo l'introduzione estensiva delle tecnologie informatiche e telematiche.
Negli anni più recenti le imprese sono state sottoposte ad una crescente richiesta di dati
statistici a cui hanno risposto con una certa riluttanza a fornire ulteriori informazioni che peraltro
non percepiscono, di norma, come utili per i loro fini. Le agenzie statistiche sono impegnate a
ridurre la "molestia statistica": per esempio l'ISTAT ha inviato, in occasione del Censimento
intermedio dell'industria del 1996, un questionario pre-compilato a cui le imprese dovevano
aggiungere i dati mancanti o correggere quelli non corretti (ISTAT, 2000); nel caso dell'indagine
sull'innovazione tecnologica (ISTAT, 1999a) la reazione delle imprese è stata, viceversa, alquanto
positiva, verosimilmente per il fatto che la crescente attenzione per l'innovazione ha spesso
condotto il management aziendale a cogliere l'occasione della fornitura dei dati per analizzare più
da vicino la strategia innovativa dell'azienda.
10
Circa le fonti dei dati utilizzate per costruire gli indicatori della scienza e della tecnologia, si
può prevedere che nel futuro la quota di basi dati elaborate sulla base si informazioni raccolte per
fini amministrativi (brevetti, pubblicazioni scientifiche, commercio estero, bilancia tecnologica dei
pagamenti, uso dei servizi di reti telematiche, ecc.) e sulla base di servizi commerciali (ICT)
tenderà ad aumentare rispetto a quella relativa alle indagini ad hoc (R&S, innovazione). In tal
modo l'informazione sarà resa disponibile senza doversi rivolgere alle fonti informative (famiglie,
imprese, enti) per ulteriori forniture di dati. Inoltre si può prevedere che il ruolo dei produttori
commerciali di dati sulla scienza e la tecnologia tenderà ad aumentare: ciò porrà con sempre
maggior forza il problema della qualità e dell'affidabilità dei dati di tale provenienza, nonché la
necessità di "certificazione" delle fonti da parte degli utilizzatori e degli enti statistici. Tale attività
di "certificazione" rappresenterà una delle sfide principali per gli statistici, che sempre più saranno
chiamati a svolgere un ruolo di "integratori" di fonti di informazione.
Già da alcuni anni la capacità di gestire in forma elettronica e telematica i dati statistici
permette di collegare basi dati provenienti da fonti diverse ma riferentisi alla stessa
organizzazione, consentendo di svolgere analisi in cui vengono messi in correlazione fattori
economici, tecnologici, territoriali, strutturali. Ciò da un lato consente analisi estremamente più
ricche che nel passato ma, dall'altro, può andare incontro a limitazioni legate alla tutela della
privacy. Ulteriori rilevanti sviluppi sono prevedibili nell'area dell'interscambio informativo.
Nel campo degli indicatori della scienza e della tecnologia le metodologie sviluppate in sede
OCSE sono diventate lo standard di fatto anche per i paesi dell'est europeo, del bacino del
Pacifico, del sud America e per quelli invia di sviluppo. Ciò pone agli operatori del settore della
scienza e della tecnologia ulteriori sfide: da un lato i dati possono essere comparati tra quasi tutti i
paesi del mondo; dall'altro le differenze nei livelli di sviluppo economico rendono il quadro
complessivo ancora più complesso e richiedono uno sforzo di comprensione delle diversità e di
affinamento ed adattamento delle definizioni e delle classificazioni - si pensi al caso della
traduzione del termine "tecnologia", che nelle varie lingue assume connotazioni significativamente
diverse.
Gli esperti di indicatori hanno di fronte a sé un compito particolarmente impegnativo: vi è
un'intera area di problematiche che deve ancora essere adeguatamente definita, per la quale sono
state svolte analisi sperimentali: la misurazione dell'innovazione nel settore dei servizi,
l'innovazione organizzativa, le varie dimensioni delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione nel quadro dell'economia della conoscenza, l'innovazione nel campo ambientale ed
in altre aree socialmente rilevanti quali l'occupazione, le caratteristiche ed il funzionamento dei
sistemi nazionali e locali di innovazione.
Un'ulteriore sfida per i produttori di indicatori è costituita dal tempo necessario per
realizzare nuove indagini statistiche e per diffonderne i risultati. Di norma passa un decennio tra
l'identificazione della necessità di un nuovo indicatore, la messa a punto delle metodologie, la
raccolta e la pubblicazione di dati comparabili a livello internazionale. Ciò rende ancor più
cruciale l'abilità di identificare con congruo anticipo gli indicatori chiave che, misurando il
passato, abbiano la capacità di prevedere gli sviluppi futuri nel quadro di un modello "robusto" di
misurazione capace di ricomprendere in maniera coerente un insieme dinamico di obiettivi.
All'opposto, talvolta si fa ricorso a dati facilmente disponibili per dare risposte a problemi
emergenti, senza che tali dati abbiano le caratteristiche di indicatori dei fenomeni che si cerca di
comprendere e gestire - questo è certamente il caso dell'ICT e di quello che va sotto il nome di
"New economy" (OECD, 2000b). In tal caso la scarsa trasparenza del dato e la sua valenza
plurima può condurre gli ad interpretazioni del tutto contraddittorie o, peggio, errate.
Il nostro paese si colloca tra quelli che hanno contribuito in maniera più fattiva allo sviluppo
degli indicatori della scienza e della tecnologia e che mantengono un elevato standard nella
produzione e nell'analisi dei dati. In particolare l'ISTAT ha svolto e continua a svolgere un ruolo
chiave nello sviluppo di metodologie a livello internazionale, nella conduzione di indagini pilota e
di indagini armonizzate (ISTAT, 1999a, 1999b).
11
Infine, guardando all'agenda del lavoro metodologico ed operativo svolto in ambito
internazionale, si possono individuare alcune linee di tendenza per gli anni futuri:
- l'indicatore ReS è ancora oggetto di particolare interesse. A distanza di quasi 40 anni dalla
pubblicazione del Manuale di Frascati la misurazione della ReS ancora richiede l'attenzione degli
statistici e degli utilizzatori dei dati. Ciò per due ordini di motivi: in primo luogo l'esperienza
maturata nella misurazione ha consentito di individuare aree in cui è possibile introdurre ulteriori
miglioramenti, secondariamente le modifiche strutturali della stessa attività di ReS richiedono uno
strumento di misura in grado di rappresentare adeguatamente le nuove realtà. La prossima
revisione del Manuale di Frascati verrà effettuata nel 2001, a seguito di una apposita riunione del
NESTI che si terrà in Italia.
- la misurazione statistica dei vari aspetti delle biotecnologie appare del tutto insoddisfacente e
non si prevede che possano essere conseguiti significativi sviluppi nel prossimo futuro. Le
iniziative in corso all'OCSE mirano ad adottare le definizioni armonizzate che ancora mancano ed
a concentrare l'attenzione soprattutto sulla ReS nel campo delle biotecnologie e sulle imprese del
settore. Si prevede che nel 2001 l'OCSE vari un documento sulle metodologie per la raccolta dei
dati sulle biotecnologie.
- si sta assistendo ad un boom degli indicatori sulle ICT trainato dalla disponibilità di informazioni
provenienti da fonti associative e commerciali. Nel prossimo futuro sarà dunque necessario
procedere secondo linee parallele: dare coerenza ai dati statistici provenienti da indagini ad hoc e
da altre indagini aventi altro obiettivo primario, valutare la capacità effettiva di ciascun dato
rispetto alla sua capacità di assumere la funzione di indicatore di un fenomeno rilevante, valutare
la qualità delle nuove fonti di tipo istituzionale e associativo, valutare l'affidabilità e la qualità
statistica delle fonti di dati di tipo commerciale in ordine alle metodologie impiegate ed
all'universo osservato.
In conclusione si può affermare che gli indicatori della scienza e della tecnologia, che
rappresentano soltanto una parte della rappresentazione statistica della società tecnologica, sono in
una fase di intenso sviluppo. Nei prossimi anni l'impegno degli statistici, degli studiosi e degli
operatori dovrà concentrarsi da un lato sullle difficoltà concettuali e metodologiche tuttora
esistenti e, dall'altro, sul miglioramento dei sistemi di raccolta e standardizzazione dei dati. Ciò
consentirà di disporre di un potente sistema concettuale ed informativo capace di interpretare un
fenomeno complesso come la scienza e la tecnologia, che sempre più influenza i nostri valori e
bisogni, in definitiva la nostra vita quotidiana. Nello stesso tempo va sottolineato che gli indicatori
sono dei segnalatori di direzione, semafori, campanelli d'allarme, che devono essere impiegati da
un esperto capostazione per gestire adeguatamente il traffico ed evitare che i treni deraglino.
12
Bibliografia
European Commission (1997), Second European Report on S&T Indicators, Brussels.
EUROSTAT (1994), Manual on the Regionalisation of R&D and Innovation Statistics,
Luxembourg.
Evangelista R., Sandven T., Sirilli G., Smith K. (1998), Measuring Innovation in European
Industry, International Journal of the Economics of Business, Vol. 5, No. 3, pp. 311-333.
Fabian Y. (1979), "Conceptual and Methodological Concerns in the Development of International
S&T Indicators: the OECD Science and Technology Indicators System", Seminar on 'Research
Needs and Applications for Indicators Based on the Scientific and Technical Literature',
Philadelphia, Institute for Scientific Information.
Freeman C. (1982), "Recent Developments in Science and Technology Indicators: A Review
Paper", Science Policy Research Unit, University of Sussex, November.
ISTAT (1999a), L'innovazione tecnologica nelle imprese industriali, Note Rapide, Anno 4,.n. 10.
ISTAT (1999b), La ricerca e sviluppo in Italia nel periodo 1997-1999, Statistiche in breve, 2
dicembre.
ISTAT (2000), Note Rapide, Censimento intermedio dell'industria e dei servizi, fase "long form",
21 aprile.
Lundvall B.A., (ed) (1992), National Systems of Innovation, Pinter, London.
National Science Board (1998), Science and Enginnering Indicators 1998, Arligton, VA. National
Science Foundation.
Nelson R., (ed) (1992), National Innovation Systems: a Comparative Analysis, Oxford UP, New
York.
OECD (1990), The Measurement of Scientific and Technological Activities. Proposed Standard
Method of Compiling and Interpreting Technology Balance of Payments Data - BTP Manual
1990, OECD, Paris.
OECD (1992), Technology and the Economy. The Key Relationships, OECD, Paris.
OECD (1994a), The Measurement of Scientific and Technological Activities. Proposed Standard
Practice for Surveys of Research and Experimental Development. “Frascati Manual 1993",
OECD, Paris.
OECD (1994b), The Measurement of Scientific and Technological Activities. Using Patent Data
as Science and Technology Indicators. "Patent Manual 1994", OECD, Paris.
13
OECD (1995), The Measurement of Scientific and Technological Activities. Manual on the
Measurement of Human Resources devoted to Science and Technology. "Canberra Manual,
OECD, Paris.
OECD (1996a), OECD Proposed Guidelines for Collecting and Interpreting Technological
Innovation Data. “Oslo manual”, OECD, Paris.
OECD (1996b) The Knowledge-based economy, OECD, Paris.
OECD (1999a) Communications Outlook 1999, OECD, Paris.
OECD (1999b), OECD Science, technology and Industry Scoreboard - Benchmarking Knowledgebased Economies, OECD, Paris.
OECD (2000a) Science, Technology and Industry Outlook - Science and Innovation, OECD, Paris.
OECD (2000b) A New Economy? The Changing Role of Innovation and Information Technology
in Growth. Information Society, OECD, Paris.
Sirilli G. (1997) , Science and technology indicators: The state of the art and prospects for the
future, in: Antonelli G. and De Liso N. (eds) Economics of Structural and Technological Change,
London, Routledge, 1997.
Sirilli G. (2000a), La teoria e la misura del cambiamento tecnologico, in Garonna P., Iammarino S.
(a cura di ), Economia della ricerca, Il Mulino, Bologna.
Sirilli G. (2000b), The state of the art of innovation indicators in Italy, Project "Trendchart",
Maastricht, July.
Sirilli G., Evangelista R. (1998), Technological innovation in services and manufacturing: results
from Italian surveys, Research Policy, 27, pages 881-899.
Smith K. (1998), Science, technology and innovation indicators. A guide for policy makers, IDEA
Report n. 5, STEP Group, Oslo.
14
Quinta Conferenza Nazionale di Statistica
Roma, 15-17 novembre 2000
Sessione "Problemi di misurabilità della società tecnologica"
Mappa degli indicatori della società tecnologica
Giorgio Sirilli
Istituto di Studi sulla Ricerca e Documentazione Scientifica del CNR
Presidente del Gruppo di Esperti Nazionali della Scienza e della Tecnologia (NESTI) dell'OCSE
15