Le mani in tasca ai pensionati

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Le mani in tasca ai pensionati
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a cura dello Spi Cgil Marche – e-mail: [email protected] http://www.marche.cgil.it/spi
n 101010
i due lampi di oggi
1 - Le mani in tasca ai pensionati
2 - Il ruolo dell’amministrazione nella lotta all’evasione: una proposta del Nens
Le mani in tasca ai pensionati
"Troppe tasse
sulla previdenza"
Il segretario generale dello Spi Cgil lancia l'allarme. "Per molti la vecchiaia
coincide con la povertà. E per giovani e donne andrà sempre peggio. La
precarietà impedisce a chi ha iniziato da poco a lavorare di accumulare
contributi sufficienti. Gli anziani pagano 44miliardi di euro di Irpef, il 30 per
cento del totale."
Leggi l’intervista a Carla Cantone su Left:
http://www.spi.cgil.it/LinkClick.aspx?fileticket=G67413NZn4c%3d&tabid=38
Il ruolo dell’amministrazione nella lotta all’evasione:
una proposta del Nens
di Alessandro Santoro (www.nelmerito.it)
Il Nens (Nuova Economia Nuova Società) ha elaborato un documento* intitolato Prospettive di riforma fiscale in Italia cui hanno
collaborato numerosi esperti del settore. Iniziamo qui ad esaminarne i contenuti, partendo dalla proposta di introdurre una fase
interlocutoria nel rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuenti durante la quale viene vagliata la plausibilità dei dati
provvisoriamente dichiarati dal contribuente.
Di solito quando si discute di progetti di riforma fiscale nel nostro Paese lo si fa guardando
esclusivamente alle aliquote, alle detrazioni e alla distribuzione del carico fiscale. Scarsa o nulla
attenzione viene dedicata all’amministrazione dei tributi e alla gestione del rapporto tra fisco e
contribuente se non in una logica propagandistica che si nutre spesso di slogan generici. Manca,
cioè, una riflessione organica che, superando i condivisi (e quindi retorici) concetti di
amministrazione “efficiente” e di “fisco amico del contribuente”, sia in grado di dare ad essi un
significato concreto e di contestualizzarli in un progetto di riforma. Il documento del Nens, sulla
base di alcune proposte già in parte discusse qui , tenta di esplorare una strada alternativa,
proponendo una radicale innovazione nelle procedure di gestione dei dati e delle dichiarazioni.
La proposta di Nens
Il punto di partenza è la necessità e la possibilità di ridurre l’evasione, attraverso un rafforzamento
degli strumenti conoscitivi e delle banche dati, in particolare quelli relativi ai saldi finanziari dei
contribuenti. Al di là del merito delle singole informazioni che affluiscono al sistema informativo,
l’idea più innovativa sta nella proposta di un “una procedura (prevalentemente informatica) capace
di selezionare adeguatamente i contribuenti e guidare l’amministrazione nella interlocuzione con
essi”. Dalla lettura del documento si evince che, durante questa procedura, si immagina l’invio di
una sorta di dichiarazione provvisoria da parte del contribuente a seguito della quale
l’amministrazione potrebbe eventualmente inviare al contribuente, sulla base delle informazioni
disponibili nella banche dati una “segnalazione” circa la non credibilità di questa dichiarazione
provvisoria. Il contribuente avrebbe a disposizione un termine ulteriore per rivedere la sua
dichiarazione provvisoria e renderla giuridicamente vincolante. Si tratterebbe, quindi, di estendere
le esperienze già adottate in specifici ambiti e con un certo successo, ad esempio l’invio delle lettere
ai contribuenti assoggettati agli studi di settore che risultavano non in linea con indicatori specifici
di gestione del magazzino e a cui veniva quindi suggerito bonariamente di porre rimedio a queste
incongruenze con la dichiarazione successiva. Qualcosa di simile era stato immaginato nella
relazione finale della Commissione Rey secondo cui “nulla impedisce di adottare tecniche di analisi
dei dati per fornire un primo giudizio statistico tempestivo sulla qualità delle dichiarazioni ricevute
operando un’analisi micro – meso – macro ed inserendo quindi una fase di revisione delle
dichiarazioni che elimini, d’intesa con il contribuente, errori involontari e/o di informazioni errate,
lasciando quindi all’eventuale fase di accertamento l’indagine approfondita sulla dichiarazione”.
In sintesi, si tratta di passare da un’amministrazione passiva che lavora in una logica “formalisticoburocratica” ad un’amministrazione attiva, che sfrutta le tecnologie informatiche per recuperare
quel rapporto individuale con il contribuente che è il tallone d’Achille della fiscalità di massa.
Questo tipo di proposte prefigurano un cambiamento che non si limita agli aspetti amministrativi,
ma investe anche il disegno del sistema fiscale. Nel documento del Nens si accenna alla possibilità
che la funzione degli stessi studi di settore sia rivista in questo senso, in quanto gli studi
diventerebbero innanzitutto una fonte statistica da utilizzare congiuntamente con le altre per arrivare
al giudizio di plausibilità, e la loro funzione di strumento di accertamento diventerebbe secondaria e
conseguente. Ci si potrebbe spingere oltre, e pensare di applicare questa logica anche ai sistemi di
tassazione delle attività economiche di minore rilievo nella logica già esposta su nel merito. La
proposta è quindi ambiziosa e merita di essere approfondita.
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