Week end di primavera low cost,E` il Portogallo la
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Week end di primavera low cost,E` il Portogallo la
Week end di primavera low cost Ancora due giorni per organizzarsi un week end con un occhio ai costi. La versione low cost di Italo è un modo, spiega la società, per festeggiare l’8 marzo. Ma ne possono approfittare tutti. Fino a lunedì 9 marzo alle ore 18.00 è infatti possibile acquistare biglietti di Italo al 50% in meno per organizzarsi un week end low cost per tutta la primavera. I biglietti infatti potranno essere utilizzati dall’8 aprile fino al 31 maggio. L’offerta è valida su tutte le tratte e per gli ambienti Smart, eXtra Large e Prima. Per usufruire della promozione “rosa” occorre inserire, al momento della prenotazione, il codice “MIMOSA50”. Con la riduzione al 50% è possibile acquistare un biglietto, per esempio, sulla tratta Roma–Milano a partire da 14 euro, anziché 28, oppure spostarsi da Milano a Firenze a partire da 9 euro, invece di 18. L’offerta è applicabile solo alla tariffa Low Cost. E' il Portogallo la destinazione top per i matrimoni gay L’amore vince tutto e, in attesa che anche l’Italia si adegui a un mondo in profondo cambiamento, come appunto quello che riguarda le coppie omosessuali, chi può si attrezza e sceglie mete più o meno esotiche per celebrare il proprio amore. D’altro canto… se l’amore chiama perché non rispondere? Just2! ne ha fatto un vero e proprio business, proponendosi di occuparsi delle pratiche, di trovare accordi con le strutture e puntando sul Portogallo come destinazione al top per i matrimoni gay. Il Portogallo, oltre ad una legislazione un passo avanti alla nostra, quanto meno su questo fronte, offre destinazioni da favola con soluzioni a partire dai mille euro a tutte le coppie gay stanche di attendere passi in avanti sul fronte normativo italiano. Alle coppie insomma non resta che decidere la data del giorno fatidico e preparare la valigia. “Per far fronte al vuoto legislativo italiano sulle unioni gay abbiamo deciso di prendere direttamente accordi con strutture, professionisti e consulenti legali portoghesi. Vogliamo così diventare un riferimento serio, credibile per le coppie che vogliono soluzioni sicure vestite di creatività” ha spiegato Dedi Salmeri, co-fondatore di Just2! Gay Wedding Planner insieme a Franco Bosisio, spiega così l’idea che sta alla base dell’offerta Matrimonio in Portogallo: La stessa Lisbona offre l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda la location. Dimore storiche, giardini segreti, eleganti terrazze con vista a 360° della città oppure, per un evento indimenticabile, l’incantevole Monastero di São Vincente de Fora, nel cuore della capitale, che domina la collina dell’Alfama. In Portogallo è possibile celebrare la cerimonia anche in riva al mare. A Cascais, ad esempio, deliziosa località a soli 30 minuti dalla capitale, dove l’azzurro cristallino dell’oceano e il bagliore delle spiagge danno vita a scenari mozzafiato. Per gli amanti delle atmosfere fiabesche, la parola d’ordine infine è Sintra, un pittoresco borgo immerso nei boschi anche se alla fine davvero a due passi da Lisbona dove sorgono numerosi castelli e ville d’epoca. Non per altro è entrato classificato come nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. Sabrina Ferilli in arrivo al Teatro Manzoni Sabrina Ferilli porta in scena al Teatro Manzoni di Milano “Signori…le paté de la maison !” spettacolo che al cinema, sotto le insegne de “Il nome del figlio” è stato uno dei successi più recenti della commedia italiana a sua volta tratto dalla francese “Le prenom” di Matthieu DeLaporte e Alexandre De La Patellière. Una commedia a tratti grottesca che garantisce risate sì, ma non senza spunti di riflessione sui tic e sui conformismi di una certa “intellighenzia”. L’adattamento oltre che dalla stessa Sabrina Ferilli e firmato da Carlo Buccirosso. Sul palco anche Maurizio Micheli, Pino Quartullo, Claudia Federica Petrella, Liliana Oricchio Vallasciani e Massimiliano Giovanetti. Il tutto ha inizio con una “innocente” cena di famiglia dove uno scherzo legato al nome da scegliere per il nascituro, porta a scoperchiare realtà inaspettate e imbarazzanti. Tanto che, anche la più gustosa delle pietanze, come appunto il paté che dà il nome al titolo, può cambiare sapore e diventare un vero pasticcio, anzi un “pasticciaccio”. Alla padrona di casa non resta quindi altro che dare sfogo a rabbie e frustrazioni per troppi anni represse. Ma ormai tutto è pronto, ci si può, anzi ci si deve mettere a tavola. DOVE , COME E A QUANTO Dal 12 al 29 marzo al Teatro Manzoni di Milano Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 Biglietti: poltronissima € 45,00 – poltrona € 40,00 – giovani fino a 26 anni € 22,00 http://youtu.be/33NdwHkmuUQ "Sarà perché Ti Amo" debutta al Nazionale I Ricchi e i Poveri come gli Abba. Debutta il 6 marzo “Sarà perché Ti Amo”, musical originale scritto e diretto da Alfonso Lambo con i più grandi successi dei Ricchi e Poveri, vere e proprie icone della musica pop italiana degli Anni ’80 e non solo. Tra i pochi gruppi esportati all’estero….con successo. Lo spettacolo, prodotto da Kansas Dj Produzioni, sarà in scena al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 15 marzo. “Sarà Perché Ti Amo”, musical tutto italiano e ispirato ai miti azzurri (cucina, moda, musica e amore), si propone come un nuovo “Mamma mia” in formato tricolore con una commedia in cui rivivono i brani più famosi portati al successo dai Ricchi e Poveri La storia, d’amore ça va sin dir, si svolge fra la vecchia Milano delle case di ringhiera dove vivono anche due vicine di casa curiose e invadenti che fanno da contrappunto alle tormentate storie dei protagonisti e la campagna toscana, una realtà ancora schietta e genuina legata alle proprie radici. Un cast di undici protagonisti selezionati fra i più importanti performer del panorama del musical italiano, guidati dalla regia di Lambo e dalle coreografie di Andrea Verzicco. I protagonisti di “Sarà perché Ti Amo” sono: Andrea Verzicco, Altea Russo, Paola Ciccarelli, Giada D’Auria, Tiziana Lambo, Lucia Blanco, Giorgio Camandona, Marta Belloni, Andrea Rossi, Fabrizio Corucci e il debuttante Bruno De Bortoli. Contemporaneamente al debutto dello spettacolo, uscirà il CD con la colonna sonora del musical interpretata dai tre protagonisti: Bruno De Bortoli, Giada D’Auria e Andrea Verzicco. DOVE, COME E A QUANTO “Sarà perché ti Amo”, sarà al Barclays Teatro Nazionale nei giorni: 6, 7 e 8 marzo e ancora il 13, 14 e 15 marzo Orario spettacoli: ore 20.45 – domenica 15 marzo ore 15.30 prezzi: da 26 a 46 euro. PER ARRIVARE PREPARATI …Per non farsi prendere alla sprovvista dall’evolvere dello show, ecco le canzoni da ripassare….nel lettore musicassette per chi non ha ancora chiuso con gli Anni ’80 ma anche su qualche devices più recente… I ATTO Che sarà Voulez Vous Danser Acapulco Piccolo Amore Mio Piccolo Amore La Prima Cosa Bella Canzone D’amore Sarà Perchè Ti Amo II ATTO Dimmi Che Mi Ami Made in Italy Come Vorrei M’innamoro di te Baciamoci Mamma Maria Mash up ( Che sarà – La prima cosa bella – Se m’innamoro) Sarà Perchè Ti Amo ( Ballad Version) Se M’innamoro Medley Mimosa da indossare: la top ten Anche la moda si prepara a festeggiare la festa della donna con una serie di capi giallo mimosa che richiamano il fiore simbolo dell’8 marzo. L’approssimarsi della giornata internazionale dedicata al mondo femminile può quindi fornire un’ottima scusa per rinnovare il proprio guardaroba con un pizzico di giallo e per ingentilirlo con rami di mimosa…da indossare. Ecco la nostra top ten 1° Outfit Anna Rachele www.annarachele.it Cardigan in pizzo macramè (198 euro) Abito stampa mimosa (348 euro) Pochette in raso doppiata in pizzo macramè (163 euro) 2°Outfit Anna Rachele Abito in misto cotone stampa mimosa (310 euro) 3° Outfit Anna Rachele Abito longuette doppiato in pizzo macramè (318,00 euro) Bauletto in ecopelle stampa mimosa e chiusura in metallo 8160 euro) 4° Outfit Anna Rachele Abito in seta e jersey lucido (523 euro) Pochette in raso doppiata in macramè (163 euro) 5° Outfit jijil www.jijil.it Bomber in tessuto damascato lurex (149 euro) Canotta in jersey di viscosa (59 euro) Gonna con maxi piega in tessuto damascato lurex (99 euro) Postina in rafia con chiusura in metallo(89) 6° Chiodo in pelle EAN 13 www.ean13.it Chiodo in pelle con Swarovski Elements (936 euro) 7° Borsa di Anna Rachele Borsa in ecopelle stampa mimosa con tracolla catena (148 euro) 8° Blusa di Anna Rachele Blusa in raso di seta con inserto di pizzo macramè (258 euro) 9° Blusa di Kaos www.kaosspa.net Blusa in tessuto goffrato con maniche a pipistrello (87 euro) 10°Completo Serie Dolce di Christies Fiori ricamati sull’intimo di Chisties (91+38 euro) 50 anni tutti insieme appassionatamente! Tra mito e realtà “… se sei triste, infelice, e non sai il perché io penso alle cose che amo di più e ritorna il seren per me …” chi non lo ha mai canticchiato, almeno una volta, sentendosi subito dopo un po’ più rilassato? “Tutti insieme appassionatamente”, il film di Robert Wise vincitore di cinque premi Oscar, ha appena compiuto 50 anni e non li dimostra, viene trasmesso almeno una decina di volte l’anno sulle reti pubbliche, di regola sotto le Feste, ed è tra i dvd più venduti. Nel frattempo almeno 600 produzioni l’anno conquistano scene più o meno illustri. La prima in assoluto, allestita nel 1959 da Mary Martin, è stata rappresentata a Broadway 1442 volte. In Italia impossibile dimenticare lo splendido allestimento di Compagnia della Rancia, regia di Saverio Marconi, con Michelle Hunzicker e Luca Ward nei ruoli dei protaginisti, che ha registrato il tutto esaurito per due anni consecutivi. Oggi lo spettacolo viene rappresentato nel nuovo allestimento di Massimo Romeo Piparo, attualmente in tourné, che vede, nuovamente, protagonista, nei panni del generale Von Trapp, Luca Ward e, in quelli di Maria, la promettente Vittoria Belvedere. Ma cosa c’è dietro la storia di Maria Von Trapp e dei suoi dieci figli. Si tratta di una figura che è ormai entrata, a buon titolo, nella leggenda con tre film (oltre al capolavoro internazionalmente conosciuto con Julie Andrews anche due produzioni tedesche, Die Trapp Familie, Die Trapp Familie in Amerika” del 1956 ), vari libri (tra cui The Story of the Trapp Family Singers pubblicato nel 1949, Maria, my own story del 1957), allestimenti teatrali, dischi e perfino serie di cartoni animati. Un personaggio tuttavia che è stato quasi completamente stravolto dalla “agiografia” di Hollywood. Ma attuale, moderno, che vale la pena di riscoprire. Maria Augusta Kutschera nasce su un treno diretto a Vienna il 26 gennaio 1905. Orfana di madre, abbandonata dal padre, a tre anni viene affidata ad un lontano e violento zio. Fino a vent’anni Maria frequenta la Chiesa solo per poter ascoltare buona musica gratis, i suoi convincimenti non potrebbero essere più distanti dalla fede cattolica. “Sono tutte storie inventate, vecchie leggende” afferma una giovane Maria. L’incontro con un prete gesuita, tuttavia, la cambia a tal punto che decide nel 1924 di entrare nel convento di Nonnberg di Salisburgo per farsi suora. Ma il destino ha in serbo altre sorprese per Maria. Nel 1926 la madre superiora invia la giovane novizia a casa del barone Georg Von Trapp, un mite capitano della marina austriaca, eroe della prima guerra mondiale in congedo, ad occuparsi di Maria, una dei sette bambini Von Trapp, convalescente dalla scarlattina che aveva ucciso la madre Agate Whitehead.. L’energia di Maria conquista non solo i cuori dei piccoli ma anche quello del capitano che la chiede in moglie nel 1927. Ma Maria non è convinta del passo, ci sono venticinque anni di differenza tra i due. A spingerla, per senso del dovere nei confronti dei piccoli orfani, è, ancora una volta la madre superiora. Per i bambini è un trauma. Per Georg anche: Maria è una donna energica, dal carattere scostante e irruente, pratica e attiva, costretta a confrontarsi, giornalmente, con il fantasma della prima moglie di cui non riesce a prendere il posto. “I suoi sfoghi di rabbia erano memorabili: si metteva in cima alle scale e gridava, volavano oggetti e sbattevano le porte. Mio padre non sapeva come affrontarla. Anche se dopo un po’ passava tutto” ricorda una delle figlie in un documentario della A&B del 1998. Si tratta di due mondi ancora troppo distanti per trovare un punto di equilibrio, nonostante i tre figli che Maria avrà da Georg. Non almeno fino al 1932, quando la Austrian National Bank, dove è custodito l’intero e ingente patrimonio della famiglia Von Trapp, fallisce, mettendo così di fronte Georg alla dura realtà: rimboccarsi le maniche per mantenere moglie, dieci figli e il palazzo di famiglia. Ma l’aristocratico Georg non conosce la parola lavoro. Maria, donna concreta con i piedi ben piantati a terra, ha invece qualche idea in più sull’arte di arrangiarsi: inizia ad affittare le diverse stanze inutilizzate del palazzo a professori, studenti e preti della vicina Università Cattolica. E’ proprio uno di questi ospiti, Padre Wasner che cambia ancora una volta il destino della famiglia Von Trapp scoprendo il talento musicale di tutti i suoi componenti. A parte Georg, chiaramente. Cantare insieme da hobby diventa un vero e proprio lavoro, tant’è che nel 1935 il coro di famiglia vince il premio al Festival di Salisburgo. La fama cresce a tal punto che lo stesso Hitler invita il Coro della famiglia Von Trapp ad esibirsi in occasione della sua festa di compleanno. Ma il Furher fa anche di più: a Georg offre la possibilità di tornare in marina con incarichi di rilievo e al figlio maggiore un posto da primario in un ospedale di Vienna. I Von Trapp rispediscono al mittente tutte le proposte e, una fresca domenica mattina del 1938, preparano gli zaini come per andare a fare un pic nic sulle Alpi e prendono il treno diretto in Italia. Si apre così un’altra fase per i Von Trapp: quella da rifugiati, senza più titolo, soldi, patrimonio di famiglia, lavoro e neppure cittadinanza. Dall’Italia si trasferiscono a New York Ed è qui che Maria, ancora un volta, dà prova della sua versatilità, contatta e convince i più noti agenti a prendere la famiglia austriaca sotto la propria ala. I primi tempi sono tutt’altro che facili. Il Coro che nel Vecchio Continente aveva raggiunto un’ampia popolarità, negli Usa è solo una famiglia di poveri espatriati, rigidi e formali e con un repertorio limitato ai soli inni religiosi. Galeotta è una mosca che Maria ingoia durante un’esibizione, situazione che suscita l’ilarità del pubblico e che spalanca le porte del successo alla famiglia anche in America. Maria capisce che la comunicazione con gli spettatori è fondamentale e che un programma musicale meno impegnato è la chiave del paradiso. E improvvisamente il lavoro sembra piovere dal cielo. I Von Trapp investono i loro risparmi in una magione del verde Vermount che ricorda loro la Patria ormai lontana. E’ il 1942 e la famiglia austriaca non conosce riposo: tournè estenuanti per otto mesi l’anno, affitto delle stanze ai turisti e sciatori, campi estivi canori, organizzazione dei lavori di casa e merchandising vario. Maria una ne fa e cento ne pensa, ma il più delle volte a realizzarla sono i dieci figli e il capitano, il vero punto di equilibrio della famiglia, almeno fino alla sua morte nel 1947. Maria entra in depressione: vede la famiglia che comincia a sfasciarsi e, senza l’aiuto del marito, non sa più come tenerla unita, obiettivo fondamentale non solo a livello di affetti ma anche di business. I figli ormai grandi rivendicano spazi fino ad allora negati. Rosmarie, figlia naturale di Maria e Georg, tenta la fuga ma riacciuffata viene sottoposta ad elettrochoc. Johanna viene segregata in camera dopo aver annunciato alla madre di volersi sposare. L’unica soluzione è scappare da casa. È il 1956 e il coro della famiglia Von Trapp si scioglie definitivamente. Inizia la leggenda. Nello stesso anno Maria cede i diritti sulla sua storia ad un produttore tedesco che ne trae ben due film. Tre anni dopo debutta a Broadway il musical che apre le porte al capolavoro cinematografico con Julie Andrews. Per tutti la famiglia Von Trapp rimane quella impressa nelle sequenze del film del 1965, anche per la stessa Maria che, fino alla sua morte, nel 1987, si identifica a tal punto con il suo alter ego cinematografico, da alzarsi durante la scena del matrimonio e percorrere i corridoi dei cinema come se fossero la navata della chiesa di Salisburgo per ricongiungersi ancora una volta con Georg, amato soprattutto dopo la sua morte. Vittoria Belvedere come Julie Andrews Peep Arrow – Il Sistina celebra i 50° dall’uscita nei cinema del mondo di “Tutti insieme appassionatamente” (in originale “The sound of music”), con la nuova produzione del musical firmato Rodger&Hammerstein, ormai un classico che si tramanda di generazione in generazione. Luca Ward darà voce al Barone Von Trapp ruolo al cinema ricoperto da Christopher Plummer , Vittoria Belvedere a Maria ruolo ricoperto al cinema da Julie Andrews. Con loro in scena sette bambini dai 4 ai 17 anni (compresa la figlia di Vittoria Belvedere). La produzione firmata Peep Arrow – Il Sistina con un cast di professionisti della Compagnia Stabile del Musical e su regia di Massimo Romeo Piparo, è stata effettuata su licenza esclusiva della Fondazione “Rodger&Hammerstein” di New York ed è in tournèe nella Penisola. L’adattamento delle liriche dello storico musical (precedente di qualche anno al film, visto che è uscito a Broadway nel 1959) è di Francesca Nicotra che ha deciso di prendere una direzione autonoma rispetto alla traduzione degli anni ’60 firmata da Antonio Amurri e che per anni ci ha accompagnato dall’asilo alle gite degli scout alla serate simil karaoke davanti alla tv di casa. La direzione musicale poi è di Emanuele Friello, le scene dell’Austria anni 30 di Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona con le coreografie di Roberto Croce. Con Luca Ward e Vittoria Belvedere ci sono anche Giulio Farnese, Enrico Baroni, Sabrina Marciano, Silvana Isolani, Donatella De Felice Marika Franchino, Carlo Alberto Gioja, Riccardo Sinisi e Ado Mamo. Ecco le prossime date: TORINO 3.03.2015 – 8.03.2015 (TEATRO ALFIERI) GENOVA 12.03.2015 – 15.03.2015 (POLITEAMA GENOVESE) Salisburgo e i luoghi di "Tutti insieme appassionatamente" I cinquant’anni dall’uscita nei cinema di tutto il mondo di “Tutti insieme appassionatamente” (in originale “The sound of Music“), film diretto da Robert Wise con una strepitosa Julie Andrews, forniscono un’ottima scusa per attraversare le Alpi e andare a Salisburgo a toccare con mano i luoghi delle riprese. E in effetti, da cinquant’anni, fan di tutto il mondo si riversano a frotte nella città di Amadeus Mozart per scoprire non tanto la vera magione della famiglia Von Trapp a cui si è ispirato il musical, quanto i paesaggi e i castelli protagonisti delle riprese in cinemascope di Wise. L’iniziale fenomeno in sordina, negli anni, si è tramutato in una specie di pellegrinaggio di massa, tanto che lo stesso organo del turismo della città austriaca ha dovuto prendere provvedimenti e segnalare sul proprio sito web i luoghi delle riprese del celebre blockbuster. Ma tant’è. Ogni scusa è valida pur di scoprire la città che custodisce al suo interno tesori architettonici e paesaggistici difficili da dimenticare. Vicinissima al confine con la Baviera meridionale, Salisburgo è sorta in epoca romana sul fiume Salzach ai piedi di imponenti catene montagnose che circondano la città, e nel tempo si è arricchita di fortezze, castelli e cattedrali tanto da essere dichiarato Unesco. In ogni caso il percorso per i luoghi di “Tutti insieme appassionatamente” è piuttosto semplice, quanto meno per quelli custoditi all’interno di Salisburgo è piuttosto semplice e fornisce l’occasione per visitare alcuni dei luoghi più evocativi della città. Per i meno intraprendenti comunque non manca l’offerta di tour organizzati. Ormai da tempo i tour operator si sono visti costretti ad affiancare alle proposte sui luoghi di Mozart, quelli sui luoghi delle riprese del colossal del 1965. Qualcuno potrebbe anche dire “o tempora o mores”….ma i fan di “Tutti insieme appassionatamente” non si offendono e continuano il pellegrinaggio…. Ecco comunque tutti i post da non perdere se si vogliono ripercorrere le scende del film di Robert Wise, possibilmente con la colonna sonora del musical come accompagnamento per eventuali karaoke improvvisati. 1-Convento delle Benedettine Nonnberg con affreschi del XIII secolo dove le monache cantano ‘Maria'; 2-Giardino e Castello Mirabell dove Maria e i bambini cantano ‘Do-Re-Mi'; 3-Piazza e Fontana della Residenza ripresa mentre Maria canta ‘I have confidence in me'; 4-Felsenreitschule dove la famiglia Von Trapp canta la sua canzone d’addio e il Barone canta la struggente “Edelweiss”; 5-Cimitero di St. Peter è questo il luogo in cui furono girate le scene della fuga; 6-Castello di Leopoldskron, o meglio la facciata che dà sul lago, rappresenta la residenza della famiglia Von Trapp; 7-Il gazebo dove Liesl canta “16 going to 17” e Maria “Something good” si trova oggi nel parco del Castello di Hellbrunn residenza di campagna dei principi- vescovi edificata nei primi del Seicento e nota per i magnifici giochi d’acqua disseminati nel parco. Nel film però si trovava ancora nel Castello di Leopoldskron.; 8-Castello Frohnburg, il cui cortile e la facciata principale fungevano da scenario. 9-La scalinata verso il monte Mönchsberg Altre scene furono girate fuori della città, fra l’altro, 1-nel Castello di Anif, 2- nella Fortezza Hohenwerfen, 3- a Mondsee (è nella Cattedrale di Mondsee che nel film si celebra il matrimonio di Maria con il barone), 4-Fuschl, 5- St. Gilgen, 6-St. Wolfgang I principi azzurri secondo Barbara Foria Barbara Foria debutta al Teatro Manzoni di Milano con “Volevo una cena romantica…e l’ho pagata io”, proprio in tempo per brindare alla festa delle donne sempre alle prese con la caccia, senza speranze, ai principi azzurri delle favole. Lo spettacolo porta la firma alla regia di Claudio Insegno. Reduce dal successo di Colorado, Barbara Foria approda al Teatro Manzoni il 9 e il 10 marzo prendendo di mira attese, sogni e false speranze che da sempre caratterizzano un certo romanticismo in rosa. Ma il femminismo, mette in guardia l’attrice, ha fatto più danni della Lehman Brothers. “Vissero per sempre felici e contenti”, secondo Barbara Foria, è una frase che ha fatto più danni del bastone allungabile per farsi i selfie. Cresciute nel mito di Cenerentola infatti, abbiamo invano cercato il nostro principe azzurro, perdendo le scarpe, la testa, il cuore. Ma soprattutto perdendo tempo. Perché oggi un principe azzurro non lo trovi neanche col Tom Tom. Se riscrivessero quelle favole oggi, probabilmente i finali sarebbero diversi: il Principe sceglierebbe una MILF, la Bella Addormentata, stufa di attendere che qualcuno venga a risvegliarla, partirebbe per i Caraibi con le amiche di WhatsApp, e Aladdin scapperebbe col genio e i soldi, lasciando Jasmine in braghe di tela !!! I miti ci hanno fottute. Il romanticismo è morto, Cupido si è ritirato a vita privata e l’amore è in prognosi riservata. Eppure noi donne ci ostiniamo a cercarlo: forse per colpa di Danny Zuko, che nel finale di Grease si toglie la canottiera da coatto e, per amore di Sandy, indossa il maglioncino da bravo ragazzo. Di certo ogni donna sogna di vivere una storia da 9 settimane e1/2…mentre per gli uomini una settimana con te basta e avanza! I tempi sono cambiati: una volta gli uomini ti offrivano la cena. Ora devi pagare tu e ti tocca pure andarli a prendere. DOVE, COME E A QUANTO Teatro Manzoni di Milano 9 e 10 marzo 2015 – ore 20.45 Biglietto: poltronissima € 25,00 – poltrona € 18,00 – giovani fino a 26 anni € 12,50